Corso di dottorato in Studi Storici, Geografici e...

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Ultima modifica 04/10/2018 Corso di dottorato in Studi Storici, Geografici e Antropologici anno accademico 2018-2019 Syllabus dei corsi Seminario: Metodi quantitativi Scuola di Dottorato in Studi Storici Geografici e Antropologici, Università di Venezia, Padova e Verona Irene Barbiera Il seminario ha lo scopo di rendere familiari i dottorandi con i metodi di analisi quantitativa nelle discipline storiche, geografiche e antropologiche. Sarà articolato in due parti. Una prima parte più teorica proporrà una riflessione sulle fonti di diversa natura: stoiche qualitative e quantitative, geografiche e antropologiche, sulla loro formazione e attendibilità e sulla possibilità di un loro uso in chiave quantitativa. A tale riguardo sarà anche utile considerare i diversi metodi di campionamento e somministrazione dei questionari, operati nelle indagini campionarie a stampo demografico e sociologico (utili per chi compie ricerca sul campo) perché permettono di riflettere in modo approfondito sul problema della rappresentatività dei dati e sul significato dei dati mancanti. La seconda parte sarà più prettamente pratica e si svolgerà in un laboratorio di informatica. Verranno presi in considerazione diversi metodi per quantificare i dati presenti nelle fonti; i partecipanti dovranno elaborare degli obiettivi di analisi di una fonte a scelta; dovranno quindi decidere che variabili prendere in considerazione e creare un database usando il programma Excel. Infine si vedrà come elaborare i dati sempre attraverso l’uso di Excel, come creare grafici per rappresentare i risultati e come interpretare i risultati ottenuti. Ai partecipanti si chiede di portare, se possibile, le fonti che usano per le proprie ricerche o delle proprie esperienze di ricerca sul campo che saranno la base per le riflessioni teoriche e le esercitazioni pratiche. In alternativa la docente fornirà dei materiali su cui svolgere le attività. 1° blocco (Padova, palazzo Liviano, aula Diano, Dip. Beni Culturali, Piazza Capitaniato, 7) 8 ottobre 2018 ore 15-18 1. Introduzione: a) perché l’analisi quantitativa, b) alcuni esempi di studio 2. Le fonti: a) Studiare le fonti con un approccio quantitativo: fonti numeriche e fonti quantitative b) Esercitazione: Riflessione in termini quantitativi sulle fonti: ciascuno dovrà provare a “quantificare” le fonti che usa per la propria ricerca 3. Il campionamento: a) La costruzione di una fonte: campionamento ed errori campionari b) Somministrare un questionario: l’esempio dello studio sulla violenza contro le donne c) attendibilità e interpretazione dei dati 2° blocco (Padova, Complesso S. Caterina, aula ASID 17, Dip. Scienze Statistiche, Via C. Battisti 241)

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Corso di dottorato in Studi Storici, Geografici e Antropologici

anno accademico 2018-2019

Syllabus dei corsi

Seminario: Metodi quantitativi

Scuola di Dottorato in Studi Storici Geografici e Antropologici, Università di Venezia, Padova e Verona

Irene Barbiera

Il seminario ha lo scopo di rendere familiari i dottorandi con i metodi di analisi quantitativa nelle discipline

storiche, geografiche e antropologiche. Sarà articolato in due parti.

Una prima parte più teorica proporrà una riflessione sulle fonti di diversa natura: stoiche qualitative e

quantitative, geografiche e antropologiche, sulla loro formazione e attendibilità e sulla possibilità di un loro

uso in chiave quantitativa. A tale riguardo sarà anche utile considerare i diversi metodi di campionamento e

somministrazione dei questionari, operati nelle indagini campionarie a stampo demografico e sociologico

(utili per chi compie ricerca sul campo) perché permettono di riflettere in modo approfondito sul problema

della rappresentatività dei dati e sul significato dei dati mancanti.

La seconda parte sarà più prettamente pratica e si svolgerà in un laboratorio di informatica. Verranno presi

in considerazione diversi metodi per quantificare i dati presenti nelle fonti; i partecipanti dovranno

elaborare degli obiettivi di analisi di una fonte a scelta; dovranno quindi decidere che variabili prendere in

considerazione e creare un database usando il programma Excel. Infine si vedrà come elaborare i dati

sempre attraverso l’uso di Excel, come creare grafici per rappresentare i risultati e come interpretare i

risultati ottenuti.

Ai partecipanti si chiede di portare, se possibile, le fonti che usano per le proprie ricerche o delle proprie

esperienze di ricerca sul campo che saranno la base per le riflessioni teoriche e le esercitazioni pratiche. In

alternativa la docente fornirà dei materiali su cui svolgere le attività.

1° blocco (Padova, palazzo Liviano, aula Diano, Dip. Beni Culturali, Piazza Capitaniato, 7)

8 ottobre 2018 ore 15-18

1. Introduzione:

a) perché l’analisi quantitativa, b) alcuni esempi di studio

2. Le fonti:

a) Studiare le fonti con un approccio quantitativo: fonti numeriche e fonti quantitative

b) Esercitazione: Riflessione in termini quantitativi sulle fonti: ciascuno dovrà provare a “quantificare” le fonti che usa per la propria ricerca

3. Il campionamento:

a) La costruzione di una fonte: campionamento ed errori campionari

b) Somministrare un questionario: l’esempio dello studio sulla violenza contro le donne

c) attendibilità e interpretazione dei dati

2° blocco (Padova, Complesso S. Caterina, aula ASID 17, Dip. Scienze Statistiche, Via C. Battisti 241)

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9 ottobre 2018 ore 15-18

4. L’analisi quantitativa: a) Unità statistiche e variabili (numeriche e quantitative)

b) Analisi dei dati

5. Il database:

a) Come si predispone un database: che cosa vogliamo sapere dalle nostre fonti

b) creazione delle variabili e inserimento dei dati

10 ottobre ore 15-18

6. Analisi quantitativa dei dati:

a) tabelle di frequenza

b) Le misure di tendenza centrale

c) Analisi bivariata

7. Interpretare e rappresentare i dati:

d) Visualizzare i dati: tabelle e grafici

e) Interpretare i dati

Testi che verranno discussi durante il seminario dell’8 ottobre

Furet F, Il quantitativo in Storia, in Le Goff J. E Nora P. (a cura di), Fare Storia, 1981, pp. 3-23.

Indagine ISTAT: La violenza contro le donne fuori e dentro la famiglia e nota metodologica, 2014.

Testi di riferimento per i seminari del 9 e 10 ottobre

Iezzi D.F, Statistica per le scienze sociali, 2014.

Giuliani D., Dickinson M.M., Analisi Statistica con Excel, 2015.

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Seminario Fonti, edizioni di fonti, ideologia

Il corso intende proporre ai dottorandi interessati, attraverso l’analisi di cinque case-studies, relativi ad

altrettante tipologie di fonti prodotte tra il medioevo e il Risorgimento, una riflessione sulle diverse finalità

ideologiche che presiedono al lavoro di produzione di una fonte e, a partire dal XVII secolo, alle imprese

editoriali di corpora documentari, nonché sull’uso ideologico e propagandistico di fonti ed edizioni nei

differenti contesti politici e sociali.

Per favorire una partecipazione consapevole e attiva, a tutti i dottorandi è richiesta la lettura preliminare

dei testi indicati per ciascuna lezione.

Programma e Relatori:

lunedì 8 ottobre 2018, Padova, ore 15-17:

Flavia De Rubeis (Venezia): Le fonti epigrafiche dall'età romana alla prima metà del secolo XX: uso e derive

ideologiche tra XIX e XX secolo.

Lettura consigliata: A. Petrucci, La scrittura. Ideologia e rappresentazione, Torino 1986.

martedì 9 ottobre 2018, Padova, ore 15-17:

Gianmarco Deangelis (Padova): Cristo e Cesare. Immagini e racconto della morte di Berengario I

nell'Antapodosis di Liutprando da Cremona.

Lettura consigliata: 1) Paolo Chiesa, Leggere l'«Antapodosis», in Liutprando, Antapodosis, a cura di Paolo

Chiesa, con una Introduzione di Girolamo Arnaldi, Milano 2015, pp. XLI-LX; 2) Liutprando, Antapodosis, a

cura di Paolo Chiesa, con una Introduzione di Girolamo Arnaldi, Milano 2015, pp. 156-163 (i passi specifici

sulla morte del re); 3) Giuseppe Albertoni, Berengario I e la sua rappresentazione nei Gesta Berengarii, in

Gesta Berengarii. Scontro per il regno nell’Italia del X secolo, a cura di Francesco Stella, Pisa 2009, pp. 25-47.

mercoledi 10 ottobre 2018, Padova, ore 15-17:

Mario Infelise (Venezia): Pubblicare Paolo Sarpi: Stato e Chiesa in Europa attraverso le vicende delle edizioni

degli scritti di Sarpi tra XVII e XXI secolo.

Lettura consigliata: Sulla figura di Sarpi, A. Barzazi, P.S., in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 90 (2017)

(http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-sarpi_%28Dizionario-Biografico%29/). Sul tema della fortuna

M. Infelise, Ricerche sulla fortuna editoriale di P. S. (1619-1799), in C. Pin (ed.) Ripensando Paolo Sarpi,

Venezia, Ateneo Veneto, 2006, pp. 519-546; Il S. di Francesco Griselini. Una rilettura illuministica?, in

Dall’origine dei Lumi alla Rivoluzione, a cura di D. Balani, D. Carpanetto, M. Roggero, Roma 2008, pp. 245-

265 (entrambi reperibili in Academia.edu).

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giovedì 15 novembre, Venezia, ore 10-12:

Gian Maria Varanini (Verona): La riedizione dei 'Rerum italicarum scriptores tra Ottocento e Novecento, 'un

dovere della nuova Italia’.

Lettura consigliata: G. Arnaldi, L’Istituto storico italiano per il medio evo e la ristampa dei RIS muratoriani,

in «Bullettino dell’Istituto storico per il Medio Evo», 100 (1995-1996), pp. 1-15, poi in G. Arnaldi,

Conoscenza storica e mestiere di storico, Bologna 2010, pp. 565-578.

giovedì 22 novembre, Venezia, ore 15-17:

Enrico Francia (Padova): Fonti risorgimentali e celebrazioni novecentesche della Nazione: 1911, 1961, 2011.

Lettura consigliata: Catherine Brice, Il 1911 in Italia. Convergenza di poteri, frazionamento di

rappresentazioni, in "Memoria e Ricerca", fasc. 34, 2010

Emilio Gentile, La Grande Italia. Il mito della nazione nel XX secolo, Roma-Bari, Laterza, 2005, pp. 5-18, 386-

407

Massimo Baioni, Risorgimento e Resistenza. Da Italia ’61 al ventennale della Liberazione, in Celebrare la

nazione. Grandi anniversari e memorie pubbliche nella società contemporanea, a cura di M. Baioni, F. Conti,

M. Ridolfi, Milano, Silvana editore, 2010, p247-263

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Alessandro Casellato

Storia orale: buone pratiche per una ricerca libera e consapevole

Il seminario intende riflettere sulle pratiche di ricerca sul tempo presente e sulla storia recente, e aiutare gli

studenti a essere consapevoli dei risvolti di tipo etico e giuridico che talvolta sono connessi alle loro

ricerche. Si presenteranno il lavoro svolto in seno all'AISO per la stesura del documento "Buone pratiche

per la storia orale", il confronto che è seguito con altre associazioni scientifiche, alcuni casi controversi che

hanno coinvolto ricercatori, dottorandi, laureandi.

Testi di riferimento:

1. «Buone pratiche di storia orale»: questioni etiche, deontologiche, giuridiche. Atti del convegno, Trento,

13-14 novembre 2015, in “Archivio trentino”, 1/2016 (sarà fornito in pdf agli iscritti al seminario)

2. Anton Čechov, Né per fama, né per denaro. Consigli di scrittura e di vita, a cura di Piero Brunello, Roma,

minimum fax, 2015.

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SEMINARIO - IL METODO ETNOGRAFICO

8 e 22 novembre 2018 dalle ore 15.00 alle 18.00,

Dip Studi Umanistici, Aula piccola, 2° piano Malcanton Marcorà,

Franca Tamisari

Dip. Studi Umanistici

Ca’ Foscari Università Venezia

Il seminario prende le mosse da una rassegna critica dei principali approcci teorico-pratici all’etnografia per concentrarsi sulla presentazione di strumenti specifici per la ricerca sul campo: l’identificazione del caso di

studio, osservazione partecipante, interviste e conversazioni informali, la scrittura del diario e delle note di

campo, le questioni etiche della ricerca e il posizionamento dell’etnografo. Particolare attenzione sarà dedicata alla rappresentazione dell’alterità e alle basi epistemologiche della produzione di conoscenza in antropologia (oggettività/soggettività, riflessività, approccio critico).

Letteratura di riferimento

ARTICOLI DA LEGGERE PRIMA DELL’INCONTRO E DISPONIBILI IN PDF:

Clifford, J. 1990 Notes on fieldnotes. In The making of Anthropology, R. Sanjek ed., pp. 47-70.

Simmel, G. 2003 [1909] Lo straniero, in Georg Simmel, Ventura e sventura. Antologia degli scritti sociologici,

Bollati Boringhieri, pp. 467-474.

Tamisari, F. 2007 La logica del sentire nella ricerca sul campo. Verso una fenomenologia

dell’incontro antropologico, Molimo 2:139-162.

TESTI DI APPROFONDIMENTO

Cappelletto, F. 2009 Vivere l’etnografia, Firenze, Seid Edizioni.

De Martino E. 1980 Promesse e minacce dell’antropologia, Furore simbolo valore, Milano,

Feltrinelli, pp.84-118.

Fabian, J. 1999 Il tempo e gli altri. La politica del tempo in antropologia. L’ancora del Mediterraneo, trad. Time and the other. How anthropology makes its object 2014 [1983] Columbia University Press.

Geertz, C. 1973a The Interpretation of Cultures, New York: Basic Books.

Rosaldo, R. 2001 [1989] Cultura e Verità. Rifare l’analisi sociale, Meltemi.

Sanjek, R. 1990 Fieldnotes. The Making of Anthropology, Ithaca and London, Cornell University Press.

Stoller, P. 1989 The Taste of Ethnographic Things. The Senses in Anthropology, Philadelphia, University of

Pennsylvania Press.

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Seminario opzionale: La storia culturale

a cura di Alessandro Arcangeli e Carlotta Sorba

Il seminario si propone di esplorare le caratteristiche della storia culturale come approccio di ricerca attuale

in prospettiva internazionale, evidenziandone le potenzialità euristiche e le problematiche epistemologiche,

e offrendo in proposito un campione di ambiti d’indagine. Si articolerà in tre incontri, i primi di due ore ciascuno, l’ultimo di tre. Le letture richieste (da leggersi prima degli incontri) sono:

- Peter Burke, Strengths and weaknesses of cultural history, «Cultural History» 1.1 (2012) 1-13 [il testo è

messo a disposizione in pdf];

- Lynn Hunt, La storia culturale nell’età gobale, Pisa: ETS, 2010, 132 pp., €13. I tre appuntamenti prenderanno in considerazione, rispettivamente:

- la storia della cultura materiale e delle immagini, anche nella prospettiva di una storia culturale del

politico (Sorba);

- la storia del corpo, con un approfondimento sulla storia delle emozioni (Arcangeli);

- la cultura di massa: approcci e fonti (Alberto Mario Banti, Università di Pisa).

I due proponenti assicureranno la loro partecipazione congiunta all’intero ciclo.

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Corso facoltativo di storia globale (1 anno dottorato)

19 novembre 2018, 15-17 (Venezia)

23 novembre 2018, 10-12 (Padova)

23 novembre 2018, 15-17 (Padova)

Il seminario si propone di aprire una discussione storiografica su alcuni degli aspetti della storia globale,

disciplina che si è andata consolidando negli ultimi anni dopo i suoi esordi a fine Novecento. Rifiutando un

approccio meramente eurocentrico e basato sulle unità classiche d’analisi, la storia globale non si propone di “coprire l’intero mondo”, ma di guardare al divenire storico attraverso connessioni e comparazioni fra le diverse aree del globo. Pertanto, il seminario può interessare non solo chi studia le relazioni fra l’Europa e i paesi europei, ma anche coloro che vogliono guardare con una diversa prospettiva il proprio oggetto di

studio.

Il seminario si baserà su tre seminari di 2 ore ciascuno che, dopo aver fornito un inquadramento

storiografico e metodologico in relazione al singolo tema, offriranno un concreto esempio di ricerca. I tre

interventi riguarderanno i linguaggi della storiografia, la catalogazione della conoscenza e la circolazione

globale di idee e saperi.

Primo seminario (Rosa Caroli). Linguaggi della storiografia oltre l’Europa: il Giappone e la “modernità” .

Il 150° anniversario dall’inizio della Restaurazione Meiji, la quale avrebbe in breve trasformato il Giappone nel più industrializzato paese al di fuori del cosiddetto mondo occidentale, può costituire l’occasione per riesaminare il significato che la “modernità” assunse nel contesto giapponese. Le epocali trasformazioni politiche, economiche e sociali avviate nel 1868 si ispirarono ai vari modelli forniti dai paesi occidentali,

inevitabilmente associati all’idea di una modernità “made-in-West” che il Giappone avrebbe dovuto importare per poter essere riconosciuto come membro delle nazioni civilizzate. L’idea suggerita nel 1885 da un famoso intellettuale del tempo secondo cui il Giappone avrebbe dovuto trasformarsi in “un paese occidentale in Oriente” non solo teorizzò quel “distacco dall’Asia” concretizzatosi di lì a breve con la sconfitta del grande impero cinese (1895), ma confermò la convinzione secondo cui modernità equivalesse

a occidentalizzazione. I lasciti di tali sviluppi si ravvisano ancora oggi in una storiografia spesso propensa a

individuare nell’avvio della Restaurazione Meiji l’inizio di un periodo – quello moderno, appunto – che in

Europa si è invece soliti mettere in relazione con l’inizio della stagione delle grandi scoperte geografiche.

Secondo seminario (Paola Molino) Relazioni universali, librerie “selectae”. Cataloghi e topografia della

conoscenza nei primi tempi moderni (1550-1650)

Il seminario si propone di evidenziare il contributo dei cataloghi bibliotecari al processo generale di

gestione delle informazioni presso le corti di Monaco, Vienna, Madrid e Roma nella prima età moderna.

Un’attenzione sarà dedicata alle interazioni tra la riorganizzazione dei primi Stati confessionali e degli

imperi moderni e la riorganizzazione delle raccolte di libri all'interno di questi territori. Fra cinque e

seicento vi furono infatti piani politici e accademici universali nella rifondazione delle biblioteche, mentre

nella prima metà del successivo classificazione e traduzione di questi piani universali portarono progetti di

biblioteca più coerenti. Le biblioteche aprirono le loro porte a libri in nuove lingue, provenienti da fuori dai

confini europei e nuovi materiali. Tutto ciò ha sfidato le categorie tradizionali delle scienze europee e i

governanti iniziarono a concepire una divisione più coerente di spazio e funzione tra i loro “depositi di carte”, vale a dire la biblioteca e l’archivio di corte. Dal punto di vista metodologico l’utilizzo dei cataloghi come principale fonte di indagine, si proporrà un percorso di ricerca per tracciare una topografia della

conoscenza nel mondo cattolico della prima età moderna ed esplorare le tensioni tra universalizzazione e

selezione di conoscenza e informazione in questi contesti.

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Seminario 3 (Guido Abbattista). “Circolazione globale di idee e saperi: religione, politica, scienza, 1550-

1850” – 7 novembre, pomeriggio

“L’apertura delle rotte transoceaniche dalla fine ‘400 in avanti avviò un processo di circolazione globale dei saperi che, con tempi e ritmi, per opera dio protagonisti e lungo direttrici diverse, non si è più interrotto

fino alla contemporaneità. Nell’arco di una lunga età moderna, ne sono derivati alcuni dei cambiamenti

fondamentali che hanno riconfigurato l’assetto del mondo, inducendo un fenomeno di unificazione spazio-

temporale e al tempo stesso aprendo una ‘crisi della coscienza culturale’ europea, profondamente segnata

da spinte di segno opposto di autoaffermazione ed esportazione e di ripensamento critico dei propri

fondamenti. Se la modernità è il frutto di questi processi, altro non può essere che una modernità globale,

fatta di circolazione, scambio, reciproca fecondazione di saperi in campo religioso, politico e scientifico. Il

tratto forse più rilevante affermatosi gradualmente nella cultura europea e mondiale è l’esistenza di spinte contraddittorie tra modelli culturali tendenzialmente unificanti e la capacità di concettualizzare la diversità

culturale secondo una prospettiva di comparazione, di adattamento e di assimilazione. Attraverso esempi

particolari relativi all’emergere di reti transatlantiche, ai rapporti su scala eurasiatica e ai fenomeni di

globalizzazione economica e tecnologica si mostreranno alcuni aspetti fondamentali di proto-

globalizzazione culturale, mettendo in gioco concetti come eurocentrismo, orientalismo, cosmopolitismo,

occidentalizzazione, universalismo”.

Letture consigliate per il corso:

Global Intellectual History, ed. by Samuel Moyn and Andrew Sartori (New York: Columbia University Press,

2013, almeno il saggio introduttivo)

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Geostoria delle risorse ambientali – Parte prima

Francesco Vallerani (1)

(1) Università Ca’ Foscari Venezia, Dipartimento di Economia.

I fiumi e i corpi idrici

Questa sezione del seminario si sofferma sul ruolo delle acque superficiali nel definire la territorialità

umana e l’evoluzione dei quadri geomorfologici. Sarà presa in considerazione la capacità attrattiva dei corpi

idrici per il consolidarsi di stabili insediamenti a partire dall’età medievale. I processi di antropizzazione rilevabili lungo le sponde fluviali hanno determinato il rafforzarsi di competenze per un sempre più efficace

controllo idraulico, progettando arginature, canali artificiali, ma anche manufatti come paratoie, ponti,

mulini, idrovore, dighe. La storia umana può essere letta come una prolungata trasformazione della rete

idraulica, i cui esiti ingegneristici vanno spesso di pari passo con specifiche narrazioni culturali, in grado di

produrre iconografie finalizzate a retoriche di potere. Uno sguardo particolare sarà rivolto al ruolo dei

piccoli fiumi e al crescente numero di progetti per il loro recupero, sia dal punto di vista ecologico che per il

loro ruolo di corridoi culturali di riqualificazione degli spazi urbanizzati.

Riferimenti bibliografici:

COATES P., A story of six rivers. History, culture and ecology, London, Reaktion, 2013.

DANIELS S., “On the waterfront”, in VALLERANI F. and VISENTIN F. (eds.), Waterways and the Cultural

Landscapes, London, Routledge, 2018, pp. 19-28. (disponibile il pdf).

PEARCE F., When the rivers run dry, London, Eden Projects, 2006.

VALLERANI F., Acque a nordest. Da paesaggio moderno ai luoghi del tempo libero, Sommacampagna (VR),

Cierre, 2004.

VALLERANI F., “Flowing consciousness and the becoming of waterscapes”, in VALLERANI and VISENTIN (eds.), Waterways and the Cultural Landscapes, London, Routledge, 2018, pp. 1-16. (disponibile il pdf)

Geostoria delle risorse ambientali – Parte seconda

Roberto Pilli (1), Andrea Pase (2)

(1) European Commission, Joint Research Centre, Directorate D - Sustainable Resources

- Bio-Economy Unit, Ispra, VA (Italy);

(2) Università di Padova, Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, Padova (Italy)

Il bosco e gli spazi forestali

Questa seconda parte del seminario si concentra sulle funzioni che il bosco ha esercitato nel tempo e sulle

conseguenti forme assunte dagli spazi forestali. Il bosco è visto alla luce del ruolo attribuitogli dalle diverse

società umane: parallelamente si osserverà come i molteplici usi impattino sulle foreste, evidenziando le

interazioni esistenti tra diverse funzioni, che agiscono a diversa scala spaziale e temporale, e che a volte

sono complementari, ma spesso competitive. Si farà riferimento anche a un dibattito in corso a proposito

dei “contributi della natura” alla popolazione umana, che permette di leggere in filigrana approcci

contrapposti alla relazione –da sempre molto discussa– fra uomo e ambiente. Il taglio del seminario è

interdisciplinare, a cavallo fra scienze forestali, storia e geografia.

Riferimenti bibliografici (tutti scaricabili)

Ultima modifica 04/10/2018

Si chiede la lettura di:

R. Pilli, A. Pase (2018), Forest functions and space: a geohistorical perspective of European

Forests, iForest, vol. 11, pp. 79-89, DOI: 10.3832/ifor2316-010. URL:

http://www.sisef.it/iforest/contents/?id=ifor2316-010

(compreso: Supplementary Material Tab. S1 URL:

http://www.sisef.it/iforest/pdf/[email protected]

Si consiglia inoltre la lettura di:

Dìaz S. et al. (2018), Assessing nature’s contributions to people. Recognizing culture, and diverse sources of knowledge, can improve assessments, Science, 359, (6373), pp. 270-272. DOI: 10.1126/science.aap8826.

URL:

http://science.sciencemag.org/content/sci/359/6373/270.full.pdf

Si può vedere anche il dibattito nelle eLetters:

http://science.sciencemag.org/content/359/6373/270/tab-e-letters

In particolare la lettera: Connecting time and space to assess nature’s contributions to people. An interdisciplinary example integrating forest science, geography and history (Pilli, Pase)

GIS as a Geo-Historical Method

SILVIA E. PIOVAN

Course Duration: 10 hours

C lasses venue: Sala GIS (v ia Del Santo, 26)

phone: 0498274074

emai l : s ilvia [email protected] t

Course Description

The first lesson of the course will be dedicated to review some fundamental theoretical concepts

of cartography and to reading and interpretation of historical and modern maps. The remaining

lessons of the course will be dedicated to geographic information systems (GIS), demonstrating

how a GIS is used for creating and managing spatial data, creation of maps and fundamental

analysis of geographic data associated with the geo-historical analysis of the territory.

The origin of GIS can be set in the 1960s and 1970s in the context of land management, urban

planning and geocoding with the support of a rapidly developing computer technology and

science. Since that period, the availability of geographic data, software, and declining costs

continue to evolve. Geographic data (such as topographic features, census data, historic maps and

photos) can be created directly by the users, acquired by local institutions, downloaded from the

web or used from online services. Software that manage geographical data can be both

commercial, free and open source, or simply free.

In the course students will have the option of installing a student license of the premier ArcMap

software on their laptop/desktop (industry lead in GIS) through the UniPD ESRI license. Students

will practice how to create new data and acquire geo-historic data from external sources. Lectures

in this component will cover the basic knowledge of how the landscape, including the natural and

cultural features, can be represented in a digital geographic form and manipulated for the purpose

of map creation and analysis (e.g. Figure 1 and 2). Simple fundamental analysis will be used to

illustrate how geospatial data can be queried and quantitatively evaluated to support decision

making and problem solving issues in the territory.

Figure 1. Example map showing the path of the waters during the Po River flood in 1951 reconstructed by interviews

(Aggio, 2017 – tesi di laurea, supervisor: Piovan).

Figure 2. a) Example map created in ArcGIS for the analysis and representation of the paths of General Sherman

through South Carolina in relationship with the wetlands. The Ruger E. (1865) map was used as a basemap. Some

additional materials have been included in the elaboration of the figure in order to illustrate the wetland conditions

of some areas crossed by the armies (b, c, d) (Piovan et al., in press).

Aims and Learning Outcomes

Students completing the course will be able to manage a GIS project in all its main phases and

autonomously perform further exploration in the use of ArcMap software.

The specific aims of the course can be summarize in the following points:

• Give a brief review on fundamental cartographic concepts

• Communicate the importance of GIS both in the process of acquiring data, analysis,

mapping and visualization for the geo-historical analysis of the territory

• Design the major steps in a GIS project workflow

• Appropriately select a map projection and coordinate system for a study area

• Collect geospatial data from an existing historic map/aerial image

• Download geospatial data from an online geoportal site

• Design a data structure for storing and representing geospatial data

• Creation of cartographic products with appropriate symbolization

• Be aware of possibilities to fundamental spatial queries and analysis

Contents

The course will be divided in three main parts: the first part (2 hours) will focus on the basic

elements of theoretical cartography and mapping techniques (shape of the Earth, datums,

projections, coordinate systems, scale, conventional signs and symbols). The second part (2 hours)

will focus on the theoretical part of GIS and will include an introduction to GIS (definitions,

importance in geo-historical studies), the construction phases of a GIS project, data models (raster

and vector), structure and basics of using the ArcGIS software. The third part (6 hours) will include

both theoretical contents and practical activities, consisting of adding / importing existing data and

web-based maps services, digitizing new features, creation of a map in ArcGIS and use of

symbology, selection and queries, geo-referencing (historical maps, vertical photos, ...), simple geo-

processing operations and analysis. All three parts will use real applications of cartography and GIS

in geo-historical studies and research.

Course Material

• Material provided in Moodle (lecture notes in .pdf form).

• Suggested textbook:

o Jensen J.R., Jensen R.R., Introductory Geographic Information Systems. USA:

Pearson, 2013. Useful book to take into consideration for the study of the

introductory GIS

o Shellito B.A., Discovering GIS and ArcGIS. Firenze: W.H. Freeman, 2015. Very good

help to use beside the pdf of lessons in the study of GIS and ArcGIS

o GIS Software. Students may choose to install the ArcGIS software (1 year licence,

also renewable during the doctorate) on their own laptop computers.

Some links showing examples of GIS and geo-historical studies

https://journal.digitalmedievalist.org/articles/10.16995/dm.20/

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305440313001064

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S030544030700009X

http://dragenlab.ca/

https://www.youtube.com/watch?v=JImvr_3OScs

http://www.labcd.unipi.it/tag/gis/