CONTIGO. Nº 10 italiano · le parrocchie si celebra la “Missa do Parto” o nona di preparazione...
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Nº 10. Dicembre 2014
CONTIGO
OPINIONE IN EVIDENZA
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ropeo di riferimento “EQUASS
Assurance”, che riconosce l'effica-
cia dei servizi prestati: clinici,
assistenziali, educativi, riabilitativi,
nonché dei servizi amministrativi
e di appoggio.
Bruno Freitas, Direttore del “Centro de Reabilitação Psicopedagógica da Sagrada Família” in Portogallo
“Ci sforziamo di offrire cure della massima
qualità che contribuiscano al benessere dei
nostri utenti, sempre in linea con il Modello
Assistenziale Ospedaliero”
Formiamo un team interdiscipli-
nare costituito da 9 suore, 162
professionisti e 30 volontari. Il
nostro impegno continuo è
quello di offrire cure della massi-
ma qualità che contribuiscano al
benessere e alla riabilitazione
dei nostri utenti, tenendo come
riferimento il nostro Modello
Assistenziale Ospedaliero.
Dalla sua fondazione, il Centro
ha assistito un gran numero di
bambini e giovani, abbracciando
aspetti preventivi, terapeutici ria-
bilitativi. La maggior parte di
loro è riuscita a reinserirsi nella
società e a sviluppare autono-
mamente un progetto di vita
proprio.
A maggio del 2014 abbiamo ri-
cevuto il certificato di qualità eu-
Dr. Bruno Freitas
Il “Centro de Reabilitação Psico-
pedagógica da Sagrada Família”
è un centro sociosanitario delle
Suore Ospedaliere con sede a
Madeira (Portogallo). Fondato
nel 1950, offre assistenza specia-
lizzata in salute mentale infantile
e giovanile, riabilitazione ed
educazione speciale.
Struttura e servizi
Accogliamo bambini e giovani di
entrambi i sessi in età compresa
dai 3 ai 25 anni, provenienti da
tutto il paese ma soprattutto
dalle varie zone dell'isola di
Madeira. Disponiamo di 240
posti letto distribuiti in 7 unità di
ricovero, 2 residenze per l'inseri-
mento sociale e 1 unità per brevi
degenze coordinata con
l'Ospedale Centrale di Funchal
(Madeira).
CONTIGO
Il Natale nel centro
L'impegno e la partecipazione dei nostri utenti e
le loro famiglie nelle attività del centro è una delle
nostre maggiori preoccupazioni. Approfittiamo di
tutte le festività per promuovere opportunità di
incontro e convivenza.
Un esempio evidente è il Natale. A Madeira il
Natale si festeggia come la maggior “festa
cristiana” ed è vissuto da tutti con grande entu-
siasmo e devozione. Dal 16 al 25 dicembre in tutte
le parrocchie si celebra la “Missa do Parto” o nona
di preparazione al Natale. Si celebra l'Eucarestia
alle sei del mattino, in un ambiente fortemente
partecipativo e festivo, con canzoni popolari e pro-
cessioni offertoriali. Dopo la messa, le persone si
riuniscono dinanzi alle chiese per mangiare, bere
e cantare.
Anche nel Centro il servizio di Pastorale promuove
momenti di riflessione e preparazione al Natale sia
per i professionisti sia per gli utenti. A metà
dicembre organizziamo una gran festa per gli
utenti e i loro familiari, dove rendiamo noti gli
obiettivi raggiunti durante l'anno (progetti reali-
zzati) e celebriamo l'Eucarestia seguita da uno
spettacolo natalizio allestito dagli utenti. Quelli che
possono vanno in vacanza con la famiglia.
È costume celebrare anche un pranzo natalizio per
i professionisti del Centro, culminante con la
consegna di un dono simbolico a ciascuno dei
partecipanti.
La Vigilia e il giorno di Natale, oltre alle celebra-
zioni liturgiche, si servono i migliori piatti della tra-
dizione (carne marinata al vino e aglio, baccalà,
torta al miele, ecc.) e si proiettano film natalizi.
Bambini e giovani si vestono in modo particolare
per l'occasione e ricevono l'attesissimo regalo di
Natale.
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Servizi e strutture assistenziali ed educative del Centro:
� Servizi di Infermeria, Fisioterapia, Nutrizione, Psicologia, Lavoro Sociale e Terapia Occupazionale.
� Consulte di Psichiatria infanto-giovanile, Neuropediatria, Clinica generale e Stomatologia.
� Scuola elementare con educazione speciale, educazione fisica, musicale ed artistica.
� Riabilitazione con laboratori occupazionali, stimolazione multisensoriale, ludoteca, equitazione,
formazione e inserimento professionale.
� Assistenza all'utente.
� Gruppo di autodeterminazione e servizi trasversali di pastorale e volontariato.
“A Madeira il Natale si
festeggia come la maggior
festa cristiana ed è vissuto da
tutti con grande entusiasmo
e devozione”
“Centro de Reabilitação Psicopedagógica da Sagrada Família” in Portogallo
ISTITUZIONALE
CONTIGO
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Ristrutturazione e rivitalizzazione in America Latina
Le 8 commissioni sono suddivise in tre aree:
Le commissioni si riuniscono ogni mese attraverso
Skype. A causa delle distanze e degli alti costi eco-
nomici, si sono riunite solo una volta.
Sensibilizzazione
Nella fase di sensibilizzazione abbiamo visitato co-
munità e i centri, realizzando incontri con suore e
collaboratori delle tre strutture in America: Provin-
cia di Colombia, Viceprovincia del Brasile e Vice-
provincia di Argentina, spiegando e facendo
partecipare al processo, potenziando al contempo
l'importanza della comunicazione a tutti i livelli.
Nelle fasi successive sono state create 8 commis-
sioni interprovinciali per il lavoro composte da
suore e collaboratori, che hanno permesso di
allargare il raggio di corresponsabilità in questo
processo e realizzare azioni per raccogliere le dis-
tinte realtà dei 9 paesi americani in cui operiamo,
permettendo di elaborare il documento fotografia
della realtà 2012-2013. Basandosi su quest'analisi
della realtà, ciascuna commissione sta portando
avanti un piano comune per l'America Latina.
Suore dei Governi delle tre strutture di America Latina
Dal 18 giugno 2012 le suore della Comisión Hospitalaria de América Latina (CHAL) hanno iniziato a vivere
insieme a Santiago del Cile per portare avanti il progetto di creazione della Provincia Unica di America Latina.
Il progetto prevede 4 fasi: sensibilizzazione, analisi della realtà, illuminazione, pianificazione ed esecuzione,
fasi che si stanno mettendo in pratica con l'approccio metodologico Vedere, Giudicare e Agire.
� Vita Religiosa: commissione di spiritua-
lità e commissione di formazione iniziale.
� Missione Ospedaliera: commissione di
Pastorale Giovanile Vocazionale, commis-
sione di Pastorale della Salute e commis-
sione di formazione in identità
ospedaliera.
� Opera Apostolica: commissione assis-
tenziale, commissione di comunicazione
e commissione di gestione amministra-
tiva ed economica.
CONTIGO
Ernestina Aros, Lourdes Vieira e Mónica Burbano
Suore Ospedaliere della CHAL
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Illuminazione
La fase d'illuminazione è stata portata avanti pa-
rallelamente a quella della sensibilizzazione a
questo processo, creando tra tutti la mistica che
ci sta accompagnando nel cammino che stiamo
percorrendo. Abbiamo realizzato inoltre 4 incontri
di suore con le animatrici delle comunità, le suore
in formazione e le animatrici della Pastorale voca-
zionale, le suore anziane e le sorella di media età;
in tal modo promuoviamo l'scambio culturale, la
conoscenza reciproca, il dono della vocazione
ospedaliera e una maggior adesione al processo
di unificazione.
Questo percorso ci ha arricchito partendo dalla
condivisione di esperienze di successo. Così
stiamo realizzando con tutte le suore un processo
di Rivitalizzazione con la consulenza e l'assistenza
di suor Viviana Arostegui e suor Roxana Davila di
Nostra Signora del Calvario, a partire dal quale
procederemo a creare un itinerario di formazione
continua per le suore, prestando particolare
attenzione all'interculturalità.
Altro aspetto importante è l'esito nell'impulso alla
creazione di un itinerario formativo per collabora-
tori in vista di promuovere laici ospedalieri.
Linee di lavoro per il 2015
Nel 2015 proseguiremo il lavoro iniziato di anima-
zione e gestione fino a definire insieme il nuovo
modello per la Provincia Unica di America Latina,
oltre a studiare nuove forme di gestione dei
centri.
All'interno di questo processo, dal 2 al 7 novembre,
in Argentina si è tenuto il “II Incontro di suore dei
Governi d'America”, con i seguenti obiettivi:
- Consolidare la fraternità e sguardo di fede sul
processo di Rivitalizzazione e Unificazione
d'America.
- Studiare e definire il Modello di Animazione e
Governo da partire dai contributi delle Comunità.
- Concordare lo studio di Nuove Forme di Gestione
dei Centri.
- Definire una serie di criteri comuni per le comu-
nità
I vari incontri con le suore dei governi ci hanno
permesso di portare avanti questo processo
insieme, coordinare le azioni e aiutare a superare i
timori. L'accompagnamento e il sostegno del Go-
verno generale è stato essenziale per camminare
in comunione e i suoi contributi sono stati preziosi
per illuminare i passi che stiamo compiendo.
Suore Ospedaliere della CHAL
“Nel 2015 proseguiremo il
lavoro iniziato di animazione
e gestione fino a definire
insieme il nuovo modello
per la Provincia Unica di
America Latina, oltre a
studiare nuove forme di
gestione dei centri”
“Procederemo a creare un
itinerario di formazione
continua per le suore,
prestando particolare
attenzione all'interculturalità”
CONTIGO
“Soddisfare le necessità spirituali dei
nostri destinatari costituisce una referenza di
identità che qualifica il nostro operato”
Danilo Luis Farneda Calgaro,
responsabile per l'area Pastorale
nella Provincia di Madrid, apre
una riflessione sull'assistenza
spirituale nel Modello Ospeda-
liero.
Che luogo occupa la Pastorale
nello sviluppo del Modello
Ospedaliero?
Il punto di partenza per capire il
luogo della pastorale nel Mode-
llo Ospedaliero è quello di assu-
mere la concezione antropo-
logica su cui poggia l'Istituzione.
Se siamo d'accordo che la di-
mensione spirituale è costitutiva
dell'essere umano e che la
nostra missione è servire in
modo olistico, le necessità
spirituali, religiose e confessio-
nali devono formar parte dell'
offerta terapeutica ed educativa
dell'Ospitalità.
Ritengo che questa assistenza
non sia ne’ debba essere una ca-
ratteristica esclusiva dell'area
pastorale e quindi difendo un
approccio pastorale di trasversa-
lità e specificità.
La trasversalità ci conduce a
sommarci ai diversi approcci
professionali da cui lo sviluppo
spirituale dell'individuo può
essere accompagnato. Il Quadro
di Identità dell'Istituzione, al nu-
mero 46, conferma quest'appro-
ccio quando afferma che la
Pastorale deve essere efficace-
mente integrata alla dinamica
assistenziale, definendola come
un pilastro fondamentale del
processo terapeutico.
La specificità, d'altra parte, ci
parla dell'originalità che apporta
la Pastorale nel quadro dell'in-
terdisciplinarità. Quest'appro-
ccio ci introduce nella
dimensione ecclesiale del servi-
zio.
Come Istituzione cattolica, la
Pastorale acquisisce una
dimensione particolare?
Il Modello Ospedaliero si in-
tende nel quadro di un'Istitu-
zione confessionale cattolica.
Rispondere alle necessità spiri-
tuali dei nostri destinatari, come
inviati della comunità ecclesiale
cattolica non è un dettaglio di
poco conto. Al contrario, è un ri-
ferimento di identità che quali-
Dan
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Lu
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fica il nostro operato.
Sia i contenuti che le forme del
nostro contributo pastorale
specifico si alimentano nella
persona e nel messaggio di Gesù
di Nazareth, vissuti nel contesto
di un'Istituzione ecclesiale, con
un carisma particolare, sempre
aperti alla diversità e al rispetto
delle scelte spirituali e religiose
delle persone che assistiamo.
Come si deve porre l’atten-
zione sull’ l'assistenza spiri-
tuale, religiosa e confessionale
nel contesto di una società plu-
rale?
Il Quadro di Identità dell'Istitu-
zione definisce l'assistenza spiri-
tuale e religiosa come un diritto
della persona assistita. Un diritto
che può esercitare o meno e
questa scelta deve essere rispet-
tata in tutte le circostanze.
Ciò che dobbiamo avere chiaro è
che, per identità, l'offerta di
assistenza spirituale e religiosa
non dovrebbe essere assente in
nessuno dei nostri centri.
Possiamo dire che l'offerta pasto-
rale è obbligatoria per l'Istitu-
zione mentre è facoltativa per i
destinatari.
Quali sono i contenuti specifici
che conferiscono originalità
all'azione Pastorale?
La Buona Novella che, come
Chiesa portiamo, è Gesù di Naza-
Danilo Luis Farneda Calgaro
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CONTIGO
reth. Una Buona Novella che non ci appartiene
e di cui, con i nostri limiti e
contraddizioni, siamo testimoni.
Se dispieghiamo il contenuto dell'originalità
del servizio pastorale, dobbiamo fare riferi-
mento ai quattro pilastri teologico-pastorali
intorno ai quali si svolge la vita in chiave di
Vangelo proposta dal Nazareno. A partire dalla
diaconía focalizzata sull’ accompagnamento
pastorale, dal kerygma tradotto in azioni di
annuncio e formazione, dalla koinonia che fa
di noi costruttori di fraternità e dalla liturgia
che esprime e costruisce la fede personale e
comunitaria, gli agenti di pastorali dei nostri
centri sviluppano diversi programmi in cui il
contenuto pastorale acquisisce il suo peso
specifico.
Quali sarebbero le chiavi per un'integra-
zione completa e fruttifera della Pastorale
nel Modello Ospedaliero?
Per integrare la Pastorale nel Modello Ospeda-
liero generando trasversalità interdisciplinare
e dando luogo al suo contributo originale,
dobbiamo moltiplicare gli spazi di formazione
e riflessione congiunta. L'interdisciplinarità non
si improvvisa. Psicologi, psichiatri, medici di
base, educatori, infermieri, fisioterapisti... e
agenti di Pastorale dobbiamo creare spazi co-
muni di riflessione che ci portino a individuare
creativamente la Pastorale nel cuore del Mo-
dello Ospedaliero.
L'assistenza spirituale non deve essere intesa
come lavoro esclusivo ed escludente dalla Pas-
torale. Può e deve essere affrontata invece in
modo interdisciplinare rispettando i principi di
trasversalità e specificità indicati.
Questa chiamata diventa più impellente e ne-
cessaria considerato il nuovo profilo dei desti-
natari del nostro lavoro. Sempre più spesso ci
troviamo in situazioni di autentica di anemia
spirituale.
È necessario promuovere processi terapeutico-
educativi che gli forniscano gli elementi per
recuperare una dimensione personale fonda-
mentale quando si tratta di vivere in modo
sano le limitazioni e le malattie.
Inaugurazione
ufficiale di otto
nuove residenze
Il 20 novembre scorso il Complesso Ospedaliero
San Luis delle Suore Ospedaliere di Palencia
(Spagna) ha inaugurato ufficialmente otto
nuove residenze per persone con disabilità
intellettiva. Queste residenze, unite alle tre già
in dotazione al complesso, permetteranno a
circa 100 utenti di beneficiare di questo innova-
tivo modello di assistenza residenziale.
Le residenze, ciascuna con capacità di 7-10
persone con necessità di appoggio differenziate,
con accesso all'esterno diretto e differenziato
dal centro, dispongono di tutto il necessario per
offrire un ambiente domestico e sono comple-
tamente indipendenti tra loro. Il rispetto per le
decisioni dei residenti si configura come
elemento chiave del modello, per far sì che si
costruiscano una vita normale e in comunità.
“Cerchiamo che le persone che vi risiedono
possano godere di una vita piena, acquisire ca-
pacità che permetteranno loro di gestirsi autóno-
mamente, nei casi suscettibili di accesso a un
lavoro protetto, facilitare il loro inserimento
lavorativo attraverso il Centro Speciale di Occu-
pazione, come via di integrazione nella società”,
spiegava Javier Arellano, Direttore responsabile
del Complesso.
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Cerimonia di inaugurazione
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CONTIGO
7
Certificato di sicurezza del paziente
tione svolte nell'Istituzione, al fine
di minimizzare al massimo i rischi
propri dell'attività sanitaria e che
potrebbero nuocere al paziente a
livello assistenziale e non
assistenziale.
Secondo il Diretto responsabile
del CASM Benito Menni, Dott.
Joan Orrit, questo certificato
costituisce un riconoscimento del
lavoro quotidiano di tutti i pro-
fessionisti dell'Istituzione, che si
sforzano di porre la persona, la
sua salute e sicurezza al centro di
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tutte le loro azioni. “La sicurezza
è una dimensione fondamentale
della politica di qualità dell'Istitu-
zione che si inquadra nei valori
istituzionali della Congregazione
delle Suore Ospedaliere”.
Il Complesso Assistenziale in
Salute Mentale Benito Menni
(CASM) delle Suore Ospeda-
liere di Sant Boi de Llobregat
(Barcellona) ha ricevuto il certi-
ficato UNE 179003:2013 di si-
curezza del paziente, dopo aver
superato con successo un audit
esterno della società AENOR.
Questa distinzione avvalla il
sistema di gestione di rischi del
paziente del CASM Benito
Menni, certificando in tal modo
le attività di prevenzione e ges-
Riunione di suore e collaboratori
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Dal 19 al 25 ottobre si è tenuta l'Assemblea Vice-
provinciale delle strutture di Argentina, Uruguay,
Bolivia e Cile, con la partecipazione di suore e colla-
boratori. L'obiettivo è stato lo sviluppo del Piano di
Gestione Annuale per il 2015 (PGA 2015).
Quest'assemblea si svolge in due fasi: durante la
prima le suore sottopongono a revisione il Piano Vi-
ceprovinciale, mentre nella seconda partecipano
anche i collaboratori per lavorare al programma del
PGA 2015.
Questo riconoscimento avvalla il dispiego e il
consolidamento del sistema di gestione dei rischi per
la sicurezza del paziente sviluppato dall'Istituzione.
Si tratta di un incontro di riflessione che cerca
di unificare criteri assistenziali, pastorali e
gestionali, sempre basandosi su un'assistenza
integrale di qualità, tenendo presente che il
fulcro dell'intero nostro operato deve essere il
benessere dei nostri utenti.
In occasione di quest'assemblea si presenta
anche il lavoro sviluppato dalle commissioni
Qualità, Psichiatria e Assistenza Pedagogica.
Suore e collaboratori della Viceprovincia di Argentina
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CONTIGO
Week end a Dinan
Nella ricorrenza del Centenario della morte di San Benedetto
Menni, alcune volontarie della Maison Sainte Germaine di Pa-
rigi hanno voluto trascorrere un week end a Dinan. Accom-
pagnate da suor Léontine Ngo Mbock, abbiamo visitato
l'ultimo dimora della vita del Padre fondatore della Congre-
gazione.
"Guidate da suor Marie Estrella, suor Marie Victoire e suor
Inès, abbiamo visitato l'ospedale, l'infermeria e la stanza dove
San Benedetto Menni defunse in pace il 24 aprile 1914. Questi
luoghi così carichi di emozioni, la testimonianza delle Suore
e il film che ne narra la vita, ci hanno permesso di approfon-
dire il suo impegno e prender coscienza della portata del suo
lavoro con i malati.
Le Suore ci hanno riservato un'accoglienza calorosa e ospitale,
che ha contribuito notevolmente al successo di questi due
giorni.
Abbiamo approfittato di questo momento veramente unico
per riflettere sul nostro impegno come volontarie, nel pre-
sente e il futuro.Abbiamo concluso con una visita a Dinan,
dove erano anche presenti il sole e le frittelle!"
La Maison Sainte Germaine accolglie 60 volontarie che ac-
compagnano, individualmente o in gruppi, i residenti nelle
varie attività interne ed esterne e che partecipano alla festa
della residenza.
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e
Volontarie della Maison Sainte Germaine di Parigi
L'Unità Ospedaliera di Tratta-
mento e Riabilitazione (UOTR)
della Clinica San Miguel di
Madrid, in Spagna, ha aumentato
da 48 a 60 il suo numero di posti
letto.
L'UOTR è un dispositivo convezio-
nato con l'Assessorato alla Sanità
di Madrid fin dal 2007, integrato
nella Rete di Salute Mentale e Ria-
bilitazione della Comunità Auto-
noma di Madrid.
L'obiettivo principale di questa
unità, destinata principalmente a
persone con Disturbi Mentali
Gravi, che necessitano trattamenti
intensivi e riabilitativi in regime
ospedaliero, è fare in modo che
gli utenti apprendano a gestire
autonomamente la loro malattia
e di conseguenza ottenere una
qualità di vita migliore.
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Mig
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Aumentare
il numero di
posti letto
Ingresso della Clinica San Miguel
CONTIGO
Scorso 10 ottobre, la Clinica Psichiatrica di San José di Lisboa,
in Portogallo, ha inaugurato una nuova unità per l'assistenza
a persone con problemi di salute mentale.
Il Programma Integrato di Recupero Psicosociale (PIRP), in
funzione nella clinica da 12 anni, adesso può contare su un
nuovo spazio assumendo una prospettiva ancor più innova-
tiva. Questo programma ha lo scopo di prestare cure inte-
grate, differenziate e personalizzate, basate su prove
scientifiche che contribuiscono al recupero e al reinserimento
in famiglia e nella società.
Ha un modello di frequenza mista, con la possibilità di rico-
vero a medio termine e ambulatoriale. È nato come un
passaggio tra un'unità per pazienti psichiatrici gravi e altre
strutture ed è diventato anche un'alternativa nei casi di primi
accenni di malattia ancora in fase iniziale, casi di stato
mentale a rischio per psicosi o persone con malattia mentale
grave (psicosi, bipolarismo, depressione ecc, con sintomi
persistenti).
Sarà inoltre un'alternativa per le persone (ad esempio gio-
vani) che rifiutano l'internamento in altre unità, a causa della
scarsa flessibilità e standardizzazione delle cure. Il tratta-
mento si effettua ricorrendo a interventi psicosociali indivi-
duali e di gruppo, farmacoterapia e ricorrendo al modello
della terapia di referenza, poiché viene elaborato un piano
individuale di intervento. Il programma delle attività include:
terapia cognitivo-comportamentale, interventi familiari,
formazione di competenze sociali, formazione cognitiva,
formazione delle attività strumentali di vita quotidiana,
educazione alla salute, tecniche per combattere contro i
sintomi della malattia, reinserimento nella vita attiva, forma-
zione di rilassamento e di esercizio fisico.
Nuova unità di
salute mentale
Inaugurazione della nuova unità di salute mentale
9
Clin
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Un nuovo articolo dal titolo
“Childhood Trauma, Tempera-
ment, and Character in Subjects
with Major Depressive Disorder
and Bipolar Disorder”, è stato
recentemente pubblicato dal
gruppo di ricerca del Diparti-
mento di Neuroscienze Cliniche
di Villa San Benedetto Menni,
Albese con Cassano (Italia)
sull’importante rivista scientifica
internazionale “The Journal of
Nervous and Mental Disease”.
L’articolo presenta i risultati di
uno studio condotto su pazienti
con Disturbo Depressivo
Maggiore (MDD) e Disturbo Bipo-
lare (BP), con lo scopo di indagare
la potenziale relazione tra eventi
traumatici infantili e aspetti
caratteriali e temperamentali.
I risultati dello studio hanno mos-
trato che la presenza di particolari
traumi infantili si lega ad aspetti
caratteriali specifici nei pazienti
con MDD/BP. In particolare, è
stato osservato che la presenza di
Abuso Emotivo, Trascuratezza
Fisica e Trascuratezza Emotiva si
associa a bassi livelli di Autodire-
zionalità, un importante tratto del
carattere che riguarda la capacità
di adattare, regolare e controllare
in modo efficace il proprio
comportamento secondo i propri
valori e i propri scopi.
È possibile che l’esposizione a
traumi infantili possa indurre spe-
cifici cambiamenti nel cervello in
formazione e nei sistemi neuro-
biologici in generale.
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Neuroscienze
Cliniche
CONTIGO
Ospitalità senza frontiere...
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10
Celebrare 25 anni di presenza ospedaliera, significa cele-
brare con gioia il dono del Carisma dell'Ospitalità per
l'umanità sofferente. Questa celebrazione è un motivo di
ringraziamento e di grande gioia per tutto l'operato delle
Suore Ospedaliere, presenti nell'arcidiocesi di Kinshasa
ormai da 25 anni, reso attraverso la loro testimonianza di
fedeltà e di amore verso i malati di mente.
Durante la celebrazione eucaristica della domenica 28
settembre nella chiesa parrocchiale di Saint Jean Apôtre
Kinshasa-Matete, uno dei due vescovi ausiliari di Kinshasa,
Mgr Timothée Bodika, ha calorosamente ringraziato le
Suore Ospedaliere per l’impegno nel ridare la dignità umana
alle persone emarginate dalla società. Le ha esortate a fare
memoria del proprio passato con gratitudine, ad
abbracciare l'avvenire con speranza e vivere il presente con
passione per Gesù Cristo e per i malati di mente che
assistono.
A richiesta del cardinale Joseph-Albert Malula, arcivescovo
di Kinshasa, tre suore pioniere arrivarono il 29 settembre
1989 per prendersi cura dei molti malati mentali della città:
suor Ángela Gutiérrez e suor Andrea Calvo, presenti quel
giorno, nonché suor María Covadonga González, ora in
Burkina Faso. Suor Andrea Calvo adesso è Consigliera
Generale a Roma.
Suor Espérance Sona ha ripercorso brevemente la storia
della Congregazione nella RDC, dall'apertura del Centro di
Salute Mentale TELEMA a Kinshasa-Matete a quella di un
secondo centro a Kinshasa-Kintambo in occasione di
quest'anno di giubileo d'argento. L'opera ospedaliera ha
dato i suoi frutti e conta oggi con diversi collaboratori laici
per assistere il numero crescente di pazienti per tutta la la
città.
Nel suo discorso di ringraziamento, la Superiora della
comunità delle Suore Ospedaliere di Kinshasa, suor
Hortense Mayela, ha stigmatizzato la concezione erronea
della malattia mentale nella società, spesso attribuita alla
stregoneria. Ha sottolineato poi l'impegno a vivere
autenticamente la fede cristiana e a guardare i prossimi 25
anni con speranza, all'insegna di San Benedetto Menni, "Un
uomo senza frontiere"...
Celebrazione del 25 anniversario dell'arrivo
delle Suore Ospedaliere nella Repubblica
Democratica del Congo.
25 anni di presenza ospedaliera nella Repubblica Democratica del Congo
11
CONTIGO
Ulteriori informazioni sulla Repubblica Democratica del Congo
I malati mentali sono inoltre soggetti a un
trattamento disumanizzante: emarginati e
privati di ogni assistenza medica e terapeu-
tica dalla società, vengono abbandonati a
girovagare per le strade.
Essendo la vocazione del Centro TELEMA
avvicinare i dispositivi di salute mentale a una
popolazione per lo più priva di risorse, altri
punti di ascolto chiamati "antenne" hanno
fatto la loro apparizione in vari quartieri di
Kinshasa e in altre province della RDC.
Una piccola estensione del Centro TELEMA
accoglie dal 2001 le malate mentali
abbandonate per strada, per aiutarle a
recuperare la salute e le loro famiglie. Nel
2009 è stata aperta un nuovo consultorio di
salute mentale nel comune di Kintambo, un
progetto in fase di crescita con la costruzione
di un nuovo centro.
Il Centro TELEMA è oggi in Congo un centro
di riferimento per la salute mentale grazie alla
serie di azioni intrapresevi. La presenza delle
Suore Ospedaliere ha permesso di renderle
accettabili e accessibili. Questo grazie anche
ai pazienti, che hanno contribuito a divulgare
la reputazione del Centro superando i confini
della RDC fino alla Repubblica del Congo e
l'Angola.
La situazione della salute mentale nella RDC
non è affatto invidiabile, soprattutto per la
situazione precaria in cui vive il popolo
congolese da decenni, dal momento che la
RDC continua a costituire un terreno fertile
per la proliferazione dei disturbi mentali.
I principali problemi di salute mentale nella
RDC sono dovuti a disoccupazione, traumi
psicologici di guerra, divorzio, droga,
povertà, ignoranza, iniqua distribuzione delle
risorse e infezioni.
Oltre ai fattori e alle cause che favoriscono i
disordini psichici, la società africana persiste
nel vincolare la malattia mentale a credenze
psicologiche e cause soprannaturali. Le
persone che soffrono di disturbi o malattie
mentali sono spesso stigmatizzate, a volta
persino dalle proprie famiglie. Le malattie
sono attribuite a incantesimi e alla magia
nera, giungendo persino ad accusare i malati
di stregoneria.
Per quanto riguarda l'assistenza psichiatrica
nella RDC, le evidenti lacune, specialmente in
sanità, infrastrutture e personale qualificato,
rendono impossibile garantire il trattamento
di malattie semplici o complesse. Le persone
con disturbi psichici normalmente si
rivolgono a pastori o guaritori tradizionali,
raramente ai centri psichiatrici.
Centro di Salute Mentale di TELEMA Centro di Salute Mentale di TELEMA
Maggiori informazioni e contatto
www.hospitalarias.org
Date da ricordare: gennaio, febbraio e marzo 2015
� Visita Canonica di Anabela Carneiro, Superiora generale, alla Provincia di Barcellona e
alla Delegazione del Vietnam (dipendente dalla Provincia di Barcellona).
� Visita Canonica di Anabela Carneiro, Superiora generale, alla Provincia di Palencia.
� XXIII Consiglio Plenario.
� Giornata Mondiale del Malato (11.02.2015).
� 50 anniversario della fondazione dell'Ospedale Generale “St. Francis Xavier” a Foso,
Ghana. (23.02.2015).
Avvento Ospedaliero
L'Avvento è un percorso verso la VITA che ci
invita a DARE VITA. Ma cosa che significa per
te dare vita?
Dando vita! A volte accogliere qualcuno con
un sorriso, mettere da parte i problemi per
regalare tempo per ascoltare, dialogare per
trovare la verità insieme, pregare in silenzio
dinanzi al Mistero...
L'Ospitalità è un modo di dare vita. Vivere
dall'Ospitalità è fare storia dando vita...
Gesù ha condiviso la sua vita con noi e la sua
venuta è un impegno di amore del Padre
con l'umanità.
Dare vita... senza confini. Ci suggerisce
qualcosa? Nello stile di San Benedetto.
Come darebbe oggi VITA Benedetto Menni,
qui in mezzo a noi, dalle nostre realtà così
differenti?
Dando vita... Perché la nostra vita ha la sua
fonte in Colui che è la VITA.Immagine del Centro di Riabilitazione Psicosociale
di Badajoz, in Spagna