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Corretta progettazione degli impianti idrici e di climatizzazione Prof. ing. Sergio La Mura, Coordinatore Comitato Tecnico Sanità Direttore Tecnico – Ricerca & Innovazione Prof.a.c. Impianti Tecnici LINEE GUIDA LEGIONELLOSI 10-11 NOVEMBRE 2016 organizzato da ISS Roma Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI 5.1. Introduzione La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente: sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti a rischio). Sono considerati tali, in primis, gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio. sull’adozione di misure preventive (manutenzione e, all’occorrenza, disinfezione) atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio. Per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.

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Corretta progettazione degli impianti idrici e

di climatizzazione

Prof. ing. Sergio La Mura, Coordinatore Comitato Tecnico Sanità

Direttore Tecnico – Ricerca & Innovazione

Prof.a.c. Impianti Tecnici

LINEE GUIDA LEGIONELLOSI10-11 NOVEMBRE 2016organizzato da ISS Roma

Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.1. IntroduzioneLa prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente:

sulla corretta progettazione e realizzazione degli impi anti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti a rischio). Sono considerati tali, in primis, • gli impianti idro-sanitari, • gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, • gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi,• gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, • le piscine e le vasche idromassaggio.sull’adozione di misure preventive (manutenzione e, a ll’occorrenza,

disinfezione) atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio.Per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.

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Installazioni a rischio

• Sviluppo batterico

– Acqua stagnante

– Temperatura 25 - 45°C

– Elementi nutritivi

• Diffusione

– Produzione di micro-gocce

diffuse in aerosol

Fattori di rischio Installationi coinvolte

Acqua Calda Sanitaria (ACS)Bagni con idromassaggiFontane decorativeBalneoterapia...

Torri aerorefrigerantiSistemi umidicazione dell’ariaad acquaStationi di lavaggio...

Identificazione

Temperatura dell’acqua compresa tra 20 e 50°C.

Temperatura sotto 20 °

circa, e sopra almeno 60 °

certi per l’acqua fredda che i 20°C che non siano mai stati raggiunti

da

nota sulla Temperatura

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Installazioni a rischio

Acqua calda sanitairia

AF

Diffusione d’aerosols

sviluppo batterico

Apparecchiature di produzioneElementi

terminali

Reti di distribuzione

orizzontale e verticale

sviluppo batterico

sviluppo batterico

sviluppo batterico

Ariaesterna

Torre a circuito chiuso

Process

da

raffrreddare

Acqua daraffreddare

Ariaesterna

Superficidi scambio

Circuit d'eau de

refroidissement

par évaporation

Installazioni a rischio

circa 30°C

Diffusione d’aerosol

Crescita batterica innella bacinella

Torri aerorefrigeranti umide

sviluppo batterico

Superficidi scambio

Torre a circuito aperto

Acqua daraffreddare

Process

da

raffrreddare

Acquaraffreddata

Acquaraffreddata

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Installazioni a rischio

Impianti AERAULICI …….di Condizionamento aria

Installazioni a rischioImpianti AERAULICI

…di Condizionamento aria

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IMPIANTI CRITICI

ACS: Acqua Calda Sanitaria(Boiller, distribuzione e terminali)

AFS: Acqua Fredda Sanitaria(Serbatoi e reti distribuzione)

IMPIANTI IDROSANITARI

Terminali

Trattamento H2O

Accumulo Calda

Accumulo Fredda

Acquedotto

CATENA SVILUPPO LEGIONELLA

LIMITI DI COMPETENZE

La catena delle responsabilitàLIMITI DI COMPETENZE

La catena delle responsabilità

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a. Sistemi idrici complessi , per numero e tipologia di terminali, e per la elevata estensione delle reti specie quando comprendono rami di ricircolo

b. Le temperature delle reti acqua calda ed acqua fr edda possono fluttuare e rientrare nei range in cui la Legionella prolifera a causa delle condizioni meteo esterne

c. L’utilizzo delle reti e dei terminali idraulici son o intermittenti e con picchi di richieste d’acqua in particolari periodi del giorno o della notte

d. Ristrutturazioni ed estensioni degli edifici posso no determinare carichi aggiuntivi per il sistema ACS senza che il g eneratore esistente abbia potenza sufficiente per mantenere le temperature di circolazione nell’intero sistema

e. In zone nelle quali l’approvvigionamento idrico è (stagionalmente) insufficiente possono aversi condizioni di alimentazi one discontinua e con acqua di qualità fortemente variabile, determinando necessità di monitoraggio ed intervento più frequente sui trattamenti delle acque

f. Il personale addetto agli impianti solo in pochi casi è formato specificamente al controllo della Legionella (eventualmente il personale è “stagionale” e quindi non adeguatamente formato)

Impianti Idrici: criticità

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Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI5.2. Impianti idro-sanitari.. le reti dell’acqua fredda e della acqua calda sanit aria devono essere adeguatamente distanziate tra loro e da altre fonti di calore oltre che adeguatamente isolate termicamente … inoltre, devono essere il più possibile lineari, evitando tubazioni con tratti terminali ciechi e senza circolazione dell’acqua.

Nella rete dell’acqua fredda il rischio di colonizzazione e crescita di Legionella è trascurabile se la temperatura dell’acqua non supera i 20°C.

I serbatoi di accumulo, quando installati, devono e ssere facilmente ispezionabili al loro interno e disporre, alla base, di un rubinetto, tramite il quale effettuare le operazioni di spurgo del sedimento.

La tipologia dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’impianto, deve garantire la possibilità di eseguire adeguati trattamenti di disinfezione.

Copie dello schema dettagliato della rete idrica devono accompagnare la presentazione del progetto edilizio e restare a disposizione del proprietario/ gestore/amministratore della struttura per la gestione degli interventi di manutenzione ordinaria e per eventuali richieste dei soggetti titolati ad eseguire controlli. Ogni modifica delle reti deve comportare l’aggiornamento delle suddette planimetrie.

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Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.2. Impianti idro-sanitari…….Negli impianti d’acqua calda sanitaria centralizzati il rischio di colonizzazione e crescita di Legionella può essere minimizzato mantenendo costantemente la temperatura di distribuzione dell’acqua al di sopra di 50°C .…., si raccomanda la realizzazione della rete di ricircolo dell’acqua calda correttamente dimensionata, tenuto conto della specifica del mantenimento dei 50°C.….che deve essere pertanto adeguatamente bilanciata.

Negli impianti con rete di ricircolo la temperatura dell’acqua calda sanitaria:• deve essere mantenuta a T ≥ 60°C nei serbatoi di accumulo,• non deve scendere sotto i 50°C alla base di ciascun a colonna di ricircolo.Ove si evidenziasse il rischio di ustioni dovranno essere prese adeguate precauzioni .., ad esempio mediante l’installazione di opportune tutele quali le valvole termostatiche di miscelazione (TMV) in prossimità o sui terminali di erogazione. …queste dovrebbero essere poste quanto più vicine al punto d’uso. Idealmente una TMV non dovrebbe servire più di un rubinetto e la distanza tra rubinetto e TMV dovrebbe essere inferiore ai 2 metri. Dove una singola TMV serve molti rubinetti o docce, in attesa di una modifica dell’impianto che garantisca una TMV per ciascun punto distale, è necessario assicurare che esse ven gano frequentemente flussate.

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Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.2. Impianti idro-sanitariSi ribadisce che, qualora le temperature di sicurezza non possano essere rispettate a causa di problemi tecnici, occorre predisporre un sistema di disinfezione alternativo, al fine di compensare tale mancanza ed ovviare all’impossibilità di controllare il rischio proliferazione batterica con il ricorso a temperature al di fuori dell’intervallo di sviluppo delle Legionelle (20 -50°C).E’ inoltre da tener presente l’importanza nella corretta progettazione delle reti idriche al fine di assicurare un corretto bilanciam ento idrodinamico (flusso dell’acqua), una riduzione al minimo del volume accumulato e un’opportuna scelta dei materiali in relazione ai trattamenti di prevenzione e controllo della contaminazione microbiologica.

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FATTORI DETERMINANTI

1. Temperatura di produzione ACS < 60°C

2. Temperatura nelle reti di distribuzione < 50°C

3. Circolazione permanente nel circuito

4. Lunghezza reti di distribuzione notevoli

5. Tratti “ciechi” o inutilizzati

6. Isolamento insufficiente o non presente

7. Valvole di sfogo dell’aria nei punti alti della rete

8. Produzione istantanea di ACS

9. Serbatoio di stoccaggio inferiore a 24 h di consumo

10. Assenza di rame a monte delle tubazioni di acciaio zincato

11. Impianto trattamento acqua

ACS: Acqua Calda Sanitaria (Boiler, distribuzione e terminali)ACS: Acqua Calda Sanitaria (Boiler, distribuzione e terminali)

ACCORGIMENTI TECNICI

BOLLITORI / ACCUMULATORI DI CALORE

• Materiali di qualità e buon isolamento.

• T esercizio ≥ 60°C con possibilità di raggiungere 75-80°C.

• Circuito di circolazione per evitare la

• Facilità di accesso per controlli, pulizia e disinfezione.

• Potenza dello scambiatore il più simile ad uno istantaneo.

• Evitare accumulatori che lavorano tra 25-45°C.

• Accurato controllo T min. nel caso di serbatoi in parallelo.

• Considerare uno stoccaggio < a 24 h di consumo.

“stratificazione termica” e la stagnazione.

LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONELE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE

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- ACCUMULO AD ALTA TEMPERATURA (> 65 °C)- La produzione con accumulo è una soluzione semplice e molto diffusa (Figura 5-4), sulla

base l'impiego di un serbatoio di accumulo mediante un apporto di energia termica oelettrica, con requisiti di potenza inferiori a quelli necessari nei periodi di massima potenzadomanda, durante la quale l'acqua calda immagazzinata viene parzialmente ocompletamente utilizzata.

La temperatura dell'acqua all'interno del serbatoio, sia nelle fasi di stoccaggio e in quelle discarico, si può trovare nella gamma che è tipica per la proliferazione di Legionella, a cui siaggiungono le condizioni di stagnazione presenti nel serbatoio e nella rete di distribuzione.La proliferazione del batterio, quindi, può estendersi sia al serbatoio di stoccaggio e la rete ditubazioni ed ai terminali d'utente.

Può essere aggiunta una regolazione automatica per effettuare un trattamento di shock termico nelle ore notturne, ma non elimina completamente il rischio in quanto lascia ampi intervalli temporali per la colonizzazione della rete idrica.

LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA

- PRODUZIONE ISTANTANEA DI ACQUA CALDA SANITARIA- Questa soluzione impiantistica viene impiegata sia nelle piccole installazioni e in grandi

impianti con vaste reti di ricircolo.- In questo caso la temperatura impostata dal termostato all'uscita dello scambiatore di calore

deve corrispondere alle esigenze finali dell'apparecchiatura dell'utente, mantenendo così larete utente e la rete di ricircolo a temperature decisamente inferiori (o piuttosto alte da poiregolare con TMV) a quelli indispensabili per l'eliminazione del batterio mediante mezzitermici.

- Shock termico notturno, se impiegato, non riduce i rischi in maniera accettabile in quanto ilsistema può essere appena contaminato dal batterio durante il normale utilizzo dell'impianto

.

LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA

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- PRODUZIONE SEMI ISTANTANEA DI ACQUA CALDA SANITARIA- In questa soluzione la ridotta capacità del serbatoio sia compensata dalla produzione

istantanea dallo scambiatore di calore che produce acqua calda ad una temperatura scelta,mantenuta mediante un termostato posti nella tubazione di alimentazione di scarico.

.

LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA

- PRODUZIONE con sistema a PASTORIZZAZIONE

- Il sistema di pastorizzazione è un trattamento termico continuo che, nell'ambitodella suddetta analisi ovvero facendo uso di caratteristiche specifiche, rappresentauna soluzione di trattamento fisico per la lotta contro Legionella: infatti è in grado dieliminare i contaminanti presenti all'interno dell'acqua.

- Il principio di funzionamento prevede che, per la produzione di acqua calda perimpianti sanitari, tutta l'acqua fredda proveniente dalla rete principale eraggiungere l'utente, debba essere trattata.

- L'interno del serbatoio è costruito in modo tale che l'acqua in ingresso segue unpercorso che lambisce tutta la superficie interna del serbatoio, evitando fenomenidi stratificazione pericolose.

LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA

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LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA

- PRODUZIONE con sistema a PASTORIZZAZIONE- L'acqua di riciclo è mescolata con acqua fredda di rete e passa attraverso lo scambiatore di

calore 1, la cui funzione è quella di abbassare la temperatura di uscita dal serbatoio distoccaggio da 70°C a temperature di utilizzo vicino a 58°C, e allo stesso tempo si preriscaldal’acqua fredda, portandola a circa 55°C. L'acqua preriscaldata poi entra scambiatore di calore2 (scambiatore di calore pastorizzazione), attraverso la quale l'acqua viene portata ad unatemperatura di circa 70°C, così carica il serbatoio alla stessa temperatura.

- Questo aumento di temperatura permette di effettuare uno shock termico o unapastorizzazione dell'acqua. Il serbatoio contiene quindi acqua a 70°C e garantisce unabuona omogeneizzazione acqua e tempi di contatto sufficienti per abbattere il batterio.

- L'acqua rientra nello scambiatore di calore 1, per abbassare la temperatura, per lasuccessiva distribuzione ai sistemi utilizzatori.

• Accumulo non superiore alle 24 h.

• Prevedere doppio accumulo ma con l’accortezza di evitare la stagnazione dell’acqua in quello inutilizzato.

• Dove presente la valvola di respirazione, prevedere adeguato sistema di filtrazione.

• Facile possibilità di accesso per permettere la pulizia e la disinfezione annuale.

• Materiali di buona qualità.

• Prevedere l’isolamento dei componenti.

• Preferire serbatoi con entrata opposta all’uscita.

• Evitare T>20°C con opportuno isolamento e particolare attenzione per passaggi in luoghi surriscaldati o soleggiati.

ACQUA FREDDA SANITARIA

ACCORGIMENTI TECNICI

LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONELE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE

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Rif. p. 58 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.5. Gestione degli impianti idro-sanitariTutti i gestori di strutture sanitarie, di ricovero, recettive, termali, ad uso collettivo edindustriali devono garantire l'attuazione delle seguenti misure di controllo:a) la temperatura dell'acqua fredda non dovrebbe esser e > 20°C……Qualora presente, tale criticità e il possibile rimedio devono essere considerati nella valutazione del rischio, applicando adeguate misure di disinfezione;b) se praticabile, ispezionare periodicamente l'interno dei serbatoi d' acqua fredda: nel caso ci siano depositi o sporcizia, prov vedere alla pulizia, e comunque disinfettarli almeno una volta l'anno con 50 mg/L di cloro residuo libero per un'ora . La stessa operazione deve essere effettuata a fronte di lavori ….c) svuotare e disinfettare (se necessario anche disinc rostare) i bollitori/serbatoi di accumulo dell'acqua calda sanitaria (compresi i boiler elettrici) almeno due volte all'anno e ripristinarne il funzionamento dopo accurato lavaggio. Nel caso in cui …..d) disinfettare l’impianto dell'acqua calda sanitaria con cloro ad elevata concentrazione (cloro residuo libero pari a 50 mg/L per un'ora o 20 mg/L per due ore) o con altri metodi di comprovata efficacia, dopo interventi sugli scambiatori di calore.

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Rif. p. 58 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

e) ispezionare mensilmente i serbatoi dell'acqua sanita ria . Accertarsi che tutte le coperture siano intatte e correttamente posizionate;f) accertarsi che eventuali modifiche apportate all'impianto, oppure nuove installazioni, non creino rami morti o tubazioni con scarsità di flusso dell'acqua o flusso intermittente.Ogniqualvolta si proceda a operazioni di disinfezione , occorre accertarsi che siano oggetto del trattamento anche i rami stagnant i o a ridotto utilizzo, costituiti dalle tubazioni di spurgo o prelievo, le valvole di sovrappressione ed i bypass presenti sugli impianti;g) ove si riscontri un incremento significativo della crescita microbica che possa costituire un incremento del rischio legionellosi, utilizzare appropriati trattamenti disinfettanti;h) provvedere, se necessario, a applicare un efficace programma di trattamento dell’acqua, capace di prevenire sia la formazione di biofilm , che potrebbe fungere da luogo ideale per la proliferazione della Legionella, sia la corrosione e le incrostazioni che, indirettamente, possono favorire lo sviluppo microbico;

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Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

i) ove le caratteristiche dell’impianto lo permettano, l'acqua calda sanitaria deve avere una temperatura d’erogazione costantemente sup eriore ai 50°C . Per evitare il rischio di ustioni è necessario installare rubinetti dotati di valvola termostatica (TMV). ……..

k) nelle strutture recettive, prima che le camere siano rioccupate, è necessario fare scorrere l'acqua (sia calda che fredda sanitaria) d a tutti gli erogatori ivi presenti, per almeno 5 minuti;l) mantenere le docce, i diffusori delle docce e i rom pigetto dei rubinetti puliti e privi di incrostazioni, sostituendoli all'occorrenza, preferendo quelli aperti (es. a stella o croce) rispetto a quelli a reticella e agli aeratori/riduttori di flusso);m) in tutti gli edifici a funzionamento stagionale , prima della riapertura, procedere ad una pulizia completa dei serbatoi e della rubinetteria e d ad una disinfezione dell’intera rete idrica , facendo anche defluire a lungo l’acqua da tutte le erogazioni da essa servite;n) nelle strutture abitative condominiali con impianto idro- sanitario centralizzato, l’amministratore di condominio è tenut o ad informare e sensibilizzare i singoli condomini sull’opportunità di adottare le misure di controllo sopraelencate;o) l'acqua utilizzata nei circuiti di fontane decorative, piscine e vasche per idromassaggi, esposte a scopo dimostrativo, in occasione di fiere o esposizioni, deve essere disinfettata con mezzi fisici e/o chimici.

IMPIANTI CONDIZIONAMENTO

Torri Evaporative (T.E.)

IMPIANTI CRITICI

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� Acqua da raffreddare è spruzzata da un insieme di ugelli sopra un materiale di riempimento (pacco di scambio).

� Aria percorre in controcorrente la torre ed attraversa il pacco di scambio entrando in intimo contatto con l’acqua.

� Acqua: evapora (piccola parte), si raffredda ed è raccolta nel bacino inferiore.

� Aria: si umidifica, si riscalda ed è espulsa verso l’esterno.

Torre di raffreddamento:

� Bacino di raccolta acqua� Sezione di aspirazione dell’aria� Materiale di riempimento (superficie o pacco di scambio)� Sistema di distribuzione dell’acqua� Separatore di gocce�Accessibilità generale della torre

Componenti critici

Torre di raffreddamento:

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Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.4. Impianti di raffreddamento a torri di evaporative e condensatori evaporativi….

Tali apparecchiature, ….non devono essere installate :• in prossimità di finestre, prese d’aria a parete di edifici, prese d’aria di

impianti di condizionamento , in modo da evitare che l’aria di scarico proveniente dalle torri e dai condensatori evaporativi entri negli edifici;

• in zone destinate a frequentazione o raccolta di pubblico.In particolare, le bocche di scarico delle torri e dei condensatori devono essere posizionate almeno 2 metri al di sopra della parte superiore di qualsiasi elemento o luogo da proteggere (finestre, prese d’aria, luoghi frequentati da persone) o ad una distanza, in orizzontale, di almeno 20 metri (preferib ilmente superiore ai 50 metri o più elevate in presenza di venti dominanti). Per il calcolo delle distanze, si considerino come riferimento i punti più vicini tra loro tra la bocca di scarico ed il luogo da proteggere.Se la bocca di scarico dovesse essere posizionata al di sotto dei luoghi da proteggere, per calcolare la distanza minima di separazione, si deve tenere conto dell’entità del flusso di emissione, della sua velocità e della direzione del pennacchio nell’atmosfera. Specifiche di installazione possono essere desunte da linee guida tecniche e dalla legislazione vigente in Spagna

Istallazione CRITICITA’ POSIZIONAMENTI

Torre di raffreddamento:

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Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

I materiali costitutivi del circuito idraulico devono resistere all’azione aggressiva dell’acqua, del cloro e di altri disinfettanti, al fine di evitare fenomeni di corrosione.Si devono evitare materiali porosi e/o assorbenti che facilitano lo sviluppo di batteri …Si raccomanda che le parti metalliche del sistema siano sottoposte a trattamento chimico, fisico-chimico o fisico per agevolare la prevenzione delle corrosioni durante il suo esercizio.L’impianto deve essere facilmente accessibile anche nelle parti interne…..Le superfici interne della vasca di raccolta devono essere il più possibile lisce, con angoli arrotondati, di facile pulizia e disinfezione.Il fondo della vasca deve essere realizzato in maniera da evitare il ristagno di acqua epossedere almeno uno scarico, posizionato nel punto più basso, per l’evacuazione del sedimento.Gli impianti devono disporre dei separatori di gocc ia ad alta efficienza , che coprano tutta la superficie di scarico, di alta efficienza in modo che le perdite di acqua sotto forma di aerosol siano contenute a meno dello 0,05% della massa d’acqua circolante.Le Amministrazioni locali o gli Enti delegati devono predisporre e curare la tenuta di un apposito “Catasto” delle torri di raffre ddamento ad umido e dei condensatori evaporativi esistenti, da implementarsi mediante notifica da parte dei responsabili degli impianti di raffreddamento.…potrebbe coincidere con la scheda 9.1 del Libretto Impianto ( 7.3.2014)

DECRETO 10 febbraio 2014 .Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013.

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Acqua trattata dalla torre può

formare goccioline di piccole

dimensioni (5 μm) che, se trascinate

dall’aria e non arrestate dal

separatore di gocce, possono

veicolare la Legionella all’esterno

della torre di raffreddamento stessa.

• Le gocce d’acqua che escono dalla

torre trascinate dall’aria in uscita.

• Le gocce d’acqua che si formano per

miscelazione dell’aria calda/umida

in uscita dalla torre ed aria fredda

esterna (queste ultime, formatesi

per condensazione del vapore, NON

trasportano i batteri).

Torre di raffreddamento:

ACCORGIMENTI TECNICI

TORRI AEROREFRIGERANTI

• Adottare separatori ad alta efficienza.

• Garantire il drenaggio completo del bacino.

• Prevedere efficaci protezioni atte a evitare la fuoriuscita di gocce dal bacino.

• Facilitare l’accesso alle zone soggette ad ispezione e manutenzione.

• Garantire la circolazione del fluido nella tubazione di bilanciamento.

• Impiegare materiali che minimizzano la corrosione e che favoriscono la proliferazione.

• Istallare accuratamente l’unità scegliendo con attenzione la posizione in cui collocarla.

• Considerare eventuali trattamenti delle acque.

LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONELE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE

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Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LAREALIZZAZION E E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI5.7. Gestione degli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi

La qualità dell’acqua utilizzata nelle torri evaporat ive e nei condensatori evaporativi deve essere controllata attraverso anal isi microbiologiche periodiche.In Tabella 7 sono indicati i tipi di intervento da attuare sulla base della concentrazione di Legionella riscontrata in tale tipologia d’impianto.Si raccomanda di sottoporre a trattamento chimico, o analogo per risultati, l’acqua diraffreddamento, al fine di controllare il rischio che possa essere favorito lo sviluppo microbico a causa della mancanza di un’adeguata copertura biocida.Il trattamento dell’acqua di raffreddamento deve essere anche finalizzato a ridurre il rischio incrostazioni e corrosioni nell’impianto, la cui influenza indiretta nei confronti del potenziale di proliferazione batterica è significativa.Tali trattamenti devono costituire parte integrante del processo di valutazione del rischio legionellosi.Il trattamento biocida su base continua (il cui utilizzo deve essere modulato sulla base del corretto esercizio tecnologico dell’impianto) deve essere supportato mediante interventi di disinfezione routinari, le cui modalità e frequenza devono essere motivati dalla valutazione del rischio legionellosi.

Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

Vanno inoltre attuati interventi, di pulizia e drenaggio del sistema, accompagnati dalla sua disinfezione:• prima del collaudo• alla fine della stagione di raffreddamento o prima di un lungo periodo di inattività

(la cui durata, dipendendo dalla tipologia di struttura presso cui l’impianto è esercitato, deve essere definita dalla valutazione del rischio legionellosi)

• all’inizio della stagione di raffreddamento o dopo un lungo periodo di inattività (lacui durata, dipendendo dalla tipologia di struttura presso cui l’impianto è esercitato,deve essere definita dalla valutazione del rischio legionellosi)• almeno due volte l’anno nel caso di funzionamento continuativo dell’impianto.

Per minimizzare i problemi dovuti alla precipitazione di sali, responsabili di incrostazioni, va previsto il ricambio periodico di parte della massa d’acqua circolante e, qualora necessario, l’addolcimento dell’acqua di reintegro all’impianto.

I separatori di gocce sulle torri di raffreddamento e sui condensatori evaporativi devono essere mantenuti sempre in perfetta efficienza.

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IMPIANTI CONDIZIONAMENTO

Unità Trattamento Aria (U.T.A.)

IMPIANTI CRITICI

PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTERif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.3. Impianti aeraulici

Più in generale le LG parlano di Impianti

Areaulici con prescrizioni igienico sanitarie

anche se non totalmente relabili a Legionella

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Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.3. Impianti aerauliciPrese d’aria esternaLe prese d’aria esterna, se poste su pareti verticali non protette, devono essere dimensionate per velocità non superiori a 2 m/s e devono essere dotate di efficaci sistemi per evitare che l’acqua penetri al loro interno. Occorre inoltre che siano ubicate ad idonee distanze …….

Filtri….Si consiglia pertanto di installare filtri di classe Eurovent EU7 a monte delle unità di trattamento dell’aria e ulteriori filtri di classe EU8/9 a valle di dette unità e comunque a valle degli eventuali silenziatori. Sui sistemi di ripresa dell’aria dovrebbero essere installati filtri almeno di pari classe ….

Sistemi di umidificazioneNon è consentito l’utilizzo di sistemi di umidificazi one che possono determinare ristagni d’acqua. Si sconsiglia l’uso d i umidificatori con ricircolo d’acqua interno all’Unità di Trattamento dell’Aria.

Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

5.3. Impianti aerauliciBatterie di scambio termicoNel caso di batterie di raffreddamento, le superfici alettate ed in particolare le vasche di raccolta della condensa costituiscono i luoghi dove maggiormente possono proliferare microrganismi e muffe. Risulta pertanto necessario installare vasche dotate della dovuta inclinazione in modo da evitare ristagni, e realizzarle con materiali anticorrosivi per agevolarne la pulizia. Gli scarichi delle vasche devono essere adeguatamente sifonati.

Silenziatori….

CanalizzazioniAi fini di una buona manutenzione delle condotte dell’aria occorre progettare, costruire ed installare i sistemi aeraulici tenendo anche presente le seguenti esigenze manutentive:• prevedere la possibilità di drenare efficacemente i fluidi usati per la pulizia• evitare di collocare l’isolamento termico all’interno delle condotte, considerata ladifficoltà di pulire in modo efficace l’isolante stesso• dotare (a monte ed a valle) gli accessori posti sui condotti (serrande, scambiatori,

ecc.) di apposite aperture di dimensioni idonee a consentire la loro pulizia, ..• ridurre al minimo l’uso di condotti flessibili corrugati…..• utilizzare terminali smontabili per la mandata e il recupero dell’aria.

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Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

5.6. Gestione degli impianti aerauliciDurante l’esercizio degli impianti è importante eseguire:• ispezioni tecniche per controllarne e rilevarne il c orretto funzionamento

come riportato dall’Accordo del 7 Febbraio 2013 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul Documento recante “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi c orrelati all’igiene degli impianti di trattamento aria” e dalle Linee Guida de l 5 Ottobre 2006 emesse dalla Presidenza del Consiglio (Conferenza Permanente Stato-Regioni) denominate "Schema di Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazio ne".

• l’ispezione igienico sanitaria deve verificare le condizioni dell’impianto nel suo insieme, dalla presa d’aria primaria, alle unità di trattamento dell’aria (UTA), ai canali di mandata e di ripresa, fino alle bocchette di immissione in ambiente.

• visite di controllo, con periodicità da definirsi anche in base alla valutazione del rischio, per verificarne le condizioni igienico-sanitarie nel suo complesso.

In particolare i controlli sono da eseguirsi presso le seguenti sezioni dell’impiantoconsiderate più critiche:� Filtri� Batterie di scambio termico� Umidificatori dell’aria ambiente� Umidificatori adiabatici.

ACCORGIMENTI TECNICI

U.T.A.• Eliminare possibilmente gli

umidificatori adiabatici e preferire gli umidificatori a vapore.

• Utilizzare macchine con superfici interne in materiali pulibili e resistenti alla corrosione

• Associare un trattamento dell’acqua dove presente l’umidificazione adiabatica.

• Evitare la formazione di acqua stagnante.

LE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONELE ESIGENZE DI UNA BUONA PROGETTAZIONE ED ISTALLAZIONE

• Garantire la possibilità di ispezione l’interno per permettere un’adeguata manutenzione.

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Linee GUIDA Maggio 2015 PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.3. Impianti aeraulici

Focus prevenzione Legionella

UMIDIFICAZIONE

PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE

Come da slide 53 ….

Rif. p. 54 5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIO NE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

5.3. Impianti aeraulici……….

Sistemi di umidificazione

Non è consentito l’utilizzo di sistemi di umidificazi one che possono determinare ristagni d’acqua. Si sconsiglia l’uso d i umidificatori con ricircolo d’acqua interno all’Unità di Trattamento dell’Aria.

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PARTI SALIENTI - IMPIANTISTICAMENTE5.6. Gestione degli impianti aeraulici

Umidificatori dell’aria ambiente

Deve essere assicurato che non si verifichi formazione di acqua di condensa durante il funzionamento; tutte le parti a contatto con acqua in modo permanente devono essere pulite e, se necessario, periodicamente disinfettate.

Umidificatori adiabatici

La qualità dell’acqua utilizzata nelle sezioni di umidificazione adiabatica deve essereperiodicamente controllata. La frequenza di controllo deve essere fornita dalla valutazione del rischio legionellosi. L’incremento della carica batterica deve essere prevenuta mediante sistemi di disinfezione oppure mediante periodica pulizia dei sistemi. La carica batterica totale dell’acqua circolante no n deve eccedere il valore standard di 10 6 UFC/L con una temperatura di incubazione di 20°C±1°C e 36°C ±1°C.

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Impianti di condizionamento e Legionella

•Umidificazione a vapore

• L’umidificazione a vapore è la migliore relativamente alla Legionella

ed altri batteri siccome produce vapore che:

– Non veicola batteri.

– Svolge un’azione di shock termico a causa delle alte

temperature cui il vapore è prodotto.

• E’ necessario che il vapore sia distribuito in modo corretto per non

creare condensa sulle pareti di canali e all’interno dei

condizionatori.

• Utilizzare sempre acqua potabile quale acqua di alimento.

• Il miglior trattamento dell’acqua è il trattamento ad osmosi inversa.

a) Umidificatori a vapore alimentati da rete, che hanno la funzione di umidificare l'aria utilizzando vapore prodotto da una caldaia remota cui sono collegati per mezzo di una tubazione di adduzione.

b)Umidificatori a vapore autonomi, che al proprio interno trasformano in vapore l'acqua potabile con cui sono alimentati; sono a loro volta suddivisi come segue secondo il tipo e la modalità di utilizzo dell'energia utilizzata

Umidificazione a vapore

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CONCLUSIONI:STRATEGIA

Corretta progettazione degli impianti idrici e di climatizzazione

e di GESTIONE

quattro punti principali

1. Analisi della concezione degli impianti ed eventualicorrezioni (es.: eliminazione bracci morti, ispezionabilitàserbatoi)

2. Incremento delle frequenze di manutenzione (es.:pulizia dei serbatoi)

3. Modifica impostazione impianti (es.: innalzamentotemperatura dell’acqua)

4. Esecuzioni di controlli regolari (es.: misura del tasso dilegionelle nei punti critici, monitoraggio temperature)

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L’approccio corretto

Per ulteriori approfondimenti:[email protected]

[email protected]