Corso base 01

12
CORSO DI FOTOGRAFIA Prima Lezione L’esposizione

description

Corso base di fotografia - Prima lezione

Transcript of Corso base 01

Page 1: Corso base 01

CORSO DI FOTOGRAFIAPrima LezioneL’esposizione

Page 2: Corso base 01

La tecnica(la sua importanza e la sua interpretazione)

Ansel Adams(1902 - 1984)

Robert Capa(1913 - 1954)

Page 3: Corso base 01

La Camera Oscura

La macchina fotografica nasce dal semplice concetto della camera oscura a foro stenopeico, strumento antichissimo intuito da Aristotele ma applicato concretamente nel XII sec. d.C.. Solo nel 1826 con Niepce si arriverà a capire come fissare l’immagine creata dalla camera oscura e trasformarla in una vera e propria fotografia. La tecnica di Niepce viene perfezionata da Daguerre nel 1839 che con il Dagherrotipo decreta l’invenzione della fotografia e la introduce nella società.

Page 4: Corso base 01

Joseph Nicéphore Niépce, View from the Window at Le Gras, 1826

Page 5: Corso base 01

Dagherrotipo, 1839 - Le immagini vengono impressionate in una lastra di rame argentato

Page 6: Corso base 01

La FotocameraOgni macchina fotografica è costituita da una camera con un'apertura ad un'estremità per permettere alla luce di entrare e con una superficie di visualizzazione o di registrazione per catturare la luce all'altra estremità.

La prima apertura è controllata da un meccanismo ad iride (il diaframma), mentre la seconda è costituita da un qualche tipo di materiale fotosensibile, che può essere una pellicola fotografica o un sensore digitale.

Page 7: Corso base 01

Tipi di Fotocamere

Entry-level, compatte

Classe mediaOttiche di buona qualità con lunghezze focali

anche fino ai 300 mm

Automatismi obbligati e ottiche basilari

ReflexOttiche intercambiabili e velocità di scatto

Page 8: Corso base 01

Il diaframma

• La maggior parte delle fotocamere permette di regolare l’apertura del diaframma, quindi offre la possibilità di determinarne l’ampiezza.

• Le diverse aperture sono distribuite regolarmente su una scala di intervalli detti stop, dove a valori più bassi corrispondono aperture di diaframma più ampie. Ogni valore di stop corrisponde a una quantità di luce doppia rispetto al precedente.

• Insieme al tempo di esposizione l'apertura del diaframma determina la quantità di luce che viene fatta transitare attraverso l'obiettivo, che va quindi a impressionare la pellicola o il sensore.

Page 9: Corso base 01

L’otturatore

L’otturatore è il dispositivo che regola

il tempo di esposizione della

pellicola (o del sensore) alla luce.

I tempi vengono calcolati come una progressione in cui il valore successivo è il doppio del precedente. Si può andare da un tempo di esposizione di 30’’ ad uno di 1/8000 di secondo, ma in fotografia i tempi più utilizzati sono sempre sotto il secondo: 1/60, 1/125, 1/250. Per convenzione sulle macchina

fotografiche si indica solo il divisore (60, 125, 250).

Page 10: Corso base 01

Velocità della pellicolaISO

Gli ISO indicano la sensibilità di una pellicola fotografica alla luce. Uno scatto con pellicola a bassa sensibilità richiede (a parità di tempo e apertura diaframma), un tempo di esposizione maggiore; si parla perciò di pellicola lenta. Viceversa, una pellicola ad alta sensibilità, che richiede tempi di esposizione più brevi, si dice pellicola veloce.

• I valori Iso delle pellicole utilizzate dai fotografi vanno da 50 a 3200 fino a 6400. I valori Iso delle pellicole utilizzate dai fotografi vanno da 50 a 3200 fino a 6400. Anche in questo caso nella scala dei valori Iso il successivo è il doppio del Anche in questo caso nella scala dei valori Iso il successivo è il doppio del precedente. precedente.

• Basse sensibilità offrono nitidezza e precisione nei dettagli ma richiedono tempi Basse sensibilità offrono nitidezza e precisione nei dettagli ma richiedono tempi di esposizione lenti. Alte sensibilità aumentano la granularità delle pellicole quindi di esposizione lenti. Alte sensibilità aumentano la granularità delle pellicole quindi porteranno a stampe meno definite, “sgranate”, ma in fase di scatto offrono la porteranno a stampe meno definite, “sgranate”, ma in fase di scatto offrono la possibilità di poter utilizzare tempi più veloci. possibilità di poter utilizzare tempi più veloci.

Page 11: Corso base 01

EsposizioneL’esposizione è la somma dei fattori apertura diaframma, tempo di esposizione, velocità della pellicola. Se uno di questi fattori non è corretto rispetto alla quantità di luce presente nella scena che si vuole riprendere, allora avremo degli errori di esposizione, quindi fotografie sovraesposte (troppo chiare) o sottoesposte (troppo scure), a seconda che l’errata regolazione abbia fatto entrare troppa luce o troppa poca.

Il rapporto che intercorre tra diaframma, tempi e iso è definito di reciprocità. Quindi, a parità di condizioni di luce, si ottiene la stessa esposizione aumentando un fattore o diminuendone un altro della stessa quantità. Ad esempio, portando il tempo da 1/250 a 1/500, quindi dimezzando l'esposizione alla luce, si può scegliere se raddoppiare l’apertura del diaframma oppure aumentare la sensibilità della

pellicola. In entrambi i casi la quantità di luce che colpirà la pellicola sarà la stessa.

Page 12: Corso base 01

Gli obiettiviL’obiettivo è l’occhio della fotocamera, l’evoluzione tecnica del foro stenopeico. Dalla scelta dell’obiettivo si determinerà quale sarà l’angolo di ripresa della fotografia e quale parte di essa sarà perfettamente a fuoco e nitida. Questa variabili vengono definite dalla lunghezza focale di un obiettivo, cioè la distanza in millimetri tra il punto nodale dell’obiettivo e il piano focale, cioè la pellicola o il sensore. Quello che sarà l’angolo di campo derivante alla lunghezza focale dipende però dalla dimensione del piano focale.

Gli obiettivi si dividono in diverse categorie, determinate proprio dalla lunghezza focale:

-Fisheye (8 mm)

-Ultra grandangolari (14-21 mm)

-Grandangolari (24-35 mm)

-Standard (50 mm)

-Teleobiettivi (80-300 mm)

-Superteleobiettivi (300-1200 mm)