COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia...

52
COOPERAZIONE TRENTINA COOPERAZIONE TRENTINA Appalto pulizie IN PERICOLO UN SISTEMA ECONOMICO E SOCIALE Mobilità elettrica LA GRANDE RETE COOPERATIVA POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM- MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA www.cooperazionetrentina.it carta ecologica N°09 OTTOBRE 2019 I 50 ANNI DEI GIOVANI COOPERATORI Reti, cultura, innovazione

Transcript of COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia...

Page 1: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

COPERTINA 1

COOPERAZIONETRENTINACOOPERAZIONETRENTINA

Appalto pulizieIN PERICOLO UN SISTEMA ECONOMICO E SOCIALE

Mobilità elettricaLA GRANDE RETE COOPERATIVA

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM-MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA www.cooperazionetrentina.it carta ecologica

N ° 0 9 O T T O B R E 2 0 1 9

I 50 ANNI DEI GIOVANI COOPERATORIReti, cultura, innovazione

Page 2: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

COPERTINA2

PuBBlICITà

Mar

ketin

g C

CB

- 0

2.2

019

M

essa

ggio

pub

blic

itario

con

fina

lità

prom

ozio

nale

. Prim

a de

lla s

otto

scriz

ione

legg

ere

il se

t inf

orm

ativ

o, d

ispo

nibi

le p

ress

o le

filia

li de

lle b

anch

e ad

eren

ti, s

ul s

ito w

ww

.ass

icur

agro

up.it

e s

ul s

ito w

ww

.rbm

salu

te.it

Assicura la tua salute, proteggi il tuo futuro.

Il piano sanitario che si prende cura di te e della tua famiglia e ti aiuta a mantenerti attivo.

È un prodotto di

Intermediario Assicurativo RBM Assicurazione Salute

www.casserurali.it

Page 3: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

1

Periodico della Federazione Trentina della Cooperazione

Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461 [email protected]

Direttore responsabileWalter Liber

CoordinatriceDirce Pradella

Comitato di RedazioneCorrado Corradini, Franco de Battaglia, Silvia De Vogli, Cesare Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pradella, Bernardino Santoni, Vincenzo Visetti.

Hanno collaboratoChiara Chiarini, Franco de Battaglia, Silvia De Vogli, Eddi Fontanari.

Progettazione graficaCooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu

Stampa tipograficaCooperativa NUOVE ARTI GRAFICHE

AbbonamentiCosto singola copia: € 3Abbonamento annuale (11 numeri): € 30

Promozione 2020Paga i primi 10 abbonamenti a prezzo pieno (30 euro, fermo da molti anni) e i restanti solo la metà.

Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950

INdICEEDITORIALE3 Casse Rurali verso il futuro

IN PRIMO PIANOFuturo5 I Giovani Cooperatori compiono cinquant’anni7 Il futuro con gli occhi del passatoAppalti9 Pulizie, in pericolo un sistema economico e socialeIl convegno13 Nuovi strumenti di welfare per il Trentino

NEWScOOP15 Fondi europei per l’integrazione degli immigrati,

un’opportunità per il Trentino16 Valsugana: volano raccolta e prestiti, sofferenze

dimezzate17 Il Fondo Comune contribuisce al restyling

della sede della Sat18 Restyling per la fi liale di Campodenno19 Rovereto, un punto vendita tutto nuovo20 In Val di Non il ventottesimo della “Famiglia”21 Famiglia di Malè e Sait a sostegno della

ricostruzione post Vaia22 Raccolta mele, buone prospettive dal mercato23 L’orto biologico del Trentino torna in mostra24 Ecco Gluck, la bottiglia amica delle donne

e dell’ambiente25 In Primiero una Messa per i cooperatori

cULTURA cOOPERATIVA Sostenibilità26 La grande rete cooperativa per la ricarica

di veicoli elettrici

L’evento28 Rendena, 18 storie di territorio

per dare un futuro ai giovaniLa ricerca31 I quattro punti cardinali per le cooperative

di domaniLa storia33 La mela con bollino compie trent’anni35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio

Buone prassi37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente39 Itinerando, quando sport e cultura generano

inclusioneC’è del nuovo40 Un premio per i giovani cervelli41 Cooperazione Trentina e Fondazione Pezcoller

più vicine42 Giovani innovatori ci portano a scuola di futuro43 Cavit, vendemmia smart45 A Chizzola il social housing è di casa46 Educazione, inclusione e sostenibilità

Finestra sul mondo47 Per l’innovazione delle coop sociali

OPINIONILa porta aperta 48 Il dono al Sait di Giobatta Tomasi

per festeggiare i suoi 80 anni

Direttore responsabileWalter Liber

CoordinatriceDirce Pradella

Comitato di RedazioneCorrado Corradini, Franco de Battaglia, Silvia De Vogli, Cesare Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pradella,

INdICEEDITORIALE

Comitato di RedazioneCorrado Corradini, Franco de Battaglia, Silvia De Vogli,

Page 4: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

COPERTINA2

COOPERAZIONE

TRENTINACOOPERAZIONE

TRENTINA

Giuliano Preghenella

IL SOCIO PIÙ SOCIAL

Cooperative Agricole

COOPERATIVE AGRICOLE

Come sarà il 2019?

MIGLIORE

DEL 2018

PEGGIORE

DEL 2018

COME

IL 2018

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003

(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1, DCB

(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1, DCB

TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI

TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI

DELLA COOPERAZIONE TRENTINA - CONTIENE I.R.

DELLA COOPERAZIONE TRENTINA - CONTIENE I.R.

www.cooperazionetrentina.it

www.cooperazionetrentina.it carta ecologica

carta ecologica

N ° 1 2 D I C E M B R E 2 0 1 9

N ° 1 2 D I C E M B R E 2 0 1 9

COOPERAZIONETRENTINA

COOPERAZIONETRENTINA

Geremia GiosPROFESSORE E COOPERATORERaffaele De ColMALTEMPO, LA RISPOSTA

DEL TRENTINO UNITO

Sfatiamo i luoghi comunisulle cooperative

1

COOPERAZIONETRENTINACOOPERAZIONETRENTINA

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM-

MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI

E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA

www.cooperazionetrentina.it carta ecologicaN ° 0 5 M A G G I O 2 0 1 9

L’INCHIESTA5 per mille alle coop socialiLeonardo BecchettiECONOMIA CIVILE, LA STRADA VERSO LA FELICITÀSant’OrsolaIL VILLAGGIO DEI PICCOLI FRUTTI

È REALTÀCOOPERAZIONE

TRENTINACOOPERAZIONE

TRENTINA

Paolo De Castro

VI SPIEGO LA NUOVA DIRETTIVA

Andrea Gentilini

ACCOGLIENZA AL FEMMINILE

252 cooperatori trentini dal Papa

Avanti con ostinazione

e tenerezza

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM-

MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI

E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA

www.cooperazionetrentina.it c

arta ecologica

N ° 0 4 A P R I L E 2 0 1 9

1

COOPERAZIONETRENTINACOOPERAZIONETRENTINA

Mario ToninaNUOVE MOTIVAZIONI E IDEE DI CREDIBILITÀ

Chiara DossiUNA COOPERATIVA NON È NEUTRA

La nuova stagione della formazione cooperativa

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM-

MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI

MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI

E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA

E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA

www.cooperazionetrentina.it

www.cooperazionetrentina.it carta ecarta ecologicaN ° 0 6 G I U G N O 2 0 1 9

N ° 0 6 G I U G N O 2 0 1 9

Rinnova l’abbonamento!

Per attivare gli abbonamenti o acquistare pubblicità:Servizio stampa e comunicazione Federazione Trentina della Cooperazionevia Segantini, 10 - 38122 TrentoTel: 0461/[email protected]

Costo singola copia: 3 euroAbbonamento annuale (11 numeri): 30 euroAbbonamento semestrale (5 numeri): 15 euroPROMOZIONE 2020: Paga i primi 10 abbonamenti a prezzo pieno (30 euro) e i restanti solo la metà.

Non leggere una rivista qualunque, scegli il mensile fatto di cooperazione! Ti arriva in ufficio e parla di te!

PER RESTARE INFORMATI, PER SENTIRCI VICINI!

Page 5: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

3

3 minuti

Nelle scorse settimane in molti si sono espressi sull’opportunità e sulle possibili ricadute dell’operazione Carige condotta dal Gruppo Cassa Centrale Banca. E questo è un esercizio di per sé positivo perché lo sviluppo di dibattito costruttivo e reale da parte dei soci e dei trentini attorno ad una proprietà a gestione collettiva è un segnale rilevante di democrazia e partecipazione. Oggi, di fronte ad un progetto industriale così importante, il sistema saprà dimostrare, insieme alla capacità di risposta a livello aziendale, testimonianza di intelligenza, fl essibilità e dinamicità imprenditoriale, anche quella di solidità e attualità dei principi cooperativi. Questo, sapendo preservare le caratteristiche proprie della mutualità e della democrazia societaria, della solidarietà, della sussidiarietà e soprattutto della vocazione territoriale a cui è chiamata a rispondere. E a questo proposito vorrei qui portare un contributo di analisi e pensiero che riguarda proprio la natura delle Casse Rurali, ovvero quelle due caratteristiche peculiari ed identitarie delle nostre banche di credito cooperativo che la riforma ha lasciato invariate: i profi li fondanti del mutualismo e del localismo. Il Legislatore ha infatti stabilito che le Casse Rurali restino cooperative a mutualità prevalente e che continuino ad essere motori e attori dell’economia locale. E su questi ambiti la Federazione ha il compito di intervenire, poiché è chiamata per legge a vigilare sulla loro applicazione.Favorire l’autogoverno, la difesa del territorio, valorizzando i saperi, l’agricoltura, l’artigianato, l’industria, le produzioni locali, le famiglie e i loro progetti, è il ruolo che le Casse Rurali devono continuare a rivestire. E che la Federazione promuove sollecitando l’attenzione sui fattori strategici di relazione e di aggregazione, quali indispensabile “collante” per il futuro sostenibile delle nostre comunità locali. Come ben ha sottolineato il presidente di Confi ndustria

Trento, ciò che dà senso al cooperare è quella capacità di antica e intelligente solidarietà mirata a salvaguardare il senso di appartenenza alla comunità, che deve costituire un impegno permanente per Federazione e Casse Rurali. La specializzazione quindi nel fi nanziamento alle famiglie, agli artigiani e alle piccole imprese deve rimanere elevata. Il recente Rapporto di Euricse sulla cooperazione in Trentino rileva come le Casse Rurali stiano ritornando al loro mercato tradizionale, valorizzando le relazioni comunitarie originarie. Questo richiede un lavoro costante della governance come gruppo motivato di persone di valore e di valori, per garantire lo sviluppo e la qualità della gestione e delle relazioni con tutti i portatori di interesse. Solo una governance che converge sui fi ni, con saldi principi e supportata da adeguati strumenti può essere previdente, lungimirante e incisiva nel garantire identità, appartenenza, lealtà, fi ducia e stabilità aziendale, dimostrando e rendicontando la capacità di migliorarne l’effi cienza e l’effi cacia. Come Federazione stiamo progettando il futuro in questa direzione, aggiornando i nostri strumenti di reporting integrato.La grande sfi da per il futuro delle Casse Rurali Trentine, non è solo economica e specifi ca di settore, è una sfi da che riguarda in primis il movimento cooperativo e la sua unitarietà, ma anche tutta la comunità trentina, dove ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo secondo il proprio ruolo, le proprie co mpetenze, la propria cultura. Il valore strategico dell’economia cooperativa sta nella capacità di continuare a costruire e mantenere vive queste reti di relazione all’insegna della reciprocità, ricercando il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Perché anche la nostra Autonomia continui a nutrirsi della nostra capacità di esercizio responsabile.

m [email protected]

CAssE RuRAlI VERsO Il FuTuRO

EDITORIALE COOPERAZIONE TRENTINA

Page 6: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

4

5

Il marchio collettivo, di certificazione

e le indicazioni geograficheTrento, 23 ottobre 2019

Palazzo Roccabrunaore 9.00

Incontro informativocon esperti del settore

Partecipazione gratuitaprevia adesione:[email protected]: 0461 887291

Trento - Palazzo Roccabrunavia S. Trinità n. 24

www.tn.camcom.it

Incontro informativocon esperti del settore

Partecipazione gratuita

[email protected]

Trento - Palazzo Roccabruna

Incontro informativocon esperti del settore

Trento - Palazzo Roccabruna

Page 7: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

5

I giovani Cooperatori compiono cinquant’anni

5 PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

di Sara Perugini5 minuti

futuro

Il marchio collettivo, di certificazione

e le indicazioni geograficheTrento, 23 ottobre 2019

Palazzo Roccabrunaore 9.00

Incontro informativocon esperti del settore

Partecipazione gratuitaprevia adesione:[email protected]: 0461 887291

Trento - Palazzo Roccabrunavia S. Trinità n. 24

www.tn.camcom.it

L’Associazione celebra il 50esimo anniversario. L’occasione per tracciare un bilancio e ridefi nire il proprio ruolo all’interno del movimento. Formazione e apertura, anche oltre i confi ni provinciali e nazionali, sono le parole chiave per il futuro.L’associazione Giovani Cooperatori Trentini è nata nel 1969 per portare, come disse l’allora presidente della Federazione Francesco Sartori, “freschezza di energie e generosità di intenti” all’interno del movimento cooperativo. Nel tempo ha rivestito molti ruoli, da quello più politico a quello più ricreativo, e oggi, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni, è pronta per ridefinire i propri obiettivi e ripensare il proprio ruolo. Ne abbiamo parlato con Luca Riccadonna, attuale presidente dell’associazione, a cui chiediamo innanzitutto di spiegarci i cambiamenti in atto.

Per capire cosa rappresenta oggi la nostra associazione è necessario fare chiarezza su chi siano i giovani cooperatori. Rispetto ad altre associazioni giovanili di categoria, la nostra ha sempre riunito sia persone che lavorano all’interno di una cooperativa, i dipendenti, sia i giovani proprietari dell’impresa, i soci. A livello nazionale la questione è differente: se vivi di cooperazione te ne interessi, altrimenti non ti iscrivi all’associazione. Noi, invece, siamo convinti non solo che le due anime che compongono la nostra associazione rappresentino entrambe il sistema cooperativo ed è quindi giusto che collaborino, ma che sia importante coinvolgere nel nostro progetto tutti i giovani trentini, spiegando loro cos’è la cooperazione e in che modo il nostro sistema può rispondere alle loro esigenze. Diciamo che teniamo fede e ampliamo il principio cooperativo del tenere la porta aperta.

Come pensate di coinvolgere i giovani trentini?Da tempo stiamo promuovendo, su tutto il territorio provinciale, eventi, organizzati da noi o dai giovani soci di altre cooperative, che offrano risposte ai molti dubbi che possiamo avere, ad esempio, al momento dell’acquisto della prima casa o su altri temi di attualità come l’energia, la sostenibilità in agricoltura e via dicendo.A questo si aggiungono le diverse iniziative in programma per festeggiare il 50esimo anniversario dell’associazione, pensate per comunicare al maggior numero di persone possibile chi siamo e cos’è il mondo nel quale siamo inseriti.

Luca Riccadonna è presidente dell’associazione Giovani Cooperatori Trentini.

Page 8: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

6

6 7PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

futuro

La cooperazione è un sistema ancora appetibile per un giovane?Certamente, ma il problema è che oggi molti giovani non sanno cosa sia e quindi non ne riconoscono i vantaggi. Noi vogliamo mostrare ai nostri coetanei come le cooperative ci possono accompagnare durante tutto il percorso di crescita e formazione, offrendoci servizi in ogni fase della nostra vita. Non parlo solo degli asili nido, che rappresentano un servizio di cui un bambino ha poca consapevolezza, ma a scuola, dalle elementari in poi, possiamo imparare nozioni importanti grazie, ad esempio, alle associazioni cooperative scolastiche. E, ancora, alle superiori, con le cooperative formative scolastiche possiamo vivere signifi cative esperienze di alternanza scuola­lavoro. Una volta diplomati, poi, le possibilità si moltiplicano. A livello lavorativo, sia per trovare o costruirsi il proprio lavoro sia per essere consapevoli che il tessuto imprenditoriale trentino è costituito anche da cooperative con le quali è possibile collaborare e dare vita a progetti con interessanti cadute sul territorio. E a livello personale, ad esempio, per avere assistenza nel capire come gestire al meglio i propri risparmi o semplicemente per fare la spesa. È necessario capire perché conviene rivolgersi a una Cassa Rurale, a una Famiglia Cooperativa o a un’altra cooperativa e che ricadute ha questa scelta per la propria comunità.

Progetto ambizioso, come pensate di realizzarlo?Stiamo ampliando la nostra collaborazione con l’Area formazione e cultura cooperativa della Federazione che gestisce progetti di educazione nelle scuole. È importante che un giovane, quando fi nisce la propria esperienza di cooperazione scolastica, mantenga un collegamento con il nostro sistema e possa rivolgersi alla cooperazione per soddisfare i propri bisogni, dal lavoro al mutuo per la prima casa. È un po’ quello che accadeva una volta, quando in famiglia sentivi parlare di Cassa Rurale, di Famiglia Cooperativa, di caseifi cio e così via dai tuoi genitori. Oggi questa comunicazione si è persa e i giovani spesso non hanno consapevolezza delle opportunità a loro disposizione sul territorio. L’obiettivo è aiutare anche chi non è socio o dipendente a capire cosa sia una cooperativa e cosa signifi chi fare cooperazione.

La parola chiave è formazione, quindi?È una delle parole, ma non l’unica. Crediamo molto nella forza del sistema, nell’intercooperazione, e per questo stiamo costruendo relazioni con le altre realtà del movimento cooperativo. A cominciare dalla collaborazione con i club giovani soci delle Casse Rurali, nei confronti dei quali ci poniamo come collettori e diffusori, in modo da offrire un panorama chiaro di tutte le possibilità a disposizione sul territorio. Ma non solo. Stiamo curando relazioni importanti con organizzazioni che operano a livello nazionale ed europeo e stiamo lavorando a tutta una serie di accordi con le cooperative trentine per garantire interessanti vantaggi e opportunità ai nostri soci e socie, e, in cambio, offrire alle imprese che ci sostengono ampia visibilità.

La festa per i cinquant’anni

Saranno molti gli appunta­menti proposti a inizio novembre per celebrare i 50 anni dei Giovani Cooperatori. Tra questi vi segnaliamo l’assemblea dell’associazione, in programma l’8 novembre, che offrirà un momento di confronto e rifl essioni con l’intervento di diversi ospiti. Per vedere il programma aggiornato inquadra con smartphone abilitato questo qr­code.

Page 9: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

7

Il futuro con gli occhi del passatoIntervista a quattro past president dell’Associazione: Lamberto Forti, Valter Adami, Giorgio Bressan e Pamela Gurlini. Tanti ricordi e qualche consiglio per il futuro. Cos’era l’Associazione Giovani quando eri tu presidente? Adami: “Era un punto d'incontro per i giovani ove poter discutere dei loro problemi. In particolare allora il lavoro. Potevamo socializzare e costruire momenti di svago. Bressan: “Una realtà molto attiva e vivace, in particolare rispetto alle nuove tecnologie che si stavano affacciando in maniera sempre maggiore nell’operatività e nel vivere quotidiano”.Forti: “Una occasione di incontro per i giovani che nutrivano il desiderio di avere una certa formazione sui temi cooperativi, di trovare un lavoro adeguato e di capire cosa significa fare cooperazione nei vari settori”.Gurlini: “Allora l’Associazione stava attraversando un periodo positivo, sia in termini di partecipazione sia di visibilità all’interno e esterno del movimento cooperativo”.

Che obiettivi aveva? Adami: “Avvicinare il più possibile i giovani per favorire un ricambio generazionale nella cooperazione”.Bressan: “Il coinvolgimento dei giovani nella realtà della Cooperazione Trentina”.Forti: “Far capire l’ideale cooperativo come era stato inteso dai pionieri, dai fondatori della Cooperazione Trentina, e adeguarlo a quelli che erano i bisogni del presente”.Gurlini: “Creare cultura cooperativa: la formazione è stato uno dei nostri cavalli di battaglia: far conoscere e capire il movimento cooperativo ai giovani, attraverso esempi concreti presenti sul territorio provinciale, nazionale e internazionale”.

Cosa offriva agli associati? Adami: “Momenti d'incontro per discutere ed analizzare la realtà in cui vivevano, con l'aiuto concreto di esperti della cooperazione, dell'Università e del mondo del lavoro”.Bressan: “Formazione, viaggi studio legati alla conoscenza della cooperazione europea. Ricordo, in particolare, i viaggi a Mondragon e Barcellona”.Forti: “Varie occasioni concrete di lavoro. Ad esempio: abbiamo coinvolto tantissimi giovani trentini, di ogni valle, nella raccolta degli elenchi telefonici.

7 PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

di Sara Perugini e Diego Nart5 minuti

futuro

I presidenti dell’Associazione dalla fondazione I 17 presidenti dei primi cinquant’anni

19

60

19

70

19

80

19

90

20

00

20

10

Luca Riccadonna2019

Mario Fracalossi1969

Luciano Margoni1972

Enrico Sicher1978

Giorgio Scalet1981

Lamberto Forti1985

Valter Adami1989

Sergio Oradini1992

Enrico Bertolotti2011

Antonio Borghetti2018

Elena Cetto2012

Pamela Gurlini2007

Christian Ropelato2005

Giorgio Bressan2001

Stefano Armellini1995

Nicola Diano1994

Alessandro Merlini2015

e e

Page 10: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

8

Inoltre avevamo dimostrato la nostra funzione formativa con l’organizzazione di molti incontri sul territorio”.Gurlini: “Momenti di incontro e confronto, come i Seminari in Movimento, che ci hanno consentito di viaggiare e visitare molte realtà, il Corso per Futuri Amministratori di cooperative e gli eventi organizzati con le altre categorie economiche e con le associazioni del mondo cooperativo”.

Quanti erano i soci? Adami: “Circa 3.000 iscritti e moltissimi simpatizzanti”.Bressan: “Erano tra i 500 e i 600, tutti molto motivati”.Forti: “All’inizio del mio mandato il numero oscillava tra i 300 e i 400. Quando ho concluso la mia esperienza avevamo superato quota duemila”.Gurlini: “Qualche centinaio. Con alcuni si è creata una grande sintonia”.

Durante il tuo mandato, è stato raggiunto qualche risultato particolarmente significativo? Adami: “Abbiamo avvicinato nuove generazioni alla cooperazione che per loro era sconosciuta, in particolare nelle città trentine. Abbiamo contribuito alla nascita di nuove cooperative e alla preparazione cooperativa e tecnica di nuovi amministratori e dirigenti cooperativi. Abbiamo organizzato scambi cooperativo culturali con tante realtà cooperative europee (in particolare in Polonia, Spagna, Francia, Svizzera) ed avvicinato i giovani al mondo del lavoro attraverso iniziative sia formative che occupazionali”. Bressan: “Penso alle serate conoscitive sull’euro, la moneta unica europea che ha cominciato a circolare nelle tasche dei cittadini da inizio millennio. Inoltre abbiamo creato uno stretto legame con le cooperative del territorio. In moltissime occasioni i nostri soci partecipavano alle riunioni dei consigli di amministrazione, in qualità di uditori, per meglio conoscere quella determinata realtà”.Forti: “Sono stato uno dei primi presidenti a entrare nel consiglio di amministrazione della Federazione. Un riconoscimento significativo al ruolo e alla funzione dell’Associazione”.

Gurlini: “Abbiamo fatto conoscere ai ragazzi molti esempi cooperativi, di diversa natura, dimensioni, complessità; da un gruppetto di soci è nata anche una cooperativa edilizia; abbiamo formato un gruppo coeso e attivo con le altre associazioni di categoria, a dimostrazione che alcuni temi erano e sono trasversali: formazione, ricambio generazionale, innovazione. Abbiamo collaborato con le Istituzioni e le associazioni del movimento cooperativo (gruppi giovani delle Casse Rurali e Associazione Donne)”.

Secondo te, oggi, che ruolo dovrebbe avere l’associazione? Adami: “Cercare in tutti i modi di aiutare i giovani a comprendere la realtà economica e sociale in cui viviamo, sempre più problematica e frenetica”.Bressan: “Preparare i giovani per essere pronti a governare un mondo sempre più complesso che coinvolge anche la Cooperazione Trentina”.Forti: “Dovrebbe riprendere quello che facevamo noi. La crisi c’è oggi come c’era allora. I giovani cooperatori di oggi dovrebbero recuperare i valori che sono venuti un po’ meno in questi anni. Non solo valori cooperativi ma anche morali ed etici”.Gurlini: “Dovrebbe aiutare a ripensare e ricostruire il modello cooperativo nel contesto attuale, molto diverso a livello sociale, culturale e politico: c’è una frenesia quasi isterica nella quotidianità delle nostre vite, schemi relazionali completamente trasformati, un contesto economico estremamente variabile”.

C’è qualche obiettivo in particolare su cui i Giovani dovrebbero impegnarsi?Adami: “Potrebbero rendersi utili alla società con il contributo di idee, per alimentare nuova energia innovativa”. Bressan: “Più che un obiettivo una parola chiave: perseveranza”.Forti: “Insistere sull’aspetto formativo conside­rato il mondo sempre più globale che carat­terizza i tempi attuali”.Gurlini: “Dovrebbero reagire ai cambiamenti sapendo trasformare le difficoltà in sfide: su questo punterei, visto che i giovani, per loro natura, sono più portati a mettersi in gioco”.

8 9PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

futuro

Pamela Gurlini

Lamberto Forti

Valter Adami

Giorgio Bressan

Page 11: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

9

Appalto pulizie Pat: in pericolo c’è un intero sistema economico e socialeIl consiglio di amministrazione della Federazione si è occupato dell’esito dell’appalto per i servizi di pulizia degli uffici della Provincia e di altri enti pubblici, dal quale sono rimaste escluse molte imprese locali.La presidente Marina Mattarei: “Questa gara scardina la sostenibilità del nostro sistema di welfare e del tessuto economico del Trentino”. Il presidente del Consorzio Lavoro Ambiente Germano Preghenella: “Poiché i servizi sono ad altissima densità di lavoro, il rischio di sfruttamento dei lavoratori è alto”.

9 PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

7 minuti

appalti

Da sinistra il vicepresidente della Federazione Germano Preghenella, la presidente Marina Mattarei e il direttore Alessandro Ceschi.

La maxi gara gestita da Apac, agenzia provinciale per gli appalti e i contratti, per i servizi di pulizia degli uffici provinciali e di altri enti pubblici, dal Comune di Trento all’Università, dalle scuole alle case di riposo, rischia di trasformarsi in un boomerang per chi l’ha organizzata. È di questo parere il consiglio di amministrazione della Federazione, che ha riser­vato all’argomento un’ampia di­scussione. Si tratta di un comparto che in Trentino conta tra i 1200 e i 1400 lavoratori.L’appalto, diviso in 19 lotti e del valore considerevole di 95,35 mi­lioni di euro, si è concluso con l’assegnazione dei lavori a ditte che hanno offerto ribassi dal 30 al 40 per cento. Dei 19 lotti in appalto ben 17 sono stati aggiudicati ad aziende non trentine.Una grande risparmio quindi per la pubblica amministrazione? “Il risparmio è solo apparente ­ afferma il vicepresidente vica rio della Federazione e presidente del Consorzio Lavoro e Am­biente,  Germano Preghenella  ­ poiché la vera competizione sui ribassi che hanno consentito di vincere la gara si concentra soprattutto sulla parte economica

Page 12: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

10

10 11PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

appalti

e non su quella tecnica. Poiché questo tipo di servizio è ad alta densità di manodopera, che può arrivare fino al 90%, significa che i risparmi maggiori sono proprio sulla parte più debole, il costo dei lavoratori. I quali dovranno sì essere riassunti mantenendo lo stesso contratto, ma con un orario spesso ridotto e senza riconoscimento dell’anzianità aziendale maturata, a condizioni evidentemente compatibili con i maxi ribassi proposti in gara”. “In altre parole ­ conclude Preghenella ­ una migliore organizzazione del lavoro attuata da grandi aziende non potrà mai scaricare per intero il risparmio di costi di appalto, con il risultato che il rischio di sfruttamento dei lavoratori è molto alto”.La presidente della Federazione Marina Mattarei commenta: “La questione va vista anche in una ottica più ampia. I servizi di pulizia negli uffici pubblici trentini attualmente sono distribuiti tra numerose aziende in cui sono impiegati circa 1300 lavoratori, di cui un terzo sono dipendenti e soci delle cooperative. Molti sono anche soggetti svantaggiati assunti dalle cooperative sociali di tipo B ed insieme creano un sistema economico che è anche un originale modello di welfare, in cui la sostenibilità è garantita dall’equilibrio tra risorse pubbliche, efficienza e funzione sociale”.“Peggiorare le condizioni di fornitura di questi servizi, attraverso l’eccessivo abbattimento dei costi ­ argomenta la presidente ­ non solo taglia fuori molte imprese trentine (cooperative ed artigiani, soprattutto), ma pone questi lavoratori nelle condizioni di dover chiedere l’intervento sociale sotto altre

I sindacati: “A rimetterci sono i lavoratori”Cgil Cisl Uil del Trentino hanno espresso forte preoccupazione per gli esiti del bando di gara delle pulizie vinto con percentuali di ribasso molto elevate. “La conclusione del mega appalto delle pulizie – affermano le tre sigle sindacali in un comunicato congiunto – è la plastica dimostrazione che la ratio della legge sugli appalti viene disattesa attraverso la costruzione di bandi di gara non coerenti con i principi di quella norma. Per questa ragione le regole a garanzia della qualità del servizio e soprattutto della tutela dei lavoratori vanno ancora rafforzate”. “I criteri dell’offerta economicamente più vantaggiosa non sono sufficienti ­ sottolineano i sindacati ­. In appalti ad alta intensità di manodopera come le pulizie deve valere solo l’offerta tecnica, non quella economica. La formula del 70% qualità e 30% prezzo è assolutamente inefficace perché a fronte di offerte simili sulla qualità vince sempre chi ribassa di più. E a rimetterci sono sempre i lavoratori che rappresentano in questa tipologia di appalti la parte più consistente dei costi. La Giunta provinciale deve chiarire da che parte intende stare, se da quella dei lavoratori o da quella delle imprese che speculano sulla pelle dei lavoratori”. Cgil Cisl Uil si rivolgono anche alle associazioni datoriali. “Bandi di gara non costruiti sul criterio della qualità alla fine svantaggiano anche il tessuto economico locale, a favore di chi sta sul mercato facendo dumping sul costo del servizio”.

Page 13: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

11

11 PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINAappalti

Fugatti: “Pronti al confronto per attuare tutte le azioni possibili”"Vogliamo tutelare il lavoro – spiega il presidente della Provincia Maurizio Fugatti – e siamo pronti ad affrontare il problema tenendo presente però che il bando, costruito nel rispetto delle norme, è stato emesso ancora nella precedente legislatura e quindi non rientra nelle responsabilità decisionali di questa giunta provinciale. Ciò che invece oggi possiamo fare, a bando assegnato, è un attento e puntuale controllo in fase di esecuzione perché siano rispettati i diritti sindacali e salariali di tutti i lavoratori impegnati. Si farà quindi un monitoraggio attento e su questo siamo aperti al confronto con le parti sociali e i soggetti interessati. Le preoccupazioni riscontrate dal mondo della cooperazione sono le nostre stesse preoccupazioni. Siamo quindi pronti a sederci intorno ad un tavolo per attuare tutte le azioni possibili”.

forme, generando quindi ulteriori costi per le pubbliche amministrazioni. Senza contare il valore di questi servizi anche per tante donne che con un lavoro, soprattutto part­time, possono integrare il reddito familiare e realizzare i propri progetti di vita”.Su questi temi occorre fare una riflessione molto approfondita e a 360 gradi, sia all’interno delle categorie imprenditoriali e delle parti sociali, sia con lo stesso ente pubblico, conclude Marina Mattarei, che aggiunge: “Chiederemo un incontro con il presidente della Provincia  Maurizio Fugatti affinché si possa affrontare il tema nella maniera più ampia possibile, senza tralasciare alcun aspetto. Questa situazione non è tollerabile perché a rimetterci sono tutti i soggetti in campo: i lavoratori, le imprese, gli utenti, e quindi i cittadini”.“Nelle pulizie ­ riflette Giacomo Libardi, presidente della cooperativa sociale Le Coste e vicepresidente di Consolida ­ le persone occupate sono spesso fragili. Su condizioni e orari di lavoro i bandi non offrono garanzie: molti lavoratori sono part time, le ore sono poche, per cui possono essere facilmente spinti alle dimissioni. Paradossalmente a quel punto dovranno ricorrere all’intervento pubblico per avere sostegno al reddito ora ridotto”.

Page 14: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

12

Nuovi strumenti di welfare per il TrentinoLa Federazione propone un momento di confronto con i principali attori del territorio per individuare le priorità del progetto di piattaforma che metterà in rete domanda e offerta di welfare in Trentino

L’obiettivo è ambizioso: creare una piazza virtuale, dove le persone che vivono in Trentino possano interagire, partecipare, cercare ed offrire beni e servizi, trovando risposte a tutela e promozione del proprio benessere e della qualità della vita. Questa, in estrema sintesi, è la finalità della nuova piattaforma ideata dalla Federazione e presentata in occasione del convegno “Welfare in cooperazione”, a cui hanno partecipato i rappresentanti di diverse realtà, cooperative e non, provinciali e nazionali.“Questo nuovo progetto rappresenta l’applicazione concreta di quella che è la nostra idea di Trentino, un sistema composto da anime diverse che collaborano, cooperano tutte per costruire un benessere diffuso” ha detto la presidente della Federazione Marina Mattarei nel suo discorso iniziale. In apertura dei lavori è intervenuta anche l’assessora provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, che ha messo in evidenza l’importanza di servizi che partono dal territorio.Il progetto coinvolge le cooperative di tutti i settori, ma anche associazioni, sindacati, imprese, organizzazioni di settore, istituzioni e, più in generale, tutte le realtà del territorio che possono contribuire alla costruzione di un sistema innovativo in grado di rispondere alle diverse esigenze dei cittadini. La piattaforma, che sarà online a inizio 2020 e offrirà inizialmente servizi nell’ambito del welfare, permetterà a tutti questi soggetti di interagire in modo virtuoso, co­progettando e co­gestendo un sistema digitale che offra soluzioni su misura, personalizzate in base alle reali esigenze di chi esprime un bisogno.L’attuale contesto sociale e il livello di digitalizzazione sono favorevoli allo sviluppo di questo nuovo strumento, come hanno messo in luce gli esperti intervenuti al convegno, a partire da Enrico Bramerini, senior partner Elea, che ha evidenziato la crescente esigenza di un welfare diffuso. In Italia, secondo i dati presentati da Andrea Rotolo, ricercatore Cergas Sda Bocconi, nel 2018 oltre il 73% delle famiglie ha avuto accesso alla banda larga, il 52% degli italiani ha usato internet tutti i giorni e il 39% delle persone tra i 64 e i 74 anni lo hanno utilizzato su base regolare. Questi dati, letti in un

12 13PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

di Sara Perugini7 minuti

il convegno

L'intervento di Ivana Pais, docente dell'Università Cattolica di Milano

Page 15: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

13

contesto di risorse pubbliche costanti o decrescenti e di frammentazione dei legami sociali, dimostrano l’efficacia di iniziative come quella lanciata dalla Federazione. Così come l’ampia diffusione di piattaforme che offrono servizi di vario genere, dall’ambito turistico alla mobilità e ristorazione. “Il welfare – ha spiegato Ivana Pais, docente dell’Università Cattolica – è un settore in cui questi strumenti sono ancora poco diffusi”. Un dato che, secondo l’analisi presentata dalla docente, dipende dalla necessità di individuare un modello di piattaforma differente, che sappia coniugare le peculiarità di questi strumenti tecnologici con quelle del sistema di welfare tradizionale.L’utilizzo di blockchain, struttura di dati condivisa e immutabile, le cui voci sono raggruppate in blocchi concatenati in ordine cronologico e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia, può garantire lo sviluppo di questi modelli, secondo Marco Zappalorto, chief executive Nesta Italia.

I punti di forza del progettoTre sono gli elementi chiave della piattaforma: l’anagrafica unica (che consente di identificare e riconoscere l’utente abilitandolo a tutta una serie di azioni ed agevolazioni), il borsellino interattivo personale (in cui raccogliere i crediti accumulati) e il marketplace (la piazza del mercato, un’agorà in cui le persone possono incontrarsi per la compravendita di beni e servizi, ma anche per confrontarsi, proporre e votare iniziative). L’obiettivo è generare ricadute locali, sia in termini di benefici economici, sia in termini di ricucitura di relazioni e reti di prossimità.

La tavola rotondaIl convegno si è chiuso con una tavola rotonda, guidata da Luca Debiase, editor di innovazione a Il Sole 24 Ore, in cui Raul Daoli, dell’Ufficio progetti speciali della Federazione, e Francesca Gennai, vicepresidente di Consolida, hanno presentato nel dettaglio la piattaforma “in cooperazione”. Il progetto è piaciuto in particolare per la capacità di coinvolgere tutti i soggetti che vivono

13 PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

il convegno

Da sinistra Italo Monfredini, Alessandro Ceschi, Stefano Granata, Giuseppe Bruno, Francesca Gennai e Luca

Debiase

Page 16: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

14

e operano sul territorio, come ha spiegato Giovanni Gardelli, dirigente della Provincia autonoma di Trento. “Il valore aggiunto della cooperazione – ha affermato Stefano Granata, presidente di Federsolidarietà – è il suo essere prossima non solo ai territori, ma soprattutto alle persone che abitano i territori”.Oltre all’aspetto partecipativo e alla capacità di coinvolgimento, il confronto ha messo in luce altri elementi peculiari. “Le piattaforme digitali – ha detto Alessandro Ceschi, direttore generale della Federazione – sono sempre più utilizzate sul mercato per fare business. Governare questi strumenti ci permette di aggiungere un livello etico al fare impresa”.“Un sistema che faccia incontrare domanda e offerta – ha commentato Italo Monfredini, vicepresidente per il sociale della Federazione – è certamente utile, sia alle imprese che ai cittadini. E lo è ancora di più un sistema che intercetti i bisogni e proponga risposte adeguate alle diverse esigenze. L’importante è individuare la tecnologica più adeguata alla sua diffusione”.“Piattaforme come questa – ha aggiunto Giuseppe Bruno, presidente di Cgm – possono essere esempi importanti per altre organizzazione che offrono servizi a livello territoriale”.A chiudere i lavori è intervenuto Mario Tonina, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione. “Oggi nascono nuove importanti opportunità dall’innovazione digitale – ha concluso Tonina, – che ci consentiranno di far vivere i territori, evitare lo spopolamento e dare risposta alle problematiche emerse anche in occasione degli Stati generali della montagna”.

1514 15PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA

il convegno

Ricominciamo da 3...con teA metà settembre è partito il percorso formativo “Ricominciamo da 3… con te” dedicato a cooperatrici e cooperatori che intendono assumere ruoli di responsabilità nel modo cooperativo ed organizzato dalle Associazioni Giovani Cooperatori e Donne in Cooperazione in collaborazione con la Federazione.Di fronte alla sfida del cambiamento che è in atto, declinato soprattutto nei temi dell’inclusione e del ricambio generazionale, gli organizzatori hanno infatti ritenuto strategico puntare sulle persone, sul loro valore intrinseco, le loro competenze, talenti e creatività e hanno quindi pensato a un percorso formativo innovativo, articolato in momenti di lavoro distinti: laboratori, visite studio e seminari. Alcuni seminari saranno aperti a tutti e a tutte, e al termine del percorso, per chi lo vorrà, sarà messo a disposizione un servizio di coaching individuale.Il corso si propone come uno spazio di confronto, dialogo e accompagnamento alla lettura delle proprie pratiche di cooperazione e di ri­orientamento dell’agire organizzativo e intende quindi dare una prima risposta concreta alla complessità e alle sfide che i nuovi scenari ci pongono in un’ottica di sostenibilità, sociale ambientale ed economica.

Page 17: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

15

Fondi europei per l’integrazione degli immigrati, un’opportunità persa per il TrentinoI primi giorni di settembre CNCA Trentino Alto Adige, Consolida, CGIL CISL e UIL del Trentino e Fondazione Sant’Ignazio hanno organizzato una conferenza stampa per esprimere il loro dissenso rispetto alla scelta della Giunta provinciale di rinunciare ai Fondi europei già assegnati al Trentino, pari a 1 milione di euro e dedicati all’integrazione civico linguistica degli immigrati. Negli anni scorsi questi fondi hanno finanziato corsi di insegnamento della lingua e della cultura italiana dedicati per lo più a donne immigrate arrivate in Trentino per ricongiungersi con il marito, persone che vivono stabilmente nei piccoli paesi della nostra provincia ma sono di fatto in stato di isolamento sociale, poiché trovano difficoltà a svolgere le funzioni minime di gestione della famiglia (spesa, farmacia ecc.) e a seguire i figli nei compiti scolastici. Si tratta di donne non autonome nella mobilità, per le quali i corsi organizzati capillarmente sul ter ritorio sono stati occasioni culturali ma anche integrative, poiché le hanno rese capaci di dialogare con i compaesani e di diventare cittadine più attive e partecipi. E proprio per queste caratteristiche i corsi delle precedenti edizioni avevano trovato ampio ricono­scimento e auspicio di prosecu zione presso tutti gli enti coinvolti: Comuni, Comunità di valle, istituti scolastici, Associazioni di promozione sociale e culturale. “Così il Trentino perde l’opportunità di integrare gli immigrati che già vivono e lavorano qui – ha detto Michelangelo Marchesi, portavoce del CNCA – e nello stesso tempo i giovani trentini specializzati nell’insegnamento della nostra lingua e della nostra cultura perdono il lavoro”. Le famiglie, gli agricoltori, gli albergatori, al momento della ricerca di un dipendente o di un badante,

chiedono infatti che conosca l’italiano e che sia in grado di spiegarsi e di capire la nostra cultura, per riuscire ad integrarsi e a svolgere meglio il proprio lavoro. Ma come sarà possibile senza alcuna formazione? Il rischio, dunque, è quello di aver rinunciato ai fondi europei per poi dover supplire ad un bisogno reale dell’economia (se non della comunità) organizzando con fondi locali iniziative formative linguistiche per gli immigrati. “Questa decisione non tocca solo l’attività delle cooperative coinvolte direttamente nell’organizzazione dei corsi di italiano e quelle che poi si trovano a gestire in generale le fragilità – ha detto Serenella Cipriani, presidente di Consolida intervenuta al fianco di Italo Monfredini, vicepresidente della Federazione – ma incide sul benessere di tutta la comunità trentina e della sua economia. Sapere una lingua consente l’integrazione”. Infine l’appello dei promotori: “Chiediamo di scongiurare lo spreco di un’opportunità a tutti gli effetti già a disposizione del territorio che non comporterebbe alcun tipo di aggravio economico per l’amministrazione locale, ma solo benefici e possibilità anche di implementare nuovi modelli di integrazione per le persone straniere. Questi progetti avrebbero anche potuto costituire un canale di reinserimento per insegnanti e lavoratori dell’accoglienza, oggi disoccupati a seguito dei recenti tagli sul capitolo dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale”.

15 NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINANEWScOOP

COOPERAZIONE TRENTINA

15

Page 18: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

16

VAlsugANA: volano raccolta e prestiti, sofferenze dimezzate

A Trento i soci festeggiano

Sono positivi i risultati del bilancio semestrale della Cassa Rurale Valsugana e Tesino guidata dal presidente Arnaldo Dandrea e dal direttore generale Paolo Gonzo."Sarò sincero: – osserva Gonzo – sapevamo che, il grande lavoro di riorganizzazione e gestione delle nostre risorse svolto negli ultimi anni avrebbe dato buoni frutti, ma questa volta i risultati hanno superato le attese”. La raccolta di dicembre 2018 a giugno 2019 è passata da 976 milioni a 1 miliardo 9 milioni di euro. Gli impieghi da 527 milioni di euro sono saliti a 536 milioni di euro.La raccolta complessiva aumenta di oltre 33 milioni di euro, portandosi stabilmente oltre il miliardo di euro. Gli impieghi vivi in controtendenza con un mercato non molto favorevole, mostrano un incremento di 8,6 milioni di euro, e le sofferenze a seguito delle operazioni di cessione effettuate con la Capogruppo, passano da 53 a 29 milioni di euro.L'utile lordo si attesta sui 4,6 milioni con un incremento di 2,5 milioni.L’aumento del numero dei clienti raggiunge quota 30.354 e conferma il ruolo di leader della Cassa Rurale nelle sue comunità di riferimento. “La nostra appartenenza al territorio e alle sue comunità – aggiunge il presidente Dandrea – è testimoniata, inoltre, dalle 322 domande di contributo che abbiamo soddisfatto erogando circa 310 mila euro. Fare bene banca, fa bene anche alle nostre associazioni”.

Il presidente della Rurale Valsugana e Tesino Dandrea

e sotto il direttore Gonzo.

C'è un appuntamento importante che ha caratterizzato un intero fine settimana di inizio settembre. Anzi, di più. Perché “Soci in festa” della Cassa Rurale di Trento ha preso il via a mezzogiorno di giovedì 5 settembre e si è concluso nella serata di domenica 8 settembre.Quattro giorni intensi, caratterizzati da un programma che ha soddisfatto gusti e aspettative di tutte le età. In un clima informale, per offrire occasione di incontro e divertimento alle migliaia di soci dell’istituto di credito cooperativo. “Si è iniziato di corsa e si è concluso con il ritmo delle sette note musicali – spiegano gli organizzatori – Il perché è presto

detto: il via è stato dato con la Festa dei giovani atleti, alla presenza di un testimonial di grande prestigio del mondo dello sport. La conclusione ha visto sul palco la tribute band dei Queen per uno straordinario concerto”.Insomma: svago, socialità e buon umore sono stati elementi distintivi della quattro giorni resa possibile dalla collaborazione di Fondazione Cassa Rurale di Trento, Consulta dei Soci, Associazione Giovani Soci, Scuola di lingue Clm Bell e, naturalmente, le associazioni del territorio servito nella quotidianità dalla sede e dalla rete di sportelli della Cassa Rurale di Trento.

NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

16 17

Page 19: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

17

Il Fondo Comune contribuisce al restyling della sede della satProsegue il restyling della facciata di palazzo Saracini – Cresseri di proprietà della Sat – Società Alpinisti Tridentini. I lavori hanno preso il via lo scorso aprile.L'opera di restauro è stata finanziata dalla Provincia Autonoma di Trento per il 50% della spesa ammessa. Inoltre, data la valenza dal punto di vista storico, architettonico e urbanistico dell’edificio, per il territorio trentino e la sua comunità, il Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine, in rappresentanza di tutte le Casse Rurali della provincia, ha voluto sostenere il restauro con un importo pari al 30% della parte rimanente dei costi a carico della Sat.Il progetto, autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia, è stato affidato all’architetto Giorgia Gentilini che cura anche la direzione lavori.Conclusione dei lavori prevista alla fine di ottobre con una serie di iniziative di valorizzazione, sia del palazzo e sia dell’opera di restauro che culmineranno in una cerimonia di restituzione alla città di uno dei più importanti e frequentati palazzi storici di pregio dell’antica “Via lunga”.È una storia blasonata quella del palazzo: a piano terra l’ufficio tesseramento e lo Spazio Alpino Sat, al primo piano gli uffici di presidenza, di direzione, la sede della sezione di Trento e della Sosat, al secondo piano la sala Consiglio, l’Archivio Storico, la Biblioteca della Montagna e all’ultimo piano la sede del Coro della Sat.

Il palazzo è attribuibile al XVI secolo (su preesistenze medievali) e agli interventi di rinnovamento della città in vista del Concilio di Trento voluti dal Principe­Vescovo Bernardo Clesio. In particolare alla riqualificazione urbana del collegamento tra il Magno Palazzo del Castello del Buonconsiglio e il Duomo, che portò alla sistemazione e all’allargamento delle Contrade Larga (l’odierna via Belenzani) e Lunga (l’attuale via Manci).

È stato uomo di comunità e uomo di cooperazione. Il nome di Giorgio Chistè si lega alla località di Pressano. Due sue le grandi passioni: cooperazione e sport. La prima è stata espressa negli incarichi di presidente della Famiglia Cooperativa (aveva guidato la cooperativa al primo centenario festeggiato nel 1996) e della Cassa Rurale. La seconda passione lo aveva visto protagonista della giovane storia (ma ricca di successi) della Pallamano Pressano. In poco più di quarant’anni (anno di nascita il 1976) la società è riuscita a raggiungere i vertici dell’handball nazionale. Grazie anche all’impegno e alla passione di Giorgio Chistè.

IN MEMORIA giorgio Chistè

17 NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

Page 20: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

18

Restyling per la filiale di Campodenno

In attesa del primo giorno di scuolaErano in mezzo migliaio (tra genitori e bambini) alla festa della scuola organizzata dalla Cassa Rurale Val di Non. L’evento è nato a inizio millennio per valorizzare i “primini”, vale a dire chi avrebbe cominciato pochi giorni dopo a frequentare la scuola primaria.La festa, presentata da Matteo Lorenzoni, è stata introdotta dalle parole del presidente Silvio Mucchi. Apprezzato lo spettacolo dei “Nani Rossi Show”, una

coppia di attori professionisti tra i maggiori interpreti nazionali della Circus Comedy, che vantano nel loro curriculum esibizioni in ogni parte d’Europa e in altri continenti.Lo spettacolo si è concluso con l’entrata in scena della mascotte di Risparmiolandia, Gellindo, lo scoiattolone simbolo del risparmio delle Casse Rurali Trentine, a cui è seguita la consegna del gelato e dello zainetto scolastico.

Il taglio del nastro e un momento della festa di inaugurazione della filiale di Campodenno.

La Cassa Rurale Val di Non ha inaugurato la rinnovata filiale del paese, concludendo il progetto di ristrutturazione che ha reso gli ambienti più confortevoli e rispettosi della privacy. La cerimonia, culminata dalla benedizione di don Flavio e dal taglio del nastro, ha preso il via con la relazione del presidente della Rurale, Silvio Mucchi, che ha ricordato come la Cassa Rurale di Campodenno vanti una storia ultracentenaria: fondata nel 1901 grazie all’impulso del parroco di allora, don Alfonso Pozza. Primo presidente: Rodolfo Sicher, coadiuvato dal vicepresidente Luigi Pezzi e dai consiglieri Lorenzo Bertol, Giovanni Angeli e Lino Holzer. L’istituto, come si legge nel vecchio Statuto, nacque “per migliorare le condizioni economiche e per questo mezzo anche le condizioni religioso – morali dei propri soci”.Una missione presente nei principi cooperativi che, oggi, animano l’agire della Cassa impegnata in un mondo bancario ricco di sfide difficili e in uno scenario europeo sempre più complesso e competitivo. “La Cassa Rurale – ha aggiunto il direttore Massimo Pinamonti – grazie al principio di reciprocità che, anche oggi voi tutti dimostrate di avere, riesce ad essere presente e operare attivamente anche nei piccoli centri, vicino alla gente, sostenendo le iniziative imprenditoriali e le famiglie di tutta la nostra Valle”. Il responsabile di filiale è Matteo Saurini. Collaborano con lui: Barbara Gervasi, Alessia de Concini e Luca Tolotti.Il sindaco di Campodenno, Daniele Biada, ha salutato i presenti, ringraziando la Rurale per questo investimento nella nuova struttura, un impegno non solo materiale, ma anche sociale, che fa bene alla comunità.

NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

18 19

Page 21: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

19

Rovereto, un punto vendita tutto nuovo

Investimento anche in via grazioli a TrentoDue settimane di chiusura, necessarie per una radicale ristrutturazione. Dopo aver completato il progetto, il negozio “storico” di Sait a Trento (via Grazioli – angolo via Brigata Acqui) ha riaperto con più referenze e un percorso più intuitivo di acquisto.È uno dei riferimenti più cari per i cittadini del capoluogo. Il negozio, con l’insegna Famiglia Cooperativa, appare a soci e clienti completamente ristrutturato e riorganizzato nei reparti di vendita.In primo piano, appena dopo l’ingresso, si trova il reparto della frutta e verdura, poi banco carne raddoppiato, e nuovi settori come il pesce fresco, i piatti pronti, e dolci. In generale, è stata data grande importanza ai prodotti freschi, con un nuovo percorso di spesa che ha raccolto il gradimento di soci e clienti.Sono stati rifatti tutti gli impianti tecnologici, sostituita la scaffalatura, installati banchi frigo a risparmio energetico e una nuova illuminazione a led a basso consumo.L’interno, che si sviluppa su una superficie di circa 220 metri quadrati, appare più luminoso, moderno e accattivante. Il Sait è presente in Grazioli con questo negozio di prossimità da oltre cinquant’anni.

Ad inizio settembre ha riaperto il supermercato Coop di piazza Nazario Sauro a Rovereto, dopo un mese di lavori di ristrutturazione (600 mila euro l’investimento) che hanno portato al totale rinnovamento dei locali e degli impianti. Le novità cominciano già all’esterno con le nuove vetrine dell’ingresso. Nuovi sono anche gli scaffali, le casse, le luci e i frigoriferi a basso consumo, che danno una dimensione diversa all’esperienza della spesa di tutti i giorni.All’ingresso, i clienti sono accolti dai colori della frutta e della verdura, in esposizione assieme ai prodotti di stagione e alle confezioni dei cibi pronti per il consumo. I banchi della macelleria e della gastronomia hanno ancora più risalto con il nuovo impianto di illuminazione a led e propongono un ampio assortimento di specialità, sia servite che self service.Con la ristrutturazione del negozio si è provveduto a regolamentare anche l’area dei parcheggi, che saranno riservati esclusivamente ai clienti. L’orario continuato coprirà l’intera giornata, dalle 8.30 alle 20.30, con l’eccezione della domenica (dalle 8 alle 12).Il supermercato, che presenta 500 metri quadrati di spazi di vendita cui si aggiungono 220 metri quadrati di magazzini, darà occupazione fissa a 14 lavoratori.“Questa ristrutturazione – commenta il direttore del Sait, Luca Picciarelli – è un altro passo del percorso per tornare sul mercato in modo moderno ed efficiente. Questo intervento è stato possibile grazie ai risultati raggiunti negli ultimi anni. Sviluppo, rilancio e ristrutturazioni vorremmo diventassero pane quotidiano e linguaggio comune per il sistema Sait”.

19 NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

Page 22: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

20

In Val di Non il ventottesimo della “Famiglia”

Domenica pomeriggio l’inaugurazione. Lunedì mattina l’apertura a soci e clienti del ventottesimo punto vendita della Famiglia Cooperativa Val di Non in località Santa Giustina di Tassullo. “Un nuovo discount a insegna Eurospin – ha osservato il presidente Paolo Berti –. Il negozio rappresenta il quarto di questa tipologia per la nostra Famiglia Cooperativa dopo i precedenti di Cles, Sarnonico e Malè. Rappresentiamo un modello di cooperazione di consumo moderno – ha aggiunto –. Il nostro

progetto non è finalizzato al business fine a se stesso, ma attraverso le varie forme distributive cerchiamo di dare attuazione alla nostra mission: rispondere alle esigenze del nostro territorio, in termini di presenza capillare e imprenditoriali e sociali per dare lavoro a tante famiglie e per soddisfare al meglio il quotidiano bisogno di fare la spesa con economicità e qualità di servizio e prodotto”.Cinque collaboratrici e collaboratori (Bruna, Elisabeth, Eleonora, Alice e Luca) diretti da Matteo Tell, sono impegnati nella quotidianità su un’area di vendita di 640 metri quadrati. Se a questi si aggiungono le superfici di magazzino e deposito i metri quadrati sono quasi 1000.“Per ottenere risultati simili è fondamentale possedere un management adeguato – ha osservato la presidente della Federazione, Marina Mattarei –. Altrettanto importante è saper

conciliare i principi ispiratori della cooperazione a un’azione moderna che tenga conto del mercato di oggi”.La Famiglia Cooperativa Val di Non (2900 soci) è diretta da Maurizio Ianes, ha uno staff di 95 collaboratori fissi e dodici stagionali. Il fatturato dello scorso esercizio ha raggiunto i 23 milioni e mezzo di euro. “Per il 2020 – è stato detto – l’intenzione è di consolidare l’esistente con possibili novità annunciate nei tempi opportuni”.

La Famiglia Cooperativa Primanaunia ha un nuovo presidente. Valentino Paternoster ha raccolto il testimone di Giuseppe Dalpiaz che, nell’ultimo triennio, ha guidato il consiglio di amministrazione della cooperativa di consumo nata nel 1999 dall’unificazione delle “Famiglie” di Campodenno, Sporminore e Vigo di Ton.

Paternoster non è un nome nuovo della cooperazione anaune. Oltre a essere consigliere della cooperativa di consumo è stato per tre mandati nel collegio sindacale della cooperativa Coba di Denno e, per diciotto anni, amministratore (e vicepresidente per alcuni mandati) della Cassa Rurale Bassa Anaunia.

Paternoster presidente della Primanaunia

Alcune immagini della giornata di inaugurazione.Qui sopra lo staff del punto vendita.

NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

20 21

Page 23: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

Quindicimila euro per aiutare la comunità di Dimaro a riparare i danni causati dalla frana che lo scorso ottobre, in seguito alla tempesta Vaia, si è abbattuta sul paese causando una vittima e spazzando via tutto. È il contributo stanziato dal consiglio di amministrazione di Sait, su proposta della Famiglia Cooperativa di Malè, e consegnato al sindaco di Dimaro Folgarida Andrea Lazzaroni. “Si tratta di un sostegno importante – ha commentato il sindaco – non solo dal punto di vista economico, ma anche perché ci fa sentire che non siamo stati lasciati soli in questa fase di ricostruzione.

Gli interventi da affrontare sono ancora tanti e la vicinanza dimostrata da Sait e dalla nostra Famiglia Cooperativa è sicuramente un aiuto importante per poter superare quanto prima la tragedia che ci ha colpiti”.“Di fronte al dramma vissuto da questo territorio – ha detto il presidente di Sait Roberto Simoni – il nostro consiglio di amministrazione, su iniziativa dell’allora presidente Renato Dalpalù, si è subito attivato per trovare un modo per sostenere la comunità locale nella difficile fase di ricostruzione. La cooperazione di consumo svolge da sempre un’importante funzione sociale sul territorio trentino ed è quindi naturale che offra il proprio contributo in momenti come questo, in cui il trauma e il senso di perdita rendono ancora più difficile la ripartenza”.Alla consegna della donazione erano presenti anche il direttore di Sait, Luca Picciarelli, il direttore della Famiglia Cooperativa di Malè Vito Pedergnana e il presidente della Famiglia Cooperativa e consigliere di Sait, Romedio Menghini. “Oggi più che mai – ha concluso Menghini – sentiamo l’orgoglio di essere la cooperativa di questa comunità, non solo un negozio al servizio del paese, ma anche, e soprattutto, un punto di riferimento importante per il territorio”.

Uno dei momenti della consegna dell’aiuto di Sait e Famiglia Cooperativa di Malè per la ricostruzione del dopo Vaia.

21

Famiglia di Malè e sait a sostegno della ricostruzione post Vaia

gsh, una giornata di sport autenticoCirca 150 atleti, provenienti da tutto il Trentino, e altrettanti educatori e volontari hanno partecipato a Cles al Trofeo sportivo per persone con disabilità di GSH, l’appuntamento, giunto alla decima edizione, che apre la Festa dello sport clesiano. Tra i personaggi che sono intervenuti alla giornata anche la sciatrice paraolimpica Melania Corradini e il ciclista Maurizio Fondriest, “clesiano doc” che da anni partecipa all’evento. “Siamo davvero soddisfatti e orgogliosi della riuscita di questa manifestazione – ha commentato Michele Covi, presidente della cooperativa GSH – che quest’anno ha raggiunto il suo decimo traguardo. L’intento, visti i risultati, è quello di proseguire su questa strada”.

21 NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

online

Page 24: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

Zootecnia, grandi predatori, apicoltura, rinnovo frutteti, biologico, protezione dagli insetti: queste le azioni principali messe in campo dalla Giunta provinciale nell’ambito della manovra di assestamento di bilancio.La Giunta ha integrato con 5 milioni lo stanziamento dedicato all’indennità compensativa a favore della zootecnia. “In questo modo ­ afferma l'assessore all'agricoltura foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli ­ sarà possibile assicurare il pagamento del 100% dell’indennità compensativa 2018. È un segnale

che si vuole dare agli allevatori rispetto alle difficoltà, ai disagi e ai costi aggiuntivi che si trovano ad affrontare in relazione alla crescente presenza dei grandi predatori sul nostro territorio”.Sempre nella manovra di assestamento, sono stati integrati i fondi a sostegno dell’agricoltura biologica, previste le risorse per l’attivazione di bandi a sostegno dell’apicoltura – pesantemente colpita dalle condizioni avverse primaverili ­, per finanziare la messa in opera di reti a protezione di insetti nocivi e per le attività di pesca e

acquacoltura. Di particolare rilevanza anche lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per il rinnovo dei frutteti operato sia da cooperative, sia da privati per accrescere la qualità e la sostenibilità dell’agricoltura.

Giulia Zanotelli, assessore all'agricoltura, foreste, caccia e pesca.

22

Raccolta mele, buone prospettive dal mercato

un aiuto a zootecnia e agricoltura

Nella cornice di Prognosfruit, in Belgio, i produttori melicoli europei si sono riuniti per conoscere e commentare le previsioni di produzione di mele per la stagione 2019/2020.Le stime prevedono un raccolto di mele in Europa di 10.566.000 tonnellate, in calo del 20% rispetto alla produzione record dello scorso anno, principalmente dovuto alla netta perdita in Polonia (­44%). Tutti i Paesi hanno risentito di condizioni climatiche difficili, caratterizzate da gelate, temperature particolarmente elevate in luglio, forti venti e grandinate. Per l’Italia si stima una produzione di 2,2 milioni di tonnellate, leggermente inferiore a quella dello scorso anno. Gli andamenti della produzione sono differenti a seconda delle aree produttive: scende dell’8% e si assesta su livelli inferiori alla media la produzione del Trentino, che lo scorso aveva fatto registrare il raccolto più alto di sempre; per l’Alto Adige si stima invece una produzione perfettamente in linea con quella dello scorso anno e inferiore alla media.Rispetto agli altri Paesi produttori, l’Italia presenta dinamiche varietali distintive ed incoraggianti. Perde ulteriormente terreno la Golden Delicious (­7% sul 2018), la Red Delicious (­9%), la Granny Smith (­14%) e la Renetta, mentre crescono la Gala (+8%) e la Fuji (+2%). I calibri sono generalmente inferiori alla norma.Rimangono i problemi che il settore melicolo europeo soffre ormai da anni. Primo fra tutti la chiusura del mercato russo e la instabile situazione economica e politica nei principali paesi nordafricani, Egitto e Algeria in modo particolare, sbocchi fondamentali per le mele del nostro paese. Nonostante i dati incoraggianti delle vendite nell’area degli Emirati Arabi, Arabia Saudita, Sud America e, per quanto oggi accessibile, anche nel Far East. Continuano a mancare però protocolli bilaterali per Vietnam, India e Taiwan, che si potrebbero rivelare ottimi mercati di sbocco.

NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

22 23

Page 25: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

La quarantanovesima edizione della Mostra Mercato della Val di Gresta è stata caratterizzata dal consueto afflusso di ospiti di tutte le età, accolto nell’orto biologico del Trentino per un evento che mette in mostra la peculiarità di un territorio e di una tradizione agricola caratterizzata dai profumi e dai colori e, soprattutto, dai sapori dei prodotti orticoli che vengono coltivati per poi essere scelti dal consumatore e messi in tavola.“Quando si percorre la Val di Gresta – ha osservato Michele Odorizzi, vicepresidente della Federazione per il settore agricolo – si rimane meravigliati nel vedere quanto il lavoro dell’uomo sia riuscito a fare con la realizzazione di splendidi terrazzamenti”. I primi due fine settimana (quelli di settembre) sono stati organizzati dal Comitato Mostra Mercato guidato dal presidente Loris Bertolini. La regia dei successivi due è stata affidata al Consorzio Ortofrutticolo

della Val di Gresta (presidente Vanda Rosà).“Visto il successo della scorsa edizione è stata confermata la Festa del Bambino per farci conoscere e apprezzare dai nostri piccoli amici e offrire loro la possibilità di trascorrere ore divertenti alla Mostra Mercato – ha spiegato Bertolini –. Inoltre le case della parte alta di Ronzo Chienis hanno aperto i loro avvolti per mettere in mostra gli antichi mestieri dell’attività agricola e gli attrezzi del passato più lontano

utilizzati da chi era impegnato nella coltivazione dei campi”.I successivi due week end della Mostra hanno proposto polenta e crauti, castagnata con vin brulè. Il tutto accompagnato dalla musica.I produttori soci del Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta sono 112. Di questi, un centinaio conferisce prodotto. Una quindicina sono full time. Negli anni si è assistito all’arrivo di molti giovani. “Aspetto fondamentale – è stato osservato – per garantire futuro alla nostra realtà”.Novantacinque circa sono gli ettari di terreno coltivati. “Da una prima stima – è stato aggiunto – il raccolto 2019 si aggira su 18/20 mila quintali tra patata, carota, cavolo cappuccio, sedano rapa, ortaggi a foglia, porro, fagiolini, cipolle, zucchine, etc”. A questi vanno aggiunti circa 15mila quintali di prodotto coltivati da non soci per una superficie di ulteriori 70/80 ettari. Prodotti orticoli coltivati dai 500 metri di quota fino ai 1300 metri, ai piedi del Monte Stivo. Prodotti in alta quota e, ovviamente, di alta qualità.

23

l’orto biologico del Trentino torna in Mostra

23 NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

Page 26: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

Bere solidale ed ecologico. Da oggi si può, grazie alla proposta della cooperativa sociale Punto d’Approdo che si occupa da oltre trent’anni di accoglienza di donne in difficoltà, sostenendole anche con percorsi di inserimento lavorativo nel proprio laboratorio sociale "Le Formichine". La cooperativa ha infatti lanciato ‘Gluck’ una bottiglia di vetro confezionata a mano con stoffe e feltro con particolare attenzione all’ecologia. La scelta del vetro rappresenta il contributo alla lotta alla plastica in difesa dell’ambiente. Il vetro mantiene invariato il sapore e grazie alla custodia protettiva in feltro naturale è termica e anti­urto. I diversi rivestimenti in stoffa colorata la rendono unica e si può utilizzare in qualsiasi occasione; in ufficio, a scuola, in palestra, in montagna per avere la propria bottiglia sempre a portata di mano.Gluck è solidale in quanto è fatta a mano dalle donne del Laboratorio “Le Formichine” e l’intero ricavato va a sostegno dei loro percorsi formativi.Per info: Laboratorio Le Formichine Via Benacense II, 79/E, Rovereto Tel. 0464 435728.

“Città Futura continua a godere del riconoscimento e della stima di diversi soggetti pubblici e privati”, si legge nelle premesse dell’ultimo bilancio sociale della cooperativa, specializzata in servizi all’infanzia. I servizi gestiti nel corso dell’anno educativo 2017­2018 sul territorio provinciale sono stati: 23 nidi d’infanzia comunali, 2 nidi privati

conciliativi, 11 servizi estivi, 14 laboratori proposti all’interno di fiere, congressi, eventi aziendali.Il totale dei bambini che complessivamente hanno preso parte alle iniziative coordinate dalla cooperativa è stato di 2.766 unità, di cui 1.044 frequentanti i nidi: 526 bambini e 469 bambine.

Il numero delle persone che operano all’interno della coope­rativa al 31 agosto 2017 è pari a 302, così suddivise per ruolo: 177 educatrici, 58 ausiliarie, 30 cuoche, 17 coordinatrici, 16 negli uffici della sede, 4 pedagogiste.Nell’arco dell’anno educativo 2017­2018 le ore lavorative dedi­cate alla formazione per tutto il

personale sono state 11.280, corrispondenti al 3% delle ore complessivamente lavorate dal personale. L’attenzione alla conciliazione da parte di Città Futura è cresciuta costantemente ed è attestata anche dalla certificazione Family Audit, il cui certificato è stato oggetto della visita di mantenimento del 19 giugno 2018, a seguito della quale il valutatore si è espresso come segue: “Città Futura sta investendo nella qualificazione del personale, nell'organizzazione per favorire il benessere lavorativo e personale, nel promuovere diversi strumenti per migliorare la qualità del lavoro e la competenza”.

Alcuni esempi delle bellissime bottiglie Gluck!

24

Ecco gluCk, la bottiglia amica delle donne e dell’ambiente

CITTà FuTuRA, dati in crescita dal bilancio sociale

NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

24 25

Page 27: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

25

Onore agli Alpini di Mezzocorona

In Primiero una messa per i cooperatori

Torneo di calcio giovanile in Valsugana

25 NEWScOOPCOOPERAZIONE TRENTINA

È da alcuni anni che nel cuore dell’estate, in Primiero, si organizza un momento di particolare significato. È una celebrazione eucaristica in ricordo dei coope­ratori primierotti che non ci sono più. Uomini e donne che, non risparmiando passione ed energia, hanno contribuito tassello dopo tassello a costruire un mosaico che rappresenta una tradizione cooperativa di particolare radica­mento in questo territorio. Inizialmente l’evento era nato per ricordare la figura e l’opera di Giovanni Battista Fontana, presidente del Caseificio Sociale del Primiero. Poi l’intenzione dei promotori è stata di estendere questo ricordo ai molti cooperatori meritevoli di essere ricordati. “Proprio così – osserva Giorgio

Scalet che, assieme a Lino Piva (già presidente della Famiglia Cooperativa Perginese), Ottorino Angeli (già presidente della Fa­miglia Cooperativa Primanaunia) e ad alcuni altri amici, è ideatore di questo appuntamento. Quest’anno abbiamo registrato la presenza di Marina Mattarei, presidente della Federazione. Una presenza importante che ci ha resi orgogliosi

e che ha rappresentato uno stimolo per fare sempre di più e sempre meglio. L’idea potrebbe essere mutuata anche in altre zone del Trentino con l’obiettivo di giungere alla creazione della giornata dedicata a chi non è più tra noi ma è sempre tra noi grazie alle opere cooperative di cui è stato promotore e protagonista quando era in vita”.

La Cassa Rurale Lavis­Mezzocorona­Valle di Cembra ha sostenuto la grande festa organizzata a Mezzocorona per festeggiare i 90 anni di attività del Gruppo Alpini. “Il merito maggiore della nascita del Gruppo – ha raccontato Stefano Luchin, il capogruppo di oggi – si deve a Beniamino Bacca, primo capogruppo. Il secondo conflitto mondiale obbliga il Gruppo a interrompere una storia ancora giovane, per rinascere senza più soste nel 1955”. Il momento clou della tre giorni è stato la sfilata della Fanfara di Pieve di Bono, seguito da alza bandiera, onore ai caduti e gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni.

Grande successo per il ‘Torneo di calcio Cassa Rurale Valsugana e Tesino’. Otto le squadre partecipanti: il GSD Roncegno, forte del titolo vinto nella passata edizione, l’USD Borgo, l’ACDV Valsugana, l’USD Telve, l’ASD Ortigaralefre, l’US Tesino, l’ASD F. Valbrenta e l’Unionfeltre. Oltre cento gli atleti che hanno partecipato, richiamando sugli spalti tantissimi familiari e amici.

Per la Cassa Rurale erano presenti il vicepresidente Stefano Modena e il direttore Paolo Gonzo, oltre a numerosi altri collaboratori, a testimonianza di come la Cassa Rurale punti sullo sport giovanile come elemento di aggregazione, per veicolare i valori sociali fondamentali tipici dello sport più sano, spontaneo e genuino, cioè quello dei ragazzi.

Page 28: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

26

la grande rete cooperativa per la ricarica di veicoli elettriciPiù di quaranta cooperative hanno aderito alla proposta di Federazione, Promocoop e Dolomiti Energia per la mobilità elettrica. Il risultato? Entro la fine dell’anno installeranno 117 colonnine per auto e 81 per bici. Quella di matrice cooperativa sarà la rete di colonnine di ricarica elettrica per veicoli più grande e più capillare del Trentino: 117 stazioni di rifornimento green per auto e 81 per bici, pronte entro la fine di quest’anno. Oltre alle città e borgate di maggiore dimensioni, saranno coperti dal servizio anche i piccoli paesi periferici: dalla Val di Ledro alla Val di Cembra; dall’Alta Anaunia all’Alta Valsugana; da Cavalese a Rabbi, passando per Vattaro e Roverè della Luna. All’anima ecologista presente nel movimento cooperativo ha offerto una opportunità di espressione l’offerta confezionata dalla Federazione, grazie all’accordo sottoscritto con Promocoop e Dolomiti Energia Holding (DEH), che ha dato vita al progetto ‘Ricarichiamoci In Cooperazione’: oltre ai contributi provinciali del Piano per la mobilità elettrica (se il parcheggio che ospita la colonnina è su suolo trentino), le 43 cooperative che hanno aderito possono contare su un bonus di 450 euro garantito da DEH per il tramite della Federazione e su un contributo a fondo perduto di Promocoop pari ad altri 500 euro per ogni stazione di ricarica auto e 700 euro per le colonnine dedicate all’e­bike. Quel che resterà a carico delle associate che hanno scelto di aderire saranno poche decine di euro, ammortizzabili in cinque anni. DEH assumerà la gestione delle stazioni di ricarica per un arco di 10 anni, trascorsi i quali le colonnine rientreranno nella piena disponibilità dei soggetti proprietari, cioè le cooperative. DEH si impegna a fornire alle associate e alla Federazione report periodici sull’utilizzo delle stazioni di ricarica, per consentire loro di fare ragionamenti strategici anche sul futuro.La Federazione ha lavorato per arrivare ad un accordo così vantaggioso per le cooperative consapevole di come la mobilità sia un settore chiave per la salute, l’economia, la vivibilità e la bellezza dei nostri paesaggi, ma anche per l’economia considerando la possibile ricaduta turistica. E di come una mobilità diversa e migliore non sia un sogno irraggiungibile, ma un disegno che va costruito con impegno e attraverso piccoli passi concreti.Le richieste di informazioni e le manifestazioni d’interesse delle cooperative sono state così numerose che la Federazione ha deciso di creare una sezione dedicata del sito, accessibile dalla home page di www.cooperazionetrentina.

26cULTURA sostenibilità COOPERAZIONE TRENTINA

2727

di Dirce Pradellaonline3 minuti

Page 29: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

27

it, con tutti i dettagli sull’iniziativa (compresa la circolare con i costi) e una raccolta delle risposte alle FAQ, cioè le domande più

frequentemente ricevute al telefono dagli interessati. Se si desiderano altre informazioni o consulenza nelle pratiche per

richiedere i vari contributi si può contattare l’Ufficio Agevolazioni: [email protected] ­ tel. 0461 898 322 355.

27 sostenibilità cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

27

Progetto ricarichiamoci in cooperazioneLa mappa della mobilità elettrica cooperativaCooperative che hanno aderito al progetto e numero di colonnine di ricarica elettrica per auto e per bici che saranno installate entro fine 2019

VAL DI FIEMME

VALSUGANA E TESINO

ALTA VALSUGANA E BERSNTOL

VAL DI NON

VALLE DI SOLE

VAL D’ADIGE

GIUDICARIE

ALTO GARDA E LEDRO

VALLAGARINA

COMUN GENERAL DE FASCIA

ROTALIANA-KŐNIGSBERG

TOTALE

1234567891011

1

2

45

7

8

9

10

6

4

17

30

4

25

13

7

6

3

2

117

n°colonnineper auto

4

2

4

6

2

7

6

4

4

2

2

43

n° cooperative

aderenti

3

5

17

8

6

12

1

12

14

1

2

81

n°colonnineper bici

36

11

Page 30: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

28

Rendena, 18 storie di territorioper dare un futuro ai giovani

28 29cULTURA l'evento COOPERAZIONE TRENTINA

Ottobre2019

di Franco de Battaglia5 minuti

L’occasione per una sorta di ‘stati generali’ sulle nuove realtà del credito cooperativo è arrivata dalla presentazione del libro “Comunità, persone, territorio: nello svolgersi del tempo insieme alla Cassa Rurale di Pinzolo”.Si chiama Cassa Rurale Adamello la nuova realtà del credito cooperativo che dall'1 luglio riunisce la “Rurale” di Pinzolo con quelle di Spiazzo, in val Rendena, e Tione, oltre i “Finai” che tradizionalmente segnano il confine fra la Verde Valle e la Busa, verso il Chiese e le grandi città padane. E proprio l’accorpamento ha fatto discutere, come per tante altre realtà cooperative. Ma essere forti e competenti, e più liberi da “influenze” di paese che un tempo erano forse determinate da interessi e clan familiari, ed ora sono sempre più indirizzate da pregiudizi anche politici, resta un imperativo essenziale per gli istituti di credito, “soprattutto” cooperativi. È cambiato l’animo sociale dei paesi (ne sono stati cancellati, con le “unificazioni” perfino i nomi!) è scontato che cambino – associandosi – anche le banche.Il timore è però che in queste “fusioni” le Casse perdano non solo un ruolo, ma una visione di territorio. L‘opportunità, per contro, è che le Rurali così “riunificate” si aprano a sfide nuove, che richiedono certo modelli organizzativi diversi, ma possono far fare un salto di qualità allo stesso territorio e servire da battipista a quella “nuova economia” di cui si sente sempre più l’urgenza. Un’economia che investa sugli uomini, sullo stare e lavorare insieme, più che sui sistemi di produzione e i giochi finanziari.Se ne è parlato a Carisolo, il 12 settembre, in una riunione affollata che è parsa per taluni aspetti, quasi una sorta di “stati generali” sulle nuove realtà del credito cooperativo, oltre che un passaggio di consegne dall’antica Rurale di Pinzolo, presieduta da Roberto Simoni, alla nuova Adamello affidata a Monia Bonenti. Alla serata c’erano

infatti la presidente della Cooperazione Marina Mattarei, i sindaci dei paesi interessati, imprenditori e attori della realtà economiche più dinamiche della valle. Lo spunto al confronto è venuto dalla presentazione di un libro dal titolo significativo, “Comunità, persone, territorio: nello svolgersi del tempo insieme alla Cassa Rurale di Pinzolo”, curato da Luciano Imperadori con il contributo di 18 autori. È un libro non certo autocelebrativo, quanto una rassegna di storia e storie, di vicende capaci di testimoniare come nei secoli in Rendena e a Pinzolo si siano radicate non solo le libertà alpine e comunali, ma si sia manifestata la capacità della gente di unire il duro della montagna (la legna, il pascolo, l’acqua) con l’apertura ai commerci (gli sbocchi sul Garda e la pianura, l’ospizio di Campiglio fin dai tempi delle crociate) per non dire dei collegamenti transoceanici seguiti all’emigrazione, fino ai grandi lavori idroelettrici e allo sviluppo portato dal turismo. Tutti questi elementi portano a vedere il territorio della Rendena nella sua complessità mitteleuropea, non solo come un contenitore di eventi più o meno ludici o gastronomici, un territorio di grandi suggestioni naturali e umane, non solo una monocultura attorno ad un turismo meccanizzato.Sono stati 18 gli autori, coordinati da Imperadori, che hanno contribuito al volume, promosso dalla Rurale di Pinzolo in maniera “volutamente” propositiva, di stimolo ad interrogarsi sul passato per costruire un futuro “territoriale” più armonioso: ché questa resta la funzione di una banca cooperativa.La domanda cruciale, in questo contesto, posta dai bravissimi conduttori della serata Massimo Lorenzi e

Page 31: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

29

29 l'evento cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

Ottobre2019

Fabiana Povinelli è stata: “Fra tanti cambiamenti quale sarà il destino delle Casse Rurali? Di queste banche legate alla comunità e al territorio? Sono destinate a seguire inevitabilmente le grandi banche nazionali o possono ancora ritagliarsi un proprio spazio”?Come rispondere? Naturalmente nessuno può profetizzare il futuro, ma proprio lo scenario territoriale e umano che il volume della Rurale di Pinzolo ha delineato porta a rispondere senza esitazione che “Sì”, queste banche possono e “devono” continuare a ritagliarsi un proprio spazio e i mutamenti – quali sono anche le fusioni – servono proprio a questo, non a razionalizzare astrattamente le strutture bancarie, ma

a metterle in grado di affrontare meglio il futuro. Ciò significa, per le banche, non perdere la loro vocazione di radicamento, ma al tempo stesso rafforzare la loro capacità di innovazione. Perché il libro presentato a Carisolo, in fondo, ha confermato che queste valli hanno un immenso patrimonio di tradizioni, ma hanno sempre avuto un’amplissima capacità di innovazione, e certo non solo nel turismo, che oggi ha tanta parte nella loro economia, ma non è in grado, da solo, di sorreggerne il tessuto sociale. Del resto, cosa è stata la stessa realtà cooperativa se non una “innovazione” nella vita dei paesi, tanto che lì dove non esiste c’è ancora miseria e degrado? E l’emigrazione specializzata dei Moleta cosa è stata se non innovazione col suo fornire un servizio “porta a porta” come fa oggi la tanto celebrata Amazon by­passando i negozi stanziali? Il punto fondamentale poi, è che il credito cooperativo – che non distribuisce utili e poggia su patrimoni inalienabili e indivisibili (quindi garanzia per i territori e per le future generazioni) – ha oggi moltissimi nemici. Deve essere quindi forte per confrontarsi con i concorrenti sul mercato e per sostenere le piccole realtà a fronte di monopoli sempre più estesi. La Cooperazione per operare decentrata, nei paesi e nelle valli, ha quindi bisogno di sponde sicure, di alleanze estese, di assumere anche un ruolo nazionale per farsi riconoscere, di ridiventare laboratorio nazionale senza temere di assumere le responsabilità che ciò comporta. Anche la crescita culturale dei paesi, con un crescente numero di laureati porta a questo, se non si vuole che i giovani se ne vadano, che le vallate si impoveriscano. Occorre tornare ad investire in uomini, in donne, in famiglie, più che in cose. Istituti di credito territoriali ma ancorati nazionalmente (e internazionalmente) possono farlo, fornendo occasioni ai giovani preparati, biglietti di ritorno, non solo di andata per le loro carriere e vite. Come ripete l’antropologo Annibale Salsa, le Alpi – non marginali ma cerniera fra le diverse realtà europee – fornivano classe dirigente alle pianure, competenze artigiane sofisticate, professionalità. Questo ruolo le valli alpine, come la Rendena, possono e devono riprenderlo, facendo del loro territorio un laboratorio di futuro, ancorato alla natura e agli uomini. A questo serve una Cassa Rurale.

La copertina del libro pubblicato dalla Cassa Rurale di Pinzolo.

Page 32: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

30

3131

Page 33: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

31

I quattro punti cardinali per le cooperative di domani

31 la ricerca cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

31

5 minuti

Valorizzare il capitale umano, trovare nuove forme di co­progettazione, aprire la governance alla popolazione e rafforzare il rapporto con il socio. Sono queste, secondo Euricse, le quattro direttrici su cui dovranno lavorare le cooperative per svilupparsi. Le cooperative trentine hanno una grande rilevanza per l’economia locale, sia per il valore aggiunto provinciale sia per l’occupazione e i servizi forniti alla comunità. Il settore cooperativo, guardando ai diversi settori che lo compongono, per continuare nella sua pa rabola di sviluppo deve puntare sulla valorizzazione del capitale umano (cooperative di lavoro), trovare nuove forme di co­progettazione con la pubblica amministrazione e nuovi interlocutori (cooperative sociali), aprire la governance alla popolazione (cooperative di consumo), rafforzare il rapporto con il socio (cooperative di credito e agricole). Sono queste, in sintesi, le prin­cipali evidenze del rapporto “La cooperazione in Trentino”, pubblicato da Euricse nell’ambito dell’Accordo di programma con la Provincia Autonoma di Trento e presentato in un convegno nella sala della cooperazione a Trento (la versione integrale è scaricabile sul sito www.euricse.eu). “Non è la prima volta che Euricse interviene con una ricerca sulla cooperazione locale – ha spiegato il presidente Carlo Borzaga –. In

questo caso siamo voluti andare oltre utilizzando nuove fonti che ci hanno permesso di mettere ulteriormente a fuoco la nostra fotografi a. L’auspicio è che questo rapporto dia il là ad altri lavori ad hoc su singoli aspetti di interesse”. Nei prossimi mesi il rapporto sarà presentato anche in un tour con diversi appuntamenti sul territorio trentino.“Il valore della ricerca scientifi ca è quello dell'obiettività – ha commentato la presidente della Federazione Marina Mattarei – per questo il lavoro di Euricse ci aiuta ad avere sul nostro movimento uno sguardo consapevole, non autoreferenziale e quindi capace di assumere orientamenti possibilmente più effi caci. Di più: la ricerca è fondamentale per esportare conoscenza anche verso chi non è addetto ai lavori e per aumentare il livello di comprensione delle peculiarità identitarie di un sistema rilevante dell’economia trentina come quello cooperativo”.“I numeri contenuti nel Rapporto cooperazione 2019 – ha spiegato l'assessore provinciale alla cooperazione Mario Tonina – ci confermano la straordinaria

importanza del sistema cooperativo trentino per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Per garantire una crescita del movimento cooperativo coerente con i suoi principi fondanti, anche la Provincia deve fare la sua parte. Stiamo infatti lavorando alla defi nizione di un Protocollo d'intesa tra Provincia e Federazione. Esso stabilirà gli obiettivi e le linee di intervento di medio e lungo periodo”.

Il prof. Carlo Borzaga è presidente di Euricse.

di Chiara Chiarini e Eddi Fontanari, ricercatori Euricse autori del Rapporto sulla Cooperazione in Trentino

Page 34: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

32

32 3332cULTURA la ricerca COOPERAZIONE TRENTINA

33

Tre quarti della produzione agricola è cooperativaIn Trentino la cooperazione agricola controlla oltre i tre quarti della produzione lorda vendibile del comparto primario. Il valore aggiunto provinciale attivato complessivamente dalla filiera agroalimentare cooperativa è di oltre il 6%; in termini occupazionali la percentuale sale all'8,1% degli occupati trentini. A questo settore è dedicato il convegno “Innovare nella tradizione” in programma il 24 ottobre 2019 dalle

9 nella sala don Guetti di Trento. Al focus scientifico seguirà una tavola rotonda (info e iscrizioni sul sito www.euricse.eu).

DIMENSIONE E OCCUPAZIONENel 2017 – comprese aziende agricole socie, imprese controllate ed effetti di attivazione sulle altre imprese provinciali – il valore aggiunto totale della cooperazione trentina è risultato di 2,35 miliardi di euro, pari al 13,6% del PIL provinciale. Le cooperative hanno creato 31 mila posizioni lavorative, pari a 17 mila lavoratori equivalenti full­time. Se, oltre a questi, si considerano gli impiegati nelle aziende agricole socie e nelle imprese controllate dalle cooperative e gli effetti di attivazione sulle altre imprese provinciali, i lavoratori equivalenti full­time salgono a 43 mila, con un contributo all'occupazione trentina del 17,4%. Tra il 2012 e il 2017, l'occupazione è aumentata del 26,6% contro l'1,7% nelle altre imprese private trentine; la crescita è stata del 3,5% rispetto al 2016 (contro il 3,1% del privato). È interessante notare che lo sviluppo cooperativo dell'occupazione è risultato superiore non solo a quello delle altre imprese private, ma anche a quello registrato dalle cooperative italiane.

COOP DI LAVOROSe inizialmente le cooperative di lavoro si sono sviluppate grazie alle politiche pubbliche per l’inserimento lavorativo (il “Progettone” degli anni ’80), nel tempo queste realtà si sono consolidate raggiungendo livelli di autonomia e dimensionali degni di nota. A dimostrazione di ciò, nel 2017 delle 92 cooperative di produzione e lavoro attive e associate alla federazione, solo 27 risultavano coinvolte nel “Progettone” (nessuna delle 18 nate tra il 2008 e il 2017).

COOP SOCIALICirca 19 mila persone hanno beneficiato dei servizi delle cooperative sociali di tipo A, mentre le cooperative di

tipo  B hanno inserito almeno 1.250 persone svantag­giate. Se è vero che il legame di natura economica tra coop sociali e pubbliche amministrazioni è forte – il 65,8% delle coop è a prevalenza di entrate pubbliche –, l'81,1% degli acquisti delle cooperative sociali è fatto presso imprese trentine e il 68,8% del valore della produzione è utilizzato per coprire il costo del personale e, quindi, distribuito a favore dei lavoratori che al 98% risiedono in provincia di Trento.

COOP DI CONSUMONel 2018 le Famiglie Cooperative erano 71, per un totale di 362 punti vendita, più di 100 mila soci e un fatturato di 344 milioni. Il 60% dei punti vendita rappresenta l'unico esercizio commerciale per la vendita di generi alimentari di prima necessità a servizio della popolazione e possono quindi rappresentare dei veri e propri "presidi di comunità". Sono 52 i punti vendita (appartenenti a 20 Famiglie cooperative) che hanno ottenuto la qualifica di SIEG. I servizi offerti da questi punti vendita sono però ancora molto al di sotto delle potenzialità consentite dalla normativa.

CASSE RURALILa crisi economica e i mutamenti legislativi hanno determinato, a partire dal 2013, importanti cambiamenti nella struttura del sistema creditizio provinciale con un ridimensionamento del credito cooperativo sia in termini di numero di intermediari sia di credito accordato alle imprese. Nel 2018, le Casse rurali sono scese a 20, mentre gli sportelli si sono ridotti a 318 (75,7% del totale degli sportelli bancari). Il numero di soci è, invece, aumentato da 125.153 nel 2013 a 128.672 nel 2018 (23,8% della popolazione). Le operazioni di fusione hanno però rafforzato la solidità degli intermediari coinvolti.

Page 35: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

33

la mela con bollino compie trent’anni

32 storia cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

3333

di Walter Liber e Diego Nart5 minuti

Alcuni momenti della festa per i 30 anni di attività di Melinda.Da sinistra il presidente Michele Odorizzi e il responsabile marketing Andrea Fedrizzi

Alla presentazione del primo trentennale di Melinda sono stati annunciati importanti investimenti. Tra questi il quarto lotto delle celle ipogee e la ristrutturazione di MondoMelinda.Alle spalle trent’anni di storia di un marchio, di un brand, entrato nel cuore degli italiani. Davanti un futuro ricco di novità.In occasione del suo primo trentennale, Melinda, ha annunciato i principali impegni dei prossimi mesi. Il primo appartiene all'apertura del quarto lotto delle celle ipogee, impianto unico al mondo per la frigo­conservazione in ambiente sotterraneo. Grazie alla nuova porzione questi magazzini naturali ricavati nella Miniera di Rio Maggiore raggiungeranno una capienza di 40mila tonnellate di mele.Il secondo interessa la ristrutturazione di MondoMelinda, il negozio a Segno di Predaia che ospita tutti i prodotti del marchio, dagli alimenti al merchandising. Un completo restyling esterno e interno degli ambienti per favorire la migliore visibilità ed accoglienza dei visitatori in spazi adeguati e di moderna interpretazione, tra cui uno sfizioso bistrot per la degustazione. Un ulteriore valore che si aggiunge all'attiguo Golden Theatre, già molto apprezzato da turisti e clienti.Altra nuova frontiera sarà il futuristico sistema di misurazione intrinseca delle mele che permetterà di immettere sul mercato un prodotto ancora più controllato.Si tratta di una modernissima tecnologia condivisa con Greefa alla Cooperativa Cocea di Segno di Predaia che andrà a verificare la qualità interna del frutto dopo la raccolta, un'ulteriore analisi che si affianca a quelle già esistenti degli occhi esperti del personale, dei macchinari per la rilevazione del calibro, del colore, del peso e della forma.Il risultato sarà quindi un frutto selezionato con assoluta accuratezza per offrire al consumatore un livello di

eccellenza e di unicità sempre alti e costanti, di cui Melinda è garanzia.

Biologico in aumentoConfermato l'impegno ad accrescere, nella stagione 2020­21, la quota di produzione biologica. Passerà dagli attuali 80 a 310 ettari, pari a 15mila tonnellate, dei quali l'85% sono a oggi in 4 speciali distretti bio, tra varietà

Page 36: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

34

34cULTURA storiaCOOPERAZIONE TRENTINA

di2 minuti

3535

Paolo Gerevini, direttore di Melinda

tradizionali e varietà resistenti di alta qualità. Il comparto biologico andrà via via prendendo piede, tanto che il piano industriale prevede, entro il 2022, una sala di lavorazione dedicata esclusivamente a questa tipologia di coltivazione.Per il prossimo triennio sono annunciati altri numerosi progetti. l principali vedono un ulteriore rafforzamento della sinergia tra azienda, territorio e popolazione, caratterizzato da un sempre più forte spirito di cooperazione e un consolidamento dei rapporti con i partner commerciali affinché continuino a dare a Melinda la fiducia e la stima di sempre.Proseguono poi gli investimenti nel continuo rinnovo varietale in linea con i food trend del momento. Le più recenti new entry, ad oggi, sono SweeTango, Morgana, Gradisca, Galant, Kissabel e lsaaq."Ancora una volta Melinda conferma la propria volontà e impegno nel continuare ad essere modello nel mondo dell'ortofrutta – ha osservato il presidente di Melinda, Michele Odorizzi –. Per il prossimo triennio ci attendono nuovi investimenti in tecnologie all'avanguardia nella conservazione, nel controllo e nell'offerta di sempre nuove varietà, con occhio attento ai moderni trend di consumo, per mantenere quella promessa di una qualità garantita da un brand unico e distintivo che oggi festeggiamo a trent'anni dalla sua nascita con orgoglio e soddisfazione di tutti i soci frutticoltori e delle loro famiglie. Ho molta fiducia nei giovani che si stanno affacciando con molto entusiasmo all’agricoltura".“Nata da una apparente debolezza, Melinda si è rivelata una grande forza, con capacità di resilienza fuori dal

comune – ha detto il direttore generale, Paolo Gerevini –. Questa valle ha vissuto momenti molto difficili, di forte emigrazione. La passione per il proprio lavoro e la capacità della cooperazione di fare aggregazione ha creato quello che vediamo, una realtà leader in Italia con forte penetrazione all’estero”.

Melinda in numeriÈ uno dei più importanti produttori di mele italiani. Realtà di spessore a livello nazionale e tra le principali realtà europee del mercato ortofrutticolo.Con le sue 440 mila tonnellate di mele prodotte annualmente nelle valli di Non e Sole, pari a circa il 20% della produzione media nazionale, rappresenta 4.000 aziende agricole famigliari consorziate in 16 cooperative che coltivano globalmente circa 6.700 ettari di meleti.Il Consorzio offre, inoltre, opportunità di lavoro a oltre 1.300 addetti, generando per molte imprese locali un importante indotto economico che, per il 70%, rimane investito in Regione.“Dalla parte dei consumatori – ha aggiunto Andrea Fedrizzi, responsabile marketing di Melinda – il brand Melinda vanta in Italia il 99% di riconoscibilità, grazie al famoso "Bollino Blu", applicato solamente su frutti con caratteristiche estetiche ed organolettiche uniche, coltivati secondo il disciplinare di Produzione Integrata, e conservate, selezionate e confezionate seguendo i più severi standard nazionali e internazionali di certificazione. Dalla raccolta alla distribuzione, l'intera filiera è organizzata e monitorata secondo un'unica ottica condivisa: la sostenibilità”.

Page 37: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

35

I primi vent’anni di Nuove Arti graficheNell’immaginario di molti sono sempre rimasti gli “Artigianelli”. Eppure, da quel giugno 1999 in cui l’Istituto Pavoniano Artigianelli ha chiuso la tipografia che si è trasformata in cooperativa di lavoratori, sono passati vent’anni. La scommessa, l’orgoglio, la fatica dei dipendenti che hanno deciso di trasformarsi in imprenditori.

Un nuovo logo e un nome, semplicemente NAG, una nuova linea per la brossura appena inaugurata, e l’entusiasmo rimasto immutato. La cooperativa Nuove Arti Grafiche ha festeggiato con una grande festa davanti alla sede di Spini in via l’Ora del Garda l’anniversario, alla presenza dei soci (presenti e passati) e le loro famiglie. Un evento a cui ha partecipato anche la presidente della Cooperazione Trentina Marina Mattarei.“In questi vent’anni sono passate tante persone da qui, soci, collaboratori, clienti e fornitori, tanti rapporti che si sono instaurati, tanti progetti pensati, costruiti e portati a termine, momenti felici e momenti difficili, che fanno di un'azienda, della nostra azienda, un qualcosa di più che semplici numeri e macchinari”, ha detto il presidente Michele Banal.Tra i più convinti “motivatori” della cooperativa padre Remo Frismon, fratello pavoniano, è stato assoluto protagonista nel promuoverne la nascita ed accompagnarne per un lungo tratto il percorso.È stato il primo presidente e direttore della cooperativa. Dopo di lui, Giorgio Parzian, Bruno Puel e l’attuale, Michele Banal. Direttore è Giorgio Milani, che coordina l’attività di 23 dipendenti, di cui ben 20 soci della cooperativa (12 lavoratori e 8 sovventori).

La storiaLa cooperativa NAG è nata in seno agli “Artigianelli”, all’indomani della decisione dell’Istituto Pavoniano di chiudere l’attività della tipografia che era annessa alla scuola di grafica. Due aziende erano interessate a rilevare i dipendenti, ma non i macchinari. E così, dopo i primi giorni di smarrimento, la decisione: fondare una cooperativa per non disperdere il patrimonio di credibilità, relazioni ed esperienza accumulato fino a quel momento.“Non è stato facile – ricorda oggi Banal – ma il primo settembre 1999 eravamo già dal notaio per l’atto di fondazione. Abbiamo continuato la nostra attività quotidiana, ma con la consapevolezza che tutto dipendeva esclusivamente da noi. Non più “solo” dipendenti, eravamo diventati degli imprenditori”. Tante le sfide e i progetti che le Nuove Arti Grafiche hanno affrontato in questi vent’anni: l’acquisto e la ristrutturazione del capannone, nella ex Nones a Spini di Gardolo, l’acquisto di una macchina da stampa 5 colori e di una cellofanatrice per spedizioni, l'installazione di pannelli fotovoltaici e infine la linea di brossura installata proprio nei giorni della festa.Il direttore Milani è stato tra i fondatori: “Siamo riusciti a tenere in piedi l’azienda. La cooperativa è simile ad una famiglia, l’importante è stare uniti. Il timore di non farcela, i problemi quotidiani, in cooperativa vengono diluiti e le idee invece si moltiplicano”.

34

2 minuti

storia cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

35

di Walter Liber

35

Alcuni momenti della festa, con il nuovo macchinario e all’ingresso, da destra, il presidente di NAG Michele Banal, la presidente della Federazione Marina Mattarei e il direttore di NAG Giorgio Milani.

Page 38: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

36

CEdIs: 115 anni di energia per il territorio

Centoquindici anni di energia per il territorio. Dal 1904, quando venne scoccata la scintilla iniziale del Consorzio Elettrico di Storo.“Sono i primi del Novecento quando – ha ricordato il presidente Giorgio Rossi – un coraggioso gruppo di pionieri guarda ai salti d’acqua del torrente Palvico e sogna di portare la luce elettrica anche a Storo. Comitato promotore formato da don Giacomo Regensburger, padre della Cooperazione Storese, Bernardo Bernardi, Ermenegildo Scaglia, Luigi Baratella, Pietro Grassi Oe e Giuseppe Giovanelli”.“Nel mese di febbraio del 1904 viene fondato il Consorzio e bandito un concorso per una piccola centrale sul Palvico – ha aggiunto Rossi –. In aprile viene scelto il progetto e ordinata la centrale. Otto mesi dopo, il primo gennaio 1905, la luce elettrica illumina le strade di Storo. Poco tempo dopo la luce arriva anche a Darzo, Lodrone, Bondone e Baitoni che avevano aderito alla fondazione del Consorzio. Successivamente a Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto fino a Bezzecca”.Tradizione e innovazione viaggiano parallelamente.

“Un secolo dopo, e siamo a inizio millennio – ha proseguito Rossi – il Consorzio anticipa i tempi di almeno quindici anni portando Internet veloce mediante una rete in fibra ottica posata lungo le condutture elettriche, progressivamente estesa a tutti i paesi e anche alle case sparse”.“Recentemente è

successo qualcosa che ci consente di guardare al futuro con maggiore serenità”, ha concluso Rossi. Infatti, lo scorso dicembre l’Unione Europea ha emanato una delibera sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili. La delibera definisce e promuove l’istituzione delle Comunità di energia rinnovabile che possono produrre, consumare, immagazzinare, scambiare e vendere energia. Il Consorzio Elettrico di Storo potrà diventare precursore del futuro. Come le altre cooperative elettriche storiche, di fatto è già una Comunità energetica, produttrice di energia elettrica da fonti rinnovabili, destinata al consumo dei propri soci.Al 115esimo di fondazione del Cedis hanno partecipato la presidente della Federazione, Marina Mattarei, e il vicepresidente Walter Facchinelli. “Una presenza per condividere il raggiungimento di questo traguardo – ha osservato la presidente – e guardare al futuro rispetto a uno strumento, come quello della cooperazione, che offre la possibilità di rispondere alle sfide che abbiamo davanti”.

Alcune immagini della serata per i 110 anni del Cedis. Da sinistra Mattarei, Tonina e Facchinelli. A destra Giorgio Rossi, presidente del Cedis.

3736cULTURA storiaCOOPERAZIONE TRENTINA

2 minuti

37

di Diego Nart

Il presidente Giorgio Rossi: “Possiamo essere orgogliosi del passato del Consorzio, soddisfatti del presente e fiduciosi nel futuro”.

Page 39: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

37

Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

L’estate ha confermato con chiarezza che il clima è già cambiato. I temporali monsonici anche sulla nostra provincia e le temperature con picchi finora impensabili. Ma noi, cosa possiamo farci? Sicuramente sono i governi a dover prendere decisioni che riducano drasticamente le emissioni di gas clima­alteranti, ma dato che, come diceva Padre Alex Zanotelli già vent’anni fa, “votiamo ogni volta che apriamo il portafoglio”, sono i consumatori i primi a dover e poter indirizzare l’economia.Ecco quindi che la XV edizione di “Fa’ la Cosa Giusta! Trento”, che cade nell’anniversario più che mai significativo della tempesta Vaia, diventa quest’anno un’occasione ancora più importante per conoscere migliaia di proposte che permettono concretamente di abbassare il proprio impatto sull’ambiente. Dall’agricoltura biologica ai prodotti ecocompatibili per la casa e la persona, dalle proposte di risparmio energetico a quelle di turismo dolce, dalle energie alternative alla mobilità sostenibile, i visitatori della fiera potranno trovare davvero tutto quello che serve nella vita di tutti i giorni, e incontrare molte realtà della cooperazione trentina, fra cui le cooperative Samuele, GSH, Car Sharing, Punto d’Incontro, Girasole. Numerose altre cooperative, da altre parti d’Italia, saranno invece presenti all’interno di una delle novità 2019, il progetto “Economie Carcerarie” che riserverà una sezione espositiva proprio alle coop che producono in carcere, installerà nella zona ristorazione la “cella in piazza”, con annesse attività di sensibilizzazione sulla condizione carceraria, e organizzerà un incontro dedicato alle imprese locali per ragionare sulla necessità di accogliere e reintegrare le persone che hanno vissuto l’esperienza del carcere.Vista l’urgenza, ormai condivisa a livello internazionale, di “cambiare rotta”, quelli dell’associazione Trentino Arcobaleno, anche quest’anno dietro le quinte della manifestazione, hanno pensato che mai come ora è importante che a conoscere “Fa’ la Cosa Giusta! Trento”, dal 18 al 20 ottobre, vengano anche persone che non ci hanno mai messo piede. Così, per la prima volta, viene organizzato un percorso di avvicinamento alla fiera, che proverà a incontrare pubblici nuovi, andando a cercarli nei bar della città di Trento, ma non solo.“Gusti Giusti” proporrà riflessioni anche impegnative, ma partendo dalle cose belle della vita, come il bere e il mangiare, coniugati secondo i principi della sostenibilità. In ogni incontro saranno proposti aperitivi e piatti realizzati con i prodotti dell'Economia Solidale Trentina, accompagnati da suggestioni in forme diverse, presentate da varie realtà del tessuto sociale trentino.Per info e iscrizioni: www.trentinoarcobaleno.it ­ pagina FB FaLaCosaGiustaTrento ­ [email protected].

37 buone prassi cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

36 37

2.30 minuti

Alcune immagini degli stand dell’edizione 2018.

Torna ‘Fa’ la Cosa Giusta!’ dal 18 al 20 ottobre a Trento Expo, la Fiera che insegna a scegliere con consapevolezza. Tanti laboratori, ristorazione e attività per bambini.

Page 40: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

38

mediocredito nuova pubblicità redazionale pubblicità

3938REDAZIONALECOOPERAZIONE TRENTINA

in attesaAgevoliamo progetti di welfare del territorio

Siamo advisor e arranger per le emissioni di minibond

Sosteniamo lo sviluppo con credito a medio-lungo termine

www.mediocredito.it

Foto

teca

Tre

nti

no

Svi

lup

po

S.p

.a.

Diamo consulenza per la quotazione in Borsa su Aim Italia

Operiamo nella finanza di progetto e nel partenariato pubblico-privato

più che una banca

Page 41: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

39

Itinerando, quando sport e cultura generano inclusione

39 buone prassi cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

2.30 minuti

Nove itinerari tra Besenello, Volano e Terragnolo per conoscersi e fare comunità. Un’iniziativa che sarà ripetuta anche in autunno.

Alcune immagini degli itinerari.

Ha superato le aspettative in termini di partecipazione, unendo meravigliosamente cultura, cooperazione, sport e sociale, il progetto ‘Itinerando Vallagarina’ che ha proposto 9 itinerari nei comuni di Besenello, Volano e Terragnolo con l’obbiettivo di promuovere azioni di socialità inclusiva.“Itinerando Vallagarina” è nato nel 2018 sostenuto dal bando “Cultura e sport per il sociale” finanziato dalla Fondazione Caritro, e si è concluso nella primavera del 2019. Queste camminate sono state organizzate con il patrocinio dei tre comuni interessati, il contributo di cooperativa Gruppo 78 e la partecipazione di alcune associazioni locali, due delle quali di giovani. Si sono così create azioni di socialità inclusiva, in un gruppo

eterogeneo fatto di età, identità e bisogni molto diversi. Elemento catalizzatore di queste relazioni sono stati i momenti conviviali organizzati a seguito delle uscite. Tanti i processi che gravitano attorno al progetto e tante le esperienze e le relazioni umane che ne sono derivate. Itinerando è stato luogo di incontro, occasione di scambio, intreccio di conoscenza e passione per il territorio. Come presente, nel giorno conclusivo, è stata consegnata una tela con la stampa di una foto delle varie uscite. La foto inquadra un gruppo di persone con sullo sfondo i paesaggi dei tre paesi riscoperti grazie all’incontro e al cammino comune. Una tela per simboleggiare l’intreccio dei fili di trama e ordito per costruire un tessuto o, analogamente, l’intreccio di tre territori, con il coinvolgimento di amministratori, associazioni e una cooperativa sociale. “Itinerando è stata un’esperienza di coesione sociale, di unione fra comunità e persone – ha detto Roberta Rosi, vicesindaco di Besenello –. È stata occasione di relazione e conoscenza per territori e un’imperdibile possibilità di scambio tra le persone”.“È stato bello –aggiunge Maria

Alessandra Furlini, sindaco di Volano – vedere tanta gente che partecipa e si avvicina ad un mondo un po’ delicato e difficile da affrontare che è quello del disagio mentale”.“Non potevamo di certo fermarci di fronte a questi risultati – racconta Liliana Giuliani, direttrice di Gruppo 78 –. Tra autunno 2019 e primavera 2020 avremo nuovi comuni da scoprire e il piacere di tornare in quelli che ormai sentiamo familiari. L’entusiasmo è forte come la voglia di contaminare nuove persone e nuovi territori”. Per i dettagli sul nuovo programma (che coinvolgerà quest’anno sei paesi invece di tre) si può consultare la pagina Facebook ‘Itinerando Vallagarina’, dove si possono vedere anche i video dell’edizione passata. Buon cammino.

Page 42: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

40

un premio per i giovani cervelliTre borse di studio della Fondazione Cassa Rurale di Trento. Ognuna del valore di dodicimila euro. Tre le aree tematiche: economico­giuridica, tecnico­scientifica e umanistico­artistica.

Diario sentimentale di un giornalistaUn viaggio ironico, delicato e istruttivo: dalla scuola di Montanelli a via Solferino, dal primo articolo per 'La Provincia di Cremona' al 'New York Times', dai libri alla radio, dalla televisione all'attuale direzione di '7­Corriere della Sera'.'Italiani si rimane' (Solferino editore), il nuovo libro di Beppe Severgnini, è approdato sul palcoscenico con la messinscena musicale “Diario sentimentale di un giornalista”. Un viaggio dentro al cambiamento personale, professionale, nazionale e musicale.La serata di inizio ottobre, offerta dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento, è stata ospitata al Teatro Sociale di Trento.

C’è tempo fino al 31 ottobre per presentare alla Fondazione Cassa Rurale di Trento un progetto in possesso dei requisiti richiesti per ché possa essere candidato all’assegnazione di tre borse di studio ognuna del valore di dodicimila euro.All’assegnazione possono concorrere cittadini italiani che abbiano conseguito o conseguano (entro il 30 novembre 2019) diploma di laurea con votazione non inferiore a 105/110.Altri requisiti: al 31 dicembre 2018 non aver compiuto il ventitreesimo anno di età, se in possesso di diploma di laurea triennale o il ventiseiesimo anno di età, se in possesso di diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento o laurea specialistica equivalente o laurea magistrale; essere residenti nel comune di Trento o comuni limitrofi e presentare un progetto di studio di particolare interesse; non usufruire di altre forme di finanziamento o sostegno per lo stesso progetto.La borsa di studio dovrà essere fruita per percorsi di studio avviati entro il 30 giugno 2020. Tre le aree tematiche: economico­giuridica, tecnico­scientifica e umanistico­artistica. I progetti saranno esaminati da un Comitato scientifico.I tre riconoscimenti saranno assegnati (entro il 10

dicembre 2019) a insindacabile giudizio del Consiglio della Fondazione della Cassa Rurale di Trento.Le tre borse saranno attribuite solamente se i progetti presentati saranno giudicati meritevoli. “La Fondazione Cassa Rurale di Trento – viene spiegato dai responsabili – cercando di interpretare al meglio le motivazioni della propria costituzione da parte dell’istituto di credito cooperativo del capoluogo (la Cassa Rurale di Trento), intende dare un’opportunità in più a giovani di talento che, pur impegnati e con grandi capacità, nel nostro Paese non sempre incontrano facilità per far emergere i propri progetti”.Per conoscere nel dettaglio i contenuti del bando e le modalità di partecipazione è sufficiente collegarsi al sito www.fondazionecrtrento.it.

40cULTURA c’è del nuovo COOPERAZIONE TRENTINA

41

2 minuti di Diego Nart

Page 43: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

41

Cooperazione Trentina e Fondazione Pezcoller più vicineFondazione Pezcoller e Coope­razione Trentina sono più vicine. Alla sede della Federazione i due presidenti (Enzo Galligioni per la Fondazione Pezcoller e Marina Mattarei per la Federazione) hanno firmato una lettera di intenti per rafforzare la collaborazione tra i due enti in un settore fondamentale come la ricerca, in particolar modo quella contro il cancro. “La Cooperazione ha tra i suoi principali obiettivi il miglioramento delle condizioni di benessere della popolazione, e la Fondazione Pezcoller, fortemente radicata sul territorio, ha dimostrato nel campo della ricerca scientifica grande capacità di attrarre in Trentino i migliori scienziati attraverso il Premio omonimo e le numerose iniziative di studio e ricerca che si svolgono anche al fuori del Premio. La Cooperazione sarà al fianco della Fondazione per promuovere queste iniziative di altissimo valore sociale” ha commentato la presidente Mattarei.Galligioni ha rin graziato la presi­dente Mattarei per il sostegno della Cooperazione. “Questo accordo – ha aggiunto – ha lo scopo di consolidare una collaborazione già esistente con la Federazione, dare una cornice a questa partecipazione e sviluppare ancor di più la possibilità di ricaduta

e di integrazione tra le attività della Fondazione e la Federazione”.La collaborazione tra i due enti si sostanzierà in iniziative di comune interesse, in particolare nei campi della comunicazione e della forma­zione, utilizzando gli strumenti, le conoscenze e le risorse logistiche o tecniche reciproche.Ricordiamo che la Fondazione Pezcoller, da oltre trent’anni, è inserita nel panorama scientifi­co internazionale della Ricerca sul Cancro, diventando progressiva­mente una realtà tra le più conosciute e rispettate in questo ambito, per la qualità e il prestigio delle proprie attività: il Premio Internazionale alla Ricerca sul Cancro, in collaborazione

con l’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro; i Simposi annuali Pezcoller, occasione di scambio di conoscenze, tra addetti ai lavori e di interazione con i giovani ricercatori, particolarmente trentini; il Premio Europeo riservato ai giovani ricercatori Europei; il supporto alla Ricerca Italiana e Trentina, con Borse di Studio per progetti di ricerca da svolgere in istituzioni Italiane o trentine, organizzate in Collaborazione con la Società Italiana di Cancerologia, o rispettivamente con il CIBIO­ Università di Trento; i seminari Pezcoller e altre iniziative in campo medico.

41 c’è del nuovo cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

2 minuti di Walter Liber e Diego Nart

La stretta di mano tra la presidente della Federazione Marina Mattarei e il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni.

Firmata una lettera di intenti che individua possibili campi di collaborazione nella formazione e comunicazione.

Page 44: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

42

giovani innovatori ci portano a scuola di futuro

42cULTURA c’è del nuovo COOPERAZIONE TRENTINA

43

2 minuti

Avete mai pensato: “ma chi ha deciso che debba essere così? Non si poteva agire diversamente? Questo problema si poteva prevedere?”. Bene! Non siete i soli! Spesso ci si ritrova a discutere di cambiamenti e problemi che oramai sono nel nostro presente e verso i quali si può solo reagire spendendo tempo ed energie per rimediare. Ma, se ci fosse l’opportunità di definire il futuro del movimento cooperativo nel quale essere protagonisti, la cogliereste? Agire anziché reagire. Se la risposta è sì, continuate a leggere!A novembre si apriranno le iscrizioni per partecipare al nuovo progetto della Cooperazione Trentina con l’obiettivo di stimolare i giovani cooperatori e le giovani cooperatrici ad essere i protagonisti.I gruppi di lavoro durante i primi mesi del 2020 applicheranno la teoria dell’Anticipazione e dei Futures Studies utilizzando i “Tre Orizzonti” (3H). Definiranno possibili strategie di sviluppo sperimentando i 3 ruoli fondamentali per la gestione di un’organizzazione: Manager, Imprenditore e Visionario.L’innovazione del pensiero prospettico permetterà loro di costruire una strategia pro­attiva per anticipare e controllare i cambiamenti e le necessità crescenti o latenti. Tutto il percorso svolto dai giovani si concluderà con un evento finale (indicativamente in aprile), in cui avrà luogo la condivisione con gli amministratori senior della Cooperazione Trentina della visione strategica costruita. In questo modo si potrà vedere l’effettiva collaborazione tra innovazione, propositività ed esperienza, al fine di definire nuove linee strategiche. Lo svolgimento di questo progetto è reso possibile dal finanziamento della Federazione che a gennaio 2019 ha dato il via alla borsa di studio intitolata a Katia Tenni, stimata professionista del mondo cooperativo prematuramente scomparsa, con l’obiettivo di accrescere la partecipazione dei giovani nei diversi settori del movimento cooperativo trentino. La borsa di studio è stata assegnata a Ilaria Rinaldi che ha proposto l’utilizzo del metodo dei “Tre Orizzonti”. La giovane professionista trentina, laureata in Giurisprudenza con un master internazionale in Policy Advisor & Project Consultant e con un master di II livello in Previsione Sociale, si occupa di project design e management.Nei prossimi mesi vi terremo aggiornati sull’andamento dei lavori di preparazione e le modalità di iscrizione nel frattempo “spargete la voce” e… #staytuned!Per info: tutor aziendale Simonetta Fedrizzi (0461 898672 [email protected])

La dottoressa Ilaria Rinaldi ha vinto la prima borsa di studio

indetta dalla Federazione in memoria di Katia Tenni.

Ecco il contenuto del progetto che svilupperà Ilaria Rinaldi grazie alla Borsa di studio in memoria di Katia Tenni promossa dalla Federazione in collaborazione con le associazioni Donne e Giovani.

Page 45: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

43

Vendemmia smartLa Fondazione Bruno Kessler al fianco di Cavit e degli agricoltori trentini con un sistema predittivo di intelligenza artificiale che indica il grado di maturazione ottimale del grappolo.

La vendemmia 2019 in Trentino è stata caratterizzata da una novità.La stagione dedicata alla raccolta dei grappoli destinati a trasformarsi in pregiato nettare di bacco, si è avvalsa della tecnologia sviluppata dalla Fondazione Bruno Kessler che ha dato un contributo importante agli operatori impegnati tra i filari.Il progetto  Fruitipy  – idea nata nell’estate 2016 all’interno di WebValley  – dopo un periodo di sperimentazione sul campo, ha supportato i tecnici agronomi ed enologi di Cavit nelle operazioni di analisi e raccolta.Fruitipy è un  sistema predittivo di intelligenza artificiale capace, grazie all’utilizzo di speciali  spettrometri portatili, di effettuare direttamente in vigneto le analisi che

normalmente vengono effettuate in laboratorio,  rilevando in tempo reale sia il livello degli zuccheri sia la presenza di componenti acide  semplicemente puntando i sensori sui grappoli. In questo modo si riesce quindi a rendere  sempre più precisa la definizione del momento ottimale in cui effettuare la vendemmia  per ogni vigneto, riuscendo a  velocizzare e moltiplicare i processi di analisi con modalità assolutamente non invasive rispetto alle tradizionali procedure, che prevedono il taglio di campioni dalle viti e il loro successivo invio in laboratorio.Il sistema sviluppato dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler consente inoltre, a partire da fotografie e filmati dei vigneti

realizzati via smartphone con una apposita app, di  stabilire con altissimo livello di precisione la quantità di uva in ogni pianta, stimando quindi con anticipo i volumi di vendemmia di ogni zona.Fruitipy è solo uno dei progetti avviati dalla  Fondazione Bruno Kessler nell’ambito dell’agricoltura, e dimostra come già oggi l’uso dei big data e dell’intelligenza artificiale – a supporto del lavoro dell’uomo, che resta sempre centrale in ogni processo – può entrare nei processi di produzione agricola con l’obiettivo di ridurre i costi, aumentare i risultati economici e soprattutto garantire standard di qualità competitivi. 

43 c’è del nuovo cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

2 minuti

Page 46: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

44

La vita delle imprese è un labirinto intricato di opportunità e imprevisti.

Cooperfidi è il partner affidabile e solido che sa affiancarle nei momenti

crucial i e aiutarle a perseguire una crescita sana. • www.cooperfidi.it

Più Cooperfidi, più impresa.

Meno rischi, più credito.

Più credito, più sviluppo.

Più fondi, più scelta.

Più consulenza, più crescita.

Più contributi, più opportunità.

Può erogare finanziamenti diretti.

È ente di garanzia nella gestione delle domande e nell’erogazione

di contributi della Provincia Autonoma di Trento.

Cooperfidi facilita l’accesso al credito e fornisce

garanzie ai suoi soci, che possono essere:

Fornisce gratuitamente supporto qualificato,

forte di un’impareggiabile conoscenza del territorio.

Offre vantaggi derivanti dall’utilizzo di Fondi

come il Fondo Immobiliare finanziato dalla PAT.

società cooperative trentine

aziende, consorzi, società, associazioni o enti agricoli

con una sede operativa nella Provincia di Trento

1

4

5

2

3

45

Page 47: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

45

A Chizzola il social housing è di casa

45 c’è del nuovo cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

2 minuti di Diego Nart

Alcune immagini dell’immobile in legno di Chizzola realizzato dal Cla.

Qui si stanno realizzando tredici unità abitative. La consegna prevista nell’estate del 2020.

Proseguono a ritmo sostenuto i lavori commissionati al Consorzio Lavoro Ambiente per la costruzione di tredici alloggi nel paese di Chizzola, frazione del Comune di Ala.La costruzione dei due edifici residenziali, affidata dal Fondo Housing Sociale Trentino a Cla, si implementa con un nuovo importante tassello: quello della realizzazione di una delle due strutture in legno.Cla ha sede in Lung’Adige San Nicolò a Trento ed è guidato dal presidente Germano Preghenella e dal direttore Lino Orler.Dopo la realizzazione delle fondazioni e dei garage interrati, gli edifici progettati da Sts Trentino engineering, adottando i protocolli Arca e Gbc Home, hanno cominciato a prendere slancio verso l’alto grazie a una struttura leggera ed ecosostenibile.La struttura dell’edificio si sviluppa su tre piani fuoriterra a pareti portanti realizzate con pannelli in Clt xlam di abete. Clt xlam è l’acronimo “del pannello di legno massiccio a strati incrociati – spiegano i tecnici –. È versatile, sicuro, innovativo. Sostanzialmente è formato o contraddistinto da più strati di tavole e rappresentano un prodotto e una scelta moderna del costruire”.I solai intermedi che dividono i due livelli sono anch’essi realizzati con pannelli in xlam come i vani scala. I balconi sono compiuti con una orditura di travetti in legno lamellare di larice. La copertura dell’edificio è a due falde sulle quali si aprono abbaini, la cui struttura portante è realizzata con travi e travetti in legno lamellare di abete. Dettagli importanti per capire la cura e la qualità che caratterizzano questa nuova realizzazione. Direzione lavori di Sts trentino engineering all’ingegner Luca Masini.Il montaggio della struttura adiacente si è concluso a inizio ottobre rispettando i tempi della tabella di marcia che era stata programmata dai responsabili del progetto. Fine lavori prevista per l’estate 2020 quando sarà tempo di inaugurare ufficialmente la struttura e consegnare le chiavi del “proprio nido” a chi andrà a vivere in queste unità abitative destinate a rispondere e risolvere in maniera concreta il problema casa di tante persone come si è già registrato in altre zone del Trentino. Ultime in ordine di tempo: via Maccani a Trento e Tierno di Mori. Ed è già pronto il prossimo progetto.

Page 48: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

46

Educazione, inclusione e sostenibilitàSono le tre dimensioni della cooperazione sociale su cui vuole ragionare la rassegna culturale ‘Impresa sociale al cubo’ in programma dal 6 al 14 novembre.

46cULTURA c’è del nuovo COOPERAZIONE TRENTINA

47

2 minuti di Silvia De Vogli

Si svolgerà dal 6 al 14 novembre la terza edizione di ‘Impresa sociale al cubo’, la rassegna di eventi culturali organizzata dal consorzio Consolida per condividere con gli altri attori del territorio, le proposte di innovazione dei servizi e le progettualità maturate dalle cooperative sociali.Il nome della manifestazione vuole evidenziare in modo particolare le tre dimensioni – educazione, inclusione e sostenibilità – che è chiamata ad assumere oggi l’impresa sociale oggi.La rassegna si aprirà il 6 novembre con un seminario dedicato alla valutazione d’impatto, in cui Euricse presenterà gli esiti del secondo anno di applicazione del modello ImpAct sulle cooperative socie con un

approfondimento sulla rilevazione della soddisfazione dei lavoratori svantaggiati delle cooperative di inserimento lavorativo e degli utenti e familiari delle cooperative che erogano servizi educativi e socio­assistenziali.Il giorno dopo, nel seminario organizzato in collaborazione con Agenzia del Lavoro, si discuterà insieme al presidente Riccardo Salomone, di modelli organizzativi e figure professionali per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e fragili, in particolare rispetto all’intervento 18 del Documento di politica del lavoro in Trentino.Venerdì 8 e sabato 9 due appun­tamenti sulla disabilità: nel primo Michele Marangi, professore del­

l’Università cattolica di Milano, il­lustrerà le linee guida per una comunicazione rispettosa dei diritti delle persone con disabilità, frutto del laboratorio Est&tica realizzato da Consolida con l’Ordine dei giornalisti e la collaborazione di Fondazione Franco Demarchi. Sabato 9, invece, al Muse il tema sarà quello dell’abitare inclusivo con la presentazione del modello di servizio, elaborato con la supervisione di Euricse, sulla base dei progetti sperimentali curati dalle cooperative del gruppo Abitare il futuro.La settimana successiva Consolida insieme alla fondazione Caritro proporrà un seminario per riflettere sul ruolo che le Fondazioni possono svolgere per lo sviluppo sociale e culturale del territorio e, attraverso la presentazione di modelli ed esperienze diverse anche extra territoriali, capire le possibili sinergie che si possono creare con le altre organizzazioni del Terzo Settore in una logica di co­progettazione.La rassegna si chiuderà giovedì 14 novembre con la presentazione del libro “Conversazioni dell’educare” che ripercorre i temi delle dieci edizioni del festival EDUCA insieme ad alcuni di massimi esperti italiani, tra i quali Alberto Pellai e Paola Venuti, ospiti dell’incontro.

Page 49: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

47

Per l’innovazione delle coop sociali

Alcuni esempi di attività delle cooperative sociali che offrono lavoro a persone svantaggiate. A Trento in estate il sesto meeting

del progetto europeo Inno­Wise, cha ha tra i propri partner la Federazione, e due appuntamenti di formazione. Fornite alle cooperative coinvolte le competenze informatiche necessarie all’utilizzo di piattaforme e gli strumenti base della comunicazione.Tra giugno e settembre il Trentino ha ospitato una serie di appuntamenti del progetto europeo Inno­Wises, che ha come obiettivo quello di sostenere lo sviluppo delle imprese sociali che offrono posti di lavoro qualificati a persone svantaggiate (in Italia sono le cooperative sociali di tipo B). Alla prima fase di ricognizione dei fabbisogni e delle percezioni delle diverse realtà territoriali, ha fatto seguito uno stadio più propriamente operativo.Il 17 giugno, organizzato dalla Provincia di Trento e dalla Fondazione Politecnico di Milano, si è tenuto il sesto meeting del progetto, che ha avuto come oggetto la pianificazione della fase di testing della piattaforma Mooc (un innovativo format di formazione on line strutturato con lezioni video, letture ed attività pratiche) e della fase di formazione diretta degli operatori del sistema. Lo scopo di questi momenti è quello di dotare i manager e i dipendenti delle imprese sociali di adeguate competenze per comprendere e usare le nuove tecnologie introdotte con la piattaforma di progetto, per contribuire a rendere le cooperative sociali trentine all’altezza delle sfide imposte dallo sviluppo tecnologico, organizzativo e produttivo.Hanno partecipato al meeting, oltre alla Federazione e a Consolida, otto cooperative sociali trentine (Le Coste, Alpi, Kinè, Lavoro, Aurora, Oasi Tandem, Venature, Chindet), che hanno dato la propria disponibilità ad essere coinvolte nell’azione pilota di sperimentazione della piattaforma informatica e alla fase di formazione.

All’incontro erano presenti anche i rappresentanti di imprese sociali dei paesi partner di progetto. È stata un’occasione per valorizzare lo scambio di esperienze e i contatti tra addetti ai lavori. Il percorso formativo è continuato a settembre, articolato in due blocchi: il primo, dal titolo “Le nuove tecnologie e l’impatto sulle organizzazioni”, includeva due seminari (4 e 10 settembre), che si sono tenuti a Trento presso la sede di Tsm. L’obiettivo era quello di dotare le cooperative delle competenze informatiche necessarie all’utilizzo di piattaforme e di fornire loro gli strumenti base della comunicazione.“Identità e impatto sociale. Come riposizionare le imprese sociali” è, invece, il titolo del secondo blocco formativo, con focus il valore complessivo dell’impresa sociale. Impresa sociale che, per avere successo, deve trovare il giusto equilibrio tra dimensione economica, sostegno delle persone fragili, creazione di comunità e rafforzamento delle reti fiduciarie.

47

47

online2 minuti

finestra sul mondo cULTURACOOPERAZIONE TRENTINA

Page 50: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

48

Il dono al sait di giobatta Tomasiper festeggiare i suoi 80 anni

48LA PORTA APERTA COOPERAZIONE TRENTINA

di Franco de Battaglia2 minuti Giovanni Battista Tomasi con il presidente del Sait Roberto Simoni (a destra)

e con il direttore Luca Picciarelli.

Non è frequente che un pensionato chieda, come regalo per i suoi 80 anni (un traguardo importante, ed anche “simbolo” di una vita,) di poter visitare il suo vecchio luogo di lavoro per scoprirne le novità e le diversità. Ma è stato questo il desiderio di Giovanni Battista Tomasi, che lo scorso 10 settembre è stato al Sait, all'Interporto, nella nuova grande sede del consorzio dove a riceverlo c’erano il presidente Roberto Simoni e il direttore generale Luca P icciarelli.Già commesso­venditore del settore alimentare all’ingrosso, Giobatta Tomasi (la rivista Cooperazione Trentina gli ha dedicato un ritratto­racconto nel giugno 2015) non aveva mai visto la nuova sede e l’ha giudicata tale da “meritare proprio” una visita. Naturalmente, con il presidente e il direttore i discorsi si sono soffermati, oltre che sulle prospettive di un Sait rinnovato e rilanciato, sui ricordi passati, posto che Tomasi ha vissuto in prima persona tutti i passaggi anche diffi cili del consorzio. Assunto nel 1953 a 14 anni (iniziava presto allora la “scuola”, del lavoro) Tomasi ricorda ancora i trasporti affi dati a grandi carri trainati da cavalli sui quali venivano caricati i grossi sacchi di juta pieni di zucchero dal peso di un quintale, o i fusti di olio di semi che pesavano ancora di più, “con tutte le merci allestite con cura, a mano e senza altri mezzi”. Poi nel 1966 il “colpo” che poteva risultare mortale, con la sede (allora in via Segantini) sommersa dalle acque dell’Adige che era straripato in seguito all’inondazione del 5 novembre, con tutta la merce nei magazzini ricoperta da uno strato di fango melmoso e oleoso. Le scorte erano da gettare, tutto da ricostruire. Sembrava la fi ne e invece il Sait rinacque (nella nuova sede di via Maccani, fi no al trasferimento all’Interporto) e la Cooperazione si rafforzò. Ma questi non sono capitoli di un “te ricòrdet” sui vecchi tempi, quanto una grande lezione cooperativa che l’indomito Giobatta ha voluto essere lui a “regalare” al Sait, andando a visitarlo. Per suggerire che la Cooperazione ha sì bisogno di tecnici, dirigenti e manager capaci, ma vive, contro tutti quelli che vorrebbero alluvionarla nella melma, per l’affetto dei suoi soci, per la partecipazione dei clienti e per la fedeltà dei suoi dipendenti. È stato un dono fatto da Tomasi al Sait nel giorno del suo compleanno questo messaggio, quasi in cambio della medaglia di benemerenza ricevuta col pensionamento tanti anni fa. Per dire che il vero patrimonio che regge la Cooperazione resta il senso di appartenenza di chi vi lavora e di chi la vive. È questa la vera forza cooperativa: volerle bene.

Page 51: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

COPERTINA 3

48Collezione 2020

Perché regalare un’agenda?Perché non fare un regalo più originalee moderno?Perché è in un’agenda che abbiamoannotato i nostri primi appuntamenti,le nostre idee ed i nostri primi progettied è in essa che continuiamo a farlo.Perché per noi l’Agenda è sinonimo di“vita, crescita, fantasia, creatività”.

Richiedete i cataloghi al nostro agentedi zona o telefonando al n. 0425 651111

“vita, crescita, fantasia, creatività”.

Page 52: COOPERAZIONE TRENTINA · 35 I primi vent'anni Nuove Arti grafi che 36 Cedis: 115 anni di energia per il territorio Buone prassi 37 Come abbassare il nostro impatto sull’ambiente

COPERTINA4