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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO RASSEGNA STAMPA 9 – 15 aprile 2018

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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO

RASSEGNA STAMPA

9 – 15 aprile 2018

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LA PROVINCIA LUNEDÌ 9 APRILE 2018

MARIA GRAZIA GISPI

La tecnologia è un’op-portunità. Tra tutte le declinazio-ni del digitale dell’edizione 2018 de Le Primavere “Critica della ra-gione digitale” c’è l’invito per mer-coledì 11 aprile al Teatro Sociale diComo con “Il fashion era esclusi-vo, internet per tutti. Qualcuno doveva pur collegarli”. Si raccon-terà la tecnologia attraverso le possibilità che offre. Federico Marchetti ha colto un’occasionedi sviluppo imprenditoriale con Yoox Net-A-Porter Group, portaledi moda online. La sua esperienza

si inserisce in quella scia di casi disuccesso che stanno cambiandole nostre abitudini di vita. Ad in-terrogarlo Alberto Puliafito, giornalista esperto di comunica-zione digitale e innovazione, e il direttore de La Provincia Diego Minonzio. In conclusione Stefa-no Soliano, direttore generale diComo Next, descriverà il parco scientifico tecnologico, fucina diinnovazione del nostro territorio.

Como NExT, Parco Certificato,ha ottenuto la qualifica di DigitalInnovation HUB del sistema Con-findustriale Lombardo, in sinto-

nia con i dettami del progetto In-dustria 4.0 del Ministero dello Svi-luppo Economico. Oggi raccoglie120 aziende di cui 40 sono start-upper un totale complessivo di 650addetti. Tra pochi mesi sarà com-pletata la ristrutturazione del ter-zo lotto interno al polo scientifico-aziendale. Il parco passerà da unasuperficie di 14mila metri quadra-ti a 20mila metri quadrati. Con questi nuovi spazi sarà possibileattrarre altre aziende innovativee start-up. Si auspica così di rag-giungere un migliaio di addetti ospiti, in una ideale continuità

storica di uno spazio dove, in pre-cedenza, lavoravano mille perso-ne. «Ma non vogliamo essere uncondominio - ha specificato il prof. Enrico Lironi, presidenteSviluppo Como - ComoNExT Spa- Il polo tecnologico è una realtà composita. Ospita aziende o start-up selezionate in base al bando specifico della Camera di Com-mercio e l’obiettivo è aiutarle a crescere attraverso servizi di basee collegamenti con le università.Siamo un ponte verso i centri di ricerca e diamo accompagnamen-to ai progetti su bandi europei o regionali, in sintesi offriamo tuttoquello di cui una giovane aziendanecessita per crescere».

Intercettare le esigenze Il polo scientifico tecnologico Co-moNext è generalista, ospita aziende innovative appartenentia diversi settori, quindi le innova-zioni tecnologiche vengono tra-sferite ad altrettante aziende ma-nifatturiere e di servizi ad ampiospettro. Inoltre la sua grande po-tenzialità sta nell’aver mappato non solo le aziende ma anche i sin-goli operatori.

«Perché la politica di sviluppoè quella di intercettare le esigenzedi altre aziende esterne al territo-rio e portare le loro necessità al-l’interno del parco - Spiega EnricoLironi - Noi svolgiamo un’azionedi coordinamento, insieme ai sog-getti delle varie aziende che stan-

no presso di noi, per poter dare una riposta all’innovazione di pro-dotto o di processo che provienedall’esterno e questa diventa la forma di integrazione con il terri-torio. Ma abbiamo richieste anchedall’ambito regionale e nazionale.Comincia a diffondersi questa nuova politica del nostro parco che è per molti versi diversa da quella di altri parchi tecnologici italiani». Anche per questo sonofrequenti i contatti con imprendi-tori italiani e numerose le visite didelegazioni dall’estero.

«Aiutiamo a migliorarsi»«Sappiamo che le imprese sono sul mercato globale - continua Li-roni - noi agiamo con l’obiettivo prioritario di aiutarle a migliorarsisempre più nel processo e nel pro-dotto e nel rendersi più efficienti».Importante anche la formazioneche si eroga nel polo tecnologico.Alcune realtà presenti sono natecome spin-off universitarie. «Stia-mo lavorando per acquisire risor-se finanziarie più consistenti - conclude Enrico Lironi - rispettoa quelle che abbiamo già veicolatoad alcune aziende tramite ComoVenture srl, società di venture ca-pital di cui siamo socio di riferi-mento, stringendo accordi con importanti fondi per assicurare alle aziende il sostegno necessarioad una crescita accelerata delle loro innovazioni, al fine di conqui-stare i mercati esteri».

IL PROGETTO OTTO ANNI DI ATTIVITÀ

Un hub dell’innovazioneCasa di 125 aziende

Un complesso di 125imprese, un terzodelle quali startup,più di 650 knowle-

dge workers (i cosiddetti la-voratori della conoscenza),130 tra spazi, uffici e labora-tori in un’area di oltre20mila metri quadrati, 60postazioni di lavoro (co-working) dedicate alle star-tup, una rete di 800 impresecollegate con università,centri di ricerca, banche,fondi di investimento, oltre10milioni di euro distribuitialle imprese ospiti attraver-so progetti finanziati o capi-tali di rischio, un dimostra-tore di industria 4.0 in fasedi realizzazione e 8 candeli-ne da spegnere il prossimo28 maggio. Sono alcuni dei

numeri che caratterizzano lastoria e le attività di Como-NExT, Digital Innovation Hub,Parco Scientifico Tecnologico(PST) e Incubatore di startupcertificato al Ministero delloSviluppo Economico.

Siamo a Lomazzo, in un edifi-cio che risale alla fine dell’Otto-cento, sapientemente restaura-to, il cotonificio Somaini, neltriangolo tra Alto Milanese,Basso Varesotto e Brianza Co-masca, luoghi che hanno vistolo sviluppo e la crescita dell’in-dustria tessile italiana. Ed èproprio per favorire il rilancioe lo sviluppo competitivo delterritorio, promuovendo la cul-tura dell’innovazione, che nel2010 nasce il parco tecnologico,primo ed unico in provincia diComo. Il socio fondatore, grazie

ad un cospicuo contributo diFondazione Cariplo, è la Came-ra di Commercio, che tuttoradetiene la maggioranza. Ban-che, Fondazione Politecnico,Unindustria, Ance, Confartigia-nato, Cna, Confcommercio eComune di Lomazzo sono glialtri partner. Gli obiettivi di Co-moNExT sono fondamental-mente tre: attrarre imprese in-novative, trasferire innovazio-ne sul territorio e incentivare esupportare lo sviluppo di unanuova imprenditoria grazie al-l’incubazione di startup. In pra-tica diventare una sorgentecontinua di trasferimento tec-nologico e digitale verso le im-prese esterne.

All’interno del Parco Scienti-fico Tecnologico trovano spaziosia imprese mature, con prodot-

ti, servizi e mercati consolidati,sia startup innovative, selezio-nate attraverso specifici bandidella Camera di Commercio oattraverso “call for ideas”. “Latensione ad innovare costitui-sce il comune denominatore tratutte le nostre imprese - riportail sito - La vicinanza fisica e imodelli di scambio di conoscen-

za messi in atto dall’InnovationHub, favoriscono lo sviluppo el’integrazione delle competen-ze tra le imprese, una ricchezzaimpagabile per la crescita di cia-scuna di esse”.

Tra le numerose collabora-zioni, ComoNExT vanta contat-ti con Invest in Lombardy, uni-versità (Politecnico, Castellan-

za, Insubria, Cattolica, LaSapienza), Cnr, H-Farm Ita-lia, Area Science Park, FriuliInnovazione, Polo dellaMeccatronica, Polo Tecnolo-gico Padano, 012 Factory e inRussia con il Technopark“STROGINO” e lo Zeleno-grad Innovative Cluster. Camilla Dotti

Intorno al polo tecnologico di Lomazzo ruota l’attività di circa 650 persone

La rassegna Le Primavere Edizione 2018

Il futuro a ComoNextPonte tecnologicotra aziende e ricercaRagione digitale. Mercoledì sera il polo comasco sarà protagonista nell’incontro in programma al Sociale«Ospitiamo società e start-up per aiutarle a crescere»

Il Teatro Sociale di Como ospita mercoledì sera un nuovo appuntamento con Le Primavere, dedicate quest’anno alla “Critica della ragion digitale” FOTO ANDREA BUTTI

Il programmaCRITICA DELLA RAGION DIGITALE

Tutte le serate sono gratuite, per informazioni e per il programma completo: [email protected]: leprimavere.laprovincia.it

Mercoledì

11/04

Teatro Sociale di Como

Il fashion era per le élite, internet per le masse. Qualcuno doveva pur collegarli

Federico Marchetti, patron di Yoox

ore20.45

A sollecitarlo per raccontare i segreti di una delle più riuscite operazioni di vendita on line il giornalista Alberto Puliafito

Sabato

14/04

Villa Olmo, Como

Alle fonti della conoscenza.Dalla Naturalis Historia a Wikipedia. Passeggiatacreativa sulle orme dei Plini

Passeggiata creativa da Villa Olmo in sei tappe per ripercorrere la storia di Plino il Vecchio e di Plinio il Giovane, attraversandoil centro cittadino in un “teatro itinerante” che alternerà due vocinarranti, quella di Pietro Berra

e quella di Plinio il Giovane interpretato dal gruppo teatraledel liceo Volta

ore14

Mercoledì

18/04

Teatro Sociale di Como

La nuova economia del non-denaro. Versoinediti mondi e commerci

Alberto Dalmasso, fondatore di Satispay dialoga con Filippo Pretolani, studioso di monete alternative e di Bitcoin e con

ore20.45

Savino Damico che si occupa di Digital payments, biometrics, E-identity e incubatoridi criptovalute

Venerdì

11/05

Teatro Sociale di Como

Non è tutto oro quello cheluccica. Illusioni, realtà e liturgie che cercano di cambiare il mondo

Silvano Petrosino, studioso di filosofia contemporanea

ore20.45

Manlio Ioffrida, professoreche si occupa di filosofia dell’ecologia

Sabato

12/05

Brunate, auditorium Biblioteca comunale

Editathon. Scrivere insieme nuove voci di Wikipedia

Una giornata dedicata aimplementare le vocidell’enciclopedia libera Wikipedia,relative in particolare ai territoridi Como e di Brunate, a cura delle associazioni Sentierodei Sogni e Wikimedia Italia, con la collaborazione del Comune di Brunate

ore 10/16.30

L’Editathon sarà introdotta da una breve passeggiata, condotta da Pietro Berra, giornalista e scrittore

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17LA PROVINCIA MARTEDÌ 10 APRILE 2018

ComoImmobili comunali in vendita

INDIRIZZO

via De Cristoforis

via per Brunate

P.za S. Rocco 42

P.za S. Rocco 43

via Binda 10

via Conciliazione 69/71/73

via Borgovico

via di Lora

via Canova 11

via Giovane Italia - Albate

via Polano

TOTALE ANNO 2018

via Grossi 2/4 - via Dante

via Regina 42

via Milano 198

via Saporiti - Tavernola

TOTALE ANNO 2019

TIPOLOGIA DEL BENE

area scoperta mapp. 7862 Camerlata

area scoperta mapp. 1059 Camerlata

uso commerciale (negozio elettronica)

ex ambulatorio veterinario

ex scuola all’aperto

farmacia con alloggio e box

posti auto (n.13)

ex scuola elementare

scuola superiore

ex sede circoscrizione

ex strada consorziale

ex orfanotrofio

deposito officina

negozio

box

PREZZO (euro)

29.068,00

18.511,00

153.267,00

201.667,00

994.500,00

250.294,50

390.000,00

750.000,00

1.325.000,00

270.000,00

15.708,00

4.308.015,50

9.702.620,00

111.300,00

147.095,00

18.016,67

9.979.031,67

to della recente iniziativa Co-meVoglioComo» e che «eviden-temente la giunta intende ab-bandonarlo»). Per il lido di viale Geno, l’ex scuola di via Mirabelloe la porzione inutilizzata dell’ex scuola in via del Doss si prova a imboccare invece la strada della concessione a privati in cambio della riqualificazione (“conces-sione di valorizzazione”).

Nell’elenco dei beni da vende-re - pubblicato integralmente nella tabella qui sopra - figuranotra l’altro l’ex scuola di via Cano-va a Monte Olimpino (1,3 milio-ni), l’ex scuola all’aperto di via Binda (già un’asta è andata de-serta), l’ex scuola in via di Lora (siamo al terzo tentativo), la far-macia in via Conciliazione (ter-zo tentativo). L’anno prossimo si proverà invece a cedere l’ex or-fanotrofio di via Grossi, valore vicino ai 10 milioni: «È nel pianodel 2019 - spiega Tosetti - perchédobbiamo fare tutta una serie di procedure finora rimaste in so-speso dal momento che il bene era inserito in un progetto del ministero delle Finanze».

E se è difficile vendere unaparte del patrimonio, lo è anche far fruttare quello che si è decisodi tenere. Lo prova un docu-mento del Comune che certificala decadenza dell’assegnazione di un alloggio in via San Bernar-

dino da Siena (con avvio delle procedure di sfratto) a un inqui-lino che risulta «debitore della somma di 47.388 euro per cano-ni e spese» e ha ignorato «nume-rosi solleciti». Non solo, i con-trolli effettuati dal settore Patri-monio hanno fatto emergere che - incredibilmente - il signorein questione è proprietario in-sieme alla moglie, da quasi dieci anni (14 ottobre 2008) di un im-mobile in città, quindi non avevadiritto all’alloggio comunale.

Tante criticità mai affrontate

Altra vicenda eclatante è quella di un ex bidello che vive da anni con la famiglia nella casa sopra lapalestra della scuola di via Mon-telungo (in città ci sono altri casianaloghi). Ha creato un orto di fianco all’ingresso e si dice che talvolta utilizzi i locali dell’isti-tuto, nei giorni di chiusura: «La questione si trascina da moltis-simo tempo e nessuno vi ha mai messo mano - dice l’assessore Amelia Locatelli - Noi lo stia-mo facendo. Sono in corso valu-tazioni con i dirigenti di Patri-monio, legale e Polizia locale perdecidere le modalità. Si tratta di un’occupazione senza titolo. Se la famiglia ha delle difficoltà le affronteremo, non mettiamo nessuno su una strada, ma non sipuò andare avanti così».

MICHELE SADA

Per vendere alcuni im-mobili comunali vuoti da anni non sono bastati quattro tenta-tivi, non è servito abbassare sempre di più il prezzo: non li vuole proprio nessuno. Le case assegnate, invece, creano pro-blemi di altro genere al Comune,dagli inquilini che non pagano (nelle ultime ore è venuto alla luce un caso eclatante) agli ex custodi che utilizzano spazi del-le scuole pur in assenza di con-tratto. Eccolo qui, in estrema sintesi, lo scandalo del patrimo-

nio, passato in pochi anni da va-lore aggiunto a zavorra.

Il piatto piange

Ieri in commissione a Palazzo Cernezzi si è discusso del desti-no di alcuni edifici e i consiglieri di maggioranza hanno approva-to (contrarie le opposizioni) l’elenco dei beni da mettere in vendita nel 2018 e 2019 presen-tato dall’assessore Francesco Pettignano con la dirigente Rossana Tosetti. Un ennesimotentativo, dopo quelli andati a vuoto negli ultimi anni. Rispetto

al piano ereditato dalla giunta precedente, sparisce l’ex scuola di Garzola («ben quattro aste so-no andate deserte, potrà essere valorizzata diversamente - dico-no Pettignano e Tosetti - con uti-lizzo diretto per finalità istitu-zionali o concessioni per attivitàin ambito sociale, culturale o ag-gregativo») mentre si aggiunge l’immobile di via Giovane Italia ad Albate, valutato 270mila eu-ro (Stefano Fanetti del Pd ha criticato la mossa ricordando che «esiste un progetto di riqua-lificazione premiato nell’ambi-

Il Comune ci riprovaAll’asta ex scuolee palazzi inutilizzatiIl caso. Lo scandalo del patrimonio, tra abusivi e debitoriDal bidello all’inquilino furbetto che deve 47mila euroIeri il via libera all’ennesimo tentativo di monetizzare

L’incompiuta

Casa albergodi via VoltaFuturo incerto

Ex scuole, ma non solo. Nell’elen-

co degli immobili comunali da

vendere (dopo il via libera in

commissione la delibera approde-

rà in consiglio) figurano anche l’ex

ambulatorio veterinario in piazza

San Rocco 43, un negozio sempre

in piazza San Rocco, 13 posti auto

in via Borgovico (base d’asta

390mila euro), l’ex strada consor-

ziale di via Polano (in questo caso

si tratta di una permuta, i privati

cederanno al Comune i terreni a

loro intestati ma di fatto utilizzati

come strada pubblica, via Ada-

mello). Il consigliere comunale

Alessandro Rapinese ha sottoli-

neato che «tutto tace sul destino

di un immobile importante e

inutilizzato, l’ex casa albergo di

via Volta». Mentre la dirigente

Rossana Tosetti ha precisato che

per l’ex scuola steineriana di via

Mirabello si punta sulla conces-

sione in cambio di lavori ma

dovrà essere utilizzata per forza

come scuola: «Qualche privato ha

manifestato interesse». M. SAD.

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28LA PROVINCIA

MARTEDÌ 10 APRILE 2018

Nel riquadro l’area interessata dal progetto

Cintura urbana

La sfida di Furgoni«Faremo riviverele aree dismesse»Cernobbio. Il sindaco conferma i primi contattiper sistemare le zone degradate alle spalle del centro«Un percorso che interessa anche l’ex cinema Volta»

un autosilo interrato nell’at-tuale parcheggio dietro al Co-mune.

«Nei prossimi giorni do-vrebbero arrivare i primi risul-tati – conferma Furgoni – equesti ci saranno utili per capi-re la sostenibilità di un par-cheggio interrato, ma ancheun’idea di come rivedere tuttoil piano della sosta».

Posti auto

Impossibile pensare di riquali-ficare le aree, anche in chiaveturistica, senza ragionare pri-ma su posti auto e moto. Nonsolo, l’amministrazione sta an-che valutando soluzioni pernuove progettualità nell’areasotto al ponte della galleria diCernobbio. Per questo motivoil sindaco ha più volte sollecita-to Anas per risolvere alcuniproblemi legati al ponte e che,in caso di pioggia, creano alla-gamenti nell’area sottostanteche dovrebbe essere coinvoltadalla riqualificazione.

Altro punto importante è ildestino dell’ex cinema Volta divia Aquileia. Proprio in questigiorni l’amministrazione hapubblicato un avviso di mani-festazione di interesse all’asse-gnazione in concessione del-l’immobile.

«Si tratta di una concessionenon superiore ai 48 anni pervalorizzare l’immobile attual-mente in stato di abbandono –spiega ancora il primo cittadi-no -. La concessione compren-de anche l’uso di 8 posti autonel parcheggio sul fiume Greg-gio».

Nel bando, pubblicato sul si-to del Comune (www.comu-ne.cernobbio.co.it), viene pre-cisato che «la proposta dovràessere volta alla gestione di una

struttura ricettiva che tengaconto della vocazione turisticadi Cernobbio ed indirizzi l’of-ferta verso un turismo econo-micamente sostenibile ancheda persone giovani e famiglie».

Dovranno inoltre essere evi-denziate le opportunità di in-tegrazione lavorativa con per-corsi formativi che individuinoprogetti di alternanza scuolalavoro e di inserimento lavora-tivo di giovani o soggetti fragili.

L’edificio dei primi del No-vecento, oggi abbandonato epericolante, potrebbe così di-ventare una struttura ricettivaper un soggiorno turistico aCernobbio a prezzi contenuti. Ilavori di riqualificazione sa-ranno a carico del vincitore delbando che dovrà comunquemantenere il nome “Volta”nella denominazione dell’atti-vità per mantenere la memoriastorica dell’immobile.

L’ex cinema

Nel documento relativo allamanifestazione di interesseper l’ex cinema viene anchespecificato che dovrà essereprevista la realizzazione di unasala polifunzionale di 80 metriquadrati con «utilizzo gratuitoda parte del Comune per esi-genze dell’amministrazione odelle associazioni locali. Il co-mune potrà occasionalmenteconcedere l’utilizzo di detta sa-la al concessionario, previo ac-cordo e comunque in subordi-ne alle esigenze della collettivi-tà».

Il 23 aprile prossimo è indi-cato come il termine ultimoper presentare le manifesta-zioni di interesse, poi l’apertu-ra delle buste che consentirà diconoscere il destino dell’im-mobile.

CERNOBBIO

FRANCESCA GUIDO

Non solo l’area Berna-sconi, ma un progetto moltopiù ampio per riqualificare unaparte importante della cittadi-na e che coinvolga anche l’ex ci-nema Volta e le zone industria-li vicine al ponte della galleria.

Il sindaco Paolo Furgoniconferma di aver preso contat-ti con l’imprenditore comascoFrancesco Ugoni per un pro-getto che possa rilanciare la zo-na in stato di degrado, tra le vieDiaz e Bernasconi, e che preve-da la realizzazione di residenzetemporanee a servizio degli al-berghi, ma spiega anche che so-no in corso colloqui con altriesperti per mettere in piedi unpiano molto più complesso chepossa portare nuovo lustro allacittà.

«Si tratta di un percorsomolto più ampio e complessoche trova le sue radici nella va-riante al Pgt fatta in questi annidi mandato – spiega il primocittadino -. È un’idea che partedall’amministrazione e che inquesto momento vede una se-rie di contatti per studiare unasoluzione che nei prossimi an-ni possa davvero cambiare lacittà».

Sono allo studio così una se-rie di possibilità ma prima diarrivare a un disegno definiti-vo si dovranno attendere alcu-ni elementi importanti, primofra tutti lo studio di fattibilità di

n «Nei prossimigiorni i datisu un eventualeparcheggiointerrato»

Uno degli immobili interessati dal progetto

Uno scorcio dell’ex cinema Volta Paolo Furgoni

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31LA PROVINCIA MARTEDÌ 10 APRILE 2018

ARGEGNO

MARCO PALUMBO

«I lavori inizieranno inquesti giorni. Il verbale di conse-gna dell’intervento all’impresa èstato sottoscritto oggi (ieri, ndr).Durata del cantiere: 86-87 gior-ni. Costo: 100 mila euro».

Poco dopo le 18 di una giorna-ta particolarmente intensa - pernon dire convulsa - per le sorti della frana che da sette mesi pa-ralizza una corsia della statale Regina all’imbocco di Argegno èl’ufficio stampa dell’Anas a met-tere - uno dopo l’altro - quattro punti fermi.

Il sopralluogo

Questo dopo che alle 16, Anas - rappresentata dall’ingegner Gianluca Bilotti (direttore dei lavori) e dal geometra Ugo Qua-ranta (responsabile della sicu-rezza) - e impresa - l’Adrenalina di Santo Stefano del Sole (Avelli-no), rappresentata dall’ammini-stratore delegato Massimo To-riello - hanno effettuato un lun-go sopralluogo sul cantiere, con-cluso - da parte di Anas - con un secco “no comment”.

Chiaro che Anas ha le propriedinamiche (anche interne) da seguire. Il maltempo di questi

Il sopralluogo dei tecnici dell’Anas ieri sul fronte della frana

L’annuncio. Firmato ieri pomeriggio il contratto tra Anas e ditta “Adrenalina” di AvellinoDe Angeli si rivolge a Como per avere tempi certi sulle modalità e il calendario dei lavori

bio di opinioni con direttore dei lavori e responsabile sicurezza del cantiere Anas - ha inviato una lettera al prefetto Corda.

Il documento

Lettera che ha come destinatari anche istituzioni: parlamentari, Cisr (Comitato istituzionale strada Regina) e associazioni di categoria.

«Non c’è alcuna chiarezza nésul cronoprogramma né sulle varie fasi dei lavori. Ho l’impres-sione che i tempi si stiano nuo-vamente allungando. Sono de-luso dal comportamento di oggi (ieri, ndr) di Anas. È il momentodi risolvere definitivamente unasituazione che si trascina da set-tembre», il concetto di fondo della missiva.

Sempre il sindaco ha ribaditoche «il Comune non ha compe-tenza diretta sulla gestione dellafrana» e che «la pazienza è finitada tempo». Citazione, infine, doverosa per l’Adrenalina, l’im-presa che si è aggiudicata i lavori:nel suo curriculum, figurano numerosi interventi di questo tipo. Non resta che aspettare, fermo restando che il cantiere dovrà convivere con mesi “cal-di” quanto a viabilità e turismo.

n L’impresache si è aggiudicatal’appaltoè esperta in questotipo di interventi

Frana di Argegno, tre mesi di lavoroMa il sindaco chiede garanzie al prefetto

Lago e Valli

giorni - è annunciata pioggia fi-no a giovedì - non giova alla cau-sa e, peraltro, vi sarebbero (il condizionale è d’obbligo) alcuni aspetti ancora da approfondire, come ad esempio quello - non secondario - di riuscire a far con-vivere la macchina per le trivel-lazioni con un sedime stradale decisamente ristretto.

E, non da ultimo, quale sarà ilcronoprogramma dei lavori: cantiere di giorno o, in alcune fa-si, di notte? Va ricordato che a monte dei lavori c’è un’ordinan-za del prefetto Bruno Corda - datata 25 settembre - in cui vie-ne messo nero su bianco il fatto che «i lavori di sistemazione del-l’area interessata dall’evento franoso del 10 settembre» han-no alla base «condizioni di ne-cessità ed urgenza». E in serata ilsindaco Roberto De Angeli - protagonista di un vivace scam-

Variantedi TremezzinaOggi incontrotra i sindaci

Questi sono giorni im-portanti anche per il futuro dellavariante della Tremezzina.

Ieri scadevano i termini per iComuni attraversati dai 9,8 km di tracciato oppure direttamen-te interessati dai lavori (incluso lo stoccaggio dei materiali di scavo) per presentare eventuali osservazioni - al Provveditorato Interregionale alle Opere Pub-bliche - al progetto definitivo ag-giornato della variante.

Provveditorato che ha co-munque già fissato per il 19 apri-le la riunione in modalità sin-crona, cioè con tutte le parti se-dute attorno allo stesso tavolo. Sempre in tema variante e più nello specifico sulla “progetta-zione definitiva della variante della Tremezzina”, oggetto di Conferenza di servizi, il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra,ha convocato per oggi alle 15 - in municipio a Lenno - un “incon-tro informativo” rivolto ai Co-muni di Argegno, Colonno, Sala Comacina, Griante e Grandola ed Uniti oltre che alla Comunitàmontana Lario-Intelvese.

Un punto operativo della si-tuazione (di importanza strate-gica) alla presenza dell’ingegnerBruno Tarantola, a capo dello staff di progettisti della Provin-cia che - per mesi - ha dialogato con Anas e Soprintendenza, per arrivare (con lle istituzioni a tut-ti i livelli) all’atteso ok definitivo al tracciato. M. Pal.Massimo Toriello, amministratore delegato di “Adrenalina”

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Corriere di Como Martedì 10 Aprile 2018 3

Primo piano Patrimonio comunale

Le cessioniA destra, un’immaginedella sala dell’exc i rc o s c r i z i o n edi Albate cherappresenta una dellenovità nel piano dialienazioni biennaleprevisto dalla giunta diPalazzo Cernezzi. Asinistra, la farmacia divia Conciliazione, piùvolte messa in venditasenza risultati

Alienazioni, obiettivo 15 milioni di euroIn vendita anche l’ex circoscrizione di AlbateNel prossimo anno torna all’asta l’ex scuola Baden Powell. Polemiche dal Pd

~FanettiIl programmadellealienazionisi muove inuna direzionetotalmenteerrata

(f.bar.) Alienazioni: il Co-mune di Como vorrebberecuperare dalla venditadegli immobili 4 milioni e400mila euro nel 2018 equasi 10 milioni per il 2019,sempre che vi siano ac-quirenti disposti a com-prare. Ieri, nella commis-sione consiliare compe-tente, è arrivata la propo-sta di delibera da sotto-porre all’esame del consi-glio comunale.

Nelle premesse si ricor-dano i numerosi tentativifalliti di vendite. Adesempio, la farmacia conalloggio di via Concilia-zione, a Tavernola: dueaste deserte e un futurotentativo al 25% in menorispetto alla prima asta.O, ancora, l’ex scuola ele-mentare di via per Bruna-te a Garzola, con quattrotentativi andati a vuoto.

Oppure l’ex scuola diLora –tre tentativi –e l’exscuola di via Binda, a Co-mo: la prima asta, l’8 feb-braio scorso, è andata de-serta. Quindi si procederàcon un secondo tentativo,

lità istituzionali, sociali,culturali e aggregative».Si aggiunge però alla li-sta degli immobili daalienare nel 2018 l’ex sededella circoscrizione di Al-bate, in via Giovane Ita-lia, per una cifra di par-tenza di 270mila euro.

Per il 2019 invece la qua-si totalità delle entrate

attese - poco meno di10milioni di euro - si rife-risce alla porzione ancoralibera dell’ex scuola Ba-den Powell di via Grossi,il cui valore stimato è di 9milioni e 700mila euro.

Insieme al “pezzo forte”sono previsti anche unnegozio in via Milano perla cifra di 147mila euro, un

deposito in via Regina eun box a Tavernola.

«Mi sembra sincera-mente una proposta mol-to debole che, oltre a nonservire a molto, si muovein una direzione sbaglia-ta - dice Stefano Fanetti,capogruppo del Pd in con-siglio comunale - E inol-tre inserisce nell’elencodegli immobili da aliena-re anche alcune struttureche andavano utilizzatediversamente».

Il riferimento chiaro èalla sede dell’ex circo-scrizione di Albate, com-parsa nell’elenco dellealienazioni del 2018.

«Per l’utilizzo di quel-l’immobile c’era un pro-getto che prevedeva l’usodei locali - aggiunge Fa-netti - per realizzare ilmuseo della vita contadi-na. Si trattava di una del-le proposte che avevanovinto il contest ComoVo -glioComo risalente al-l’anno passato. L’interoquartiere aveva espressosoddisfazione per il risul-tato ottenuto».

L’interno delcomplesso della exBaden Powell in viaTommaso Grossi.L’alienazionedi una parte di quelloche fu l’o r f a n o t ro f i orappresenta il punto diforza del piano venditeprevisto dal Comunedi Como per il 2019

con una base del 15% ri-dotta rispetto al prezzoiniziale, stimato in 1 mi-lione e 170mila euro.

Venendo alle novitàproposte, per il 2018 si ipo-tizza lo stralcio dellascuola di Garzola, che an-drebbe «valorizzata di-versamente» tramite unutilizzo diretto per «fina-

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12LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 11 APRILE 2018

COMO

SIMONE CASIRAGHI

Bonus verde al via, inversione definitiva.

Il Fisco ha infatti chiarito gliultimi aspetti dell’applicazionedel nuovo bonus, sotto formadi detrazione Irpef, delle spesesostenute per arredare converde, piante e impianti i giar-dini di casa, i balconi destinatiad area verde e ora anche iterrazzi trasformate in piccolearee verdi sul modello di serre.

Prima precisazione: il bonusvale per le spese sostenute nelsolo 2018, ed è pari al 36% dellespese sostenute per la sistema-zione a verde, per impianti diirrigazione, pozzi, coperture averde e giardini pensili per unaspesa massima sostenuta di5.000 euro. La detrazione varipartita in 10 rate annuali diuguale importo, detrazionefruibile quindi tra il 2018 e il2027. Fatto un semplicissimoconto significa una detrazionemassima spettante ogni annodi 180 euro (5.000 moltiplicato

per 36% e quindi diviso per 10anni).

Entrando più nel dettaglio,invece, delle voci di spesa, ilfisco ha avuto modi di precisa-re con estrema puntualità i varicasi e in che misura va applica-ta la detrazione.

I tetti delle spese

Primo chiarimento: l’agevola-zione scatta per gli interventifatti su parti comuni esternecondominiali, la spesa massi-ma agevolabile è di 5.000 euro,per ogni abitazione. Precisa-zione importante: rientrano

anche le spese di progettazionee manutenzione collegate al-l’esecuzione di questi inter-venti “verdi”.

Il pagamento per i lavorisostenuti deve essere fatto nel2018, utilizzando per pagarestrumenti che consentano latracciabilità delle operazioni(mai quindi in contante). Inparticolare, però, il fisco nonvincola il pagamento al solobonifico bancario (come inve-ce è obbligatorio per i lavori diristrutturazione e di riqualifi-cazione), lasciando aperta laporta anche all’uso di assegni

e carte di credito. Va inoltrespecificato come la detrazionein oggetto può essere cumulatacon le altre agevolazioni previ-ste per gli immobili (come ap-punto quelle per i lavori diristrutturazione e di risparmioenergetico nonché il bonusmobili). Alla pari delle altredetrazioni, in caso di cessionedell’unità immobiliare, la de-trazione non ancora utilizzatapassa in capo all’acquirentesalvo diverso accordo dalleparti da riportare espressa-mente nell’atto di compraven-dita. Allo stesso modo, in casodi decesso dell’avente diritto,la detrazione non utilizzata sitrasmette all’erede che conser-verà la detenzione materiale ediretta del bene.

I soggetti agevolati

Usufruire dell’eco-bonus insalsa verde significa usufruiredi una detrazione Irpef e per-tanto possono accedere al be-neficio persone fisiche private,ditte individuali, le societàsemplici e società di personecon riferimento esclusivo al-l’immobile che non rappresen-ta un bene strumentale. La de-trazione è fruibile solo dal pro-prietario dell’immobile sulquale vengono eseguiti i lavoriper cui si ha diritto al bonusverde.

Entrando più nel dettagliodella detrazione, un chiari-mento importante del fisco ri-guarda la prima definizione dispesa ammissibile: la detrazio-ne riguarda interventi straor-dinari di “sistemazione a ver-de” con particolare riferimen-to alla fornitura e messa a di-mora di piante e arbusti diqualsiasi genere o tipo su im-mobili esistenti (e pertantonon in fase di costruzione).

A questa specifica, si aggiun-

ge un elenco di tipologie dilavori veri e propri ammessialla detrazione Irpef. Nel-l’elenco delle spese sostenute,precisa il fisco, rientrano la“sistemazione a verde” di areescoperte private di edifici esi-stenti, unità immobiliari, per-tinenze o recinzioni, impiantidi irrigazione e realizzazionedi pozzi. Ma anche la realizza-zione di coperture a verde e digiardini pensili. Sono quindi daconsiderare agevolabili le ope-re che si inseriscono in un in-tervento relativo all’interogiardino, consistente nella “si-stemazione a verde” ex novo onel radicale rinnovamento del-l’esistente. In quest’ultimo ca-so, rientra agevolabile anche laspesa per collocare piante invasi.

L’ultimo sconto fiscale

Ultimo dettaglio: questa nuovadetrazione arricchisce la fami-glia di sconti fiscali già in vigo-re da anni e che riguardano siagli interventi di ristrutturazio-ne edile sia di riqualificazioneenergetica. Per ogni detrazio-ne vi sono differenti ambiti diapplicazione, ma anche sogliedi spesa differenziate per tipodi intervento, ciascuno conprocedure e adempimenti spe-cifici.

Eccoli in sintesi: la detrazio-ne del 50% per i lavori di ri-strutturazione edilizia o di ma-nutenzione straordinaria; ladetrazione al 65% per gli inter-venti di riqualificazione ener-getica; la detrazione al 50% perl’acquisto di mobili (c.d. Bonusmobili); la detrazione al 70-75% per interventi di riqualifi-cazione energetica su particondomini; la detrazione dal50 al 85% per interventi antisi-smici e messa in sicurezza degliedifici (il sisma bonus).

La mappa degli sconti

Il bonus per il 2018Detrazioni “verde” al 36%

Il nuovo bonus- che si aggiunge ad

una famiglia di altre sei tipi di age-

volazioni fiscali e detrazioni - vale

per le spese sostenute solo que-

st’anno, cioé nel 2018. È pari al

36% delle spese sostenute per la

sistemazione a verde, per impian-

ti di irrigazione, pozzi, coperture a

verde e giardini pensili.

La spesa massimaDetrazione in dieci rate

La spesa massima sostenuta e

messa in detrazione è di 5.000 eu-

ro. La detrazione va ripartita in 10

rate annuali di uguale importo,

detrazione fruibile quindi tra il

2018 e il 2027: significa ogni anno

di 180 euro per 10 anni.

Il pagamentoVa lasciata sempre una “traccia”

Il pagamento va fatto utilizzando

strumenti che consentano la trac-

ciabilità delle operazioni. In parti-

colare, il fisco non vincola il paga-

mento al solo bonifico bancario

lasciando aperta la possibilità di

ricorrere anche all’uso di assegni

e carte di credito.

36%LA DETRAZIONE GREEN

È il valore fiscaledella detrazione sull’Irpef per creare giardini

5.000IL VALORE DEI LAVORI

Lo sconto può essere applicatofino a un livellomassimo di spesa

Focus Casa Le nuove agevolazioni

Bonus verde in casaIl fisco ha fissatotutti gli sconti 2018Sconto verde. Definite e messe a punto le detrazioni dell’Irpef per le spese sostenute per progettare, sistemare e conservare le aree giardini e a verde

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18 Como

LA PROVINCIA MERCOLEDÌ 11 APRILE 2018

con entrambi i territori, si è ipo-tizzato più volte quello di An-drea Camesasca, albergatore di Confcommercio impegnato per un turismo che unisca dav-vero Como e Lecco anche attra-verso Lariofiere. E in questi giorni è riaffiorato anche il no-me di Paolo De Santis, del qua-le si era parlato alle prime battu-te del totopresidente quando si èfatta strada la fusione. Non solo. Sul fronte degli industriali ha in-fatti preso a circolare un altro importante: quello di Angelo Majocchi, imprenditore edile. Anche questo nome metterebbed’accordo diverse categorie nei due territori. M. Lua.

per sindacati, liberi professioni-sti e consumatori. Sul futuro presidente una certezza c’è. O meglio su chi non sarà: «Io non lo farò – assicura l’industriale tessile Ambrogio Taborelli, che così conclude il suo unico mandato alla guida dell’ente ca-merale comasco – come avevo già detto. Per il resto, io auspico che sia scelta una figura capace di unire i territori e le imprese».

Il nome del suo collega lec-chese, Daniele Riva, circola in-vece come papabile alla guida del nuovo ente. Accanto a quellodi Marco Galimberti, che at-tualmente è presidente di Con-fartigianato Como. A proposito di un imprenditore che dialoga

quanti seggi le spettano, con la richiesta di fornire i nomi. Il consiglio della nuova Camera, che rappresenterà 90mila im-prese, avrà sette seggi per l’indu-stria, sei per l’artigianato, cinqueal commercio e altrettanti i ser-vizi, due per il turismo, uno per agricoltura, cooperative, tra-sporti, credito e altri settori.

Da notare che oltre ai trentasegnalati, ci saranno tre posti

materiale depositato dalle asso-ciazioni ed eseguire controlli sulla veridicità dei dati dichiara-ti. Già oggi è prevista una riunio-ne in video conferenza per un primo round. Quanto ci vorrà a svolgere tutto questo lavoro? Al-cune settimane, si potrebbero raggiungere anche i due mesi.

Terminata la fase di verifica,la procedura va avanti e si comu-nicherà a ogni associazione

Per cinque anniIl prossimo consiglio

avrà 33 componenti

La giunta sarà di sette persone

più il presidente

Questi i numeri che tracceranno la vita iniziale del nuovo ente, mentre già le due se-di delle Camere di commercio collaboreranno per esaminare il

I papabili per la presidenzaE Taborelli si chiama fuori

Ambrogio Taborelli

rinnovato di un anno per affron-tare il periodo dell’accorpamen-to dell’ente camerale. Andrea Camesasca precisa: «Io so che chi ha operato a Lariofiere ha portato la struttura al pareggio, dato oggettivo. E ha lavorato gratuitamente per lo sviluppo economico di questo territorio. Ricordo che Lariofiere non ha fi-nalità di accumulare risultati, ma di permettere alle imprese dicreare relazioni e abbattere i lo-ro costi. Con la presentazione del bilancio 2018 decadremo». M. Lua.

«Vero che in questo modo gli amministratori non hanno più una responsabilità diretta aven-do acquisito l’ente una persona-lità giuridica. Ma ci si chiede per-ché non rinnovarli: l’ente ha chiuso per molti anni in perdita e ha realizzato un avanzo solo quando è stato per i contributi versati dalla stessa Camera». Cna si dice esclusa dagli eventi (con Confesercenti) e sollecita un ricambio. Diventare fonda-zione non è stata una scelta di Lariofiere, ma un’indicazione della Regione. Il consiglio è stato

La polemicaL’associazione di categoria

contesta il consiglio in carica

Camesasca replica

«Lavoriamo per lo sviluppo»

Nei veleni finisce an-che Lariofiere e la sua gestione. Con la Cna che chiede più coin-volgimento nella gestione e il consigliere Andrea Camesa-sca che afferma come non si sia escluso nessuno.

Cna cita la trasformazione infondazione del polo fieristico:

Lariofiere, il passaggio a fondazioneCna accusa: «Noi sempre esclusi»

MARILENA LUALDI

Da una parte Unindu-stria, Confcommercio e Con-fartigianato. Dall’altra Cna, Cdo, Confesercenti e Api. Con questi due apparentamenti si chiude la prima fase della pro-cedura per la nascita della Ca-mera di commercio di Como e Lecco. La partita delicata sem-brava quella tra i due territori, sono invece affiorate tensioni tra associazioni. Intanto scatta la fase di verifica dei dati pre-sentati entro la serata di ieri dalle associazioni (le buste ver-ranno aperte dal commissario ad acta Rossella Pulsoni in queste ore). Fase che potrà du-rare anche diverse settimane. La nascita del nuovo ente av-verrà tra settembre e dicembre.

L’alleanza e gli effetti

L’alleanza tra i tre big è la novi-tà, perché nel precedente man-dato gli industriali l’apparenta-mento era stato con Cna e Cdo,almeno per quanto riguarda Como. Perché questa scelta? Unindustria ieri non è interve-nuta nel dibattito. Confcom-mercio e Confartigianato già mandano il loro messaggio: non è un’esclusione di nessuno,ma un lavoro comune imposta-to per affrontare un percorso strategico e delicato per le aziende, pensando all’unione tra territori.

Una presa di responsabilità,per dirla con le parole di MarcoGalimberti, presidente di Confartigianato Como: «È una

La novità è l’alleanza tra i “big”: Unindustria, Confartigianato e Confcommercio

Accordo a tre per la Camera di commercioIl caso. Confindustria, Confcommercio e Confartigianato alleate per il consiglio della fusione«Non discrimineremo nessuno». Ma le associazioni più piccole gridano al tradimento degli equilibri

responsabilità importante, che vogliamo gestire al meglio, per-ché ce la sentiamo addosso. Og-gi la situazione è di grande ec-cezionalità. Già non è facile mettere insieme un territorio solo. Capisco l’amarezza di qualcuno, ma il prossimo con-siglio camerale sarà strategico e si potrà lavorare insieme, an-che nelle commissioni».

Della stessa associazioneDaniele Riva, che è anche pre-sidente uscente dell’ente came-rale lecchese, e ribadisce que-sto concetto: al di là degli appa-rentamenti il futuro è lavorare insieme per il bene di Como e Lecco. Si è voluto appunto la-sciar fuori qualcuno - è la filoso-fia - bensì appunto dare un se-gnale di unità del territorio. Che non sia una porta sbattuta in faccia, è detto anche dal pre-sidente di Confcommercio Co-mo Giovanni Ciceri: «Siamo convinti che il prossimo consi-glio camerale sarà importante, anzi sarà la vera fucina. Nessu-no sarà escluso». La Compa-gnia delle Opere di Como non ha nascosto lo stupore per l’esi-to, ma il direttore Marco Moli-nari sottolinea come la speran-

za sia che ne nasca qualcosa di buono per le imprese e per il territorio.

Gli fa eco il presidente Mar-co Mazzone: «Auspicavamo una conduzione collegiale e siamo sorpresi. Siamo comun-que aperti a una collaborazionee speriamo che questo avvenga presto. Dobbiamo tenere pre-sente il bene dei nostri territo-ri. La Camera di commercio è lacasa delle imprese».

Il comunicato di Cna

Diversi i toni di Cna Como, Lec-co e Monza, che ha diffuso un comunicato duro. Parlando di «schieramento blindato» o an-cora «esclusivo». La conferma ufficiale dell’altra alleanza, sa-rebbe arrivata venerdì: «Secon-do noi questa logica degli schie-ramenti asseconda ambizioni delle singole associazioni piut-tosto che operare nell’interes-se delle imprese e dell’econo-mia del territorio. Proprio le as-sociazioni che si ritengono più importanti dovrebbero avere l’impegno di discutere con tuttile proposte prima di arrivare al-la conta. L’accordo tra Cna, Cdoe Confesercenti è nato condivi-dendo valori importanti per le piccole imprese».

Lapidario Mauro Frangi,presidente di Confcooperative Insubria: «Abbiamo scelto di partecipare soltanto per il seg-gio della cooperazione. Ovvia-mente Confcooperative e Le-gacoop come sempre».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

n Galimberti(Confartigianato):«Il prossimo consiglio camerale sarà strategico»

Marco Galimberti Marco Molinari Mauro Frangi

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Lago e Valli 33LA PROVINCIA MERCOLEDÌ 11 APRILE 2018

La variante in galleriain appalto a novembreSvolta in Tremezzina

Gli amministratori che hanno partecipato all’incontro in municipio con l’ingegner Bruno Tarantola SELVA

TREMEZZINA

MARCO PALUMBO

La variante della Tre-mezzina entra in galleria e si av-via verso la tanto agognata garad’appalto, ormai fissata salvo imprevisti per novembre.

Certo, il cammino è ancoralungo (il 23 aprile, ad esempio, si pronuncerà in via definitiva ilProvveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche), ma dal-l’incontro di ieri in municipio a Lenno convocato dal sindaco Mauro Guerra alla presenza del “papà” del progetto della va-riante - l’ingegner Bruno Ta-rantola della Provincia - è emerso che il percorso traccia-to dovrebbe essere finalmente quello giusto.

Ultime verifiche

Alcune verifiche, alla luce (an-che) degli ultimi aggiustamenti,si impongono doverose, prima fra tutte quella sui costi della maxi-infrastruttura, oggi fissatiin 330 milioni di euro, 210 dei quali garantiti dall’ormai cele-bre “Sblocca Italia” e in sicurez-za fino a fine anno (da qui anchela necessità di pigiare sull’acce-leratore per la gara d’appalto).

L’incontro. Il sindaco Guerra e l’ingegnere Tarantolahanno presentato nuovo tracciato e tempi di interventoNel tunnel 9 dei 9,8 km. Costi in più per 20 milioni

C’è chi ipotizza un aumentodel conto finale pari ad almeno 20 milioni di euro, anche alla lu-ce dell’aumento delle materie prime. Del tracciato originario -questo è certo - ormai è rimastasolo l’ossatura principale.

I nodi

Davanti ai sindaci di Argegno, Colonno, Griante, Grandola ed Uniti, al vicesindaco di Sala Co-macina ed al presidente della Comunità montana Lario-In-telvese, l’ingegner Bruno Ta-rantola ha confermato che «i tratti a cielo erano pari a circa 2000 metri, oggi sono sotto quota 1000 metri».

In pratica, le gallerie - unodei principali nodi del conten-dere con la Soprintendenza, il Fai e più in generale con tutte levoci contrarie al tracciato (“Troppi tratti a cielo aperto e impatto ambientale da rivede-re” l’obiezione comune) - han-no rosicchiato un chilometro secco ai tratti a cielo aperto. «Oggi su 9,8 chilometri di trac-ciato, circa 9 chilometri sono ingalleria», ha aggiunto Bruno Tarantola.

«Il che significa - ha puntua-

lizzato Mauro Guerra - che l’88% del tracciato è in galleria. In particolare, c’è un amplia-mento molto significativo di circa 450 metri della prima gal-leria denominata Comacina (a Sala Comacina, ndr). Saranno più lunghe anche le gallerie di Spurano di Ossuccio e Bonzani-go di Mezzegra».

Altra modifica ufficializzataieri: l’allungamento della galle-ria all’altezza dello svincolo di Griante, fondamentale per mi-gliorare «l’inserimento paesi-stico dello svincolo stesso». Cir-costanza questa che aveva fattostorcere (e non poco) il naso al Soprintendente Luca Rinaldi.

La carta vincente

Di certo, il fatto di aver “incassa-to” (termine tecnico) la galleriain corrispondenza della Torre del Barbarossa a Spurano (di proprietà del Fai) e di aver libe-rato un’ampia porzione attornoalla Torre stessa ha rappresen-tato una carta vincente per ot-tenere il via libera dalla Soprin-tendenza.

Almeno tre Comuni hannochiesto al Provveditorato le ri-spettive delucidazioni del caso. Un particolare del tracciato della galleria Comacina. In blu il progetto definito, in rosso l’aggiornamento

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Mercoledì 11 Aprile 2018 Corriere di Como2 CRONACA

L’iter di fusione Nuova Camera di Commercio, artigiani divisiChiusi gli apparentamenti, Cna e Cdo rimangono fuori dai giochi

Si chiudevano ieri sera alle 18 gli“apparentamenti” delle organiz-zazioni imprenditoriali per ilconsiglio della nuova Camera diCommercio di Como e Lecco.

La scadenza, indicata dal com-missario ad acta, Rossella Pulsoniha fatto segnare una spaccaturain particolare nel mondo dell’ar -tigianato. Confartigianato Co-mo e Lecco si è infatti apparen-tata con Unindustria, Confcom-mercio, Ance e Alsea. Un accordoche ha di fatto tagliato fuori peròl’altra faccia dell’artigianato, laCna, e un’organizzazione che sulLario ha sempre avuto un pesoimportante come la Compagnadelle Opere. Queste due realtà sisono così dovute apparentarecon Confesercenti e Api. I diktatsull’impossibilità di unirsi conaltre sigle sarebbero giunti piùdalla sponda Manzoniana che daquella Voltiana delle associazio-ni imprenditoriali, ma pococambia ai fini del risultato. Ora ilcommissario dovrà verificare lerichieste prima di inviarle al pre-sidente della giunta regionale.Da questo momento l’iter preve-de altri due passaggi tecnici finoall’insediamento del consiglio,alla nomina del presidente e del-la giunta, tra l’estate e l’autunnodi quest’anno.

Il consiglio camerale sarà co-stituito da 33 persone, mentre la

giunta sarà a 8 con il presidente.Consiglio con gli artigiani divisi,come detto. Un’occasione persasecondo la Cna, come evidenzia ilsegretario di Cna del Lario e del-la Brianza, Alberto Bergna.

«Spiace per come è andata a fi-nire - dice Bergna - Credo fossel’occasione per le imprese perdarsi una mano. Gli apparenta-menti non devono essere fatti perescludere, ma per lavorare tuttiassieme. Anche in passato siamostati sempre esclusi da Lariofie-re, ad esempio. Nessuno ci ha an-cora spiegato il motivo. A noi ealle 4mila imprese iscritte, cherappresentiamo».

Un segnale di debolezza, secon-do Bergna, che arriva alla cate-goria degli artigiani, che più del-le altre sta soffrendo in questomomento.

«Credo sia stato un errore pen-

sare a un raggruppamento chepossa mangiare tutti gli altri - faeco a Bergna, Armando Minatta,presidente di Cna Como - Come sifa a non dare rappresentanza a4mila imprese. L’ente cameraledeve tutelare tutti e possibil-mente crea lavoro e ricchezza».

«La nuova Camera di Commer-cio nasce con 90mila imprese dicui solo il 25% aderisce a un’as -sociazione di categoria - spiega-no ancora dalla Cna - purtropposolo un quarto aderisce ad asso-ciazioni di rappresentanza lequali fanno scelte e operano innome di tutti. Perché quindi fareschieramenti esclusivi? Biso-gnerebbe forse lavorare uniti perdare indirizzi che rappresentinol’interesse complessivo delle im-prese del territorio».

Confartigianato, dal canto suo,conferma gli apparentamenti,ma non vuole entrare nella pole-mica con i “cugini” di Cna.

«L’iter prevedeva tempi moltostretti per gli apparentamenti esi dovevano trovare accordi trale associazioni di Como e di Lec-co, così la partita si è chiusa inquesto modo - spiega il presiden-te Marco Galimberti- Da parte no-stra questo non significa certouna chiusura verso Cna o altreassociazioni, con le quale ci saràsicuramente modo di operare».

Paolo AnnoniL’ingresso della sede della Camera di Commercio di Como, in via Giuseppe Parini 16

Alberto Bergna«Credo fossel’occasione per leimprese di darsi unamano e non invecedi creare divisioni»

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11LA PROVINCIA GIOVEDÌ 12 APRILE 2018

COMO

Si allarga la platea del-le aziende comasche in Elite, il programma che Borsa Italiana, in collaborazione con Confin-dustria, ha messo in campo per assistere le imprese con un altopotenziale di crescita. Quello ufficializzato ieri è un doppio ingresso che interessa Ginvest, la società che controlla il 100% dell’impresa di costruzioni “Guffanti A.” e Vedetta 2 Mon-dialpol, azienda del gruppo Mondialpol, storico gruppo della vigilanza che opera su gran parte delle regioni del cen-tro, nord e isole con 3.400 di-pendenti, fra guardie particola-ri giurate, personale delle sale conta e servizi ausiliari e un fat-turato aggregato, nel 2017, di circa 265 milioni di euro.

Trasformazione del mercato

In un’ottica di sistema è parti-colarmente significativa l’am-missione di Guffanti, la prima in provincia di Como, per quan-to riguarda il settore dell’edili-zia. «Il settore delle costruzionied in generale tutto quanto ruo-ta attorno al mondo dell’immo-biliare sta attraversando una fa-se di radicale trasformazione sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta - ha detto Luca Guffanti, Ceo di Ginvest spa - l’ultimo decennio è stato caratterizzato da indubbie dif-ficoltà che hanno però costitui-to terreno fertile per una pro-

Ieri il benvenuto di Borsa Italiana alle 50 nuove aziende di Elite

Piano per la crescitaDue aziende larianenell’Elite di BorsaIl percorso. Ingresso di Guffanti e Vedetta 2 Mondialpolnel programma dedicato alle imprese ad alto potenziale«Imprese più vicine all’utilizzo dei mercati finanziari»

fonda innovazione della qualitàcostruttiva nonché una evolu-zione finanziaria del nostro mondo, che riscontra infatti un crescente interesse di investi-tori istituzionali sia nazionali sia esteri. Noi operatori del set-tore non possiamo quindi esi-merci dall’intraprendere un percorso di apprendimento permeglio comunicare con gli in-vestitori istituzionali e con i mercati finanziari in genere».

L’ingresso in Elite ha impli-cazioni concrete nella condu-zione delle aziende: «Dobbia-mo essere consapevoli che nel prossimo futuro non potremo prescindere da una maggiore trasparenza delle informazioni finanziarie delle nostre aziendee da un’auspicabile maggiore apertura ai mercati - ha aggiun-to Guffanti - abbiamo quindi ac-colto con favore l’invito del no-stro sponsor, Banca Popolare diSondrio, ad aderire al program-ma Elite di Borsa Italiana: con-fido potrà costituire per noi un autorevole supporto all’acqui-sizione di queste competenze».

Grande soddisfazione anchein casa Mondialpol: «Ritenia-mo che senza etica nel lavoro, integrità nel rapporto con i pro-pri dipendenti e trasparenza nei confronti dei terzi e dei clienti i risultati ottenuti non sisarebbero potuti raggiungere – ha detto Fabio Mura, presiden-te del gruppo - i nostri punti di forza sono diversi: la professio-

nalità delle risorse umane, la presenza territoriale e la solidi-tà finanziaria e patrimoniale. Siamo orgogliosi di essere en-trati in Elite perché lo ritenia-mo uno strumento utile per la nostra strategia di crescita. In-novazione e sviluppo, uniti alla trasparenza economica che da sempre ci contraddistingue ci permetteranno di essere sem-pre più competitivi sul merca-to».

828 aziende

Elite, accanto alle due società comasche, ha accolto ieri altre 48 aziende che operano in 13 re-gioni diverse e in differenti campi tra cui Industria, Servizi,Ict e Health Care. La communi-ty internazionale di Elite rag-giunge così quota 828 aziende, di cui oltre 520 italiane, per ol-tre 60 miliardi di euro di ricavi epiù di 290 mila dipendenti.

«Elite ha l’obiettivo di accele-rare il processo di crescita e in-ternazionalizzazione delle aziende attraverso un processo graduale di avvicinamento de-gli imprenditori al miglior uti-lizzo dei mercati finanziari - ha detto Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa Italiana e presidente di Elite - negli ultimi anni la con-sapevolezza di dover considera-re forme di finanziamento complementari al tradizionale sistema bancario è cresciuta e ilcambiamento è già in atto». E. Mar.

Segnale di fiducia nell’ediliziaOrgoglio Ance per un’eccellenza

Un segnale che dà fi-ducia. Quello di Guffanti è il primo ingresso in provincia di Como, nel settore delle costru-zioni, in Elite il percorso che Borsa Italiana organizza per avvicinare in particolare le Pmia strumenti finanziari diversi dal tradizionale accesso al cre-dito bancario.

«Pur nelle difficoltà del mer-cato che, in questi anni, hanno pesantemente ridotto numero e dimensione degli operatori del settore delle costruzioni, il comparto riesce ad esprimere ancora punte di eccellenza che

dimostrano come le imprese edili siano un elemento fonda-mentale del migliore tessuto produttivo del nostro Paese – afferma Francesco Molteni, presidente di Ance Como – mi

piace anche sottolineare che il traguardo di cui stiamo parlan-do sia stato raggiunto da un’im-presa della nostra associazioneche, oltre a soddisfare i requisi-ti economici pretesi da Elite, è stata in grado di definire un si-gnificativo e apprezzato pro-getto di crescita. Dobbiamo au-gurarci che altre imprese se-guano l’esempio della Guffanti,adattandosi ai cambiamenti del mercato, ampliando il pro-prio network e intercettando risorse che, tramite i canali tra-dizionali difficilmente si rie-scono ad ottenere».

Economia

L’imprenditore edile Luca Guffanti Il gruppo Mondialpol è leader nella vigilanza

Francesco Molteni

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12 Economia

LA PROVINCIA GIOVEDÌ 12 APRILE 2018

Il cantiere del bosco verticale, uno dei progetti di punta al quale ha

partecipato la Peverelli

ratori hanno avuto la possibili-tà di fare un check up gratuito, estensibile anche al nucleo fa-miliare. Previsti anche corsi di formazione professionali e cor-si di lingue. «Da quando è statocompreso appieno il funziona-mento e il significato del siste-ma di welfare - commenta Mar-co Bellasio - i lavoratori sono tutti molto soddisfatti. Si sen-tono parte di una grande fami-glia e percepiscono di essere parte integrante dell’azienda».

La Peverelli di Fino è inveceun’impresa operativa dal 1890 nel campo della progettazione, realizzazione e manutenzione d’aree verdi. Le iniziative di welfare più importanti attuate riguardano la sicurezza per i la-voratori e la prevenzione degli incidenti, che vanno molto ol-tre quelle previste dalla legge. In termini di conciliazione, inoltre, vengono accolte le ri-chieste dei dipendenti, nella quasi totalità uomini, che lavo-rano spesso in trasferta, preve-dendo un turnover quindicina-le e concedendo a chi abbia esi-genze particolari di non allon-tanarsi da casa lavorando den-tro al vivaio o in attività di ma-nutenzione locali. Fino alle in-tegrazioni salariali per le tra-sferte. S. Cat.

delle maggiori confederazioni italiane - Confindustria, Confagricoltura, Confartigia-nato e Confprofessioni - ha analizzato il livello di welfare in4.014 piccole medie imprese italiane. Dal rapporto emerge la stretta correlazione tra il mi-glioramento del benessere e la crescita della produzione aziendale: questi fattori secon-do il 42,1% delle imprese sono ilprincipale obiettivo di promo-zione di queste scelte. Martedì,in una cerimonia che ha visto anche la presenza del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al Salone delle Fontane a Roma sisono avute le premiazioni.

Effebi Arredamenti, aziendadi via Spluga a Cantù attiva dal 1978, è stata premiata perché, silegge, «ha creato un sistema di welfare per rendere piacevole illavoro ai dipendenti che dannosuggerimenti circa le loro esi-genze e bisogni. Tra le prime iniziative ci sono state ad esem-pio la flessibilità oraria e i buonipasto. Inoltre, l’azienda offre Ticket Restaurant e mette a di-sposizione mezzi aziendali e unrimborso chilometrico». La no-vità più recente consiste nel-l’assicurazione a favore dei di-pendenti, “Benefit Salute”, un contratto attraverso cui i lavo-

Casi modello

L’azienda canturina scelta

per i servizi ai dipendenti

L’impresa del verde

al top nella sicurezza

Un dipendente tute-lato è un dipendente motivato, orgoglioso e produttivo. Il che si traduce in maggiore produt-tività anche per le imprese, finoal 63,5% in più. Per questo è in costante crescita l’attenzione al welfare aziendale, che mi-gliora il benessere dei lavorato-ri, anche nelle piccole e medie imprese.

L’hanno compreso le azien-de lombarde: su 38 aziende ita-liane premiate martedì in occa-sione della presentazione del Rapporto Welfare Index PMI 2018, ben otto le pmi lombarde.E tra queste due comasche: la Effebi Arredamenti di Cantù, 2a classificata nella categoria Artigianato per avere creato unsistema di welfare che prevede anche un’assicurazione per tu-telare la salute dei dipendenti, ela Peverelli di Fino Mornasco, 3a classificata nella categoria Agricoltura, per l’altissima at-tenzione alla sicurezza.

Il Rapporto, promosso daGenerali con la partecipazione

Welfare aziendale PmiEffebi e Peverellipremiate dal ministro

Tra gli imprenditori premiati a Roma dal ministroGiuliano Poletti

anche Pierino Bellasio di Effebi arredamenti, primo da destra

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7

LA PROVINCIA VENERDÌ 13 APRILE 2018

Economia

COMO

Si chiama “Diamocredito al territorio” ed è lacampagna promozionale lan-ciata ieri al Palace Hotel daivertici di Confidi Systema af-fiancati da Unindustria eConfartigianato.

Da Gravedona a Turate, pertre mesi da lunedì 16 aprile al16 luglio, le imprese locali po-tranno godere di condizioniultrafavorevoli per l’accessoal credito. La volontà è quelladi innescare dinamiche di svi-luppo e di crescita degli inve-stimenti, l’attesa è di concretirisultati di sistema, così comeè avvenuto lo scorso anno, conun analogo intervento, in pro-vincia di Varese. Si punta a da-re una scossa che possa smuo-vere l’economia locale in cuinegli ultimi dieci anni, ancheper gli effetti della crisi, gliimpieghi sono sensibilmentecalati, da 8,5 a circa 7 miliardi.

Copertura fino all’80%

Confidi Systema mette a di-sposizione una garanzia a pri-ma richiesta solida fino alla

Credito alle impreseLa scossa di Confidial rilancio comascoL’iniziativa. Al via la campagna dedicata al territorioTre mesi di condizioni super per sostenere chi investeIn provincia 65 milioni di finanziamenti garantiti

copertura dell’80% dell’im-porto erogato, una assistenzapuntuale nei rapporti con labanca ed un risparmio dei co-sti della garanzia del 20%.

Oltre 65 milioni di euro so-no i finanziamenti garantitidal consorzio sul nostro terri-torio. Nel 2017 sono state de-liberate 514 operazioni per 34milioni di euro di nuovi finan-ziamenti destinati ad inter-venti di ammodernamento edampliamento delle attivitàproduttive ed al sostegno del-fabbisogno aziendale corren-te.

«Vogliamo dare di più - di-chiara Lorenzo Mezzalirapresidente di Confidi Syste-ma - parte da questa afferma-zione la nuova iniziativa. Il95% delle richieste di accessoal credito presentate agli isti-tuti di credito con la garanziadi Confidi va a buon fine. Aquesto si aggiunge un TotalCapital Ratio del 21,14% fon-damentale per offrire qualco-sa in più alle imprese e quindialle banche. Siamo una realtàorientata al futuro ed in co-stante crescita fondata suprocessi forti, solidi e sempli-ficati. La maggiore capacità diofferta combinata con una piùampia competenza consulen-ziale riduce il rischio assuntodalla banca e semplifica a be-neficio di tutti il rapportobanca-impresa».

Oltre 6500 aziende riceve-

ranno in questi giorni la Pro-moCard dell’iniziativa. Pertutti è attivo il Numero Verde800 777 775 e disponibile larete locale di Consulenti Im-prese.

Vicinanza al territorio

«Confidi Systema – sottolineaMarco Galimberti, presiden-te di Confartigianato - è unarealtà ormai consolidata nelsostegno dell’imprenditorialombarda, frutto della storiavissuta nel solco della tradi-zione dell’associazionismoartigiano e della lunga espe-rienza maturata dalle struttu-re di garanzia provinciali, chehanno tracciato il percorsosul quale oggi Confidi Syste-ma fonda la sua strategia, pro-prio grazie a quella prossimi-tà e vicinanza al territorio ealle imprese che non è mai ve-nuta a mancare. L’iniziativache Confidi Systema presentaoggi, è la chiara dimostrazio-ne che questi valori sono an-cora vivi e concreti».

Fiducia nell’operazioneanche di Unindustria con ilpresidente Fabio Porro che hasottolineato il valore del pro-getto di Confidi Systema.«Quando ci si mette insiemesi fano cose buone - ha specifi-cato - abbiamo imparato a la-vorare insieme e ciò è avvenu-to anche sulla Camera di com-mercio dove si è badato all’in-teresse del territorio e non a

n Alle aziendeuno scontodel 20% sui costidella garanziafideiussoria

Da sinistra Fabio Porro, Marco Galimberti, Lorenzo Mezzalira e Andrea Bianchi

Piccole e medie imprese

Sostegno all’innovazioneFinanziamenti dedicatiL’obiettivo generale è sempre

uno solo: sostenere la capacità

di innovazione delle imprese.

Uno scopo perseguito anche

con prodotti ad hoc.

Come “Fei Innovin” con il quale

Confidi Systema intende sup-

portare le aziende che investo-

no nella produzione, nello

sviluppo e nell’implementazio-

ne di: prodotti, processi o servi-

zi nuovi o migliorati; metodi di

produzione o di distribuzione

innovativi; cambiamenti orga-

nizzativi, di processo o di busi-

ness.

A tal fine ConfidiSystema! ha

stanziato un plafond di 26

milioni di euro che potranno

essere utilizzati per ammettere

finanziamenti dall’importo

compreso tra i 25mila e i

2milioni di euro, con una garan-

zia dell’80% e una durata dai 12

ai 120 mesi.

A poter accedere sono imprese

piccole e medie (499 dipendenti

massimo) che possono essere

definite innovative.

Ossia con una crescita del fattu-

rato di almeno del 20% annuo

negli ultimi 3 anni, che investa-

no nella ricerca e sviluppo

almeno il 20% dei finanziamenti

ottenuti e abbiamo registrato

brevetti e ottenuto premi per

l’innovazione negli ultimi 24

mesi.

casacche o poltrone». «La tra-dizione dei Confidi nella no-stra provincia - ha quindi ag-giunto Porro più nello specifi-co della campagna - parte findagli anni ’60 e rappresentauna storia di successo che an-cor oggi, pur nella mutazionedel sistema finanziario e delcredito, riveste grande impor-tanza per le nostre aziende.Negli anni ha saputo adeguar-si alle necessità imprendito-riali, passando dall’inizialescopo d’aiuto ad imprenditoriche, con limitate disponibilitàeconomiche, necessitavanodi supporto per perseguirenuovi progetti, all’attuale fun-zione di garante per poter ac-cedere al credito bancario an-che nei recenti anni di crisi lo-gorante. Confidi Systema oggiè divenuto un’unica granderealtà lombarda che assistesvariati settori merceologi-ci». E. Mar.

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Economia 9LA PROVINCIA VENERDÌ 13 APRILE 2018

tale». Il Paese si sta attrezzandoper non lasciarsi sfuggire le op-portunità della rivoluzione di-gitale e i servizi offerti alle im-prese vanno in questa direzio-ne: «Spesso è difficile far capirealle aziende le opportunità, molte sono spaventate dalla no-vità – ha spiegato Alessio Misu-ri, di Dintec – l’obiettivo è pre-sentare i servizi offerti a livello nazionale in un territorio, quel-lo comasco, proattivo e tra quel-li di punta a livello italiano».

Tra i servizi offerti dal Pid, ilself-assessment della maturità digitale che «crea consapevo-lezza nelle imprese, nell’ambitodi una rivoluzione, quella del-l’industry 4.0 che non è un feno-meno solo nazionale», ha pun-tualizzato Misuri, e la possibili-tà di accedere a voucher a soste-gno degli investimenti tecnolo-gici. A rimarcare l’importanza del momento attuale in terminidi opportunità di crescita digi-tale, anche Enrico Martini, del ministero delle Sviluppo eco-nomico, che ha presentato agli imprenditori il Piano nazionaleindustria 4.0 con l’incentivazio-ne di investimenti su tecnologiee beni – con, tra gli altri, super eiperammortamento –, e misureper startup e Pmi innovative. Elena Roda

presentare i servizi delle Came-re di Commercio a livello nazio-nale per l’impresa digitale – di-cono che 4 imprenditori su 10 dichiarano che, per la propria azienda, oggi internet non servee non servirà in futuro». Tema difficile da comprendere da parte delle imprese italiane chesegna un ritardo del nostro Pae-se rispetto al resto d’Europa: «Ildigital economy society index 2017 – ha aggiunto Ghezzi – di-ce che l’Italia è al venticinquesi-mo posto su 28 in ambito digita-le. Servirebbe davvero un salto per guadagnare posizioni in classifica».

Per invertire la rotta, alle im-prese – e quelle comasche han-no avuto modo di confrontarsi ieri in modo fattivo con gli esperti nazionali intervenuti al convegno in Camera di Com-mercio – sono riservati servizi che, ad oggi, ancora in pochi uti-lizzano: «C’è il cassetto digitale,ad esempio, – ha sottolineato Ghezzi – dove è possibile acce-dere a tutti i documenti dell’im-presa e che è utilizzato solo da 37mila imprenditori in Italia, 272 a Como». Numeri bassi, perun brand, il Made in Italy «terzoa livello mondiale – ha puntua-lizzato Ghezzi – che dimostra ancora grandi difficoltà sul digi-

L’incontro

In Camera di commercio

il confronto con gli esperti

di Infocamere e Dintec

sulla digitalizzazione

Una spinta all’impre-sa 4.0. Una svolta pratica quella presentata ieri in Camera di Commercio alla presenza dei rappresentanti nazionali di In-focamere e Dintec, consorzio per l’innovazione tecnologica, in un convegno per le aziende del territorio dove sono stati presentati i servizi in ambito di-gitale offerti alle imprese dal network di organizzazioni na-zionali e territoriali.

Partendo da una realtà: il Pid,punto impresa digitale, lo spor-tello fisico di Camera di Com-mercio che permette alle im-prese di ottenere informazioni e assistenza sui processi di digi-talizzazione, un punto che svol-ge sul territorio il primo contat-to con le aziende che vogliono innovarsi e hanno bisogno di una guida per muoversi nel-l’universo digitale. Un universo in cui, ancora poche imprese credono: «I dati raccolti – ha spiegato Paolo Ghezzi, diretto-re generale di Infocamere invi-tato al convegno di Como per

Spinta all’industria 4.0«Il 40% delle impreseancora non ci crede»

Da destra Alessio Misuri di Dintec e Paolo Ghezzi di Infocamere

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13LA PROVINCIA VENERDÌ 13 APRILE 2018

Ticosa, è accordo: torna al ComuneLa svolta. Parere favorevole della giunta alla proposta della società Multi per chiudere il contenzioso milionarioOra manca solo il passaggio in consiglio, poi l’Amministrazione potrà lavorare a un nuovo progetto sull’area

MICHELE SADA

Ticosa, l’area torna alComune. La giunta ieri pome-riggio ha dato parere favore-vole a un documento - illustra-to dall’assessore all’Urbanisti-ca Marco Butti - che prevededi accettare la nuova propostaarrivata dalla società Multi, fi-nalizzata a chiudere una voltaper tutte il contenzioso milio-nario avviato anni fa. Un ac-cordo tra le parti senza più ri-correre alle aule dei tribunali,insomma, come aveva provatoa fare senza successo, sul fini-re del 2016, l’Amministrazio-ne precedente.

I contenuti della propostafirmata da Multi edatata 3 gennaio2018 evidente-mente sono diversie più vantaggiosiper il Comune, an-che se i dettagli perora restano top se-cret.

Di certo Buttiaveva iniziato a la-vorare sul puntogià nel novembrescorso, gli incontri con i refe-renti della multinazionale sisono susseguiti e l’ultima ver-sione messa nero su bianco èstata ritenuta accettabile, an-che sulla base dei pareri chie-sti ad alcuni consulenti legali.Gli stessi uffici comunali han-no poi dato via libera e la pro-posta è quindi approdata ierisul tavolo dell’esecutivo. Si av-via a questo punto il procedi-mento che dovrà sfociare nel-l’approvazione del cosiddetto«atto transattivo» da parte delconsiglio comunale.

Vano il primo tentativo

Alla fine del 2016 la giunta dicentrosinistra aveva bocciatola proposta arrivata da Multi e

finalizzata anche in quel casoa mettere la parola fine sulcontenzioso. Secondo gli uffi-ci non c’era proporzione tral’offerta presentata dalla mul-tinazionale e i danni patiti dal-l’Amministrazione.

Il privato si era detto dispo-nibile a restituire immediata-mente l’area, a ritirare la ri-chiesta di risarcimento e nonchiedere nulla per la demoli-zione effettuata nel gennaio2007 (con tanto di fuochi d’ar-tificio). Dal canto suo il Comu-ne avrebbe dovuto restituirela caparra versata da Multi(circa 450mila euro) ed evita-re nuove azioni legali.

Il nuovo scenario

Ora, con l’addio aMulti, tramontaanche il progetto diriqualificazionedell’area deposita-to a Palazzo Cer-nezzi dalla societài t a l o - o l a n d e s e ,una seconda ver-sione che prevede-va la riduzione de-

gli spazi adibiti a residenze e diconseguenza un contributoper l’acquisto dell’area di circa7 milioni (meno della metà diquanto stabilito con la garad’appalto del 2006).

L’area tornerà in mano alComune e - sgomberato ilcampo dal rischio di nuove ri-chieste di risarcimento danniper la mancata realizzazionedel progetto - si avvierà unconfronto pubblico sul desti-no della spianata di via Gran-di. Un nuovo dibattito sui con-tenuti e sulle modalità, senzala spada di Damocle del con-tenzioso. Poter ripartire da ca-po, 11 anni dopo l’abbattimen-to, è paradossalmente un suc-cesso.

Marco Butti

assessore comunale

Como

Un’enorme spianata: l’area di via Grandi si presenta così dal 2007, quando venne abbattuta l’ex tintostamperia Ticosa

Parcheggio provvisorio?Manca il piano di bonifica

In attesa di un nuovo progetto per far rinascere l’areadell’ex tintostamperia, il Comu-ne punta a utilizzare almeno una parte dei terreni come par-cheggio pubblico. Per riuscirci, però, è indispensabile un tassel-lo: il piano di bonifica approvatodalla Provincia. Il nulla osta è indispensabile, come aveva chiarito lo stesso dirigente del

settore Ambiente di Villa Sapo-riti, Franco Binaghi: «La Pro-vincia, a cui compete il rilascio della certificazione finale di av-venuta bonifica, non l’ha rila-sciata semplicemente perché lalegge dice che, per poterla sotto-scrivere, ci debba essere anche il progetto di bonifica della faldae della “cella 3”». L’ormai famo-sa cella 3 è l’ultima non ancora

bonificata e il Comune aveva anche chiesto lo stralcio della porzione dove sono ancora pre-senti inquinanti. In ogni caso il Comune, per ottenere il via li-bera alla realizzazione del par-cheggio, deve presentare «un progetto con i relativi tempi di attuazione approvato da tutti gli enti competenti». Una volta ottenuti i documenti, la Provin-cia darebbe l’ok.

A proposito di bonifica, pro-prio le operazioni di pulizia del sottosuolo sono finite di recen-te nel mirino della giunta comu-nale che ha avviato una serie di

contestazioni nei confronti del-la società Environ che aveva re-datto il piano nel 2008. L’esecu-tivo ha avviato la messa in mora,chiedendo una serie di chiari-menti sulle analisi e sui docu-menti predisposti. I costi per la bonifica del sottosuolo hanno già superato i 4 milioni di euro afronte di un’ipotesi iniziale di 2 milioni 390mila euro. Una voltaavviata la bonifica, infatti, si erascoperto un quantitativo di in-quinanti (in primis l’amianto) molto più consistente del pre-visto. Di qui l’aggravio di costi per Palazzo Cernezzi.

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Venerdì 13 Aprile 2018 Corriere di Como2 CRONACA

Nuovo credito alle aziende larianeTre mesi di garanzie per lo sviluppoDa lunedì la campagna di “Confidi Systema!”, Unindustria e Confartigianato

I numeriOltre 6.500 aziendericeveranno in questigiorni la “P ro m o c a rd ”dell’iniziativa. Oltre65 milioni di eurosono i finanziamentigarantiti da “ConfidiSystema!”sul territorio. Nel 2017sono state deliberate514 operazioniper 34 milioni di eurodi nuovi finanziamenti

Sfida anticrisi congiuntasul Lario, per rilanciare leimprese locali. Parte l’ini -ziativa congiunta di “Con -fidi Systema!”, Unindu-stria Como e Confartigia-nato Imprese Como “Dia -mo credito al territorio”.In tutta la provincia, da lu-nedì 16 aprile al 16 luglio,sarà in campo un impegnoconcreto per affiancare gliimprenditori promuoven-do sviluppo e crescita.

“Confidi Systema!” met -terà a disposizione una ga-ranzia a prima richiestasolida fino alla coperturadell’80% dell’importo ero-gato, una assistenza pun-tuale nei rapporti con labanca e un risparmio deicosti della garanzia del20%. Oltre 6.500 aziende ri-ceveranno in questi giornila Promocard dell’iniziati -va - per tutti gli imprendi-tori interessati è attivo ilNumero Verde 800.777.775 -presentata ieri al PalaceHotel di Como.

Oltre 65 milioni di eurosono i finanziamenti ga-rantiti da “Confidi Syste-ma!”sul territorio. Nel 2017sono state deliberate 514operazioni per 34 milioni dieuro di nuovi finanziamen-ti destinati ad interventi diammodernamento ed am-pliamento delle attivitàproduttive ed al sostegnodel fabbisogno aziendalecorrente.

«Vogliamo dare di più»,dichiara Lorenzo Mezzali-

ra, presidente di “ConfidiSystema!.”, che è - sottoli-nea Marco Galimberti Pre-sidente di ConfartigianatoImprese Como - «una real-tà ormai consolidata nelsostegno dell’imprendito -ria lombarda, frutto dellastoria vissuta nel solco del-la tradizione dell’associa -zionismo artigiano e dellalunga esperienza matura-ta dalle strutture di garan-zia provinciali».

«La tradizione dei Confi-di nella nostra Provinciaparte fin dagli anni ’60 erappresenta una storia di

successo che ancor oggi,pur nella mutazione del si-stema finanziario e del cre-dito, riveste grande impor-tanza per le nostre aziende- afferma Fabio Porro, pre-sidente di Unindustria Co-mo - Negli anni ha saputoadeguarsi alle necessitàimprenditoriali, passandodall’iniziale scopo d’aiutoa imprenditori che, con li-mitate disponibilità eco-nomiche, necessitavano disupporto per perseguirenuovi progetti, all’attualefunzione di garante per po-ter accedere al credito ban-

cario anche nei recenti an-ni di crisi logorante. “Con -fidi Systema!” oggi è dive-nuto un’unica grande real-tà lombarda, che assistesvariati settori merceolo-gici. Rappresenta la lungi-mirante risposta degli im-prenditori che, superandocampanilismi territorialie divisioni fra categorieeconomiche, hanno saputounire le forze nella convin-zione che le problematichefinanziarie siano identichein un’azienda industriale,in una agricola nonché inun’impresa artigiana».

La presentazione dell’iniziativa per sostenere lo sviluppo delle imprese locali svoltasi ieri al Palace Hotel di Como (foto Tb)

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20LA PROVINCIA

SABATO 14 APRILE 2018

MICHELE SADA

La fumata biancauscita dall’ultima riunione digiunta, sotto forma di accordotra il Comune e la societàMulti per chiudere il conten-zioso milionario che si trasci-na da anni, consente al Comu-ne di tirare un sospiro di sol-lievo e al tempo stesso suscitaimmediatamente un interro-gativo: e adesso? Già, scon-giurato il rischio di un risarci-mento danni - salvo clamoro-si colpi di scena, visto che l’in-tesa non è ancora formalizza-ta e serve l’ok del consiglio co-munale - si riapre la partitasul destino dell’enorme areatra viale Innocenzo, via Gran-di e via Regina.

Dopo l’abbattimento dellafabbrica nel 2007, con tantodi fuochi d’artificio, per undi-ci anni alle porte di Como èrimasta un’orribile spianata,popolata solo di mezzi per labonifica del sottosuolo intri-so di inquinanti (amiantocompreso) e divenuta un rifu-gio per senzatetto.

Lo scenario cambia

Con i terreni che tornano nel-la disponibilità dell’Ammini-strazione (se li era aggiudicatiMulti, vincendo la gara nel2006, ora rinunciato a realiz-zare il progetto e a batterecassa), sindaco e giuntaavranno l’onore ma anchel’onere di dare un futuro a

questa porzione di città. Sen-za dimenticare che la bonificanon è ancora ultimata, mancal’ormai famosa “cella 3”.

Mario Landriscina si dicesoddisfatto per il passo avanticompiuto - come riportato ie-ri - nella riunione di giovedìpomeriggio: «Sono contentoper noi ma soprattutto per lacittà - dice - È stato fatto unbel lavoro di squadra, congrande impegno dell’assesso-re Marco Butti in collabora-zione con Vincenzo Bella.Per mesi si è andati alla ricer-ca di una soluzione con la so-cietà Multi, attraverso un dia-logo continuo. I frutti sonoapprezzabili, ovviamente sitratta di un compromesso

Ticosa, il sindaco«Decido con la cittàOra il parcheggio»La svolta. «Sul contenzioso passo avanti importante

Bonifica da finire. Il futuro? Coinvolgerò gli esperti»

provvisoria ma da non sman-tellare quando partiranno ilavori per far rinascere ancheil resto dell’area. Sull’idea delparcheggio non ho cambiatoidea, anche se sarebbe ridut-tivo pensare di non fare anchealtro vista l’ampiezza delcomparto. La destinazionedefinitiva della zona? Serveun ragionamento ampio sullacittà, che comprenda anchealtre aree dismesse, dall’exSant’Anna a quelle lungo l’as-se di viale Innocenzo comel’ex scalo merci e la Stecav. Hochiesto all’Ordine degli archi-tetti, ma coinvolgerò anchealtri, di dirci come immagina-no la città sotto il profilo ur-banistico tra 10-15 anni». I

n «Chi ha ideesi faccia avantiPer la Santarellalavoriamo giàsotto traccia»

n «Ragionarecon gli architettisulla Comoche vogliamotra 10-15 anni»

perché non avevamo voce incapitolo solo noi. Non entronei dettagli, ma ci è stata fattauna proposta migliorativa ri-spetto a quella pervenuta allaprecedente Amministrazio-ne (era stata rifiutata in quan-to non commisurata ai dannisubiti, ndr) e così andremo achiudere un contenzioso cheper noi si sarebbe potuto con-cludere bene ma anche moltomale. Adesso bisogna forma-lizzare tutto». I documentiverranno forniti al tribunalein modo che la causa - arrivatagià al Consiglio di Stato - ven-ga “cancellata”. «Ma è neces-sario - spiega il sindaco - an-che un passaggio nell’aulaconsiliare». Potrebbe avveni-re tra fine aprile e l’inizio dimaggio.

Il nodo degli inquinanti

«La fase successiva - riprende- sarà tutta dedicata alla boni-fica, la nostra intenzione è la-vorare in accordo con la Pro-vincia che ha voce in capitolo.Ho parlato brevemente con lapresidente Maria Rita Livio,poi ci sono da affrontare gliaspetti tecnici». L’ente di Vil-la Saporiti, in particolare, de-ve ricevere e approvare unpiano di bonifica: «L’obiettivo- dice Landriscina - è portarea termine questo passaggioper poi poter pensare alla rea-lizzazione di un ampio par-cheggio, come soluzione

progetti depositati finoraprevedevano anche una quo-ta di residenze, più o menoampia: «Non ho idee presta-bilite, chi ha delle proposte sifaccia avanti - afferma il sin-daco - Per ora posso dire chesulla rinascita della Santarel-la stiamo lavorando sottotraccia, non l’abbiamo di-menticata. Ma c’è un tema piùgenerale di recupero del pa-trimonio immobiliare del Co-mune, oggi in molti casi tut-t’altro che valorizzato, pensoper esempio a un luogo comel’ex orfanotrofio in via Grossi.Non escludo che ci possanoessere novità interessanti an-che su questo fronte, in tempiragionevoli».

Mario Landriscina

[email protected]. 031 582311 Fax 031 582421

Mario Cavallanti [email protected], Stefano Ferrari [email protected], Paolo Moretti [email protected], Gisella

Roncoroni [email protected], Michele Sada [email protected], Franco Tonghini [email protected]

dalla società Environ, la stessa che aveva predisposto il primo progetto di bonifica degli edifici dall’amianto. Una volta avviate le operazioni, però, gli inquinan-ti presenti (in primis proprio l’amianto, che già aveva creato problemi nella fase di rimozionedel materiale dalle strutture) avevano riservato una brutta sorpresa a Palazzo Cernezzi, an-che a livello economico.

Oggi è irrisolto il nodo dellacella 3, nei pressi della Santarel-

quinanti del sottosuolo. L’ese-cutivo ha avviato la messa in mo-ra, chiedendo chiarimenti sulle analisi e sui documenti predi-sposti all’epoca. Molti quantita-tivi di amianto, infatti, non era-no stati previsti e i costi sono sa-liti alle stelle (per la bonifica del sottosuolo hanno superato i 4 milioni di euro a fronte di un’ipotesi iniziale di 2 milioni 390mila euro).

Tutto era iniziato nel 2008dal piano operativo presentato

I nodi da sciogliereLa giunta ha avviato

contestazioni

nei confronti della società

che curò il progetto iniziale

La bonifica del sotto-suolo della ex Ticosa è finita nel mirino della giunta che nei gior-ni scorsi ha avviato una serie di contestazioni nei confronti del-la società Environ che aveva re-datto il piano riguardante gli in-

Piano di bonifica contestatoE manca l’ok della Provincia

la, anche lì è spuntato l’amianto. Si tratta dell’unica porzione del-la vecchia tintostamperia anco-ra da bonificare.

Le stime della vecchia ammi-nistrazione parlavano di un mi-lione di euro per la rimozione dell’amianto. Sciogliere questo nodo è indispensabile per poter realizzare il parcheggio, come aveva chiarito il dirigente della Provincia Franco Binaghi: «A noi compete il rilascio della cer-tificazione finale di avvenuta bonifica, ma la legge dice che, per poterla sottoscrivere, ci deveessere anche il progetto di boni-fica della falda e della cella 3». Il Comune deve presentare «un progetto con i relativi tempi di attuazione approvato da tutti glienti competenti».

L’area ex Ticosa, tra viale

Innocenzo, via Grandi e via

Regina

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SEGUE

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LA PROVINCIA 21SABATO 14 APRILE 2018

Maurizio Traglio (Svolta Civica, già candidato sindaco)«La nostra proposta per l’area prevede area di sosta, parco, auditorium e la Santarella come spazio per l’università.Massima disponibilità al dialogo, speriamo che la giuntacolga l’occasione e dimostri di voler dialogare con noi»

Patrizia Maesani (presidente commissione Urbanistica)«Non c’è bisogno di residenze e men che meno lì. Evitiamo di ripartire con le liti sulla destinazione e ascoltiamo le menti migliori. Il ragionamento dev’essere ampio e comprendere il destino di ex Sant’Anna e San Martino»

funzioni da insediare. Io conti-nuo a pensare che la mossa giu-sta sia la rotatoria in via Grandi».

«Cosa succede adesso? Direiche non è il caso di partire con leliti su cosa fare e cosa non fare inquell’area. Probabilmente un parcheggio lì ha senso mentre diresidenze non c’è bisogno. Dopodi che penso che dovremmo affi-darci agli esperti, alle menti mi-gliori, perché l’urbanistica si fa coinvolgendo professionalità di campi diversi, dall’economista

avevamo delineato si possa rea-lizzare con investimenti relati-vamente importanti. Da parte nostra c’è massima disponibilitàal dialogo e speriamo di poter avere voce in capitolo. Mi augu-ro che la maggioranza dimostri di saper coinvolgere anche le op-posizioni, con l’obiettivo di arri-vare a un progetto condiviso. L’assessore Marco Butti ha già dato prova di saper ascoltare, ve-dremo».

Patrizia Maesani, capo-gruppo di Fratelli d’Italia e pre-sidente della commissione Ur-banistica, commenta: «Ottima la transazione, lo dico anche da avvocato. Ora si deve ripartire con una valutazione su tempi e costi della bonifica ma avendo ben chiara la destinazione d’uso,perché se si pensa alle residenzebisogna avviare un certo tipo di bonifica, se l’obiettivo è un altro si possono fare scelte diverse. Ladecisione sul futuro dell’area va presa in base alle esigenze della città ma senza dimenticare l’aspetto viabilistico. Su que-st’ultimo fronte c’è un grosso problema e bisogna pensare a una soluzione in linea con le

Le opinioni

Per lo sfidante di Landriscina

«va coinvolta la minoranza»

La presidente di commissione:

«Affidiamoci a esperti veri»

«È arrivata una buona notizia e ne siamo felici, non ab-biamo mai fatto il tifo “contro”. Ora si lavori per dare un futuro aquell’area strategica». Mauri-zio Traglio, sfidante di Mario Landriscina alle ultime elezio-ni e oggi consigliere di Svolta Ci-vica, si dice pronto a collaboraresu un progetto per l’ex Ticosa: «Avevamo illustrato il nostro progetto in campagna elettorale- ricorda - Un parcheggio provvi-sorio in questa fase, poi nella versione definitiva un grande parco pubblico, un’area per la sosta, auditorium e la Santarellatrasformata in “hub” al servizio dell’università. Concordo sul fatto che il parcheggio, se possi-bile, non debba essere smantel-lato ma confermato anche nella seconda fase. Appartamenti? No, non ne vedo l’utilità, l’offertaa Como è già molto ampia. Cre-do che un piano come quello che

Traglio: «Noi pronti a collaborare»Maesani: «Non servono altre case»

Il progetto che era stato depositato dalla società Multi

al sociologo. Ce lo insegna il sin-daco Antonio Spallino, che fe-ce un piano regolatore interdi-sciplinare, un modello per tutta l’Italia. Raccogliamo gli spunti degli esperti e poi verifichiamo-ne la sostenibilità economica. Ovviamente qualsiasi ipotesi sull’ex Ticosa non può prescin-dere da una valutazione su quel-lo che si pensa di realizzare all’exSant’Anna piuttosto che al San Martino». M. Sad.

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Page 19: copertina rassegna stampa - Ance Como · NExT, Digital Innovation Hub, Parco Scientifico Tecnologico (PST) e Incubatore di startup certificato al Ministero dello Sviluppo Economico.
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Corriere di Como Domenica 15 Aprile 2018 3

Primo piano La grande illusione

L’operal La Tangenzialedi Como, che sidivide in due lotti,si sviluppa per circa9 chilometrie attraversa unterritorio in cui zonecollinari e boscosesi alternano a pianein parte urbanizzate

l Il primo lottoha uno sviluppocomplessivodi circa 3 chilometri.Si innestasull’autostrada A9a Grandate,al confine conil comune di VillaGuardia, e terminacon lo svincolo diAcquanegra, trai Comuni di Comoe Casnate. I Comuniattraversatidal tracciato sono 5

l Il secondo lottodovrebbe invecepartire, qualorasi realizzasse,dallo svincolodi Acquanegra perterminare a Sud delComune di Albesecon Cassano

Beffati

(f.bar.) Tangenziale gratis? Do-po la grande illusione del mar-zo 2017 - quando venne annun-ciata la cancellazione del pa-gamento - ieri è arrivata unanotizia che sa tanto di grandebeffa. Il pedaggio lungo questotratto di strada, infatti, conti-nuerà. A lungo.

E solo forse, in un non benprecisato futuro, arriverà latanto sbandierata gratuità.

A darne notizia l’assessoreall’Ambiente di Regione Lom-bardia Raffaele Cattaneo, ieriin città per presentare l’ap -puntamento odierno con la“Giornata del Verde pulito”.«L’azzeramento del pedaggio èstato annunciato dall’ex go-vernatore Roberto Maroni e sidoveva inserire in un patto si-glato con Anas che prevede ilpassaggio della gestione di uninsieme di strade regionaliproprio ad Anas tramite lacreazione di una società di ge-stione apposita (che inizial-mente dovrebbe controllarecirca 70 chilometri di stradetra cui, ad esempio, la Varesi-na, la Como-Lecco dei laghi diPusiano e i quasi tre chilome-tri della tangenziale). Ebbene,questo accordo ha in realtàdelle difficoltà ed è in fase di to-tale rivalutazione».

Una prima doccia fredda chesi è trasformata in un vero eproprio tsunami poco dopo. «Inprimo luogo a noi era stato an-nunciato che tale accordo pre-vedeva percentuali paritarietra i due soggetti coinvolti,ognuno detentore, nei pianiiniziali, del 50% delle quote.Ma Anas ha invece chiesto diavere il 51% della società.Quindi Regione Lombardiaperderebbe il controllo delleproprie strade e questa non misembra una soluzione a noi fa-vorevole». Ma il nodo critico èanche un altro. «Non è neppure

chiaro che tipo di investimentiAnas metterebbe a disposizio-ne del nostro territorio in cam-bio della gestione di questa fet-ta di strade. Insomma, rischie-remmo di concedere un patri-monio significativo senza ave-re certezze e risposte adegua-te», ha aggiunto Cattaneo che,parlando in generale dell’ope -ra, ha poi spiegato nel detta-glio la sua visione. «Sono con-vinto che su tratti brevi comequello del primo lotto dellatangenziale non sia franca-mente opportuno far pagare unpedaggio. In teoria sarebbemeglio attendere il terminedell’opera nel suo complesso,

così da poter fornire un’infra -struttura adeguata alle esi-genze del territorio. Questoanche per evitare che gli utenti(per non dover pagare, come in-vece accade oggi) decidano diusare la viabilità ordinaria,causando ulteriori disagi allacircolazione», dice Cattaneo.Nel piano economico finanzia-rio, inoltre, «si sosteneva che imiglioramenti economici nelcorso di realizzazione dell’ope -ra si sarebbero dovuti innanzi-tutto destinare alla riduzioneo all’abbattimento del pedag-gio. I miglioramenti ci sonostati, ad esempio con la defi-scalizzazione concessa dalloStato già nel 2015, ma non si èandati nella direzione preven-tivata. Ebbene, credo proprioche sia questo il punto dal qua-le ripartire al più presto per ot-tenere il risultato, ma la stra-da non è semplice», chiude l’as -sessore. La presenza di ieri incittà di Raffaele Cattaneo èstata anche l’occasione perplacare i venti di protesta chehanno soffiato a lungo su Mi-lano per l’esclusione di un co-masco dalla giunta Fontana.«Non è un caso che la mia pri-ma uscita ufficiale l’abbia fat-ta qui. Voglio sottolineare co-me questo territorio sia per noifondamentale e mi impegno aessere interlocutore primarioper le problematiche della pro-vincia comasca». La presenzadell’assessore in città è servitaper annunciare l’odierna“Giornata del Verde Pulito”,istituita nel 1991. Anche a Co-mo i volontari si armeranno dipettorina e paletta per ripulireparchi, giardini e sentieri. Inparticolare, sono previsti lavo-ri a Tavernola e a Rebbio. Allapresentazione erano presentigli assessori comunali a Parchie giardini Marco Galli e al-l’Ambiente Simona Rossotti.

A lato e sotto, due immagini del primolotto della tangenziale di Como, oggia pagamento. La promessa di rendereil transito gratuito sembra allontanarsisempre di più (foto Nassa)

Tangenziale gratuita, era uno scherzoAdesso arriva la frenata della RegioneDoccia fredda dalle parole dell’assessore Cattaneo in visita a Como

Le reazioni

Orsenigo parte all’attacco. Cautela di Turba e Fermi. Erba guarda al futuro(f.bar.) Le reazioni alla nuovabeffa per i cittadini comaschinon si sono fatte attendere.Veder svanire il miraggio dellagratuità della tangenzialecomasca ha fatto subitointervenire le parti politiche,ognuna a suo modo. Il primo aparlare è il consigliereregionale del Pd, AngeloOrsenigo. «Il termine del primogiugno per rendere gratuita latangenziale, tanto sventolatoda Maroni in campagnaelettorale, dopo aver giàrinviato la data da gennaio2018, salta: lo ha dettol’assessore all’AmbienteCattaneo. Cosa succederàadesso?», dice Orsenigo.«Inoltre Cattaneo ha detto,rispetto alla gestione degliultimi anni che, consideratocome nel piano economicofinanziario si sosteneva che i

miglioramenti economici nelcorso di realizzazionedell’opera si sarebbero dovutidestinare alla riduzione oabbattimento del pedaggio, e imiglioramenti ci sono stati, adesempio con ladefiscalizzazione concessadallo Stato nel 2015, sarebbestato opportuno operare con il

Cipe per destinare lì le risorse.Quindi, di chi è stata la volontàdi non procedere verso lagratuità del pedaggio?», chiudesempre Angelo Orsenigo.Immediato anche l’interventodel leghista e sottosegretarioregionale Fabrizio Turba.«Invito ad avere più pazienza.La giunta si è appena insediata

e sicuramente sarà decisivo,anche per il tema tangenziale,attendere la presentazione delpiano regionale di sviluppo -spiega Turba - Il documentoarriverà presumibilmente perfine maggio e da lì si potràpartire per discutere neldettaglio. In ogni caso questotema, come quello delle paratie

e altri di rilievo per ilterritorio, sono nell’agenda delneo presidente».

«L’impegno preso da RobertoMaroni è stato passato alnuovo presidente che lo hafatto proprio. Ora, sui tempinon mi sbilancio anche perchèla nuova giunta si è appenainsediata e ci vorranno alcunipassaggi tecnici perricominciare a occuparsi deivari problemi. Non ho però almomento notizia di un passoindietro nel progetto digratuità del primo lotto», diceAlessandro Fermi (FI),presidente del consiglioregionale. L’ultima voce è delconsigliere regionale del M5S,Raffaele Erba. «Meglioinvestire eventuali soldi sullamobilità alternativa - sostieneErba - Le grandi opere moltospesso lievitano di costo e iconti alla fine non tornano.Ecco così che, dovendo farquadrare i bilanci, si intervienesui pedaggi e sulle tasche degliutenti».

Angelo Orsenigo (Pd) Fabrizio Turba (Lega) Alessandro Fermi (Forza Italia)

Raffaele Cattaneo

Raffaele Erba (Cinque Stelle)