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Convegno: La valutazione degli apprendimenti per gli apprendimenti Firenze, 9 ottobre 2010 DIFFICOLTÀ NELLA SCELTA DEI TESTI DI VERIFICA a c. di M. C. Baragli, D. Nesi, M. Ramella

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Convegno: La valutazione degli apprendimenti per gli apprendimenti

Firenze, 9 ottobre 2010

DIFFICOLTÀ NELLA SCELTA DEI TESTI DI

VERIFICA

a c. di M. C. Baragli, D. Nesi, M. Ramella

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È opportuno riferirsi al

quadro operativo delle prove Invalsi dove

sono esplicitati i criteri di scelta dei brani

che sono utilizzati per testare le capacità

di lettura e comprensione.

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Testi continui con le seguenti caratteristiche:

testi o porzioni di testo completi (autonomi e autosufficienti)

di lunghezza media non troppo usuali nel caso di testi letterari d’ autore, di scrittori italiani testi con ricchezza lessicale, di forma ricca che pongono

riflessioni interessanti ed attuali testi che pongono questioni generalmente accettabili testi con dimensione linguistica storicamente più vicina

all’esperienza degli alunni, che permettano la decodifica del lessico

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Inoltre, l’Invalsi indica nel Quadro di riferimento

che la padronanza linguistica, testata dalle prove,

è riferibile alla COMPETENZA DI LETTURA intesa

come:

• competenza testuale (comprensione,

interpretazione e valutazione del testo scritto)

competenza lessicale

competenza grammaticale.

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Per competenza testuale si intende la capacità di individuare l’insieme delle informazioni che il testo veicola e il modo in cui queste informazioni sono veicolate. Questo comporta:

conoscenza dei fenomeni di coesione testuale (connettivi,

titolazione, scansione in paragrafi, coesivi, rilievi grafici)

conoscenza delle modalità nella coerenza testuale

(successione delle informazioni, gerarchia delle informazioni,

legami logico- semantici tra frasi, informazioni principali e

secondarie …)

abilità nel cogliere inferenze

riconoscimento del registro linguistico

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Per competenza grammaticale s’intende:

la padronanza delle regole grafiche, interpuntive, delle

strutture morfosintattiche (verbale, pronominale)

le parti del discorso

le principali funzioni sintattiche

I rapporti logico-semantici tra sintagmi

I valori sintattici e prosodici della punteggiatura

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Per competenza lessicale si intende l’abilità di:

individuare la particolare accezione di significato di un vocabolo che è pertinente in un determinato contesto e le relazioni di significato tra vocaboli

la particolare accezione di significato pertinente al contesto

formulare ipotesi sul possibile significato di vocaboli non noti a partire dal contesto

individuare legami semantici e morfologici tra vocaboli nel testo

Individuare i diversi campi semantici del testo e la loro relazione

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Dato questo quadro, ci siamo chiesti quali siano i requisiti

che devono possedere i testi su cui lavoriamo, che noi

chiamiamo “di appoggio”, per raggiungere le competenze

che un testo di verifica finale richiede.

I testi di appoggio sono quelli che rimandano alle attività

svolte in classe, appositamente selezionati per la formazione

linguistica, dal libro di testo e non, che devono essere vari e

possono anche non contemplare globalmente tutti i processi

di lettura.

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I testi di verifica, al contrario, devono attivare

tutte le sottocompetenze della padronanza

linguistica: da ciò deriva la difficoltà della scelta.

Di conseguenza, è opportuno, anche nel lavoro

curricolare, orientare la nostra scelta su brani o parti di

brani che stimolino la capacità di leggere, oltre il livello

referenziale, in modo speciale, quello inferenziale

ed interpretativo.

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Questo non vuol dire lavorare in funzione delle prove Invalsi, ma preparare i bambini

ad affrontarle con l’adeguata strumentazione.

Perciò ci dobbiamo porre il problema di come

scegliere un testo di verifica che abbia un

contenuto “denso e di qualità”e una forma

“adatta ai bambini”, come indicato dall’Invalsi.

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LINGUAGGIO

TESTO FORMA referenziale inferenziale interpretativoSTRUTTUR

A TESTUALE

1 ALBERI di Scipio Slataper descrittiva manca manca autobiografico

limitata per l’uso della prova

2FUNGHI

di I. CalvinoEquilibrato e

narrativosemplice

molto complesso e ricco

ricco di spunti di riflessione

chiara ed organica, scarso

l’intreccio

3 CHICHIBIO E LA GRUdi Boccaccio

difficile, desueta, molti incisi e dialoghi

completa, ma vasta

difficile fare inferenze

ricchezza interpretativa

un po’ troppo articolato

4IL CUCCIOLO

di Klara Karunkovadiscorsiva e in prima persona, no dialoghi

chiaro, ma lungo tutto esplicitonon costruttivo

se non per contrasto

faticosa per la lunghezza

5 IL SOGNO PIŬ NTERESSANTE

di Vittorio Imbrianinarrativa semplice chiara tutto esplicito Non stimolante

chiara ed evidente

6 ADOTTARE UN’OCHETTAdi Konrad Lopez descrittiva piano esplicito non stimolante senza intreccio

7CAPRICCI DI BIMBO

di Dino Buzzati

solo discorsiva, in terza persona, mancano i

dialoghi

completamente referenziale

assenteriferibile

all’autobiografiaassente

8

I DUE VECCHIdi Lev Tolstoj Descrittiva piatto Non esplicito

Limitato ad una problematica ( la

vecchiaia),autobiografica

Noiosa, seppur valida

9 IL CAMMELLOdi Anselmo Roveda discorsiva

esplicito e semplice

assente non stimolantechiara ed evidente

10 LA QUAGLIAdi Ivan Sergeevič

Turgenv

equilibrata fra descrizione e dialoghi

chiaroricco ed

interessantestimolante ben strutturato

11 LA BETULLArid. e adatt.

N. Artjuchov

equilibrato tra narrazione e descrizione, con dialogo prevalente

chiaraRicca ed

interessantestimolante ben strutturata

12 L’ANTIFURTOdi Carlo Manzoni equilibrata complesso

interessante ed intrigante

molto stimolante ben costruito

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ALBERIALBERIdi di

Scipio Slataper, Scipio Slataper, Il mio carso Il mio carso

Il mio giardino era pieno di alberi. C’era un ippocastano rosso con due rami a forca che per

salire bisognava metterci dentro il piede, e poi non potendolo più levare ci lasciavo la scarpa.

Dall’ultima vetta vedevo i coppi rossi della nostra casa, pieni di sole e di passeri. C’era una specie

di abete, vecchissimo, su cui s’arrampicava una glicine grossa come un serpente boa, rugosa

scannellata, torta che serviva magnificamente per le salite precipitose quando si giocava a

‘sconderse. Io mi nascondevo spesso su un vecchio cipresso ricco di cantucci folti e di cespugli, e

in primavera, mi divertivo a ciucciare la ciocca di glicine che mi batteva fresca sugli occhi come

un grappolo d’uva. Il fiore del glicine ha un sapore dolciastro - amarognolo, strano, di foglie di

pesco e un poco come d’etere.

E c’era anche, accosto al muro della strada, un tasso che scortecciavo facilmente a larghi brani

per vederlo più pulito e più rossiccio. Aveva, al terzo piano, due rami come un letto, e lì dormivo

qualche dopopranzo.

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Il cammello che sapeva leggere

Si raccontava un tempo e si racconta ancora oggi...che un sultano decise che il suo cammello doveva imparare a leggere, e ordinò quindi di trovare un buon istitutore.I consiglieri del sultano si misero a cercarlo, ma tutti gli istitutori del paese si rifiutavano di insegnare a leggere a un cammello, certi dell’insuccesso e timorosi per la loro sorte.Un giorno, però, un tale venuto da lontano si presentò dal sultano e disse:-Se mi pagherai mille piastre al mese, oltre a vitto e bevande, insegnerò a leggere al tuo cammello. Tieni conto che durante l’istruzione un cammello deve mangiare zucchero e mandorle, mica crusca e paglia !-Il sultano fu contento di aver finalmente trovato un istruttore per il suo cammello.Il tale venuto da lontano ripartì con il cammello e iniziò a ricevere denaro e cibo prelibato per sé e per il suo scolaro a quattro zampe.Un giorno, a casa di quel tale venuto da lontano si presentò un amico e gli chiese:-Di cosa ti occupi ora?-.Il tale rispose:-Insegno a leggere a un cammello e per questo lavoro ricevo molto denaro dal sultano.-. L’amico si stupì molto e disse:-Ma un cammello non imparerà mai a leggere!-.Il tale si limitò a rispondere:-In qualche modo sistemerò la cosa, del resto con il sultano ho stipulato un contratto per tre anni. Nel frattempo o morirà il sultano o creperà il cammello oppure può darsi che giunga la fine per me-Il tale ebbe ragione. Poco tempo dopo il cammello morì:del resto una dieta a base di zucchero e mandorle non è molto sana.Quando il sultano apprese la notizia, mandò a chiamare il tale che era venuto da lontano e gli domandò:-E’ vero dunque che il mio cammello è morto?-.Il tale rispose costernato:- Purtroppo è la verità.-Il sultano chiese ancora:-Ma aveva almeno imparato a leggere?-.Il tale non esitò e disse:-Certo,il vostro cammello, sultano, si applicava con impegno e leggeva ormai fluentemente ed è un peccato che la morte abbia interrotto la nostra attività.-Il sultano ordinò allora di avvolgere il cammello in vesti d’oro e d’argento. E di dargli sepoltura nella più ricca delle tombe. Tratto da: A. Roveda , Il cammello che sapeva leggere Fiabe e racconti popolari del Mediterraneo

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STRUTTURA TESTUALE

LA GRANDE BETULLA L’ANTIFURTO

CONTENUTO

- Il contenuto del brano evidenzia le caratteristiche della significatività e delle tematiche familiari ai bambini, già esposte nel Quadro Invalsi. Il testo riguarda un comportamento negativo per la pericolosità di certe scelte, compiute senza un confronto/approvazione dell’adulto.

- Può essere interessante la varietà del punto di vista fra il bambino e l’autore adulto, nonché la scelta di uno snodo importante in un percorso di crescita nell’infanzia, snodo che ha la carica simbolica della prova e del suo superamento.

- Le tematiche della fiducia e della scoperta del mondo sono sempre di grande attualità. In questo caso si presentano in una veste diversa che ripropone l’alone poetico dell’amore materno.

- Il brano può essere utilizzato come testo di appoggio per riflettere su comportamenti non rispettosi della sicurezza.

- Il testo richiede di operare un numero di inferenze minore rispetto all’altro. Anche se abbastanza esplicito, il testo è molto evocativo (livello inferenziale)

- Appartiene al genere umoristico che può generare ilarità.

- Stuzzica l’intelligenza, stimolando il ragionamento.

- Il testo contiene colpi di scena ed imprevisti con un intreccio interessante ed articolato.

- L’equivoco è basilare nel tenere desta l’attenzione del lettore e nella risoluzione della storia.

-Interessante è lo scambio dei ruoli e la funzione corale della gente.

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FORMA

- Struttura narrativa articolata, mossa, con alternanza di parti descrittive e narrative con prevalenza di quelle dialogiche.

- Il ritmo descrittivo dei sentimenti è lento, questo corrisponde ad un ritmo autentico della vita e della sensibilità.

- Tensione emotiva e narrativa molto forte grazie alla forza dei dialoghi.

- Tutto l’intreccio viene esplicitato.

- A livello sintattico si può operare sul discorso diretto nei dialoghi .

- Si lavora su una lingua non autentica perché si tratta di un riadattamento da una traduzione.

-Le frasi sono articolate in modo incalzante mediante l’uso delle subordinate e delle avversative.

-A livello lessicale, richiede la capacità di estrapolare il significato di alcuni termini dal contesto.

- A livello grammaticale permette di lavorare sulla sintassi e sulla polisemia.

- È un testo che invita ad operare maggiormente sulla forma, punto d’inciampo per i bambini.

STRUTTURA TESTUALE

LA GRANDE BETULLA L’ANTIFURTO

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STRUTTURA TESTUALE

LA GRANDE BETULLA L’ANTIFURTO

LIVELLI DI APPROFONDIMENT

O

referenziale

Di facile individuazione riguardo a personaggi, tempo e luoghi.

Il genere umoristico può creare qualche difficoltà nei bambini per la complessità dell’intreccio ed a cogliere la funzione dell’equivoco.

inferenziale

Poche inferenze.Di facile individuazione sia le ragioni che portano il bambino a compiere quel gesto pericoloso sia la reazione della mamma.

La ricerca dei significati impliciti è resa più difficoltosa dai dialoghi e dalla presenza delle subordinate.

interpretativo

- È stimolante la problematica dell’imitazione.

- È interessante affrontare con i ragazzi gli aspetti relazionali che portano al bullismo ed alle competizioni pericolose.

- Permette di confrontarsi con il punto di vista dell’autore circa la relazione madre-figlio e la reazione di quest’ultima.

Molto stimolante per suscitare una riflessione sulla facilità a manipolare la buona fede delle persone.Dimostra la facilità ad acquisire il consenso, sfruttando la capacità comunicativa e mascherando le reali intenzioni.Induce a riflettere su come sia possibile trasformare le difficoltà altrui in propri vantaggi.