Corso di perfezionamento in Sistemi informativi e governo ... · conservazione geologica e...

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Scuola di Architettura e società Dipartimento di Architettura e studi urbani Via Bonardi, 3 20133 Milano Corso di perfezionamento in Sistemi informativi e governo integrato del territorio IX ciclo 2014/2015 Direzione ( prof. Pier Luigi Paolillo, [email protected] ) Segreteria didattica ( dott.ssa Marina Bonaventura, [email protected] ) Monografia di perfezionamento Perfezionanda: Greta Ratti, matr. 839509 Relatore: prof. Massimo Rossati Predisposizione di una metodologia come guida alla standardizzazione e alla valorizzazione dei geositi regionali. Il caso della Provincia di Como

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Scuola di Architettura e società

Dipartimento di Architettura e studi urbani

Via Bonardi, 3

20133 Milano

Corso di perfezionamento in Sistemi informativi e governo integrato del territorio

IX ciclo 2014/2015

Direzione (prof. Pier Luigi Paolillo, [email protected])

Segreteria didattica (dott.ssa Marina Bonaventura, [email protected])

Monografia di perfezionamento

Perfezionanda: Greta Ratti, matr. 839509

Relatore: prof. Massimo Rossati

Predisposizione di una metodologia come guida alla

standardizzazione e alla valorizzazione dei geositi regionali.

Il caso della Provincia di Como

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I

Indice

0.1. Modello logico procedimentale per la predisposizione di una metodologia come guida alla

standardizzazione e alla valorizzazione dei geositi regionali. Il caso della provincia di Como

pag. 5

Parte I

Alcuni stimoli normativi e operativi riguardanti la tutela del patrimonio geologico regionale

1. Il patrimonio geologico: cosa s'intende per geositi o geotopi pag.6

2.

2.1

2.2

2.3

2.3.1

2.3.2

3.

3.1

3.2

3.2.1

3.2.2

Livello internazionale: la protezione del patrimonio geologico

Dichiarazione internazionale dei diritti della Memoria della Terra

Il secondo convegno internazionale sulla conservazione del patrimonio geologico

I geoparchi, un modo concreto per tutelare il patrimonio geologico

Rete Europea dei Geoparchi (EGN)

Rete Globale dei Geoparchi (GGN)

Livello nazionale: l'inventario dei Geositi nazionali

Dal concetto di bene geologico ai beni paesaggistici

La conoscenza geologica nazionale

Il censimento Nazionale dei Geositi

Il geodatabase ISPRA dei Geositi italiani

pag.6

pag.6

pag.7

pag.7

pag.8

pag.9

pag.9

pag.9

pag.10

pag.10

pag.11

Parte II

I beni geologici della Regione Lombardia

1. Il patrimonio geologico della Regione Lombardia pag.12

1.1

1.2

1.2.1

1.2.2

Le principali caratteristiche geologiche e geomorfologiche

I geositi nel Piano Paesaggistico Regionale della Lombardia

L'individuazione dei geositi classificati dal PTR, l'art. 22

Il PTCP come strumento di gestione e salvaguardia

pag.12

pag.13

pag.13

pag.16

2.

Localizzazione dell’area d'interesse, la provincia di Como

pag.17

2.1. Le principali peculiarità del territorio comasco pag.17

2.2.

2.2.1

2.2.2

Gli elementi di rilevanza paesaggistica riconosciuti dal PTCP

L'individuazione dei geositi della Provincia di Como

I criteri di tutela e salvaguardia dei geositi nel PTCP di Como

pag.18

pag.19

pag.22

Parte III

Utilità del dato e la standardizzazione dei geositi nell’ambito della provincia di Como

1

L'infrastruttura tecnologica del catasto dei geositi

pag.23

2. La ricognizione delle banche dati disponibili, gli aspetti critici e il loro grado di trattamen-

to informativo

pag.24

2.1. La costruzione della base di conoscenza e la selezione/classificazione dei dati necessari pag.24

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II

2.2

3.

3.1

3.2

3.2.1

3.2.2

3.3

4.

Il trattamento degli strati informativi di non immediato utilizzo per la costruzione di una banca

dati gestibile in ambiente Gis

Predisposizione di una metodologia per la catalogazione dei geositi

Costruzione di schede standardizzate

Compilazione delle schede standardizzate dei geositi della Prov.Como

Problematiche riscontrate nella compilazione delle schede

Esempio scheda relativa al geosito regionale: l’Orrido di Inverigo

L’organizzazione di un'unica banca dati relativa ai geositi regionali della Prov.Como

La stima del grado di valore del geosito

pag.25

pag.25

pag.25

pag.28

pag.28

pag.31

pag.32

pag.34

Parte IV

La promozione e valorizzazione del geosito e del geoheritrage caratterizzante

il territorio di Inverigo

1.

2.

2.1

2.2

2.2.1

2.2.2

3.

3.1

3.1.1

3.1.2

3.1.3

3.2

Geositi e geoturismo sinonimo di sviluppo urbano

L’analisi del patrimonio geologico-paesaggistico: il caso dell’Orrido di Inverigo

Le peculiarità e le problematiche riguardanti l’Orrido di Inverigo

La costruzione di un data set d’indicatori per la valutazione turistica del geosito

La stima dell’indice di attrattività turistica

La stima dell’indice di impatto turistico

La promozione e la valorizzazione del patrimonio geologico-paesaggistico

L’implementazione degli itinerari tematici utili alla promozione dell’Orrido di Inverigo La gerarchizzazione delle informazioni L’identificazione dei percorsi nell’ambito comunale di Inverigo

Alcuni aspetti critici emersi

Il Web Gis come strumento di promozione

Riferimenti bibliografici

pag.37

pag.38

pag.38

pag.39

pag.39

pag.43

pag.44

pag.44

pag.44

pag.45

pag.47

pag.47

Allegato A – Le schede dei geositi regionali della Provincia di Como

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Premessa

Dato che Regione Lombardia ha riconosciuto i geositi come elementi identificativi del paesaggio

lombardo nell’ambito del Piano Peaesaggistico Regionale (PTR).

Al fine di valorizzare, tutelare e promuovere al meglio il patrimonio geologico, risulta essere

necessario standardizzare e catalogare i geositi regionali costruendo un’infrastruttura tecnologica dei

geositi regionali. L’omogeneizzazione dei dati costituirà la base conoscitiva al fine di aumentare la

consapevolezza dell’oggettiva rilevanza della geodiversità del nostro territorio e successivamente poter

garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geologico. In particolare, il

presente elaborato si basa sul caso della Provincia di Como.

Inoltre, i geositi esprimono un notevole potenziale economico, che si traduce nel richiamo turistico

che essi sono in grado di operare. Quindi la messa in rete del patrimonio geologico potrà inoltre

dare dei riscontri positivi alle economie locali, l’idea di progetto potrà dunque convogliare nella

realizzazione di un applicazione informatica, Web Gis, usufruibile da tutti e che attraverso le

informazioni contenute di svariato tipo potrà dare nuovo slancio non solo al patrimonio geologico,

ma anche alle realtà urbane che li circondano.

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0.1 Modello Logico: predisposizione di una metodologia come guida alla catalogazione e alla valorizzazione dei geositi

Stimoli normativi

Fase 1 Geositi o geotopi e geodivesità:la tutela del

patrimonio geologico

Dichiarazione diritti della menoria della Terra

Convegno Internazionale sulla Conservazione del Patrimonio Geologico

Fase 2I geositi nell’ambito Piano PaesaggisticoRegione Lombardia

Definzione degli obiettivi:

Metodologia per la catalogazionedei geositi

Valorizzazione dei geositi

Ricerca e costruzione di un unica banca dati

Fase 3Organizzazione del Data Base

Selezione banche dati

Modellazione dei dati

Internazionale

Nazionale e Regionale

Bene geologico/ Beni paesaggistici: Legge 29 giugno 1939 n. 1497DLgs 22 gennaio 2004 n° 42

Il Censimento Nazionale dei Geositi

PTR

PTCP

Geositi e geoturismo:sviluppo urbano

(focus Comune Inverigo)

Fase 4

La determinazione del indice territoriale

di turisticitàWebGis geoturisticoOrrido di Inverigo

Patrimonio geologico della Regione Lombardia

Localizzazione dell’area campione

Prov. Como

Costruzione geometrie non presenti

Compilazione delleschede standardizzate

dei geositi della Prov.Como

Costruzione delle schede

Stima dell’accessibilità infrastrutturale

Stima dell’indice di naturalistiche

Stima dell’indice delle rilevanzadel sistema storico – paesaggistico

Implementazione degli itinerari

A - Identitifazione geosito

B - Elementi caratterizzanti geosito

C - Fruizione geosito

D - Protezione e vincoli

E - Stato di conservazione

Geositi - Prov. Co

Stima del grado di valore del geosito

Stima della domanda turistica

Stima dell’indice di attrattività turistica

Stima dell’indice di impatto turistico

5

1. Passo San Jorio2. Alpe Turati3. Montorfano4. Val Sanagra5. SPina Verde6. Serverin-Verrucano7. Sedimenti Fossiliferi8. Caverna Generosa9. Osteno10. Pietra Lentina11. Osteno12. Abisso del Lago di Como13. Pian di Spagna15. Pietra Pendula16. Pietra Nairola17. Grotte di Rescia18. Funghi di Rezzago19. Buco del Piombo20. Lago di Montorfano21. Fontana del Guercio22. Lago di Piano23. Riva Lago di Alserio24. Orrido di Inverigo

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Parte I

Alcuni stimoli normativi e operativi riguardanti la tutela del patrimonio geologico regionale

1. Il patrimonio geologico: cosa s'intende per geositi o geotopi

Per bene geologico comunemente si intendono tratti spettacolari del paesaggio (meraviglie della

natura) o località meritevoli di tutela per la presenza di testimonianze fossili o rare associazioni di

minerali. I luoghi importanti per le scienze della Terra, tuttavia, non sono sempre particolarmente

belli: scarpate rocciose lungo le strade, pareti franose, ingressi di grotte nascoste tra i boschi, grandi

blocchi rocciosi che intralciano le coltivazioni e così via. Un paio di definizioni possono contribuire

a inquadrare meglio cosa intende per geotopo e geosito. La prima, di Grube e Wiedenbein (1992),

chiarisce che: “Geotopi sono quelle parti della geosfera che possono essere visibili alla superficie

terrestre o accessibili da essa, con dimensioni limitate, e che in senso geoscientifico possono essere

chiaramente distinguibili dai loro dintorni”. La seconda, di Wimbledon (1996), sottolinea che

“Geosito può essere qualsiasi località, area o territorio in cui sia definibile un interesse geologico-

geomorfologico per la conservazione”. Di tutti questi siti, chiamati di volta in volta monumenti

naturali, beni geologici, geositi o geotopi, i geologi riconoscono l’unicità e la rarità, sapendo che si

tratta di frammenti di territorio dove sono custodite più che altrove le testimonianze della storia

della Terra. Presi singolarmente sono utili per cogliere elementi chiave di un determinato periodo,

ma nella loro organicità (definibile come patrimonio geologico) consentono la ricostruzione

dell’intera storia geologica di un territorio. Si tratta di siti ai quali oggi viene riconosciuta

un’importanza testimoniale (di tipo stratigrafico, paleontologico, strutturale, sedimentologico,

geomorfologico, ecc.), che formano, insieme alle altre componenti, il patrimonio naturale di un

territorio. Un “geosito” è un’area o una località che testimonia in modo esemplare gli eventi

geologici e geomorfologici che hanno caratterizzato la storia di una regione e contribuito a definire i

suoi paesaggi e che, come tale, deve essere valorizzata e preservata. Le sue caratteristiche

esemplari, unite alle conoscenze scientifiche acquisite, lo rendono prezioso per valorizzare e

promuovere il territorio, con positivi riflessi sulle attività educative, di turismo culturale e ricreative.

2. Livello internazionale: la protezione del patrimonio geologico

2.1 Dichiarazione internazionale dei diritti della Memoria della Terra

A livello europeo lo studio dei geositi è iniziato nel 1991 con la “Dichiarazione Internazionale della

Memoria della Terra” del 1991,organizzato da ProGeo che riconosce la Terra come un immenso

archivio naturale dove si trovano, per quanto scomposte, le testimonianze della memoria del

pianeta. La dichiarazione riporta tra i punti principali le direttive fondamentali per la salvaguardia e

la protezione degli ambienti naturali, esortando tutte le autorità nazionali e internazionali

competenti ad una presa di coscienza dell'unicità del Pianeta Terra, nella necessità di attuare

politiche di geoconservazione in una visione di sviluppo sostenibile di livello mondiale. Questo

patrimonio però viene tuttora troppo spesso percepito come monumento della natura, mentre la

condivisione della sua conoscenza e la sua fruizione possono trasformarlo in risorsa scientifica ed

economica: un formidabile laboratorio di educazione ambientale, un nuovo ed attraente circuito

turistico.

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Un riferimento normativo piuttosto importante è la Recommendation REC 3 (2004), adottata dal

consiglio dei ministri europeo, che sancisce l’importanza del patrimonio geologico in quanto

segnato da un rilevante valore scientifico, culturale, estetico, paesaggistico, che necessita di essere

conservato e tramandato alle future generazioni. Nel testo si riconosce l’importanza della

conservazione geologica e geomorfologica nel mantenimento dei caratteri di molti paesaggi

europei, raccomandando come prima cosa agli stati membri di identificare nei loro territori le aree

di speciale interesse geologico.

2.2 Il secondo convegno internazionale sulla conservazione del patrimonio geologico

Sempre a livello europeo lo studio dei geositi è seguito da altri quattro simposi nel 1996 a Roma,

nel 1999 a Madrid, nel 2005 in Portogallo e nel 2008 in Croazia. Da oltre un decennio gli studiosi

europei hanno creato l’associazione ProGEO per la conservazione del patrimonio geologico in

Europa. Sullo stesso argomento nel 1996 prende avvio anche, su iniziativa della IUGS

(International Union of Geological Sciences), il programma di ricerca“GEOSITES”, tuttora in

fase di attuazione, con la creazione di un gruppo di lavoro, ora anche sotto il patrocinio

dell’UNESCO. L’obiettivo di “GEOSITES” è realizzare un inventario informatizzato, compilato

sistematicamente e aggiornato di continuo, dei siti chiave di rilevanza internazionale per la geologia

e sollecitare una politica protezionistica che sia anche un valido supporto alle scienze geologiche,

aiutando le iniziative regionali o nazionali nella realizzazione degli inventari. Nell’agosto 2001,

nell’ambito della IV Conferenza Internazionale dell’Associazione Internazionale dei Geomorfologi

(IAG) a Saragozza, è stato ufficializzato il Working Group Geomorphological sites: research,

assessment and improvement, che ha preso le mosse dal Progetto Nazionale COFIN 2001-2003

Geositi nel Paesaggio Italiano: ricerca, valutazione e valorizzazione e i cui risultati sono già serviti

per promuovere confronti a carattere internazionale. L’obiettivo principale di questo Working

Group è quello di sviluppare ricerche sui siti geomorfologici, con particolare riferimento alla

valutazione, alla con-servazione e alle attività di valorizzazione, di didattica e turismo legate ad

essi. Recentemente, nel 2009, è nata ad hoc una rivista scientifica internazionale, «Geoheritage»,

edita dalla Springer; nel primo numero è stato pubblicato un articolo sulle Dolomiti come geoparco

e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. L’insieme di questa rivoluzione culturale nel campo della

geologia ha portato all’introduzione del termine geodiversità, definita come «la diversità di

elementi,raggruppamenti, sistemi e processi geologici, geomorfologici e pedologici».

2.3 I geoparchi, un modo concreto per tutelare il patrimonio geologico

La salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio geologico rappresenta a livello internazionale e

nazionale un fattore fondamentale nell’ambito delle più ampie politiche di pianificazione e di

gestione delle risorse naturali.

Diversi, infatti, sono gli atti ed i provvedimenti che sono stati adottati per tutelare le aree più

importanti dal punto di vista geologico nella sua accezione più ampia. Si segnala, innanzitutto, la

Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale (UNESCO).

Altrettanto significativa è la classificazione predisposta nel 1994 dalla IUCN (The World

Conservation Union) nell'ambito della quale sono stati individuati indirizzi per la gestione delle aree

protette che dedicano particolare attenzione al patrimonio geologico.

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2.3.1 Rete Europea dei Geoparchi (EGN)

La più recente strategia di tutela e promozione sono i Geoparchi, lanciati nel 2000 con l’avvio della

Rete dei Geoparchi Europei. La strategia di tutela dei geoparchi interpreta perfettamente le

politiche di conservazione e di valorizzazione del patrimonio geologico e le integra nell’ambito

delle più articolate azioni finalizzate alla tutela attiva delle risorse ambientali ed allo sviluppo

sostenibile a livello locale.

I Geoparchi rappresentano una speciale categoria di territori che si stanno affermando a livello

internazionale e nazionale per la capacità di attuare attente politiche di tutela e di valorizzazione

della geodiversità e del patrimonio geologico.

Dopo un primo lancio del programma “GEOPARKS” operato dall’UNESCO nel 1998 si deve

attendere il 2000 per la reale attivazione dei primi Geoparchi in Europa.

È infatti nel corso del 2000 che quattro aree protette di quattro differenti paesi Europei (la Foresta

Pietrificata dell’Isola di Lesvos in Grecia, la Riserva Geologica di Alta Provenza in Francia, il

Geoparco di Vulkaneifel in Germania ed il Parco Culturale di Maestrazgo in Spagna) costituiscono

la Rete Europea dei Geoparchi.

Si tratta di territori che presentano elementi geologici e geomorfologici di particolare rilevanza

scientifica, divulgativa, didattica ed estetica che hanno stabilito di lavorare insieme per individuare

nuove strategie e progetti finalizzati alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio geologico.

Ogni anno la lista dei geoparchi viene modifica due volte a seguito di entrate o uscite di alcuni

geoparchi aggiornando contestualmente lista e mappa dei geoparchi. Dopo gli aggiornamenti

stabiliti in Germania nel mese di settembre 2014 la Rete Europea dei Geoparchi è costituita da una

lista di 64 territori in rappresentanza di 25 nazioni.

Fig.1 - Rete Europea dei Geoparchi (EGN)

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2.3.2 Rete Globale dei Geoparchi (GGN)

Qualche anno dopo l’avvio della Rete Europea dei Geoparchi, nel febbraio 2004, un gruppo di

esperti internazionali dell'UNESCO riunitisi a Parigi ha discusso e stabilito l'istituzione della Rete

Globale dei Geoparchi.

Il lancio ufficiale della GGN è stato formalizzato in occasione della 1^ Conferenza Internazionale

UNESCO sui Geoparchi che si è tenuta a Pechino (Cina) nel giugno 2004. Tale Rete doveva

perseguire tre obiettivi prioritari: conservare l'ambiente, promuovere l'educazione alle Scienze della

Terra e favorire uno sviluppo economico sostenibile a livello locale.

Dopo gli aggiornamenti stabiliti in Canada, nel settembre 2014, la Rete Globale dei Geoparchi

(GGN) sotto l’egida dell’UNESCO conta 111 territori con il coinvolgimento di 35 nazioni nel

Mondo.

La GGN è organizzata attraverso Reti Regionali di Geoparchi interessa 64 territori nella European

Geoparks Network

Fig.2 - Rete Globale dei Geoparchi (GGN)

3. Livello nazionale: l'inventario dei Geositi nazionali

3.1 Dal concetto di bene geologico ai beni paesaggistici

La normativa italiana sulla tutela dei beni geologici risale al 1939, quando la Legge 29 giugno 1939,

n. 1497, introdusse la definizione di “singolarità geologica”, affiancandola a quella di “bellezza

naturale” (art. 1, comma 1). Il successivo Regolamento per l’applicazione della Legge (Regio

Decreto 3 giugno 1940, n. 1357) assoggettò le singolarità geologiche ad un dispositivo distinto da

quello proprio delle bellezze paesaggistiche in quanto si riconobbe che “che la singolarità geologica

è determinata segnatamente dal suo interesse scientifico” (art. 9, comma 2).

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La successiva Legge 8 Agosto 1985, n.431- Legge Galasso, costituisce dunque un ampliamento e

un’evoluzione culturale rispetto alla precedente Legge 1497/39 poiché pone un vincolo automatico sui beni

ambientali quali coste, laghi, corsi d’acqua, montagne, ghiacciai e vulcani, passando da un’individuazione

per singole località all’identificazione in categorie definite in base a precise caratteristiche ubicazionali e

geomorfologiche, per introdurre una diversa nozione di paesaggio rispetto alla legge 1947/39, che faccia

riferimento ad un’accezione geografica ed oggettiva. Il bene viene tutelato in forza del suo particolare

interesse ambientale intendendo cioè le sue caratteristiche intrinseche, geologiche o ecologiche, non essendo

comprese in questa nozione le caratteristiche paesaggistiche come esteticamente rilevanti.

Successivamente, con il Decreto legislativo del 29 Ottobre 1999, n.490 – Testo unico delle disposizioni

legislative in materia di beni culturali e ambientali. La legge tutela infatti i “Beni culturali”, costituiti dalle

“cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, demo-etno-antropologico

[…]” tra cui rientrano “le cose che interessano la paleontologia, la preistoria e le civiltà primitive (Titolo 1

artt. 1 e 2) ed i “Beni paesaggistici e ambientali”, con “le cose immobili che hanno cospicui caratteri di

bellezza naturale o di singolarità geologica […], le bellezze panoramiche considerate come quadri e così

pure quei punti di vista o di belvedere accessibili al pubblico dai quali si goda lo spettacolo di quelle

bellezze” (Titolo II).

Inoltre, con il Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n.42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi

dell’articolo 10 della legge 6 Luglio 2002, n.137, c.d. Codice Urbani, costituisce il primo tentativo di

redigere una legislazione unitaria in materia di tutela ambientale considerando il nostro patrimonio storico-

artistico e paesaggistico come qualcosa di altrettanto unitario, così come previsto dalla Costituzione della

Repubblica, sia nell’articolo 9, sia nel nuovo Titolo V, agli articoli 117 e 118.

Nel codice si assiste ad un pieno recupero del paesaggio nell’ambito del patrimonio culturale di cui

costituisce parte integrante al pari degli altri beni culturali del nostro paese.

3.2 La conoscenza geologica nazionale

La conoscenza geologica nazionale si basa sul Repertorio Nazionale dei Geositi; un progetto

dell’ISPRA che ha come primo intento la geoconservazione e secondariamente, l’ambizione di

realizzare una selezione dei geositi di rilevanza nazionale.

Il progetto è iniziato nel 2008 con l'attivazione di un Tavolo di Lavoro ISPRA al fine di valutare lo

stato del patrimonio geologico nazionale, anche alla luce dell’introduzione dei geositi nella

pianificazione territoriale, a seguito dell’approvazione del “Codice dei Beni culturali e del

paesaggio” (dlgs.42/2004), noto come Codice Urbani. E stabilire di comune accordo i criteri per

selezionare tra i siti di interesse geologico regionale e locale, quelli di rilevanza nazionale.

3.2.1 Il censimento Nazionale dei Geositi

Nel 2000 sotto il coordinamento dell’APAT, è nato il Progetto “Conservazione del Patrimonio

Geologico Italiano” (CPGI) promuove studi in materia di monumenti geologici, geodiversità e siti

di interesse geologico in senso lato, recuperando ed omogeneizzando i censimenti realizzati da

regioni ed enti locali; l’obiettivo finale è un nuovo censimento su scala nazionale.

Lo strumento principe del censimento è la Scheda Inventario, standardizzata a scala nazionale, che

nella sua impostazione concettuale evidenzia alcuni aspetti rilevanti di cui si è tenuto conto anche

nella realizzazione della presente guida: i) tra questi la necessità di evidenziare puntualmente per

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ciascun sito un motivo di interesse scientifico primario, a cui si associano eventuali motivi

secondari; ii) un livello territoriale di interesse (mondiale, europeo, nazionale, regionale o locale);

iii) l’eventuale rischio di compromissione e degrado, in risposta a fattori naturali o antropici.

Per l’individuazione dei geositi si è tenuto conto di diverse tipologie di fonti: i) siti precedentemente

vincolati in quanto riserve o monumenti naturali; ii) località-tipo o stratotipi di unità

litostratigrafiche validate nell’ambito del Catalogo delle Formazioni Geologiche Italiane; iii) siti di

rilevanza geologica mondiale (siti UNESCO definiti per caratteristiche naturali, GSSP); iv)

geoparchi e sentieri geologici esistenti; v) schede inventario compilate da soggetti individuati come

referenti da Regione Lombardia; vi) situazioni ampiamente consolidate nella conoscenza diffusa del

territorio e nella letteratura, note alla Direzione Generale o segnalate per iniziativa autonoma di

specialisti ed esperti; siti individuati ex novo nel corso dei rilevamenti effettuati in ambito CARG.

Il progetto “Inventario Nazionale dei Geositi”, si propone di realizzare a livello nazionale

l'inventario dei geositi affinché possa diventare strumento utile per la conoscenza geologica del

nostro territorio

Ad oggi l’inventario nazionale comprende circa 3700 geositi censiti sul territorio. Si tratta di un

numero che si modifica in continuazione poiché il lavoro procede contemporaneamente sia con

l'inserimento di nuovi geositi, sia con la revisione e, a volte, l'eliminazione di geositi già presenti in

banca dati.

3.2.2 Il geodatabase ISPRA dei Geositi italiani

Il geodatabase Geositi italiani contiene le informazioni sui siti di interesse geologico, geositi,

collezionate nel Censimento Nazionale dei Geositi dell’ISPRA. Le informazioni, a partire dal 2002,

erano state inventariate in un contenitore strutturato per la loro gestione informatizzata: il database

Geositi di cui l’attuale geodatabase rappresenta l’evoluzione. La ricerca geografica permette di

individuare i geositi sulla mappa e da qui accedere alla scheda che contiene le informazioni.

Viceversa è possibile accedere alla mappa direttamente da una scheda individuata attraverso una

ricerca testuale. La segnalazione di nuovi geositi può essere effettuata mediante l’invio di una

scheda interattiva. In particolare, il censimento dei siti di interesse geologico avviene mediante

l'invio all'ISPRA di una specifica scheda che contiene le informazioni identificative, geografiche e

descrittive del geosito, con attenzione alla loro fruibilità, allo stato di conservazione e alla loro

tutela.

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Parte II

I beni geologici della Regione Lombardia

1. Il patrimonio geologico della Regione Lombardia

1.1 Le peculiarità geologiche e geomorfologiche

Il territorio della Lombardia è caratterizzato da una spiccata “geodiversità”, ovvero da paesaggi

geologici e geomorfologici ben diversificati e rappresentativi, distribuiti in tutti i settori della

regione: dalle aree alpine e prealpine ai grandi laghi, dalle valli e dai paesaggi fluviali alla grande

pianura, fino a risalire le colline e le alture dell’Appennino.

Questa ricchezza del territorio è sempre stata oggetto di attenzione da parte di Regione Lombardia,

la prima tra le regioni italiane a dotarsi, già nei primi anni ’80, di un elenco di aree naturali da

tutelare per le loro caratteristiche floristiche, faunistiche e geologiche. Le successive attività di

valorizzazione e tutela delle aree naturali, anche in applicazione della legge regionale 86 del 1983,

hanno sempre tenuto in conto il ricco patrimonio naturale lombardo anche se, tradizionalmente,

veniva data una maggiore enfasi agli aspetti “biotici” (flora e fauna) rispetto a quelli “abiotici”

(geologia e geomorfologia). Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, il concetto di “geodiversità” si è

sempre più affermato accanto a quello, senz’altro più noto, di “biodiversità”, anche tenuto conto che

la componente geologica e geomorfologica è in realtà la base di partenza su cui cresce e si sviluppa

la biosfera.

Ma oltre a queste attività conoscitive e divulgative, pur significative, il vero salto di qualità nella

valorizzazione dei Geositi è stato il loro riconoscimento formale come elementi identificativi del

paesaggio lombardo, nell’ambito del nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR). Un primo gruppo

di ben 264 geositi, ritenuti di rilevanza regionale, sono stati individuati e identificati dal Piano

Paesaggistico Regionale e sarà poi compito degli strumenti di pianificazione a livello provinciale

(PTCP), così come dei parchi regionali, definire le modalità di salvaguardia e fruizione di questi

beni, nonché individuare ulteriori geositi di rilevanza locale, utilizzando i criteri classificativi

regionali.

Nell’ambito normativo, la Lombardia è stata la prima regione italiana ad elaborare una selezione di

siti di interesse geologico e naturalistico da assoggettare a norme di tutela specifica (Regione

Lombardia, 1982). I “geotopi” individuati in quel primo elenco, che è andato ampliandosi negli

ultimi 15 anni grazie all’attività della Direzione Generale regionale Qualità dell’Ambiente, sono

stati fatti oggetto di una normativa che si collega direttamente a quella istitutiva delle riserve e

monumenti naturali (L.R. 86/83).

La scelta regionale, esplicitata con la proposta di Piano Paesaggistico Regionale approvata dalla

Giunta Regionale il 16 gennaio 2008, è comunque quella di non fare riferimento esclusivamente

alle situazioni puntuali eccezionali, da iscrivere tra i Beni Paesaggistici o ambientali tutelati per

legge, ma di attivare un’azione di tutela e valorizzazione dell’intero sistema dei geositi di rilevanza

regionale e provinciale tramite la pianificazione paesaggistica della Regione Lombardia e delle

province lombarde, come meglio specificato nel successivo paragrafo relativo a i geositi nel Piano

Paesaggistico.

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13

1.2 I geositi nel Piano Paesaggistico Regionale della Lombardia

La pianificazione del paesaggio persegue in Lombardia un approccio integrato, strategico e

sussidiario che trova nel quadro della pianificazione regionale il proprio riferimento: dal marzo

2001 al gennaio 2010 attraverso il Piano Territoriale Paesistico Regionale e dal gennaio 2010

tramite il Piano Paesaggistico Regionale quale sezione specifica del Piano Territoriale Regionale.

Il Piano Territoriale Regionale infatti, ai sensi della l.r. 12/2005, ha natura ed effetti di Piano

Paesaggistico e come tale ha recepito, aggiornato e integrato i contenuti conoscitivi, di indirizzo e

normativi del Piano Territoriale Paesistico Regionale previgente, con specifica attenzione

all’integrazione tra politiche per il paesaggio e politiche ambientali e di difesa del suolo e alla loro

attenta considerazione all’interno dei diversi livelli e strumenti di governo del territorio.

Nell’ambito del nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR) la Regione Lombardia per la prima

volta riconosce quindi il valore paesaggistico dei geositi, inserendoli esplicitamente sia tra gli

elementi identificativi del paesaggio lombardo (repertori correlati al quadro di riferimento

paesaggistico del piano) sia, a livello normativo, tra le categorie di tutela e valorizzazione

di interesse regionale.

Il riconoscimento paesaggistico dei geositi viene declinato in riferimento a più aspetti e chiavi di

lettura, considerandone sia il ruolo assunto nella caratterizzazione geomorfologica, geografica e/o

naturalistica dei luoghi, sia il valore rappresentativo della storia geologica e antropica degli stessi.

Si è infatti tenuto presente come spesso le particolari connotazioni geominerarie e mineralogiche

siano correlate al valore simbolico e identitario di determinati contesti, influenzando talora anche gli

usi e le tradizioni produttive locali che hanno legato l’uomo al proprio territorio nello sfruttamento

delle risorse naturali.

1.2.1 L'individuazione dei geositi e i criteri di tutela classificati dal PTR, l'art. 22

Un forte elemento di novità del suddetto articolato sta nell’aver incorporato i geositi come nuova

categoria di tutela e valorizzazione del territorio. L’art. 22 della normativa di Piano definisce i

geositi, ne stabilisce una classificazione secondo i motivi di interesse scientifico prevalente (mutuati

dalla Scheda Inventario APAT) e, a seconda di quali siano questi motivi, li assoggetta a tre tipologie

di tutela alternative.

INTERESSE

PREVALENTE

OBIETTIVI PRIORITARI

DI TUTELA

PRICIPALI INDICAZIONI

PER LA VALORIZZAZIONE

Geografico

Geomorfologico

Paesistico, Naturalistico,

Idrogeologico,

Sedimentologico

(Art.22 comma 3)

Salvaguardia della specifica

conformazione e connotazione:

sono da escludersi tutti gli

interventi che possano alterare

o compromettere l’integrità e la

riconoscibilità (sbancamenti o

movimenti di terra

Province e Parchi Regionali

promuovono la valorizzazione

museale e/o didattica, anche

tramite la proposta di

geoparchi, in sinergia con la

definizione delle reti di

percorsi e di itinerari di

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14

significativi, introduzione di

elementi di interferenza

visuale, cancellazione dei

caratteri specifici)

fruizione paesaggistica

Geologico-stratigrafico

Geominerario,

Geologicostrutturale

Vulcanologico

Petrografico

(Art.22 comma 4)

Salvaguardia delle potenzialità

scientifiche e didattiche,

garantendo l’accessibilità e la

visibilità delle esposizioni

esistenti; sono da escludersi gli

interventi sullo stato dei luoghi

che possono nascondere alla

vista le esposizioni o impedirne

l’accesso e la visita

Province e parchi regionali

individuano le eventuali azioni

di valorizzazione museale e/o

didattica anche in sinergia con

la definizione delle reti di

percorsi e degli itinerari di

fruizione paesaggistica del

proprio territorio.

Paleontologico

Mineralogico

(Art.22 comma 5)

Fatte salve eventuali

disposizioni vigenti in forza

della Parte II del D. Lgs.

42/2004, sono di massima

oggetto di assoluto divieto di

manomissione e richiedono la

predisposizione di efficaci

misure di limitazione

all’accesso e di vigilanza per

garantirne l’integrità,

impedendo sottrazioni di

materiale che possano

depauperarne il valore.

La più precisa localizzazione

cartografica e l’apposizione di

segnaletica informativa e

didattica è assolutamente

subordinata all’effettiva messa

in atto delle azioni di controllo

da parte degli enti locali e dei

gestori dei siti, fatte salve

situazioni motivatamente

escluse in quanto non a rischio

di compromissione dello

specifico valore scientifico

Tab. 1 - Obiettivi ed indicazioni geositi regionali indicati nel PTR

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15

Fig. 3 - Localizzazione sul territorio regionale dei geositi individuati all’interno del Piano

Paesaggistico Regionale della Lombardia

Nei collegati repertori e nella cartografia di Piano, che come si è detto sono immediatamente

vigenti, in Lombardia si individuando in totale 264 geositi regionali.

In particolare si può notare dal grafico sottostante la percentuale suddivisa per differente tipologia,

secondo i motivi di interesse scientifico. Ne risulta che la metà dei geositi regionali individuati dal

PTR della Regione Lomabrdia hanno carattere geografico, geomorfologico paesistico, naturalistico,

idrogeologico sedimentologico disciplinati dall'art.22 comma 3 del PTR regionale. Mentre, i geositi

regionali individuati all'interno del Piano Paesaggistico Regionale presente in minor numero sono

quelli a carattere paleontologico, mineralogico disciplinati dall'art.22 comma 5. I restanti 108

geositi hanno carattere geologico-stratigrafico geominerario, geologico-strutturale vulcanologico.

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16

Tav. 1 – Classificazione dei geositi regionale per interesse scientifico

1.2.2 Il PTCP come strumento di gestione e salvaguardia

Il Piano Territoriale Regionale attribuisce alle province e ai parchi, l’onere di perimetrare i siti

individuati puntualmente nel Piano Paesaggistico Regionale e la facoltà di individuare ulteriori

geositi di rilevanza locale.

Le suddette indicazioni regionali prevedono l’ampio coinvolgimento delle province e dei parchi

regionali, che, nell’ambito dei propri Piani Territoriali di Coordinamento (PTC), sono chiamati a

precisare le perimetrazioni dei geositi ricadenti nel loro territorio, ad introdurre specifiche misure di

salvaguardia, ad attivare azioni di valorizzazione e fruizione/visibilità dei siti in coerenza con il

quadro complessivo delle strategie di promozione del paesaggio e con le indicazioni dettate dalla

norma regionale.

Inoltre, province e parchi regionali possono individuare ulteriori geositi, di rilevanza locale,

secondo le procedure di classificazione utilizzate dalla Regione, al fine di rendere più adeguate alle

specifiche connotazioni del territorio di propria competenza le politiche di tutela e valorizzazione

dell’articolato sistema di siti che contraddistingue morfologie, peculiarità geologiche e

naturalistiche, identità culturali dei loro paesaggi.

Tav. 2 – Rilevanza provinciale dei geositi regionali

Geositi

regionali

art.22 comma

3

51%

Geositi

regionali art.22

comma 4

41%

Geositi

regionali art.22

comma 5

8%

0

10

20

30

40

50

60

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Fig.4 – Densità geositi regionali per provincia

Il riconoscimento, non solo scientifico, ma anche simbolico, naturalistico e geomorfologico, dei

geositi nel Piano Paesaggistico Regionale segna una tappa fondamentale verso un approccio sempre

più integrato e multidisciplinare al paesaggio.

Esso è però anche l’esito di un’evoluzione stessa del concetto di salvaguardia dei “geositi” che,

andando oltre le esigenze di attenta tutela e preservazione delle “singolarità geologiche” come

eccezionalità paesaggistica e/o scientifica, tende a permeare le politiche territoriali e del paesaggio

con il concetto di geodiversità, quale ulteriore componente di ricchezza dei nostri contesti di vita. Il

connubio geologia-paesaggio diviene così uno degli elementi forti di una politica territoriale volta

a valorizzare le differenti articolazioni e connotazioni del territorio, con le implicazioni anche socio-

culturali che esse comportano o hanno comportato nel rapporto tra uomo e natura, divenendo

componente effettiva di una pianificazione attenta alla tutela delle identità locali nelle loro differenti

manifestazioni.

2. Localizzazione dell’area d'interesse, la provincia di Como

2.1 Le principali peculiarità del territorio scelto

La provincia di Como si sviluppa con andamento nord-sud, dalle pendici delle Alpi alla Brianza,

nella fascia di territorio compresa fra la Confederazione Elvetica ed il ramo occidentale del Lago di

Como. E’ limitata a nordest dalla Provincia di Sondrio, ad est da quella di Lecco, da cui si è

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separata nel 1995, a sud da quella di Milano, a sudovest da quella di Varese e a nord-ovest dalla

Svizzera (Canton Ticino).

Il territorio montano è inoltre suddiviso in quattro Comunità Montane: “Triangolo Lariano”, con

sede nel Comune di Canzo; “Lario Intelvese”, con sede nel Comune di San Fedele d’Intelvi; “Alpi

Lepontine Meridionali”, con sede nel Comune di Porlezza; “Alto Lario Occidentale”, con sede nel

Comune di Gravedona.

Sotto il profilo geografico-morfologico, il territorio comasco può quindi essere suddiviso in tre zone

principali:

i) una zona alpina, con cime molto elevate, con altezze anche superiori ai 2.000 metri;

ii) una zona prealpina, prevalente per estensione, che comprende le Prealpi occidentali e il

Triangolo Lariano;

iii) una zona collinare e di alta pianura, in cui si concentra la maggior parte degli insediamenti

urbanizzati e che occupa la parte meridionale della provincia;

2.2 Gli elementi di rilevanza paesaggistica riconosciuti dal PTCP

Il PTCP della provincia di Como, attraverso analisi interdisciplinari, presuppone una lettura della

struttura paesaggistica del territorio articolata sulla definizione di "unità tipologiche di paesaggio",

mediante il confronto tra la struttura delle unità ecosistemiche, la struttura storico-culturale degli

insediamenti e la struttura fisico-morfologica del territorio, nello specifico vengono individuate 27

unità di paesaggio.

Di conseguenza il PTCP di Como individua le "rilevanze paesaggistiche", nel senso di beni

irrinunciabili o soggetti a rischio, nonchè di altro elementi "di riferimento territoriale" (landmark)

nel senso di beni necessari alla conoscenza e alla caratterizzazione delle unità tipologiche di

paesaggio.

Nella fattispecie in esame, gli elementi di rilevanza paesaggistica riconosciuti dal PTCP e

concettualmente riconducibili a potenziali “geositi” sono i seguenti:

Sotto sistema Elementi di rilevanza paesaggistica

FISICO-MORFOLOGICO Aree con fenomeni carsici

FISICO-MORFOLOGICO Aree con presenza di massi erratici

FISICO-MORFOLOGICO Aree con presenza di rocce montonate

FISICO-MORFOLOGICO Cascate

FISICO-MORFOLOGICO Circhi glaciali

FISICO-MORFOLOGICO Conoidi e promontori

FISICO-MORFOLOGICO Grotte

FISICO-MORFOLOGICO Isole

FISICO-MORFOLOGICO Laghetti alpini

FISICO-MORFOLOGICO Massi erratici

FISICO-MORFOLOGICO Orridi o forre

FISICO-MORFOLOGICO Piane alluvionali

FISICO-MORFOLOGICO Sculture naturali

NATURALISTICO/GEOLOGICO Ambiti e siti di interesse paleontologico

NATURALISTICO Giardini botanici

NATURALISTICO Zone umide

PAESAGGISTICO Pareti di interesse paesaggistico

Tab. 2 Elenco elementi di rilevanza paesaggistica PTCP Como

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19

Fig. 5- Stralcio PTCP di Como, carta del paesaggio

2.2.1 L'individuazione dei geositi della Provincia di Como

Nei documenti descrittivi e cartografici, il PTCP non richiama in modo specifico il concetto di

“geosito”, pur individuandone e cartografandone numerosi in quanto “elementi di rilevanza

paesaggistica” del PTCP.

In particolare, il comma 15 dell’art. 20 delle NTA del PTCP prevede esplicitamente quanto segue: “Il

PTCP promuove il monitoraggio e la salvaguardia degli elementi puntuali di interesse geologico e

geomorfologico (geositi)”.

Nello specifico, secondo l’art.22 del PTR regionale, la provincia di Como è caratterizzata da 24 geositi

Valenza prevalente Totale

Art:22 comma3

GEOGRAFICO 3

GEOMORFOLOGICO 10

IDROGEOLOGICO 1

NATURALISTICO 1

Art.22 comma 4 GEOLOGIA STRATIGRAFI 5

GEOLOGIA STRUTTURALE 1

Art. 22 comma 5 PALEONTOLOGICO 3

Tab. 3 - Classificazione per interesse scientifico dei geositi regionali della provincia di Como

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Tab. 4 – Elenco geositi regionali della Provincia di Como

NOME COMUNE VALENZA PREVELENTE

1 PASSO SAN JORIO GARZENO GEOLOGIA STRUTTURALE

2 ALPE TURATI ALBAVILLA GEOLOGIA STRATIGRAFI

3 MONTORFANO MONTORFANO GEOLOGIA STRATIGRAFI

4

VAL SANAGRA (MANNO-ALPE

LOGONE) GRANDOLA ED UNITI GEOLOGIA STRATIGRAFI

5 SPINA VERDE DI COMO COMO GEOLOGIA STRATIGRAFI

6

SERVINO -VERRUCANO SERIES -

SEZIONE-TIP SAN SIRO GEOLOGIA STRATIGRAFI

7 SEDIMENTI FOSSILIFERI A PESCI PORLEZZA PALEONTOLOGICO

8 CAVERNA GENEROSA SAN FEDELE INTELVI PALEONTOLOGICO

9 OSTENO CLAINO CON OSTENO PALEONTOLOGICO

19 PIETRA LENTINA BELLAGIO GEOMORFOLOGICO

11 ABISSO DEL LAGO DI COMO NESSO GEOGRAFICO

12 PIETRA DI LUNA BELLAGIO GEOMORFOLOGICO

13 PIAN DI SPAGNA SORICO GEOMORFOLOGICO

14 SASSO DI SCHIGNANO-PRABELLO SCHIGNANO GEOMORFOLOGICO

15 PIETRA PENDULA TORNO GEOMORFOLOGICO

16 PIETRA NAIROLA BLEVIO GEOMORFOLOGICO

17 GROTTE DI RESCIA CLAINO CON OSTENO GEOMORFOLOGICO

18 FUNGHI DI TERRA DI REZZAGO REZZAGO GEOMORFOLOGICO

19 BUCO DEL PIOMBO ERBA GEOMORFOLOGICO

20 LAGO DI MONTORFANO MONTORFANO GEOGRAFICO

21 FONTANA DEL GUERCIO CARUGO IDROGEOLOGICO

22 LAGO DI PIANO CARLAZZO GEOGRAFICO

23

RIVA ORIENTALE DEL LAGO DI

ALSERIO ERBA NATURALISTICO

24 ORRIDO DI INVERIGO INVERIGO GEOMORFOLOGICO

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Fig.6 - Localizzazione puntuale dei geositi regionali della Provincia di Como

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2.2.2 I criteri di tutela e salvaguardia dei geositi nel PTCP di Como

In particolare, il comma 15 dell’art. 20 delle NTA del PTCP sintetizza le modalità operative in

relazione alla tematica dei geositi: a) precisa perimetrazione dei geositi di rilevanza regionale; b)

introduzione di “previsioni conformative di maggiore definizione” funzionali alla salvaguardia

dei geositi di rilevanza regionale; c) individuazione dei geositi di rilevanza locale, attraverso

un’analisi critica delle caratteristiche degli elementi di rilevanza paesaggistica dei sottosistemi

fisico-morfologico, naturalistico e paesaggistico del PTCP; d) introduzione di norme volte a

promuovere la valorizzazione museale e/o didattica dei geositi, anche in sinergia con la

definizione delle reti di percorsi e itinerari di fruizione paesaggistica.

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Parte III

Utilità del dato e la standardizzazione dei geositi nell’ambito della provincia di Como

1. L'infrastruttura tecnologica del catasto dei geositi

I geositi costituiscono una risorsa preziosa e non rinnovabile della geosfera, si tratta di luoghi a cui

oggi viene riconosciuta un'importanza testimoniale del Codice Urbani.

Oggi il patrimonio geologico può diventare una nuova opportunità legata all’utilizzo responsabile del

territorio. Oltre al rilievo scientifico, naturalistico e storico-culturale, i geositi esprimo un notevole

potenziale economico, che si traduce nel richiamo turistico che essi sono in grado di operare. La loro

valorizzazione richiede infrastrutture viarie adeguate a favorire il raggiungimento dei luoghi e un

sistema di ricezione turistica efficiente.

Dato che la Regione Lombardia ha riconosciuto i geositi come elementi identificativi del paesaggio

lombardo nell'ambito del Piano Paesaggistico Regionale (PPR); un gruppo di 264 geositi, ritenuti di

rilevanza regionale, sono stati inseriti nel PTR, affidando alla pianificazione provinciale il compito di

definire le modalità di tutela e di fruizione di questi siti e di individuare altri siti di rilevanza locale,

sulla base dei criteri regionali.

Ne deriva, al fine di valorizzare, tutelare e promuovere al meglio il patrimonio geologico è primario

istituire una conoscenza di base sopportata da un’infrastruttura tecnologica dei geositi regionali,vista

come un catasto. Questa istituzione porterebbe ad aumentare la consapevolezza dell’oggettiva

rilevanza della geodiversità del nostro territorio. Tale Catasto costituirà la base conoscitiva per poter

garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geologico regionale.

Nel contesto di disporre un catasto dei geositi regionali il GIS (Geographic Information System)

risulta essere lo strumento di partenza fondamentale nell’ottica della creazione di un inventario

completo dei geositi a livello regionale, il tutto attraverso la determinazione di una metodologia

standardizzata per il rilevamento e la successiva informatizzazione di tutte le informazioni

riguardanti il bene stesso. Lo strumento permette una trattabilità immediata dei dati, affiancando

all’entità geometrica spazializzata di un oggetto (dato vettoriale che ne definisce la morfologia) le

informazioni ad esso associate (tabella alfanumerica di riferimento), permette di lavorare con banche

dati a differente scala - collezionate nel tempo da soggetti differenti (pubblici o privati) - e la

possibilità di integrare le informazioni in esse contenute per la costruzione di nuovi strati informativi

finalizzate alla descrizione di un dato fenomeno da analizzare.

Inoltre, dato che sistema informativo geografico (GIS) integra hardware, software e dati per

acquisire, gestire, analizzare e visualizzare tutti i tipi di informazioni di tipo geografico. Il GIS ci

permette di visualizzare ed interrogare i dati inseriti in molti modi per generare soprattutto mappe,

ma anche modelli, tendenze, geostatistica, grafici e report.

I passaggi fondamentali per la predisposizione dell’infrastruttura tecnologia dei geositi regionali, come

indicato nella tavola 3, schema per la predisposizione dell’infrastruttura dei geositi, sono:

i) Censimento geositi

ii) Costruzione del database, catasto

iii) Fruizione delle peculiarità ambientali attraverso nuove proposte di geoturismo

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Tav 3. – Schema per la predisposizione dell’infrastruttura dei geositi

Nella predisposizione, il Data Base risulta essere il contenitore per l’archiviazione dei geositi censiti

sul territorio regionale e contemporaneamente il presupposto conoscitivo di qualsiasi intervento

mirato alla tutela, valorizzazione e fruizione dei geositi per i loro aspetti paesaggistico-culturali,

didattici ricreativi e soprattutto stimolare la sensibilità e l’interesse per la conoscenza scientifica del

territori.

L’obiettivo dell’infrastruttura tecnologia del catasto dei geositi regionali è quello di creare un

catalogo dei geositi costantemente aggiornato e consultabile online.

2. La ricognizione delle banche dati disponibili, gli aspetti critici e il loro grado di

trattamento informativo

2.1 La costruzione della base di conoscenza e la selezione/classificazione dei dati necessari

Costruire un portato conoscitivo, significa identificare informazioni indispensabili per l’articolazione degli

obiettivi generali e specifici, per l’analisi del quadro conoscitivo, per la costruzione dello scenario di

riferimento, per la valutazione e per il monitoraggio, degli effetti ambientali del piano. Inoltre “la costruzione

della base di conoscenza rappresenta perciò la necessaria premessa per il collegamento tra le fasi di

elaborazione, redazione, consultazione, adozione e approvazione del P/P e la fase, ben più lunga e articolata,

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25

della sua attuazione nel tempo”1. Per formulare una buona conoscenza base dell'azione è necessario eseguire delle

riconduzioni alle banche dati geografiche.

Ne deriva che per svolgere l’analisi riguardante i geositi regionali della provincia di Como, sono stati utilizzati i dati

riportati nella tabella

Dati necessari Fonte Trattabilità

Confine provincia Como Geoportale Imm_trat

Confine comuni prov.Como Geoportale Imm_trat

Geositi regionali comma 3-4-5 Geoportale Imm_trat

Carta geologica - Seregno Geoportale Imm_trat

Dusaf 4 Geoportale Imm_trat

Bacini idrografici Geoportale Imm_trat

Rete Natura 2000 Geoportale Imm_trat

Aree protette Geoportale Imm_trat

Punti quotati –prov. Como Geoportale Imm_trat

Carta Litologica _prov.Como Ptcp Como Non_tratt

Carta Geologica_foglio

096_Seregno

Geoportale Imm_trat

Carta geologica _foglio075_ Como ISPRA Non_Tratt

Carta geologica_foglio

054_Menaggio

ISPRA Non_Tratt

Elementi_del_paesaggio” del

PTCP di Como

Provincia Como Imm_trat

Tab .5 – Elenco dati territoriali necessari per la catalogazione dei geositi regionali Prov. Como

2.2 Il trattamento degli strati informativi di non immediato utilizzo per la costruzione di un data base gestibile

in ambiente Gis

Dagli esiti della ricognizione emerge come una parte del materiale informativo, di fondamentale importanza

per le elaborazioni cartografiche, sia disponibile solo in formato *pdf e, di conseguenza, sono necessarie

operazioni di conversione, trattamento e restituzione dei dati prima di poter utilizzare tali strati informativi in

ambiente Gis.

In questa fase sono stati digitalizzati e convertite le informazioni in shapefiles per un loro trattamento in

ambiente ArcView; in questa fase sono anche state coerenziate e verificate le informazioni disponibili, così da

non creare ridondanze e sovrapposizioni per il principio d’integrazione.

3. Predisposizione di una metodologia per la catalogazione dei geositi

3.1 Costruzione di schede standardizzate

L’implementazione del DataBase deve necessariamente passare pertanto attraverso la raccolta di dati

territoriali che permettano di analizzare lo stato ambientale, il quadro normativo e la presenza

infrastrutturale e ricettiva presenze sul territorio. Una fase importante della costruzione

dell’infrastrutturale tecnologica del catasto dei geositi è quella della catalogazione del geosito, che

1 Dgr. 29 dicembre 2005, n. 8/1681 (Modalità per la pianificazione comunale ex art. 7 della Lr 12/2005); Dgr. 22 dicembre 2005, n.

8/1563 (Criteri per l’attuazione della direttiva 2001/42/CE in materia di Valutazione ambientale strategica degli strumenti di

pianificazione e programmazione, in attuazione dell’art. 4 della Lr. 12/2005).

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avviene attraverso il reperimento di dati fisiografici e geologici su scheda informativa, che

successivamente è stata informatizzata su sopporto ArcGis.

La prima fase verso la predisposizione dell’infrastruttura tecnologia del catasto dei geositi è la

catalogazione dei geositi in schede standardizzate. Queste schede hanno una triplice potenzialità possono

essere collegate come file .pdf al sistema GIS, tramite un hyperlink in tabella degli attributi, possono

essere stampate e raggruppate a formare una guida cartacea di consultazione del sito, unitamente al

percorso, e infine possono essere caricate in internet in un apposito sito web da cui possono essere

scaricate e consultate.

Ne risulta che, la scheda di rilevamento dei geositi, è necessaria per alimentare, dopo le opportune

verifiche, la base dati (DB) alfanumerica dei rilevamenti e, successivamente, il Sistema Informativo

Geografico (GIS) dei Geositi, che costituirà uno strumento di archiviazione e di consultazione su

base geografica delle informazioni sui geositi.

La costruzione delle schede si è basata principalmente sul modello predisposto dall’Ispra per la

catalogazione dei geositi di interesse nazionale, all’interno del progetto “Inventario Nazionale dei

Geositi”, avviato nell’anno 2002.

La scheda predisposta per la catalogazione dei geositi individuati nel Piano Paesaggistico Regionale

è composta da cinque parti: i) A - Identificazione geosito; ii) B - Descrizione ed elementi

caratterizzanti; iii) C - Fruizione geosito; iv) D - Protezione e vincoli; v) E - Stato di conservazione.

In particolare la prima parte della scheda, “A - Identificazione geosito”, si riferisce ai dati

identificativi del geosito, come mostra la figura 7, Stralcio della scheda per la classificazione dei

geositi – Dati identificativi, vengono esplicitate i dati principali tra cui la denominazione, il codice ID

corrispettivo, l’ubicazione dell’elemento rilevato, inoltre viene esplicitato se appartiene a una certa

Comunità Montana. Nella scheda predisposta viene messo in mostra un estratto che illustra la carta

arefotogrammetica con il relativo perimetro del geosito considerato e un immagine fotografica a

scopo divulgativo di rappresentanza.

Nella scheda per la catalogazione vengono indicate le coordinate geografiche espresse in WGS84,

sistema applicabile a scala globale, nel caso di geosito areale vengono indicate le coordinate del

centroide; viene indicata la superficie area in metri e la quota altimetrica espressa in metri sopra il

livello del mare.

Inoltre viene esplicitato l’interesse scientifico del geosito, indicato con un solo interesse scientifico

primario, mentre i valori secondari sono stati classificati come interesse contestuale. In questo

determinato caso l’interesse del geosito è stato già espresso nei documenti di Regione Lombardia2.

Per chiarire meglio i concetti la sottosezione fornisce una valutazione sull’interesse scientifico

primario suddiviso in raro, rappresentativo ed esemplificativo. In particolare il termine raro è legato

all’ambito geografico considerato:quello che è raro per una regione può essere abbondante in altre

regioni. Con il termine rappresentativo intende che l’elemento, la forma, lo strato ecc sia “migliore”

del quale dispone in un certo territorio; mentre il termine esemplificativo significa che l’elemento

descritto può essere utilizzato per descrivere una forma o un processo.

Viene indicato il livello d’interesse riferito al contesto geografico in cui il geosito si trova, regionale,

nazionale, europeo, mondiale.

2 Geositi, una nuova categoria di tutela e valorizzazione;Regione Lombardia, 2010

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27

Fig.7 – Stralcio della scheda per la classificazione dei geositi – Dati identificativi

La parte denominata “ B - Descrizione ed elementi caratterizzanti” è caratterizzata dalla descrizione

del geosito, come si può notare nella fig. 13, allegata in formato .pdf. Inoltre vengono esplicitati i

caratteri salienti prendendo in considerazione l’intero territorio comunale di appartenenza; in

particolare si evidenzia se nelle vicinanze sono presenti strutture ricettive, punti panorami, aree

attrezzate, ecc.

Inoltre in questa sezione sono descritti i caratteri litologici e geocronologici. E’stata consultata la

Carta Litologica rappresentante i terreni affioranti, suddivisi in base a criteri definiti dalle

caratteristiche litologiche, paleontologiche, sedimentologiche e geotecniche riconoscibili in

superficie (e nel sottosuolo) e distinguibili da quelle adiacenti. Mentre l’unità geocronologia che

indica l’intervallo di tempo corrispondente a quello durante il quale si è deposto un insieme di rocce,

è stata consultata la cartografia geologica.3

Inoltre nella scheda di catalogazione viene specifico l’uso del suolo in quanto consente di leggere lo

stato attuale dei luoghi.

Fig. 8 - Stralcio della scheda per la classificazione dei geositi – Descrizione

3 Carta geologica prevista nel progetto nazionale di cartografia geologica alla scala 1:25.000.

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Nella sezione “C - Fruzione del geosito” viene esplicita l’accessibilità e la modalità di accesso al sito

d’interesse, questa sezione informazione è legata alla fruizione del patrimonio geologico a fini

turistico – culturali ed educativi.

Nella sezione “D - Protezione e vincoli” viene indicato se il sito è compreso in un’area protetta

disciplinato dalla legge regionale 86/83 ed inoltre sono indicate le eventuale rapporti con Rete Natura

2000 ( Dir 92/43/CEE e 74/409/CEE) esplicitando il nome per esteso.

Mentre la sezione “E - Stato di conservazione” riveste una notevole importanza, anche in termini di

interesse alla valorizzazione ed alla fruibilità stesse del bene, e non solo in termini di conservazione. I

geositi infatti, come tutto il patrimonio geologico, sono elementi irripetibili, la cui perdita è

definitiva. Inoltre indicata la proposta di protezione individuandola come necessaria, consigliabile o

superflua.

Fig.9 - Stralcio della scheda per la classificazione dei geositi – Fruizione, Protezione

3.2 Compilazione delle schede standardizzate dei geositi della Prov.Como

Successivamente aver impostato la scheda standardizzata per la catalogazione dei geositi regionali, si

è proceduti alla compilazione. In particolare, come indicato nella parte II dell’elaborato, il lavoro

svolto si è basato sui geositi regionali della Provincia di Como; la quale è caratterizzata da 24 geositi

localizzati sull’intero territorio. Per la compilazione oltre aver consultato i differenti documenti

pubblici comunali, sono state necessariamente consultate le Unità Litologiche della provincia di

Como4 e le diverse Carte Geologiche alla scala 1:5000 della regione Lombardia, in particolare gli

stralci di Seregno, Como e Menaggio.

3.2.1 Problematiche riscontrate nella compilazione delle schede

Nella compilazione delle schede per la catalogazione un problema riscontrato riguarda la delimitazione

cartografica dei geositi; in quanto sia la documentazione dell’ISPRA e il Piano Paesistico della regione

Lombardia raccomanda l’uso dei poligoni; invece molti dei documenti disponibili indicano i geositi,

anche di grande estensione, utilizzando solo un punto rappresentativo. Nello specifico nel

procedimento di catalogazione dei geositi regionali è stato consultato il PTCP della provincia di Como,

4 Provincia di Como, Unità Litogiche, scala 1:75.000, ultimo aggiornamento il 08/2006

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in particolare la carta del Sistema Paesistico-Ambientale e Storico-Culturale e lo strato informativo

“Elementi_del_paesaggio” reso disponibile dalla regione sia in formato puntuale sia in formato areale,

di primaria importanza per la perimetrazione dei geositi regionali.

Procedendo alla verifica tra la corrispondenza puntuale identificata dagli strati informativi disponibili

dalla Regione Lombardia e lo strato informativo poligonale della provincia di Como ne risulta che

alcuni geositi coincidono perfettamente con le aree poligonali presenti nello shapefile

“Elementi_del_paesaggio” del PTCP di Como, mentre altri geositi restano indicati come elementi

puntuali. Per risolvere la mancanza di perimetrazione è stata verificata la sovrapposizione e

l’intersezione con le Aree Protette, disciplinate dalla Legge Regionale 86/1983, attribuendo al geosito

di interesse la stessa perimetrazione. Mentre sono stati consultati i relativi Piani di Governo del

Territorio comunale per i restanti geositi regionali puntuali, e di conseguenza è stato assegnato un

perimetro poligonale convenzionale. In particolare, la tabella 6, Provenienza perimetro poligonale

geositi regionali della provincia di Como, riporta chiaramente la provenienza del perimetro poligonale

attribuito al geosito d’interesse.

Geosito Perimetro Geosito Perimetro

1 Alpe turati PTCP 13 Passo san Jorio PTCP

2 Abisso del Lago di Como PTCP 14 Pian di Spagna PTCP

3 Buco del Piombo PTCP 15 Pietra Luna PTCP

4 Caverna Generosa PGT_CONV 16 Pietra Lentina PTCP

5 Fontana del Guercio RIS_NAT 17 Pietra Nairola PGT_CONV

6 Funghi di Rezzago MON_NAT 18 Pietra Pendula PTCP

7 Grotte di Rescia PGT_CONV 19 Riva Lago Alserio PTCP

8 Lago di Montorfano RIS_NAT 20 Sasso Schignano PTCP

9 Lago Piano RIS_NAT 21 Sedimenti Fossiliferi PTCP

10 Montorfano PTCP 22 Serverino-Verrucano PGT_CONV

11 Osteno PTCP 23 Spina Verde SIC

12 Orrido Inverigo PTCP 24 Val Sanagra PTCP

Tab. 6 – Provenienza perimetro poligonale, geositi regionali della provincia di Como

Fig. 10 – Esempio perimetro convenzionale e indicazione PGT

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Fig.11 - Esempio di perimetrazione mancante e attribuzione del perimetro della riserva naturale

Nelle figure precedenti vengono messe in mostra alcuni casi di perimetrazione non corrispondente.

Ne risulta che l'impiego dei poligoni presenta dei risvolti notevoli, se si opera in un ambiente GIS,

data la possibilità di svolgere operazioni anche complesse di analisi spaziale. Sfruttando proprio le

potenzialità dei sistemi informativi, in questo lavoro intendiamo non solo promuovere lo studio

cartografico dei geositi, ma anche sollecitare la loro messa in rete individuando vie di comunicazione

tra gli stessi (geoitinerari) e raggruppandoli poi in cluster (geositi multipli).

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3.2.1 Esempio scheda compilata relativa al geosito regionale: Orrido di Inverigo

Fig.12 –Esempio schede compilata per la catalogazione geositi regionali

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Inoltre ad ogni scheda standardizzata per la catalogazione dei geositi regionali della provincia di

Come nella sezione “ B- descrizione ed elementi caratterizzanti” è collegata una descrizione più

dettagliata a fini turistici e ricreativi. Ogni descrizione contiene informazioni sulla localizzazione e

caratterizzazione geografica (località, parchi e riserve, SIC e ZPS nelle vicinanze), la geologia

presente (substrato geologico e sue coperture), la fruizione turistica (sentieristica, punti di interesse,

castelli e musei nelle vicinanze), la galleria fotografica, la bibliografia e ed altri aspetti geologici di

maggior dettaglio.

Fig.13 - Esempio descrizione del geosito d’interesse allegata alla scheda

3.3 L’organizzazione di un'unica banca dati relativa ai geositi regionali della Prov.Como

Dal momento che viene rilevata questa disomogeneità dei dati, in termini di perimetrazione si ha la

necessità di strutturare un nuovo strato informativo, realizzato in ambiente GIS con lo scopo di avere

un’omogeneità dei dati editabili e aggiornabili. L’unificazione dei dati in un'unica banca dati di nuova

realizzazione permette di avere informazioni omogenee, relative a tutti i geositi regionali della Lombardia

individuati all’art.22 del Piano Paesaggistico Regionale.

Considerando la Provincia di Como come area campione, sulla base dei geositi regionali in formato

puntuale divisi secondo le relative caratteristiche di interesse scientifico, è stato predisposto un nuovo

strato informativo a carattere poligonale denominato “Geositi_regionali_CO_poly”, a cui è stato

attribuito come sistema di georeferenziazione il WGS84, oggi l’unico applicabile a scala globale e

strutturato con i seguenti attributi:

- FID

- ID

- DENOMINAZIONE

- COD_ISTAT

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- COMUNE

- PROVINCIA

- COMUNIA’ MONTANA

- CORD_X

- CORD_Y

- SUPERFICIE

- LIVELLO D’INTERESSE

- INTERESSE SCIENTIFICO

- COMMA ART.22

- SCHEDA

- DESCRIZIONE

Inoltre per avere una visione completa della morfologia del territorio e capire più nel dettaglio la

conformazione del geosito di interessere, è stato predisposto un modello digitale di elevazione, in

particolare un DTM a passo 100 metri.

Fig.13 – Vista tridimensionale morfologica del geosito Buco del Piombo

Fig. 14 – Modello digitale del terreno e geositi regionali poligonali

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Ne deriva che l’elaborazione di questo nuovo strato informativo, poligonale, sta alla base della

compilazione delle schede, e deve essere visto come la base di ulteriori aggiornamenti e valutazioni.

La scheda cartacea è stata così trasformata in un database relazionale, dove le diverse sezioni componenti

della scheda sono state trasformate in altrettante tabelle degli attributi collegate tra loro tramite un campo

chiave. In questo modo si possono gestire grosse moli di informazioni senza creare tabelle esageratamente

lunghe e difficilmente gestibili. E solo nel momento del bisogno agganciarle nei software Gis, tramine

join tabellari. In particolare modo sono state elaborate cinque differenti tabelle contenenti le informazioni:

i) Interesse contestuale; ii) Caratteristiche geosito iii) Fruizione iv) Vincoli v) Stato conservazione. In

questo lavoro viene considerata solo una piccola area campione (la provincia di Como), con la prospettiva

di poter poi estendere le elaborazioni svolte a tutti i geositi della Regione Lombardia.

Fig.15 – Conversione scheda cartacea in tabelle relazionali

4. La stima del grado di valore del geosito

Allo scopo di valorizzare e promuovere un territorio attraverso i geositi regionali è stato costruito un

indice ad hoc la cui finalità è permettere la valutazione dell’aderenza di un geosito alla filosofia del

geoturismo. In particolare l’indice del Valore del geosito -VSG è dato dalla somma delle singole

componenti:

VSG: RP+RR+SAC+AC

dove:

RP = Rappresentatività

RR = Rarità

SAC = Storico-Archeo-Culturale

AC = Accessibilità

Il valore del geosito, valuta gli aspetti scientifici di un geositi e tutte le qualità addizionali che ne

accrescono il valore. Esso presenta un massimo valore di 14, ottenibile come somma dei singoli pesi

attributi.

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La rarità –RR è calcolata in base ad uno specifico ambito geografico ( regionale, nazionale, europeo,

mondiale) di riferimento.

Rarità Pesi

Mondiale 3

Europeo 3

Nazionale 2

Regionale 1

Tab.7 - Pesi attribuiti alla variabile rarità

L’accessibilità –AC è legata alla modalità e difficoltà di raggiungimento del sito, oltre che alla

vicinanza di servizi per la ricettività. Questi aspetti sono fondamentali per la valutazione della

fruibilità.

Tab.8 – Pesi attribuiti all’accessibilità

Il valore storico-archeologico-culturale – SAC di un geosito viene calcolato per definire l’opportunità

di tutela del sito. Viene valutata attraverso il riferimento ai vincoli di tutela sull’area in cui ricade o

sul sito stesso.

Storico-Archeo-Culturale Pesi

Parco Regionale 2

Monumento naturale 2

Riserva naturale 2

P.L.I.S 1

Sic 3

Zps 3

Tab. 9 – Pesi attributi alla variabile storico-archeologico-culturale

La rappresentatività – RP, valuta la vicinanza del geosito al modello ideale del fenomeno geologico

caratterizzante.

Tab.10 – Pesi attributi alla variabile rappresentatività

I geositi della Provincia di Como sono stati valutati con il metodo descritto sopra, la scala dei valore

del indice Valore del geosito-VSG è divisa in tre intervalli, in modo da definire il valore basso, medio

o alto di un geosito, nella TabX sono rappresentati i risultati della valutazione.

Accessibilità Pesi

Difficile 1

Medio 2

Facile 3

Rappresentatività Pesi

Esemplificativo 1

Rappresentativo 2

Raro 3

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FID_1 NOME VSG

3 MONTORFANO 5

Basso

1 PASSO SAN JORIO 5

14 SASSO DI SCHIGNANO-PRABELLO 5

19 PIETRA LENTINA 6

12 PIETRA DI LUNA 6

15 PIETRA PENDULA 6

4 VAL SANAGRA (MANNO-ALPE LOGONE) 6

7 SEDIMENTI FOSSILIFERI A PESCI 6

18 FUNGHI DI TERRA DI REZZAGO 6

16 PIETRA NAIROLA 6

17 GROTTE DI RESCIA 7

6 SERVINO-VERRUCANO SERIES - SEZIONE TIP 6

24 ORRIDO DI INVERIGO 7

Medio

2 ALPE TURATI 7

10 BUCO DEL PIOMBO 7

11 ABISSO DEL LAGO DI COMO 8

9 OSTENO 8

8 FONTANA DEL GUERCIO 9

5 SPINA VERDE DI COMO 10

23 RIVA ORIENTALE DEL LAGO DI ALSERIO 11

Alto

22 LAGO DI PIANO 11

20 LAGO DI MONTORFANO 11

21 CAVERNA GENEROSA 12

13 PIAN DI SPAGNA 14

Tab.11 – Stima Valore del geosito-VSG

Il geosito Pian di Spagna risulta di alto valore geoturistico, in virtù di un interesse scientifico elevato

unito ad aspetti storico-archeologici di pregio.

Questi geositi ben descrivono lo scenario del patrimonio geologico della provincia di Como, essendo

rappresentativi di aspetti paleogeografici dell’area e della storia e cultura che nel tempo si sono qui

sviluppati.

Fig.16 – Geositi regionali Prov. Como classificati per indice di valore rappresenativo, VSG

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Parte IV

La promozione e valorizzazione dei geositi e del geoheritrage caratterizzante

il territorio di Inverigo

1. Geositi e geoturismo sinonimo di sviluppo urbano

Gli elementi del territorio quali i geositi se rilevanti in termini di qualità scientifica, rarità, richiamo

panoramico e valore educativo possono avere un ruolo attivo nello sviluppo economico del

territorio attraverso la valorizzazione di un'immagine generale collegata al patrimonio geologico. In

questo contesto, da alcuni anni si è inserito quello che viene definito geoturismo che, a differenza

dell’ecoturismo, volge più attentamente lo sguardo verso quello che è il patrimonio geologico.

Il geoturismo viene definito come una forma di Turismo che sostiene e valorizza le caratteristiche

geografiche del luogo visitato, in particolare l’ ambiente, le culture locali, l’estetica, le tradizioni ed

il benessere degli abitanti locali.

La protezione degli elementi geologici invece fondamentale per almeno due motivi: un elemento

geologico formatosi in milioni di anni racconta la storia del nostro pianeta; una volta distrutto, esso

non è più riproducibile; inoltre bisogna considerare che le componenti abiotiche e biotiche sono

strettamente legate e quindi non ci può essere una seria politica di salvaguardia della biodiversità

senza salvaguardare la geodiveristà.

Dato che i geositi possono essere definiti come aree esemplari per la testimonia degli eventi

geologici, geomorfologici, risultano importanti per il contesto scientifico e culturale, ma anche in

relazione al paesaggio, alla biodiversità, all’educazione, alla ricreazione influendo sugli aspetti

economici del territorio, proprio il geoturismo ha lo scopo di riuscire a far apprezzare le bellezze

geologiche ad un pubblico sempre più vasto al fine di rendere il patrimonio geologico non solo

dominio dello specialista, ma un elemento condiviso della comunità di fruitori più ampia possibile.

Il geoturismo come viene definito dalla National Geografic Society è una forma di turismo che

“sostiene o accentua il carattere geografico del luogo visitato – il suo ambiente, il suo patrimonio, la

sua estetica, la sua cultura e il benessere dei suoi abitanti”. Geoturismo significa viaggiare per

scoprire le meraviglie geologiche nel luogo in cui si trovano e la particolare combinazione che si

crea tra risorse naturali e umane che rendono il luogo unico e irripetibile.

Il geoturismo costituisce uno degli strumenti di conoscenza e di valorizzazione del territorio basato

su principi inderogabili della sostenibilità ambientale e che tutte le Amministrazioni a tutti i livelli

governativi dovrebbero avallare su diverse aree del proprio territorio.

Le prime esperienze di salvaguardia e valorizzazione della geodiversità hanno seguito il procedere

delle conoscenze scientifiche sull’ argomento. Si fanno risalire le prime esperienze alla municipalità

di Edimburgo che nella prima metà dell’Ottocento decise di tutelare le pareti rocciose striate di

Blackford, prova dell’antica presenza dei ghiacciai in Scozia. E’ stata questa la prima esperienza

con cui un luogo geografico veniva riconosciuto come parte della “memoria” della Terra. Si aprì

così l’opportunità a tutti di poter osservare questa particolarità geologica nel suo contesto. Questo

patrimonio però viene tuttora troppo spesso percepito come monumento della natura, mentre la

condivisione della sua conoscenza e la sua fruizione possono trasformarlo in risorsa scientifica ed

economica: un formidabile laboratorio di educazione ambientale, un nuovo ed attraente circuito

turistico.

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2. L’analisi del patrimonio geologico: il caso dell’Orrido di Inverigo

2.1 Le peculiarità e le problematiche riguardanti il geosito d’interesse

Il comune di Inverigo è collocato nella Brianza comasca occidentale, lungo il fiume Lambro, il suo

sviluppo urbano è avvenuto in modo concentrico attorno alle residenze degli antichi signori delle

frazioni che compongono il comune. E gran parte del territorio comunale fa parte del Parco

Regionale della Valle del Lambro, istituito con Legge Regionale numero 82 del 16 settembre 1983.

Oltre l'interesse naturalistico, comprendenti alcuni ambienti palustri di pregio, l'orrido di Inverigo è

notevole interessere storico-paesaggistico caratterizzato delle numerose ville patrizie e dei relativi

giardini storici; il complesso monumentale costituito dalla Rotonda, Villa Crivelli, S.Maria della

Noce.

Fig.17 – Pecularità storiche-paesaggistiche Inverigo

Date le caratteristiche storiche paesaggistiche e naturalistiche del territorio di Inverigo, il Parco

della Valle del Lambro nel 2010 predispone un progetto di geoparco, “Geoparco di Inverigo”

rappresenta la sintesi fra gli elementi del passato e quelli attuali ed è il ponte per il fututo.

Nello specifico il Geoparco di Inverigo comprenderebbe l’area dell’Orrido di Inverigo, il sentiero

geologico ‘Cepera’, i laghetti nell’area ex Victor, la pesca sportiva “I laghi verdi”, la ex cava di

inerti di Villa Romanò, le golene di Fornacetta, le foppe di Fornacetta.

Fig. 18 - Progetto Geoparco Inverigo, Parco Regionale della Valle del Lambro

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4.2 La costruzione di un data set d’indicatori per l’analisi turistica del geosito di interesse

4.2.1 La stima dell’indice di attrattività turistica

Dato la presenza, nel territorio comunale di Inverigo, del geosito regionale Orrido di Inverigo a

interesse geomorfologico e la presenza del Parco della Valle del Lambro caratterizzato dal rilevante

patrimonio storico-paesaggistico è fondamentale stimare l’indice di attrattività turistica (TA), il

quale rappresenta la turisticità potenziale di un territorio ad attrarre turismo. In particolare è visto

come la dotazione del territorio di tipo strutturale, ambientale, storico-artistico ecc.

Per costruire l’indice di attrattività turistica, del territorio comunale di Inverigo, l’indicatore è stato

disaggregato in tre differenti sottocomponenti i) dotazione infrastrutturale ii) rilevanza dei beni

storico-paesaggistici iii )rilevanza naturalistica.

Il territorio comunale è stato riportato in ambiente discreto in celle di passo 50x50 metri per una

chiara rappresentazione del fenomeno. In queste operazioni preliminari, la scelta della dimensione

della cella che andrà a comporre la cosiddetta “matrice madre” riveste un‟importanza cruciale per

non perdere, nel transito dalla dimensione continua a quella discreta, le informazioni di una

determinata componente che si intende rappresentare e allo stesso tempo permettere un chiaro

raffronto con la dimensione reale.

In particolare la dotazione infrastrutturale, in questo caso,è vista come l’overlay dei gradi di densità1

degli elementi lineari e puntuali, attraverso l’operazione di Kernel Density Estimation, permette di

definire cluster omogenei di accessibilità.

Nelle immagini seguenti si mette in mostra la costruzione del grado di dotazione infrastrutturale

(TA1) dato dal risultato della sovrapposizione pesata delle seguenti densità: i) densità del trasporto

pubblico locale, ii) densità degli archi stradali, iii) densità parcheggi.

Fig.19 – Densità trasporto pubblico locale, archi stradali, parcheggi elaborati con Karnel Density

1 L’analisi di densità valuta, entro una larghezza di banda definite arbitrariamente, la densità con cui si manifesta un

determinato fenomeno pesandolo rispetto ad un parametro scelto arbitrariamente. In questo caso il “peso” è dato dalla

superficie di ogni servizio, in altri casi, ad esempio il numero di residenti per cella. In questo contesto viene applicata

l’analisi di densità in un raggio di 100 metri e la dimensione di cella di 10 metri.

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Fig. 20 – Carta discreta del grado dotazione infrastrutturale Inverigo

Un ulteriore indicatore stimato per valutare l’attrattività turistica del comune d’interesse è il grado

di rilevanza dei beni storico – paesaggistici di carattere antropico (TA2); dato che in uno spazio

come quello di Inverigo si tratta di veri e propri fattori d’eccellenza per i quali tali beni assurgono al

ruolo di promotori dell’immagine urbana.

Data la differente natura geometrica degli elementi, utilizzati per calcolare l’indice di intensità della

rilevanza del sistema antropico, è stato applicato un trattamento diversificato rispetto alla differente

configurazione geometrica poligonale, lineare o puntale dei dati: nel primo caso è stato quantificato

ogni elemento per cella individuandone l’area mentre, nel caso degli elementi lineari, s’è proceduto

al computo della lunghezza dei singoli tratti presenti nelle celle e, infine, l’informazione puntuale ha

preteso la stima di frequenza della sua ricadenza nella cella.

Per il calcolo dell’indice si è quindi passati alla standardizzazione e, successivamente,

all’aggregazione dei singoli valori.

Fig.21 - Carta discreta del grado di rilevanza dei beni storici - paesaggistici

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Consideriamo ora l’indice di intensità delle rilevanze naturalistico strutturali del paesaggio (TA3),

valutando gli elementi presenti sul territorio locale e considerati per la stima sono: l’ambito del

Parco Regionale della Valle del Lambro, i corsi idrici e specchi d’acqua secondari, gli ambiti

paesaggistici e gli ambiti agricoli indicati nel Piano di Governo del Territorio di Inverigo.

L’indice sintetico d’intensità della rilevanza del sistema naturalistico per ogni i – esima cella dalle

coordinate(x, y) viene ottenuto mediante:

in cui:

Supi = superficie (celle con passo 50 m) con presenza dell’i – esimo elemento;

pi= grado di rilevanza determinato dall’elemento;

Li = lunghezza degli archi presenti all’interno della cella (passo 50 m) dell’i – esimo elemento

Fig.22 – Carta discreta del grado di rilevanza naturalistico

Dalla carta di sintesi di carattere discreto (nella pagina successiva) è possibile desumere come il

grado di rilevanza naturalistica sia maggiore negli ambiti tutelati come il parco regionale della Valle

del Lambro, individuato come ambiti di massima naturalità.

Successivamente alla costruzione dei singoli indicatori, si è proceduti all’elaborazione della carta di

sintesi dell’indice di attrattività turistico ottenuto tramite la somma pesata dei seguenti indicatori,

precedentemente stimati: carta di dotazione infrastrutturale, carta delle rilevanza storiche-

paesaggistiche e dalla carta rilevanze naturalistiche, dove:

Attrattività Turistica (I_TA) = f ( I_TA1, I_TA2, I_TA3 )

di cui:

I_TA1: Dotazione infrastrutturale

I_TA2: Rilevanza storico-paesaggistica

I_TA3: Rilevanza naturalistica

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Nella figura 23, carta discreta dell’ attrattività turistica, è riportata la forma discreta dell’indice di

attrattività turistica, classificato in 5 categorie d’intensità. E’ possibile osservare l’alto valore di

attrattività turistica dell’area del centro storico e dei borghi storico di Inverigo ed in prossimità della

villa Rotonda.

La classificazione in quantile permette anche di offrire maggior rilievo ai nuclei a valenza storica

siti dentro l’armatura urbana principale, e restituisce con maggiore attendibilità la fascia medio –

alta dell’indice.

Fig.23 - Carta discreta dell’attrattività turistica di Inverigo

Tav. 4 – Percentuale attrattività turistica di Inverigo

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In particolare, come mostra lo schema precedente, risulta che circa il 30 percento del territorio

comunale di Inverigo è caratterizzato da una media attrattività turistica.

Nello specifico buona parte dell’area dell’Orrido di Inverigo ricade è caratterizzato in intensità

medio- alta attrattività turistica.

Fig.24 – Focus indice di attrattività turistica geosito Orrido di Inverigo

4.2.2 La stima dell’indice impatto turistico

L’impatto turistico effettivo derivato dalla domanda turistica (impatto turistico – TI) misura la

turisticità effettiva indotta da un sito, ovvero si basa sulle presenza registrate,dai visitatori

escursionisti, dalla spesa turistica. Inoltre l’indice di impatto turistico si basa sulla disponibilità di

posti letto per fini turistici, che rappresenta una specifica dotazione del territorio.

Il comune di Inverigo è caratterizzato da una superficie comunale di 9,09 kmq, caratterizzato da

9126 abitanti, registrati il 31 dicembre 2014.

La capacità ricettiva nel Comune di Inverigo è pari a 1 unità, una struttura alberghiera (4stelle) che

offre 30 camere, con un totale di 64 posti letti. inoltre dal rapporto turistico della Provincia di Como

sono indicati 25.527 presenze annuali.

Sulla base della capacità ricettiva e del movimento turistico registrati nel Comune di Inverigo

nell’anno 2014, è possibile determinare alcuni indicatori che possono contribuire a determinare il

livello di vocazione turistica della città. Gli indicatori di seguito determinati, appartengono ad un set

di indici compositi di sintesi che permettono di sintetizzare le informazioni provenienti da diversi

indicatori e consentono il confronto tra unità di rilevazione diverse.

Tale indice descrive la capacità ricettiva di un territorio combinando informazioni relative ai posti

letto disponibili ed al numero di esercizi ricettivi Il soggiorno medio si è confermato pari a poco più

di due giorni per i turisti italiani e a poco meno di tre giorni per i turisti stranieri.2

2 Il turismo in provincia di Como: primo trimestre 2015 e consuntivo 2014, Camera di commercio di Como, A cura di

Massimo Gaverini

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Indicatore Valore

Densità ricettiva Posti letto turismo/superficie comunale 7,40 per kmq

Intensità ricettiva Posti letto turismo/popolazione*1000 6 per 1000 abitanti

Intensità turistica Presenze annuali/popolazione 2,7 per 100 abitanti

Densità turistica presenza annuali/sup.com 2,8 per kmq

Numero Esercizi ricettivi con pernottamento/sup.com. 0,11 per Kmq

Numero Esercizi ricettivi con pernottamento/popolazione 0,109 per 1000 abitanti

Tab.12 – Indicatori di dotazione strutture ricettive

3. La promozione e la valorizzazione del patrimonio geologico-paesaggistico

3.1 L’implementazione degli itinerari tematici utili alla promozione del geosito

La valorizzazione del ricco patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale costituisce il principale

punto di forza e di maggiore attrattiva per i soggetti non locali.

La valorizzazione dei beni del patrimonio può avvenire seguendo diverse strategie, tra queste, ad

oggi, la più efficace è quella di collegarli mediante la realizzazione di itinerari.

La creazione di “itinerari tematici” come strumento di fruizione dinamica del territorio per la

promozione dei beni. Un sistema di itinerari studiati sulla base delle specificità locali costituisce il

modo migliore

Lo scopo è quello di creare una rete di percorsi continua, sicura, attrattiva, adeguatamente segnalata e

ben integrata nel contesto urbano, territoriale e paesaggistico; all’integrazione tra le piste ciclopedonali

ed i sentieri escursionistici; all’abbinamento della funzione ricreativo – turistica a quella utilitaria anche

3.1.1. Gerarchizzazione delle informazioni

L’identificazione degli itinerari si basa sulla carta “Infrastrutture e mobile” del documento di piano

di Inverigo 3, in particolare sul percorso ciclo-pedonali e sulla proposta di un nuovo percorso del

Parco Regionale della Valle del Lambro (Itinerario 6), non essendo disponibile in formato vettoriale

è stato editato in ArcMap. Inoltre la predisposizione degli itinerari presuppone l’utilizzo di ulteriori

banche dati; per quanto riguarda il comune di Inverigo sono stati utilizzati i seguenti strati

informativi riportati in tabella.

Dati necessari Fonte Trattabilità

Confine comunale Pgt Imm_trat

Beni vincolati Pgt Imm_trat

Nuclei antichi Pgt Imm_trat

Perimetro parco Valle Lambro Geoportale Imm_trat

Idrologia Geoportale Imm_trat

Fermate TPL Pgt Non_tratt

Strutture ricettive Pgt Non_tratt

Luoghi di culto Pgt Imm_trat

Perimetro Monumento naturale

Orrido d’inverigo

Geoportale Imm_trat

Parcheggi Pgt Imm_trat

Tab.13 – Dati territoriali necessari per l’identificazione degli itinerari

3 Infrastrutture e mobilità, PGT Inverigo, Documento di Piano, Febbraio 2014

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Successivamente aver ricercato la banca dati necessaria per l’identificazione degli itinerari, è doveroso

impostare la struttura dello strato informativo riguardante gli itinerari, il quale permetterà di avere

informazioni omogenee.

In particolare è composto dalle seguenti informazioni riportate nelle colonne in modo sintetico:

- numerazione del sentiero (n. che si trova sui cartelli alla partenza);

- altitudine punto di partenza;

- altitudine punto d’arrivo;

- dislivello;

- lunghezza tracciato;

- grado di difficoltà;

- tempo di percorrenza;

- nome

- ente gestore;

Per ottenere alcuni di questi dati con più precisione sarebbe utile l’utilizzo del GPS4, mentre in

questo determinato caso sono state utilizzate le curve di livello, i punti di quota dell’area per

ricavare i dati altimetrici. Inoltre si possono aggiungere informazioni che riguardano periodo

stagionale migliore di percorrenza (estate – inverno) oppure gli attrezzi richiesti per la percorrenza

(ciaspole, racchette, ramponi, etc.);

3.1.2 L’identificazione dei percorsi nell’ambito comunale di Inverigo

Date le peculiarità di Inverigo, tra cui la caratteristiche storiche naturalistiche del Parco Regionale

del Parco della Valle del Lambro, si sono individuati i due principali itinerari tematici, i quali

mettono in mostra il profilo locale dominante di Inverigo; in particolare modo la zona interessata

dall’Orrido di Inverigo, regionale a interesse geomorfologico.

Nello specifico, per la valorizzazione del patrimonio geologico, naturale e culturale del territorio

all’interno del Parco Regionale della Valle del Lambro, denominati: i) La via delle ville; ii) La via

del parco.

3 Sistema di determinazione delle coordinate dei punti del globo terrestre mediante un processo di radio – trilaterazione

satellitare. Si basa su segnali emessi dai satelliti e captati da appositi ricevitori; il ricevitore calcola la distanza dal satel-

lite (di cui si conoscono le coordinate) che ha emesso il segnale e, ripetendo l’operazione con più satelliti, il ricevitore

deriva le proprie coordinate. Occorrono almeno 3 satelliti per poter determinare le coordinate planimetriche ed almeno 4

satelliti per poter determinare anche la quota.

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Fig. 25 – Identificazione degli itinerari tematici all’interno del territorio comunale di Inverigo

Gli itinerari tematici identificati sono caratterizzati da una lunghezza totale di 7,35 km, in

particolare il primo percorso, “La via delle ville”, è lungo 3,49 km caratterizzato da un dislivello di

circa 12,6 metri . Mentre il secondo itinerario denominato “La via del Parco” ha una lunghezza di

circa 3,80 km con assenza di dislivello, inoltre il tempo stimato per percorrerlo è di circa un’ora.

L’itinerario “ La via del Parco” il quale si immerge all’interno dell’Orrido di Inverigo caratterizzato

dalle numerose cascine che circondano l’Orrido. Mentre la figura successiva raffigura l’itinerario

“La via delle ville” nello specifico il percorso incontra 9 beni storici vincolati dagli effetti del

D.Lgs. 42/04 e s.m.i., i principali sono villa e parco Sormani a Pomelasca, villa e parco la Rotonda,

villa Crivelli – Castello e torre medioevale, Santuario di Santa Maria della Noce, Oratorio di S.

Andrea alla cascina Navello.

Fig.26 – Focus itinerario tematico Via delle Ville

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3.1. 3 Alcuni aspetti critici emersi

La rivitalizzazione degli itinerari tematici porterebbe alla valorizzazione delle risorse ambientali e

paesaggistiche delle aree rurali di Inverigo. L’Orrido di Inverigo è collocato all’interno di un’area

privata denominata “Ex Vixtory”, questo fatto risulta essere un problema per la promozione degli

itinerari dato che alcune zone non sono accessibili dato che recintate.

La questione ha inizio nel 1966, quando viene stipulata una convenzione fra il Comune d’Inverigo e

la società Astaie per la realizzazione di una città-satellite nella Valle del Lambro (quasi 15.000

abitanti, con un'edificazione complessiva di 1.364.000 metri cubi). La società immobiliare

realizzerà negli anni successivi delle opere di urbanizzazione (una strada comunale, un cavalcavia

ferroviario, una scuole media e l'allacciamento alle fognature realizzate per il nuovo insediamento

abitativo). Nel 1976 la nuova amministrazione comunale azzera ogni possibilità di edificazione e

così, nel 1977, la società cita il comune per danni. Nel 1985 la società Victory acquista i terreni di

proprietà dell’Astaie e tutti i diritti sui procedimenti penali. Il procedimento arriva fino alla

Cassazione, che conferma la risoluzione della convenzione per inadempimento del Comune e la

condanna dell’ente al risarcimento danni. Nell'udienza del 22 maggio 2001 le parti precisano le loro

conclusioni: la Victory ha chiesto 2.582.284,50 euro a titolo di risarcimento di lesione patrimoniale

subite e 41.316.551,10 euro per i danni conseguenti alla risoluzione della convenzione del 1966.

Nel novembre del 2005 il Tribunale di Como, con sentenza riferita solo all'indebito arricchimento,

condanna il Comune al pagamento di 4.489.000 euro più interessi (per un totale di oltre 6.400.000

euro). Ancora oggi la situazione rimane bloccata.

Fig.27 – Focus area privata Ex Victory

3.3 Il Web Gis come strumento di promozione

Con l'obiettivo di promuovere la conoscenza, la valorizzazione, la fruizione pubblica sostenibile e

l’utilizzo didattico dei luoghi di interesse geologico, il sito web gis consentirebbe la consultazione

cartografica dei dati relativi al patrimonio geologico paesaggistico censiti sul territorio di Inverigo.

La predisposizione del Web Gis vuole perseguire la promozione del geoturismo con l’obiettivo di :

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i) promuovere e favorire la fruizione del patrimonio geologico e naturale locale;

ii) promuovere il recupero dell’identità culturale delle popolazioni locali;

iii) offrire un servizio turistico integrato che collega e valorizza risorse naturali, culturali, eventi ed

attività pedagogiche, servizi di ricettività turistica;

iv) generare economie di scala attraverso un migliore utilizzo delle risorse già esistenti e delle

strutture già attive;

Per quanto riguarda l’Orrido di Inverigo grazie al supporto cloud di Qgis è stato possibile di

sfruttare risorse hardware a software distribuite per realizzare servizi GIS online.

La piattaforma cloud, pronta all'uso, per creare e condividere mappe tematiche, applicazioni, dati e

contenuti geografici, grazie alla possibilità di accedere a una ricca collezione di dati geografici di

base a copertura mondiale.

Fig.28 – Predisposizione Web Gis degli itinerari tematici di Inverigo

In particolare, rappresenta una nuova forma strategica di comunicazione innovativa che, facilitando

il dialogo tra i diversi soggetti, rende la popolazione partecipe degli atti di pianificazione e

programmazione che riguardano il proprio territorio.

La predisposizione di un Web Gis degli itinerari tematici ha l’obiettivo di aumentare l’economia

locale, attraverso la rivitalizzazione e la riqualificazione di percorsi, che in alcuni casi risultano

addirittura abbandonati o mal gestiti.

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Riferimenti bibliografici

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Nunzio F., Paolillo P.L. (2008), La valutazione ambientale nel piano, Maggioli, Rimini

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dei dati ambientali, Maggioli, Rimini

Paolillo P.L. (2013), La tecnica paesaggistica, Maggioli, Rimini

Regione Lombardia, (2010), Geositi una nuova categoria di tutela e valorizzazione del territorio

lombardo,

Regione Lombardia,(2010), Piano Territoriale Paesistico Regionale, L.R. 12/2005

Salvia F., Teresi F., 2002, “Diritto Urbanistico”, CEDAM, Milano

Vezzoli L., (2010), La storia geologica della provincia di Como, Provincia di Como, Como