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Contributo alla conoscenzaistochimica delle cellulegranulose acidofile dell'epiteliointestinale di Torpedo ocellataCarla Aleati aa Istituto di Anatomia Comparata della R. Universitàdi PaviaPublished online: 14 Sep 2009.

To cite this article: Carla Aleati (1940) Contributo alla conoscenza istochimica dellecellule granulose acidofile dell'epitelio intestinale di Torpedo ocellata, Bolletino dizoologia, 11:1, 147-152, DOI: 10.1080/11250004009437889

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CARLA ALEATI Istitulo di Anatoniia Coniparata della R. Universiti di Pavia.

(Diretlore : Prof. MAFFO VIALLI). --

Contributo alla conoscenza istochimica delle cel- lule granulose acidofile dell’epitelio intestinale di Torpedo ocellafa.

Recentemente BIGNARDI nel nostro Istituto ha riferito in unn sua notn alcuni dnti sulln istochimica delle cellule di Paneth nel rntto e nel riccio. Tale studio, come bene avverte I’A.. & destinato ad essere amplinto, sin per qunnto rigunrda le cnrntteristiche isto- chimiche de l tip0 cellulare, sin per qunnto riguardn il comportamento istochimico dei grnnuli nei diversi gruppi di Vertebmti.

A me e stnto appunto nssegnnto il compito di estendere i risul- tati ottenuti da BIG NARD^ ai Pesci prendendo, almeno in un primo tempo, in esame ‘il tip0 pi8 conosciuto di elementi tip0 Paneth nei Pesci: le cellule n granuli acidolili dell’epitelio intestinale di Toypedo.

Di queste cellule gizi in pnssato si ern occupato UCGERI nei nostro lstituto studiandole in Torpedo ocellata, In stessa specie di cui mi sono occupata nnch’io.

I1 lavoro molto dettagliato di UCCERI k del tutto esnuriente per qnanto riguardx la morfologia e completn le precedenti osservazioni di HELLY, di KRMJSE e di BAECKER; non mnncano neppure nelln notn di UGGER! osservszioni istochimiche, ma esse, pih chc nltro, sono rivolte n differenzinre gli elementi in paroln dnlle cellule dcl sistemn enterocromaffjne secondo le vedute di ERSPAJIER (cel!ule entcrocro- mnffini in senso stret to e cellule precnterocromaflini ;irgcntofile).

La parte istochimica di cui devo trattnre io vi e solo iiiciden- talmente nccennatn a proposito della colornbilith con tionina, mu- cicarminio e ematossilimi di Delalield.

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Lc cnlgtteristiche istochirniche studiate dn UIGKARDI nel rntto e nel riccio riguargano invece gli evcntunli rapporti chimici tra le cellule tip0 Paneth c gli elementi mucosi e mucoidi nel senso e m i liniiti che egli E venuto in questi ultimi nnni nssegnando n que- stc due ultime categorie ccllulnri.

Data I’indole di questa min nota 2 inutile che io mi soffermi n ricordare gli elementi della costruzione di BIGNARDI’ ed ii elencare, spizgnndone il significato; i varii procedimenti tecnici in gran parte tiuovi chc cgli ha proposto c adottnto. E’ ben notn I’ipotesi soste- nutn dri nlcuni A.4. e controbattuta da molti nltri, che le cellule di Paneth rnpprescntino una fase di maturazione delle cellule mucose e cib rende quindi ancor piu inieressnnte il raffronto istochimico fatto dn BIGKAKDI e clie io dero estendere nilc cellule dei Selaci.

11. rnatcrinle da me studinto 6, come ‘gih ho detto, costituito da intcstino mcdio di Torpedo ocellafrr in corrispondenzn delln vnlvola spiriile dove, second0 UGCERI, il numero di cellulc ;i granuli aci- dolili b molto grande. La fissazione b stata, per uniformnre i ri- sultnti con quelli di UGGERI, fattn in formalinn 10%.

Secoiido BIGSARDI la condizione istochimica neccssnria perch& UII elemento possa dirsi di naturn miicosa tt quella di contenerc nel seireto un estere solforice di polisaccnridi n peso molesolnrc elevnto (con tutta probabilith si trntta scmpre dell’ncido mucoitin- solforico) istochimicanieiite rivelabile : In renzionc ndottntil per rnetterlo in evidenzn e In renzione metacroniaticn applicilt:i con tutti g1i accorgirnenti che in proposito suggeriscc LISON.

10 ho studinto In metncromasin da blu di Toluidinil. Anche . utilizzando una soluzionc relativamentc non inolto diluita, 1.1000 e prolungando In colornzione, non si ha alcuna traccia di metncromasia a livello dei grnnuli, neppure osservando il prcparato in acqua.

Pure completnmente negative sono Ie colornzioni con niucicnr- minio e muciemntcinn, anche prolungandone l’nzione nl di 1A della norma. Colla ematosiilina di Delafield la massa dei granuli non si colora iieppure sovracolorando, pcrb in talune cellule nlcuni granuli, probnbilmente si vede in uno stiito diverso del ciclo di maturazione, nssumono pih o rneno l’ematossilina.

Da questo insieme di prove si pub concludere che i grnnuli non posseggono un estere solforico di polisaccnride rivelabile con le tecniche attunli.

Le successive prove cseguite sono quelle che caratterizzano tiella costruzione di RICXARDI, le cellule di natura mucoide.

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La prima reazione sagginta Ir statn la reazione di B.IUEI~ che I'A. ha proposto per il glicogeno e per nlcani nltri polinnccnridi e che, second0 le osservazioni di BJGXARDI, riesce positiva tanto negli elementi mucosi quanto in quelli mucoidi: la reazione, come e noto, consiste in un trattamen:o del prepnrato con acido cromico 4 X per libernre dnl polisaccaride le funzioni aldeidiche, che vengono i n seguito rivelate dal reattivo di Schiff ; la renzione e riuscita naturnl- mente positiva nelle cellule caliciformi, indicando cosi che il tempo di cromizzazione ern stato' ndeguato, ma ncssuna traccia di colorn- zione si 6 ottenuta a livello dei granuli delle cellule di Pnneth.

Dopo una cromizznzione piB intensa (ncido croniico 10% per un'or;~), B I G X A ~ ~ D I ha osservnto che gli elcmen ti mucoidi acquistnno le carntteristiche di colorabilitB degli elementi mucosi. Anche questn reazione mi ha dato sempre esito completamente negativo tanto col blu di toliiidinn quanto con mucicarminio, muciemateina e ema- tossilina Ilelnfield. Per quest'ultima, come del rest0 si avvera nnrhe nei prepnrnti non cromizzati, si ha sporadicamente colorabilith rela- tivamente tenue di qualche granulo.

Oltrc n queste colorazioni, d i e sono Ic solite comunemente usate d;i UIGNARDI, ho voluto provnre n vedere se dopo cromizza- zione si nvverano nei granuli itiversioni di colorabilith, rispetto al- I'ematossilina Carazzi c all'eosina, ma ho visto che invcce essi per- mnngono a1 solito nettamente eosinofiii..

Con questn colornzione ho perb avuto occnsione di vederc- un fntto che non credo sia mai stato prima descritto: mentre prima della -cromizzazione I'ematossilina Carazzi non colorn nffatto o co- lorn solo debolissimamente il muco delle cellule calciformi, dopo cromizzazione i l muco si colora assai intensnmente quasi come di nornin avviene .colle ematossiline del tip0 delln Delnfield. II fatto mi. pare rivesta una certa importanza anche perche pub costituire un ulteriore npporto all;; conoscenza del meccanismo che BIGNARD I

non ha ancora potuto compleinrnente chinrire, di queste reazioni che avvengono dopo tr;?ttamento con acido cromico.

Un'altra tecnica nuova proposta da BIGNAI~DI e quella all'acido solforico : la sostanza mucoide trattata per brevissimo teiiipo con acido solfot-ico concentrnto, ciot? posta nelle condizioni nelle quali in vitro si ottiene la esterificazione solforica dei polisaccaridi, acquista tutte le caratteristiche del muco tipico: Anche dopo un tratt;imento di questo genere i granuli non danno metacromasia

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con blu di Toluidina c iion si colorano con mucicarminio, mucie-. mateinn ed emntor\ilina di Delalield.

Per questi dnti In nntura dei grnnuli ncidolili di Torpedo ocellntn si stnccn completainente dn quella deIln sostnnzn prcsente negli elementi mucoidi ; i iniei risultnti collimnno perfettamente con quelli di B ~ G S A R D I per le c'ellule di Pntieth di rntto, mentre non coincidono con quelli per il riccio.

Ho anche sviluppnto un nltro ordine di ricerche cui BIGSARDI accenna solo incidentnlmente : per provnre che i risu'tnti negativi delle rcazioni dopo trattamento con acido solforico non sono im- putabili a solubilizzazione dei grnnuli, egli ha colorato i prepnrati cosl trnttati con fucsina ncida e ha visto non solo che i grnnuli permangono integri, ma che essi conservnno mche la loro tipicn ac i doli 1 i a.

Anche nei miei prepnrati i l trnttnmento coil ncido solforico conccntrnto non solubilizza i granuli nlmeno nei limiti di tempo in cui i l prepnrato permane in discrete condizioni

Sc dopc il trattamento si eseguisce un nccurnto lnrnggio e si co1or;i a1 solito con ematossilina Carazzi e eosinn, si vedc che non sono mutate neppure le caratteristichc tintoriali.

Come contrapposto ai trattamenti acidi ho voluto osservnre il comportamento di fronte ai trntramenti alcalini e sono giuntn, va- riando le concentrazioni e i tempi d'nzione, ;I utilizznrc unn solu- zione 5 N di idrnto sodico per mezz'orn. Anche in queste condizioni i granuli permangono integri e, dopo Invnggio, nssumono i colornnti come di norinn.

Xaturalmente, a conipletnre queste osservazioni sulln resistenzn dei granuli agli acidi e dle basi dopo avvenutn la lissnzione, sarebbe utile poter fare delle prove con fissativi ncidi e basici simili a quelle cspletate dn VIALLI e da ERSPAJ~ER nelle loro ricerche sulle cellule enterocromaffini.

Poiclie n& nelle ricerche di AA. precedenti f i & in quelle di UG- G E R I nulla e detto circa I'aspetto dei grnnuli delle cellule acidofilc di Torpedo ocellntn all'esnine istofluoroscopico, ho pensnto di esn- minnrne i l comportamento. La ricercn non mi risultn mai stntn fnttn neppure per le ccllule di tip0 Pnneth in nltri gruppi di Vertebrati e, condotta compnrntivnmente, potrebbe di\re risultnti interessnnti valendo a mettere in evidenzn eventuali uniformita o difformit!c di comportamento dei granuli.

La fluorescenzn primaria in luce ultrnparaviolettn col micro-

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scopio n fluorescenza di Reicliert e relntivnmente debole, perb i granuli risaltnno per unn tinta binncnstrn abbastnnzn vivace sul fondo piir azzurrognolo: t i0 voluto poi studinre nnche qualehe fluorescenza secondaria : un trattnmento con aurnminn e In SUC-

cessivn differenzinzione second0 1s tecnicn dell' HAGESIIAKS per la riccrca dei bacilli tubercolari non consente di npprezznrc in esse nlcuiin particolare fluorescenzn secondaria. Ben visihile e natural- ,mentc, s e si differenzin bene il fondo, In fluorescentn secondaria da eosina, ma nnche questn?. prolungnndo la differenzinzione, dopo .poco scornpare.

L'indole frainmentarin di questo Invoro e In mnncanzn di ri- .cerche simili alle mie nll'infuori di quelle di BIGSARDI per il ratto e per il riccio non consentono per ora di utilizzrlre i risultnti soprnelencnti a1 f ine di dare mnggior fondnmento nlle vedute d i KULL che ritiene che il nome di cellule di Pnneth, anticlit! indicnre re;ilrnente un unico tip0 cellulare, sin itirece un nome complessivo di w r i e cntegorie cellulnri p i l o meno trz lor0 mssorniglinnti.

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