Corso di formazione per insegnanti - Istituto Comprensivo … · 2017-06-15 · ... con un...

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Corso di formazione per insegnanti: la didattica dell’italiano L2 nella classe plurilingue Seriate 12 giugno 2017 A cura di: Elisabetta Aloisi – Antonella Fermi – Elena Scaramelli

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Corso di formazione per insegnanti:

la didattica dell’italiano L2 nella classe

plurilingue

Seriate 12 giugno 2017

A cura di: Elisabetta Aloisi – Antonella Fermi – Elena Scaramelli

Di cosa parliamo oggi?

Il Quadro Comune Europeo di Riferimento

per la conoscenza delle lingue

L’interlingua

L’unità didattica

La comprensione orale

Quadro Comune Europeo di Riferimento

per la conoscenza delle lingue

Documento del consiglio d’Europa (2002) per la promozione del

plurilinguismo e multiculturalismo in Europa.

Si propone di fornire una base comune per l’elaborazione di

programmi, linee guida curricolari, esami, libri di testo.

Descrive in modo esaustivo ciò che si deve imparare per usare unalingua per comunicare.

Indica quali conoscenze e abilità si devono sviluppare per agire in

modo efficace.

Definisce i livelli di competenza che permettono di misurare il progresso

dell’apprendente ad ogni stadio del percorso, nella prospettivadell’educazione permanente.

I livelli del QCER

Attività in coppia

Riordinate i descrittori

dal livello A1 al livello C2

Evidenziate quali sono le parole le parole chiave secondo voi

Vediamo insieme i livelli da A1 a B1

A1

Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di

uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare

bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e altri

ed è in grado di porre domande su dati personali e

rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le

persone che conosce, le cose che possiede). È in grado di

interagire in modo semplice purché l’interlocutore parli

lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare.

A2

Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso

frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad es.

informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti,

geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività

semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di

informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e

abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del

proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si

riferiscono a bisogni immediati.

B1

È in grado di comprendere i punti essenziali di messaggi

chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta

normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero ecc. Se la

cava in molte situazioni che si possono presentare

viaggiando in una regione dove si parla la lingua in

questione. Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti

che gli siano familiari o siano di suo interesse. È in grado di

descrivere esperienze e avvenimenti, sogni, speranze,

ambizioni, di esporre brevemente ragioni e dare spiegazioni

su opinioni e progetti.

Prima dell’A1Lettura

A1

Sa leggere testi molto brevi per lo più costituiti da

frasi isolate in costruzione paratattica, cogliendo

nomi conosciuti, parole ed espressioni elementari,

relative al dominio considerato.

Pre A1

Inizia a leggere frasi isolate, cogliendo nomi

conosciuti, parole ed espressioni elementari relative

al dominio considerato.

Alfa A1Riesce a leggere parole familiari isolate o inserite in

brevissimi testi sul dominio considerato.

Pre

Alfa A1

Riconosce un numero limitato di parole familiari

relative ai domini considerati.

Prima dell’A1Scrittura

A1

Sa scrivere semplici frasi, quasi sempre isolate,

utilizzando strutture grammaticali e modelli sintattici

elementari, con un repertorio lessicale di base.

Pre A1Inizia a scrivere brevi frasi isolate di contenuto

familiare.

Alfa A1

Riesce a scrivere parole familiari, aiutandosi

eventualmente con appunti predisposti da altri o

chiedendo aiuto.

Pre Alfa A1 Copia parole familiari.

Prima dell’A1

A1 SA FARE

Pre A1 INIZIA A SAPER FARE

Alfa A1 RIESCE

Pre

Alfa A1RICONOSCE

Qual è il livello dei

vostri studenti stranieri?

Avete studenti pre-A1?

Avete studenti con livelli diversi nelle diverse abilità

(parlare-ascoltare-leggere-scrivere)?

Aveste studenti NAI (neo arrivati in Italia)?

Per concludere…

Aver chiaro il livello aiuta ad avere aspettative

coerenti e realistiche

Aver chiaro il livello aiuta a graduare gli obiettivi e

le prestazioni richieste

Conoscere il livelli è utile per reperire materiale

didattico

L’interlingua

Non è semplicemente una lingua che sta a metà tra la prima e la

seconda lingua: è un sistema linguistico in formazione con il quale

un apprendente cerca di avvicinarsi il più possibile alla L2.

Questo sistema autonomo è costituito da un insieme interno di

regole, che in parte coincidono con quelle della L2, in parte

possono essere ricondotte alla lingua madre, ma allo stesso tempo

sono anche indipendenti da entrambe.

Tali regole portano gli apprendenti a produrre frasi che, dal punto di

vista della lingua d’arrivo, sono degli errori, delle forme devianti;

esse però vengono interpretate, dal punto di vista dell’interlingua,

come dei tentativi sistematici di ricostruzione del sistema della

seconda lingua.

Il processo di acquisizione è caratterizzato infatti da una graduale

complicazione: a partire da un codice molto semplice, vengono

sviluppate sempre nuove ipotesi sul funzionamento della L2, che

portano l’interlingua a divenire sempre più complessa e, si spera,

simile alla varietà parlata dai nativi.

Varietà di sviluppo dell’interlingua

Prebasica: la parole non cambiano forma e si giustappongono l’una all’altra, estrema dipendenza dal contesto e nessuna morfologia:

Io vieni scuola studia

Basica: emerge una forma base del verbo e graduale specializzazione della sua funzione, si distinguono predicato e argomenti:

Io venuto a scuola studiare

Postbasica: nomi e verbi flessi, enunciato organizzato sintatticamente, astrazione dal contesto:

Io sono venuto a scuola per studiare

Le sequenze di acquisizione

ci si riferisce alle tappe evolutive che portano alla

creazione di una competenza in L2: tali tappe

seguirebbero, secondo la linguistica acquisizionale,

lo stesso ordine in tutti gli apprendenti,

indipendentemente dalla loro L1, dall’ età e dal

contesto di apprendimento.

Esempi di ‘sequenze di acquisizione’

Complessificazione nelle varietà postbasiche:

Verbi: Presente > participio passato>passato prossimo >

imperfetto > futuro > condizionale > congiuntivo

Nomi: maschile/femminile –o –a > plurale /singolare

Articoli: determinativo la > il > articoli plurali

Strategie fondamentali di acquisizione:

Sovraestensione di forme: io vado, io ieri vado

Elaborazione autonoma di forme: prenduto, aprito…

Formazioni analitiche: era si chiama > si chiamava

Proviamo ad analizzare degli esempi

Martin: ucraino, 8 anni, 3 mesi e mezzo di soggiorno in Italia,

pratica l’italiano a scuola e un po’ con la nonna ucraina,

che vive già da alcuni anni in Italia, mentre i genitori parlano

solo ucraino.

Alina: ucraina, 18 anni, in Italia da 9 mesi e mezzo, da 6 mesi

ha un fidanzatino italiano universitario, segue un corso di

italiano bisettimanale, vive con la madre ucraina e un

italofono di elevata istruzione

Input: cartone omini playmobil, storia illustrata

Il parametro età a parità di motivazione, input, distanza

tipologica

Proviamo ad analizzare altri esempi

Valentina: cinese (wu), 6 anni, non ha frequentato la scuola

dell’infanzia, in famiglia parla solo wu.

Prima intervista: dopo 2 mesi di frequenza

Seconda intervista: dopo 7 mesi

Antonia: rumena, 5 anni e mezzo

Prima intervista: dopo un mese e mezzo di frequenza

Seconda intervista: dopo 7 mesi e mezzo

Input: cartone, storia di un bambino e un cagnolino

Il parametro distanza tipoligica a parità di età e input

Proviamo a analizzare degli esempi

Andrea: cinese (wu), inserito nella scuola a 6 anni, parla

wu in famiglia

Prima intervista: dopo 8 mesi di frequenza

Seconda intervista: dopo 4 anni

Simone: cinese (wu), 6 anni, ha frequentato la scuola

dell’infanzia, parla wu in famiglia

Prima intervista: dopo 8 mesi di frequenza

Seconda intervista: dopo 4 anni

Input: storia di un bambino e un cagnolino

Il parametro personalità a parità di età e input

Per concludere: fattori che influenzano

l’apprendimentoFattori linguistici: Distanza tipologica tra la L1 (lingua madre) e la L2 (lingua

seconda) Conoscenza di altre lingue Quantità e qualità dell’input

Fattori extra-linguistici: Età, scolarità, conoscenza del mondo Contatti con i nativi Personalità Motivazione Variabili socio-economiche Distanza culturale dalla L2 Contesto di apprendimento: LS, L2, in quale scuola…

L’errore è positivo

È indice delle ipotesi sviluppate

dall’apprendente in una certa fase di interligua

E’ indice prezioso per capire cosa

l’apprendente ha già acquisito e cosa è in

grado di acquisire

L’osservazione dell’interlingua da parte

dell’insegnante è fondamentale per stabilire il

tipo di input linguistico da fornire allo studente in

quel dato momento.

Come cambia la correzione dell’errore ?

E’ inutile correggere tutti gli errori di uno

studente

Correggiamo ciò che egli è in grado di

elaborare sulla base della sua interlingua

Pausa

10 minuti

Le fasi dell’unità didattica

Formate le coppie abbinando titolo e

descrizione della fase dell’unità didattica

In coppia riordinate le fasi

In coppia: riordinate le attività dell’unità

didattica Racconto di viaggio: in quali fasi

dell’UD le inserireste?

Vediamo insieme

l’unità didattica

Esercitare la comprensione orale

Una lingua, prima di tutto,

si ascolta e si parla

Mettiamoci nei panni (nelle scarpe)

dei nostri studenti!

Ascolta e rispondi alle domande

Lilla lilla gumman - Pietro.MP3

Che cosa fa la signora?

Come finisce la storia?

Che cosa significa “Det var en gång” ?

Cosa avete capito da 1 a 100?

Riproviamo…

Mettetevi comodi

Chiudete gli occhi

Ascoltate

Guardate l’immagine

Ascoltate e rispondete alle

domande:

Questa è:

una notizia da un

radiogiornale

una ricetta

una storia per bambini

In questa storia si parla di:

salute

animali

lavoro

histAnna.mp3

Ascoltate di nuovo e fate gli esercizi 2, 3 e 4

histAnna.mp3 Materiale lilla gumman.docx

Ora facciamo l’esercizio 5

histAnna.mp3

Esercizio 5.docx

Ancora più facile

histAnna.flv

Che cosa vi ha aiutato a capire?

Conoscenza del mondo

Capacità di prevedere quello che può

succedere in una determinata situazione

(Expectancy grammar)

Perché NON SOLO LE CONOSCENZE

LINGUISTICHE PERMETTONO LA COMPRENSIONE

Difficoltà degli studenti

E’ un’ATTIVITA’ ANSIOGENA

(nel mondo reale ma anche in classe)

Velocità dell’eloquio dei nativi

Informazione presente solo temporaneamente

Impossibilità di farsi ripetere frasi o concetti non capiti

Se il lessico è limitato (scarsa familiarità con il contesto / tema / genere testuale)

Difficoltà a mantenere la concentrazione

Eventuali rumori di sottofondo

Ruolo dell’insegnante

Non deve far percepire l’ascolto come un esame, unaprova da superare

Favorire lo scambio di coppia /classe e la collaborazionenel processo di apprendimento

Lasciare il tempo per pensare

Dedicare tutto il tempo necessario

Deve essere disponibile a chiarire il significato di qualsiasiparola ma NON a spiegare il significato delle parole unaper una perché questo ostacola lo sviluppo dell’abilità diascolto!

Condizioni per il successo dell’attivita’ di

ascolto

Scaricare lo studente dall’onere della

comprensione a tutti i costi: è importante abbassare

il filtro affettivo

Lasciare agli studenti una sensazione di successo

Sviluppare la TOLLERANZA PER IL NON CAPITO

(anche l’insegnante!)

Ruolo dell’insegnante:

facilitatore

Cura la selezione dei brani di ascolto

Propone più ascolti

Rassicura gli studenti che ad ogni ascolto capiranno

sicuramente qualcosa di più

Prevede una fase di lavoro prima dell’ascolto!

Incoraggia la collaborazione con gli altri studenti

(abbassa l’ansia e fa parlare)

Se il testo orale è difficile

(ma utile) dobbiamo facilitare il compito!

Ottica: evidenziare ciò che lo

studente ha capito, non il

contrario.

Quanto dura l’attività di CO?

40/60 minuti!

non farla se si ha poco tempo

perché si rischia di lasciare una

sensazione di insuccesso

Tecniche della fase ‘prima dell’ascolto’

Costellazioni

Descrivere/commentare immagini, disegni

Ordinare una serie di immagini

Abbinare parole e immagini

Leggere brevi testi evocativi

Rispondere a domande

Conversare in modo informale intorno

all’argomento

Fase ‘durante l’ascolto’

Fare minimo 3-4 ascolti assegnando ogni

volta un compito diverso (funziona da

incentivo per nuovi ascolti)

Alternare all’ascolto lo scambio di

informazioni in coppia

Procedere da comprensione globale a

comprensione dettagliata

Tecniche della fase ‘durante l’ascolto’

TECNICHE CHE NON RICHIEDONO LA PRODUZIONE SCRITTA

Transcodificazione

Spuntare liste di numeri, parole, figure

TECNICHE DI DIFFICOLTA’ CRESCENTE

Accoppiamento parola-immagine

Completamento di griglie, moduli

Vero o falso

Scelta multipla

Completare un testo con parole/parti mancanti

Domande aperte

Prendere appunti

Dare poco peso alla correzione in plenum

Occorre essere consapevoli che dare/raccogliere la

risposta corretta alla fine dell’attività

NON AUMENTA LA CAPACITÀ DI COMPRENSIONE

dello studente, soddisfa solo un bisogno tipico dell’adulto.

Il processo è più importante del

risultato!