LA PAROLA DEL MESE DI MARZO 2016 - verbumweb.net · oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa...

161
Letture quotidiane – marzo 2016 Pag. 1/161 LA PAROLA DEL MESE DI MARZO 2016 Testi quotidiani delle Sacre Scritture secondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica con rito romano *** Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può essere scaricata liberamente. L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo! Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarla mensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione. Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks/ ***

Transcript of LA PAROLA DEL MESE DI MARZO 2016 - verbumweb.net · oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa...

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 1/161

LA PAROLA DEL MESE DI MARZO 2016

Testi quotidiani delle Sacre Scritturesecondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica

con rito romano

* * *

Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può esserescaricata liberamente.

L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo!Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarla

mensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione.Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks/

* * *

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 2/161

1 marzo 2016 – MartedìS. Albino3.a di Quaresima - IIIRicòrdati, Signore, della tua misericordiaLiturgia: Dn 3,25.34-43; Sal 24; Mt 18,21-35

PREGHIERA DEL MATTINO“Non privarci della tua misericordia, per il tuo amico Abramo, per il tuoservitore Isacco, e per Israele che hai santificato”. Per Abramo, cioè per il tuoimmenso amore, il tuo amore cieco verso coloro che ami, poiché l’amore nonsospetta il male. Per Isacco, cioè per la fedeltà dei pochi che hanno gli occhirivolti al Padre. Per Israele, cioè per l’immensa folla promessa ad Abramo e adIsacco, per il popolo infedele e incapace di farti piacere ma che tu santifichinonostante ciò, poiché tu resti fedele e non puoi rinnegare te stesso. PerGiacobbe, che sei stato obbligato a vincere prima di benedire.

ANTIFONA D’INGRESSOIo t’invoco, mio Dio: dammi risposta; rivolgi a me l’orecchio e ascolta la miapreghiera. Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi, proteggimiall’ombra delle tue ali.

COLLETTANon ci abbandoni mai la tua grazia, o Padre, ci renda fedeli al tuo santoservizio e ci ottenga sempre il tuo aiuto. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dn 3,25.34-43)Accoglici, Signore, con il cuore contrito e con lo spirito umiliato.Dal libro del profeta DanieleIn quei giorni, Azarìa si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco eaprendo la bocca disse:«Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non infrangere latua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuoamico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo, ai quali hai parlato,promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come lasabbia sulla spiaggia del mare.Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione,oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati.Ora non abbiamo più né principe né profeta né capo né olocàusto né sacrificioné oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovaremisericordia. Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spiritoumiliato, come olocàusti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli.Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c’è

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 3/161

delusione per coloro che confidano in te.Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, noncoprirci di vergogna. Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tuagrande misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da’ gloria al tuo nome,Signore».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 24)Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.Fammi conoscere, Signore, le tue vie,insegnami i tuoi sentieri.Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,perché sei tu il Dio della mia salvezza.Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.Ricòrdati, Signore, della tua misericordiae del tuo amore, che è da sempre.Ricòrdati di me nella tua misericordia,per la tua bontà, Signore.Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.Buono e retto è il Signore,indica ai peccatori la via giusta;guida i poveri secondo giustizia,insegna ai poveri la sua via.Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.

CANTO AL VANGELO (Lc 6,36.37)Gloria e lode a te, o Cristo!Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,perché sono misericordioso e pietoso.Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Mt 18,21-35)Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non viperdonerà.+ Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratellocommette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a settevolte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settantavolte sette.Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoiservi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale chegli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, ilpadrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 4/161

e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicavadicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbecompassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva centodenari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello chedevi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienzacon me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, finoa che non avesse pagato il debito.Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti eandarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fecechiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto queldebito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuocompagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede inmano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore,ciascuno al proprio fratello».Parola del Signore.

OMELIAL'evangelista Matteo ci ricorda oggi il nostro impegno o missione cristiana cheè quella di seguire le orme o i passi del nostro Grande Maestro Gesù Cristo,Gesù incarna in sé il sacramento del perdono. I nostri limiti umani tante volterendono difficile l'accoglienza dei fratelli e l'esercizio della carità nei loroconfronti. Per superare queste situazioni c'è un rimedio evangelico infallibile:il perdono. Il perdono è il "pane quotidiano" di una comunità o chiesadomestica. Infatti, ogni giorno, c'è bisogno di perdono, perché ogni giorno cipossono essere contrasti che creano divisioni. Nella logica del Vangeloperdonare significa dimenticare, non si tratta di memoria, ma di cuore, - edimenticare significa amare di più il fratello accogliendolo pienamente ecomportandosi con lui come se nulla fosse accaduto, cioè senza lasciarcicondizionare dal male ricevuto. Perdonare significa "ricordarsi perdimenticare" come dice il profeta Isaia: "io perdonerò la loro iniquità e non miricorderò più del loro peccato". Giovanni Paolo II nel messaggio per la giornatamondiale della pace del 1997 diceva "offri il perdono, ricevi la pace", resta veroche non si può rimanere prigionieri del passato: occorre una sorta dipurificazione della memoria affinché i mali non tornino a prodursi. Il perdonorichiede fede, carità, rinnegamento di sé, lotta contro l'uomo della carne. Essadeve essere totale, nel cuore e nel comportamento. Dal perdono, nascono lacondivisione, il servizio, la pace, la partecipazione alle gioie e alla sofferenzaaltrui. Senza perdono c'è il cancro, il pericolo di rendere incurabile il nostromale. Vivendo solo in atteggiamento di perdono possiamo rivolgerci al Signorepregando: "rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostridebitori", e potremo accostarci con verità ai sacramenti della riconciliazione e

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 5/161

dell'Eucaristia. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEL’offerta di questo sacrificio, Signore, ci salvi dai nostri peccati e ci ottenga ildono del tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONESignore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? Chicammina in santità e agisce secondo giustizia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONELa partecipazione a questo sacramento, rinnovi, o Dio, la nostra vita; ciottenga la libertà dal peccato e il conforto della tua protezione. Per Cristonostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA“Divenuto preda dei miei cattivi pensieri, come di tanti ladri che si gettano sudi me, sono ora ferito dai loro colpi e coperto di piaghe. Chinati verso di me, oCristo Salvatore, e degnati di guarirmi. Avendomi visto da lontano, il sacerdoteè passato oltre, e il levita, avendomi visto spogliato e sofferente, si èallontanato da me, ma tu, Gesù nato da Maria, fermati e abbi pietà di me”. Perattirare il tuo sguardo non ho che le mie ferite e le mie piaghe; concedimi diriconoscermi povero e malato.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 6/161

2 marzo 2016 – MercoledìSan Basileo martire3.a di Quaresima - IIICelebra il Signore, GerusalemmeLiturgia: Dt 4,1.5-9; Sal 147; Mt 5,17-19

PREGHIERA DEL MATTINOMio Dio, la tua legge è santa e i tuoi comandamenti sono santi, giusti e buoni.Tu non hai voluto posare sulle mie spalle un giogo che non potessi portare, tuhai voluto insegnarmi a camminare sulla tua strada, passo dopo passo come sifa con un bambino. Ma ad ogni passo, ad ogni tuo precetto ho incespicato. Tunon vuoi la morte del peccatore, ma che egli viva, così ti sei caricato tu stessodel giogo della legge, o amico degli uomini, e hai portato a compimento ildisegno d’amore del Padre, che apre una sorgente inesauribile di perdonostrappando il velo del tempio della tua carne.

ANTIFONA D’INGRESSOGuida i miei passi secondo la tua parola, nessuna malizia prevalga su di me.

COLLETTASignore Dio nostro, fa’ che i tuoi fedeli, formati nell’impegno delle buone operee nell’ascolto della tua parola, ti servano con generosa dedizione liberi da ogniegoismo, e nella comune preghiera a te, nostro Padre, si riconoscano fratelli.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dt 4,1.5-9)Osserverete le leggi e le metterete in pratica.Dal libro del DeuteronomioMosè parlò al popolo e disse: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io viinsegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possessodella terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi haordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare perprenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perchéquella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, iquali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione èil solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi cosìvicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che loinvochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tuttaquesta legislazione che io oggi vi do?Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hannovisto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 7/161

anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 147)Celebra il Signore, Gerusalemme.Celebra il Signore, Gerusalemme,loda il tuo Dio, Sion,perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.Celebra il Signore, Gerusalemme.Manda sulla terra il suo messaggio:la sua parola corre veloce.Fa scendere la neve come lana,come polvere sparge la brina.Celebra il Signore, Gerusalemme.Annuncia a Giacobbe la sua parola,i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.Così non ha fatto con nessun’altra nazione,non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.Celebra il Signore, Gerusalemme.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 6,63.68)Gloria e lode a te, o Cristo!Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Mt 5,17-19)Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno deicieli.+ Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto adabolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pienocompimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, nonpasserà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto siaavvenuto.Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altria fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece liosserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».Parola del Signore.

OMELIALe leggi emanate dagli uomini e destinate a regolare la vita nel mondo, hannosempre la caratteristica della provvisorietà; cambiano infatti con mutare dei

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 8/161

tempi e della situazioni. La legge del Signore è immutabile ed eterna: «Inverità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppureun iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto». L'unicaevoluzione possibile è quella voluta dallo stesso Dio che ne è l'autore. Perquesto Gesù, dopo aver proclamato le beatitudini, afferma: «Non pensate cheio sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, a darepieno compimento». Più che le leggi in sé, nella loro fredda formulazione, è lospirito che deve cambiare, in base alla novità di Cristo. Per molte ragioni siaderisce alla legge o ci si distacca da essa. Ciò che Gesù propone, è un radicalerinnovamento interiore, che trae la sua origine dalla sua venuta e dall'operache egli sta compiendo per noi. La giustizia solo formale ed esteriore, praticatadagli scribi e dai farisei, indice di un asservimento alla legge, non è piùsufficiente. Dall'alto della croce sta per essere scandito un «tutto è compiuto»,che instaura le libertà dei figli di Dio, non più schiavi ma liberi, ma capaci digrazia e di amore. Lo stesso Gesù non esiterà a proporci una perfezioneassimilata a quella stessa di Dio: «Siate voi dunque perfetti come è perfetto ilPadre vostro celeste». Ora ci è reso possibile l'osservanza dei precetti e deicomandamenti del Signore, perché Cristo ci ha dotati di una legge nuova, chetutte le riassume e le vitalizia: quella dell'amore, quella appunto che è sgorgatadal cuore di Cristo e che ci ha riaperto la via del regno per essere davverograndi al suo cospetto. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccetta, o Dio, le nostre umili offerte e preghiere, e difendi da ogni pericolo ituoi fedeli che celebrano i santi misteri. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONETu mi indichi il sentiero della vita, Signore, gioia piena nella tua presenza.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEIl pane di cui ci siamo nutriti alla tua mensa ci santifichi, Signore, e,riscattandoci da ogni colpa, ci renda degni delle tue promesse. Per Cristonostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA“Per il tuo figlio pentito tu prepari una festa; tu l’hai rivestito con l’abitodell’immortalità, poiché tu sei il Padre pieno di tenerezza e di perdono”. Làdove aveva abbondato il peccato, tu, al modo di Abramo, di Isacco e diGiacobbe nostri padri nella fede, hai scavato un pozzo dove la grazia è ingrande abbondanza, hai aperto la sorgente dell’acqua della vita per coloro chevivono nella arida valle dell’ombra e della morte. Tu trasformi il lutto in gioia,la colpa in consolazione, la legge in strumento di liberazione. Gloria a te, oSignore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 9/161

3 marzo 2016 – GiovedìSanta Cunegonda3.a di Quaresima - IIIAscoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuoreLiturgia: Ger 7,23-28; Sal 94; Lc 11,14-23

PREGHIERA DEL MATTINOÈ con il dito di Dio che tu cacci i demoni, è con il suo dito di fuoco che vieni ascolpire nella dura pietra del mio cuore la legge del tuo amore, facendo del mioessere un tabernacolo inaccessibile alle forze del nemico. Tu sei santo, Dio, tusei santo forte, santo immortale, abbi pietà di noi. O Dio forte, noi tipresentiamo il mondo e i suoi conflitti, la sua barbarie e le sue atrocità.Liberaci da tutti i demoni, quelli che parlano e quelli che restano muti, quelliche chiudono la bocca delle tacite complicità e delle vigliaccherie.

ANTIFONA D’INGRESSO“Io sono la salvezza del popolo”, dice il Signore, “In qualunque prova miinvocheranno, li esaudirò, e sarò il loro Signore per sempre”.

COLLETTADio grande e misericordioso, quanto più si avvicina la festa della nostraredenzione, tanto più cresca in noi il fervore per celebrare santamente laPasqua del tuo Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Ger 7,23-28)Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio.Dal libro del profeta GeremiaCosì dice il Signore: «Questo ordinai loro: “Ascoltate la mia voce, e io sarò ilvostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che viprescriverò, perché siate felici”.Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi,procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece dirivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato conassidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato néprestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori deiloro padri.Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non tirisponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la vocedel Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è statabandita dalla loro bocca».Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 10/161

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 94)Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.Venite, cantiamo al Signore,acclamiamo la roccia della nostra salvezza.Accostiamoci a lui per rendergli grazie,a lui acclamiamo con canti di gioia.Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.Entrate: prostràti, adoriamo,in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.È lui il nostro Dioe noi il popolo del suo pascolo,il gregge che egli conduce.Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.Se ascoltaste oggi la sua voce!«Non indurite il cuore come a Merìba,come nel giorno di Massa nel deserto,dove mi tentarono i vostri padri:mi misero alla provapur avendo visto le mie opere».Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 6,63.68)Gloria e lode a te, o Cristo!Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,perché sono misericordioso e pietoso.Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Lc 11,14-23)Chi non è con me, è contro di me.+ Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito ildemonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Maalcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia idemòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dalcielo.Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va inrovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso,come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni permezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostrifigli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Seinvece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno diDio.Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 11/161

possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa viale armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».Parola del Signore.

OMELIAPrima ancora che il Verbo si umiliasse nella carne per venire ad abitare inmezzo, lo stesso Dio, pur di riprendere un dialogo con noi, è ricorso alla parolaper comunicarci le sue verità e convincerci del suo immutato amore. La paroladi Dio sin dal principio doveva costituire il documento base e la via del ritornoa Lui, per tutta l'umanità, ma si è calata purtroppo in cuori di pietra e in unuomo dalla dura cervice. Ecco perché poi la Parola, il Verbo, si è fatto carne.Cristo si affida ancora alla parola, affascina i suoi uditori, comanda ai demonidi uscire dall'uomo, richiama alla vita i morti, annuncia le grandi verità di cuil'uomo si è colpevolmente privato. Perfino i più scettici sono costrettidall'evidenza a testimoniare: «Mai un uomo ha parlato come parlaquest'uomo!». Altri dopo averlo ascoltato anche una sola volta: «Rimanevanocolpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità». Una categoria dipersone, gli scribi e i farisei, si opponeva sistematicamente e ostinatamentealle parole di Cristo e arrivava a contestare, con subdoli e meschini raggiri, lesue azioni, anche quando evidentemente venivano poste a favore dei piùbisognosi nel corpo e nello spirito. Nel vangelo di oggi c'è unacontrapposizione netta tra l'agire di Gesù, che scaccia un demònio muto, perridare il dono della parola al malcapitato e le parole di alcuni dei testimoni eastanti, che malignano terribilmente sul suo operato: «È per mezzo diBeelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». «Altri poi, per metterloalla prova, gli domandavano un segno dal cielo». C'è tanto veleno in questeparole, c'è la pretesa di giudicare il Signore, di stravolgere malignamente ilsignificato delle sue azioni, c'è poi la pretesa di un segno dal cielo e la sfidaaperta alla potenza di Dio. Crolla anche la logica più elementare in coloro chehanno la malvagità nel cuore. Egli però, e Gesù in perfetta sintonia con Lui,non danno spettacolo, non accettano sfide, porgono la verità, agiscono solo peramore, ci liberano dal male. Si attendono legittimamente una libera adesioneperché si comprenda che: «Chi non è con me è contro di me, e chi nonraccoglie con me, disperde». (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEPurifica, Signore, il tuo popolo dal contagio del male, perché sia a te gradita lanostra offerta; non permettere che siamo attratti da falsi ideali e guidaci alpremio da te promesso. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEHai dato, Signore, i tuoi precetti perché siano osservati fedelmente. Siano

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 12/161

diritte le mie vie nell’osservanza dei tuoi comandamenti.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, che ci hai nutriti in questo sacramento, fa’ che la forza della tua salvezzaoperante nel mistero trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAIn questo tempo di riconciliazione, mostrami, Signore, ciò che in me e attornoa me divide il regno che sei venuto a stabilire a prezzo del Sangue. Fa’ di me unoperatore di pace e di riconciliazione affinché la Chiesa sia più forte di fronte alnemico che è come un leone in agguato per sapere quale preda divorare.Trasmettimi la passione per l’unità, quell’amore per il tuo Corpo che nonsopporta di vederlo indebolito dai dardi infuocati del Maligno. Potessimoanche noi consolarti delle ferite che sono state inflitte al tuo purissimo Corpo!

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 13/161

4 marzo 2016 – VenerdìSan Casimiro (mf)3.a di Quaresima - IIIIo sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voceLiturgia: Os 14,2-10; Sal 80; Mc 12,28b-34

PREGHIERA DEL MATTINOAmore supplice di Dio, amore che chiede alla sua creatura di ritornare, fino adove arriverai nel tuo abbassamento, nella tua umiliazione? Infinitamente piùlontano, infinitamente più in profondità di ciò che accade nei nostri cuoriumani, che sono capaci di abbassare l’orgoglio dei più altezzosi sino a portarlonel fango, per amore di una creatura divenuta unica. Ma chi è andato negliinferi, non per visitarli, come Orfeo in cerca della sua Euridice o Dante allaricerca di Beatrice, ma bevendo al calice del non amore? Ma chi ha amato finoa sudare sangue, fino alla grande vertigine dello spirito? Chi se non tu, mioCristo, Verbo doloroso dell’amore ucciso. O Cristo, nostra pasqua e passaggiodi ogni amore, dalla tristezza perduta della non condivisione alla gioia senzafine delle nozze eterne!

ANTIFONA D’INGRESSONon c’è nessuno come te in cielo, Signore, perché tu sei grande e compimeraviglie: tu solo sei Dio.

COLLETTAPadre santo e misericordioso, infondi la tua grazia nei nostri cuori, perchépossiamo salvarci dagli sbandamenti umani e restare fedeli alla tua parola divita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Os 14,2-10)Non chiameremo più “dio nostro” l’opera delle nostre mani.Dal libro del profeta OseaCosì dice il Signore:«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità.Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: “Togli ogni iniquità,accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostrelabbra.Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, né chiameremo più “dionostro” l’opera delle nostre mani, perché presso di te l’orfano trovamisericordia”.Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò profondamente, poiché la mia ira si èallontanata da loro.Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come un

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 14/161

albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo ela fragranza del Libano.Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, fiorirannocome le vigne, saranno famosi come il vino del Libano.Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?Io l’esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, il tuofrutto è opera mia.Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poichérette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagiv’inciampano».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 80)Io sono il Signore tuo Dio: ascolta la mia voce.Un linguaggio mai inteso io sento:«Ho liberato dal peso la sua spalla,le sue mani hanno deposto la cesta.Hai gridato a me nell’angosciae io ti ho liberato.Io sono il Signore tuo Dio: ascolta la mia voce.Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta,ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.Ascolta, popolo mio:contro di te voglio testimoniare.Israele, se tu mi ascoltassi!Io sono il Signore tuo Dio: ascolta la mia voce.Non ci sia in mezzo a te un dio estraneoe non prostrarti a un dio straniero.Sono io il Signore, tuo Dio,che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto.Io sono il Signore tuo Dio: ascolta la mia voce.Se il mio popolo mi ascoltasse!Se Israele camminasse per le mie vie!Lo nutrirei con fiore di frumento,lo sazierei con miele dalla roccia».Io sono il Signore tuo Dio: ascolta la mia voce.

CANTO AL VANGELO (Mt 4,17)Gloria e lode a te, o Cristo!Convertitevi, dice il Signore,perché il regno dei cieli è vicino.Gloria e lode a te, o Cristo!

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 15/161

VANGELO (Mc 12,28b-34)Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.+ Dal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è ilprimo di tutti i comandamenti?».Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unicoSignore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tuaanima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo:“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento piùgrande di questi».Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unicoe non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tuttal’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più ditutti gli olocàusti e i sacrifici».Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontanodal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.Parola del Signore.

OMELIARileggiamo oggi le bellissime parole di Gesù, che costituiscono la definizione ditutto il Vangelo. Si tratta di una interrogazione fatta a Gesù da un Dottore dellaLegge, in merito ad una graduatoria dei precetti elencati dalla Legge. Unarichiesta necessaria e sincera per il gran numero di leggi che preoccupava lasua mente e la mente di tanti altri dottori e scribi, al quale Gesù rispondegarbatamente, elogiando, poi il breve commento che il dottore stesso ne fa. Larisposta di Gesù non è di per sé sconosciuta, cita lo Shemà Yisrael, "Ascolta,Israele", il credo del pio israelita, tratto dal Deuteronòmio, ripetuto, ancoraoggi, tre volte al giorno. A questo primo comandamento segue, quasi comeconseguenza naturale: "amerai il prossimo tuo come te stesso", tratto dalLevitico. Con questa risposta, Gesù vuole riassumere i comandamenti delledue tavole della Legge, quelli della prima tavola con l'amore assoluto a Dio contutte le potenze dell'uomo: cuore, anima, intelligenza e forze; quelli dellaseconda tavola con l'amore anch'esso assoluto e disinteressato verso ilprossimo. E' chiaro che con Gesù il collegamento fra i due precetti viene postoper la prima volta nel senso che essi compendiano tutto il rapporto umano conDio, e che il significato di "prossimo" viene allargato al massimo fino acomprendere ogni uomo. "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo diquesti miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me", una conferma che ci vienedata dal Vangelo nel giudizio finale. E' anche la confessione di fede, che ne fa ildottore, dei due precetti dell'amore verso Dio e verso il prossimo, inclusi inuno solo, che "vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici". L'amore verso i fratelliè il vero sacrificio che giunge gradito a Dio. (Padri Silvestrini)

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 16/161

PREGHIERA SULLE OFFERTEGuarda con benevolenza, Signore, questi doni che ti presentiamo, perché sianoa te graditi e diventino per noi sorgente di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEPiù di tutti i doni offerti, questo è grande: amare Dio con tutto il cuore e ilprossimo come se stessi.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONELa forza del tuo Spirito ci pervada corpo e anima, o Dio, perché possiamoottenere pienamente la redenzione alla quale abbiamo partecipato in questisanti misteri. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, fa’ che, quando sono forte, io non conti sulla mia forza ma sulla tuadebolezza che ti ha reso forte nella prova suprema. E quando sono duro neiconfronti dei miei avversari, che io mi appelli alla tua tenerezza. Quando il miopensiero brulica di piani di battaglia, il tuo Spirito soffi e li spazzi come castellidi carte. Non per forza ma per amore, non per conquista ma per abbandono.Insegnami che tutto è dono, offerta, oblazione per chi vive in te. Tutto il resto èdato in sovrappiù.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 17/161

5 marzo 2016 – SabatoSan Adriano3.a di Quaresima - IIIVoglio l’amore e non il sacrificioLiturgia: Os 6,1-6; Sal 50; Lc 18,9-14

PREGHIERA DEL MATTINO“O Maria Maddalena, tu hai incontrato nel giardino il tuo amatissimo Gesù, ehai annunciato agli apostoli la notizia della sua risurrezione. O tu, apostolodegli apostoli, guidaci fino alle gioie delle feste pasquali”, poiché il peccato tiaveva lacerato e l’amore ti ha guarito, tu, colpevole di tante prostituzioni comeun tempo Israele, diventi la sposa dell’Agnello immacolato. Poiché la suavenuta è più certa di quella dell’aurora, guidaci fino al mattino di Pasqua nelgiardino dell’intimità ritrovata, nell’alba odorosa del profumo dell’offerta.

ANTIFONA D’INGRESSOAnima mia, benedici il Signore, non dimenticare tanti suoi benefici: egliperdona tutte le tue colpe.

COLLETTAO Dio, nostro Padre, che nella celebrazione della Quaresima ci fai pregustare lagioia della Pasqua, donaci di approfondire e vivere i misteri della redenzioneper godere la pienezza dei suoi frutti. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Os 6,1-6)Voglio l’amore e non il sacrificio.Dal libro del profeta Osea«Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci hapercosso ed egli ci fascerà.Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla suapresenza.Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora.Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera chefeconda la terra». Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda?Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’albasvanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con leparole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché vogliol’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocàusti.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)Voglio l'amore e non il sacrificio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 18/161

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;nella tua grande misericordiacancella la mia iniquità.Lavami tutto dalla mia colpa,dal mio peccato rendimi puro.Voglio l'amore e non il sacrificio.Tu non gradisci il sacrificio;se offro olocàusti, tu non li accetti.Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.Voglio l'amore e non il sacrificio.Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,ricostruisci le mura di Gerusalemme.Allora gradirai i sacrifici legittimi,l’olocàusto e l’intera oblazione.Voglio l'amore e non il sacrificio.

CANTO AL VANGELOGloria e lode a te, o Cristo!Oggi non indurite il vostro cuore,ma ascoltate la voce del Signore.Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Lc 18,9-14)Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.+ Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevanol’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uominisalirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché nonsono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questopubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quelloche possiedo”.Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhial cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perchéchiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».Parola del Signore.

OMELIATra i vari moventi della preghiera dobbiamo mettere tra i primi posti da unaparte la consapevolezza della nostra estrema povertà e dell'altra la certezza checolui che invochiamo è in grado di soccorrerci. Tutto ciò sgorga essenzialmente

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 19/161

dalle tre virtù teologali, che ci orientano verso Dio: la fede, la speranza e lacarità. Tutte le virtù cristiane sono però correlate tra loro, per cui leindividuiamo subito un'altra, che costituisce un indispensabile supporto aquelle menzionate: l'umiltà. Essere umili significa riconoscere ciò che siamo,riconoscere con la migliore gratitudine i doni di Dio, riconoscere nella suaverità sia il bene di cui siamo capaci, sia il male di cui siamo responsabili. Sonoqueste le migliori premesse della preghiera. I due protagonisti del vangeloodierno si contrappongono nettamente offrendoci l'uno una bellatestimonianza di preghiera autentica, l'altro un cattivo esempio di umanapresunzione. Il fariseo infatti fa vanto delle sue azioni e, pur ringraziando Dio,le attribuisce a se stesso. La sua, più che una preghiera, è un soliloquio di autogratificazione. Con un giudizio assolutamente personale, si ritiene miglioredegli altri uomini, migliore anche del pubblicano, che guarda con sufficienza edisprezzo. Più che pregare, egli ci da l'impressione di chi sta presentando alSignore le proprie credenziali; non ha nulla da chiedere, ha solo da offrire, conpalese orgoglio, la sua presunta giustizia. Com'è diverso l'atteggiamento delvero orante: il pubblicano, riconoscendosi peccatore, si tiene a doverosadistanza da Dio e, in una serena mortificazione, non osa neanche di levare gliocchi verso il cielo, verso la dimora del Dio altissimo. Si riconosce reo dipeccato e, mosso da sincero pentimento, si batte il petto e implora lamisericordia divina: «O Dio, abbi pietà di me, peccatore». È illuminate per noila conclusione che Gesù trae al termine della parabola: «Io vi dico: questitornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta saràumiliato e chi si umilia sarà esaltato». Abbiamo una evidente e pressantealternativa: o accettare ed adeguarci alle sfide innumerevoli che il mondo cilancia e in questo caso l'orgoglio è sicuramente l'arma più efficace, o fidarci diDio e affidarci a lui come umili mendicanti, ma stracolmi di fiducia in lui.(Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEO Dio, che ci doni la grazia di accostarci con animo purificato ai misteripasquali, fa’ che celebrando i giorni della loro istituzione ti rendiamo l’omaggiodi una lode a te gradita. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl pubblicano, stando a distanza, si batteva il petto e diceva: “O Dio, abbi pietàdi me peccatore”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONESignore, il pane del cielo che ci doni con tanta larghezza, susciti in noi sinceradevozione e coerenza di vita. Per Cristo nostro Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 20/161

PREGHIERA DELLA SERA“Esulta, trono di fuoco, arca della vita, esulta candelabro che porta il Lume cherisplende; Maria riposo di coloro che posseggono la grazia, esulta”. Esulta,lume del santuario che porta i sette doni dello Spirito Santo, esulta tu che ti seiabbassata come il pubblicano e che sei stata innalzata nella gloria sino al fiancodel tuo Figlio in seno alla santissima Trinità. Concedici la tua umiltà, il tuoumile amore per Cristo che ti attirò a sé, o nuovo carro d’Elia e trono dellasaggezza eterna.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 21/161

6 marzo 2016 – DomenicaSan Giordano4.a di Quaresima - IVGustate e vedete com'è buono il SignoreLiturgia: Gs 5,9a.10-12; Sal 33; 2Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, forza di coloro che credono in te, e perdono di coloro che te lochiedono, l’uomo è fragile e non può nulla senza di te; risveglia in noi il santodesiderio di tornare continuamente a te, sorgente piena di gioia. Concedici divivere sempre con un cuore misericordioso nell’amore e nel rispetto del tuosanto nome, perché tu non deludi mai coloro che sperano con fiducia in te.

ANTIFONA D’INGRESSORallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voiche eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione.

COLLETTAPadre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione,concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegnoverso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gs 5,9a.10-12)Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.Dal libro di GiosuèIn quei giorni, il Signore disse a Giosuè: “Oggi ho allontanato da voi l’infamiadell’Egitto”.Gli Israeliti rimasero accampati a Galgala e celebrarono la Pasqua alquattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, azzimi e frumentoabbrustolito in quello stesso giorno.E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, lamanna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono ifrutti della terra di Canaan.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33)Gustate e vedete com’è buono il Signore.Benedirò il Signore in ogni tempo,sulla mia bocca sempre la sua lode.Io mi glorio nel Signore:i poveri ascoltino e si rallegrino.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 22/161

Gustate e vedete com’è buono il Signore.Magnificate con me il Signore,esaltiamo insieme il suo nome.Ho cercato il Signore: mi ha rispostoe da ogni paura mi ha liberato.Gustate e vedete com’è buono il Signore.Guardate a lui e sarete raggianti,i vostri volti non dovranno arrossire.Questo povero grida e il Signore lo ascolta,lo salva da tutte le sue angosce.Gustate e vedete com’è buono il Signore.

SECONDA LETTURA (2Cor 5,17-21)Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai CorinziFratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate;ecco, ne sono nate di nuove.Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo eha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti chericonciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe eaffidando a noi la parola della riconciliazione.In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stessoche esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore,perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Lc 15,18)Lode e onore a te, Signore Gesù!Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.+ Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori perascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie ipeccatori e mangia con loro».Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane deidue disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Edegli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane,raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 23/161

patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunsein quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lomandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con lecarrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò insé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io quimuoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccatoverso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corseincontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccatoverso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglieloindossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitellograsso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio eramorto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono afar festa.Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udìla musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tuttoquesto. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare ilvitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non volevaentrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco,io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu nonmi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornatoquesto tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per luihai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre conme e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchéquesto tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è statoritrovato”».Parola del Signore.

OMELIAQuello che secondo gli scribi e i farisei sarebbe un motivo di accusa neiconfronti del Signore fa parte invece della sua missione ed è insito nella suastessa matura divina. «Dio è amore», dice l'evangelista Giovanni. Lo stessoGesù ribadisce di non essere venuto per i giusti e per i sani, ma per i peccatorie per i malati. S'intrecciano infatti nella sua vita terrena un susseguirsi diprodigiose guarigioni nel corpo e nello spirito degli uomini che, con fede, siaccostavano a Lui. La parabola che segue è tra le più belle e coinvolgenti. Inmodo efficace ci fa comprendere l'insania dell'uomo che si distacca dal suoCreatore e Padre, per disperdere nel peggiore dei modi i doni di Dio e l'infinitamisericordia del Padre che attende a braccia aperte il ritorno del Figlio. Lenostre bramosie, soddisfatte negli spazi della libertà senza Dio, si tramutano in

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 24/161

fame e la nostra stessa dignità di figli si tramuta in avvilente servitù. Per nostrafortuna e per grazia di Dio, ci rimane sempre la nostalgia della Casa paterna ela voce della coscienza, per quanto offuscata dal male, non smette mai dipulsarci dentro per farci riscoprire e desiderare la via del ritorno. «Mi alzerò,andrò da mio padre» è stato il grido interiore e il pensiero guida della schierainnumerevole dei convertiti e di tutti coloro che dopo aver sperimentato ladisfatta del peccato, hanno ritrovato la via della riconciliazione con Dio. Ci è diulteriore conforto la certezza che la pesante fatica del ritorno, dalla valle deiporci alla Casa del Padre, è stata portata per noi dallo stesso Cristo, che ciprecede carico della croce fino al monte della risurrezione e della festapasquale. Ci sorprende e ci commuove poi il fatto che mentre nella miglioredelle ipotesi dopo il peccato con cui rinneghiamo l'amore divino, noi cisaremmo aspettato un meritato castigo o almeno di essere relegati nel noverodei servi..., siamo invece accolti a braccia aperte dal Padre celeste. Egli cirivuole come figli e non come schiavi. Il rientro nella sfera del suo amore èmotivo di festa grande: Dio vuole renderci partecipi della sua gioia, che traeorigine dall'infinito amore che nutre per noi. Come è triste invecel'atteggiamento del Figlio, che non intende partecipare alla festa. Egli non hacompreso che il servizio dato a Dio è motivato solo dall'amore, che diventamisericordia e perdono totale quando ciò che è perduto viene ritrovato.Soltanto chi ama può comprendere la misericordia. Soltanto chi ne ha godutodiventa poi capace di ridonarla come gratitudine a Dio e come amore eperdono verso il prossimo. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTETi offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlocon fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristonostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Rallegrati, figlio mio, perché tuo fratello era morto ed è tornato in vita, eraperduto ed è stato ritrovato”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa’ risplendere su dinoi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tuasapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONEO Signore, tu non mi hai lasciato allontanare da te. Se mi è capitato talvolta didimenticarti, tu, mio Dio, mi hai sempre soccorso e sopportato. Quando il miocorpo e la mia anima non potevano più essere saldi, ho gridato verso di te dalfondo del mio abisso. Subito, tu sei accorso e mi hai teso la mano,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 25/161

strappandomi dalla palude della mia miseria, e restituendomi la gioia della tuasalvezza.Ecco, Signore, ecco ciò che sono stato, ecco ciò che sono.Ebbene, io oggi ritorno a te! Le mie miserie in bella mostra, tu le vedi come levedo io; e vi è ancora molto che mi sfugge, a causa della cecità o delladimenticanza, ma sono cose che tu vedi.Quanto ai miei beni, ne ho conservato qualcuno, ma nessuno è integro. Ilnemico me ne ha sottratto la maggior parte, ed ha insudiciato ciò di cui non èriuscito a derubarmi; e mi ha avvilito ancora di più!Guarda che figura faccio davanti a te, Signore! Di fronte al tuo volto, essa èmisera, o misericordia sovrana! Non ti nascondo nulla degli angoli e dei recessipiù segreti della mia vita, tu lo sai, o divina verità. E ti prego, che tutto in mesia luce davanti a te! Poiché io non temo nessuno come me stesso.Ho tanta paura, a mia insaputa, ed anche consapevolmente, di ingannarmi! Maè a te che io credo, Signore, è in te che io spero! Concediti a me, poiché noncerco nient’altro. Abbi pietà di me, Signore, alzati, vieni davanti a me e guarda!Voglio restare saldo nella tua fede, voglio crescere nella speranza. E per ciò cheriguarda il tuo amore, mi tengo qui, come un povero e un mendicante di fronteal tuo volto.GUGLIELMO DI SAINT THIERRY

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 26/161

7 marzo 2016 – LunedìSante Perpetua e Felicita (m)4.a di Quaresima - IVTi esalterò, Signore, perché mi hai risollevatoLiturgia: Is 65,17-21; Sal 29; Gv 4,43-54

PREGHIERA DEL MATTINOTi adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato econservato in vita. Aiutami ad agire secondo la tua volontà e per la tua gloria.Preservami dal peccato e da ogni male. Concedimi la grazia di credere semprealla tua parola. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSOIo confido nel Signore. Esulterò e mi rallegrerò per la tua misericordia, perchéhai guardato con bontà alla mia miseria.

COLLETTAO Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi sacramenti, fa’ che la comunità dei tuoifigli si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza e non resti privadel tuo aiuto per la vita di ogni giorno. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 65,17-21)Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.Dal libro del profeta IsaiaCosì dice il Signore: «Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderàpiù il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre diquello che sto per creare, poiché creo Gerusalemme per la gioia, e il suo popoloper il gaudio. Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo.Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia. Non ci sarà più unbimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni non giungaalla pienezza, poiché il più giovane morirà a cento anni e chi non raggiunge icento anni sarà considerato maledetto. Fabbricheranno case e le abiteranno,pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 29)Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevatoe non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 27/161

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,della sua santità celebrate il ricordo,perché la sua collera dura un istante,la sua bontà per tutta la vita.Alla sera è ospite il piantoe al mattino la gioia.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.Ascolta, Signore, abbi pietà di me,Signore, vieni in mio aiuto!Hai mutato il mio lamento in danza,Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

CANTO AL VANGELO (Am 5,14)Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!Cercate il bene e non il male, se volete vivere,e il Signore sarà con voi.Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 4,43-54)Va’, tuo figlio vive.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù partì dalla Samarìa per la Galilea. Gesù stesso infattiaveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quandodunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tuttoquello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti eranoandati alla festa.Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino.Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui,udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedevadi scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionariodel re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù glirispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gliaveva detto e si mise in cammino.Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figliovive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Glidissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padrericonobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», ecredette lui con tutta la sua famiglia.Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea inGalilea.Parola del Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 28/161

OMELIAAccogliere Cristo nella fede è il segno inequivocabile di una vera religiosità.Questa non si identifica però nella ricerca di segni e di prodigi, non si limita aduna gioia superficiale e momentanea, ma induce ad una vera conversione delcuore, ad una adesione piena ed incondizionata del suo messaggio. Anche ilmiracolo che oggi l'evangelista Giovanni ci racconta ha lo scopo di suscitare lavera fede. La guarigione prodigiosa, operata "a distanza", a favore del figlio diun funzionario del re, raggiunge pienamente lo scopo. Non solo il malatoguarisce, ma prima nel padre e poi in tutta la sua famiglia si accende la lucedella fede. Gesù ancora oggi ci ammonisce: «Se non vedete segni e prodigi, voinon credete». Solo la cecità spirituale, che annebbia la luce della fede ciimpedisce di «vedere» e di credere. Sicuramente non mancano i segni e iprodigi, manca ancora la limpidezza dello sguardo dell'anima che direttamenteci immerge nel mondo di Dio. Tanti fattori concorrono ad annuvolare il nostrosguardo: l'informazione martella dentro di noi l'apparente trionfo del male sulbene. Vengono narrati e spettacolarizzati gli eventi negativi e taciuto tutto ilbene che silenziosamente viene operato in ogni parte del mondo. Ci accecaanche l'eccessiva fiducia che riponiamo nelle nostre risorse umane, che quasidistoglie dalla fede in Dio e dalla umile preghiera a Lui. I funzionari di oggi piùche cercare Gesù e attendersi da Lui la guarigione del figlio, preferisconoricorrere anzitutto ai luminari della scienza. Possiamo aggiungere, su questascia, che tanti papà e tante mamme, vedendo i loro figli «malati» anchegravemente, o non si accorgono del loro stato, o si affannano in stranericerche, ma raramente ricorrono con vera fiducia al vero Medico dei corpi edelle anime. Dobbiamo sempre ricordarci che la lampada della fede vaalimentata ogni giorno con l'olio delle buone opere e soprattutto con il fervoredella preghiera assidua. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEVenga a noi, Signore, dall’offerta di questo sacrificio una forza di vita nuova,perché liberati da ogni compromesso col male possiamo crescere nello spiritodel Vangelo. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola di Gesù e si mise incammino.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, nostro Padre, questo tuo sacramento rinnovi e santifichi la nostra vita eci renda degni di possedere l’eredità eterna. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERATi adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato e

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 29/161

conservato in vita. Perdonami i peccati e le omissioni di questa giornata. Tipresento il lavoro che ho compiuto quest’oggi. Proteggimi questa notte. La tuagrazia sia sempre con me. Amen.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 30/161

8 marzo 2016 – MartedìSan Giovanni di Dio (mf)4.a di Quaresima - IVDio è per noi rifugio e fortezzaLiturgia: Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-3a.5-16

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, ti ringrazio per il dono dell’acqua battesimale. Ti ringrazio perchécontinui a guarirci dal male che paralizza il cuore e la mente, e ci rendi dinuovo capaci di fare il bene. Grazie per lo Spirito Santo che fa di noi dei figlidel Padre, a tua somiglianza. Fa’ che io sia fedele a questi doni e che, oggi,compia la tua volontà e non la mia.

ANTIFONA D’INGRESSO“Voi che avete sete, venite alle acque”, dice il Signore; “anche voi, che nonavete denaro, venite, e dissetatevi con gioia”.

COLLETTADio fedele e misericordioso, in questo tempo di penitenza e di preghieradisponi i tuoi figli a vivere degnamente il mistero pasquale e a recare ai fratelliil lieto annunzio della tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ez 47,1-9.12)Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porteràsalvezza.Dal libro del profeta EzechieleIn quei giorni [l’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto lasoglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio eraverso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla partemeridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fecegirare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acquascaturiva dal lato destro.Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò millecùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. Misuròaltri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alginocchio. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l’acqua: migiungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevoattraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, untorrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto,figlio dell’uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi,vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi dauna parte e dall’altra.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 31/161

Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendononell’Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogniessere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi saràabbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dovegiungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra,crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i lorofrutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorganodal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 45)Dio è per noi rifugio e fortezza.Dio è per noi rifugio e fortezza,aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.Perciò non temiamo se trema la terra,se vacillano i monti nel fondo del mare.Dio è per noi rifugio e fortezza.Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,la più santa delle dimore dell’Altissimo.Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.Dio è per noi rifugio e fortezza.Il Signore degli eserciti è con noi,nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.Venite, vedete le opere del Signore,egli ha fatto cose tremende sulla terra.Dio è per noi rifugio e fortezza.

CANTO AL VANGELOGloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Crea in me, o Dio un cuore puro;rendimi la gioia della tua salvezza.Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 5,1-3a.5-16)All’istante quell’uomo guarì.+ Dal Vangelo secondo GiovanniRicorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme,presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, concinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppie paralitici.Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendologiacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 32/161

rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscinaquando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende primadi me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istantequell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era statoguarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro:«Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Glidomandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Macolui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanatoperché vi era folla in quel luogo.Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccarepiù, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì aiGiudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù,perché faceva tali cose di sabato.Parola del Signore.

OMELIACàpita ai fedeli di ogni religione di riporre la loro speranza in segni e luoghiparticolari, ove si ritiene che la presenza della divinità sia particolarmentesegnata ed efficace. Al tempo di Gesù si radunavano intorno ad una piscinanumerosi malati di ogni genere; questi quando l'acqua si agitavas'immergevano convinti che il primo di loro che scendeva veniva guarito dalsuo male. Una sfida contro il tempo, una sfida tra poveri ed infermi. Uno diquesti, malato da trentotto anni, isolato e senza speranza, che vedeva dasempre vanificato ogni tentativo di calarsi nella piscina, sempre battuto daqualcuno più sollecito, attira l'attenzione di Gesù. Su di lui egli vuole operareun «segno» che indichi a tutti la nuova acqua in cui tutti si possono immergeree tutti possono trovare la salvezza. Egli ne aveva parlato privatamente duranteuna delle visite notturne che Nicodemo faceva al Signore. Rinascere nell'acquae nello spirito è la novità del Cristo, è il sacramento del Battesimo e il nostro«passaggio», la nostra pasqua. Anche una donna aveva ascoltato esperimentato il discorso di Gesù sulla nuova acqua, che purifica e rinnova. Lasalvezza ormai non è più solo un annuncio ed una promessa, ma è la realtà delCristo che tutto rinnova, che si presenta all'umanità come l'unico salvatore delmondo. Ci sorprende ancora e ci irrita la grettezza mentale e la miopiaspirituale dei Giudei, legati ancora ad un passato ormai deformato e logoro. Siappigliano ancora alla legge antica e alle minuziose prescrizioni della legge ementre si scandalizzano che il malato guarito, obbedendo a Gesù, prenda sullespalle il suo lettuccio in giorno di Sabato, non sono capaci di riflettere cheproprio loro impongono sulle spalle della gente pesanti fardelli che loro nonosano toccare neanche con un dito. Cristo ci ha liberati da tutti i pesi dellenostre infermità, ci ha liberati anche dal pesante fardello delle legge perché ciha dato il comandamento nuovo dell'amore. (Padri Silvestrini)

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 33/161

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccetta, Signore, i doni che ci hai dato a sostegno della nostra vita mortale etrasformali per noi in sorgente di immortalità. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl Signore è il mio pastore, non manco di nulla; in pascoli di erbe fresche mi fariposare, ad acque tranquille mi conduce.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPurifica, o Dio, il nostro spirito e rinnovalo con questo sacramento di salvezza,perché anche il nostro corpo mortale riceva un germe di risurrezione e di vitanuova. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAResta con me, Signore Gesù, e perdonami le colpe di questo giorno. Guariscitutti i malati nello spirito e aiuta i malati nel corpo. Salva coloro che soffrono esono isolati, abbandonati a se stessi come era l’uomo della piscina di Siloe.Resta con loro, Signore, in questa notte; io ripongo in te la mia fiducia.Proteggi tutti coloro che amo e che ti affido.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 34/161

9 marzo 2016 – MercoledìSanta Francesca Romana (mf)4.a di Quaresima - IVMisericordioso e pietoso è il SignoreLiturgia: Is 49,8-15; Sal 144; Gv 5,17-30

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Gesù Cristo, tu sei il Verbo di Dio Padre in tutta la tua umanità.Insegnaci come vedere le tue azioni e vivere in conformità ad esse, come nelcorso della tua vita terrena tu hai contemplato l’azione del Padre che è nei cieli,e hai agito parlando umanamente, in conformità con essa. Insegnami acompiere la volontà di Dio, facendo il bene intorno a me e servendo il mioprossimo secondo il tuo esempio.

ANTIFONA D’INGRESSOSignore, innalzo a te la mia preghiera; nel tempo opportuno mi rivolgo a te, oDio. Rispondimi nel tuo grande amore, nella tua fedeltà al patto di salvezza”.

COLLETTAO Padre, che dai la ricompensa ai giusti e non rifiuti il perdono ai peccatoripentiti, ascolta la nostra supplica: l’umile confessione delle nostre colpe ciottenga la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 49,8-15)Ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra.Dal libro del profeta IsaiaCosì dice il Signore: «Al tempo della benevolenza ti ho risposto, nel giornodella salvezza ti ho aiutato.Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere laterra, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: “Uscite”, ea quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”.Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli.Non avranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole, perché coluiche ha misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua. Iotrasformerò i miei monti in strade e le mie vie saranno elevate. Ecco, questivengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente ealtri dalla regione di Sinìm». Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate digioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia deisuoi poveri. Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi hadimenticato».Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per ilfiglio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 35/161

dimenticherò mai.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 144)Misericordioso e pietoso è il Signore.Misericordioso e pietoso è il Signore,lento all’ira e grande nell’amore.Buono è il Signore verso tutti,la sua tenerezza si espande su tutte le creature.Misericordioso e pietoso è il Signore.Fedele è il Signore in tutte le sue parolee buono in tutte le sue opere.Il Signore sostiene quelli che vacillanoe rialza chiunque è caduto.Misericordioso e pietoso è il Signore.Giusto è il Signore in tutte le sue viee buono in tutte le sue opere.Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,a quanti lo invocano con sincerità.Misericordioso e pietoso è il Signore.

CANTO AL VANGELO (Gv 11,25.26)Gloria a te, o Cristo, Verbo di DioIo sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,chiunque crede in me non morirà in eterno.Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 5,17-30)Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chiegli vuole.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’ioagisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché nonsoltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da sestesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa,anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifestatutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perchévoi ne siate meravigliati.Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chiegli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio alFiglio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora ilFiglio, non onora il Padre che lo ha mandato.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 36/161

In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi hamandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dallamorte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui imorti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata,vivranno.Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio diavere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figliodell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sononei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per unarisurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il miogiudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui chemi ha mandato.Parola del Signore.

OMELIAGesù, secondo i Giudei, non solo viola la legge del Sabato, ma addirittura siproclama Figlio di Dio, il che risuona alle loro orecchie come una gravissimabestemmia. Egli, però precisa che sta adempiendo una missione voluta dalPadre celeste, sta rivelando al mondo la sua natura e la natura stessa di Dio.Sta proclamando la sua infinita misericordia verso l'umanità intera. L'amoreinfinito però non è disgiunto dal giudizio derivante dalla manifestazionevisibile delle opere, che tutte mirano all'accettazione nella fede e allaconversione. Il rifiuto dinanzi all'evidenza e gravemente peccaminoso edimperdonabile. Egli è la vita vera, la luce che illumina ogni uomo, è venuto frala sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto, anzi proprio i Giudei si sono fattiprotagonisti di una aperta contestazione, che presto si tramuterà inpersecuzione e trama di morte. Dare la vita è la parte essenziale della missionedi Cristo. risuscitare i morti è il compito affidatogli dal Padre. Tutti i segni cheegli va operando mirano a suscitare la fede nel Figlio di Dio, padrone dalla vitae fonte di una vita nuova. È l'attesa dell'umanità inferma, di tutti coloro chesono precipitati negli inferi del male del peccato ed attendono una voceliberatrice. Il Figlio dell'uomo dovrà calarsi anch'egli in un sepolcro, dovràsperimentare la morte per poi come trionfatore sulla morte sul peccato,risorto, scendere negli inferi a richiamare alla vita tutti coloro che giacciononelle tenebre e nell'ombra della morte. Questa è «l'ora» segnata da Dio per ilsuo Figlio prediletto, ma è anche l'ora della risurrezione, il momentoincessante della storia di uscire dalle fauci del male e dal buio dei sepolcri.Quella voce e quell'invito risuona ormai incessante nella storia dell'umanità, cisorge perciò il dubbio che ancora una volta si sia spenta la fede e la fiducia nelnostro mondo e allora abbiamo da celebrare solo lutti e morti, violenze eguerre per moltiplicare i sepolcri e rendere incessante il lutto e il lamento, mala Pasqua è ormai vicina, non possiamo spegnere la speranza. (Padri

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 37/161

Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTESignore Dio nostro, la potenza di questo sacrificio elimini in noi leconseguenze del peccato, e ci faccia crescere come nuove creature. Per Cristonostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEDio ha mandato il Figlio nel mondo non per giudicare il mondo, ma perché ilmondo si salvi per mezzo di lui.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEAbbiamo ricevuto i tuoi doni, Signore: non permettere che diventi motivo dicondanna il sacramento istituito per la nostra salvezza. Per Cristo nostroSignore.

PREGHIERA DELLA SERATu sia adorato, Signore Gesù Cristo. Tu sei la nostra via verso il Padre, eadorandoti io adoro il Padre. Grazie per il dono della fede che dà la vita.Conforta la mia fragile fede e insegnami come agire per amore. Converti tuttigli uomini della terra affinché nessuno dei nostri fratelli e sorelle si perda ecompaia per un giudizio di condanna davanti al tuo tribunale quando verraiper virtù del Padre. Da’ alla Chiesa la forza dello Spirito, affinché noidiventiamo gli strumenti di una conversione universale.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 38/161

10 marzo 2016 – GiovedìSan Simplicio papa4.a di Quaresima - IVRicordati di noi, Signore, per amore del tuo popoloLiturgia: Es 32,7-14; Sal 105; Gv 5,31-47

PREGHIERA DEL MATTINOPadre nostro che sei nei cieli, ti ringrazio di averci dato tuo figlio, Gesù Cristo.Ti ringrazio di aver mandato i profeti che l’hanno annunciato, e gli apostoli chehanno testimoniato di lui.Ti prego, Signore, rendi salda la mia fede e concedimi occhi capaci di vedere latua verità. Aiutami a cercare la tua volontà e non la gloria umana. Nonpermettere che io mi allontani da te.

ANTIFONA D’INGRESSOGioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza,cercate sempre il suo volto.

COLLETTAO Padre, che ci hai dato la grazia di purificarci con la penitenza e di santificarcicon le opere di carità fraterna, fa’ che camminiamo fedelmente nella via deituoi precetti, per giungere rinnovati alle feste pasquali. Per il nostro SignoreGesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 32,7-14)Desisti dall’ardore della tua ira.Dal libro dell’EsodoIn quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, chehai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato adallontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello dimetallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici ehanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terrad’Egitto”».Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è unpopolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e lidivori. Di te invece farò una grande nazione».Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, siaccenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terrad’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gliEgiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farlisparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il propositodi fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 39/161

servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posteritànumerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la daròai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105)Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.Si fabbricarono un vitello sull’Oreb,si prostrarono a una statua di metallo;scambiarono la loro gloriacon la figura di un toro che mangia erba.Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.Dimenticarono Dio che li aveva salvati,che aveva operato in Egitto cose grandi,meraviglie nella terra di Cam,cose terribili presso il Mar Rosso.Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.Ed egli li avrebbe sterminati,se Mosè, il suo eletto,non si fosse posto sulla breccia davanti a luiper impedire alla sua collera di distruggerli.Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

CANTO AL VANGELO (Gv 3,16)Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;chiunque crede in lui ha la vita eterna.Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 5,31-47)Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, lamia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, eso che la testimonianza che egli dà di me è vera.Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza allaverità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perchésiate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per unmomento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che ilPadre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 40/161

E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi nonavete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parolanon rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprioesse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per averevita.Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore diDio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altrovenisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi chericevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unicoDio?Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè,credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoiscritti, come potrete credere alle mie parole?».Parola del Signore.

OMELIAIl Vangelo odierno ci presenta il dialogo aspro e contraddittorio che Gesù hacon alcuni giudei a proposito della sua divinità. Gesù afferma con forza e conpassione che egli ha motivo di essere creduto. Dalla sua parte, oltre le opere,che sta compiendo, ha anche la testimonianza di Giovanni Battista. E' chiaroche essi dovrebbero credere... eppure rimane la realtà misteriosa della loroincredulità. Io dice ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni, leopere stesse che il Padre mi ha dato da compiere, le sto facendo e testimonianodi me; ma voi non avete mai udito la sua voce e non avete la sua Parola chedimora in voi, perché non credete a Colui che egli ha mandato. Ogni nostromale viene dal non riconoscere la nostra vera identità di figli. In praticavogliamo essere pienamente autonomi, padri, di noi stessi, del nostro esistere.Questi giudei, custodi della santità di Dio, non "hanno la parola di Dio chedimora in loro". Eppure "Voi scrutate le Scritture, credendo di avere in esse lavita eterna; ebbene, che danno testimonianza di me". Il rifiuto che gli avversarigli oppongono, viene dal fatto che non hanno accolto la rivelazione delleScritture alle quali, pur si appellano. Infatti chi non ha in sé l'amore di Dio noncapisce le Scritture che parlano dell'amore tra il Padre e il Figlio, comunicatoagli uomini. Queste parole di Gesù fanno venire alla luce le nostre non pocheresistenze. All'origine della nostra incredulità religiosa, c'è il male radicatonell'uomo, che cerca la gloria dagli altri o dalle cose, i nuovi idoli, invece che daDio. Non si può credere in Dio e affidarsi al suo amore di Padre, cercando in séo in altri la propria identità. Gesù non accusa nessuno: resta sempre la portaaperta per il ritorno di chiunque. E' la stessa legge, alla quale si appellano isuoi oppositori, che li accusa per la loro incredulità, perché, pur leggendoMosè, non accettano Cristo. (Padri Silvestrini)

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 41/161

PREGHIERA SULLE OFFERTEDio onnipotente e misericordioso, l’offerta di questo sacrificio guarisca lanostra debolezza dalle ferite del peccato e ci renda forti nel bene. Per Cristonostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò nel loro cuore: sarò il loro Dioed essi il mio popolo”, dice il Signore.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEIl sacramento che abbiamo ricevuto, Signore, ci liberi da ogni colpa, perchésollevati dall’umiliazione del peccato possiamo gloriarci della pienezza del tuodono. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore Gesù Cristo, perdona a tutti noi che non ti ascoltiamo che in parte, eche in parte cerchiamo i nostri interessi, le nostre idee e la nostra gloria.Perdona a tutti coloro che, volontariamente, si allontanano da te. Ritrova,Signore, coloro ai quali abbiamo presentato un’immagine terrificante di te,non essendo stati testimoni del tutto credibili. Resta sempre con noi.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 42/161

11 marzo 2016 – VenerdìSan Costantino4.a di Quaresima - IVIl Signore è vicino a chi ha il cuore spezzatoLiturgia: Sap 2,1a.12-22; Sal 33; Gv 7,1-2.10.25-30

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, fa’ che oggi io sappia giudicare tutte le cose con un giudizio equo,secondo il tuo pensiero, che io sappia riconoscere tutti quelli che mi mandi, enon limitare la mia fede al conformismo e ai segni esteriori. Concedimi ilcoraggio di essere tuo testimone per mezzo della parola e del compimento delbene. Resta con me, e non permettere che io mi allontani da te.

ANTIFONA D’INGRESSOSalvami, o Dio, per il tuo nome, e nella tua potenza rendimi giustizia. Ascolta,o Dio, la mia preghiera, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.

COLLETTAPadre santo, che nei tuoi sacramenti hai posto il rimedio alla nostra debolezza,fa’ che accogliamo con gioia i frutti della redenzione e li manifestiamo nelrinnovamento della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Sap 2,1a.12-22)Condanniamolo a una morte infame.Dal libro della SapienzaDicono [gli empi] fra loro sragionando: “Tendiamo insidie al giusto, che pernoi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe controla legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio delSignore.È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile soloal vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diversesono le sue strade.Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre viecome da cose impure.Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di aver Dio per padre.Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle manidei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, perconoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione.Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, ilsoccorso gli verrà».

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 43/161

Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati.Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per larettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33)Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.Il volto del Signore contro i malfattori,per eliminarne dalla terra il ricordo.Gridano e il Signore li ascolta,li libera da tutte le loro angosce.Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,egli salva gli spiriti affranti.Molti sono i mali del giusto,ma da tutti lo libera il Signore.Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.Custodisce tutte le sue ossa:neppure uno sarà spezzato.Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;non sarà condannato chi in lui si rifugia.Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Non di solo pane vivrà l’uomo,ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 7,1-2.10.25-30)Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva piùpercorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente,ma quasi di nascosto.Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano diuccidere?Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forsericonosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristoinvece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 44/161

sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi hamandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da luied egli mi ha mandato».Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui,perché non era ancora giunta la sua ora.Parola del Signore.

OMELIAIl libro Sapienziale, nella prima lettura, trasmette un giudizio di condannaemesso da "empi" nei confronti di un giusto, la cui condotta è un rimproverosevero: "Ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanzecontro l'educazione da noi ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza diDio e si dichiara figlio del Signore". In queste righe si avverte unaanticipazione profetica del destino di Gesù e delle accuse che gli furono mosseripetutamente: rancori, insidie, insulti, fino alla condanna a morte. Ma l'autoreconclude: La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati. Nonconoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità né credono allaricompensa delle anime pure". Nel Vangelo Giovanni attesta la serenità diGesù, che prosegue tranquillamente la sua missione e si sforza di far capire lasua origine e identità: "Chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato". Quel coraggionel proclamare la verità, è un dono di Dio; è anche il risultato di una riflessioneperseverante sul nucleo di fede. Il cristiano, sull'esempio di Gesù, è credibile seè davvero credente. La vera fede è lontana dalla magia o dalla religiositàemotiva. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTELa potenza di questo sacrificio ci liberi, Signore, dal peccato e ci facciagiungere più puri alle feste pasquali, principio della nostra salvezza. Per Cristonostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIn Cristo abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, la remissione deipeccati secondo la ricchezza della sua grazia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Padre, questo sacramento che segna per noi il passaggio dall’antica allanuova alleanza, ci spogli dell’uomo vecchio e ci rivesta del Cristo nella giustiziae nella santità. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAGrazie, Signore, per il giorno di oggi. Lo rimetto nelle tue mani con tutto ciòche esso ha comportato. Grazie, Signore, per i tuoi doni, per ogni bene che,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 45/161

grazie alla tua potenza, abbiamo potuto compiere. Perdonami per il male cheho fatto, e per il bene che non abbiamo fatto né io né il mio prossimo. Ti affidoi dolori e le tragedie della terra e di coloro che soffrono. Metto in te la miafiducia.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 46/161

12 marzo 2016 – SabatoSan Massimiliano4.a di Quaresima - IVSignore, mio Dio, in te ho trovato rifugioLiturgia: Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, tu mi mandi oggi per fare il bene e difendere coloro che in un modo onell’altro sono stati lesi. Insegnami ad oppormi ad ogni giudizio di cui saròtestimone, sia che abbia come vittime singoli individui oppure gruppi onazioni. Aiutami ad essere solidale con tutti gli uomini, poveri e feriti, e a faredel bene a tutti.

ANTIFONA D’INGRESSOFlutti di morte mi hanno circondato, mi hanno stretto dolori d’inferno; nellamia angoscia ho invocato il Signore, dal suo tempio ha ascoltato la mia voce.

COLLETTASignore onnipotente e misericordioso, attira verso di te i nostri cuori, poichésenza di te non possiamo piacere a te, sommo bene. Per il nostro Signore GesùCristo...

PRIMA LETTURA (Ger 11,18-20)Come agnello mansueto che viene portato al macello.Dal libro del profeta GeremiaIl Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i lorointrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, nonsapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suopieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suonome».Signore degli eserciti, giusto giudice, che provi il cuore e la mente, possa iovedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 7)Signore, mio Dio, in te mi rifugio.Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:salvami da chi mi perseguita e liberami,perché non mi sbrani come un leone,dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.Signore, mio Dio, in te mi rifugio.Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 47/161

secondo l’innocenza che è in me.Cessi la cattiveria dei malvagi.Rendi saldo il giusto,tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.Signore, mio Dio, in te mi rifugio.Il mio scudo è in Dio:egli salva i retti di cuore.Dio è giudice giusto,Dio si sdegna ogni giorno.Signore, mio Dio, in te mi rifugio.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Beati coloro che custodiscono la parola di Diocon cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 7,40-53)Il Cristo viene forse dalla Galilea?+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costuiè davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invecedicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dallastirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E trala gente nacque un dissenso riguardo a lui.Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Leguardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi disseroloro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai unuomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciatiingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei?Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro,disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e disapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, evedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.Parola del Signore.

OMELIASe ci fosse consentito di trasformare in lenti da una parte l'intelligenza e laragione umana e dall'altra la fede, potremmo costatare di persona la diversitàdegli spazi e degli ambiti che l'una e l'altra ci consentirebbero di vedere.Potremmo così confrontare i due diversi orizzonti, quello proprio dell'uomo,davvero angusto, e quello di Dio praticamente infinito, anche se per ora velato

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 48/161

dal tempo e da altri condizionamenti umani. Con queste due lenti diverse eraguardato Gesù durante la sua vita terrena e ancora oggi così è guardato. Leconclusioni a cui si arriva per le due strade sono quasi sempre diametralmenteopposte: o l'autenticità della fede e le verità rivelate o le chiacchiere insulsesulle cose di Dio. Le più pericolose sono sempre quelle che presuntuosamentele si vogliono far scaturire dalla parola di Dio, interpretata con presunzione emiopia. Gesù, o è il figlio del falegname che viene dalla Galilea, o un maestropresuntuoso e scomodo, o al più un profeta, che però deve essere messocomunque in grado di non nuocere, deve essere incarcerato e condannato,oppure egli è il Figlio del Dio vivente, il Verbo che si è fatto carne ed è venutoad abitare in mezzo a noi. Perfino le guardie, libere da condizionamenti eguidati soltanto dalla loro naturale onestà, non possono fare a meno diammettere: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!». I farisei peròattribuiscono ad un inganno l'ammirazione sincera che essi esprimono. Coloroche non la pensano allo stesso modo, chi non conosce la legge e nonl'interpreta come fanno loro, sono definiti «maledetti». Affermano infatti:«Questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Talvolta è più facilefar conoscere Cristo ai lontani che correggere gli errori più grossolani deipresuntuosi, di coloro che affermano di credere in lui e si professano religiosi esi ritengono depositari di tutte le verità. Subentra spesso una maledettasuperbia e una stupida arroganza a guastare anche i nostri sentimenti migliori:dobbiamo riconoscere, non senza rossore, che il fariseismo e tutt'altro chesopito e trova spazio anche nella chiesa santa di Dio. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, o Dio, quest’offerta di riconciliazione, e con la forza del tuo amorepiega a te, anche se ribelli, le nostre volontà. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONESiamo stati riscattati a prezzo del sangue prezioso di Cristo, Agnello senzadifetti e senza macchia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre misericordioso, il tuo Spirito operante in questo sacramento ci liberi dalmale e ci renda degni della tua benevolenza. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, perdonaci di essere stati discepoli così cattivi e di aver difeso cosìdebolmente le persone ingiustamente arrestate, perseguitate, oppresse, privatedei loro diritti, lese materialmente. Resta con tutti loro, con quelli a cui noiportiamo un aiuto così umile. Resta con le nazioni che lottano per la lorolibertà e con quelle che non riescono a uscire dal disastro economico. Restaanche con noi, e convertici a te e al nostro prossimo.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 49/161

13 marzo 2016 – DomenicaSan Arrigo5.a di Quaresima - IGrandi cose ha fatto il Signore per noiLiturgia: Is 43,16-21; Sal 125; Fl 3,8-14; Gv 8,1-11

PREGHIERA DEL MATTINOFa’, o Signore, che proviamo in questo giorno la gioia della tua misericordia.Ristabilisci in noi la nostra vera natura: che nessun peccato, nostro o di unaltro, ci scandalizzi tanto da impedirci di vivere nella tua vicinanza o nellavicinanza dei nostri fratelli. Concedi che tra le meschinità che soffocano la vitaquotidiana possiamo vivere il perdono, in modo che coloro che non ticonoscono si sentano attirati da questa novità, così umana, così generatrice divita, che non può avere origine che da te solo, che sei così grande.

ANTIFONA D’INGRESSOFammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà;salvami dall’uomo ingiusto e malvagio, perché tu sei il mio Dio e la mia difesa.

COLLETTAVieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agiresempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. Egli è Dioe vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Is 43,16-21)Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.Dal libro del profeta IsaiaCosì dice il Signore, che aprì una strada nel mare e un sentiero in mezzo adacque possenti, che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi a un tempo; essigiacciono morti, mai più si rialzeranno, si spensero come un lucignolo, sonoestinti: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Miglorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornitoacqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto. Ilpopolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 125)Grandi cose ha fatto il Signore per noi.Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,ci sembrava di sognare.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 50/161

Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,la nostra lingua di gioia.Grandi cose ha fatto il Signore per noi.Allora si diceva tra le genti:«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».Grandi cose ha fatto il Signore per noi:eravamo pieni di gioia.Grandi cose ha fatto il Signore per noi.Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,come i torrenti del Negheb.Chi semina nelle lacrimemieterà nella gioia.Grandi cose ha fatto il Signore per noi.Nell’andare, se ne va piangendo,portando la semente da gettare,ma nel tornare, viene con gioia,portando i suoi covoni.Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

SECONDA LETTURA (Fil 3,8-14)A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme allasua morte.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai FilippesiFratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità dellaconoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tuttequeste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovatoin lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quellache viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede:perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunionealle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza digiungere alla risurrezione dai morti.Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma misforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato daCristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltantoquesto: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta difronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, inCristo Gesù.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Gl 2,12-13)Lode e onore a te, Signore Gesù!Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,perché io ono misericordioso e pietoso.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 51/161

Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,1-11)Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò dinuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise ainsegnare loro.Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, laposero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa inflagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donnecome questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e peravere motivo di accusarlo.Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichéinsistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato,getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva perterra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piùanziani.Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse:«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno,Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccarepiù».Parola del Signore.

OMELIAIl brano della donna adultera è una stupenda applicazione della misericordiadivina. E' significativo che l'episodio non ci viene offerto come parabola macome un fatto concreto. Una donna, trovata sicuramente in stato di peccato,sta per subire una morte crudele per mano di giustizieri improvvisati. Questigiustizieri, però, non si accontentano di ciò: sicuri della giustezza della loroposizione credono di poter anche cogliere in flagrante contraddizione Gesù. Unoccasione ghiotta si presenta loro, quando vedono Gesù impegnato indiscussioni con i farisei. Non solo pensano di soddisfare la loro sete di vendettama pensano di sbarazzarsi, una volte per tutte, di quel predicatore che tantevolte li aveva posti in imbarazzo. Gesù riesce a capovolgere tutta la situazione:non solo salva la donna senza giustificare il suo peccato, condonandolo - masvela l'ipocrita malvagità dei farisei. La donna è così redenta: ha salva la vita,non solo quella materiale ma soprattutto la spirituale. Si trovava davanti ad unbranco di persone affamate del suo sangue, ora invece ha di fronte solo losguardo di Gesù che alzatosi le viene incontro. Gesù e la sua misericordia sitrova di fronte al peccato che vuole redimere; si trova anche di fronte ad unapersona che vuole salvare. Gesù condanna il peccato e salva il peccatore. E'questo il nostro comportamento, così pronti alla condanna? E' questa la nostra

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 52/161

giustizia o non è alle volte proprio all'opposto? Crediamo di applicare lagiustizia condannando il peccatore: così non eliminiamo neanche il peccato.(Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEEsaudisci, Signore, le nostre preghiere: tu che ci hai illuminati con gliinsegnamenti della fede, trasformaci con la potenza di questo sacrificio. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Donna, nessuno ti ha condannata?”. “Nessuno, Signore”. “Neppure io ticondanno; d’ora in poi non peccare più”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre inseriti comemembra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suosangue. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONELa legge aveva comandato di lapidare le adultere. Ora, la legge non potevaprescrivere un’ingiustizia; e se qualcuno parlava contro ciò che la leggecomandava era colpevole di iniquità. Così si dissero fra di loro i farisei aproposito di Gesù: “Egli ha fama di essere vero, emana dolcezza; è sullagiustizia che dobbiamo attaccarlo. Portiamogli una donna colta in flagrantedelitto di adulterio, e diciamogli ciò che comanda la legge a questoproposito”...Che cosa risponde il Signore Gesù? Cosa risponde colui che è la Verità? Cosarisponde colui che è la Saggezza? Cosa risponde colui che è la Giustizia stessacosì chiamata in causa? Gesù non dice: “Ella non sia lapidata”, poiché nonvuole dare l’impressione di parlare contro la legge. Eppure si guarda bene daldire: “Sia lapidata”, poiché egli non è venuto per perdere ciò che è statoritrovato, ma per cercare ciò che è perduto. Allora che cosa risponde? Guardatecome egli sia pieno di giustizia, di saggezza, e di verità! “Chi di voi è senzapeccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Risposta luminosa! Come li fatornare in se stessi! Le loro azioni erano esterne, ma essi non guardavano afondo nel proprio cuore. Essi vedevano l’adulterio, ma non osservavano sestessi... Ora, chiunque, si osservi attentamente si scopre peccatore. Èinevitabile. Dunque, o rendete la libertà a questa donna, o subite con lei ilcastigo della legge. Se Gesù avesse detto: “Non si lapidi l’adultera”, sarebbestato colpevole d’ingiustizia. Se avesse detto: “Sia lapidata”, sarebbe sembratoprivo di dolcezza. Egli dirà dunque ciò che deve dire il dolce e il giusto: “Chi èsenza peccato scagli per primo la pietra contro di lei”. È la voce della giustizia.Che la colpevole sia punita, ma non dai colpevoli; che la legge sia fatta

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 53/161

osservare, ma non da coloro che violano la legge. È esattamente la voce dellagiustizia. Colpiti da questa giustizia come dal ferro di una lancia, essitornarono in se stessi e, scoprendosi peccatori, “se ne andarono uno per uno”.SANT’AGOSTINO

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 54/161

14 marzo 2016 – LunedìSanta Matilde5.a di Quaresima - ICon te, Signore, non temo alcun maleLiturgia: Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62; Sal 22; Gv 8,1-11 (C: 12-20)

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Dio, tu mi hai creato, in modo miracoloso, a tua immagine esomiglianza. Ma quanto spesso perdiamo questa somiglianza a causa delpeccato! Oggi, siamo riconfortati e felici, perché abbiamo saputo da Cristo cheegli non condanna, ma ci chiama ad una vita degna dei figli di Dio. Mostraci dinuovo, o Dio, il tuo volto e noi saremo salvi.

ANTIFONA D’INGRESSOAbbi pietà di me, Signore, perché mi calpestano; tutto il giorno mi opprimono imiei nemici.

COLLETTAO Padre, che con il dono del tuo amore ci riempi di ogni benedizione,trasformaci in creature nuove, per esser preparati alla Pasqua gloriosa del tuoregno. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62)Io muoio innocente.Dal libro del profeta DanieleIn quei giorni, abitava a Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, il quale avevasposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza etimorata di Dio. I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figliasecondo la legge di Mosè. Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardinovicino a casa, ed essendo stimato più di ogni altro, i Giudei andavano da lui.In quell’anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani; erano di quelli dicui il Signore ha detto: «L’iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani edi giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo». Questi frequentavanola casa di Ioakìm, e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavanoda loro. Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna erasolita recarsi a passeggiare nel giardino del marito. I due anziani, che ognigiorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un’ardente passioneper lei: persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cieloe non ricordare i giusti giudizi.Mentre aspettavano l’occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, condue sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo. Non c’eranessun altro al di fuori dei due anziani, nascosti a spiarla. Susanna disse alle

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 55/161

ancelle: «Portatemi l’unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché vogliofare il bagno».Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero dalei e le dissero: «Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noibruciamo di passione per te; acconsenti e concediti a noi. In caso contrario tiaccuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire leancelle». Susanna, piangendo, esclamò: «Sono in difficoltà da ogni parte. Secedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani.Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti alSignore!». Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro dilei e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.I servi di casa, all’udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla portalaterale per vedere che cosa le stava accadendo. Quando gli anziani ebberofatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era statadetta una simile cosa di Susanna.Il giorno dopo, quando il popolo si radunò nella casa di Ioakìm, suo marito,andarono là anche i due anziani, pieni di perverse intenzioni, per condannare amorte Susanna. Rivolti al popolo dissero: «Si faccia venire Susanna, figlia diChelkìa, moglie di Ioakìm». Mandarono a chiamarla ed ella venne con igenitori, i figli e tutti i suoi parenti. Tutti i suoi familiari e amici piangevano.I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa.Ella piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore.Gli anziani dissero: «Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, èvenuta con due ancelle, ha chiuso le porte del giardino e poi ha licenziato leancelle. Quindi è entrato da lei un giovane, che era nascosto, e si è unito a lei.Noi, che eravamo in un angolo del giardino, vedendo quella iniquità ci siamoprecipitati su di loro. Li abbiamo sorpresi insieme, ma non abbiamo potutoprendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito.Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non cel’ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni». La moltitudine prestò lorofede, poiché erano anziani e giudici del popolo, e la condannò a morte.Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, checonosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso controdi me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato controdi me». E il Signore ascoltò la sua voce.Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di ungiovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sono innocente delsangue di lei!». Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire conqueste tue parole?». Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete cosìstolti, o figli d’Israele? Avete condannato a morte una figlia d’Israele senzaindagare né appurare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hannodeposto il falso contro di lei».Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 56/161

mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogativedell’anzianità». Daniele esclamò: «Separàteli bene l’uno dall’altro e io ligiudicherò».Separàti che furono, Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male!Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davisentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre ilSignore ha detto: Non ucciderai il giusto e l’innocente. Ora, dunque, se tu haivisto costei, di’: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose:«Sotto un lentìsco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ti ricadrà sullatesta. Già l’angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».Allontanato questi, fece venire l’altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non diGiuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Cosìfacevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figliadi Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque, sottoquale albero li hai sorpresi insieme?». Rispose: «Sotto un léccio». DisseDaniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l’angelodi Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».Allora tutta l’assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salvacoloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai quali Danieleaveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, fece lorosubire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e, applicandola legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 22)Con te, Signore, non temo alcun male.Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce.Rinfranca l’anima mia.Con te, Signore, non temo alcun male.Mi guida per il giusto camminoa motivo del suo nome.Anche se vado per una valle oscura,non temo alcun male, perché tu sei con me.Il tuo bastone e il tuo vincastromi danno sicurezza.Con te, Signore, non temo alcun male.Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici.Ungi di olio il mio capo;il mio calice trabocca.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 57/161

Con te, Signore, non temo alcun male.Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,abiterò ancora nella casa del Signoreper lunghi giorni.Con te, Signore, non temo alcun male.

CANTO AL VANGELO (Gv 8,12)Lode e onore a te, Signore Gesù!Io sono la luce del mondo, dice il Signore,chi segue me avrà la luce della vita.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,12-20)Io sono la luce del mondo.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù parlò ai farisei e disse:«Io sono la luce del mondo; chisegue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tuatestimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianzadi me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto edove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicatesecondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizioè vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nellavostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io chedo testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dàtestimonianza di me».Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete néme né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».Gesù pronunciò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava neltempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.Parola del Signore.

OMELIADai grandi del mondo ci attendiamo sempre lusinghe e spesso vere e propriebugie. «Si dicono menzogne l'uno e l'altro, parlano con cuore doppio», dice unsalmista. Gesù è la Verità. Egli l'incarna nella sua natura umano - divina, latestimonia con la forza convincente dei segni e prodigi che opera, la confermacon i suoi esempi, l'annuncia come dono per gli uomini. La gente umile esemplice lo segue e l'ascolta edificata ed affascinata dalla sua dottrina: «Egliparla con autorità e non come i loro scribi». Eppure i soliti nemici dichiaratidel Signore, accecati dall'orgoglio e dall'invidia, non smettono di tramare,contestare ed accusare il Cristo. «Gli uomini hanno preferito le tenebre alla

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 58/161

luce», dice san Giovanni. Chi non segue Cristo, luce vera che illumina ogniuomo, cammina nelle tenebre e non ha la luce della vita. Il Cristo - Luce nonbrilla agli occhi di coloro che vivono nelle tenebre. Il giudizio secondo la carnenon riuscirà mai a penetrare i segreti e i misteri di Dio. Secondo il dirittoantico, dalla testimonianza di due si asseriva e scopriva la verità: per questoGesù afferma: «Io do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi hamandato, mi da testimonianza». È Dio stesso la fonte della Verità, nella suainfinita perfezione, ma chi non conosce il Padre non conosce neanche il Figlio.Tutta la storia del nostro mondo e della nostra umanità è contrassegnata dalcontinuo contrasto tra verità e menzogna, tra il bene e il male. Il male e labugia hanno i propri urli e schiamazzi e talvolta sembra possano prevalere, mala nostra fede ci dice che niente e nessuno potrà mai oscurare le veritàinconfutabili di Dio. Lo stesso Cristo afferma solennemente: «Il cielo e la terrapasseranno, ma le mie parole non passeranno». Il compito di rendere vive leverità del Vangelo e vivo lo stesso Cristo spetta a noi cristiani, spetta allaChiesa, spetta in modo speciale a tutti coloro che hanno avuto la missione diessere gli annunciatori della Verità. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTESignore, concedi ai tuoi fedeli, riuniti per celebrare i santi misteri, di offrirticome frutto della penitenza una coscienza pura e uno spirito rinnovato. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIo sono la luce del mondo, dice il Signore: chi segue me, non cammina nelletenebre, ma avrà la luce della vita.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre di infinita misericordia, la forza redentrice dei tuoi sacramenti ci liberida ogni male, e ci avvii all’incontro con te come discepoli del Cristo. Egli vive eregna nei secoli dei secoli.

PREGHIERA DELLA SERAFiglio di Dio che, con il Padre e lo Spirito Santo, sei adorato come il solo Santo,tu hai amato la Chiesa, tua sposa, ti sei offerto per santificarla. Così, tutti noinella Chiesa siamo chiamati alla santità, poiché la volontà di Dio è disantificare ogni uomo. Insegnaci la misericordia... “Rimetti a noi i nostridebiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 59/161

15 marzo 2016 – MartedìSanta Luisa5.a di Quaresima - ISignore, ascolta la mia preghieraLiturgia: Nm 21,4-9; Sal 101; Gv 8,21-30

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Gesù, tu chiami noi tutti a te. Fa’ che sentiamo la forza del tuo nome.Come Mosè nel deserto innalzò su un’asta un serpente di bronzo, così eranecessario che il Figlio dell’uomo fosse scacciato dalla terra perché chi crede inlui possa avere la vita eterna. Concedici, Signore, la vita eterna in conformitàalla nostra fede e alla tua misericordia.

ANTIFONA D’INGRESSOSta’ in attesa del Signore, prendi forza e coraggio; tieni saldo il tuo cuore espera nel Signore.

COLLETTAIl tuo aiuto, Dio onnipotente, ci renda perseveranti nel tuo servizio, perchéanche nel nostro tempo la tua Chiesa si accresca di nuovi membri e si rinnovisempre nello spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Nm 21,4-9)Il nostro Dio viene a salvarci.Dal libro dei NumeriIn quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso,per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Ilpopolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egittoper farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua esiamo nauseati di questo cibo così leggero».Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano lagente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse:«Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te;supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilosopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando unserpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo,restava in vita.Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 60/161

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 101)Signore, ascolta la mia preghiera.Signore, ascolta la mia preghiera,a te giunga il mio grido di aiuto.Non nascondermi il tuo voltonel giorno in cui sono nell’angoscia.Tendi verso di me l’orecchio,quando t’invoco, presto, rispondimi!Signore, ascolta la mia preghiera.Le genti temeranno il nome del Signoree tutti i re della terra la tua gloria,quando il Signore avrà ricostruito Sione sarà apparso in tutto il suo splendore.Egli si volge alla preghiera dei derelitti,non disprezza la loro preghiera.Signore, ascolta la mia preghiera.Questo si scriva per la generazione futurae un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:«Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,dal cielo ha guardato la terra,per ascoltare il sospiro del prigioniero,per liberare i condannati a morte».Signore, ascolta la mia preghiera.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 3,16)Lode e onore a te, Signore Gesù!Il seme è la parola di Dio,il seminatore è Cristo:chiunque trova lui, ha la vita eterna.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,21-30)Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma moriretenel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora iGiudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi nonpotete venire”?».E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questomondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostripeccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico.Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 61/161

veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egliparlava loro del Padre.Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, alloraconoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come ilPadre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciatosolo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole,molti credettero in lui.Parola del Signore.

OMELIAGesù preannuncia ripetutamente la sua prossima morte. La trama dei suoiavversari gli si stringe attorno come una morsa, Egli però vuole far intenderesenza equivoci, che quanto sta per accadere è «l'opera di Dio», è un ardoreincontenibile a condurlo. Egli, compiuta la sua missione, desidera «andare»,ricongiungersi al Padre. Il suo sarà un percorso di gloria, che sarà però negatoai suoi avversari. Diceva loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nelvostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». L'incredulità ostinatanon consente più di muoversi sui sentieri di Dio. È una forma di cecità cheoscura e deforma anche l'evidenza, rinnega anche le eterne verità di Dio. Gesùperò non scende a compromessi; le verità che egli proclama hanno unaprovenienza soprannaturale e non possono essere adattate alle menti degliuomini o alle circostanze della vita: sono immutabili, eterne. «io dico al mondole cose che ho udito da lui». Parla del Padre e s'identifica pienamente con Lui:«Disse allora Gesù: «Come mi ha insegnato il Padre, così io parlo». Eaggiunge: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che IoSono». L'«Io sono» è l'appellativo di Dio, così si era rivelato a Mosè nellagrande teofania sull'Oreb. Alle orecchie degli scribi e dei farisei questaaffermazione di Cristo risuona come blasfema e sarà di fatto uno dei capid'accusa che muoveranno contro di Lui nel processo, che sancirà la suacondanna a morte. Nessuno vuole comprendere che da quella morte sgorgheràla sorgente inesauribile della vita nuova. Rinnegando la persona del Figlio,rifiutando di «conoscerlo», si rinnega Dio stesso, si rifiuta la salvezza, sirimane invischiati nel male e nella morte del peccato. Eppure appare evidenteanche ai nostri giorni quanto sia urgente per ciascuno di noi e per l'umanitàintera trovare un ancora sicura di salvezza. Forse siamo invasi dentro e fuori dinoi da una schiera di falsi cristi e perfino di anticristi. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, questa vittima di riconciliazione, perdona le nostre colpe, eguida i nostri cuori vacillanti sulla via del bene. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo allora saprete che Io Sono”.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 62/161

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDio grande e misericordioso, l’assidua partecipazione ai tuoi misteri ci avvicinisempre più a te, che sei l’unico e vero bene. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, tu che guidi e illumini il nostro cammino, insegnaci ad ascoltare la tuavoce. Insegnaci a soffocare nei nostri cuori ogni ribellione contro di te.Concedici di credere nel tuo nome e di proclamarlo.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 63/161

16 marzo 2016 – MercoledìSant’Eriberto5.a di Quaresima - IA te la lode e la gloria nei secoliLiturgia: Dn 3,14-20.46-50.91-92.95; Cant. Dn 3; Gv 8,31-42

PREGHIERA DEL MATTINODio onnipotente, concedici una fede salda come quella di Abramo. Oggi,vogliamo perseverare nel tuo insegnamento per diventare tuoi veri discepoli.Non vogliamo essere schiavi del peccato. Guidaci, o Signore, alla casa delPadre, dove nella libertà ti ameremo per sempre.

ANTIFONA D’INGRESSOTu mi liberi, Signore, dall’ira dei miei nemici. Tu mi innalzi sopra i mieiavversari, e mi salvi dall’uomo violento.

COLLETTARisplenda la tua luce, Dio misericordioso, sui tuoi figli purificati dallapenitenza; tu che ci hai ispirato la volontà di servirti, porta a compimentol’opera da te iniziata. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dn 3,14-20.46-50.91-92.95)Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.Dal libro del profeta DanieleIn quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego,che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fattoerigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra,dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali,sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti,in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuocoardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi nonabbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostroDio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tuamano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremomai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti diSadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornacesette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito,comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuocoardente.I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 64/161

fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzavaquarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che sitrovavano vicino alla fornace. Ma l’angelo del Signore, che era sceso con Azarìae con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco dellafornace e rese l’interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pienodi rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, nondiede loro alcuna molestia.Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoiministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?».«Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, iquali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quartoè simile nell’aspetto a un figlio di dèi».Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, ilquale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui;hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per nonservire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dn 3,52-56)A te la lode e la gloria nei secoli.Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,Benedetto il tuo nome glorioso e santo.A te la lode e la gloria nei secoli.Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.A te la lode e la gloria nei secoli.Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissie siedi sui cherubini,Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.A te la lode e la gloria nei secoli.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)Lode e onore a te, Signore Gesù!Beati coloro che custodiscono la parola di Diocon cuore integro e buonoe producono frutto con perseveranza.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,31-42)Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanetenella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 65/161

vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamomai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccatoè schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figliovi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. Soche siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la miaparola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre;anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli diAbramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, unuomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voifate le opere del padre vostro».Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solopadre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perchéda Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi hamandato».Parola del Signore.

OMELIAGesù ci invita a metterci alla sua scuola, per essere fedeli alla sua parola, perdiventare suoi discepoli, per conoscere la verità e per essere davvero liberi. Èdifficile comprendere che la peggiore schiavitù derivi proprio dall'ignoranza,dalla menzogna, dall'errore. Tutta la nostra storia, sin dal principio, ècontrassegnata pesantemente dagli errori umani, che hanno sempre lamedesima origine: il distacco da Dio, l'esodo da un ambito di amore e dicomunione con Lui, la conoscenza e poi l'esperienza del male in tutte le sueforme. Il lamento di Cristo: «la mia parola non non trova accoglienza in voi» cirisuona ancora vero ed attuale. Su quella parola di verità prevalgono le nostreparole, le nostre scelte, le nostre personali decisioni e, di conseguenza i nostrismarrimenti. I figli che reclamano la loro parte di eredità per spendere tuttodove e come vogliono, sono ancora tanti. La presunzione di poter gestire la vitaa proprio gusto, in completa autonomia, è ancora all'origine delneopaganesimo. È ancora più subdola la tentazione che vorrebbe convincerci,come accadeva ai Giudei, contemporanei di Cristo, di essere depositari diverità solo per un vago senso di appartenenza e per una fede presunta, che nonincide realmente sulla vita. A nulla serve essere figli di Abramo se nonassimiliamo la sua fede e la traduciamo nelle opere. Quanti si ritengonocristiani e uccidono nei fatti gli ammonimenti e i precetti del Signore! La veritàdi Dio è luce e lampada ai nostri passi, è orientamento di vita, è docile e gioiosaconformazione e amore a Cristo, è la pienezza della libertà. Il Signore haaffidato a due libri le sue eterne verità per la salvezza dell'uomo: la scritturasacra, la Bibbia, che pochi conoscono e comprendono, e poi ai suoi fedeli,chiamati a proclamare quelle verità con la forza irresistibile della

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 66/161

testimonianza. Hai mai pensato che qualcuno sta leggendo la bibbia ecercando la verità guardando la tua vita? È autentico il messaggio che staiinviando? (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, questo sacrificio che ci concedi di offrire alla tua santità, erendilo per noi sorgente di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Sarete davvero miei discepoli se rimanete fedeli alla mia parola”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, fonte della vita, fa’ che la partecipazione al tuo sacramento sia per noimedicina di salvezza; ci guarisca dalle ferite del male e ci confermi nella tuaamicizia. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, la nostra libertà è per noi un segno che siamo stati creati a tuaimmagine. Concedici di saper usare sempre a buon profitto questo privilegio,volgendoci verso il bene.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 67/161

17 marzo 2016 – GiovedìSan Patrizio (mf)5.a di Quaresima - IIl Signore si è sempre ricordato della sua alleanzaLiturgia: Gen 17,3-9; Sal 104; Gv 8,51-59

PREGHIERA DEL MATTINOInfondi in noi, Signore, lo Spirito Santo perché sappiamo scoprire le SacreScritture e vivere ogni giorno secondo questo spirito. Permettici, Signore, divedere tutta la prospettiva di salvezza che tu ci mostri dai tempi della creazionedell’uomo, perché possiamo giungere alla tua dimora senza l’ombra di undubbio.

ANTIFONA D’INGRESSOCristo è mediatore della nuova alleanza perché, mediante la sua morte, coloroche sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che è stata loro promessa.

COLLETTAAssisti e proteggi sempre, Padre buono, questa tua famiglia che ha posto in teogni speranza, perché liberata dalla corruzione del peccato resti fedeleall’impegno del Battesimo, e ottenga in premio l’eredità promessa. Per ilnostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gen 17,3-9)Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.Dal libro della GenesiIn quei giorni, Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: «Quantoa me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine dinazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre diuna moltitudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; tifarò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con tee con la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione, comealleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. Laterra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso persempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio». Disse Dio adAbramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenzadopo di te, di generazione in generazione».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 104)Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.Cercate il Signore e la sua potenza,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 68/161

ricercate sempre il suo volto.Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.Ricordate le meraviglie che ha compiuto,i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.Voi, stirpe di Abramo, suo servo,figli di Giacobbe, suo eletto.È lui il Signore, nostro Dio:su tutta la terra i suoi giudizi.Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.Si è sempre ricordato della sua alleanza,parola data per mille generazioni,dell’alleanza stabilita con Abramoe del suo giuramento a Isacco.Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

CANTO AL VANGELOLode e onore a te, Signore Gesù!Oggi non indurite il vostro cuore,ma ascoltate la voce del Signore.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,51-59)Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, disse Gesù ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se unoosserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora iGiudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche iprofeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte ineterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche iprofeti sono morti. Chi credi di essere?».Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi miglorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete.Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: unmentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre,esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai vistoAbramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima cheAbramo fosse, Io Sono».Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose euscì dal tempio.Parola del Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 69/161

OMELIAGesù precede il tempo. Lui è prima di Abramo. Cristo è «Colui che è». Dunqueè Figlio di Dio, non un semplice uomo. Egli è venuto nel mondo a portare lavita eterna, a liberare l'uomo dalla schiavitù del peccato e della morte. Chiosserva la sua parola e vive in comunione con lui, partecipa alla sua stessa vita:«Non vedrà mai la morte». In comunione di fede e di amore con Cristo non simuore se non in apparenza, in questo nostro mondo di passaggio. Come Figliodi Dio, Gesù è più grande di Abramo: «Prima che Abramo fosse, io sono», dice.Egli è anche fuori del tempo. Ma i giudei che lo ascoltano capiscono moltobene quel che Gesù intende dire e cioè che anche se lui è vero uomo è al disopra dell'essere semplice dei mortali e che si attribuisce un'esistenza divina. Ei farisei non lo sopportano. Irosi e incolleriti, afferrano le pietre per lapidarlo.Chiediamo oggi la grazia di osservare sempre i suoi comandamenti, la suaparola, perché solo chi «osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». (PadriSilvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEGuarda con bontà, o Dio, il sacrificio che ti presentiamo, perché giovi allanostra conversione e porti la salvezza al mondo intero. Per Cristo nostroSignore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Abramo esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre misericordioso, il pane eucaristico, che ci fa tuoi commensali in questomondo, ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna. Per Cristonostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, concedici di capire al di là delle tue parole, di seguirti sempre confiducia. La nostra concezione del mondo e della vita è così piccola! “Io Sono”,insegnaci ad andare al di là dei limiti della nostra ragione.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 70/161

18 marzo 2016 – VenerdìSan Alessandro di Gerusalemme5.a di Quaresima - INell'angoscia t'invoco: salvami, SignoreLiturgia: Ger 20,10-13; Sal 17; Gv 10,31-42

PREGHIERA DEL MATTINONoi crediamo in te, Signore Gesù, che sei venuto dal Padre per mostrarci il suoamore. Dio ha tanto amato il mondo che ha mandato il suo unico Figlio asalvarlo. Gesù, noi crediamo che tutto quello che tu hai fatto e detto aveva perscopo la nostra salvezza. Padre, sii onorato per l’opera di tuo Figlio che ci faiconoscere per mezzo dello Spirito Santo.

ANTIFONA D’INGRESSOAbbi pietà di me, Signore, perché sono in angustia; strappami dalla mano deimiei nemici e salvami dai miei persecutori: Signore, che io non resti confuso.

COLLETTAPerdona, Signore, i nostri peccati, e nella tua misericordia spezza le catene checi tengono prigionieri a causa delle nostre colpe, e guidaci alla libertà cheCristo ci ha conquistata. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ger 20,10-13)Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.Dal libro del profeta GeremiaSentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciàtelo! Sì, lodenunceremo».Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre ininganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta».Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i mieipersecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché nonavranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile.Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa iovedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa!Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del poverodalle mani dei malfattori.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 17)Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.Ti amo, Signore, mia forza,Signore, mia roccia,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 71/161

mia fortezza, mio liberatore.Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.Invoco il Signore, degno di lode,e sarò salvato dai miei nemici.Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.Mi circondavano flutti di morte,mi travolgevano torrenti infernali;già mi avvolgevano i lacci degli ínferi,già mi stringevano agguati mortali.Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.Nell’angoscia invocai il Signore,nell’angoscia gridai al mio Dio:dal suo tempio ascoltò la mia voce,a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.

CANTO AL VANGELOLode e onore a te, Signore Gesù!Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 10,31-42)Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disseloro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale diesse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’operabuona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi sietedèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – ela Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato emandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio diDio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio,anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate cheil Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo,ma egli sfuggì dalle loro mani.Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove primaGiovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano:«Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni hadetto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.Parola del Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 72/161

OMELIASarebbe stato davvero facile per Gesù ritorcere contro i suoi accusatori, e conmaggiore ragione, l'accusa che essi temerariamente gli rivolgono: «Ti fai Dio».È proprio in questo l'essenza e la radice del loro e nostro peccato sin da quellocommesso in principio dai nostri progenitori. «Sarete come dei», avevainsinuato loro il maligno, in quella prima tentazione e così va ripetendo ancoraogni volta che vuole indurci alla libertà sfrenata per metterci contro Dio e farcipoi sperimentare la paura e la nudità. I Giudei invece rivolgo contro il Figliounigenito del Padre questa accusa. Per questo, a loro giudizio, deve subire lalapidazione perché ai loro orecchi le sue parole suonano come una orribilebestemmia. Ne traggono motivo di scandalo e di condanna. Eppure molti,ricordando la testimonianza di Giovanni il Battìsta e vedendo con cuoresemplice le opere che egli andava compiendo, ascoltando con docilità i suoiinsegnamenti, cedettero in lui. I più duri di cuori sono da sempre quelli che sisentono particolarmente disturbati dalla verità, che si ritengono inattaccabili edepositari del bene, che si sentono invece toccati e feriti nell'orgoglio. Gesùricorda loro: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi?Ora, se essa h«Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi sietedèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio ela Scrittura non può essere annullata , a colui che il Padre ha consacrato emandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio diDio"?». Gesù conclude la sua serrata argomentazione: «se non volete credere ame, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è inme e io nel Padre». È un momento e un argomento conclusivo quello che Gesùenuncia: Egli è vero Dio nell'unione ipostàtica con il Padre. Invoca perciò lafede perché solo così può essere compreso, chiede di vedere con quella luce,dono divino, le sue opere, per smettere il giudizio e far nascere l'accoglienzaamorosa. Anche noi siamo testimoni e destinatari delle opere di Cristo,offriamogli la nostra più intensa gratitudine. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEIl tuo aiuto, Dio misericordioso, ci renda degni di accostarci al santo altare,perché l’assidua partecipazione al divino sacrificio ci ottenga la salvezza. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Il Padre è in me e io nel Padre”, dice il Signore.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONENon ci abbandoni, Signore, la forza di questo sacramento che ci unisce a te, eallontani sempre da noi ogni male. Per Cristo nostro Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 73/161

PREGHIERA DELLA SERAPerdonami, Signore. La terra non si apre per inghiottirmi, come Datan eAbiron, i flutti del mio peccato come i flutti del mar Rosso non si rovesciano sudi me ricoprendomi come il faraone e il suo esercito. Possa io avere la forza diDebora e di Giaele per trafiggere il nemico con la croce di Cristo e possa vederecon Manoach l’Angelo di Dio elevarsi nella fiamma. Fa’ che io non imiti ladebolezza di Sansone. Le seduzioni della carne non mi facciano perdere la tuagloria, Signore, consegnandomi nelle mani di estranei che tramano lamenzogna.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 74/161

19 marzo 2016 – SabatoSan Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria (s)5.a di Quaresima - PIn eterno durerà la sua discendenzaLiturgia: 2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24a

PREGHIERA DEL MATTINOCaro san Giuseppe, sii per noi un padre. Proteggi la nostra santa madre Chiesa,il corpo di Cristo, come un tempo hai protetto la santa Madre di Dio e il suoFiglio divino. Sostienici in tutte le prove con le tue preghiere.Per i meriti che ti sei guadagnato prendendoti cura, in Egitto, di Maria e di suoFiglio, intercedi per tutti i rifugiati di oggi, che sono stati banditi dalla loroterra natale. Durante il nostro esilio spirituale, mantieni il nostro cuore nellagioia; aiutaci a fare la volontà di Dio e ad accettare il suo insegnamento,facendo tacere, con spirito sottomesso, la nostra volontà, fino alla nostraultima ora.Caro padre, rimani al nostro fianco fino alla fine (che è una rinascita); imploraper noi il dono della perseveranza finale, perché, una volta pagato il debito deinostri peccati, possiamo (in compagnia della Madonna e di te stesso, con gliangeli e con i santi) condividere eternamente la gloria del tuo figlio adottivoche, dopo la sua morte sulla croce e la sua discesa agli inferi, ha voluto fartiuscire dal limbo e dalla dimora di schiavitù.

ANTIFONA D’INGRESSOEcco il servo saggio e fedele, che il Signore ha posto a capo della sua famiglia.

COLLETTADio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione allacustodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tuaChiesa di cooperare fedelmente al compimento dell’opera di salvezza. Per ilnostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Sam 7,4-5.12-14.16)Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre.Dal secondo libro di SamueleIn quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore: “Va’ e di’ al mioservo Davide: Così dice il Signore:Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, iosusciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderòstabile il suo regno.Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regnoper sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 75/161

La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo tronosarà reso stabile per sempre”.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 88)In eterno durerà la tua discendenza.Canterò in eterno l’amore del Signore,di generazione in generazionefarò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,perché ho detto: “E’ un amore edificato per sempre;nel cielo rendi stabile la tua fedeltà”.In eterno durerà la tua discendenza.“Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,ho giurato a Davide. mio servo.Stabilirò per sempre la tua discendenza,di generazione in generazioneedificherò il tuo trono.In eterno durerà la tua discendenza.Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,mio Dio e roccia della mia salvezza.Gli conserverò sempre il mio amore,la mia alleanza gli sarà fedele”.In eterno durerà la tua discendenza.

SECONDA LETTURA (Rm 4,13.16-18.22)Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai RomaniFratelli, non in virtù della legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, lapromessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che vienedalla fede.Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in talmodo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quellache deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, ilquale è padre di tutti noi - come sta scritto: Ti ho costituito padre di moltipopoli - davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiamaall’esistenza le cose che non esistono.Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padredi molti popoli, come gli era stato detto: “Così sarà la tua discendenza”.Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Sal 112,7)Lode e onore a te, Signore Gesù.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 76/161

Beato chi abita nella tua casa, Signore:senza fine canta le tue lodi.Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Mt 1,16.18-21.24a)Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.+ Dal Vangelo secondo LucaGiacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù,chiamato Cristo.Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa diGiuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per operadello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non volevaaccusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno unangelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere diprendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei vienedallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egliinfatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo delSignore.Parola del Signore.

OMELIASan Giuseppe è presentato, nel Nuovo Testamento, con pochi ma essenzialitratti. Come personaggio, nei Testi Sacri, non dice neanche una parola e a luine sono riservate poche, ma molto profonde. Giuseppe è chiamato,dall'Evangelista ispirato, «uomo giusto»: un uomo di Dio. Il vangelo odiernoce lo presenta in un momento particolare della vita di Cristo, ancoraadolescente e smarrito. L'apprensione che traspare dal testo sacro, rivela il suoamore di padre e la fedeltà al suo compito e al suo ruolo speciale, di custodedella santa famiglia, ricevuti per volere divino. Anche questo ci aiuta acomprendere il significato reale della definizione della sua giustizia, del suoessere giusto agli occhi di Dio e a quelli degli uomini. Le continuemanifestazioni angeliche sono la testimonianza di un rapporto diretto eprivilegiato con Dio. Le sue decisioni dipendono da questo rapporto. La suagiustizia non è semplice e severa applicazione di alcune leggi prescritte; egli saguardare gli avvenimenti da molti punti di vista: alla fine sceglie la visuale diDio. La sua giustizia è l'applicazione della misericordia, è l'affidamentocompleto ai progetti divini anche se sembrano arcani e misteriosi. E' uomogiusto perché non applica solo criteri terreni ma ha anche altre prospettive.Egli parte, sempre però da valutare serenamente quello che gli accade e poneal primo posto sempre gli affetti familiari. Davanti ad avvenimenti cheavrebbero sicuramente sconvolto qualsiasi uomo, San Giuseppe non fugge mai

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 77/161

dalle sue responsabilità di sposo prima e padre poi: non rinuncia al suo ruolodi guida terrena anche esegesi frettolose lo vogliono confinare ad un ruolosecondario nell'economia della Salvezza di Cristo. Tanti insegnamenti, inveceabbiamo dal suo comportamento, apparentemente dimesso, ma risoluto, dalsuo saper giudicare le cose e le persone, della sua fiducia infinita in Dio e nellepersone a lui vicine. Possiamo capire da dove deriva tutto? Possiamo avereanche noi un insegnamento da quest'uomo giusto? E' frutto, senz'altro di unapreghiera costante, profonda e mai interrotta! (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, o Padre, il nostro servizio sacerdotale, e donaci la stessa fedeltà epurezza di cuore, che animò san Giuseppe nel servire il tuo unico Figlio, natodalla Vergine Maria. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEBene, servo buono e fedele; prendi parte alla gioia del tuo Signore.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEProteggi sempre la tua famiglia, Signore, che hai nutrito alla mensa del pane divita nel ricordo gioioso di san Giuseppe e custodisci in noi i doni del tuo amoredi Padre. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERATi onoriamo, o glorioso San Giuseppe, perché sei il santo più onorato del cieloe della terra. Dio Padre ti onorò affidando alla tua custodia il suo Figlio Gesù ela sua Figlia Maria, i due tesori più amati del suo cuore. Dio Figlio ti onoròchiamandoti Padre, obbedendoti e affidando la sua vita e la sua cura nelle tuemani. Lo Spirito Santo ti onorò consegnandoti la sua Sposa, la Vergine Maria,come tua sposa. Gesù e Maria, dopo averti onorato standoti sottomessi pertrent'anni, assistettero alla tua preziosa morte. La Chiesa ti onora istituendofeste in tuo onore, chiamandoti Patrono della Chiesa Universale, assicurandoche sei degno di sommi onori e lodi. I Santi e i fedeli, tutti ti invocano conperseveranza, con entusiasmo e amore sempre crescente, come Santo senzaeguali, che soccorre in tutte le necessità, che difende in tutte le difficoltà,consola in tutte le tribolazioni, e protegge in tutte le disgrazie della vita, e inmodo speciale, nell'ora della morte.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 78/161

20 marzo 2016 – DomenicaSant’Agostino Zaho RongDomenica delle Palme - IIDio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Liturgia: Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Lc 22,14 23,56

PREGHIERA DEL MATTINO“Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme”. Lo ascoltosempre, nel Vangelo, prima della processione. Signore, tu ti metti in camminoper salvarmi. Ti metti in cammino tra le grida di gioia: “Osanna! Sia benedettoil Re!”. E all’orizzonte si profila il Golgota... Entro in un nuovo giorno e, con te,entro nella settimana santa. Entro nella tua passione e nella tua morte, al mioposto e per me.

ANTIFONAOsanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è ilRe d’Israele. Osanna nell’alto dei cieli.

ANTIFONA D’INGRESSOSei giorni prima della solenne celebrazione della Pasqua, quando il Signoreentrò in Gerusalemme, gli andarono incontro i fanciulli: portavano in manorami di palma, e acclamavano a gran voce: Osanna nell’alto dei cieli: Gloria ate che vieni, pieno di bontà e di misericordia.Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re dellagloria. Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria.Osanna nell’alto dei cieli: Gloria a te che vieni, pieno di bontà e dimisericordia.

COLLETTADio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuoFiglio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ cheabbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, perpartecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Is 50,4-7)Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restareconfuso.Dal libro del profeta IsaiaIl Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzareuna parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché ioascolti come i discepoli.Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 79/161

sono tirato indietro.Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mistrappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendola mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 21)Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,storcono le labbra, scuotono il capo:“Si rivoga al Signore; lui lo liberi,lo porti in salvo, se davvero lo ama!”.Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Un branco di cani mi circonda,mi accerchia una banda di malfattori;hanno scavato le mie mani e i miei piedi.Posso contare tutte le mie ossa.Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Si dividono le mie vesti,sulla mia tunica gettano la sorte.Ma tu, Signore, non stare lontano,mia forza, vieni presto in mio aiuto.Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,ti loderò in mezzo all’assemblea.Lodate il Signore, voi suoi fedeli,gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,lo tema tutta la discendenza d’Israele.Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

SECONDA LETTURA (Fil 2,6-11)Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai FilippesiCristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegiol’essere come Dio,ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agliuomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosiobbediente fino alla morte e a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sottoterra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 80/161

CANTO AL VANGELO (Fil 2,8-9)Lode e onore a te, Signore Gesù!Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte,e a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltòe gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 22,14- 23,56)La passione del Signore.+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo LucaHo tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della miapassioneC Quando fu l’ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro:+ “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della miapassione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nelregno di Dio”. C E ricevuto un calice, rese grazie e disse: + “Prendetelo e fatelopassare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del fruttodella vite, finche non verrà il regno di Dio”.Fate questo in memoria di meC Poi preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: + “Questo è ilmio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. C E, dopo avercenato, fece lo stesso con il calice dicendo: + “Questo calice è la nuova alleanzanel mio sangue, che è versato per voi”.Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figliodell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal qualeegli viene tradito!». C Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi diloro avrebbe fatto questo.Io sto in mezzo a voi come colui che serveE nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare piùgrande. Egli disse: +«I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno poteresu di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è piùgrande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infattichi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola?Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che aveteperseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come ilPadre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nelmio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelliSimone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma ioho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una voltaconvertito, conferma i tuoi fratelli». C E Pietro gli disse: P «Signore, con te

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 81/161

sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». C Gli rispose: +«Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbianegato di conoscermi».Deve compiersi in me questa parola della ScritturaC Poi disse loro: + «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali,vi è forse mancato qualcosa?». C Risposero: P «Nulla». C Ed egli soggiunse: +«Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada,venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in mequesta parola della Scrittura: E fu annoverato tra gli empi. Infatti tutto quelloche mi riguarda volge al suo compimento». C Ed essi dissero: P «Signore, eccoqui due spade». C Ma egli disse: + «Basta!».Entrato nella lotta, pregava più intensamenteC Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli loseguirono. Giunto sul luogo, disse loro: + «Pregate, per non entrare intentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio epregava dicendo: + «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavianon sia fatta la mia, ma la tua volontà». C Gli apparve allora un angelo dalcielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suosudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dallapreghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disseloro: + «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?C Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamavaGiuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù glidisse: + «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». C Allora quelliche erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: P «Signore,dobbiamo colpire con la spada?». C E uno di loro colpì il servo del sommosacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: +«Lasciate! Basta così!». C E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse acoloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie deltempio e anziani: + «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni.Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me;ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».Uscito fuori, Pietro pianse amaramenteC Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa delsommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco inmezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro.Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente,disse: P «Anche questi era con lui». C Ma egli negò dicendo: P «O donna, nonlo conosco!». C Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!».C Ma Pietro rispose: P «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altroinsisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». C Ma Pietrodisse: P «O uomo, non so quello che dici». C E in quell’istante, mentre ancora

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 82/161

parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, ePietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallocanti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lopicchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: P «Fa’ il profeta! Chi è cheti ha colpito?». C E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.Lo condussero davanti al loro sinedrioAppena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi deisacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro sinedrio e gli dissero: P «Setu sei il Cristo, dillo a noi». C Rispose loro: + «Anche se ve lo dico, non micrederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figliodell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». C Allora tutti dissero: P«Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: + «Voi stessi dite che iolo sono». C E quelli dissero: P «Che bisogno abbiamo ancora ditestimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condannaC Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono adaccusarlo: P «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostropopolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». CPilato allora lo interrogò: P «Sei tu il re dei Giudei?». C Ed egli rispose: + «Tulo dici». C Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: P «Non trovo inquest’uomo alcun motivo di condanna». C Ma essi insistevano dicendo: P«Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo avercominciato dalla Galilea, fino a qui». C Udito ciò, Pilato domandò sequell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò aErode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.Erode con i suoi soldati insulta GesùVedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desideravavederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fattoda lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla.Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevanonell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe dilui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giornoErode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era statainimicizia.Pilato abbandona Gesù alla loro volontàPilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: P «Miavete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminatodavanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui loaccusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fattonulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà».C Ma essi si misero a gridare tutti insieme: P «Togli di mezzo costui! Rimettici

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 83/161

in libertà Barabba!». C Questi era stato messo in prigione per una rivolta,scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché volevarimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: P «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». CEd egli, per la terza volta, disse loro: P «Ma che male ha fatto costui? Non hotrovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò inlibertà». C Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso,e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisseeseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta eomicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.Figlie di Gerusalemme, non piangete su di meMentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornavadai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguivauna grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto efacevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: + «Figliedi Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostrifigli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che nonhanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a direai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta cosìil legno verde, che avverrà del legno secco?».C Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che eranomalfattori.Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fannoQuando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori,uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: + «Padre, perdona loro perchénon sanno quello che fanno».C Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.Costui è il re dei GiudeiIl popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: P «Ha salvatoaltri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati loderidevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: P «Se tu seiil re dei Giudei, salva te stesso». C Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costuiè il re dei Giudei».Oggi con me sarai nel paradisoUno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: P «Non sei tu il Cristo? Salvate stesso e noi!». C L’altro invece lo rimproverava dicendo: P «Non hai alcuntimore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente,perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invecenon ha fatto nulla di male». C E disse: P «Gesù, ricòrdati di me quandoentrerai nel tuo regno». C Gli rispose: + «In verità io ti dico: oggi con me sarainel paradiso».Padre, nelle tue mani consegno il mio spiritoC Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre delpomeriggio,perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 84/161

Gesù, gridando a gran voce, disse: + «Padre, nelle tue mani consegno il miospirito». C Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: P«Veramente quest’uomo era giusto». C Così pure tutta la folla che era venutaa vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavabattendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguitofin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella rocciaEd ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono egiusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era diArimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò aPilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con unlenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno erastato ancora sepolto. Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci delsabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe;esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poitornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabatoosservarono il riposo come era prescritto.Parola del Signore.

OMELIAPrima i rami d'ulivo, i mantelli stesi a terra a mo' di tappeti, l'Osanna al Figliodi Davide e poi... la condanna, il «crocifìggilo». Vengono denunciate cosìpalesemente, le tremende contraddizioni dei comportamenti umani: uneffimero trionfo tributato a Cristo riconosciuto Figlio di Davide, Re e Signore epoi, forse le stesse voci che l'osannano, gridano perché sia crocifisso e fattotacere per sempre. Comprendiamo così il significato recondito delle nostrepeggiori passioni e gli effetti devastanti di una miopia spirituale, che oscura ilbene e ci immerge in pensieri e in trame di morte. Fa sempre piacere poteracclamare qualcuno da cui attendiamo soluzioni facili ed immediate ai nostripiù pressanti problemi. Gesù che aveva rifiutato di essere acclamato Re, dopola moltiplicazione dei pani, che dirà a Pietro, che tenta di difenderlo con laspada, il mio Regno non è di questo mondo, oggi acconsente di entraretrionfalmente a Gerusalemme, la città santa, per far comprendere che, primadi essere vittima degli uomini, egli, come vero Re, va incontro liberamente allapassione e alla morte. La sua passione è sì una terribile trama ordita dai suoinemici e causata dai nostri peccati, ma anzitutto è un disegno divino, unamanifestazione palese dell'amore misericordioso del Padre, una esigenza dellagiustizia divina, una docile ed umile accettazione da parte di Cristo Gesù. Eccoperché accetta di essere acclamato re: è un altro modo per preannunciare la

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 85/161

sua gloriosa risurrezione, il suo trionfo sulla morte. Il nostro Osanna quindi lorivolgiamo a colui che già contempliamo nella fede come nostro vero ed unicoRe e Signore, come redentore nostro e come colui che da trionfatore ci precedenella gloria. Le nostre acclamazioni non cesseranno perciò in questa domenica,ma diventeranno il nostro perenne rendimento di grazie, la nostra lode senzafine, che esploderanno in un gioioso Alleluia pasquale. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEDio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio affretti il giorno del tuoperdono; non lo meritiamo per le nostre opere, ma l’ottenga dalla tuamisericordia questo unico mirabile sacrificio. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Padre, se questo calice non può passare senza che io lo beva, sia fatta la tuavolontà”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni, e con la morte del tuo Figlio cifai sperare nei beni in cui crediamo, fa’ che per la sua risurrezione possiamogiungere alla meta della nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONEMolte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua,che è Cristo, “al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen”. Egli scese dai cielisulla terra per l’umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembodella Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell’uomosofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passionidella carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dalmodo di vivere del mondo come dall’Egitto, e ci salvò dalla schiavitù deldemonio come dalla mano del faraone. Contrassegnò le nostre anime con ilproprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, comeMosè il faraone. Egli è colui che percosse l’iniquità e l’ingiustizia, come Mosècondannò alla sterilità l’Egitto.Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dallamorte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozionuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che fu ucciso inAbele, e in Isacco fu legato ai piedi. Andò pellegrinando in Giacobbe, e inGiuseppe fu venduto. Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell’agnello fusgozzato.Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 86/161

Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fusepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli èl’agnello che non apre bocca, egli è l’agnello ucciso, egli è nato da Maria,agnella senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all’uccisione,immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso esotto terra non fu soggetto alla decomposizione.Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l’umanità dal profondo del sepolcro.MELITONE DI SARDI

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 87/161

21 marzo 2016 – LunedìSan FilemoneSettimana Santa - IIIl Signore è mia luce e mia salvezzaLiturgia: Is 42,1-7; Sal 26; Gv 12,1-11

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, tu sei diventato uomo tra gli uomini.Tu hai amato e reclamato l’amore nel nome di Dio, nostro Padre.Tu ti sei preso cura di coloro che soffrono, non ti sei sottratto a coloro che sonoabbattuti, sei diventato l’amico dei poveri.Ti sei caricato del fardello del rifiuto, del tradimento, della sofferenza e dellamorte.Tu vai fino in fondo al cammino, affinché noi non perdiamo coraggio.Voglio seguirti, giorno dopo giorno.

ANTIFONA D’INGRESSOGiudica, Signore, chi mi accusa, combatti chi mi assalta: tieni saldo lo scudo el’armatura, sorgi, vieni in mio soccorso, Signore, forza della mia salvezza.

COLLETTAGuarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa’che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio. Egli è Dio e vive e regnacon te...

PRIMA LETTURA (Is 42,1-7)Non griderà, non farà udire in piazza la sua voce.Dal libro del profeta Isaia«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio.Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni.Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzeràuna canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;proclamerà il diritto con verità.Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sullaterra, e le isole attendono il suo insegnamento».Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciòche vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano sudi essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; tiho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni,perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dallareclusione coloro che abitano nelle tenebre».Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 88/161

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 26)Il Signore è mia luce e mia salvezza.Il Signore è mia luce e mia salvezza:di chi avrò timore?Il Signore è difesa della mia vita:di chi avrò paura?Il Signore è mia luce e mia salvezza.Quando mi assalgono i malvagiper divorarmi la carne,sono essi, avversari e nemici,a inciampare e cadere.Il Signore è mia luce e mia salvezza.Se contro di me si accampa un esercito,il mio cuore non teme;se contro di me si scatena una guerra,anche allora ho fiducia.Il Signore è mia luce e mia salvezza.Sono certo di contemplare la bontà del Signorenella terra dei viventi.Spera nel Signore, sii forte,si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.Il Signore è mia luce e mia salvezza.

CANTO AL VANGELOLode e onore a te, Signore Gesù!Salve, nostro Re:tu solo hai compassione di noi peccatori.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 12,1-11)Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.+ Dal Vangelo secondo GiovanniSei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro,che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Martaserviva e Làzzaro era uno dei commensali.Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso,ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa siriempì dell’aroma di quel profumo.Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse:«Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sonodati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perchéera un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevanodentro.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 89/161

Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della miasepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là eaccorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli avevarisuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere ancheLàzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano inGesù.Parola del Signore.

OMELIAViviamo i giorni che precedono immediatamente la Passione del Signore. Ilvangelo di Giovanni ci fa vivere con Cristo momenti di intimità e di tenerezza;sembra che Gesù voglia offrirci, a mo' di testamento, ulteriori e più intensetestimonianze di amore, di amicizia, di calda accoglienza. La risposta al suoamore, per sé e per tutti noi, la porge Maria, la sorella di Lazzaro. Lei è ancoraprostrata ai piedi di Gesù, in quell'atteggiamento tante volte si era beata delleparole del maestro fino a suscitare la santa invidia della sorella Marta, tuttaintenta a preparare un buon pranzo all'ospite divino. Ora non ascolta soltanto,ma sente di dover esprimere con un gesto concreto la sua immensagratitudine: Gesù è suo Signore, il suo Re e perciò deve ungerlo con ununguento prezioso e profumato. La prostrazione ai suoi piedi, è il gestodell'umile sudditanza, è il gesto di una fede viva nella risurrezione, è l'onoretributato a colui che ha richiamato tra i vivi il suo fratello Lazzaro, già nellatomba da quattro giorni. Maria esprime la gratitudine di tutti i credenti, ilgrazie di tutti salvati da Cristo, la lode di tutti i risorti, l'amore di tutti gliinnamorati di Lui, la risposta migliore a tutti i segni con i quali egli hamanifestato a tutti noi la bontà di Dio. L'intervento di Giuda è la controtestimonianza più assurda e maldestra: l'espressione d'amore per lui diventafreddo e gelido calcolo tradotto in cifra, trecento denari. Chissà se egli siricorderà fra non molti giorni del valore attribuito a quel vasetto di alabastro ese lo confronterà con i trenta denari per i quali ha venduto il suo maestro? Perchi è attaccato al denaro e lo ha fatto diventare il proprio idolo, davverol'amore vale zero e la stessa persona del Cristo può essere svenduta per pochisoldi! È l'eterno contrasto che spesso sconvolge la vita del nostro poveromondo e dei suoi abitanti: o le ricchezze di Dio, incommensurabili, eterne, cheriempiono l'umana esistenza o il vile denaro, chi schiavizza e illude. (PadriSilvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, o Padre, il sacrificio che ti offriamo e fa’ che l’albero della croce, che haannullato la nostra condanna, produca per noi frutti di vita eterna. Per Cristonostro Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 90/161

ANTIFONA ALLA COMUNIONEMaria, presa una libbra di olio profumato, cosparse i piedi di Gesù e li asciugòcon i suoi capelli.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEVisita, Signore, il tuo popolo, consacrato da questi santi misteri, proteggilo conil tuo amore premuroso, perché custodisca con il tuo aiuto i doni che haricevuto dalla tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, vorrei fare parte di coloro che ami: dei generosi che danno senzacontare, dei poveri che accettano i doni, ringraziando con tutto il loro cuore, dicoloro che sono capaci di sopportare l’incertezza, avendo fiducia che tucolmerai le loro mani vuote. Aiutami nella mia debolezza.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 91/161

22 marzo 2016 – MartedìSanta LeaSettimana Santa - IILa mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezzaLiturgia: Is 49,1-6; Sal 70; Gv 13,21-33.36-38

PREGHIERA DEL MATTINOPadre, tu hai offerto il tuo Figlio unigenito come vittima del tradimento peroperare la nostra redenzione. Concedici di identificarci con tutte le vittime, disperare il perdono di tutti i traditori e di lodarti per la meravigliosaprovvidenza per mezzo della quale tutte le cose, per chi ti ama, procedonoverso il bene.Signore, nella tua passione, tu, che sei l’amore, sei stato tradito dal segnostesso dell’amicizia.Liberaci dal vizio; purificaci da una virtù finta, perché, come il ladrone pentito,ci confessiamo a te. Ricordati di noi quando verrai nella tua potenza regale.

ANTIFONA D’INGRESSONon consegnarmi in potere dei miei nemici; contro di me sono insorti falsitestimoni, gente che spira violenza.

COLLETTAConcedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri dellapassione del tuo Figlio, per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostroSignore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 49,1-6)Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremitàdella terra.Dal libro del profeta IsaiaAscoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal senomaterno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mionome.Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della suamano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra.Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mieforze.Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mioDio».Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno perricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 92/161

Signore e Dio era stato la mia forza –, e ha detto: «È troppo poco che tu siamio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele.Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremitàdella terra».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 70)La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.In te, Signore, mi sono rifugiato,mai sarò deluso.Per la tua giustizia, liberami e difendimi,tendi a me il tuo orecchio e salvami.La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.Sii tu la mia roccia,una dimora sempre accessibile;hai deciso di darmi salvezza:davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.Sei tu, mio Signore, la mia speranza,la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.La mia bocca racconterà la tua giustizia,ogni giorno la tua salvezza,che io non so misurare.Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruitoe oggi ancora proclamo le tue meraviglie.La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

CANTO AL VANGELOLode e onore a te, Signore Gesù!Salve, nostro Re, obbediente al Padre:sei stato condotto alla croce,come agnello mansueto al macello.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 13,21-33.36-38)Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbiarinnegato tre volte.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, mentre era a mensa con i suoi discepoli, Gesù fu

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 93/161

profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mitradirà».I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Orauno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Edegli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù:«È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, loprese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone,Satana entrò in lui.Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno deicommensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che,poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che cioccorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli,preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dioè stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio loglorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sonocon voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi:dove vado io, voi non potete venire».Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado,tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore,perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Daraila tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima chetu non m’abbia rinnegato tre volte».Parola del Signore.

OMELIADopo le accese polemiche con i suoi indomabili nemici, ci saremmo aspettato iltradimento da uno di loro: da tempo erano nell'aria minacce di morte, avevanotentato ripetutamente di trarlo in inganno, di coglierlo in fallo. Avviene peròche il traditore è a mensa con Lui, è lì tra i suoi a condividere una intimità giàdissacrata con i cupi pensieri, a fingere una fedeltà già tradita nel cuore. C'ètanta amarezza in ogni tradimento perché è l'offesa peggiore all'amore,all'amicizia, alla fedeltà. Aveva ragione il salmistra a dire con profondadelusione: «Se mi avesse insultato un nemico, l'avrei sopportato; se fosseinsorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto. Ma sei tu, miocompagno, mio amico e confidente; ci legava una dolce amicizia, verso la casadi Dio camminavamo in festa». Comprendiamo la profonda commozione delSignore: una dei suoi, un commensale, uno a cui aveva riservato stima e fiduciaparticolari, ora è in preda a satana. Ingoia un boccone e poi s'immerge nel buiodella notte. Come è triste quella notte senza luce! Come è turbata quella cena!Che brutta esperienza uscire dalla Luce e immergersi delle tenebre. Gesù peròscandisce già la sua vittoria su quelle tenebre: «Ora il Figlio dell'uomo è stato

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 94/161

glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui,anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito». Uno deidiscepoli esce e si distacca da Gesù, ma un altro in atteggiamento di amore e ditenerezza posa il capo sul petto di Gesù. Alla trama di morte, già in atto, fariscontro l'annuncio della glorificazione del Padre e del Figlio. Il piano divinodi salvezza sta per compiersi, la redenzione è già in atto, la vittoria sul male esul peccato troverà il suo sigillo nella ascensione al cielo. Il tutto suono comeun addio, ma poi lo stesso Gesù dirà «vado a prepararvi un posto».L'impazienza si Pietro è frenata dalla dichiarazione della sua fragilità e sui suoirinnegamenti: non può essere la presunzione umana a far cambiare i progettial buon Dio. Le promesse di fedeltà devono essere prima irrorate dallo Spiritoper poter trovare l'attuazione nel momento della prova. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccetta con bontà, Signore, l’offerta dei tuoi fedeli; tu che ci rendi partecipi diquesti santi doni, fa’ che giungiamo a possederli pienamente nel tuo regno. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato inlui”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre misericordioso, questo pane eucaristico, che ci fa tuoi commensali inquesto mondo, ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna. PerCristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAMi duole, Signore, di non aver saputo essere tuo docile servo in questagiornata. La mia fede ha esitato. Non ho saputo dar da mangiare a mio fratelloaffamato, non vedendo te in lui; non ho dato nulla a chi ne aveva bisogno, nonscoprendo in lui la tua immagine divina. Domani sarà un altro giorno e vorreifare ciò che non sono riuscito a fare oggi. Perdona i miei peccati. Perdona lasuperbia del credere di aver agito come dovevo: se anche così fosse, fa’ che nonme ne attribuisca il merito, ma sappia sempre riconoscere con umiltà di averfatto solo ciò che dovevo.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 95/161

23 marzo 2016 - MercoledìMercoledìSan Turibio de Mogrovejo (mf)Settimana Santa - IIO Dio, nella tua grande bontà, rispondimiLiturgia: Is 50,4-9a; Sal 68; Mt 26,14-25

PREGHIERA DEL MATTINOSignore! Come tutte le mattine, in questo giorno tu mi rivolgi la parola, peristruirmi. Alcuni “maestri” mi offrono le “favole” del mondo, di fronte alla tuaverità... Per loro, tu avresti dovuto scendere dalla tua croce, invece di restarci.Ma tu hai preferito mostrarmi la via. Così tu mi istruisci, di modo tale che iopossa dare a colui che ne ha bisogno una parola di incoraggiamento. Tu seipassato attraverso la prova del dolore...: nel crogiolo l’amore, come l’oro, vienepurificato. Se ti cerco, non rimarrò sconcertato; e il mio cuore troverà la vita inte.

ANTIFONA D’INGRESSONel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e sottoterra, perchéGesù si è fatto obbediente fino alla morte, alla morte di croce: per questo GesùCristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

COLLETTAPadre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi ilsupplizio della croce per liberarci dal potere del nemico; donaci di giungerealla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 50,4-9a)Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.Dal libro del profeta IsaiaIl Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzareuna parola allo sfiduciato.Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli.Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non misono tirato indietro.Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mistrappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendola mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me?Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 96/161

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 68)O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.Per te io sopporto l’insultoe la vergogna mi copre la faccia;sono diventato un estraneo ai miei fratelli,uno straniero per i figli di mia madre.Perché mi divora lo zelo per la tua casa,gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.Mi sento venir meno.Mi aspettavo compassione, ma invano,consolatori, ma non ne ho trovati.Mi hanno messo veleno nel ciboe quando avevo sete mi hanno dato aceto.O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.Loderò il nome di Dio con un canto,lo magnificherò con un ringraziamento,Vedano i poveri e si rallegrino;voi che cercate Dio, fatevi coraggio,perché il Signore ascolta i miserie non disprezza i suoi che sono prigionieri.O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.

CANTO AL VANGELOLode e onore a te, Signore Gesù!Salve, nostro Re, obbediente al Padre:sei stato condotto alla croce,come agnello mansueto al macello.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Mt 26,14-25)Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dalquale il Figlio dell’uomo viene tradito!+ Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi deisacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli glifissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasionepropizia per consegnare Gesù.Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero:«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Edegli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempoè vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero comeaveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 97/161

Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «Inverità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati,cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed eglirispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mitradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai aquell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomose non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Glirispose: «Tu l’hai detto».Parola del Signore.

OMELIAAscoltiamo di nuovo con sgomento il patteggiamento di Giuda per consegnareCristo ai sommi sacerdoti: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?».E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercaval'occasione propizia per consegnarlo». Così viene venduto l'Agnello pasquale,così basso è il prezzo della vittima divina! Intanto si avvicina la pasqua, è lapasqua ebraica, l'ultima celebrata con quel rito antico, la prima nuova pasquadi Cristo, turgida di misteri e pregnante di amore. Proprio mentre si celebranoi grandi segni della misericordia, mentre la novità di Cristo sta per emergere intutto il suo fulgore, lo stesso Signore deve preannunciare il tradimento di unodei suoi discepoli. È quasi incomprensibile alla mente umana questo assurdo emeraviglioso intreccio: l'amore che perdona e il peccato che uccide. Questa èperò la nostra storia più vera, la storia dell'umanità e la storia di ogni uomo,che ama, è amato, rinnega l'amore e poi diventa anche traditore. Anche se ciripugna, dobbiamo ammettere che Giuda non è poi tanto lontano e diverso danoi. Capita anche ai prediletti di rinnegare l'amore, di vendere Cristo per pochebriciole di presunta felicità e il tradimento degli amati è sempre il più doloroso.«Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà». È ancoraun figlio amato che lascia la casa paterna per avventurarsi, avido di libertà,nell'ignoto, nella valle dei porci. «Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto dilui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglioper quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sonoforse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto». Sta per consumarsi il tradimento e ilsacrificio: siamo tentati di pensare che possa essere Cristo a soccombere, mafra breve ci sarà dato di scoprire l'eterna verità: Cristo risorge glorioso etrionfante, Giuda lo vedremo impiccato ad un albero. Non vogliamo privarcidella speranza che anch'egli abbia trovato la misericordia divina dall'alberodella croce e della vita, ma siamo certi che il vincitore è Lui, il venduto pertrenta denari, il tradito da un suo discepolo. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccetta questa offerta, Signore, e fa’ che testimoniamo nella nostra vita lapassione del tuo Figlio, che celebriamo nei santi misteri. Per Cristo nostro

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 98/161

Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDona ai tuoi fedeli, Dio onnipotente, la certezza di essere rigenerati alla vitaeterna nella gloriosa morte del tuo Figlio, che la Chiesa annunzia in questogrande mistero. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAGesù dava fastidio. Era meglio dare la morte a questo predicatore vagabondo,piuttosto che dover affrontare i detentori del potere. Gesù soffre. Il suo amoreè ferito. Ma continua ad amare alla sera della sua vita, sino alla fine. La“primavera della Galilea” era molto lontana. Nell’angoscia, Gesù accetta lavolontà del Padre. Anche per noi arriva “la sera della vita”, la fine. Laprimavera della gioventù è già lontana. Il nostro aspetto non è più piacevole.Forse i nostri amici sono scomparsi. Malgrado ciò, alla fine della nostraesistenza, dobbiamo accettare la volontà di Dio, come ha fatto Gesù.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 99/161

24 marzo 2016 - GiovedìSan RomoloCena del Signore - PIl tuo calice, Signore, è dono di salvezzaLiturgia: Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15

PREGHIERA DEL MATTINOTi ringraziamo, Signore, per l’esempio di umiltà e d’amore che ci hai datolavandoci i piedi. Concedici la forza di imitarti nel servire il prossimo, inparticolare chi ne ha davvero bisogno, poiché tutti sono nostri fratelli.Concedici, Signore, la possibilità di meditare oggi sul mistero del tuo amoreche ci mostri nella santa Eucaristia e nel dono sacro del sacerdozio.

ANTIFONA D’INGRESSODi null’altro mai ci glorieremo se non della croce di Gesù Cristo, nostroSignore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamostati salvati e liberati.

COLLETTAO Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unicoFiglio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eternosacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a cosìgrande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro SignoreGesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 12,1-8.11-14)Prescrizioni per la cena pasquale.Dal libro dell’EsodoIn quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: «Questomese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlatea tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuriun agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccolaper un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo ilnumero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quantociascuno può mangiarne.Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlotra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese:allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto.Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave dellecase nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carnearrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qualmodo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 100/161

mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nellaterra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Iosono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostrofavore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello disterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi unmemoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione ingenerazione lo celebrerete come un rito perenne”».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 115)Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.Che cosa renderò al Signore,per tutti i benefici che mi ha fatto?Alzerò il calice della salvezzae invocherò il nome del Signore.Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.Agli occhi del Signore è preziosala morte dei suoi fedeli.Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:tu hai spezzato le mie catene.Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.A te offrirò un sacrificio di ringraziamentoe invocherò il nome del Signore.Adempirò i miei voti al Signoredavanti a tutto il suo popolo.Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26)Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate lamorte del Signore.Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai CorinziFratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: ilSignore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver resograzie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo inmemoria di me».Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questocalice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che nebevete, in memoria di me».Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate lamorte del Signore, finché egli venga.Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 101/161

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 13,34)Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!Vi dò un comandamento nuovo, dice il Signore:come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

VANGELO (Gv 13,1-15)Li amò sino alla fine.+ Dal Vangelo secondo GiovanniPrima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passareda questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amòsino alla fine.Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio diSimone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tuttonelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, deposele vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versòdell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli conl’asciugamano di cui si era cinto.Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi ame?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capiraidopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli risposeGesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro:«Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù:«Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro;e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse:«Non tutti siete puri».Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disseloro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e ilSignore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, holavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho datoun esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».Parola del Signore.

OMELIAÈ un giorno solenne e santo quello che celebriamo oggi. Diventiamo icommensali di Dio, ci viene dato come bevanda e come cibo il suo sangue e lasua carne. È il sangue e la carne dell'uomo Dio, prima martirizzato nellacrudeltà di una orribile passione, poi racchiusa in un calice e in piccole ostieper assumerli come germe di vita nuova. Così siamo rigenerati nel corpo enello spirito, diventiamo nuove creature, riscopriamo la nostra fratellanza,diventiamo uno in Cristo, diventiamo templi sacri, in cui inibita la divinità.Non più schiavi ma liberi, con una somiglianza soprannaturale con il nostrocreatore e signore. La sfida che satana lanciò sin dal princìpio ai nostri

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 102/161

progenitori «sarete come Dio», ora trova il suo vero compimento. Accadde inun'ultima cena, mentre si celebrava la nuova Pasqua. Gesù è prostrato comeuno schiavo dinanzi ai suoi, vuole loro lavare i piedi. Vuole dare loro unalezione di umiltà, vuole dire loro che l'amore vero esige l'immolazionevolontaria per gli altri, vuole spegnere ogni benché minima ombra di potere,vuole dire agli apostoli e ai futuri ministri dell'Eucaristia che per ripeterevalidamente quell'eterno sacrificio, devono mettere a disposizione di tutti lapropria vita, diventare vittime con la Vittima. Solo così quel sacrificio potràdiventare un memoriale, potrà ripetersi nei secoli sugli altari del mondo persfamare gli affamati di ogni tempo e dissetare le brame dei viventi. «Fatequesto in memoria di me» non significa soltanto ricevere una dignità e unmandato, significa soprattutto assimilarsi a Cristo, assumerne le sembianze,ripeterne i suoi gesti e le sue parole, offrirsi ogni giorno come vittima, essere ilcibo di tutti, lasciarsi dilaniare nella carne e nello spirito, essere sacerdoti delDio altissimo, capaci di generare Cristo con un limpido amore alla Madre sua enostra. Così eucaristia e sacerdozio si fondono nel mistero, si realizzano e siperpetuano nella storia. Così il Vivente entra nel mondo, si dona, si lasciadivorare, s'immola, guarisce, risana, redime e salva.Oggi è le festa dei sacerdoti, oggi più che mai contempliamo l'amore di Dio, lagrande missione che ci ha affidato, la potenza che egli ha voluto conferire allenostre parole, ma ci troviamo anche prostrati nella consapevolezza dei limiti edelle debolezze, che ci accompagnano anche quando saliamo tremanti suipulpiti e sugli altari. È lì che guardandoci allo specchio ci convinciamo che iprimi affamati siamo noi, è lì che verrebbe la voglia di scendere e di smettere lenostre messe, ma è ancora lì che troviamo i motivi veri di una interiore e totalepurificazione: ci purifica lo sguardo misericordioso di Dio e quello altrettantobenevolo dei fratelli; così ci troviamo accomunati a sperimentare il nostrosacerdozio: «il mio e vostro sacrificio». (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEConcedi a noi tuoi fedeli, Signore, di partecipare degnamente ai santi misteri,perché ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del Signore,si compie l’opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl Signore Gesù, sapendo che era giunta la sua ora, dopo aver amato i suoi cheerano nel mondo, li amò sino alla fine.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre onnipotente, che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio,accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristonostro Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 103/161

MEDITAZIONEPrima di passare ad osservazioni più particolareggiate sul tema dellacelebrazione del santissimo Sacrificio, desidero riaffermare brevemente che ilculto eucaristico costituisce l’anima di tutta la vita cristiana. Se infatti la vitacristiana si esprime nell’adempimento del più grande comandamento, e cioènell’amore di Dio e del prossimo, questo amore trova la sua sorgente proprionel santissimo Sacramento, che comunemente è chiamato: Sacramentodell’amore.L’Eucaristia significa questa carità, e perciò la ricorda, la rende presente einsieme la realizza. Tutte le volte che partecipiamo ad essa in modo cosciente,si apre nella nostra anima una dimensione reale di quell’amoreimperscrutabile che racchiude in sé tutto ciò che Dio ha fatto per noi uomini eche fa continuamente, secondo le parole di Cristo: “Il Padre mio opera sempree anch’io opero”. Insieme a questo dono insondabile e gratuito, che è la caritàrivelata, sino in fondo, nel sacrificio salvifico del Figlio di Dio, di cuil’Eucaristia è segno indelebile, nasce anche in noi una viva risposta d’amore.Non soltanto conosciamo l’amore, ma noi stessi cominciamo ad amare.Entriamo, per così dire, nella via dell’amore e su questa via compiamoprogressi. L’amore, che nasce in noi dall’Eucaristia, grazie ad essa si sviluppain noi, si approfondisce e si rafforza.Il culto eucaristico è quindi proprio espressione di quest’amore, che èl’autentica e più profonda caratteristica della vocazione cristiana. Questo cultoscaturisce dall’amore e serve all’amore, al quale tutti siamo chiamati in GesùCristo. Frutto vivo di questo culto è la perfezione dell’immagine di Dio cheportiamo in noi, immagine che corrisponde a quella che Cristo ci ha rivelato.Diventando così adoratori del Padre “in spirito e verità”, noi maturiamo in unasempre più piena unione con Cristo, siamo sempre più uniti a Lui e - se è lecitousare questa espressione - siamo sempre più solidali con Lui.La dottrina dell’Eucaristia, segno dell’unità e vincolo della carità, insegnata dasan Paolo, è stata in seguito approfondita dagli scritti di tanti santi, che sonoper noi un esempio vivente di culto eucaristico. Dobbiamo avere semprequesta realtà davanti agli occhi e, nello stesso tempo, sforzarci continuamentedi far sì che anche la nostra generazione aggiunga a quei meravigliosi esempidel passato, esempi nuovi, non meno vivi ed eloquenti, che rispecchino l’epocaa cui apparteniamo.GIOVANNI PAOLO II Dominicae Caenae , 5

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 104/161

25 marzo 2016 – VenerdìSanta Lucia FilippiniPassione del Signore - PPadre, nelle tue mani consegno il mio spiritoLiturgia: Is 52,13-53,12; Sal 30; Eb 4,14-16; 5,7-9; Gv 18,1-19,42

PREGHIERA DEL MATTINOO Gesù, nell’ultima Cena, che ieri sera abbiamo commemorato, hai pregatoperché la tua Chiesa fosse una. Donaci di poter dire con cuore ardente: “Siafatta la tua volontà”. Fa’ che possiamo davvero essere un solo Pane, un soloCorpo, grazie alla forza di questo santo Sacramento dell’unità. Attiraci a te,principe della pace e dell’unità. Fa’ che nell’ultimo giorno di questo mondo,quando non vi saranno più sacramenti, ci presentiamo a te come una cosa solacon tutta la tua Chiesa celeste, una cosa sola con tutti i tuoi santi in un amoresenza fine, una cosa sola con la Trinità, nell’unità perfetta. Amen.

ORAZIONERicordati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tuafamiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo sangue il misteropasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Is 52,13- 53,12)Egli è stato trafitto per le nostre colpe.Dal libro del profeta IsaiaEcco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzatograndemente.Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suoaspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così simeraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che maiavevano udito.Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato ilbraccio del Signore?È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida.Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore perpoterci piacere.Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire,come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non neavevamo alcuna stima.Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; enoi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 105/161

Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamostati guariti.Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la suastrada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnellocondotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì lasua bocca.Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la suaposterità?Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso amorte.Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene nonavesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore èpiaciuto prostrarlo con dolori.Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza,vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; ilgiusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità.Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perchéha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentreegli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 30)Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.In te, Signore, mi sono rifugiato,mai sarò deluso;difendimi per la tua giustizia.Alle tue mani affido il mio spirito;tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.Sono il rifiuto dei miei nemicie persino dei miei vicini,il terrore dei miei conoscenti;chi mi vede per strada mi sfugge.Sono come un morto, lontano dal cuore;sono come un coccio da gettare.Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.Ma io confido in te, Signore;dico: «Tu sei il mio Dio,i miei giorni sono nelle tue mani».Liberami dalla mano dei miei nemicie dai miei persecutori.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 106/161

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,salvami per la tua misericordia.Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,voi tutti che sperate nel Signore.Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.

SECONDA LETTURA (Eb 4,14-16; 5,7-9)Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro che gliobbediscono.Dalla lettera agli EbreiFratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraversoi cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infattinon abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostredebolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso ilpeccato.Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per riceveremisericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche,con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pienoabbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza daciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloroche gli obbediscono.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Fil 2,8-9)Gloria e lode a te, Cristo Signore!Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla mortee a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltòe gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.Gloria e lode a te, Cristo Signore!

VANGELO (Gv 18,1- 19,42)Passione del Signore.+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dovec’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, iltraditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoidiscepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcuneguardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi.Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 107/161

loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù:«Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sonoio», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chicercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sonoio.! Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché sicompisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli chemi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì ilservo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo sichiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: ilcalice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lolegarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, cheera sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato aiGiudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questodiscepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortiledel sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Alloraquell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaiae fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tuuno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servie le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano;anche Pietro stava con loro e si scaldava.Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suoinsegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; hosempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono,e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelliche hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù,dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se hoparlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mipercuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommosacerdote.

Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno deisuoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi delsommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse:«Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito ungallo cantò.

Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi nonvollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 108/161

quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non tel’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelosecondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentitomettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto,indicando di quale morte doveva morire.Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il redei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato dime?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti tihanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno nonè di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitoriavrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regnonon è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù:«Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nelmondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta lamia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in luicolpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimettauno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re deiGiudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabbaera un brigante.

Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata unacorona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello diporpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E glidavano schiaffi.Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perchésappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando lacorona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo!Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui nontrovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo laLegge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nelpretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Glidisse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti inlibertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avrestialcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi miha consegnato a te ha un peccato più grande».

Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono:«Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette controCesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette intribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 109/161

della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò incroce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re cheCesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto delCranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da unaparte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e lafece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». MoltiGiudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso eravicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdotidei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costuiha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, hoscritto».

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne feceroquattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica erasenza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero traloro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva laScrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hannogettato la sorte». E i soldati fecero così.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Mariamadre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accantoa lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolsecon sé.Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché sicompisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; poseroperciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostaronoalla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato ilcapo, consegnò lo spirito.

(Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa)

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sullacroce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero aPilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunquei soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissiinsieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non glispezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, esubito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la suatestimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 110/161

infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcunosso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo acolui che hanno trafitto».

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma dinascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù.Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò ancheNicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circatrenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo diGesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei perpreparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era ungiardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancoraposto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che ilsepolcro era vicino, posero Gesù.Parola del Signore.

OMELIALa più grande lezione che Gesù ci dà nella passione, consiste nell’insegnarciche ci possono essere sofferenze, vissute nell’amore, che glorificano il Padre.Spesso, è la “tentazione” di fronte alla sofferenza che ci impedisce di fareprogressi nella nostra vita cristiana. Tendiamo infatti a credere che lasofferenza è sempre da evitare, che non può esserci una sofferenza “santa”.Questo perché non abbiamo ancora sufficientemente fatto prova dell’amoreinfinito di Dio, perché lo Spirito Santo non ci ha ancora fatto entrare nel cuoredi Gesù. Non possiamo immaginarci, senza lo Spirito Santo, come possaesistere un amore più forte della morte, non un amore che impedisca la morte,ma un amore in grado di santificare la morte, di pervaderla, di fare in modoche esista una morte “santa”: la morte di Gesù e tutte le morti che sono unitealla sua.Gesù può, a volte, farci conoscere le sofferenze della sua agonia per farci capireche dobbiamo accettarle, non fuggirle. Egli ci chiede di avere il coraggio dirimanere con lui: finché non avremo questo coraggio, non potremo trovare lapace del suo amore.Nel cuore di Gesù c’è un’unione perfetta fra amore e sofferenza: l’hanno capitoi santi che hanno provato gioia nella sofferenza che li avvicinava a Gesù.Chiediamo umilmente a Gesù di concederci di essere pronti, quando egli lovorrà, a condividere le sue sofferenze. Non cerchiamo di immaginarle prima,ma, se non ci sentiamo pronti a viverle ora, preghiamo per coloro ai quali Gesùchiede di viverle, coloro che continuano la missione di Maria: sono più deboli ehanno soprattutto bisogno di essere sostenuti.

PREGHIERA UNIVERSALEI. Per la santa Chiesa

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 111/161

Preghiamo, fratelli carissimi, per la santa Chiesa di Dio:il Signore le conceda unità e pace,la protegga su tutta la terra,e doni a noi, in una vita serena e tranquilla,di render gloria a Dio Padre onnipotente.

Dio onnipotente ed eterno,che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte le genti,custodisci l’opera della tua misericordia,perché la tua Chiesa, diffusa su tutta la terra,perseveri con saldezza di fedenella confessione del tuo nome.Per Cristo nostro Signore.

II. Per il PapaPreghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa N.:il Signore Dio nostro,che lo ha scelto nell’ordine episcopale,gli conceda vita e salutee lo conservi alla sua santa Chiesa,come guida e pastore del popolo santo di Dio.

Dio onnipotente ed eterno,sapienza che regge l’universo,ascolta la tua famiglia in preghiera,e custodisci con la tua bontàil Papa che tu hai scelto per noi,perché il popolo cristiano,da te affidato alla sua guida pastorale,progredisca sempre nella fede.Per Cristo nostro Signore.

III. Per tutti gli ordini sacri e per tutti i fedeliPreghiamo per il nostro vescovo N.,per tutti i vescovi,i presbiteri e i diaconi,per tutti coloro che svolgono un ministero nella Chiesae per tutto il popolo di Dio.

Dio onnipotente ed eternoche con il tuo Spirito guidi e santifichitutto il corpo della Chiesa,accogli le preghiere che ti rivolgiamo,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 112/161

perché secondo il dono della tua graziatutti i membri della comunitànel loro ordine e gradoti possano fedelmente servire.Per Cristo nostro Signore.

IV. Per i catecumeniPreghiamo per i [nostri] catecumeni:il Signore Dio nostroillumini i loro cuorie apra loro la porta della sua misericordia,perché mediante l’acqua del battesimoricevano il perdono di tutti i peccatie siano incorporati in Cristo Gesù,nostro Signore.

Dio onnipotente ed eterno,che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi figli,aumenta nei [nostri] catecumenil’intelligenza della fede,perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale,siano accolti fra i tuoi figli di adozione.Per Cristo nostro Signore.

V. Per l’unità dei cristianiPreghiamo per tutti i fratelli che credono in Cristo:il Signore Dio nostro conceda lorodi vivere la verità che professanoe li raduni e li custodiscanell’unica sua Chiesa.

Dio onnipotente ed eterno,che riunisci i dispersie li custodisci nell’unità,guarda benigno al gregge del tuo Figlio,perché coloro che sono stati consacratida un solo Battesimoformino una sola famiglianel vincolo dell’amore e della vera fede.Per Cristo nostro Signore.

VI. Per gli EbreiPreghiamo per gli Ebrei:

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 113/161

il Signore Dio nostro,che li scelse primi fra tutti gli uominiad accogliere la sua parola,li aiuti a progredire semprenell’amore del suo nomee nella fedeltà alla sua alleanza.

Dio onnipotente ed eterno,che hai fatto le tue promessead Abramo e alla sua discendenza,ascolta la preghiera della tua Chiesa,perché il popolo primogenito della tua alleanzapossa giungere alla pienezza della redenzione.Per Cristo nostro Signore.

VII. Per i non cristianiPreghiamo per coloro che non credono in Cristo,perché, illuminati dallo Spirito Santo,possano entrare anch’essinella via della salvezza.

Dio onnipotente ed eterno,fa’ che gli uomini che non conoscono il Cristopossano conoscere la veritàcamminando alla tua presenza in sincerità di cuore,e a noi tuoi fedeli concedi di entrare profondamentenel tuo mistero di salvezzae di viverlo con una carità sempre più grande tra noi,per dare al mondouna testimonianza credibile del tuo amore.Per Cristo nostro Signore.

VIII. Per coloro che non credono in DioPreghiamo per coloro che non credono in Dio,perché, vivendo con bontàe rettitudine di cuore,giungano alla conoscenza del Dio vero.

Dio onnipotente ed eterno,tu hai messo nel cuore degli uominiuna così profonda nostalgia di te,che solo quando ti trovano hanno pace:fa’ che, al di là di ogni ostacolo,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 114/161

tutti riconoscano i segni della tua bontàe, stimolati dalla testimonianza della nostra vita,abbiano la gioia di credere in te,unico vero Dio e padre di tutti gli uomini.Per Cristo nostro Signore.

IX. Per i governantiPreghiamo per coloro che sono chiamatia governare la comunità civile,perché il Signore Dio nostroillumini la loro mente e il loro cuorea cercare il bene comunenella vera libertà e nella vera pace.

Dio onnipotente ed eterno,nelle tue mani sono le speranze degli uominie i diritti di ogni popolo:assisti con la tua sapienza coloro che ci governano,perché, con il tuo aiuto,promuovano su tutta la terrauna pace duratura,il progresso sociale e la libertà religiosa.Per Cristo nostro Signore.

X. Per i tribolatiPreghiamo, fratelli carissimi,Dio Padre onnipotente,perché liberi il mondo da ogni disordine:allontani le malattie, scacci la fame,renda libertà ai prigionieri, giustizia agli oppressi,conceda sicurezza a chi viaggia,il ritorno ai lontani da casa,la salute agli ammalati, ai morenti la salvezza eterna.

Dio onnipotente ed eterno,conforto degli afflitti,sostegno dei tribolati,ascolta il grido dell’umanità sofferente,perché tutti si rallegrinodi avere ricevuto nelle loro necessitàil soccorso della tua misericordia.Per Cristo nostro Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 115/161

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDio onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte erisurrezione del tuo Cristo, conserva in noi l’opera della tua misericordia,perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre al tuoservizio. Per Cristo nostro Signore.

ORAZIONE SUL POPOLOScenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato lamorte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e laconsolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna.

PREGHIERA DELLA SERA“Questa sera, Signore, noi vogliamo vegliare con te, contemplare la tuapassione, per penetrare nel mistero del tuo amore infinito per noi. Prepara ilnostro cuore ad accogliere il mistero della croce, metti in noi lo spirito digrazia, di supplica e di compunzione per i nostri peccati e per i peccati di tuttal’umanità. O Maria, tu che hai vissuto con il tuo Figlio la sua agonia e la suamorte, donaci di piangere con te, un pianto che non cessi mai e che irroricontinuamente il terreno dell’anima, rendendo molli le zolle indurite delnostro cuore”.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 116/161

VIA CRUCIS

Prima stazione: Gesù è condannato a morteIL PADRE: O mio popolo, o figlio mio, tu percuoti le labbra che cercavano latua anima e vuoi uccidere la Vita e mettere a morte l’Amore. Tu istituisci untribunale per giudicare la Giustizia, oscuri la Luce e percuoti con le verghe lasola carne veramente casta del Figlio dell’uomo, e leghi le mani del Creatorecome se temessi il suo abbraccio.

L’ANIMA: Sono diventato un figlio delle tenebre colpendo le palpebre del Solenascente venuto a visitarci. Ho condannato il mio Salvatore e ho lasciatoinaridire la fonte della mia vita. Pietà, Signore, perdona nella tua grandemisericordia l’umanità che cerca di sbarazzarsi del suo solo mezzo di salvezza.Liberaci attraverso il sangue di colui che abbiamo messo in catene.

GESÙ: Tu sia benedetto, Padre, per la potenza del tuo amore che mi harestituito il giudizio e mi ha permesso di prendere su di me la condanna chepesava sul genere umano. Ti benedico per la gloriosa libertà dei tuoi figli,acquisita attraverso la vittoria riportata sulle potenze delle tenebre.

Seconda stazione: Gesù è caricato della croceIL PADRE: Figlio mio, mio Unico, mio Prediletto, al quale tengo infinitamentepiù di quanto non potesse tenere Abramo ad Isacco, ecco che giunge a me ladomanda del figlio che portava sulle spalle il legno del suo olocausto: “Dov’èl’agnello del sacrificio?”. Figlio mio, mio Amore, tu sei la risposta che lo spiritosuggerì ad Abramo: “Dio provvederà”. Tu sei la fine di ogni fatalità e di ognimaledizione.

L’ANIMA: Ho tagliato, nella mia follia di figlio rabbioso e infelice, l’albero cheDio aveva piantato al centro del giardino. L’albero della vita io l’ho maledetto,ed eccolo ora come strumento di morte sulle spalle di colui le cui membraporteranno i frutti della vita e faranno di questo luogo di tormenti un nuovoEden.

GESÙ: Ho tolto la trave che era nel tuo occhio, e lo splendore di ciò che tu orapercepisci ti rende cieco. Sii paziente in questa prova, caricati della mia croce,essa ti condurrà; tu vedrai che l’amore alleggerisce il giogo di chiunque si affidialla mia scuola, vedrai come è dolce il fardello di colui che porta gli altri, dicolui che porta i poveri. E perciò egli porta Dio, porta il mondo.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 117/161

Terza stazione: Gesù cade per la prima voltaIL PADRE: Spargerò la mia sapienza come un vento impetuoso e folle perconfondere la sapienza dei saggi, e spargerò una debolezza nuova e santa checonfonderà la forza dei potenti. Ecco la mia saggezza, ecco la follia dell’amoreche bacia la polvere dalla quale ho creato gli uomini. Ecco la mia debolezza, ela potenza della mia umiltà: voi non avete voluto tornare a me e il vostro Dio siè convertito alla vostra natura umana, ma ormai è nella polvere che noiabbiamo appuntamento.

L’ANIMA: Non posso sopportare di vederti cadere come un idolo di pietra. Misembra di osservare la mia propria caduta, e non posso sopportarlo. Le tuemani sono legate alla trave e tu cadi senza poter proteggere il Santo Volto.Insegnami il vero abbandono, insegnami a non cercare di attutire le miecadute con l’autogiustificazione. Insegnami a prendere su di me la violenzadell’umiliazione, perché crescano in me la dolcezza e l’umiltà.

MARIA: È caduto mio Figlio, è caduto il mio piccolo Bambino, è caduto comequando gli insegnavo a camminare nella polvere delle vie di Nazaret. E oggiuna nuova umanità fa i suoi primi passi e cade, e sa subito rialzarsi poiché nonconta più sulla sua forza ma su quella di Dio. Essa tace e benedicesilenziosamente i suoi carnefici, poiché non è più essa che vive, è mio Figlioche vive in essa come ha vissuto in me.

Quarta stazione: Gesù incontra sua MadreIL PADRE: Mio popolo, la tua miseria mi sconvolge più dei tuoi peccati, èarrivato a me il grido che non posso contenere: “Consolate, consolate il miopopolo”. E ciò che nessun profeta ha potuto fare, lo fa una giovinetta. Tra lefiglie di Eva, ella ha trovato grazia ai miei occhi; ecco la Sposa del Consolatore.E, attraverso di lei, io consolo mio Figlio che porta l’afflizione del mondo.

L’ANIMA: Maria, che fa tuo Figlio? Perché cammina verso la morte? Resti connoi, poiché si è levata una nube e le tenebre presto oscureranno la terra.Donna, chi sei tu perché egli ti guardi così, che cosa c’è tra te e lui? È il tuosguardo di dolore e di forza, di gioia segreta e di agonia misteriosa e le vostreanime che si toccano e si appoggiano l’una all’altra, e si riposano e comunicanoalle radici della sofferenza! È mai esistita una tale intima unione tra l’uomo e ladonna?

GESÙ: O Madre, tu sei venuta, attratta dalla mia umanità divina come lo eraDavide dall’arca dell’Alleanza. Tu mi cercavi nella città come la fidanzata tra leguardie. Tu mi hai trovato, amata dalla mia anima, e il tuo sguardo trafigge ilmio cuore con la sicurezza della lancia del soldato, e io so che nel vedermi iltuo cuore è già trafitto, e si unisce perfettamente al mio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 118/161

Quinta stazione: Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la sua croceIL PADRE: Miei piccoli figli, miei poveri figli, volevo sinceramente che voiviveste nel mio amore e nella condivisione della mia gioia, ed ecco salire gridadi dolore, gemiti di sorde sofferenze, e l’amarezza del vivere si mischia anche aivostri piaceri. Essa trasmette la vostra guarigione; fatela vostra, prendete lacroce, se amate la vita.

L’ANIMA: Tu mi inviti a portare la tua croce quando io so appena portare ilpeso dei miei giorni e delle mie pene; soffro come uomo, come potrei portarela sofferenza di Dio? Ma tu mi dici che il tuo fardello non mi schiaccerà, cheaprirà il mio cuore e che, se avrò diviso la croce di un altro, la mia tristezza sitramuterà in gioia e questa gioia nessuno potrà togliermela.

GESÙ: Il mio corpo è il tuo corpo. Il mio corpo è immenso e tutte le croci nonsono che una sola croce, e tutte le sofferenze ne formano una sola e si posanosulle mie spalle, e pesano sul mio cuore. Ma il mio corpo è anche il tuo corpo, eil mio cuore è anche il tuo cuore. Io ti do la forza e ti associo come l’amico piùprezioso alla redenzione del mondo.

Sesta stazione: Veronica asciuga il volto di GesùIL PADRE: O mia immagine infranta! Chi ha visto il Figlio ha visto il Padre. Edecco che si manifestano i tratti del grande dolore dell’amore messo alla porta eil tormento della misericordia. Figlio mio, io amo te e il tuo viso, ti amosfigurato dalla lebbra del peccato, ti amo come una madre coccola il suo figliomalato, il suo piccolo deforme; egli è unico perché è il suo.

VERONICA: Ricevi il bacio di questo panno, o viso dell’amore, più bello tra ifigli degli uomini. Il nuovo Adamo sta per nascere, lo vedo in questo miscugliodi acqua, sangue e fango. Più che su questo panno, posati come un sigillo sulmio cuore, imprimi per sempre la tua immagine nella carne del cuoredell’uomo.

GESÙ: Ama ogni uomo che porti questo viso. Ama al di sopra di ogni cosacolui che è stato percosso senza motivo, o con ragione, ama colui che haricevuto gli sputi del disprezzo e dell’anatema. Ama la diversità ogni volta chela incontri, sappi che essa porta la mia immagine. Segui l’insegnamento diquesta donna che, trasportata dal suo amore, si è precipitata verso di me comeFrancesco verso i lebbrosi.

Settima stazione: Gesù cade per la seconda voltaIL PADRE: “Ecco deserta la città celebre, la città gioiosa! Anche i suoi giovanicadranno ai loro posti...”. Eppure l’avevo promesso: “Il suo piede non siscontrerà con la pietra”. Ma io amo le pietre di questo cammino di dolore,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 119/161

ognuna di esse potrà diventare un figlio dell’alleanza se io non trattengo mioFiglio che si dona all’umanità che è caduta e rimane a terra. Non è forse venutoper la caduta e per il risollevarsi di una moltitudine?

L’ANIMA: Mio Dio, non ho né il coraggio né il desiderio di rialzarmi. E unsottile orgoglio mi dice: a cosa serve mantenersi in piedi e tendere al cieloquando sei fatto per la terra che ti attira?Oh, la vanità dei miei giorni che volevano innalzarsi fino a te e che ritornanoinesorabilmente verso la notte originale! Vorrei che tu mi lasciassi alla miamiseria ma mi affascina la tua forza nella prova della via della croce.

GESÙ: Risollevo Adamo dalla sua caduta ripetuta infinitamente, e questa forzache si rinnova nelle mie braccia te la prometto e te la darò ogniqualvolta tiavvicinerai al sacramento della riconciliazione. Se tu ti spogli, verrò a cercarticome ho cercato Adamo che, nella sua vergogna, si nascondeva a Dio. L’Amorenon sa null’altro che amare e l’Amore copre una moltitudine di peccati.

Ottava stazione: Gesù incontra le donne di GerusalemmeIL PADRE: O mistero della donna che rallegra la creazione, o figlie di Sionvenute a consolare il cuore di Dio! Maria, Veronica, e voi figlie diGerusalemme, figlie della città che uccide i profeti.In mezzo a voi è colei il cui cuore sarà trafitto, l’onore della vostra razza.Silenziosa, ella camminerà tra di voi nelle fiamme della sinagoga incendiatadagli pseudosoldati di Cristo, ella camminerà fra voi nelle fiamme di tutte leAuschwitz scaturite dall’odio degli uomini verso Dio, fino a quanto tuttoIsraele sarà salvato.

L’ANIMA: Dov’ero, Signore, nell’ora della tua angoscia? Cos’ho detto perconsolarti? Quale mano rassicurante ti ho teso? Solamente le donne siavvicinano a te; dove sono i discepoli di cui faccio parte? Eppure l’amoreperfetto annienta la paura, e io ho una tale vergogna della mia mancanzad’amore e di questa terribile cecità! Uniscimi ulteriormente alla tua passioneaffinché io ti ami di una passione così forte da dimenticare i miei tormenti.

GESÙ: Quanto siete benedette tra le donne, voi che capite che la rovina diGerusalemme è vicina, poiché è il Tempio che sta per essere abbattuto.Dimenticate la mia sofferenza, che essa non sia per voi che unincoraggiamento a soffrire i dolori di una genesi terribile e nuova. Siatebenedette per la vostra misericordia; vi sarà fatta misericordia nella stessamisura nel giorno della disgrazia. Siano benedetti coloro che dimenticano leproprie pene per consolare gli altri.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 120/161

Nona stazione: Gesù cade per la terza voltaIL PADRE: Ho mandato mio figlio pensando che l’avrebbero risparmiato, maecco che essi uccidono il mio Amore, se ne burlano e lo beffeggiano. Il suo visonon ha più un aspetto umano. Questo viso essi lo cercheranno dappertutto, mahanno infranto lo specchio e ucciso le loro anime. Nonostante questo, essi sonosempre miei figli; se essi conoscessero il mio dolore, capirebbero fino a chepunto sono amati. Cesserebbero di sfigurare il Volto dell’Amore.

L’ANIMA: Ho commesso l’irreparabile e soffocato in me la voce ancora capacedi chiamare Dio. Non so più chi sia. Abramo non può ottenere la grazia perSodoma e il fuoco del cielo consuma il vizio, il suicidio e l’assassinio, lavertigine dei drogati e degli alcolisti. Non vi è più speranza.

GESÙ: Io sono il giusto, il solo a giustificare tutte le Sodoma della terra. È perte, è per loro che io cado più in basso della più profonda decadenza umana,perché è Dio che cade e attraverso la sua caduta viene a cercare e a salvarecoloro che erano perduti. E il fuoco che era destinato a te mi divora in unbattesimo d’amore, la mia lingua è incollata al mio palato e il grido che sale inme giustifica il mondo: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.

Decima stazione: Gesù è spogliato dei suoi vestitiIL PADRE: Ecco che i fratelli omicidi hanno preso il mantello di Giuseppeprima di far scendere nelle tenebre colui che li libererà dalle tenebre d’Egitto.Essi non sanno quello che fanno, essi accelerano l’ora del trionfo di colui cheperseguitano. Il mantello del nuovo Elia sconfiggerà le acque della morte.Coloro che hanno spogliato Cristo, io li rivestirò di Cristo per la Pasqua eterna,ed essi appariranno davanti a me vestiti di lui come d’un vestito nuziale.

L’ANIMA: Il Padre si è fatto mediatore d’amore. Egli non possedeva che unasola pecora e, come mio padre Davide, gliel’ho rubata, gli ho preso il suo soloabito. Attraverso la tua nudità, o Cristo, voglio ormai rivestire coloro che sononudi nel mondo. Colmare di tenerezza i maltrattati, colmare di giustizia e dimisericordia coloro che sono stati privati del pane e della dignità, colmare deltuo Santo Spirito coloro che hanno fame e sete di conoscerti. Non vivròabbastanza per riparare alla vergogna della tua nudità.

GESÙ: Non viene soltanto strappato il velo del Tempio, viene denudato Dio. Ilcuore che ha tanto amato gli uomini si scopre, pronto a ricevere il colpo dilancia. Vi restituisco il mantello che copriva la mia carne per restituire a mioPadre il vestito della mia carne e dirgli: “Non ho altro abito che il sudore delsangue dell’angoscia dei tuoi figli, che il fango della loro miseria. Ora, Padre,rivestimi della tua gloria, affinché a mia volta io possa avvolgerli nel mantellodella misericordia”.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 121/161

Undicesima stazione: Gesù è messo in croceIL PADRE: Sono io che vi ho creato e voi mi inchiodate le mani perché nonbenedica più, perché cessi l’opera delle mie mani. Trafitte, esse diventanosorgenti di vita abbondante e gli angeli si chinano su questo mistero grande ebello. Voi legate l’Amore e, attraverso questi legami, l’Amore vi legherà a me inmodo indissolubile. Per una sfida suicida, volete estinguere l’Amore per mezzodi tutte queste torture, ma alla fine dell’Amore vi è ancora l’Amore del miofiglio prediletto.

L’ANIMA: Gesù, fa’ di me l’amante della tua croce. Concedimi di desiderarel’attraversamento di ogni opacità perché sia identificato in te, fa’ passareattraverso le mie ferite la luce della gloria che hai acquisito. Soffrire con te nonè più soffrire, e la sofferenza della croce apre una fonte inesauribile di gioia. Laprova di colui che è inchiodato con te, prigioniero dell’Amore, apre l’immensocampo della libertà spirituale.

GESÙ: Padre, tu non hai voluto sacrificio né olocausto, è la misericordia chevolevi; essa aveva disertato il frutto delle tue mani, ma tu mi hai dato un corpoe io ti dico: Eccomi qui per fare la tua volontà. È arrivata l’ora della grandemessa per il mondo ed eccomi, ostia elevata sopra la terra. Che io ami i chiodi,che io ami la croce e l’acqua con l’aceto, e tutti gli elementi di questa liturgiache salva il mondo!

Dodicesima stazione: Gesù muore sulla croceIL PADRE: Il grande grido dell’Amore è giunto fino a me. Risuoneràeternamente; nulla ormai lo farà tacere. Si alzerà in ogni istante, ad ognieucaristia, ad ogni atto di carità, ad ogni sacrificio di santi che sono altri“Cristo”, della folla immensa dei fratelli dei quali mio Figlio è il primogenito.Mai più sarà proclamata la vittoria della morte e della distruzione. Il grido chesale fino a me copre le grida di odio e le grida blasfeme.

L’ANIMA: O mio re, piego le ginocchia davanti alla tua sovranità. O mio unicoamore, vorrei rispondere alle tue sette parole d’amore ma nessuna parola puòfare eco all’infinito. Ho preso con me tua madre e il mio cuore si è apertoancora di più, la mia casa è grande come il cielo che risuona del canto dellalode dei cori angelici. O mia attesa superata, come ti restituirò tutto il bene chemi hai fatto?

GESÙ: La Vita non muore. Il grappolo è spremuto, non è più frutto ma vinonovello. Ed è in questo nuovo inebriamento, fatto di dolore e di amore, che iomi addormento sul petto del Padre, poiché tutto è compiuto.Ora sappi che nulla potrà fermarti nel tuo cammino verso il regno. Regola ituoi passi su quelli di colui che ha camminato sul mare e domato gli elementi

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 122/161

scatenati. Dov’è l’odio degli uomini nell’ora della mia morte? L’amore ha avutol’ultima parola.

Tredicesima stazione: Gesù è deposto dalla croceIL PADRE: Si compie l’elevazione mediante la quale l’Agnello, al quale ritornala beatitudine: “Beati i miti”, prende possesso della terra e la strappa alla forzadel nemico. Tenevo il corpo di Adamo tra le mie braccia divine, che egli nonavrebbe mai dovuto abbandonare, come non si sarebbe mai dovutointerrompere il bacio attraverso il quale gli donavo il soffio vitale. Golgota,dove si è appena giocata la felicità dell’umanità, luogo del cranio, luogo doveho visto morire Adamo.Se l’uomo avesse conosciuto il grande dolore che provavo vedendo morire ilprimo uomo, il mio grande dolore nel vedere il figlio dell’Eterno scendere nelregno dei morti! E il dolore nel vedere la terribile agonia di mio Figlio, l’agoniadella mia anima che mette fine ad ogni disperazione! La morte è morta,l’Amore è vita e seme di vita.

MARIA: Mio Dio, abbandonato nelle mie braccia, Figlio mio, mio Amore e mioDio. Mio Signore, totalmente abbandonato, come nel giorno di Natale il Figlionelle mie braccia. E in questo silenzio dopo le tenebre un altro patto si compie,nel quale non è più il mio ventre ad aprirsi ma il mio cuore. E nel dolore diquesta rivelazione, io avverto il Corpo di mio Figlio, la Chiesa, più grande delmondo.O Figlio mio, il cielo e la terra sono pieni dell’eco della tua morte e del tuoamore.

Quattordicesima stazione: Gesù è portato al sepolcroIL PADRE: Si è fatto silenzio, il silenzio della pienezza che precedeva l’istantedella creazione, l’esplosione luminosa, l’estasi dell’Amore che partorì l’uomo ela bellezza del mondo e di tutto ciò che esso contiene. In silenzio il mio Verboscende nel regno dei morti. La luce della Vita apre gli occhi di coloro chebrancolavano nella valle dell’ombra. In silenzio egli ritorna, tenendo Adamo edEva per mano. Non li lascerà mai più; insieme essi ritorneranno perchéesploda il grande Alleluia di Pasqua.

MARIA: Il Padre ha riempito il mio cuore del balsamo della saggezza e ioveglio come la sola Vergine saggia di un mondo divenuto folle. E tutta lasperanza del mondo e tutta la sua fede ardono nel mio cuore. E il soffio delloSpirito mi colma e dice: “No, tuo Figlio non è morto, dorme. E nel silenzio diquesto grande sabato del mondo io offro tutte le sofferenze, tutte le umiliazionie tutta la miseria degli uomini”.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 123/161

26 marzo 2016 – SabatoSan TeodoroSabato Santo - PAlleluia, alleluia, alleluiaLetture: Veglia Pasquale

Per antichissima tradizione questa è “la notte di veglia in onore del Signore”. Ifedeli, portando in mano - secondo l’ammonizione del Vangelo - la lampadaaccesa, assomigliano a coloro che attendono il Signore al suo ritorno, in modoche, quando egli verrà, li trovi ancora vigilanti e li faccia sedere alla sua mensa.La Veglia si svolge in questo modo: dopo un breve “lucernario” (prima partedella Veglia), la santa Chiesa medita le “meraviglie” che il Signore ha compiutoper il suo popolo fin dall’inizio e confida nella sua parola e nella sua promessa(seconda parte o Liturgia della Parola), fino al momento in cui, avvicinandosi ilgiorno della risurrezione, con i suoi membri rigenerati nel Battesimo (terzaparte), viene invitata alla mensa, che il Signore ha preparato al suo popolo permezzo della sua morte e risurrezione (parte quarta).L’intera celebrazione della Veglia pasquale si svolge di notte; essa quindi deveo cominciare dopo l’inizio della notte, o terminare prima dell’alba delladomenica.La Messa della notte, anche se celebrata prima della mezzanotte, è la Messapasquale della domenica di Risurrezione.Il sacerdote e il diacono indossano le vesti di colore bianco, come per la Messa.Si preparino candele per tutti coloro che partecipano alla Veglia.

LITURGIA DELLA PAROLAIn questa Veglia, vengono proposte nove letture, sette dall’Antico e due(Epistola e Vangelo) dal Nuovo Testamento.Se circostanze pastorali lo richiedono, il numero delle letture dell’AnticoTestamento può essere ridotto; si abbia tuttavia sempre presente che la letturadella parola di Dio è parte fondamentale della Veglia pasquale.Si leggono almeno tre letture dell’Antico Testamento; in casi eccezionali,almeno due.Non si ometta mai la lettura del cap. 14 dell’Esodo.Spente le candele, tutti seggono. Prima di iniziare la lettura della parola di Dio,il sacerdote si rivolge all’assemblea con queste parole:

Fratelli carissimi,dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo ora in devoto raccoglimento laparola di Dio.Meditiamo come nell’antica alleanza Dio salvò il suo popolo e, nella pienezzadei tempi, ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 124/161

Preghiamo perché Dio nostro Padre conduca a compimento quest’opera disalvezza incominciata con la Pasqua.

PRIMA LETTURA (Gen 1,1 - 2,2)Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.Dal libro della GènesiIn principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e letenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dioseparò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò letenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalleacque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamentodalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò ilfirmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo eappaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamòla massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terraproduca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sullaterra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. Ela terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo lapropria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo lapropria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzogiorno.Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare ilgiorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e sianofonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne.E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare ilgiorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le posenel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e lanotte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fusera e fu mattina: quarto giorno.Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra,davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gliesseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, etutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio libenedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gliuccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame,rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece glianimali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie,e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 125/161

somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, sututti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».E Dio creò l’uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò:maschio e femmina li creò.Dio li benedisse e Dio disse loro:«Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra e soggiogatela,dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cieloe su ogni essere vivente che striscia sulla terra».Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, eogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti glianimali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che striscianosulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E cosìavvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu serae fu mattina: sesto giorno.Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio,nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nelsettimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.Benedici il Signore, anima mia!Sei tanto grande, Signore, mio Dio!Sei rivestito di maestà e di splendore,avvolto di luce come di un manto.Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.Egli fondò la terra sulle sue basi:non potrà mai vacillare.Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;al di sopra dei monti stavano le acque.Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.Tu mandi nelle valli acque sorgiveperché scorrano tra i monti.In alto abitano gli uccelli del cieloe cantano tra le fronde.Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.Dalle tue dimore tu irrighi i monti,e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.Tu fai crescere l’erba per il bestiamee le piante che l’uomo coltivaper trarre cibo dalla terra.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 126/161

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.Quante sono le tue opere, Signore!Le hai fatte tutte con saggezza;la terra è piena delle tue creature.Benedici il Signore, anima mia.Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

ORAZIONEDio onnipotente ed eterno, ammirabile in tutte le opere del tuo amore,illumina i figli da te redenti perché comprendano che, se fu grande all’inizio lacreazione del mondo, ben più grande, nella pienezza dei tempi, fu l’opera dellanostra redenzione, nel sacrificio pasquale di Cristo Signore. Egli vive e regnanei secoli dei secoli.

SECONDA LETTURA (Gen 22,1-18)Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fedeDal libro della GènesiIn quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose:«Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nelterritorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlioIsacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Diogli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quelluogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e ilragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramoprese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuocoe il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi,figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello perl’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello perl’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono alluogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna,legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese lamano e prese il coltello per immolare suo figlio.Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!».Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo enon fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuounigenito».Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in uncespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece delfiglio.Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte ilSignore si fa vedere».

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 127/161

L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse:«Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hairisparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderòmolto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbiache è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città deinemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra,perché tu hai obbedito alla mia voce».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:nelle tue mani è la mia vita.Io pongo sempre davanti a me il Signore,sta alla mia destra, non potrò vacillare.Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Per questo gioisce il mio cuoreed esulta la mia anima;anche il mio corpo riposa al sicuro,perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Mi indicherai il sentiero della vita,gioia piena alla tua presenza,dolcezza senza fine alla tua destra.

ORAZIONEO Dio, Padre dei credenti, che estendendo a tutti gli uomini il donodell’adozione filiale, moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli, e nel sacramentopasquale del Battesimo adempi la promessa fatta ad Abramo di renderlo padredi tutte le nazioni, concedi al tuo popolo di rispondere degnamente alla graziadella tua chiamata. Per Cristo nostro Signore.

TERZA LETTURA (Es 14,15- 15,1)Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.Dal libro dell’EsodoIn quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agliIsraeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la manosul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, iorendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e iodimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoicavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò lamia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 128/161

L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passòindietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò aporsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube eratenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni nonpoterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notterisospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque sidivisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque eranoper loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti icavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro inmezzo al mare.Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettòuno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei lorocarri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero:«Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gliEgiziani!».Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugliEgiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e ilmare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani,fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare.Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito delfaraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppureuno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare,mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele videgli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la qualeil Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette inlui e in Mosè suo servo.Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Es 15,1-7a.17-18)Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!«Voglio cantare al Signore,perché ha mirabilmente trionfato:cavallo e cavaliereha gettato nel mare.Mia forza e mio canto è il Signore,egli è stato la mia salvezza.È il mio Dio: lo voglio lodare,il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 129/161

Il Signore è un guerriero,Signore è il suo nome.I carri del faraone e il suo esercitoli ha scagliati nel mare;i suoi combattenti sceltifurono sommersi nel Mar Rosso.Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!Gli abissi li ricoprirono,sprofondarono come pietra.La tua destra, Signore,è gloriosa per la potenza,la tua destra, Signore,annienta il nemico.Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!Tu lo fai entrare e lo piantisul monte della tua eredità,luogo che per tua dimora,Signore, hai preparato,santuario che le tue mani,Signore, hanno fondato.Il Signore regniin eterno e per sempre!».Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!

ORAZIONEO Dio, anche ai nostri tempi vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi: ciò chefacesti con la tua mano potente per liberare un solo popolo dall’oppressionedel faraone, ora lo compi attraverso l’acqua del Battesimo per la salvezza ditutti i popoli; concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo epartecipi alla dignità del popolo eletto. Per Cristo nostro Signore.

QUARTA LETTURA (Is 54,5-14)Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di teDal libro del profeta Isaìa

Tuo sposo è il tuo creatore,Signore degli eserciti è il suo nome;tuo redentore è il Santo d’Israele,è chiamato Dio di tutta la terra.Come una donna abbandonatae con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?– dice il tuo Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 130/161

Per un breve istante ti ho abbandonata,ma ti raccoglierò con immenso amore.In un impeto di collerati ho nascosto per un poco il mio volto;ma con affetto perenneho avuto pietà di te,dice il tuo redentore, il Signore.Ora è per me come ai giorni di Noè,quando giurai che non avrei più riversatole acque di Noè sulla terra;così ora giuro di non più adirarmi con tee di non più minacciarti.Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,non si allontanerebbe da te il mio affetto,né vacillerebbe la mia alleanza di pace,dice il Signore che ti usa misericordia.Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,ecco io pongo sullo stibio le tue pietree sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.Farò di rubini la tua merlatura,le tue porte saranno di berilli,tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,grande sarà la prosperità dei tuoi figli;sarai fondata sulla giustizia.Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere,dallo spavento, perché non ti si accosterà.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 29)Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,della sua santità celebrate il ricordo,perché la sua collera dura un istante,la sua bontà per tutta la vita.Alla sera ospite è il piantoe al mattino la gioia.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 131/161

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,Signore, vieni in mio aiuto!Hai mutato il mio lamento in danza;Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

ORAZIONEO Dio, Padre di tutti gli uomini, moltiplica a gloria del tuo nome ladiscendenza promessa alla fede dei patriarchi, e aumenta il numero dei tuoifigli, perché la Chiesa veda pienamente adempiuto il disegno universale disalvezza, nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato. Per Cristonostro Signore.

QUINTA LETTURA (Is 55,1-11)Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eternaDal libro del profeta IsaìaCosì dice il Signore:«O voi tutti assetati, venite all’acqua,voi che non avete denaro, venite;comprate e mangiate; venite, compratesenza denaro, senza pagare, vino e latte.Perché spendete denaro per ciò che non è pane,il vostro guadagno per ciò che non sazia?Su, ascoltatemi e mangerete cose buonee gusterete cibi succulenti.Porgete l’orecchio e venite a me,ascoltate e vivrete.Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,i favori assicurati a Davide.Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,principe e sovrano sulle nazioni.Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;accorreranno a te nazioni che non ti conoscevanoa causa del Signore, tuo Dio,del Santo d’Israele, che ti onora.Cercate il Signore, mentre si fa trovare,invocàtelo, mentre è vicino.L’empio abbandoni la sua viae l’uomo iniquo i suoi pensieri;ritorni al Signore che avrà misericordia di luie al nostro Dio che largamente perdona.Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 132/161

Quanto il cielo sovrasta la terra,tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cieloe non vi ritornano senza avere irrigato la terra,senza averla fecondata e fatta germogliare,perché dia il seme a chi seminae il pane a chi mangia,così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:non ritornerà a me senza effetto,senza aver operato ciò che desideroe senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Is 12,2-6)Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Ecco, Dio è la mia salvezza;io avrò fiducia, non avrò timore,perché mia forza e mio canto è il Signore;egli è stato la mia salvezza.Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Attingerete acqua con gioiaalle sorgenti della salvezza.Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,proclamate fra i popoli le sue opere,fate ricordare che il suo nome è sublime.Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,le conosca tutta la terra.Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

ORAZIONEDio onnipotente ed eterno, unica speranza del mondo, tu hai preannunziatocon il messaggio dei profeti i misteri che oggi si compiono; ravviva la nostrasete di salvezza, perché soltanto per l’azione del tuo Spirito possiamoprogredire nelle vie della tua giustizia. Per Cristo nostro Signore.

SESTA LETTURA (Bar 3,9-15.32 - 4,4)Cammina allo splendore della luce del SignoreDal libro del profeta BarucAscolta, Israele, i comandamenti della vita,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 133/161

porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemicae sei diventato vecchio in terra straniera?Perché ti sei contaminato con i mortie sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!Se tu avessi camminato nella via di Dio,avresti abitato per sempre nella pace.Impara dov’è la prudenza,dov’è la forza, dov’è l’intelligenza,per comprendere anche dov’è la longevità e la vita,dov’è la luce degli occhi e la pace.Ma chi ha scoperto la sua dimora,chi è penetrato nei suoi tesori?Ma colui che sa tutto, la conoscee l’ha scrutata con la sua intelligenza,colui che ha formato la terra per sempree l’ha riempita di quadrupedi,colui che manda la luce ed essa corre,l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardiae hanno gioito;egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.Egli è il nostro Dio,e nessun altro può essere confrontato con lui.Egli ha scoperto ogni via della sapienzae l’ha data a Giacobbe, suo servo,a Israele, suo amato.Per questo è apparsa sulla terrae ha vissuto fra gli uomini.Essa è il libro dei decreti di Dioe la legge che sussiste in eterno;tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,quanti l’abbandonano moriranno.Ritorna, Giacobbe, e accoglila,cammina allo splendore della sua luce.Non dare a un altro la tua gloriané i tuoi privilegi a una nazione straniera.Beati siamo noi, o Israele,perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 134/161

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)Signore, tu hai parole di vita eterna.La legge del Signore è perfetta,rinfranca l’anima;la testimonianza del Signore è stabile,rende saggio il semplice.Signore, tu hai parole di vita eterna.I precetti del Signore sono retti,fanno gioire il cuore;il comando del Signore è limpido,illumina gli occhi.Signore, tu hai parole di vita eterna.Il timore del Signore è puro,rimane per sempre;i giudizi del Signore sono fedeli,sono tutti giusti.Signore, tu hai parole di vita eterna.Più preziosi dell’oro,di molto oro fino,più dolci del mielee di un favo stillante.Signore, tu hai parole di vita eterna.

ORAZIONEO Dio, che accresci sempre la tua Chiesa chiamando nuovi figli da tutte legenti, custodisci nella tua protezione coloro che fai rinascere dall’acqua delBattesimo. Per Cristo nostro Signore.

SETTIMA LETTURA (Ez 36,16-17a.18-28)Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovoDal libro del profeta EzechièleMi fu rivolta questa parola del Signore:«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impuracon la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira peril sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevanocontaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori:li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nomesanto, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttaviasono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nomesanto, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali eragiunta.Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 135/161

riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi aveteprofanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nomegrande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora lenazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quandomostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostrosuolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tuttele vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metteròdentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò uncuore di carne.Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi faròosservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi aivostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 41)Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, oDio.L’anima mia ha sete di Dio,del Dio vivente:quando verrò e vedròil volto di Dio?Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, oDio.Avanzavo tra la folla,la precedevo fino alla casa di Dio,fra canti di gioia e di lodedi una moltitudine in festa.Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, oDio.Manda la tua luce e la tua verità:siano esse a guidarmi,mi conducano alla tua santa montagna,alla tua dimora.Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, oDio.Verrò all’altare di Dio,a Dio, mia gioiosa esultanza.A te canterò sulla cetra,Dio, Dio mio.Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, oDio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 136/161

Oppure (quando si celebra il Battesimo):Da Is 12, 1-6Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Ecco, Dio è la mia salvezza;io avrò fiducia, non avrò timore,perché mia forza e mio canto è il Signore;egli è stato la mia salvezza.Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Attingerete acqua con gioiaalle sorgenti della salvezza.Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,proclamate fra i popoli le sue opere,fate ricordare che il suo nome è sublime.Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,le conosca tutta la terra.Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. giulivi ed esultate, abitanti diSion,perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele.Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

ORAZIONEO Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tuaChiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l’opera predisposta nellatua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto siricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità,per mezzo del Cristo, che è principio di tutte le cose. Egli vive e regna nei secolidei secoli.

Oppure:O Dio, che nelle pagine dell’Antico e Nuovo Testamento ci hai preparati acelebrare il mistero pasquale, fa’ che comprendiamo l’opera del tuo amore pergli uomini, perché i doni che oggi riceviamo confermino in noi la speranza deibeni futuri. Per Cristo nostro Signore.

Il sacerdote intona l’inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti. Si suonano lecampane, secondo gli usi locali.

COLLETTAO Dio, che illumini questa santissima notte con la gloria della risurrezione delSignore, ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione, perché tutti i tuoifigli, rinnovati nel corpo e nell’anima, siano sempre fedeli al tuo servizio. Per il

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 137/161

nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

EPISTOLA (Rm 6,3-11)Cristo risorto dai morti non muore più.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai RomaniFratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo statibattezzati nella sua morte?Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morteaffinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo statiintimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche asomiglianza della sua risurrezione.Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinchéfosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi delpeccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendoche Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su dilui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, evive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio,in Cristo Gesù.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)Alleluia, alleluia, alleluia.Rendete grazie al Signore perché è buono,perché il suo amore è per sempre.Dica Israele:«Il suo amore è per sempre».Alleluia, alleluia, alleluia.La destra del Signore si è innalzata,la destra del Signore ha fatto prodezze.Non morirò, ma resterò in vitae annuncerò le opere del Signore.Alleluia, alleluia, alleluia.La pietra scartata dai costruttoriè divenuta la pietra d’angolo.Questo è stato fatto dal Signore:una meraviglia ai nostri occhi.Alleluia, alleluia, alleluia.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 138/161

VANGELO (Lc 24,1-12)Perché cercate tra i morti colui che è vivo?+ Dal Vangelo secondo LucaIl primo giorno della settimana, al mattino presto si recarono al sepolcro,portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra erastata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uominipresentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il voltochinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che èvivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora inGalilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano aipeccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciaronotutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna eMaria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavanoqueste cose agli apostoli.Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse.Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornòindietro, pieno di stupore per l’accaduto.Parola del Signore.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, le preghiere e le offerte del tuo popolo, perché questo santomistero, gioioso inizio della celebrazione pasquale, ci ottenga la forza pergiungere alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA DI COMUNIONECristo, nostra Pasqua, è stato immolato:celebriamo dunque le festa con purezza e verità. Alleluia. (1Cor 5,7-8)

Oppure:Gesù, il crocifisso è risorto, come aveva detto. Alleluia.(Mt 28,5.6; cf. Mc 16,6; cf. Lc 24,6)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEInfondi in noi, o Padre, lo Spirito della tua carità, perché nutriti con isacramenti pasquali viviamo concordi nel vincolo del tuo amore. Per Cristonostro Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 139/161

27 marzo 2016 – DomenicaSan AugustoPasqua - Risurrezione del Signore - PQuesto è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamoLiturgia: At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4 opp. 1Cor 5,6-8; Gv 20,1-9 (sera:Lc 24,13-35)

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, il mio cuore esulta! Serbo in me l’eco del canto dell’ Exultet dellaveglia notturna: e non si tratta solo di un ricordo! La liturgia rende presente lastoria misteriosa della salvezza e il nostro presente si proietta nel mistero dellaliturgia. La solenne domenica della risurrezione è una realtà e un dono per ilpresente. Signore, fa’ che nella mia vita io non smarrisca mai la dimensionepasquale della vera gioia, del giubilo, anche se mi trovassi di fronte a provedifficili e dolorose che fanno anch’esse parte della mia vita. Alleluia!

ANTIFONA D’INGRESSOSono risorto, e sono sempre con te; tu hai posto su di me la tua mano, èstupenda per me la tua saggezza. Alleluia.

COLLETTAO Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto lamorte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamola Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nellaluce del Signore risorto. Egli è Dio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (At 10,34a.37-43)Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto intutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato daGiovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret,il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il poteredel diavolo, perché Dio era con lui.E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei ein Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo harisuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, maa testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopola sua risurrezione dai morti.E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudicedei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questatestimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 140/161

del suo nome».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci edesultiamo.Rendete grazie al Signore perché è buono,perché il suo amore è per sempre.Dica Israele:«Il suo amore è per sempre».Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci edesultiamo.La destra del Signore si è innalzata,la destra del Signore ha fatto prodezze.Non morirò, ma resterò in vitae annuncerò le opere del Signore.Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci edesultiamo.La pietra scartata dai costruttoriè divenuta la pietra d’angolo.Questo è stato fatto dal Signore:una meraviglia ai nostri occhi.Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci edesultiamo.

SECONDA LETTURA (Col 3,1-4)Cercate le cose di lassù, dove è CristoDalla lettera di san Paolo apostolo ai ColossésiFratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, sedutoalla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle dellaterra.Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! QuandoCristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nellagloria.Parola di Dio.

SEQUENZAAlla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode.L’agnello ha redento il suo gregge,l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.“Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?”.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 141/161

“La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea”.Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

CANTO AL VANGELO (cf. 1Cor 5,7-8)Alleluia, alleluia.Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:facciamo festa nel Signore.Alleluia.

VANGELO (Gv 20,1-9)Egli doveva risuscitare dai morti.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro dimattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dalsepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesùamava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamodove l’hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro.Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro egiunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro eosservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato làcon i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, evide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè eglidoveva risorgere dai morti.Parola del Signore

OMELIALa principale domenica di tutto l'anno liturgico celebra un eventostraordinario e decisivo nella Storia dell'umanità: la risurrezione di GesùCristo. "Questo è il giorno di Cristo Signore, alleluia".I testi biblici indicati per la liturgia eucaristica del giorno costituisconotestimonianze certe sulla presenza del Risorto. Gli Atti degli Apostolitrasmettono la predicazione di Pietro che ricorda la testimonianza dei profeti:"Chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suoNome". Davvero la salvezza è stata attuata grazie al sacrificio del Signore. AiColossesi, Paolo indica una strada: "Se siete risorti con Cristo, cercate le cosedi lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 142/161

non a quelle della terra". Il cambiamento di impostazione di vita è totale edefinitivo. Ai cristiani di Corinto, l'apostolo canta: "Cristo, nostra Pasqua, èstato immolato... Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né conlievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità". L'invitoè categorico: riflettendo sulla propria fragilità, il battezzato avverte l'urgenzadella conversione, e ringrazia Dio per il dono della liberazione. Con l'anticasequenza "Victimae paschali laudes", si propone: Alla vittima pasquales'immoli oggi il sacrificio di lode. L'agnello ha redento il suo gregge,l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre. I brani del vangeloriferiscono l'avvenuto miracolo: il sepolcro è vuoto; Gesù è risorto. La buonanotizia si trasmette rapidamente. La fede della Chiesa non si stanca mai dicontemplare in adorazione l'attuazione del progetto di salvezza. Ognibattezzato è davvero un uomo nuovo, che partecipa al dono della risurrezionecon una adesione libera e cosciente, con un impegno di vita nuova, nelloSpirito santo. I numerosi testi biblici proclamati nella Veglia pasquale sono unriassunto delle principali tappe della Storia sacra, che è orientata verso lanascita del nuovo Popolo di Dio. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEEsultanti per la gioia pasquale ti offriamo, Signore, questo sacrificio, nel qualemirabilmente nasce e si edifica sempre la tua Chiesa. Per Cristo nostroSignore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONECristo, nostra Pasqua, è stato immolato: celebriamo dunque la festa conpurezza e verità. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEProteggi sempre la tua Chiesa, Dio onnipotente, con l’inesauribile forza del tuoamore, perché, rinnovata dai sacramenti pasquali, giunga alla gloria dellarisurrezione. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONELa Chiesa del mattino di Pasqua è prima di tutto un piccolo gruppo di donneche, partendo “di buon mattino” per vedere un sepolcro e imbalsamare uncadavere, scoprono all’improvviso che non devono più cercare fra i morti coluiche è vivo... e se ne ritornano in tutta fretta, portando la gioiosa notizia agliapostoli e ai discepoli. Prime a cercare Gesù dopo la tragedia del Golgota,prime ad incontrarlo vivo, prime ad ascoltarne la parola di pace e l’appelloall’evangelizzazione, esse formano la prima comunità pasquale. In esse èappena nata la gioia di credere e di dire che Gesù è risuscitato...La Chiesa del mattino di Pasqua è questa donna peccatrice perdonata chepiange accanto a una tomba vuota poiché qualcuno, crede, ha portato via il

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 143/161

corpo crocifisso del Signore. Poiché non vi è davvero più Gesù vivo, che ellapossa almeno stargli vicino da morto! Che almeno le sia permesso di spandereun’ultima volta su di lui il più prezioso dei suoi profumi e asciugarlo con i suoicapelli!Ma ecco che viene qualcuno. Parla... “Perché piangi? Cosa cerchi?”. Stranarisonanza di domande così banali. Ciò nonostante ella non riconosce Gesù. Sesei tu che l’hai portato via, dimmi dove lo hai messo. È solo quando esconodalle labbra dello straniero le due sillabe del suo nome che il velo si alza. “Gesùle dice: Maria! Lei si volta e dice: Rabbuni!”.Primo grido della fede pasquale. Prima professione di fede cristiana. Il credodella Chiesa nel suo scaturire! Ma subito la prima prova. Maria Maddalenavorrebbe proprio trattenere colui la cui assenza l’aveva straziata. Impara chebisogna rinunciarvi. È in altro modo ch’ella rimarrà nell’intimità del maestroamato.“Non mi trattenere!”. Compaiono allora, già inseparabili, la prima catechesi e ilprimo invio in missione. “Va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio ePadre vostro, Dio mio e Dio vostro”. È questa espressione straordinaria cheriassume tutta la testimonianza apostolica: “Ho visto il Signore ed ecco ciò chemi ha detto!”.La Chiesa del mattino di Pasqua è questo gruppo di uomini, ancora divisi,quasi tutti scettici davanti a queste parole che prendono per un delirio. Comepotrebbero credere? Come potrebbero anche solo immaginare la risurrezionedi Gesù? Non solo colui che hanno seguito è morto, ma è morto sconfessato,sconfessato dal popolo, dai rappresentanti della Chiesa, e, apparentemente, daDio stesso! Gesù si è sbagliato. Essi si sono sbagliati. “Noi speravamo che eglifosse colui che avrebbe liberato Israele!”.La loro speranza è morta... Ciò nonostante, essi si recano al sepolcro. “Ciò cheessi vedono corrisponde a quello che avevano detto le donne. Ma lui non lovedono”. Allora?La Chiesa del mattino di Pasqua sono Pietro e Giovanni, i primi discepoli delgruppo degli apostoli. Alle parole di Maria Maddalena, corrono “tutti e dueinsieme verso il sepolcro”.“Il discepolo che Gesù amava, arriva per primo”. Ma non entra. Lascia laprecedenza a colui che Gesù aveva scelto per prendere il comando del gruppodei dodici. Già primo nell’affetto si inchina davanti al primo nella missione.“Lo segue: entra e crede”.La Chiesa del mattino di Pasqua è Maria, la madre del Signore. Nella casadove, a richiesta di Gesù agonizzante, Giovanni l’ha accolta dalla vigilia, ellaspera contro ogni speranza, con il cuore trafitto, ma in pace. “Fiat!”. Ma eccoche la notizia la raggiunge: notizia degli angeli, notizia del sepolcro vuoto,notizia del giardiniere. Ella non ha bisogno di vedere, di sentire, di toccare.Subito, capisce che Dio ha esaudito il grido del suo unico Figlio, e che lei èdivenuta la madre di questo popolo immenso di discepoli che Gesù ama come

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 144/161

suoi fratelli. Gioia, gioia, pianti di gioia. Allegria grazie a Dio, suo salvatore. IlMagnificat della sua giovinezza non smetterà più di risonare in lei e in tutta laChiesa per generazioni e generazioni...Chiesa della mattina di Pasqua, come amo i tuoi primi passi, così timidi, cosìmalfermi. Fragile farfalla che esce dalla crisalide, non puoi ancora dispiegarenell’azzurro le tue ali multicolori.Ti occorrerà attendere il gran vento della Pentecoste per prendere il volo. Inqueste prime ore della settimana pasquale la tua sicurezza emerge appena daldubbio, la tua pace dall’angoscia e la tua gioia dalle lacrime. Ma già, Chiesa deipoveri ai quali appartiene il Regno e dei cuori puri che vedono Dio, Chiesa diPietro, di Giovanni e dei loro compagni, Chiesa di Maria, tua madre attenta edevota, tu sei la Chiesa del Cristo risuscitato, la Chiesa del Salvatore delmondo, la Chiesa dell’eterno alleluia!Card. ALBERT DECOURTRAY

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 145/161

28 marzo 2016 – LunedìSan Sisto III, papaLunedì dell'Angelo - PProteggimi, o Dio: in te mi rifugioLiturgia: At 2,14.22-32; Sal 15; Mt 28,8-15

PREGHIERA DEL MATTINONoi ti lodiamo, Padre: tu fai levare il sole su di un mondo pasquale - affinchénoi sappiamo che la notte non è eterna. Noi ti ringraziamo per tuo Figlio Gesù,che si è fatto uomo ed è morto - affinché noi siamo sicuri della vita, oltre lamorte. Noi ti preghiamo all’inizio di questa giornata, che tu ci offri - affinchénoi diventiamo una comunità, e i testimoni della tua presenza.

ANTIFONA D’INGRESSOIl Signore vi ha introdotto in una terra dove scorre latte e miele; la legge delSignore sia sempre sulla vostra bocca. Alleluia.

COLLETTAO Padre, che fai crescere la tua Chiesa, donandole sempre nuovi figli, concediai tuoi fedeli di esprimere nella vita il sacramento che hanno ricevuto nellafede. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,14.22-32)Questo Gesù, Dio l’ha risuscitato, e noi tutti ne siamo testimoni.Dagli Atti degli Apostoli[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce altaparlò così: “Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia notoquesto e fate attenzione alle mie parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato daDio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tradi voi per opera sua, come voi sapete bene - consegnato a voi secondo ilprestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avetecrocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori dellamorte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infattiDavide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli staalla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore edesultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tunon abbandonerai la mia vita negli inferi, né permetterai che il tuo Santosubisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai digioia con la tua presenza”.Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che eglimorì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta esapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 146/161

suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: ‘questi non fuabbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione’.Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzatodunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santopromesso, lo ha effuso come vi stessi potete vedere e udire”.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 15)Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Ho detto al Signore: “Il mio Signore sei tu,solo in te è il mio bene”.Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:nelle tue mani è la mia vita.Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;anche di notte il mio animo mi istruisce.Io pongo sempre davanti a me il Signore,sta alla mia destra, non potrò vacillare.Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Per questo gioisce il mio cuoreed esulta la mia anima;anche il mio corpo riposa al sicuro,perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Mi indicherai il sentiero della vita,gioia piena alla tua presenza,dolcezza senza fine alla tua destra.Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore:rallegriamoci ed esultiamo.Alleluia.

VANGELO (Mt 28,8-15)Andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.+ Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, ledonne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loroincontro e disse: “Salute a voi”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 147/161

piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate adannunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”.Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città eannunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora siriunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona sommadi denaro ai soldati dicendo: “Dichiarate così: “I suoi discepoli sono venuti dinotte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisseall’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ognipreoccupazione”. Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioniricevute. Così questo racconto si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.Parola del Signore.

OMELIASvolgono un ruolo essenziale le donne al momento della Risurrezione di Gesù:proprio loro che con coraggio l'hanno seguito fino al Calvario, sono le prime arecarsi al sepolcro e a constare, piene di meraviglia e di gioia, che quel sepolcroè vuoto. Ora, dopo le lacrime versate per Cristo, hanno un annuncio grande daportare ai fratelli, una gioia immensa da condividere. Sentono nel loro cuoreche quella visione è destinata al mondo, quella certezza deve essere di tutti:debbono gridare che Cristo, il loro Signore è vivo. Gesù in persona viene loroincontro, deve fugare quell'ultima ombra di timore, che ancora si annida nelloro spirito. È fermamente radicata in ciascuno di noi il pensiero del sepolcro edella morte, concepito come una sconfitta ed una fine senza ritorno, per cui,anche dinanzi all'evidenza della risurrezione, stenta a cancellarsi quel timoreche ciò che appare sia soltanto una fugace illusione. "Salute a voi", la voce delCristo risorto le fa prostrare in umile e devota adorazione. Ora sono davveropronte ad andare ad annunziare la pasqua. Debbono portare unatestimonianza diretta e dare agli Apostoli, chiusi nel cenacolo, un ordine eduna promessa scandita dallo stesso Cristo: "Vadano in Galilea e là mivedranno". Gesù apparirà loro come promesso e lo farà ripetutamente,comprendiamo così che lo scopo delle sue apparizioni è quello di confermarlinella fede della risurrezione. Dovranno poi essere loro a testimoniare econfermare gli altri, a spargere in tutto il mondo quell'annuncio. Come ciappaiono meschini i subdoli raggiri di coloro che, allora come oggi, vogliononegare l'evidenza. Tentano di stravolgere la verità cercando di corrompere itestimoni: è lo stile di chi teme di perdere un potere, di chi si sente minacciatodall'amore, di chi ha immiserito la vita, riducendola solo a dimensioni umane etemporali. C'è sempre qualcuno che alla risurrezione contrappone i sepolcri,alla vita la morte, alla verità la menzogna. Sta a noi credenti e redenti esseretestimoni viventi della risurrezione, credere per vivere il tempo, anelandoall'eternità, muoverci nelle vicende del mondo, mirando nella fede i bagliori diuna vita piena in Dio, da godere con lui per sempre. (Padri Silvestrini)

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 148/161

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli con bontà, Signore, i doni del tuo popolo; tu, che lo hai chiamato allafede e rigenerato nel Battesimo, guidalo alla felicità eterna. Per Cristo nostroSignore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONELe donne, avvicinatesi a Gesù risorto, gli strinsero i piedi e lo adorarono.Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDiffondi nei nostri cuori, Signore, la grazia dei sacramenti pasquali, e poiché cihai guidati nella via della salvezza, fa’ che rispondiamo pienamente al tuodono. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERANoi ti lodiamo, Padre: tu fai brillare le stelle sopra un mondo agitato - affinchéci ricordiamo che la tua bontà è eterna. Noi ti ringraziamo per tuo Figlio, GesùCristo, che è diventato uno dei nostri - affinché impariamo ad avere fiducia neltuo amore. Noi ti preghiamo questa sera: fa’ che giungiamo alla pace - affinchétroviamo la via che porta a noi stessi, e a te.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 149/161

29 marzo 2016 – MartedìSan Secondo, martireOttava di Pasqua - PDell’amore del Signore è piena la terraLiturgia: At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18

PREGHIERA DEL MATTINOIo ti cerco, Signore, come Maria ti ha cercato al levarsi del giorno, quando ilmondo era ancora nelle tenebre. Io vorrei vederti, sentirti e tenerti, esseresicuro della tua presenza. Vorrei sentirti che mi chiami con il mio nome ecapire la mia missione quando mi mandi verso i miei fratelli e sorelle. Vieniverso di me affinché io possa trovarti e riconoscere i segni attraverso i quali tuti manifesti a me - oggi.

ANTIFONA D’INGRESSOIl Signore li ha dissetati con l’acqua della sapienza; li fortificherà e liproteggerà sempre, darà loro una gloria eterna. Alleluia.

COLLETTAO Dio, che nei sacramenti pasquali hai dato al tuo popolo la salvezza, effondisu di noi l’abbondanza dei tuoi doni, perché raggiungiamo il bene dellaperfetta libertà e abbiamo in cielo quella gioia che ora pregustiamo sulla terra.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,36-41)Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo.Dagli Atti degli Apostoli[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro diceva ai Giudei: «Sappia dunque concertezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesùche voi avete crocifisso».All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e aglialtri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro:«Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, peril perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voiinfatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quantine chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendevatestimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!».Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furonoaggiunte circa tremila persone.Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 150/161

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)Dell’amore del Signore è piena la terra.Retta è la parola del Signoree fedele ogni sua opera.Egli ama la giustizia e il diritto;dell’amore del Signore è piena la terra.Dell’amore del Signore è piena la terra.Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,su chi spera nel suo amore,per liberarlo dalla mortee nutrirlo in tempo di fame.Dell’amore del Signore è piena la terra.L’anima nostra attende il Signore:egli è nostro aiuto e nostro scudo.Su di noi sia il tuo amore, Signore,come da te noi speriamo.Dell’amore del Signore è piena la terra.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore:rallegriamoci ed esultiamo.Alleluia.

VANGELO (Gv 20,11-18)Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentrepiangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, sedutil’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo diGesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hannoportato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosseGesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando chefosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmidove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò egli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse:«Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai mieifratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciòche le aveva detto.Parola del Signore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 151/161

OMELIAÈ ancora una donna la protagonista dell'episodio narrato dall'evangelistaGiovanni. Maria di Màgdala, si reca al sepolcro, mossa da immensa gratitudinee amore per il suo maestro e salvatore, per cercare di recuperare il suo corposenza vita. È immersa in lacrime di dolore. Il suo è il pianto amaro di chi sacosa significhi perdere l'amore che salva, è il pianto dell'umanità che harinchiuso in un sepolcro il suo Dio, è la tristezza profonda per un crimineassurdo, è ancora l'incapacità di comprendere come possa accadere che ilFiglio di Dio rimanga chiuso definitivamente in un sepolcro. Il pianto di Mariae le sue lacrime sono lacrime e pianto di tanti e tanti convertiti, che dopo avervagabondato nei sentieri della morte, hanno ritrovato la vita in Cristo. La suaaccorata esclamazione: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lohanno posto», fa eco a tante altre, simili alla sua, con cui i pentiti, hannofinalmente preso coscienza della perdita più rovinosa che possa accadere ad unessere umano. In quelle stesse parole c'è la denuncia contro coloro che sonoladri della grazia divina e nemici della fede, che portano via e nascondono ilSignore per celarlo alla vista di coloro che vogliono amarlo e seguirlo. Le disseGesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Gesù interviene di persona e lachiama «donna» perché la fede nel risorto non è ancora maturata in lei: sta lì arappresentare un umanità ignara del grande evento, è la donna ancora inpianto perché domina in lei il pensiero che la morte sia la vincitrice neiconfronti del suo amato Signore. Lei però lo sta cercando appassionatamente eGesù le si rivela, rivestendola, di nuova soprannaturale dignità: la chiama pernome «Maria!». Ora si aprono gli occhi della sua fede e riconosce il suo amatoMaestro: quell'intimità che sembrava la morte avesse infranto per sempre, orasi rinsalda in pienezza. «Ho visto il Signore» è la splendida conclusione dellasua inattesa esperienza e allora non può più tacere, anche lei deve andare adannunciare che Gesù è risorto. È vero che, da quel mattino, sono spesso dipreferenza i convertiti i primi a vedere il Signore e poi i più appassionatiannunciatori delle meraviglie di grazia di cui hanno goduto. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Padre misericordioso, l’offerta di questa tua famiglia, perché con latua protezione custodisca i doni pasquali e giunga alla felicità eterna. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEMaria di Magdala annunzia ai discepoli: “Ho visto il Signore”. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEAscolta, Signore, le nostre preghiere e guida questa tua famiglia, purificata coldono del Battesimo, alla luce meravigliosa del tuo regno. Per Cristo nostroSignore.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 152/161

PREGHIERA DELLA SERAVengo a te, Signore, in questa sera. Rifletto davanti a te sulle vie che hopercorso oggi, sulle parole che ho pronunciato, sul lavoro che ho realizzato.Penso agli uomini che hanno incrociato la mia vita. E adesso vengo verso di tecon tutto quello che ho e che sono: con la mia fede modesta e la mia speranzatimida. Accoglimi nella comunità dei tuoi amici.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 153/161

30 marzo 2016 – MercoledìSan AmedeoOttava di Pasqua - PGioisca il cuore di chi cerca il SignoreLiturgia: At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, cammina con noi, con tutti coloro che sono oggi in cammino, delusi einconsolabili, con i sogni distrutti. Signore, ascolta le nostre lamentele, e quelledi coloro che non hanno fiducia nell’avvenire. Signore, pronuncia la paroladella quale possiamo fidarci, in modo tale che i nostri cuori scoraggiati siaccendano e noi osiamo avere fiducia nelle vie di Dio.

ANTIFONA D’INGRESSO“Venite, benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno preparato pervoi fin dall’origine del mondo”. Alleluia.

COLLETTAO Dio, che nella liturgia pasquale ci dai la gioia di rivivere ogni anno larisurrezione del Signore, fa’ che l’esultanza di questi giorni raggiunga la suapienezza nella Pasqua del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 3,1-10)Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù, àlzati e cammina!Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tredel pomeriggio.Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevanoogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina acoloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni chestavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina.Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guardaverso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualchecosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lodo: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per lamano destra e lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e,balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempiocamminando, saltando e lodando Dio.Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era coluiche sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmidi meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.Parola di Dio.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 154/161

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 104)Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,proclamate fra i popoli le sue opere.A lui cantate, a lui inneggiate,meditate tutte le sue meraviglie.Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.Gloriatevi del suo santo nome:gioisca il cuore di chi cerca il Signore.Cercate il Signore e la sua potenza,ricercate sempre il suo volto.Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.Voi, stirpe di Abramo, suo servo,figli di Giacobbe, suo eletto.È lui il Signore, nostro Dio:su tutta la terra i suoi giudizi.Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.Si è sempre ricordato della sua alleanza,parola data per mille generazioni,dell’alleanza stabilita con Abramoe del suo giuramento a Isacco.Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore:rallegriamoci ed esultiamo.Alleluia.

VANGELO (Lc 24,13-35)Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.+ Dal Vangelo secondo LucaEd ecco, in quello stesso giorno, , due erano in cammino per un villaggio dinome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, econversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò ecamminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed eglidisse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo ilcammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, glirispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto inquesti giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguardaGesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e atutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 155/161

consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamoche egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tregiorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, cihanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato ilsuo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i qualiaffermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hannotrovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto iprofeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nellasua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte leScritture ciò che si riferiva a lui.Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesseandare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e ilgiorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu atavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egliconversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovaronoriuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero ilSignore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che eraaccaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.Parola del Signore.

OMELIACi associamo anche noi ai due discepoli, che lasciato il Cenacolo,s'incamminano verso Emmaus. I due stanno andando in senso contrario estanno percorrendo un tratto di sette miglia, una distanza incolmabile! EppureGesù si affianca a loro; è pronto ad andare anche con coloro che si stannoallontanando dal Cenacolo, dalla comunione dei fratelli, dalla Chiesa. Darisorto non smette di essere il Pastore buono che va in cerca delle pecoresmarrite. Egli sente il loro chiacchiericcio su tutto quello che era accaduto.Parlano di un morto e non si accorgono che il risorto è con loro: «Ma i loroocchi erano impediti a riconoscerlo». Di Lui sanno soltanto dire che «I sommisacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte epoi l'hanno crocifisso». Egli, con divina sapienza, devia prima i loro discorsi, liillumina ricorrendo alle divine scritture, fa rinascere in loro la speranza e faloro toccare con mano che il Cristo, che loro considerano morto da tre giorni, èveramente colui che è venuto «a liberare Israele». Non basta aver visto unsepolcro vuoto, aver ascoltato la testimonianza delle donne che vanno dicendoche Gesù è vivo, non convincono neanche le testimonianze degli altri discepoliperché «Hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hannovisto». Fin quando non si entra in un rapporto personale con il Signore, le

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 156/161

verità che lo riguardano, possono sconvolgerci, stupirci, ma non generanoancora la vera conversione e l'autentica convinzione che sboccia solo con lefede. Questa sgorga in tutta la sua intensità quando lo riconoscono nellospezzare il pane; questo gesto è solo di Cristo, gli uomini impareranno da Lui aripeterlo nel sacrificio eucaristico e nella concretezza della carità cristiana. Laparola, il pane e la condivisione nella carità di Cristo aprono gli occhi ai ciechi!Accade ancora oggi, nelle celebrazioni che facciamo nelle nostre chiese e inquelle che si celebrano nello stesso amore per le strade del mondo. Sonoqueste le esperienze che fanno ardere il cuore nel petto, che nutronoabbondantemente ed efficacemente la nostra fede. Questa è ancora la via perfarci desiderare che il Risorto resti sempre con noi, soprattutto quando cala lasera e il timore del buio ci assale. È ancora questa la via sicura per tornare alCenacolo, alla comunione con i fratelli, per diventare testimoni veraci ecredibili: «Partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dovetrovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano:«Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciòche era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare ilpane». (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, il sacrificio della nostra redenzione e opera in noi la salvezzadel corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEI discepoli riconobbero Gesù, il Signore, nello spezzare il pane. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, nostro Padre, questa partecipazione al mistero pasquale del tuo Figlio ciliberi dai fermenti dell’antico peccato e ci trasformi in nuove creature. PerCristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAResta con noi, Signore, quando la luce sparisce e le tenebre calano. Restavicino a noi a tavola, a casa, così che i nostri occhi si aprano, e noi tiriconosciamo. Resta vicino a noi affinché formiamo una sola comunità checondivida la tua parola e il tuo pane di vita.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 157/161

31 marzo 2016 – GiovedìSan BeniaminoOttava di Pasqua - PO Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!Liturgia: At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, resta vicino a noi in modo che i canti di Pasqua che intoniamo inchiesa diventino realtà nel nostro quotidiano. Irradia la tua luce nei nostricuori in modo tale che diventiamo il riflesso del tuo amore agli occhi dellagente che incontriamo. Nel nostro sconforto, aiutaci ad avere fiducia in coluiche ci offre la vita in questo mondo votato alla morte.

ANTIFONA D’INGRESSO“Si leva un coro di lodi, o Signore, alla tua vittoria, perché la sapienza haaperto la bocca dei muti e ha sciolto la lingua dei bambini. Alleluia.

COLLETTAO Padre, che da ogni parte della terra hai riunito i popoli per lodare il tuonome, concedi che tutti i tuoi figli, nati a nuova vita nelle acque del Battesimo eanimati dall’unica fede, esprimano nelle opere l’unico amore. Per il nostroSignore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 3,11-26)Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti.Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, mentre lo storpio guarito tratteneva Pietro e Giovanni, tutto ilpopolo, fuori di sé per lo stupore, accorse verso di loro al portico detto diSalomone.Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliatedi questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per lanostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, ilDio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suoservo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egliaveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avetechiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, maDio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la fede riposta inlui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; lafede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenzadi tutti voi.Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. MaDio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti,

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 158/161

che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita,perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi dellaconsolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi aveva destinatocome Cristo, cioè Gesù. Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempi dellaricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca dei suoi santiprofeti fin dall’antichità. Mosè infatti disse: “Il Signore vostro Dio farà sorgereper voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolterete in tutto quelloche egli vi dirà. E avverrà: chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpatodi mezzo al popolo”. E tutti i profeti, a cominciare d! a Samuèle e da quantiparlarono in seguito, annunciarono anch’essi questi giorni.Voi siete i figli dei profeti e dell’alleanza che Dio stabilì con i vostri padri,quando disse ad Abramo: “Nella tua discendenza saranno benedette tutte lenazioni della terra”. Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l’ha mandato primadi tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontanidalle sue iniquità.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 8)O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta laterra!O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,il figlio dell’uomo, perché te ne curi?O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta laterra!Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,di gloria e di onore lo hai coronato.Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,tutto hai posto sotto i suoi piedi.O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta laterra!Tutte le greggi e gli armentie anche le bestie della campagna,gli uccelli del cielo e i pesci del mare,ogni essere che percorre le vie dei mari.O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta laterra!

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo.Alleluia.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 159/161

VANGELO (Lc 24,35-48)Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.+ Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano ciòche era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare ilpane.Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro edisse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere unfantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nelvostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi eguardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendoquesto, mostrò loro le mani e i piedi.Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse:«Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pescearrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi:bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, neiProfeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture edisse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno,e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono deipeccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».Parola del Signore.

OMELIANei momenti di difficoltà, quando il peso supera le nostre forze, vienespontaneo rivolgersi al vicino, all'amico, al fratello per chiedergli: dammi unamano! Il Signore Gesù appare ai suoi per confermare la testimonianza dei duediscepoli, illuminati sulla via di Èmmaus, mostrando loro le mani con, ancoraevidenti, i segni dei chiodi. Sono le mani di Cristo, le mani del Dio vivente, lemani del Crocifisso, che ora, glorioso, vengono mostrate agli Apostoli, perchécomprendano il prezzo della pace e godano della gioia del risorto. Da fori diquelle mani sgorga energia divina, sgorga l'augurio della pace e la certezza cheCristo è risorto. Vuole così fugare ogni dubbio, rimuovere il naturaleturbamento che assale gli apostoli dinanzi a quella celestiale ed umanissimavisione. Nell'ultima cena Gesù aveva detto ai suoi commensali «Prendete emangiate... Prendete e bevetene tutti» ora esorta i suoi apostoli dicendo:«Toccatemi e guardate...». Poi ad ulteriore conferma, per fugare ancora leultime loro perplessità, per garantire loro che non hanno a che fare con unfantasma, ma con una persona viva, risorta dalla morte, affinché la gioia di cuistanno godendo, non risulti effimera, chiede loro: «Avete qui qualche cosa damangiare?». Infine la certezza che illumina e genera la fede piena, Gesù la traeancora dalle scritture sacre, dalla parola rivelata: «Allora aprì loro la menteall'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 160/161

risuscitare dai morti il terzo giorno». La piena apertura della mente scaturiscesolo dalla fede, la virtù che ci rende certi che in Cristo si adempiono tutte lepromesse di Dio, che in lui scopriamo l'indefettibile fedeltà del nostro Padreceleste, che il piano divino di salvezza universale si è avverato nel Risorto.Rigenerati dalla fede e poi confermati dallo Spirito Santo, gli Apostoli e i lorosuccessori potranno adempiere il mandato, che lo stesso Cristo già stascandendo per loro e per tutti i credenti: «Nel suo nome saranno predicati atutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando daGerusalemme» e aggiunge, «Di questo voi siete testimoni». (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli con benevolenza, Signore, i doni che ti offre la tua Chiesa, riconoscenteper coloro che sono nati a vita nuova e fiduciosa nel tuo perenne aiuto. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl Cristo doveva patire e risuscitare dai morti il terzo giorno. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEEsaudisci, Signore, le nostre preghiere; la comunione ai beni della redenzioneci dia l’aiuto per la vita presente e ci ottenga la felicità eterna. Per Cristo nostroSignore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, tu ti sei risvegliato dalla morte, hai incontrato le donne e gli uominiche ti erano vicini. È a loro che hai confidato il lieto messaggio che oltrepassalargamente qualsiasi esperienza umana. Tu sei rimasto loro fedele; poiché, daallora, il tuo messaggio non si è più spento, a dispetto di coloro che sono neldubbio. Ti preghiamo: resta vicino a noi, ispiraci le parole giuste in modo chepossiamo portare la nostra testimonianza a coloro che incrociano il nostrocammino.

Letture quotidiane – marzo 2016

Pag. 161/161

Riferimenti

Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può esserescaricata liberamente.L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo!Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarlamensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione.Per maggiori informazioni, visita la pagina web:www.laparola.it/ebooks.php

Grazie, e arrivederci al mese prossimo!