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Dipartimento di Fisica Tecnica Dipartimento di Fisica Tecnica UNIVERSITÀ DI PADOVA Acustica di base Ingegneria Applicata e Protezionistica I - Fisica Ambientale - 2 Dipartimento di Fisica Tecnica Dipartimento di Fisica Tecnica UNIVERSITÀ DI PADOVA Il rumore Sebbene in diminuzione negli ultimi tre anni, la percentuale di famiglie che dichiara la presenza di molto o abbastanza rumore nella zona di abitazione è sempre elevata e pari al 34,7%. Il problema è tipico delle grandi città (49% delle famiglie dei comuni centro delle aree metropolitane). Nel corso degli ultimi tre anni sono, comunque, i grandi centri urbani a registrare il miglioramento più evidente: 65% nel 1996, 59,7% nel 1997 fino ad arrivare nel 1998 al 49%. La situazione più critica si registra nel Nord Ovest (37,3%) e nelle Isole (36%). Il Lazio (39,3%) e la Lombardia (39,2%) risultano le regioni più rumorose, mentre le più tranquille sono il Molise (18,8%) e la Valle d'Aosta (23,1%). Fonte: ISTAT, “I cittadini e l'ambiente”, 1998. L’indagine multiscopo "Aspetti della vita quotidiana", condotta nel novembre del 1998, ha dedicato particolare attenzione all'ambiente con quesiti specifici volti a registrare le percezioni e i comportamenti ambientali degli individui e delle famiglie. Il campione utilizzato comprende oltre 28.700 famiglie, per un totale di 77.443 individui.

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Acustica di base

Ingegneria Applicata e Protezionistica I- Fisica Ambientale -

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Il rumore

Sebbene in diminuzione negli ultimi tre anni, la percentuale di famiglie che dichiara la presenza di molto o abbastanza rumore nella zona di abitazione è sempre elevata e pari al 34,7%. Il problema è tipico delle grandi città (49% delle famiglie dei comuni centro delle aree metropolitane). Nel corso degli ultimi tre anni sono, comunque, i grandi centri urbani a registrare il miglioramento più evidente: 65% nel 1996, 59,7% nel 1997 fino ad arrivare nel 1998 al 49%. La situazione più critica si registra nel Nord Ovest (37,3%) e nelle Isole (36%). Il Lazio (39,3%) e la Lombardia (39,2%) risultano le regioni più rumorose, mentre le più tranquille sono il Molise (18,8%) e la Valle d'Aosta (23,1%).

Fonte: ISTAT, “I cittadini e l'ambiente”, 1998. L’indagine multiscopo "Aspetti della vita quotidiana", condotta nel novembre del 1998, ha dedicato particolare attenzione all'ambiente con quesiti specifici volti a registrare le percezioni e i comportamenti ambientali degli individui e delle famiglie. Il campione utilizzato comprende oltre 28.700 famiglie, per un totale di 77.443 individui.

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Il rumore

Le famiglie ritengono che la causa prevalente dell'inquinamento acustico sia il traffico stradale (quasi l'86%); la percentuale raggiunge l'87,5% nel Sud e nelle Isole e l'89,7% nei comuni centro dell'area metropolitana. Il Lazio e la Campania sono le regioni in cui è maggiore la percentuale di famiglie che dichiara la presenza di molto o abbastanza rumore a causa del traffico stradale (88,3% e 90% rispettivamente). Il rumore, però, compare soltanto al sesto posto nella graduatoria degli inconvenienti che le persone rilevano utilizzando l'automobile (solo il 6,2% delle persone cita il rumore, mentre il 55% evidenzia la difficoltà di parcheggio, il 53,8% la difficoltà di circolazione, il 43,7% l'inquinamento dell'aria e il 16,3% gli elevati costi di manutenzione). Il rumore viene giudicato responsabile di alcuni danni alla salute: il 52,8% delle famiglie dichiara che il rumore provochi stress, il 31,9% che provochi i disturbi del sonno e il 17,4% il mal di testa. L'11,7% delle famiglie considera inoltre l'inquinamento acustico responsabile di veri e propri danni all'udito. La preoccupazione e il fastidio nei confronti del rumore trova riscontro anche nelle misure adottate dalle famiglie per limitarne l'entità: il 44,7% delle famiglie che sono ricorse all'installazione dei doppi vetri/finestre dichiara infatti di averlo fatto per limitare il rumore. Questa percentuale raggiunge quasi il 51% nel Nord Ovest, il 52% in Lombardia e il 66,5% nei comuni centro delle aree metropolitane.

Fonte: ISTAT, “I cittadini e l'ambiente”, 1998. L’indagine multiscopo "Aspetti della vita quotidiana", condotta nel novembre del 1998, ha dedicato particolare attenzione all'ambiente con quesiti specifici volti a registrare le percezioni e i comportamenti ambientali degli individui e delle famiglie. Il campione utilizzato comprende oltre 28.700 famiglie, per un totale di 77.443 individui.

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Inquinamento acustico

Malgrado esista una vera emergenza "decibel", l’attenzione delle amministrazioni locali verso il problema dell’inquinamento acustico è tuttora contenuto. I sistemi di rilevazione sono assenti in molti comuni, né si è provveduto ad avviare la zonizzazione acustica o a predisporre piani di risanamento acustico. Tra i 22 comuni analizzati soltanto 5, almeno fino ai primi mesi dell’anno 2000, hanno approvato la zonizzazione acustica, mentre altri 16 hanno avviato i lavori. Nessuno ha ancora approvato un piano di risanamento acustico ma la maggioranza dei comuni, nel 1998, ha formalizzato un progetto in tale direzione.Nel 1998, Torino e Firenze hanno realizzato interventi di bonifica da rumore con la posa in opera di asfalto fonoassorbente; sempre Torino, oltre a Bologna e Roma, ha eretto barriere autostradali antirumore, mentre a Napoli sono stati realizzati interventi per l'insonorizzazionedi trasformatori della centrale ENEL e per il rumore aeroportuale.

Fonte: ISTAT, “L’ambiente in città”, Statistiche in breve, 2001

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Inquinamento acustico

Data la carenza di rilevazioni sistematiche e tenendo presente che la valutazione del rumore è largamente soggettiva, l’inquinamento acustico può essere studiato alla luce di alcuni indicatori indiretti. Ad esempio, il numero di richieste di intervento da parte della popolazione legate a disturbi da rumore, quali il traffico stradale e quello ferroviario, le discoteche e i circoli musicali, le attività industriali ed artigianali. A Milano, dove si registra il valore più elevato relativamente ai comuni analizzati, la maggior parte delle segnalazioni della popolazione é legata a schiamazzi e rumore provocati dai vicini, a Bologna alle discoteche e ai circoli musicali, a Napoli al traffico stradale.Un altro indicatore è dato dal numero di sanzioni contestate per la violazione delle norme sulla limitazione dei rumori e sull’uso dei dispositivi di segnalazione acustica inserite nel codice stradale. A Napoli si rileva il maggior numero di multe rispetto ai veicoli circolanti (circa 296 ogni 100000 veicoli); seguono Roma (156) e Trieste (circa 108 multe ogni 100000 veicoli).

Fonte: ISTAT, “L’ambiente in città”, Statistiche in breve, 2001

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Premesse

•• Il 34,7% delle famiglie italiane dichiara la presenza di un tassIl 34,7% delle famiglie italiane dichiara la presenza di un tasso di o di rumore abbastanza o addirittura molto elevato nella zona di abitrumore abbastanza o addirittura molto elevato nella zona di abitazioneazione

•• Il 40% della popolazione dell’Unione Europea è quotidianamente Il 40% della popolazione dell’Unione Europea è quotidianamente esposto, nelle ore diurne, ad eventi sonori riconducibili al traesposto, nelle ore diurne, ad eventi sonori riconducibili al traffico ffico veicolare con valori di pressione sonora superiori ai 55 dB(A)veicolare con valori di pressione sonora superiori ai 55 dB(A)

•• Il 30% della popolazione dell’Unione Europea soffre di disturbi Il 30% della popolazione dell’Unione Europea soffre di disturbi del del sonno a causa del rumore dovuto al traffico veicolaresonno a causa del rumore dovuto al traffico veicolare

•• Nonostante questa situazione, i casi di disturbo da rumore lamenNonostante questa situazione, i casi di disturbo da rumore lamentati dai tati dai cittadini alle pubbliche amministrazioni sono rivolti a cause pecittadini alle pubbliche amministrazioni sono rivolti a cause per lo più di r lo più di origine antropica diverse dal traffico, ritenuto inconsciamente origine antropica diverse dal traffico, ritenuto inconsciamente un’inevitabile conseguenza del progresso tecnologico e della un’inevitabile conseguenza del progresso tecnologico e della generazione in cui vivonogenerazione in cui vivono

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L’inquinamento acustico

Definizione dalla Legge Quadro n.447/95:

“L’inquinamento acustico consiste nell’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo e dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”

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Le cause del rumore

• Il traffico stradale • Il traffico ferroviario• Il traffico aereo• Gli impianti e le attività produttive• Il rumore d’origine antropica

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Valutazione del rumore

• Rilevamento• Previsione

Le metodiche sopra elencate possono essere realizzate utilizzando leseguenti forme di indagine acustica:

• Indagini sperimentali: - criterio deterministico- criterio casuale

• Simulazioni:- formule di regressione - modelli di propagazione

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Gli effetti del rumore sull’uomo

• Danno : alterazione dimostrabile clinicamente irreversibile o non completamente reversibile

- Danno specifico: si riscontra prevalentemente nell’ambiente di lavoro, è causato da un’esposizione prolungata a livelli sonori di 75-80 dB(A) e provoca la perdita temporanea o irreversibile dell’udito (ipoacusia)

- Danno non specifico: si riscontra in ambito urbano, sebbene causato da livelli di rumore non sufficientemente elevati da procurare danni specifici, può a lungo andare degradare l’apparato uditivo e causare malesseri di tipo psicofisico (effetti extrauditivi del rumore)

• Disturbo : alterazione temporanea delle condizioni psicofisiche del soggetto con determinate conseguenze fisiopatologiche

• Fastidio : sensazione di disagio soggettiva provocata dalla combinazione dello stimolo rumoroso e di fattori psicologici, economici e sociologici

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Il rischio per la salute

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Cause ed effetti del rumore domestico (1)

• La grande maggioranza delle lamentele dei cittadini pervenute alle pubbliche amministrazioni ed alle autorità sanitarie sono dovute al disturbo provocato dai rumori domestici

• A confermare quanto sopra, da recenti studi inglesi compiuti su un campione eterogeneo di soggetti è emerso che:

- il 42,2% degli intervistati ha indicato TV, radio e musica come la principale causa di disturbo da rumore e solamente il 2,2% ha indicato il traffico

- il 17,4% degli intervistati ha indicato TV, radio e musica come la seconda causa di disturbo da rumore

- il 33,3% degli intervistati ha indicato lo sbattere delle porte come la terza causa di disturbo da rumore, il 27,7% ha invece indicato il vociare di ragazzi ed adulti

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Cause ed effetti del rumore domestico (2)

- in tutti e tre i casi precedenti le lamentele sono relative a rumori provenienti dall’interno di case direttamente adiacenti a quelle degli intervistati

- le emozioni indotte più spesso negli intervistati dalla situazione di disagio creatasi conseguentemente al disturbo da rumore sono la rabbia, il fastidio, lo stress e la tensione

- le relazioni sociali con il vicinato sembrano influenzare pesantemente le risposte degli intervistati: infatti, sebbene se ne siano lamentati tutti, solo il 20% di loro si dichiara insoddisfatto della zona in cui vive a causa della difficile situazione acustica, ma ben il 60% ritiene di avere dei pessimi rapporti con i vicini di casa

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Effetti del rumore da traffico sul sonno

Ricerche norvegesi hanno trattato il tema del disturbo del sonno delle persone cercando anche di attestare l’attendibilità delle verifiche svolte in laboratorio. Ne è emerso che il rumore da traffico causa una diminuzione della qualità del sonno, riscontrabile soprattutto in soggetti residenti in zone poco rumorose (riduzione del 22%) rispetto a soggetti residenti in aree molto trafficate (riduzione del 13%).

Il traffico stradale, pur non essendo considerato dai cittadini una delle principali cause di disturbo da rumore, lo è per quanto riguarda i danni provocati alla loro salute. Gli effetti risultano tanto più rilevabili di notte quando il livello del rumore residuo è più basso.

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Curiosità

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• Suono e rumore

• Potenza, pressione, intensità

• Decibel

• Descrittori quantitativi del suono

• Frequenza e lunghezza d’onda

Sommario

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Suono

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Rumore

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La stessa manifestazione fisica provoca sensazioni diverse in relazione allo stato psico-fisico-emozionale del recettore; in base, quindi, alla risposta soggettiva del recettore sarà descritta come SUONO o come RUMORE.

Suono o Rumore?

Lo studio dell’acustica

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Propagazione del suono in aria

Il suono si propaga attraverso l’aria come un’onda longitudinale. La velocitàdel suono è determinata dalle proprietà dell’aria, e non dalla frequenza o dall’ampiezza del suono.Le onde sonore, così come la maggior parte degli altri tipi di onde, possono essere descritte sulla base dello schema seguente:

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Terminologia acustica

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Pressione sonora

peak

RMS

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Propagazione dell’energia sonora

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Spostamento di massa o di energia?

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Gamma della pressione sonora

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L’analogia termica

1. La temperatura è proporzionale alla potenza termica installata.2. La temperatura dipende dal punto di misura.3. La temperatura dipende dalle condizioni dell’ambiente in cui è emessa

la potenza termica.

P

P

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Potenza e pressione

1. La pressione sonora è proporzionale alla potenza sonora installata.2. La pressione sonora dipende dal punto di misura.3. La pressione sonora dipende dalle condizioni dell’ambiente in cui è

emessa la potenza sonora.

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Potenza e pressione: causa ed effetto

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Parametri base del suono

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Definizione dell’Intensità Sonora:

• L’Intensità sonora è il valore medio nel tempo del flusso energetico per unità di area.

• Il vettore Intensità Sonora equivale al valore medio nel tempo del prodotto tra il valore istantaneo della pressione sonora e il valore istantaneo della velocità delle particelle presenti sulla stessa posizione:

Cos’è l’Intensità Sonora

( ) ( ) [ ]2W/m1

dttvtpT

I ∫ ⋅=

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Potenza sonora da Intensità Sonora

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Gamma dei livelli di pressione sonora

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Cos’è il logaritmo?

Il logaritmo di un numero è la potenza a cui un altro numero (chiamato base) deve essere elevato per ottenere il numero stesso.

Forme logaritmiche ed esponenziali

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Logaritmi

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Definizione dall’elettrotecnica:10 volte il logaritmo, in base 10, del rapporto tra il valore corrente di una grandezza energetica e quello assunto come riferimento:

Cos’è il dB?

( )010 /log10dB XX⋅=

• Il riferimento X0 deve sempre essere precisato nell’esprimere un valore in dB

• Un rapporto tra grandezze omogenee è adimensionale; il dB non è, quindi, una unità di misura.

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Il decibel in acustica

( )010 /log10dB II⋅=

( )20

210 /log10dB pp⋅=

( )010 /log10dB WW⋅=

(p0)2 = (2•10-5)2 PaX0 = I0 = 10-12 W/m2

W0 = 10-12 W ( )010 /log10dB XX⋅=

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Livelli delle grandezze fisiche e la scala dei decibel

10 kg ���� 10 dB

4 kg ���� 6 dB

1 kg ���� 0 dB

0,1 kg ���� -10 dB

Con

m0=1 kg

Con10 kg ���� 40 dB

1 kg ���� 30 dB

0,1 kg ���� 20 dB

0,001 kg ���� 0 dBm0=0,001 kg

G = grandezza fisica generica

G0 = valore di riferimento della grandezza fisica considerata 0

log10G

GLG =

Esempio:

Livello di massa0

log10m

mLm =

0

log10I

ILI =

Livello di pressione sonora20

2

log10p

pLp = 5

0 102 −×=p [Pa]

Livello di potenza sonora0

log10W

WLW = 12

0 10−=W [W]

Livello di intensità sonora 120 10−=I [W/m²]

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• Per poter lavorare con una gamma ridotta di valori.

• La risposta del sistema uditivo non è lineare, ma logaritmica.

Perché il decibel?

)Pa1020Pa20

Pa20redBlog10

60

2

0

−⋅==

⋅=

µ

µ

(p

pp

Lp

( )dB94

50000log10

10201

log10

Pa1

2

2

6

=

⋅=

⋅⋅=

=

p

p

p

L

L

L

p

( )dB124

1058,1log10

10207,31

log10

Pa7,31

26

2

6

=

⋅⋅=

⋅⋅=

=

p

p

p

L

L

L

p

ESEMPI

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La gamma di udibilità

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Linee di isosensazione (loudness) per toni puri

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Percezione in dB

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Conversione in dB attraverso un grafico

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Semplici regole per la conversione

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Somma di due sorgenti sonore uguali

Due sorgenti sonore, attivate una alla volta, producono in uno stesso punto 80 dB ognuna.

Qual è il livello sonoro totale in quel punto quando le due sorgenti sono contemporaneamente attive?

• I livelli in decibel non sono sommabili direttamente.• Essi rappresentano una scala di valutazione, non una grandezza fisica

additiva come l’energia.• La scala dei decibel non è lineare, ma logaritmica.• Le sorgenti sonore vanno sommate su base energetica.

Perché?

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Due sorgenti sonore

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Somma di più sorgenti uguali

Il livello sonoro complessivo derivante dalla contemporanea attività di n sorgenti uguali è dato dalla seguente relazione:

dove: Lps = Lps1 = Lps2 = Lps3 = … = Lpsn

n = numero delle sorgenti

Esempio: qual è il livello sonoro totale generato da 5 sorgenti uguali da 90 dB ciascuna?

Lpstot = 90 + 10log(5) = 97 dB

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Somma di molti valori in decibel

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Somma di due sorgenti diverse

Due sorgenti sonore, attivate una alla volta, producono rispettivamente 55 dB e 51 dB in uno stesso punto.

Qual è il livello sonoro totale in quel punto quando le due sorgenti sono contemporaneamente attive?

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Somma di livelli in dB

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Somma di livelli in dB

Data la sottostante serie di Lps in dB, calcolare la somma risultante:

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Sottrazione di livelli sonori

Due sorgenti sonore, attivate contemporaneamente, producono in un punto 80 dB. Qual è il livello sonoro generato in quel punto dalla sola sorgente 1,sapendo che quando è attiva la sola sorgente 2 il livello sonoro è di 77 dB?

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Sottrazione di livelli in dB

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In un dato punto di un ambiente, il rumore residuo è di 80 dB. Attivando una certa sorgente, il rumore ambientale è di 90 dB.

La misura del rumore ambientale è influenzata dal rumore residuo?

NO, infatti:

Due esempi

soluzione:

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55

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Tipi di sorgenti sonore

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Campi sonori

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Direttività delle sorgenti sonore

Q=1Sorgente omnidirezionale

Q=2Sorgente emisferica

Q=4 Q=8

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La propagazione del suono in campo libero

11log10log20 −+−= QrLL Wp

Il livello di pressione sonora si riduce di 6 dB per ogni raddoppio della distanza della sorgente.

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Indice di direttività

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La misura del suono

Il fonometro Parametri del livello sonoro

Parametri base del livello sonoro Pesatura temporale

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Il livello equivalente L eq

Il Leq descrive il contenuto energetico, nel tempo di misura T, del fenomeno variabile nel tempo.

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L’integrazione lineare

L’integrazione lineare consente di:

• valutare l’esatto contenuto energetico di un fenomeno non stazionario nel tempo T.

• il Leq deve sempre essere associato ad un tempo di riferimento, per esprimere un contenuto energetico.

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Principi di analisi in frequenza

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Gamma di frequenze di alcune sorgenti sonore

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Gamma udibile

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Lunghezza d’onda

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Lunghezza d’onda e frequenza

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Diffrazione del suono

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Diffusione del suono

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Forme d’onda e frequenze

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Segnali di rumori tipici

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Tipologie di segnali sonori

Andamento della

pressione sonora nel

tempo

Andamento del livello

di pressione sonora nel

tempo

Andamento del livello

di pressione sonora in

frequenza

Segnali deterministicistazionari(es. motori, organi meccanici,pale, ecc.)

Segnali casuali(es. pioggia, vento)

Segnali transienti(es. rumori da impatto)

Segnali continui nonstazionari(es. martello pneumatico)

Frequenza, [Hz] f

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Pre

ssio

ne s

onor

a,[P

a]

p

Tempo, [s]τ

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Tempo, [s]τ

Frequenza, [Hz] f

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Tempo, [s]τ

Pre

ssio

ne s

onor

a,[P

a]

p

Tempo, [s]τ

Frequenza, [Hz] f

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Tempo, [s]τ

Pre

ssio

ne s

onor

a,[P

a]

p

Tempo, [s]τ

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Frequenza, [Hz] f

Live

llo d

i pre

ssio

neso

nora

,[d

B]

L

p

Tempo, [s]τ

Pre

ssio

ne s

onor

a,[P

a]

p

Tempo, [s]τ

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Fenomeni legati alla propagazione del suono

La propagazione del suono è soggetta a diversi fenomeni quando interagisce con l’ambiente circostante:

• Assorbimento acustico

• Trasmissione attraverso elementi di partizione

• Diffrazione in corrispondenza ad ostacoli

• Riflessione

74

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Differenza fra assorbimento e trasmissione del suon o

I

RI

W

WW −=α

Il coefficiente di assorbimento acustico (apparente) di un elemento di superficie Se è definito come il rapporto tra la potenza sonora non riflessa (dissipata all’interno dell’elemento e trasmessa attraverso di esso) e la totale potenza sonora incidente

WI WR

WD

WT

Se

I

T

W

W=τ

Il coefficiente di trasmissione di un elemento di superficie Se è definito come il rapporto tra la potenza sonora trasmessa attraverso di esso e la totale potenza sonora incidente

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Assorbimento acustico

Quando l’energia acustica incide su una superficie viene in parte riflessa e in parte assorbita.

Si definisce coefficiente di assorbimento la frazione non riflessa dell’energia incidente.

Esso dipende dalle caratteristiche delle superfici:superfici porose e superfici suscettibili di vibrare (pannelli) hanno coefficienti di assorbimento elevati rispettivamente per i suoni ad alta e a bassa frequenza.

L’assorbimento acustico è un fenomeno ampiamente utilizzato per ridurre l’inquinamento acustico.

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Trasmissione attraverso le strutture

Si definisce fattore di trasmissione la frazione trasmessa attraverso un elemento di separazione rispetto a quella incidente.Risulta comodo, anche in questo caso definire una scala logaritmica per quantificare le prestazioni di isolamento acustico:

Potere fonoisolante:

=t

R1

log10

Il potere fonoisolante dipende dal(i) materiale(i) che compongono la struttura o un elemento edilizio.Le prestazioni di isolamento acustico degli edifici sono regolamentate dalle vigenti leggi.

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Diffrazione del suono

Quando una perturbazione acustica incontra sulla sua linea di propagazione un ostacolo (un muro di recinzione, un edificio, una barriera) essa non segue integralmente le leggi della cosiddetta ottica geometrica, delineando un’ombra come nel caso della luce: essa viene in parte “piegata” e va ad interessare anche lo spazio coperto rispetto alla linea di vista.

I suoni a frequenza piùbassa mostrano una maggiore tendenza in questo sensoIl fenomeno della diffrazione pone un limite fisico alla possibilità di schermare un “ricettore”rispetto al rumore emesso da una sorgente

SORGENTE

OMBRA ACUSTICA

BASSE FREQUENZE

MEDIE FREQUENZE

ALTE FREQUENZE

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Riflessione del suono

Superfici rigide e impervie riflettono il suono secondo regole analoghe a quelle dell’ottica geometrica.

Sorgente Virtuale

Sorgente

Sorgente

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Aspetti legislativi e normativi

• Costituzione (art. 32).

• Codice civile (art. 844).

• Codice Penale (art. 659).

• Legge quadro sull’inquinamento acustico n.447/95.

• Decreto legislativo per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizioni ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro n.277/91.

• “Direttiva Macchine” (Direttiva Comunitaria 89/392 e successive modificazioni).

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La tutela dei diritti del cittadino

Costituzione, art. 32:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività...

Codice Civile, art. 844:

Immissioni. — Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.

Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso.

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Le azioni penali

Codice Penale, art. 659:Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. - Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a lire seicentomila.Si applica l'ammenda da lire duecentomila a un milione a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell'Autorità.

Il reato di cui all'art. 659 c.p. è configurabile allorquando le emissioni rumorose eccedono i limiti della normale tollerabilità, ed è irrilevante che di tali emissioni si sia in concreto lamentata una sola persona o che sia stato leso l'interesse della stessa.I reati di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, e di getto pericoloso di cose hanno di regola carattere istantaneo, e solo eventualmente permanente. La permanenza va ravvisata quando le illegittime emissioni siano connesse all'esercizio di attività economiche e legate al ciclo produttivo.

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Evoluzione degli strumenti legislativi

L. 447/95Stabilisce i princìpi fondamentali in materia

di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento

acustico

DPCM 1/3/91Introduce il concetto di limite massimo di

esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno

Decreti attuativi della L. 447/95regolamenti di esecuzione distinti per tipologia di sorgente sonora, attività o

requisiti

Leggi regionaliregolamenti per la classificazione acustica

del territorio

Tutela del cittadino

D.Lgs. 277/91Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE,

n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di

protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizioni ad agenti chimici,

fisici e biologici durante il lavoro

Tutela del lavoratore

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DPCM 1 marzo 1991

• Stabiliva, in via transitoria, stante la grave situazione di inquinamento acustico riscontrabile nell'ambito dell'intero territorio nazionale ed in particolare nelle aree urbane, limiti di accettabilità di livelli di rumore validi su tutto il territorio nazionale, quali misure immediate ed urgenti di salvaguardia della qualità ambientale e della esposizione umana al rumore, in attesa dell'approvazione di una legge quadro in materia di tutela dell'ambiente dall'inquinamento acustico.

• Introduceva la classificazione del territorio comunale in sei zone “acusticamente omogenee”: particolarmente protette; prevalentemente residenziali; di tipo misto; di intensa attività umana; prevalentemente industriali; esclusivamente industriali.

• I suoi articoli sono stati quasi completamente abrogati o sostituiti dalla L.447/95 e conseguenti decreti attuativi.

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Suddivisione transitoria del territorio

In attesa della suddivisione del territorio comunale nelle zone acusticamente omogenee previste nel DPCM 1/3/91, si applicano, per le sorgenti sonore fisse, i seguenti limiti di accettabilità:

(*) Zone di cui all'art. 2 del DM 2 aprile 1968

7070Zona esclusivamente industriale

5060Zona B (decreto ministeriale n. 1444/68) (*)

5565Zona A (decreto ministeriale n. 1444/68) (*)

6070Tutto il territorio nazionale

Limite notturno Leq (A)Limite diurno Leq (A)Zonizzazione

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Legge quadro 26 ottobre 1995, n.447

La L. 447/95 è rivolta alla tutela della comunità nei confronti dell’inquinamento acustico generato da attività produttive o da infrastrutture per il trasporto.Definisce i valori limite di emissione (di ciascuna sorgente) e di immissione (rispetto ad ogni ricettore) per specifiche categorie di sorgenti sonore, nonché i valori di attenzione (potenziale rischio per la salute umana o per l’ambiente) e di qualità (risanamento e tutela dell’ambiente).

La Legge Quadro stabilisce le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni in materia di inquinamento acustico; dispone l’adozione di piani di risanamento acustico, nel caso di superamento dei valori di attenzione; dispone la predisposizione di una documentazione di impatto acustico per la realizzazione di opere potenzialmente inquinanti; obbliga alla valutazione previsionale del clima acustico nel caso di nuova realizzazione di insediamenti “sensibili”.

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Il ruolo delle amministrazioni locali nella L. 447/9 5

Art. 6 - Competenze dei Comuni• classificazione del territorio comunale;• coordinamento degli strumenti urbanistici;• adozione dei piani di risanamento;• controllo del rispetto della normativa all’atto del rilascio di concessioni edilizie;• adozione di regolamenti statali o regionali sull’inquinamento acustico;• rilevazione e controllo delle emissioni sonore dei veicoli;• autorizzazioni in deroga.

Art. 7 - Piani di risanamento acustico• Nel caso di superamento del limite di attenzione i Comuni provvedono

all’adozione di piani di risanamento, coordinati con il piano del traffico.

Art. 14 - Controlli• I comuni esercitano azioni d controllo sull’osservanza:

- delle prescrizioni sul contenimento dell’inquinamento acustico da traffico veicolare e da sorgenti fisse;- della corrispondenza tra documentazione di impatto acustico e normativa vigente.

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La zonizzazione acustica del territorio nazionale

Percentuale dei Comuni che hanno approvato la zonizzazione acustica

rispetto al numero totale di Comuni di regione

Trentino Alto Adige 22,0%Campania 18,0%Liguria 17,0%Toscana 16,0%Lombardia 13,0%Emilia Romagna 8,0%Veneto 7,0%Lazio 3,0%Puglia 3,0%Valle d'Aosta 3,0%Friuli Venezia Giulia 2,0%Piemonte 2,0%Abruzzo 1,3%Umbria 1,1%Basilicata 0,8%Sicilia 0,5%Marche 0,4%Sardegna 0,3%Calabria 0,0%Molise 0,0%

Fonte:ANPA

Aggiornamento:Ottobre 2000

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La legislazione regionale in materia di zonizzazion e acustica

Stato di attuazione delle Leggi Regionali(Art. 4 L.447/95)

Fonte:ANPAAIA-GAA

Aggiornamento:Ottobre 2001

Regione Status RiferimentoTrentino Alto Adige (Prov. Aut. Trento) Approvata Del.G.P. n.14002/98Liguria Approvata L.R. n.12/98Toscana Approvata L.R. n.12/98Veneto Approvata L.R. n.21/99Piemonte Approvata L.R. n.52/00Lombardia Approvata L.R. n.13/01Lazio Approvata L.R. n.18/01Marche Approvata L.R. n.28/01Emilia Romagna Approvata L.R. n.15/01Trentino Alto Adige (Prov. Aut. Bolzano) In fase di approvazioneBasilicata In fase di approvazioneSicilia In fase di approvazioneMolise In fase di approvazioneCampania In fase di predisposizionePuglia In fase di predisposizioneValle d'Aosta In fase di predisposizioneFriuli Venezia Giulia In fase di predisposizioneUmbria In fase di studioAbruzzo Non avviataSardegna Non avviataCalabria Non avviata

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“Criteri orientativi per le amministrazioni comunal i del Veneto per la classificazione acustica del territorio” (DGR 4313/ 93)

Parametri/punteggio 1 2 3

densità di popolazione Bassa Media Alta

traffico veicolare e ferroviario

Locale Attraversamento Intenso

attività commerciali e terziarie

Limitata presenza

PresenzaElevata

presenza

attività artigianali AssenzaLimitata

presenzaPresenza

VV IIIIII

50 m

II IIIIII

50 m

IVIVII

50 m

IVIV IIIIII

50 m

VV IIII

100 m

IVIVIIII

50 m

Indicazioni per la definizione di zone

acusticamente omogenee

Fasce di transizione fra zone con salto di classificazione

Punteggio totale Classe di destinazione d’uso

4 II

da 5 a 8 III

da 8 a 12 IV

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“Norme in materia di inquinamento acustico” (L.R. 21 /99)

• Limiti temporali per l’adozione dei piani di classificazione acustica

• Aggiornamento delle linee guida regionali (DGR 4313/93) e conseguente verifica di congruità dei piani esistenti ed eventuale adeguamento

• Coordinamento fra gli strumenti urbanistici comunali ed i piani di classificazione acustica

• Verifica di congruenza a livello provinciale dei piani di classificazione acustica

• Diffida e commissariamento dei Comuni inadempienti

• Limiti temporali per l’adozione del piano regionale triennale di intervento per la bonifica dall'inquinamento acustico (L.447/95, art. 4, comma 2)

• Regolamentazione di emissioni sonore da attività temporanee

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Quadro di riferimento legislativoRUMORE IN AMBIENTE

ESTERNO DISPOSIZIONE LEGISLATIVA TITOLO

DPCM 1 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno Legge 26 ottobre 1995, n. 447 Legge quadro sull'inquinamento acustico Disposizioni generali e limiti DPCM 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore Decreto del Ministero dell’Ambiente 16 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Misure Errata-Corrige al Decreto del Ministero dell'Ambiente16 marzo 1998

Comunicato relativo al decreto del Ministro dell'ambiente di concerto con i Ministri della sanità, dei lavori pubblici, dei trasporti e della navigazione e dell'industria, del commercio e dell'artigianato, 16 marzo 1998, recante: "Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico"

Tecnico competente DPCM 31 marzo 1998 Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l'esercizio dell'attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera b), e dell'art. 2, commi 6, 7 e 8, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 "Legge quadro sull'inquinamento acustico"

Decreto del Ministero dell’Ambiente 31 ottobre 1997

Metodologia di misura del rumore aeroportuale

DPR 11 dicembre 1997, n. 496 Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili

Decreto del Ministero dell’Ambiente 20 maggio 1999

Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico

DPR 9 novembre 1999, n. 476 Regolamento recante modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica 11 dicembre 1997, n.496, concernente il divieto di voli notturni

Aeroporti

Decreto del Ministero dell’Ambiente 3 dicembre 1999 Procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti

Ferrovie DPR 18 novembre 1998, n. 459 Regolamento recante norme di esecuzione dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario

Decreto del Ministero dell’Ambiente 29 novembre 2000

Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore Infrastrutture di trasporto

Decreto 23 novembre 2001 Modifiche dell'allegato 2 del Decreto Ministeriale 29 novembre 2000 - Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore

Attività motoristiche DPR 3 aprile 2001, n. 304 Regolamento recante disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche, a norma dell'articolo 11 della legge 26 novembre 1995, n. 447

DPCM 18 settembre 1997 Determinazione dei requisiti delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante

DPCM 19 dicembre 1997 Proroga dei termini per l’acquisizione e l’installazione delle apparecchiature di controllo e registrazione nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 18 settembre 1997

Discoteche e affini

DPCM 16 aprile 1999, n. 215 Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi

Impianti a ciclo continuo Decreto del Ministero dell’Ambiente 11 dicembre 1996

Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo

Edifici DPCM 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici

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Stato di attuazione della Legge 447/95

Argomento Forma dell'atto

Riferimento normativo

(Legge 447/95)

Termine per l'emanazione

Status

Abrogazione norme incompatibili

Regolamento approvato con D.P.R. su proposta Ambiente

di concerto con Ministri competenti

Art.16 30 marzo 1996 Non ancora predisposto

Applicazione del criterio differenziale

per gli impianti a ciclo produttivo continuo

D.M. Ambiente di concerto con Industria

Art.15, comma 4

30 giugno 1996 D.M. 11 dicembre 1996

(pubblicato sulla G.U. del 4 marzo 1997, n.52)

Valori limite di emissione, di immissione, di

attenzione, di qualità

D.P.C.M. su proposta Ambiente di concerto con

Sanità, sentita la Conferenza Stato-Regioni

Art.3, comma 1,

lett. a)

30 settembre 1996

D.P.C.M. 14 novembre 1997 (pubblicato sulla G.U. del 1

dicembre 1997, n.280)

Tecniche di rilevamento e misurazione

dell'inquinamento acustico

D.M. Ambiente di concerto con Sanità e, secondo le

rispettive competenze, con Lavori pubblici, Industria e

Trasporti

Art.3, comma 1,

lett. c)

30 settembre 1996

D.M. Ambiente 16 marzo 1998 (pubblicato sulla G.U. del 1 Aprile

1998, n.76) Errata-Corrige al D.M. 16 marzo

1998 (pubblicato sulla G.U. del 3.8.01,

n.197)

Requisiti acustici passivi degli edifici

D.P.C.M. su proposta Ambiente di concerto con

Sanità e, secondo le rispettive competenze, con Lavori

pubblici, Industria e Trasporti

Art.3, comma 1,

lett. e)

30 settembre 1996

D.P.C.M. 5 dicembre 1997 (pubblicato sulla G.U. del 22

dicembre 1997, n.297)

Criteri di misurazione del rumore emesso

da imbarcazioni

D.M. Ambiente di concerto con Trasporti

Art.3, comma 1,

lett. l)

30 settembre 1996

Non ancora predisposto

Requisiti acustici delle sorgenti sonore nei

luoghi di intrattenimento danzante o di

pubblico spettacolo

D.P.C.M. su proposta Ambiente di concerto con

Sanità e, secondo le rispettive competenze, con Lavori

pubblici, Industria e Trasporti

Art.3, comma 1,

lett. h)

30 settembre 1996

D.P.C.M. 18 settembre 1997 (pubblicato sulla G.U. del

6.10.97, n.233) (i termini stabiliti dall'articolo 4,

comma 2 del D.P.C.M. 18 settembre 1997 sono stati prorogati dal D.P.C.M. 19

dicembre 1997 - pubblicato sulla G.U. del 20.12.97, n.296)

DPCM 16 aprile 1999, n. 215 (pubblicato sulla G.U. del 2.7.99,

n.153)

Rumore aereo

Regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. su

proposta Ambiente di concerto, secondo le

rispettive competenze, con Sanità, Lavori pubblici,

Industria, Trasporti e Difesa

Art.11 30 dicembre

1996

D.P.R. 11 dicembre 1997 (pubblicato sulla G.U. del

26.1.98, n.20) D.M. 20 maggio 1999

(pubblicato sulla G.U. del 24.9.99, n.225)

DPR 9 novembre 1999 (pubblicato sulla G.U. del

17.12.99, n.295) D.M. 3 dicembre 1999

(pubblicato sulla G.U. del 10.12.99, n.289)

Argomento Forma dell'atto Riferimento normativo

(Legge 447/95)

Termine per l'emanazione Status

Rumore stradale

Regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. su

proposta Ambiente di concerto, secondo le

rispettive competenze, con Sanità, Lavori pubblici,

Industria, Trasporti e Difesa

Art.11 30 dicembre 1996

D.M. 29 novembre 2000 (pubblicato sulla G.U. del

6.12.00, n.285) D.M. 23 novembre 2001 (pubblicato sulla G.U. del

12.12.01, n.288)

Rumore ferroviario

Regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. su

proposta Ambiente di concerto, secondo le

rispettive competenze, con Sanità, Lavori pubblici,

Industria, Trasporti e Difesa

Art.11 30 dicembre

1996

D.P.R. 18 novembre 1998 (pubblicato sulla G.U. del 4.1.99,

n.2)

Direttive per la predisposizione dei

piani di contenimento ed abbattimento del

rumore

D.M. Ambiente Art.10,

comma 5 30 dicembre

1996 Non ancora predisposto

Requisiti acustici sistemi di allarme e

dei sistemi di refrigerazione

D.M. Ambiente di concerto con Industria e Trasporti

Art.3, comma 1,

lett. g)

30 giugno 1997

In fase di discussione

Metodologia di misurazione del

rumore aereoportuale

D.M. Ambiente di concerto con Trasporti

Art.3, comma 1,

lett. m)

30 giugno 1997

D.M. 31 ottobre 1997 (pubblicato sulla G.U. del 15

novembre 1997, n.267) Criteri per la

progettazione, l'esecuzione e la

ristrutturazione delle costruzioni edilizie e delle infrastrutture

D.M. Lavori pubblici di concerto con Ambiente e

Trasporti

Art.3, comma 1,

lett. f)

30 giugno 1997

In fase di discussione

Campagne informazione del consumatore e di

educazione scolastica

D.M. Ambiente sentite le associazioni ambientaliste e

dei consumatori

Art.3, comma 1,

lett. n) non previsto Non ancora predisposto

Tecnico competente D.P.C.M. non previsto espressamente

non previsto D.P.C.M. 31 marzo 1998 (pubblicato sulla G.U. del

26.5.1997, n.120)

Attività motoristiche D.P.R. Art.11 30 dicembre

1996

D.P.R. 3 aprile 2001 (pubblicato sulla G.U. del

26.7.2001, n.172)

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DPCM 14 novembre 1997

Il DPCM 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”, nell’ambito della classificazione del territorio comunale prevista dal DPCM 1/3/91 e definita dalla L.447/95, stabilisce:

limiti di emissione

Livello equivalente di pressione sonora ponderato “A” attribuibile, nel tempo di riferimento, a ciascuna sorgente sonora. Andrebbe rilevato in prossimità della sorgente stessa (L.447/95, art. 2, comma 1, lettera e)) o in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità (DPCM 14/11/97, art. 2, comma 3).

limiti di immissione

Livello equivalente di pressione sonora ponderato “A” indotto, nel tempo di riferimento, dall’insieme delle sorgenti sonore nell’ambiente esterno (ovvero verso ciascun ricettore sensibile). Fanno eccezione le infrastrutture di trasporto all’interno delle rispettive fasce di rispetto.

valori di attenzione

Coincidono con i limiti di immissione, ma riferiti ad un tempo a lungo termine (multiplo del tempo di riferimento) definito in funzione di specifiche realtà locali. Se riferiti ad un intervallo orario, corrispondono ai limiti di immissione maggiorati di 10 dB (diurno) e di 5 dB (notturno).

valori di qualitàRappresentano i valori di riferimento (non vincolanti) nei piani di risanamento, o nelle valutazioni progettuali (previsioni di impatto acustico o del clima acustico)

94

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Classificazione acustica del territorio comunale (D PCM 14/11/97)

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Valori di emissione, immissione e qualità (DPCM 14/ 11/97)

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Criteri di verifica del DPCM 14/11/97

Il DPCM 14/11/97 introduce due criteri di verifica:

• assoluto (riferito ai limiti di emissione ed immissione);

• differenziale (la differenza fra il rumore ambientale ed il rumore residuo non deve superare, all’interno degli ambienti abitativi, 5 dB nel periodo diurno e 3 dB nel periodo notturno).

• rumorosità trascurabile (rumore ambientale minore di 50/40 dB(A)(diurno/notturno) se misurato a finestre aperte o minore di 35/25 dB(A) (diurno/notturno) se misurato a finestre chiuse);

• zone esclusivamente industriali (classe VI);• rumorosità prodotta da infrastrutture di trasporto;• rumorosità imputabile ad attività e comportamenti non connessi con esigenze

produttive, commerciali e professionali;• rumorosità dovuta a servizi ed impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune,

limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.

La verifica del rispetto dei valori limite differenziali va sempre effettuata, tranne nel caso di:

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Criterio differenziale

Rumore ambientale:

Rumore residuo:

Sorgente specifica

operante

Sorgente specifica

non operante

Misura a finestre

aperte e chiuse

Misura a finestre

aperte e chiuse

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DM Ambiente 11 dicembre 1996

Il DM 11/12/96 “Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo” riguarda l’applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo ubicati in zone diverse da quelle esclusivamente industriali definite dall’art. 6, comma 1 e allegato B del DPCM 1/3/91 (art. 1).

È impianto a ciclo continuo quello di cui non è possibile interrompere l’attività senza provocare danni all’impianto, o per necessità di continuità finalizzata a garantire l’erogazione di un servizio pubblico essenziale o quello il cui esercizio è regolato da contratti collettivi nazionali di lavoro o da norme di legge o, infine, l’impianto a ciclo produttivo esistente o quello in esercizio o autorizzato all’esercizio o per il quale sia stata presentata domanda di autorizzazione (art. 2).

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Tipologie di impianti a funzionamento continuo (DM 11/12/96)

L’art. 3 del DM 11/12/96 differenzia gli impianti nel senso che:

• gli impianti a ciclo produttivo continuo esistenti sono soggetti alle disposizioni dell’art. 2, comma 2 del DPCM 1/3/91 (criterio differenziale) quando non siano rispettati i valori assoluti di immissione come definiti dall’art. 2, comma 1, lettera f) della legge 447/95;

• per gli impianti a ciclo produttivo continuo realizzati dopo l’entrata in vigore del decreto il rispetto del criterio differenziale è condizione necessaria per il rilascio della relativa autorizzazione;

• per la misurazione del criterio differenziale, fino all’entrata in vigore del DM previsto dall’art. 3 comma 1, lettera c) della legge 447/95, la strumentazione e le modalità di misura sono quelle previste dall’allegato B del DPCM 1/3/91 (art. 3);

• l’art. 5 prevede per i trasgressori, oltre alla sanzione penale prevista dall’art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità), la sanzione amministrativa prevista dall’art. 10 comma terzo della legge 447/95.

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DM Ambiente 16 marzo 1998

Il DM 16/3/98 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”, descrive le tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento da rumore e attribuisce operatività all’art. 10 comma 2 e 3 della L. 447/95, poiché sono fissate le modalità di accertamento dei valori limite di emissione e di immissione previsti dall’art. 2 comma 1, lettere e), f), fissati in conformità dell’art. 3 comma 1 lettera a), presupposto necessario per l’applicazione della sanzione amministrativa prevista dall’art. 10 comma 2.

Il DM 16/3/98 prescrive, inoltre, le caratteristiche degli strumenti di misura e la periodicità del controllo degli stessi presso laboratori accreditati da un servizio di taratura nazionale.

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DPCM 5 dicembre 1997

Il DPCM 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici degli edifici”, fissa criteri e metodologie per il contenimento dell’inquinamento da rumore e vibrazioni all’interno degli ambienti abitativi.

Il DPCM 5/12/97 classifica gli edifici in base alla loro destinazione d’uso e definisce i livelli prestazionali di edifici e di loro componenti in opera, i requisiti acustici di sorgenti sonore all’interno degli edifici e dei livelli di rumorosità da esse indotti, i parametri descrittivi delle prestazioni e le metodologie di misura.

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Requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti e degli impianti tecnologici in funzione della destinazione d’uso

Classificazione degli ambienti abitativi R’w (*) D2m,nT,w L’n,w LASmax LAeq

• Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili.

55 45 58 35 25

• Edifici adibiti a residenza o assimilabili.

• Edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili.

50 40 63 35 35

• Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili.

50 48 58 35 25

• Edifici adibiti ad uffici e assimilabili.

• Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili.

• Edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

50 42 55 35 35

(*) Valori di R’w riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.

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Potere fonoisolante apparente di elementi edilizi: a nalisi qualitativa

1

3

6

8

10

20

25

30

35

40

45

50

55

60

70

0 100 200 300 400 500 600

Ind

ice

di v

alu

tazi

on

e d

el p

ote

re f

on

ois

ola

nte

, [

dB

]R

' W

Massa per unità di superficie [kg/m ] 2

8

10

15

10

12,5

14

15,522

6

1215

182512

15

2025

18

22

18

15

31

33

15

12

Curva teoricaper struttureomogeneemonostrato

Materiale

legnogesso

cartongesso

cementomuratura

Pannelloin gesso

Pannelloin legno

truciolare

Muratura intonacata

Partizione incemento

alleggeritoParete inlegno

multistrato

Partizione incemento

Muratura con doppiarifodera in cartongesso

Muratura con rifoderain cartongesso

Parete leggerain cartongesso

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DPR 11 dicembre 1997

Il DPR 11/12/97 n. 496 “Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili” affida al direttore della circoscrizione aeroportuale la contestazione all’esercente della violazione delle procedure antirumore, rilevata dall’esame dei dati del sistema di monitoraggio, e la stessa autorità irroga e riscuote nei confronti del violatore, ai sensi dell’art.10comma 3 della legge 447/95, la sanzione amministrativa da un minimo di lire 500000 fino ad un massimo di lire 20 milioni (art. 2).

L’art. 5 limita dal 26 luglio 1998 i movimenti aerei su tutti gli aeroporti civili dalle ore 23.00 fino alle ore 6.00 locali con esclusione di quelli effettuati nelle circoscrizioni degli aeroporti intercontinentali di Roma Fiumicino e Milano Malpensa e dei voli effettuati per il servizio postale con aeromobili che soddisfino ai requisiti previsti dalla Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale stipulata a Chicago il 7/12/1944 ratificata con la legge 17/4/1956 n.561.

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DM Ambiente 29 novembre 2000

Il DM 29/11/00 “Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore”, stabilisce li criteri tecnici per la predisposizione dei piani degli interventi di contenimento ed abbattimento del rumore prodotto nell’esercizio delle infrastrutture e dei servizi pubblici di trasporto.

Esso riguarda le infrastrutture di interesse locale, regionale e nazionale, compresi gli aeroporti e dà tempo fino a quindici anni per il conseguimento degli obiettivi di risanamento.

Il DM 29/11/00 introduce una procedura di calcolo di un “indice di priorità” degli interventi di risanamento e classifica gli interventi strutturali secondo la seguente scala di priorità:- direttamente sulla sorgente rumorosa;- lungo la via di propagazione del rumore;- direttamente sul ricettore.

Riporta in allegato una tabella di caratterizzazione e indice dei costi di interventi di bonifica acustica.

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D.Lgs. 15 agosto 1991, n.277

Il D.Lgs. 277/97 prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti dall'esposizione durante il lavoro agli agenti chimici e fisici.Al Capo IV vengono definite le norme relative alla protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro.

Ai fini della valutazione del rischio, viene definita l’esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore come il livello equivalente di pressione sonora misurato, calcolato e riferito ad otto ore lavorative giornaliere:

0, log10,

T

TLdL e

TeAeqEP +=

= ∫ dt

p

tp

TL

eTA

eTeAeq

2

00

,

)(1log10Dove:

Te = durata quotidiana dell’esposizione personale di un lavoratore al rumoreT0 = 8 h = 28800 sp0 = 2x10-5 PapA = pressione acustica istantanea ponderata “A” cui è esposta una persona che potrebbe o meno spostarsi da un

punto all’altro del luogo di lavoro.

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Verifica del livello equivalente di esposizione del la giornata lavorativa

Leq(25200s)

80 dB(A)Leq(3600s)

100 dB(A)LEP,d

91,3 dB(A)+

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Limitazione del rischio

• Il datore di lavoro deve ridurre al minimo i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.

• Devono essere segnalate le aree in cui l’esposizione giornaliera supera 90 dB(A).• Nel caso di LEP,d > 80 dB(A) i lavoratori devono essere informati sui rischi derivanti

all’udito dall’esposizione al rumore e sui mezzi di prevenzione e protezione.• Nel caso di LEP,d > 85 dB(A) i lavoratori devono essere istruiti sull’uso corretto dei mezzi

individuali di protezione (forniti dal datore di lavoro) e delle sorgenti sonore a cui sono esposti.

• I lavoratori esposti a LEP,d > 90 dB(A) devono utilizzare i mezzi individuali di protezione forniti dal datore di lavoro.

• I controlli sanitari sono facoltativi per LEP,d compreso fra 80 e 85 dB(A), obbligatori per LEP,d maggiore di 85 dB(A).

• I nuovi utensili, macchine e apparecchiature destinati ad essere utilizzati durante il lavoro che possono provocare ad un lavoratore che li utilizzi in modo appropriato e continuativo un'esposizione quotidiana personale al rumore pari o superiore ad 85 dB(A) devono essere corredati da un'adeguata informazione relativa al rumore prodotto nelle normali condizioni di utilizzazione ed ai rischi che questa comporta.

• Il datore di lavoro deve privilegiare, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore.

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Obblighi di legge per la misura della potenza sonor a (Direttiva Comunitaria 89/392 e successive modificazioni)

V ALO R EEFFIC AC E

V ALO R E D IP IC C O

Live lloequ iva len te

(L A eq)su l postoopera tore

Q uantità da d ich iarare(1)

L ive llo d ip icco(L peak)

su l pos toopera to re

Q uantità da d ich iarare(1)

L A eq ≥≥≥≥ 85 • V alore del live lloequivalente (L Aeq)[dB (A )]

• V alore del live llo d ipotenza sonora (L w A)[dB (A )] (2)

L peak ≥≥≥≥ 130 • V alore de l live llo d ip icco (L peak) [dB (C )]

70 ≥≥≥≥ L A eq >>>> 85 • V alore del live lloequivalente (L Aeq)[dB (A )]

L A eq <<<< 70 • Live llo equ iva lente(L Aeq) m inore d i 70dB (A )

(1) La direttiva non fornisce informazioni sui metodi e le norme per eseguire le misure relative alle quantità richieste.(2) Per le macchine di grandissima dimensione il livello globale di potenza sonora viene sostituito dalle indicazioni dei livelli equivalenti rilevati in punti appositi situati intorno alla macchina stessa.

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Livello di pressione sonora e livello di potenza ac ustica

La conoscenza della potenza sonora:

• consente il confronto oggettivo dell’energia sonora emessa da sorgenti di rumore di tipo diverso;

• se si conoscono le caratteristiche acustiche di un ambiente, i valori di potenza sonora di una sorgente consentono di predire i livelli di pressione sonora in quell’ambiente quando la sorgente di rumore è in funzione;

• in caso di macchina con rumorosità elevata, le Direttive Europee richiedono la dichiarazione del livello di potenza sonora emessa.

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Interventi finalizzati alla riduzione dell’inquinam ento acustico

1) direttamente sulla sorgente rumorosa

2) lungo la via di propagazione del rumore dalla sorgente al ricettore

3) direttamente sul ricettore

Gli interventi di riduzione del disturbo in ambiente esterno possono essere realizzati con diverse modalità, in relazione alla loro fattibilità tecnico-economica:

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Interventi sulla sorgente rumorosa

Gli interventi diretti sulle sorgenti di rumore in ambito urbano o industriale variano in funzione della tipologia delle stesse.

Infrastrutture e mezzi di trasporto• rumore da traffico veicolare

• rumore ferroviario• rumore aeroportuale

1) miglioramento tecnologico dei mezzi circolanti

2) tecniche di riduzione dell’energia emessa in prossimità della fonte (superfici fonoassorbenti)

3) riduzione della velocità

4) riduzione del numero dei transiti

Sorgenti connesse all’attività umana• impianti tecnici

• attività industriali ed artigianali• diffusione sonora

1) miglioramento tecnologico delle sorgenti sonore

2) tecniche di riduzione dell’energia emessa in prossimità della fonte (superfici fonoassorbenti, incapsulaggi, schermi)

3) regolamentazione dei tempi di funzionamento

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Individuazione delle sorgenti di rumore e possibili interventi

Propagazione per via aerea Propagazione per via strutturale

Isolamento o attenuazione Smorzamento

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Interventi lungo la via di propagazione del rumore

L’interruzione della via diretta di propagazione dell’energia sonora tra la sorgente ed il ricettore con l’interposizione di ostacoli impervi permette di conseguire efficaci attenuazioni.

Classificazione delle diverse tipologie di barriere acustiche in relazione al campo di impiego ed all’efficacia dell'attenuazione:

• Barriere acustiche artificiali(metalliche, in legno, in calcestruzzo, in argilla espansa, trasparenti, biomuri)

• Barriere acustiche artificiali integrate con elemen to diffrattivo superiore

• Rilevato in terra (integrabile da vegetazione)

• Barriere vegetali (profondità effettiva maggiore di 20 m)

• Copertura parziale o totale della della sorgente son ora (incapsulaggio)

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Caratterizzazione di una barriera acustica

Percorso sorgente ricettore:

Sorgente

Ricettoree

r SB

d SB

d BR

r BR

Sorgente Ricettoree lr

l1

Lunghezza effettiva della barriera:

116

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Attenuazione delle barriere acustiche

0

5

10

15

20

25

30

35

0.01 0.1 1 10 100

Numero di Fresnel

Atte

nuaz

ione

[dB

]

52

2log20 +=

Ntgh

NATT

ππ

( ) ( )[ ]DCBAN +−+=λ2

Limite pratico di attenuazione

24 dB

A B

C D

Sorgente Ricettore

H

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Posizione del ricettore rispetto alla barriera

S

R1

R2 R3

Il livello massimo di emissione sonora non si verifica sempre in corrispondenza della posizione del ricettore più vicina alla sorgente.È pertanto da assumere come livello di pressione sonora di calcolo, da confrontare con il limite di emissione di zona, quello generato da una specifica sorgente, nella posizione in cui esso risulta maggiore, limitatamente a spazi utilizzati da persone o comunità.

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Le barriere verdi: i luoghi comuni

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Attenuazione delle barriere verdi

L’attenuazione dovuta alla propagazione attraverso il fogliame cresce linearmente con la distanza di propagazione:

df = d1+d2

Per calcolare d1 e d2 il raggio del percorso di propagazione deve essere assunto pari a 5 km.

d2d1

r = 5 km

0,120,090,080,060,050,040,03

3211110

0,02

0

800040002000100050025012563

Attenuazione lineare [dB/m]20 ≤ df ≤ 200

Attenuazione [dB]10 ≤ df ≤ 20

Frequenza (1/1 ott.) [Hz]Distanza di propagazione

df [m]

0,120,090,080,060,050,040,03

3211110

0,02

0

800040002000100050025012563

Attenuazione lineare [dB/m]20 ≤ df ≤ 200

Attenuazione [dB]10 ≤ df ≤ 20

Frequenza (1/1 ott.) [Hz]Distanza di propagazione

df [m]

120

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UNIVERSITÀ DI PADOVA

Esempi di barriere acustiche (1)

• Barriere acustiche artificiali integrate con elemento diffrattivo superiore

• Barriere acustiche artificiali

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UNIVERSITÀ DI PADOVA

Esempi di barriere acustiche (2)

• Copertura parziale o totale della sede viaria

• Rilevati in terra e barriere vegetali

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UNIVERSITÀ DI PADOVA

Esempi di barriere acustiche (3)

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Attenuazione degli incapsulaggi

124

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Esempi di incapsulaggi

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Interventi sul ricettore

In situazioni particolarmente gravose, non completamente risolte con interventi alla sorgente e con l’interposizione di barriere acustiche, si rende necessario tutelare l’ambiente abitativo dei ricettori mediante l’incremento dell’isolamento di facciata:

• Requisiti prestazionali in laboratorio: ISO 140-3, ISO 717-1, ISO 15186-1

• Requisiti prestazionali in opera: 140-4, ISO 717-1

Finestre antirumore autoventilate• consentono, anche se chiuse, il passaggio dell’aria per differenza di

pressione tra esterno ed interno, attraverso un aeratore• i transiti d’aria hanno sezione a labirinto con le superfici interne

rivestite di materiale fonoassorbente

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Criteri di progettazione urbanistica ed architetton ica

Pianificazioni e progettazioni mirate posso contribuire alla riduzione dell’esposizione al rumore all’interno degli ambienti abitativi.

Barriere acustiche

trasparenti a protezione dei piani inferiori

Elevati livelli prestazionali

dell’isolamento di facciata

Rivestimento fonoassorbente di logge e balconate

Finestre arretrate rispetto al fronte

strada

Parapetti continui

Studio tipologico per l’orientamento ottimale della zona notte degli alloggi

SI

NO

Studio dell’allineamento e dell’arretramento degli edifici

rispetto alla sorgente di rumore

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Metodi previsionali

I modelli previsionali permettono di prevedere l’entità dei livelli di rumore ambientale ad una certa distanza da una varietà di sorgenti e di valutare l’efficacia dei progetti di mitigazione.

ISO 9613-2 - Attenuation of sound during propagation in outdoors - Part 2: General method of calculation

A = Adiv+Aatm+Aground+Ascreen+Amisc

Amisc, attenuazione per combinazione di altri effetti

Adiv, attenuazione per divergenza geometrica

Aatm, attenuazione per assorbimento dell’aria

Aground, attenuazione per effetto del suolo

Ascreen, attenuazione per effetto di barriera

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Previsione dei livelli di rumore

Applicazione dei metodi previsionali per la valutazione del disturbo da rumore indotto in ambito urbano da nuove infrastrutture o installazioni.

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Previsione di impatto acustico

Curve isovalore del livello di pressione sonora ponderato “A”generato dalle dalle installazioni impiantistiche di un centro commerciale poste sul tetto dell’edificio durante il periodonotturno (a) e diurno (b).

a)

b)

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Simulazione di interventi di mitigazione

Analisi acustica dello “stato di fatto” e comparazione con gli interventi di mitigazione di progetto.

Ricettori esposti alle emissioni

dell’infrastruttura

Doppia barriera

Barriera“corta”

Barriera“lunga”