Corso di Economia degli intermediari finanziari

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Corso di Economia degli intermediari finanziari prof. Danilo Drago

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Corso di Economia degli intermediari finanziari. prof. Danilo Drago. Politica dei prestiti. Politica dei prestiti. Insieme di scelte finalizzate a definire. CRITERI DI VALUTAZIONE FIDI. VOLUME. COMPOSIZIONE. Politica dei prestiti: volume. - PowerPoint PPT Presentation

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Corso diEconomia degli

intermediari finanziari

prof. Danilo Drago

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Politica dei prestiti

Politica dei prestiti

VOLUME

Insieme di scelte finalizzate a

definire

COMPOSIZIONE

CRITERI DI VALUTAZIONE

FIDI

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Politica dei prestiti: volume

Massimizzazione del volume degli

impieghi

Fattori interni alla banca

Fattori esterni alla banca

Variabili che determinano l’andamento della domanda di credito

•Obiettivi del soggetto economico: massimizzazione profitto (neutralità/avversione al rischio)

•Caratteristiche mezzi amministrati (quantità e qualità di raccolta e capitale proprio)

•Struttura e organizzazione della banca (dimensione aziendale e strutture preposte all’analisi di fido)

Altri vincoli•ROB

•Coefficienti patrimoniali

•Altre limitazioni al rischio

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Importanza dei prestiti

Rappresentano la principale fonte primaria del risultato aziendale

Sono il veicolo più efficace per avviare relazioni di clientela (relationship vs transaction lending)

Costituiscono la principale ragion d’essere delle banche (teoria dell’intermediazione finanziaria)

Lo sviluppo del volume dei prestiti dipende però da un insieme di fattori, esterni e interni all’azienda (crescita

sostenibile)

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Banche italiane - composizione dell'attivo dati al 31/12/2005

milioni di € %

cassa 26.752 0,9%

Rapporti attivi con Banca d'Italia, BCE, Tesoro 14.777 0,5%

Rapporti attivi con banche 466.660 15,1%

Rapporti attivi con clientela ordinaria 1.249.421 40,5%

- c/c attivi 220.687 7,2%

- pronti contro termine 13.798 0,4%

- prestiti personali 24.818 0,8%

- finanziamenti all'export 16.708 0,5%

- finanziamenti all'import 11.994 0,4%

- mutui 572.379 18,6%

- altri impieghi 342.589 11,1%

- sofferenze 46.448 1,5%

Valori mobiliari 273.033 8,8%

Partecipazioni 123.847 4,0%

Immobili e attività immobilizzate 46.444 1,5%

Effetti e altri titoli di credito 178.035 5,8%

Debitori diversi 225.910 7,3%

Voci residuali dell'attivo 480.285 15,6%

TOTALE 3.085.164 100,0%

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Impieghi delle bancheper area geografica e comparti di attività economicadati al 31/12/2005

ITALIA NORD CENTRO SUD

Impieghi (milioni di €) 1.237.951 62,0% 23,4% 14,6%

Amministrazioni pubbliche 4,4% 2,0% 10,8% 4,7%

Società finanziarie 12,1% 14,5% 11,4% 2,9%

Società non finanziarie 51,7% 55,1% 47,7% 44,0%

- industria 18,0% 20,8% 13,2% 14,1%

- edilizia 6,8% 6,2% 8,0% 7,6%

- servizi 25,8% 27,2% 25,2% 20,7%

Famiglie produttrici 6,4% 5,7% 5,6% 10,9%

Famiglie consumatrici 25,3% 22,7% 24,4% 37,5%

TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

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Finanziamenti per cassaDistribuzione per linee di fido e area geografica (31/12/2005)

utilizzato/ accordato

utilizzato A breve termine

In valute non euro

Con garanzia reale

ITALIA 67,0% 100% 41,1% 1,6% 39,2%

N.Ovest 64,2% 100% 43,1% 1,6% 35,7%

N.Est 66,7% 100% 44,1% 2,0% 41,0%

Centro 68,9% 100% 37,2% 1,4% 38,2%

Sud 74,4% 100% 35,9% 1,5% 49,2%

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Politica dei prestiti: composizione (1)

I prestiti sono rischiosi

L’efficacia delle politiche di composizione rende più capiente il plafond di rischio prefissato (la cui misura dipende dal grado di avversione al rischio della banca)

Le decisioni della banca sulla composizione riguardano

Diversificazione settoriale e geografica

Classi di importo: ripartizione e frazionamento dei fidi (v. però fidi multipli)

Strutture tecniche dei

prestiti

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Politica dei prestiti: composizione (2)

Le decisioni sulla composizione sono influenzate

Fattori esterni:

•Dinamica grandezze aggregate

•Struttura attività economiche

•Struttura del mercato bancario

Fattori interni:

•Funzione obiettivo

•Caratteristiche mezzi amministrati

•Caratteristiche strutturali e organizzative

Vincoli pubblici (vigilanza):

•Vincoli sull’operatività a medio-lungo termine

•Limiti alla concentrazione dei rischi (norme sui grandi rischi)

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Politica dei prestiti: composizione (3)

vigilanza

Vincoli relativi all’operatività a medio-lungo termine:

•Nessun vincolo per banche con: a) patrimonio > 1 mld di Euro; b) patrimonio > 25 ml di Euro (se appartenenti a gruppi bancari con patrimonio consolidato > 1 mld di Euro); c) struttura passivo prevalentemente a medio-lungo termine

•Nessun vincolo ma necessaria autorizzazione per banche con: a) patrimonio > 25 ml di Euro; b) nei 2 anni precedenti alla richiesta di autorizzazione effettuavano finanziamenti a medio-lungo t. in misura > 10% della raccolta

•Limite entro il 30% della raccolta per tutte le altre banche

Norme sui grandi rischi:

•Limite globale: ammontare grandi rischi < 8 volte patrimonio di vigilanza

•Limite individuale: ciascuna posizione di rischio < 25% patrimonio di vigilanza

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Politica dei prestiti: criteri di valutazione fidi (1)

fido

Duplice accezione di fido:

•Impegno della banca di mettere a disposizione del cliente una certa somma (o assumere/garantire per conto del cliente un’obbligazione)

•Importo massimo di credito che è disponibile a concedere

Conseguenze:

•Utilizzazione secondo diverse modalità

•1 o più prestiti

Concessione previa istruttoria finalizzata a:

•Valutare la capacità di credito del richiedente prestito

•Verificare la compatibilità della richiesta di affidamento con gli obiettivi della banca (dimensione e composizione del portafoglio prestiti)

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Politica dei prestiti: criteri di valutazione fidi (2)

Valutazione della capacità di credito del richiedente

Apprezzamento del rischio:

•Economico

•Finanziario

Criteri di analisi:

•Statici

•Dinamici

Indicatori

Vuol dire

Strumenti

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tipo di analisi

obiettivi indicatori strumenti

attività reali costituibili in garanzia valore attività realicerte poste dell'attivo (crediti, scorte) valore poste dell'attivopatr. etto misura p.n.

tutela puntualità rimborso

poste di bilancio e loro aggregati in grado di esprimere la situazione di liquidità del richiedente

CCN, rapporto corrente, prova acida

tutela puntualità rimborso flusso netto di cassa bilanci preventivi di cassa

diverse configurazioni di reddito (risultato operativo, cash flow bilanci prospettici

tutela rischio di perdita

statico patrimoniali

dinamico reddituali

tutela rischio di perdita

Politica dei prestiti: criteri di valutazione fidi (3)

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Tipi di analisi di fido

Analisi di fido

Qualitative (judgmental, expert system): set di informazioni elaborate dall’analista fidi secondo una metodologia destrutturata tesa a produrre un giudizio argomentato sull’affidabilità del richiedente credito. In particolare, l’esperto prende in considerazione: la reputazione del richiedente prestito; la sua situazione economica (storica, attuale e prospettica); la sua situazione finanziaria (storica, attuale e prospettica); la sua situazione patrimoniale e la capacità di offrire garanzie collaterali.

Quantitative (modelli di valutazione automatica): set di informazioni elaborate attraverso metodologie predefinite che fanno ricorso a tecniche statistiche e/o a modelli matematici. L’esito delle analisi quantitative consiste in un giudizio sintetico (probabilità di insolvenza o score). E’ possibile distinguere i modelli di credit scoring dagli altri modelli (che utilizzano la teoria finanziaria e ricorrono a dati di mercato per stimare la probabilità di insolvenza)

Approccio tradizionale

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Rating (1)•“I processi di rating sono finalizzati ad assegnare un prenditore o una specifica operazione di finanziamento a una tra più classi di rischio predefinite in modo contiguo e ordinale, normalmente indicate con lettere o numeri, e a cui verranno collegati un grado di rischio tipico e prezzi uniformi: le metodologie di determinazione del rating spaziano, in principio, su tutto lo spettro delle tecniche note di valutazione dei fidi, tra cui anche quelle automatiche.” (De Laurentis, 1998)

•L’assegnazione di un rating non avviene in via definitiva, esso è soggetto a cambiamenti in funzione della variazione che nel tempo può interessare la qualità dei clienti assegnatari dei rating, variazione che può essere positiva (upgrading) o negativa (downgrading)

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•Obligor rating vs facility rating

•Il facility rating presuppone valutazioni ulteriori e più accurate rispetto all’obligor rating

•Il facility rating può essere attribuito in una fase successiva all’analisi di fido, quando cioè il prestito è già stato erogato

•L’attribuzione del facility rating implica l’utilizzo di un concetto di rischio (perdita attesa) più ampio rispetto a quello utilizzato per l’obligor rating: presuppone la considerazione di tutte le componenti di rischio e cioè, oltre che della PD, anche della LGD (e quindi del recovery rate) – che a sua volta dipende dalla seniority del prestito e dalla qualità delle garanzie – e della UGD (usage given default) – che dipende dalla natura del commitment e dalla rating history del cliente

Rating (2)

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Esempio di rating esterni su (Moody’s) Aaa - Obbligazioni con il più basso rischio di investimento: è sicuro il pagamento sia degli

interessi sia del capitale. Il mutamento delle condizioni economiche non altera la sicurezza dell'obbligazione

Aa - Obbligazioni di alta qualità. Nel lungo periodo sono esposti a pericoli maggiori rispetto a Aaa

A - Obbligazioni di qualità medio-alta. Scetticismo sul futuro

Baa - Obbligazioni di qualità media. Sono sia investment grade che Non-investment Grade

Ba - Obbligazioni caratterizzate da elementi speculativi

B - Obbligazioni che non possono definirsi investimenti desiderabili. La garanzia di interessi e capitale è piccola nel lungo periodo

Caa - Obbligazioni di bassa qualità: possono risultare inadempienti o possono esserci elementi di pericolo con riguardo al capitale o agli interessi

Ca - Obbligazioni altamente speculative: sono spesso inadempienti o scontano altre marcate perdite

C - Obbligazioni con prospettive estremamente basse di pagamento

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ANALISI DI FIDO

PRESTITO

MONITORING

SCADENZA

si cliente

no cliente

-definizione forma tecnica

-definizione altre condizioni contrattuali

nessuna variazione condizioni

variazione condizioni

valutazione negativa

valutazione positiva

qualità invariata

qualità variata

FASE I

FASE II

FASE III

FASE IV

OBLIGOR/FACILITY RATING

DOWNGRADING/UPGRADING

Ciclo di vita dei prestiti (e rating)

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Classificazione e valutazione dei crediti

Crediti in bonis Incagli Sofferenze Perdite

Esposizioni verso affidati in temporanea obiettiva difficoltà superabile in un congruo periodo di tempo

Crediti verso soggetti in stato di insolvenza (anche se non accertato giudizialmente)

Posizioni regolari

Crediti verso soggetti in stato di insolvenza accertato giudizialmente

Monitoring •Azioni di richiamo

•Ristrutturazione

Azioni di recupero e escussione

Azioni legali