CORSO DI FORMAZIONE SULL’INCLUSIVITA’ I.C. Marino Centro Aspetti didattici per la disabilità...

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CORSO DI FORMAZIONESULL’INCLUSIVITA’

I.C. Marino Centro

Aspetti didattici per la disabilità

Marino, 15 Aprile 2014 Prof.ssa M. Grazia Bidello

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Scopo dell’incontro è incrementare

le conoscenze in merito a:

• A quali alunni BES si applica la L.104• Chi deve agire • Cosa bisogna fare• Quali macro-categorie

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QUALE NOMI SONO USATI?

• Handicappato o portatore di handicap?

• Disabi le o con disabi l i tà?• Diversamente abi le o diversabi le?

E PERCHE’?

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Da dove arrivano … e sono forma a sostanza?

• parla di «realizzare la piena integrazione delle persone disabili» La legge 517/77

• La legge 104/92 (art.3) definisce « persona handicappata, colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione»

• La legge 68/1999 si esprime sulle «norme per il diritto al lavoro dei disabili »

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• Nel 2003 il presidente dell’associazione «centro documentazione dell’handicap» di Bologna, scelse la terminologia nuova di «diversamente abili».

• ONU PARLA di «persone con disabilità o di persone disabili»

• L’ OMS stabilisce i codici per la classificazione della «disabilites»

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perciò…..

ogni nome può essere quello giusto….. se evidenzi una difficoltà

(dovuta all’interazione tra deficit e contesto), allo scopo di conoscerla

per affrontarla, possibilmente ridurla, o almeno limitare gli effetti negativi,

per il fine massimo di migliorare la qualità della vita.

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Un po’ di numeri….

Nella scuola statale italiana ce ne sono 209814, dato relativo all’ a.sc.2013/2014. Con un incremento complessivo, rispetto al precedente, del 3,2%, ma l’incremento sale al 60% se si paragonano i dati all’A. Sc.2000/2001. A fronte di 110216 insegnanti di sostegno, con un rapporto di ½. Con un personale sempre più stabile, per il «Decreto Scuola» del’ ex ministro Carrozza, che immette in ruolo 26674 insegnanti in tre anni scolastici.

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La progettazione per l’inclusione

ACCERTAMENTO DI HANDICAP

Diagnosi Funzionale

Programmazione Educativa

Individualizzata

ProfiloDinamico

Funzionale

Verifiche(rel. finale)

Operatori sanitari G.L.H.O. G.L.H.O. G.L.H.O.

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La NORMA afferma che:«appare inderogabile che tutto il personale scolastico sia riqualificato in funzione della messa in atto di strategie e di tecniche che consentano di realizzare una piena ed effettiva integrazione scolastica» (D.M. 226/95)

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Le figure dell’inclusione a scuola

• I docenti della classe, tra cui quello specializzato• L’assistente di base• L’assistente educativo• I compagni• Il dirigente• Il GL.I., G.L.H.O., il Collegio Docenti,• La commissione sostegno • La Figura Strumentale inclusione

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Integriamo le competenze Tutti i docenti devono:

• Mediare i contenuti disciplinari rispetto alle esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali,

• Progettare esperienze educative per l’intera classe che favoriscano l’integrazione di tutti gli allievi, con particolare riguardo ai disabili,

• Garantire un ambiente di apprendimento collaborativo e produttivo, non competitivo.

Il docente specializzato deve:

• Supportare i colleghi per programmare insieme in modo inclusivo, per tutti,

• Individuare i bisogni specifici degli alunni in difficoltà,

• Facilitare le relazioni tra colleghi e tra tutti gli alunni,

• Mantenere rapporti con gli operatori esterni alla scuola (terapisti, medici, ass. sociali).

• Cooperare con la commissione sostegno e con la F.S.

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La classificazione delle disabilità

• L’O.M.S. ha classificato le malattie e i problemi ad esse correlate stabilendo un sistema di codici prima solo numerici poi alfanumerici.

• Nella realtà non esiste una sindrome ma l’individuo con le sue molte caratteristiche

• Perciò è fondamentale un progetto individualizzato e particolareggiato.

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COSA SONO I CODICI?UNA CONVENZIONE INTERNAZIONALE

ICD10 1992 I NTERNATIONAL

C LASSIFICATIOND ISEASESSi utilizza un codice per identificare e per classificare malattie in modo condiviso da tutti.

ICF(DH) 2001I NTERNATIONAL

C LASSIFICATION

F UNCTIONING

D ISABILITY

H EALTH

L’ Italia ha partecipato come DIN( Disability Italian Network)

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I nuovi codici ICF

• In questa nuova certificazione internazionale si inglobano le precedenti (ICD 10)

• Si parla di FUNZIONAMENTO della persona• Si mettono in correlazioni le malattie con il contesto• Si articola in sette aree:• Condizioni di salute• Funzioni corporee• Strutture corporee• Attività personali• Partecipazione sociale• Fattori contestuali ambientali• Fattori contestuali personali

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Mettiamo a fuoco….con unaclassificazione pedagogico-didattica

• Alunno con deficit visivo• Alunno con deficit uditivo• Alunno con deficit intellettivo• Alunno con deficit relazionale• Alunno con deficit motorio

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Dall’osservazione all’analisi

• I docenti hanno il difficile compito di osservare i comportamenti nel contesto scolastico nelle varie situazioni contestuali.

• Le dinamiche relazionali, per definizione fluide, devono continuamente essere monitorate per renderle sempre positive.

• La complessità di ogni individuo che spesso è affetto da più di una sindrome, con tratti di altre, rende il P.E.I. un «vestito su misura».

• Ogni diagnosi non deve servire per categorizzare, perché ogni alunno è uguale solo a se stesso.

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Alunno con deficit visivo

Il deficit (più o meno grave) visivo porta ad una serie di conseguenze di adattamento all’ambiente.

Vanno sfruttati i sensi residui, limitando al massimo le conseguenze cognitive della povertà di stimoli visivi, con l’educazione dei sensi residui.Bisogna scegliere i sussidi didattici adatti che vanno dall’ uso del Braille, ai testi ingranditi, ai materiali in rilievo e così via. Anche l’aula e possibilmente l’Istituto, dovrebbero essere adattati alle esigenze specifiche, con percorsi in rilievo, passamani, e comunque nella disposizione degli arredi…

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Alunno con deficit uditivo

Tale disabilità porta più o meno danni ai processi legati all’acquisizione del linguaggio e alla rappresentazione mentale dello spazio.Anche in questo caso l’ambiente è importante, perché deve ad esempio evitare rumori di fondo. Si deve fare ricorso alla Lingua Italiana Segni, se occorre.Vanno evitate ripercussioni sul valore semantico della parola e sulle difficoltà di costruzione sintattica. Con un’ attenzione particolare ai tempi di attenzione.

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Alunno con deficit intellettivo

• Per le cause più disparate (genetiche, traumatiche…) il funzionamento è al di sotto della media.

• Si registrano gravità lievi, medie e gravi.• bisogna affrontare la discrepanza tra l’età anagrafica

e quella mentale, con tutte le ripercussioni possibili nei vari ambiti.

• Si incontrano benefici con un approccio sistematico, affettivo e stimolante.

• Grande importanza il rapporto positivo con i compagni.

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Alunno con deficit relazionale

• Una delle sindromi che rientra in tale categoria è quella autistica, per la quale c’è un forte isolamento, con tutte le difficoltà connesse.

• Molte sono le tecniche sperimentate, che puntano a trovare un sistema di comunicazione verbale, ma vanno sempre personalizzate.

• L’approccio deve essere stabile, basato su routine quotidiane, che risultano tranquillizzanti.

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Alunno con deficit motorio

• La difficoltà motoria può dipendere da malattie diverse, tra cui la spasticità, la distrofia o le paralisi.

• La scarsa o inesistente autonomia motoria può implicare anche un disagio psicologico, dovuto anche alla difficoltà a costruire rapporti spontanei tra coetanei.

• Vanno rimosse le barriere architettoniche e favoriti sistemi di comunicazione alternativi se occorrono.

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GRAZIE E BUON LAVORO!

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QUALE ITER BUROCRATICO ?

• La famiglia può richiedere ad una struttura sanitaria pubblica una valutazione medica che può giungere ad una certificazione valida, ai fini dell’integrazione scolastica, per poter richiedere il sostegno e/o l’assistenza educativa.

• la famiglia può richiedere l’accertamento di handicap alla Commissione Handicap dell’ Azienda Sanitaria Locale (ASL)

• Un Collegio di 3 specialisti (psicologo, neuropsichiatra e assistente sociale ASL), valuta la presenza dell’handicap e la relativa gravità ( l.104, art.3 c. 1 oppure c. 3)

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Cos’è la DIAGNOSI FUNZIONALE(DF)

• E’ la descrizione dell’alunno• Articolata in sette aree• Mette in evidenza potenzialità e limiti• Indica i bisogni specifici• E’ aggiornata al passaggio di ciclo scolastico o

se vi siano cambiamenti significativi.

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Cos’è il PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)

• Redatto, dopo la D.F.• Raccoglie la sintesi delle osservazioni

sull’alunno, da parte di tutti coloro che interagiscono con lui nei vari contesti: famiglia, scuola, servizi

• Descrive i livelli di funzionalità• Ricerca il prevedibile livello di sviluppo in un te

mpo breve e medio

• Viene redatto ad ogni fine ciclo e rivalutato periodicamente.

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Cos’è la PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALIZZATA (PEI)

• E’ un progetto unitario (scuola, famiglia, servizi) e integrato degli interventi che ci si prefigge di raggiungere

• Descrive procedure, tempi, modalità e per raggiungere gli obiettivi prefissati e come verificarli

• Fa riferimento alla DF e al PDF per esprimersi in maniera coerente con le potenzialità espresse in essi

• Si redige annualmente, dopo un periodo congruo di osservazione (due mesi).

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Come sono DF e PDF?

AREE della DF• Cognitiva• Affettivo-relazionale• Linguistica• Sensoriale• Motorio-prassica• Neuropsicologica• Dell’autonomia

ASSI del PDF• Cognitivo• Affettivo-relazionale• Comunicazionale• Linguistico• Sensoriale• Motorio-prassico• Neuropsicologico• Dell’autonomia• Dell’apprendimento