CORSO DI FISICA Fisica Applicata, Area Infermieristica, M...
Transcript of CORSO DI FISICA Fisica Applicata, Area Infermieristica, M...
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CORSO DI FISICA
Libro di testo: Monaco, Sacchi, Solano Elementi di Fisica McGrawHill
✪ 25 ore di lezione ✪ 4 ore di esercitazione divisi per gruppi nelle varie sedi ✪ 1 prova d’esame a fine gennaio a NOVARA ✪ Correzione delle prove d’esame a NOVARA
Docente Maria Margherita Obertino
Indirizzo email: [email protected]
Tel: 0116707310 - 0321 660667
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MODLITA’ D’ESAME
✔ 2 sessioni di esame: - Febbraio - Settembre
✔ 2 scritti per ogni sessione: 3-4 Febbario 17-18 Febbraio 1 Settembre 16 Settembre
In entrambi le sessioni si possono sostenere tutti e 2 gli scritti; viene considerata valida per la registrazione la votazione maggiore A Febbario non ci saranno orali. A Settembre chi avra’ conseguito nello scritto una votazione pari a 16 o 17 potra’ accedere all’orale (26-27 Settembre) per tentare di raggiungere la sufficienza.
L’esame consta in una prova scritta che si considera superata se si e’ raggiunto un punteggio ≥ 18.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PROVA SCRITTA 15 domande di cui:
✓ 12 a scelta multipla:
✓ 1 sulle unita’ di misura
✓ 1 esercizio
✓ 1 domanda aperta
Esempi di prove di esame in: http://personalpages.to.infn.it/~ruspa/didattica/did0910/ai/esami0910_ai.html
Maggiori dettagli durante le esercitazioni !
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Materiale didattico
Formulario consegnato da noi durante la prova d’esame
http://personalpages.to.infn.it/~obertino/DIDATTICA/INF_2010
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
OSSERVAZIONI SPERIMENTALI
LA FISICA COME SCIENZA SPERIMENTALE
LEGGI FISICHE
IPOTESI
MISURA DI GRANDEZZE FISICHE
VERIFICA
Relazioni matematiche tra grandezze fisiche
Studio di un fenomeno
In fisica si usa un linguaggio matematico !!!
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Elementi di matematica utilizzati in questo corso
• Numeri relativi e frazioni • Proprietà delle potenze • Potenze di dieci e notazione scientifica • Espressioni letterali • Soluzione di equazioni di primo grado • Proporzioni • Percentuali • Elementi di geometria
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FRAZIONI Numeratore
Denominatore
€
ab
= a :b
€
ab⋅cd
=a ⋅ cb ⋅ d
€
a /bc /d
=ab⋅dc €
ab
n
=an
bn
SOMMA E SOTTRAZIONE
€
ab
±cd
=a ⋅ d ± c ⋅ bb ⋅ d
MOLTIPLICAZIONE ELEVAMENTO A POTENZA
DIVISIONE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESEMPI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
€
−2( ) ⋅ +2( )2 =
€
+2( )3 ⋅ −3( )3 =
ESEMPI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
NUMERI RELATIVI
Si chiamano numeri relativi tutti i numeri dotati di segno.
Il segno può essere : + numero positivo (es. +3) - numero negativo (es. -3) I numeri positivi sono tutti maggiori dello 0, mentre i numeri negativi sono tutti minori dello 0.
Il numero senza segno si chiama modulo
- 3
segno modulo
Due numeri sono opposti se hanno lo stesso modulo, ma segni diversi. Esempio : +3, -3
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
OPERAZIONI COI NUMERI RELATIVI SOMMA Se i numeri da sommare hanno lo stesso segno, il risultato sarà un numero che ha lo stesso segno degli addendi e per modulo la somma dei moduli
-2-4 = +2+6 = Se i numeri da sommare hanno segni contrari, il risultato sarà un numero che ha come segno quello dell’addendo con modulo maggiore e come modulo la differenza dei moduli.
-2+6 =
DIFFERENZA -2-4 = -6 -2-(-4) =
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
OPERAZIONI COI NUMERI RELATIVI PRODOTTO Il prodotto di due numeri relativi è un numero che ha come modulo il prodotto dei moduli, mentre il segno sarà positivo se i due numeri sono concordi, negativo se i due numeri sono discordi.
(-2)(-4) = (-2)(+4) = (+2)(+4) =
RAPPORTO
Vale la stessa regola del prodotto
ELEVAMENTO A POTENZA Per elevare a potenza un numero relativo si moltiplica il numero per se stesso tante volte quante indicate nell’esponente.
(-5)2 = (-5)3 =
€
(−2) : (−6) =−2−6
=
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
POTENZE Una potenza è innanzitutto il prodotto multiplo di un numero per se stesso
€
an = a ⋅ a ⋅ a ⋅ ....⋅ a
n volte a base n esponente
PROPRIETA’:
€
a0 =
€
a−n =
€
an /m =
€
an + an =
€
2an − an =
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
POTENZE
€
an ⋅ am = an+m
€
an ÷ am =an
am= an−m
€
(an )m = an⋅m
Esercizi:
€
23 + 23 =
23 + 24 =
23 ⋅ 24 =
23 /24 =
(23)4 =
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
POTENZE di 10 Ricordo che:
€
103 +103 =
103 ⋅104
103 ⋅10−1=
(10−3)2 =
✔ moltiplicare per 10, 100, 1000 … vuol dire spostare la virgola di 1,2,3… posti verso destra o aggiungere 1,2,3,…zeri ✔ dividere per 10, 100, 1000 … vuol dire spostare la virgola di 1,2,3… posti verso sinistra o togliere 1,2,3,…zeri ✔ valgono le stesse proprieta’ delle altre potenze
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
NOTAZIONE SCIENTIFICA In notazione scientifica un numero si esprime come prodotto di una cifra compresa tra 0,1 e 10 x una potenza di 10 5,738 · 103
Esempi: 800 = 4765 = 0.00097 =
Massa della Terra = 5.980.000.000.000.000.000.000.000 kg = 5,98·1024 kg Massa di un elettrone = 0,0000000000000000000000000000009109 kg = 9,11·10-31 kg
La notazione scientifica è utile per esprimere numeri molto grandi o molto piccoli
Es.:
€
0.02 ⋅ 300060 ⋅ 0.4
=
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Conversione di un numero da notazione ordinaria a notazione scientifica
Per convertire un numero in notazione scientifica si sposta la virgola decimale fino ad ottenere un fattore numerico compreso tra 1 e 10 che moltiplica una potenza di dieci con esponente pari al numero di posizioni di cui si è spostata la virgola. L’esponente è * positivo se la virgola decimale è spostata verso sinistra (numero grande) * negativo se è spostata verso destra (numero piccolo).
NOTAZIONE SCIENTIFICA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PERCENTUALI
€
%⇒⋅1100
N%⇒⋅N100
= N ⋅10−2 = N ⋅ 0.01
3% di 27 vuol dire:
€
27 ⋅ 3100
= 81⋅10−2 = 0.81
Aumentare 27 del 3% vuol dire:
Diminuire 27 del 3% vuol dire:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESEMPIO di calcolo con le percentuali
Un paziente iperteso ha una pressione pari a 160 mmHg. Il medico vuole essere avvisato se la pressione aumenta piu’ del 15%. Sopra quale valore di pressione dobbiamo chiamare il medico?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESEMPIO di calcolo con le percentuali
In un reparto ci sono 47 letti di cui 31 occupati. Quale percentuale di letti e’ libera?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESPRESSIONI LETTERALI Sono espressioni algebriche in cui compaiono lettere e numeri:
4a -4/3ab3 -8abx
Parte letterale: Parte numerica:
2a+3a = 2a+3b = 2ab3b =
(2ab)/(3b) =
(2ab)3 =
(2a+b)2 =
F = ma = 25kg5m/s2 =
€
P = dgh =103 kgm3 ⋅ 9.8
ms2⋅10m =
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO ax + b = 0
Risolvere l’equazione significa trovare i valori di x per cui l’uguaglianza e’ soddisfatta. I PROPRIETA’ Aggiungendo o sottraendo una stessa quantita’ a destra e sinistra dell’uguaglianza il risultato non cambia
ax + b –b = 0 – b
II PROPRIETA’ Moltiplicando o dividendo per una stessa quantita’ a destra e sinistra dell’uguaglianza il risultato non cambia
ax = – b
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESEMPI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
INVERSIONI DI FORMULE F = ma Ricavare m
P=dgh Ricavare h
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PROPORZIONI Una proporzione è un' uguaglianza di due rapporti:
a : b = c : d
medi
estremi
Proprietà fondamentale: in ogni proporzione il prodotto dei medi è uguale al prodotto degli estremi
ad=bc
Se volessimo ricavare il valore di a noti b, c, d faremmo:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESEMPIO di calcolo con le proporzioni
Occorre somministrare un farmaco nella misura di 0.25 mg ogni 5 kg di massa corporea del paziente. Quanto e’ la dose per un paziente di 65 kg?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FIGURE GEOMETRICHE PIANE
CERCHIO A
r d r = raggio
d= diametro = 2r
Circonferenza = 2πr Area = πr2
QUADRATO
A
Area = L2 Perimetro = 4L
L L = lato
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FIGURE GEOMETRICHE SOLIDE
SFERA
r = raggio
CILINDRO
h = altezza S = sup. di base
r V=(4/3)πr3
S
V = S·h h
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Grandezze fisiche Una grandezza fisica è una proprieta’ di un corpo o di un sistema che puo’ essere misurata sperimentalmente. Sensazione di caldo/freddo? Temperatura?
Si espirme come: Numero + unità di misura
Rapporto tra la grandezza e il campione di riferimento
Misura diretta:
Misura indiretta:
Confronto diretto con il campione (es. misura di lunghezza con un metro graduato)
Misura di una grandezza legata a quella da misurare attraverso una relazione nota
Mai dimenticare l’unita’ di misura Dire la densita’ dell’acqua e’ 1 non ha senso. E’ 1g/cm3 o 1000kg/m3 !!!
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Grandezze fisiche fondamentali
e unità di misura Tutte le grandezze fisiche possono essere espresse in funzione di un insieme limitato di grandezze fondamentali
Un sistema di unità di misura definisce le grandezze fisiche fondamentali e le corrispondenti unità di misura.
Sistema Internazionale (S.I.)
Grandezza fisica Unità di misura Lunghezza [L] metro (m) Tempo [t] secondo (s) Massa [M] chilogrammo (kg) Intensità di corrente [I] ampere (A) Temperatura [T] grado Kelvin (K)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Grandezze fisiche derivate Le rimanenti grandezze fisiche sono derivate a partire dalle grandezze fondamentali mediante relazioni analitiche
Alcuni esempi:
Superficie (lunghezza)2 [L]2 m2 Volume (lunghezza)3 [L]3 m3 Velocità (lunghezza/tempo) [L]/[t] m/s
Accelerazione (velocità/tempo) [L]/[t]2 m/s2 Forza (massa*accelerazione) [M][L]/[t]2 kg·m/s2 Densità (massa/volume) [M]/[L]3 kg/m3 Pressione (forza/superficie) ……. ……… ...........
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Multipli e sottomultipli Multipli e sottomultipli di una unità di misura possono essere espressi usando prefissi:
Prefisso Simbolo Fattore di moltiplicazione
tera T 1012 giga G 109 mega M 106 kilo k 103 etto h 102 deca da 101
Prefisso Simbolo Fattore di moltiplicazione
deci d 10-1 centi c 10-2 milli m 10-3 micro µ 10-6 nano n 10-9 pico p 10-12
1 km = 103 m 1 Mm = 106 m 1 Gm = 109 m
1 dm = 10-1 m 1 cm = 10-2 m 1 mm = 10-3 m
Es: 1 m 1 µm = 10-6 m 1 nm = 10-9 m 1 pm = 10-12m
(1 mm = 1/1000 m = 1/103 m = 10-3 m)
Sono un’alternativa all’uso della notazione scientifica
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Multipli e sottomultipli: esempi 103 m = ………… Km 7 µm = …………. m 10 Tbyte = ……….. Byte 3 kg = ………. mg 103 cl = ………. kl
Attenzione ad aree e volumi!
1 km2 = …….. m2
1 cm3 = ………m3
G
M
k h
da
d c
m
µ
n
T
p 3
3
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Unita’ di misura pratiche: il volume
S.I. m3
Unita’ pratica litro (l)
Conversione 1 l = 1 dm3
Una sacca di sangue per trasfusioni ha un volume di 1.5 l; a quanti cm3 corrispondono?
1.5 l =
1cc = 1 cm3
Infatti: 1 ml =
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Equivalenze tra unita’ di misura: esempi
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Unita’ di misura del tempo S.I. s
Multipli 1 min =
1h =
1 giorno =
1 mese =
1 anno =
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Unita’ di misura del tempo: esempio
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Leggi fisiche Sono relazioni matematiche tra grandezze fisiche. In una legge fisica:
✓ Tutti i termini devono avere le stesse dimensioni fisiche
✓ Tutte le grandezze vanno espresse in un sistema di unita’ di misura coerente
Un esempio:
P+dgh+1/2dv2 = cost Teorema di Bernoulli
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MECCANICA Cinematica: moto dei corpi
Dinamica: cause del moto
Statica: equilibrio dei corpi
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Considereremo il corpo come un punto materiale nel quale e’ concentrata tutta la massa del sistema
Per semplicita’ lavoreremo in un’unica dimensione, ovvero in un sistema di riferimento unidimensionale
Attenzione: sul libro di testo il moto e’ descritto in 3 dimensioni.
O
IL MOTO
Per descrivere il moto di un corpo occorre innanzitutto definire un sistema di riferimento.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Se nell’intervallo di tempo Δt = t1 – t0
il corpo si sposta da P0 a P1 lungo la retta, definiamo spostamento
Δx = x1 – x0
O
POSIZIONE e SPOSTAMENTO La posizione di un corpo a un certo istante t0 e’ definita come la distanza x0 del corpo dall’origine O del sistema di riferimento.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
O
TRAIETTORIA La traiettoria è l’insieme di punti dello spazio corrispondenti alle posizioni assunte da un corpo in moto in istanti di tempo successivi.
Se il sistema di riferimento e’ unidimensionale la traiettoria e’ necessariamente …………………….
Un moto la cui traiettoria e’ una retta si dice rettilineo
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
VELOCITA’ MEDIA vm
>> Unita’ di misura nel S.I.
O P0 P1
x0 = x(t0) Δx = x1 – x0 x1 = x(t1)
x0
x1
Posizione/spostamento
Velocita’
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
VELOCITA’ ISTANTANEA e ACCELERAZIONE
Se la velocita’ istantanea varia lungo la traiettoria il corpo subisce un’accelerazione.
La velocita’ istantanea si ottiene calcolando la velocita’ media su intervalli di tempo Δt infinitamente brevi (0)
O v0 v1
P0 P1
Definiamo accelerazione media
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MOTO RETTILINEO UNIFORME
✓ La velocita’ media coincide con la velocita’ istantanea.
✓ L’accelerazione e’ ✓ Se il corpo si trova in 0 all’istante t0, e nella posizione x1 all’istante t1, qual’e’ la sua posizione (x2) dell’istante t2=2t1? Con che velocita’ passa da x2?
Un corpo si muove di moto rettilineo uniforme se si muove lungo una retta con velocita’ costante.
O x1
Un corpo si muove di moto rettilineo uniforme percorre spazi uguali in tempi uguali !
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESERCIZIO Un corpuscolo deposita in una soluzione con velocita’ costante pari a 0.05 mm/min. Quanto spazio percorre in 12 ore?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MOTO RETTILINEO UNIFORMEMETE ACCELERATO
RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO
€
aMEDIA = aISTANTANEA
€
a =V −V0t − t0
E la velocita’? Siano t0 l’istante di tempo in cui il corpo inizia ad accelerare v0 la velocita all’istante t0
v la velocita del corpo all’istante t
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LEGGI DEL MOTO RETTILINEO UNIFORMEMETE ACCELERATO
€
a = cos t
€
V =V0 + a ⋅ t
Se il corpo che si muove di moto uniformemente accelerato si trova nel punto x0 all’istante (t0 =0) in cui inizia ad accelerare, in quale posizione si trova nell’istante t?
Aumenta se a>0 Diminuisce se a<0
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SIAMO TUTTI UNIFORMEMENTE
ACCELERATI! Tutti i corpi sulla Terra sono sottoposti ad un’accelerazione costante verso il basso (centro della Terra), che origina dall’attrazione gravitazionale tra masse di cui parleremo in seguito
Accelerazione =
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
€
a =
V =
x =
Vo = 0
Caduta di un grave in assenza di attrito
Quanto tempo impiega il corpo ad arrivare al suolo? Con che velocita’ lo tocca?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
r
MOTO CIRCOLARE UNIFORME La velocita’ di un corpo puo’ variare in modulo (valore), ma anche in direzione e/o verso (e’ un vettore!) P2
P1
Un corpo si muove di moto circolare uniforme se percorre una circonferenza con velocita’ v in modulo costante. La velocita’ varia pero’ continuamente in direzione e verso, Il corpo subisce un’accelerazione centripeta
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
θ r
PERIODO E FREQUENZA Il moto circolare uniforme e’ un moto periodico. Il periodo T e’ il tempo impiegato dal corpo a percorrere una sola volta l’intera circonferenza. Velocita’ lineare v e periodo sono legati dalla relazione:
Il numero di giri che il corpo compie in 1s e’ detto frequenza
€
f =1T
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Centrifuga di raggio R = 20 cm, ruota a 3000 giri/min. Determinare:
a) frequenza:
b) periodo:
c) velocità lineare o periferica:
Velocità di un punto sul bordo della centrifuga
ESEMPIO
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DINAMICA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LA FORZA
È quella grandezza fisica che, applicata ad un corpo,
a) ne causa la variazione della condizione di moto, oppure
b) ne provoca la deformazione.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRINCIPI DELLA DINAMICA
I PRINCIPIO (PRINCIPIO DI INERZIA): un corpo su cui non agiscano forze o la risultante delle forze agenti sia nulla permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRINCIPI DELLA DINAMICA
II PRINCIPIO (LEGGE di NEWTON):
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRINCIPI DELLA DINAMICA
III PRINCIPIO (PRINCIPIO DI AZIONE E REAZIONE): se un primo corpo agisce su un secondo corpo con una certa forza allora il secondo corpo agira’ sul primo con una forza uguale e contraria
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FORZA DI GRAVITA’ o FORZA PESO
Accelerazione di gravità: g =
La forza di gravita’ che agisce su un corpo e’ anche comunemente chiamata peso (o forza peso) del corpo.
Il moto di un corpo in cadula libera in assenza di attrito e’ dovuto alla sola forza di gravita’
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DIFFERENZA TRA MASSA E PESO
ATTENZIONE alla differenza tra massa e peso: benche’ nel linguaggio comune si utilizzino entrambi i termini con lo stesso significato (riferendosi alla massa propriamente detta), in Fisica massa e peso sono due grandezze differenti: – la massa come visto e’ la quantita’ di materia di un corpo
e si misura in kg – il peso come visto e’ una forza e si misura pertanto in
Newton – il peso di un corpo si ottiene dalla massa del corpo
medesimo moltiplicata per l’accelerazione di gravita’ g
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESERCIZIO
Esercizio: determinare il peso di 8 ml di mercurio (dCu= 13.6103 kg/m3)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DA COSA SI ORIGINA LA FORZA
PESO?
La forza peso di un corpo qualsiasi di massa m si origina dall’attrazione gravitazionale tra il corpo di massa m e la massa del pianeta Terra.
La forza peso e’ un tipo particolare di forza di gravitazione universale.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FORZA DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE
r
m1
m2
La forza di gravitazione universale e’ una forza attrattiva che si esercita tra due corpi qualunque dotati di massa.
Costante gravitazionale
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
RICAVIAMO g
Terra: mT = 5.981024 kg RT = 6.38103 km
m
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESISTE LA FORZA DI GRAVITA’ SULLA LUNA?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FORZA CENTRIPETA
m
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LAVORO ed ENERGIA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LAVORO
>> Unita’ di misura nel S.I.
Δs F
Δs F
F Δs L=0
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESERCIZIO Un infermiere spinge un paziente di 72 kg su una barella di 15 Kg, conferendo a questa un’accelerazione di 0.6 m/s2. a. Calcolare la forza applicata alla barella. b. Quanto lavoro compie l’infermiere spingendo la barella per un tratto di 2.5 m? c. Esprimere i J in funzione delle unità di misura fondamentali del SI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LAVORO DELLA FORZA PESO
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ENERGIA
• Rappresenta la capacità che un corpo ha di compiere lavoro.
• Concetto comune a molti campi della fisica, può presentarsi in molteplici forme: • energia associata a un corpo in movimento (energia cinetica)
• energia associata alla posizione di un corpo (energia potenziale)
• energia di legame molecolare (energia chimica)
• energia associata alla massa (energia nucleare, E=mc2)
• energia termica e calore
• .........
• Ogni processo naturale coinvolge trasformazioni di energia.
• In un sistema isolato l’energia totale si conserva sempre (principio di conservazione dell’energia).
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ENERGIA CINETICA
Un corpo che si muove a velocita’ v possiede in virtu’ della sua velocita’ la capacita’ di compiere un lavoro (per esempio se va a sbattere)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ENERGIA CINETICA e LAVORO
Se si compie lavoro su un corpo si modifica la sua energia cinetica
L = (Ec)fin – (Ec)in
Se il lavoro e’ motore (L>0) l’energia cinetica del corpo aumenta
Se il lavoro e’ resistente (L<0) l’energia cinetica del corpo diminuisce
Se su un corpo agiscono piu’ forze L e’ il lavoro totale, ossia la somma dei lavori compiuti dalle singole forze!
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ENERGIA POTENZIALE
GRAVITAZIONALE
Un corpo sollevato ad altezza h possiede la capacita’ di compiere lavoro in virtu’ del proprio peso
h
L = (Ep)in – (Ep)fin
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
• Unita’ di misura di Ec
• Unita’ di misura di EP
VERIFICA DIMENSIONALE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
• Si calcoli l’energia cinetica di un corpo di 27 kg che si muove alla velocita’ di 120 km/h
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ENERGIA MECCANICA
>> Unita’ di misura nel S.I.
ET = EC + EP
Se un corpo e’ soggetto alla sola forza peso (no attrito) l’energia meccanica totale resta costante.
[PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA]
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DI ET
h1
h0
EC EP ET
hf=0
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
POTENZA MECCANICA
>> Unita’ di misura nel S.I.
La potenza rappresenta il lavoro compiuto da una forza nell’unità di tempo
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ELETTROMAGNETISMO
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Nei sistemi biologici la forza elettrica interviene nella trasmissione degli impulsi nervosi, nella contrazione delle fibre muscolari, nei meccanismi di trasferimento cellulare
FENOMENI ELETTRICI E MAGNETICI
Forze elettriche tengono legati gli elettroni in un atomo e gli atomi in una molecola determinandole proprieta’ chimiche di tutte le sostanze
Elettroni
Nucleo
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
L'atmosfera è continuamente sede di fenomeni elettrici e magnetici che vanno dal semplice accumulo di cariche elettrostatiche alle scariche dei fulmini durante i temporali
Nelle giornate secche e ventose l'accumulo di cariche elettrostatiche sugli abiti o sugli oggetti può portare alla creazione di differenze di potenziale il cui effetto si sente sotto forma di piccole correnti
FENOMENI ELETTRICI E MAGNETICI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
L’energia elettrica rappresenta una delle forme d'energia più comunemente e diffusamente utilizzate: basti pensare alla luce artificiale e agli elettrodomestici che sono presenti nelle nostre case
ENERGIA ELETTRICA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Applicazioni mediche
Diverse sono le apparecchiature mediche che utilizzano campi elettrici, magnetici e elettromagnetici (onde) a scopo diagnostico
ECG, EEG osservando le differenze di potenziale tra diverse parti del corpo si traggono informazioni sul funzionamento del cuore e del cervello
La risonanza magnetica utilizza campi magnetici e onde radio per produrre immagini tridimensionali degli organi
La tomografia assiale computerizzata (Tac) si basa sull'utilizzo dei raggi X per ricostruire immagini tridimensionali grazie al computer
Tecniche di imaging come - Scintigrafia (SPECT) - PET sono basate sull’uso di onde elettromagnetiche
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CARICA ELETTRICA
Tutto ciò che ha a che fare con l’elettricità trae origine da una proprietà della materia chiamata carica elettrica
In natura esistono due tipi di carica elettrica: positiva e negativa
>> Unita’ di misura nel S.I.
La carica elettrica non si crea ne’ si distrugge ma si trasferisce da un corpo all’altro
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DOVE SI TROVA LA CARICA
ELETTRICA?
Nel suo stato normale, un atomo contiene lo stesso numero di protoni e di elettroni, ed è quindi elettricamente neutro
Un atomo di ossigeno è costituito da un nucleo con 8 protoni e 8 neutroni intorno a cui orbitano 8 elettroni. La carica sua totale è quindi
Q = 8x(1.6 10-19 C) + 8x(-1.6 10-19 C) + 8x0 C = 12.8 10-19 C - 12.8 10-19 C = 0 C
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ELETTRIZZAZIONE DEI CORPI
Esempi osservabili nella vita quotidiana:
se si fa scorrere vigorosamente un pettine tra i capelli asciutti questi ultimi si elettrizzano
se strofiniamo su della lana un oggetto di plastica, esso si carica elettricamente ed attira o respinge piccoli frammenti di carta
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CARICA ELETTRICA DI UN CORPO
Poiché la carica elettrica Q di un corpo rappresenta un eccesso o un difetto di elettroni, Q sarà sempre uguale ad un multiplo intero (positivo o negativo) della carica dell’elettrone (qe)
Esercizio
Una bacchetta di vetro strofinata con un panno acquista una carica elettrica Q=3.2·10-10 C. Quanti elettroni si trasferiscono dal vetro al panno?
|qe| = 1.6 · 10-19 C
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
IONI
FE
Na+ Cl-
Sodio cede un elettrone al Cloro
La perdita di uno o più e+ trasforma gli atomi in ioni positivi L’acquisizione di uno o più e+ trasforma gli atomi in ioni negativi
Si formano così gli ioni Na+ e Cl- Tali ioni si attraggono
Si forma così un composto ionico detto Cloruro di sodio (sale da cucina)
• Ioni Na+ e Cl- si trovano anche nel plasma sanguigno • Ioni Na+ e K+ giocano un ruolo fondamentale nella trasmissione dell’impulso nervoso
Na Cl
e-
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
INTERAZIONE TRA CARICHE
Questo vuol dire che oggetti carichi esercitano una forza l’uno sull’altro
+ q2
- q1
- q2
- q1 Oggetti con carica dello stesso segno si respingono
Oggetti con carica di segno opposto si attraggono
+q2
+q1
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
€
k = k0 = 9 ⋅109N[ ] ⋅ m[ ]2
C[ ]2nel vuoto
nella materia εr costante dielettrica relativa
Mezzo dielettrico εr
Aria secca 1,0006 Carta comune 2 Gomma 2,2 - 2,5 Porcellana 4 – 7 Vetro 6 – 8 Acqua pura 81,07 Ossido di titanio 90 - 170
εr = 1 nel vuoto
In tutti gli altri casi εr > 1
FORZA DI COULOMB
€
FCoulomb = k q1q2r2
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FORZA DI COULOMB e ….
MA
• la forza che agisce tra due cariche elettriche e’ molto piu’ intensa la costante deve essere molto piu’ grande di G
• la forza che agisce tra due cariche elettriche e sia attiva sia repulsiva (attiva se le cariche hanno segno opposto, repulsiva se le cariche hanno lo stesso segno)
€
FCoulomb = k0q1q2r 2
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CAMPO ELETTRICO
Una massa M (es.Terra) genera intorno a se un CAMPO GRAVITAZIONALE
Effetto del campo:
una massa m risente una carica q risente di una di una forza attrattiva forza attrattiva/repulsiva
M Q
q
Una distribuzione di cariche Q genera intorno a se un CAMPO ELETTRICO (E)
Una massa e la carica perturbano lo spazio circostante!
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CAMPO ELETTRICO GENERATO DA UNA CARICA PUNTIFORME
E non dipende dal valore della carica di prova q, ma solo dalla carica Q che lo genera!
+Q
+q E → +q
–Q
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LAB = UA - UB Energia potenziale
elettrica in B
ENERIA POTENZIALE ELETTRICA
Il lavoro della forza elettrostatica non dipende dal percorso seguito → forza conservativa
A
B
E +Q
q
LAB =
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
€
ΔV = VA - VB = LABq
Differenza di potenziale
La differenza di potenziale ΔV tra u punto A e un punto B dello spazio è il lavoro necessario per spostare la carica di 1 C da A a B
Potenziale elettrostatico in B:
DIFFERENZA DI POTENZIALE
>> Unita’ di misura nel S.I.
€
VB = UB
q
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CIRCUITI ELETTRICI Prendiamo due corpi, uno carico positivamente e l’altro carico negativamente, tra cui esiste una differenza di potenziale
Collegando i due corpi con un filo di materiale condutture le cariche negative si muoveranno verso il corpo carico positivamente per azzerare la differenza di potenziale
Collocando una lampadina lungo la strada delle cariche è possibile accenderla
+ - V1 V2
+ - V1 V2
+ - V1 V2
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CIRCUITI ELETTRICI
Generatore di differenza di potenziale
DV Dispositivo
elettrico semplice ΔV=V1-V2 -
+
Per mantenere il moto delle cariche serve un generatore di differenza di potenziale (ΔV)
Spesso la differenza di potenziale viene anche chiamata forza elettromotrice (f.e.m.) o tensione
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESEMPI DI GENERATORI DI TENSIONE
Pile
Batteria da 12V per auto
L'elettricità che arriva nelle nostre case è prodotta in apposite centrali elettriche e viaggia attraverso linee lunghe anche centinaia di chilometri
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CORRENTE ELETTRICA
Il moto ordinato di cariche elettriche all’interno di un materiale è detto CORRENTE ELETTRICA.
I
>> Unita’ di misura nel S.I.
La corrente che scorre all'interno di un corpo non e' qualcosa che viene dall'esterno: sono le cariche elettriche contenute in quel corpo che si muovono
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRIMA LEGGE DI OHM
>> Unita’ di misura di R nel S.I.
+
- ΔV R
Resistenza elettrica R (es. lampadina, stufa, ...) simbolo
Generatore di tensione (pila, dinamo, ..)
I
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
• Una batteria con una differenza di potenziale di 1.5 V sviluppa una corrente di 0.44 A che attraversa una lampadina per 64 s. Trovare
a. la carica che scorre nel circuito b. il lavoro fatto dalla batteria c. la potenza erogata dalla batteria d. la resistenza della lampadina
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Seconda legge di Ohm
Seconda legge di Ohm
resistività: - caratteristica del materiale - dipende dalla temperatura
La resistenza elettrica di un conduttore di sezione S e lunghezza l si calcola come:
Unità di misura: • R = resistenza elettrica in Ω • l = lunghezza del conduttore in m • S = sezione del conduttore (in m² - unità pratica mm²) • ρ = resistività del conduttore (in Ω·m - unità pratica Ω · cm)
l
S
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESERCIZIO
Una fibra nervosa puo’ essere approssimata come un lungo cilindro. Se il suo diametro e’ 10-5 m e la sua resistivita’ e 2 Ωm, qual’e’ la resistenza di una fibra lunga 0.3 m?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CORRENTE CONTINUA e ALTERNATA Se il verso della corrente e’ costante nel tempo la corrente si dice continua. Le leggi studiate fin ad ora valgono per la corrente continua
Se il verso della corrente si inverte periodicamente la corrente si dice alternata. Per generare una corrente alternata occorre una differenza di potenziale alternata.
La differenza di potenziale tra i due poli di una comune presa di corrente e’ alternata (in Europa f=50 Hz)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CORRENTE ALTERNATA
Se colleghiamo una resistenza R ad una differenza di potenziale alternata, la potenza media dissipata nella resistenza e’ uguale a quella che si avrebbe se alla resistenza fosse applicata una differenza di potenziale costate di 220 V
P = IΔV = I220V
R = ΔV /I = 220V / I
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CONDUZIONE ELETTRICA NEL
CORPO UMANO Il corpo umano è un buon conduttore elettrico perché nei suoi liquidi vi è un’elevata concentrazione di ioni. La resistenza offerta al passaggio di corrente dipende dai punti tra cui è applicata la tensione e dalle condizioni: la pelle secca è isolante (R=2kW), se bagnata conduce (R=2W)
Il passaggio di corrente può sviluppare calore, soprattutto nei punti in cui la corrente esce ed entra dal corpo, e causare scottature e ustioni
Se la corrente attraversa la regione cardiaca possono prodursi eccitazioni che interferiscono con l’attività di cuore e polmoni
Tempi di esposizione alla corrente brevi (< 1s) non sono in genere pericolosi
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
I ~ 1 mA ok 10 mA tetanizzazione dei muscoli 70 mA difficoltà di respirazione 100÷200 mA fibrillazione > 200 mA ustioni e blocco cardiorespiratorio
Conduzione elettrica nel corpo umano Tempi di esposizione lunghi ad una corrente alternata con frequenza 50Hz possono dar luogo a:
Se assumiamo per il corpo umano una R=2kW (pelle asciutta) il contatto accidentale con la tensione alternata presente nelle nostre case darebbe luogo ad una corrente:
Potenzialmente mortale
Per questo nelle case ci sono dispositivi di messa a terra e un interruttore salvavita che controlla la corrente che circola nell’impianto e interrompe il circuito in pochi ms se riscontra anomalie
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio Una persona con le mani bagnate possiede una resistenza elettrica di 1200 Ω. Quale differenza di potenziale e’ necessaria per produrre una corrente di 10 mA? Quale differenza di potenziale produrrebbe una corrente di 100 mA?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MAGNETISMO
Il magnetismo è una delle proprietà fondamentali della materia
Alcune pietre (calamite naturali o magneti) si attraggono a vicenda ed attraggono materiali come il ferro o l’acciaio
Un pezzo di acciaio temperato in presenza di un magnete acquista proprietà magnetiche che non perde neppure quando lo si separa dal magnete: diventa una calamita permanente
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Anche la Terra si comporta come una grande calamita
Un ago calamitato libero di girare intorno al suo centro (bussola) assume rispetto alla terra una posizione definita, orientandosi lungo la direzione nord-sud. L’estremità dell’ago che si orienta verso Nord si chiama “Polo Nord” del magnete. Analogamente è chiamata “Polo Sud” l’estremità che si rivolge a Sud
LA TERRA E’ UNA GRANDE CALAMITA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
POLI MAGNETICI
Qualunque magnete presenta un Polo Nord e un Polo Sud. Se si spezza in due un magnete si ottengono 2 magneti, ciascuno con un Polo Sud e un Polo Nord. Fino ad oggi non si è ancora riusciti ad individuare un oggetto magnetico costituito da un ‘unico polo
Il polo Nord di una calamita respinge il polo Nord di un’altra calamita, mentre attrae il suo Polo Sud
repulsione attrazione
Poli uguali si respingono Poli opposti si attraggono
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CAMPO MAGNETICO
Un magnete perturba lo spazio circostante generando intorno a se un campo magnetico (B).
>>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ONDE ELETTROMAGNETICHE
Si può verificare sperimentalmente che un campo elettrico variabile nel tempo produce un campo magnetico
un campo magnetico variabile nel tempo produce un campo elettrico Campo magnetico variabile genera campo elettrico questo campo elettrico è variabile e genererà un campo magnetico questo campo magnetico è variabile e genererà a sua volta un campo elettrico variabile …
Il Risultato è la produzione di un’onda che si propaga nello spazio (onda elettromagnetica)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
COS’E’ UN’ONDA?
Un’ oscillazione ma ... di che cosa?
Oscillazione dei punti di un mezzo materiale
ONDA ELASTICA (esempio: onde del mare, onde sonore, onde lungo una corda vibrante)
Oscillazione dei vettori campo elettrico e magnetico
ONDA ELETTROMAGNETICA si propaga anche nel vuoto
Se l’oscillazione si ripete ad intervalli regolari l’onda è detta periodica
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LUNGHEZZA D’ONDA
Immaginiamo di fotografare una corda in oscillazione
otteniamo un’istantanea a tempo fissato
Lunghezza d’onda: distanza tra due massimi successivi; si indica con λ (“lambda”) e si misura in metri
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PERIODICITA’ NEL TEMPO
Grafico: - Asse x tempo - Asse y spostamento di un punto dalla sua posizione di equilibrio
A
Fissiamo un punto, per esempio A, e vediamo come varia la sua posizione nel tempo al passaggio dell’onda
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PERIODO e FREQUENZA
Frequenza: l’inverso del periodo, f = 1/T, si misura in secondi-1
Periodo (e frequenza) sono caratteristiche intrinseche dell’onda
Periodo: distanza tra due massimi successivi; si indica con T e si misura in secondi
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
VELOCITA’ DI PROPAGAZIONE
velocità = spazio/tempo
velocità = lunghezza d’onda/periodo
v = λ/T
In funzione della frequenza = numero oscillazioni/tempo = 1/T
v = λf
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ONDE SONORE ONDE SONORE: compressione e rarefazione aria
• Se di frequenza compresa tra 20 Hz e 20000 Hz suono udibile dall’orecchio umano
• Sotto i 20 Hz infrasuoni
• Sopra i 20000 ultrasuoni
Gli ultrasuoni hanno numerose applicazioni mediche, per esempio flussimetria Doppler, ecografia e applicazioni fisioterapiche e frantumazione di calcoli renali.
Il suono si propaga con velocita’ diversa a seconda del mezzo e della temperatura a cui questo si trova.
In aria a 20°C vsuono=344 m/s
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESERCIZIO Un pipistrello puo’ avvertire ultrasuoni fino alla frequenza di 130000 Hz. Calcolare la lunghezza d’onda degli ultrasuoni in aria.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESERCIZIO L’eco della linea mediana del cervello viene rivelato dopo 10-4 s dall’emissione dell’impulso sorgente. Calcolare la distanza tra la linea mediana e la sorgente assumendo che il suono si muova nel tessuto cerebrale alla velocita’ di 1540 m/s
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ONDE ELETTROMAGNETICHE
Tutte le onde em nel vuoto si propagano con la stessa velocità, pari alla velocità della luce:
c= 3·108 m/s
(massima velocita’ raggiungibile in natura)
In un mezzo si propagano con v<c, dipendete dal mezzo.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
All’ aumentare della frequenza aumenta anche l’energia
SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Radiologia TAC Scintigrafia SPECT
Radioterapia
SPETTRO ELETTROMAGNETICO Come vengono utilizzate le onde elettromagnetiche alle varie frequenze?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
UTILIZZO RAGGI X
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
TAC (radiologia)
TUBO A RAGGI X
FASCIO DI RAGGI X
PAZIENTE RIVELATORI DEI RAGGI X
ES.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
UTILIZZO RAGGI GAMMA:
SPECT (medicina nucleare) al paziente viene iniettato un radiofarmaco, ovvero un farmaco
marcato con un isotopo radioattivo emettitore di raggi γ il paziente diventa una sorgente di raggi gamma, in particolare i tessuti che metabolizzano il farmaco informazioni morfologiche e funzionali
SOLO RIVELATORI (no tubo a raggi X!!!)
ES.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MECCANICA DEI FLUIDI Fluidostatica: fluidi in quiete
Fluidodinamica: fluidi in moto
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
I diversi stati di aggregazione della materia dipendono dalle forze di legame interatomiche o intermolecolari.
SOLIDI
LIQUIDI
GAS
STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
• Masse Densita’
• Forze Pressioni
PRESSIONE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
La pressione esterna esercitata su un punto della superficie limite di un fluido si trasmette inalterata in ogni punto del fluido ed in tutte le direzioni
PRINCIPIO DI PASCAL
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Pressione esercitata da una colonna di fluido di altezza h sulla sua base
PRESSIONE IDROSTATICA
h
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
UNITA’ DI MISURA DI dgh
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRESSIONE ATMOSFERICA
Peso della colonna di aria che ci sovrasta di altezza quindi pari all’altezza dell’atmosfera
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MISURA DELLA PRESSIONE
ATMOSFERICA: ESPERIMENTO DI TORRICELLI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MISURA DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA: ESPERIMENTO DI
TORRICELLI L’esperimento di Torricelli dimostra che la pressione atmosferica (a livello del mare) e’ pari alla pressione esercitata da una colonna di mercurio alta 760 mm
Patm = 760 mm di Hg
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRESSIONE ATMOSFERICA
IN MONTAGNA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
• 110 mmHg = ? Pa
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Anche una colonna di sangue possiede una pressione idrostatica…quando siamo in posizione eretta l’altezza dei nostri vasi sanguigni contribuisce una pressione idrostatica che si somma (dal cuore in giu’) e si sottrae (dal cuore in su) a quella cardiaca
PRESSIONE IDROSTATICA DEL SANGUE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
La pressione cardiaca va sempre misurata con il braccio del paziente all’altezza del cuore altrimenti la pressione misurata sara’ la pressione cardiaca ± il contributo della pressione idrostatica di una colonna di sangue di altezza Δh dove Δh e’ la differenza in altezza tra il punto di misura e il cuore
PRESSIONE IDROSTATICA DEL SANGUE
Δh2
Δh1
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DI QUANTO SI ALTERA LA
MISURA DELLA PRESSIONE CARDIACA A CAUSA DI Δh?
• Supponiamo una distanza tra il punto di misurazione e il cuore di 30 cm
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
E SE IL PAZIENTE E’ SDRAIATO?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRESSIONE IDROSTATICA DELL’ACQUA SU UN CORPO IMMERSO
Che pressione agisce su un oggetto immerso a profondita’ h?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LA FLEBO
• Per effettuare una terapia infusiva, a che altezza va sistemato il recipiente affinche’ il farmaco entri in una vena dove la pressione del sangue e’ 18 mmHg?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRINCIPIO DI ARCHIMEDE
Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
• Non viscosi, incomprimibili
• Condotti a pareti rigide non deformabili
• Moto stazionario: velocita’ costante punto per punto
MOTO DI FLUIDI IDEALI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PORTATA
>> Unita’ di misura nel S.I.
La portata tipica del sistema cardiocircolatorio umano:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PORTATA La portata di un codotto di sezione S in cui scorre un liquido con velocita v si puo’ anche calcolare come:
Proviamo a stimare la velocita’ del sangue in aorta:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PORTATA, GITTATA SISTOLICA, FREQUENZA CARDIACA
Frequenza cardiaca il numero di battiti cardiaci nell’unita’ di tempo.
Gittata sistolica il volume di sangue espulso dal ventricolo in ogni battito
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRINCIPIO DI CONTINUITA’ Per un fluido incomprimibile (liquido) in moto in un condotto non potendosi avere creazione o perdita di liquido la portata e’ costante, ossia e’ la stessa in tutte le sezioni del condotto
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
EQUAZIONE DI CONTINUITA’: RESTRINGIMENTO,ALLARGAMENTO E
RAMIFICAZIONE DI UN CONDOTTO
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Calcolare la velocita’ nel letto capillare se la loro sezione complessiva e’ pari a 4000 cm2
VELOCITA’ NEI CAPILLARI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
EQUAZIONE DI BERNOULLI
Si dimostra a partire dalla conservazione dell’energia meccanica
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
VELOCITA’ E PRESSIONE IN UN ANEURISMA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
VELOCITA’ E PRESSIONE IN UNA STENOSI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
• In un vaso sanguigno si forma un aneurisma dove la sezione aumenta del 15%. Si calcoli la conseguente variazione percentuale della velocita’ del sangue
Esercizio
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MOTO DI FLUIDI REALI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FLUIDO REALE IN MOTO LAMINARE In un fluido reale agiscono, tra gli strati di fluido e tra il fluido e le pareti di un condotto, delle forze di attrito.
La viscosita’ e’ la grandezza fisica utile per misurare l’entita’ di queste forze di attrito
Consideriamo inizialmente un fluido in MOTO LAMINARE, ossia un fluido i cui strati si muovono parallelamente senza mischiarsi
Il sangue e’ un liquido reale con viscosita’ che dipende dall’ematocrito (percentuale del volume di sangue occupata dagli eritrociti):
> Ematocrito > viscosita’
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
COME CORREGGERE BERNOULLI? L’equazione di Bernoulli esprime come detto la conservazione dell’energia meccanica, principio non valido in presenza di attriti!
Non possiamo applicare il principio di Bernoulli ad un liquido viscoso in moto in un condotto.
Caso di un condotto orizzontale a sezione costante
Se il liquido e’ reale lungo il condotto c’e’ una caduta di pressione!
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PERDITA DI CARICO
LE FORZE DI ATTRITO PORTANO ALLA CADUTA DELLA PRESSIONE IN UN CONDOTTO (PERDITA DI CARICO)
ALTRIMENTI DETTO, E’ NECESSARIA UNA DIFFERENZA DI PRESSIONE Δp PER VINCERE LE FORZE DI ATTRITO E FAR SCORRERE FLUIDO IN UN CONDOTTO ORIZZONTALE A SEZIONE COSTANTE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
RESISTENZA IDRODINAMICA
>> Unita’ di misura nel S.I.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
• In un giovane atleta il cuore, generando una pressione media di 100 mmHg, fa circolare il sangue con una portata di 5 l/min. Calcolare la resistenza complessiva del circolo
Esercizio
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LEGGE DI HAGEN-POISEUILLE La resistenza idrodinamica di un condotto cilindrico di raggio r e lunghezza l in cui scorre un liquido di viscosita’ η si calcola come:
La resistenza idrodinamica dei piccoli vasi e’ maggiore di quella dei vasi maggiori e non puo’ essere trascurata
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
• Per l’atleta dell’esercizio precedente calcolare come cambia la pressione media se a causa di ecitropoietina la viscosita’ del sangue aumenta di 1/3
Esercizio
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CIRCUITO IDRODINAMICO DEL
SANGUE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Tra piccola e grande circolazione la portata e’ la stessa ma cambia la resistenza idrodinamica (maggiore lunghezza del condotto)
Maggiori cadute di pressione nella grande circolazione (LA PRESSIONE NELLE VENE E’ MOLTO PIU’ BASSA CHE NELLE GRANDI ARTERIE)
Maggiore lavoro del cuore sinistro
Maggiore pressione in aorta che in arteria polmonare
CIRCUITO IDRODINAMICO DEL SANGUE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
REGIMI DI MOTO DI UN FLUIDO
REALE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MOTO LAMINARE O TURBOLENTO? Dipende dalla velocita’ di scorrimento del fluido!
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
VELOCITA’ CRITICA
NR Numero di Reynolds Per condotti rettilinei e uniformi :
La velocita’ critica per un fluido di viscosita’ η e di densita’ d che scorre in un condotto cilindrico di raggio r si calcola come:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MISURAZIONE DELLA PRESSIONE
CARDIACA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CALORE E TEMPERATURA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Sensazione termica soggettiva
Definizione oggettiva?
TEMPERATURA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DILATAZIONE TERMICA
La maggior parte delle sostanze si dilata se viene riscaldata!
I termometri sono strumenti che usano la dilatazione termica di un sostanza per misurare la temperatuta.
V0 volume a T=0 α coefficiente di dilatazione termica dipendono dalla scala termometrica scelta
Una scala termometrica e’ definita fissando il valore di 2 temperature di riferimento e divindendo l’intervallo tra le due in un certo numero di unita’
€
V (T) =V0 ⋅ (1+αT)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
TEMPERATURA CELSIUS
La scala Celsius e’ definit fissando covenzionalmente
- T di fusione del ghiaccio
- T di ebollizione dell’acqua
E suddividendo l’intervallo in 100 unita’ scala centigrada
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
TEMPERATURA ASSOLUTA
Gli esperimenti mostrano che esiste una temperatura al di sotto della quale non e’ possibile raffreddare un corpo.
T= -273.15 °C zero assoluto
La scala assoluta viene definita fissando T=0 K allo zero assoluto.
E’ una scala centigrada.
La temperatura assoluta e’ legata a quella Celsius dalla relazione:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
• Si trasformino 37o gradi centigradi in gradi Kelvin
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
IL CALORE Il calore e’ energia trasferita tra oggetti a diversa temperatura
>> Unita’ di misura nel S.I.
Se c’e’ passaggio di calore da un corpo A a un corpo B, l’energia totale di A diminuisce e quella di B aumenta.
Un oggetto non contiene calore ma energia! Due oggetti possono scambiarsi calore.
Se tra due oggetti puo’ avvenire scambio di calore sono a contatto termico.
Se due corpi in contatto termico hanno temperatura diversa il calore fluisce da quello piu’ caldo a quello piu’ freddo, fino a quando non raggiungono entrambi la stessa temperatura.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
TERMOMETRO CLINICO
Basato sull’equilibrio termico e sulla dilatazione termica:
- a contatto con un corpo il termometro e il mercurio in esso contenuto si portano alla temperatura di quel corpo
- il mercurio si dilata e risale nel tubo capillare che lo contiene
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
La temperatura di un corpo e’ legata al livello medio di agitazione termica della materia
Atomi e molecole di un corpo solido, liquido o gassoso:
• Energia cinetica Ucin “agitazione termica” E’ funzione solo della Temperatura
• Energia potenziale Upot legami chimici Dipende dallo stato di aggregazione
TEMPERATURA: INTERPRETAZIONE MICROSCOPICA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SOLIDO: Upot >> Ucin particella ordinate in struttura regolare
LIQUIDO: Upot ~ Ucin
le particelle fluiscono
GAS: Upot << Ucin
le particella si muovono in tutte le direzioni
STATI DI AGGREGAZIONE
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SOLIDO: Upot >> Ucin particella ordinate in struttura regolare
Innalzando il livello termico aumenta Ucin liquido (e viceversa) LIQUIDO: Upot ~ Ucin
le particelle fluiscono
Innalzando il livello termico aumenta Ucin gas (e viceversa) GAS: Upot << Ucin
le particella si muovono in tutte le direzioni
CAMBIAMENTI DI STATO
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CAMBIAMENTI DI STATO
CALORE LATENTE: non si manifesta attraverso una variazione di temperatura (i cambiamenti di stato avvengono a temperatura costante)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
UNITA’ DI MISURA DEL CALORE
S.I >>>
Unita’ pratica: caloria
Esercizio Trasformare 2500 cal in J
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CAMBIAMENTI DI STATO
I cambiamenti di stato avvengono a temperatura costante!
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CALORE LATENTE
Il calore fornito durante fusione/evaporazione/sublimazione non produce un aumento di temperatura ma e’ utilizzato per spezzare il legami che tengono unite le molecole (cambia l’energia potenziale delle molecole, non la loro energia cinetica).
Nei passaggi inversi (condenzazione/solidificazione/brinamento) il sistema ricede la enegia acquisita in precedenza. Non si ha pero’ una diminuzione della temperatura ma il rafforzamento delle frze di coesione tra le molecole del materiale.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
CALORE LATENTE
La quantita’ di calore ceduta o assorbita durante un cambiamento di stato si chiama calore latente
Q =
k dipende dalla sostanza e dalla trasformazione.
ESERCIZIO Calcolare la quantita’ di calore per fondere 3 kg di ghiaccio (kf = 80 cal/g)
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
EVAPORAZIONE E CONDENSAZIONE
A pressione atmosferica avvengono ad una temperatura caratteristica (100°C per l’acqua) quando la transizione coinvolge tutto il volume di sostanza.
Possono avvenire anche a temperature inferiori ma coinvolgono solo le molecole sulla superficie del liquido
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
METABOLISMO
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
METABOLISMO
Insieme delle reazioni biochimiche all’ interno dell’organismo necessarie per il sostentamento delle funzioni vitali e per l’attuazione di lavoro meccanico verso l’esterno
Alimenti
Ossidazione
ALIMENTAZIONE TERMOREGOLAZIONE
L’uomo e’ omeotermo
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
METABOLISMO BASALE
Minimo consumo energetico richiesto dai processi vitali: • funzione cardiaca, respiratoria, ghiandolare e
nervosa • tono muscolare • mantenimento temperatura corporea
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
METABOLISMO ADDIZIONALE
• Lavoro muscolare • Lavoro mentale • Digestione • …
TOTALE = BASALE + ADDIZIONALE ~ 2500 kcal/die
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ALIMENTAZIONE
L’ossidazione delle sostanze organiche (carboidrati, proteine e grassi) libera energia
Es. C6H12O6 + 6O2 6 CO2 + 6 H2O + 666 kcal
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
POTERE CALORICO
Proteine/zuccheri: 4.1 kcal/g
Grassi: 9.3 kcal/g
• Quanti grammi di zucchero soddisfano il fabbisogno metabolico totale di 2500 kcal?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio Una persona a dieta svolge un’attivita’ fisica normale consumando 2500 kcal/die mentre il suo regime alimentare
e’ di sole 1500 kcal. Se la differenza e’ compensata dai soli grassi di riserva (1 g di grasso fornisce 9.3 kcal), di quanti kg calera’ in un mese?
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
POTENZA METABOLICA
La potenza metabolica (MR) e’l’energia prodotta all’interno del corpo umano nell’unita’ di tempo. Se con U indichiamo l’energia interna del nostro organismo
L’energia minima per unita’ di tempo necessaria per il mantenimento dei processi vitali e’ detta potenza metabolica basale (BMR).
Il suo valore in media per una persona adulta e’ 1.2 W/kg.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
RENDIMENTO
Per compiere un lavoro meccanico L il nostro organismo consuma un’energia ECONS > L. Definiamo rendimento:
La potenza metabolica sviluppata durante un’attivita’ motoria si determina come:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESERCIZIO
Si calcoli la potenza metabolica di una donna di massa 50 kg che scala una montagna alta 1000 m in 4 h supponendo un rendimento del suo corpo pari al 25%.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
TERMOREGOLAZIONE
• Perdita di calore dall’epidermide • Perdita di calore con vapore acqueo e aria espirata • Evaporazione del sudore
Bassa temperatura ambiente: vasocostrizione, pelle d’oca, brividi
Alta temperatura ambiente: vasodilatazione, sudore
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio
Il calore latente di evaporazione dell’acqua a 37o C vale 580 cal/g. Si determini quante kcal vengono smaltite attraverso 10 g di sudore.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DIFFUSIONE E OSMOSI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PESO MOLECOLARE e MOLE Le masse di atomi e molecole sono misurate in uma
1 uma = 1.66 10-27 kg
(massa di un atomo di 12C = 12 uma)
Il peso molecolare di una molecola e’ la somma delle masse degli atomi che la compongono.
Es: CO2 m(C)= 12 uma M(O)= 15.999 uma
Una mole di una sostanza indica la quantita’ di quella sostanza che, espressa in grammi, e’ numericamente uguale al suo peso molecolare.
Una mole di sostanza contiene un numero di Avogadro di molecole (NA = 6.021023 )
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
ESEMPIO Si calcoli la massa (in kg) corrispondente ad una mole di
– acqua (H2O) – glucosio (C6H12O6)
m[H] = 1,008 uma m[O] = 15,999 uma m[C] = 12 uma
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SOLUZIONI Sono miscele omogenee di due o più sostanze; quella presente
in quantità maggiore è definita solvente, le altre soluti.
Si definisce concentrazione molare (o molarita’)
n = numero di moli di soluto V = volume della soluzione
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MECCANISMI DI TRASPORTO
PASSIVO Gli organismi viventi esplicano le loro funzioni biologiche
regolando l’assorbimento e l’eliminazione di sostanze attraverso
membrane che separano soluzioni di diversa composizione.
I meccanismi di trasporto attraverso le membrane possono essere di tipo:
Attivo coinvolgono processi biochimici (es. membrane renali)
Passivo coinvolgono processi fisici: diffusione, filtrazione, osmosi
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DIFFUSIONE LIBERA Trasporto di materia tra punti di un sistema liquido o
gassoso i cui componenti sono presenti in concentrazioni diverse
A
Stato iniziale:
CA > CB
All’equilibrio: C uniforme
Soluto: A ⇒ B Solvente: B ⇒ A
B
Il moto di agitazione termica ( le molecole si muovono in ogni direzione in modo casuale) e’ il principale responsabile della diffusione. I processi di diffusione si verificano anche attraverso membrane permeabili
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FILTRAZIONE
Se ai lati di una membrana c’e’ una differenza di pressione, si ha un flusso di solvente (ed eventualmente di soluto) dalla soluzione a pressione maggiore verso quella a pressione minore
P1 P2 < P1
Il flusso e’ tanto maggiore quanto maggiore e’ la differenza di pressione P1 – P2
La presenza di una differenza di pressione si puo’ incrementare o diminuire il flusso di soluto dovuto alla differenza di concentrazione
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
OSMOSI
Diffusione selettiva attraverso una membrana semipermeabile (permeabile al solvente ma non al soluto)
Il solvente si muove dal compartimento a concentrazione minore verso quello a concentrazione maggiore
La pressione efficace con cui la soluzione di sinistra richiama solvente attraverso la membrana e’ detta pressione osmotica
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LEGGE DI VAN’T OFF PER LE SOLUZIONI DILUITE
La pressione osmotica di una soluzione diluita si calcola come:
R= 0.082 latm/(moleK) = 8.31 J/(moleK)
Unita’ di misura in S.I. >>>>
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
OSMOSI NEI SISTEMI BIOLOGICI
Molte membrane biologiche sono selettive
• pareti capillari e intestinali • membrane alveolare • membrana cellulare • tubuli renali
La diffusione di sostanze dipende dalla differenza di pressione idraulica e osmotica tra i due lati della parete
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
La differenza di pressione idraulica varia da 40-2=38 mmHg all’estremita’ arteriosa del capillare a 15-2 = 13mmHg, all’estremita’ venosa mentre quella di pressione osmotica e circa costante e dell’ordine di 25-30 mmHg lungo il capillare in media non vi e’ flusso netto di acqua e cristalloidi (sali, acidi, basi) in entrata e in uscita, ma vi e’ un flusso localizzato di fluidi in uscita dal capillare all’estremita’ arteriosa e in ingresso al capillare all’estremita’ venosa. Questa microcircolazione attorno al capillare consente il trasferimento di sostanze nutritive verso i tessuti e il richiamo di sostanze di scarto dai tessuti al sangue.
FLUSSI ATTRAVERSO I CAPILLARI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FLUSSI ATTRAVERSO I CAPILLARI
END
OTE
LIO
CA
PILL
ARE
LIQU
IDO
INTERSTIZIA
LE
PLA
SMA
π1 pressione osmotica nei capillari ≅ 25 mmHg cost lungo il capillare
p1 pressione idraulica nei capillari lato arteriola ≅ 40 mmHg
π2 pressione osmotica nei tessuti ≅ 0
p2 pressione idraulica nei tessuti ≅ 2 mmHg
Le proteine del plasma non possono attraversare l’endotelio capillare, permeabile solo ai cristalloidi (acidi, sali, basi) osmosi Tra plasma e liquido interstiziale c’e’ una differenza di pressione filtrazione
p1 pressione idraulica nei capillari lato venula ≅ 15 mmHg
p2 pressione idraulica nei tessuti ≅ 2 mmHg
ARTERIOLA
VENULA
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FLUSSI ATTRAVERSO I CAPILLARI
END
OTE
LIO
CA
PILL
ARE
LIQU
IDO
INTERSTIZIA
LE PL
ASM
A
π1 pressione osmotica nei capillari ≅ 25 mmHg
p1 pressione idraulica nei capillari lato arteriola ≅ 40 mmHg
π2 pressione osmotica nei tessuti ≅ 0
p2 pressione idraulica nei tessuti ≅ 2 mmHg
p1 pressione idraulica nei capillari lato venula ≅ 15 mmHg
p2 pressione idraulica nei tessuti ≅ 2 mmHg
Flusso dovuto alla diff. di π cost. lungo il capillare
Flusso dovuto alla diff. di p decrescente lungo il capillare
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
FLUSS0 TOTALE ATTRAVERSO I CAPILLARI
END
OTE
LIO
CA
PILL
ARE
LIQU
IDO
IN
TERSTIZIALE
ARTERIOLA
Flusso netto di acqua e prodotti di scarto in entrata nel capillare
PLA
SMA
VENULA
Flusso netto di acqua e cristalloidi in uscita dal capillare
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SOLUZIONI ISOTONICHE Due soluzioni sono isotoniche se hanno la stessa pressione osmotica
π1 = π2
Se le soluzioni hanno la stessa temperatura cio’ equivale a due soluzioni con la stessa concentrazione
La soluzione 1 e’ ipertonica rispetto alla soluzione 2 se π1 > π2
La soluzione 1 e’ ipotonica rispetto alla soluzione 2 se π1 < π2
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SOLUZIONI ISOTONICHE Due soluzioni sono isotoniche se hanno la stessa pressione osmotica
π1 = π2
Se le soluzioni hanno la stessa temperatura cio’ equivale a due soluzioni con la stessa concentrazione
La soluzione 1 e’ ipertonica rispetto alla soluzione 2 se π1 > π2
La soluzione 1 e’ ipotonica rispetto alla soluzione 2 se π1 < π2
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SOLUZIONI ISOTONICHE Le soluzioni iniettate per via endovenosa devono essere isotoniche al plasma!
€
π soluzione > π plasma
ipertonica
ipotonica
€
π soluzione < π plasma
SOLUZIONE
avvizimento globuli rossi
rigonfiamento globuli rossi
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
Esercizio La concentrazione di soluti nel plasma è pari a 0,31 moli/litro. Si calcoli la pressione osmotica del plasma. Si calcoli la concentrazione di soluto (in g/l) di una soluzione isotonica al plasma nel caso in cui il soluto sia glucosio (C6H12O6).
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
GAS PERFETTI
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
GAS E VAPORE
Una sostanza aeriforme si definisce:
gas se a temperatura ambiente non puo’ condensare e trasformarsi allo stato liquido (ossigeno)
vapore se a temperatura ambiente coesiste con la sua fase liquida (acqua)
Dipende da pressione e temperatura a cui l’aeriforme si trova.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
GAS PERFETTO
Idealizzazione
• volume occupato dalle molecole è trascurabile;
• forze di attrazione tra molecole sono trascurabili;
• gli urti tra molecole sono elastici:
urti elastici urti non elastici
In pratica ogni gas a temperatura elevata e molto rarefatto si comporta come un gas ideale.
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
EQUAZIONE DI STATO DI UN GAS PERFETTO
Se il gas ideale è in equilibrio (p,V e T hanno lo stesso valore in ogni punto del gas e nel tempo)
Sistema Internazionale
Unità pratiche: volume ⇒ litri pressione ⇒ atm
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
MISCELE DI GAS Sia dato una miscela di gas in un recipiente di volume V a
temperatura T:
• Pressione parziale del componente i-esimo è la pressione che eserciterebbe il costituente i se da solo occupasse tutto il volume
• Legge di Dalton: la pressione totale di una miscela di gas è pari alla somma delle pressioni parziali di ciascun componente della miscela:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
PRESSIONE PARZIALE La pressione parziale di un componente della miscela si puo’
esprimere come:
Componente Frazione molare (%)
Pressione parziale (mmHg)
Azoto (N2) 78,00 593 Ossigeno (O2) 20,93 159 Argon (Ar) 0.97 7 Anidride carbonica (CO2) 0.03 0.2
Esempio: aria a 15 oC, p = 1 atm, al livello del mare:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
DIFFUSIONE DEI GAS NEI LIQUIDI
Meccanismo attraverso il quale miscele gassose (es. O2, N2, CO2) diffondono nei liquidi del corpo umano attraverso membrane
permeabili ai gas.
membrana alveolare
membrana capillare
Grazie all’agitazione termica alcune molecole di gas riescono a penetrare la superficie di separazione con un liquido e a discogliersi in esso (gas soluto - liquido solvente) Flusso proporzionale alla pressione parziale del gas
Le molecole di gas disciolte nel liquido possono attraversare la superficie di separazione e passare nella miscela gassosa
Flusso proporzionale alla quantita’ di gas disciolto nel liquido
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
LEGGE DI HENRY A temperatura costante, la quantità di gas disciolta in un
liquido è proporzionale alla pressione parziale del gas sul
liquido.
gas s (0 oC)
(cm3/atm) s (40 oC)
(cm3/atm)
O2 4,9 2,3
N2 2,4 1,2
CO2 170 53
p = pressione parziale del gas;
s = coefficiente di solubilità.
La concentrazione molare (n/V) di un gas disciolto in un liquido si determina come:
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SCAMBI GASSOSI NEGLI ALVEOLI La membrana alveolare separa la soluzione liquida che bagna la parete dell’alveolo dal sangue venoso
Componente Pressione parziale in alveolo (mmHg)
Pressione parziale in sangue
venoso(mmHg) Ossigeno (O2) 100 40 Anidride carb. (CO2) 40 46
Fis
ica
App
licat
a, A
rea
Infe
rmie
rist
ica,
M. R
uspa
SCAMBI GASSOSI NEI CAPILLARI
Componente Pressione parziale nel liquido
interstiziale (mmHg)
Pressione parziale nel sangue
arterioso (mmHg) Ossigeno (O2) 40÷50 100 Anidride carb. (CO2) 46 40