Consorzio ecoR'it - Report Ambientale 2013
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169
REPORTAMBIENTALE
2013
REPORTAMBIENTALE
2013
Finito di stampare nel Novembre 2014
AMBIENTALE2013
REPORTAMBIENTALE
2013
4
Una nuova economia, un nuovo paradigma: l’impatto ambientale come indicatore dell’effi cienza dell’attività economica e,
più in generale, della capacità competitiva per la creazione di prodotti e servizi. E’ un nuovo modo di governare, organizzare e distribuire. E’ l’opportunità off erta da questa prospettiva di sviluppo che ecoR’it ha colto in modo diretto e concreto. L’attività ecoR’it 2013 ha infatti prodotto benefi ci ambientali rilevanti: sono state recuperate 9.733 tonnellate di materie prime seconde pari al 90% dei rifi uti trattati (+ 25% rispetto al 2012), sono stati risparmiati 358.647 GJ di energia pari al consumo annuo di circa 51.600 frigoriferi in classe C, sono state ridotte le emissioni in atmosfera di gas ad eff etto serra per 19.381 ton (+41% rispetto al 2012) ed equivalenti alle emissioni di 9.300 auto che percorrono in media 10.000 Km l’anno. Nel 2013 inoltre, ecoR’it si è dotato di un proprio Codice etico che defi nisce, recependoli, i principi e i valori del Consorzio e le regole di comportamento. Infi ne mi piace ricordare che ecoR’it, primo fra tutti i Consorzi italiani, ha provveduto al calcolo della Water Footprint, l’indicatore che consente di calcolare l’uso dell’acqua nella fi liera di recupero RAEE.
Luci
ano
Teli
Direttore Generale
I numeri di questo report raccontano di una importante crescita delle quantità di RAEE trattati, del potenziamento del sistema di verifi ca
degli standard di qualità, dell’apprezzamento da parte di Soci e loro clienti dei nuovi servizi off erti, cuore del nostro operare. Ma anche e soprattutto racconta la consapevolezza in ecoR’it della sempre maggiore importanza competitiva della questione ambientale nel nostro sistema economico che ha determinato l’opportunità, in linea con l’esperienza di ricerca dell’anno scorso, di analizzare ed intraprendere, primo fra tutti i Consorzi RAEE, un percorso di certifi cazione della Carbon e della Water Footprint. Le puntuali analisi dei sistemi di trasporto e dei principali impianti di trattamento RAEE, pile portatili e toner hanno così contribuito ad indicare ad ecoR’it la strada per lo sviluppo di azioni sempre più mirate a migliorare le prestazioni ambientali del Consorzio. Per un’economia verde che sfi da la crisi coniugando progresso economico, territori, società e sostenibilità ambientale.
Ales
sand
roLa
maPresidente
5
REPORTAMBIENTALE2013 7 Performance ecoR'it
8 Introduzione
9 Il Consorzio ecoR’it: profilo e caratteristiche
10 Il Consorzio
11 Mission
12 La Governance
13 Modello di finanziamento
14 I nostri servizi 15 L’impegno concreto di ecoR’it: i nostri numeri
16 Sintesi risultati di raccolta 2013
20 La qualità per competere
Partner strategici: i fornitori di logistica e trattamento
21 ecoR’it ed ecoR’it servizi: qualità, efficienza, semplificazione e informazione nei servizi per le Imprese
23 Bilancio ambientale, Carbon Footprint e Water Footprint del flusso RAEE, pile portatili e toner gestiti da ecoR’it
25 Gestione 2013 RAEE, pile ed accumulatori. Dati caratteristici
sommario
6
7
BENEFICI AMBIENTALI DERIVATI DALL’ATTIVITÀ DI ECOR'IT
Recuperate 9.733 tonnellate di materie prime seconde pari al 90% dei rifiuti trattati (+ 25% rispetto al 2012)
Risparmiati 358.647 GJ di energia pari al consumoannuo di circa 51.600 frigoriferi in classe C(equivalenti al consumo di una città di 130.000 abitanti)
Riduzione delle emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra pari a 19.381 tonnellate (+41% rispetto al 2012 ed equivalenti alle
emissioni di 9.300 auto che percorrono in media 10.000 km l’anno)
parte prima
8
Nonostante le incertezze congiunturali che ancora insistono nel nostro Paese, le impre-se italiane hanno ripreso a disegnare il loro domani guardando con interesse sempre maggiore ad un’economia più “verde e so-stenibile” che si avvia a diventare fattore propulsivo e determinante di competitività sui mercati nazionali ed esteri. Qualità accompagnata da efficienza, an-che economica, e puntualità sono dunque sempre piu’ il leit motiv dell’impegno im-prenditoriale nel campo della sostenibilità ambientale. Ed il consorzio ecoR’it ha ben interpretato questa tendenza, focalizzan-do la propria attenzione nell’offrire servizi quanto più possibile eco-efficienti, econo-mici e personalizzati consolidando così la propria offerta nel campo della gestione dei RAEE domestici e professionali, dei rifiuti di pile, accumulatori e consumabili esausti. Ci piace inoltre sottolineare l’indubbio succes-so degli innovativi servizi offerti ai consor-ziati ed ai loro clienti per la gestione puntua-le e controllata di tutti i rifiuti da ufficio (nel 2013 +48% rispetto al 2012) ove la raccolta toner fa registrare un +121%.
IntroduzioneAncora qualche numero: nel 2013 la raccol-ta dei RAEE domestici segna un 13% in più rispetto all’anno precedente nonostante la diminuzione dell’immesso al consumo. An-che per i RAEE professionali il segno è po-sitivo (+ 47%). Pile ed accumulatori portatili fanno registrare un + 57% rispetto al 2012 e infine le batterie al piombo vedono un 75% di raccolta in più rispetto al 2012.
L’impegno del consorzio ecoR’it a miglio-rare la propria eco-efficienza e la propria competitività deriva dalla consapevolezza della sempre maggior importanza rivestita dalle questioni ambientali che ha determi-nato per il 2013 un ampliamento del per-corso delle proprie certificazioni. Oltre alla Carbon Footprint della propria attività di recupero dei rifiuti di apparecchiature elet-triche ed elettroniche ai sensi della ISO/TS 14067:2013, specifica tecnica riconosciuta a livello internazionale, ecoR’it ha previsto, sempre in collaborazione con Ambiente Italia, anche il calcolo della Water Footprint.
parte prima
9
parte prima
Il Consorzio ecoR’it è un Sistema collettivo volontario, senza scopo di lucro, nato nel 2005 grazie all’iniziativa di un gruppo di primarie aziende dell’Information Technology. Gestisce in modo sicuro ed affi dabile tutte le tipologie di rifi uti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), professionali e domestiche (raggruppamenti R1, R2, R3, R4 ed R5) oltre ai rifi uti di pile ed accumulatori e di consumabili per la stampa esausti (attraverso la controllata ecoR’it servizi srl). ecoR’it conta circa 600 aziende associate operanti nei settori dell’ICT, dell’elettronica di consumo, dei piccoli elettrodomestici, dell’illuminazione. Ad oggi i Soci ecoR’it rappresentano quote di mercato delle AEE per uffi cio molto im-portanti: il 67% delle stampanti, l’88% delle fotocopiatrici,il 67% dei notebook, il 41% dei computer portatili e il 91% degli utensili pro-fessionali elettrici ed elettronici (fonte: regi-stro produttori AEE – anno di riferimento 2011 – aggiornamento al 04/12/2013).
Il Consorzio ecoR’it:profi lo e caratteristiche
Inoltre i Soci ecoR’it rappresentano percen-tualmente in termini di peso delle apparec-chiature immesse sul mercato e ambiti di appartenenza tra quelli facenti parte dello scopo consortile il 38% del totale per l’am-bito professionale, il 35% del totale per l’ambito domestico e infi ne il 27% nelle pile e accumulatori.Nel 2011 nasce ecoR’it Servizi srl, spin off del Consorzio, per off rire anche alle impre-se facenti parti delle reti dei propri consor-ziati servizi personalizzati, effi cienti ed eco-nomici per la gestione dei rifi uti speciali “da uffi cio” (RAEE, toner e consumabili esausti, pile, accumulatori,imballaggi, materiali fer-rosi, sorgenti luminose, etc).
10
38% RAEE PROFESSIONALI
27% PILE ED ACCUMULATORI
35% RAEE DOMESTICI
il consorzio
--
++
parte prima
11
ecoR’it assicura, con un approccio globa-le e rispettoso dell’ambiente, la corretta gestione dei rifi uti tecnologici, dei rifi uti di pile e accumulatori e dei consumabili esau-sti garantendo effi cienza operativa, elevati standard di qualità a costi competitivi nel rispetto delle normative vigenti. ecoR’it inoltre, facendosi interprete della vo-lontà dei propri Soci, pone in campo moda-lità di gestione dei rifi uti orientate al merca-to e alla qualità del servizio con trasparenza e in modo innovativo con l’obiettivo di crea-re valore per le Aziende aderenti e per tutti i soggetti interessati, garantendo il massimo riciclo di materiali e, più in generale, la mag-giore effi cacia nel perseguire le fi nalita’ di cui ai D.Lgs 49/2014 e D.Lgs 188/2008 e re-lative normative di attuazione, valorizzando nel contempo tutte le persone che lavorano in ecoR’it.
Mission
parte prima
12
Il Direttore Generale sovrintende a 5 aree ope-rative: Servizi operativi. Relazioni esterne. Ricer-ca e sviluppo. Legale. Marketing. A queste aree si affiancano l’Amministra-zione, l’Ufficio stampa per i rapporti con i media, la stesura del piano di comunica-zione annuale e l’ideazione del materiale informativo promozionale e infine l’area di riferimento per le Certificazioni Qualità ed Ambiente.
Il consorzio, a fine 2013, ha cristallizzato i propri valori etici e professionali in un Co-dice Etico, che definisce con chiarezza l‘in-sieme dei valori ai quali si ispira e che diven-tano parte integrante e necessaria per tutti coloro che collaborano con ecoR’it.
La gestione ordinaria del Consorzio è garan-tita da una struttura operativa interna: nel 2013 ne hanno fatto parte 8 collaboratori. L’organico ha una pressoché equivalente ri-partizione tra uomini e donne. L’età media dei dipendenti del Consorzio è di 37 anni.
La struttura operativa è articolata nelle seguenti funzioni:
Alessandro Lama Dedem Automatica Srl Presidente
Jiro MatsudaCanon Italia SpaVice Presidente
Italo Ferrante DMP Electonics Srl Consigliere
Fabio TargaFRO Air Liquide Welding Italia Spa Consigliere
Massimo PortolaniDPS Promatic SrlConsigliere
Maurizio Mastrogiovanni PFU Imaging SolutionsEurope Ltd Consigliere
Enrico CiampoliOlivetti Spa Consigliere
Tuccio StrazzeriElcart Distribution Spa Consigliere
Consiglio di Amministrazione
Le modalità di governance e di gestione del Consorzio, disciplinate dallo Statuto e dal Regolamento, si ispirano alla mission di ecoR’it, ne orientano l’attività e sono costan-temente monitorate dall’Assemblea dei Soci a cui partecipano tutti i consorziati. L’Assemblea elegge il Consiglio d’Ammini-strazione, approva il bilancio, definisce stra-tegie ed obiettivi e delibera in merito ai piani operativi.
L a governanceDIREZIONE GENERALE
UFFICIO STAMPA
relazioniesterne
servizioperativi R&S legale marketing
AMMINISTRAZIONERGQA
RSPP
RAEE
B2C B2Bportatili
industriali
veicoli
PILE e ACC.rapporti con i soci
comunicazione
ufficio stampa
parte prima
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odello di finanziamentoM
E’ un approccio rigorosamente non for profit quello di ecoR’it. Gli Associati infatti parte-cipano ai soli costi effettivamente sostenuti e dunque senza acquisizioni da parte del Consorzio di riserve o indebite marginali-tà. Vengono garantite inoltre le massime performance ambientali nella gestione dei rifiuti caratteristici, alle migliori condizioni economiche di mercato.Un approccio di tutela anche per il consu-matore al quale è dedicata la massima at-tenzione. Lo stesso principio not for profit caratterizza inoltre la prestazione di servizi alle imprese, gestiti dalla società control-lata ecoR’it Servizi SRL, soggetto con cui i produttori associati ad ecoR’it rendono disponibili al mercato le migliori condizioni economiche e di performance ambientali ottenute grazie alle economie di scala del Consorzio, cofinanziando virtuosamente in alcuni casi, i servizi erogati alle imprese ed alle attività produttive in genere (R’iToner e Wast-e).
Obiettivo: efficienza ed economicità.
parte prima
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ecoR’it si avvale di una struttura dedicata e specializzata nella progettazione e forni-tura di servizi per il ritiro, trasporto, riciclo e trattamento delle apparecchiature elet-triche ed elettroniche, e dei rifiuti di pile ed accumulatori in ottemperanza a quanto previsto dalle norme specifiche. Qualità, efficienza, economicità e puntuali-tà caratterizzano i servizi erogati volti sia alla gestione dei rifiuti tecnologici prove-nienti dal circuito domestico (B2C) che a quelli professionali (B2B).
Le attività previste che rientrano nella di-retta competenza del Consorzio sono:
1) il ritiro dei rifiuti presso:
• centri di raccolta comunali, luoghi di raggruppamento gestiti dai distributori e installatori così come assegnati al Consorzio dal CDC RAEE;
• impianti di Trattamento RAEE, Grandi
nostri serviziIUtilizzatori, Centri di Stoccaggio, Luoghi di Raggruppamento gestiti dai distributori così come assegnati al Consorzio dal centro di Coordinamento Nazionale - Pile ed Accumulatori;
• aziende consorziate;• imprese facenti parte delle reti dei
consorziati;• enti Pubblici
2) il trasporto agli impianti di trattamento
3) il trattamento primario del rifiuto
Per la gestione operativa il Consorzio si è dotato di una efficiente struttura interna e di qualificati partner per il trasporto ed il trattamento, scrupolosamente selezionati e monitorati sulla base di rigorosi standard di performance ambientale e di efficienza operativa.
parte prima
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Un 2013 con il segno + per ecoR’it . Nonostante il calo di AEE immesse sul mer-cato e la contrazione dei volumi di RAEE complessivi gestiti dal sistema, i rifi uti tec-nologici gestiti da ecoR’it sono aumentati del 22% rispetto al 2012, per una raccolta totale di 11.122 tonnellate. Qualche numero di dettaglio: sono state avviate a corretto riciclo 7.704 tonnellate di RAEE domestici (+13% rispetto all’anno pre-cedente), 3.126 ton di RAEE professionali ed altri rifi uti da uffi cio prodotti da imprese ed enti pubblici (+47% per i primi e +48% per i secondi), 185 ton di pile e accumulatori portatili (+57%), 212 ton di toner (+121%) e infi ne 107 ton di batterie al piombo (+75%).Per la gestione dei RAEE domestici nel 2013 sono stati affi dati al consorzio 637 Punti di Prelievo (PDP) presso i Centri di Raccolta ita-liani. Sono 4.538 i ritiri eff ettuati nell’anno per un totale di 7.704 ton. Il Raggruppamen-to R4 (elettronica di consumo, informatica e piccoli elettrodomestici) è il più rilevante.Per i RAEE professionali, le tonnellate ge-stite sono 2.715 per un totale di 914 ritiri.
L’impegno concreto di ecoR’it : i nostri numeri
Regione Lombardia in particolare, ma anche Veneto, Emilia Romagna e Lazio evidenziano il maggior quantitativo di RAEE professionali ritirati.
La miglior scelta degli impianti utilizzati, la ri-gorosa selezione dei fornitori ed un proces-so di audit programmato delle performance ambientali e tecnologie utilizzate hanno de-terminato per ecoR’it un 2013 di effi cienza e qualità del riciclo.
Rifi uti tecnologici gestiti nel 2013:11.122 tonnellate
Tipologia rifi uto TON
RAEE DOMESTICI
R1
R2
R3
R4
R5
RAEE PROFESSIONALI
PILE E ACCUMULATORI PORTATILI
BATTERIE AL PIOMBO
ALTRI RIFIUTI DA UFFICIO
Toner
Altri CER
Totale Rifi uti Tecnologici
7.704
51
280
3.580
3.776
16
2715
185
107
411
212
199
11.122
RAEE PROFESSIONALI
PILE E ACCUMULATORI PORTATILI
BATTERIE AL PIOMBO
ALTRI RIFIUTI DA UFFICIO
2715
185
107
411
RAEE DOMESTICI 7.704
parte prima
16
Nel 2013 ecoR’it ha ritirato complessiva-mente 7.704 tonnellate di RAEE domestici effettuando 4.538 missioni di ritiro.La prima parte del 2013 vede partire una raccolta RAEE domestici in sordina anche a causa del fenomeno di sottrazione dei ri-fiuti tecnologici dai Centri di Raccolta (vedi il documento “I pirati dei RAEE” a cura di CDC RAEE e Legambiente), nella seconda parte dell’anno invece, ecoR’it ha registrato il risul-tato più alto dell’ultimo biennio di gestione. La buona performance può essere messa in relazione con l’entrata in vigore del rinnova-to Accordo di Programma ANCI – CDC RAEE (1 luglio 2013) e con la diminuzione dei va-lori delle mps che ha limitato i fenomeni di
RAEE DOMESTICI:
Raggruppamento TON PERCENTUALI
R1
R2
R3
R4
R5
Totale
51
280
3.580
3.776
16
7.704
0,7%
3,6%
46,5%
49,0%
0,2%
SINTESI RISULTATI DI RACCOLTA 2013:
“sottrazione” dei RAEE da parte di operatori terzi rispetto al sistema.Il Consorzio ha garantito anche per il 2013 un eccellente servizio con una puntualità del 98,94% per il ritiro dei RAEE domestici.
parte prima
17
Frigoriferi 16.02.11
Monitor 16.02.13
Fotocopiatrici 16.02.14
Informatica / Ped / Utensili 16.02.14
Sorgenti luminose 16.01.21
1,23%
0,07%0,27%
1,64%
96,80%
%TIPOLOGIA DI RIFIUTO CER TON
FRIGORIFERI
MONITOR
FOTOCOPIATRICI
INFORMATICA/PED/UTENSILI
SORGENTI LUMINOSE
Totale complessivo
16.02.11
16.02.13
16.02.14
16.02.14
20.01.21
44
33
2628
7
2
2.715
Dettaglio rifiuti gestiti:
Nel 2013 ecoR’it ha ritirato complessiva-mente 2.715 tonnellate di RAEE Professio-nali effettuando 914 missioni di ritiro
Personalizzazione e qualità dei servizi ero-gati, dedicati alle esigenze di Associati e dei clienti ecoR’it con i quali si è costruito un rapporto di fiducia e trasparenza, hanno permesso l’incremento dei flussi di gestio-ne per il 2013.
RAEE PROFESSIONALI:
1,64%
1,23%
96,80%
0,27%
0,07%
parte prima
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ALTRI RIFIUTI DA UFFICIONel 2013 ecoR’it ha ritirato complessivamente 411 tonnellate di rifiuti da ufficio di cui 212 solo di toner.
Parti di apparecchiature
Carta e cartone
Ingombranti
Batterie ed accumulatori
Inchiostri
Altri rifiuti
Toner
Imballaggi misti
Cavi
38,9%
1%
0,3% 6,2%
0,3%
0,9%
51,6%
0,5%
0,3%
ecoR’it, in collaborazione con alcuni dei più importanti produttori di stampanti, pur in assenza di una legge quadro che regolamenti la gestione di questo tipo di rifiuto, ha consolidato nel corso del 2013 il servizio R’iToner, il sistema volontario nazionale per il recupero dei rifiuti di con-sumabili esausti in grado di assicurarne il corretto riciclo e la relativa produzione di mps.
TIPOLOGIA DI RIFIUTO CER Tonnellate raccolte %
08.03.17 - 08.03.18
16.02.16
20.03.07
08.03.13
15.01.01-15.01.02-15.01.03-15.01.04-15.01.06-15.01.10
17.04.11
20.01.01
16.06.02 -16.06.04 -16.06.05
08.04.10-14.06.01-16.01.17-17.01.07-17.04.11-18.01.04-16.02.15-18.01.03-09.01.01-09.01.04
212
160
4
1
25
1
4
1
2
411
TONER
PARTI DI APPARECCHIATURE
INGOMBRANTI
INCHIOSTRI
IMBALLAGGI MISTI
CAVI
CARTA E CARTONE
BATTERIE ED ACCUMULATORI
TOTALE
51,6%
38,9%
1,0%
0,3%
6,2%
0,3%
0,9%
0,3%
0,5%ALTRI RIFIUTI (MATERIALI ASSORBENTI, PARTI DI APPARECCHIATURE
PERICOLOSE, RIFIUTI SANITARI, SOLUZIONI, ALTRO)
parte prima
19
PILE ed ACCUMULATORI PORTATILI BATTERIE AL PIOMBONel 2013 ecoR’it ha ritirato complessiva-mente 185 tonnellate di Pile portatili effet-tuando 106 missioni di ritiro.
Nel corso del 2013 la raccolta delle Pile por-tatili è stata effettuata secondo quanto previsto dall’Accordo di Programma ANCI – CDCNPA: ad ogni Sistema di Raccolta vengono assegnate le aree territoriali da servire (coincidenti con le Province) propor-zionalmente alla quota di immesso al con-sumo rappresentate . I Sistemi sono così re-sponsabili, per le aree di loro competenza, verso i soggetti che richiedono l’attivazione del servizio di raccolta.
Nel 2013 ecoR’it ha ritirato complessiva-mente 107 tonnellate di batterie al piombo effettuando 124 missioni di ritiro
Il servizio di ritiro viene effettuato presso co-loro che detengono il rifiuto: officine mecca-niche, autoricambi, elettrauto, grandi utenti (centrali elettriche, ospedali, aeroporti etc.) che possono iscriversi al CDCNPA per poter usufruire del servizio, oppure accordarsi di-rettamente con i Sistemi Collettivi o, ancora, con il produttore/importatore tenuto per legge alla gestione del fine vita degli accu-mulatori immessi sul mercato.
parte prima
20
PARTNER STRATEGICI: I FORNITORI DI LOGISTICA E TRATTAMENTOCorrettezza, trasparenza, rispetto delle normative vigenti, sicu-rezza, oltre naturalmente alla fornitura di servizi d’eccellenza, sono i requisiti dei 23 partner selezionati da ecoR’it. Accordi du-raturi nel tempo e vera collaborazione sono i driver alla base della relazione tra ecoR’it ed i propri fornitori. Tutti gli operatori con-trattualizzati sono autorizzati dagli Enti territoriali competenti e,
RAEE PILE
consorzio ECOLAMP
DISMECO SRL
EUROCORPORATION SRL
EUROCORPORATION SRL
FG SRL
LAVORO & AMBIENTE SRL
FG SRL
NEC SRL NEW ECOLOGY
RAETECH SRL
RELIGHT SRL
RI.ME.L SRL
ri.plastic srl
RI.PLASTIC SRL
S.ECO SERVIZI ECOLOGICI SRL
S.E.VAL. SRL
S.E.VAL. SRL
SINEKO SRL
CONSORZIO SERVIZI SPECIALTRASPORTI
STENA TECNOWORLD SRL - Brescia
STENA TECNOWORLD SRL - Fossò
STENA TECNOWORLD SRL - Angiari
TRANSISTOR SRL
TERRACUBE SRL Putignano Ba
TERRACUBE SRL Dolo Ve
Vallone SRL – Anagni
Vallone SRL – Montalto di Castro
LA QUALITÀ PER COMPETERECrescita e sostenibilità, oggi, sono sinonimi di qualità e rap-presentano una variazione del corso del ciclo economico ove anche la tutela dell’ambiente rifl ette la competitività dell’impresa. In questo nuovo scenario il Consorzio ecoR’it, in collaborazione con Ambiente Italia, raff orza il suo impe-gno green nel certifi care la propria attività di recupero dei rifi uti di Apparecchiature elettriche ed elettroniche con la Product Carbon Footprint (CFP) quest’anno certifi cata ai sensi della ISO/TS 14067:13, norma di recente emanazione che defi nisce i principi, i requisiti e le linee guida per il cal-colo della Carbon footprint. La CF è l’indicatore ambientale che esprime la quantità di emissioni di gas ad eff etto serra emesse durante il ciclo di vita di un servizio. Ma la vera novi-tà è che per il 2013 ecoR’it, primo fra tutti i Consorzi italiani, ha provveduto al calcolo della Water Footprint, l’indicatore che consente di calcolare l’uso dell’ nella fi liera di recupero RAEE.Gli studi relativi alla Carbon e alla Water Footprint sono sta-
ti certifi cati da un ente terzo, Certiquality. L’elevato profi lo qualitativo al quale il Consorzio lavora da anni è sottoline-ato anche dal rinnovo delle certifi cazioni ISO 9001:2008 e ISO 14001:2004 a cura dell’ente certifi catore AFAQ AFNOR. Oggetto delle certifi cazioni sono la gestione dei servizi di raccolta, trasporto e trattamento dei rifi uti di apparecchia-ture elettriche ed elettroniche e dei rifi uti di pile ed accu-mulatori.
per quanto riguarda i RAEE, hanno ottenuto uno specifi co accre-ditamento secondo quanto previsto dall’Accordo CdCRAEE – As-soraee. Inoltre nel corso del 2013, ecoR’it ha integrato le verifi che svolte dal Centro di Coordinamento RAEE con Audit documentali ed operativi certifi cati volti a misurare le performance ambientali, tecnologiche, organizzative e di servizio del network.
parte prima
21
ECOR’IT ha realizzato un carnet di servizi di qualità rivolto alle aziende e costruito con particolare attenzione alla tutela dei profili di responsabilità, alla puntualità ed all’efficienza, in grado di assi-curare una gestione efficace di tutte le problematiche legate al fine vita dei RAEE, e dei rifiuti di pile ed accumulatori.I servizi offerti da ecoR’it ai propri Soci e ai loro clienti sono:
LA GESTIONE DEL FINE VITA: i migliori standard di qualità per questi servizi primari di ecoR’it messi a disposizione dei Soci e dei Clienti del Consorzio.
ASSISTENZA: una puntuale consulenza normativa, servizi di auditing e self assessment, un contact center e strumenti di co-municazione fanno parte dell’assistenza offerta da ecoR’it.
REPORTING E COMPLETA TRACCIABILITÀ: i risultati dei volumi gestiti e le performances finanziarie ed ambientali del Consorzio vengono messe a disposizione di Soci e clienti in tempi brevissimi. Tutte le transazioni sono tracciate e consultabili on line in tempo reale.
STRUMENTI: brochure, guide, ricerche, sito interattivo sono messi a disposizione da ecoR’it per aggiornare Soci e Clienti sul-le novità in campo normativo e di servizio. È inoltre attivo www.unocontrouno.it, il portale di servizio per la corretta gestione dei RAEE “dedicato” ai distributori, ai rivenditori, agli installatori e ai centri di assistenza di apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche e professionali (gestione c.d. “semplificata”) ove si mette a disposizione on line tutta la modulistica “guidata” relativa all’iscrizione all’Albo gestori, al raggruppamento, al trasporto e al ritiro dei RAEE presso i punti vendita. Sono stati creati, con il sup-porto finanziario dei produttori di AEE iscritti a ecoR’it, appositi servizi integrati offerti a condizioni vantaggiose e senza scopo di lucro.
ecoR’it Servizi nasce come spin-off del Consorzio ecoR’it avvalendosi della consolidata esperienza del Consorzio e delle economie di scala ottenute attraverso il servizio prestato agli ol-tre 600 Soci. ecoR’it Servizi ha sviluppato due innovativi servizi: Wast-e e R’iToner.
wast-e nasce dalla necessità manifestata da molte aziende di avere un unico interlocutore affidabile, trasparente, economico e rispettoso dell’ambiente per la gestione dei rifiuti “da ufficio” (RAEE, consumabili esausti, pile e accumulatori, carta e cartone, imballag-gi e sorgenti luminose).
Nello specifico, il servizio wast-e permette:Ai Produttori di AEE, di offrire servizi accessori ai propri dealer con condizioni di vantaggio rispetto al mercato.Ai Dealer, la possibilità di ricevere un servizio affidabile e puntuale eliminando così difficoltà di negoziazione e tempi lunghi per la scel-ta del fornitore.Ai Clienti finali, uffici e professionisti, l’opportunità di godere di un servizio ad hoc con un unico interlocutore per la gestione di varie tipologie di rifiuti prodotti e la garanzia di un approccio rigoroso e puntuale per una corretta gestione ambientale.
IL SERVIZIO R’ITONER trae origini da una specifica necessità: in Italia si utilizzano oltre 7 milioni di cartucce toner ogni anno. Di queste solo 1 milione vengono raccolte e correttamente recupera-te dai produttori con sistemi prevalentemente individuali. R’iToner nasce dunque come sistema nazionale volontario, senza scopo di lucro, in grado di rispondere alla necessità di organizzare un servizio capillare di raccolta e trattamento dei toner esausti e, più in generale, dei “consumabili esausti”. Il servizio R’iToner viene svolto in nome e per conto dei produttori di stampanti con traspa-renza, sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. I destinatari del servizio sono le aziende utilizzatrici di stampanti (clienti finali oppure dealer). R’iToner è attivo su tutto il territorio nazionale e mette a disposizione un contact center, un sito dedi-cato, uno starter-kit informativo e appositi ecobox per la raccolta dei consumabili esausti che verranno avviati a trattamento con ga-ranzia di totale recupero delle materie prime seconde utilizzando le migliori tecnologie disponibili e con la garanzia della tracciabilità del rifiuto sino all’impianto di destinazione finale nel pieno rispetto dell’ambiente (www.ritoner.it).Tra i soci ecoR’it che hanno contribuito a promuovere il servizio R’iToner ricordiamo Brother Italia, Canon Italia, Epson Italia, Konica Minolta Business Solution Italia, Kyocera Document Solution, Lex-mark International, Olivetti, Ricoh Italia, Toshiba Tech Italia Imaging Systems, Xerox a cui si aggiunge anche Samsung Electronics Italia.
Entrambi i servizi vengono erogati “al costo” ovvero in as-senza di scopo di lucro, grazie al finanziamento dei produt-tori aderenti ad ecoR’it, consapevoli che solo un loro impe-gno finanziario diretto possa dare impulso a questo mercato troppo spesso silente.
ECOR’IT ED ECOR’IT SERVIZI:qualità, efficienza, semplificazione e informazione nei servizi per le Imprese
parte prima
22
parte prima
23
Valutare e misurare l’impatto sull’ambiente della propria attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici, e dei rifiuti di pile e toner è una priorità per il Consorzio ecoR’it.Per il 2013 infatti, accanto alla redazione del Bilancio Ambientale (che ha misurato i benefici ambientali derivanti dalle riduzio-ne del quantitativo di rifiuti destinato allo smaltimento e dunque recuperati come materia prima seconda) e alla Carbon Fo-otprint certificata da parte terza (misurazio-ne delle emissioni di gas serra associate ad un prodotto, un’organizzazione o servizio e relativo impatto sul clima globale), ecoR’it ha anche redatto, in collaborazione con Ambiente Italia e primo fra tutti i Consorzi RAEE, la Water Footprint, ovvero “l’impronta d’acqua” con l’obiettivo primario di costitui-re una base informativa per accrescere l’u-tilizzo efficiente ed efficace dell’acqua dolce, per ridurre gli impatti sociali ed ambientali ad esso associati e per assicurare una mag-giore disponibilità sul lungo termine, della risorsa.
Bilancio ambientale, Carbon Footprint e Water Footprint del flusso RAEE, pile portatili e toner gestiti da ecoR’it I “numeri” ottenuti sono importanti e pos-
siamo così riassumere i benefici ambienta-li derivanti dalle attività svolte dal Consor-zio nel 2013:
• sono stati recuperati complessivamen-te 9.733 ton di materiali (+25 % rispetto al 2012) su un totale di 10.816 ton di ri-fiuti trattati (pari al 90%)
• sono state evitate 19.381 ton di gas ad effetto serra immesse in atmosfera
(+ 41% rispetto al 2012)• sono stati risparmiati 358.647 GJ di
energia, pari al consumo annuo di 51.600 frigoriferi in classe C
Nel dettaglio:il bilancio ambientale 2013 evidenzia, per quanto riguarda il circuito domestico (RAEE domestici + pile portatili) la percentuale to-tale di riciclo che si attesta intorno all’88%, con un valore massimo pari al 98,3% per il raggruppamento R2. Per il circuito profes-sionale (RAEE professionali e toner) il rici-clo totale e’ di circa il 95%, con un risultato significativo, in termini di quantità gestite, del 96% per i CER 16 02 14.
24
25
GESTIONE 2013RAEE, PILE ed
ACCUMULATORIDati caratteristici ecoR’it
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE domestici
26
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
52.997
46.681 46.18140.643 41.343
36.50929.469
26.913
ecoR'itimmesso domestico
(Ton)
1.200.000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
0
1.130.404990.635
N.D.
935.883 890.230 844.605
746.127 740.421
Sistema RAEEimmesso domestico
(Ton)
RAEE DOMESTICI
IMMESSO SUL MERCATO SERIE STORICA
27
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE domestici
R1 R2 R3 R4 R5
241
272.069
1.195
23.381
275.53610.200
147.480
274.359
32.847
ecoR'it (immesso ton) Sistema RAEE immesso 2013 (Ton)
IMMESSO SUL MERCATO 2013DATI PER RAGGRUPPAMENTO (ton)
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE domestici
28
637
57
21
53
56
2667
153
51
11
377
31
36
1
6
14
16
8
31
Punti di Prelievo
29
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE domestici
7.704Tonnellate Raccolte
51280
3580
16
3776
R1 R2 R3 R4 R5
10,04%
5,20%
0,50%
5,20%
10,04%
0,08%
1,40%
R1
R2
R3
R4
R5
Ton ecoRit/ton Sistema RAEE > 3,41%Ton ecoRit/ton Sistema RAEE
Sistema RAEEraggruppamento
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE domestici
30
1,734
691
173
523
772
643
483
411
11
126
316
98
285
266
46
194
136
182
605
7
7.704tonnellate raccolte
4.538Ritiri
effettuati
Ritiri per mese
GENN
AIO
FEBB
RAIO
MARZ
O
APRI
LE
MAGG
IO
GIUG
NO
LUGL
IO
AGOS
TO
SETT
EMBR
E
OTTO
BRE
NOVE
MBRE
DICE
MBRE
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
332
260292
324
382355
457439
472 468
395362
31
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE domestici
283.335
RAGGRUPPAMENTO
R1
R3
R2
R4
R5
SUBTOTALE
PROGETTO ANCI
TOTALE
Kg PremiatiMISSIONI PREMIATE € Riconosciuti
563
12.718
107.610
142.623
385
8
65
1.046
1.160
45
2.324
2.324
5.003.202
5.003.202
263.898
283.335
19.436
12.090
206.350
2.457.259
2.324.241
3.262
TRIMESTRE
3
2
4
20112010 2012
96,73%
97,67%
97,59%
98,03%
97,51%
88,23%
92,67%
90,08%
90,84%
90,46%
94,38%
95,73%
95,42%
97,18%
95,68%
Premi efficienzaerogati (€)
Livello di servizio(Fonte CDC RAEE)
2013
98,72%
98,31%
99,17%
99,56%
98,94%MEDIA
Il dato indica che il ritiro è avvenuto entro i termini previsti dall’ Accordo di Programma sottoscritto tra Centro di Coordinamento RAEE e ANCI.Nel corso degli anni ecoR’it ha migliorato gli standard di ritiro presso i Centri di raccolta comunale raggiungendo, nel 2013, un tasso di puntualità medio pari al 98,94%.
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE professionali
32
GENN
AIO
FEBB
RAIO
MARZ
O
APRI
LE
MAGG
IO
GIUG
NO
LUGL
IO
AGOS
TO
SETT
EMBR
E
OTTO
BRE
NOVE
MBRE
DICE
MBRE
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
156 158
222
147
292
191
269
118
236
413
286
228
Immesso sul mercato di AEE Professionali dei Soci ecoR’it
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 20130
41.212
51.69451.267
44.857 44.82041.754
35.97430.936
RAEE PROFESSIONALI
Ritiri per mese
914Ritiri effettuati
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE professionali
33
1.977
72
5
129
204
3216
65 20
10
102
5
24
21
0
17
9
0
11
1
2.715tonnellateraccolte
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE professionali
34
0,07%1,23%
Frigoriferi 16.02.11
monitor 16.02.13
FotocopiatriciInformatica / Ped / Utensili 16.02.14
Sorgenti luminose 20.01.21
97,06%CER utilizzati nei ritiri
1,64%
dati caratteristici ecoR’it 2013: RAEE professionali
35
TRIMESTRE
1
3
2
4
16.02.1316.02.11 16.02.14
6,70
7,03
7,53
6,86
7,01
6,00
7,50
10,67
5,43
7,53
7,08
9,69
9,45
7,48
8,29
20.01.21 Media complessiva (giorni)
5,00
6,50
8,00
8,75
7,25
6,65
7,22
7,92
6,92
7,15MEDIA
MACROAREA
CENTRO
NORD-EST
ISOLE
NORD-OVEST
SUD
Media di Livello di servizio (giorni)
8,06
14,00
8,41
6,29
8,63
7,15MEDIA
Livello di servizioPer trimestre
Livello di servizioPer macroarea
dati caratteristici ecoR’it 2013: Pile ed Accumulatori
36
Varese
Caserta
Trapani
Pisa
Como
SondrioBelluno
Parma
Frosinone
Messina
Verbano Cusio Ossola27
51
1
6
14
12
4
7
11
8
26
167PUNTI DI PRELIEVO
Sistema CDNPA
2010 2011 2012 2013
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
ecoR’it
2010 2011 2012 2013
13.500
11.500
9.500
7.500
5.500
3.500
1.500
-500
P1 - portatili
P2 - industriali
P3 - avviamento
PILE ED ACCUMULATORIIMMESSO SUL MERCATO - serie storica (TON)
dati caratteristici ecoR’it 2013: Pile ed Accumulatori
37
185TONNELLATE RACCOLTE8
8
1
7
1
0
Varese
CasertaSalerno
Pisa
ComoSondrio
Belluno
Parma
Frosinone
57
18
291
PREMI EFFICIENZA EROGATI (ANCI-CDCNPA): 6.519 €
GENN
AIO
FEBB
RAIO
MARZ
O
APRI
LE
MAGG
IO
GIUG
NO
LUGL
IO
AGOS
TO
SETT
EMBR
E
OTTO
BRE
NOVE
MBRE
DICE
MBRE
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0Ritiri per mese
9
6 6
97
4
9
6
15
9
7
19
106
Ritirieffettuati
dati caratteristici ecoR’it 2013: Pile ed Accumulatori
38
35
2
5
11
10
322
7 4
5
13
2
2
4
0
1
9
3
3
1
BATTERIE PIOMBO(industriali e avviamento)
107TONNELLATERACCOLTE
dati caratteristici ecoR’it 2013: Toner *
39
130,2
7,3
0,0
20,2
11,0
5,91,9
6,9 5,5
2,3
10,7
1
2,7
2,5
0,1
0,8
0,3
0,3
2,1
0,2
212Tonnellate raccolte
*il servizio viene erogato dalla partecipata ecoR’it Servizi srl
TONER
dati caratteristici ecoR’it 2013: Toner *
40
GENN
AIO
FEBB
RAIO
MARZ
O
APRI
LE
MAGG
IO
GIUG
NO
LUGL
IO
AGOS
TO
SETT
EMBR
E
OTTO
BRE
NOVE
MBRE
DICE
MBRE
400
350
300
250
200
150
100
50
0
68 6585 71 82
46
117
4081
102
298
372
Ritiri per mese
TRIMESTRE
1
3
2
4
Media di Livello di servizio (giorni)
8,13
8,09
8,20
8,88
8,37MEDIA
MACROAREA
CENTRO
NORD-EST
ISOLE
NORD-OVEST
SUD
Media di Livello di servizio (giorni)
7,21
14,15
8,81
8,05
8,25
8,37MEDIA
Livello di servizioPer trimestre
Livello di servizioPer macroarea
1.427
Ritirieffettuati
41
dati caratteristici ecoR’it 2013: Partner Operativi
Nel corso del 2013 ecoR’it ha sviluppato e ulte-riormente razionalizzato la rete degli Operatori Logistici e degli Impianti di Trattamento per la gestione dei RAEE domestici e professionali e dei rifiuti di Pile/Accumulatori. Tutti gli operatori contrattualizzati sono “autorizzati” dagli Enti ter-ritoriali competenti e, per quanto attiene ai RAEE, hanno ottenuto uno specifico “accreditamento” secondo quanto previsto dall’Accordo CdCRAEE – Assoraee (www.cdcraee.it).
5 4
1
2
2
1
1
1
1
1Rete dei partner operativi per la gestione dei RAEE-TONERPartner:Impianti e Transit Point
I PARTNER OPERATIVI
dati caratteristici ecoR’it 2013: Partner Operativi
42
DISMECO SRL
RI.ME.L SRL
EUROCORPORATION S.R.L.
S.E.VAL. SRL
VALLONE SRL
consorzio ECOLAMP
RI.PLASTIC SRL
TRANSITOR SRL
FG SRL
STENA TECNOWORLD–Brescia
VALLONE SRL
LAVORO E AMBIENTE SRL
STENA TECNOWORLD–Fosso’
NEC SRL NEW ECOLOGY
STENA TECNOWORLD–Angiari
RAETECH SRL
TERRACUBE SRL
RELIGHT SRL
TERRACUBE SRL
ComuneUnita’ Locale Provincia
VIA LAMA DI RENO, 32
VIA PALEOCAPA, 7
VIA DE’ CATTANI, 178
CTR. TODARO
VIA PALUDE, SNC
VIA IX STRADA,115
VIA AREZZO,155
VIA LAINATE 98/100
VIA DELL’INDUSTRIA, 2
A.I. DI BARAGIANO SCALO
VIA LA CROCE,14
VIA MARTORELLO
VIA IX STRADA,22
VIA DELL’INDUSTRIA,515-517
VIA P. MASCAGNI, 19/C
VIA G. MORANDI, 19
VIA PAOLO VERONESE 202
LOC. PADUNI
S.S. 1 AURELIA
MARZABOTTO
MILANO
FIRENZE
BELPASSO
TERNATE
FOSSO’
FOIANO DELLA CHIANA
RHO
POLLENZA
BALVANO
COLICO
CASTENEDOLO
FOSSO’
ANGIARI
PUTIGNANO
DOLO
TORINO
ANAGNI
MONTALTO DI CASTRO
BO
MI
FI
CT
VA
VE
AR
MI
MC
PZ
SO
BS
VE
VR
BA
VE
TO
FR
VT
ELENCO DEI PARTNER OPERATIVI RAEE-TONER AL 31/12/2013
43
dati caratteristici ecoR’it 2013: Partner Operativi
Ragione Sociale
CSS SPECIAL TRASPORTI SRL
FG SRL
EUROCORPORATION SRL
RI.PLASTIC SRL
S.ECO SERVIZI ECOLOGICI SRL
S.E.VAL. SRL
SINEKO SRL
ComuneUnita’ Locale Provincia
VIA LABRIOLA
VIA DE’ CATTANI
CTR. TODARO
A.I. DI BARAGIANO SCALO
VIA MORGAGNI
VIA LA CROCE,14
VIA SANTA MARIA
SALA BOLOGNESE
FIRENZE
BELPASSO
BALVANO
VERONA
COLICO
GIFFONI VALLE PIANA
BO
FI
CT
PZ
VR
SO
SA
11
1
1
11
1
ELENCO DEI PARTNER OPERATIVI PILE-ACCUMULATORI AL 31/12/2013
Rete dei partner operativi per la gestione Pile e AccumulatoriPartner:Impianti e Transit Point
44
45
BENEFICI AMBIENTALI DELLA RACCOLTA, DEL TRASPORTO E DEL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI GESTITI DAL CONSORZIO ECOR’IT (RAEE, PILE PORTATILI E TONER)Flussi di raccolta anno 2013
AMBIENTE ITALIA S.R.L.Via Carlo Poerio 39 - 20129 Milanotel +39.02.27744.1 / fax +39.02.27744.222www.ambienteitalia.itPosta elettronica certifi cata:[email protected]
Società responsabile dello studio
46
47
48 L’attività del consorzio ecoR’it nel 2013
49 Il benefi cio ambientale
51 Conclusioni
sommario
48
A seguito dell’analisi ambientale delle proprie attività, il Consorzio ecoR’it ha valutato i benefici ambientali derivanti dal ciclo di recupero di RAEE, dei rifiuti di pile portatili e dei toner esausti.
Come si evince dalle tabelle riportate di seguito, nel corso del 2013, la maggior parte dei rifiuti gestiti dal Consorzio
Tabella 1: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE domestici e pile portatili – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
Tabella 2: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE domestici e pile portatili – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
1 L’attività del Consorzio ecoR’it nel 2013
Raggruppamento
R1
R3
R2
R4
R5
pile
tonton
Quantità raccolte anno 2013 Riciclo totale Smaltimento totale
% ton %
86,89%
98,34%
80,49%
95,39%
96,31%
70,80%
88,11%
6,67
4,67
698,41
174,06
0,58
54,02
938,41
13,1%
1,7%
19,5%
4,6%
3,7%
29,20%
11,90%
51
280
3.580
3.776
16
185
7.889
44,24
275,75
2.882,04
3.602,08
15,00
130,98
6.950,09
CER
16 02 11
16 02 14
16 02 13
20 01 21
08 03 18
tonton
Quantità raccolte anno 2013 Riciclo totale Smaltimento totale
% ton %
85,10%
80,32%
96,64%
96,31%
80%
95,08%
6,62
6,57
88,45
0,07
62,4
164,11
14,9%
19,7%
3,4%
3,7%
20%
5,61%
44
33
2.636
2
212
2.927
37,83
26,83
2.547,04
1,79
169,6
2.783,09
ecoR’it è stata avviata a riciclo: per quanto riguarda il circuito domestico (RAEE domestici e pile portatili), la percentuale totale di riciclo si attesta in oltre l’87%, con un valore massimo pari al 98,3% per il raggruppamento R2; per il circuito professionale (RAEE professionali e toner), invece, il riciclo totale corrisponde al 95%, con un massimo del 96,6% nel caso del CER 16 02 14.
49
Il beneficio ambientale delle attività svolte dal Consorzio ecoR’it consiste nel ridurre il quantitativo di rifiuti destinati a smaltimento e nell’avviarli a recupero come materia prima seconda. Conseguentemente il Consorzio contribuisce al risparmio di risorse, sia in termini di materia che di energia, che sarebbero necessarie in mancanza del riciclo. Il beneficio ambientale consiste, quindi, nell’evitare l’impatto ambientale associato allo smaltimento dei rifiuti e nell’evitare la produzione di materie prime vergini, sostituita dal reintegro del materiale riciclato di ecoR’it.
L’attività del Consorzio contribuisce alle emissioni di gas effetto serra, per la fase di trasporto dei rifiuti (dal loro sito di produzione agli impianti di trattamento e successivamente al destino finale), per le attività svolte dagli impianti di trattamento e per gli impatti dovuti allo smaltimento. A fronte di questo aumento delle emissioni di gas serra (scenario “attività ecoR’it”) il Consorzio contribuisce:• ad evitare gli impatti dello smaltimento dei RAEE tal
quali in discarica (scenario “no riciclo”);• ad evitare gli impatti della produzione di materie prime
vergini, cioè di risorse estratte dall’ambiente naturale (scenario “mancata produzione materie prime”).
Le tabelle 3 e 5 riportano le emissioni di CO2 equivalente prodotte dai seguenti scenari:
2 Il beneficio ambientale
• lo scenario “no riciclo” rappresenta le emissioni che si avrebbero nel caso in cui i rifiuti fossero inviati totalmente a discarica;
• lo scenario “attività ecoR’it” rappresenta invece le emissioni derivanti dalla gestione dei rifiuti da parte del Consorzio, come descritto precedentemente (§ 1);
• lo scenario “mancata produzione materie prime” corrisponde alle emissioni derivanti dalla produzione da materiale riciclato rispetto a quelle derivanti da materie vergini. Il segno negativo indica che le emissioni derivanti dalla produzione di materie prime secondarie è minore rispetto a quella da materie prime vergini.
Il beneficio ambientale totale corrisponde alla differenza tra il contributo dato dall’attività di ecor’it e dalla produzione dei manufatti da materie prime secondarie meno lo scenario “no riciclo” e la produzione dei manufatti da materie prime vergini.
Nelle tabelle 4 e 6, invece, il beneficio ambientale è espresso in termini di consumi energetici: anche in questo caso sono riportati i consumi derivanti dai diversi scenari e l’energia risparmiata grazie all’attività di ecoR’it.Le emissioni evitate e il risparmio energetico sono calcolati in riferimento alle quantità di rifiuti che il Consorzio ecoR’it ha gestito nel corso del 2013 (vedi tabella 1 e 2).
Tabella 3: Beneficio ambientale in termini di emissioni di CO2eq, circuito domestico – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
Raggruppamento
R1
R3
R2
R4
R5
P1
TOTALE
no riciclo (ton CO2eq) attività ecoR’it (ton CO
2eq) ton CO
2eq evitate
83,43
16,88
229,17
315,50
1,20
28,41
674,58
15,24
65,77
857,65
839,66
2,66
174,64
1.955,63
-94,49
-433,80
-5.839,79
-8.529,28
-22,90
-498,28
-15.418,54
-162,68
-384,90
-5.211,31
-8.005,12
-21,44
-352,05
-14.137,49
mancata produzione materie prime(ton CO
2eq)
50
Tabella 5: Beneficio ambientale in termini di emissioni di CO2eq, circuito professionale – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
Raggruppamento
Raggruppamento
16 02 11
16 02 14
16 02 13
20 01 21
08 03 18
TOTALE
72,20
2,09
182,28
0,06
24,50
281,12
17,34
6,51
553,15
0,41
34,27
611,68
-80,93
-51,46
-5.172,84
-2,74
-266,32
-5.574,29
-135,79
-47,03
-4.081,98
-2,39
-256,55
-5.243,73
Tabella 4: Beneficio ambientale in termini di consumi energetici, circuito domestico – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
R1
R3
R2
R4
R5
P1
TOTALE
no riciclo (GJ) attività ecoR’it (GJ) GJ risparmiate
20,86
170,80
2.220,89
2.304,64
7,69
116,14
4.841,01
114,68
996,53
12.113,42
12.397,03
39,49
1.618,82
27.279,97
-1.292,62
-6.872,88
-94.898,98
-171.651,05
-288,60
-7.544,55
-282.548,68
-1.198,80
-6.047,16
-85.006,44
-161.558,66
-256,80
-6.042,87
-260.109,72
mancata produzione materie prime(GJ)
Sia dal punto di vista sia delle emissioni di gas serra che del consumo energetico, le attività del Consorzio ecoR’it (trasporti lungo la filiera dei RAEE, trattamenti primari e secondari, recupero e smaltimento finale dei rifiuti) hanno generato impatti ambientali superiori rispetto a quelli che sarebbero stati prodotti in caso di completo smaltimento in discarica (tranne che per le emissioni del raggruppamento R1 dove lo smaltimento degli impianti di refrigerazione senza recupero dei CFC risulta particolarmente impattante). Come già evidenziato, però, oltre a non disperdere sostanze inquinanti, occorre considerare il beneficio ottenuto grazie
al fatto di poter avviare a riciclo materiali che altrimenti sarebbero prodotti completamente ex-novo. Il beneficio ambientale complessivo rimane, quindi, positivo.
Il bilancio delle emissioni climalteranti mostra in modo evidente il peso e l’importanza dell’attività di recupero dei materiali: la gestione dei RAEE domestici (comprese le pile portatili) che il Consorzio ecoR’it ha svolto nel 2013 ha permesso di evitare l’emissione di 14.137 tonnellate di CO2eq, mentre il risparmio energetico è di oltre 260.000 GJ.
no riciclo (ton CO2eq) attività ecoR’it (ton CO
2eq) ton CO
2eq evitate
mancata produzione materie prime(ton CO
2eq)
2 Il beneficio ambientale
51
Raggruppamento
Tabella 6: Beneficio ambientale in termini di consumi energetici, circuito professionale – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
16 02 11
16 02 14
16 02 13
20 01 21
08 03 18
TOTALE
no riciclo (GJ) attività ecoR’it (GJ) GJ risparmiate
8,42
20,60
1.693,61
0,90
270,28
1.993,81
163,74
95,44
8.344,62
6,12
414,68
9.024,59
-1.100,66
-842,42
-94.132,81
-34,63
-9.457,07
-105.567,60
-945,34
-767,59
-87.481,78
-29,42
-9.312,67
-98.536,82
mancata produzione materie prime(GJ)
Anche nel caso dei rifiuti del circuito professionale i consumi energetici risultano maggiori per le attività di ecoR’it rispetto allo smaltimento dei RAEE tal quali in discarica (come per il circuito dei RAEE domestici), mentre per le emissioni di gas serra si nota come lo scenario “no riciclo” e lo scenario “attività ecoR’it” siano pressoché equivalenti, grazie all’impatto del CER 16 02 11 dovuto al mancato recupero (e quindi emissione) dei gas CFC degli impianti di refrigerazione. La competitività dello scenario “attività
Il bilancio ambientale del ciclo dei flussi dei rifiuti (RAEE, pile portatili e toner), trattati dal Consorzio ecoR’it nel corso del 2013 e redatto in collaborazione con Ambiente Italia, vede riassunti i benefici ambientali derivati dall’attività di ecoR’it.Le attività svolte dal Consorzio nel 2013 hanno:
• recuperato complessivamente 9.733 tonnellate di materiali (+25% rispetto lo scorso anno) su un totale di 10.816 tonnellate di rifiuti trattati (pari al 90%);
ecoR’it” rispetto allo scenario “no riciclo” è dovuta anche all’assenza del trasporto casa-piazzola ecologica presente nel circuito domestico di raccolta dei RAEE. Il bilancio delle emissioni climalteranti mostra, anche nel caso dei RAEE professionali, il peso e l’importanza dell’attività di recupero dei materiali: la gestione dei RAEE professionali che il Consorzio ecoR’it ha svolto nel 2013 ha permesso di evitare l’emissione di circa 5.244 tonnellate di CO2eq e il risparmio energetico è stato di quasi 100.000 GJ.
• evitato l’emissione in atmosfera di 19.381 tonnellate di gas a effetto serra (+41% nel 2012) pari alle emissioni di 9.300 auto che percorrono in media 10.000 km con un incremento del 43% rispetto al 2012;
• risparmiato 358.647 GJ di energia, pari al consumo annuo di circa 51.600 frigoriferi in classe C (cioè di una città di 130.000 abitanti).
3 Conclusioni
52
53
CALCOLO DELLA CARBON FOOTPRINT DELLA RACCOLTA, DEL TRASPORTO E DEL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI GESTITI DAL CONSORZIO ECOR’IT (RAEE, PILE PORTATILI E TONER)Flussi di raccolta anno 2013
AMBIENTE ITALIA S.R.L.Via Carlo Poerio 39 - 20129 Milanotel +39.02.27744.1 / fax +39.02.27744.222www.ambienteitalia.itPosta elettronica certifi cata:[email protected]
Società responsabile dello studio
54
55
56 Introduzione
60 Obiettivo e campo di applicazione dello studio
66 Analisi di inventario
103 Valutazione degli impatti
118 Interpretazione del ciclo di vita
121 Bibliografi a
sommario
56
La crescente attenzione al problema dei cambiamenti cli-matici, l’importanza che oggi sul mercato è data ai requisiti “ecologici” dei prodotti, la maggior consapevolezza nel consumatore verso scelte più responsabili e comporta-menti virtuosi, hanno contribuito a determinare la crea-zione di nuovi modi per fornire informazioni relative all’im-patto sul clima di prodotti e servizi.In questo ambito ha trovato grande diffusione la “carbon footprint”: essa rappresenta un indicatore ambientale che esprime la quantità totale delle emissioni di gas ad effetto serra emesse, direttamente o indirettamente, du-rante il ciclo di vita di un prodotto, di un’organizzazione o di un servizio e fornisce una quantificazione dell’impatto delle attività umane, espressa come quantità di anidride carbonica equivalente (CO2eq).Nel calcolo dalla carbon footprint si tiene conto di tutti i gas climalteranti del Protocollo di Kyoto, tra cui l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), l’ossido nitroso (N2O) e altri composti chimici (come i CFC, Halon, HCFC, ecc.). Cia-scuna di queste emissioni è moltiplicata per il corrispon-dente coefficiente di caratterizzazione del potenziale di riscaldamento globale (Global Warming Potential, GWP) e la somma totale fornisce il valore di carbon footprint.La carbon footprint dei prodotti comprende l’assorbimen-to e l’emissione di gas climalteranti nell’arco dell’intera vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime e la loro trasformazione, al loro uso, fino al riciclaggio ed eventuale smaltimento finale. In ciascuna delle suddette fasi, le emis-sioni di gas ad effetto serra possono derivare da sorgenti come l’utilizzo di energia e di combustibili per il trasporto, dalla produzione di rifiuti e dalle perdite di refrigeranti dai sistemi di refrigerazione, mentre gli assorbimenti posso-no derivare dalla fissazione della CO2 atmosferica da parte delle piante o del suolo.
1.1 - Lo sviluppo normativo dei RAEEIl D.Lgs. 151/05 (ora sostituito dal D.Lgs 49/2014) definisce RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) le apparecchiature elettriche ed elettroniche che sono considerate rifiuti [ai sensi della normativa vigente], inclusi tutti i componenti, i sottoinsiemi ed i materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto nel momento in cui si assume la decisione di disfarsene.I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) non possono essere gettati nei normali cassonetti e smaltiti in discarica, in quanto possono contenere sostanze in grado di contaminare l’ambiente in maniera irreversibile, quali ad esempio metalli pesanti, sostanze lesive per l’ozono e sostanze alogenate; pertanto, per evitare la dispersione di tali componenti, è necessario trattare nel modo corretto le componenti inquinanti (attraverso recupero o riciclo) e smaltire le sole parti residue non più recuperabili.La normativa di riferimento che regola la gestione di questi rifiuti è costituita dal Decreto Legislativo 151 del 2005, che ha l’obiettivo di migliorare, sotto il profilo ambientale, l’intervento dei soggetti che svolgono un ruolo attivo nel ciclo di vita dei prodotti elettrici ed elettronici: dai produttori agli utilizzatori, passando per gli attori della filiera distributiva, fino agli operatori del riciclo.
Al decreto legislativo hanno fatto seguito 5 decreti ministeriali attuativi :• DM 25/09/07: Istituzione del Comitato di vigilanza e di
controllo sulla gestione dei RAEE, ai sensi dell’articolo 15, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151
• DM 25/09/07, n. 185, recante l’istituzione del “Registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei RAEE”, del “Centro di coordinamento per l’ottimizzazione delle attività di competenza dei sistemi collettivi” e del “Comitato di indirizzo sulla gestione dei RAEE” (attuazione articoli 13, comma 8 e 15 comma 4, D.lgs. 151/2005)
1 Introduzione
57
• DM Ambiente 8 aprile 2008 recante “Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato - Articolo 183, comma 1, lettera cc) del D.Lgs. 152/2006”
• DM Ambiente 12 maggio 2009 recante “Finanziamento gestione Raee”
• DM Ambiente 8 marzo 2010, n. 65, recante “Gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) - Modalità semplificate”
In particolare il Decreto stabilisce misure e procedure finalizzate a:
a) prevenire la produzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche;b) promuovere il reimpiego, il riciclo e le altre forme di re-cupero dei RAEE, in modo da ridurne la quantità da avviare allo smaltimento;c) migliorare, sotto il profilo ambientale, l’intervento dei soggetti che partecipano al ciclo di vita di queste appa-recchiature, quali, ad esempio, i produttori, i distributori, i consumatori e, in particolare, gli operatori direttamente coinvolti nel trattamento dei RAEE;d) ridurre l’uso di sostanze pericolose nelle apparecchia-ture elettriche ed elettroniche.
Il sistema introdotto dalla normativa è improntato sulla responsabilità dei “produttori” (ossia dei primi importatori o fabbricanti) ai quali si chiede di organizzare e finanziare la raccolta e la gestione dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato.
Nel 2014 sono stati pubblicati due importanti decreti legislativi di modifica del DLgs 151/05.Dlgs 4 marzo 2014, n. 27, Restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche - Attuazione direttiva 2011/65/Ue - Modifica del Dlgs 151/2005
Dlgs 14 marzo 2014, n. 49, Gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - Attuazione direttiva 2012/19/Ue - Modifica del Dlgs 151/2005.
Il primo, entrato in vigore il 30 marzo 2014, prevede che le apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato non dovranno contenere determinate sostanze tossiche e nocive individuate nell’allegato II del decreto, ovvero piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente e bifenili polibromurati (PBB).
Il secondo invece, entrato in vigore il 12/04/14, oltre ad inserire prescrizioni per particolari tipologie di AEE, riguarda più direttamente la gestione dei rifiuti (RAEE): precisa meglio la distinzione tra i RAEE domestici e professionali, introducendo inoltre la novità dei RAEE di piccolissime dimensioni (oggetto di ritiro gratuito senza obbligo di acquisto dell’equivalente, cosiddetto “uno contro zero”), definendo:
RAEE domestici: i RAEE originati dai nuclei domestici e i RAEE di origine commerciale, industriale, istituzionale e di altro tipo, analoghi per natura e quantità, a quelli originati dai nuclei domestici. I rifiuti delle AEE che potrebbero essere usati sia dai nuclei domestici sia da utilizzatori diversi (“dual use”), sono in ogni caso considerati RAEE domestici.
RAEE professionali: i RAEE diversi da quelli provenienti da nuclei domestici.
RAEE di piccolissime dimensioni: i RAEE di dimensioni esterne inferiori a 25 cm.
Pannelli FV: definiti RAEE “domestici” se originati da impianti di potenza nominale inferiore a 10 kW, mentre sono definiti RAEE “professionali” se di potenza superiore.
58
Inoltre definisce:
Centri di trattamento: gli impianti o le imprese che effettuano operazioni di trattamento RAEE devono essere in possesso dell’autorizzazione unica ex articolo 208, Dlgs 152/2006. L’autorizzazione garantisce l’utilizzo delle migliori tecniche di trattamento, di recupero e di riciclaggio disponibili, e stabilisce le condizioni per garantire l’osservanza dei requisiti previsti per il trattamento adeguato e per il conseguimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero indicati in allegato V.
Trattamento: il trattamento prevede, almeno, la rimozione di tutti liquidi ed un trattamento selettivo conforme alle prescrizioni tecniche. Nel caso di RAEE contenenti sostanze lesive dell’ozono alle operazioni di trattamento si applicano le disposizioni del regolamento 1005/2009/Ce sulle sostanze che riducono lo strato di ozono e del regolamento 842/2006/Ce su taluni gas fluorurati a effetto serra.
Il nuovo Decreto RAEE 49/2014 precisa, all’articolo 35 comma-2°, che il Comitato di Vigilanza e Controllo (CVC) del sistema RAEE definisce i criteri di determinazione delle quote di mercato, anche in considerazione, ove possibile, del diverso impatto ambientale delle singole tipologie di AEE. A tal fine, il CVC valuta l’analisi del ciclo di vita dei beni che può essere facoltativamente presentata da ciascun produttore con riferimento alle proprie AEE.
1.2 - Il Consorzio ecoR’itIl Consorzio ecoR’it organizza e gestisce per conto dei propri consorziati un sistema integrato per la raccolta, il trasporto ed il trattamento dei RAEE, sostituendosi ai “produttori” per tutte le fasi di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento di questi rifiuti.Le categorie di apparecchiature elettriche ed elettroniche che rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs. 49/2014 sono riportate di seguito :
1. Grandi elettrodomestici,2. Piccoli elettrodomestici,3. Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni,4. Apparecchiature di consumo,5. Apparecchiature di illuminazione,6. Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni),7. Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero,8. Dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati e infettati),9. Strumenti di monitoraggio e di controllo,10. Distributori automatici.
Per quanto riguarda i RAEE domestici, nel periodo c.d “transitorio”, ovvero sino al 15 agosto 2018, la raccolta separata avviene suddividendo i rifiuti secondo 5 Raggruppamenti:
• Raggruppamento 1 – Freddo e clima (es. frigoriferi, congelatori, altri grandi elettrodomestici utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di ali-menti, apparecchi per il condizionamento, etc.);
• Raggruppamento 2 – Altri grandi bianchi (es. lavatri-ci, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, ra-diatori elettrici, ventilatori elettrici e apparecchiature per la ventilazione e l’estrazione d’aria, etc.);
• Raggruppamento 3 – TV e monitor;
• Raggruppamento 4 – Information Technology ed elet-tronica di consumo, apparecchi di illuminazione (pri-vati delle sorgenti luminose), piccoli elettrodomestici e altro (es. stampanti, copiatrici, macchine da scrivere elettriche ed elettroniche, calcolatrici tascabili e da ta-
1 Introduzione
59
volo, fax, telefoni, telefoni cellulari, apparecchi radio, videocamere, registratori hi-fi, strumenti musicali, tra-pani, macchine per cucire, giocattoli e apparecchiatu-re per il tempo libero e lo sport e tutte le categorie non menzionate negli altri raggruppamenti), pannelli fotovoltaici;
• Raggruppamento 5 – Sorgenti luminose (es. tubi fluorescenti, sorgenti luminose fluorescenti compatte, sorgenti luminose a scarica ad alta intensità, comprese sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta e bassa pressione, sorgenti luminose ad alogenuri metallici, etc.).
I RAEE professionali, invece, vengono distinti direttamente per codice CER , così come elencati di seguito:
• CER 16 02 11*: apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC;
• CER 16 02 13*: apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12;
• CER 16 02 14: apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13
• CER 20 01 21*: tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio.
Per garantire un servizio efficiente ed efficace di raccolta separata dei RAEE su tutto il territorio nazionale, in con-formità alle disposizioni di legge, ecoR’it utilizza una serie di fornitori che ricoprono, con un servizio integrato, tutte le fasi della gestione dei RAEE e si dividono in: imprese di logistica autorizzate, per le operazioni di raccolta, tra-sporto, stoccaggio temporaneo presso piattaforma inter-media (transit point eventuale), conferimento agli impianti finali; e imprese di trattamento, per le operazioni di messa in riserva (pre-trattamento), riciclo e ricondizionamento, trattamento, separazione, recupero (MPS, energia..), smal-timento in discarica (delle sole frazioni non recuperabili), reportistica.
1.2.1 - Oltre ai RAEEecoR’it gestisce anche la raccolta dei rifiuti di pile e accumulatori: il D.Lgs. 188/2008, infatti, al fine di incrementare le percentuali di raccolta e di riciclaggio dei rifiuti di pile e accumulatori, ha previsto analogamente a quanto disciplinato per il settore dei RAEE la costituzione di un Centro di Coordinamento (del quale ecoR’it è consorziato), avente lo scopo, in particolare, di organizzare un sistema capillare di raccolta dei rifiuti di pile che copra in modo omogeneo l’intero territorio nazionale. Attraverso il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) è oggi disponibile un sistema dedicato alle attività di ritiro e gestione dei rifiuti di pile ed accumulatori portatili (Raggruppamento P1).Per dare un servizio completo alle aziende consorziate, ecoR’it gestisce anche altri rifiuti, tra cui quelli con il codice CER 08 03 18, toner per stampa esauriti.
60
2.1 - ObiettivoL’analisi della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti gestiti da ecoRì’it e il calcolo della CFP ai sensi della norma ISO/TS 14067:2013 ha lo scopo di quantificare il contributo di questa attività al riscaldamento globale, espresso in termini di CO2 equivalente, valutando tutte le emissioni (e rimozioni) di gas serra lungo l’intero ciclo di vita.
Il formato del Rapporto di studio della CFP, validato dall’organismo terzo indipendente, è coerente con quanto definito dalla norma ISO/TS 14067.
2.2 - Campo di applicazioneLe attività svolte dal Consorzio ecoR’it che sono state considerate nel calcolo della carbon footprint sono il trasporto e il trattamento di varie filiere di rifiuti: RAEE domestici e professionali, pile portatili e toner.
La prima fase del ciclo consiste nel ritiro dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche dal luogo dove sono stati “prodotti” (Centro di Raccolta per quanto riguarda i RAEE domestici e pile portatili e azienda/organizzazione per i RAEE professionali e i toner) e nel loro trasporto all’impianto di trattamento (conferimento diretto oppure indiretto, cioè passando attraverso un transit point intermedio); dopo l’impianto di trattamento, le componenti separate dei RAEE sono trasportate alla destinazione finale (riciclo prevalentemente, ed in subordine per alcune frazioni discarica o inceneritore). La seconda fase consiste nel trattamento dei RAEE presso impianti autorizzati, cioè la separazione delle varie parti che compongono il rifiuto al fine di essere recuperate direttamente o, eventualmente, inviate ad ulteriore trattamento o a smaltimento finale.
I principali vantaggi della carbon footprint, rispetto ad
uno studio di LCA, sono la facilità di comunicazione e di comprensione da parte del pubblico dei risultati finali poiché l’impatto ambientale è espresso tramite un singolo indicatore. Si rimanda al paragrafo 5.2, dove sono descritte le limitazioni dello studio.
2.3 - Norma di riferimentoIl presente rapporto è conforme alla specifica tecnica ISO/TS 14067.
A maggio 2013 è stata pubblicata la specifica tecnica ISO/TS 14067 “Greenhousegases - Carbon footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and Communication”, che definisce i principi, i requisiti e le linee guida per il calcolo dell’impronta climatica dei prodotti, basandosi sulle norme relative alla valutazione del ciclo di vita (UNI EN ISO 14040 e 14044) per la quantificazione e sulle etichette e dichiarazioni ambientali (UNI EN ISO 14020, 14024 e 14025) per quanto riguarda la comunicazione.
La ISO/TS 14067 si propone di migliorare la chiarezza e la coerenza delle attività di quantificazione, reporting e comunicazione della carbon footprint di prodotto (CFP): la norma si occupa, infatti, della sola categoria di impatto “climatechange”, quantificando la carbon footprint in termini di CO2 equivalente.
I punti fondamentali della norma riguardano i principi di riferimento, la metodologia per la quantificazione della carbon footprint di prodotto (CFP), il report sullo studio CFP, la preparazione per la comunicazione della CFP a disposizione del pubblico e la comunicazione della CFP. Inoltre, attraverso l’attività di audit di una terza parte (CFP verification) è possibile effettuare una revisione critica dello studio della CFP e certificare che lo studio della CFP
2 Obiettivo e campo di applicazione dello studio
61
e la relativa comunicazione siano conformi alla ISO/TS 14067.Per il calcolo dell’impronta di carbonio della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it, la norma di riferimento che viene utilizzata è, quindi, la ISO/TS 14067:2013 e lo studio di valutazione del ciclo di vita è condotto in conformità a quanto richiesto dalla norma.
2.3.1 - Tipo di CFPLo studio della CFP della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it è una carbon footprint completa (“dalla culla alla tomba”).
2.3.2 - CFP-PCRPer lo studio in oggetto non verranno seguite PCR, in quanto non esistono documenti relativi con l’oggetto del presente studio.
Tabella 1: Quantità di RAEE domestici trattati da ecoR’it nel triennio 2011-2013
Raggruppamento
R1
R3
R2
R4
R5
67
37
3.280
4.496
15
7.896
93
229
2.531
3.921
18
6.791
51
280
3.580
3.776
16
7.704
39%
519%
-23%
-13%
20%
-14%
-45%
23%
41%
-4%
-12%
13%
-24%
658%
9%
-16%
4%
-2%
2011 (tonnellate) 2012 (tonnellate) 2013 (tonnellate) Trend 2011-2012 Trend 2012-2013 Trend 2011-2013
2.4 - I quantitativi di RAEE trattati da ecoR’itNel 2013 i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche domestici prodotti in Italia sono stati di 225.933 tonnellate (fonte: Centro di Coordinamento RAEE), in diminuzione rispetto al 2012, dove i quantitativi prodotti sono stati di 237.966 tonnellate; il Consorzio ecoR’it, invece, ha registrato un aumento dei rifiuti gestiti, passando da 6.791 tonnellate nel 2012 a 7.704 nel 2013 (+ 13%).
L’aumento dei quantitativi di RAEE avviati a trattamento da ecoR’it nel 2013 è dovuto all’aumento dei raggruppamenti R2 (22%) ed R3 (41%); in particolare, sono stati gestiti 51 tonnellate di R1 (apparecchiature refrigeranti), 280 tonnellate di R2 (grandi bianchi), 3.580 tonnellate di R3 (TV e monitor), 3.776 tonnellate di R4 (PED, CE, ITC, apparecchi illuminanti e altro) e 16 tonnellate di R5 (sorgenti luminose). Nella tabella seguente si riportano i quantitativi dei rifiuti trattati, suddivisi nei diversi raggruppamenti e la differenza rispetto agli anni precedenti.
62
Figura 1: Quantità di RAEE domestici trattati da ecoR’it
5000
4000
3000
2000
1000
0
R1
51 93 67
280
229
37 16 18 15
3776 39
2144
96
R2 R3 R4 R5
2013
2012
2011
3580
2531
3280
Anche per quanto riguarda i RAEE professionali gestiti da ecoR’it, i quantitativi trattati nel 2013 sono aumentati di circa il 47% rispetto all’anno precedente, passando da 1.846 a 2.715 tonnellate. Più nel dettaglio, i rifiuti trattati sono i seguenti: 44 tonnellate di rifiuti pericolosi classificati con codice CER 16 02 11 (apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC), 33 tonnellate di rifiuti pericolosi classificati con codice CER 16 02 13 (apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02
12), 2.636 tonnellate di rifiuti non pericolosi classificati con codice CER 16 02 14 (apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13) e 2 tonnellate di rifiuti pericolosi classificati con codice CER 20 01 21 (tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio). Nella tabella 2 si riportano i quantitativi trattati nel triennio 2011-2013, mostrando un aumento per tutti i CER, tranne per il CER 20 01 21 che rimane costante.
2 Obiettivo e campo di applicazione dello studio
63
Gli output derivanti dal trattamento delle diverse tipologie di RAEE (rifiuti e/o materie prime secondarie) possono es-sere avviati a riciclo, direttamente o dopo altri trattamenti (di seguito denominati “trattamenti secondari”), oppure a smaltimento (discarica o incenerimento).
Tabella 2: Quantità di RAEE professionali trattati da ecoR’it nel triennio 2011-2013
3000
2000
1000
0
20 01 21
2
2771
33 44
2
1792
18 34 32141
603
16 02 14 16 02 13 16 02 11
2013
2012
2011
Figura 2: Quantità di RAEE professionali trattati da ecoR’it
Raggruppamento
16 02 11
16 02 14
16 02 13
20 01 21
32
14
603
1
650
34
18
1.792
2
1.846
44
33
2.636
2
2.850
6%
29%
197%
100%
184%
31%
86%
47%
-7%
47%
39%
139%
337%
86%
318%
2011 (tonnellate) 2011 (tonnellate) 2013 (tonnellate) Trend 2011-2012 Trend 2012-2013 Trend 2011-2013
64
2.5 - Unità funzionale e flusso di riferimentoL’unità funzionale fornisce il riferimento al quale i dati in ingresso e in uscita al sistema considerato sono riferiti. L’unità funzionale considerata nello studio in oggetto è:
1 tonnellata di RAEE gestiti dal Consorzio ecoR’it
Sono state quindi determinate le emissioni totali derivanti dai flussi di rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it nel 2013.
2.6 - Confini del sistemaIl presente studio prende in considerazione l’intero ciclo dell’attività di gestione dei RAEE gestiti dal Consorzio ecoR’it; i risultati della carbon footprint sono stati riportati separatamente per RAEE domestici, suddivisi nei diversi raggruppamenti, e RAEE professionali, separati per CER. Nel paragrafo 4.2 è riportata la carbon footprint anche di pile portatili e toner.Nelle figure 3 e 4 è rappresentato schematicamente il ciclo di vita dei RAEE, che rimane invariato rispetto allo studio dell’anno precedente: dal produttore (piazzola ecologica nel caso dei RAEE domestici, azienda per quelli professionali), il rifiuto viene avviato all’impianto di trattamento (eventualmente passando attraverso un transit point1). Da qui, in seguito alla separazione delle varie componenti e alla macinazione del rifiuto, le diverse frazioni prodotte possono essere inviate a recupero diretto (con o senza passare per la messa in riserva) oppure possono essere mandate ad un altro impianto dove, in seguito ad uno specifico trattamento, verranno recuperati altri materiali. In entrambi i trattamenti, quello primario dei RAEE e quello secondario delle componenti, una parte dei rifiuti che ne derivano sono inviati a smaltimento (discarica o incenerimento).
1Punto di passaggio intermedio tra produttore del rifiuto e destinatario
Centro di raccolta comunale
IMPIANTI DI TRATTAMENTOFINE VITAdiscarica
incenerimento
FINE VITAdiscarica
incenerimento
Riciclo
Transit Point
Altro trattamento
FASE 1
FASE 5
FASE 2FASE 3
FASE 4
utenzadomestica
LEGENDA
Figura 3: Schema utilizzato per la descrizione del ciclo di gestione dei RAEE domestici
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
fase 2 - § 3.3
fase 3 - § 3.4
fase 4 - § 3.5
fase 5 - § 3.6
fase 1 - § 3.2
2 Obiettivo e campo di applicazione dello studio
65
Produttore del rifiuto
Impianti di trattamentoFINE VITAdiscarica
incenerimento
FINE VITAdiscarica
incenerimento
Riciclo
Transit Point
Altro trattamento
FASE 1
FASE 5
FASE 2FASE 3
FASE 4
LEGENDA
fase 1 - § 3.2fase 2 - § 3.3
fase 3 - § 3.4
fase 4 - § 3.5
fase 5 - § 3.6
Figura 4: Schema utilizzato per la descrizione del ciclo di gestione dei RAEE professionali 2.7 - Criteri di esclusioneI criteri di esclusione (cut-off) consentono di escludere, dallo studio del calcolo dell’impronta di carbonio, alcuni flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita al sistema considerato.Nel presente studio LCA, processi che sono stati esclusi dall’analisi, in base a puntuali analisi di sensibilità, sono i seguenti:
• la costruzione degli stabilimenti aziendali e dei macchinari per il trattamento dei rifiuti;
• i prodotti per la manutenzione degli impianti.
2.8 - Approccio di allocazione selezionatoLa norma ISO/TS 14067 definisce una gerarchia nella selezione dell’approccio di allocazione. L’allocazione deve essere dapprima evitata attraverso la suddivisione del processo o l’espansione del sistema, se possibile. In caso contrario i rapporti fisici (es. massa, energia) tra prodotti o funzioni devono essere utilizzati per ripartire i flussi in ingresso e in uscita. Quando non è possibile stabilire i rapporti fisici, vengono utilizzati altri rapporti (per esempio il valore economico).
Per quanto riguarda i rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it, il criterio di allocazione selezionato è quello di massa.
2.9 - Periodo di riferimentoIl periodo di riferimento per il calcolo della carbon footprint della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti da ecoR’it è l’anno solare 2013.
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
66
Per l’elaborazione del presente studio e per il calcolo della carbon footprint, i dati di input sono stati forniti da ecoR’it partendo dai formulari di trasporto dei rifiuti (FIR). Il Consorzio ha elaborato le informazioni relative alla movimentazione dei RAEE domestici e professionali, dei rifiuti di pile portatili e di toner esausti, eseguite nel 2013 dagli impianti di trattamento, per conto dei consorziati ecoR’it, distinguendo i trasporti diretti (dal produttore all’impianto di trattamento) da quelli indiretti (passaggio attraverso un transit point prima di arrivare all’impianto di trattamento).
Rilevato che rispetto all’anno precedente sono stati coinvolti altri partner operativi di ecoR’it, il campione ha gestito complessivamente oltre il 93% dei rifiuti domestici movimentati dal Consorzio e circa il 92% di quelli professionali (di seguito chiamati “impianti campione”). Come si vede in figura 5, dove è riportata la localizzazione degli impianti, la scelta è stata fatta in modo da coprire tutto il territorio nazionale favorendo quanto più possibile la centralità geografica rispetto al luogo di produzione del rifiuto.
3 Analisi di inventario
M
C J
K
E
L
A
F
N
H
B
I
DG
IMPIANTO
Dismeco S.r.l.
Rimel S.r.l.
Lavoro&Ambiente S.r.l.
Stena TechnoworldS.r.l.
FG S.r.l.
S.E.Val. S.r.l.
Nec New Ecology S.r.l.
Stena TechnoworldS.r.l.
O2Saving S.r.l.
Transistor S.r.l.
Raetech S.r.l.
Vallone S.r.l.
Relight S.r.l.
Ri.PlasticS.r.l.
Unita’ Locale
Marzabotto (BO)
Belpasso (CT)
Ternate (VA)
Fossò (VE)
Castelnuovo (TN)
Foiano della Chiana (AR)
Rho (MI)
Balvano (PZ)
Pollenza (MC)
Colico (LC)
Castenedolo (BS)
Angiari (VR)
Torino (TO)
Montalto di Castro (VT)
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
Figura 5: Localizzazione degli impianti campione
67
3.1 - Descrizione dei datiLa tipologia di dati che sono stati utilizzati nell’LCA per il calcolo della carbon footprint sono:
• dati specifici
• dati generici: dati non site-specific, quali provenienti da banche dati (commerciali e non) o da letteratura (specifica e non) relazionata a quella particolare categoria di prodotto o ad altri sistemi equivalenti da un punto di vista tecnologico, geografico e temporale. Per questa tipologia di dati la struttura consulenziale del Consorzio ecoR’it garantisce l’accesso a banche dati estremamente aggiornate (per esempio il database Ecoinvent 3.01 per i sistemi energetici ed i trasporti).
L’utilizzo di dati primari è prioritario, per questo motivo è stata condotta una specifica raccolta dati che ha permesso di approfondire le fasi del ciclo di vita particolarmente impattanti e individuare quelle non coperte da banche dati specifiche.
In ogni nuovo impianto è stato fatto un sopralluogo, durante il quale sono state raccolte informazioni in merito alle lavorazioni effettuate, le tipologie di RAEE trattati e gli output derivanti dalla selezione, mentre gli impianti visitati lo scorso anno sono stati coinvolti nella raccolta dati; oltre a questi, sono stati coinvolti anche i transit point, che hanno fornito dati in merito alle loro movimentazioni dei rifiuti.
Tutte le informazioni sono, quindi, state raccolte attraverso una scheda specifica e puntuale, dove sono stati registrati:
• i RAEE in ingresso all’impianto, suddivisi per raggrup-pamento (per il domestico) e per CER (per il professio-nale), oltre ai quantitativi di rifiuto trattato per conto di ecoR’it nel 2013 e il totale lavorato nello stesso anno;
• i consumi di energia elettrica e/o di combustibile ne-cessari per il funzionamento degli impianti, suddivisi, dove possibile, per tipologia di RAEE lavorato;
• altri eventuali consumi correlati all’attività di tratta-mento (metano per riscaldamento, acqua, ecc.);
• la tipologia e la quantità dei rifiuti (o delle materie prime secondarie, MPS) in uscita dall’impianto dopo il trattamento. In particolare, per ogni CER (o MPS) in uscita dall’impianto sono state fornite informazioni relative al RAEE da cui hanno avuto origine, all’impianto di destinazione, al destino finale (recupero/trattamento, discarica, incenerimento).
Da queste informazioni sono stati, quindi, ricavati tutti i dati necessari per il calcolo della carbon footprint generata dalla gestione dei RAEE da parte di ecoR’it. Nei capitoli successivi vengono dettagliatamente descritte tutte le varie fasi del ciclo, con particolare attenzione ai dati disponibili e alle eventuali assunzioni fatte per supplire alla mancanza di dati.
68
CER
16 02 11
16 02 1416 02 13
20 01 2108 03 18
tonnellate
4433
2.6362
212
Raggruppamento
R1
R3R2
R4R5
pile
tonnellate
51280
3.5803.776
16
185
Tabella 3: Quantità di RAEE trattati da ecoR’it nel 2013
Raggruppamento
R1
R3R2
R4R5
pile
Da produttore a destino finale
Da produttore a transit point
Da transit point a destino finale
221213246220112672
110122161223159159
2471045289623421388
Tabella 4: Distanza percorsa per il trasporto dei rifiuti (RAEE domestici) all’impianto di trattamento
Raggruppamento
16 02 11
16 02 1416 02 13
20 01 2108 03 18
Da produttore a destino finale
Da produttore a transit point
Da transit point a destino finale
286278255487235
-77
221-
362
-2691627
-380
Tabella 5: Distanza percorsa per il trasporto dei rifiuti (RAEE professionali) all’impianto di trattamento
La distanza percorsa fino all’impianto di trattamento varia a seconda del rifiuto trasportato ed è riportata nelle tabelle seguenti:
Come già evidenziato, il quantitativo di rifiuti gestiti da ecoR’it nel 2013 è di 7.704 tonnellate per quanto
Da precisare che, per quanto riguarda le pile, esiste un unico impianto autorizzato in Italia che tratta taletipologia di rifiuto. Inoltre, i valori elevati delle distanze relative al trasporto da transit point a destino finaledel raggruppamento R2 e del CER 16 02 14 sono legati al fatto che tali rifiuti vengono trasportati dal sud Italia
riguarda i RAEE del circuito domestico, mentre ammonta a 2.715 tonnellate il quantitativo dei RAEE professionali. Nella tabella seguente il peso del RAEE è suddiviso per raggruppamento e per CER.
(Sicilia, Sardegna, Basilicata) fino al nord (Lombardia). Si deve comunque tener conto che la percentuale di rifiuti che prima di arrivare a destino finale passa attraverso un transit point è inferiore al 24% del totale trattato per il raggruppamento R2 e minore del 12% per il CER 16 02 14.
3 Analisi di inventario3.2 - dal produttore del rifiutoall’impianto di trattamento
69
3.2.1 - Fonte dei datiIl dato di input utilizzato per il calcolo della carbon footprint è il quantitativo di rifiuti gestiti nel 2013 da ecoR’it, dato fornito dal Consorzio.
Le distanze di trasporto sono state calcolate partendo dai dati contenuti nei formulari di trasporto dei rifiuti, caricati nel registro di intermediazione (dati resi disponibili dal Consorzio). Per calcolare i km percorsi è stato utilizzato google maps, includendo i percorsi autostradali (diversamente da quanto era stato fatto l’anno scorso) e calcolando in modo puntuale i tragitti, partendo dagli indirizzi dei produttori, dei trasportatori e dei destinatari del rifiuto ricavati dai formulari. I percorsi tengono conto anche degli eventuali trasporti attraverso i transit point. La scelta di includere i percorsi autostradali permette di calcolare in maniera più precisa i tragitti, tenendo conto anche delle lunghe distanze.
Le emissioni specifiche prodotte dai mezzi di trasporto sono state calcolate con la banca dati Ecoinvent 3.01 (nuovo aggiornamento rispetto a quella utilizzata l’anno scorso) per singole categorie di mezzi. In base alle informazioni fornite da ecoR’it nei formulari di trasporto dei rifiuti, è stato determinato il peso medio dei trasporti di RAEE che, per i RAEE domestici risulta essere circa 1,8 tonnellate (passando da un minimo di 5 kg ad un massimo di 24 tonnellate), mentre per i professionali è di 1,4 tonnellate (con un range che va da 1 kg a 17 tonnellate).
Per il trasporto dal centro di raccolta comunale o dall’azienda produttrice del rifiuto professionale fino all’impianto di trattamento, sono stati considerati mezzi con portata compresa tra 7,5 e 16 tonnellate, in quanto confrontabile con la tipologia dei mezzi generalmente utilizzata.
2 Ecoinvent è una associazione senza fini di lucro, fondata dagli istituti svizzeri ETHZ, EPFL, PSI, Empa e ART. Ecoinvent offre uno dei più completi database internazionali di LCI (Life Cycle Inventory) con diverse migliaia di serie di dati in materia di agricoltura, approvvigionamento energetico, trasporti, biocombustibili e biomateriali, prodotti chimici, materiali da costruzione, materiali da imballaggio, metalli di base e preziosi, lavorazione dei metalli, ICT ed elettronica, nonché il trattamento dei rifiuti.
3.2.2. - AssunzioniPer quanti riguarda i trasporti, le assunzioni definite per la gestione dei rifiuti trattati nel 2013 sono le stesse fatte l’anno precedente e che vengono riportate per completezza.
Si è assunto che tutti i quantitativi di rifiuti gestiti/movimentati da ecoR’it nel 2013 siano stati trattati nello stesso anno presso gli impianti, senza tener conto di eventuali lavorazioni di stoccaggi effettuati l’anno precedente o giacenze da lavorare l’anno successivo.
I chilometri percorsi all’andata sono stati calcolati come la somma delle distanze tra il trasportatore e il produttore del rifiuto e tra questo e l’impianto di trattamento (destinatario), considerando quindi come punto di partenza per ogni viaggio la sede locale del trasportatore. Il viaggio di ritorno è stato conteggiato pari a 0,5 volte quello di andata, perché statisticamente il trasportatore si trova nei pressi dell’impianto di trattamento (o coincide con lo stesso impianto di destinazione). Le distanze di trasporto sono state calcolate come media pesata rispetto al quantitativo di rifiuti trasportato.
Per la raccolta dei RAEE domestici, è stato inserito anche il servizio di trasporto dalle utenze domestiche ai centri di raccolta: la capacità di trasporto dei mezzi utilizzati è stata considerata di 3,5 tonnellate e la distanza percorsa è stata stimata in 6,9 km, partendo dall’estensione media dei comuni italiani, pari a 37,3 km2 (fonte dati ISTAT).
L’eventuale emissione fuggitiva di gas refrigeranti durante il trasporto e lo stoccaggio dei RAEE è stata calcolata a parte per l’impossibilità oggettiva di misurare tale perdita, supponendo una perdita di gas del 50%.
70
Conferimento emessa in riserva
Pretrattamentoe messa insicurezza
Smontaggio e recupero deicomponenti
Frantumazionee selezione dei materiali
Recupero di materiale ed energia
Smaltimento
Figura 6: Fasi del trattamento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse
La figura seguente fornisce una schematizzazione delle fasi.
La fase di pretrattamento e messa in sicurezza è una lavo-razione preliminare e consecutiva al trasporto, il cui scopo è quello di rendere più sicuro lo svolgimento delle succes-sive fasi di recupero. Essa consiste nella asportazione di parti mobili delle apparecchiature (sportelli, componenti e cablaggi elettrici, guarnizioni in PVC e/o gomma ed altre parti accessorie quali piani in cristallo, in acciaio, in plasti-ca ecc.) e nella contemporanea rimozione, se necessario, dei materiali classificati pericolosi quali, ad esempio, CFC dai circuiti e dall’olio, interruttori con sostanze pericolose, condensatori, tubi catodici, schede elettriche ed elettro-niche.La fase di smontaggio, che in genere avviene manualmen-te, permette di separare diverse componenti che posso-no poi essere inviate a successivo recupero e di asporta-
re tutte le parti che potrebbero creare problemi alla fase successiva, che consiste nella frantumazione e nella sele-zione dei materiali da avviare al recupero (metalli ferrosi e non, plastiche, ecc.). Essa è caratterizzata da un maggiore impiego di energia e da soluzioni automatizzate e ad alto contenuto tecnologico.
I materiali così selezionati dovranno essere prioritaria-mente reintrodotti nei cicli produttivi o avviati a processi di recupero energetico o di massa; i rifiuti prodotti dalle atti-vità di bonifica e trattamento sono avviati a smaltimento.
Le modalità di trattamento dei RAEE realizzate presso gli impianti possono essere suddivise in diverse fasi, alcune sono comuni a tutte le categorie, altre più specifiche che si distinguono per tipologia di apparecchiatura. In particolare, le fasi principali sono il conferimento, la messa
in riserva e il trattamento. Quest’ultimo è suddivisibile in: pre-trattamento e messa in sicurezza dei materiali, smontaggio e recupero del componente, frantumazione e selezione dei materiali, fine vita.
3.3 - trattamento dei raee presso gli impianti
3 Analisi di inventario
71
Di seguito vengono sommariamente descritti i trattamenti dei diversi RAEE.
Il trattamento inizia con la messa in sicurezza e lo smontaggio delle componenti pericolose: manualmente vengono asportati cavi elettrici, guarnizioni e parti in vetro. In seguito viene effettuata l’operazione di bonifica del circuito refrigerante, attraverso l’utilizzo di utensili perforanti e l’aspirazione di CFC-HFC e oli, che vengono separati e stoccati. Una volta privato del compressore, il rifiuto viene inviato alla fase di triturazione, che consiste in una riduzione volumetrica e successiva separazione delle varie componenti (principalmente schiume poliuretaniche, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica).
L’operazione di messa in sicurezza consiste nell’eliminazione manuale di componenti quali condensatori, eventuali interruttori al mercurio, cavi esterni, batterie, accumulatori, zavorre in cemento, circuiti stampati, ecc…. Le carcasse vengono quindi sottoposte ad una prima triturazione più grossolana e ad una successiva separazione manuale delle diverse componenti, per poi essere nuovamente ridotto a pezzature più piccole. Nastri magnetici e separatori ad induzione permettono la separazione delle diverse tipologie di materiale.
I monitor e i televisori vengono smantellati manualmente, in modo da estrarre il tubo catodico in sicurezza; l’involucro viene avviato a triturazione, mentre la bonifica del tubo catodico avviene nelle seguenti fasi: viene rimossa la cinghia antimplosione, viene eseguito il taglio per la separazione del vetro cono e del vetro pannello, viene estratta la maschera ferrosa ed aspirate le polveri fluorescenti dalla superficie del vetro pannello.
Anche in questo caso la messa in sicurezza del rifiuto consiste nella rimozione delle componenti ambientalmente critiche, tra cui i condensatori, i componenti contenenti mercurio, pile e batterie, circuiti stampati, cartucce e toner, oltre alle parti che potrebbero danneggiare l’impianto di frantumazione (motori elettrici, trasformatori, ecc.).La successiva triturazione permette la riduzione volumetrica delle carcasse e la separazione delle diverse tipologie di materiale (ferro, materiale non ferroso, plastica…).
Le operazioni di trattamento delle sorgenti luminose consistono essenzialmente nella frantumazione delle lampade, nella separazione delle parti metalliche e plastiche, nella separazione e pulizia del vetro ed infine l’estrazione e il confezionamento delle polveri fluorescenti.
TRATTAMENTO
R1
R2
R3
R4
R5
72
Nella tabella seguente sono riportati gli impianti campione presi in considerazione per le elaborazioni del presente studio, con indicate le categorie che vengono trattate in ognuno; non sono segnalati i Transit Point.
Raggruppamento
R1 R2 R3 R4 R5
DISMECO
FG
NEC NEW ECOLOGY
LAVORO&AMBIENTE
O2 SAVING
RAETECH
RELIGHT
RIMEL
RIPLASTIC
SEVAL
STENA BS
STENA VR
TRANSISTOR
VALLONE
* trattamento parziale (smontaggio senza trattamento del tubo catodico)
3 Analisi di inventario
73
Nell’elaborazione fatta, sono stati inseriti i consumi energetici specifici forniti dagli impianti, rapportati per i quantitativi totali di RAEE trattati nel 2013. Solo per uno degli impianti campione non è stato possibile inserire il dato specifico, in quanto il valore risulta fuori scala rispetto agli altri impianti.
Vengono compresi all’interno della voce “altri impianti”, tutti quegli impianti di trattamento RAEE che gestiscono i rifiuti per conto di ecoR’it, ma che non rientrano nel campione di aziende selezionate che hanno fornito i dati relativi ai consumi energetici necessari per lo svolgimento delle attività di trattamento dei RAEE: in questo caso, il consumo energetico è stato determinato considerando la
media dei consumi degli impianti campione.
Il consumo più elevato per tutti i raggruppamenti (escluso il raggruppamento R5) è di 575,10 MJ/t (contro i 579,21 MJ/t del 2012), mentre i consumi minori sono di 188,67 MJ/t per l’R1, 85,62 MJ/t per l’R2, 118,10 MJ/t per l’R3 e 97,10 MJ/t per l’R3; solo tre impianti trattano R5 e i loro consumi variano da 118,10 a 146,44. Alcuni impianti hanno fornito il consumo elettrico comprensivo degli uffici, mentre altri sono stati in grado di separare i consumi. Nel grafico 1 sono rappresentati i consumi degli impianti campione senza considerare i consumi per la movimentazione interna e, in rosso, il valore medio pesato utilizzato per i restanti.
600
Mj/t
500
400
300
200
100
0
R1
282,5
1
214,4
6
211,1
4 260,
94
136,
19
R2 R3 R4 R5
Grafico 1: Consumo di energia per tipologia di raggruppamento trattato; in blu gli impianti selezionati nel presente studio (in ordine casuale), in rosso la media degli impianti.
impianto x
impianto medio
74
La seguente tabella riporta i consumi energetici medi del biennio 2012-2013 e la loro differenza: come si può notare, ad esclusione del raggruppamento R5 i cui consumi rimangono pressoché costanti, c’è in generale una diminuzione dei MJ/t, riduzione che varia dal -6% per i raggruppamenti R1 e R3 ad oltre il 15% per i raggruppamenti R2 e R4.
Tabella 9: Consumo medio degli impianti nel biennio 2012-2013
R1
R3
R2
R4
R5
2012 (MJ/t) 2013 (MJ/t) variazione
297,93
257,38
222,95
307,72
136,71
278,99
212,54
209,02
258,82
136,19
-6%
-17%
-6%
-16%
0%
3.3.1 - Fonte dei datiGli impianti campione utilizzati per lo studio hanno fornito i valori di energia e/o combustibile utilizzati per il funzionamento dell’impianto di trattamento e, quindi, per la separazione dei vari componenti e materiali che compongono il rifiuto. Dai quantitativi di RAEE lavorati nel corso del 2013 e dai consumi energetici, è stata calcolata l’energia consumata rispetto ad una tonnellata di rifiuto trattato; è stato quindi determinato il consumo medio utilizzato per gli altri impianti.Anche quest’anno, solo due impianti hanno fornito consumi energetici specifici per il diverso raggruppamento trattato, mentre gli altri avevano a disposizione un dato complessivo; infine, per uno degli impianti selezionati non è stato possibile utilizzare i dati forniti, in quanto tali dati sono risultati completamente estranei agli indici medi di riferimento.
Presso gli impianti è presente un sistema di abbattimento dei CFC derivanti dalla fase di triturazione del poliuretano
(in genere impianto di post-combustione): solo tre impianti hanno fornito il consumo di combustibile e di questi solo uno è stato in grado di fornire sia il consumo di GPL sia la quantità di CFC complessivamente trattati al combustore in un anno; il consumo specifico ricavato (litri combustibile/kg di CFC) è stato utilizzato per tutti gli altri impianti.
3.3.2 - AssunzioniSi è assunto che tutti i quantitativi di rifiuti gestiti/movimentati da ecoR’it nel 2013 siano stati trattati nello stesso anno presso gli impianti, senza tener conto di eventuali stoccaggi in anni diversi dal 2013.
Per quanto riguarda i RAEE professionali, i diversi CER sono stati assimilati ai raggruppamenti dei RAEE domestici, in quanto il trattamento delle diverse tipologie è essenzialmente lo stesso. Il CER 16 02 11 è stato equiparato al raggruppamento R1, il CER 16 02 13 ad R3, il CER 16 02 14 ad R4, mentre il CER 20 01 21 ad R5.
Tre degli impianti selezionati utilizzano gasolio per la produzione dell’energia necessaria per il funzionamento; solo uno di essi, dotato di contatore, ha fornito il dato di energia elettrica effettivamente prodotta dal generatore. Il rendimento della macchina è stato utilizzato per calcolare i kWh prodotti anche dai generatori degli altri impianti.
3.4 - Dall’impianto di trattamento alla destinazione finaleQuesta fase comprende le attività che vengono svolte a valle all’uscita degli impianti di trattamento dei RAEE e che riguardano essenzialmente l’invio delle varie frazioni ad operazioni di recupero, smaltimento o ad altro impianto dove viene effettuato un secondo processo di trattamen-to sulle componenti separate nella fase precedente. Da qui, avverrà poi un successivo trasporto delle frazioni re-cuperate e dei rifiuti avviati a smaltimento in discarica e/o in inceneritore. Le fasi di trasporto in uscita dall’impian-to di trattamento fanno riferimento al consumo di mezzi
3 Analisi di inventario
75
con una portata massima di 32 tonnellate. Per calcolare il destino finale dei vari materiali che derivano dal tratta-mento presso gli impianti, sono state determinate delle percentuali in base agli output forniti dagli impianti cam-pione, selezionando il materiale in uscita di ogni specifico raggruppamento e individuando le percentuali che vanno direttamente a recupero, a trattamento secondario e/o a smaltimento. In base alle assunzioni fatte sulle lavorazioni presso gli impianti di trattamento secondario e di seguito dettagliatamente descritte, sono state determinate le fra-zioni recuperate o smaltite. Sono stati quindi calcolati i km percorsi per ogni differente destinazione.
3.4.1 - Fonte dei datiLa maggior parte degli impianti campione (7 su 13) hanno fornito i dati relativi ai CER in uscita dal proprio impianto, attribuendoli alle tipologie (Raggruppamenti) di RAEE cui sono associati: in questo modo, selezionando uno specifico raggruppamento e gli impianti che hanno gestito quel rifiuto per conto di ecoR’it nel 2013, è stato possibile calcolare la percentuale e la tipologia di rifiuti e di materia prima secondaria derivante dal trattamento delle diverse tipologie di RAEE.
Per il calcolo dei km percorsi all’uscita dell’impianto di trattamento fino alla destinazione finale (recupero, discarica, incenerimento) o successiva (trattamento secondario), sono state utilizzate le informazioni fornite dagli impianti di trattamento campione, i quali hanno indicato, per ogni CER derivante dalle diverse lavorazione, l’impianto di destinazione. Attraverso l’utilizzo di software pubblici per il calcolo delle distanze, sono stati determinati i chilometri del tragitto su strada, mentre per il traghetto e la nave è stata calcolata la distanza tra i porti in miglia, trasformata poi in km.Inoltre, in questo studio sono stati presi in considerazione anche i big bags che le aziende di trattamento utilizzano per il trasporto di alcune tipologie di rifiuti trattati, secondo le indicazioni fornite dagli impianti.
3.4.2 - AssunzioniPer quanto riguarda le attività svolte dagli impianti di trattamento secondario, non sono state rese disponibili informazioni dagli impianti selezionati (tra cui i consumi energetici e le eventuali emissioni in atmosfera di gas a effetto serra) sostanzialmente perché ritenuti dati confidenziali. I consumi energetici sono stati ricavati dai processi di trattamento presenti nella banca dati Ecoinvent 3.01 per analoghe attività di trattamento rifiuti.
I big bags sono stati modellizzati utilizzando processi della banca dati Ecoinvent e ad ogni impianto di trattamento è stato assegnato un numero di big bag proporzionale alle tonnellate di rifiuti di plastica, schede, floppy, hard disk, alimentatori e vetro del tubo catodico in uscita dall’impianto, essendo queste le tipologie per le quali è stato dichiarato l’uso di tale sistema di trasporto. Il fine vita è stato modellizzato utilizzando le percentuali di recupero, incenerimento e smaltimento in discarica (36% riciclo, 32% incenerimento e 32% discarica).
Per quanto riguarda il fine vita delle varie componenti/rifiuti derivanti da questo trattamento secondario, il loro trasporto a recupero e/o a smaltimento, in termini di chilometri percorsi, è stato considerato equivalente a quello fatto dagli impianti di trattamento campione rispettivamente a recupero o a smaltimento.
Infine, per le attività svolte nel ciclo secondario di trattamento, alcune informazioni relative alle percentuali di rifiuto inviato a recupero e/o a smaltimento sono state fornite dagli impianti di trattamento primario, mentre altre sono desunte da dati di letteratura, da banche dati, da altri progetti precedentemente svolti di Ambiente Italia; solo nel caso di assenza totale di informazioni, sono state utilizzate delle stime. Rispetto all’anno precedente, sono notevolmente aumentate le tipologie di rifiuto per le quali sono stati utilizzati dati primari.
76
Nelle tabelle riportate di seguito sono elencate le tipologie di rifiuti che derivano dal trattamento dei diversi raggruppamenti e CER e che, in base alle informazioni fornite durante la raccolta dati, sono poi inviate ad un altro impianto per il successivo trattamento.
Dati da impianti di trattamento primario
Rifiuto costituito da pvc e rame, nella percentuale del 60% e 40% rispettivamente; si considera che tutto il materiale venga recuperato in seguito al trattamento secondario.
Costituiti dal’87% di ferro, 1% di alluminio, 8% di rame; dopo il trattamento, tutto il materiale è avviato a recupero. Il restante 3% è dato da scarto inviato a discarica.
Gli olii minerali usati sono per la quasi totalità oggetto di riciclo o di recupero energetico: meno dello 0,5% dell’olio raccolto viene smaltito per termodistruzione, il 79% è rigenerato in raffineria, mentre poco meno del 21% è impiegato come combustibile nei cementifici.Sia per la percentuale di olio smaltita, sia per quella utilizzata per produrre energia (recupero energetico), sono state considerate solo le emissioni prodotte dall’inceneritore, senza prendere in considerazione che una parte di queste ha contribuito a produrre energia, evitando quindi le emissioni che sarebbero state emesse in seguito alla produzione di quell’energia con metodi tradizionali.
A differenza dello studio precedente nel quale erano state fatte delle assunzioni in merito al recupero di poliuretano, tutti gli impianti di trattamento primario hanno dichiarato di inviare tale rifiuto tutto a discarica o a incenerimento.
FONTEASSUNZIONI
CAVI
COMPRESSORI Dati da impianti di trattamento primario
OLIO Consorzio Obbligatorio degli OlIi Usati;
“Il riciclo ecoefficente”, Edizioni Ambiente 2012
POLIURETANO Dati da impianti di trattamento primario
RIFIUTO
Tabella 10: Trattamento secondario dei rifiuti derivanti da raggruppamento R1 e dal CER 16 02 11
3 Analisi di inventario
77
Dati da impianti di trattamento primario
Rifiuto costituito da pvc e rame, nelle percentuale del 67% e 33% rispettivamente; si considera che tutto il materiale venga recuperato in seguito al trattamento secondario.
Si suppone tutte le componenti del motore elettrico siano recuperate. La composizione considerata è la seguente: 12% rame, 88% metalli ferrosi.
In questo studio non è stata fatta nessuna distinzione tra i diversi tipi di schede (prima e seconda scelta, a seconda delle percentuali di materiali preziosi che le compongono); la composizione media presa come riferimento è formata dal 65,35% di plastica, 15% di metalli misti e dal, 24,65% di scarti. Per questi ultimi si è ipotizzato l’invio in discarica, mentre per le altre frazioni il riciclo.
Le percentuali considerate (e recuperate) sono rame (60%), ferro (39,5%), plastica (0,5%)
Si è assunto che questa tipologia di rifiuto, di cui non si hanno informazioni in merito alla composizione, venga inviato a discarica.
ASSUNZIONI
CAVI
MOTORI ELETTRICI Dati Ambiente Italia
SCHEDE
RESIDUI / SCARTI
Dati da impianti di trattamento primario
Elaborazioni Ambiente Italia
TRASFORMATORI Dati da impianti di trattamento primario
RIFIUTO
Tabella 11: Trattamento secondario dei rifiuti derivanti dal raggruppamento R2
Dati da impianti di trattamento primario
Rifiuto costituito da pvc e rame, nelle percentuale del 47% e 53% rispettivamente; si considera che tutto il materiale venga recuperato in seguito al trattamento secondario.
Si suppone tutte le componenti del motore elettrico siano recuperate. La composizione considerata è la seguente: 12% rame, 88% metalli ferrosi.
In questo studio non è stata fatta nessuna distinzione tra i diversi tipi di schede (prima e seconda scelta, a seconda delle percentuali di materiali preziosi che le compongono); la composizione media presa come riferimento è formata dal 65,35% di plastica, 15% di metalli misti e dal, 24,65% di scarti. Per questi ultimi si è ipotizzato l’invio in discarica, mentre per le altre frazioni il riciclo.
FONTEASSUNZIONI
AVVOLGIMENTI TV, CAVI, SPRINE
MOTORI ELETTRICI Dati Ambiente Italia
SCHEDE Dati da impianti di trattamento primario
RIFIUTO
Tabella 12: Trattamento secondario dei rifiuti derivanti dal raggruppamento R3 e dal CER 16 02 13
78
Stesse considerazioni fatte per i trasformatori.
Le batterie al piombo sono tipicamente costituite da piombo, elettrolita, materie plastiche e componenti minori. Dal processo di riciclaggio si ottengono: piombo secondario e leghe di piombo (63%), solfato di piombo (pastello) ceduto agli impianti di prodizione di piombo primario (13%), polipropilene riciclabile (circa il 3%), acido solforico principalmente riutilizzati internamente (circa il 4%), residui della lavorazione (circa il 18%), costituiti principalmente da scorie di lavorazione, mix di plastiche non valorizzabili, acido solforico non valorizzabile.
Dall’elaborazione delle informazioni disponibili, risulta che il 33% delle batterie viene riciclato (indicato nel bilancio di massa come “altro”), il 64% inviato a discarica e il restante 3% a incenerimento.
Si è ipotizzato che dalla triturazione delle cartucce si riesca a recuperare la plastica (80%), mentre il restante 20% siano scarti inviati a discarica.
Rifiuto costituito da pvc e rame, nelle percentuale del 47% e 53% rispettivamente; si considera che tutto il materiale venga recuperato in seguito al trattamento secondario.
FONTEASSUNZIONI
ALIMENTATORI ALIMENTATORI
BATTERIE AL PIOMBO “Il riciclo ecoefficente”, Edizioni Ambiente 2012
ALTRE BATTERIE Dati impianti e banca dati Ecoinvent
CAVI E SPINE Dati da impianti di trattamento primario
CARTUCCE / TONER Elaborazioni Ambiente Italia
RIFIUTO
Tabella 13: Trattamento secondario dei rifiuti derivanti dal raggruppamento R4 e dal CER 16 02 14
Dati da impianti di trattamento primario
Le percentuali considerate (e recuperate) sono rame (60%), ferro (39,5%), plastica (0,5%).
Si è supposto di conferire in discarica il 99% di questa tipologia di rifiuto, mentre il restante 1% è costituito da alluminio.
Le componenti che costituiscono tale rifiuti sono: alluminio (0,003%), ferro (40,39%), plastica (25,04%), vetro (7,74%), metalli misti (21,86%), scarti a discarica (4,7%) e scarti ad incenerimento (0,26%).
La composizione media dei gioghi di deflessione è: 50% di rame, che viene recuperato e 50% di scarti a discarica.
Si è assunto che questa tipologia di rifiuto, di cui non si hanno informazioni in merito alla composizione, venga inviato tutto a discarica.
TRASFORMATORI
CONDENSATORI
GIOGHI DI DEFLESSIONE
Dati da impianti di trattamento primario
Dati da impianti di trattamento primario
SCHERMI PIATTI
RESIDUI / SCARTI
Dati da impianti di trattamento primario
Dati da impianti di trattamento primario
3 Analisi di inventario
79
Si è supposto di conferire in discarica il 99% di questa tipologia di rifiuto, mentre il restante 1% è costituito da alluminio.
Non avendo nessuna informazione in merito al trattamento di questo rifiuto, sono state utilizzate le informazioni presenti nella banca dati, considerando che tutto venga poi avviato a recupero.
Stessa assunzione fatta per gli hard disk e i processori.
Si suppone che tutte le componenti del motore elettrico siano recuperate. La composizione considerata è la seguente: 12% rame, 88% metalli ferrosi.
In questo studio non è stata fatta nessuna distinzione tra i diversi tipi di schede (prima e seconda scelta, a seconda delle percentuali di materiali preziosi che le compongono); la composizione media presa come riferimento è formata dal 65,35% di plastica, 15% di metalli misti e dal, 24,65% di scarti. Per questi ultimi si è ipotizzato l’invio in discarica, mentre per le altre frazioni il riciclo.
Le percentuali considerate (e recuperate) sono rame (60%), ferro (39,5%), plastica (0,5%).
Si è assunto che questa tipologia di rifiuto, di cui non si hanno informazioni in merito alla composizione, venga inviato tutto a discarica.
Si considera di inviare tutta la frazione in discarica.
Dalle polveri estratte dai tubi catodici si ricava circa il 35-40% di ossalato di terre rare con purezza tra l’80 e il 90%, che vengono recuperate; la restante parte viene inviata a discarica.
FONTEASSUNZIONI
CONDENSATORI
BASI
Dati da impianti di trattamento primario
Dati da impianti di trattamento primario
HARD DISK, PROCESSORI
POLVERI
Banca dati Ecoinvent
Dati da impianti di trattamento primario
MEMORIA RAM Banca dati Ecoinvent
SCHEDE Dati da impianti di trattamento primario
RESIDUI / SCARTI Dati da impianti di trattamento primario
MOTORI ELETTRICI Dati Ambiente Italia
TRASFORMATORI Dati da impianti di trattamento primario
RIFIUTO
Tabella 14: Trattamento secondario dei rifiuti derivanti dal raggruppamento R5 e dal CER 200121
80
riportano i quantitativi recuperati da ecoR’it nel 2013 e le relative percentuali.
3.5 - Il ricicloL’attività di riciclo è considerata come il trasporto dei materiali, recuperati dopo il trattamento primario e secondario, all’utilizzatore successivo. Di seguito si
Tabella 15: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE domestici – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
* salvo eventuale previa messa in riserva
Raggruppamento ton % ton % ton %
R1
R3
R2
R4
R5
Riciclo diretto* Riciclo dopo altro trattamento Riciclo totale
34,80
237,08
2.449,31
3.010,02
11,54
5.742,74
9,44
38,67
432,73
592,06
3,47
1.076,36
44,24
275,75
2.882,04
3.602,08
15,00
6.819,10
68,35%
84,55%
68,41%
79,71%
74,06%
74,55%
18,54%
13,79%
12,09%
15,69%
22,25%
13,97%
86,89%
98,34%
80,49%
95,39%
96,31%
88,48%
Tabella 16: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE professionali – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
* salvo eventuale previa messa in riserva
Raggruppamento ton % ton ton %
16 02 11
16 02 14
16 02 13
20 01 21
Riciclo diretto* Riciclo dopo altro trattamento Riciclo totale
29,54
23,42
2.114,95
1,38
2.169,28
8,29
3,42
432,09
0,41
444,22
37,83
26,83
2.547,04
1,79
2.613,50
66,45%
70,09%
80,25%
74,06%
79,89%
18,65%
10,23%
16,40%
22,25%
16,36%
85,10%
80,32%
96,64%
96,31%
96,25%
3 Analisi di inventario
81
Tabella 17: Principali frazioni di materiale recuperato dal ConsorzioecoR’it (in t) – RAEE domestici, 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
acido solforico
alluminio
blocchi di cemento
carta e cartone
ferro e acciaio
legno
metalli misti
olio
ossalato di terre rare
piombo
plastica
rame
solfato di piombo
vetro
altro
-
2,47
-
-
32,80
0,77
-
0,11
-
-
6,84
0,31
-
0,94
-
-
3,35
50,32
-
141,15
4,53
3,95
-
-
-
58,11
10,90
-
3,43
-
-
33,82
-
-
398,29
71,05
139,07
-
-
-
601,99
202,28
-
1.435,53
-
0,89
109,60
-
22,66
1.823,92
112,56
67,53
-
-
22,49
1.305,70
115,91
4,64
10,00
6,20
-
0,33
-
0,49
1,48
0,14
-
-
0,10
-
0,017
2,02
-
10,43
-
0,89
149,56
50,32
23,15
2.397,64
189,04
210,56
0,11
0,10
22,49
1.972,657
331,42
4,64
1.460,33
6,20
MATE
RIAL
E
R1 R2 R3 R4 R5 tota
le
Tabella 18: Principali frazioni di materiale recuperato dal ConsorzioecoR’it (in t) – RAEE professionali, 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
acido solforico
alluminio
carta e cartone
ferro
legno
metalli misti
olio
ossalato di terre rare
piombo
plastica
rame
solfato di piombo
vetro
altro
1,70
28,57
0,50
0,16
5,69
0,96
0,25
0,12
2,41
0,61
1,70
5,98
0,86
15,15
0,10
80,46
1.276,86
182,71
21,04
2,50
853,64
111,86
0,52
14,55
2,80
0,04
0,06
0,18
0,02
0,01
0,00
0,24
1,25
0,10
82,31
0,06
1.308,02
183,84
22,73
0,16
0,01
2,50
865,313
113,93
0,52
31,21
2,80
MATE
RIAL
E
16 0
2 11
16 0
2 13
16 0
2 14
20 0
1 21
tota
le
Nelle tabelle seguenti sono riportati i materiali che ecoR’it ha recuperato nel 2013, in seguito al trattamento dei RAEE (recupero diretto e recupero dopo trattamento
secondario). Ferro, plastica e vetro sono i materiali maggiormente recuperati.
82
3.5.1 - Fonte dei datiDalle informazioni fornite dagli impianti campione sono state determinate le percentuali di recupero (vedi paragrafo 3.4.1)
3.5.2 - AssunzioniLe assunzioni fatte sono le stesse del paragrafo 3.4.2.
3.6 - Lo smaltimentoPer quanto riguarda lo smaltimento in discarica e l’incenerimento, sono stati considerati i processi della
banca dati Ecoinvent 3.01, specifici per materiale (dove il processo specifico del materiale non era presente si è utilizzato un processo simile). Ciascuna tipologia di materiale conferita in discarica e incenerimento è pertanto caratterizzata da consumi ed emissioni specifiche.È stato considerato tutto il processo di incenerimento, compresa la quota energetica, mentre non sono stati considerati gli impatti evitati.
Incenerimento Discarica totale
Tabella 19: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE domestici – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
Raggruppamento ton % ton % ton %
R1
R3
R2
R4
2,62
0,23
1,27
2,04
0,04
6,19
4,06
4,43
697,14
172,03
0,54
878,20
6,67
4,67
698,41
174,06
0,58
884,39
5,14%
0,08%
0,04%
0,05%
0,24%
0,08%
7,97%
1,58%
19,47%
4,56%
3,46%
11,40%
13,1%
1,7%
19,5%
4,6%
3,7%
11,48%
Tabella 20: Bilancio di massa complessivo per ecoR’it, RAEE professionali – anno 2013 (elaborazione Ambiente Italia)
Raggruppamento ton % ton % ton %
16 02 11
16 02 14
16 02 13
20 01 21
Incenerimento Discarica totale
2,94
0,01
1,75
0,00
4,71
3,68
6,55
86,69
0,06
96,99
6,62
6,57
88,45
0,07
101,70
6,62%
0,04%
0,07%
0,24%
0,17%
8,28%
19,64%
3,29%
3,46%
3,57%
14,9%
19,7%
3,4%
3,7%
3,75%
3 Analisi di inventario
83
3.6.1 - Fonte dei datiVedi paragrafo 3.4.1
3.6.2 - AssunzioniVedi paragrafo 3.4.2
3.7 - Bilancio di massaDi seguito si riportano i bilanci di massa dei RAEE domestici e professionali trattati da ecoR’it nel 2013. In particolare
il diagramma di flusso mostra la movimentazione e il destino finale di una tonnellata di RAEE, mentre nella tabella vengono indicati i quantitativi recuperati dei diversi materiali e quelli smaltiti.
3.7.1 - RAEE domesticiNel 2013, la percentuale di recupero è stata di oltre l’80% per il raggruppamento R3, di quasi l’87% per il raggruppamento R1, mentre ha superato il 95% per gli altri raggruppamenti, arrivando a oltre il 98% per l’R2.
84
1.000 kg di R1 dal Centro di Raccolta Comunale
Transit Point
150,0 kg
850,0 kg
683,5 kg
150,0 kg
190,9 kg
185,4 kg
Altro trattamento
1.000 kg di R1 all’impianto di trattamento74,2 kg discarica
51,4 kg incenerimento
5,5 kg discarica0,01 kg incenerimento
868,9 kg di materiale riciclato
R1
3 Analisi di inventario
85
MATERIALEriciclo diretto*
riciclo dopo altro trattamento incenerimento discarica
2,37
24,60
0,77
6,75
0,31
34,80
44,24
86,89
6,67
13,11
0,09
8,20
0,09
0,94
0,11
9,44
0,0006
0,08
2,53
2,62
0,002
3,18
0,87
4,06
alluminio
ferro
legno
plastica
rame
vetro
olio
CFC-HCFC-HC
condensatori
poliuretano
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE riciclo / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
R1
86
1.000 kg di R2 dal Centro di Raccolta Comunale
1.000 kg di R2 all’impianto di trattamento
983,4 kg di materiale riciclato
Altro trattamento
Transit Point
236,7 kg
139,4 kg
137,9 kg
845,5 kg
763,3 kg
236,7 kg
14,6 kg discarica0,6 kg incenerimento
1,3 kg discarica0,1 kg incenerimento
R2
3 Analisi di inventario
87
MATERIALEriciclo diretto*
riciclo dopo altro trattamento incenerimento discarica
3,35
50,32
133,74
4,53
3,90
37,80
3,43
237,08
275,75
98,34
4,67
1,66
0,00
7,41
0,05
20,31
10,90
0,000020
38,67
0,23
0,23
0,13
0,07
4,24
4,43
alluminio
blocchi di cemento
ferro e acciaio
legno
metalli misti
plastica
vetro
rame
oro
condensatori
frazioni contenenti sost. pericolose
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE riciclo / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
R2
88
1.000 kg di R3 dal Centro di Raccolta Comunale
1.000 kg di R3 all’impianto di trattamento
805,0 kg di materiale riciclato
Altro trattamento
Transit Point
199,2 kg
188,2 kg
120,9 kg
684,1 kg
800,8 kg
199,2 kg
136,0 kg discarica0,2 kg incenerimento
58,7 kg discarica0,1 kg incenerimento
R3
3 Analisi di inventario
89
MATERIALEriciclo diretto* incenerimento discarica
33,81
391,76
71,05
0,22
517,10
1.435,36
2.449,31
2882,31
80,49
698,41
19,51
0,00
6,53
138,85
84,88
0,17
202,28
432,73
1,22
0,01
1,27
188,24
2,53
188,18
318,19
697,14
alluminio
ferro e acciaio
legno
metalli misti
plastica
vetro
rame
condensatori
polveri
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE riciclo / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
R3
riciclo dopo altro trattamento
90
R4
1.000 kg di R4 dal Centro di Raccolta Comunale
1.000 kg di R4 all’impianto di trattamento
953,9 kg di materiale riciclato
Altro trattamento
Transit Point
127,5 kg
170,5 kg
156,8 kg
797,1 kg
872,5 kg
127,5 kg
32,2 kg discarica0,2 kg incenerimento
13,3 kg discarica0,3 kg incenerimento
3 Analisi di inventario
91
MATERIALEriciclo diretto*
riciclo dopo altro trattamento incenerimento discarica
109,59
22,66
1579,12
112,56
1172,32
1,51
2,27
10,00
3010,02
3.602,08
95,39
174,06
4, 61
0,0032
244,80
133,38
114,39
65,27
22,49
4,64
0,89
6,20
592,06
1,07
0,96
2,04
4,96
1,96
165,11
172,03
alluminio
carta e cartone
ferro
legno
plastica
rame
ottone
vetro
metalli misti
piombo
solfato di piombo
acido solforico
altro
condensatori
toner
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE riciclo / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
R4
92
Altro trattamento
1.000 kg di R5 dal Centro di Raccolta Comunale
Transit Point
440,6 kg
559,4 kg
740,6 kg
440,6 kg
257,9 kg
222,4 kg
1.000 kg di R5 all’impianto di trattamento
33,1 kg discarica2,4 kg incenerimento
963,0 kg di materiale riciclato
R51,5 kg discarica
0 kg incenerimento
3 Analisi di inventario
93
0,16
0,38
0,54
MATERIALE riciclo diretto*
riciclo dopoaltro trattamento incenerimento discarica
0,33
0,49
0,15
0,14
0,0009
10,43
11,54
15,00
96,30 3,70
0,58
1,33
0,02
2,02
0,10
3,47
0,04
0,04
alluminio
carta e cartone
ferro
legno
plastica
vetro
ossalato di polveri rare
polveri
residui / scarti
Totale parziale (t)
Totale recupero / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
R5
94
3.7.2 - RAEE professionaliAnche per i RAEE professionali, nel 2013 la percentuale di recupero è stata superiore all’80% per i CER 16 02 11 e 16 02 13, mentre ha superato il 96% per gli altri.
1.000 kg di CER 16 02 11
Transit Point
0 kg
1000 kg
664,5 kg
0 kg
276,9 kg
186,5 kg
Altro trattamento
1.000 kg di R1 all’impianto di trattamento 17,1 kg discarica41,6 kg incenerimento
65,7 kg discarica24,6 kg incenerimento
851,0 kg di materiale riciclato
160211
3 Analisi di inventario
95
1,61
21,47
0,50
5,57
0,13
0,25
29,54
37,83
85,1
6,62
14,9
0,08
7,10
0,12
0,83
0,16
8,29
0,0008
0,19
2,75
2,94
2,68
1,00
3,68
alluminio
ferro
legno
plastica
rame
vetro
olio
CFC-HCFC-HC
poliuretano
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE recupero/ smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
CER 1
6 02
11
MATERIALEriciclo diretto*
riciclo dopoaltro trattamento incenerimento discarica
96
1.000 kg di CER 16 02 13
1.000 kg di CER 16 02 13 all’impianto di trattamento
803,2 kg di materiale riciclato
Altro trattamento
Transit Point
12,6 kg
141,2 kg
102,3 kg
700,9 kg
987,4 kg
12,6 kg
157,4 kg discarica0,4 kg incenerimento
39,0 kg discarica0 kg incenerimento
160213
3 Analisi di inventario
97
0,12
2,37
0,61
0,00
5,17
15,15
23,42
26,84
80,32
6,56
19,68
0,00007
0,04
1,69
0,81
0,0028
0,86
3,42
0,01
0,00
0,01
3,07
1,40
2,07
6,55
alluminio
ferro
legno
metalli misti
plastica
vetro
rame
condensatori
polveri
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE riciclo / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
CER 1
6 02
13
MATERIALEriciclo diretto*
riciclo dopoaltro trattamento incenerimento discarica
98
1.000 kg di CER 16 02 14
1.000 kg di CER 16 02 14 a impianto di trattamento
966,4 kg di materiale riciclato
Altro trattamento
Transit Point
117,9 kg
182 kg
164,0 kg
802,5 kg
882,1 kg
117,9 kg
15,1 kg discarica0,5 kg incenerimento
17,8 kg discarica0,2 kg incenerimento
160214
3 Analisi di inventario
99
80,45
1.094
182,71
741,58
1,32
14,55
2.114,95
2.547,04
96,64
88,45
3,36
0,0056
182,54
112,06
110,54
21,04
2,50
0,52
0,10
2,80
432,09
1,32
0,43
1,75
86,69
86,69
alluminio
ferro
legno
plastica
rame
vetro
metalli misti
piombo
solfato di piombo
acido solforico
altro
condensatori
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE recupero / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
CER 1
6 02
14
MATERIALEriciclo diretto*
riciclo dopoaltro trattamento incenerimento discarica
100
Altro trattamento
1.000 kg di CER 20 01 21
Transit Point
0 kg
1000 kg
740,6 kg
0 kg
257,9 kg
222,5 kg
1.000 kg di CER 200121 all’impianto di trattamento 1,5 kg discarica0 kg incenerimento
33,1 kg discarica2,3 kg incenerimento
963,1 kg di materiale riciclato
200121
3 Analisi di inventario
101
0,02
0,05
0,06
MATERIALEriciclo diretto*
riciclo dopoaltro trattamento
incenerimento discarica
0,04
0,06
0,02
0,02
0,0001
1,25
1,38
1,79
96,31 3,69
0,07
0,16
0,002
0,24
0,01
0,41
0,004
0,004
alluminio
carta e cartone
ferro
legno
plastica
rame
vetro
ossalato di terre rare
polveri
residui / scarti
TOTALE parziale (t)
TOTALE recupero / smaltimento (t)
%
* salvo eventuale previa messa in riserva
CER 2
0 01
21
102
3.8 Validazione dei datiLa qualità dei dati dello studio finale è stata valutata attraverso bilanci di massa e di energia, che hanno fornito un utile controllo sulla validità della descrizione di ciascun processo unitario, secondo una consolidata procedura interna di verifica incrociata dell’elaborazione dei dati e delle informazioni riportate nel report finale. Nel caso fossero state evidenziate anomalie nei dati, queste sono state verificate caso per caso, acquisendo, eventualmente, dati alternativi conformi ai requisiti di qualità.
3.9 Qualità del datoI requisiti di qualità dei dati comprendono: • copertura temporale: tutti i dati primari utilizzati nello
studio sono relativi all’anno 2013;• copertura geografica: i partner operativi seleziona-
ti sono localizzati in diverse parti dell’Italia, in modo da garantire la copertura geografica dell’area in cui ecoR’it gestisce i rifiuti;
• precisione: i dati sono stati forniti dai partner operativi di ecoR’it, che hanno validato la precisione delle infor-mazioni; i dati sono stati verificati direttamente con i responsabili delle aziende, in caso di valori anomali;
• completezza: i dati utilizzati nel modello sono completi;• fonte del dato: per ogni dato utilizzato è stata detta-
gliatamente descritta la fonte da cui sono state ricava-te le informazioni.
3.10 Fornitura di energia elettricaCome già specificato, nelle varie fasi di trattamento, si considera l’elettricità fornita dalla rete nazionale e composta secondo il mix energetico italiano (banca dati Ecoinvent 3.01, aggiornamento 2010).
3 Analisi di inventario
103
4 Valutazione degli impatti
Alla raccolta dati e alla validazione dell’inventario, segue la fase di elaborazione dei dati e la predisposizione del modello di LCA. L’analisi della carbon footprint della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it è stata svolta mediante software dedicato e riconosciuto a livello internazionale, quale il SimaPro vers.8.0.3.
La prestazione ambientale è espressa mediante la somma delle emissioni e rimozioni di gas ad effetto serra (GHG) nello specifico sistema di prodotto, espresse come CO2 equivalente. La lista dei GHG con i rispettivi coefficienti GWP (Global Warming Potential, 100 anni) utilizzati è ricavata dal V rapporto dell’IPCC 2013 (per lo studio dell’anno scorso erano stati utilizzati i coefficienti del IV rapporto IPCC, 2007).
4.1 RisultatiIl calcolo dell’impronta di carbonio del servizio di raccolta e trasporto, trattamento primario e secondario, riciclo e smaltimento dei rifiuti RAEE/Pile Portatili/Toner è stato condotto ai sensi della norma ISO/TS 14067:2013 “Greenhousegases - Carbon footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and Communication”, che definisce i criteri per la valutazione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dal ciclo di vita di prodotti o servizi, basandosi sulle tecniche e sui principi della valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) definite secondo gli standard ISO 14040 e 14044.
La norma valuta solo la categoria d’impatto del riscaldamento globale, pertanto non considera altri potenziali impatti ambientali come le emissioni di gas non a effetto serra, l’acidificazione, l’eutrofizzazione, la tossicità, la biodiversità, nonché altri impatti sociali o economici che possano essere associati con il ciclo di vita dei prodotti.
La carbon footprint è una misura che esprime, in termini di emissioni CO2 equivalente, il contributo al riscaldamento globale delle attività di trasporto e trattamento dei RAEE effettuate dai partner operativi del Consorzio. Di seguito si riportano i risultati per RAEE domestici e professionali, suddivisi in assoluti, in percentuale e per tonnellata di rifiuto.
104
6.235,35
200,28
271,35
3.173,15
87,71
409,12
527,45
49.509,67
19.636,48
12,66
R1
R2
R3
R4
R5
kg CO2 eq
kg CO2 eq
kg CO2 eq
kg CO2 eq
kg CO2 eq
Carb
on
foot
prin
t
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
Tabella 21: Carbon Footprint totale dei RAEE domestici
15.239,77
65.774,78
857.654,95
839.655,43
2.663,11
3.860,41
40.065,06
350.395,75
374.558,85
1.643,72
2.958,30
10.330,43
166.193,42
539.69,02
382,13
628,64
5.748,32
81.982,99
108.223,44
323,70
1147,95
8.903,24
209.301,79
180.094,49
213,18
40,91
0,30
0,03
0,38
3,29
0,80
0,80
5,77
2,34
0,48
R1
R2
R3
R4
R5
%
%
%
%
%
Carb
on
foot
prin
t
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
Tabella 22: Carbon Footprint totale dei RAEE domestici (in percentuale)
100
100
100
100
100
25,33
60,91
40,86
44,61
61,72
21,31
15,71
19,38
18,34
14,35
4,12
8,74
9,56
12,89
12,15
7,53
13,54
24,40
21,45
8,00
4 Valutazione degli impatti
105
122,46
0,71
0,08
0,84
5,63
2,38
1,88
13,83
5,20
0,81
R1
R2
R3
R4
R5
kg CO2 eq/ton
kg CO2 eq/ton
kg CO2 eq/ton
kg CO2 eq/ton
kg CO2 eq/ton
Carb
on
foot
prin
t
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
Tabella 23: Carbon footprint di 1 tonnellata di RAEE domestici trattati
299,35
234,56
239,54
222,36
170,98
75,83
142,88
97,86
99,19
105,53
63,79
36,84
46,42
40,77
24,53
12,35
20,50
22,90
28,66
20,78
22,55
31,75
58,46
47,69
13,69
106
Figura 7: Rappresentazione della Carbon footprint per RAEE domestico (kgCO2eq/tonnellata di RAEE trattato)
Trattamento primario
41
Discarica2
Raccolta RAEE143
Trattamento primario
37
Trattamento secondario
21
Riciclo32
Incenerimento1
R2
Discarica14
Raccolta RAEE98
Trattamento primario
46
Trattamento secondario
23
Riciclo58
Incenerimento0
R3
Discarica5
Raccolta RAEE99
Trattamento secondario
29
Riciclo48
Incenerimento1
Discarica2
Raccolta RAEE76
Trattamento primario
64
Trattamento secondario
12
Riciclo23
Incenerimento122
R1
Discarica1
Raccolta RAEE106
Trattamento primario
25
Trattamento secondario
21
Riciclo14
Incenerimento6
R5
4 Valutazione degli impatti
R1
R4
107
Dalla tabella 22 sopra riportata, si evince che, per i RAEE domestici, la fase di raccolta vale mediamente il 47% della carbon footprint totale, il trattamento primario vale il 19%, il riciclo il 15%, il trattamento secondario il 9%, l’incenerimento l’8% e la discarica il 2%. Per quanto riguarda la fase di raccolta, la tabella 23 riporta valori che variano da un minimo di 76 CO2eq/t ad un massimo di 141 CO2eq/t per raggruppamento: tali differenze sono direttamente proporzionali alle distanze percorse dai mezzi di trasporto.Le fasi di trattamento primario e secondario dipendono principalmente dai consumi energetici degli impianti; inoltre, per quanto riguarda il trattamento secondario, le emissioni di CO2eq sono legate alla percentuale di rifiuto
che subisce un ulteriore trattamento. Come già evidenziato, nella fase di riciclo sono solo considerati i trasporti del materiale dall’impianto all’utilizzatore successivo, in quanto l’attività di recupero del materiale non rientra nei confini del nostro sistema; le emissioni derivanti dal riciclo, pertanto, sono proporzionali alla quantità riciclata e alla distanza percorsa.Infine, nella fase di smaltimento finale, si nota come l’incenerimento del raggruppamento R1 sia superiore agli altri RAEE a causa dello smaltimento all’inceneritore di materiali plastici (poliuretano), dato specifico che non era presente lo scorso anno.
5.541,72
2,55
394,22
10,49
443,48
387,03
10.259,11
1,51
kg CO2 eq
kg CO2 eq
kg CO2 eq
kg CO2 eq
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 16 01 21
Carb
on
foot
prin
t
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
Tabella 24: Carbon footprint totale dei RAEE professionali
17.338,55
6.514,54
553.145,14
410,66
4.197,31
3.083,34
315.634,54
288,15
5.076,83
1.000,08
72.736,17
46,29
986,55
629,20
66.772,97
38,72
1.092,67
1.412,34
87.348,15
25,50
108
Tabella 26: Carbon footprint di 1 tonnellata di RAEE professionali trattati
124,67
0,08
0,15
5,63
9,98
11,59
3,89
0,81
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 20 01 21
kg CO2 eq/
ton
kg CO2 eq/
ton
Carb
on
foot
prin
t
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
390,06
195,01
209,88
220,43
94,43
92,30
119,76
154,67
114,21
29,94
27,60
24,85
22,19
18,83
25,34
20,78
24,58
42,28
33,14
13,69
31,96
0,04
0,07
2,55
2,56
5,94
1,85
0,37
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 20 01 21
%
%
%
%
Carb
on
foot
prin
t
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
100
100
100
100
24,21
47,33
57,06
70,17
29,28
15,35
13,15
11,27
5,69
9,66
12,07
9,43
6,30
21,68
15,79
6,21
Tabella 25: Carbon footprint dei RAEE professionali (in percentuale)
4 Valutazione degli impatti
109
Per i RAEE professionali, la percentuale media di incidenza delle varie fasi alla carbon footprint (tabella 24) è la seguente: 52% per la fase di raccolta, 16% per il trattamento primario, 12% per il riciclo, 9% per l’incenerimento, 8% per il trattamento secondario e 3% per la discarica.
La tabella 26 mostra valori relativi alla raccolta che variano da un minimo di 92 CO2eq/t ad un massimo di 154 CO2eq/t: anche in questo caso, le differenze sono direttamente proporzionali alle distanze percorse dai mezzi di trasporto.
Figura 8: Rappresentazione della carbon footprint per RAEE professionale (kgCO2eq/tonnellata di RAEE trattato)
CER 16 02 14kg CO
2 eq/ton
CER 20 01 21kg CO
2 eq/ton
CER 16 02 11kg CO
2 eq/ton
CER 16 02 13kg CO
2 eq/ton
trattamento primario
30
DISCARICA12
raccolta RAEE92
INCENERIMENTO0
riciclo25
riciclo33
trattamento secondario
19
riciclo42
trattamento secondario
22
trattamento secondario
25
trattamento primario
114
trattamento primario
28
raccolta RAEE94
raccolta RAEE120
discarica 10
discarica 4
incenerimento125
incenerimento0
discarica1
RACCOLTA RAEE155
incenerimento6
riciclo14
trattamento secondario
21
trattamento primario
25
Come già evidenziato per i RAEE domestici, le fasi di trattamento primario e secondario dipendono dai consumi energetici degli impianti e dalla percentuale di materiale che viene avviato a ulteriore trattamento prima di essere effettivamente riciclato o smaltito.
Infine, le stesse considerazioni descritte per il riciclo e lo smaltimento finale dei RAEE domestici possono essere riportate ai RAEE professionali.
110
1.000 kg di P1 dal Centro di Raccolta Comunale
939 kg
190 kg
640 kg
61 kg
518 kg
61 kg
Altro trattamento
Transit point
1.000 kg di P1 all’impianto di trattamento60 kg discarica
110 kg incenerimento
122 kg discarica0 kg incenerimento
708 kg di materiale riciclato
P1
4.2 Altri rifiuti: pile portatili e tonerIl Consorzio ecoR’it effettua anche la raccolta di pile portatili e di toner per stampa esauriti. Sebbene ad oggi per questa ultima tipologia non sia ancora sviluppato un sistema organico di filiera assistito dal principio di responsabilità estesa del produttore è stata comunque calcolata la carbon footprint, grazie ai dati forniti da ecoR’it sui quantitativi trattati nel 2013 e sulle distanze ricavate dai formulari di trasporto dei rifiuti.Di seguito sono riportati i quantitativi di pile portatili e di toner gestiti dal Consorzio ecoR’it nel 2013.
Riguardo le pile portatili, sono state fatte le stesse assunzioni relative ai RAEE domestici per quanto riguarda la raccolta e il trasporto all’impianto di trattamento, poiché lo schema di raccolta e gli operatori incaricati sono confrontabili a quelli
impiegati per la gestione dei RAEE. Le fasi di lavorazione, le materie prime utilizzate, la destinazione dei materiali dopo il trattamento e i consumi elettrici sono stati forniti da uno degli impianti campione, che è anche l’impianto di destinazione principale dei flussi di pile portatili gestite dal Consorzio ecoR’it.
Il trattamento consiste in una pre-selezione manuale, per separare le pile e gli accumulatori da altre frazioni, una cernita, per suddividere le diverse tipologie (es. alcaline, Zn-C, Ni-Cd, etc…), ed infine una macinazione delle pile alcaline e Zn-C, che permette di ottenere quattro diverse frazioni: acciaio, carta e plastica, collettori anodici e pasta di pile. Quest’ultima subisce un processo idrometallurgico, per il recupero di zinco e ossido di manganese. Le altre tipologie di pile vengono, invece, inviate ad altri impianti per il trattamento secondario: i dati relativi ai consumi elettrici e alle percentuali di riciclo sono stati desunti dalla banca dati ecoinvent.
Di seguito viene riportato il bilancio di massa e i risultati della carbon footprint applicata ai rifiuti di Pile Portatili P1.
TIPOLOGIA CERtonnellate tonnellate
185 212Pile portatili 08 03 18
Tabella 27: Quantità di pile portatili (a sinistra) e toner (a destra) trattati da ecoR’it nel 2013
Figura 9: Bilancio di massa delle pile
4 Valutazione degli impatti
111
Dalla figura 10 si vede come il contributo maggiore sia dovuto al trattamento secondario e alla fase di incenerimento; rispetto all’anno precedente sono aumentati notevolmente i km percorsi per la raccolta delle pile portatili ed è aumentata la frazione avviata a trattamento secondario (dal 25% al 64%) e quella smaltita presso l’inceneritore (passata dal 3 all’11%). Tutta l’energia utilizzata per il trattamento primario deriva da fonti rinnovabili.
% 100% 22,60 0 43,84 27,485,46 0,62P1
carbon footprint totale raccolta P1 trattamento primario
trattamento secondario riciclo discarica
Tabella 29: Carbon footprint delle pile portatili (in percentuale)
Tabella 30: Carbon footprint delle pile portatili rispetto ad 1 ton di rifiuto trattato
Tabella 28: Carbon footprint totale delle pile portatili
kg CO2 eq/ton 942,25 212,99 0,00 413,08 258,9351,40 5,85P1
carbon footprint totale raccolta P1 trattamento primario
trattamento secondario riciclo discarica
kg CO2eq 174.641,29 39.476,97 0,11 76.561,49 47.991,869.526,77 1.084,09P1
carbon footprint totale raccolta P1 trattamento primario
trattamento secondario riciclo discaricaincenerimento
incenerimento
incenerimento
RICICLO 51
TRATTAMENTO SECONDARIO
413
INCENERIMENTO259
DISCARICA6
RACCOLTA PILE213
TRATTAMENTO PRIMARIO
0
PILE PORTATILI(kg CO
2 eq/ton)
Figura 10: Rappresentazione della carbon footprint per il trattamento delle pile (kgCO2eq/tonnellata di pile trattate)
112
Per il calcolo della carbon footprint del CER 08 03 18 (rifiuti di toner), la fase di raccolta e trasporto all’impianto di trattamento è analoga a quella dei RAEE professionali. Relativamente alle operazioni di trattamento, che consistono essenzialmente in una macinazione del rifiuto e successiva selezione delle materie prime seconde di risulta, il Consorzio ecoR’it sfrutta la tecnologia all’avanguardia sviluppata da un impianto italiano che, unico nel suo settore, assicura altissimi tassi di recupero.
Poiché non è stato possibile in questa fase accordare
una verifica diretta presso tale impianto ed ottenere informazioni precise in merito ai consumi e al destino finale delle varie componenti separate in seguito al trattamento, sono stati utilizzati dati ricavati dalla banca dati Ecoinvent, supponendo un recupero dell’80% della componente plastica ed un invio a smaltimento (discarica e/o a incenerimento) del restante 20%. Non conoscendo in modo preciso le percentuali di rifiuto inviato a discarica e/o a incenerimento, è stata scelta l’ipotesi più restrittiva ovvero che tutta la frazione smaltita è inviata in discarica. Di seguito vengono riportati i risultati della Carbon Footprint.
Tabella 31: Carbon footprint totale dei toner
kg CO2eq 34.267,86 22.036,02 5.051,38 - -5.780,49 1.399,96CER 08 03 18
carbon footprint totale raccolta toner trattamento primario
trattamento secondario riciclo discaricaincenerimento
% 100% 64,31 14,74 - -16,87 4,09
carbon footprint totale trattamento primario
trattamento secondario riciclo discarica
Tabella 32: Carbon footprint dei toner (in percentuale)
incenerimento
CER 08 03 18
raccolta toner
Tabella 33: Carbon footprint dei toner rispetto ai quantitativi trattati
kg CO2 eq/ton 161,74 104,01 23,84 - -27,28 6,61
carbon footprint totale trattamento primario
trattamento secondario riciclo discaricaincenerimento
CER 08 03 18
raccolta toner
4 Valutazione degli impatti
113
Come si vede dalla figura 11, la fase che più incide nella carbon footprint è quella di raccolta del rifiuto. Rispetto all’anno scorso, la carbon footprint è aumentata, principalmente a causa dell’aumento delle distanze della raccolta; l’aumento del trattamento primario è dovuto
al fatto che quest’anno è stato utilizzato un consumo elettrico specifico per il trattamento dei toner, ricavato dalla banca dati Ecoinvent 3.01.
CER 08 03 18(kg CO
2 eq/ton)
Figura 11: Rappresentazione della Carbon footprint per il trattamento dei toner (kgCO2eq/tonnellata di toner trattati)
RICICLO27
RACCOLTA TONER104
INCENERIMENTO0
DISCARICA7
TRATTAMENTO PRIMARIO
24
TRATTAMENTO SECONDARIO
0
114
4.3 Contributi dei vari GHGNel grafico seguente è riportato il contributo percentuale dei diversi gas ad effetto serra (GHG) alla carbon footprint.
100%
90%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
80%
0
CO2
CH4 Altri GHG
R1 R2 R3 R4 R5 P1
Figura 12: Contributo dei diversi GHG alla carbon footprint dei RAEE del circuito domestico
4 Valutazione degli impatti
115
100%
90%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
80%
0
16.02.11 16.02.13 16.02.14 20.01.21 180318
CO2
CH4 Altri GHG
Figura 13: Contributo dei diversi GHG alla carbon footprint dei RAEE del circuito professionale
116
Il Consorzio ecoR’it, da sempre attento all’ambiente, dal 2011 ha iniziato a verificare la carbon footprint delle proprie attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti e, nel corso degli anni, ha migliorato la propria analisi, implementando la raccolta dei dati primari e delle informazioni specifiche presso i vari impianti di trattamento, passando dal coinvolgimento di soli 3 partner operativi nel 2011 (due impianti di trattamento e un transit point) a quasi 30 per il presente studio (14 impianti di trattamento e 15 transit point).
Il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di partner operativi, ha permesso di ottenere informazioni puntuali e dettagliate sia relativamente ai trasporti sia alle operazioni di trattamento primario (lavorazioni effettuate, consumi di energia e destino finale dei materiali ottenuti dalle operazioni di trattamento, come precedentemente descritto).
Per ottenere informazioni sempre più attendibili, l’attività svolta nel 2013, oltre ad aver aumentato i dati di raccolta degli impianti di trattamento primario, si è rivolta anche alle lavorazioni che vengono svolte nei trattamenti secondari. Nonostante non sia stato possibile ottenere informazioni specifiche in merito ai consumi energetici degli impianti secondari, un notevole approfondimento si è potuto fare in merito alle percentuali di riciclo e/o smaltimento dei diversi materiali (es. trasformatori, schede, cavi, etc.), perfezionando così l’indagine sul fine vita dei rifiuti trattati.
I dati raccolti hanno, quindi, permesso di utilizzare dati primari per il calcolo della carbon footprint, diminuendo sempre di più il numero di assunzioni e dati di letteratura (dati secondari).
Nello studio di quest’anno è stata utilizzata una banca dati più aggiornata rispetto allo studio precedente e sono stati utilizzati i nuovi GWP (alcuni dei quali sono aumentati
4.4 Variazione della carbon footprint rispettoall’attività svolta nel 2012
rispetto a quelli utilizzati l’anno scorso). Di seguito vengono esaminate dettagliatamente le differenze della carbon footprint delle varie tipologie di rifiuto trattato rispetto a quella calcolata l’anno precedente.
Per quanto riguarda i RAEE domestici, il valore della carbon footprint per tonnellata di rifiuto trattato nel 2013 è aumentata per i raggruppamenti R1, R3 ed R5, mentre è diminuita per i raggruppamenti R2 e R4, come dettagliatamente descritto di seguito.
Per tutti i raggruppamenti si può notare innanzitutto un aumento delle emissioni legate alla raccolta dei RAEE: questo è dovuto principalmente all’aumento dei km percorsi dai mezzi per conferire i rifiuti dal produttore allo smaltitore e ad una diminuzione del peso medio dei rifiuti trasportati (ciò è principalmente riferibile alla diversa distribuzione territoriale dei Centri di Raccolta assegnati dal CDC RAEE).
Per quanto riguarda il raggruppamento R1, le cui quantità trattate sono diminuite del 45% rispetto al 2012, le emissioni passano da 257 kg CO2eq per una tonnellata di rifiuto trattato nel 2012 a 299 kg CO2eq per la stessa quantità trattata nel 2013. I motivi di questo aumento sono legati, oltre alla raccolta dei RAEE come sopra descritto, alle emissioni dovute allo smaltimento del poliuretano: mentre nel 2012 l’avvio ad incenerimento di questo materiale incideva per l’1,9% sul totale dei rifiuti derivanti dal trattamento del raggruppamento, questa percentuale è passata al 5% nel 2013, aumentando così le emissioni di CO2eq da 50 a 122 kg. Stesso ragionamento può essere fatto per quanto riguarda l’aumento delle emissioni dovute all’avvio a discarica.
Relativamente al trattamento primario, si registra un aumento, probabilmente dovuto ai consumi degli impianti che hanno trattato R1 domestico per ecoR’it nel 2013, la cui media è maggiore rispetto alla media degli impianti totali; la diminuzione del trattamento secondario, invece, è
4 Valutazione degli impatti
117
legata alle diverse quantità avviate ad ulteriore trattamento (30% nel 2012 e 19% nel 2013), oltre ad una selezione più precisa dei processi derivanti dalla banca dati Ecoinvent.
Infine, le emissioni dovute al riciclo sono diminuite nel 2013, passando da 28 a 23 kg CO2eq per tonnellata di rifiuto trattato, legato soprattutto alla percentuale di R1 riciclata, corrispondente a quasi il 95% nel 2012 e scesa all’87% nel 2013.
Le emissioni di CO2eq relative al trattamento di una tonnellata di RAEE domestico R2 sono diminuite di oltre 30 kg, passando da 269 kg CO2eq/ton nel 2012 a 234 kg CO2eq/ton nel 2013. Nonostante l’aumento delle emissioni dovute alla raccolta dei RAEE, si registra una diminuzione dell’incidenza sia del trattamento primario sia di quello secondario, passando complessivamente da 72 kg CO2eq/ton a 57 kg CO2eq/ton. Le emissioni della fase di riciclo rimangono pressoché costanti, mentre diminuisce il contributo della fase di smaltimento, dovuta al fatto che nel 2012 l’avvio complessivo a incenerimento e discarica aveva raggiunto il 4,6%, mentre nel 2013 non raggiunge l’1,7%.
I flussi di rifiuti trattati nel 2013 relativamente al raggruppamento R3 riportano una emissione di 235 kg CO2eq/ton, rispetto ai 212 kg CO2eq/ton del 2012. Questa differenza è dovuta all’aumento sopra descritto dei trasporti legati alla raccolta dei RAEE e a quelli dovuto al riciclo del materiale: nonostante la percentuale di riciclo sia rimasta costante (di poco superiore all’80%) sono aumentate le distanze medie degli impianti a cui il rifiuto recuperato viene avviato (470 km nel 2013 contro i 330 del 2012).
Le emissioni derivanti dai trattamenti primario e secondario e quelle del fine vita sono, invece, diminuite a fronte di minori consumi energetici e di minori percentuali di rifiuti avviati a smaltimento.La diminuzione delle emissioni del raggruppamento R4 è limitata, passando da 228 kg CO2eq/ton nel 2012 a 222 kg
CO2eq/ton nel 2013. Analizzando le varie fasi, si può notare un leggero aumento delle emissioni legate alla raccolta dei RAEE, come per gli altri raggruppamenti, un aumento della fase di riciclo, dove la percentuale di rifiuti riciclati è passata dal 90 al 95%. Per tutte le altre fasi, invece, si registra una diminuzione che varia da un minimo di 1 ad un massimo di 12 kg CO2eq/ton.
Infine, per il raggruppamento R5, si registra un aumento delle emissioni in tutte le fasi, tranne che per l’avvio a discarica, portando così le emissioni totali da 125 kg CO2eq/ton nel 2012 a 171 kg CO2eq/ton. L’aumento maggiore è quello legato alla fase di raccolta dei RAEE, al trattamento secondario e all’incenerimento, questi ultimi dovuti all’aumento della percentuale di rifiuti che nel 2013 ha subito un ulteriore trattamento rispetto all’anno precedente (nonostante la diminuzione complessiva dei consumi elettrici) e dei rifiuti avviati a incenerimento.
Le stesse considerazioni possono essere fatte per quanto riguarda i RAEE professionali, per i quali solo il CER 16 02 13 registra una diminuzione delle emissioni, che passano da 202 kg CO2eq/ton nel 2012 a 189 kg CO2eq/ton nel 2013. Per tutti i CER professionali sono aumentate, a volte anche più del doppio, le emissioni dovute alla raccolta dei RAEE, legate, come si è già detto, all’aumento dei km percorsi e alla diminuzione del peso medio dei trasporti. Il trattamento secondario registra emissioni inferiori rispetto all’anno precedente per tutti i CER, tranne per il CER 20 01 21, per il quale nel 2012 è stato avviato ad ulteriore trattamento solo il 3% del totale rifiuto trattato, mentre supera il 25% quello avviato a trattamento secondario nel 2013. Analogamente al raggruppamento R1, aumentano le emissioni delle fasi di avvio a incenerimento e discarica del CER 16 02 11, passando da 16 kg CO2eq/ton nel 2012 a 135 kg CO2eq/ton nel 2013.” con “Aumentano invece le emissioni delle fasi di avvio a incenerimento e discarica del CER 16 02 11, analogamente a quanto rilevato per il raggruppamento R1, passando da 16 kg CO2eq/ton nel 2012 a 135 kg CO2eq/ton nel 2013.
118
L’ultima fase dell’LCA, interpretazione e analisi di miglioramento, ha lo scopo di proporre i cambiamenti necessari a ridurre l’impatto ambientale dei processi o attività considerati.
Il Consorzio ecoR’it organizza e gestisce per conto dei propri associati un sistema integrato per la raccolta, il trasporto e il trattamento dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature elettriche ed elettroniche), sostituendosi ai “produttori” per tutte le fasi di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento di questi rifiuti. Per garantire un servizio efficiente ed efficace, ecoR’it gestisce anche la raccolta di altri rifiuti, tra cui pile e accumulatori e toner per stampa esauriti.
Nel 2013, i quantitativi di RAEE domestici avviati a trattamento da ecoR’it risultano aumentati di circa il 13% rispetto al 2012, passando da 6.791 tonnellate a 7.704 tonnellate, mentre, per quanto riguarda i RAEE professionali, i quantitativi trattati nel 2013 sono aumentati di quasi il 50% rispetto all’anno precedente, passando da 1.846 tonnellate a 2.850. Per quanto riguarda le pile portatili, ecoR’it ha trattato un quantitativo pari a 185 tonnellate, 1 tonnellata in meno rispetto all’anno precedente; nell’ambito della raccolta B2B sono inoltre state trattate circa 212 tonnellate di toner (CER 08 03 18), il doppio rispetto all’anno scorso.
Il presente studio prende in considerazione l’intero ciclo dell’attività di gestione dei RAEE, delle pile portatili e dei toner gestiti dal Consorzio ecoR’it ed in particolare il trasporto e il trattamento delle varie filiere di rifiuti. Come dettagliatamente descritto precedentemente, la fase di raccolta dati, più approfondita rispetto a quella eseguita l’anno precedente, ha coinvolto, oltre al Consorzio, 14 impianti di trattamento e 15 transit point che hanno gestito complessivamente circa il 93% dei rifiuti domestici movimentati dal Consorzio e il 95% di quelli professionali; la scelta è stata fatta in modo da coprire tutto il territorio nazionale.
Nel 2013, la percentuale di riciclo per i RAEE domestici è stata di oltre l’80% per il raggruppamento R3 e l’86% per il raggruppamento R1, mentre ha superato il 95% per gli altri raggruppamenti, raggiungendo il 98% per il raggruppamento R2. In particolare, sono stati avviati a riciclo 6.819 tonnellate di materiale, di cui 2.398 tonnellate di ferro e acciaio, 1.973 tonnellate di plastica, 1.460 tonnellate di vetro e 331 tonnellate di rame. Per quanto riguarda i quantitativi smaltiti, circa 6 tonnellate di rifiuti sono stati avviati a incenerimento e 878 tonnellate a discarica. Anche per i RAEE professionali, nel 2013 la percentuale di recupero è stata superiore al 80% per tutti i RAEE, superando il 90% per i CER 16 02 14 e 20 01 21. Sono state riciclate 2.614 tonnellate di materiale, di cui 1.308 tonnellate di ferro e acciaio, 865 tonnellate di plastica, 184 tonnellate di legno e 114 tonnellate di rame. A smaltimento sono stati avviate 102 tonnellate di rifiuti, di cui 5 a incenerimento e il rimanente in discarica. Per le pile portatili la percentuale di riciclo è di quasi il 71%, mentre per i toner, in base alle assunzioni fatte, si arriva all’80%.
Lo scopo dello studio è stato quello di calcolare la carbon footprint del servizio gestito da ecoR’it di recupero e trattamento dei RAEE, dei rifiuti di pile portatili e dei toner esausti, al fine di valutare il contributo al riscaldamento globale delle attività svolte dal Consorzio in termini di emissioni di CO2 equivalente.
In base ai dati raccolti e alle assunzioni fatte, lo studio ha permesso di determinare le emissioni potenziali di CO2 equivalente emesse dal trattamento di una tonnellata di rifiuto, che sono riassunte nella tabella seguente.
5 Interpretazione del ciclo di vita
119
Carbon footprint kg CO2 eq/ton
R1
R2
R3
R4
R5
P1
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 20 01 21
CER 08 03 18
299,35
234,56
239,54
222,36
170,98
942,25
390,06
195,01
209,88
220,43
161,74
Tabella 34: Carbon footprint di una tonnellata di rifiuti trattato
Come descritto in precedenza ed a conferma di quanto riportato nella comunicazione CF dello scorso anno, nel ciclo di trattamento dei RAEE il contributo del sistema di trasporto del rifiuto e dei materiali derivati dal suo trattamento risulta determinante: il trasporto rappresenta, infatti, il 65% (l’anno scorso era il 61%) della carbon footprint dei RAEE domestici e il 63% (73% nel 2012) di quella dei RAEE professionali. La riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra deve quindi concentrarsi, per ciascuna tipologia di RAEE, sull’ottimizzazione della logistica e sul miglioramento della prestazione dei mezzi da trasporto, anche se la distribuzione territoriale dei punti di prelievo (soprattutto quelli relativi alla gestione dei RAEE domestici e dei rifiuti di pile portatili) non è influenzabile da scelte strategiche del Consorzio. Lo stesso potrebbe però valutare la possibilità di indirizzare i flussi di RAEE
verso quegli impianti di trattamento primario a maggior efficienza, incentivando l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili (vedi grafico 1 relativo ai consumi energetici dei vari impianti), dopo avere effettuato un’indagine sul bilancio complessivo comprensivo del delta trasporti. L’obiettivo è solo parzialmente ottenuto quest’anno come dimostrano i miglioramenti della CF per le categorie R2, R3 ed R4 dei RAEE domestici e CER 16 02 13 per i RAEE professionali. Invece, per quanto riguarda gli impianti di trattamento secondario, la possibilità di controllo da parte di ecoR’it sui flussi di RAEE si è rilevata ancora più limitata di quanto si potesse prevedere: pochissimi dati sono stati ottenuti dagli impianti secondari di trattamento, a fronte di ripetute richieste con i gestori degli stessi. L’opera di sensibilizzazione e di comunicazione sulle “Best Practices” adottabili ventilata nel precedente rapporto di CF non sembra possa ottenere sostanziali miglioramenti, se non accompagnata da logiche “imposte” o “suggerite” da precisi indirizzi legislativi (l’art 35 del DLgs 49/14, come si accennava al § 1.1 del presente rapporto sembra andare appunto in questa direzione). Nella logica del continuo miglioramento, ulteriori approfondimenti al calcolo della carbon footprint possono derivare dall’analisi ancora più spinta dei processi di trattamento secondario e del destino finale dei rifiuti che ne derivano (tenendo sempre presente che tali attività non sono sotto il diretto controllo del Consorzio ecoR’it). L’estensione del campione di impianti di trattamento primario potrebbe affinare il dato, ma non rappresentare sostanziali miglioramenti della precisione della CF finale.
120
5.1 Valutazione dell’incertezzaL’analisi dell’incertezza è definita dalla norma UNI EN ISO 14040:2006 come Procedura sistematica per quantificare l’incertezza, introdotta nei risultati di un’analisi d’inventario del ciclo di vita, dagli effetti cumulativi dell’imprecisione del modello, dell’incertezza degli elementi in ingresso e della variabilità dei dati.
La norma ISO/TS 14067 elenca come requisito la valutazione dell’incertezza, ma non vengono forniti orientamenti dettagliati.
5.2 limitazioniLa carbon footprint è la somma delle emissioni e rimozioni di gas serra di un sistema prodotto, espressa in CO2 equivalente, relative all’estrazione delle materie prime, alla produzione, all’uso ed al fine vita del prodotto.
La carbon footprint si basa su di uno studio di Life Cycle Assessment (LCA), un metodo standardizzato a livello internazionale e descritto in precise norme internazionali, ma i vincoli e le scelte richieste dall’applicazione della metodologia possono influenzare i risultati e pertanto la valutazione, accurata e completa, può presentare margini di errore, anche se non rilevanti.
Si sottolinea infine come la CFP è un singolo indicatore e non può pertanto rappresentare da solo l’impatto ambientale complessivo del prodotto oggetto del presente studio.
La valutazione dell’incertezza è stata effettuata mediante l’analisi di Montecarlo sull’intero ciclo di vita, utilizzando l’incertezza di default dei processi delle banche dati. La
CV (Coefficient of Variation)
R1
R2
R3
R4
R5
P1
9,37%
5,66%
5,12%
5,15%
5,56%
8,66%
CV (Coefficient of Variation)
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 20 01 21
CER 08 03 18
7,84%
5,56%
5,44%
6,12%
10,7%
Tabella 35: Coefficiente di variazione per i RAEE domestici e professionali
variazione del risultato finale della carbon footprint varia tra il 9 e il 5%, come mostrato nella tabella seguente (intervallo di confidenza del 95%; copertura del dato 75%).
5 Interpretazione del ciclo di vita
121
• Decreto Legislativo 25 luglio 2005, n. 151: “Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti”
• D.M. 25 settembre 2007, n. 185, “Istituzione e modalità di funzionamento del registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”
• Decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 27 “Restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche — Attuazione direttiva 2011/65/Ue — Modifica del Dlgs 151/2005”
• Decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49 “Gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche — Attuazione direttiva 2012/19/Ue — Modifica del Dlgs 151/2005”
• ISO/TS 14067 “Greenhousegases - Carbon footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and Communication”
• ISO 14040:2006 Environmental management – Life cycleassessment - Principles and Framework
• ISO 14044:2006 Environmental management – Life cycleassessment – Requirements and Guidelines
• IPCC (2013), Fifth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change
• United Nation University, “Review of Directive 2002/96 on Waste Electrical and Electronic Equipment–Study No. 07010401/2006/442493/ETU/G4”
• Report Istat, La superficie dei comuni, delle province e delle regioni italiane (dati al 9 ottobre 2011)
• Centro di Coordinamento RAEE, www.cdcraee.it
• Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori, www.cdcnpa.it
6 Bibliografia
122
123
CALCOLO DELLA WATER FOOTPRINT DELLA RACCOLTA,DEL TRASPORTO E DEL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI GESTITIDAL CONSORZIO ECOR’IT (RAEE, PILE PORTATILI E TONER)Flussi di raccolta anno 2013
AMBIENTE ITALIA S.R.L.Via Carlo Poerio 39 - 20129 Milanotel +39.02.27744.1 / fax +39.02.27744.222www.ambienteitalia.itPosta elettronica certifi cata:[email protected]
Società responsabile dello studio
124
125
126 Introduzione
126 Obiettivo e campo di applicazione dello studio
130 Analisi di inventario
133 Valutazione degli impatti
158 Interpretazione del ciclo di vita
160 Bibliografi a
sommario
126
L’attenzione sempre maggiore all’ambiente ha spinto il Consorzio ecoR’it a valutare e misurare l’impatto della propria attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti.
L’acqua dolce è una risorsa scarsa, la sua disponibilità annuale è limitata mentre la domanda è in crescita: le comunità, le aziende e la filiera di produzione influenzano fortemente il consumo e l’inquinamento dell’acqua in termini quantitativi e di distribuzione temporale e spaziale. Per questi motivi, accanto allo studio della carbon footprint, il Consorzio ha deciso di valutare anche la propria water footprint.
L’impronta d’acqua (water footprint) è stata introdotta nel 2002 da parte di Hoekstra e dal suo gruppo di ricercatori dell’università di Twente ad Utrecht in Olanda (Water Footprint Network). Egli definisce l’impronta idrica di un individuo, di una comunità, di un’azienda, come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre i beni e i servizi consumati da quell’individuo, comunità o impresa, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo; essa viene stimata considerando l’utilizzo di acqua in tutte le fasi della catena di produzione (consumo di acqua diretto da parte del consumatore/produttore e indiretto, ossia della filiera produttiva), prendendo in considerazione anche la localizzazione geografica.
Tradizionalmente, il metodo sviluppato dal Water Footprint Network distingue tre tipologie di acqua, di solito richiamate da tre distinti colori:
- Acqua blu: si riferisce al prelievo di acque superficiali e sotterranee destinate all’ utilizzo per scopi agricoli, domestici e industriali. È la quantità di acqua dolce che non torna a valle del processo produttivo nel medesimo punto in cui è stata prelevata o vi torna, ma in tempi diversi;
- Acqua verde: è il volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all’acqua evapo-traspirata per un utilizzo agricolo;
- Acqua grigia: rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità. La norma ISO 14046:2014 definisce la water footprint come la
misura che quantifica i potenziali impatti ambientali connessi all’acqua. Per creare il profilo ambientale della WF dell’attività svolta dal Consorzio ecoR’it, sono stati presi come riferimento gli indicatori stabiliti dalla Environmental Footprint della UE (Raccomandazione della Commissione del 9 aprile 2013, relativa all’uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni), con le varianti sotto riportate dovute alla disponibilità dei modelli in SimPro.
Oltre a questi, sono stati presi in considerazione altri indicatori, tra cui l’acidificazione: in seguito all’analisi di sensitività si è deciso di valutare tale impatti, in quanto l’acidificazione della risorsa idrica risulta essere di due ordini di grandezza inferiore al valore dell’incertezza.
È stata inoltre condotta un’analisi approfondita sulla raccolta, il trasporto e il trattamento dei rifiuti gestiti da ecoR’it per verificare la coerenza degli indicatori scelti con i possibili impatti che queste attività possono avere sull’ambiente acquatico: dalle valutazioni fatte, si può confermare che tali indicatori sono sufficienti per gli impatti più significativi generati.
1 Introduzione
Scarsità idrica
Eutrofizzazione
Ecotossicitàper l’ambienteacquatico
Modello svizzero per la scarsità ecologia (Frischknectht et al., 2008)
Environmental footprint Presente studio
Modello EUTREND(Struijs et al, 2008)
Modello USEtox (Rosenbaum et al., 2008)
Water Scarcity Index (Hoekstra, 2012)
Eutrophication potential(Heijungs et al.,1992)
Modello USEtox (Rosenbaum et al., 2008)
2 Obiettivo e campo di applicazione dello studio2.1 ObiettivoL’analisi della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti gestiti da ecoRì’it e il calcolo della WFP ai sensi della norma ISO 14046:2014 ha lo scopo di quantificare e valutare gli impatti sull’acqua definiti da tre indicatori selezionati e legati alle attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it .
I risultati dello studio saranno resi disponibili ai soci del
127
2.5 I quantitativi di rifiuti trattati da ecoR’itNel 2013 i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche domestici prodotti in Italia sono stati di 225.933 tonnellate (fonte: Centro di Coordinamento RAEE), in diminuzione rispetto al 2012, dove i quantitativi prodotti sono stati di 237.966 tonnellate; il Consorzio ecoR’it, invece, ha registrato un aumento dei rifiuti gestiti, passando da 6.791 tonnellate nel 2012 a 7.704 nel 2013.
Anche per quanto riguarda i RAEE professionali, i quantitativi trattati nel 2013 sono aumentati di circa il 45% rispetto all’anno precedente, passando da 1.846 a 2.715 tonnellate.
Il Consorzio effettua, inoltre, la raccolta di pile portatili e di toner per stampa esauriti e nel 2013 i quantitativi gestiti sono stati rispettivamente 185 tonnellate per le pile e 212 tonnellate per i toner.
Nel dettaglio, nel corso del 2013, la maggior parte dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it è stata avviata a riciclo: per quanto riguarda il circuito domestico (RAEE domestici e pile portatili), la percentuale totale di riciclo si attesta in oltre l’87%, con un valore massimo pari al 98,3% per il raggruppamento R2; per il circuito professionale (RAEE professionali e toner), invece, il riciclo totale corrisponde al 95%, con un massimo del 96,6% nel caso del CER 16 02 14.
2.6 Unità funzionale e flusso di riferimentoL’unità funzionale fornisce il riferimento al quale i dati in ingresso e in uscita al sistema considerato sono riferiti. L’unità funzionale considerata nello studio in oggetto è:
1 tonnellata di RAEE gestiti dal Consorzio ecoR’it
Inoltre, sono stati considerati anche gli altri flussi di rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it nel 2013 (pile portatili e toner per la stampa).
2.7 Confini del sistemaIl presente studio prende in considerazione l’intero ciclo dell’attività di gestione dei RAEE gestiti dal Consorzio ecoR’it; i risultati della WF sono stati riportati separatamente per i
Consorzio, ai partner operativi e a tutti gli stakeholder interessati. Proprio per assicurare la trasparenza e la coerenza di quanto riportato nel presente documento, si è deciso di effettuare il riesame critico dello studio che è stato condotto da un esperto indipendente di terza parte.
Il report è costituito dal presente documento, che contiene la descrizione dei dati utilizzati, la fonte e le assunzioni fatte per il presente studio. I risultati sono espressi in termini di “water scarcity footprint”, “ water eutrophication footprint” e “water ecotoxicity footprint” .
2.2 Campo di applicazioneLe attività svolte dal Consorzio ecoR’it considerate nel calcolo della water footprint sono il trasporto e il trattamento di varie filiere di rifiuti: RAEE domestici e professionali, pile portatili e toner.
La prima fase del ciclo consiste nel ritiro dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche dal luogo dove sono stati “prodotti” (Centro di Raccolta per quanto riguarda i RAEE domestici e pile portatili e azienda/organizzazione per i RAEE professionali e i toner) e nel loro trasporto all’impianto di trattamento (conferimento diretto oppure indiretto, cioè passando attraverso un transit point intermedio); dopo l’impianto di trattamento, le componenti separate dei RAEE sono trasportate alla destinazione finale (riciclo, discarica, inceneritore). La seconda fase consiste nel trattamento dei RAEE presso impianti autorizzati, cioè la separazione delle varie parti che compongono il rifiuto al fine di essere recuperate direttamente o, eventualmente, inviate ad ulteriore trattamento o a smaltimento finale.
2.3 Norma di riferimentoIl presente rapporto è conforme alla norma ISO 14046:2014.
2.4 Tipo di WFPLo studio della WFP della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it è una water footprint completa (in quanto prende in considerazione tutto il ciclo di gestione dei RAEE domestici e professionali, oltre che delle pile portatili e dei toner, dalla raccolta al trasporto, al trattamento, fino al fine vita delle varie componenti) e autonoma, non intesa come asserzione comparativa.
128
RAEE domestici, suddivisi nei diversi raggruppamenti, e i RAEE professionali, separati per codice CER. Nelle figure 1 e 2 è rappresentato schematicamente il ciclo di vita dei RAEE: dal produttore (piazzola ecologica nel caso dei RAEE domestici, azienda per quelli professionali), il rifiuto viene avviato all’impianto di trattamento (eventualmente passando attraverso un transit point). Da qui, in seguito alla separazione delle varie componenti e alla macinazione del rifiuto, le diverse frazioni prodotte possono essere inviate a recupero diretto (con o senza passare per la messa in riserva)
Centro di raccolta comunale
ImpiAnti di trattamentoFINE VITA
discaricaincenerimento
FINE VITAdiscarica
incenerimento
Riciclo
Transit Point
Altro trattamento
FASE 1
FASE 5
FASE 2FASE 3
FASE 4
utenzadomestica
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
Produttore del rifiuto
ImpiAnti di trattamento
Riciclo
Transit Point
Altro trattamento
FASE 1
FASE 5
FASE 2FASE 3
FASE 4
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
Figura 1: Schema utilizzato per la descrizione del ciclo di gestione dei RAEE domestici Figura 2: Schema utilizzato per la descrizione del ciclo di gestione dei RAEE professionali
trasporto
oppure possono essere mandate ad un altro impianto dove, in seguito ad uno specifico trattamento, verranno recuperati altri materiali. In entrambi i trattamenti, quello primario dei RAEE e quello secondario delle componenti, una parte dei rifiuti che ne derivano sono inviati a smaltimento (discarica o incenerimento).
Per completezza, si riporta di seguito lo schema del ciclo di gestione dei RAEE:
2 Obiettivo e campo di applicazione dello studio
FINE VITAdiscarica
incenerimento
FINE VITAdiscarica
incenerimento
129
Per quanto riguarda i consumi idrici degli impianti campione e gli scarichi, sono stati considerati i prelievi idrici nei diversi bacini italiani dove sono localizzate le attività di trattamento (3 impianti nel distretto idrografico delle Alpi Orientali, 5 nel bacino Padano, 2 nell’Appennino settentrionale, 2 nell’Appennino Centrale, 1 nell’Appennino Meridionale e 1 in Sicilia). Per le attività di fine vita, si è tenuto conto del luogo in cui i rifiuti vengono avviati a discarica o a smaltimento (quasi esclusivamente Italia).
I processi selezionati dalla banca dati Ecoinvent 3.01 relativi ai consumi di energia elettrica e di combustibile tengono conto della provenienza specifica e, nel caso di consumi di acqua, questa è relativa al paese di origine. In particolare, per quanto riguarda l’energia elettrica, per il
Figura 3: Tipologia delle fonti di approvvigionamento di acqua ad uso potabile nei distretti idrografici
SORGENTE
POZZO
CORSO D’ACQUA
LAGO NATURALE
BACINO ARTIFICIALE
ACQUE MARINE O SALMASTRE
funzionamento degli impianti è stato selezionato un mix energetico italiano che conteggia anche le importazioni di energia da Francia, Austria, Svizzera, Grecia e Slovenia e, conseguentemente, i consumi di acqua prelevati in questi Paesi. La medesima considerazione può essere fatta per il metano, che tiene conto della produzione europea, con i relativi contributi delle importazioni.
Come descritto nel report Carbon Footprint, sono stati raccolti e utilizzati dati primari per quanto riguarda i processi di trattamento primario (copertura del dato superiore al 92%), oltre alle distanze della raccolta dei RAEE e di avvio a trattamento, riciclo e smaltimento. I dati diretti relativi ai processi di trattamento secondario non comprendono tutte le tipologie di lavorazione, in quanto, nonostante il coinvolgimento delle aziende, sono informazioni difficili da ottenere perché ritenute confidenziali e riservate; nel report Carbon Footprint sono riportati dettagliatamente i processi selezionati da database specifico e tutte le assunzioni fatte.
2.8 Approccio di allocazione selezionatoLa norma ISO 14046:2014 definisce una gerarchia nella selezione dell’approccio di allocazione. L’allocazione deve essere dapprima evitata attraverso la suddivisione del processo o l’espansione del sistema, se possibile. In caso contrario i rapporti fisici (es. massa, energia) tra prodotti o funzioni devono essere utilizzati per ripartire i flussi in ingresso e in uscita. Quando non è possibile stabilire i rapporti fisici, vengono utilizzati altri rapporti (per esempio il valore economico).Per quanto riguarda i rifiuti gestiti dal consorzio ecoR’it, il criterio di allocazione selezionato nel presente studio è quello di massa.
2.9 Periodo di riferimentoIl periodo di riferimento per il calcolo della WF è l’anno solare 2013.
130
3 Analisi di inventario
Per l’elaborazione del presente studio e per il calcolo della water footprint, i dati di input sono stati forniti da ecoR’it partendo dai formulari di trasporto dei rifiuti (FIR). Il Consorzio ha elaborato le informazioni relative alla movimentazione dei RAEE domestici e professionali, dei rifiuti di pile portatili e di toner esausti, eseguite nel 2013 dagli impianti di trattamento, per conto dei consorziati ecoR’it, distinguendo i trasporti diretti (dal produttore all’impianto di trattamento) da quelli indiretti (passaggio attraverso un transit point prima di arrivare all’impianto di trattamento).Sono stati coinvolti 14 partner operativi di ecoR’it,
che hanno gestito complessivamente il 93% dei rifiuti domestici movimentati dal Consorzio e circa il 92% di quelli professionali (di seguito chiamati “impianti campione”).
Come si vede in figura 4, dove è riportata la localizzazione degli impianti, la scelta è stata fatta in modo da coprire tutto il territorio nazionale favorendo quanto più possibile la centralità geografica rispetto al luogo di produzione del rifiuto.In ogni nuovo impianto è stato fatto un sopralluogo, durante il quale sono state raccolte informazioni in merito alle lavorazioni effettuate, le tipologie di RAEE trattati e gli output derivanti dalla selezione.
M
C j
KL
A
F
N
H
B
I
DG
IMPIANTO
Dismeco S.r.l.
Rimel S.r.l.
Lavoro&Ambiente S.r.l.
Stena TechnoworldS.r.l.
FG S.r.l.
S.E.Val. S.r.l.
Nec New Ecology S.r.l.
Stena TechnoworldS.r.l.
O2Saving S.r.l.
Transistor S.r.l.
Raetech S.r.l.
Vallone S.r.l.
Relight S.r.l.
Ri.PlasticS.r.l.
Unita’ Locale
Marzabotto (BO)
Belpasso (CT)
Ternate (VA)
Fossò (VE)
Castelnuovo (TN)
Foiano della Chiana (AR)
Rho (MI)
Balvano (PZ)
Pollenza (MC)
Colico (LC)
Castenedolo (BS)
Angiari (VR)
Torino (TO)
Montalto di Castro (VT)
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
Figura 4: Localizzazione degli impianti campione
131
Tutte le informazioni sono, quindi, state raccolte attraver-so una scheda specifica e puntuale, dove sono stati regi-strati:• i RAEE in ingresso all’impianto, suddivisi per
raggruppamento (per il domestico) e per CER (per il professionale), oltre ai quantitativi di rifiuto trattato per conto di ecoR’it nel 2013 e il totale lavorato nello stesso anno;
• i consumi di energia elettrica e/o di combustibile necessari per il funzionamento degli impianti, suddivisi, dove possibile, per tipologia di RAEE lavorato;
• altri consumi correlati all’attività di trattamento (metano per riscaldamento, acqua, ecc.);
• la tipologia e la quantità dei rifiuti (o delle materie prime secondarie, MPS) in uscita dall’impianto dopo il trattamento. In particolare, per ogni CER (o MPS) in uscita dall’impianto sono state fornite informazioni relative al RAEE da cui hanno avuto origine, l’impianto di destinazione, il destino finale (recupero/trattamento, discarica, incenerimento).
Come sopra descritto, oltre ad informazioni relative ai RAEE in ingresso all’impianto, ai consumi energetici e alla quantità e tipologia di rifiuti in uscita dall’impianto, sono stati raccolti anche i dati relativi ai consumi idrici. È da sottolineare che per tutte le attività di recupero dei rifiuti svolte presso gli impianti di trattamento primario non vengono utilizzate acque di processo, ma l’acqua viene utilizzata esclusivamente per gli usi igienici, antincendio e, raramente, per il lavaggio dei piazzali o dei mezzi.
Le informazioni raccolte hanno riguardato le quantità di acqua utilizzata e la relativa sorgente, la qualità dell’acqua (la maggior parte acqua potabile) e le forme di utilizzo (vedi sopra), la localizzazione geografica e gli aspetti temporali, oltre alle emissioni in aria, acqua e suolo che possono avere impatti sulla qualità dell’acqua.
Da queste informazioni sono stati, quindi, ricavati tutti i dati necessari per il calcolo della water footprint generata dalla gestione dei RAEE da parte di ecoR’it.
3.1 Descrizione dei datiLa tipologia di dati che sono stati utilizzati nell’LCA per il calcolo della water footprint sono:• dati specifici,
• dati generici: dati non site-specific, quali provenienti da banche dati (commerciali e non) o da letteratura (specifica e non) relazionata a quella particolare categoria di prodotto o ad altri sistemi equivalenti da un punto di vista tecnologico, geografico e temporale. Per questa tipologia di dati la struttura consulenziale del Consorzio ecoR’it garantisce l’accesso a banche dati estremamente aggiornate (per esempio il database Ecoinvent 3.01 per i sistemi energetici ed i trasporti).
L’utilizzo di dati primari è prioritaria, per questo motivo è stata condotta una specifica raccolta dati che ha permesso di approfondire le fasi del ciclo di vita particolarmente impattanti e individuare quelle non coperte da banche dati specifiche. Si rimanda al report Carbon Footprint per la descrizione completa dei dati utilizzati per elaborare il ciclo di vita dell’attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti da ecoR’it, dove, per ogni fase è riportata dettagliatamente la descrizione di tutti i processi considerati.
Per quanto riguarda i consumi idrici, degli impianti di trattamento primario, si precisa che solamente 4 impianti prelevano acqua da pozzo (2 nel bacino idrografico delle Alpi Orientali, uno in quello padano e uno nell’Appennino Centrale), mentre la maggior parte degli impianti campione utilizza acqua da acquedotto.
I corpi idrici utilizzati per l’approvvigionamento idropotabi-
132
le sono di diversi tipi in base alle caratteristiche idrogeolo-giche del territorio: acque sotterranee (sorgente e pozzo), acque superficiali (corso d’acqua, lago naturale, bacino artificiale), acque marine o salmastre: l’85,6% del prelievo nazionale di acqua a uso potabile deriva da acque sotter-ranee, il 14,3% da acque superficiali e lo 0,1% da acque marine o salmastre (Fonte ISTAT 2012, dati 2008).Se consideriamo le regioni in cui sono localizzati gli im-pianti campione, si possono distinguere le seguenti per-centuali per fonte di approvvigionamento:
Tutti gli impianti campione hanno fornito i quantitativi dell’acqua prelevata nel 2013 (sia da pozzo che da acque-dotto), valori che sono stati utilizzati nel processo specifico di ogni singolo impianto. Mediamente, per il raggruppa-mento R1 e per il CER 160211 sono stati prelevati 0,03 m3/t da pozzo e 0,06 m3/t da acquedotto, 0,04 da pozzo e 0,076 m3/t da acquedotto per il raggruppamento R2, 0,05 m3 da pozzo e 0,10 m3/t da acquedotto per il raggrup-pamento R3 e per il CER 160213, 0,04 m3/t da pozzo e 0,10 da acquedotto per il raggruppamento R4 e per il CER 160216 ed infine 0,24 m3/t da acquedotto per il raggrup-pamento R5 e per il CER 200121.
Sono stati inoltre considerati tutti gli scarichi idrici. Rela-tivamente agli scarichi idrici degli impianti di trattamento primario, tutti recapitanti in pubblica fognatura, i valori
Piemonte
Lombardia
Trento
Veneto
Emilia Romagna
Toscana
Marche
Lazio
Basilicata
Sicilia
sorgente pozzo corsod’acqua
lago naturale
bacino artificiale
acque marine o salmastre
16,7%
16,4%
82,1%
30,1%
6,1%
19,8%
57,5%
76,7%
54,3%
25,5%
71,0%
80,7%
15,3%
59,9%
62,8%
54,7%
22,6%
22,1%
1,5%
52,2%
11,9%
0,2%
2,6%
9,9%
19,4%
22,0%
8,2%
0,8%
-
1,7%
-
2,8%
0,0%
0,2%
0,0%
0,2%
-
0,3%
-
-
0,4%
0,0%
-
-
11,6%
3,0%
11,7%
0,0%
44,2%
18,6%
-
-
-
-
-
0,2%
-
-
-
2,0%
sono stati dichiarati dagli impianti stessi e sono stati iden-tificati i punti di scarico dei reflui depurati (generalmente corpo idrico superficiale). Sono stati inoltre determinati i quantitativi di acque meteoriche derivanti dal dilavamen-to dei piazzali, calcolati in base alle precipitazioni medie nella provincia dove è ubicato l’impianto (solo in un caso i dati sono regionali, mentre in 2 sono locali) relativamente all’anno 2013 (solo in due casi si è considerata la media degli ultimi 10 anni per mancanza di dati annuali) e la su-perficie impermeabilizzata.
Per quanto riguarda i flussi elementari di acqua in ingres-so, dall’analisi dell’inventario emerge che il 98,9% dell’ac-qua deriva dall’attività di produzione di energia idroelet-trica (trattasi quindi di acqua turbinata). Della restante percentuale di acqua, circa il 70% è utilizzata per processi di raffreddamento e il 30% per altri utilizzi (acque di pro-cesso, per usi sanitari, ecc.). Per tutti i flussi è indicata l’o-rigine geografica e in parte anche se deriva da prelievi da pozzo, fiume, lago, ecc.
3.2 Valutazione della qualità dei datiPer confermare e dare evidenza in merito alla qualità dei dati utilizzati per il calcolo della water footprint della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it, l’inventario della WF è stato verificato sia internamente (puntualmente) che esternamente (a campione) dall’organismo deputato alla validazione finale dello studio di WF.I requisiti di qualità dei dati comprendono:
• copertura temporale: tutti i dati primari utilizzati nello studio sono relativi all’anno 2013;
• copertura geografica: i partner operativi selezionati sono localizzati in diverse parti dell’Italia, in modo da garantire la copertura geografica dell’area in cui ecoR’it gestisce i rifiuti; tutti i processi utilizzati nello studio tengono conto della localizzazione geografica;
• copertura tecnologica: è stata considerata la specifica
3 Analisi di inventario
133
4 Valutazione degli impatti
tecnologia utilizzata;• precisione: i dati sono stati forniti dai partner operativi
di ecoR’it, i quali hanno dichiarato la precisione delle informazioni; i dati sono stati verificati direttamente con i responsabili delle aziende, in caso di valori anomali;
• completezza: i dati utilizzati nel modello sono completi;• rappresentatività: i dati e le informazioni utilizzate
riproducono la realtà analizzata, in termini di copertura geografica, temporale e tecnologica;
• riproducibilità: le informazioni sulla metodologia e sui dati utilizzati assicurano la riproducibilità dei risultati riportati nel presente studio;
• fonte del dato: per ogni dato utilizzato è stata fornita la fonte da cui sono state ricavate le informazioni.
Nel presente studio LCA, i processi che sono stati esclusi dallo studio, in base a puntuali analisi di sensitività, sono i seguenti:• la costruzione degli stabilimenti aziendali e dei macchinari
per il trattamento dei rifiuti;• i prodotti per la manutenzione degli impianti.
Non sono stati applicati cut-off aggiuntivi oltre a quelli interne alle banche dati.
Alla raccolta dati e alla validazione dell’inventario, segue la fase di elaborazione dei dati e la predisposizione del modello di LCA. L’analisi della water footprint della raccol-ta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it è stata svolta mediante software dedicato e ricono-sciuto a livello internazionale, quale il SimaPro vers.8.0.3.
4.1 RisultatiIl calcolo dell’impronta idrica del servizio di raccolta e tra-sporto, trattamento primario e secondario, riciclo e smal-timento dei rifiuti RAEE/Pile Portatili/Toner è stato condot-to ai sensi della norma ISO 14046:2013 “Environmental management – Water footprint – Principles, requirements
and guidelines”, che definisce i principi, i requisiti e le linee guida relativi alla valutazione dell’impronta idrica di pro-dotti, processi e organizzazioni, basandosi sulle tecniche e sui principi della valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) definite secondo gli standard ISO 14040 e 14044.
Per definire il profilo idrico dell’attività svolta da ecoR’it, sono stati scelti 3 diverse categorie d’impatto, quali: la ca-renza idrica (Water Scarcity), l’eutrofizzazione, l’ecotossici-tà per ambiente acquatico. Di seguito vengono riportati i risultati per ogni categoria, ognuno espresso con il proprio indicatore.
Visto che tutti i trattamenti primari e la quasi totalità di quelli secondari avvengono nel territorio nazionale, così come il riciclo e lo smaltimento dei RAEE, si è deciso di tenere aggregati i risultati, specificando, dove possibile, i bacini idrici interessati.
134
4 Valutazione degli impatti
4.1.1 Carenza idrica (Water Scarcity)La crescita della popolazione mondiale e le relative variazioni nello stile di vita, i modelli di consumo, la competizione per le risorse idriche tra settori come l’agricoltura, l’industria e l’energia, la tutela della salute degli ecosistemi, sono solo alcune tra le numerose questioni connesse alla scarsità idrica. Il gruppo di ricerca di Arjen Hoekstra dell’Università di Twente, in collaborazione con il Water Footprint Network, ha sviluppato un innovativo indicatore di carenza idrica (Water Scarcity Index), che, rispetto agli indicatori precedenti, introduce tre novità:
1. misura l’utilizzo dell’acqua in termini di consumo di acqua superficiale e sotterranea (cioè impronta idrica blu) e non di prelievo di acqua;
2. per valutare la disponibilità dell’acqua tiene conto dei flussi necessari per mantenere le funzioni ecologiche dell’ecosistema (utilizzando il recente standard che presume che uno sfruttamento superiore al 20% del flusso naturale di un fiume aumenti i rischi per la salute dell’ambiente e l’equilibrio dell’ecosistema);
3. confronta l’utilizzo e la disponibilità d’acqua su base mensile piuttosto che annuale.
Il metodo utilizzato si basa sulla pubblicazione di Hoekstra et al. del 2012 “Global monthly water scarcity: blue water footprints versus blue water availability”, che definisce la carenza d’acqua blu in un dato bacino idrico come il rapporto tra l’impronta idrica blu in quel bacino e la disponibilità d’acqua, dove:
• l’impronta idrica blu per le attività umane è definita come il volume di acqua superficiale e sotterranea consumata per svolgere quelle attività e il consumo si riferisce al volume di acqua dolce usata e poi evaporata o incorporata nel prodotto;
• non si considera la scarsità delle precipitazioni, o l’acqua verde;
• la disponibilità di acqua blu considera tutti i deflussi delle acque, da cui viene sottratto l’80% per tenere conto delle esigenze idriche per la salute ecologica (flusso ambientale richiesto presunto); è quindi il volume di acqua che può essere consumato senza provocare impatti negativi all’ambiente.
I valori della carenza idrica blu (blue water scarcity) è stata classificata in 4 livelli:
1. Bassa (<100%): l’impronta idrica blu è minore del 20% del deflusso naturale e non supera la disponibilità d’acqua blu; il runoff non è modificato o è leggermente modificato; il flusso ambientale presunto non è compromesso.
2. Moderata (100-150%): l’impronta idrica blu è compresa tra il 20 e il 30% del deflusso naturale; il runoff e moderatamente modificato; il requisito del flusso ambientale presunto non è soddisfatto.
3. Significativa (150-200%): l’impronta idrica blu è compresa tra il 30 e il 40% del deflusso naturale; il runoff è significativamente modificato; il requisito del flusso ambientale presunto non è soddisfatto.
4. Grave (>200%): l’impronta idrica blu supera il 40% del deflusso naturale; il runoff è seriamente modificato; il requisito del flusso ambientale presunto non è soddisfatto.
L’indicatore considera diverse tipologie di uso dell’acqua, ovvero acque superficiali prelevate da fiume e lago, acque sotterranee, acque di raffreddamento, acque per le turbine, oltre agli scarichi idrici.
Nella tabella seguente si riportano i diversi usi di acqua che l’indicatore considera e il fattore di caratterizzazione. In particolare, si riporta il fattore utilizzato per l’origine Italiana delle acque, dove il valore indica un livello 1 di carenza idrica blu, oltre a quelli dei Paesi che maggiormente sono influenzati dalle attività di ecoR’it (Svizzera, Francia, Austria e Slovenia, paesi da cui viene importata energia elettrica e Russia per il metano).
135
Tabella 2: Consumo di acqua totale dei RAEE domestici
355,79
30,17
149,04
156,52
3,88
17,26
11,10
1.184,93
381,10
0,67
m3eq
m3eq
m3eq
m3eq
m3eq
R1
R2
R3
R4
R5
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
2.565,67
15.452,31
175.412,60
429.115,52
631,10
171,76
1.752,21
15.433,93
16.498,82
72,50
1567,02
9.668,99
124.325,66
130.674,22
379,13
404,18
3.604,69
25.264,07
273.614,17
165,70
49,66
385,14
9.054,97
7.790,69
9,22
Raw
Raw
Raw
Raw
Raw
Raw
settore tipologia U.M. IT CH fr at at ru
Water, river
Water, lake
Water, well, in ground
Water, unspecified natural origin
Water, cooling, unspecified natural origin
Water, turbine use, unspecified natural origin
m3/m3
m3/m3
m3/m3
m3/m3
m3/m3
m3/m3
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,40
0,40
0,40
0,40
0,40
0,40
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,12
0,11
0,11
0,11
0,11
0,11
0,11
0,39
0,39
0,39
0,39
0,39
0,39
Tabella 1: Fattore di caratterizzazione per gli usi d’acqua in Italia (IT), Svizzera (CH), Francia (FR), Austria (AT), Slovenia (SI) e Russia (RU)
L’indicatore utilizzato, espresso in m3eq, si applica e valuta, come sopra descritto, solo l’acqua complessiva consumata. Si precisa che l’indicatore dell’impatto che un uso degradativo dell’acqua può avere sulla scarsità idrica non è stato considerato. Di seguito si riportano i risultati per RAEE domestici e professionali, suddivisi per raggruppamento, rispetto ai quantitativi totali trattati, in percentuale e per tonnellata di rifiuto.
136
Tabella 3: Consumo di acqua dei RAEE domestici (in percentuale)
13,87
0,20
0,08
0,04
0,62
0,67
0,07
0,68
0,09
0,11
%
%
%
%
%
R1
R2
R3
R4
R5
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
100
100
100
100
100
6,69
11,34
8,80
3,84
11,49
61,08
62,57
70,88
30,45
60,07
15,75
23,33
14,40
63,76
26,26
1,94
2,49
5,16
1,82
1,46
Tabella 4: Consumo di acqua di 1 tonnellata di RAEE domestici trattati
6,99
0,11
0,04
0,04
0,25
0,34
0,04
0,33
0,10
0,04
m3eq / ton
m3eq / ton
m3eq / ton
m3eq / ton
m3eq / ton
R1
R2
R3
R4
R5
wat
er
foot
prin
t
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
50,40
55,11
48,99
113,64
40,52
3,37
6,25
4,31
4,37
4,65
30,78
34,48
34,72
34,61
24,34
7,94
12,85
7,06
72,46
10,64
0,98
1,37
2,53
2,06
0,59
4 Valutazione degli impatti
137
R3 Discarica0
Raccolta RAEE4
Trattamento primario
35
Trattamento secondario
7
Riciclo3
Incenerimento0
R4Discarica
0
Raccolta RAEE4
Trattamento secondario
72
Trattamento primario
35
Riciclo2
Incenerimento0
R2 Discarica0
Raccolta RAEE6
Trattamento primario
34
Trattamento secondario
13
Riciclo1
Incenerimento0
Discarica0
Raccolta RAEE3
Trattamento primario
31
Trattamento secondario
8
Riciclo1 Incenerimento
7
R1
Discarica0
Raccolta RAEE5
Trattamento primario
24Trattamento secondario
11
Riciclo1
Incenerimento0
R5
Figura 5: Rappresentazione della water scarcity per RAEE domestico (m3eq /tonnellata di RAEE trattato)
m3eq / tonm3eq / ton
m3eq / tonm3eq / ton
m3eq / ton
138
Tabella 5: Consumo di acqua totale dei RAEE professionali
Dalla tabella 3 sopra riportata, si evince che, per i RAEE domestici, la fase di trattamento primario vale mediamente il 57% del consumo di acqua totale, il trattamento secondario vale il 29%, la fase di raccolta dei RAEE il 9%, il riciclo e l’incenerimento il 3% e la discarica meno dello 0,5%.
Per tutte le fasi del ciclo di vita dei RAEE il valore della water footprint non è tanto legato al consumo diretto di acqua, ma soprattutto al consumo energetico, cioè ad un consumo indiretto:
• per quanto riguarda i consumi di energia elettrica la WF è legata ai consumi del mix energetico italiano, caratterizzato da impianti idroelettrici (NB l’acqua turbinata è considerata nel calcolo della WF) e da impianti termoelettrici raffreddati per la maggior parte ad acqua;
• per i consumi di combustibile per autotrazione, l’utilizzo di acqua è legato all’impatto sull’ambiente acquatico derivato dall’estrazione del combustibile.
La tabella 4 riporta valori di consumo di acqua che variano da un minimo di 41 m3eq/t ad un massimo di 114 m3eq/t per raggruppamento. Per tutte le categorie di RAEE il valore della fase di raccolta si aggira attorno ai 4 m3eq/t,
tranne per il raggruppamento R2, per il quale supera i 6 m3eq/t: in questa fase, come riportato sopra, l’utilizzo di acqua è legato al consumo derivato dall’estrazione del combustibile utilizzato dai mezzi di trasporto.
Le fasi di trattamento primario e secondario sono quelle che hanno l’impatto maggiore, in quanto il loro valore è legato soprattutto al consumo energetico degli impianti e quindi al mix energetico italiano. Per il trattamento secondario del raggruppamento R4, il consumo idrico deriva dal trattamento idrometallurgico di quella frazione di pile che deriva dal trattamento primario.
Infine, per quanto riguarda il fine vita, la fase di riciclo varia da 0,6 a 2,5 m3eq/t di rifiuto trattato, anche in questo caso legata al combustibile utilizzato per il trasporto, mentre le fasi di incenerimento e discarica mostrano un valore sempre inferiore ad 1 m3eq/t, tranne per la fase di incenerimento del raggruppamento R1, dove si raggiunge un valore di 7 m3eq/t: l’utilizzo di acqua, in questo caso, è legato soprattutto alla produzione di sodio idrossido utilizzato al post-combustore presso gli impianti di trattamento primario per termodistruzione dei CFC.
Le tabelle sotto riportate descrivono i risultati relativi ai RAEE professionali.
310,31
1,39
1.017,48
0,46
17,27
10,41
173,83
0,08
m3eq
m3eq
m3eq
m3eq
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 20 01 21
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
5.066,77
1.301,86
222.183,51
80,37
185,62
136,43
13.885,67
12,62
3.985,65
892,76
72.789,09
46,29
520,65
199,66
130.538,85
19,82
47,27
61,20
3.778,58
1,10
4 Valutazione degli impatti
139
6,12
0,11
0,46
0,58
0,34
0,80
0,08
0,10
%
%
%
%
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 20 01 21
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
100
100
100
100
3,66
10,48
6,25
15,70
78,66
68,58
32,76
57,59
10,28
15,34
58,75
24,66
0,93
4,70
1,70
1,37
Tabella 6: Consumo di acqua dei RAEE professionali (in percentuale)
6,98
0,04
0,39
0,25
0,39
0,31
0,07
0,04
m3eq
m3eq
m3eq
m3eq
CER 16 02 11
CER 16 02 13
CER 16 02 14
CER 20 01 21
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
113,99
38,97
43,59
43,14
4,18
4,08
4,30
6,77
89,66
26,72
5,27
24,85
11,71
5,98
49,53
10,64
1,06
1,83
1,43
0,59
Tabella 7: Consumo di acqua di 1 tonnellata di RAEE professionali trattati
140
CER 16 02 11m3eq/ton
Discarica0
Raccolta RAEE4
Trattamento primario
90
Trattamento secondario
12 Riciclo1 Incenerimento
7
CER 16 02 14m3eq/ton
Discarica0
Raccolta RAEE5
Trattamento secondario
50
Trattamento primario
28
Riciclo1
Incenerimento0 CER 20 01 21
m3eq/tonDiscarica
0
Raccolta RAEE7
Trattamento primario
25
Trattamento secondario
11
Riciclo1
Incenerimento0
CER 16 02 13m3eq/ton
Discarica0
Raccolta RAEE4Trattamento
primario27
Trattamento secondario
6
Riciclo2
Incenerimento0
Figura 6: Rappresentazione della water scarcity per RAEE professionale (m3/tonnellata di RAEE trattato)
Per i RAEE professionali, la percentuale media di incidenza delle varie fasi (tabella 6) è la seguente: 59% per la fase di trattamento primario, 27% per quello secondario, 9% per la raccolta dei RAEE, 2% per il riciclo, 2% per l’incenerimento e meno dello 0,5% per la discarica.
La tabella 7 mostra valori relativi al consumo di acqua che variano da un minimo di 39 m3/t ad un massimo di 114 m3/t: anche in questo caso, come per i RAEE domestici, le fasi maggiormente impattanti per tutti i CER professionali (con una percentuale compresa tra l’80 e il 90% del totale) sono quelle del trattamento primario e secondario, il cui valore
è legato al consumo indiretto di acqua per la produzione di energia elettrica e, per il CER 160214, al trattamento idrometallurgico della frazione di pile derivanti daltrattamento primario.
La fase di riciclo varia da 0,6 a 2 m3/t di acqua, mentre le fasi di avvio a incenerimento e a discarica sono sempre inferiori a 1 m3/t, tranne per il CER 160211 (come visto per il raggruppamento R1 dei RAEE domestici), per il quale la fase di incenerimento raggiunge il valore di 7 m3/t, a causa dei consumi idrici per la produzione di idrossido di sodio.
4 Valutazione degli impatti
141
4.1.2 EutrofizzazioneIl termine eutrofizzazione si riferisce al processo di arricchimento in nutrienti (soprattutto composti di fosforo e azoto) degli ecosistemi acquatici in grado di alterare più o meno profondamente il loro stesso equilibrio fino a compromettere in casi estremi la loro esistenza.
Le alghe e le piante acquatiche hanno bisogno, per compiere il proprio ciclo biologico, oltre che di luce, acqua ed anidride carbonica, anche di nutrienti tra cui l’azoto e il fosforo. L’apporto di nutrienti nei corsi d’acqua e nel mare è un fatto naturale, ma può venire fortemente accelerato dalle attività umane che esercitano un’azione involontaria di fertilizzazione determinata da tre fattori quasi sempre connessi tra loro e direttamente legati all’evoluzione demografica e al conseguente inquinamento dell’acqua:
• incremento della popolazione e conseguente aumento degli scarichi urbani, uso progressivo di detergenti contenenti polifosfati;
Per valutare i bacini idrici in cui l’attività di ecoR’it ha influenza, è stata fatta un’analisi più approfondita relativamente all’utilizzo del mix energetico italiano, i cui consumi contribuiscono per una percentuale compresa tra il 76 e l’86% per i RAEE domestici (ad esclusione del raggruppamento R4, il cui contributo è di quasi il 40%), mentre vanno dall’81% all’88% per i CER professionali (ad esclusione del CER 160214, la cui percentuale è del 43%). Come descritto al paragrafo 2.7, il mix energetico italiano è composto da importazioni di energia elettrica da altri paesi, il cui contributo alla carenza idrica per tutti i RAEE domestici e professionali (tranne R4 e CER 160214) deriva per circa il 13% dall’energia importata dalla Svizzera, per quasi il 10% da quella importata dalla Francia, per il 3% da quella derivante dalla Slovenia e di quasi il 3% da quella austriaca; il contributo per il raggruppamento R4 e per il CER 160214 è del 6% dalla Svizzera, del 5% dalla Francia e di poco più dell’1% dalla Slovenia.
• intensificazione dell’agricoltura e conseguente uso crescente di fertilizzanti, concentramento degli allevamenti zootecnici, con rilascio in particolar modo di nitrati;
• rapida industrializzazione e conseguente incremento di scarichi industriali contenenti sostanze nutritive.
Il fenomeno comporta una crescita eccessiva di alghe, piante acquatiche e fitoplancton dei corsi d’acqua, dei laghi, delle lagune e del mare, il cui sviluppo incontrollato rende difficile alla luce solare di penetrare nelle acque più profonde inibendo il processo della fotosintesi delle alghe e delle piante acquatiche poste in profondità; la conseguente marcescenza della biomassa algale e la riduzione dell’ossigeno (anossia) porta alla morte della fauna ittica e, nei casi estremi, di tutte le forme viventi.
L’eutrofizzazione interferisce, inoltre, sulle utilizzazioni dell’acqua per uso potabile, sul suo impiego per la pescicoltura e la molluschicoltura e per gli usi ricreazionali tra cui la balneazione; può compromettere le qualità estetiche degli ambienti acquatici e la loro funzionalità biologica compromettendo la sopravvivenza di numerose specie di animali e vegetali.
Il metodo utilizzato per il calcolo dell’eutrofizzazione (sviluppato da Heijungs et al., 1992 “Environmental life cycle assessment of products”) prende in considerazione le emissioni di nutrienti (ossia azoto e fosforo nelle loro diverse forme chimiche) nei tre diversi comparti, acqua, aria e suolo: gli scarichi idrici, e quindi le emissioni in acqua, danno un contributo diretto all’eutrofizzazione, mentre nel caso delle emissioni in aria e dello spargimento nel suolo, l’apporto è conseguenza rispettivamente della deposizione e della lisciviazione delle sostanze. Di seguito sono elencati i nutrienti e i rispettivi fattori di caratterizzazione.
142
Di seguito sono riportati i valori relativi all’eutrofizzazione ed espressi in kg PO4
3-eq totale rispetto ai flussi di RAEE domestici e professionali trattati nel 2013, oltre al valore percentuale e a quello relativo al trattamento di una tonnellata.
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Aria
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Comparto Sostanza Fattore U.M.
Ammoniaca
Ammonio
Protossido di azoto
Nitrati
Acido nitrico
Monossido di azoto
Azoto
Diossido di azoto
Ossidi di azoto
Azoto totale
Fosfati
Acido fosforico
Fosforo
Anidride fosforica
Fosforo totale
Ammoniaca
Ammonio
Nitrati
Acido nitrico
Azoto
Ossidi di azoto
Azoto totale
Fosfati
Acido fosforico
Fosforo
Anidride fosforica
Fosforo totale
Ammoniaca
Ammonio
COD, Chemical Oxygen Demand
Nitrati
Acido nitrico
Nitriti
Azoto
Ossidi di azoto
Azoto totale
Fosfati
Acido fosforico
Fosforo
Anidride fosforica
Fosforo totale
0,35
0,33
0,27
0,1
0,1
0,2
0,42
0,13
0,13
0,42
1
0,97
3,06
1,34
3,06
0,35
0,33
0,1
0,1
0,42
0,13
0,42
1
0,97
3,06
1,34
3,06
0,35
0,33
0,022
0,1
0,1
0,1
0,42
0,13
0,42
1
0,97
3,06
1,34
3,06
kg PO43- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
kg PO4
3- eq/ kg
Tabella 9: Eutrofizzazione totale dei RAEE domestici
Tabella 8: Fattori di caratterizzazione delle diverse forme chimiche dei nutrienti
Tabella 10: Eutrofizzazione dei RAEE domestici (in percentuale)
tota
le kg
PO43-
eqto
tale
%
trat
tame
nto
seco
ndar
iotr
atta
ment
o se
cond
ario
rici
clo
rici
clo
disc
aric
adi
scar
ica
racc
olta
RA
EEra
ccol
ta
RAEE
trat
tame
nto
prim
ario
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
oIn
cene
rime
nto
54,31
84,43
2313,30
1590,86
2,53
100
100
100
100
100
3,98
41,96
365,74
390,64
1,702
7,32
49,70
15,81
24,56
67,40
2,20
7,62
106,18
104,57
0,276
4,05
9,03
4,59
6,57
10,95
0,54
4,93
79,25
104,21
0,290
0,99
5,84
3,43
6,55
11,48
1,20
9,35
219,74
189,04
0,224
2,22
11,07
9,50
11,88
8,86
2,69
0,21
0,25
0,87
0,017
4,95
0,24
0,01
0,05
0,68
43,71
20,37
1542,13
801,52
0,016
80,48
24,12
66,66
0,38
0,63
R1
R2
R3
R4
R5
R1
R2
R3
R4
R5
4 Valutazione degli impatti
143
Nella tabella 11 si può notare che i valori dell’eutrofizzazione derivati dal trattamento di una tonnellata di RAEE domestici variano da 1,07 kg di PO4
3-eq per il raggruppamento R1 a 0,16 kg di PO4
3-eq per il raggruppamento R5. Se si osservano le varie fasi del ciclo di trattamento dei RAEE, i valori sono pressoché simili per tutti i raggruppamenti, tranne per il fine vita, dove il valore è maggiore per i raggruppamenti R1 ed R3, che sono quelli che avviano a smaltimento il quantitativo maggiore di rifiuti.
Dalla tabella 10, inoltre, si può osservare come i contributi maggiori siano dovuti essenzialmente a due fasi, quella della raccolta dei RAEE e quella dello smaltimento in discarica. Di seguito sono descritti nel dettaglio i contributi all’eutrofizzazione dei diversi nutrienti.
0,05
0,00
0,00
0,05
0,001
0,86
0,07
0,43
0,00
0,001
R1
R2
R3
R4
R5
tota
le
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
1,07
0,30
0,65
0,42
0,16
0,08
0,15
0,10
0,42
0,109
0,04
0,03
0,03
0,10
0,018
0,01
0,02
0,02
0,03
0,019
0,02
0,03
0,06
0,03
0,014
Tabella 11: Eutrofizzazione di 1 tonnellata di RAEE domestici trattati
144
Fosfati, in acqua2,93%Ossidi di azoto,
in aria12,07%
Nitriti, in acqua0,80%
Nitrati, in acqua4,66%
Ammoniaca, in aria0,53%
Protossido diazoto, in aria
0,51% Azoto, in acqua0,11%
Fosforo, in acqua0,09%
Altro, in aria e suolo0,01%
Ammonio, in acqua49,14%
COD, in acqua29,16%
RAGGRUPPAMENTO r1
Fosfati, in acqua2,93%
Ossidi di azoto,in aria64,01%
Nitriti, in acqua0,07%
Nitrati, in acqua0,68%
Ammoniaca, in aria0,27%
Protossido diazoto, in aria
0,91%
Azoto, in acqua0,9%
Fosforo, in acqua0,02%
Altro, in aria e suolo0,02%
Ammonio, in acqua4,19%
COD, in acqua20,79%
RAGGRUPPAMENTO r2
Fosfati, in acqua3,82%
Ossidi di azoto,in aria29,08%
Ossidi di azoto,in aria83,15%
ammonio, IN ACQUA0,06%azoto, IN ACQUA
0,12%
nitrati, IN ACQUA0,60%
protossido di azoto, in acqua 1,21%
COD, in acqua 2,26%
ammoniaca, IN ACQUA0,35%
altro, in aria, acqua e suolo
0,01%
fosforo, nel suolo 0,02%
fosforo in acqua 0,03%
phosphorus 0,01%
Nitriti, in acqua0,18%Nitrati, in
acqua0,80%
Ammoniaca, in aria0,14%Protossido di
azoto, in aria0,41% Azoto, in acqua
0,05%
Fosforo, in acqua0,01%
Altro, in aria e suolo0,01%
Ammonio, in acqua11,39%
COD, in acqua54,01%
RAGGRUPPAMENTO r3
Fosfati, in acqua
6,46%
Ossidi di azoto,in aria41,28%
Nitriti, in acqua
0,14%
Nitrati, in acqua
0,85%
Ammoniaca, in aria 0,19%
Protossido di azoto,
in aria 0,59%
Azoto, in acqua 0,07%
Fosforo, in acqua
0,02%
Altro, in aria e suolo
0,02%
Ammonio, in acqua8,92%%
COD, in acqua41,68%
RAGGRUPPAMENTO r4
RAGGRUPPAMENTO r5
Figura 7: Contributi dei nutrienti nei diversi raggruppamenti
4 Valutazione degli impatti
145
Per il raggruppamento R1, il contributo maggiore è dato dalle emissioni in acqua di ione ammonio e COD2, derivanti principalmente dalla fase di fine vita del materiale trattato (ed in particolare allo smaltimento del poliuretano). Per quanto riguarda lo smaltimento in discarica, l’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti, la decomposizione degli stessi e la loro progressiva compattazione produce un liquido, il percolato, che contribuisce a fornire l’apporto maggiore di nutrienti (ossia il 99,9% delle emissioni di ammonio e il 93% di COD). Circa l’1,6% delle emissioni di PO4
3-eq totali, invece, deriva dalla fase di incenerimento, e quindi dagli scarichi idrici degli impianti, probabilmente dovuti alle acque di abbattimento dei fumi e di raffreddamento.
Il 12% del contributo alle emissioni totali di PO43-eq è dovuto
alle emissioni in aria di ossidi di azoto, legati soprattutto ai gas di scarico dei mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti da e verso gli impianti di trattamento. Il trasporto contribuisce, infatti, per il 79% alle emissioni di NOx, seguito dalla fase di incenerimento (10%); il trattamento primario e quello secondario pesano rispettivamente il 9% e l’1%, e le loro emissioni di ossidi di azoto sono legate alla produzione di energia elettrica dalle centrali termoelettriche.
Nel caso del raggruppamento R2, si può notare come gli ossidi di azoto in aria siano i componenti che influiscono maggiormente sull’eutrofizzazione, con una percentuale del 64%. Come sopra descritto, questi composti chimici sono sottoprodotti che si formano durante una combustione che avvenga utilizzando aria (es. motore delle automobili, centrali termoelettriche, ecc…). Il 94% delle emissioni in aria di NOx è dovuta alla fase di trasporto, il 5% al trattamento primario e l’1% a quello secondario; la fase di fine vita contribuisce per meno dello 0,02%: come sopra descritto, la differenza rispetto al raggruppamento R1 è legata alla percentuale di materiale che è stato avviato a incenerimento.Anche in questo caso, le emissioni in acqua di COD, che
contribuiscono per il 21% all’eutrofizzazione totale, deriva quasi esclusivamente dalla fase di avvio a discarica e, quindi, dalla formazione di percolato.
Il fosfato deriva per il 59% dal trattamento primario, per il 22% da quello secondario e per il 18% dal trasporto: esso è legato allo smaltimento in discarica dei rifiuti derivanti dal processo di produzione energetica (ed in particolare dalle miniere di carbone).Come per il raggruppamento R1, anche se in percentuali diverse, per il raggruppamento R3 il contributo maggiore è dato dalle emissioni in acqua derivante dalla fase di fine vita del materiale prodotto in seguito al trattamento dei RAEE: il COD e l’ammonio in acqua, infatti, arrivano a quasi il 66% delle emissioni totali di PO4
3-eq e derivano per il 99% dallo smaltimento in discarica.
Gli ossidi di azoto (30% delle emissioni totali) derivano per quasi il 95% dalle fasi di trasporto dei rifiuti da e verso gli impianti di trattamento e per la restante percentuale alle fasi di trattamento primario e secondario, dovuti alla produzione di energia elettrica.
Per il raggruppamento R4, il COD in acqua e le emissioni di ossidi di azoto influiscono per la stessa percentuale (42%) e, come visto anche per gli altri raggruppamenti, derivano rispettivamente dalla fase di smaltimento in discarica dei rifiuti e dalle attività di combustione (per il trasporto e per la produzione di energia elettrica); le emissioni di ammonio (9%) sono anch’esse legate al fine vita in discarica.
Infine, per il raggruppamento R5 il contributo maggiore è dato dagli ossidi di azoto in aria (oltre l’83%) legati alla fase di trasporto dei RAEE agli impianti di trattamento e dei rifiuti alle diverse destinazioni (riciclo, avvio a trattamento secondario, avvio a smaltimento finale), mentre per il 12% è dovuto ai fosfati, legati, come sopra descritto, allo smaltimento in discarica dei rifiuti prodotti derivanti dalla
2 Chemical Oxygen Demand, ossia la domanda chimica di ossigeno. Questo parametro rappresenta la quantità di ossigeno necessaria per la completa ossidazione per via chimica dei composti organici ed inorganici presenti in un campione di acqua. Insieme al BOD (Biological Oxygen Demand, doamnda biologica di ossigeno) e TOC (Total Organica Carbon, carbonio organico totale) rappresenta uno dei parametri comunemente utilizzati per la misura indiretta del tenore di sostanze organiche presenti in un’acqua.
146
produzione di energia.Per quanto riguarda i RAEE professionali, di seguito si riporta il contributo potenziale all’eutrofizzazione dei diversi CER gestiti dal Consorzio ecoR’it.
Nella tabella 12 sono riportati i valori di eutrofizzazione, espressi in kg di PO4
3-eq, derivanti dal trattamento di 1 tonnellata di RAEE professionali, con un quantitativo che varia da 1,16 kg per il CER 16 02 11 a 0,21 kg per il CER 20 01 21. Anche per i RAEE professionali si può fare la stessa considerazione descritta per i RAEE domestici: tutti i RAEE professionali mostrano valori simili nella stessa fase del ciclo di gestione del rifiuto, mentre la situazione cambia per il fine vita, in quanto il CER 16 02 11 e il CER 16 02 13 sono quelli dal cui trattamento viene avviato a fine vita il quantitativo maggiore di materiale.
Tabella 12: Eutrofizzazione totale dei RAEE professionali
Tabella 14: Eutrofizzazione di 1 tonnellata di RAEE professionali trattati
Tabella 13: Eutrofizzazione dei RAEE professionali (in percentuale)
tota
le kg
PO43-
eq
tota
le
kgPO
43-eq
/ton
tota
le %
trat
tame
nto
seco
ndar
io
trat
tame
nto
seco
ndar
io
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
rici
clo
rici
clo
disc
aric
a
disc
aric
a
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
racc
olta
RA
EE
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
trat
tame
nto
prim
ario
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
Ince
neri
ment
o
Ince
neri
ment
o51,51
16,08
952,99
0,40
1,16
0,48
0,36
0,21
100
100
100
100
4,34
3,19
327,38
0,30
0,10
0,095
0,12
0,161
8,43
19,81
34,35
75,16
3,61
0,68
53,28
0,03
0,08
0,020
0,02
0,018
7,01
4,24
5,59
8,44
0,88
0,60
63,64
0,03
0,02
0,018
0,02
0,019
1,71
3,75
6,68
8,70
1,15
1,49
91,69
0,03
0,03
0,045
0,03
0,014
2,23
9,26
9,62
6,71
2,33
0,00
0,55
0,00
0,05
0,000
0,00
0,001
4,53
0,01
0,06
0,51
39,20
10,12
416,46
0,00
0,88
0,303
0,16
0,001
76,10
62,92
43,70
0,48
16 02 11
16 02 13
16 02 14
20 01 21
16 02 11
16 02 13
16 02 14
20 01 21
16 02 11
16 02 13
16 02 14
20 01 21
4 Valutazione degli impatti
147
Fosfati, in acqua5,22%
Fosfati, in acqua6,28%
Fosfati, in acqua9,95%
Fosfati, in acqua4,04%
Ossidi di azoto,in aria14,35%
Ossidi di azoto,in aria48,04%
Ossidi di azoto,in aria85,67%
Ossidi di azoto,in aria32,91%
Nitriti, in acqua0,72%
Nitriti, in acqua0,12%
Nitriti, in acqua0,17%
Nitrati, in acqua4,35%
Nitrati, in acqua0,77%
Nitrati, in acqua0,49%
Nitrati, in acqua0,86%
Ammoniaca, in aria0,51%
Ammoniaca, in aria0,19%
Ammoniaca, in aria0,34%
Ammoniaca, in aria0,14%
Protossido diazoto, in aria
0,53%
Protossido diazoto, in aria
0,66%
Protossido diazoto, in aria
1,21%
Protossido diazoto, in aria
0,45%
Azoto, in acqua0,13%
Azoto, in acqua0,06%
Azoto, in acqua0,09%
Azoto, in acqua0,05%
Fosforo, in acqua0,09%
Fosforo, in acqua0,02%
Fosforo, in acqua0,03% Fosforo, nel suolo
0,02%
Fosforo, in acqua0,01%
Altro, in aria e suolo0,01%
Altro, in aria e suolo0,02%
Altro, in aria, acqua e suolo
0,01%
Altro, in aria e suolo0,01%
Ammonio, in acqua49,14%
Ammonio, in acqua7,75%
Ammonio, in acqua0,06%
Ammonio, in acqua10,68%
COD, in acqua29,71%
COD, in acqua36,29%
COD, in acqua2,14%
COD, in acqua50,69%
Figura 8: Contributo dei nutrienti nei diversi CER
CER 160211 CER 160213
CER 160214 CER 200121
148
Per i RAEE professionali si possono fare le stesse considerazioni appena descritte per i domestici.
Per il CER 16 02 11, infatti, come per il raggruppamento R1, il contributo maggiore è dato dalle emissioni in acqua di ammonio e COD, legati alla fase di smaltimento, e dagli ossidi di azoto dovuti alle emissioni dei mezzi per il trasporto dei rifiuti e dalla produzione di energia dalle centrali termoelettriche.
Il trasporto contribuisce, infatti, per il 78% alle emissioni di NOx, seguito dal trattamento primario (12%) e dalla fase di incenerimento (8%).
Il CER 16 02 13 può essere paragonato al raggruppamento R3, dove il contributo maggiore è dato dalle emissioni in acqua derivante dalla fase di fine vita del materiale prodotto in seguito al trattamento dei RAEE: il COD e l’ammonio in acqua, infatti, superano il 60% delle emissioni totali di PO4
3-eq e derivano per il 99% dallo smaltimento in discarica.
Gli ossidi di azoto (33% delle emissioni totali) derivano per oltre il 95% dalle fasi di trasporto dei rifiuti da e verso gli impianti di trattamento e per la restante percentuale alle fasi di trattamento primario e secondario, dovuti alla produzione di energia elettrica.
Per quanto riguarda il CER 16 02 14, assimilabile con il raggruppamento R4, le emissioni di ossidi di azoto e il COD in acqua sono le componenti che contribuiscono maggiormente all’eutrofizzazione potenziale e, come già visto, derivano rispettivamente dalle attività di combustione (per il trasporto e per la produzione di energia elettrica) e dalla fase di smaltimento in discarica dei rifiuti; le emissioni di ammonio (8%) sono anch’esse legate al fine vita in discarica.
Infine, per il CER 20 01 21 il contributo maggiore è dato dagli ossidi di azoto in aria (oltre l’85%) legati alla fase di trasporto dei RAEE agli impianti di trattamento e dei rifiuti alle diverse destinazioni (riciclo, avvio a trattamento secondario, avvio a smaltimento finale), mentre per quasi il 10% è dovuto ai fosfati, legati, come sopra descritto allo smaltimento in discarica dei rifiuti prodotti derivanti dalla produzione di energia.
4.1.3 EcotossicitàPer calcolare il contributo all’ecotossicità della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it, è stato utilizzato il modello USEtox. Il fattore di caratterizzazione per l’ecotossicità in ambiente acquatico (ecotossicità potenziale) è espresso in unità tossiche comparative (CTUe).
Gli effetti per gli ecosistemi di acqua dolce sono basati su dati di concentrazione specifici per una determinata specie, alla quale il 50% di una popolazione mostra un effetto, espresso come una stima della frazione di specie potenzialmente interessate integrate per il tempo e il volume per unità di massa di sostanza emessa.
L’indicatore tiene conto del destino ambientale della sostanza chimica, ovvero del modello di distribuzione e degradazione nell’ambiente, delle modalità di esposizione e degli effetti tossici del composto. Di seguito vengono riportate alcune delle sostanze che maggiormente contribuiscono all’ecotossicità nel ciclo di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it.
4 Valutazione degli impatti
149
Aldicarb
Chlorothalonil
Chlorpyrifos
Cumene
Cyfluthrin
Cypermethrin
Diflubenzuron
Fipronil
Phenol
Profenofos
Toluene
Xylene
Comparto Sostanza Fattore
Insetticida tossico
Composto organico altamente tossico per i pesci e gli invertebrati acquatici
Insetticida altamente tossico per gli anfibi e molto tossico per i pesci
Composto organico pericoloso per l’ambiente
Piretroide ad attività insetticida, altamente tossico per la fauna acquatica
Insetticida pericoloso per l’ambiente
Insetticida
Insetticida tossico e pericoloso in ambiente
Composto organico aromatico tossico e corrosivo
Pesticida tossico per gli organismi acquatici
Idrocarburo aromatico tossico
Idrocarburo aromatico infiammabile e nocivo
5,93E3 CTU/kg
1,16E-8 CTU/kg
1,6E5 CTU/kg
665 CTU/kg
6,68E5 CTU/kg
7,01E4 CTU/kg
1,7E5 CTU/kg
3,23E4 CTU/kg
933 CTU/kg
4,53E5 CTU/kg
55,9 CTU/kg
77,4 CTU/kg
Come si può notare dalla tabella 15 e come riportato poi nelle tabelle e nei grafici sottostanti, i contributi all’ecotossicità sono legati ai pesticidi e agli insetticidi utilizzati nella coltivazione delle colture impiegate per la
produzione di biomasse.Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori di ecotossicità per ogni raggruppamento e il contributo di ogni fase.
0,66
0,51
2,55
2,05
0,008
0,32
0,19
20,18
6,40
0,009
R1
R2
R3
R4
R5
tota
le CT
Ue
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
42,25
285,93
3.278,38
3662,61
11,55
2,71
28,49
247,38
264,55
1,164
30,13
182,54
2.385,89
2.484,83
7,107
7,60
67,74
470,67
774,23
3,108
0,83
6,45
151,71
130,55
0,155
Tabella 16: Ecotossicità totale dei RAEE domestici
Tabella 15: Fattori di caratterizzazione per alcune sostanze che contribuiscono all’ecotossicità
150
Come si nota dalla tabella 16, per tutti i raggruppamenti, il contributo maggiore è legato al trattamento primario e secondario, che assieme coprono una percentuale compresa tra l’86 e il 90%.
1,57
0,18
0,08
0,06
0,07
0,013
0,002
0,001
0,001
0,000
0,75
0,06
0,62
0,17
0,08
0,006
0,001
0,006
0,002
0,001
R1
R2
R3
R4
R5
R1
R2
R3
R4
R5
tota
le %
tota
le CT
Ue/t
on
trat
tame
nto
seco
ndar
iotr
atta
ment
o se
cond
ario
rici
clo
rici
clo
disc
aric
adi
scar
ica
racc
olta
RA
EEra
ccol
ta
RAEE
trat
tame
nto
prim
ario
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
oIn
cene
rime
nto
100
100
100
100
100
0,830
1,020
0,916
0,970
0,742
6,41
9,97
7,55
7,22
10,07
0,053
0,102
0,069
0,070
0,075
71,31
63,84
72,78
67,84
61,53
0,592
0,651
0,666
0,658
0,456
17,98
23,69
14,36
21,14
26,91
0,149
0,242
0,131
0,205
0,200
1,97
2,26
4,63
3,56
1,34
0,016
0,023
0,042
0,035
0,010
Tabella 17: Ecotossicità dei RAEE domestici (in percentuale)
Tabella 18: Ecotossicità di 1 tonnellata di RAEE domestici trattati
4 Valutazione degli impatti
151
Aldicarb
Chlorothalonil
Chlorpyrifos
Cumene
Cyfluthrin
Cypermethrin
Diflubenzuron
Fipronil
Phenol
Profenofos
Toluene
Xylene
Altro
Sostanza Comparto R1 (%) R2 (%) R3 (%) R4 (%) R5 (%)
Suolo
Suolo
Suolo
Acqua
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Acqua
Suolo
Acqua
Acqua
-
7,7
3,7
52,8
1,2
1,1
2,2
0,6
6,8
6,2
12,7
0,6
0,6
4,0
7,8
3,2
53,5
0,6
1,1
2,2
0,6
6,9
6,3
12,8
0,6
0,6
3,9
7,6
3,1
52,3
0,6
1,1
2,1
0,6
6,7
7,8
12,5
0,7
0,7
4,0
7,7
3,2
53,3
0,6
1,1
2,2
0,6
6,9
6,5
12,8
0,6
0,6
3,9
7,8
3,2
53,7
0,6
1,1
2,2
0,6
6,9
6,0
12,9
0,6
0,6
3,8
100%
90%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
80%
0
R1 R2 R3 R4 R5
AltroXyleneTolueneProfenofosPhenolFipronilDiflubenzuronCypermethrinCyfluthrinCumeneChlorpyrifosChlorothalonilAldicarb
Tabella 19: Contributi delle diverse sostanze all’ecotossicità
Figura 9: Contributi delle diverse sostanze all’ecotossicità
152
Come si può notare dalla figura 9, per tutti i raggruppamenti il contributo maggiore è dato dal Chloropyrifos e dal Profenofos, entrambi pesticidi organofosfati, il cui uso è collegato alla produzione di energia elettrica da biomasse. Come riportato nelle tabelle sottostanti, anche per i RAEE professionali le fasi che maggiormente contribuiscono
all’ecotossicità sono il trattamento primario e secondario, con percentuali comprese tra l’80 e il 95%. Come per i raggruppamenti del domestico, il risultato deriva dalla produzione di energia elettrica ed in particolare dall’uso di pesticidi e insetticidi per la coltivazione delle colture usate per la produzione di biomasse.
0,57
0,02
1,24
0,001
0,64%
0,10%
0,06%
0,06%
0,31
0,18
3,03
0,001
0,35%
0,74%
0,14%
0,08%
16 02 11
16 02 13
16 02 14
20 01 21
16 02 11
16 02 13
16 02 14
20 01 21
tota
le CT
Ueto
tale
%
trat
tame
nto
seco
ndar
iotr
atta
ment
o se
cond
ario
rici
clo
rici
clo
disc
aric
adi
scar
ica
racc
olta
RA
EEra
ccol
ta
RAEE
trat
tame
nto
prim
ario
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
oIn
cene
rime
nto
89,22
24,01
2.130,32
1,464
100
100
100
100
2,96
2,18
223,99
0,205
3,32%
9,06%
10,51%
14,03%
74,81
16,89
1.370,02
0,866
83,85%
70,33%
64,31%
59,18%
9,77
3,72
468,73
0,372
10,95%
15,51%
22,00%
25,40%
0,79
1,02
63,32
0,018
0,89%
4,26%
2,97%
1,26%
Tabella 20: Ecotossicità totale dei RAEE professionali
Tabella 21: Ecotossicità dei RAEE professionali (in percentuale)
4 Valutazione degli impatti
153
0,013
0,001
0,000
0,000
0,007
0,005
0,001
0,001
16 02 11
16 02 13
16 02 14
20 01 21
tota
le %
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
RA
EE
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
2,007
0,719
0,808
0,786
0,067
0,065
0,085
0,110
1,683
0,505
0,520
0,465
0,220
0,111
0,178
0,200
0,018
0,031
0,024
0,010
Tabella 22: Ecotossicità di 1 tonnellata di RAEE professionali trattati
100%
90%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
80%
0
CER 16 02 13cer 160211 CER 16 02 14 CER 20 01 21
AltroXyleneTolueneProfenofosPhenolFipronilDiflubenzuronCypermethrinCyfluthrinCumeneChlorpyrifosChlorothalonilAldicarb
Figura 10: Contributo delle diverse sostanze all’ecotossicità
154
4.2 Pile portatili e tonerCome già evidenziato, oltre ai RAEE, il Consorzio ecoR’it si occupa anche di gestire la raccolta, il trasporto e il trattamento dei rifiuti di pile portatili e di toner, per i quali sono riportati di seguito i risultati dei diversi indicatori selezionati. Nelle tabelle sottostanti sono riportati i valori dei consumi idrici, collegati soprattutto, come già descritto in precedenza, alla produzione di energia elettrica delle fasi di trattamento primario e secondario. In particolare, per quanto riguarda il raggruppamento P1 (pile portatili), il valore dipende per oltre il 99% dal
trattamento secondario: questo è dovuto sia al consumo di acqua nel processo idrometallurgico di trattamento della pasta di pile, sia al processo della banca dati Ecoinvent selezionato, che considera una produzione globale delle materie prime utilizzate nel processo di trattamento e, di conseguenza, un consumo di energia elettrica proveniente da tutto il mondo. Di conseguenza, comprendendo un mix energetico globale, la frazione di energia proveniente da fonti idroelettriche e prodotta in paesi con un indice di scarsità idrica da moderata a grave, va ad influire notevolmente sul consumo idrico finale del ciclo di gestione delle pile portatili.
Aldicarb
Chlorothalonil
Chlorpyrifos
Cumene
Cyfluthrin
Cypermethrin
Diflubenzuron
Fipronil
Phenol
Profenofos
Toluene
Xylene
Altro
Sostanza Comparto CER 160211 % CER 160213 % CER 160214 % CER 200121 %
Suolo
Suolo
Suolo
Acqua
Suolo
Suolo
Suolo
Suolo
Acqua
Suolo
Acqua
Acqua
Aria Acqua Suolo
7,7
3,7
53,2
0,7
1,1
2,2
0,8
6,9
4,1
12,8
0,4
0,4
5,9
7,6
3,1
52,3
0,7
1,1
2,1
0,7
6,7
7,6
12,5
0,7
0,7
4,0
7,7
3,2
52,7
0,6
1,1
2,2
0,7
6,8
7,1
12,6
0,7
0,7
4,0
7,6
3,1
52,2
0,7
1,1
2,1
0,7
6,7
7,7
12,5
0,7
0,7
4,0
Tabella 23: Contributo delle diverse sostanze all’ecotossicità
2124,01
0,10
11,46
48,34
0,00
0,26
m3eq
%
m3eq/t
tota
le %
U.M.
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
P1 tr
atta
ment
o pr
imar
io
Ince
neri
ment
o
2.094.895,20
100
11.302,74
1.721,82
0,08
9,29
0,42
0
0
2.090.588,44
99,79
11.279,50
412,12
0,02
2,22
Tabella 24: Consumo d’acqua (water scarcity) per il raggruppamento P1 (sul totale gestito, in percentuale e per 1 tonnellata)
4 Valutazione degli impatti
155
Per quanto riguarda l’eutrofizzazione, sia per le pile portatili sia per i toner, il contributo maggiore è dato dalle emissioni di ossidi di azoto (rispettivamente 51% e 86%), legate ai processi di combustione ed in particolare per la produzione di energia da centrali termoelettriche e
dall’utilizzo dei mezzi di trasporto da e verso gli impianti di trattamento. Sempre alla produzione di energia elettrica è legato il contributo dei fosfati, mentre il COD deriva dalla fase di fine vita dei rifiuti.
-
-
-
3,86
0,06
0,02
m3eq
%
m3eq/t
tota
le %
U.M.
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
08
0318
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
6.029,07
100
28,46
950,45
15,76
4,49
5067,51
84,05
23,92
-
-
-
7,26
0,12
0,03
Tabella 25: Consumo d’acqua (water scarcity) per il CER 08 03 18 (sul totale gestito, in percentuale e per 1 tonnellata)
9,51
6,36
0,05
11,59
7,76
0,06
kgPO4
3-eq
%
kgPO4
3-eq/t
tota
le %
U.M.
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
P1 tr
atta
ment
o pr
imar
io
Ince
neri
ment
o
149,39
100
0,81
41,16
27,55
0,22
0
0
0
87,42
58,52
0,47
10,00
6,69
0,05
Tabella 26: Eutrofizzazione potenziale per il raggruppamento P1 (sul totale gestito, in percentuale e per 1 tonnellata)
-
-
-
1,77
5,05
0,01
kgPO4
3-eq
%
kgPO4
3-eq/t
tota
le %
U.M.
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
08
0318
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
35,08
100
0,17
23,13
65,92
0,11
3,70
10,55
0,02
-
-
-
6,48
18,48
0,03
Tabella 27: Eutrofizzazione potenziale per il CER 08 03 18 (sul totale gestito, in percentuale e per 1 tonnellata)
156
Infine, di seguito sono riportati i valori relativi all’ecotossicità. Anche in questi casi come già visto prima, i contributi maggiori sono legato alle fasi di trattamento
primario e secondario, derivanti dall’utilizzo di pesticidi nella coltivazione di biomasse per la produzione di energia elettrica.
4,30
0,97
0,02
7,92
1,78
0,04
CTUe
%
CTUe/t
tota
le %
U.M.
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
P1 tr
atta
ment
o pr
imar
io
Ince
neri
ment
o
444,31
100
2,40
28,24
6,36
0,15
0
0
0
404,04
90,94
2,18
6,91
1,55
0,04
Figura 11: Contributi dei nutrienti nelle diverse componenti
Tabella 28: Ecotossicità per il raggruppamento P1 (sul totale gestito, in percentuale e per 1 tonnellata)
Fosfati, in acqua
34,49%
Fosfati, in acqua9,78%
Ossidi di azoto,in aria51,00%
Ossidi di azoto,in aria85,59%
Nitrati, in acqua2,16%
Nitrati, in acqua0,42%
Ammoniaca, in aria0,62%
Ammoniaca, in aria0,32%
Protossido diazoto, in aria
1,19%
Protossido diazoto, in aria
1,15%
Azoto, in acqua0,13%
Azoto, in acqua0,09%
Fosforo, in acqua0,04%
Fosforo, in acqua0,03%
Fosforo, nel suolo0,05%
Fosforo, nel suolo0,02%
Altro, in aria, acqua e suolo
0,01%
Altro, in aria, acqua e suolo
0,00%
Ammonio, in acqua0,51%
Ammonio, in acqua0,05%
COD, in acqua6,29%
COD, in acqua2,55%
Raggruppamento P1 CER 080318
4 Valutazione degli impatti
157
-
-
-
1,78
1,47
0,01
CTUe
%
CTUe/t
tota
le %
U.M.
trat
tame
nto
seco
ndar
io
rici
clo
disc
aric
a
racc
olta
08
0318
trat
tame
nto
prim
ario
Ince
neri
ment
o
120,43
100
0,57
15,93
13,23
0,08
95,51
79,31
0,45
-
-
-
7,22
5,99
0,03
Tabella 29: Ecotossicità per il CER 08 03 18 (sul totale gestito, in percentuale e per 1 tonnellata)
Tabella 30: Contributo all’eutrofizzazione delle diverse sostanze
Aldicarb
Chlorothalonil
Chlorpyrifos
Cumene
Cyfluthrin
Cypermethrin
Diflubenzuron
Fipronil
Phenol
Profenofos
Toluene
Xylene
Altro
Comparto P1 (%) CER 080318 (%)
7,4
4,0
50,9
1,3
1,0
2,1
1,1
6,5
5,5
12,2
0,5
0,5
6,8
7,1
3,0
49,2
0,7
1,0
2,0
0,6
6,3
11,8
11,8
1,1
1,1
4,3
158
5 Interpretazione del ciclo di vita
L’ultima fase dell’LCA, interpretazione e analisi di miglioramento, ha lo scopo di proporre i cambiamenti necessari a ridurre l’impatto ambientale dei processi o attività considerati.
Come già evidenziato, i partner operativi del Consorzio ecoR’it non utilizzano acqua di processo per il trattamento primario dei RAEE, dei rifiuti di pile e accumulatori e dei rifiuti di toner esausti, ma i loro consumi idrici sono legati esclusivamente ai servizi igienici. Si è visto, invece, che gli impatti sull’acqua sono legati principalmente alla produzione di energia elettrica, alla fase di smaltimento e a quella di trasporto.
In termini assoluti di utilizzo di acqua, i bacini che maggiormente sono interessati dall’attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it sono quelli italiani, paese in cui avvengono la maggior parte delle attività; gli altri bacini interessati sono quelli svizzeri, francesi (per le importazioni di energia elettrica) e russo (per le importazioni di metano).
Per quando riguarda l’indicatore di consumo idrico (water scarcity), il valore varia dai 41 ai 113 m3eq/t per i RAEE domestici e da 39 a 114 m3eq/t per i professionali; il contributo maggiore deriva dalla fase di trattamento primario (57% per i RAEE domestici e 59% per quelli professionali) e secondario (29% per i RAEE domestici e 27% per i professionali) ed è quindi legato alla produzione di energia elettrica.
Diversamente, l’eutrofizzazione è legata a due diverse fasi: quella di smaltimento in discarica dei rifiuti (44% per i RAEE domestici e 46% per quelli professionali), legato quindi alla produzione di percolato, e quella di trasporto e cioè alla raccolta dei RAEE (33% per il domestico e al 34% per il professionale) a cui vanno aggiunti i trasporti dei rifiuti che escono dagli impianti di trattamento primario.
I valori dell’eutrofizzazione variano da 0,08 a 4,42 kg PO43-eq/t per i RAEE domestici e da 0,21 a 1,16 kg PO43-eq/t per i professionali.
Infine, per quanto riguarda l’ecotossicità, il range è compreso tra lo 0,83 e l’1,02 CTUe/t per i RAEE domestici e tra 0,72 e 2 CTUe/t per i professionali. Anche questo indicatore è legato alla produzione di energia elettrica ed in particolare alla fase di coltivazione delle biomasse: infatti, le fasi di trattamento primario e secondario (che utilizzano energia elettrica) pesano per l’88% sia per i RAEE domestici che per quelli professionali.
Per quanto riguarda pile portatili e toner per stampa esauriti, il valore di water scarcity è di 11.302 m3eq/t per le pile, dovuto per il 99,8% al trattamento secondario, e di 28,46 m3eq/t per i toner, legato principalmente alla fase di trattamento primario (84%) e di raccolta (15,8%). L’eutrofizzazione potenziale risulta essere di 0,81 kg PO43-eq/t per le pile (influenzato dal trattamento secondario e dalla raccolta) e 0,17 kg PO43-eq/t per i toner (soprattutto per la fase di raccolta). Infine per l’ecotossicità, i valori sono di 2,40 CTUe/t per le pile e 0,57 CTUe/t per i toner, legati rispettivamente al trattamento secondario e a quello primario.
In base a quando visto, il miglioramento della water footprint del ciclo di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti gestiti dal Consorzio ecoR’it, si dovrebbe concentrare in particolare su tre aspetti: quello energetico, attraverso una razionalizzazione dei consumi elettrici; quello dei trasporti, puntando sul miglioramento della logistica; quello del fine vita, riducendo i quantitativi di rifiuti che vengono avviati a smaltimento.
159
5 Interpretazione del ciclo di vita
5.1 valutazione dell’incertezzaL’analisi dell’incertezza è definita dalla norma UNI EN ISO 14040:2006 come Procedura sistematica per quantificare l’incertezza, introdotta nei risultati di un’analisi d’inventario del ciclo di vita, dagli effetti cumulativi dell’imprecisione del modello, dell’incertezza degli elementi in ingresso e della variabilità dei dati. La norma ISO 14046 prevede un’analisi qualitativa o quantitativa dell’incertezza, citando come esempio l’analisi di Montecarlo.
La valutazione dell’incertezza è stata effettuata mediante l’analisi di Montecarlo sull’intero ciclo di vita. L’incertezza di default dei processi delle banche dati risulta predominante. La variazione media pesata del risultato finale della water scarcity footprint è di 14,4% per i RAEE domestici e 17,9% per quelli professionali; la variazione media pesata dei risultati della water eutrophication è di 20,6 per i RAEE domestici e di 30,2 per quelli professionali; infine, per quanto riguarda la variazione della water ecotoxicity footprint, l’incertezza del risultato è elevato in quanto legata al valore intrinseco dell’incertezza del valore delle emissioni nel ciclo di vita di particolari sostanze che contribuiscono a questo fattore d’impatto (191% per i RAEE domestici e 212% per i professionali).
5.2 LimitazioniLa valutazione della water footprint è un indicatore che da solo non è sufficiente per descrivere i potenziali impatti ambientali complessivi di prodotti, processi o organizzazioni.La water footprint si basa su di uno studio di Life Cycle Assessment (LCA), un metodo standardizzato a livello internazionale e descritto in precise norme internazionali, ma i vincoli e le scelte richieste dall’applicazione della metodologia possono influenzare i risultati e pertanto la valutazione, accurata e completa, può presentare margini di errore, anche se non rilevanti.
Limitazioni possono essere dovute alla difficoltà della caratterizzazione, ai metodi sperimentali ancora in fase di
5 Interpretazione del ciclo di vita
sviluppo, alle incertezze in merito alle caratteristiche spazio temporali di ciascuna categoria di impatto che possono portare a differenti risultati. Si sottolinea, inoltre, che attualmente alcuni passi metodologici devono ancora essere affrontati ed avere un consenso unanime.
160
• Decreto Legislativo 25 luglio 2005, n. 151: “Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti” e ss. mm.e ii.
• D.M. 25 settembre 2007, n. 185, “Istituzione e modalità di funzionamento del registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”
• ISO 14040:2006 Environmental management – Life cycleassessment - Principles and Framework
• ISO 14044:2006 Environmental management – Life cycleassessment – Requirements and Guidelines
• IPCC (2013), Fifth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change
• United Nation University, “Review of Directive 2002/96 on Waste Electrical and Electronic Equipment–Study No. 07010401/2006/442493/ETU/G4”
• Report Istat, La superficie dei comuni, delle province e delle regioni italiane (dati al 9 ottobre 2011)
• Report Istat, 2012, Le statistiche sull’acqua (dati al 2008)
• Centro di Coordinamento RAEE, www.cdcraee.it
• Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori, www.cdcnpa.it
• Hoekstra AY, Mekonnen MM, Chapagain AK, Mathews RE, Richter BD (2012), Global Monthly Water Scarcity: Blue Water Footprints versus Blue Water Availability. PLoS ONE 7(2): e32688. doi:10.1371/journal.pone.0032688
• Hoekstra AY, Chapagain AK, Aldaya MM, Mekonnen MM (2011), Water footprint assessment manual: Setting the global standard. Earthscan, London, UK.
• R. Heijungs (final editor) et al. (1992), Environmental life cycle assessment of product – Guide, Leiden: Centrum voor Milieukunde. – 111
• Raccomandazione della Commissione del 9 aprile 2013, relativa all’uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni
6 Bibliografia
161
Note
162
Note
163
Note
164
Note
165
Note
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