Corso Antincendio Classe 1

180

description

corso classe operatore edile

Transcript of Corso Antincendio Classe 1

  • Termini e definizioniFenomeno fisico:si definisce fenomeno fisico quellazione che, appena finisce, permetteal materiale interessato di ritornare allo stato iniziale.Fenomeno chimico:si definisce fenomeno chimico quellevento che, appena cessato, non permette al materiale coinvolto di ritornare allo stato iniziale in quanto tale materiale ha subito delle trasformazioni.Il pericolo:il pericolo una fonte di danno fisico a persone o coseLa magnitudo: la quantificazione dei danni derivati da un evento.Il rischio: la probabilit che si verifichino eventi che producono danni a persone o cose, con che frequenza e quale magnitudo producono R = FXM

  • La sicurezza: lattivit finalizzata a rendere minimi i rischi

    I combustibili:si definiscono combustibili le sostanze liquide, solide o gassose che bruciano. Caratteristica comune quella di contenere nella loro composizione molecolare elementi quali lidrogeno (H), il carbonio (C), lo zolfo (SO), lossigeno (O2) .

    I comburenti:si definiscono comburenti quelle sostanze ,per esempio lossigeno, che consentono, favoriscono o mantengono la combustione.

  • Lincendio: una combustione incontrollata e non voluta che si propaga nello spazio e nel tempo e che termina con lesaurimento del combustibile o per una causa esterna che ne determina lestinzione.

  • Incendio

  • La CombustioneLa combustione quella reazione chimica esotermica sufficientemente rapida di una sostanza combustibile con lossigeno, accompagnata da sviluppo di calore, fiamma, gas, fumo e luce. E dovuta pertanto allunione di tre fattori: oil combustibile oil comburente oil calore inteso come innesco efficace e viene rappresentata da un triangolo dove ogni lato corrisponde ad uno dei tre fattori ( triangolo della combustione)Principi della combustioneIn chimica si ottengono due tipi di reazioni:o endotermiche, cio reazioni che avvengono con assorbimento di calore;o esotermiche, ovvero reazioni che avvengono con sviluppo di calore

  • I parametri fisici della combustione o carta didentit del combustibileo temperatura di ignizione o temperatura di accensioneo temperatura teorica di combustioneo aria teorica di combustione o potere calorificoo temperatura di infiammabilito limiti di infiammabilit e di esplosivito velocit di fiamma

  • Temperatura di ignizioneE la minima temperatura alla quale un combustibile emette dei vapori in grado di incendiarsi in presenza di un innesco efficace.I combustibili solidi emettono vapori a temperature superiori ai 100 C, i liquidi a temperature anche inferiori a 0 c ( es. benzina a -20 C).

  • Temperatura di ignizione di alcune sostanzeCombustibili solidi superiore a 100 C Acetone -18 Alcol etilico 18 Benzina -21 Benzolo -11 Butano -60 Etano -130 Etilene -136 Gasolio 65 Petrolio 20 Propano -104 Toluolo 4 Trielina 32 Acido tartarico 210

  • Ignizione benzina

  • Temperatura di accensione o di autocombustione la minima temperatura alla quale la miscela aria/combustibile inizia a bruciare spontaneamente senza lapporto di energia o di calore dallesterno

    Acetilene335Acetone335Alcol etilico365Benzina250Benzolo580Butano287Etano515Etilene450Gasolio220Idrogeno560Metano540monossido (CO)609Petrolio227propano450Toluolo536Acido tartarico 425trielina410

  • TEMPERATURA DI COMBUSTIONE DI ALCUNE SOSTANZEAcetilene2325Ammoniaca1700Butano1895Etano2895Etilene1975idrogeno2205Isobutano1900metano2050Monossido2100petrolio1800Propano2230propilene1935

  • Calore

    Il calore la principale causa di propagazione degli incendi. Provoca laumento della temperatura di tutti i corpi esposti e il relativo incendio di tutte le sostanze combustibili.

    Il calore si propaga per:

    irraggiamento: attraverso laria;

    conduzione: attraverso un solido

    convenzione: attraverso i fumi e i gas caldi

  • Effetti del calore sulluomoUna temperatura dellaria di circa 150 C da ritenersi la massima sopportabile sulla pelle per brevissimo tempo, a condizione che laria sia sufficientemente secca. Tale valore si abbassa se laria umida.Una temperatura dellaria di 60 C da ritenersi la massima respirabile per breve tempo.Lirraggiamento genera ustioni sullorganismo umano che possono essere classificate a seconda della loro profondit in:oustioni di primo gradosuperficiali, facilmente guaribilioustioni di secondo gradoformazione di bolle e vescicoleconsultazione struttura sanitariaoustioni di terzo gradoprofonde con necrosi dei tessutiurgente ospedalizzazione

  • Il comburente

    Lossigeno il comburente per eccellenza. Si trova nellaria che noi respiriamo in percentuale del 20,8%,( i rimanenti sono azoto, in percentuale del 76% ed altri gas rari, circa il 3%).Lossigeno si fissa sul combustibile ossidandolo e favorendone la combustione. A contatto con alcune sostanze ( oli o grassi), reagisce violentemente dando origine ad una decomposizione violenta con generazione di calore che provoca lincendio di tali sostanze.Ecco perch le valvole delle bombole e la raccorderia non vanno mai lubrificate. Da tener presente che in un ambiente ricco di ossigeno sufficiente una minor quantit di energia di innesco per incendiare un combustibile.Altri comburenti oltre lossigeno sono il perossido di azoto ( N2O), il biossido di azoto ( NO2) e lossido di azoto (NO).

  • Suddivisione dei materiali solidi

    I materiali solidi vengono suddivisi nelle seguenti categorie:

    incombustibili: sono sostanze che non bruciano (materiali inerti)

    difficilmente combustibili: sostanze che si incendiano se esposte a contatto con una sorgente di ignizione , la cui combustione cessa non appena si allontanano da essa;

    combustibili: sostanze che si incendiano se esposte ad una sorgente di ignizione , la cui combustione continua spontaneamente anche se allontanate da essa;

    facilmente combustibili : sostanze che si incendiano rapidamente se entrano a contatto con una minima sorgente di innesco

  • I combustibili solidi

    Appartengono a questa categoria i combustibili quali:- il legno- la plastica- la carta e il cartone- il fieno- la gomma- i mobili- la plastica- le tende- il cotone - gli arredi- la lana- le automobili- i cereali ecc.- le schiume poliuretaniche

  • Combustione delle sostanze solideLa combustione delle sostanze solide avviene per stadi.Il combustibile solido ad una certa temperatura inizia a distillare carbonio (pirolisi) e ad emettere sostanze volatili che, a contatto con laria, si ossidano e bruciano con fiamma.Una parte del calore prodotto riscalda il combustibile adiacente provocando ulteriore pirolisi che alimenta e mantiene la fiamma.

    La combustione delle sostanze solide caratterizzata dai seguenti parametri: pezzatura e forma del materiale grado di porosit del materiale elementi che compongono la sostanza contenuto di umidit del materiale condizioni di ventilazione

  • I combustibili liquidiAl raggiungimento di una certa temperatura (temperatura di infiammabilit o di ignizione) che diversa per ogni sostanza, la superficie del liquido emette vapori in quantit tale che, mescolati con laria, danno luogo ad una combustione in presenza di un innesco.

    Il calore sviluppato fa innalzare la temperatura del combustibile provocando un aumento di emissione di vapori infiammabili che alimentano la combustione .

    Pi bassa la temperatura di evaporazione, maggiormente infiammabili saranno i vapori emessi dal combustibile liquido che, combinandosi con lossigeno dellaria, mantiene la combustione.

    La velocit di fiamma media o elevata a seconda della velocit di evaporazione.

  • I combustibili liquidi

    Appartengono a questa categoria tutti i combustibili liquidi quali:- il petrolio- la benzina- i solventi- gli alcoli- gli oli lubrificanti e vegetali e tutti i solidi liquefattibili quali:- le paraffine- le cere- il burro- la margarina - i grassi animali- il polistirolo

  • Temperatura di infiammabilit o di ignizionePer temperatura o punto di infiammabilit si intende la minima temperatura alla quale i liquidi combustibili emettono vapori in quantit tali da incendiarsi in presenza di un innesco efficaceI combustibili liquidi non bruciano come tali ma sono i vapori che essi emettono sulla loro superficie che, al raggiungimento di una certa temperatura, si incendiano come gas combustibili in presenza di un innesco efficace (flash point).Pi bassa la temperatura di infiammabilit, pi pericoloso il combustibile.I liquidi infiammabili sono classificati in tre categorie: o cat. A liquidi i cui vapori possono dar luogo ad esplosioni. Liquidi aventi un punto di infiammabilit inferiore a 21 C ( petroli greggi, etere di petrolio, benzine, alcol, etere ecc.)

  • o cat. B liquidi infiammabili:Liquidi aventi un punto di infiammabilit compreso tra 21 C e 65 C ( petrolio raffinato, alcool etilico e metilico ecc.)o cat. C liquidi combustibili:Liquidi aventi un punto di infiammabilit compreso fra 65 C e 125 C( oli minerali, lubrificanti, gasolio per autotrazione. o la categoria C si divide a sua volta in due sottoclassi: C1 con temperatura < a 125 ( olio combustibile) C2 con temperatura > a 125 ( olio lubrificante)

  • Classificazione dei gas

    I gas, secondo le loro caratteristiche fisiche vengono classificati in: gas leggero ( peso specifico da 0,04 a 0,8 kg/nmc) gas pi leggeri dellaria ( idrogeno, metano, ecc.) che tendono a stratificare verso lalto

    gas pesante (peso specifico da 0,8 a 1,6 kg/nmc) gas pi pesanti dellaria che tendono a stratificare verso il basso degli ambienti o penetrano nei cunicoli, scantinati o aperture a livello di calpestio( propano, gas di benzine ecc,)

  • Combustione delle sostanze gassose

    I combustibili gassosi si trovano gi disponibili in caso di incendio , non essendo necessaria la loro evaporazione dai liquidi . Il comportamento dei combustibili gassosi nella combustione analogo a quello dei vapori dei liquidi infiammabili, tenendo presente che la miscela combustibile - comburente pu presentarsi nelle seguenti forme:

    chimicamente uniforme: il combustibile e il comburente sono miscelati prima dell ignizione ( combustione controllata) chimicamente non uniforme: il combustibile e il comburente sono miscelati al momento dellignizione ( fuga di gas)

  • Limiti di infiammabilit (% in vol)( riferita ai liquidi e gas)sono i limiti che definiscono il campo di infiammabilit di una miscela aria / combustibile in caso di innesco.

    limite inferiore di infiammabilit:la pi bassa concentrazione in volume di vapore di una miscela al di sotto della quale non si ha accensione in presenza di un innesco per carenza di combustibile limite superiore di infiammabilit:la pi alta concentrazione in volume di vapore della miscela al di sopra della quale non si ha accensione della miscela stessa in presenza di un innesco per eccesso di combustibile;

  • campo di infiammabilit:concentrazione volumetrica di aria e vapori o gas infiammabili entro la quale gli stessi si incendiano in presenza di un innesco

  • Conservazione dei gasI gas, in funzione della loro modalit di conservazione sono classificati come:

    Gas compressi: conservati sotto pressione allo stato aeriforme al fine di consentire lo stoccaggio di grandi quantitativi in spazi di ridotte dimensioni (es. metano)gas liquefatti: conservati allo stato liquido sotto pressione al fine di stoccarne grandi quantitativi in piccoli contenitori avendo un rapporto di espansione da 1/400 a 1/800. I contenitori possono essere riempiti solo parzialmente per poter assorbire le inevitabili dilatazioni termiche.Gas refrigerati: conservati allo stato liquido mediante refrigerazione in serbatoi criogenici Gas disciolti: conservati in fase gassosa disciolti in un liquido (es. acetilene disciolta in acetone)

  • Colorazione distintiva gas

  • Gas di combustioneI gas di combustione sono quei prodotti che rimangono allo stato gassoso anche quando scendono alla temperatura di riferimento ( 15 C).

    Considerato che le sostanze combustibili raramente sono formate da composti o miscele di composti puri, a seconda della concentrazione dellossigeno possono dare origine ai seguenti gas di combustione::o ossido di carbonio o aldeide acrilicao anidride carbonica o fosgeneo idrogeno solforato o ammoniacao anidride solforosa o ossido e perossido di azotoo acido cianidrico o acido cloridrico

  • Prodotti della combustione

    o gas di combustioneo fiammeo bracio fumoo caloreo residui della combustione

  • La produzione di tali gas dipende anche dalla temperatura raggiunta durante lincendio.

    Nella stragrande maggioranza dei casi, la mortalit per incendio da attribuire allinalazione di questi gas che producono danni biologici per tossicit.

  • Gas di combustione

    I principali gas di combustione sono:

    oossido di carbonio (CO)oacido cianidrico ( HCN )

    oidrogeno solforato ( H2 S)oacido cloridrico ( HCL)

    oammoniaca ( NH3)operossido di azoto ( NO2)

    oanidride carbonica ( CO2)oaldeide acrilica ( CH2 CHCHO)

    oanidride solforosa ( SO2)ofosgene ( COCL2 )

  • Fumi e residui della combustioneI fumi sono formati da piccolissime particelle solide ( aerosol),liquide ( nebbie e vapori condensati) di dimensioni microscopiche e submicroscopiche sospese nellaria.

    Le particelle solide sono sostanze incombuste che si formano quando la combustione avviene in carenza di ossigeno e vengono trascinate dai gas caldi prodotti dalla combustione stessa.Normalmente sono prodotti in quantit tali da impedire la visibilit ostacolando lattivit dei soccorritori e lesodo delle persone.Le particelle solide incombuste dei fumi e le ceneri rendono il fumo di colore scuro.

  • Le particelle liquide invece sono costituite essenzialmente da vapore acqueo che, al di sotto dei 100 C condensa dando luogo a fumo di colore bianco.

    I residui della combustione sono le ceneri allo stato solido e i prodotti di fusione allo stato liquido

  • Effetti del fumoIl fumo, sospensione nellaria di particelle solide e liquide come il nerofumo, catrami ed altre sostanze incombuste, tanto pi abbondante quanto pi incompleta la combustione per carenza di ossigeno.

    Si diffonde con una velocit di metri al secondo,provoca danni al patrimonio ed pericoloso per le persone sia per le difficolt respiratorie che per la scarsa visibilit.

    Il fumo provoca soffocamento, rende difficile lesodo delle persone per mettersi in salvo ed ostacola lintervento dei soccorritori.

    Lopacit del fumo, oltre dalle caratteristiche delle sostanze che bruciano, dipende dallirregolarit della combustione, infatti pi la combustione incompleta pi il fumo denso.

  • Estinzione - spegnimento Condizioni necessarie per lestinzione: esaurimento del combustibile; allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal focolaio dincendio; soffocamento; separazione del combustibile dal comburente o riduzione dello stesso; raffreddamento

  • Velocit di fiamma

    La velocit di fiamma in funzione dellaspetto fisico dei combustibili ( solido, liquido, gassoso), dellaspetto chimico ( pi o meno combustibili o infiammabili), dalle dimensioni, densit e granulometria dei solidi, dalla miscelazione dei vapori dei liquidi e delle polveri e dal tipo di innesco.

    La velocit di fiamma si suddivide in:

    bassa: da alcuni millimetri a 30 centimetri al minuto

    media: da 30 centimetri al minuto a 1 metro al secondo

    elevata: pi di un metro al secondo; in questa categoria sono comprese le esplosioni.

  • EsplosioniSono combustioni caratterizzate dalla liberazione rapidissima, incontrollata e inarrestabile di energia, con produzione di unonda meccanica (sovrappressione) e da un fragore (boato) e, nelle esplosioni termiche, da luce e calore.

    Le esplosioni termiche derivano unicamente da un processo di combustione, la cui velocit di reazione estremamente elevata, tale da generare nellunit di tempo un volume di gas ad alta temperatura in quantit enorme ed una rapidissima espansione della stessa che diffonde dal centro di esplosione unaltissima pressione e lemissione di una grande quantit di calore.Si suddividono in : deflagrazioni, con velocit di fiamma subsonica en aumento di pressione fino ad 8 volte la pressione iniziale; detonazione, con velocit di fiamma supersonica ed un aumento di pressione da 8 a 20 volte la pressione iniziale

  • I prodotti in grado di produrre esplosioni termiche sono:o miscele infiammabili di gas e vaporio polveri combustibili sospese in ariao esplosivi ( per decomposizione violenta)

    Lenergia di esplosione in massima parte liberata come onda di scoppio suddivisa in tre forme: o lavoro meccanico di compressioneo caloreo energia cinetica associata al vento che segue londa di scoppio

  • Atmosfere esplosive ( ATEX) Per atmosfera esplosiva si intende una miscela con laria a condizioni atmosferiche di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo laccensione, la combustione si propaga allinsieme della miscela incombusta formata da aria pi gas, vapori o nebbie o aria pi polveri.Perch si verifichi unesplosione necessario trovarsi in presenza di:* combustibile*miscela esplosiva*aria* ambiente confinato*innesco efficaceLe cause per cui si verifica unesplosione possono essere :Chimiche = combustione di sostanze infiammabiliFisiche = vaporizzazione rapida di gas liquefatti ( BLEVE)

  • Le possibili sorgenti di innescoSuperfici caldeFiamme e gas caldi ( incluse le particelle calde)Scintille di origine meccanicaApparecchiature elettricheCorrenti elettriche vagantiElettricit staticaOnde elettromagnetiche a radiofrequenzaOnde elettromagneticheFulmineRadiazioni ionizzantiUltrasuoniCompressioni adiabatiche e onde durtoReazioni esotermiche, compresa lautoaccensione delle polveri

  • Potere calorificoIl potere calorifico la massima quantit di calore prodotto da un kg di combustibile solido o liquido o da un mc di gas.Per le sostanze contenenti idrogeno che bruciando danno origine a formazione di acqua distinguiamo:

    Potere calorifico superiore: Quello da cui non viene detratto il calore di evaporazione dellacqua formatasi nella reazione di combustione;

    Potere calorifico inferiore: E il potere calorifico superiore al quale viene detratto il calore di evaporazione dellacqua, che ammonta a 600 Kcal circa.

    Lunit di misura per i solidi e i liquidi si esprime in Kcal / kg mentre per i gas in Kcal / Nmc ( normalmetrocubo) Il normalmetrocubo la quantit di gas contenuta in un mc alla pressione di 760 mm Hg e 0C.

  • Cause di incendioLe cause e i pericoli di incendio pi comuni sono:oaccumulo di rifiuti ( carta o altro materiale combustibile che pu essere accidentalmente o deliberatamente incendiato)onegligenza nelluso di fiamme libere e di apparecchi generatori di caloreoinadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa o omessa manutenzione alle apparecchiature, macchine o impianti.oimpianti elettrici difettosi, sovraccaricati o non adeguatamente protettioapparecchiature elettriche sotto tensione anche quando non utilizzateoutilizzo scorretto di apparecchi di riscaldamento portatilio ostruzione delle prese daria di apparecchi di riscaldamento, macchinari, apparecchiature elettriche e da ufficio oriparazioni effettuate da personale non autorizzato

  • o vicinanza di apparecchi termici o illuminazione ad incandescenza a materiale facilmente combustibileosurriscaldamenti da attrito ointasamento di camini o impianti di aspirazioneoautocombustione di materiali stoccatiofulminioincendi dolosi

  • Deposito materiali infiammabiliLimitare il quantitativo di materiali infiammabili alla stretta quantit giornaliera e tenuto lontano dalle vie di esodo; i quantitativi in eccedenza devono essere conservati in appositi depositi isolati o separati dallattivit tramite strutture e porte resistenti al fuoco .Le sostanze infiammabili, quando possibile, dovrebbero essere sostituiti con altri a base acquosa.I lavoratori che manipolano sostanze infiammabili o chimiche pericolose devono essere adeguatamente addestrati sulle misure di sicurezza da osservare. E devono essere a conoscenza delle propriet delle sostanze e delle circostanze che possono incrementare il rischio di incendio i materiali di pulizia, se combustibili, devono essere conservati in appositi ripostigli o locali.

  • Utilizzo di fonti di caloreI generatori di calore devono essere utilizzati in conformit alle istruzioni dei costruttori,soprattutto quando sono utilizzati per riscaldare sostanze infiammabili o per riscaldare oli e grassi di cottura.I luoghi dove si effettuano lavori di saldatura o taglio alla fiamma devono essere tenuti liberi da materiali infiammabili o combustibili ed necessario tenere sotto controllo eventuali braci o scintille. Sulle stazioni per saldatura ossi-acetilenica devono essere presenti le prescritte valvole di non ritorno.I condotti di aspirazione di cucine, forni, seghe, molatrici, devono essere tenuti puliti per evitare laccumulo di grassi o polveri.I bruciatori dei generatori di calore devono essere utilizzati e mantenuti in efficienza secondo le istruzioni del costruttore.Ove prevista la valvola di intercettazione del combustibile, questa deve essere oggetto di manutenzioni e controlli regolari.

  • Impianti ed attrezzature elettricheI lavoratori devono ricevere istruzioni sul corretto uso delle attrezzature e degli impianti elettrici.Nel caso si debba alimentare in emergenza una apparecchiatura elettrica, il cavo deve avere una lunghezza strettamente necessaria ed essere posizionato in modo da evitare possibili danneggiamenti.Le riparazioni elettriche devono essere effettuate da personale esperto e competente.I materiali facilmente combustibili o infiammabili non devono essere posizionati vicino ad apparecchi di illuminazione o di quadri elettrici, in particolare dove si effettuano travasi di liquidi.

  • Apparecchi di riscaldamentoLe cause pi comuni di incendio comprendono: Il mancato rispetto delle istruzioni di sicurezza quando si sostituiscono i recipienti di GPL.Il deposito di materiali combustibili sopra gli apparecchi di riscaldamento.Il posizionamento di apparecchi di riscaldamento vicino a materiali combustibili.Negligenze nelle operazioni di rifornimento di combustibile liquido.Il loro utilizzo deve avvenire previo controllo della loro efficienza e della loro corretta alimentazione.

  • Presenza di fumatoriIdentificare le aree dove il fumatore costituisce un pericolo e predisporre il relativo divieto soprattutto in locali contenenti materiali facilmente combustibili o infiammabili.Nelle aree dove consentito fumare predisporre posacenere che verranno vuotati regolarmente.I portacenere non devono essere vuotati in recipienti combustibili e tali recipienti non devono essere vuotati in contenitori contenenti materiali o rifiuti combustibili

  • Lavori di manutenzione o di ristrutturazioneAllinizio della giornata controllare che le vie di esodo siano libere e che siano state messe in atto tutte le misure antincendio, che tutti i materiali infiammabili o combustibili siano stati rimossi od opportunamente protetti. Che gli estintori e i presidi antincendio siano presenti ed efficienti e le misure antincendio siano state poste in essere. Particolare attenzione deve essere prestata dove si effettuano lavori a caldo (taglio, saldatura, smerigliatura). Tutta larea deve essere delimitata per evitare laccesso ai curiosi.A fine giornata questarea deve essere oggetto di particolare sorveglianza per evitare linsorgere di un incendio assicurandosi che non ci siano fiamme accese o braci, le bombole di gas, quando non utilizzate, vanno posizionate allesterno del luogo di lavoro.Particolare attenzione richiedono i lavori di risistemazione di quadri elettrici e adduzioni di gas combustibili.

  • Rifiuti e scarti combustibiliI rifiuti non devono essere depositati neanche in via temporanea lungo le vie di esodo o a ridosso delle uscite di emergenza o dove possano entrare in contatto con sorgenti di ignizione.Laccumulo di scarti di lavorazione o di rifiuti deve essere evitato e ogni scarto o rifiuto deve essere rimosso giornalmente e depositato in unarea idonea, preferibilmente allesterno e a distanza di sicurezza dalledificio.

  • UNA DELLE CAUSE PIU DIFFUSE: IMPIANTI ELETTRICI cortocircuiti contatti allentati in morsetti sottodimensionamento di conduttori elettrici assenza, errata scelta o non funzionamento di interrutori di protezione, etc.CAUSE realizzazione di impianti a regola darte collegare a terra le masse metalliche che possono dare origine a scariche elettrostatiche installare, ove necessario, impianti parafulmineMISURE da ADOTTARE

  • SE LA CORRENTE CHE LO ATTRAVERSA ECCESSIVALISOLAMENTO Pu BRUCIARE qualsiasi conduttore percorsoda corrente elettrica si scaldaLa protezione dalle sovracorrentida garanzie per evitare questo rischioUNA DELLE CAUSE PIU DIFFUSE: IMPIANTI ELETTRICI

  • Valutazione del rischio incendio La valutazione del rischio incendio si articola nelle seguenti fasi:Individuazione di ogni pericolo di incendio (inneschi, sostanze infiammabili ecc.)Individuazione dei lavoratori e di altre persone esposte a rischio incendioEliminazione o riduzione dei pericoli di incendioValutazione del rischio residuo di incendioVerifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistentiIndividuazione di eventuali ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio

  • Valutazione del rischio incendioIl rischio incendio si distingue in:Rischio lieve ( RL) presenta pericolosit di rischio ridotta ( abitazioni, uffici)Il rischio normale ( RN) presenta media pericolosit di incendio ( lavorazione, deposito, confezionamento,e altezza di impilamento relativamente piccoli di materiali di ordinaria combustibilit)Il rischio grave ( RG) grande altezza di impilamento di materiali di ordinaria combustibilit o dove sono depositati o lavorati materiali in cui si pu sviluppare il fuoco con grandissima rapidit e intensit nelle fasi iniziali.Il rischio di incidente rilevante o alto rischio ( AR) dove in una attivit industriale sussiste la possibilit di incendio o di unesplosione di rilievo connessi ad uno sviluppo incontrollato e di emissione di sostanze tossiche che diano luogo ad un pericolo grave, immediato o differito per luomo o per lambiente allinterno o allesterno di uno stabilimento che comporti luso di sostanze pericolose.Il rischio si rappresenta con la formula: R = F x M

  • Informazione e formazionePredisporre un programma di controllo e di regolare manutenzione dei luoghi di lavoro

    Emanazione di specifiche disposizioni per assicurare la necessaria informazione sulla sicurezza antincendio agli appaltatori esterni ed al personale di pulizia e manutenzione

    Controllo che specifici corsi di aggiornamento siano forniti al personale che usa materiali facilmente combustibili, sostanze infiammabili o sorgenti di calore in aree ad alto rischio di incendio

    Realizzazione delladdestramento antincendio per tutti i lavoratori

  • Eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio Per ciascun pericolo di incendio identificato necessario valutare se esso possa essere :Eliminare o ridurre il pericolo di incendio dato dalle sostanze presentiRiduzione della quantit di liquidi o materiali infiammabili presentiMateriali pericolosi o infiammabili sostituiti con alternative pi sicureMateriali separati o o protetti dalle altre parti del luogo di lavoro, tenendo presente il livello globale di rischio per la vita delle persone e le esigenze per il corretto svolgimento dellattivitSeparazione o compartimentazione delle aree a rischio di incendioInstallazione di impiantistica antincendio ( rivelazione incendi, impianti idrici fissi e mobili, impianti di spegnimento automatico)Presidi antincendio utilizzati da personale qualificato, formato e addestratoSquadra antincendio aziendaleRiparazione dei rivestimenti degli arredi imbottiti in modo da evitare linnesco diretto dellimbottituraMiglioramento del luogo di lavoro e provvedimenti per leliminazione dei rifiuti e degli scarti

  • Misure precauzionali

    ordine e pulizia sui luoghi di lavoro utilizzare contenitori di sicurezza per liquidi infiammabili procedure per lutilizzo e lesecuzione di lavori a caldo non depositare materiali combustibili vicino a fonti di calore non ostacolare laccesso ai mezzi di spegnimento manuali non ingombrare le vie di fuga con materiali non bloccare aperte e non ostruire le porte o i portoni tagliafuoco

  • Misure tecnico-gestionaliAnche il miglior progetto di sicurezza pu essere vanificato da chi lavora in un ambiente se non vengono applicate e tenute in dovuta considerazione le misure precauzionali di esercizio, idonee alla riduzione della componente del rischio legata alla FREQUENZA di accadimento.Le misure di principali prevenzione incendi , finalizzate alla riduzione di probabilit di accadimento di un incendio, possono essere individuate in: realizzazione di impianti elettrici a regola dartecollegamento a terra di impianti, strutture, serbati ecc.installazione di impianti parafulminedotare di dispositivi di sicurezza gli impianti di distribuzione o utilizzo di sostanze infiammabiliventilare i locali contenenti sostanze infiammabili o esplodentiutilizzare materiali incombustibili per strutture e arrediadozione di pavimenti ed attrezzature antiscintillasegnaletica di sicurezza , riferita ai particolari rischi presenti nellambiente di lavoro

  • Misure procedurali o organizzativeProcedure di sicurezzaPiano di emergenza Procedure di segnalazione guasti/incendiVerifiche periodicheFormazione del personaleFormazione addetti evacuazioneFormazione addetti antincendioFormazione addetti primo soccorsoEsercitazioni antincendio (prove di esodo e primo intervento)

  • Dinamica dellincendioNellevoluzione dellincendio si evidenziano cinque fasi caratteristiche:

    ignizione: quando il combustibile, a contatto con una fonte di calore, inizia a riscaldarsi ed emettere aerosol e vapori in grado di incendiarsi (pirolisi) dando origine ad una combustione; propagazione: aumento della partecipazione alla combustione con produzione di calore, gas tossici e nocivi, riduzione della visibilit a causa dei fumi di combustione, aumento rapido della temperatura e dellenergia di irraggiamento flashover: combustione violenta dei vapori di pirolisi che, a causa della bassa temperatura, non hanno partecipato alla combustione. Al raggiungimento di circa 650C questi gas si incendiano rapidamente (flash) provocando un aumento repentino della temperatura

  • incendio generalizzato: crescita esponenziale della velocit di combustione,forte aumento di emissione di gas e particelle incandescenti che si espandono in senso orizzontale e soprattutto verticale, dando origine a turbolenze, aumento dellenergia radiante che interessa i combustibili vicini incendiandoli. estinzione: quando il combustibile inizia ad esaurirsi ha inizio la fase di decremento che continua fino allesaurimento del combustibile coinvolto.

  • Simbologia delle classi di incendio

  • La classificazione degli incendiGli incendi vengono classificati in sei classi, secondo lo stato fisico del combustibileClasse A: incendi di materiali solidiClasse B: incendi di liquidi infiammabiliClasse C: incendi di gas infiammabiliClasse D: incendi di metalli combustibiliClasse E: incendi di apparecchiature o materiali elettriciClasse F: incendi di oli o grassi di cottura.La classificazione degli incendi tuttaltro che teorica, in quanto essa consente di conoscere e identificare la classe di rischio a cui corrisponde, come vedremo, un preciso comportamento operativo in caso di incendio e una corretta scelta del tipo di estinguente.

  • Estinzione - spegnimento Condizioni necessarie per lestinzione: esaurimento del combustibile; allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal focolaio dincendio; soffocamento; separazione del combustibile dal comburente o riduzione dello stesso; raffreddamento

  • Processo di estinzione Lestinzione di una combustione avviene in quattro modi:

    Per raffreddamento (acqua,CO2, polvere, schiuma )Per soffocamento (vapore acqueo, CO2 polvere, schiuma)Per separazione (acqua in pressione o azione meccanica delluomo) Per anticatalisi (polveri chimiche o estinguenti alogenati)

    Viene rappresentata con un quadrato.

  • Sostanze estinguenti

    come gi accennato lestinzione dellincendio si ottiene per raffreddamento, sottrazione o separazione del combustibile e soffocamento.Tali azioni possono essere ottenute singolarmente o contemporaneamente mediante luso di sostanze estinguenti che vanno scelte in funzione della natura del combustibile e delle dimensioni dellincendio.E di fondamentale importanza conoscere le propriet e le modalit duso delle principali sostanze estinguenti, che sono: oacquaopolveri chimicheogas inertioschiumaoidrocarburi alogenati (alternativi agli halon)

  • AZIONE ESTINGUENTE: Separazione Soffocamento RaffreddamentoDA NON UTILIZZARE SU: Metalli e leghe leggere Prodotti reattivi Beni deteriorabili Liquidi infiammabili leggeri

    INEFFICACIA: Gas (incendi classe C)MASSIMA EFFICACIA: Solidi (incendi classe A)LE SOSTANZE ESTINGUENTI ACQUA

  • Effetto dellacqua su olio incendiato

  • AZIONE ESTINGUENTE: Soffocamento Raffreddamento Inibizione chimicaDA NON UTILIZZARE SU: Apparecchiature elettroniche Metalli leggeri Beni deteriorabiliMASSIMA EFFICACIA: Incendi di solidi (classe A) di liquidi (classe B) e di gas (classe C)LE SOSTANZE ESTINGUENTIPOLVERI

  • Protezioni antincendioLa protezione antincendio consiste nellinsieme di misure finalizzate alla riduzione dei danni al verificarsi di un incendio,agendo sulla sua MAGNITUDO. Le protezioni si dividono in protezioni attive e passive.La protezione attiva quella che per funzionare richiede lapplicazione di unenergia.Sono protezioni attive gli estintori ( portatili e carrellati), gli impianti di rivelazione incendi e di spegnimento automatico (ad acqua, a gas, aerosol), le reti idranti, gli evacuatori di fumo e calore, le squadre antincendio, le procedure antincendio e di evacuazione.

  • Le protezioni passive sono quelle statiche o di progetto:odimensionamento delle costruzioni e delle struttureocompartimentazioni REI odistanze di sicurezza interne, esterne e di protezioneoresistenza al fuoco delle strutture relativamente al carico dincendioosistemi di ventilazioneovie duscita e demergenza

  • Estintori portatili Gli estintori sono degli apparecchi di primo intervento in un principio dincendio.Sono costituiti da un serbatoio o da una bombola su cui montata una valvola a pulsante composta da due parti: -la leva di trasporto, che consente di portare lapparecchio sul luogo di utilizzo -la leva di comando, che consente di modulare il flusso di scarica - un manometro, che consente di controllare lo stato dellestintore -una valvola di sicurezza per evitare le sovrappressioni - una spina di sicurezza, sigillata,contro i funzionamenti accidentalie contengono una sostanza estinguente che pu essere lanciata sullincendio tramite una pressione propria ( anidride carbonica) o per mezzo di un gas propellente ( azoto) per la polvere e tutti gli altri estinguenti, mediante una manichetta ( polvere) o un cono diffusore (CO2).La pressione interna varia dai 15 bar ( pressurizzati) ai 60 bar (CO2).

  • FOCOLARE TIPO A

  • Focolare tipo B

  • Rivelazione e allarme incendio

    Lo scopo di un sistema di rivelazione quello di rivelare lincendio nel minor tempo possibile e di trasmettere un allarme ad un luogo presidiato cosicch possano essere attuati gli opportuni interventi.La gestione successiva ad un allarme prevede infatti:ola verifica sul luogo interessato dallevento, eventualmente:olimpiego di personale addestrato alluso dei mezzi di estinzione di pronto impiegoolinformazione agli occupanti della situazione in attoolevacuazione degli occupanti se necessariaolavviso ai Vigili del Fuocoolazionamento di eventuali sistemi di spegnimento automatico

  • Reti idranti

    A protezione interna ed esterna di edifici e siti industriali viene realizzata, ove richiesto, una rete di idranti. Essa costituita da una fonte di approvvigionamento idrico ( serbatoio, lago, fiume, acquedotto)dal quale aspirano uno o pi gruppi spinta ( motopompe o elettropompe), le quali spingono lacqua allinterno di un circuito idrico costituito da tubazioni di vario diametro ( collettore) da dove si dipartono le alimentazioni di idranti, bocche da 70 e 45 mm e naspi da 25mm. A corredo di idranti e bocche antincendio si trovano le manichette, ( tubi flessibili ) della lunghezza standard di 20 mt e le lance, le pi comuni a doppio effetto, mentre i naspi sono costituiti da una tubatura semirigida della lunghezza di 30 mt avvolta su un rullo, terminante con una lancia.La pressione dellimpianto pu essere data dalla pressione dellacquedotto aprendo lapposita valvola di sezionamento, o mediante lausilio di una motopompa o elettropompa. In questo caso limpianto tenuto costantemente in pressione da una elettropompa di tamponamento ( jokei) che provvede a mantenere il circuito alla pressione di progetto. Limpianto soggetto a verifiche e manutenzioni periodiche secondo le normative vigenti, come anche le tubazioni flessibili , semirigide e le lance.

  • Dispositivi dallarme

    Sono costituiti da pulsanti antincendio, avvisatori ottico-acustici e servono ad avvisare nel minor tempo possibile a tutte le persone presenti un pericolo dincendio,possono essere a funzionamento manuale o automatico. In questo caso vengono attivati da una centrale antincendio dopo lintervento di un dispositivo di rivelazione incendi.

  • Protezioni passive

    Le protezioni passive sono costituite da:odistanza di sicurezzaodistanza di protezione odistanza di sicurezza esternaorivestimenti ritardanti lincendioocompartimentazioni REIovie di esodo e porte di sicurezza

  • Il carico dincendio

    Il carico di incendio specifico dato dalla somma del potere calorifico di ogni materiale combustibile o infiammabile contenuto in uno spazio delimitato .diviso larea dello stesso moltiplicata per 4400 che sono le kcal di un kg di legna standard e si esprime in kcal/mq.

    Il carico di incendio il potenziale termico della totalit dei materiali presenti in unarea o compartimento, calcolato in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali:

    Il carico specifico di progetto il carico specifico di incendio corretto in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle costruzioni.

  • Reazione al fuoco dei materiali

    I materiali da costruzione hanno un comportamento al fuoco determinato:dalla resistenza al fuocodalla reazione al fuocoPer resistenza al fuoco si intende la capacit di un elemento strutturale a continuare la propria funzione statica per una determinata durata di tempo e, se necessario, lisolamento termico e la non propagazione dei prodotti della combustione.Per reazione al fuoco si intende il comportamento di ogni materiale da costruzione che, per effetto della decomposizione termica, contribuisce ad alimentare un incendio. E il grado di partecipazione alla combustione di un materiale esposto al fuoco e viene suddivisa in una scala da 0 ( refrattari) a 5 ( i peggiori) che rappresenta in modo crescente il grado di partecipazione al fuoco dei materiali, la loro attitudine ad emettere fumi e polveri e il grado di gocciolamento dei materiali incendiati.Viene utilizzata per la scelta dei materiali da costruzione e da arredo.

  • Distanze di sicurezza

    La distanza di sicurezza linterposizione di spazi pi o meno ampi , secondo la partecipazione al fuoco del combustibile o infiammabile;la distanza di protezione la distanza minima stabilita dalla norma , della distanza misurata orizzontalmente tra lelemento pericoloso di unattivit ( serbatoi di combustibile gassoso, depositi di materiale infiammabile, deposito diesplosivi) e il perimetro dellattivit stessa;distanza di sicurezza esternadistanza minima stabilita dalla norma tra lelemento pi pericoloso di unattivit e ledificio, la strada, la chiesa, la ferrovia pi vicina.

  • Lunghezza delle vie di esodoLe vie di esodo sono costituite da dei passaggi preferenziali per permettere lesodo delle persone presenti da un edificio o da unattivit a fronte di un pericolo grave ed imminente.

    La loro lunghezza deve essere di: alto rischio:15/30 mt medio rischio30/45 mtbasso rischio45/60 mt

    Le loro dimensioni devono essere predisposte per evacuare il luogo in:alto rischio 1 minutomedio rischio3 minutibasso rischio5 minuti

  • Uscite di sicurezza

    Le uscite di sicurezza devono essere dotate di porte che si aprono nel senso dellesodo (ove siano presenti pi di 12 persone ) agendo su un maniglione a spinta.Le loro dimensioni sono:luoghi di lavoro con pericolo di incendio ed esplosione1 uscita da 1,20 mt ogni 5 lavoratoriluoghi in genere:1 uscita da 0,80 mt ogni 25 lavoratori1 uscita da 1,20 mt da 26 a 50 lavoratori1 uscita da 0,80 mt +1 da 1,20 mt da 51 a 100lavoratori1 uscita da 0.80mt + 1 uscita da 1.20 mt con pi di 100 lavoratori + 1 uscita da 1.20mt per ogni 50 lavoratori eccedenti o frazione

    Il dimensionamento ed il numero delle uscite di sicurezza si calcola dividendo il numero di persone presenti ( affollamento) per 50 e moltiplicando il risultato per 0,60

  • Segnaletica di sicurezzaE una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attivit o ad una situazione determinata, fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro che utilizza a seconda dei casi un cartello di vario colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale divide in: osegnale di divieto ( circolare, fondo bianco, pittogramma nero cerchio e barra rossi) vieta un comportamento che potrebbe causare un pericolo osegnale di avvertimento ( triangolare, fondo giallo, pittogramma e perimetro neri) avverte di un pericolo presenteosegnali di obbligo ( circolare, pittogramma bianco su fondo leu) prescrive un determinato comportamentoosegnali antincendio ( rettangolari, pittogramma bianco su sfondo rosso) indica la posizione dei mezzi o impianti antincendioosegnali di emergenza ( rettangolari, pittogramma bianco su sfondo verde) indica le uscite di sicurezza e i mezzi di salvataggio

  • Illuminazione di sicurezza

    Lilluminazione di sicurezza deve fornire, in caso di interruzione dellenergia elettrica e quindi dellilluminazione principale,una illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali occupati. Lintensit minima richiesta di 5 lux a 1 metro da terra e ogni punto luce deve garantire la visibilit per circa 12 metri lineari.

  • Dispositivi di protezione individuale (D.P.I)I dispositivi di protezione individuale sono quei dispositivi che consentono di operare in sicurezza in ambienti interessati dal calore o dalla presenza di sostanze tossiche, nocive o asfissianti.Si suddividono in dispositivi a protezione del corpo ( D:P:I:) o delle vie respiratorie (D.P.I.V.R.)D.P.I.ocaschi con visiera e paranucaotute in nomex e di avvicinamento oguanti , manopole e guanti termoisolantiostivali e calzariD.P.I.V.R.omaschere antigas a tutto faccialeofiltri antigas combinatioautoprotettori a ciclo aperto e chiuso

  • Maschere antigas

    Le maschere antigas a tutto facciale sono dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie che, dotate di un filtro antigas combinato, consentono agli addetti antincendio di operare in sicurezza in ambienti invasi da fumi o sostanze tossiche, a condizione per che ci sia un tenore di ossigeno di almeno il 16% , altrimenti la respirazione diventa difficoltosa.E costituita da un facciale con visiera panoramica, sulla parte inferiore del quale si trova una sede filettata dove montare il filtro, una capsula fonica che permette alloperatore di comunicare con gli altri, una valvola di esalazione che permette la fuoruscita dellaria espirata.Sulla parte posteriore del facciale si trova la bardatura, costituita da cinque legacci che consentono di fissare il facciale al volto.

  • Autoprotettori

    Gli autoprotettori sono dei dispositivi per la protezione delle vie aeree che consentono agli operatori di operare in qualsiasi ambiente invaso da fumi o gas tossici indipendentemente dal tasso di ossigeno presente in quanto isolano completamente loperatore dallambiente esterno.Sono costituiti da uno spallaccio sul quale si trova fissata una bombola di aria di varia capacit, pressurizzata a 200 o 300 bar.Sulla valvola della bombola raccordata una valvola riduttrice di pressione che la abbatte a 7 bar. Un tubo di adduzione porta laria allerogatore fissato sulla maschera a tutto facciale e provvisto di unulteriore valvola riduttrice che porta la pressione da 7 a 0,3-0,4 bar, rendendola respirabile.Dalla valvola riduttrice di alta pressione si diparte un tubicino flessibile di lunghezza adeguata dove alla fine si trova montato un manometro che consente di vedere la pressione reale della bombola in fase di utilizzo.Una valvola dallarme avvisa loperatore quando viene raggiunta la pressione minima di sicurezza ( circa 50 bar) mediante segnale acustico.

  • Comportamento in caso di incendioLa prima cosa da fare dare lallarme per attivare la catena dei soccorsi.Nel caso in cui venga individuato un incendio, la calma e la tempestivit di intervento sono determinanti, specie se lincendio nella prima fase di sviluppo.Se si ritiene che le fiamme siano controllabili si pu intervenire con un estintore e tentare di spegnerle. Se si in due bene agire contemporaneamente ponendosi affiancati o al pi formando col focolaio un angolo di 90, avendo sempre una via di fuga sicura alle spalle. Si pu intervenire con idranti o naspi posti nelle vicinanze a condizione di essere sicuri che sia stata tolta tensione.Nel caso in cui lincendio non sia controllabile o lintervento non sia risolutivo, allontanarsi subito chiudendo le porte dietro di s o completare la compartimentazione per evitare la propagazione di fumo e calore agli altri compartimenti, quindi avviare le procedure per la chiamata dei Vigili del Fuoco,che deve essere precisa e concisa, fornendo indirizzo, tipo di attivit, materiali o persone coinvolti e mettendosi a disposizione al loro arrivo . Se possibile allontanare i materiali non ancora interessati dallincendio, interrompere il funzionamento di macchine ed impianti e metterli in sicurezza.

  • segueComportamento in caso di incendio per i soggetti passivi:Attenersi scrupolosamente a quanto contenuto nel piano antincendio: i soggetti operativi saranno chiamati a sezionare tutte le energie: corrente elettrica, aria compressa, acqua surriscaldata, gas metano o GPL, intervenire sullincendio e gestire le emergenze,comunicare con lesterno per la chiamata dei soccorsi ( 115,118 ecc) I soggetti passivi non devono intralciare le operazioni ma attenersi scrupolosamente alle istruzioni loro impartite come:Sospendere il lavoro e mettere in sicurezza macchine e impianti;Abbandonare i locali, chiudendo dietro di s le porte e i portoni tagliafuoco;Avviarsi verso i punti di raccolta senza sostare allesterno delledificio;Mantenere liberi i passaggi;Evitare i luoghi di pericolo;Non occupare le linee telefoniche se non per motivi strettamente inerenti lemergenza

  • LA CHIAMATA DEI SOCCORSI

  • COLLABORAZIONE CON I SOCCORRITORI precisa ubicazione della situazione di emergenza accessi e percorsi utili per raggiungere il punto dellincendio o dellintervento ubicazione dei vani scale e dei piani interrati presenza o meno di persone in condizioni di pericolo da quanto in atto lincendio, il rilascio o levento tipo e quantit presumibile di materiale o sostanza interessati sistemi di estinzione automatici o altri presidi di sicurezza, qualora esistano ubicazione delle valvole di intercettazione del gas e dislocazione di stoccaggi di sostanze pericolose ubicazione del quadro elettrico principale ogni altra informazione utile ai soccorritori per comprendere lentit del fenomeno e gestirlo al meglio

  • Il piano di emergenza incendio o evacuazioneIl piano di emergenza un documento chiaro ed essenziale contenente istruzioni ed informazioni scritte sulle procedure, azioni, mezzi e persone da attivare in caso di emergenza;esso deve contenere in particolare le procedure da adottare in caso di incendio o evacuazione:

    Scopo: ridurre le conseguenze di un incidente mediante il razionale impiego delle risorse umane e materiali disponibili

    Obiettivi primari:salvaguardia della vita umanaprotezione dei beni materialitutela dellambiente

  • Levacuazione-lallarme-levacuazione-le vie di esodo- scale esterne- scale protette-scale a prova di fumo-le uscite di emergenza-le uscite di piano-il luogo calmo-il filtro a prova di fumo-il luogo sicuro-levacuazione delle persone portatrici di handicap

  • Le vie di esodoLe vie di esodo sono dei percorsi preferenziali senza ostacoli al deflusso che permettono di raggiungere un luogo sicuro.Esse sono opportunamente dimensionate in larghezza e in lunghezza in funzione dellaffollamento delle persone che devono abbandonare il luogo di lavoro, il tempo massimo a disposizione delle persone per mettersi in salvo, il livello di rischio del sito, la presenza di materiale combustibile o infiammabile, della possibilit di sfogare allesterno fumo e calore ed altri parametri e del livello di rischio presente.La lunghezza delle vie di esodo stabilita in:rischio bassorischio mediorischio elevatonormale 60 mt x 5 min 45 mt x 3 min30mt x 1 minparticolare45 mt x 5 min30 mt x3 min15 mt x 1 minIn presenza di impianto di rivelazione incendi. la lunghezza delle vie di esodo raddoppia.Le vie di esodo vanno sempre mantenute libere da ostacoli, non ci devono essere specchi per non confondere le persone,non si devono tenere apparecchi generatori di calore portatili,vi possono essere installati estintori portatili.

    *****Lacqua la sostanza estinguente pi nota, quella di pi facile reperibilit e pi economica.Agisce sul combustibile principalmente per raffreddamento in quanto abbassa la temperatura del materiale che brucia, assorbendone il calore.Se gettata a forte pressione sul focolaio dellincendio riesce ad espletare anche unazione di separazione tra combustibile e ossigeno.Se erogata sul focolaio di incendio a pioggia, sotto forma di getto frazionato, parte di essa riesce anche ad evaporare e quindi ad espletare una sorta di diluizione dellossigeno, agendo per soffocamento.In virt della sua azione estinguente, lacqua particolarmente indicata per incendi di combustibili solidi (incendi di classe A).Poich un conduttore di elettricit, non si deve usare su apparati elettrici in tensione per il pericolo di attraversamento di corrente dalla parte elettrica in tensione alluomo.Tale fenomeno viene chiamato elettrocuzione.

    *Le polveri estinguenti sono minerali cristallini finemente polverizzati non conduttrici di corrente elettrica.I prodotti pi utilizzati per produrle sono bicarbonati di sodio e di potassio, fosfati di ammonio e sali inorganici.Le polveri soffocano la combustione mediante un velo che si stende sul focolaio. Inoltre, per effetto del calore, si decompongono dando luogo a prodotti, tra i quali anche la CO2, che contribuiscono ulterioriormente allazione di soffocamento. La reazione blandamente esotermica e pertanto si ha anche un lieve effetto di raffreddamento.Inoltre i gas di decomposizione hanno unazione di inibizione chimica dellincendio interrompendo la catena di reazione che porta alla combustione.Le polveri sono in genere contenute in estintori ove vengono pressurizzate tramite azoto a pressioni da 12 a 18 bar.Esse sono in grado di agire validamente su fuochi di classe A (solidi), B (liquidi infiammabili) e C (gas) anche se, in presenza di focolai con braci profonde, non riescono talvolta a raggiungerle per spegnerle o raffreddarle per cui pu capitare che si riaccendano improvvisamente.Per questo motivo bene raffreddare con acqua un focolaio spento con polveri e comunque mantenerne il controllo visivo fino a completo raffreddamento.Le polveri non conducono corrente elettrica, ma tendono a penetrare e permanere negli apparecchi su cui sono impiegate, causando anche danni non recuperabili.Il loro uso consigliato su apparecchi elettici, ma sconsigliato su incendi si apparecchi elettronici particolarmente delicati o di valore e, in genere, su tutti gli oggetti di pregio per le difficolt connesse al loro recupero e riutilizzo.Sui fuochi di metalli e leghe leggere (fuochi di classe D) vengono impiegate polveri speciali costituite da sabbie, carbonato di sodio, cloruro di sodio e grafite, tutte rigorosamente anidre.La loro azione estinguente sostanzialmente di soffocamento in quanto ricoprono il materiale in fiamme, limitandone il contatto con lossigeno.**La tempestivit e soprattutto la chiarezza delle indicazioni fornite ai servizi di soccorso possono essere di grande aiuto in situazioni di pericolo.Le principali indicazioni che devono essere fornite ai servizi pubblici di emergenza in caso di necessit sono: indirizzo e recapito telefonico del luogo ove richiesto lintervento tipo di situazione per cui viene richiesto il soccorso indicazioni sulle persone eventualmente coinvolte e/o ferite reparto interessato, se a piano terra o piani superiori stadio dellevento (iniziale, avanzato, .) indicazioni sulle sostanze eventualmente coinvolte (gas, sostanze tossiche o nocive, presenza di altri pericoli specifici)Tali indicazioni non solo saranno utili ai servizi di soccorso per impostare correttamente il loro intervento, ma saranno anche utilizzate dalla sala operativa dei Vigili del fuoco per fornire indicazioni e suggerimenti di comportamento alle persone in pericolo in attesa che arrivino sul posto le prime squadre di soccorso.

    *Quando i Vigili del fuoco o altri addetti al soccorso giungono sul posto uno o pi operatori, i cui nominativi e ruoli devono essere gi stati individuati e segnalati nel Piano di Emergenza, dovranno affiancarli per fornire loro una serie di indicazioni utili per un rapido intervento e di cui, presumibilmente, i Vigili del fuoco non sono a conoscenza:precisa ubicazione della situazione di emergenzaaccessi e percorsi utili per raggiungere il punto dellincendio o dellinterventoubicazione dei vani scale e dei piani interratipresenza o meno di persone in condizioni di pericoloda quanto in atto lincendio, il rilascio o leventotipo e quantit presumibile di materiale o sostanza interessatisistemi di estinzione automatici o altri presidi di sicurezza, qualora esistanoubicazione delle valvole di intercettazione del gas e dislocazione di stoccaggi di sostanze pericoloseubicazione del quadro elettrico principaleogni altra informazione utile ai soccorritori per comprendere lentit del fenomeno e gestirlo al meglio.Oltre a queste informazioni pu risultare utile che vengano messi a disposizione dei Vigili del fuoco anche persone e mezzi presenti in azienda che possono risultare di aiuto nellintervento quali ad esempio muletti o bob-cat e relativi operatori, personale addetto alla manutenzione degli impianti, elettricisti, etc.