Content Curation, Prodotti digitali, processi cognitivi e competenze
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Content Curation
Prodotti digitali, processi cognitivi e competenze
Franco Torcellan Rete “L’ambiente di apprendimento per l’inclusione”
Venezia-Mestre, settembre 2015
Competenze digitaliSaper utilizzare i dispositivi?
Le 10 competenze digitali più richieste
dalle aziende
- da Focus, ottobre 2013 -
Quadro di Riferimento EuropeoLa competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.
… le principali applicazioni informatiche come trattamento di testi, fogli elettronici, banche dati, memorizzazione e gestione delle informazioni …
http://goo.gl/z8tbHb
Le abilità necessarie comprendono: la capacità di cercare, raccogliere e trattare le informazioni e di usarle in modo critico e sistematico, accertandone la pertinenza e distinguendo il reale dal virtuale pur riconoscendone le correlazioni.
Le persone dovrebbero anche essere capaci di usare strumenti per produrre, presentare e comprendere informazioni complesse ed essere in grado di accedere ai servizi basati su Internet, farvi ricerche e usarli. Le persone dovrebbero anche essere capaci di usare le TSI a sostegno del pensiero critico, della creatività e dell’innovazione. L’uso delle TSI comporta un’attitudine critica e riflessiva nei confronti delle informazioni disponibili e un uso responsabile dei mezzi di comunicazione interattivi. Anche un interesse a impegnarsi in comunità e reti a fini culturali, sociali e/o professionali serve a rafforzare tale competenza.
http://goo.gl/z8tbHb
DIGCOMP: a Framework for Developing and Understanding Digital Competence in Europe http://goo.gl/sWveCJ
IL QUADRO EUROPEO DELLE COMPETENZE NEL SETTORE ICTEUROPEAN E-COMPETENCE FRAMEWORK – L’ e-CF 2.0 http://www.retecompetenzedigitali.it/
http://goo.gl/iLqTzF NUOVA ECDL - Nasce una nuova competenza. La tua
Raccomandazioni della Commissione Europea sull'alfabetizzazione mediatica nell'ambiente digitale per un'industria audiovisiva e dei contenuti più competitiva e per una società della conoscenza inclusiva - 2009 http://goo.gl/53xMhv
Agenda Digitale EuropeaPilastro 6 - Enhancing digital literacy, skills and inclusion
OBIETTIVI PRIMARI
realizzare la cittadinanza digitale: accesso e partecipazione alla società della conoscenza, con una piena consapevolezza digitale
realizzare l’inclusione digitale: uguaglianza delle opportunità nell’utilizzo della rete e per lo sviluppo di una cultura dell’innovazione e della creatività
http://goo.gl/DnHI47
I profili più ricercati nelle aziende e nelle PAIn Italia la cultura e le competenze digitali non tengono il passo con la società e l'economia, per colmare il gap è necessaria una condivisione strategica tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro. L’Osservatorio delle Competenze Digitali - condotto dalle principali associazioni ICT AICA, Assinform, Assintel e Assinter Italia, promosso da AgID e realizzato da NetConsultingcube - rileva un endemico digital divide.
I profili professionali della trasformazione digitale più ricercati sono: Security Specialist, Enterprise Architect, Business Analyst, CIO, Security Manager, Database Administrator, Digital Media Specialist, Business Information Manager, ICT Consultant Ma molte altre sono le nuove professioni digitali: e se nel mondo del lavoro si faticano a trovare persone con i giusti profili, nella scuola essi, per lo più, non sono nemmeno conosciuti.E’ necessario, invece, conoscere tali profili in tutti i livelli scolastici se si vogliono costruire curricoli verticali che integrino reali competenze digitali che contribuiscano a costruire modi di pensare che analizzino i problemi e che creino procedure risolutive, che permettano di gestire sistemi complessi attraverso imprenditorialità, creatività, capacità di produrre informazioni e capacità relazionali nei nuovi ambienti e nelle community professionali e di cittadinanza, tra virtualità e realtà aumentata.
Content Curationper:
gestire strumenti per la mente (pensare)
la socialità (relazionarsi)
l’inclusione (partecipare)
Piattaforme web =
Ambienti digitali di apprendimento
Competenze perseguite Ricercare informazioni on line (ma non solo) secondo criteri e metodologie, ma anche attraverso serendipità;
Costruire insieme on line (ma non solo) informazioni attendibili
Organizzare il pensiero secondo modalità reticolari e multimediali
Produrre, pubblicare e condividere e-Content individualmente o in forma cooperativa
Saper sostenere un dialogo attraverso le tecnologie, sostenendo le proprie argomentazioni, ma rispettando l’altro
Luca Gervasutti - Competenze Digitali: http://goo.gl/sKhe0v
Mind Tools Ambienti digitali: sviluppo delle relazioni Ambienti Digitali: Inclusione
Content Curation e MarketingLa Content Curation è l’attività di cercare, aggregare, organizzare, produrre e condividere contenuti intorno a un determinato argomento, valutati come interessanti e rilevanti per il proprio pubblico di riferimento.
È una forma di produzione di contenuti di valore, in linea con il proprio target, che aggiunge voce e punti di vista alle aziende e organizzazioni che si connettono con i propri clienti online, creando una forma di dialogo basata sui contenuti, in alternativa ai messaggi brandizzati puramente “promozionali”.
I contenuti infatti, sono ciò che gli utenti cercano, condividono, consumano e comprano. Contenuti che generano valore reale per gli utenti richiamano l’attenzione, risultano interessanti, forniscono spunti di discussione e stimolano la condivisione. Rohit Bhargava
Un’attività di Content Curation di qualità, costante e rivolta a produrre contenuti che interessano e coinvolgono gli utenti, contribuisce a far vibrare il proprio brand e la propria reputation online.
Dal Data Miner al Content CuratorÈ colui che seleziona accuratamente le fonti da cui estrapolare le informazioni, in base ad uno specifico tema, per poi trasformarle in contenuti da condividere.
Aggregazione dei contenuti In questa fase si deve cercare e aggregare i contenuti rilevanti per la propria azienda o settore di riferimento. Tali contenuti devono essere ordinati in base al grado di pertinenza.
Filtraggio dei contenuti A questo punto è necessario filtrare i contenuti ed estrapolare solo le informazioni rilevanti.
Mix and share Trovati e filtrati i contenuti il Content Curator, abile manipolatore di testi e notizie, cercherà di creare un contenuto originale mixando quanto precedentemente selezionato e procederà alla condivisione sui vari social
Professione Content Curator
5 modelli di Content Curationhttp://goo.gl/i9K9U
Tecniche Attive e Cooperative Learning
Una formazione all’utilizzo nelle Unità di Apprendimento delle piattaforme di Content Curation quali Mind Tools e ambienti digitali di apprendimento nei quali praticare efficacemente:
Tecniche Attive
Brainstorming - Action Learning - Simulata - Role Play - …
Metodi Cooperativi
Complex Instruction - Jigsaw II - Learning Togheter - Group Investigation - …
Personal Brand ed eReputation - identità e inclusione digitale -
L’identità digitale si acquisisce nelle varie piattaforme “social” attraverso:
account e relativa login
profili: foto, scheda dati anagrafici, biografia
pagine “About me”
la costruzione di sé come brand
L’eReputation si costruisce proponendo contenuti “originali” e dialogando su di essi con competenza, correttezza e logica di servizio alla comunità.
The Personal Branding Canvas Luigi Centenaro (centenaro.it) - People srl (beople.me)
Presentazione delle produzioni ed eventi 2.0
Le produzioni di gruppo elaborate con metodi cooperativi necessitano di essere presentate, confrontate, discusse, on line e in presenza, nella classe o presso destinatari esterni (altre classi, famiglie, cittadinanza)
Si potranno predisporre, con piena congruenza alle idee di condivisione e cooperazione dell’odierno Web, eventi che prendono spunto proprio da quelli che il Web 2.0 ha fatto nascere o ha contribuito a modificare e potenziare:
Ignite
Panel
Tecniche di Progettazione Partecipata in particolare Open space Tecnology e Metaplan
Barcamp e FooCamp
Content Curation e Compiti Autentici
La Content Curation consente quindi di sviluppare “compiti autentici” (di prestazione, personali, esperti) che vanno dalla ricerca on line, alla lettura e creazione di repertori secondo specifiche forme di annotazione e aggregazione dei contenuti, alla produzione di elaborati digitali, alla presentazione ed utilizzo di tali materiali in precisi contesti reali e simulati.
La dimensione social degli ambienti virtuali prevede la coscienza da parte dell’allievo di possedere una identità digitale e quindi di doversi costruire una e-reputation e un personal branding.
Competenze Integrate
Le competenze digitali sono strumentalmente richiamate da altre, ma soprattutto, sono ermeneuticamente e strutturalmente integrate almeno con le competenze di imparare ad imparare, di comunicare (anche in varie lingue e con culture diverse cosa che implica consapevolezza ed espressione culturale), di senso di iniziativa e di imprenditorialità e con le competenze sociali e civiche.
Future Work Skills - Institute For The Future http://www.iftf.org/futureworkskills/
Si noti quanto le Competenze Digitali contribuiscano a definire le 10 abilità/competenze (ancora l’ambiguità) per il lavoro del futuro individuate dall’Institute For The Future.
SENSE-MAKING, l’abilità di determinare il significato e il valore più profondo di ciò che viene espresso. SOCIAL INTELLIGENCE, l’abilità di connettersi agli altri, in modo diretto e profondo, in modo da stimolare reazioni e le interazioni desiderate. NOVEL AND ADAPTIVE THINKING, l’abilità di pensare e trovare soluzioni che vanno oltre a ciò che è noto e basato sulle regole. CROSS CULTURAL COMPETENCY, l’abilità di operare con e in contesti culturali diversi. COMPUTATIONAL THINKING, l’abilità di tradurre grandi quantità di dati in concetti astratti e di capire il ragionamento basato sui dati. NEW MEDIA LITERACY, l’abilità di valutare criticamente e di sviluppare contenuti che utilizzino i formati dei nuovi media per la comunicazione persuasiva. TRANSDISCIPLINARITY, conoscenza e abilità nella comprensione di concetti in più discipline. DESIGN MIDSET, l’abilità di rappresentare e sviluppare compiti e processi di lavoro in funzione dei risultati desiderati. COGNITIVE LOAD MANAGEMENT, l’abilità di discriminare e filtrare le informazioni per importanza. La capacità di comprendere come massimizzare le funzioni cognitive, usando diversi strumenti e tecniche. VIRTUAL COLLABORATION, l’abilità di lavorare produttivamente di guidare l’impegno e di dimostrare presenza come membro di un team virtuale.
Mind ToolsStrumenti e piattaforme per la Content Curation
Pearltrees La metafora dell’albero di perle
Mettere ordine al Web Una web application per il brainstorming e per raccogliere ed organizzare le risorse del web
Fino alla metà del 2014 Pearltrees consentiva di produrre strutture ad albero, inserendo parole chiave oppure catturando, attraverso una extension dei browser più diffusi, pagine web, immagini, video e file presenti in internet.
Gli elementi costitutivi erano dunque la radice, alla quale era associabile una descrizione dell’albero, i rami e i vari “pallini”, detti perle (da cui il nome della piattaforma), ognuno dei quali poteva corrispondere ad una delle risorse del Web qui citate o ad una nota scritta dall’utente.
La metafora dello scaffale e della cartellaAlla fine del 2014 Pearltrees ha cambiato interfaccia e metafora di organizzazione delle risorse selezionate e prodotte.
Esse appaiono come quadratini con titolo ed immagine e che vengono organizzati in sezioni e cartelle.
Esempi di raccolte di risorse (chiamarli “alberi di perle” non ha ormai più senso):
Eventi del Progetto GOLD
Documentare l’inclusione
L’Energia Nucleare
Tutorial di PearltreesTutorial di Pearltrees
SEWCOM, un metodo per la ricerca
Per gestire la ricerca si può applicare il Metodo SEWCOM (C. Petrucco).
La categorizzazione della conoscenza prodotta da Pearltrees può essere, fino al punto 3 del metodo, anche più performante delle mappe concettuali proposte e delle mappe mentali solitamente utilizzate nella fase aperta di acquisizione idee del brainstorming.
Mappe mentali e concettualiIl passaggio più complesso del metodo SEWCOM, la ristrutturazione creativa della conoscenza acquisita, può essere gestito mediante mappe concettuali. Moltissimi sono i software disponibili a partire da Cmap fino a Vue e molte anche le web application (ora esiste anche un Cmap on line).
Tra queste va segnalata Popplet, gratuita, semplice e molto flessibile: consente di produrre rappresentazioni anche non del tutto strutturate o di natura diversa dalle mappe (ad esempio, linee del tempo).
Per creare un account in Cmap ...
Tutorial di Cmap
Tutorial di Vue
Tutorial di Popplet
Citelighter un word processor on line che permette, mediante extension per i browser più diffusi, di raccogliere selezioni di testo dalle pagine web e di classificarle secondo standard ufficiali di citazione bibliografica (APA, MLA, CHICAGO). Esse potranno così essere inserite successivamente nel testo riportando automaticamente la fonte. L’applicazione consente anche di realizzare una scaletta di pianificazione del testo che conterrà testo scritto dall’autore e citazioni. Si trascinano le citazioni dall’ “archivio” tra i vari blocchi di testo già scritti o inseriti. E’ sempre possibile modificare la scaletta e l’ordine dei blocchi. Si possono applicare commenti alle citazioni per ricordare il motivo che ha portato alla loro selezione o altri elementi utili alla pianificazione del testo. E’ possibile sostituire Google Documenti al word processor fornito dalla piattaforma. Alla fine il prodotto può essere stampato o convertito in un file per Microsoft Word (estensione DOC, ma formato RTF, convertibile in PDF dopo una breve sistemazione per accentate, apostrofi, impaginazione, …: esempio).
Citelighter dal copia/incolla selvaggio alla citazione
Login
Tutorial di Citelighter
YouTube non è solo un proiettoreIscrivendosi, è possibile gestire funzioni di aggregazione di video ed informazioni che lo rendono a tutti gli effetti uno strumento di Content Curation
Si possono utilizzare la possibilità di creare playlist di video e gli elementi testuali arricchiti di link che si possono inserire nella descrizione di playlist e video.
Playlist “Porto Marghera
Tutorial per creare playlist in YouTube
Tutorial per creare playlist in YouTube
Padlet le bacheche del Web
Padlet consente di aggregare i contenuti selezionati in forma di bacheca.
Essi si presentano come rettangoli con un titolo che permettono l’accesso a pagine web, immagini e video, tutti arricchibili con testi esplicativi ed integrativi.
E’ preferibile usare Padlet per rispondere ad un compito preciso, selezionando i post-it da Pearltrees e creando una struttura spaziale coerente con la mappa realizzata alla fine del brainstorming
Bacheca su Porto Marghera
Elaborato per l’esame di terza media: Energia Nucleare Tutorial di Padlet
Dall’aggregazione dei contenuti alla presentazione di elaborati
Riassumendo, in una classe 2.0 o in un’aula informatica il percorso didattico è il seguente:
Suddivisione della classe in gruppi (2-3 allievi)
Ricerca in internet su un contenuto con il Metodo SEWCOM Aggregazione dei risultati della ricerca con Pearltrees Sviluppo di una mappa concettuale o di altra rappresentazione grafica
Assegnazione/Individuazione del compito
Produzione di una bacheca di soluzione del compito con Padlet
Presentazione della bacheca in un “evento” dalle caratteristiche 2.0 con ricomposizione degli elaborati dei gruppi.
Elaborati per l’Esame di Stato del Primo Ciclo
Learnist, pubblicare contenuti su un mini sito
I gruppi possono elaborare materiali più complessi che si configurano maggiormente come pubblicazioni on line e non solo come forme di supporto alla presentazione orale (anche se le bacheche sono comunque orientate ad una fruizione on line).
Learnist crea, in modo semplice e rapido, un mini sito web costituito da un unica pagina che presenta una sequenza (che scrolla verso il basso) di risorse del web che si possono prendere tra quelle selezionate con Pearltrees e/o inserite in Padlet. Ognuna (pagina web, immagine, video, file PDF, ..) può essere introdotta da una descrizione o sintesi. Si possono scrivere anche blocchi di testo senza risorse linkate.
La scelta della sequenza delle risorse deve ovviamente essere anche in questo caso coerente con il compito assegnato, che può essere più complesso (si può chiedere di scegliere e argomentare, esprimere opinioni, valutare, …).
Una visita aTorcello
Tutorial di Learnist
Ma quali compiti assegnare?Ovviamente, “compiti autentici”. A questo proposito può essere orientativa la Taskonomy del metodo della Webquest (Bernie Dodge, 1995). Anche i tipi più semplici sono utilizzati nel mondo del lavoro e nella vita civile. La Webquest si allontana dalla realtà laddove fornisce già all’allievo le risorse su cui lavorare, prescindendo dalla ricerca.
In ogni caso ogni cosa realizzata e pubblicata in internet è resa disponibile a milioni di persone in tutto il mondo. Un compito che porta a pubblicare materiali in rete è sempre un compito autentico: esso è realizzato da un soggetto identificato che se ne assume la paternità e la responsabilità e i materiali vengono condivisi, offerti alla valutazione, al dibattito e, in caso, anche ad un’azione cooperativa di sviluppo.
Content Curation e trattamento dell’informazione
Di contro all’approccio “selvaggio” dei “nativi digitali” che porta spesso alla “sciatteria digitale”, la Content Curation mette gli allievi in grado di:
ricercare l’obiettivo e il valore dell’informazione selezionare le fonti controllandone attendibilità, autorevolezza, attualità e aggiornamento
pubblicare prodotti multimediali che rispondano al compito assegnato
presentare e socializzare i risultati di ricerca
Il “buon curatore di contenuti” esegue un trattamento accurato delle informazioni, realizzando, con chiarezza dei propri processi cognitivi, una grande varietà di operazioni:
ottimizza, modifica, formatta, seleziona, estrapola, scrive (secondo le regole del web writing), classifica, linka, personalizza, verifica, attribuisce, filtra, partecipa, suggerisce, approfondisce, ricerca, modifica filtri e ricerche, è trasparente, raccomanda, assorbe, sceglie le tecnologie, racconta (digital storytelling).
Curare la propria immagine Il personal brand è ciò che gli altri pensano di te quando entri in una stanza …
e ciò che dicono di te quando esci!In rete ognuno costituisce un brand e cerca di affermarne la validità costruendosi una eReputation in ciò che pubblica, in ciò che afferma e nella partecipazione ai dialoghi. Si tratta di problemi “autentici”, di tutti, ma che costituiscono un’emergenza per gli adolescenti che ancora stanno formando la propria identità con entusiasmi, ma anche con sofferenza, tra appartenenza a gruppi, ma anche tra esclusioni e senso di inadeguatezza. Sappiamo quanta necessità di educazione vi sia in tale campo per evitare episodi di intolleranza e bullismo.
Particolare rilevanza nella propria presentazione sulle piattaforme qui citate e in tutto il social web è rivestita dalla piccola immagine che connota il proprio profilo, che si risolve spesso in pochi dati. Che sia una foto, un avatar o un logo deve catturare l’attenzione, comunicare la sua specificità e imporsi nella memoria vincendo la concorrenza di milioni di utenti. Sono addirittura stati inventati format per tali produzioni orientati a celare la propria immagine reale o a mettere in evidenza tratti della personalità, idee, valori, appatenenze. E' frequente imbattersi in immagini di parti del volto o in simboli, in slogan, in oggetti, in animali, … .
Creare l’immagine per il proprio profiloSono nate molte web application che permettono di preparare immagini che marcano l’identità digitale e che si possono utilizzare nei profili delle piattaforme social, come quelle qui descritte. Eccone alcune:
FlashFace e PimpTheFace: per disegnare volti aggregando le varie parti (capelli, naso, occhi, bocca, …) PicBadges: per apporre disegni preconfezionati sulle immagini
14 Avatar Creator in un articolo del blog Mr. EduHowTo?
Logaster: per creare loghi
Oltre a queste web application specifiche, se ne possono utilizzare altre che sono editor per fotografie e per immagini e che dispongono di molti filtri creativi. Ad esempio:
BeFunky Pixlr
Tutorial di BeFunky
Tutorial di FlashFace
Tutorial di Logaster
Ridefinizione delle competenzeLe competenze perseguite vengono in genere raggiunte, ma può essere utile individuare con qualche dettaglio in più che cosa gli allievi sanno fare:
prendere appunti integrandoli eventualmente con foto, video e veloci ricerche in internet (soprattutto in uscite didattiche e viaggi d’istruzione) presentare e socializzare i risultati delle loro ricerche effettuare l’analisi e la comprensione dei testi, individuando le parti alla loro portata organizzare i risultati delle proprie ricerche internet in strutture adatte a risolvere “compiti autentici”
realizzare elaborati a partire da pianificazioni del testo adatte allo scopo comunicativo
realizzare elaborati on line che integrino testo, immagini e video
valutare i prodotti sia individualmente che in gruppo
Raccontare l’esperienzaIl racconto dell’esperienza di Content Curation è un importante momento metacognitivo che può rendere coscienti gli allievi di difficoltà e successi e dell’acquisizione di schemi e processi cognitivi. Inoltre, esso può consentire di analizzare la ricomposizione dell’apprendimento formale con quello non formale ed informale che le tecnologie digitali e della rete consentono di mettere in gioco.
In questo caso sono consigliabili forme semplici e rapide di Digital Storytelling, gestibili sempre con web application come:
Video-interviste da caricare su YouTube, magari riunendole in playlist
Linee del tempo con le varie fasi di lavoro commentate (Capzles)
Slideshow per racconti per immagini sincronizzate con audio (SlideStory)
Valutare la Content CurationLa valutazione dei prodotti di Content Curation fa affiorare l’aderenza ai 5 “modelli” di Content Curation, ai processi di apprendimento e agli stili cognitivi degli allievi. Al momento vengono utilizzati i seguenti indicatori per l’autovalutazione, la co-valutazione e la valutazione delle competenze acquisite:
Quantità di Informazioni reperite, con attenzione all’importanza o alla marginalità rispetto all’obiettivo della ricerca
Pertinenza, con eventuale attenzione a meccanismi di serendipità per una eventuale ridefinizione del compito affidato
Organizzazione, classificazione/gerarchizzazione delle informazioni
Sintesi, definita in base al tipo di strumento digitale utilizzato per pubblicare e presentare la soluzione del compito affidato
Sono allo studio analisi più approfondite e definizione di pesi e valori per le operazioni del buon curatore di contenuti prima elencate (ottimizza, seleziona, formatta, estrapola, scrive, classifica, linka, …): indicatori e descrittori potrebbero assumere una forma “fattoriale” individuando profili di Content Curator e quindi specifici profili di competenza.
Franco Torcellan
Coordinatore del Comitato Tecnico - Scientifico della Rete “Scuola Digitale Veneta” Sito Internet http://anafesto.wix.com/franco-torcellan
Questa presentazione in Slideshare https://goo.gl/XxOHUA
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