Corso di Energetica degli Edifici - docente.unicas.it · UNI 13786 Sommario ... UNI EN ISO...
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Inerzia termica
Corso di Energetica degli Edifici
Docenti
Prof. Ing. Marco Dell’Isola
Facoltà di Ingegneria
Università degli studi di Cassino
Ing. Fernanda Fuoco
Facoltà di Ingegneria
Università degli studi di Cassino
Indice
Generalità
Calore specifico e capacità termica
Equazione generale della conduzione
Parametri dinamici di una parete
Soluzione corpo semi-infinito
UNI 13786
Sommario Normativa e legislazione
2
Introduzione alla problematica
L’involucro edilizio è l’elemento di separazione tra l’ambiente interno e quello esterno.
Il suo compito è far sì che, nonostante la variabilità che caratterizza l’ambiente esterno,
le condizioni all’interno siano stabilmente confortevoli.
Il flusso di energia termica ed il campo termico all’interno degli edifici sono
continuamente soggetti a fluttuazioni (generalmente con periodicità giornaliera) a causa
delle variazioni periodiche delle condizioni climatiche esterne e delle condizioni di
utilizzo.
Camper vs. Castello…
Per poter valutare gli effetti prodotti dal regime dinamico sull’edificio occorre
considerare gli effetti dello stoccaggio di energia:
Parete
Edificio
Sistema edificio-impianto
3
Introduzione alla problematica
Tra i numerosi parametri fisici che influenzano la sensazione di benessere termo-
igrometrico c’è anche la temperatura media radiante che, in modo forse troppo sintetico,
è indicativa della distribuzione della temperatura delle facce interne delle pareti
Nell’equazione del bilancio termico del corpo umano, la temperatura media radiante
governa gli scambi termici radiativi tra la persona e le superfici che la circondano…
Ben poco però gli impianti riescono a fare per controllare la temperatura media
radiante e soprattutto la dissimmetria della distribuzione delle temperature sulle
superfici interne delle pareti.
4
Per la natura dei materiali impiegati nell’edilizia,
la velocità di evoluzione dei fenomeni termici
è nettamente governata dalla conduzione,
tanto da potere considerare, rispetto ad essa,
quasi istantanei gli altri scambi per convezione
ed irraggiamento.
5
Se utilmente impiegato, il ritardo con cui l’onda termica proveniente dall’esterno riemerge
dalla faccia interna della parete può consentire di avere ambienti con involucri ancora
freschi quando all’esterno si ha il massimo dell’irraggiamento solare o della temperatura
dell’aria
Introduzione alla problematica
Calore specifico e Capacità termica
Il calore specifico (c) è una proprietà del materiale e indica la quantità di calore (Q)
necessaria per aumentare di 1 °C la temperatura di 1 kg di massa:
Capacità termica (C):
ESEMPIO:
Valutare l’energia termica necessaria ad aumentare di 20 °C la temperatura di 1 m3 di
calcestruzzo e di 1 m3 di aria.
Il calore specifico del calcestruzzo e dell’aria sono rispettivamente pari a
1080 J/(kg·K)
1008 J/(kg·K)
Qcalc= 34560 kJ
Qaria = 26.6 kJ
Q Jc
m T kg K
JC c m
K
6
Caratteristiche dei materiali
Le caratteristiche dei materiali da costruzione sono riportate nelle norme:
UNI EN ISO 6946:2008 Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e
trasmittanza termica - Metodo di calcolo
UNI EN ISO 13370:2008 Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore
attraverso il terreno - Metodi di calcolo
UNI 10355 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.
UNI 10351 Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore.
7
10
Una massa di 230 kg/m2 corrisponde a quella di una
moderna parete perimetrale di tipo leggero, ad
esempio in blocchi intonacati di laterizio forato o di
calcestruzzo con inerti porosi.
L’esperienza diretta ci fa però riconoscere che nelle
moderne abitazioni non si avvertono quasi per nulla
quei benefici legati al ritardo dell’onda termica, e che
ognuno di noi ha sperimentato all’interno di ambienti
delimitati da murature piene, ovviamente molto più
pesanti di 230 kg/m2.
Inoltre non basta indicare la massa e la trasmittanza di una parete per definire
univocamente il ritardo con cui l’onda termica si presenta sulla faccia interna:
diverse amministrazioni Comunali hanno già inserito tra le misure di incentivazione al
risparmio energetico, contenute nei loro regolamenti edilizi, i valori minimi obbligatori dello
sfasamento dell’onda termica, in genere compresi tra 8 e 10 ore.
Inerzia termica & massa superficiale: l’approccio dei
Dlgs 192/311/59
I calcoli di dispersione del calore dalle pareti esterne di edifici viene condotto,
normalmente, ipotizzando un regime termico stazionario (si ipotizza, cioè, che la
temperatura esterna e quella interno all’edificio, siano costanti nel tempo).
In realtà il regime termico è dinamico
determinando durante l’arco della giornata
variazioni tra la temperatura esterna e
quella interna secondo determinate leggi
che normalmente si possono approssimare
a sinusoidi.
La parete subisce l’effetto combinato delle due caratteristiche (accumulo termico o
capacità termica e resistenza termica) che viene denominato inerzia termica.
Inerzia termica
11
2
20
T
x
Equazione di Laplace della conduzione
12
Benefici dell’inerzia termica: l’inerzia termica legata al fenomeno conduttivo è capace di:
mitigare le oscillazioni di temperatura nell’ambiente;
realizzare migliori condizioni di benessere;
limitare i costi di installazione e di gestione degli impianti. Infatti, il valore massimo
della potenza termica richiesta per la climatizzazione estiva può essere ridotto sfasando
in modo adeguato gli istanti in cui il carico termico per ventilazione e quello per
trasmissione raggiungono i rispettivi picchi giornalieri.
Inerzia termica
E’ possibile così evitare che all’interno accada
quanto avviene all’esterno, ossia la presenza, quasi
contemporanea della massima insolazione e del
valore più alto della temperatura dell’aria.
Con un valore del carico massimo di
raffreddamento più basso, sarà necessario
dimensionare un impianto con taglia e costo
sicuramente inferiori e che avrà inoltre un migliore
rendimento energetico.
Andamento delle temperature in funzione del
tempo in regime termico variabile.
L’inerzia termica della parete si manifesta con:
Uno SMORZAMENTO dell'ampiezza
dell'onda (rapporto tra il valore dell'ampiezza
dell'onda esterna e quello dell'ampiezza
dell'onda interna).
Uno SFASAMENTO tra l'onda esterna e
quella interna (capacità di una parete a far
sentire più tardi gli effetti termici che si hanno
all'esterno).
Comporta una riduzione della
temperatura indoor nel “periodo”.
Comporta un ritardo nelle condizioni
termiche (la temperatura dell’ambiente
interno non risente in breve tempo dei
valori raggiunti all’esterno).
Inerzia termica
13
1 21 2
1 2
;T T
Q A Q Ax x
immagazzinata 1 2
1 2 1 2
1 2 1 2
1
Q Q Q t
T T T TTA x c T A A t
x x t c x x x
2ma
c s
Equazione di Fourier della conduzione
Il flusso di energia entrante ed uscente (in relazione al
concio piano riportato in figura) sono:
Per la conservazione dell’energia, la differenza tra i
flussi di energia entrante ed uscente dalle superfici di
controllo in un determinato intervallo Δt di tempo
corrisponde alla quantità di energia eventualmente
immagazzinata all’interno del volume V=AΔx:
Δx1, ΔΤ1 Δx2, ΔΤ2
Δx
1Q
2Q
Diffusività termica:
È il rapporto fra la conduttività e la capacità termica volumica.
Indica la rapidità con la quale il calore si diffonde in profondità
nel materiale. Quanto più è basso il suo valore, tanto più lentamente
il calore esterno si propagherà all’interno dell’edificio. 14
2
2
T Ta
t x
Equazione di Fourier
della conduzione
con ,T T x
Il transitorio termico
L’evoluzione termica degli edifici è caratterizzata dal comportamento delle pareti esterne
in condizioni di transitorio termico.
Lo studio in regime dinamico delle pareti, ovvero la caratterizzazione del
comportamento delle pareti in condizioni di condizioni al contorno variabile (Testerna,
radiazione solare incidente, ecc…), è complesso ma può essere semplificato nel caso di
condizioni al contorno variabili secondo un’armonica semplice di periodo temporale
constate come, ad esempio, una sinusoide.
Il caso semplificato di una variazione sinusoidale delle
temperatura esterna di parete (mantenendo costanti le
condizioni sulla parete interne): Regime Periodico
Stabilizzato.
Tale approccio è il caso particolare di una metodologia più
generale nota come dei “Metodi Armonici” o “Analisi in
frequenza” particolarmente adatta a studiare “segnali
periodici”. Essi permettono infatti di scomporre e,
successivamente, ricombinare un segnale generico in una
somma (infinita) di sinusoidi. 15
Enunciato di Fourier
“Qualunque segnale periodico è scomponibile nella somma di un eventuale termine
costante (valore medio del segnale) e di una serie (anche infinita) di sinusoidi delle
quali, una ha la stessa frequenza del segnale considerato (armonica fondamentale) e
le altre hanno frequenze multiple intere (armoniche superiori) con ampiezze via via
decrescenti”.
Mediante la serie di Fourier (o trasformata di Fourier) trasformo un segnale in infinite
sinusoidi ... Le “operazioni tra sinusoidi” sono relativamente semplici giacché le serie
di Fourier si possono riscrivere in forma:
- Complessa;
- Rettangolare (o trigonometrica);
- Polare.
Trasformata di Fourier
16
Pertanto, lo studio in regime dinamico di un elemento nell’ipotesi di andamento
sinusoidale della temperatura esterna può essere risolto con l’aiuto della
trasformata di Fourier e delle sue rappresentazioni
Trasformata di Fourier
0
1
cos sin2
n n
n
af x a nx b nx
0 1valor medio della funzione
2
1cos ampiezza della cosinusoide
1sin ampiezza della sinusoide
n
n
af x dx f
a f x nx dx
b f x nx dx
Forma Rettangolare (o trigonometrica)
Forma Complessa
1
e
1 1e
2
inx
n
n
i x
n n n
f x c
c a ib f x dx
0
1
cosn n
n
f x c c nx
Forma Polare
2 2 modulodi
arctan ( 0) fasedi
arctan ( 0)
n n n n n
nn n n
n
nn
n
c a b a ib
bx a ib
a
bx
a
17
Sia f(x) una funzione periodica di periodo 2π, e la identifichiamo con la sua restrizione
ad un qualsiasi intervallo di lunghezza periodo 2π…
Soluzione corpo semi-infinito
o Si consideri un corpo di notevole spessore delimitato da
una superficie piana su cui è imposto un transitorio
termico e da altre superfici a distanza sufficientemente
grande da poter trascurare le condizioni termiche
presenti su di esse.
o Tale ipotesi è a rigori valida per un mezzo semi-
infinito, ovvero per un mezzo di spessore infinito,
delimitato da una superficie piana di dimensioni infinite
(mezzo che occupa un semispazio).
o Si considera la superficie piana che delimita il mezzo
semi-infinito coincidente con il piano y-z del sistema di
assi cartesiani; il flusso termico risulta
monodimensionale in direzione x, quindi: T = T(x,t).
o Se si impone sulla superficie delimitante un transitorio termico di tipo periodico,
dopo un certo intervallo in ogni punto del mezzo si osserverà che la temperatura
varia in maniera periodica…tale condizione è detta di regime periodico stabilizzato. 18
Soluzione corpo semi-infinito
Si impone sulla superficie una temperatura con le seguenti
caratteristiche sinusoidali:
m 00,t sin t t>0
se la superficie del corpo è sottoposta ad oscillazioni di temperatura di ampiezza θ0 e
periodo T attorno ad una temperatura media θm, la temperatura in un generico istante t
ed in una generica sezione x del corpo semi-infinito si può esprimere come:
con1 2
Tf
x
m 0x,t e sin t x 19
È ragionevole pensare (sulla base di casi analoghi, es. scambi
con il terreno) che in ogni punto interno alla parete la
temperatura oscilli seguendo il ritmo della faccia esterna e
che l’ampiezza delle oscillazioni vada decrescendo man
mano che si penetri nella parete …
cioè….
Soluzione corpo semi-infinito
Sostituendo tale soluzione generale
nell’equazione di Fourier , si ottiene , pertanto,
nel caso di corpo semi-infinito il comportamento della temperatura al suo
interno è descritto dall’equazione:
x
m 0x,t e sin t x
2
2
1
x a t
c
T
c
xT
m 0
2 cx,t e sin t x
T T
OSSERVAZIONE 1
L’oscillazione di temperatura alla generica
ascissa di profondità x=A presenta lo stesso
periodo dell’oscillazione imposta in x=0
nello stesso generico istante t
0,t
0T
0 AT T
t
20
Soluzione corpo semi-infinito
OSSERVAZIONE 2
L’oscillazione di temperatura alla generica ascissa di profondità x=A risulta in ritardo
(sfasata) rispetto all’oscillazione imposta in x=0
1 2t t t
m
mi metto proprio su e valuto lo sfasamento tra ed :
in (si calcola in corrispondenza dell'annullamento della funzione seno)...
(
m
c0
Tm 0
n1
0,t x 0 x 0
x 0
2 20,t e sin t 0 sin t 0
T T
n Tt
2
n=0,1,2..)
in
(n=0,1,2..)
cx
Tm 0
n2
n1 n2
x 0
2 2x,t e sin t x t x
T T
xT nvT xTt n T
2 2 2
nT xT n T xTt t
2 2 2
21
Soluzione corpo semi-infinito
OSSERVAZIONE 3
L’oscillazione di temperatura alla generica ascissa di profondità x=A risulta smorzata rispetto
all’oscillazione imposta in x=0
indipendentemente dallo sfasamento...
in
in ( )
max,0 max,0 m 0
cx
Tmax,A max,A m 0
cx
Tmax,A max,0 0
*
x 0
x 0 x A
e
1 e
t
mmax,A max,0
22 L’ampiezza delle oscillazioni diminuisce esponenzialmente al penetrare nel materiale.
Soluzione corpo semi-infinito
• A causa della conducibilità termica dei materiali, un’oscillazione della temperatura alla loro
superficie si propaga al loro interno. Tuttavia, a causa delle capacità a stoccare calore nei suoi
strati, l’ampiezza delle oscillazioni diminuisce in maniera esponenziale al penetrare nel
materiale.
• La profondità di penetrazione δ è definita come la distanza alla quale l’ampiezza si è ridotta di
un fattore e.
m
x
e
2e 3e
m
x
La penetrazione delle escursioni termiche in un materiale (oscillazioni) dipende quindi
dal periodo T delle stesse. Oscillazioni veloci (che si svolgono su brevi tempi)
penetrano di meno di quelle lente.
Poiché, man mano che si penetra nella parete, le oscillazioni più rapide vanno
estinguendosi, una volta raggiunta una certa profondità, l’onda di temperatura sarà
praticamente sinusoidale, cioè ridotta alla fondamentale di periodo 24 ore.
23
T
c
Soluzione corpo semi-infinito
OSSERVAZIONE 4
Lo smorzamento e lo sfasamento aumentano al crescere della distanza x.
Lo smorzamento e lo sfasamento aumentano al crescere di α e quindi al diminuire della
diffusività termica.
m
t
max,A max,0
max,B max,0
A 0t t
B 0t t
24
Accumulo termico: massa
La relazione che si applica per determinare quanto calore accumula una parete dopo
una variazione di temperatura è:
Q m c
oCome si può notare dall’equazione l’accumulo di calore dipende molto dalla
densità del materiale.
o I materiali aventi un grosso peso e privi di vuoti hanno una grande capacità di
accumulo di calore (ossia un’elevata capacità termica). Basti pensare alla pietra,
materiale che si scalda molto lentamente e che rilascia il calore accumulato
nell’ambiente in tempi molto lunghi.
o Edifici costituiti da strutture perimetrali con poca massa termica possono presentare
nell’arco della giornata temperature con punte al di fuori della zona di comfort,
con necessità di riscaldamento nel periodo invernale o di raffrescamento nel
periodo estivo; viceversa, nel caso di edifici massivi la restituzione dell’energia
accumulata porta a una maggior efficienza e, in ogni caso, a un migliore
funzionamento degli impianti correlato ai carichi di punta inferiori. 25
Accumulo termico: effusività
• Un esempio dell’efficacia dell’accumulo termico si ha osservando l’evolversi della
temperatura interna nelle cattedrali e nei castelli, ed in tutte quelle strutture dove sono presenti
grandi masse murarie.
• E’ allora necessario dotare gli edifici di masse di accumulo, ad esempio con murature
(soprattutto interne) spesse, tuttavia in contrasto con la tendenza odierna di utilizzare materiali
leggeri e manufatti industriali capaci di un elevato isolamento termico ma di bassa capacità
termica.
• Tuttavia, non basta una buona capacità termica, ma è necessaria anche una buona capacità di
restituzione o di immagazzinamento dell’energia. Quest’ultimo aspetto è legato al fattore di
attenuazione, già incontrato in precedenza.
L´effusività termica è l´attitudine di un
corpo a trasmettere un flusso di calore in
regime transitorio.
Caratterizza la rapidità con cui cambia la
temperatura di una superficie se
sottoposta a un flusso termico.
26
Accumulo termico: l’effusività
o I materiali che hanno elevata capacità termica e contemporaneamente sono buoni conduttori
di calore hanno più elevata effusività termica e rispondono meglio all’esigenza di
attenuare le oscillazioni termiche interne poiché sono in grado di immagazzinare e di cedere
energia con maggiore velocità e quindi più prontamente rispetto alle sollecitazioni esterne.
o Particolare attenzione meritano le pareti interne, rivestendo un ruolo fondamentale nei
transitori di accensione e spegnimento degli impianti, nonché nella regolazione di tali
impianti.
Il componente ideale dovrebbe fare in modo che il fresco notturno arrivi in casa di giorno e
viceversa. Tale combinazione ideale si trova difficilmente in un singolo materiale da costruzione:
meglio dunque ricorrere a strati di materiali diversi.
Il materiale più isolante, generalmente in strato sottile, conviene collocarlo verso l’esterno (per
diminuire l’effetto delle variazioni di temperatura all’esterno), ed il materiale con maggiore capacità
termica, generalmente un muro spesso, verso l’interno, per mantenere più costante la temperatura
interna. Si comprende allora che l’ideale sarebbe avere un muro fatto all’esterno di un materiale con
debole effusività, che lascia passare poco caldo o poco freddo ed all’interno un materiale ad alta
diffusività, in modo da assicurare una buona distribuzione della temperatura.
27
Accumulo termico - progettazione
Bisogna fare alcune considerazioni in fase progettuale:
- L’ordine di grandezza del calore specifico dei materiali da costruzione è
nell’ordine di 1 kJ/(kg K). Per aumentare l’accumulo termico bisogna
pertanto ricorrere a masse elevate e/o ad innalzamento della temperatura
media dei materiali;
- La funzione di accumulo termico e quella di isolamento dovrebbero essere
deputate a materiali diversi (isolamento agli isolanti e accumulo alla parte
strettamente strutturale (calcestruzzo));
- E’ necessario sincronizzare il momento di accumulo termico e quello di
cessione all’ambiente (es. accumulo di giorno e rilascio di notte).
28
Accumulo termico - progettazione
Nel caso invernale, con impianto termotecnico funzionante, l’aria interna si
porta ad una temperatura maggiore di quella delle masse murarie e pertanto si
verifica cessione di energia termica a tali masse.
All’atto dello spegnimento dell’impianto, a seguito degli scambi termici con
l’ambiente esterno e per infiltrazioni, l’aria interna assume una temperatura
inferiore a quella delle masse di accumulo e pertanto si osserva un’inversione di
segno negli scambi termici (sempre che queste ultime siano isolate termicamente
dall’ambiente esterno).
Durante il periodo estivo il comportamento è simmetrico.
Durante il giorno le “rientrate termiche” tendono a riscaldare non solo l’aria interna
ma anche le masse di accumulo. Al tramonto, il fenomeno tende ad invertirsi.
Inoltre, durante le prime ore serali, l’aria esterna ha una temperatura
sufficientemente bassa da poter essere utilizzata per ventilare le strutture di
accumulo ed evitare che queste cedano potenza termica all’ambiente interno.
29
Accumulo termico - esempio
i
e
1
2i
e
1
2
Parete (a) Parete (b)
materiali
Spessore (m)
(W m-1 K-1)
c (kJ kg-1 K-1) (kg m-3)
mattone semipieno
0,1
0,36
0,84
1000
isolante
0,05
0,04
0,67
40
mattone vuoto 0,2
0,25
0,84
600
30
Accumulo termico - esempio
Le due pareti riportate nelle figure sono uguali, questo implica che hanno la
stessa resistenza e trasmittanza termica.
i 2
e 2
2
2
Wh 7,7
m K
Wh 20
m K
WU 0,37
m K
m KR 2,5
W
31
Accumulo termico - esempio
Distribuzione di temperatura Temperatura Parete (a)
Parete (b)
i 20 °C 20 °C
s,i 19,03°C 19,03°C
1 18,95°C 13,05°C
2 9,60°C 3,70°C
s,e 3,62°C 0,33°C
e 0 °C 0 °C
Variazione di temperatura Parete (a)
Parete (b)
s,i-1 0,08°C 5,98°C
1-2 9,35°C 9,35°C
2-s,e 5,98°C 3,37°C
Accumulo termico
Parete (a)
Parete (b)
stratos,i-1 47855,28 kJ/m2 80829,38 kJ/m2
strato1-2 7652,87 kJ/m2 5609,59 kJ/m2
strato2-s,e 33327,98 kJ/m2
8450,06 kJ/m2
totale 88836,14 kJ/m2 94889,03 kJ/m2
La parete b ha un rendimento maggiore della a
(masse maggiori nello strato interno)
32
33
Dal solido semi-infinito alla parete…
Per avere dei risultati attendibili sul comportamento dinamico di una parete e sugli effetti della
sua inerzia termica è necessario affrontare in termini più generali l’integrazione dell’equazione di
Fourier.
La soluzione dell’equazione di Fourier che, con facilità, abbiamo trovato è esatta dal punto di
vista matematico ma si basa su ipotesi poco realistiche, ossia:
o spessore semi-infinito della parete (!!!);
o temperatura sinusoidale sulla faccia di entrata;
Altre sono invece molto più accettabili:
o parete piana indefinita;
o spessore costante;
o mezzo isotropo e omogeneo;
o diffusività del materiale costante.
È facile trovare sui testi di trasmissione del calore le soluzioni a casi relativi a condizioni al
contorno molto particolari e a segnali di ingresso descritti da semplici funzioni analitiche. Molto
più complesso è invece affrontare il problema nelle ipotesi più realistiche di una parete, di
spessore finito, composta da diversi strati e che abbia scambi radiativi e convettivi per
effetto di variazioni di temperatura descritte da una qualsiasi successione di dati numerici.
La UNI EN ISO 13786: metodo di calcolo/1
• Si consideri uno strato di materiale (elemento) che separa le zone n ed m;
• Lo strato è costituito da un materiale omogeneo, isotropo e compreso tra superfici
piane e parallele…
Sulla parete n è applicata una variazione sinusoidale della temperatura
Temperatura media
sulla parete n
Ampiezza della variazione
di temperatura su n
…mediante formule di Eulero…
n m
35
La UNI EN ISO 13786: metodo di calcolo/2
L’equazione di Fourier per la conduzione in regime transitorio (flusso
monodimensionale)… 2
2
1
x a t
…che caratterizzata per andamento sinusoidale della temperatura si scrive come…
2
2
1 1ˆ ˆ ˆ ˆe e e e12 2
i t i t i t i t
n n n n n n
x a t
…che riarrangiata restituisce un’equazione differenziale del 2° ordine
la cui soluzione è del tipo
36
2 ˆcon ny
La UNI EN ISO 13786: metodo di calcolo/3
Considerando:
• il legame costitutivo tra flusso termico e temperatura (in regime monodimensionale)
• le condizioni al contorno su n e m…
ˆ ˆ0
ˆ ˆ0
ˆ ˆ
ˆ ˆ
n n
n n
n m
n m
q q
d
q d q
…posso:
• Trovare la soluzione particolare del problema di Cauchy;
• Correlare le variazioni di temperatura e flusso termico su una parete a
quelle della parete opposta.
n m
d
x
ˆn
ˆnq
ˆm
ˆmq
qx
ˆ ˆ* può differire da se ho accumulo di
energia termica nella struttura...
n mq q
37
N.B. rispetto al regime stabilizzato valido per parete
semi-infinita qui quello che “succede” su m (andamento
della temperatura e del flusso termico!) influenza
temperatura e flusso termico su n!!!
ˆ ˆˆ ˆ; ; ;n n m mq q
UNI EN ISO 13786: la matrice di trasferimento/1
Dalla risoluzione del problema di Cauchy…
• Il legame tra variazione dei flussi termici e variazione di temperature si
può scrivere in maniera matricale come:
• Dove i coefficienti complessi Zmn si calcolano come:
n m
d
x
ˆn
ˆnq
ˆm
ˆmq
11 12
21 22
11 12
21 22
con matrice di trasferimento Z
ˆ ˆ
ˆ ˆ
m n
m n
Z Z
Z Z
Z Z
Z Zq q
con:
38
Esempio della parete monostrato:
..equivale a risolvere il sistema…
…riarrangiando…
1 2
d x
1̂
1q̂
2̂
2q̂
11 122 1
21 222 1
ˆ ˆ
ˆ ˆ
Z Z
Z Zq q
UNI EN ISO 13786: la matrice di trasferimento/2
39
Parete multistrato?
• Giacché il prodotto tra matrici non è commutabile, la
disposizione degli strati influenza il comportamento
globale della parete in regime transitorio!!!
A B B A
Strato d’intercapedine Resistenze superficiali
1 N
d1
x
1̂
1q̂
ˆN
ˆNq
d2 dN
UNI EN ISO 13786: la matrice di trasferimento/3
40
Esempio di parete multistrato…
2 1
11, 2 12, 2 11, 1 12, 1
21, 2 22, 2 21, 1 22, 1
1 1 1
0 1 0 1 0 1
globale e m a m i
m m m mse a si
globale
m m m m
Z Z Z Z Z Z
Z Z Z ZR R RZ
Z Z Z Z
*
dm1 dm2 da
m1 m2 a i e
Muratura 1
Parete
interna
Muratura 2
Parete
esterna
Intercapedine
d’aria
UNI EN ISO 13786: la matrice di trasferimento/4
41
Significato fisico dei coefficienti Zmn/1
legame tra variazioni del flusso termico e della temperatura sui due lati di una parete
con: coefficienti Zmn sono numeri complessi:
cos sin e con ; modulo arg =fasem
i
n mnn nm mZ x iy Z i r ZZ 42
11 122 1
21 222 1
ˆ ˆ
ˆ ˆ
Z Z
Z Zq q
Significato fisico dei coefficienti Zmn/2
11 fattore di smorzamento di temperatura: ampiezza delle variazioni di temperatura, ovvero l'ampiezza delle
variazioni di temperatura sul lato 2 come effetto di una variazione di temperatura di ampie
Z
11
21
zza di 1 K sul lato 1;
sfasamento delle variazioni di temperatura sui due lati;
ampiezza del flusso termico attraverso il lato 2 come effetto di una variazione periodica della temperatura
sul la
Z
21
12
to 1 con un ampiezza di 1 K;
sfasamento tra la variazione del flusso termico attraverso il lato 2 e la variazione della temperatura sul lato 1;
ampiezza della variazione di temperatura sul lato Z
2
12
2 come effetto di una variazione periodica del flusso termico
sul lato 1 con un ampiezza di 1W m ;
sfasamento tra la variazione della temperatura sul lato 2 e la variazione del flusso termico atttra
22
verso il lato 1;
fattore di smorzamento del flusso termico: ampiezza delle variazioni del flusso termico, ovvero l'ampiezza delle
variazioni di flusso termico sul lato 2 come effetto di una variazio
Z
2
22
ne di ampiezza del flusso di 1W m sul lato 1;
sfasamento delle variazioni di flusso termico attraverso i due lati della parete.
arg2 2
ij ij ij
T Tt Z
Il tempo di ritardo tra il massimo dell’effetto (j) e il massimo della corrispondente causa (i) si valuta come
sfasamento dell’elemento Zij della matrice di trasferimento:
*Ad esempio ∆t12 rappresenta il ritardo con cui si verifica il massimo della temperatura
sul lato 2 (effetto) rispetto al massimo del flusso termico sul lato 1 (causa). 12 122
Tt
43
Matrice delle ammettenze/1
Nota la matrice di trasferimento [Z] si possono valutare i parametri caratteristici del
comportamento in regime dinamico delle strutture a seguito di una variazione sinusoidale delle
condizioni al contorno, in particolare…
Possiamo riscrivere il legame tra variazioni dei flussi termici e variazioni delle temperature
introducendo la matrice delle ammettenze [Y]:
1 11 1 1
2 2212 2 2
ˆ ˆˆ 11
ˆ ˆˆ 1
q ZZ
q ZZ
1 1 11 12 1
2 21 222 2
ˆ ˆˆ
ˆ ˆˆ
q Y YY
q Y Y
11 2211 12 21 22
12 12 12 12
1 1; ; ; .
Z ZY Y Y Y
Z Z Z Z ...con:
Ammettenza termica Ymm [W/m2K] : è un numero complesso definito come l’ampiezza del flusso
termico attraverso la superficie del componente adiacente alla zona m rispetto all’ampiezza della
variazione di temperatura nella stessa zona, quando la temperatura nell’altro lato è mantenuta
costante.
2 1
1 11 2 2211 222
12 12ˆ ˆˆ 1 20 00
ˆ ˆ ˆW;
ˆ ˆ ˆm Kn
mmm
m
q q Z q ZY Y Y
Z Z
44
Matrice delle ammettenze/2
Ammettenza termica periodica Ymn (Ymn) [W/m2K] : è un numero complesso definito come
l’ampiezza del flusso termico attraverso la superficie del componente adiacente alla zona m (n)
rispetto all’ampiezza della variazione di temperatura nella zona n (m), quando la temperatura nella
zona m (n) è mantenuta costante.
2
1
212 2
12ˆˆ 1 00
121 2
12ˆˆ 2 00
ˆ ˆ 1 W;
ˆ ˆ m K
ˆ ˆ 1 W;
ˆ ˆ m K
n
m
nmn
m
mnm
n
q qY Y
Z
q qY Y
Z
m n
ˆm
ˆmq
ˆ 0n
Trasmittanza termica periodica Ymn Ammettenza termica Ymm
N.B.
Per definizione:
Y12 =Y21
Y11≠Y22
m n
ˆ 0m
ˆmq
ˆn
12t
45
Altri parametri/1
Coefficiente di smorzamento (o fattore di decremento), f: rapporto tra la trasmittanza termica
periodica (modulo) e la trasmittanza termica (U0) valutata secondo la ISO 6946 senza tener conto
dei ponti termici
122
0 01
ˆ 1
ˆ
Yqf
U U
Profondità di penetrazione periodica di un’onda termica in un materiale, δ: profondità alla
quale l'ampiezza delle variazioni di temperatura è ridotta di un fattore e (base dei logaritmi naturali,
e = 2,718…) in un materiale omogeneo di spessore infinito soggetto a variazioni sinusoidali di
temperatura sulla sua superficie T
c
Da studi effettuati con monitoraggi e simulazioni di edifici campione è risultata verificata l’efficacia
dell’approccio con la trasmittanza termica periodica Ymn per ottimizzare il risparmio energetico nella
climatizzazione di un edificio. Riconducendo il problema estivo essenzialmente ai flussi entranti dall’esterno
(irraggiamento solare e trasmissione conduttiva delle pareti esterne), al fine di ridurre il contributo dei carichi
esterni, la limitazione della Ymn, in effetti, presenta una sua validità.
Tuttavia, laddove vengano considerati anche i carichi interni, l’uso di un involucro leggero è fortemente
coibente è controindicato, non tanto dal punto di vista del risparmio energetico, ma soprattutto dal punto di
vista del comfort abitativo. 46
Altri parametri/2
Capacità termica areica, κm: rapporto tra capacità termica e l'area dell'elemento in esame
1mm mm mn
CY Y
A
11 221 2 2
12 12
1 1 J;
2 2 m K
Z ZT T
Z Z
N.B. elevati valori delle capacità
termiche areiche significa avere elevata
capacità di immagazzinare calore,
pertanto, il fattore di utilizzazione degli
apporti gratuiti aumenta al crescere delle
capacità termiche areiche.
Capacità termiche areiche per un componente che separa due zone
N.B.
• In regime invernale per poter sfruttare in modo razionale i carichi termici solari occorre disporre di pareti con
elevate capacità areiche interne. In estate è necessario che le pareti siano in grado di ridurre e ritardare
sensibilmente i picchi di temperatura sulla superficie interna della parete in modo da attenuare il flusso termico
ceduto all’interno.
• Anche la massa termica esposta verso lo spazio interno (capacità areica interna) ha un’efficacia notevole sulla
riduzione dei picchi dei carichi di raffrescamento estivo dovuti agli apporti gratuiti favorendo lo smorzamento
della temperatura interna grazie alla capacità di accumulo.
• In pratica bassi valori del fattore di decremento f congiuntamente ad alti valori della capacità termica areica
interna e alti valori nello sfasamento della trasmittanza termica periodica denotano migliori caratteristiche delle
pareti nell’attenuazione degli effetti delle sollecitazioni termiche esterne estive. 47
UNI EN ISO 13786: metodo di calcolo
Procedura
La procedura è la seguente:
1. identificare i materiali costituenti gli strati del componente edilizio e lo spessore di questi strati
e determinare le caratteristiche termiche dei materiali;
2. specificare il periodo delle variazioni in corrispondenza delle superfici;
3. calcolare la profondità di penetrazione per il materiale di ogni strato;
4. determinare gli elementi della matrice di trasferimento per ciascuno strato;
5. moltiplicare le matrici di trasferimento di ogni strato, escludendo quelle degli strati periferici,
nell'ordine corretto per ottenere la matrice di trasferimento del componente.
Periodo delle variazioni termiche
La definizione delle caratteristiche termiche dinamiche e le espressioni per il
calcolo di queste sono valide per qualsiasi periodo delle variazioni termiche.
I valori delle caratteristiche termiche dinamiche dipendono dai periodi. Se si
considera più di un periodo, deve essere aggiunto un suffisso supplementare
a tutte le quantità interessate per fare distinzione tra i valori relativi ai vari
periodi. Periodi di tempo pratici sono:
• un'ora, che corrisponde a variazioni temporali molto piccole, come quelle
relative
• a sistemi di controllo della temperatura;
• un giorno, corrispondente a variazioni meteorologiche e di temperatura
giornaliere;
• una settimana, corrispondente a medie a termine più lungo dell'edificio;
• un anno, utile per il trattamento dello scambio termico attraverso il terreno.
Dati richiesti
I dati richiesti per calcolare le caratteristiche
termiche dinamiche sono:
a) i disegni dettagliati del prodotto, con le
dimensioni;
b) per ogni materiale utilizzato nel prodotto:
- la conduttività termica, λ;
- la capacità termica specifica, c;
- la densità, ρ.
Questi valori devono essere i valori di progetto dei
materiali utilizzati. 48
UNI EN ISO 13786: report dei risultati
Rapporto di calcolo
Il rapporto di calcolo deve comprendere la descrizione del componente edilizio, il suo utilizzo normale
(parte dell'involucro o componente interno) e l'elenco delle zone a contatto con esso.
Ogni parte omogenea deve essere chiaramente definita, con le sue dimensioni e l'identificazione del
materiale utilizzato per la parte, così come la conduttività termica, la densità e la capacità termica specifica
usata per i calcoli.
Il rapporto deve fornire per ogni componente le conduttanze termiche periodiche e le capacità
termiche, insieme al periodo T, utilizzati per i calcoli.
In aggiunta, per componenti piani costituiti da strati omogenei, il rapporto deve contenere:
l'area dell'elemento;
una lista degli strati a cominciare dal lato 1; il lato 1 adottato nei calcoli deve essere chiaramente indicato;
per componenti dell'involucro edilizio, il lato 1 deve essere il più interno;
i quattro elementi della matrice di trasferimento, Z; questi numeri complessi sono identificati da modulo e
argomento, in unità angolari; gli argomenti possono essere anche convertiti nelle corrispondenti variazioni
temporali;
le due ammettenze termiche, rappresentate da modulo e argomento;
il fattore di decremento;
la trasmittanza termica, calcolata in accordo con la EN ISO 6946.
L'inverso della matrice Z, corrispondente alla matrice di trasferimento del componente invertito, deve essere
fornito anche per i componenti dell'involucro edilizio che potrebbero essere installati con uno o l'altro lato in
corrispondenza dell'ambiente esterno. Se il calcolo è stato effettuato per diversi periodi, i risultati devono
essere forniti per ogni periodo. 49
ESERCITAZIONE
• Adolfo F. L. Baratta, Luigi Venturi; Prestazioni termiche di pareti perimetrali in regime
dinamico: valutazione comparativa tra 5 soluzioni tecniche di pareti perimetrali multistrato in
elementi forati di laterizio.
• GIOVANNI SEMPRINI - COSIMO MARINOSCI; Requisiti prestazionali degli edifici ed aspetti
energetici
• Dal .pdf “Confronto strutture utile per slide”
56
58
• La trasmittanza termica presenta valori compresi fra 0.31 W/m2K (soluzione E) e 0.72
W/m2K (soluzione C): quest’ultima stratificazione non è pertanto conforme agli specifici
disposti normativi in nessuna zona climatica. Pur tuttavia, la soluzione C e la
corrispondente con isolante in intercapedine (soluzione E) presentano il miglior
comportamento di inerzia termica con uno sfasamento, rispettivamente, di 13.0 e 15.47 ore
e una attenuazione del 16 e 9%,
• La soluzione completamente in elementi forati (8.0+12.0 cm) e intercapedine isolata offre
prestazioni di trasmittanza termica che, nel caso di assenza di una intercapedine d’aria e per
uno spessore complessivo di soli 32.0 cm (soluzione A), ne limita l’uso a partire dal 2010
alle sole zone climatiche A, B e C; peraltro, con uno spessore di 37.0 cm e intercapedine
d’aria (soluzione B) si presenta come conforme in qualsiasi zona climatica, ad eccezione
della zona F.
• Sotto il profilo della inerzia termica,entrambe le soluzioni (A e B) presentano, in tutti e due
gli spessori, un buon sfasamento (10,10 e 11,20 ore), mentre meno efficaci risultano sotto il
profilo dell’attenuazione, pur se con valori soddisfacenti (32 e 24%).
• La soluzione mista, forato più elemento pieno (soluzione D), presenta una buona resistenza
termica (0.37 W/m2K),un buono sfasamento (11.80 ore) e una discreta attenuazione (22%).
Inerzia termica: esempi di pareti
Inerzia termica: esempi di pareti
59
Componenti verticali come il n. 2 e il 3, aventi una massa superficiale poco inferiore al limite di 230
kg/m2, hanno un ritardo temporale dello stesso ordine di grandezza (circa 11 ore) di quelli aventi una
massa superficiale maggiore (n. 4 e 6).
Inerzia termica: esempi di pareti
60
• Si può affermare che il limite dei 230 kg/m2 per la massa superficiale, sicuramente è uno
strumento che classifica alcune strutture come ottimali per avere dei valori di sfasamento
superiori alle 10 ore, ma non basta per valutare altri effetti che influenzano il comfort degli
ambienti.
• Per esempio, la capacità termica del lato interno di un componente è molto influenzata dal
tipo, dalla posizione e dallo spessore dello strato di isolante. Esso garantisce una forte
resistenza termica sia in regime stazionario che in regime dinamico, ma limita o accresce la
capacità di accumulo termico degli strati più interni di una parete.
• Il componente “4”, formato da un blocco in laterizio placcato su entrambi i lati, presenta una
capacità termica inferiore rispetto agli altri componenti, proprio per la presenza di questi
materiali isolanti.
• Quindi sul lato interno l’effetto ridotto di accumulo di calore non avrebbe alcun beneficio sul
comfort ambientale. Per questo motivo la posizione degli strati, anche se non influente in
regime invernale (relativamente al calcolo della trasmittanza), in regime estivo ha molta
importanza. Un isolante posto verso il lato esterno sicuramente smorza maggiormente le
variazioni di temperatura esterna ed accresce la capacità termica del lato interno.
• Infine c'è da osservare che per alcuni componenti come il “3”, che presentano anche un strato
di intonaco interno, la massa superficiale potrebbe raggiungere valori maggiori di 230 kg/m2
aumentando di poco lo spessore dello stesso intonaco (da 1.5 cm a 2 cm!).
61
Inerzia termica: esempi di pareti
Per masse superficiali molto
elevate il valore del ritardo
temporale risulta sempre meno
evidente: i componenti 5 e 7, pur
presentando masse superficiali
molto diverse tra loro presentano
praticamente lo stesso valore di
sfasamento.
N.B. In generale un aumento degli
spessori della parete comporta un
aumento del ritardo temporale con
cui i picchi delle oscillazioni si
verificano, mentre, un aumento
delle capacità termiche areiche
comporta un aumento del fattore di
decremento, ovvero una riduzione
di ampiezza delle oscillazioni
periodiche.