Corso di Progettazione Assistita da Computer (PAdC) CLM...

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© Università di Pisa CdL Magistrale in Ingegneria Meccanica Corso di Progettazione Assistita da Computer Parte IIB Corso di Progettazione Assistita da Computer (PAdC) CLM Ing. Meccanica Parte II B Principali tipi di elemento e loro impiego

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Corso di

Progettazione Assistita da Computer (PAdC)

CLM Ing. Meccanica

Parte II B

Principali tipi di elemento e loro impiego

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Elementi armonici (o di Fourier) assialsimmetrici

con carichi non assialsimmetrici

Corpi aventi geometria assialsimmetrica, soggetti a carichi

variabili con la coordinata angolare secondo una f.ne armonica

ed eventualmente con componenti fuori piano:

• 4 (3) nodi

• 3 g.d.l /nodo(ux, uy e anche uz fuori piano)

• operano ESCLUSIVAMENTE nell’ambito di analisi lineari

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0 0

1 10

0 0

0

1 10

10

x

z

x

y

y

xy

z

xz

zy

x

x x z

uy

u

uy x

x z x x

y x z

=

In questo caso tutte le 6 componenti di deformazione possono

assumere valori non nulli (derivate in coordinate cilindriche)

Elementi armonici (o di Fourier) assialsimmetrici

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Y(z)

X(r)

Z(q)

X,Y,Z coordinate ANSYS

0 cos( )F F nq=

rq

È possibile studiare il problema

su di un piano ed estrapolare la

soluzione agli altri valori di q

In presenza di carichi esterni del

tipo:

( ) ( )cos (o sin )F n F nq q

lo stato di spostamento, tensione e

deformazione mostra la stessa

dipendenza da q :

( ) ( )cos (o sin )U n U nq q

Elementi armonici (o di Fourier) assialsimmetrici

n rappresenta l’ordine di

armonica del carico applicato,

o della componente di carico

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB1

X

Y

Z

-10

-8.88889-7.77778

-6.66667-5.55556

-4.44444-3.33333

-2.22222-1.11111

0

OCT 25 2017

10:48:05

ELEMENTS

U

PRES-NORM

Esempio: cilindro con

intaglio soggetto a flessione,

comando ANSYS:

MODE,1 ↔ n = 1

( )cosz zy

z z

M Mx R

J J q= =

X

Z

R

q

Elementi armonici1n =

File di comandi: ProvinoIntaglioFlessione_Plane25.txt

Modello equivalente 3D

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1

MN

MXX

Y

Z

-.646E-03

5.6700211.3407

17.011322.682

28.352734.0233

39.69445.3647

51.0353

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SY (AVG)

RSYS=0

DMX =.01442

SMN =-.646E-03

SMX =51.0353

File di comandi: ProvinoIntaglioFlessione_Plane25.txt

Soluzione

Stress Y

Elementi armonici

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Aspetti particolari del modello

c***

c*** vincoli e carichi

c***

lsel,,loc,y,-1,0.001 ! simmetria

dl,all,,symm

lsel,all

nn = node(d/2,l,0) ! individuazione nodo date le coordinate

d,nn,uz,0 ! vincolo in direzione z (fuori piano) per stabilizzare il modello

! pressione

lsel,,loc,y,l-0.001,l+1

sfl,all,press,-pa,0

alls

/solu

mode,1 Definisce l’ordine di armonica ed il tipo di f.ne (seno o coseno)

Elementi armonici

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Un carico applicato ad un corpo assialsimmetrico è sempre una

funzione periodica, in quanto il valore assunto dal carico stesso

lungo ogni possibile circonferenza di raggio R si ripete

Y

R

( ) ( 2 )RF F +=

Elementi armonici

Analisi di corpi assialsimmetrici soggetti a carichi generici

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( ) 0

1

cos 2 sin 22

in cui: 2

i i

i

AF A B

L L

L R

i i

=

= + +

=

Il carico stesso può pertanto essere espresso tramite la serie di

Fourier :

F.ni armoniche

Analisi (separata) con

elementi di Fourier

per ogni componente

della serieSovrapposizione

effetti (an. lineare)

Soluzione

complessiva

per F(ξ)

Elementi armonici

Analisi di corpi assialsimmetrici soggetti a carichi generici

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Calcolo coefficienti serie di Fourier :

( )

( )

( )

/2

0

/2

/2

/2

/2

/2

2d

2cos 2 d

2sin 2 d

L

L

L

i

L

L

i

L

A FL

A F iL L

B F iL L

=

=

=

(formule di Eulero-Fourier)

caso particolare: con 0iA i =

( ) 0

1

cos 2 sin 22

i i

i

AF A i B i

L L

=

= + +

Elementi armonici

Analisi di corpi assialsimmetrici soggetti a carichi generici

per ogni 0,1,...

per ogni 1,...

i

i

A i

B i

=

=

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130

120Ø

400Ø

350

Ø130Ø

90

50

20kNF =

Elementi armonici

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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P0

Funzione “d di Dirac”

( )

( )

( ) ( )( )

1

0

1

0

0 1

0 1

0 1

0 1

,0 0 per 0

1 se 0 ,,0 d

0 se 0 ,

da cui:

0 se 0 ,,0 d

0 se 0 ,

X

X

X

X

X X

X X

F X XF

X X

d

d

d

=

=

=

( )

( )

F.ne periodica di periodo 2

?

p L R

p

= =

=

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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P0

( ) ( ) ( )

( ) ( )

1

0

/2 /2

0 0/2 /2

Introdotta la funzione:

,0 in cui ,0 mm

integrandosi ottiene:

d ,0 d

quindi la definizionedi pressioneècorretta

in quanto la risultanteè rispettata

L L

L L

p P

p P P

d d

d

− −

= =

= =

( )

( )

F.ne periodica di periodo 2

?

p L R

p

= =

=

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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( ) ( )

( )

/2 /2

0

/2 /2

0

Componenti"dispari"tutte nulle:

2 2sin 2 d sin 2 ,0 d

2sin 0 0

L L

i

L L

B p i P iL L L L

P iL

d

− −

= = =

= =

P0

Quini si può procedere a calcolare

le componenti armoniche

sfruttando le formule precedenti:

( )

( ) ( )0

F.ne periodica di periodo 2

,0

p L R

p P

d

= =

=

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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( ) ( )

( )

/2 /2

0

/2 /2

00

Componenti"pari"non nulle:

2 2cos 2 d cos 2 ,0 d

2cos 0 2

L L

i

L L

A p i P iL L L L

PP i

L L

d

− −

= = =

= =

P0

( ) 0 0

1

2 cos 2n

i

P Pp i

L L L

=

= +

Quini si può procedere a calcolare

le componenti armoniche

sfruttando le formule precedenti:

( )

( ) ( )0

F.ne periodica di periodo 2

,0

p L R

p P

d

= =

=

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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P0

0 (1/ 2)i =

1i =

2i =

0,...,5i =

( ) 0 0

1

2 cos 2n

i

P Pp i

L L L

=

= +

Visualizzazione grafica

delle prime componenti:

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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P0

( ) 0 0

1

2 cos 2n

i

P Pp i

L L L

=

= +

0,...,6

0,..., 25

Componenti

sommate

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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File di comandi: RuotaAnalisiArmonicaFourier_Plane25.txt

1

X

Y

Z

Esempio: ruota soggetta a carico distribuito su una linea

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File di comandi: RuotaAnalisiArmonicaFourier_Plane25.txt

ANSYS 15.0.7

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SX (AVG)

RSYS=0

PowerGraphics

EFACET=1

AVRES=Mat

DMX =.322E-03

SMN =-.621553

SMX =.027509

1

MN

MX

X

Y

Z

ZV =1

DIST=110

XF =100

YF =50

Z-BUFFER

-.621553

-.549435

-.477317

-.405199

-.333081

-.260963

-.188845

-.116727

-.044609

.027509

ARMONICA 0

ANSYS 15.0.7

NODAL SOLUTION

STEP=11

SUB =1

TIME=11

SX (AVG)

RSYS=0

PowerGraphics

EFACET=1

AVRES=Mat

DMX =.163E-03

SMN =-.376839

SMX =.004892

1

MN

MX

X

Y

Z

ZV =1

DIST=110

XF =100

YF =50

Z-BUFFER

-.376839

-.334424

-.29201

-.249595

-.207181

-.164766

-.122352

-.079937

-.037523

.004892

ARMONICA 10

MODE,0 MODE,10 MODE,…

Elementi armonici

Singole componenti (armoniche) della soluzione

Ciascuna analisi può essere richiamata con SET essendo Load Step separati:

SET, Lstep, Sbstep, Fact, KIMG, TIME, ANGLE, NSET, ORDER

Inoltre con il commando SET è possibile visualizzare la soluzione per un angolo

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c***

c*** Combinazione casi di carico per ottenere il risultato finale

c***

*do,i,1,nfou+1

lcdef,i,i ! crea i loadcases associati ai loadsteps

*enddo

/output,RisultatiFourier,txt ! file di output tensioni

lcase,1 ! legge il loadcase 1 (armonica 0)

*do,i,2,nfou+1

a=i-1

/title, Armoniche da 0 a %a%

lcoper,add,i ! somma i successivi loadcases

plnstr,s,x

nsel,s,,,nnod

prnsol,s,comp

prnsol,s,prin

alls

*enddo

/output

File di comandi: RuotaAnalisiArmonicaFourier_Plane25.txt

Elementi armonici

Somma delle componenti della soluzione

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ANSYS Release 17.2

Build 17.2

NODAL SOLUTION

STEP=9999

SX (AVG)

RSYS=0

PowerGraphics

EFACET=1

AVRES=Mat

DMX =.006667

SMN =-11.9522

SMX =.079424

1

MN

MX

X

Y

Z

ZV =1

DIST=110

XF =100

YF =50

Z-BUFFER

-11.9522

-10.6154

-9.27852

-7.94167

-6.60482

-5.26797

-3.93112

-2.59427

-1.25743

.079424

Armoniche da 0 a 25

File di comandi: RuotaAnalisiArmonicaFourier_Plane25.txt

lcoper,add,i

Elementi armonici

Somma delle componenti della soluzione

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1

X

Y

Z

ELEMENTS

MAT NUM

U

F

Modello,

vincoli e carichi

Elementi armonici

Soluzione 3D di confronto

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1

MN

MX

X

Y

Z

-28.0456

-23.8593-19.673

-15.4867-11.3005

-7.11416-2.92786

1.258435.44473

9.63102

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SX (AVG)

RSYS=0

DMX =.007928

SMN =-28.0456

SMX =9.63102

Elementi armonici

Soluzione 3D di confronto

Zona

analizzata Soluzione,

tensione X

Modello completo

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1

MN

MX

-12.2393

-10.8613

-9.48334

-8.10535

-6.72736

-5.34937

-3.97138

-2.59339

-1.2154

.16259

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SX (AVG)

RSYS=0

DMX =.0051

SMN =-12.2393

SMX =.16259

Elementi armonici

Soluzione 3D di confronto

Soluzione,

tensione X

Selezione elementi

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-14.000

-12.000

-10.000

-8.000

-6.000

-4.000

-2.000

0.000

0 20 40 60 80 100

Ten

sio

ne

, MP

a

Numero di armoniche

Convergenza elementi armonici

S,X,min(AxiSymm)

S,X,min(3D)

Elementi armonici

Confronto:

convergenza analisi elementi armonici di Fourier / analisi 3D

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ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

E 50mmD = max 37.45MPa =800 N mM =

I 30mmD =

Elementi armonici

Esercizio da svolgere:

Sezione tubolare sollecitata a torsione,

verifica della distribuzione triangolare delle tensioni tangenziali

utilizzando il tipo di elemento armonico Plane25

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

x

y

2 R

MF f

R= =

E / 2

/

2

R D

M Rf

R

=

=

Un carico (concentrato) applicato ad un nodo

rappresenta l’integrale sulla circonferenza del

carico distribuito nel modello equivalente 3D

Elementi armonici

Esercizio da svolgere:

Sezione tubolare sollecitata a torsione

Indicazioni

( . )

forzauscente

direz Z

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

x

y

MF

R=

Path per la

verifica

delle tensioni

Definizione di un Path:

! path

path,RadTau,2,5,100

ppath,1,,di/2,h/2

ppath,2,,de/2,h/2

pdef,tau_yz,s,yz

plpath,tau_yz

Elementi armonici

Esercizio da svolgere:

Sezione tubolare sollecitata a torsione

Indicazioni

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In

geg

neri

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB1

X

Y

Z

OCT 31 2017

09:28:02

ELEMENTS

U

F

X

Z

File di comandi: ProvinoIntaglioFlessione_Plane25.txt

0 cos( )f f q=

R

q

22

0

22 2 2

0 0 0 20

2

0 0 0 00

Relazione fra momento e forza distribuita:

cos( )d

cos ( )d

Forza concentrata da applicare al modello:

d 2 2

M f R

Mf R f R f

R

MF f R f R F

R

q q

q q

q

= =

= = → =

= = → =

0FElementi armonici

Esempio di forza concentrata

con MODE,1

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Per quanto concerne i tipi di elemento utilizzabili, si hanno generalmente:

• Elementi per analisi “Node-to-Node” (Elem. “Gap”)

- Contatto

- GancioContact nodes

• Richiesta conoscenza preliminare posizione di contatto e direzione accostamento

• Permessi piccoli spostamenti relativi, in particolare tangenziali

• Uso tipico: contatto tra punti localizzati della struttura (Es.: Pipe hanger)

• Contatto tra superfici: richiede un uguale “mesh”

Contatto

unilateraleGancio

unilaterale

Elementi di contatto

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In

geg

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Per quanto concerne i tipi di elemento utilizzabili, si hanno generalmente:

• Elementi per analisi “Node-to-Node” (Elem. “Gap”)

• Elementi per analisi “Node-to-Surface”

Contact node

• Non richiesta conoscenza posizione contatto e direzione accostamento

• Permessi grandi spostamenti relativi, in particolare tangenziali

• Uso tipico: contatto tra punti localizzati della struttura (Es. spigoli) e superfici

(Es.: estremità montaggi “Snap-fit”)

• Possibile anche l’impiego per analisi del

contatto tra superfici (in questo caso non

è necessario avere uguale “mesh”)

Target

surface

Elementi di contatto

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Per quanto concerne i tipi di elemento utilizzabili, si hanno generalmente:

• Elementi per analisi “Node-to-Node” (Elem. “Gap”)

• Elementi per analisi “Node-to-Surface”

• Elementi per analisi “Surface-to-Surface”

(Connections in ANSYS Workbench)

Contact surface

• Non richiesta conoscenza posizione contatto e direzione accostamento

• Permessi grandi spostamenti relativi, in particolare tangenziali

• Non richiede uguale “mesh” tra le due superfici

• Uso tipico: contatto tra superfici, sia di tipo Conforme sia Non-Conforme

Elementi di contatto

Target

surface

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Per quanto concerne i tipi di elemento utilizzabili, si hanno generalmente:

• Elementi per analisi “Node-to-Node” (Elem. “Gap”)

• Elementi per analisi “Node-to-Surface”

• Elementi per analisi “Surface-to-Surface”

Il contatto Surface-to-Surface di fatto è gestito come Node-to-Surface,

solo che i punti sono interni all’elemento Contact, invece che essere i nodi

Elementi di contatto

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Per quanto concerne i tipi di elemento utilizzabili, si hanno generalmente:

• Elementi per analisi “Node-to-Node” (Elem. “Gap”)

• Elementi per analisi “Node-to-Surface”

• Elementi per analisi “Surface-to-Surface”

È preferibile applicare i target sulla superficie più rigida e/o con

curvature minori (es.: piano rigido)

Elementi di contatto

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Gli elementi Node-to-Node non sono in grado di tollerare traslazioni orizzontali,

mentre Contact & Target possono subire sliding orizzontale di qualunque entità

dato che la corrispondenza elemento a elemento viene aggiornata durante le

iterazioni di soluzione

Coppia di nodi che

continua ad interagire

Scorrimento laterale (sliding) Scorrimento laterale (sliding)

Aggiornamento delle

corrispondenze Contact & Target

No Ok

Elementi di contatto

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neri

aM

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Contatto tra corpi

• 2 nodi

• 3 (2) g.d.l /nodo

• consente di introdurre gioco “Gap” oppure interferenza (Gap

negativo) da aggiungere alla distanza relativa iniziale dei nodi

Elementi di contatto – Node-to-Node

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geg

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

È necessario porre attenzione al verso degli spostamenti del nodo J rispetto a

nodo I che determinano l’apertura del “Gap”.

• Per elementi “Node-to-Node”, tale verso è dato da quello dell’asse “n” del

sistema di riferimento locale, che può essere definito da:

• Posizione dei nodi (da i a j, solo se non coincidenti)

• Direzione fissata dall’utente (indispensabile per nodi coincidenti)

j

n

i

t

Elementi di contatto – Node-to-Node

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In

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aM

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

È necessario porre attenzione al verso degli spostamenti del nodo J rispetto a

nodo I che determinano l’apertura del “Gap”.

• Per elementi “Node-to-Node”, tale verso è dato da quello dell’asse “n” del

sistema di riferimento locale, che può essere definito da:

• Posizione dei nodi (da i a j, solo se non coincidenti)

• Direzione fissata dall’utente (indispensabile per nodi coincidenti)

n

i

t

j

Elementi di contatto – Node-to-Node

Spostamento tollerato, senza far intervenire una forza

di reazione

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

È necessario porre attenzione al verso degli spostamenti del nodo J rispetto a

nodo I che determinano l’apertura del “Gap”.

• Per elementi “Node-to-Node”, tale verso è dato da quello dell’asse “n” del

sistema di riferimento locale, che può essere definito da:

• Posizione dei nodi (da i a j, solo se non coincidenti)

• Direzione fissata dall’utente (indispensabile per nodi coincidenti)

n

i

t

j

n

i

t

j

Invertendo la direzione di “n” si trasforma il “contatto”

in un “gancio”

Elementi di contatto – Node-to-Node

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In

geg

neri

aM

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

È necessario porre attenzione al verso degli spostamenti del nodo J rispetto a

nodo I che determinano l’apertura del “Gap”.

• Per elementi “Node-to-Node”, tale verso è dato da quello dell’asse “n” del

sistema di riferimento locale, che può essere definito da:

• Posizione dei nodi (da i a j, solo se non coincidenti)

• Direzione fissata dall’utente (indispensabile per nodi coincidenti)

n

i

t

j

n

i

t

j

Elementi di contatto – Node-to-Node

Spostamento tollerato, senza far

intervenire una forza di reazione

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In

geg

neri

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

È possibile controllare la direzione effettiva di apertura dei Gap facendo

visualizzare i SR degli elementi (PltCntrls->Symbols)

i

n

j

t

i

j

n

j

t

i

j

i

Elementi di contatto – Node-to-Node

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In

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Elementi Target

• 2D: TARGE169, 3D: TARGE170

• Con/Senza nodi mid-side

• Corrispondenti Contact 2D: 171, 172, 175 – 3D: 173, 174, 175

• Correlazione contatto mediante set di Real constant a comune

Elementi di contatto – Node-to-Surf. / Surf.-to-Surf.

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In

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Elementi Contact 2D

• Node-to-Surf.: CONTA175 (sia 2D sia 3D)

• Surf.-to-Surf.: CONTA171 (2 nodes), CONT172 (3 nodes)

• Il nodo centrale del Target si attiva in base al Contact scelto

Elementi di contatto – Node-to-Surf. / Surf.-to-Surf.

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Elementi Contact 3D

• Node-to-Surf.: CONTA175 (sia 2D sia 3D)

• Surf.-to-Surf.: CONTA173 (4/3 nodes), CONT174 (8/6 nodes)

• Il nodo centrale del Target si attiva in base al Contact scelto

Elementi di contatto – Node-to-Surf. / Surf.-to-Surf.

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

È necessario porre attenzione al verso dello spostamento del nodo j rispetto al

nodo i che determina il segno della distanza di apertura (“Gap”)

• Per elementi “Node-to-Node”, tale verso è dato da quello dell’asse “n” del

sistema di riferimento locale, che può essere definito da:

• Posizione dei nodi (da i a j, solo se non coincidenti)

• Direzione fissata dall’utente (indispensabile per nodi coincidenti)

• Per elementi “Node-to-Surface” o “Surface-to-Surface” il verso è dato dalle

normali esterne alle superfici su cui Contact e Target sono applicati

Elementi di contatto – Node-to-Surf. / Surf.-to-Surf.

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Il programma ANSYS mette a disposizione dei comandi per un’introduzione

facilitata degli elementi di contatto:

• EINTF, TOLER, K, TLAB, KCN, DX, DY, DZ, KNONROT (Node-to-Node)

Introduce elementi

tra coppie di nodi

coincidenti o

molto vicini

Max. distanza

tra nodi

Ordinamento nodi:

• LOW

• HIGH

• REVE (Inverte il comportamento

da Contatto a Gancio)

Comandi per l’inserimento degli elementi di contatto

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Il programma ANSYS mette a disposizione dei comandi per un’introduzione

facilitata degli elementi di contatto:

• EINTF, TOLER, K, TLAB, KCN, DX, DY, DZ, KNONROT (Node-to-Node)

• ESURF, XNODE, Tlab, Shape (Node-to-Surface, Surface-to-Surface)

Introduce elementi

sulle superfici

esterne di gruppi di

elementi già esistenti

(solidi, gusci, travi).

Le superfici sono

definite dai nodi

selezionati.

Direzione della

normale positiva

per elementi

shell e beam:

• TOP

• BOTTOM

• REVERSE (inverte la direzione della normale

e conseguentemente il verso del contatto)

Forma:

• “ ” (default) come elementi

sottostanti

• TRI triangoli

Comandi per l’inserimento degli elementi di contatto

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Gli elementi Node-to-Node e analogamente

Contact&Target, sono caratterizzati da:

• direzione di accostamento “n” (uno spostamento

positivo di j rispetto ad i in direzione n “apre” il “gap”,

viceversa uno spostamento negativo genera contatto)

• gioco (o interferenza) iniziale “g”

• rigidezza di contatto normale “kn”

• rigidezza di contatto tangenziale “kt”

• coefficiente di attrito “m”

i

j

nt

Fn

atan(kn) atan(kt)

Ft

-mFn

mFn

Elementi di contatto – Non linearità

Posiz. relativa

unj-uni+g

Posiz. relativa

utj-uti

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Inizializzazione

• step di iterazione s = 1

• distribuzione iniziale di

“gap” aperti e chiusi

Procedura iterativa di soluzione (Convergenza)

Distribuzione iniziale dei contatti sulla

base delle posizioni geometriche

Contatti

inizialmente chiusi

Contatti

inizialmente aperti

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Inizializzazione

• step di iterazione s = 1

• distribuzione iniziale di

“gap” aperti e chiusi

Matrice di rigidezza [K]s

• “gap” chiusi: unj-uni+g < 0

• “gap” aperti: unj e uni indip.

Fn > 0? dn < 0?

Calcolo soluzione:

Fn Ft (chiusi), dn = unj-uni+g (aperti)

no

si

Registrazione

anomalie

Anomalie:

• Forza normale positiva

(trazione) sui contatti chiusi,

• Spostamento relativo

negativo, a meno del gioco,

sui contatti aperti.

Procedura iterativa di soluzione (Convergenza)

Fine

s = 2

ridistrib.

“gap”

In linea di principio si potrebbe

avere subito al primo step (s = 1)

la corretta distribuzione dei

contatti aperti/chiusi, quindi

ottenere la soluzione senza

procedere in modo iterativo

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Inizializzazione

• step di iterazione s = 1

• distribuzione iniziale di

“gap” aperti e chiusi

Convergenza?

Fine

si

• s = s+1

• ridistribuzione dei “gap”

no

Matrice di rigidezza [K]s

• “gap” chiusi: unj-uni+g < 0

• “gap” aperti: unj e uni indip.

Fn > 0? dn < 0?

no

si

Registrazione

anomalie

Procedura iterativa di soluzione (Convergenza)

Calcolo soluzione:

Fn Ft (chiusi), dn = unj-uni+g (aperti)

La convergenza è basata sul rapporto

della variazione di forza attraverso il

contatto, dall’iterazione s-1 a s

rispetto alla forza complessiva, e tale

frazione deve essere inferiore ad un

certo livello di tolleranza, es.: 0.001

s > 1Fine

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Path

E

2 2

E

2

E

2 2

E

2 2

E

2

E 2 2

E

Dati:

100mm

50mm

0.02 mm

Pressione di interferenza:

30.8MPa2

Tensioni tangenziali mozzo:

( / 2) 51.3MPa

2( / 2) 20.5MPa

D

D

i

D DE ip

D D

D Dr D p

D D

Dr D p

D D

q

q

=

=

=

−= =

+= = =

= = =−

E / 2D

/ 2D

/ 2i

Elementi da utilizzare:

Plane182 (Axisymmetric)

Contact171 - Target169

p

File di comandi: AlberoMozzoInterferenza_Contact171&Target169.txt

Elementi di contatto

Esercizio:

Connessione Albero-Mozzo con interferenza

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

• Se l’area di contatto è nota a priori (contatto conforme) è conveniente

sostituire gli elementi di contatto con vincoli di dipendenza in modo da

mantenere l’analisi lineare, altrimenti la soluzione è di tipo non lineare

• Gli elementi che rappresentano le superfici a contatto devono essere

piccoli rispetto alle dimensioni attese dell’area di contatto (specialmente

per contatto non conforme) dato che la soluzione è a forte gradiente

Es. Hertz 2D:

Infittimenti

annidati

Elementi di contatto

Osservazioni

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In

geg

neri

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Esempio: elementi assialsimmetrici e contatto

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

Drill

Collar

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Condizioni di carico:

• forzamento dovuto al serraggio iniziale

• flessione rotante dovuta all’attraversamento di percorsi curvilinei,

instabilità, vibrazioni etc.

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Modello di base:

• Geometria assialsimmetrica

• 30’000 elementi circa

Aspetti principali:

• Fenomeni di contatto

• Interferenza iniziale

• Condizioni di carico

assialsimmetriche e non

assialsimmetriche

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Carico (trazione/

flessione) Vincoli

Contatto fra i filetti

Asse di assialsimmetria Y

(visualizzazione ruotata)

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

Vincoli relativi / Elementi di contatto

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Contatto conforme sempre chiuso (data la direzione del carico):

Utilizzo dei CP (lineari) piuttosto che i Contatti (non lineari)

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

Vincoli relativi / Elementi di contatto

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Contatto frontale:

si possono utilizzare i Contatti, introducendo un valore

di interferenza, oppure i comandi CE (lineari)

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

Vincoli relativi / Elementi di contatto

*, *,

*,

*,

Utilizzo con 2 nodi - :

in cui: è un g.d.l.del nodo ,

è un g.d.l.(anchediverso)del nodo

mentr

C

e , , sonocostanti,es.: 1, 1

E

i j

i

j

i j

U U

U i

U j

+ =

= = −

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Flessione:• Elementi armonici (Fourier)

• Cond. carico non assialsimmetrica

• Analisi elastica lineare (No cont.)

Coppia di serraggio:• Elementi piani assialsimmetrici

• Cond. carico assialsimmetrica

• Analisi elasto-plastica non lineare

t

max

DPlane182

KOpt: Axy-Symm.

Plane25

Fless.: MODE,1

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

Metodo di analisi

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Nonostante la prima analisi di serraggio sia non lineare, il successivo

caricamento ciclico (dovuto alla flessione) è elastico, e quindi può

essere sovrapposto allo stato di tensione finale della prima analisi

t

max

DPlane182

KOpt: Axy-Symm.

Plane25

Fless.: MODE,1

Giunti con filettatura conica per elementi di perforazione

Metodo di analisi

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Cilindro di piccolo spessore

Elementi guscio assialsimmetrico

Cilindro di forte spessore

Elementi piani (solidi) assialsimmetrici

Modelli equivalenti 3D

Elemento guscio assialsimmetrico

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Il modello rappresenta una sezione del

corpo con un piano passante per l’asse. I

nodi sono posizionati sul piano medio.

Elemento guscio assialsimmetrico

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Gusci aventi geometria assialsimmetrica, soggetti a carichi

assialsimmetrici oppure assialsimmetrici-armonici

• 2 nodi

• 3 g.d.l /nodo (ux , uy e qz) - 4 g.d.l /nodo (ux , uy , uz e qz)

• eventuale spessore variabile (linearmente fra nodo I e nodo J)

Elemento obsoleto:

Shell51

No deformazione a taglio

Elemento attuale:

Shell208

Deformazione

a taglio

inclusa

Elemento attuale

assialsimmetrico-armonico:

Shell61

No deformazione a taglio

Elemento guscio assialsimmetrico

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

KOpt(1)=0 (default)

Bending and Membrane

KOpt(1)=1

Membrane only

Elemento guscio assialsimmetrico

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Shell208

KOpt(3)

Funzione di forma lineare

analogia con Beam188

KOpt(3)=0

Funzione di forma

quadratica (nodo interno)

analogia con Beam188

KOpt(3)=2

Elemento guscio assialsimmetrico

Shell209, F.ne di forma

quadratica (terzo nodo)

analogia con Beam189

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

i

y

x x

u

xq

=

= −

( )i

y

x xi xi

x x

uu y u y u y

xq

=

= + = −

Shell51

La costruzione di [Ke] si basa

sull’ipotesi di Kirchoff-Love: “una

linea retta normale al piano medio

tracciata sul corpo prima della

deformazione, risulta ancora rettilinea

ed ortogonale al piano medio

deformato dopo la deformazione”

Possibile ricostruire lo spostamento di ogni

punto dello spessore in base a spostamenti

e rotazioni del piano medio

uxi

q

uyi

x

y

i

Elemento guscio assialsimmetrico

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Limiti di validità ipotesi Kirchoff-Love:

spessore << altri parametri geometrici

Rq

s

Rqs

,

tipicamente:

0.1 ,

xy

xy

s R R

s R R

q

q

Componenti strutturali che possano essere

assimilati a “gusci” o “piastre” sottili di

geometria assialsimmetrica

Elemento guscio assialsimmetrico

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Stato di tensione/deformazione implicitamente conseguente alla scelta di elementi

guscio assialsimmetrico:

• le deformazioni dovute al taglio sono trascurate

• le uniche componenti di tensione non nulle sono:

• è disponibile anche la xy (direzione 1-2)

attivando la capacità torsionale con

KOpt(2) = 1, in questo modo si attiva

anche il grado di libertà uz

• le tensioni x y hanno un andamento lineare nello spessore:

membranale + flessionale

mentre le tensioni τxy τxz

hanno solo la comp. membranale (media)

z

x

z

x

x

(Dir. 1-1)

xz (Dir. 1-3)

X

Y

y (Dir. 2-2)

Membranale

Flessionale

Piano X-Y

globale

Elemento guscio assialsimmetrico

xy (Dir. 1-2)

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Elemento guscio assialsimmetrico

Esempio: Recipiente in pressione in parete sottile

Ipotesi/semplificazioni:

• bocchelli e penetrazioni considerate a parte

• effetti trascurabili del peso proprio

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

X

Y

Z

Modello

ELEMENTS

U

ROT

PRES-NORM

1

File di comandi: RecipientePressioneSottile_Shell208.txt

Vincolo di spost. X e

rotaz. Z, teoricamente

non necessari per il

nodo sull’asse

Esempio: Recipiente in pressione in parete sottile

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

Deformata

DISPLACEMENT

STEP=1

SUB =1

TIME=1

DMX =6.70411

File di comandi: RecipientePressioneSottile_Shell208.txt

Zona di

interesse

1

Deformata

DISPLACEMENT

STEP=1

SUB =1

TIME=1

DMX =7.05843

Deformata non corretta,

se vincoli non applicati

al nodo sull’asse

Esempio: Recipiente in pressione in parete sottile

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

z, direz. 3

Utilizzo di ETABLE per le tensioni guscio

! tensione membranale longitudinale

etable,Sm11,smisc,18

! tensione membranale circonferenziale

etable,Sm22,smisc,19

! tensione flessionale longitudinale

etable,Sb11,smisc,21

! tensione flessionale circonferenziale

etable,Sb22,smisc,22

/title,Tensione longitudinale (membranale)

plls,Sm11,Sm11

/title,Tensione circonferenziale (membranale)

plls,Sm22,Sm22

/title,Tensione longitudinale (flessionale)

plls,Sb11,Sb11

/title,Tensione circonferenziale (flessionale)

plls,Sb22,Sb22

I

J

x, direz. 1

y (nel piano dello shell)

direz. 2

Piano X-Y

globale

Elemento guscio assialsimmetrico

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

X

Y

Z

Tensione longitudinale (membranale)

150172.751

195.502218.253

241.004263.754

286.505309.256

332.007354.758

LINE STRESS

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SM11 SM11

MIN =150

ELEM=60

MAX =354.758

ELEM=110

File di comandi: RecipientePressioneSottile_Shell208.txt

Esempio: Recipiente in pressione in parete sottile

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

X

Y

Z

Tensione circonferenziale (membranale)

-406.519-322.692

-238.865-155.039

-71.211812.6151

96.442180.269

264.096347.923

LINE STRESS

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SM22 SM22

MIN =-406.519

ELEM=77

MAX =347.923

ELEM=110

File di comandi: RecipientePressioneSottile_Shell208.txt

Esempio: Recipiente in pressione in parete sottile

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

Tensione longitudinale (flessionale)

-250.685-200.093

-149.501-98.9091

-48.31722.2747

52.8666103.458

154.05204.642

LINE STRESS

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SB11 SB11

MIN =-250.685

ELEM=73

MAX =204.642

ELEM=49

File di comandi: RecipientePressioneSottile_Shell208.txt

Esempio: Recipiente in pressione in parete sottile

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

Tensione circonferenziale (flessionale)

-76.572-61.2426

-45.9132-30.5838

-15.2544.075046

15.404530.7339

46.063361.3927

LINE STRESS

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SB22 SB22

MIN =-76.572

ELEM=73

MAX =61.3927

ELEM=49

File di comandi: RecipientePressioneSottile_Shell208.txt

Esempio: Recipiente in pressione in parete sottile

Page 78: Corso di Progettazione Assistita da Computer (PAdC) CLM ...people.unipi.it/static/ciro.santus/MaterialeDidattica/PAdC/PAdC... · X,Y,Z coordinate ANSYS F F n= 0 cos( )q r q È possibile

© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Gusci e piastre aventi geometria qualsiasi.

• 4(3) nodi

• 6 g.d.l /nodo (3 traslazioni + 3 rotazioni)

Elemento Guscio-Piastra 3D

Elemento obsoleto

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

No effetto deformativi a taglio Effetti deformativi di taglioSHELL181 is suitable for analyzing thin to

moderately-thick shell structures

Elemento Guscio-Piastra 3D

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Shell 181 – Comportamento solo Membranale

xy

zComponenti di tensione:

x, y, xy

con andamento uniforme nello

spessore

No componenti: z, xz, yz

Solo membranale

Solo membranale

Elemento Guscio-Piastra 3D

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

xy

zComponenti di tensione:

x, y, xy, xz, yz

con andamento lineare nello

spessore per le componenti

nel piano: x, y, xy

No componente z

Membranale + Flessionale

Membranale + Flessionale

Shell 181 – Comportamento Membranale e Flessionale (Default)

Invece, andamento uniforme

nello spessore delle

componenti taglio con

pedice z (fuori piano): xz, yz

Elemento Guscio-Piastra 3D

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Si tratta di elementi nei quali viene superata l’ipotesi di

Kirchoff-Love, allo scopo di tener conto, in maniera

approssimata, della deformabilità a taglio

Elementi “shell” con valutazione approssimata della

“shear deflection” – Shell181

Struttura non

deformata

Ipotesi di Kirchoff

(Gusci sottili)

“Shear flexible”

elements (Gusci

medio spessore)

Elemento Guscio-Piastra 3D

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

0.6

0.8

1.0

1.2

0 5 10 15 20

Sp

os

tam

en

to/s

po

sta

me

nto

te

ori

co

Raggio/spessore

Elementi senza "shear deflection"

Elementi con "shear deflection"

Piastra circolare appoggiata al bordo esterno e caricata con pressione uniformeCalcolo spostamento punto centrale con elementi "shell"

Elementi “shell” con valutazione approssimata della

“shear deflection” (Materiale metallico isotropo)

d

Appoggio

Rapporto raggio/spessore

Rap

port

o s

post

amen

to/

spost

. m

odel

lo s

oli

do 3

D

Moderately

thick shell

Elemento Guscio-Piastra 3D

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

uxi

q

uyi

x

y

i

Shell63

La costruzione di [Ke] si basa anche in questo caso

sull’ipotesi di Kirchoff-Love.

Possibile ricostruire lo spostamento di

ogni punto dello spessore in base a

spostamenti e rotazioni del piano medio.Limiti di validità ipotesi

Kirchoff-Love:

spessore << altri par. geometrici

(dimensioni, raggi curvatura)

Componenti strutturali che

possano essere assimilati a

“gusci” o “piastre” sottili

Elemento Guscio-Piastra 3D

( )i

y

x xi xi

x x

uu y u y u y

xq

=

= + = −

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

F.ni di forma: g.d.l. agenti nel piano medio (membranali)

uxk

uyk

ux

uy

x

yz

( ) ,x e

xy xy

y

uN x y U

u

=

xi

yi

xje

xy

yj

xk

yk

u

u

uU

u

u

u

=

Stessa formulazione dell’elemento triangolare piano

P

Elemento Guscio-Piastra 3D

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

F.ni di forma: g.d.l. agenti ortogonalmente al piano medio (flessionali)

( ) ,

z

e

x z z

y

u

N x y Uq

q

=

Procedura simile a quella impiegata per l’elemento trave

uzk

qxk

qyk

uz

qx

qy

x

yz

P

zi

xi

yi

zj

exjz

yj

zk

xk

yk

u

u

U

u

q

q

q

q

q

q

=

Elemento Guscio-Piastra 3D

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

( )

( )

( )

,

,

,

z z

z

x

z

y

u u x y

u x y

y

u x y

x

q

q

=

=

=

9 condizioni (3 nodi × 3 g.d.l.)

sulla funzione uz(x,y)

( )2 2 3 3 2 2

zu A Bx Cy Dx Ey Fxy Gx Hy I x y xy= + + + + + + + + +

F.ni di forma: g.d.l. agenti ortogonalmente al piano medio (flessionali)

uzk

qxk

qyk

uz

qx

qy

x

yz

P

zi

xi

yi

zj

exjz

yj

zk

xk

yk

u

u

U

u

q

q

q

q

q

q

=

Elemento Guscio-Piastra 3D

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

L’andamento sul lato (es. y=0)

dipende da 4 parametri.

( )

2 2 3

3 2 2

zu A Bx Cy Dx Ey Fxy Gx

Hy I x y xy

= + + + + + + +

+ + +

F.ni di forma: g.d.l. agenti ortogonalmente al piano medio (flessionali)

( ) 2 3

0z yu A Bx Dx Gx

== + + +

4 condizioni sul lato “i-j”

uzi, uzj, θyi, θyj

Continuità C0 garantita

uz univocamente determinato

in base a spostamenti e

rotazioni dei soli nodi i e j

x

yz

uzj

qyj

uzi

qyi

Elemento Guscio-Piastra 3D

Lo spostamento z sul lato dipende solo dai g.d.l.

dei nodi del lato stesso, e quindi non cambia se

visto da un elemento o dal suo adiacente

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

qxj

qxi

L’andamento dipende da 3

parametri, ma si dispone di

solo 2 condizioni sul lato “i-j”

( )

( )

2 2

2

0

,

2 3 2

z

x

x y

u x y

y

C Ey Fx Hy Ix Ixy

C Fx Ix

q

q=

= =

= + + + + +

= + +

2

2 2

2

2

, ; ;z z zu u u

x y x y

Richiesta continuità n-1 (n = 2):

C1 per uz

La continuità C1 non garantita per uz

ovvero la continuità C0 non è

garantita per le rotazioni, quindi

l’elemento è “non conforme”

F.ni di forma: g.d.l. agenti ortogonalmente al piano medio (flessionali)

x

yz

qx

Elemento Guscio-Piastra 3D

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Cd

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ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

( ) 2

0x yC Fx Ix C Fxq

== + + → +

Tuttavia la continuità C0 per le

rotazioni risulta garantita “al

limite” (quando la dimensione

dell’elemento tende a zero)

Se l’elemento è molto piccolo, la funzione qx risulta ben

rappresentata dai soli due termini lineari, per cui le due

condizioni disponibili risultano sufficienti per una

determinazione (quasi) univoca, da cui segue la continuità

F.ni di forma: g.d.l. agenti ortogonalmente al piano medio (flessionali)

qxj

qxi x

yz

qx

Elemento Guscio-Piastra 3D

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Cd

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ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Il grado di libertà di rotazione nel piano non rappresenta una

componente di movimento della linea di spessore, quindi è un

grado di libertà fittizio

È tuttavia necessario per assecondare le rotazioni, nelle altre due

direzioni, quando sono collegati elementi non complanari

F.ni di forma: g.d.l. torsionale (“drilling”)

x

yz

qzi

qzj

qzk

Elemento Guscio-Piastra 3D

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ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Al grado di libertà di rotazione nel piano non corrisponde una

rigidezza strutturale. Questo può produrre singolarità nella matrice

di rigidezza della struttura nel caso in cui tutti gli elementi connessi

al nodo siano tra loro complanari. Non avendo interazione con le

altre rotazioni, la rigidezza per il g.d.l. rotazione attorno a z risulta

nulla. Per evitare questo problema viene usualmente introdotta una

piccola rigidezza arbitraria (equivalente a molle deboli, Workbench)

F.ni di forma: g.d.l. torsionale (“drilling”)

x

yz

qzi

qzj

qzkStessa funzione di

forma dei gradi di

libertà planari

Elemento Guscio-Piastra 3D

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ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

D = 40 mm

s = 2 mm

D = 40 mm

s = 2 mm

Struttura

tubulare con

curvatura,

RC = 100 mmEstremità

incastrata

P = 100 N

500 mm

300 mm

Struttura

tubulare con

curvatura,

RC = 100 mmEstremità

incastrata

P = 100 N

500 mm

300 mm

1

X

Y

Z

ELEMENTS

U

ROT

F

1

MNMX

X

Y

Z

0

.102262.204523

.306785.409046

.511308.613569

.715831.818093

.920354

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

USUM (AVG)

RSYS=0

DMX =.920354

SMX =.920354

File di comandi: TraveCurva_Shell181.txt

Elemento Guscio-Piastra 3D

Esempio: Trave curva incastrata, Shell181 - KOpt(3) = 2

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In

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eccan

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Esercizio: Trave a doppio T appoggiata con carico distribuito

Dati del problema

Sezione HE 100 B

h h e = −

b

Sectype

distinti

Elemento Guscio-Piastra 3D

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ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Esercizio: Trave a doppio T appoggiata con carico distribuito

Dati del problema

Sezione HE 100 B

Elemento Guscio-Piastra 3D

1

X

Y

Z

AREAS

TYPE NUM

10kN

distr. uniforme

su area

P =

Appoggio

Appoggio

2400mmL =

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istr

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in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

MN

MX

X

Y

Z

-2.11135

-1.87675

-1.64216

-1.40757

-1.17297

-.938377

-.703783

-.469189

-.234594

0

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

UY (AVG)

RSYS=0

DMX =2.11461

SMN =-2.11135

Esercizio: Trave a doppio T appoggiata con carico distribuito

Soluzione, deformata

3

2

3

Teoria della trave:

51.99mm

384

in cui:

12

2 12

x

x

P L

E J

hJ be a h

d = =

= +

Spostamento

2.11mmd =

Elemento Guscio-Piastra 3D

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In

geg

neri

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

MN

MX

-33.8528

-26.3073

-18.7618

-11.2163

-3.67082

3.87469

11.4202

18.9657

26.5112

34.0567

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SZ (AVG)

RSYS=0

DMX =2.11461

SMN =-33.8528

SMX =34.0567

Esercizio: Trave a doppio T appoggiata con carico distribuito

Soluzione, tensione di flessione

max

Teoria della trave:

/ 834.0MPa

in cui:

/ ( / 2)

x

x x

PL

W

W J h

= =

=

max

Tensione max

34.06MPa =

Elemento Guscio-Piastra 3D

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

MN

MX

X

Y

Z

-9.52799

-7.41077

-5.29355

-3.17633

-1.05911

1.05811

3.17533

5.29254

7.40976

9.52698

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SYZ (AVG)

RSYS=0

DMX =2.11461

SMN =-9.52799

SMX =9.52698

Esercizio: Trave a doppio T appoggiata con carico distribuito

Soluzione, tensione di taglio (Jourawski)

yz

2

Teoria della trave:

( / 2)9.47 MPa

in cui:

2 8

x

x

P S

J a

h hS be a

= =

= +

yz

Tensione d'estremità (anima)

9.53MPa =

Elemento Guscio-Piastra 3D

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In

geg

neri

aM

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ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Problemi di elasticità 3D:

• 8 nodi

• 3 g.d.l /nodo

Elemento obsoleto

Elementi solidi 3D (“Brick”)

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In

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Funzione di forma lineare Funzione di forma quadratica

Problemi di elasticità 3D:

• 8 nodi / 20 nodi (midside nodes)

• 3 g.d.l /nodo

Elementi solidi 3D (“Brick”)

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Tipo di elemento usato da

ANSYS Workbench con mesh

prevalentemente esaedrica

6 facce / 20 nodi

Tipo di elemento usato da

ANSYS Workbench con mesh

tetraedrica (geometrie

complesse)

4 facce / 10 nodi

Elementi solidi 3D (“Brick”)

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Tetraedro: 4 nodi

F.ne di forma: A+Bx+Cy+Dz

Deformazioni/tensioni costanti

Esaedro: 8 nodi

F.ne di forma (lineare):

A+Bx+Cy+Dz+Exy+Fxz+Gyz+Hxyz

Elementi solidi 3D (“Brick”)

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Esaedro: 20 nodi

F.ne di forma (quadratica):

A+Bx+Cy+Dz+Exy+Fxz+Gyz+Hxyz+

Ix2+Jy2+Kz2+Lx2y+Mx2z+Nxy2+Oy2z+

Pxz2+Qyz2+Rx2yz+Sxy2z+Txyz2

Elementi solidi 3D (“Brick”)

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

NOV 10 2015

08:24:57

VOLUMES

TYPE NUM

P = 20000 N

b1 = 40 mm

b2 = 10 mm

u1 = 30 mm

y0 = 28 mm

h = 70 mm

R1 = u1+ y0 =

= 58 mm

Superficie di

simmetria

Come

applicare

il carico?

Comando

VDRAG,,,

Elementi solidi 3D (“Brick”)

Esercizio: Gancio di sollevamento – Brick185

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

MN

MX

-42.6494

-27.0581-11.4668

4.1245619.7159

35.307250.8985

66.489982.0812

97.6725

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SY (AVG)

RSYS=0

DMX =.044687

SMN =-42.6494

SMX =97.6725

Sezione trapezoidale

F, N r_I, mm r_E, mm b_I, mm b_E, mm

20000 30 100 40 10

h, mm A, mm 2̂ S_1, mm 3̂S_2, mm 3̂r_G, mm

70 1750 45500 56000.0 58.0

alpha, mm beta int. r_N, mm

52.9 -0.429 33.64 52.0

e, mm c_I, mm c_E, mm

6.0 22.0 48.0

M, N mm sigma_I, MPa sigma_E, MPa

1160000 81 -53

sigma_T, MPa sigma_I, MPa sigma_E, MPa

11 93 -42

Calcolo analitico:

modello trave curva

a flessioneDisuniformità in

senso trasversale

Elementi solidi 3D (“Brick”)

Esercizio: Gancio di sollevamento – Brick185

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

MN

MX

-42.6494

-27.0581-11.4668

4.1245619.7159

35.307250.8985

66.489982.0812

97.6725

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SY (AVG)

RSYS=0

DMX =.044687

SMN =-42.6494

SMX =97.6725

Visualizzazione risultati:

- Path componente di

tensione (path, ppath,

pdef)

- Salvataggio su file

(/output, /header)

- Reazioni vincolari

(prrsol)

Eseguire un Path della

tensione Y (verticale)

Elementi solidi 3D (“Brick”)

Esercizio: Gancio di sollevamento – Brick185

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Possibilità di applicare l’espansione di simmetria:

PlotCtrls → Style → Symmetry Expansion →

Periodic/Cyclic Symmetry …

Elementi solidi 3D (“Brick”)

Esercizio: Gancio di sollevamento – Brick185

N.B.: L’espansione di simmetria

ha solo valenza grafica, nodi ed

elementi non sono duplicati

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ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Stato di tensione spesso fortemente

dipendente da parametri geometrici

locali (es. raggi di raccordo).

70

Analisi per sottomodello (“submodelling”)

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In

geg

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Questo tende a rendere il modello complessivamente molto

complesso da costruire (inclusione di tutti i dettagli geometrici) e

pesante dal punto di vista computazionale (numero enorme di gdl)

L’analisi richiederebbe pertanto “mesh” localmente molto infittiti

(elementi piccoli rispetto ai parametri geometrici locali).

Analisi per sottomodello (“submodelling”)

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eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Possibile alternativa: approccio per sottomodello

Fase 1: viene costruito un modello relativamente grossolano

della struttura, che può essere anche privo dei dettagli

geometrici, e vengono applicati vincoli e carichi

Modello

globale

Analisi per sottomodello (“submodelling”)

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Fase 2: viene costruito un modello molto infittito che rappresenta

la sola zona attorno al dettaglio geometrico (sottomodello)

Modello

locale

Analisi per sottomodello (“submodelling”)

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Fase 3: il modello grossolano viene impiegato per calcolare lo

stato di spostamento dei nodi giacenti sulle superfici esterne del

sottomodello

Spostamenti calcolati per interpolazione,

valori accurati, purché le dimensioni del

sottomodello siano grandi rispetto al dettaglio

Superfici di

interpolazione

globale

Superfici di

interpolazione

locale

Analisi per sottomodello (“submodelling”)

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Fase 4: gli spostamenti stimati sulla superficie sono imposti al

sottomodello come condizione di carico, valutando il relativo

stato di tensione

Spostamenti ottenuti

interpolando le

funzioni di forma della

soluzione globale sulle

posizioni nodali del

modello locale

Analisi per sottomodello (“submodelling”)

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

In alcuni casi è utile passare da un modello fatto con elementi piani,

o con elementi guscio (globale), ad un sottomodello 3D (locale)

Analisi per sottomodello (“submodelling”)

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Esempio di modellazione solida 3D

Applicazione: Staffa di sospensione in alluminio per scooter

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© Università di Pisa

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ag

istr

ale

in

In

geg

neri

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Telaio

di prova

Provino

Afferraggio

fisso

Braccio di

flessione

Cuscinetto

assiale orientabile

a semplice effetto

Attuatore idraulico

Cella di carico Zona rottura

Prove in piena scala in controllo di carico

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in

In

geg

neri

aM

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ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

MfMt = 0.5 Mf

R = 0.1

FlessioneFlesso-torsione

Tipo di carico e zone di cedimento

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In

geg

neri

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ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Analisi per sottomodello

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In

geg

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Fle

sso

-tors

ion

eF

less

ion

ePrevisto Effettivo

Risultati: Individuazione del punto di innesco

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istr

ale

in

In

geg

neri

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eccan

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1.E+03

1.E+04

1.E+05

1.E+06

1.E+03 1.E+04 1.E+05 1.E+06

N° di cicli a rottura sperimentali

di c

icli

a ro

ttu

ra p

revis

ti

Flessione

Flesso-torsione

Fattore 2

Risultati: Correlazione con i dati di fatica

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

F/ 2F

alcbc / 2b

plad

pd

a

a

p

c

p

200mm

40mm

30mm

20mm

30mm

2mm

5000 N

l

d

d

b

l

r

F

=

=

=

=

=

=

=

r

Punto da

calcolare

Analisi per sottomodello

Esempio: stato di tensione raggio di raccordo

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Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

Modello

GlobaleModello

Locale

Modello Locale:

Superfici di trasferimento

degli spostamenti

N.B.: i due modelli, Globale e Locale, vengono

analizzati e risolti consecutivamente.

Non compaiono mai insieme!

Analisi per sottomodello

Esempio: stato di tensione raggio di raccordo

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© Università di Pisa

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ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1. Analizzare e salvare il modello Globale, salvare i parametri

2. Pulire il database (/CLEAR) e cambiare il jobname (/FILNAME) per evitare di

sovrascrivere i file

3. Creare il sottomodello Locale. N.B.: la posizione del sottomodello rispetto al riferimento

cartesiano globale deve corrispondere alla porzione del modello Globale che si vuole studiare

4. Effettuare l’interpolazione degli spostamenti:

(a) selezionare i nodi sui bordi del sottomodello e salvarli in un file (NWRITE)

(b) riselezionare tutto e salvare il sottomodello

(c) richiamare il modello Globale (RESUME)

(d) effettuare l’interpolazione con il comando CBDOF

5. Riaprire il sottomodello (RESUME), entrare nell’ambiente di soluzione (/solu) e imporre

gli spostamenti attraverso la lettura del file .cbdo creato precedentemente.

N.B.: Si devono duplicare, sul sottomodello, tutti i carichi o le condizioni al contorno che

esistevano sul modello Globale

6. Risolvere il sottomodello Locale ed infine analizzare i risultati

Analisi per sottomodello

Procedura

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© Università di Pisa

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In

geg

neri

aM

eccan

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Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

4. Effettuare l’interpolazione degli spostamenti:

(a) selezionare i nodi sui bordi del sottomodello e salvarli in un file (NWRITE)

(b) riselezionare tutto e salvare il sottomodello

(c) richiamare il modello Globale (RESUME)

(d) effettuare l’interpolazione con il comando CBDOF

1

AREAS

TYPE NUM

1

NODES

Nodi su linea

da escludere

Analisi per sottomodello

Procedura

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© Università di Pisa

Cd

LM

ag

istr

ale

in

In

geg

neri

aM

eccan

ica

Corso di Progettazione Assistita da Computer – Parte IIB

1

MN

MX

X

Y

Z

-22.4201

-17.4538

-12.4874

-7.52109

-2.55474

2.41161

7.37796

12.3443

17.3107

22.277

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SX (AVG)

RSYS=0

DMX =.024561

SMN =-22.4201

SMX =22.277

Soluzione modello

Globale

Soluzione sottomodello

Locale

1

MN

MX

-.527218

3.45937

7.44596

11.4325

15.4191

19.4057

23.3923

27.3789

31.3655

35.3521

NODAL SOLUTION

STEP=1

SUB =1

TIME=1

SX (AVG)

RSYS=0

DMX =.015257

SMN =-.527218

SMX =35.3521

Analisi per sottomodello

Soluzione