CONSISTENZA STATICA Indicazioni del Dipartimento della ... · le situazioni delle diverse strutture...

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1 FASCICOLO DEL FABBRICATO - PUBBLICATO DA "INGEGNERI ROMANI" www.ingegneriromani.it - [email protected] CONSISTENZA STATICA Indicazioni del Dipartimento della Protezione Civile PRINCIPI E DEFINIZIONI Carattere dell’esame “a vista” I dati raccolti attraverso le schede del “Fascicolo del Fabbricato” hanno lo scopo di fornire le informazioni necessarie per conoscere l’esposizione ad un primo livello di vulnerabilità statica degli edifici in muratura, in calcestruzzo armato, in acciaio, prefabbricati e misti. Le descrizioni riportate nel “Fascicolo del Fabbricato” di prima fase si riferiscono, generalmente, al patrimonio edilizio di carattere residenziale o terziario; edifici di particolare complessità (monumenti, chiese e immobili per il culto, impianti industriali, ecc.) potranno comportare integrazioni significative per la migliore descrizione e diagnosi di massima di eventuali situazioni di carattere statico da seguire con particolare attenzione. L’esame del fabbricato viene effettuato prevalentemente “a vista”. Vengono, cioè, prese in considerazione le situazioni delle diverse strutture portanti verticali ed orizzontali, rilevando, per quanto attuabile, tutto ciò che appare non conforme al normale stato “di esercizio”. Le parti dei fabbricati sotto elencate saranno quelle oggetto di rilevazione (da approfondire nei limiti del possibile), mentre si rinvierà ad una seconda successiva fase tutte le eventuali indagini conoscitive di dettaglio: strutture verticali (pilastri, murature portanti, sostegni, muro di contenimento, ecc.); strutture lineari orizzontali (travi, traversi, ecc.); strutture piane (solai, coperture, aggetti, ecc.); parti strutturali a sostegno di lesene, fregi, figure artistiche, cornicioni, ecc.; elementi a rischio di possibile caduta dall’alto (antenne televisive, tegole e coppi, camini, cavi, parapetti, ringhiere, balconi, ecc.). Per le strutture di fondazione, nella prima fase, come richiesto dalla delibera del C.C. di Roma n° 166/99, ci si dovrà limitare a fornire notizie circa la loro tipologia, desunte da ricognizione visiva diretta o dalla consultazione della documentazione statica reperita ovvero, in termini induttivi, dalla conoscenza delle caratteristiche del suolo e delle fondazioni realizzate dagli immobili limitrofi. Sono da escludere indagini dirette o strumentali, giustificate, nella seconda fase, solo in caso di palesi sintomi di cedimento delle fondazioni. L’impiego di idonea strumentazione, per approfondire l’esame visivo, è naturalmente possibile e consigliato in tutti i casi nei quali si manifesti palesemente una situazione di probabile rischio. É comunque opportuno che venga chiaramente precisato al committente che l’indagine relativa alla redazione del “Fascicolo del Fabbricatodi prima fase non comprende la diagnosi di degradi, lesioni, dissesti o stati fessurativi in atto, ma solamente la loro evidenziazione e l’elencazione delle indagini che si ritiene necessario effettuare per il successivo esame approfondito, con l’indicazione del grado di urgenza. In caso di evidenziazione palese di rischi, vanno quindi riportate, nella “Relazione sintetica del tecnico(quadro “F”), le indicazioni di seguito esemplificate: “A seguito del presente accertamento sul fabbricato sito in Roma in data…………………, alla presenza di……………………………………., rilevato che: esistono indizi di instabilità legati al sottosuolo………… esistono lesioni, fessurazioni, dissesti……………….….. esistono elementi di criticità igienica, funzionale ed impiantistica, rappresentati da…………. esistono rilevanti variazioni d’uso esistono importanti modificazioni strutturali visto inoltre che la documentazione di carattere tecnico-amministrativa e/o le indagini di carattere particolare: esistono e sono idonee non esistono esistono, ma poiché dall’indagine eseguita a vista e dalle modifiche accertate, emerge che le certificazioni e i collaudi in possesso della proprietà non risultano più idonee. IN CONCLUSIONE SI PROPONE di non porre il fabbricato sotto osservazione di porre il fabbricato sotto osservazione, acquisendo la seguente nuova certificazione:

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FASCICOLO DEL FABBRICATO - PUBBLICATO DA "INGEGNERI ROMANI"www.ingegneriromani.it - [email protected]

CONSISTENZA STATICA

Indicazioni del Dipartimento della Protezione Civile

PRINCIPI E DEFINIZIONI

Carattere dell’ esame “ a vista”

I dati raccolti attraverso le schede del “Fascicolo del Fabbricato” hanno lo scopo di fornire le informazioninecessarie per conoscere l’esposizione ad un primo livello di vulnerabilità statica degli edifici in muratura, incalcestruzzo armato, in acciaio, prefabbricati e misti.

Le descrizioni riportate nel “Fascicolo del Fabbricato” di prima fase si riferiscono, generalmente, alpatrimonio edilizio di carattere residenziale o terziario; edifici di particolare complessità (monumenti, chiesee immobili per il culto, impianti industriali, ecc.) potranno comportare integrazioni significative per lamigliore descrizione e diagnosi di massima di eventuali situazioni di carattere statico da seguire conparticolare attenzione.

L’esame del fabbricato viene effettuato prevalentemente “a vista”. Vengono, cioè, prese in considerazionele situazioni delle diverse strutture portanti verticali ed orizzontali, rilevando, per quanto attuabile, tutto ciòche appare non conforme al normale stato “di esercizio”. Le parti dei fabbricati sotto elencate saranno quelleoggetto di rilevazione (da approfondire nei limiti del possibile), mentre si rinvierà ad una secondasuccessiva fase tutte le eventuali indagini conoscitive di dettaglio:

� strutture verticali (pilastri, murature portanti, sostegni, muro di contenimento, ecc.);� strutture lineari orizzontali (travi, traversi, ecc.);� strutture piane (solai, coperture, aggetti, ecc.);� parti strutturali a sostegno di lesene, fregi, figure artistiche, cornicioni, ecc.;� elementi a rischio di possibile caduta dall’alto (antenne televisive, tegole e coppi, camini, cavi,

parapetti, ringhiere, balconi, ecc.).Per le strutture di fondazione, nella prima fase, come richiesto dalla delibera del C.C. di Roma n° 166/99, cisi dovrà limitare a fornire notizie circa la loro tipologia, desunte da ricognizione visiva diretta o dallaconsultazione della documentazione statica reperita ovvero, in termini induttivi, dalla conoscenza dellecaratteristiche del suolo e delle fondazioni realizzate dagli immobili limitrofi. Sono da escludere indaginidirette o strumentali, giustificate, nella seconda fase, solo in caso di palesi sintomi di cedimento dellefondazioni.

L’impiego di idonea strumentazione, per approfondire l’esame visivo, è naturalmente possibile e consigliatoin tutti i casi nei quali si manifesti palesemente una situazione di probabile rischio. É comunque opportunoche venga chiaramente precisato al committente che l’indagine relativa alla redazione del “Fascicolo delFabbricato” di prima fase non comprende la diagnosi di degradi, lesioni, dissesti o stati fessurativi in atto,ma solamente la loro evidenziazione e l’elencazione delle indagini che si ritiene necessario effettuare per ilsuccessivo esame approfondito, con l’indicazione del grado di urgenza.

In caso di evidenziazione palese di rischi, vanno quindi riportate, nella “Relazione sintetica del tecnico”(quadro “F”), le indicazioni di seguito esemplificate:

“A seguito del presente accertamento sul fabbricato sito in Roma in data…………………, alla presenzadi……………………………………., rilevato che:esistono indizi di instabilità legati al sottosuolo…………esistono lesioni, fessurazioni, dissesti……………….…..esistono elementi di criticità igienica, funzionale ed impiantistica, rappresentati da………….esistono rilevanti variazioni d’usoesistono importanti modificazioni strutturali

visto inoltre chela documentazione di carattere tecnico-amministrativa e/o le indagini di carattere particolare:

�esistono e sono idonee

�non esistono

�esistono, ma poiché dall’indagine eseguita a vista e dalle modifiche

accertate, emerge che le certificazioni e i collaudi in possesso della proprietà non risultano più idonee.IN CONCLUSIONE SI PROPONE

�di non porre il fabbricato sotto osservazione

�di porre il fabbricato sotto osservazione, acquisendo la seguente nuova certificazione:

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O idoneità statica dell’edificioO certificato di conformità degli impianti alla normativa vigenteO responsi relativi alle seguenti indagini specialistiche:………………………………………………………………….

Aggregato strutturale

Il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri (di seguitodenominato in sigla DPC) definisce, d’intesa con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, “aggregatostrutturale” l’insieme di elementi strutturali non omogenei che possano interagire sotto un’azione statica odinamica. Esso può essere costituito da uno o più edifici accorpati, ove il termine accorpamento sta adindicare un contatto o un collegamento, più o meno efficace, tra edifici con caratteristiche costruttivegeneralmente diverse.

Il giunto di separazione1, ancorché efficace ai fini strutturali e sismici, dà luogo all’individuazione di duediversi aggregati strutturali.

Esempi di aggregati strutturali sono riportati in figura 1.

Edificio

Il DPC definisce edifici, ai fini che qui interessano, le unità strutturali omogenee da cielo a terra, distinguibilidalle altre per almeno una delle seguenti caratteristiche che individuano un comportamento statico e/odinamico distinto:� tipologia costruttiva2

� differenza di altezza3

� irregolarità planimetrica con parti non collegate efficacemente� età di costruzione

1 Il D. M. 24.1.1986 prescrive che le dimensioni del giunto strutturale debbano essere non minori di d(h)=h/100, ove d(h) è la distanza di duepunti affacciati, posti alla quota h a partire dal piano di spiccato delle strutture in elevazione.2 La tipologia costruttiva si riferisce a materiali e modalità di costruzione di strutture verticali.3 La differenza di altezza, nel caso sia superiore al 20%, comporta diversi comportamenti alle azioni sismiche (DPC)

Ampliamento senza efficaciammorsature

Parte ristrutturata

Giunto di separazione efficace aifini sismici d

� h/100 Struttura in muratura ordinaria

Struttura in calcestruzzo

3

� sfalsamento dei piani� eventuali ristrutturazioni da cielo a terra.

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Tipologia edilizia e strutturale verticale

Per tipologia edilizia si deve intendere quella dominante.

Per tipologia strutturale verticale si può fare riferimento alle seguenti definizioni (DPC):

A. Muratura a sacco formata da pietre di pezzature molto varie, male intessuta e priva di collegamento tra ifogli;

B. Muratura a sacco formata da pietre di pezzatura regolare, bene intessuta e priva di collegamento tra idue fogli, oppure come A. ma con spigoli, mazzette e/o ricorsi in pietra squadrata o mattoni pieni;

C. Muratura di pietra sbozzata, di cattiva qualità in presenza di irregolarità;D. Muratura di pietra sbozzata con spigoli, mazzette e/o ricorsi in pietra squadrata o mattoni pieni;E. Muratura di pietra arrotondata o ciottoli di fiume di pezzatura varia senza mazzette e/o ricorsi in pietra

squadrata o mattoni pieni;F. Muratura di pietra arrotondata o ciottoli di fiume di pezzatura varia con spigoli, mazzette e/o ricorsi in

pietra squadrata o mattoni pieni;G. Muratura in blocchetti di tufo o pietra da taglio di dimensioni costanti;H. Muratura in blocchetti di calcestruzzo prefabbricati, con inerti ordinari;I. Muratura in blocchetti di calcestruzzo prefabbricati, con inerti leggeri (argilla espansa, ecc.) omogenei in

tutta l’estensione;J. Muratura in laterizio di buona qualità, pieno o semipieno (% foratura <45%);K. Muratura in laterizio di buona qualità, pieno o semipieno (% foratura >45%);L. Pareti in calcestruzzo non armato;M. Pareti in calcestruzzo armato e ben collegato4;N. Telai in cemento armato non tamponati o con tamponature (di qualsiasi tipo, distribuite in maniera

disuniforme sul perimetro);O. Telai in cemento armato con tamponature deboli (quali con mattoni forati o in presenza di grandi

aperture);P. Telai in cemento armato con tamponature forti e aperture limitate;Q. Ossatura con profilati metallici;R. Struttura mistaS. Altre tipologie strutturali (da precisare).

Tipologia strutturale delle scale

A. Struttura in legno appoggiata tra due murature o tra due travi in legno;B. Struttura in legno a sbalzo5;C. Struttura in profilati d’acciaio appoggiata tra due murature o travi;D. Struttura in profilati d’acciaio a sbalzo;E. Struttura in pietra o laterizio con gradini appoggiati;F. Struttura in pietra o laterizio con gradini a sbalzo;G. Volte appoggiate in muratura;H. Volte rampanti in muratura;I. Scala in cemento armato appoggiata (soletta o travi appoggiate);J. Scala in cemento armato a sbalzo.

Tipologia strutturale orizzontale

A. Solai con orditura principale e secondaria in legnoB. Solai con orditura principale e secondaria in legno con catene o tirantiC. Solai con putrelle metalliche e voltine o tavelloniD. Solai con putrelle metalliche e voltine o tavelloni con catene o tirantiE. Solai laterocementizi o solette in cemento armato con cordolo ammorsato o inserito nella muraturaF. Volte (a botte, a padiglione, ecc.) senza cateneG. Volte (a botte, a padiglione, ecc.) con cateneH. Combinazione di volte spingenti con solai pianiI. Combinazione di volte non spingenti con solai pianiJ. Altra tipologia strutturale

4 Nel caso non sia possibile avere notizie sulla presenza di armatura, considerare Pareti in calcestruzzo non armato5 Per scala a sbalzo di intende quella con gradini a mensola incastrati in una parete o in una trave laterale, o in una struttura centrale (DPC).

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Tipologia strutturale delle coperture

A. In legno spingenti per i soli carichi verticali, generalmente costituite da due falde inclinate senza trave dicolmo o con trave di colmo deformabile6 e senza catene o tiranti

B. In legno con travi inclinate ad una falda oppure a due falde e con muro di spina, oppure con trave dicolmo poco deformabile

C. In legno a spinta eliminata o con travi orizzontaliD. Con solai in laterocemento o in cemento armatoE. Con orditura principale con putrelle metalliche, spingenteF. Con orditura principale con putrelle metalliche, non spingenteG. Combinazioni di tipi non spingentiH. Altra tipologia strutturale.

6 Rapporto l/h >20

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VALUTAZIONE DEL LIVELLO DEL DANNO

Livello di danno

Il livello del danno deve essere indicato ai vari piani e separatamente per:

STRUTTURE VERTICALI strutture portanti murarieossature in cemento armatoossature in acciaio

STRUTTURE ORIZZONTALI e COPERTUREvolte e coperture a volta murariasolai di ogni tipocoperture a terrazzo di ogni tipocoperture a tetto in cemento armato

SCALEmuraturacemento armatolegno o acciaio

TAMPONATURE IN EDIFICI IN C.A. e TRAMEZZIIN EDIFICI IN C.A. E MURATURA muratura

cemento armato

Nel danno non sono comprese le lievi fessurazioni superficiali, quali quelle di origine termica, che sirilevano frequentemente negli intonaci e nelle tinteggiature.

Valutazione dei danni

L’esame del danno può essere agevolmente effettuato mediante una valutazione multicriteria che prenda inconsiderazione tre parametri.

Il primo è dato dall’entità del danno stesso così come appare dall’esame visivo e dalle misurazioni di primaverifica; uno schema di valutazione (riferito ai termini qualitativi di dissesto: nessuno, lieve, medio, grave,gravissimo, totale) è ricavabile da questo capitolo, che riporta le indicazioni del DPC valide per le diversetipologie strutturali prese in considerazione.

Il secondo elemento di analisi è dato dalla presenza del danno stesso nelle diverse componenti strutturali, ecioè dalla diffusione dei sintomi di lesione nello stabile. É di immediata evidenza come la loro distribuzionee concentrazione acuisca o meno il rischio, condizionando il parere del tecnico da riportare nel fascicolofabbricato (quadro “F”).

Il terzo elemento di valutazione è dato dall’individuazione del livello di magnitudo che il crollo puòcomportare, e cioè dell’entità dei danni conseguenti al verificarsi del potenziale rischio a cui sono sottopostecose e persone. Un crollo parziale di un muro di sostegno di un terrapieno potrebbe, per esempio, causaredanni inferiori a quello di un solaio di un edifico agricolo.

Dalla combinazione dei tre elementi in precedenza individuati nasce un indice di rischio, che può ancheessere quantificato (assegnando dei pesi all’analisi multicriteria), ma che in ogni caso è utile perdeterminare l’effettivo pericolo a cui è sottoposto il fabbricato, e quindi la necessità di ricorrere ad indaginispecialistiche, e l’urgenza od indifferibilità delle stesse.

Nelle indicazioni che seguono, riferite alle diverse tipologie costruttive di strutture verticali e telai, struttureorizzontali e coperture, scale e tamponature, per nessun danno si intende la mancanza di sintomisignificativi di dissesto; per danno totale la distruzione delle parti strutturali oggetto dell’esame.

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A) STRUTTURE VERTICALI E TELAI

Tabella 1: Tipologia delle lesioni nelle strutture portanti murarie

1 Lesioni ad andamento verticale sulle architravi di porte e finestre2 Lesioni ad andamento diagonale nei parapetti delle finestre e nelle architravi3 Lesioni ad andamento diagonale negli elementi verticali (maschi murari) tra due aperture contigue4 Schiacciamento locale della muratura con sgretolamento della malta e/o di elementi lapidei o laterizi,

con o senza espulsione di materiale7

5 Lesioni ad andamento orizzontale per flessione in testa e/o al piede dei maschi murari6 Lesioni ad andamento verticale in corrispondenza degli incroci7 Lesioni passanti ad andamento verticale in corrispondenza degli incroci8 Espulsione di materiale in corrispondenza di travi principali e/o secondarie dei solai, dovuta a

martellamento9 Distacco ed espulsione della zona di intersezione tra due pareti formanti tra loro un angolo.

Quadro 1: Valutazione del danno su strutture portanti murarie

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve lesioni di ampiezza fino 1 mm., comunque distribuiteC medio lesioni di tipo 1, 5, 6 di ampiezza fino a 4 mm.

lesioni di tipo 2, 3, 7 di ampiezza fino a 2 mm.danni di tipo 4, 8, 9 di lieve entità

D grave lesioni di tipo 1, 5, 6 di ampiezza fino a 10 mm.lesioni di tipo 2, 3, 7 di ampiezza fino a 5 mm.danni di tipo 4, 8, 9 di media entità

E gravissimo lesioni e danni di entità superioreF totale

7 Inizialmente il fenomeno può essere segnalato dal rigonfiamento dell’eventuale rivestimento

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Quadro 2: Valutazione del danno su ossature in cemento armato

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve lesioni fino a 2 mm. nelle travi

lesioni fino a 1 mm. nei pilastriC medio lesioni fino a 4 mm. nelle travi

lesioni fino a 3 mm. nei pilastri, con o senza sintomi di schiacciamento alleestremitàlesioni diagonali fino a 1 mm. nei nodi trave - pilastro o nelle pareti di cementoarmato

D grave lesioni fino a 6 mm. nelle travisintomi di schiacciamento e/o distacco nel raccordo tra le nervature del solaio e letravilesioni di qualunque ampiezza con evidente schiacciamento ed espulsione dicopriferro all’estremità dei pilastriinizio di incurvamento delle barre longitudinalilesioni diagonali fino a 3 mm. nei nodi trave - pilastro o nelle pareti di cementoarmatofuori piombo fino a 30 mm. su un interpiano

E gravissimo situazioni di entità superiore a quelle descritte al punto D per le traviespulsione di tutto il copriferro e parte del nucleo alle estremità dei pilastrisituazioni di entità superiore a quelle descritte al punto C per i pilastri

F totale

Quadro 3: Valutazione del danno su ossature in acciaio

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve non rilevabiliC medio inizio di slabbrature alle giunzioni bullonate o chiodate

fuori piombo fino a 20 mm. su un interpianodeformazioni permanenti per instabilità di ali di travi e/o pilastri ad I, appenapercettibili e molto localizzate

D grave slabbrature visibili alle giunzioni bullonate o chiodaterotture di alcuni bulloni o chiodicricche apprezzabili nelle giunzioni saldatefuori piombo fino a 50 mm. su un interpianodeformazioni permanenti per instabilità di ali di travi e/o pilastri ad I, sensibili (finoad 1/10 della larghezza dell’ala)

E gravissimo situazioni di entità superiore a quelle descritte al punto DF totale

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B) STRUTTURE ORIZZONTALI E COPERTURE

Tabella 2: Tipologia delle lesioni nelle volte e nelle coperture a volta muraria

1 Lesioni in chiave2 Lesioni alle reni3 Lesioni all’imposta4 Schiacciamento all’imposta

Quadro 4: Volte e copertura a volta muraria prive di catena

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve lesioni di tipo 1, 2: < 2 mm.C medio lesioni di tipo 1, 2, 3: < 3 mm.

sintomi di schiacciamento (4)D grave lesioni di tipo 1, 2, 3: < 7 mm.

rilevante schiacciamento (4)E gravissimo situazioni di entità superiore a quelle descritte al punto DF totale

Quadro 5: Volte e copertura a volta muraria con catena

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve non rilevabiliC medio lesioni di tipo 1, 2: < 2 mm.D grave lesioni di tipo 1, 2, 3: < 4 mm.

sintomi di schiacciamento (4)E gravissimo situazioni di entità superiore a quelle descritte al punto DF totale

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Quadro 6: Solai e coperture a terrazzo; tetto in cemento armato

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve lesioni sottili (1-4 mm.) parallele alle nervature portanti osservabili nell’eventuale

intonaco di intradossoC medio lesioni rilevanti (>4 mm.) parallele alle nervature portanti osservabili nell’eventuale

intonaco di intradossosegni di dissesto nel pavimentosegni di dissesto nell’orditura secondaria e/o terziaria (se presente), nel caso disolai in legno non intonacati

D grave distacchi ben definiti tra solaio e strutture portantidissesti come quelli di cui al punto C, rilevantilimitati crolli nell’orditura secondaria e/o terziaria (se presente), nel caso di solai inlegno

E gravissimo crollo parziale dell’orditura principaledistacchi ampi ed estesi tra solaio e strutture portanticrolli estesi dell’orditura secondaria e/o terziaria (se presente), nel caso di solai inlegno

F totale

Quadro 7: Copertura a tetto di legno o di acciaio (con manto di tegole)

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve caduta di qualche tegola di bordoC medio leggere sconnessioni nell’orditura secondaria

sconnessioni e/o cadute (<10%) nel manto di tegoleleggeri spostamenti delle travi principali dal loro alloggiamento (<5 mm.)

D grave sconnessioni nell’orditura secondariaspostamenti delle travi principali dal loro alloggiamento (5-30 mm.)mutevoli sconnessioni nel manto di tegole e/o caduta di un gran numero di tegole(<20%)

E gravissimo scavallamento di travi principalicrolli parziali

F totale

C) SCALE

Quadro 8: Valutazione del danno su scale in muratura(riferita alla tabella 1)

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve lesioni di tipo 2, 4, 6, 8 di ampiezza fino a 1 mm

lesioni di tipo 1, 3, 5, 7, 9 di ampiezza fino a 2 mmC medio lesioni di tipo 2, 4, 6, 8 di ampiezza fino a 2 mm

lesioni di tipo 1, 3, 5, 7, 9 di ampiezza fino a 4 mmsintomi iniziali di schiacciamento all’incastro nei casi di tipo 2, 4, 6, 8

D grave lesioni di tipo 2, 4, 6, 8 di ampiezza fino a 4 mmlesioni di tipo 1, 3, 5, 7, 9 di ampiezza fino a 10 mmschiacciamenti consistenti nei casi di tipo 2, 4, 7, 8, 9inizi di schiacciamento nei casi rimanenti

E gravissimo situazioni di entità superiore a quelle descritte al punto Dcrolli parziali

F totale

Quadro 9: Valutazione del danno su scale in cemento armato

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grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve distacchi tra rampe e pianerottoli < 1 mm.C medio distacchi tra rampe e pianerottoli 1-2 mm.D grave distacchi tra rampe e pianerottoli 2-5 mm.E gravissimo situazioni di entità superiore a quelle descritte al punto DF totale

Quadro 10: Valutazione del danno su scale in legno o acciaio

grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve lesioni sulla muratura in corrispondenza dell’attacco con la scala < 1 mm.C medio lesioni sulla muratura in corrispondenza dell’attacco con la scala 1-3 mm.

inizio di schiacciamento o sfilamento sulla muratura in corrispondenza dell’attaccocon la scala

D grave lesioni sulla muratura in corrispondenza dell’attacco con la scala 4-6 mm.segni evidenti di schiacciamento o sfilamento sulla muratura in corrispondenzadell’attacco con la scala

E gravissimo situazioni di entità superiore a quelle descritte al punto DF totale

D) TAMPONATURE IN EDIFICI IN CEMENTO ARMATO, TRAMEZZI IN EDIFICI INCEMENTO ARMATO O IN MURATURA

Quadro 11: Valutazione del danno nelle tamponature e nei tramezzi

Tabella 3: Tipologia delle lesioni nelle tamponature e nei tramezzi

1 Lesioni di distacco dalla cornice strutturale: orizzontale superiore2 Lesioni di distacco dalla cornice strutturale: verticale3 Lesioni di distacco dalla cornice strutturale: orizzontale inferiore4 Lesioni diagonali nella muratura5 Schiacciamento agli angoli

D) TAMPONATURE IN EDIFICI IN CEMENTO ARMATO, TRAMEZZI IN EDIFICI IN CEMENTOARMATO O IN MURATURA

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grado tipologia descrizioneA nessunoB lieve lesioni di tipo 1, 2 di ampiezza fino a 2 mm

lesioni di tipo 3 di ampiezza fino a 1 mmC medio lesioni di tipo 1, 2 di ampiezza 2-5 mm

lesioni di tipo 3 di ampiezza 1-2 mmlesioni di tipo 4 di ampiezza fino a 1 mmsintomi di lesioni di tipo 5

D grave lesioni di tipo 1, 2 di ampiezza 5-10 mmlesioni di tipo 3 di ampiezza 2-5 mmlesioni di tipo 4 di ampiezza fino a 1-2 mmpresenza di lesioni di tipo 5

E gravissimo lesioni di tipo 1, 2 di ampiezza superiore a 10 mmlesioni di tipo 3 di ampiezza superiore a 5 mmlesioni di tipo 4 di ampiezza superiore a 2 mmnotevole presenza di lesioni di tipo 5

F totale