Corso di aggiornamento in materia di prevenzione incendi...
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Relatore:
Dott. Ing. Calogero Daidone
La Spezia, 24 maggio 2016
Corso di aggiornamento in materia di prevenzione incendi per il mantenimento dell’iscrizione negli elenchi del Ministero
dell’Interno(art. 7 del D.M. 5 Agosto 2011)
D.M. 14 luglio 2015
Disposizioni di prevenzione incendi
per le attività ricettive turistico -
alberghiere con numero di posti letto
superiore a 25 e fino a 50
Gazzetta Ufficiale del 24 luglio 2015, n° 170
Entrata in vigore il 23 agosto 2015
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Campo di applicazione
Le disposizioni contenute nel presente decreto siapplicano per la progettazione, la realizzazione el'esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere, così come definite dal decreto delMinistro dell'interno 9 aprile 1994 e successivemodificazioni, con numero di posti lettosuperiore a 25 e fino a 50, esistenti alla data dientrata in vigore del presente decreto.
Campo di applicazioneTitolo I del D.M. 9.4.1994
Attività ricettive turistico-alberghiere, così come definite dall'art. 6 della legge n. 217 del
17 maggio 1983(Gazzetta Ufficiale n. 141 del 25 maggio 1983).
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• alberghi
• motel
• villaggi-albergo
• villaggi turistici
• esercizi di affittacamere
• case ed appartamenti per vacanze
• alloggi agroturistici
• ostelli per la gioventù
• residenze turistico alberghiere
OBIETTIVI
Finalizzati al raggiungimento deiprimari obiettivi di sicurezzarelativi alla salvaguardia dellepersone e alla tutela dei benicontro i rischi di incendio.Pertanto realizzate e gestite in modo da:
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OBIETTIVI
minimizzare le cause di incendio;
garantire la stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare ilsoccorso agli occupanti;
limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'internodella struttura ricettiva;
limitare la propagazione di un incendio ad edifici od aree limitrofe;
assicurare la possibilità che gli occupanti lascino i locali e le areeindenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo;
garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare incondizioni di sicurezza.
Applicazione delle disposizioni tecniche
Le disposizioni dell’allegata regola tecnica si applicanoalle attività ricettive turistico-alberghiere anche nel casodi interventi di ristrutturazione o di ampliamento,limitatamente alle parti interessate dall'intervento e
comportanti l'eventuale rifacimento dei solai in misura
non superiore al 50%.
È fatta salva la facoltà, per il responsabile delle attività dioptare per l'applicazione delle pertinenti disposizioni dicui al decreto del Ministro dell'interno 9 aprile 1994 esuccessive modificazioni. (Condizioni plano-volumetriche,
strutturali, di arredo,…..lavori di adeguamento già eseguiti, ecc.).
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Disposizioni finali
Ai fini dell'applicazione del decreto del Ministro dell'interno 16 marzo2012 e successive modificazioni, alle attività ricettive turistico-alberghiere con numero di posti letto superiore a 25 e fino a 50,esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro 9 aprile1994, si applicano le corrispondenti prescrizioni della regola tecnica diprevenzione incendi di cui all'art. 3 del presente decreto, con lemodalità e i tempi fissati dal citato decreto del Ministro dell'interno16 marzo 2012 e successive modificazioni.
31 dicembre 2016
Allo stato attuale
D.M. 16 MARZO 2012
TERMINE PER L’ISTANZA DI AMMISSIONE AL PIANO STRAORDINARIO DI ADEGUAMENTO 31 OTTOBRE 2012
TERMINE ADEGUAMENTO ATTIVITA’ QUALORA AMMESSI AL PIANO 31 DICEMBRE 2013
L’ISTANZA DI AMMISSIONEPUO’ ESSERE PRESENTATA OLTRE IL 31 OTTOBRE 2012 A CONDIZIONE CHE L’ATTIVITA’ SIA CHIUSA O RIDOTTO IL NUMERO DEI POSTO LETTO. (Da dimostrare tramite atto notorio o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà)
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ATTIVITA’ N. 66 DELL’ALLEGATO I AL D.P.R. 151/2011 (ex
84 del D.M. 16.02.1982)
• Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico – alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti-letto;
• Strutture turistico-ricettive nell’aria aperta (campeggi, villaggi-turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone.
TERMINI, DEFINIZIONI E TOLLERANZE DIMENSIONALI
D.M. 30.11.1983
SPAZIO CALMO: luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale od in
essa inserito
CORRIDOIO CIECO: corridoio o porzione di corridoio dal quale è
possibile l'esodo in un'unica direzione
La lunghezza del corridoio cieco va
calcolata dall'inizio dello stesso fino all'incrocio con
un corridoio dal quale sia possibile l'esodo
in almeno due direzioni, o fino al più
prossimo luogosicuro o via di esodo
verticale.
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TERMINI, DEFINIZIONI E TOLLERANZE DIMENSIONALI
Colonna a secco:installazione di lotta contro l'incendio ad uso dei Vigili del fuoco, comprendente una tubazione rigida metallica che percorre verticalmente l'edificio, di norma all'interno di
ciascuna via d'esodo verticale.
TITOLO II - DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE ATTIVITA' RICETTIVE CON CAPACITA' SUPERIORE A 25 POSTI LETTO
(D.M. 9.4.1994)
UBICAZIONE
in edifici indipendenti
in edifici anche a destinazioni diverse, nel rispetto delle specifiche normative, tali destinazioni, se soggette ai
controlli di prevenzione incendi, siano limitate a quelle di cui ai punti 49, 65, 66, 67, 68, 69, 71, 72, 74, 75 e 77 del
D.P.R. 1° AGOSTO 2011, n° 151
Gli edifici devono essere ubicati nel rispetto delle distanze di sicurezza,
stabilite dalle disposizioni vigenti, da altre attività che comportino rischi di
esplosione od incendio.
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TITOLO II - DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE ATTIVITA' RICETTIVE CON CAPACITA' SUPERIORE A 25 E < 50 POSTI LETTO
UBICAZIONE
in edifici costruiti per tale specifica
destinazione, contigui e separati da altri aventi
destinazioni diverse.
nel volume di edifici aventi destinazione mista:
è ammessa la presenza di attività normalmente inserite in edifici a destinazione
civile e/o ad esse funzionali, (impianti termici, autorimesse, gruppi elettrogeni e di cogenerazione, attività commerciali e simili);
in edifici costruiti per tale specifica
destinazione, isolati o tra essi contigui.
non è ammessa la presenza di quelle attività, ricomprese nell'elenco I del decreto del Presidentedella Repubblica n. 151/2011, in cui sono detenute o manipolate sostanze o miscele pericolose, o incui si effettuano lavorazioni pericolose ai fini dell'incendio o dell'esplosione.
Separazioni e Comunicazioni(D.M. 9.4.1994)
NO CON ATTIVITA’ NON
PERTINENTI
DIRETTAMENTE CON ATTIVITA’ PERTINENTI-
NON SOGGETTE A CONTROLLO
TRAMITE FILTRI A PROVA DI FUMO O
SPAZI SCOPERTI CON ATTIVITA’ AMMESSE
NEL VOLUME EDILIZIO
STRUTTURE SEPARANTI ALMENO
REI/EI 90
PER ATTIVITA’ DI PUBBLICO SPETTACOLO PERTINENTI SI
APPLICA IL PUNTO 8.4 DELLA REGOLA TECNICA
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Separazioni – Comunicazioni - NUOVO D.M.
attività non ad esse pertinenti, tramite filtro a prova di fumo ed a condizione che le rispettive vie di esodo siano indipendenti, salvo
quanto previsto per le destinazioni miste
attività ad esse pertinenti, nel rispetto delle specifiche norme tecniche di prevenzione incendi
Le attività ricettive possono comunicare con le altre attività di seguito indicate:
Gli elementi di separazione dalle attività devono avere caratteristiche di
resistenza al fuoco almeno pari alla classe di resistenza al fuoco più elevata
tra quella richiesta per l'attività ricettiva e quella richiesta per l'attività
adiacente e comunque non inferiore a REI 30.
Accesso all'area dei mezzi VF NO!
larghezza: 3,50 m altezza libera: 4 m
raggio di svolta: 13 m
pendenza: non superiore al 10 %
resistenza al carico:almeno 20 tonnellate (8 sull'asse anteriore, 12
sull'asse posteriore, passo 4 m)
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Accostamento mezzi di soccorso NO!Per le strutture ricettive ubicate ad altezza superiore a 12 m, deve essere assicurata la possibilità di accostamento all'edificio delle autoscale dei Vigili del fuoco almeno ad una facciata, al fine di raggiungere, tramite percorsi interni di piano, i vari locali.
• Qualora tale requisito non sia soddisfatto, gli edifici di altezza superiore a 12 m devono essere dotati di scale a prova di fumo.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE (D.M. 9.4.1994)
Altezza Antincendio dell'edificio R REI
< 12 m 30 30
> 12 m < 54 60 60
> 54 m 90 90
In alternativa é consentito che:
Altezza antincendio dell'edificio R/REI (*) R/REI (**)
Superiore a 12 m fino a 24 m 45 30
Superiore a 24 m fino a 54 m 45
Oltre 54 m 60
(*) impianto di rivelazione e di segnalazione d’incendio esteso all’intera attività;
(**) impianto di rivelazione e di segnalazione d’incendio esteso all’intera attività e di un servizio interno di sicurezza costituito da un congruo numero di addetti antincendio (non inferiore a 2) – (attestato + corso rischio elevato)
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVEResistenza al fuoco delle strutture
I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali devono essere valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova
stabilite dal D.M. 9 marzo 2007 ed in ogni caso:
Per le strutture portanti e gli elementi di compartimentazione, orizzontali e verticali, deve esseregarantita una classe di resistenza al fuoco non inferiore a 30’;
oltre il quarto piano fuori terra, deve essere garantito il Livello III di prestazione :Le classi di resistenza al
fuoco necessarie in funzione
del carico d’incendio
specifico di progetto (qf,d)
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVELivello III di prestazione – d.m. 9.3.2007
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
Vanno determinati con le tabelle e secondo le modalità specificate nel D.M. 16 febbraio 2007:
• gli spessori e le protezioni da adottare per i vari tipi dimateriali.
• I requisiti di resistenza al fuoco delle porte e degli altrielementi di chiusura.
Per le strutture di pertinenza delle aree a rischio specifico devono applicarsi le disposizioni emanate nelle
relative normative.inoltre
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
Nel caso di tetti di copertura non collaboranti alla staticacomplessiva del fabbricato è consentito che gli elementistrutturali della copertura stessa, indipendentementedall'altezza dell'edificio, abbiano caratteristiche diresistenza al fuoco commisurate alla classe dei localiimmediatamente sottostanti e comunque non inferiore aR 30;
“a condizione che la situazione al contorno escluda la
possibilità di propagazione di un eventuale incendio ad
ambienti o fabbricati circostanti”
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Reazione al fuoco dei materiali(d.m. 9.4.1994)
LUNGO I PERCORSI DI ESODO MATERIALI IN CLASSE 1 > 50% A CONDIZIONE CHE L’IMPIANTO DI RILEVAZIONE ED ALLARME INCENDIO SIA ESTESO ALL’INTERA ATTIVITA’ CON ESCLUSIONE DELLE CAMERE QUALORA DOTATE DI PORTE EI 15 – POSTI LETTO < 100
LUNGO I PERCORSI DI ESODO MATERIALI NON CLASSIFICATI < 25% ALLE STESSE CONDIZIONI + 2 ADDETTI CORSO ELEVATO CON VERIFICA BIENNALE
ALTRI AMBIENTI MATERIALI NON CLASIFICATI < 25% CON IMPIANTO DI RILEVAZIONE ED ALLARME INCENDIO + 2 ADDETTI COME SOPRA
D.M. 14.07.2015
Reazione al fuoco dei materiali
atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi, ecc.
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Reazione al fuoco dei materiali
prodotti isolanti con classi di reazione al fuoco in funzione del tipo di impiego previsto.
Reazione al fuoco dei materialiQualora per il prodotto isolante sia prevista una protezione da
realizzare in sito affinché lo stesso non sia direttamente espostoalle fiamme.
A1 – A2 – B – C – D – E - F
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Reazione al fuoco dei materiali
Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genereed in tutti gli spazi adiacenti e non separati dalle vie di esodo, è consentito mantenerein opera materiali, ivi compresi arredi non classificati ai fini della reazione al fuoco,fino ad un massimo del 25% della superficie totale dell'ambiente in cui sonocollocati. Nel computo dei materiali suddetti devono essere inclusi i rivestimenti ligneiposti in opera anche non in aderenza a supporti incombustibili, mentre devono essereesclusi i mobili imbottiti.
INOLTRE
A condizione che:
carico di incendio specifico qf sia< 175 MJ/m²
servizio interno di emergenza permanentemente presente, compostoda un congruo numero di addetti (> 2) , in possesso dell'attestato diidoneità tecnica (corso di tipo B). I requisiti di idoneità tecnica di taliaddetti dovranno essere verificati ogni due anni da parte dei Comandiprovinciali dei VV.F.
In alternativa: sistema di controllo automatico di fumi e calore, realizzato in
conformità alle vigenti norme tecniche, finalizzato a garantire, lungo
le vie di esodo, un'altezza libera dal fumo pari almeno a 2,00 metri.
qf e qf,d
IL CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d
Fattore di limitazione della partecipazione alla
combustione (0,0; 0,85, 1,00)
Fattore di partecipazione alla combustione
(0,80, 1,00)
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Reazione al fuoco dei materiali
Nei restanti ambienti deve essere assicurata l'adozione di una delle due soluzioni alternative, di seguito descritte:I. utilizzare materiali di classe di reazione al fuoco non superiore a 2,
secondo quanto indicato dalle tabelle 1, 2 e 3 allegate al decreto delMinistro dell'interno del 15 marzo 2005 e installare prodotti isolanti conprestazioni di reazione al fuoco conformi all'art. 7 del decreto delMinistero dell'interno del 15 marzo 2005 e successive modificazioni.
II. mantenere materiali, ivi compresi quelli di arredamento, non classificati aifini della reazione al fuoco (inclusi i rivestimenti lignei posti in operaanche non in aderenza a supporti incombustibili) a condizione che i dettiambienti garantiscano una classe di resistenza al fuoco non inferiore a 30.
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Prodotti installati in altri ambienti
PARETE SOFFITTO
EQUIVALENTI CLASSE 1 EQUIVALENTI CLASSE 2
EQUIVALENTI CLASSE 3 CLASSI NON AMMESSE
A2-s1, d0 A2-s1, d1 A2-s1, d2
A2-s2, d0 A2-s2, d1 A2-s2, d2
A2-s3, d0 A2-s3, d1 A2-s3, d2
B-s1, d0 B-s1, d1 B-s1, d2
B-s2, d0 B-s2, d1 B-s2, d2
B-s3, d0 B-s3, d1 B-s3, d2
C-s1, d0 C-s1, d1 C-s1, d2
C-s2, d0 C-s2, d1 C-s2, d2
C-s3, d0 C-s3, d1 C-s3, d2
D-s1, d0 D-s1, d1 D-s1, d2
D-s2, d0 D-s2, d1 D-s2, d2
D-s3, d0 D-s3, d1 D-s3, d2
E
F
A2-s1, d0 A2-s1, d1 A2-s1, d2
A2-s2, d0 A2-s2, d1 A2-s2, d2
A2-s3, d0 A2-s3, d1 A2-s3, d2
B-s1, d0 B-s1, d1 B-s1, d2
B-s2, d0 B-s2, d1 B-s2, d2
B-s3, d0 B-s3, d1 B-s3, d2
C-s1, d0 C-s1, d1 C-s1, d2
C-s2, d0 C-s2, d1 C-s2, d2
C-s3, d0 C-s3, d1 C-s3, d2
D-s1, d0 D-s1, d1 D-s1, d2
D-s2, d0 D-s2, d1 D-s2, d2
D-s3, d0 D-s3, d1 D-s3, d2
E
F
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PAVIMENTI
lungo le vie di esodo in altri ambienti
EQUIVALENTI CLASSE 1 EQUIVALENTI CLASSE 2
EQUIVALENTI CLASSE 3 CLASSI NON AMMESSE
A2fl-s1 A2fl-s2
Bfl-s1 Bfl-s2
Cfl-s1 Cfl-s2
Dfl-s1 Dfl-s2
E fl
F fl
A2fl-s1 A2fl-s2
Bfl-s1 Bfl-s2
Cfl-s1 Cfl-s2
Dfl-s1 Dfl-s2
E fl
F fl
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Prodotti isolanti protetti installati in altri ambienti
PARETE SOFFITTO
CLASSI AMMESSE CON PROTEZIONE EQUIVALENTE CLASSE 1
CLASSI AMMESSE CON PROTEZIONE ALMENO A2-s3,d0
CLASSI AMMESSE CON PROTEZIONEA1 esclusi materiali metallici
CLASSI AMMESSE CON PROTEZIONE EI 30
A2-s1, d0 A2-s1, d1 A2-s1, d2
A2-s2, d0 A2-s2, d1 A2-s2, d2
A2-s3, d0 A2-s3, d1 A2-s3, d2
B-s1, d0 B-s1, d1 B-s1, d2
B-s2, d0 B-s2, d1 B-s2, d2
B-s3, d0 B-s3, d1 B-s3, d2
C-s1, d0 C-s1, d1 C-s1, d2
C-s2, d0 C-s2, d1 C-s2, d2
C-s3, d0 C-s3, d1 C-s3, d2
D-s1, d0 D-s1, d1 D-s1, d2
D-s2, d0 D-s2, d1 D-s2, d2
D-s3, d0 D-s3, d1 D-s3, d2
E
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A2-s1, d0 A2-s1, d1 A2-s1, d2
A2-s2, d0 A2-s2, d1 A2-s2, d2
A2-s3, d0 A2-s3, d1 A2-s3, d2
B-s1, d0 B-s1, d1 B-s1, d2
B-s2, d0 B-s2, d1 B-s2, d2
B-s3, d0 B-s3, d1 B-s3, d2
C-s1, d0 C-s1, d1 C-s1, d2
C-s2, d0 C-s2, d1 C-s2, d2
C-s3, d0 C-s3, d1 C-s3, d2
D-s1, d0 D-s1, d1 D-s1, d2
D-s2, d0 D-s2, d1 D-s2, d2
D-s3, d0 D-s3, d1 D-s3, d2
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Reazione al fuoco dei materialiINOLTRE:
• i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambele facce (tendaggi, drappeggi e sipari) devono esseredi classe di reazione al fuoco non superiore ad 1;
• i mobili imbottiti posizionati nelle vie d'esodo ed intutti gli spazi adiacenti e non separati dalle vie diesodo, ed i materassi devono essere di classe 1 IM edi classe 2 IM nei restanti ambienti.
Reazione al fuoco dei materialiINOLTRE:
materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi,drappeggi e sipari) e i mobili imbottiti non classificati, in quantità tale che laloro superficie (considerando per i mobili imbottiti la superficie in proiezione apavimento e a parete) < al 20% della superficie totale dell'ambiente in cui sono
collocati (pavimento + pareti + soffitto). A CONDIZIONE CHE:
• i materiali siano in ambienti presidiati da addettoantincendio (atrio/soggiorno con addetto allareception) o qf < 175 MJ/mq e servizio di emergenza oqf < 175 MJ/mq e sistema di controllo dei fumi.
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Compartimentazioni(D.M. 9.4.1994)
COMPARTIMENTO SU PIU’ PIANI < 4000 mq. CON CARICO DIINCENDIO < 30 KG./MQ. ED IMPIANTO DI RILEVAZIONE ED ALLARME INCENDIO IN TUTTI GLI AMBIENTI
IL COMPARTIMENTO PUO’ ESSERE COMPRESO TRA 4000 E 8000 MQ. CON L’AGGIUNTA DI IMPIANTO AUTOMATICO DI SPEGNIMENTO ESTESO ALL’INTERO COMPARTIMENTO INTERESSATO
Altezza Antincendio Sup. Max Compartimenti (max 2 piani)
Fino 24 m 3000 mq.
Superiore a 24 m fino a 54 m 2000 mq.
Oltre 54 m 1000 mq. – su un solo piano
Compartimentazione
L'intera struttura ricettiva, ad eccezione delle aree a rischio specifico, può costituire unico compartimento.
……???
Le aree a rischio specifico dovranno essere
compartimentate con strutture e serramenti aventi
caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori alla
classe di resistenza al fuoco determinata ai sensi del
decreto del Ministro dell'interno del 9 marzo 2007.
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Compartimentazione
Piani interrati Corridoi
•Le aree comuni a servizio del pubblico possono essere ubicate non oltre il secondo piano interrato fino alla quota di -10,00 m; Le predette aree ubicate a quota compresa tra -7,50 e -10,00 m, devono essere protette mediante impianto di spegnimento automatico ad acqua frazionata comandato da impianto di rivelazione di incendio.
•Nei piani interrati non possono essere
ubicate camere per ospiti: NO!
•I tramezzi che separano le camere per ospiti dai corridoi devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco
non inferiore a REI 30 (EI30).
•Le porte delle camere devono avere caratteristiche non inferiore a RE 15 con dispositivo di autochiusura. (solo dispositivo di autochiusura)
Scale
Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei vani scala devono essere congrue in funzione
dell’altezza antincendio dell’edificio. (NO!)
La larghezza delle scale non può essere
inferiore a 1,20 m. (NO!)
Le scale a servizio di edifici a più di due piani fuori terra e non più di sei piani fuori terra, devono essere almeno di tipo protetto. (NO!)
Le scale a servizio di edifici a più di sei piani fuori terra devono essere del tipo a prova di fumo. (NO!)
Le rampe delle scale devono essere rettilinee avere > 3 gradini e < 15.
I gradini devono essere a pianta (NO!)rettangolare, devono avere alzata e pedata costanti rispettivamente non superiore a 17 cm e non inferiore a 30 cm.
Sono ammesse rampe non rettilinee, a condizione che vi siano pianerottoli di riposo almeno ogni quindici gradini e che la pedata del gradino sia di almeno 30 cm misurata a 40 cm dal montante o dal parapetto interno. (NO!)
Il vano scala deve avere superficie netta di
aerazione permanente in sommità non
inferiore a 1 m2.
Può essere protetta tramite infisso apribile
automaticamente (tramite rivelatori di
incendio) o manualmente a distanza.
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Scale
Vano scala protetto Materiali in classe 0 o A1 > 50% della sup. (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle rampe); per la restante parte classe 1, isolanti 1, 0-1, 1-0, 1-1, ecc.
Materiali di arredo classe 1 e mobili
imbottiti classe 1IM
È consentito non realizzare nel vano scala la superficie di
aerazione se sono rispettate tutte le seguenti condizioni:
Qualora la protezione del vano scala non sia garantita a causa, unicamente, della mancanza della porta di compartimentazione in corrispondenza dello sbarco nell'atrio
di ingresso, è consentito realizzare, in alternativa alla superficie di aerazione permanente in sommità, un sistema di evacuazione forzata di fumo e calore che garantisca tre ricambi/ora del volume del corpo scala.
MISURE PER L'EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA
Affollamento Capacità di deflusso (MODULO)
Aree camere: numero dei posti letto
50 per il piano terra
•Pranzo/colazione dichiarazione del titolare;
•Spazi per riunioni, trattenimenti e simili dichiarazione titolare o 0,7 per./mq.
37,5 per gli altri piani
Altre aree comuni: densità di affollamento pari a 0,4 persone/mq
elevato a 50
aree destinate ai servizi: persone effettivamente presenti più il 20 %.
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MISURE PER L'EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA
le scale siano almeno di tipo protetto, con la possibilità di sbarco nell'atrio d'ingresso a condizione
materiali installati nell'atrio e nei locali adiacenti e non separati da esso classificati ai fini della reazione al fuoco;non devono essere installate
apparecchiature a fiamma ed ogni altra apparecchiatura da cui possa derivare pericolo di incendio
lungo i percorsi di esodo siano installati materiali di classe di reazione al fuoco 0 - A1 - (A2- s1,d0); eventuali corsie di camminamento centrale e tendaggi abbiano almeno la classe 1 di reazione al fuoco ed i mobili imbottiti la classe 1IM
SISTEMA DI VIE D’USCITA
Larghezza utile delle vie di uscita (escluso ingombro elementi sporgenti esclusi maniglioni antipanico!)
Non considerati ad altezze > 2,00 mt. e
corrimano con ingombro < 8 cm.
è vietato collocare specchi che possano trarre in inganno sulla direzione da seguire nell'esodo.
Le porte di accesso alle scale e quelle che immettono all'esterno o in luogo sicuro, devono aprirsi nel verso dell'esodo, a semplice spinta!
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SISTEMA DI VIE D’USCITA
strutture alberghiere site in immobili a destinazione mista ed in edifici storici vincolati le porte, che immettono all'esterno o in luogo sicuro, possono essere prive di maniglione antipanico e
non aprirsi nel verso dell'esodo alle seguenti condizioni:
siano dotate di cartellonistica che ne indichi le modalità di apertura, con traduzione in
varie lingue;
lungo le vie di esodo che conducono alle porte suddette, i materiali siano classificati ai fini
della reazione al fuoco
devono essere comunque apribili manualmente, anche in assenza di alimentazione elettrica, e devono essere dotate di un sistema di blocco
meccanico in posizione di massima apertura. Le modalità di gestione di tali porte devono essere esplicitate nel piano di emergenza.
Deroga in
via
generale!
Larghezza delle vie di uscita
La larghezza utile delle vie di uscita e passaggi > 0,90 computato pari a 1
modulo.
Restringimenti puntuali 0,80 comprensivo delle tolleranze e
materiali sulle vie di esodo
0 – A1 – (A2-s1,d0)
Larghezza totale di piano determinata da max
affollamento/capacità deflusso.
Larghezza totale uscite all’aperto, per attività su più piani, affollamento su 2 piani
consecutivi di maggiore affollamento.
Nel computo anche gli ingressi apribili nel verso dell’esodo a
semplice spinta.
No scale mobili nel computo
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Vie di uscita ad uso esclusivoDUE O PIU’ SCALE
Sulle comunicazioni dei piani interrati con i vani scala devono essere installate porte con resistenza al fuoco > EI 30, con congegno di autochiusura
Il percorso di esodo, dalla porta di ogni camera e da ogni punto deilocali comuni:
40 m. luogo sicuro o scala di sicurezza esterna;
30 m. per scala protetta facente parte del sistema di via di esodo
Corridoi ciechi < 15 m.
INCREMENTO LUNGHEZZE
incrementate di 5 m qualora i materiali installati a parete e a soffitto siano di classe 0 - A1 - (A2-s1,d0) di reazione al fuoco e NO materiale suscettibile di
prendere fuoco su entrambe le facce.
dalla porta di ogni camera e da ogni punto dei locali comuni, può essere incrementato di ulteriori 5 m, mentre i corridoi ciechi possono essere incrementati di ulteriori 10 m, se:
tutti i materiali installati in tali percorsi siano di
classe 0 - A1 - (A2-s1,d0) di reazione al fuoco
le porte delle camere aventi accesso su tali percorsi possiedano caratteristiche di resistenza al fuoco EI 30 e siano dotate
di dispositivo di autochiusura
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Vie di uscita ad uso esclusivoUNA SOLA SCALA
Comunicazioni dei piani interrati con i vani scala tramite disimpegno, anche nonaerato, con porte > EI 60, con congegno di autochiusura;
In edifici > 2 piani fuori terra la scale deve essere almeno di tipo protetto.
Per le attività ricettive ubicate in edifici aventi altezza antincendio maggiore di 24 me non superiore a 32 m, è consentita la presenza di una sola scala, purché siarispettata una delle seguenti condizioni:
a) la scala sia di tipo a prova di fumo od esterna;
b) la scala sia di tipo protetto e sia installato un impianto di spegnimentoautomatico esteso all'intera attività conforme al D.M. 20.12.2012 (d.m. impianti).
SCALA A PROVA DI FUMO (punto 3.8 del D.M. 30.11.1983)
Scala in vano costituente
compartimento antincendio
avente accesso per ogni
piano, mediante porte di
resistenza al fuoco almeno
RE predeterminata e dotate
di congegno di auto-
chiusura, da spazio scoperto
o da disimpegno aperto per
almeno un lato su spazio
scoperto dotato di pa-rapetto
a giorno.
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SCALA A PROVA DI FUMO INTERNA (punto 3.9 del D.M. 30.11.1983)
Sala in vano costituente
compartimento antincendio
avente accesso, per ogni
piano, da filtro a prova di
fumo.
SCALA PROTETTA (punto 3.10 del D.M. 30.11.1983)
Scala in vano costituente
compartimento
antincendio avente
accesso diretto da ogni
piano, con porte di
resistenza al fuoco REI
predeterminata e dotate
di congegno di
autochiusura.
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INCREMENTO LUNGHEZZE
CORRIDOI < 15 M.
incrementate di 5 m qualora i materiali installati a parete e a soffitto siano di classe 0 - A1 - (A2-s1,d0) di reazione al fuoco e NO materiale suscettibile di
prendere fuoco su entrambe le facce.
dalla porta di ogni camera e da ogni punto dei locali comuni, può essere incrementato di ulteriori 10 m se:
tutti i materiali installati in tali percorsi siano di
classe 0 - A1 - (A2-s1,d0) di reazione al fuoco
le porte delle camere aventi accesso su tali percorsi possiedano caratteristiche di resistenza al fuoco EI 30 e siano dotate
di dispositivo di autochiusura
EDIFICI < 3 PIANI FUORI TERRA - NO SCALE PROTETTE a condizione:
- la lunghezza dei corridoi che adducono alle scale sia limitata a 20 m;
- i materiali installati a parete e a soffitto siano di classe di reazione al
fuoco 0-A1-(A2-s1,d0);
- no materiale suscettibile di prendere fuoco su entrambe le facce.
Edifici < quattro piani fuori terra, è consentito non realizzare le scale di tipo protetto con l'adozione di:
Materiali classe di reazione al fuoco 0 - A1 - (A2-s1,d0), con la sola eccezione di eventuali corsie di camminamento centrale, per le quali è ammessa la classe 1 di reazione al fuoco;
- le porte delle camere >EI 15;
-nelle camere coperte e copriletto di classe 1 di reazione e guanciali e mobili 1 IM;
o in alternativa: i materiali installati nelle scale e nei corridoi che adducono alle scale abbiano classe 0 - A1 - (A2-s1,d0), con la sola eccezione di eventuali corsie di camminamento centrale con classe 1;
- NO eventuale altro materiale combustibile;
- le porte delle camere > EI 15.
per gli edifici serviti da scale non protette, la lunghezza totale del percorso che adduce su luogo sicuro è limitata a 40 m;
tale lunghezza può essere incrementata di
5 m alle seguenti condizioni:
- i materiali installati a parete e a soffitto
siano di classe di reazione al fuoco 0 -
A1 - (A2-s1,d0);
- non sia presente materiale suscettibile
di prendere fuoco su entrambe le facce.
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Atrio di ingresso
Nel caso in cui le scale immettano nell'atrio di ingresso,
quest'ultimo costituisce parte del percorso di esodo e devono
essere rispettate le seguenti disposizioni:
• i materiali installati nell'atrio e nei locali adiacenti e non
separati da esso, devono essere conformi a quanto prescritto
per le vie di esodo;
• nell'atrio non devono essere installate apparecchiature a
fiamma ed ogni altra apparecchiatura da cui possa derivare
pericolo di incendio.
Vie di uscita ad uso promiscuoAttività ricettive in edifici a destinazione mista e scale ad uso promiscuo:
Edificio con altezza antincendio < a 32 m;
• l'attività ricettiva separata dalla scala e dal resto del
fabbricato con elementi almeno REI/EI 60;
• le comunicazioni dei vani scala, costituenti vie di
esodo, con i piani cantinati siano dotate di porte > EI
60;
• le scale siano dotate di impianto di illuminazione di
sicurezza.
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Vie di uscita ad uso promiscuoAttività ricettive in edifici a destinazione mista e scale ad uso promiscuo:
presenza di due o più scale:
• la lunghezza massima dei percorsi dalla porta delle camere alle scale
dell'edificio < a 25 m e corridoi ciechi < 15 m; tali lunghezze possono essere
incrementate di 5 m, a condizione che i materiali installati a parete, a
pavimento o a soffitto siano di classe di reazione al fuoco 0 - A1 - (A2-s1,d0)
e che le porte delle camere almeno EI 30;
presenza di una sola scala:
• l'attività ricettiva deve essere distribuita in compartimenti < a 250 m²; la
lunghezza massima del percorso dalla porta di ogni camera alla scala < 15
m; è consentito che tale lunghezza massima sia incrementata di 5 m e che la
superficie massima dei compartimenti < 350 m², a condizione che lungo i
percorsi d'esodo, i materiali in classe 0 - A1 - (A2-s1,d0) e che le porte delle
camere > EI 30;
Inoltre!
Vie di uscita ad uso promiscuoAttività ricettive in edifici a destinazione mista e scale ad uso promiscuo:
È consentita la comunicazione tra gli ambienti di
ricevimento dell'attività ricettiva e le parti comuni
dell'edificio alle seguenti condizioni:
• l'ambiente di ricevimento sia permanentemente
presidiato;
• nell'ambiente di ricevimento non siano presenti
sostanze infiammabili;
• la larghezza della scala e della via di esodo che
conduce all'esterno dell'edificio sia commisurata al
piano di massimo affollamento dell'attività ricettiva.
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AREE A RISCHIO SPECIFICO
Locali adibiti a depositi di materiale
combustibile > 12 mq.
locali destinati a deposito, di superficie qualsiasi, in diretta comunicazione con il sistema
di vie di esodo;
lavanderie e stirerie
Per le aree a rischio specifico devono essere
previste le seguenti misure:
AREE A RISCHIO SPECIFICO
• le strutture e le porte di separazione devono possedere caratteristiche di resistenza al fuoco valutate in funzione al qf,d;
• ventilazione naturale > a 1/40 dellasuperficie in pianta.
• È consentito limitare la superficie di
ventilazione ad 1/100, mediante camini
o condotte, realizzati a regola d'arte, e
strutture di compartimentazione congrue
con il qf (< 1052 MJ/m²), a condizione
che lo stesso sia integrato da un sistema
di controllo automatico dei fumi e
calore.
In alternativa al sistema di controllo
automatico di fumi e calore:
• impianto di spegnimento automatico
a protezione del locale;
• Oppure un servizio interno di
emergenza permanentemente
presente, composto da almeno due
unità con attestato di idoneità
tecnica e corso di tipo B di cui
all'allegato IX del decreto del
Ministro dell'interno 10 marzo 1998.
NO! resistenza al fuoco e ventilazione con superficie < 5 m² e qf < a 350 MJ/m²;
qualora il locale sia in diretta comunicazione con le vie di esodo, o con spazi
adiacenti e non separati dalle vie di esodo: PORTE CON AUTOCHIUSURA!
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AREE A RISCHIO SPECIFICO
Depositi di liquidi infiammabili
All'interno del volume dell'edificio è consentito detenere prodotti liquidi infiammabilistrettamente necessari per le esigenze igienico-sanitarie, posti in armadi metallici dotati di bacino di contenimento. Tali armadi devono essere ubicati nei locali deposito, con esclusione dei locali aventi le caratteristiche descritte al punto 5.1.4 della regola tecnica ( < 5 mq., qf < a
350 MJ/mq e porte con autochiusura!).
IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICOservizi tecnologici tipologie di impianto
• ascensori e montacarichi;
• termici e/o preparazione cibi;
• condizionamento e/o ventilazione;
• elettrici;
• produzione di energia (es. fotovoltaico, cogeneratori, ecc.);
• trattamento delle acque;
• frigoriferi;
• protezione attiva.Detti impianti devono essere progettati,
realizzati e gestiti secondo la regola dell'arte,
in conformità alle disposizioni legislative e
regolamentari applicabili!
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IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICOservizi tecnologici tipologie di impianto
Negli attraversamenti di strutture resistenti al fuoco dovrà essere garantita la
continuità delle caratteristiche di resistenza al fuoco.
Autonomia degli impianti di sicurezza:
• rivelazione e allarme: 30 minuti;
• illuminazione di sicurezza: 1 ora;
• impianti idrici antincendio (ove previsti): 30 minuti.
L'impianto di illuminazione di sicurezza almeno 5 lux ad 1 m di altezza dal piano
di calpestio.
Il quadro elettrico generale deve essere ubicato in posizione facilmente accessibile
e segnalata; in prossimità dell’accesso principale, segnalato, il dispositivo di
sgancio elettrico generale.
5. È consentita la presenza di caminetti e di stufe tradizionali
esclusivamente nelle aree comuni. A condizione:
IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICOservizi tecnologici tipologie di impianto
I caminetti e le stufe tradizionali, sia del tipo a fiamma libera (caminetto a focolare aperto) sia del tipo protetto (caminetto a focolare chiuso), possono essere installati se sono rispettate le seguenti prescrizioni specifiche:
• devono essere progettati, realizzati e gestiti secondo la regola dell'arte;
• i canali da fumo devono essere realizzati in modo da non costituire causa d'innesco e propagazione d'incendio;
• non devono essere posizionati in corrispondenza dei percorsi di esodo;
• devono essere installati in locali separati dal sistema di vie di esodo principale mediante strutture e serramenti > EI 30;
• Informazione e formazione al personale addetto alla gestione della sicurezza;
• almeno un estintore a polvere 34A-233B, in prossimità dell'installazione;
• attorno al caminetto deve essere presente esclusivamente materiale incombustibile; tale area di sicurezza deve svilupparsi, sia in altezza che in larghezza, per una distanza dal caminetto pari ad almeno 200 cm nel caso di focolare aperto e ad almeno 100 cm nel caso di focolare chiuso.
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AREE ED IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICOSpazi per riunioni, trattenimento e simili
• conferenze;
• convegni;
• sfilate di moda;
• riunioni conviviali;
• piccoli spettacoli di cabaret;
• feste danzanti;
• esposizioni d'arte e/o merceologiche
NON VIENE DETTO NULLA!
OCCORRE TENERE CONTO DI ?:
UBICAZIONE ?
COMUNICAZIONI !
STRUTTURE E MATERIALI !
MISURE PER
L'EVACUAZIONE !
DISTRIBUZIONE DEI POSTI A
SEDERE !
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IMPIANTI ELETTRICI
Gli impianti elettrici devono essere realizzati inconformità alla legge n. 186 del 1° marzo 1968e certificati secondo il D.M. 22.01.2008, n. 37In particolare, ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici:
• non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione;
• non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Il comportamento al fuoco della membratura deve essere compatibile con la specifica destinazione d'uso dei singoli locali;
• devono essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell'intero sistema (utenza);
• devono disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni "protette" e devono riportare chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono.
MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDIESTINTORI D’INCENDIO
devono essere di tipo approvato dal M.I.
DEVONO ESSERE SEGNALATI TRAMITE APPOSITI CARTELLI
DOVE INSTALLARLI
• IN PROSSIMITA’ DEGLI ACCESSI/USCITE DIPIANO;
• IN VICINANZA DI AREE A RISCHIO SPECIFICO;
• IN POSIZIONE FACILMENTE ACCESSIBILE E VISIBILE;
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ESTINTORI
AVERE ADEGUATA CAPACITA’ ESTINGUENTE
A DISTANZA RECIPROCA <A 30 MT.
1 ESTINTORE OGNI 200 MQ. DIPAVIMENTO O FRAZIONE CON
ALMENO UN ESTINTORE PER PIANO
A SERVIZIO DI AREE E IMPIANTI A RISCHIO
SPECIFICO IDONEI AL LUOGO DI INSTALLAZIONE
Impianti idrici antincendio - IDRANTI(per attività ubicate oltre il 3° piano fuori terra)
DEVONO CONSENTIRE L’INTERVENTO
SULL’INTERA ATTIVITA’
CONFORMI AL D.M. 20.12.2002
NEL CASO DI NORMA UNI 10779 SOLO PROTEZIONE INTERNA
LIVELLO DI PERICOLOSITA’ 1
ALIMENTAZIONE IDRICA DITIPO SINGOLO
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RETI IDRANTI - EDIFICI SINO A 3 PIANI
Negli edifici fino a tre piani fuori terra nonsussiste l'obbligo di realizzare la rete diidranti, a condizione che siano installatiestintori carrellati a polvere con caricanominale non inferiore a 30 Kg, in ragionedi almeno uno per piano, e che siaassicurata la presenza di addettiantincendio addestrati al loro utilizzo.
Impianti idrici antincendio - IDRANTI(per attività ubicate oltre il 3° piano fuori terra)
in alternativa alla rete di idranti
N° 1 ESTINTORE CARRELLATO DA 30 KG. PER PIANO E ADDETTI ADDESTRATI
UNA COLONNA A SECCO ATTACCO DI MANDATA PER LE
AUTOBOTTI VV.F.
UN ATTACCO UNI 45 PER PIANO IN PROSSIMITA’ DELL’USCITA E CORREDO
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Impianti idrici antincendio - IDRANTI(per attività ubicate oltre il 3° piano fuori terra)
INOLTRE
devono essere installati dei dispositivi di sfiato dell'aria
lo sviluppo plano-altimetrico dell'impianto
deve essere tale da garantirne il completo
drenaggio
DIMENSIONATA PER PRESSIONE > 8 BAR
GARANTIRE AI 3 ATTACCHI PIU’ SFAVOREVOLI, E A TUTTI SE INFERIORI,
120 LT./MIN. E PRESSIONE > 2 BAR
IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI
TUTTE LE ATTIVITA’ DEVONO
ESSERENE DOTATE
DEVONO ESSERE REALIZZATI
SECONDO LA REGOLA DELL’ARTE
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Caratteristiche
PERTANTO:
L’impianto dovrà consentire l'azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell'attività entro:
• 2 minuti dall'emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall'azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio;
• 5 minuti dall'emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di allarme non sia tacitata dal personale preposto.
CaratteristichePOSSONO ATTIVARE:
CHIUSURA AUTOMATICA DI
PORTE TAGLIAFUOCO
DISATTIVAZIONE DIIMPIANTI DI
VENTILAZIONE E CONDIZIONAMENTO
ATTIVAZIONE DIFILTRI IN
SOVRAPPRESSIONE
CHIUSURA DISERRANDE
TAGLIAFUOCO
TRASMISSIONE A DISTANZA DEL
SEGNALE DIALLARME
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COMPONENTI DEI SISTEMI AUTOMATICI
RILEVATORI AUTOMATICI DI
INCENDIO
CENTRALE DICONTROLLO E
SEGNALAZIONEDISPOSITIVI D’ALLARME
COMANDI DIATTIVAZIONE
ELEMENTI DICONNESSIONE PER IL TRASFERIMENTO DI
ENERGIA ED INFORMAZIONI
SEGNALETICA DI SICUREZZA
DOVRA’ ESSERE CONFORME A QUANTO PREVISTO DAL D.LGS.81/2008
IMPIANTI DIPROTEZIONE
ATTIVA
SISTEMI DI VIE DIESODO E SPAZI
CALMI
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GESTIONE DELLA SICUREZZA
VIE DI ESODO PRIVE DI OSTACOLI
PROVVEDIMENTI DI SICUREZZA
DURANTE LAVORI DI
MANUTENZIONE
VERIFICHE PERIODICHE DEI
SISTEMI DISICUREZZA
EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
EFFICIENZA IMPIANTI DIVENTILAZIONE,
CONDIZIONAMENTO E RISCALDAMENTO
GESTIONE DELLA SICUREZZA
In edifici a destinazione mista dovrà essere assicurato il
coordinamento della gestione della sicurezza e delle operazioni
di emergenza tra le attività presenti nell'edificio.
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ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE
Primo intervento ed azionamento
del sistema di allarme
IL PERSONALE DEVE ESSERE IN
GRADO
Azioni da svolgere
REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI
DEVE RIPORTARE TUTTI GLI INTERVENTI E CONTROLLI:IMPIANTI ELETTRICI
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
IMPIANTI DI SICUREZZA
PRESIDI ANTINCENDIO
CONTROLLO DELLE AREE A RISCHIO SPECIFICO
RIUNIONI DI ADDESTRAMENTO ED ESERCITAZIONI DI EVACUAZIONE
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ISTRUZIONI DI SICUREZZA
All'ingresso della struttura ricettiva devono essere esposte precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di sinistro ed una planimetria dell'edificio per le squadre di soccorso riportante la posizione:- delle scale e delle vie di evacuazione;
- dei mezzi e degli impianti di estinzione disponibili;
- dei dispositivi di arresto degli impianti di distribuzione del gas e dell'elettricità;
- del dispositivo di arresto del sistema di ventilazione;
- del quadro generale del sistema di rivelazione e di allarme;
- degli impianti e locali che presentano un rischio speciale;
- degli spazi calmi.
ISTRUZIONI DI SICUREZZA
Istruzioni da esporre a ciascun piano
• PLANIMETRIA DIORIENTAMENTO
• SEGNALAZIONE DELLO SPAZIO CALMO
Istruzioni da esporre in ciascuna camera
• ISTRUZIONI IN CASO DIINCENDIO NELLE VARIE LINGUE
• PLANIMETRIA SCHEMATICA
• DIVIETI DI UTILIZZO DISOSTANZE INFIAMMABILI E/O FONTI DI CALORE