ControVento

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Anno 0 n° 1 Ottobre 2013 Mura di Cinta Pag. 2 Oltre il Limite Pag. 3 Mondo Liceale Pag. 4 Time Out Pag. 5 Liberi Pensieri Pag. 6 Università Pag. 7 Tutto in un click! Pag. 8

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Periodico non conforme di AlPoCat e Area Studentesca

Transcript of ControVento

Anno 0 n° 1 Ottobre 2013

Mura di Cinta Pag. 2

Oltre il Limite Pag. 3

Mondo Liceale Pag. 4

Time Out Pag. 5

Liberi Pensieri Pag. 6

Università Pag. 7

Tutto in un click! Pag. 8

All’ingresso della città di Catanzaro un

cartellone di grandi dimensioni posto

prima della famosa galleria del Sansinato

recita: “Qui nacque il nome Italia”. Frase

di grande effetto visibile da chiunque si

trovi a transitare lungo il principale in-

gresso di Catanzaro. Uno “slogan” che

sembrerebbe auspicare a numerose bel-

lezze e meraviglie della città, ma soprat-

tutto a organizzazione e civiltà, poiché

proprio dalle nostre terre nasce il nome di

uno dei paesi più belli del mondo. Pur-

troppo l’aspettativa del “forestiero” è

destinata a essere delusa qualche chilo-

metro più tardi

dove a una geo-

grafia aspra e

affascinante, a

palazzi e vie

piene di storia, a

mari e montagne

che si affacciano

rispettivamente a

Sud e a Nord, si

contrappongono

una disorganiz-

zazione e uno

stato di abbandono tipico calabrese che,

di fatto, sviliscono quanto di buono la

nostra terra quotidianamente ci regala e

tutto ciò che i nostri avi ci hanno conse-

gnato. Nel numero 1 di ControVerso noi

di Al.Po.Cat. volgiamo lo sguardo e l’at-

tenzione verso un tema che tocca anche

una delle ultime battaglie che attualmente

la nostra associazione culturale sta com-

battendo: l’organizzazione urbanistica

della città, la rivalutazione del centro

storico e il donare nuovamente a Catan-

zaro l’importanza sociale di cui, fino a

qualche decennio fa, essa godeva. Un

dibattito certamente complesso che meri-

terebbe un doveroso approfondimento,

specie intorno la questione dello sfrutta-

mento delle risorse da parte della politica

calabrese e catanzarese, da sempre il tal-

lone d’Achille della nostra amata e odiata

terra. Indipendentemente però degli alti e

bassi della gestione cittadina degli ultimi

cinquanta anni, su un dato chiaro e certo

possiamo essere tutti d’accordo: la disce-

sa inesorabile, e neanche tanto lenta, del

tessuto urbano cittadino catanzarese, che

sembra essersi incanalato in un baratro

senza fine e che proprio in queste ore è

tema di dibattito e di proposte da parte

del Comune di Catanzaro. Abbandono

dei punti storici della città, assenza di una

valorizzazione

delle vie e dei

tanto famosi vi-

coli di Catanzaro,

negozi che chiu-

dono i battenti

uno dietro l’altro,

un corso princi-

pale mai come

ora desolato con

aspetti di decoro

urbano che diffi-

cilmente si po-

trebbe pensare appartenere a una città

italiana. Preservare, conservare e rilan-

ciare il centro storico di una città dal pun-

to di vista architettonico, urbano e in ser-

vizi per la popolazione rappresenta, oltre

a un ottimo biglietto da visita per l’aspet-

to turistico, anche un modo per favorire

l’occupazione locale ridando al contempo

la giusta importanza sociale al tessuto

cittadino. Sul numero 02 di ControVerso

analizzeremo la problematica e proporre-

mo quello che secondo noi potrebbero

essere valide soluzioni per far risplendere

e dare dignità al centro storico di Catan-

zaro.

( Prima Parte…. )

Harlock, pirata tutto nero, nobile

combattente, che con la sua truppa

gira la galassia intera a difesa degli

abitanti dei pianeti e combattendo

contro il potente di turno che vorreb-

be dominare il mondo intero.

A lui il nostro movimento si ispira e

da il nome al punto vendita dei libri

usati.

I Ragazzi di Area Studentesca, senza

scopo di lucro ma con il solo intento

di agevolare e tutelare gli studenti a

questa forma di ingiustizia, perpetua-

ta da anni da parte dello Stato italiano

in combutta con le case editrici, apro-

no per il quinto anno consecutivo

Harlock.

Lo scopo del movimento giovanile di

AlPoCat, tramite questa azione di

volontariato, iniziata il 2 settembre e

che vede la propria chiusura il 18

ottobre, con sede in via Tripoli n° 3,

cerca nei fatti di contrastare l’aumen-

to vertiginoso della spesa dei testi,

che anno dopo anno si sussegue in un

contesto moderno e sociale sempre

più critico per le famiglie italiane.

Area Studentesca difende giorno do-

po giorno i diritti degli studenti in

maniera razionale e concreta, contro

una società che tenta di indebolire le

menti del Futuro della nostra Nazio-

ne, privandoli da ogni forma di cultu-

ra. Pertanto, vuole far capire che lo

studio è un diritto ed è parte integran-

te per lo sviluppo di ogni società civi-

le.

Harlock è lotta,

è perseveranza e unità di

intenti!!!

Intraprendere il percorso universitario

rappresenta per ogni giovane una tappa

importante della propria vita, e come

tutti i momenti speciali l’inizio dell’an-

no accademico è ricco di paure per

tutti coloro che si accingono ad inizia-

re questa nuova fase. Superata quella

dell’indecisione riguardo alla facoltà

per cui optare, e quella ancora più sof-

ferta, soprattutto per noi giovani cala-

bresi, sulla possibilità di varcare i con-

fini della propria regione, bisogna af-

frontare quella dell’ambientazione in

un mondo completamente nuovo ri-

spetto a quello a cui si è appartenuti

fino a pochi mesi prima, cioè quello

della scuola. Appena messo piede nella

facoltà la sensazione è quasi uguale per

tutti. Ci si sente sperduti. E chi nei suoi

primi giorni da “matricola” non ha

pensato che sarebbe stato molto utile

un libretto di istruzione completo di

indicazioni dettagliate su come de-

streggiarsi in questa “giungla” scono-

sciuta? Magari direttamente scritto dai

colleghi degli anni precedenti, da chi

ha avuto modo di constatare come fun-

zionano le cose prima di noi. Un

“vademecum” completo di consigli e

accorgimenti da usare per acquisire un

nuovo metodo di studio e un nuovo

ritmo di frequenza. In questo momento

di transizione cambiano le abitudini,

soprattutto per gli studenti “fuori se-

de”, che si staccano dal nucleo familia-

re per andare a vivere nella città uni-

versitaria condividendo un apparta-

mento con altri studenti.

Arrivati a questo punto possiamo dire

che vita universitaria significa respon-

sabilità, autogestione, e condivisione.

L’esperienza universitaria deve servire

a formare professionalmente l’aspiran-

te medico o avvocato, ma rappresenta,

soprattutto, un momento di condiviso-

ne, di socializzazione e di confronto.

Frequentare le lezioni non è solo un

modo per apprendere la materia attra-

verso la spiegazione del docente ma

anche per conoscere chi sta vivendo la

nostra stessa esperienza pur avendo un

diverso punto di partenza e di arrivo

rispetto al nostro. Studiare in bibliote-

ca e creare dei gruppi di studio aiuta a

realizzare lo scambio delle conoscen-

ze, con un sicuro vantaggio per il pro-

prio bagaglio culturale. Vita universi-

taria significa aggregazione e non iso-

lamento. Significa presa di posizione e

non passività, soprattutto se ci sono

delle problematiche del proprio ateneo

da risolvere e dei miglioramenti da

apportare. Da non perdere di vista l’o-

biettivo principale: arrivare al più pre-

sto a conseguire la laurea. Questo si-

gnifica anche studiare e faticare sui

libri, senza scoraggiarsi mai. Perché ci

saranno momenti in cui penserete di

non farcela, di voler mollare tutto per-

ché qualcuno continua a ribadirvi che

un lavoro non lo si trova nemmeno con

la laurea in tasca. Ma il proprio futuro

non si costruisce di sicuro facendosi

contagiare dal fatalismo, o, se meglio

preferite, dal pessimismo. Bisogna

crederci. In bocca al lupo matricole!!!

Rosita Mercatante

Da una costola dell’associazione AlPoCat nel 2008 na-

sce Area Studentesca, formata da ragazzi presenti nelle

scuole medie-superiori, con il chiaro intento di rappre-

sentare la voce degli studenti catanzaresi e affrontare le

problematiche della scuola sia a livello nazionale che

locale. AS si identifica con il simbolo REIKI, simbolo

della forza spirituale, dell’energia e della potenza. REI-

KI è essenza individuale, una forza che permette di farsi

distinguere dalla massa donando un’energia universale

con la quale ognuno ha il potere di migliorare la propria

vita. AS difende i diritti degli studenti, cercando di sve-

gliarli dal torpore dettato dalle comodità e tecnologie

del nostro tempo e cercando di imparar loro a vivere

ardentemente la vita, assimilando i valori spirituali e

lottando contro un contesto moderno che li vuole tutti

uguali come tante pecore. AS da circa un anno ha esteso

le sue iniziative anche all’università per difendere i di-

ritti degli universitari, continuamente vessati da evidenti

soprusi e costretti in un ambiente catanzarese, dove alle salate rette universitarie

si contrappongono sempre meno diritti e cronica mancanza di servizi. La sezione

universitaria di AS si presenta agli studenti delle facoltà senza nascondersi da-

vanti alle cariche istituzionali e affrontando la tematica a viso aperto: già nei po-

chi mesi di vita ha intrapreso una dura contestazione, tramite volantinaggi e affis-

sione di striscioni, nei confronti del Rettore e della Regione Calabria a causa

dell’aumento della tassa Ardis. Proseguendo sulle tematiche relative l’apertura

d’impianti sportivi all’interno dell’Università e sull’indecoroso sistema di tra-

sporto pubblico, fino ad arrivare a quella che forse andrebbe considerata la

“battaglia” più agguerrita affrontata fino ad ora: la chiusura della casa dello stu-

dente. Essa ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi, un vero e proprio attacco

ai poteri forti e all’iter burocratico, rappresentati dalla Regione Calabria e AR-

DIS. Area Studentesca nei mesi scorsi è stata in prima linea a opporsi a uno

scempio simile e ad oggi, dopo aperte discussioni, eventi di sensibilizzazione e

dibattiti con i vari attori della triste vicenda, la casa dello studente ha visto un

ulteriore proroga. Purtroppo la parola “fine” non è ancora detta e una soluzione

finale sembrerebbe ancora lontana, un motivo in più per i ragazzi di AS per pre-

pararsi all’anno avvenire e “rintracciare” nuove forse e nuova linfa da aggiungere

all’associazione. Area Studentesca non vuole essere un partito politico all’interno

dell’UniCz, non ha nessun vantaggio economico nelle proprie battaglie, non vuo-

le plagiare le menti e far si che il pensiero di tutti sia lobotomizzato, si augura

altresì che tutte le matricole, leggendo queste poche righe, capiscano il pensiero

dell’associazione e aderiscano da liberi pensatori, con valori e principi sani e di-

stinguendosi dalla massa.

Per una città con ambizioni di essere una

“cittadina universitaria” annoverare la

mancanza di una casa dello studente è un

aspetto quantomeno assurdo.

Uno studentato rappresenta un organo

basilare legato a una struttura universita-

ria degna di questo nome: un servizio

importante per gli studenti che proven-

gono da fuori provincia, che non posso-

no aggiungere altre spese economiche a

quelle che normalmente la vita universi-

taria impone (tasse, libri di testo …),

oltre che occupazione per tutto ciò che

ruota intorno

ad una casa

dello studente

(persone im-

piegate, attivi-

tà commerciali

limitrofe …).

Al.Po.Cat. da

mesi segue le

sorti dello sta-

bile di via F.

Plutino, una

vicenda fatta

di cattiva ge-

stione dell’intera struttura e di un’indif-

ferenza generale della politica locale

catanzarese, che mentre invia segnali di

rinascita parallelamente dimentica di

curare aspetti importanti come questi.

La storia è semplice quanto triste: da una

parte l’ARDIS (Agenzia Regionale per il

Diritto allo Studio Universitario), che

pur commissariata da otto anni non è

mai stata capace di risolvere le proble-

matiche legate alla struttura, dall’altra

parte la politica locale e regionale, a cui

non sembra importare la questione, igno-

rando che una politica di rilancio cittadi-

na passa anche da qui.

Al.Po.Cat., assieme a studenti e lavora-

tori, ha portato a galla nei mesi scorsi la

problematica evidenziando una situazio-

ne al limite dell’indecoroso in cui la

parola fine doveva essere scritta già a

partire dal 31 luglio 2013. Solo grazie

alla caparbietà e determinazione della

nostra associazione, degli studenti in

mobilitazione e un accordo con la pro-

prietà degli immobili (che ha deciso di

abbassare le proprie pretese economi-

che), si è riuscito a far slittare la data di

chiusura al 31 ottobre 2013. Una situa-

zione che faceva ben sperare per il pro-

sieguo delle trattative, purtroppo però

l’estate sembra

aver avuto

effetti negativi

sulla popola-

zione catanza-

rese (sempre

dormiente) e

soprattutto sui

politici che

dovevano oc-

cuparsi della

questione. Set-

tembre è pas-

sato veloce-

mente, il 31 Ottobre è sempre più vicino

e i momenti di moderato ottimismo di

Luglio stanno facendo il posto a un giu-

stificato pessimismo.

Al momento di andare in stampa

Al.Po.Cat. segue da vicino le vicende

della casa dello studente concentrandosi

soprattutto sulla classe politica regiona-

le, la quale ha l’obbligo morale di appro-

vare il bilancio e permettere che lo stu-

dentato non chiuda fin quando non vi

saranno valide alternative.

Al contrario la città di Catanzaro, già da

tempo ferma al palo in quanto a svilup-

po, dovrà registrare un nuovo passo in-

dietro.