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Sovvenire TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XVI - NUMERO 2 - GIUGNO 2017 SALUTE E LAVORO Quanti parroci difendono il creato e il popolo di Dio LE NOSTRE OFFERTE Doniamo per un’estate di condivisione DOSSIER / LA FEDE OGGI La Messa domenicale, il riposo e il Pane del cielo INSIEME AI SACERDOTI Cercando i nuovi don Milani e don Mazzolari Periodico trimestrale di informazione - Numero 2, Anno XVI - Giugno 2017. Contiene invio prop. per la raccolta fondi e I.R. Sped. in Abb. Post. DL 353-2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) Art. 1, comma 1 Aut. GIPA/C/RM/2012. Taxe perçue - Tassa pagata. In caso di mancato recapito restituire al mittente presso Padova C.M.P. che si impegna a pagare la tassa dovuta

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SovvenireTRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XVI - NUMERO 2 - GIUGNO 2017

SALUTE E LAVORO

Quanti parrocidifendono il creatoe il popolo di Dio

LE NOSTRE OFFERTE

Doniamoper un’estatedi condivisione

DOSSIER / LA FEDE OGGI

La Messa domenicale,il riposoe il Pane del cielo

INSIEME AI SACERDOTI

Cercando i nuovidon Milani e don Mazzolari

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Anno XVI - N. 2 - Giugno 2017Direttore editoriale:Matteo Calabresi

Coordinatore di redazione:Laura Delsere

Servizio Promozione:Maria Grazia Bambino

Bianca CasieriPaolo Cortellessa

Letizia FranchellucciStefano Gasseri

Chiara GiuliRaffaella Gugel

Francesca Roncoroni

Via Aurelia 46800165 ROMA/Fax 06-66398444

Indirizzo Internet:www.sovvenire.it

email: [email protected]

Fotografie:Romano SicilianiFrancesco Zizola

In copertina:don Diego Conforzi, all’epoca

nella parrocchia Ss. Simone e GiudaTaddeo, nel quartiere di Torre Angela,

a Roma (foto di Francesco Zizola)

Progetto graficoe impaginazione:

Aidia sasdesign editoriale - Milano

Stampa:Mediagraf Spa

Noventa Padovana (PD)

Periodico trimestraledi informazione

Numero 2 Anno XVI,Giugno 2017

Registrazioneal Tribunale di Padova

Numero 1779 del 15/2/2002Direttore responsabile

Ivan Maffeis

Sovvenire è stampato su carta concertificazione internazionale FSC.

È garanzia della provenienza daboschi a corretta gestione ambientale

e sociale (rispetto dell’ambiente,della biodiversità e dei diritti delle

popolazioni locali). FSC è sostenutadalle maggiori sigle ambientaliste

mondiali, come Greenpeace, WWF eFederForeste.

La realizzazione e la spedizionedi questa copia è costata 0,34 euro.

La rivista è inviata per un anno a tutticoloro che hanno donato un’offerta per il

sostentamento del clero.A pagina 12, le indicazioni

per partecipare.

Questo numero è statochiuso il 12 maggio 2017

ISCR. AL ROC 22684

EDITORIALE

“Davanti a Dionon ho bisognodi parlare”di ISA DANIELI attrice - a cura di MARTINA LUISEfoto AGENZIA ROMANO SICILIANI

Già da piccola giocavo ai ‘personaggi’.Con gli abiti di mamma e i suoi trucchi,ero pronta per essere tutto quello cheinventavo. Mia madre si disperava, manon potevo smettere e mi perdonava.Mi aveva visto in punto di morte pochianni prima. Gonfia per la peritonite, erotalmente grave che il medico le dissedi chiamare il prete, e ricevetti l’estre-ma unzione. Ma lei devotissima a santaRita, pregava. Mi raccontò che, mentrepiangeva sola accanto a me, a un certopunto mi tirai su, in mezzo al letto, dicen-do: “ Santa Rita, Santa Rita”. “Dove?“ michiedeva. E io: “sopra all’armadio”. Ledissi di aver visto la Santa, ma ero troppopiccola e non me ne ricordo. Certo è chemi salvai. Mamma si tolse un brillante elo portò al santuario per grazia ricevu-ta, mentre fece indossare a me un abitodi santa Rita per un mese. Quest’ episo-dio spinse mia madre, anche lei attrice ecostretta a continui viaggi, ad affidarmi

alle suore del collegio di Santa Rita, nel-la mia Napoli. Esiste ancora, vicino a viaSalvator Rosa, non distante dal Vomero,con un panorama spettacolare sulla cit-tà e sul golfo. Non ci sono più tornata.Tante volte ho pensato di salirci ancorama vengo trattenuta da qualche cosa. Aipiedi di quelle scale mia madre mi salu-tava ed io piangevo per giorni. Tuttaviain collegio scoprii la scena, erano spet-tacoli sui santi. Per scansare i rimprove-ri, ammonivo io le suore: “se mi mettetein castigo, non recito più”. In quelle mu-ra vivevo in attesa di mamma e tra i ter-rori della guerra: ricordo lo scoppio diuna nave bombardata, fece esploderetutti i vetri. Nella vita ho affrontato duemomenti difficili: la perdita di mia madre,per cui restai con mio fratello maggiore.E poi la scomparsa anche di lui, che la-sciava moglie e quattro figli piccoli. Io fi-

04 PHOTOREPORTAGE >> SALUTE E LAVOROQuei parroci in difesa del popolo di Dio [ di M.BORRACCINO, D.SCHERRER, S.NASSISI, T.CHIARI ]

12 AIUTACI A RISPARMIARE / COME DONARE

I-IV DOSSIER >> LA FEDE OGGILe Messa domenicale, il riposo e il Pane del cielo [ di MONS. ANDREA LONARDO ]

13 ANNIVERSARI >> DON MILANI E DON MAZZOLARICosì oggi ispirano nuove vocazioni [ di S.SARTINI, L.PONTREMOLI,M.ROSSI ]

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gli non ne ho potuti avere, ma ho portatocomunque quattro bambini sulle spalle.Mia cognata per farsi ubbidire, ripete-va: “ora che viene zia Luisa glielo dico”,e allora Luisa era il papà terribile. Og-gi ho quattro nipoti straordinari. Tutto-ra quando sento la necessità di entrarein chiesa, sto in silenzio davanti a Dio:“Se esisti non c’è bisogno che parlo”.Nella vita, mi sono sempre rifugiata inchiesa. Ringraziando Dio, poi le cose sisono messe a posto. Il lavoro è iniziatoda giovanissima con Eduardo. Da lui hoimparato molto, ma sceglieva i ruoli perme e così, dopo una trentina di came-riere vecchie e giovani, ho cercato al-tro e, sempre alla ricerca del nuovo, hoincrociato la maestria di Roberto De Si-mone, con il ruolo più caro, innovativo etemuto, ne La gatta Cenerentola . Fu unsuccesso. Una volta noi attori ci chia-

mavano artisti, oggi non più. Ho pauraper i giovani che in Italia scelgono il pal-coscenico: troppo difficile produrre in-dipendentemente dalla politica e poi ilpubblico non guarda più al teatro congli stessi occhi di una volta. Dopo que-sta intensa vita, credo fortemente che lafede in Dio, dentro di noi, c’è. Ti sorreggenei momenti in cui ti stai perdendo o neigrandi dolori. Ce l’hanno tutti, solo chealcuni non la sanno riconoscere, altri sì.E l’ascoltano parlare. l

18 ATLANTE 8XMILLE >> IN AIUTO NELLE EMERGENZE UMANITARIEUn anno di progetti ‘firmati’ dai fedeli italiani [ di ELISA PONTANI ]

20 OFFERTE PER IL CLERO >> IL PUNTO DELLA RACCOLTAPositivi i primi mesi dell’anno [ di PAOLA INGLESE ]

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REGINA IMPREVEDIBILE DEL TEATRO

La grande magiadi vederla in scenaCon la sua capigliatura bianca elegantemente scompo-sta e gli occhi luminosi di sempre, Isa Danieli (Napoli,1937) non dimostra gli 80 anni appena compiuti. Capacedi continue metamorfosi e di una passione mai ingene-rosa, la Reginella della serie tv Capri era adolescentequando debuttò a teatro seguendo le orme dei genitori,entrambi artisti. A 15 anni scrisse una lettera al gran-de Eduardo De Filippo. Il maestro le fece un provino ela scritturò per la sera stessa. Era l’inizio di un soda-lizio che le avrebbe regalato straordinari personaggifemminili e da cui imparò “il rispetto per il mestieredell’attore, il rigore e la misura sul palco”. Ha lavoratoanche con Roberto De Simone, Lina Wertmüller, GiorgioStrehler, Annibale Ruccello. Eclettica pure sul grandeschermo, la ricordiamo in Così parlò Bellavista, Nuo-vo Cinema Paradiso, Salvo D’Acquisto. Il teatro peròrimane la sua casa: “la forma più giusta e sicura - hadetto - per poter arrivare al pubblico”. Laura Novelli

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Per una terra pulitae in difesa del popolo di DioInterviste di MANUELA BORRACCINO / DANIELA SCHERRER / STEFANO NASSISI /TERESA CHIARIfoto di ALESSANDRO FELTRE (CASALE MONFERRATO) / AGENZIA ROMANO SICILIANI (OSPITALETTO-BS) /ANDREA MALTESE (GELA-CL) / GRAZIA CECCONI (AUGUSTA-SR) / CREATIVE COMMONS-CIVA61

DON MARCO PIVETTA E DON OSCAR COMBACASALE MONFERRATO

«Il picco dei tumoriè atteso per il 2020»“La strage non è mai finita” allarga le bracciadon Marco Pivetta, 50 anni, parroco del Ron-zone, il quartiere di Casale Monferrato fino al1986 sede dell’Eternit. Oggi la fila degli ex stabi-limenti è diventata un parco, inaugurato mesi fain pompa magna da ministri italiani e commissarieuropei, dopo anni di bonifica. “Hanno voluto re-cuperare l’area e mandare un segnale positivo,certo. Ma qui si continua a morire di amianto: ilpicco di tumori è atteso per il 2020” rimarca il

sacerdote. I signori del cemento avevano apertola fabbrica nel 1907 decretando la corsa allo svi-luppo di quest’area del Piemonte ricca di marnecalcaree, materia prima dell’edilizia: era l’epo-ca dei “vampiri delle cave” ricordata da Giam-paolo Pansa nel volume Poco o niente, dedicatoal passaggio di Casale dall’economia agricola alpolo industriale. Solo negli anni ’70 i troppi ca-si di asbestosi insospettirono le famiglie. “An-che mio padre - racconta don Marco - lavoravaall’Eternit: è morto di cancro nel 2000. Chi lavo-rava all’Eternit, dicevano a casa, era fortunato,con un impiego sicuro”. A 30 anni dalla chiusu-ra, il mesotelioma pleurico tuttora miete vittimeben oltre la media nazionale (82 casi ogni 100

In mano l’enciclicaLaudato sì di PapaFrancesco, sempre

più sacerdoti in Italiasi interrogano

su inquinamento,salute e lavoro.

Dal Monferrato feritodall’Eternit

ai poli petrolchimicidi Gela e Augusta

in Sicilia, fino allediscariche

del Brescianoi parroci danno voce

al bene comune.Sostenuti

dalle diocesie dalle nostre Offerte

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mila abitanti): qui siamo a oltre 1.500 su 37 mi-la cittadini. “Oggi muoiono nei 50 paesi limitrofipersone che non c’entrano niente con l’Eternit -rimarca don Marco - per la polvere tossica chesi è depositata nell’ambiente. Noi siamo il piùpossibile accanto alle famiglie”. “Almeno una

volta a settimana vado all’hospice per i malatiterminali voluto 20 anni fa dal vescovo GermanoZaccheo - spiega don Oscar Comba, parroco disan Giorgio Monferrato, 800 anime- Ci sono an-che giovani. Mi raccontano della loro vita, deiloro affetti. Parliamo delle grandi domande del-la fede. Per molti è occasione per chiedere i sa-cramenti dopo anni di lontananza”. Oggi c’è unaseconda emergenza sociale: “Casale sta moren-do di disoccupazione - rimarca don Marco - Nonc’è lavoro e nessuno sa come crearne. La crisiha messo in ginocchio anche le piccole impresedell’indotto. Non c’è una famiglia a Casale chenon abbia perso una persona cara per l’Eternit.Ora si pensi almeno al futuro dei figli”. M.B.

In queste pagine: donOscar Comba all’hospicedi Casale Monferrato;l’area bonificatadall’amiantoin centro città, dov’eranogli stabilimenti, e lachiesa settecentesca diSanta Caterina. Qui sopra:don Marco Pivetta

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DON RENATO MUSATTIOSPITALETTO (BRESCIA)

«Sono preoccupatoper la mia gente»Servira’ ben piu’ di una generazione per bonifi-care quello che e’ stato smaltito (anche illegal-mente) nel Bresciano. Una terra’vocata’ ai rifiuti,perché fino agli anni ’80 non c’era legge sullosmaltimento, le cave di terra e sabbia erano per-fette, discrete.Scorie radioattive, rifiuti e scarti della siderur-gia, anche dall’estero. Interrati perfino sotto leautostrade, ha accertato la magistratura. Nel bu-siness anche la camorra. “I rifiuti stanno dapper-

tutto lì, sono più rovinati che al Sud” spiegò uncollaboratore di giustizia.Don Renato Musatti, dal 2009 parroco di Ospi-taletto, ha difeso le famiglie e l’ambiente: “lasalute è un bene di Dio e un diritto di tutti - di-ce - Non posso far finta di nulla di fronte ai datiufficiali e al numero crescente di funerali, an-che di giovani morti di tumore. D’accordo conil consiglio pastorale, non mi lascio chiudereda politica e comitati. Lo faccio solo per la mia

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gente, perché sono preoccupato”. I dati ufficia-li a cui si riferisce don Renato sono quelli dell’A-sl di Brescia sul tasso di mortalità in Lombardia2000-2013 per cause tumorali: supera dell’11% lamedia regionale.Il report portò allo stop definitivo nel 2016 del-la discarica di Bosco Stella. Un ‘no’ che ha fattoil paio con quello per una centrale a biomassesempre a Ospitaletto.“Sa quanto dolore provo nel far visita ai miei

parrocchiani ricoverati nell’unità operativa dicure palliative della casa Domus Salutis di Bre-scia? - commenta a fatica don Renato - Pensoall’ultima mamma di 48 anni che sono andato atrovare e al personale dell’hospice che ogni vol-ta mi fa notare quante siano le persone prove-nienti da Ospitaletto”.Da agosto 2012, per fermare i tralicci di 35 me-tri a pochi metri dal piccolo santuario-gioiello diLovernato, lungo il tracciato della Tav, “la comu-nità cristiana si è mossa in massa, sia per motividi salute che paesaggistici - spiega don Renato- Ora servono dati sulle morti per tumore. E’ orache anche in certe zone d’ombra arrivi luce”.

D.S.

Ad Ospitaletto (Brescia)la comunità cristianasi è mossa in difesadelle famigliee della salute.In queste pagine,don Renato Musatti,parroco di San GiacomoMaggiore

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DON LUIGI PETRALIAGELA (CALTANISSETTA)

«La città lasciatasenza alternative»Dagli anni ’60 il lavoro per i gelesi ha coincisocon l’assunzione nel petrolchimico tra i più gran-di d’Europa.Oltre 13 complessi produttivi di benzina, gaso-lio, acido nitrico, ammoniaca, butano, magnesio.A fine anni ’70 arrivò il primo allarme sanitarioper le emissioni tossiche. Poi quello dei sacer-doti: troppi funerali, troppi i battesimi di bam-bini malformati.A Gela nel 2014 Eni ha avviato la conversione a

biocarburanti (‘green refinery’). Con tagli e per-sonale in attesa di ricollocazione. “La gente èallo stremo - dice don Luigi Petralia, 49 anni, da

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14 parroco di Santa Lucia - Ha bisogno di tuttoe teme per il futuro. Molti, costretti all’inattività,si sentono privati anche della dignità. La fede è

un conforto: tra i primi in Sicilia abbiamo propo-sto l’adorazione perpetua del Ss. Sacramento aifedeli, che hanno risposto molto positivamente”.La sua parrocchia, in contrada Scavone, il‘bronx’ di Gela, è presidio di aiuto e formazio-ne: “La fede non resta lettera morta. Diventa al-truismo.Il grave momento d’incertezza che attraver-siamo espone tanti, specie i giovani, all’orbi-ta della criminalità organizzata. Noi puntiamoa contrastarla con l’istruzione e la cultura dellalegalità. Dal doposcuola ai gruppi scout, dall’a-pertura di una sede di ‘Libera’ a diversi progettimusicali. Tutto, pur di riaprire il futuro di famigliee nuove generazioni”. S.N.

Don Luigi Petralia,parroco di Santa Luciaa Gela (in provinciadi Caltanissetta ein diocesi di PiazzaArmerina). La comunitànon solo è accantoalle famiglie degliaddettial petrolchimico,ma promuovel’educazionealla legalitàper ampliarele prospettivedei giovani, lontanodal reclutamentomafioso

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DON PALMIRO PRISUTTOAUGUSTA (SIRACUSA)

«Ci ha scrittoPapa Francesco»Dall’altare ogni 28 del mese nella ‘Santa Messaper la vita’ don Palmiro Prisutto legge oltre 800nomi di cittadini spenti dal cancro. Solo quelli au-torizzati dalle famiglie e solo quelli della parroc-chia, la chiesa Matrice. La lista intera del ‘martirioquotidiano’ di quest’area avrebbe cifre mai scritte.Prete dal ’79, “la Chiesa è l’unica voce libera - di-ce - Non possiamo tacere, qui si viola il coman-damento non uccidere”. Viene da Augusta metàdei prodotti petroliferi consumati oggi in Italia.

Un polo pubblico e privato, con circa 20 aziendee per l’erario almeno 18 miliardi di euro l’annodi accise. Sulle bonifiche dei fanghi tossici ac-cumulati in 70 anni “lo Stato promette, ma senzadata né strategie. Si parla di investire 770 milio-ni di euro, cioè neppure un diciottesimo dei pro-venti di un anno” spiega don Prisutto. A febbraioscorso gli ha scritto Papa Francesco: “Auspicoche la complessa situazione attuale di Augustasi apra a scelte concrete verso stili di vita so-stenibili sul piano umano ed ecologico, e ad unsistema economico che favorisca la piena rea-lizzazione della persona, promuovendone i dirittial lavoro, alla salute e alla pacifica convivenza”.In questi anni il parroco ha consolato e testi-

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moniato, vicino alle famiglie toccate anche nellenuove generazioni, con tassi superiori alla mediadi aborti e bambini malformati. “Vita e salute quisono i beni più calpestati”. Secondo il ministerodell’Ambiente ci sono 18 milioni di metri cubi difanghi tossici: “3 tonnellate a testa, se fossero di-visi tra tutti gli abitanti della Sicilia. Ci sconcertal’insensibilità delle istituzioni. Non rispondono ominimizzano” aggiunge il sacerdote.Dalle aziende arrivano sponsorizzazioni o donati-vi, ma per il triangolo petrolchimico Augusta-Prio-lo-Melilli o per l’inquinamento militare del portonon si parla di investimenti per aria, acqua, cibo efuturo senza veleni. Si amplia invece la discarica,dove viene trasferito da Taranto il polverino dell’Il-

va, che si annida nei polmoni. L’industria avan-zando, oltre a pesca, agricoltura e agrumeti “haseppellito anche il nostro passato: la Soprinten-denza di Siracusa contò oltre 22 siti archeologici(quelli di Megara Hyblea) sepolti o saccheggiati,con camion di reperti che prendevano la via delnord Italia” ha ricordato don Palmiro lo scorso lu-glio davanti alla XII Commissione Igiene e Sanitàdel Senato. Lì ha ribadito come fin dall’origine peril polo petrolchimico fu scelta un’area a rischio si-smico medio-alto. “I cittadini sono avviliti dal ri-catto lavoro o salute: ‘Meglio morti di cancro chedi fame’ dicono. Non abbiamo mai sostenuto lachiusura del polo industriale, ma non si possonopiù rimandare adeguamento tecnologico, bonifi-ca, prevenzione, risarcimenti secondo il princi-pio ‘chi inquina, paga’ sancito dalle norme UE”dice don Palmiro. Papa Francesco lo ha chiestonella Laudato Sì di “far crescere anche nellacatechesi la spiritualità della tutela del crea-to”. E a sacerdoti e fedeli, prosegue il pontefice,di “puntare su un altro stile di vita, esercitan-do una sana pressione su coloro che detengo-no il potere politico ed economico”. Così esigela custodia evangelica. T.C.

Qui sopra il faro di SantaCroce e la chiesa Madre,ad Augusta (Siracusa),dov’è parroco don PalmiroPrisutto. La conversioneecologica al centrodell’enciclica Laudato Sìdi Papa Francesco oggi vaben oltre i siti industriali.Secondo l’OMS(Organizzazione mondialedella sanità) l’aria piùavvelenata d’Europa sirespira nelle città italiane,con il primato Ue deitumori infantili. E’ l’oradi politiche ambientalicoraggiose a tuteladella vita, ha chiesto ilPapa, indicando che lasalvaguardia ambientaleè un nuovo capitolodella dottrina socialedella Chiesa: “i cristianiavvertono che i lorocompiti all’interno delcreato, i loro doveri neiconfronti della natura edel Creatore sono partedella loro fede”.

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Ecco come puoi donareQuattro modi per far arrivare il tuo sostegno

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Vanno intestati a Istituto CentraleSostentamento Clero.Causale: Erogazioni liberaliChi desidera, può segnalarcivia email l’avvenuta donazionevia banca, inviando i suoi datia [email protected]

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Perché è importante non trascurare la S. Messa , neppure in vacanza? Per ritrovare il senso delnostro destino di eternità, alzando gli occhi al Padre. Ma per farlo bisogna smettere il lavoro edentrare nella sosta domenicale. Così torniamo noi stessi. Non più creature affannate, ma figli chesi affidano al Signore con semplicità, celebrando il dono del riposo con l’Eucaristia. Così la no-stra vita si apre all’azione di Dio e alla condivisione con i fratelli.

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LA FEDE OGGI / LA MESSA DELLA DOMENICA

Mons. AndreaLonardo,direttoredell’Ufficiocatechisticoe servizio per ilcatecumenatodel Vicariatodi Roma.Accanto:La Messadi San Gregorio,olio su tavoladel 1490-1500di anonimospagnolo,MetropolitanMuseum,New York

Quel ‘Pane del cielo’che nutre e riposadi MONS. ANDREA LONARDO foto AGENZIA ROMANO SICILIANI/CREATIVE COMMONS

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LA FEDE OGGI / LA MESSA DELLA DOMENICAdossier

QUELLA SOSTACHE DA’ SENSO AL VIAGGIOGesù, riconoscendo che la creazione, come rac-contato nella Genesi, è ‘cosa buona’, ci ha in-segnato che Dio non si è limitato a questo perparlare ai suoi figli. Così la nostra terra d’Italia,dove la Parola evangelica è diffusa fin dal I se-colo, è stata nutrita anche dal dono del riposo,della domenica e dell’Eucarestia. Oggi le cre-ature sono sempre più stanche: si pensi solo alfatto che nell’arco di dieci anni ogni italiano haperso almeno un’ora di sonno a motivo dell’usonotturno di internet. Le nostre città conosconofile di auto che aggiungono alla stanchezza del

lavoro quella del ritorno a casa. Non solo siamospossati, ma questa stanchezza toglie tempo al-la famiglia. È il grande lamento dei coniugi chevorrebbero l’altro più vicino. È la grande nostal-gia dei figli che vorrebbero i genitori più vicini.Ebbene Gesù ha inventato l’Eucarestia perchépossiamo trovare riposo e stare di più in fami-glia. Si esce a volte stanchi al mattino per an-dare alla S.Messa, ma se ne esce rasserenatinel profondo. La mensa della Parola e del Cor-po del Signore dà pace al cuore. E se si restassea casa, non si starebbe insieme, perché ognu-no sarebbe preso da ulteriori incombenze, oltreche dagli invasivi, onnipresenti social network:

II

Juan de Juanes,La prima Eucaristia,

olio su tavola del 1562,Museo del Prado,

Madrid

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quell’andare insieme a Messa ci rende “corpodi Cristo” e ci avvicina tra noi.

IL RIPOSO SETTIMANALE,SEGNO DIVINO CHE LIBERA L’UOMOÈ un altro pane, è un altro vino che riceviamo inquel giorno. La celebrazione ci ricorda che “nondi solo pane vive l’uomo”, ma del Pane di vita, ilpane del cammino. Senza di esso non ritrovia-mo il senso delle cose, non troviamo vita, ripo-so e coraggio.Senza l’ebraismo e il cristianesimo il mondonon avrebbe scoperto il riposo settimanale. Noisappiamo di aver donato a tutti il riposo. Ba-

sta partire per la Cina, ad esempio, per scoprireche lì esiste una cultura antichissima, che perònon conosce il riposo settimanale. Nelle cultu-re pagane si lavorava tutti i giorni. Solo la fedeha impresso il ritmo settimanale del riposo, percelebrare che Dio è creatore e salvatore. Anchei nostri amici non credenti beneficiano di quelgiorno che ricorda la resurrezione di Gesù, chea tutto conferisce senso. Quel giorno dice chel’uomo è libero.

L’ANNO LITURGICO,LA CREAZIONE PIÙ BELLA DELLA CHIESANella festa riscopriamo la dignità al lavoro, che

III

La S.Messa nei luoghidi vacanza:alla Giannella, frazionemarina di Orbetello(Grosseto), e a Selvadi Cadore (Belluno),ai piedi del montePelmo, con la chiesadi San Lorenzo (1234),una delle più antichedelle Dolomiti

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non è schiavitù, perché ci dà modo di contribu-ire al bene comune. La domenica dà alla nostraesistenza la forma di Cristo. In un anno riviviamo

tutta la sua vita: l’anno liturgico è forse la cre-azione più bella della Chiesa, più delle opere diMichelangelo e di Bach. Tutte le Chiese del mon-do nei secoli lo hanno arricchito e l’anno litur-gico è divenuto quell’opera d’arte che ci tienelegati a Cristo. Fidarsi dei suoi tempi è la primagrande “obbedienza” con cui diamo fiducia alSignore nella Chiesa. Una volta parlando condue catechiste, una mi disse: “La catechesi nonserve, in fondo. Io stessa non ricordo molto di ciòche mi hanno insegnato quando avevo l’età deibambini di cui sono catechista oggi”. “Ti sbagli- rispose l’altra - Nella catechesi hai scopertol’anno liturgico. E chi lo conosce e vi partecipa,conosce tutto di Cristo. Chi partecipa la dome-nica alla liturgia conosce Cristo e lo ha vicinoa sé”. Aveva ragione. ●

IV

LA FEDE OGGI / LA MESSA DELLA DOMENICAdossier

Nell’Ultima Cena Gesù dona il suo Corpo eil suo Sangue mediante il pane e il vino, perlasciarci il memoriale del suo sacrificio diamore infinito. Così i discepoli hanno tuttoil necessario per il cammino lungo la storia,per estendere a tutti il regno di Dio. E questoPane di vita è giunto fino a noi! Non finiscemai lo stupore della Chiesa davanti alla re-altà del vero Corpo e Sangue del Signore.Alimenta sempre l’adorazione. La Liturgia dioggi dice: «Riconoscete in questo pane, coluiche fu crocifisso; nel calice, il sangue sgor-gato dal suo fianco. Prendete e mangiate ilcorpo di Cristo, bevete il suo sangue per nondisgregarvi; per non svilirvi, bevete il prezzodel vostro riscatto». C’è un pericolo dunque:disgregarci, svilirci. Ci disgreghiamo quan-do non siamo docili alla Parola del Signore,non viviamo la fraternità, gareggiamo per iprimi posti - gli arrampicatori -, e non sia-

mo capaci di offrire speranza. L’Eucaristiaci permette di non disgregarci, perché è se-gno vivente dell’amore di Cristo annientatoperché rimanessimo uniti. Nell’Eucaristiasiamo in un cammino che non ammette di-visioni: Cristo esige che la forza dell’amoresuperi ogni lacerazione, e diventi comunio-ne con il più povero, il più provato e chi è inpericolo di perdere la fede. Annacquiamo lanostra dignità cristiana quando ci lasciamointaccare dalle idolatrie del nostro tem-po: l’apparire, il consumare, l’ioal centro di tutto. Questo cirende cristiani mediocri,tiepidi, insipidi, paga-ni. Gesù ha versato ilsuo Sangue come la-vacro: per non svilirci,guardiamo a Lui”.Papa Francesco

L’OMELIA NELLA FESTA DEL CORPUS DOMINI

“Lasciamoci convertire dall’Eucaristia”

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Cercando i nuovi donMilani e don MazzolariIntervista a ERALDO AFFINATI di SERENA SARTINIfoto di AGENZIA ROMANO SICILIANI/FRANCESCO ZIZOLA

Per raccontare don Milani abbiamo in-contrato un suo biografo, lo scrittoreEraldo Affinati. Perché il titolo L’uomodel futuro (Mondadori, 2016)?

Per ripensare ad un grande prete, maestro, edu-catore, scrittore, al di là dei fraintendimenti a cuiè andato incontro in tempi di rigide contrapposi-zioni ideologiche.Com’è cambiata scrivendo la sua idea del sa-cerdote?Avevo letto tutti i suoi testi e lo avevo presentenella mia trentennale attività di insegnante tra iragazzi cosiddetti ‘difficili’. Ma solo dopo aver

visto i luoghi dove visse l’ho davvero conosciu-to. Mi ha colpito la villa di Montespertoli: negliambienti di quell’infanzia privilegiata, ho capi-to la rivoluzione interiore compiuta dal priore diBarbiana.Lei ha parlato anche degli “altri” don Milani dioggi. Ne può citare qualcuno?Ho ritrovato don Milani in tanti maestri, dallaRussia al Marocco. Era come se in loro ci fosseun lampo di don Lorenzo.Quale ‘tesoro’ lascia don Milani ai nostri gio-vani?Ogni adolescente dovrebbe scoprire la passione

Papa Francescorenderà omaggio il

prossimo 20 giugno,sui luoghi del loro

ministero pastorale,al priore di Barbianae al ‘parroco d’Italia’.

Sulle strade dientrambi tanti

presbiteri sonoincamminati. Per farcrescere la fede e le

coscienze

N O I E I S A C E R D O T I C I N Q U A N T ’ A N N I D O P O

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14 N O I E I S A C E R D O T I C I N Q U A N T ’ A N N I D O P O

Sono passati 50 e 58 anni dalla morte di don Lorenzo (1923-1967) e don Primo (1890-1959). Preti scomodi, che amaronola Chiesa soffrendo un duro ostracismo, riscoperti e talora‘oltrepassati’ dagli eventi. Il loro radicalismo evangelico restafaro di vocazioni sacerdotali. Papa Francesco andrà a rende-re omaggio ad entrambi il 20 giugno, a Bozzolo (in provinciadi Mantova e in diocesi di Cremona), poi a Barbiana (Firenze).Uno, educatore dei poveri espulsi dalla scuola (‘un ospedaleche cura i sani e respinge i malati’) e priore intento al radica-

VITE NEL SEGNO DEL RADICALISMO EVANGELICO

Due parroci patrimonio del cattolicesimo

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La pieve di Barbiana,frazione di Vicchio(Firenze) con le auledove insegnò don Milani,che lì è sepolto. A pag.14, in basso, don PrimoMazzolari. Qui sotto:padre Eugenio Brambillaha aperto al Gratosoglio,a Milano, la scuolapopolare I Care percontrastare l’abbandonoscolastico

mento della fede nel popolo di Dio, “perché sia significativae non un’infarinatura. Noi preti - diceva - abbiamo per unicaragione di vita quella di contentare il Signore e di mostrarglid’aver capito che ogni anima è un universo di dignità infinita”.L’altro, arciprete giornalista, promotore del cattolicesimodemocratico e poi della Dc severo fustigatore, protagonistadi un carteggio con Aldo Moro. Diceva: ‘il cristiano non do-vrebbe contarli i poveri, ma abbracciarli’. Per lui “il poverosecondo il Vangelo è l’uomo: ecce homo”.Due parroci dalla profonda sensibilità cristologica, patrimo-nio vivo del cattolicesimo europeo. Dell’autore di Lettera aduna professoressa ed Esperienze pastorali, tra primato dellaparola che dà dignità e della Parola che disseta eternamente,

molto si è scritto quest’anno. Ma ci sono sempre più motiviper rileggere anche don Mazzolari (da La più bella avventura.Sulla traccia del ‘prodigo’ a I lontani. Motivi di apostolatoavventuroso). Poche settimane fa ad Hong Kong è stato tra-dotto in cinese il suo Tu non uccidere, manifesto del pacifismocattolico, letto da Papa San Giovanni XXIII per la stesura dellasua enciclica Pacem in terris. E in autunno si aprirà la fasediocesana della causa di beatificazione.Nelle prove sofferte, don Mazzolari nel 1958 scrisse al curatopiù giovane di immergersi “in un bagno di umiltà, un atto difede oltre gli uomini” che “aspettano da te conferma del tuoamore verso la Chiesa”.

Luca Pontremoli

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16 N O I E I S A C E R D O T I C I N Q U A N T ’ A N N I D O P O

che lo governa, imparando ad ascoltare la vocedel proprio maestro interiore.L’educazione è ancora un punto di forza da cuil’Italia potrebbe ripartire?Viviamo una crisi etica epocale, legata anche allarivoluzione informatica. Dobbiamo rifondare il sen-so dell’esperienza personale. In quale altro luogo,se non a scuola, sarebbe possibile farlo?Con quale linguaggio oggi i sacerdoti dovrebberoparlare ad una società che si allontana dal sacro?Senza rinunciare alla tradizione liturgica, quellache i teologi definiscono ‘la disciplina dell’arca-no’. E ‘all’odore delle pecore’, come chiede PapaFrancesco, esplorando le periferie esistenziali.Non è facile, ma non c’è alternativa per portareall’esterno l’annuncio di Cristo. l

Vincitore negli annidei premi letterariStrega, GrinzaneCavour, Campiello,Eraldo Affinati è statoinsegnante alla ‘Cittàdei ragazzi a Roma.Oggi ha aperto lascuola gratuita PennyWirton

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COSÌ AIUTANO GIOVANI E ‘PERIFERIE’ A FIORIRE

Tanti sacerdoti sulle ormedi don Lorenzo e don Primo

Il futuro rimesso in mano alle nuove generazioni ea chi non sperava più. Tanti parroci si spendononell’Italia di oggi per rendere la ‘meglio gioventù’più numerosa, libera e non umiliata domani, condoposcuola di qualità ispirati a don Milani. E nelservizio al Vangelo e alle molte povertà di oggi, pri-orità di don Mazzolari. Le pastorali diocesane e lecomunità parrocchiali sono consapevoli del granderuolo di supplenza rivestito oggi dalla Chiesa, e ri-cominciano dall’educazione e dalla responsabilitàevangelica verso i fratelli, nelle realtà più trascurate.Spesso facendole fiorire. “I giovani oggi respiranocinismo. Avreste diritto di vedere negli occhi degliadulti il combattimento e non la resa, non lo sguardolamentoso e sconfitto sulla realtà” ripete loro donMaurizio Botta, prete romano, tra i tanti dediti al-la pastorale giovanile. È la stessa ‘terra di lavoro’pastorale di padre Eugenio Brambilla al Gratoso-glio a Milano e del suo progetto anti-abbandonoscolastico ‘I Care’, con centinaia di diplomati trachi aveva lasciato gli studi. O degli interventi dio-

cesani ‘Iscola de maduridade’ a Iglesias, ‘Oltre lospecchio’ a Vigevano, ‘Talenti dispersi’ a Novara,‘Come sale della terra’ a Bari, ‘Per amore della miagente’ a Cosenza solo per citarne alcuni, sostenutidall’8xmille. Con la cultura ‘si mangia’ al rione Sani-tà, a Napoli, dove don Antonio Loffredo ha creatocooperative giovanili che portano 40 mila visitatoril’anno nelle catacombe paleocristiane. Don GinoRigoldi, cappellano dell’istituto minorile ‘Becca-ria’ di Milano o padre Gaetano Greco con ‘BorgoAmigò’, alla periferia di Roma formano ex detenutiad una seconda vita. È invece tra i bambini rom diNapoli la pastorale di don Luigi Stradella. Tra i tos-sicodipendenti quella di don Nilo Nannini a Marradi(Firenze). Nell’Italia delle disuguaglianze crescenti, iparroci sono accanto agli 11 milioni di famiglie in af-fanno (‘quasi il 40% del totale,la maggioranza relativadel Paese’ indica Istat). Talora con aiuti immediati,ma soprattutto con servizi che puntano a far uscirestabilmente dall’emergenza, a partire dalla parte-cipazione del territorio e da comunità sempre piùinnovative e responsabili. Oltre a quelli attivi nelleCaritas, i sacerdoti in tutte le regioni sono impegnatinella creazione di cooperative anti-disoccupazione(www.progettopolicoro.it) e nella formazione dellefasce deboli. Anche la pastorale della legalità, conla pedagogia antimafia, contrasta la povertà mate-riale e spirituale.Così ‘fanno sistema’, fra i tanti, padre Giacomo Pa-nizza a Lamezia Terme, don Luca Palei a La Spezia,don Alessandro Amodeo a Trieste, a don Marco Laia Cagliari, don Maurizio Patriciello nella Terra deifuochi campana. Li sostengono anche le nostre Of-ferte. “Siate grandi come la povertà che rappresen-tate” avrebbe intimato don Mazzolari. Maria Rossi

A centro pagina:don MaurizioPatriciello. Dall’alto:don Nilo Nannini,don Giacomo Panizzae don Antonio Loffredo.Nella pagina accanto:padre Gaetano Grecoe (in basso) don LuigiStradella

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18 AT L A N T E 8 X M I L L E M A P PA D I U N A N N O N E L L E M I S S I O N I

ESEMPIDI INTERVENTI 2015-16PERNAMBUCO (Brasile)Costruzione pozzi 23 mila euro

APUCARANA (Brasile)Acquisto attrezzature ospedale dellaprovvidenza materno-infantile52 mila euro

SANTA CRUZ (Bolivia)Formazione agricola e prevenzioneviolenza 54 mila euro

NARINO (Colombia)Produzione agricola e biodiversità so-stenibile per gli indios86 mila euro

JANJAS E SCILLA (Perù)Corsi formazione per giovani andini459 mila euro

EL SALVADORIstruzione e prevenzionedelle gang tra i minori105 mila euro

VADEIKYA (Nigeria)Borse di studio per sordi e ciechi101 mila euro

PARROCCHIAST. LOUIS DE MONTFORT (Malawi)Costruzione pozzi 14 mila euro

BANGUI (Rep. Centrafricana)50 scuole di villaggio 482 mila euro

DIOCESI DI TUNISI (Tunisia)‘Una scuola per tutti’Formazione insegnanti e corsi perdonne/bambine 82 mila euro

Dodici mesi di azione 8xmille. Ecco inquali crisi umanitarie e ambientali lenostre firme hanno portato soccorso nel2016 e all’inizio del 2017.A questa istantaneaabbiamo aggiuntoesempi di altriinterventi caritativiordinari nei Paesi in via disviluppo. Grazie a tutti ifedeli italiani che hannofirmato a favore della Chiesacattolica per aver fatto ladifferenza, a sostegno dell’operadei missionari e delle associazionicattoliche. Un ‘fermo immagine’ dicondivisione evangelica anche a favoredei fratelli più lontani.

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AMAOUNDE’ (Togo)Centro accoglienza per malati mentali704 mila euro

KOBBO (Etiopia)Potenziamento Higher ClinicSuore Orsoline 294 mila euro

BAGHAGHA (Senegal)Irrigazione goccia a goccia dei frutteti15.600 euro

GYUMRI (Armenia)‘Caldo inverno’ per anziani22 mila euro

NAFUGAN (Gambia)Rafforzamento aziende agricole, al-levamento, frutteti Fondazione ‘JeanPaul II pour le Sahel12 mila euro

BOROGAN (Filippine)Costruzione scuola11.900 euro

KAPPURTHALA (India)Reparto ortopedia – Nirmala MissionHospital135 mila euro

BOEUNG TUMPUN (Cambogia)Educazione universitaria per giovanipoveri 112 mila euro

PAHERGHATA (Bangladesh)Poliambulatori per i poveri116 mila euro

GAROKA (Papua Nuova Guinea)Centro formazione professionale350 mila euro

HOA PHU WARD (Vietnam)Costruzione asili per infanzia povera indecine di villaggi 260 mila euro

fonte www.sictm.chiesacattolica.it

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20 S O S T E N TA M E N T O D E L C L E R O B I L A N C I O 2 0 1 6 E 1 ° Q U A D R I M E S T R E 2 0 1 7

Dall’inizio dell’annocresce la raccoltadi PAOLA INGLESE foto FRANCESCO ZIZOLA

Cinque mesi consecutivi di donazio-ni in crescita. Le Offerte per i sa-cerdoti sembrano aver cambiatodecisamente passo, virando verso

un incremento costante della raccolta.I dati segnalano che negli ultimi due mesi delloscorso anno (cioè nei 60 giorni di Avvento e fe-ste natalizie dove si concentrano abitualmenteoltre metà delle donazioni annuali, ottimali perprendere il polso della raccolta) e nel primo tri-mestre 2017, che è invece statisticamente il pe-riodo di minor attività di chi dona, gli indicatorisuperano di slancio quelli di un anno fa. E lostesso nell’anno in corso: al 18 aprile scorso,secondo i dati dell’Istituto Centrale Sostenta-mento Clero (ICSC), la raccolta ha raggiunto i865 mila euro, con una progressione del +17,6rispetto a un anno fa, quando si era fermata al-la soglia dei 735 mila euro. Ancora più decisol’aumento del numero di donazioni: 15.262 of-ferte, ossia +29,8% rispetto alle 11.761 registra-te nello stesso periodo 2015.Si contrae invece l’offerta media del -9,4%: si at-

L’anno scorsosi è chiuso

con un calopiù contenuto

(-3,3%)e un aumento

di donatori.E nel 2017 finora

c’è soloil segno ‘più’

OFFERTE 2017 FINO A MARZO (SOLO CON CC POSTALE)

Fonte: elaborazionedati ICSC del 18 aprile 2017

2016 2017

Importiin Euro

735.280

864.553

2016 2017

Numero offerte

2016 2017

Offerta mediain Euro

Variazione+ 29,8%

Variazione+ 17,6 %

Variazione– 9,4 %

11.76162,52

15.262

56,65

IL RENDICONTO DEFINITIVO

€ 6.980.260,62€ 6.721.485,29

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO – 3,71 %

82.67582.030 0,79 %

€ 81,30€ 85,09 – 4,46 %

C. C. POSTALE

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO

CONTO CORRENTI BANCARI

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO

CARTE DI CREDITO*

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO

ISTITUTI DIOCESANI

72,5 %c/c postale

6,4%Istitutidiocesani

19,5 %Banche

1,6Carte di Credito

PERCENTUALI OFFERTE 2016

2016 2015*Nel canale “Carte di Credito”, dove il valore non è indicato, non ci sono dati disponibili

TOTALE DONAZIONI

2,11 %

2,45 %

– 0,33 %

€ 1.789.540,61€ 1.827.362,69

6.3516.199€ 287,73€ 288,68

€ 127.348,54€ 150.870,29 18,47 %

975799 22,03 %

€ 154,74€ 159,38 – 2,92 %

€ 9.686.570,00€ 9.365.946,11 – 3,31 %

99.90697.582 2,38 %

€ 93,75€ 99,27 – 5,56 %

– 15,06 %

14,70 %

– 25,95 %

€ 694.198,09€ 589.639,03

8.8947.754€ 66,30€ 89,53

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testa ora a 56,65 euro, rispetto ai 62,52 euro del2015, scelta ben comprensibile vista la pruden-za obbligata per le famiglie italiane a fronte del-la ripresa economica rimandata.“Una ventata di speranza - è la sintesi di PaoloCortellessa del centro studi del Servizio promo-zione Cei - dopo gli ultimi anni sempre in terre-no negativo”.Merito di un tenace lavoro di promozione, a livel-lo diocesano e nazionale, anche grazie agli inca-ricati per il sovvenire, più presenti anche nellecomunità, dove i componenti del Consiglio affa-ri economici familiarizzano sempre meglio coni temi di Offerte e 8xmille. Primi effetti proba-bilmente anche del piano di formazione nelleparrocchie (vedi box). Ultimo dato positivo: i da-ti ancora non registrano la raccolta di Pasqua,che tradizionalmente è appuntamento di gene-rosità, e dunque i prossimi resoconti potrebberosorprendere ancora positivamente. Lo merita-no ogni giorno i tanti sacerdoti diocesani che sispendono per il Vangelo e per tutti noi. l

TEMPO DI CONDIVISIONE

Nella tua parrocchiasi parla di Offerte?Fondi alle parrocchie per formare i fedelial sovvenire. E’ la proposta di Tuttixtutti,l’iniziativa Cei che lo scorso 31 maggio haappena chiuso i termini d’iscrizione all’e-dizione 2017. Il prossimo 30 giugno sul si-to www.tuttixtutti.it saranno proclamati ivincitori.Invitiamo comunque i parroci ad infor-marsi presso gli incaricati diocesani peril sovvenire su come partecipare allaprossima edizione. Si tratta di organizzarefino a 2 incontri annuali sui temi Offerte e8xmille, ricevendo sia un contributo perla formazione, sia concorrendo per il fi-nanziamento del miglior progetto socialeparrocchiale. Buon lavoro. P.I.

COM‘È ANDATOIL 2016Un calo del -3,3% rispettoal 2015, a 9 milioni 365mila euro. L’offerta mediaridimensionata(è scesa da 99 euro a 93)fa chiudere il bilancio2016 in terreno negativononostante il promettente2,4% di donazioni in più(99.906 nel 2016, eranostate 97.582 nel 2015).

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22 S C R I V I A L L A R E D A Z I O N E

RICORDO DEL CARDINALE NICORA

Sovvenire, “la via èlunga ma chi credenon ha fretta”Aveva scritto una preghieradell’incaricato diocesano per ilsovvenire, il cardinale AttilioNicora, inventore dell’8xmille,scomparso lo scorso 22 aprile,ad 80 anni. Ha chiuso gli occhiin una clinica romana, dopo unalunga malattia e un ancor piùlungo servizio alla Chiesa: natonel 1937 a Varese, studi giuridicie il sacerdozio a 27 anni, nomina-to a 40 da Paolo VI vescovo au-siliare di Milano, dal 1987 per undecennio era stato Presidentedel Comitato Cei per il sostegnoeconomico, curando il documen-to Sovvenire alle necessità del-la Chiesa (1988), da cui la nostrarivista prende il nome. “Schi-vo, scrupoloso, fine, libero” loricordano i collaboratori. Capa-ce di innovare, fu amato perchéstemperava l’indiscussa autore-volezza pastorale e giuridica nelsorriso divertito e instancabiledell’educatore. Come far capi-re le novità del sistema che so-stituiva la congrua, retaggio diun’Italia post-napoleonica, e af-fidava i sacerdoti ai fedeli, comenella Chiesa delle origini? Nicorascommise sui tempi lunghi. Gli siaddiceva la massima di don Pri-mo Mazzolari “chi crede non hafretta”. Sapeva parlare di dirittie doveri, di partecipazione cor-responsabile e trasparenza neirendiconti. Il sistema italiano da

lui ideato venne preso a modelloda altre chiese europee. “Pensa-va che con l’8xmille e le Offertededucibili ogni sacerdote avreb-be avuto il necessario per poterdedicare la sua vita integralmen-te al servizio del Vangelo e deifratelli” ha ricordato l’econo-mista Riccardo Moro, che peril Giubileo del 2000 con lui co-struì l’architrave del progettodi remissione del debito ai Pae-si in via di sviluppo. Per parlarnecon l’allora ministro del Teso-ro, Giuliano Amato, mons. Nico-ra arrivò a via XX Settembre inmetropolitana. Il suo stile di vitaera essenziale. “Lo stesso rigo-re lo mostrò negli ultimi anni in

Vaticano, quando, responsabiledel patrimonio della Santa Se-de, lavorò per aprire le finanzevaticane alla trasparenza e ai si-stemi di controllo internazionali”ha ricordato il settimanale Fami-glia Cristiana. Agli incaricati peril sovvenire creati via via nellediocesi per formare e informarealla messa in comune delle ri-sorse nella Chiesa, raccoman-dava: “La strada è lunga e saràancora molto impegnativa: iocredo all’importanza che a po-co a poco in Italia si allarghi un

Il nostroindirizzo

Redazionedi Sovvenire,Via Aurelia 468,00165 Roma [email protected]

Leggi i nostri servizianche su internetwww.sovvenire.itin formato web e in pdf.Chi volesse ricevere larivista solo via email, enon per posta ordinaria,può segnalarlo [email protected]

lette

re

SovvenireTrimesTrale di informazione sul sosTegno economico alla chiesa anno xvi - numero 1 - marzo 2017

DOMENICO QUIRICO

“Nei passidegli ultimiil rumore di Dio”

DOSSIER

La Resurrezioneriscrivela nostra storia

NOI E I SACERDOTI

2016, donatoriin aumento. Oraoffriamo anche a Pasqua

L’ITALIA DELL’8XMILLE

Nove storie di misericordiascritte dalle nostre firme

Periodicotrim

estrale di informazione -N

umero 1, Anno

XVI- Marzo 2017. Contiene invio prop. perla raccolta fondi e I.R. Sped. in Abb. Post. DL 353-2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) Art. 1, com

ma 1 Aut.GIPA/C/RM

/2012.Taxe perçue -Tassa pagata. In caso di mancato recapito restituire al m

ittente presso Padova C.M.P. che si im

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gruppo di persone che crede inqueste cose, e che le fa passareattraverso il convincimento e latestimonianza. Potrà finalmenteemergere qualcosa di nuovo”.La Preghiera dell’incaricato nac-que così, per esortare i suoi anon scoraggiarsi davanti alle in-comprensioni, anche da partedei parroci: “fa’ che non mi per-da d’animo –recitava, tra l’altro-quando proprio quelli per cui miaffatico, disvelano ai fedeli tutti isegreti della scienza e della co-noscenza, esclusi quelli dell’am-ministrazione parrocchiale”. Ecosì concludeva: “Signore Gesù,che sei all’origine dell’unica co-sa seria che esiste nella grande

commedia della vita -l’avventu-ra del Vangelo preso alla letteraper rinnovare noi stessi e il mon-do- e mi hai chiamato con altrifratelli incaricati diocesani adaffrontare tale sfida originale edesaltante anche nel campo del“sovvenire alle necessità dellaChiesa”, fammi avvertire il ca-lore confortante di questa com-pagnia e preserva in noi tutto ilsenso del relativo, il dono delsorriso, la forza della speranza,la fiducia nei frutti che verran-no”. La buona battaglia del Van-gelo del cardinale varesino cheamava Trilussa traspare , comeun ‘buon viaggio’, anche da que-ste parole.

Grazie anche a...

alla famiglia Menicagli, ad Ada Leone e Piergiorgio Li-verani di Roma, don Carlo Truzzi di Carpi (Modena), Giu-lietta Morandi De Cao di Cinisello Balsamo (Milano),Eliseo Galli, Camilla Piazza, Paolo Barocelli di Cuironedi Vergiate (VA), Alvise Schanzer di Roma, Stefania San-taquilani, don Luca Meacci di Reggello (Firenze), Ange-lo Galotti, Madga Gioda di Santena (Torino), GiancarlaZeni, Maria Rosaria Ferri di Massa, Fabrizio Mocciarodi Palermo, Pietro Paolo Brunini di Viareggio (Livorno),Giuseppe Dal Zotto di Bassano del Grappa (Vicenza),Elio Paschetta, la famiglia Burchielli, Valter Pelagattie Elia Maria Francioni di Prato, Gianluca Pirondi. Unapreghiera per i nostri cari, che riposano nel Signore, An-tonia Salvioni, don Mario Bergami di Castelleone (Cre-mona), Tommaso Iacoacci di Roma, Marino Colombaridi Roverè Veronese (Verona) e il giovane Paolo Leto diPalermo, di cui il prossimo 15 agosto ricorrerà il 15° anni-versario. Raccomandiamo ai sacerdoti di ricordarli nelleSs.Messe. A tutti i lettori buona estate.

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