CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA25. Alle ore 16.45 il Presidente del Consiglio sospende i lavori per...

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N. d'ord.35 reg deliberazioni CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA Estratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza del 10/06/2014 L'anno duemilaquattordici, questo giorno dieci del mese di giugno alle ore 14:30 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è riunito, a seguito di invito del Presidente, il Consiglio Provinciale con l'intervento dei Sigg.: Presenti Assenti Presenti Assenti Agazzi Antonio X - Losio Ivan X - Araldi Massimo X - Mainardi Cesare X - Barbati Filippo - X Malvezzi Carlo - X Benzoni Maurizio - X Mazzocco Franco X - Bertusi Fabio X - Milesi Clara Rita X - Biondi Giovanni X - Rossi Luca X - Bonaventi Piergiacomo X - Salini Massimiliano X - Castellani Vera X - Torchio Giuseppe X - Ceccato Adriano X - Trespidi Giuseppe X - Chioda Francesco X - Vailati Eugenio X - Degani Fabrizio X - Virgilio Leonardo X - Doldi Andrea - X Zaghen Ernesto - X Dusi Giampaolo X - Zanacchi Maria Rosa X - Gallina Gabriele X - Zanisi Giacomo Maria - X Gelmini Manuel X - Zelioli Rossella - X Ghidotti Carlalberto X - Presenti n. 24 Assenti n. 7 Risultano altresì presenti gli Assessori: Presenti Assenti Presenti Assenti BONGIOVANNI FILIPPO X - SCHIAVI SILVIA X - CAPELLETTI CHIARA X - SOCCINI MATTEO X - LEONI GIOVANNI X - ORINI PAOLA X - PINOTTI GIANLUCA X - Partecipa il Segretario Generale della Provincia : Dott. Silvio Masullo Il Presidente del Consiglio , constatando che gli intervenuti costituiscono il numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita il consiglio alla trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno. 2014 / 35 1 di 4 APPROVAZIONE PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 10 FEBBRAIO 2014.

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N. d'ord.35 reg deliberazioni

CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONAEstratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza del

10/06/2014

L'anno duemilaquattordici, questo giorno dieci del mese di giugno alle ore 14:30 inCremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è riunito, a seguito di invito delPresidente, il Consiglio Provinciale con l'intervento dei Sigg.:

Presenti Assenti Presenti Assenti

Agazzi Antonio X - Losio Ivan X -

Araldi Massimo X - Mainardi Cesare X -

Barbati Filippo - X Malvezzi Carlo - X

Benzoni Maurizio - X Mazzocco Franco X -

Bertusi Fabio X - Milesi Clara Rita X -

Biondi Giovanni X - Rossi Luca X -

Bonaventi Piergiacomo X - Salini Massimiliano X -

Castellani Vera X - Torchio Giuseppe X -

Ceccato Adriano X - Trespidi Giuseppe X -

Chioda Francesco X - Vailati Eugenio X -

Degani Fabrizio X - Virgilio Leonardo X -

Doldi Andrea - X Zaghen Ernesto - X

Dusi Giampaolo X - Zanacchi Maria Rosa X -

Gallina Gabriele X - Zanisi Giacomo Maria - X

Gelmini Manuel X - Zelioli Rossella - X

Ghidotti Carlalberto X -Presenti n. 24 Assenti n. 7

Risultano altresì presenti gli Assessori:Presenti Assenti Presenti Assenti

BONGIOVANNI FILIPPO X - SCHIAVI SILVIA X -

CAPELLETTI CHIARA X - SOCCINI MATTEO X -

LEONI GIOVANNI X -

ORINI PAOLA X -

PINOTTI GIANLUCA X -

Partecipa il Segretario Generale della Provincia : Dott. Silvio MasulloIl Presidente del Consiglio , constatando che gli intervenuti costituiscono il numero legale,dichiara aperta la seduta ed invita il consiglio alla trattazione degli oggetti posti all'ordinedel giorno.

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APPROVAZIONE PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 10FEBBRAIO 2014.

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Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell’art. 65 del Regolamento degliorgani istituzionali, i Consiglieri Agazzi, Biondi e Zanacchi.

All'appello risultano presenti n. 24 consiglieri ed assenti n. 7: Barbati, Benzoni, Doldi,Malvezzi (giustificato), Zaghen, Zanisi, Zelioli (giustificata). Risultano altresì presenti tutti gliassessori.

Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti movimenti fra i Sigg.Consiglieri:

- durante la trattazione della proposta n. 2334 (D.LGS. 152/06 e s.m.i. - L.R. 26/03 e s.m.i. -Proposta di Nuovo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti - Controdeduzioni alleosservazioni sulla proposta di Nuovo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti - Adozionedefinitiva), esce l'Ass. Schiavi ed entra il consigliere Zanisi. I Consiglieri presenti sono n.25.

Alle ore 16.45 il Presidente del Consiglio sospende i lavori per la necessità di un breveincontro dei capigruppo consiliari.

Alla ripresa dei lavori del Consiglio provinciale (ore 17.00) risultano presenti ancora n. 25consiglieri. Nel prosieguo della seduta si sono verificati i seguenti movimenti fra i Sigg.Consiglieri:

- prima della trattazione della proposta n. 1738 (Mozione presentata dal Cons. Chiodapro "Comitato lombardo risoluzione 44" (o color44) per la richiesta al Consiglioregionale della Lombardia di una risoluzione a favore del principio diautodeterminazione della Lombardia secondo il diritto internazionale), esce ilPresidente Salini. I consiglieri presenti sono 24 ed in tal numero rimangono fino altermine della seduta alle ore 19.15.

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IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Sentito il Presidente del Consiglio.

__________________________________________________________________________

DECISIONE

Approva il processo verbale della seduta consiliare del 10 febbraio 2014.

__________________________________________________________________________

MOTIVAZIONI

I verbali di ogni adunanza sono spediti a tutti i Consiglieri tramite e-mail appena disponibili.Il Consigliere che intenda proporre rettifiche ai verbali le presenta per iscritto, entro diecigiorni dalla spedizione, al Segretario Generale. I verbali vengono approvati nella primaseduta utile di Consiglio e, dopo l’esame dei Consiglieri, vengono sottoscritti dalPresidente del Consiglio e dal Segretario Generale.

__________________________________________________________________________

NORMATIVA

Artt. 60 e 61 del Regolamento degli Organi Istituzionali.

__________________________________________________________________________

PARERIParere favorevole espresso ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 267/2000 in ordine alla regolaritàtecnico-amministrativa. Non risulta necessaria l'espressione del parere di regolaritàcontabile in quanto il presente atto non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazionepatrimoniale e finanziaria dell'Ente

__________________________________________________________________________

ALLEGATI PARTE INTEGRANTE E SOSTANZIALE

Processo verbale del 10 febbraio 2014. __________________________________________________________________________

Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti informa palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, conl'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 24 Consiglieri;favorevoli n. 24. La deliberazione è approvata all'unaminità.

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Del che si è redatto il presente verbale che viene sottoscritto come appresso.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL SEGRETARIO GENERALE

Dott. Carlalberto Ghidotti Dott. Silvio Masullo

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi dell'art. 21 D.Lgs 82/2005 esuccessive modifiche ed integrazioni.

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CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA

ADUNANZA DEL GIORNO 10 FEBBRAIO 2014

L'anno duemilaquattordici, questo giorno dieci del mese di febbraio alle

ore 16:00 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è

riunito, a seguito di invito del Presidente, il Consiglio Provinciale con

l'intervento dei Sigg.:

Presenti Assenti Presenti Assenti

Agazzi Antonio X - Losio Ivan - XAraldi Massimo X - Mainardi Cesare X -Barbati Filippo X - Malvezzi Carlo X -Benzoni Maurizio - X Mazzocco Franco X -Bertusi Fabio X - Milesi Clara Rita - XBiondi Giovanni X - Rossi Luca X -BonaventiPiergiacomo

X - Salini Massimiliano X -

Castellani Vera X - Torchio Giuseppe X -Ceccato Adriano X - Trespidi Giuseppe X -Chioda Francesco X - Vailati Eugenio X -Degani Fabrizio X - Virgilio Leonardo X -Doldi Andrea - X Zaghen Ernesto - XDusi Giampaolo X - Zanacchi Maria Rosa X -Gallina Gabriele X - Zanisi Giacomo Maria X -Gelmini Manuel - X Zelioli Rossella X -Ghidotti Carlalberto X -

Presenti n. 25 Assenti n. 6

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Risultano altresì presenti gli Assessori:

Presenti Assenti Presenti Assenti

BONGIOVANNI FILIPPO

X - SCHIAVI SILVIA - X

CAPELLETTI CHIARA X - SOCCINI MATTEO X -LEONI GIOVANNI X -ORINI PAOLA - XPINOTTI GIANLUCA - X

Partecipa il Segretario Generale della Provincia il Segretario Generale

della Provincia: Dott. Silvio Masullo

Il Presidente del Consiglio, constatando che gli intervenuti costituiscono il

numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita il consiglio alla

trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno.

Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell’art. 65 del

Regolamento degli Organi Istituzionali, i Consiglieri Agazzi e Mazzocco

per la maggioranza e Vailati per la minoranza.

All'appello risultano presenti n. 25 consiglieri ed assenti n. 6: Benzoni

(giustificato), Doldi (giustificato), Gelmini, Losio (giustificato), Milesi,

Zaghen.

Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti movimenti

fra i Sigg. Consiglieri:

- durante la trattazione della proposta n. 619 (Relazione annuale della

Consigliera di parità) entrano l'assessore Pinotti ed i consiglieri

Gelmini, Zaghen e Milesi. I Consiglieri presenti sono n. 28.

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- durante la trattazione della proposta n. 694 (Odg presentato dal

Gruppo PD, primo firmatario Cons. Zelioli, avente ad oggetto: “Stima,

rispetto e grande vicinanza al Capo dello Stato ed alla Presidente della

Camera, solidarietà nei confronti delle donne e delle istituzioni

rappresentate da donne e sdegno per il linguaggio volgare e violento

messo in atto da alcuni esponenti di varie forze politiche in occasione

degli ultimi dibattiti parlamentari), incidentale alla proposta n. 619,

entra l'Ass. Orini.

- durante la trattazione della proposta n. 520 (L.R. 8.8.1998, n. 14 e s.m.

- Proposta di nuovo Piano Provinciale delle Cave per il decennio

2013/2023 – Controdeduzioni alle osservazioni ed ai pareri sulla

proposta di nuovo Piano Provinciale delle Cave) esce il Cons. Bertusi

ed entra il Cons. Losio. I Cons. presenti sono n. 28 ed in tal numero

rimangono fino al termine della seduta alle ore 19.40.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Prego. Buongiorno signori. Prego tutti i Consiglieri di prendere posto per

dare la possibilità al Segretario generale di effettuare l’appello per

verificare il numero dei presenti oggi in aula. Prego i Consiglieri di

accomodarsi. Lascio la parola al Dottor Masullo per effettuare l’appello

generale.

Il Segretario procede all’appello dei presenti.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie al Dottor Masullo che ha verificato la presenza del numero legale e

quindi, diamo inizio alla seduta. Ringrazio da subito Agazzi, Mazzocco e

Vailati che oggi saranno i miei Consiglieri scrutatori per verificare il

numero di voti che arriveranno. Ho una richiesta in merito alla formazione

del Gruppo di Forza Italia e allo scioglimento del Gruppo PDL. Poiché ad

oggi non vi è in ufficio di presidenza una maggioranza legata al Presidente

Salini e poiché il numero dei Consiglieri che ad oggi non hanno ancora

scelto se aderire a un Gruppo e a quale Gruppo o rimanere indipendenti,

crea problemi a livello di segreteria per individuare il Gruppo piuttosto che

il Capogruppo che presiederà l’ufficio di Presidenza, piuttosto che il

Presidente di Commissioni, domando ai Consiglieri che ancora oggi non

hanno definito a quale gruppo appartenere, poiché la scelta è stata ...

poiché già da due Consigli Provinciali non vi è un Gruppo formato. Quindi,

a termine, al prossimo ufficio di Presidenza gradirei che questi Consiglieri

dessero notizia della scelta che vogliono intraprendere. Questa è una

notizia formale, occorreva ...

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Oggetto n. 1 dell'Ordine del giorno

RELAZIONE ANNUALE DELLA CONSIGLIERA DI PARITÀ.

Trattato congiuntamente con:

ORDINE DEL GIORNO INCIDENTALE PRESENTATO DALLA CONS.

ZELIOLI AVENTE PER OGGETTO STIMA E RISPETTO E GRANDE

VICINANZA AL CAPO DELLO STATO E AL PRESIDENTE DELLA

CAMERA BOLDRINI.

Lascio la parola da subito alla Dottoressa Muccioni che non c’è. Alla

Dottoressa Italiano che, come Consigliere supplente di parità che

relazionerà in base a... non ho avuto notizia... la fa lei la relazione?

Benissimo. Siccome la Dottoressa Muccioni non mi ha fatto presente

l’assenza, lo apprendo ora... d’accordo. Perciò... Prego, Dottoressa.

CONS. DI PARITÀ DOTT.SSA ITALIANO

Nessun problema. Allora, io inizio subito con un ringraziamento a tutti i

funzionari della Provincia che ci hanno assistito in questi anni,

ringraziamento doveroso, anche perché le Consigliere di Parità sia la

Dottoressa Muccioni sia io, la collega Muccioni scadrà fra poco e io a

settembre, ci hanno dato una grossa collaborazione soprattutto nel

discorso del Protocollo d’intesa sulla violenza di cui poi parlerò. La

relazione l’avete avuta tutti, quindi, direi che è abbastanza, almeno così mi

pare, ed è superfluo che io mi metta a leggerla, farò rilevare vari aspetti

sui vari punti in questa relazione, che non appaiono nella relazione stessa.

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In particolare il primo punto le azioni contro la discriminazione. Da questo

punto di vista diciamo che abbiamo continuato a fare un buon lavoro

occupandoci di una serie di casi di soggetti, appartenenti sia al mondo del

privato, sia agli Enti pubblici che ci hanno rappresentato situazioni di

discriminazione. Purtroppo la scarsità delle risorse ci ha costretto a fare

anche quello che non dovevamo fare. Cioè quello di fare anche gli

Avvocati e quindi, impegnare la nostra competenza professionale, per la

scarsità delle risorse che, veramente, costituisce un limite, io mi domando,

se mi è consentito a che cosa possa servire una Consigliera di Parità con

un indennità di 6 Euro al mese lorde, ovviamente, e senza rimborso

spese, e senza quasi un Euro, o quasi, stiamo sfruttando gli avanzi degli

anni precedenti, soldi non ce ne sono più. Quindi, fino a quando potremo,

andremo avanti, dopo di che ognuno si prenderà le sue responsabilità.

Bisognerà fare una riflessione se questo Istituto può servire, o serve

ancora, o se invece dobbiamo cambiare qualcosa in questi meccanismi.

La seconda cosa, il Piano triennale delle azioni positive. Abbiamo visto

quei ... che sono quindi i casi, altri ne avevamo visti in precedenza fra cui il

Comune di Cremona il più grosso Comune, il Comune di Cremona e il

Comune di Crema, e devo dire che da questo punto di vista i Comuni ci

sono, gli Enti Locali ci sono e il problema vero in questo campo, sarà

quello di monitorare, sono Piani appunto, triennali, se come e quando le

azioni che saranno lì previste, saranno poi rispettate e veramente messe

in atto. Per quanto riguarda la rete territoriale della conciliazione dei tempi

di vita e di lavoro è un progetto estremamente ambizioso che è passato

soprattutto alla Provincia e ha visto impegnato, cioè credo che

l’importanza di questo Piano si quello di avere messo in rete tutta una

serie di soggetti che possono dare attuazione a quelle misure e a quelle

azioni positive che la Regione ha messo, ha innescato come linee guida e

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dando anche i relativi finanziamenti. Quindi, l’importante è a mio parere

che si sfruttino queste opportunità e a sfruttarle sia l’intero territorio che

già si è attrezzato però attraverso la costituzione di questa rete che

coincide molto appunto, all’Amministrazione Provinciale, e anche qui va

dato un ringraziamento agli operatori che si sono prodigati per questo.

L’ultimo aspetto è la rete contro la violenza. Di qui siamo in corsa con due

progetti. Uno è previsto la riunione presso il Comune, il giorno 12 e quindi,

mercoledì presso il Comune di Cremona, che si è fatto capofila sulla base

delle intenzioni della Regione, ereditando però il lavoro portato avanti

spesso e volentieri proprio dall’Amministrazione Provinciale, è stato

capofila di una rete che comprende oltre che i Comuni maggiori gli

ospedali, che comprende il Tribunale di Cremona, che comprende altri

Comuni più piccoli, e ovviamente i centri antiviolenza e i soggetti del

privato settore come la Caritas e quant’altro. Questo progetto che ha già

avuto un primo ok da parte della Regione, ci consentirà di spostare alla

Provincia di Cremona un finanziamento di 100.000 Euro, appunto per

finanziare questa campagna contro la violenza mirata e centrata quasi

sulle donne che prevedono non solo l’accoglienza e la loro tutela legale,

ma anche l’accoglimento in strutture che ci sono sia qui a Cremona che a

Crema. Un altro progetto anche questo specificamente finanziato dalle

Consigliere di parità, ha ottenuto un finanziamento di 10.000 Euro a favore

della rete contatto, che è una rete territoriale di Crema, di cui si è fatta

capofila l’Associazione Colber, pressoché ubicata presso le Suore del

Buon Pastore, e questo progetto è stato finanziato con 10.000 Euro per il

progetto di ospitalità e accoglienza a tutto tondo, rispetto alle donne che

subiscono violenza. Anche qui è stato siglato un protocollo d’impresa che

comprende anche le Consigliere di parità ed è stato approvato un progetto

la settimana scorsa, e il tutto è avvenuto intorno a Natale. Poco prima di

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Natale la settimana scorsa, c’è stata la Conferenza stampa di

Amministrazione. Con questo... ah, vorrei aggiungere l’attività di

sensibilizzazione e tutta una serie di finanziamenti anche diciamo così, un

po’ più leggeri come la Corsa Rosa, che abbiamo finanziato l’anno scorso

e finanzieremo anche quest’anno, sarà il 9 marzo qui a Cremona, e ci

sono state tutta una serie di attività mai da sole, ma in collaborazione con

soggetti pubblici sia del privato e del terzo settore, che credo che proprio...

e questa credo che sia la logica importante per quella che nella scarsità di

risorse dobbiamo mettere in campo tutto quello che c’è per fare in modo

che tutto quello che c’è si metta in gioco e da questo punto di vista io

credo che la nostra Provincia sia estremamente ricca, e quindi, ci

auguriamo per quel poco o quel tanto che resteremo qui o che resterete

voi, viste le notizie, di continuare a fare un buon lavoro. Grazie per la

vostra attenzione. Prego.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie alla Dottoressa Italiano. Grazie davvero anche per la sintesi con

cui lei è riuscita a sintetizzare i suoi concetti. Comunico al Consiglio che

ho scelto di accettare la richiesta da parte del Gruppo del PD di trattare

come incidentale la mozione presentata dal... primo firmatario Zelioli,

avente ad oggetto: stima e rispetto e grande vicinanza al Capo dello Stato

e al Presidente della Camera Boldrini, in quanto, è attinente alla relazione

della Consigliera di Parità e sarà esposta quindi, al termine del dibattito

che avverrà ora sulla relazione della Consigliera di parità. Quindi, è aperto

il dibattito in considerazione di quanto esposto. A seguire poi, ci sarà

anche l’esposizione dell’ordine del giorno. Consigliere Castellani, prego.

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CONS. CASTELLANI

Grazie. Innanzi tutto volevo ringraziare le Consigliere di Parità per il lavoro

svolto, anche in condizioni precarie e difficili, e fare alcune osservazioni.

Innanzi tutto volevo chiedere se rispetto alle azioni contro le

discriminazioni, vi è una... è possibile, chiaramente, avere un elenco di

dati, rispetto alle tipologie delle discriminazioni, ai numeri, e magari

all’evoluzione negli anni. Per cercare di capire magari, quanto la crisi e i

cambiamenti, possono avere inciso anche in questo settore. Rispetto al

Piano della conciliazione. Il 2014 è l’anno europeo della conciliazione fra

vita professionale e lavoro. Declinato a livello europeo, non più solo come

condizione essenziale per il raggiungimento della parità fra uomini e

donne e del benessere familiare, ma anche come strumento essenziale

per il contrasto e l’uscita dalla povertà, soprattutto dei minori, e della

coesione sociale. Quindi, abbiamo sempre sostenuto che la conciliazione

è chiaramente un programma, un progetto molto, molto importante,

chiaramente, per consentire appunto, l’emancipazione femminile, ma

anche per chiaramente l’aumento del PIL di un paese. Però appunto, io mi

chiedo con la mancanza di fondi strutturali, e chiaramente con l’esiguo

finanziamento che la DGR ha previsto sul 2014 e il 2015, come si farà

veramente a declinare, appunto, la conciliazione anche in questi termini.

Credo l’unica strada, sia quella di centrare sempre di più gli obiettivi, di

fare una formazione sempre più ad alto livello, e vedere di poter

racimolare tutto quello che è possibile. Rispetto al contrasto alla violenza,

il progetto di formazione portato avanti l’anno scorso, con capofila la

Provincia con territori e rete contro la violenza, ha prodotto davvero degli

ottimi risultati, nel senso come conseguenza questo corso di formazione in

ospedale, chiaramente, si sono prodotte delle modifiche sostanziali, con la

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formazione degli operatori del pronto soccorso, e un canale d’accesso

privilegiato per le donne maltrattate. E anche l’ospedale sta diventando un

punto di raccolta e anche di denuncia di maltrattamenti e di violenze e

quindi da questo punto di vista mi sembra un ottimo risultato. Anche

perché in questa situazione il Protocollo d’intesa che si attendeva da anni,

è certamente un obiettivo raggiunto, non solamente intermedio, è una

tassa verso il conseguimento di risultati che comunque, purtroppo, sono

ancora lontani da venire e anche questi, si scontrano sempre con

l’esiguità delle risorse, visto che poi, si tratta di avere anche case rifugio

per donne maltrattate che, chiaramente costano. Poi, volevo fare un ultima

riflessione che chiaramente non fa parte della relazione, però, in qualche

modo, riguarda in genere il discorso delle pari opportunità, rispetto alla

democrazia paritaria. Allora, 91 e adesso 92 Comuni della Provincia di

Cremona andranno al voto a fine maggio. Dal 2012 esiste un nuovo

strumento che è la Legge 215, che consente appunto, ai Comini, con un

numero superiore ai 5.000 abitanti, di esprimere una doppia preferenza di

genere. Ecco, io mi aspetterei anche da parte appunto delle istituzioni,

non so, ecco, attraverso anche la Commissione pari opportunità, di cui

anche la Consigliera fa parte, dell’incentivazione alla divulgazione di

questa Legge, perché credo che tutto sommato ben pochi ne siano a

conoscenza, perché abbiamo visto che nella passata tornata elettorale

l’anno scorso nei 16 Comuni capoluogo che sono andati al voto, questa

Legge invece, ha prodotto dei risultati significativi. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

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Grazie Castellani. Prima di dare la parola all’Avvocato Italiano terminiamo

il giro degli interventi. Non vedo richieste. Se è così lascio la parola

all’Avvocato Italiano per replicare. Prego, Dottoressa.

CONS. DI PARITÀ DOTTORESSA ITALIANO

...sono contro la discriminazione. Ecco, vorrei sottolineare una cosa molto

importante da questo punto di vista che noi abbiamo operato su due livelli.

Il livello della discriminazione individuale e quindi, con quelle procedure

che sono state tra l’altro indicate dalla Consigliera Nazionale di Parità. E

un livello invece... e quindi, ci sono stati quei casi che dicevo prima. E un

livello di carattere generale che ha visto la nostra collaborazione in vari

tavoli con le organizzazioni sindacali. E’ qui, se vogliamo, che si affronta il

tema da un punto di vista più generale, una collaborazione che gli stessi

Sindacati hanno sollecitato, e che noi riteniamo debba avere una

continuità, perché è importante che sul terreno quindi, delle

discriminazioni sul luogo di lavoro, ci sia anche una sensibilizzazione e

direi anche un apertura non solo nei confronti del Sindacato, ma anche nei

confronti delle organizzazioni datoriali, pensiamo ad esempio, alla

necessità di un codice di comportamento, un codice non discriminatorio,

che sia siglato contestualmente, e di questo abbiamo già accennato in

varie occasioni, che sia siglato da tutte le componenti del mondo del

lavoro, quindi, dalle organizzazioni di categoria datoriali, come dalle

organizzazioni dei lavoratori. Sul discorso della conciliazione e qui mi pare

importante: io vedo soprattutto una cosa, e anche questo lo sintetizzo

così. Nel nostro paese nella situazione di carenza di risorse che ha un

ambito di bacino di risorse estremamente importante che sono le donne.

Quindi, io credo che sia importante, vedo importante questo discorso della

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conciliazione con i tempi di vita e di lavoro, proprio come strumento

proprio per aiutare il paese ad uscire dalla crisi economica, come messa

in campo di risorse estremamente importanti e non possiamo, non

possiamo più perdere, non possiamo più lasciare questa strada. Sul

problema della violenza, vorrei ricordare, è proprio il nostro ambito, un pari

progetto che è stato fatto dall’ospedale di Cremona, è stato portato a

termine e ha ottenuto un finanziamento di 100.000 Euro dal Ministero delle

pari opportunità, e che ha visto la partecipazione di circa 90/100 tra

personale medico e paramedico, e proprio sulla formazione, sul come

accogliere le donne che subiscono violenza. Ed è stata un proseguimento

fruttuoso di quello che era stato il territorio in rete e che adesso troverà un

ulteriore percorso importante, un ulteriore tappa importate che questo

progetto che è stato finanziato, cioè sarà finanziato dalla Regione

Lombardia, in attuazione della Legge 11/12 che è quella sulla violenza, la

Regione ha convocato finalmente il 25 novembre la prima riunione del

tavolo, che è composto per metà da Enti Locali, sono rappresentati nel

tavolo c’è l’Assessore Schiavi per la Provincia di Cremona, i

rappresentanti delle Province e ci sono io come rappresentante del terzo

settore. E quello che stiamo portando avanti insieme all’Assessore

Bunbarelli, l’Assessore del ramo, è proprio quello di rendere omogeneo su

tutto il territorio Regionale quegli interventi che qui Cremona e a Crema,

abbiamo già messo in cantiere, a livello di Protocollo d’intesa e di progetti.

Per quanto riguarda la democrazia paritaria io qui ci metterei un punto

interrogativo, nel senso che non sappiamo con che leggi si andrà a votare

e se le indiscrezioni che girano sono vere, cioè i piccoli collegi con

l’alternanza binaria fra uomini e donne, per cui, ci saranno due uomini per

cui capofila si rischia che la democrazia paritaria si perderà per sempre.

Sì, proprio democrazia paritaria in senso lato, cioè si rischia che dal punto

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di vista della democrazia paritaria faremo un passo avanti e due indietro.

Grazie.

Il Consiglio prende atto della relazione. Presenti n. 28 Consiglieri.

L'atto viene inserito al n. 1 del registro delle deliberazioni

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie alla Dottoressa. La invito a rimanere mentre lascio la parola a

Castellani per la presentazione dell’ordine del giorno, della mozione,

prego... ordine del giorno. Non è Castellani ma è Zelioli.

CONS. ZELIOLI

Grazie di avere accolto la richiesta in relazione alla presentazione delle

linee di lavoro della Consigliera di Parità, mi sono permessa di chiedere di

valutare questa mozione che riguarda due cose, in realtà da un lato la

violenza scatenata negli ultimi giorni nei confronti delle istituzioni tout

court, cioè alcuni tipi di comportamento, nei confronti del Presidente della

Repubblica e altri, ma segnatamente nei confronti del Presidente della

Camera. Non solo in quanto carica istituzionale, ma anzi, peggio, in

quanto donna e carica istituzionale. Le due cose negli attacchi sessisti

credo che a memoria mia, della mia generazione non si ricordavano così,

hanno colpito esattamente la carica istituzionale in quanto donna, e a

cascata, nel bloccare i lavori di Commissione, su cui sicuramente il tema

non è la discriminazione di genere, ma è la violenza nei confronti della

democrazia, esiste una ricaduta molto pericolosa nei termini del linguaggio

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politico. Credo che questo sia uno dei criteri per cui le istituzioni si

espongono e si qualificano, in realtà. Quindi, una delle grandi azioni della

parità di genere, o comunque, del contrasto alla violenza, si fa soprattutto

sul linguaggio. I linguaggi negli ultimi tempi sono stati inquietanti. Allora, io

vi invito a valutare la possibilità di vedere gli attacchi alle istituzioni, e

segnatamente, le componenti sessiste, violente, in quel caso, come una

spia pericolosa di due cose, che credo rientrino molto nelle azioni

territoriali che si possono fare. La prima un’azione di... un clima nel

paese, che si diffonde senza filtro nelle istituzioni. Prima cosa. Quando

uno arriva in un aula, può essere questa, come può essere un'altra, ma

con un linguaggio così senza filtri, questo è il male di un paese. La

seconda. Dal punto di vista delle azioni che ... si possono invitare a fare

da parte della Consigliera di Parità, è il tema della rete. E l’utilizzo della

rete con questo senso, con quel linguaggio, con quella modalità di

deresponabilizzazione cioè di distanza personale che abbiamo visto. Io ho

raccolto poi, ci sto lavorando anche a scuola, con dei ragazzi, ecc. alcune

di queste cose sono davvero inquietanti, nel senso che propongo anche

così uno spunto, magari è il sogno, però... valutare nei confronti del

territorio e delle azioni possibili nel territorio, una sinergia ad esempio, nei

confronti dell’utilizzo della rete, del linguaggio della rete, sul tema del

sessismo, perché è qualcosa che permea tutto: i luoghi di lavoro, le

possibilità di relazione, le modalità con cui viene considerato, il linguaggio

amicale, paritario, in tutti gli abiti delle cose. Se io lo vedo in Parlamento, a

maggior ragione lo posso vedere in tutte le cose. Io invito a riflettere su

questo, la mozione, no, l’ordine del giorno che avevamo proposto

riguardava quindi, appunto le premesse che poi potete leggere, se devo

darne lettura me lo dirà il Presidente, e soprattutto però, l’invito a

considerare la responsabilità territoriale e la ricaduta territoriale di

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linguaggi come questi. Io non lo so, a memoria della mia generazione, che

è relativamente giovane, non ci sono stati questi attacchi in quelle sedi

con quel livello di cultura specifica. Però facendo un piccolo lavoro di

indagine, purtroppo per me, anche nelle generazioni più giovani di me, dei

miei alunni, ad esempio, che hanno vent’anni meno di me, c’è il rischio

molto forte che non si percepisca il problema. Cioè neanche si percepisca

il problema che io ti offendo in quanto donna. Quindi, che io mi sento

discriminata in quanto donna, non lo percepisco. Questo è un lavoro molto

forte che va fatto. Quindi, io credo che se siete d’accordo di accogliere

l’ordine del giorno, mi dica se devo darne lettura oppure lo diamo per

presente, visto che era nei materiali...

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Magari nella parte finale del testo, dove il Consiglio impegna...

CONS. ZELIOLI

Ok, il dispositivo finale. Dati gli attacchi al Presidente della Repubblica e

alla componente sessista del Presidente della Camera, oltre che agli

attacchi squadristi, o definiti squadristi, nei confronti dei lavori delle

istituzioni, il Consiglio Provinciale si esprima con stima e rispetto e

vicinanza al Capo dello Stato nei confronti della campagna di odio che si è

scatenata e nei confronti delle donne e delle istituzioni rappresentate da

donne, sdegnandosi per il linguaggio volgare e violento messo in atto da

parte di alcuni esponenti delle forze politiche, esprimendo preoccupazione

per il clima che si diffonde nel paese su temi come questi, anche

attraverso la modalità di comunicazione nei social network e della rete, per

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le quali crediamo necessaria una maggiore definizione di responsabilità

prevista per chi utilizza questo linguaggio. Questo è un tema molto

complicato, me ne rendo conto, però l’azione culturale e politica di un

istituzione serve anche a valutare i risvolti sul territorio. Questo ci

auspichiamo possa essere un contributo, insomma, al tema più ampio. Vi

ringrazio.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Zelioli. Il dibattito è aperto. La parola al Consigliere Agazzi, prego.

CONS. AGAZZI

Buongiorno Presidente. Mi spiace essere sicuramente impopolare in

questa circostanza, e mi spiace anche che si sia stabilito un legame tra la

relazione della Consigliera di Parità e i temi che ha toccato, e una

mozione che entra comunque sistematica, che attengono alla condotta di

organi dello Stato, costituzionali, e alla relazione alle loro condotte

avvenuta anche in sede istituzionale e in sede parlamentare, questo

assolutamente vero. Mi piace che si sia stabilito questo tipo di legame.

Tuttavia non mi sottraggo a dire quello che penso con grande franchezza.

Secondo me il problema è veramente più complesso, perché c’è ripeto,

nel caso di ciò che si è originato attorno alla Presidente della Camera

Laura Boldrini, è un problema che nasce da un applicazione originale,

singolare, eccezionale avvenuta per la prima volta nella storia della nostra

Repubblica di una procedura che è la cosiddetta tagliola. Io gradirei fare il

mio intervento senza commenti, grazie, perché non li ho fatti quando li

faceva lei. E quindi, voglio dire, un procedura che la stessa Presidente

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della Camera in dichiarazioni successive, rese mi sembra addirittura dal

quotidiano La Repubblica, ha chiaramente escluso che non applicherà mai

più. Io ho colto di questa affermazione, un elemento anche di autocritica,

di presa consapevolezza, di assoluta consapevolezza del fatto che, forse,

era stato commesso un errore. Perché l’applicazione di quella procedura

ha strozzato il dibattito parlamentare, ha occultato i diritti della minoranze

di sviluppare la propria azione, anche ostruzionistica ... insomma,

l’ostruzionismo lo facevano anche i radicali in antica memoria, si è sempre

saputo in Parlamento. Ed è una modalità, a me magari, poco congeniale,

ma accade che venga messa in atto. Quindi, andrei cauto a dire che sia

nata come una questione sessista, è nata per un applicazione di alcune

procedure inusuali nel nostro Parlamento che ha strozzato il dibattito.

Certo, la reazione a questo errore procedurale del Presidente della

Camera non mi appartiene, è ... è una caduta di stile clamorosa, tutto

quello che volete, però è nata da tutta questa situazione. Devo però anche

aggiungere che è la prima volta che mi capita in seno alle istituzioni locali

di venire tra l’altro con una procedura addirittura di urgenza, che non ho

compreso, francamente, di venire coinvolto in un dibattito che riguarda la

possibilità di censurare, io non ho... ripeto, non mi appartengono queste

condotte, insulti di carattere sessista nei confronti di un alto

rappresentante delle istituzioni, in quanto donna. È la prima volta, ma non

è la prima volta che accade. È questo strabismo che a me lascia

abbastanza sconcertato, perché vedete, Forza Italia, il PDL, hanno

espresso lungo parlamentari, Ministri della Repubblica donne, dimezzati in

molti modi ma nel peggiore dei modi, vorrei citare Mara Carfagna, vorrei

citare Mariastella Gelmini, e potrei andare avanti, senza che io abbia mai

colto tutta questa sensibilità che oggi emerge per il fatto che sono state

ferite nella stessa modalità, parlamentari del Partito Democratico, il

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Presidente della Camera espressione di Sinistra Ecologia e Libertà. Ecco,

nei confronti di donne che hanno avuto grandi responsabilità ministeriali,

ad altissimo livello, espressione per esempio della mia forza politica, ma

della forza politica anche di coloro che oggi hanno fatto una scelta di

distinzione, io tutta questa sensibilità non mi ricordo che sia mai arrivato

un ordine del giorno di censura, anzi, come dire, sembrava che a sinistra

questa pratica nei confronti delle donne di Berlusconi, sembra quasi che

nel Centro Destra abbiano trovato le donne libertine, e a sinistra invece,

siano tutte belle educande che però appena vengono toccate... perché

nella vita chi di spada ferisce, alle volte rischia di ferire con la propria

spada, ora che si trovano loro in questa condizione, arrivano gli ordini del

giorno in Assemblea. Voi mi scuserete, scuserete il mio Gruppo consiliare,

se non aderiremo positivamente quest’ordine del giorno. Ma proprio per

rispetto di donne che avevano la stessa dignità e la stessa legittimità di

essere difese delle istituzioni, quanto le donne del Partito Democratico e

una Presidente della Camera che ha sbagliato in termini di procedura, ma

che non meritava questo trattamento e questo essere dileggiata, come

non lo meritavano, ripeto, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e le molte

altre donne della mia forza politica che sono state dileggiate. Poi c’è un

altro aspetto, perché ... a questa vicenda, la questione della messa in

stato d’accusa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Cioè

anche qui io non capisco come si possa ricomprendere in un ordine del

giorno tutto ciò, anche perché Napolitano è palesemente non donna e

quindi, non appartiene a questo genere di problemi. Qui il problema è un

altro. La messa in stato d’accusa ad opera di una forza politica che è il

Movimento 5 Stelle, del Capo dello Stato. Ora, è del tutto evidente che

Forza Italia a livello nazionale non ha nessuna base in questa

determinazione appunto, del Movimento 5 Stelle. È altrettanto evidente

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che forza Italia ha una valutazione critica nel confronti dell’operato del

Capo dello Stato. Oggi più che mai mi tocca dirlo, per le notizie che sono

uscite oggi dopo un intervista del Presidente emerito del Consiglio dei

Ministri Mario Monti che disvela un progetto di chiamata alla Presidenza

del Consiglio dei Ministri del professor Monti, molto datato e molto

precedente dal momento in cui si è concretizzato. E ne era al corrente

perfino il Professor Romano Prodi che aveva legato all’andamento dello

spread il momento della chiamata. Voi capite che io sono sempre stato

poco incline a rappresentare Silvio Berlusconi come una vittima perché

m’è sembrato un personaggio che abbia tutte delle caratteristiche

particolari che non lo fanno configurare comunque come una vittima. Ma

in questo caso io sono colpito, sono colpito da un’azione del Presidente

della Repubblica che è molto poco costituzionale. Per cui, si inserisce in

un suo modo di interpretare la Presidenza della Repubblica che è molto

poco costituzionale da tempo. Cioè noi siamo, saremo, in una democrazia

parlamentare invece di fatto ci avviamo ad essere, scusate, sintetizzo,

arriviamo a passi sempre più spediti, ad essere un presidenzilismo di fatto.

Che cosa sono il Governo Letta e il Governo Monti medesimo, se non dei

Governi del Presidente molto simili al semi-presidenzialismo alla francese,

o addirittura presidenzialismo americano? Cioè noi facciamo delle

battaglie nelle piazze a favore della Costituzione, ma di fatto, abbiamo

Presidente della Repubblica, anche prima di Napolitano, è iniziato con...

l’ultimo è Scalfaro, che hanno già, come dire, creato una Costituzione

materiale diversa da quella formale, salvo poi rifiutare una riforma

istituzionale in senso presidenzialista, ma applicarlo nei fatti. Ora, anche

questa modalità di azione del Presidente della Repubblica, per noi non

merita la messa in stato d’accusa, ma non merita neanche che Forza Italia

si faccia in quattro per votare a favore di un ordine del giorno nei confronti

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di una Presidenza della Repubblica che sta interpretando da tempo il suo

ruolo, sarà per una supplenza, sarà per l’emergenza italiana, con tutte le

attenuanti del caso, in maniera non conforme alla Costituzione della

Repubblica Italiana. Per cui, non c’è motivo per cui noi non votiamo

quest’ordine del giorno né per l’uno, né per l’altro tema che tocca. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Agazzi. La parola a Chioda, prego.

CONS. CHIODA

Grazie. È difficile non condividere un ordine del giorno in cui esprime

solidarietà ad una donna che ha subito attacchi sessisti, però cerchiamo di

vedere la cosa in un contesto. In questi anni abbiamo assistito a degli

sciacallaggi mediatici pazzeschi. Tutti i leader politici bene o male ne sono

stati colpiti, chi più chi meno, chi in maniera più aspra e subdola, chi

meno. Io non ho assistito a quello che ha coinvolto la Boldrini, ne ho

sentito parlare, non sono stato spettatore, non so cosa sia stato scritto su

web e come sia poi andato avanti questo sciacallaggio. Però all’interno,

appunto, di un contesto che si chiama Parlamento, ho visto un Onorevole

colpire una donna con un pugno, con uno schiaffo... comunque, non si è

fatto problemi di avere di fronte ad una donna. E quindi, se la mozione

vuole essere un richiamo all’ordine e quindi, esprimere solidarietà a tutte

le donne del Parlamento e a tutte quelle figure che sono state massacrate

in questi anni, mi può anche stare bene. Ma, in maniera differente, se si

esprime solidarietà solitamente ad alcune figure, e tra l’altro usando lo

stesso strumento che ha usato Grillo, certo esprime solidarietà al questore

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di Roma che è colui che ha colpito la deputata 5 Stelle in Parlamento.

Quindi, cerchiamo di fare una cosa una volta tanto non ad personam.

Quindi, vogliamo esprimere solidarietà a chi è stato vittima di attacchi

ingiustificati e oltremisura mi sta bene. Vogliamo esprimere solidarietà a

chi subisce attacchi sessisti e discriminatori mi fa bene, evitiamo però di

farli circostanziati ad eventi e persone. Quindi, la Lega Nord a proposito si

asterrà.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Chioda. Vi sono altre richieste di intervento?

Consigliere Trespidi, prego.

CONS. TRESPIDI

Credo che, se posso condividere il ragionamento che fa Chioda. Però

ritengo anche che di indifferenza si muore. Cioè se di fronte a tutti i fatti

che abbiamo assistito, alla violenza che abbiamo visto, comunque si

faccia rientrare in un rituale che, bene o male o comunque, non da luogo a

nessuna protesta, o quantomeno nessuna indignazione, credo che come

dicevo prima, di indifferenza si debba morire. Che poi gli attacchi che

hanno subito parlamentari, uomini, donne delle varie forze politiche, la

stessa forza politica abbia ritenuto di non esprimere solidarietà nei vari

luoghi nei quali si fa politica, credo che questo sia non dico un affare loro,

ma che come dire, avrebbero dovuto avere loro la stessa attenzione che

oggi viene riposta da parte del Partito Democratico. Per cui, pur essendo

una mozione, come dire, mirata solamente un fatto, credo che debba

essere sostenuta, perché è ora di finirla che accada di tutto e di più e il

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paese non si indigna, perché se non si indigna il paese, quantomeno, il

Consiglio Provinciale che lo faccia al posto del paese.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Trespidi. Consigliere Torchio, prego.

CONS. TORCHIO

Penso il richiamo che è stato fatto anche da parte di Chioda, al di là

dell’atteggiamento del voto abbia un significato comunque di negazione, o

di contrarietà del fenomeno della violenza. E abbia individuato anche

qualche episodio che riguarda forme sicuramente non simpatiche e da

condannarsi, che hanno interessato in quest’ordine la Camera, noto.

Quindi, se un passaggio in questa direzione potesse in qualche maniera

trovare una convergenza anche da parte di altri Gruppi, già sicuramente il

documento l’ordine del giorno sarebbe da me approvato. Farei però agli

estensori che naturalmente ringrazio per questa premura, che il ha portati

alla presentazione di questo documento, di verificare se esistono queste

condizioni e quindi di allargare, probabilmente, un adesione, mi pare che

infondo anche Antonio Agazzi rispetto ad un impostazione che si aprisse

ad una versione un po’ più bipartisan, probabilmente, non eccepirebbe, se

c’è questa volontà, penso che sia un segnale forte che viene

dall’istituzione. Se invece, alla fine di un operazione di questo tipo

passasse in qualche modo con tante astensioni, avrebbero un significato

un po’ diverso.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

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Grazie Consigliere Torchio. Non vedo richieste. Consigliere Rossi, prego.

Malvezzi.

CONS. MALVEZZI

Scusate ... Sì, molto rapidamente. Ho letto anch’io l’ordine del giorno,

devo dire che l’approccio di distanza dalla violenza si costruisce ogni

giorno con il proprio comportamento, con la modalità con la quale si

interpreta la propria esperienza amministrativo-politica, e io penso che il

nostro paese abbia bisogno di esempi, di persone che si dedicano...

persone normali, che si dedicano alla dimensione pubblica, partendo

dall’applicazione di quelle regole fondamentali che si sperimentano

ciascuno di noi nelle proprie case, nelle relazioni più vere. E penso che si

debba ripartire da qui, non solo per immaginare anche una modalità

diversa di approccio all’esperienza politica, ma anche per una modalità più

umana e più vera, nella ricostruzione dei rapporti che oggi assistiamo

attraverso la nostra Società. Per cui, se da un certo punto di vista

condivido, come dire, le finalità, l’obiettivo, devo dire che ha un po’ il

sapore strumentale quest’ordine del giorno e io penso che questo tempo

non abbia bisogno di proclami o di documenti ma avrebbe bisogno di

persone che, quotidianamente testimoniano il rispetto per l’altro, l’amore

per l’altro, l’amore anche per vie diverse, e devo dire che anche il recente

passato se vediamo gli approcci che ci sono stati, rispetto anche a

personalità autorevoli del mondo politico non di sinistra, e certi approcci

che ci sono stati, ripeto, documentano una forma, magari, più elegante,

più ricercata, ma ultimamente una forma che ha come obiettivo la

delegittimazione dell’altro. Ecco, allora io dico, prendiamo davvero tutti le

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distanze da ogni forma di aggressione, qualunque sia la forma in cui

queste trasmissioni si manifesta, la forma più raffinata e talvolta più

cattiva, dalla forma più estremista, e come dire, più evidente. Io penso che

su questo, se quest’ordine del giorno ha avuto il merito di aprire questo

micro-dibattito, all’interno dell’aula, penso che abbia già assolto il suo

compito, e per questo io ritengo di non sostenerlo con una posizione

favorevole, ma con una posizione di astensione.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie anche a lei, Consigliere Malvezzi. Abbiamo terminato... Araldi si è

alzato. Vuole parlare? Araldi, sì, sì.

CONS. ARALDI

...se lei me lo concede io vorrei dire... No, perché vede, alla mia età e la

mia età è quella del Presidente Napolitano, abbiamo abbondantemente

superato il problema delle differenze di genere uomo, donna... questo al di

là delle inclinazioni personali, quelle di una volta, voglio dire. Allora, sono

fastidiose queste situazioni, assolutamente fastidiose, intollerabili, è vero

sono intollerabili. Io approverò quest’ordine del giorno. Io lo approvo per

una questione di principio, anche se ho una difficoltà a pensare che

qualche Presidente della Repubblica e il Presidente della Camera,

abbiano bisogno di essere difesi, perché se devono essere difesi loro, ce

n’è di gente molto meno potente che ha bisogno di essere difeso in questo

paese, e che subiscono costantemente, costantemente violenze. Quello

però che m’interessa di più in tutto questo... è l’accenno che la Consigliera

proponente, ha fatto sull’uso del web. È su questo che credo la politica si

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debba interrogare veramente. Siamo arrivati ad un punto in cui come si

chiama quella cosa... twitt su un twitt che io non ho capito bene cosa sia,

però è un messaggio che deve stare, mi hanno detto in 170 battute... 140

chiedo scusa, quelle che sono, battute di dattilografia, si fanno i titoli del

giornale, dei giornali. Ma siamo in una situazione in cui correrebbe fare

tutti gli sforzi possibili per ragionare con la maniera più profonda, possibile,

ed immaginiamo di risolvere le situazioni con il twitt. Ci sono poi autorevoli

personaggi di questa stagione, attraverso i quali io non voglio dare giudizi,

perché... che fanno dei twitt dove propongono tre soluzioni. E poi chi è che

sceglie? Il popolo dei twitt? Chi è che sceglie? Che cazzo di democrazia è

questa qua? Come si fa ad immaginare che la soluzione dei problemi di

questo paese, passi attraverso... poi dopo l’anonimato di queste

macchine, consente ad ognuno di dare sfogo al peggio che c’è dentro

ognuno di noi. Ma non hanno offeso la signora Presidente della Camera

perché è una donna, ma perché chi l’ha offesa è un cretino. Dopo di che

se c’è il nome, è un cretino con il nome. Se non c’è il nome è un anonimo

cretino, ma sempre di cretino si tratta. Non possiamo continuare ad

immaginare di fare dei confronti su queste cose. Forse, è vero che la

Gelmini non è stata difesa quando è stata attaccata, forse è vero che le

donne del Centro Destra vengono considerate... ce n’è qualcuna qua?

No? Facenti parte di un harem. Ma, forse no è vero, ma voglio dire, si

sospetti le cose... questo no toglie, Antonio, che non si debba deplorare il

comportamento che è stato fatto nei confronti della Presidente della

Camera. Io su questo accentuerei l’ordine del giorno, sul deplorare l’uso

volgare che viene fatto dei mezzi di comunicazione di massa, sulle

comunicazioni che vengono date, al di là della difesa del Presidente della

Repubblica e del Presidente della Camera, perché allora a me chi mi

difende?

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Araldi. (voce fuori microfono) Sì, sì... se ritenete. È

dibattito ancora. Se non vi sono altri interventi... Zelioli, prego. Consigliere

Zelioli.

CONS. ZELIOLI

Io voglio dire, innanzi tutto credo che la cosa sia importante, vedere

l’attenzione del tema e va bene. Poi sulla questione in generale delle

tematiche presenti all’ordine del giorno, si può discutere tutto. L’obiettivo

finale credo che sia arrivare a un documento, come auspicavano i

Consiglieri Chioda e Torchio, nel maggior numero e con la maggior forza

possibile che sia condiviso e forte. Quindi, l’obiettivo è questo. Io e il mio

Gruppo non abbiamo alcuna difficoltà a considerare emendabili,

integrabili, modificabili le parti per arrivare ad un documento che sia in

qualche modo espressione di un istituzione nei confronti di un problema.

Questa è la cosa che noi crediamo utile e quindi, non ho nessuna difficoltà

a riformulare la questione ed accogliere le vicende. Questa è la proposta e

che credo che vada nella direzione di integrare con l’emendamento

proposto dal Consigliere Chioda che è molto corretto, secondo me, e

anche con l’auspicio del Presidente Torchio. Credo che, sia possibile

quindi, arrivare ad un testo condiviso, magari cerchiamo di riformularlo il

meglio possibile, considerando sempre che l’obiettivo è quello di

sanzionare, oddio, o perlomeno di rilevare comportamenti non corretti, non

conformi alle istituzioni da qualunque parte vengano. Quindi, se le donne

della destra non sono state sufficientemente difese all’epoca delle... cioè

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mi domando anche quando e come gli uomini hanno suggerito questo tipo

di difesa, ecco, non so. Dopo di che, le donne in generale hanno ruoli

trasversali nella difesa di queste cose e sono sempre abbastanza

condivisibili, no, le richieste. Destra e sinistra, in questo senso, ci uniscono

molto semplicemente nella tematica di genere. Quindi, mi auguro che sia

un monito nei confronti degli uomini questo, no? A difendere quando ci

sono attacchi di questo tipo. Io quindi, non ho alcuna difficoltà a

riformulare l’ordine del giorno accogliendo la maggiore condivisione

possibile e quindi a riproporre alla Presidenza e al Consiglio questo tipo di

lavoro. Se siete d’accodo, possiamo arrivare ad una soluzione condivisa.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Allora, propongo io magari, che possa essere dibattuto in Commissione

per arrivare ad un testo, magari, più condivisibile. Se il proponente è

d’accordo lo ritiriamo e passa in Commissione.

CONS. ZELIOLI

Va bene.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie. Allora procediamo con la trattazione dell’ordine del giorno.

Arriviamo al punto n°2 e parliamo di Bilancio di previsione.

Oggetto n. 2 dell'Ordine del giorno

BILANCIO DI PREVISIONE 2014/2016. VARIAZIONI.

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Lascio la parola al Presidente Salini per presentare l’oggetto. Prego,

Presidente.

PRES. SALINI

Sì. Presento alcune variazioni appunto di cui avete notizia, perché la

trattazione come al solito è stata fatta anche abbastanza nel dettaglio in

Commissione. Abbiamo alcuni... come normalmente faccio, mi attesto

sulle voci più rilevanti, per quanto riguarda il risultato amministrativo

vincolato, abbiamo 3.642.000 Euro la cui destinazione è di tre tipi, di due,

fondamentalmente, parte investimenti e parte... la parte minore, quella pari

a 273.000 e rotti Euro è finalizzata alla restituzione al Ministero degli

interni di somme non dovute, incassate in eccesso, con riferimento al

periodo ‘95/2009. Poi abbiamo i 3.000.000 di Euro su investimenti relativi

al contributo Regionale in conto capitale che sono stati destinati come

sapete, alla manutenzione straordinaria della viabilità Provinciale e

368.378 e rotti Euro che sono il contributo straordinario che la Provincia di

Cremona e il Comune di Crema hanno deciso di destinare al

completamento della ciclabile Crema-Offanengo, sono risorse che

spettavano al Comune di Crema come economie sull’opera della 951,

come ricorderete, e questa è la variazione che consente questa

collocazione che, come sapete, è già stata anche discussa, peraltro i

lavori a breve dovrebbero cominciare. Poi abbiamo i 115.000 Euro relativi

al percorso, diciamo, alla traduzione economica del percorso di

retrocessione della Provincia delle quote detenute da Padania, questa

cifra doveva essere assegnata, diciamo, trasferita alla Provincia da parte

di Padania nel 2013, in realtà questo passaggio non si è concretizzato nel

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2013, si è concretizzato nel 2014 e quindi, i 115.000 Euro arrivano nel

2014 devono essere oggetto di questa variazione su questo esercizio.

Infine, con la stessa dinamica, anche i 4.800.000 Euro derivanti dalla

collocazione sul fondo immobiliare delle Dorotee, che sono stati spostati

sul 2014, per lo stesso motivo, anche questa variazione deve essere

collocata sull’esercizio 2014. Queste sono le voci principali e quindi

chiudo.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Presidente. Il dibattito è aperto. L’oggetto è già trattato in

Commissione Bilancio. Se vi è necessità di qualche delucidazione, il

Presidente e il ragioniere capo possono chiarire i quesiti. Prego. Dusi,

prego.

CONS. DUSI

Sì, abbiamo trattato l’argomento proprio oggi, quindi, non

complessivamente, ma su una questione specifica, cioè le variazioni di

Bilancio riguardanti i 3.000.000 per le strade. Credo che, innanzi tutto

sia... e l’ho detto anche in Commissione, che sia un intervento importante,

sostanzioso rispetto alle problematiche che esistono a riguardo della

viabilità. Non per questo voglio dire che nell’ultima Commissione proprio

territorio, fatta... nella penultima, mi sembra, fatta alcuni mesi fa, prima

della fine dell’anno, ci sia stata data questa notizia, ma essenzialmente,

non era stata evidenziata dalla programmazione progettuale che poi ne è

conseguita. Però era stata data la notizia a riguardo, di un lavoro svolto

dall’ufficio tecnico e dallo staff rispetto al quadro complessivo delle

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manutenzioni stradali, uscendone un risultato non sicuramente positivo,

nel senso che a tre anni di distanza, da dov’era stato presentato un primo

step riguardante proprio le malorazioni stradali, quello step dava come

risultato un'ammalorazione di circa 13.000.000 di Euro, tre anni fa, e oggi

alla fine del 2013, questi 13 sono diventati 26. Una cosa che,

naturalmente, naturalmente, mette in conto non soltanto un problema che

è sostanziale, ma mette in conto la possibilità di fare un ragionamento su

questo problema. Se in tre anni si sono raddoppiati l’ammalorazione dei

manti, è chiaro che qualcosa bisognerà fare. E secondo me anche nel

breve periodo. Innanzi tutto intanto però prendiamo per positivo questo

percorso di 3.000.000 arrivati, che riguardano, che riguardano tratti ben

specifici della viabilità cremonese: la Giuseppina, la Paullese, la Statale

235 per Orzinuovi e Pianengo, Cassano e Rivolta d’Adda, sono quindi

interventi anche molteplici, ma che vanno, che vanno nella direzione di

migliorare la qualità della viabilità e soprattutto dalle risposte che sono

arrivate dall’Assessore, fatte in un certo modo. Non più diciamo in

ordinaria, ma in una ben precisa collocazione, cioè il rifacimento delle

ammalorazioni, fatte come si deve, pensando veramente ad una qualità

migliore degli interventi, e ad una qualità importante che va a,

praticamente, sa sanare le problematiche che esistono. Ecco, io credo che

da questo, da questa delucidazione, nasca da parte mia una

considerazione. Oggi dobbiamo secondo me dobbiamo impostare, io

chiedo proprio all’Amministrazione Provinciale, della sua Giunta, affrontare

un discorso di prevenzione. Affrontarlo proprio sul sistema viabilistico della

Provincia di Cremona. Affrontare un discorso di prevenzione che, e magari

anche formulato da uno studio che preveda che escano, escano da

questo studio, le motivazioni essenziali del perché questo ammaloramento

avviene e avviene repentinamente. Nel documento che è stato approvato

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dalla Giunta, si vede in modo chiaro che, e si dice in modo chiaro, che

questi interventi dovranno garantire per almeno un decennio, ma anche

oltre un decennio, la qualità degli interventi prodotti. Quindi, questo è

una... questa è una delle cose che credo siano fondamentali, non si può

fare un intervento e pensare che dopo pochi mesi o al limite dopo qualche

anno, questi interventi siano già... non abbiano prodotto gli effetti dovuti e

naturalmente, le strade siano ritornate al punto di partenza. Credo che sia

giusto affrontare questo argomento pensando che, affrontare, affrontarlo

con un discorso di prevenzione, possa garantire per il futuro, ma anche

per i futuri interventi, per i futuri finanziamenti legati alle manutenzioni

stradali, possano garantire una maggiore efficacia e una maggiore

efficienza rispetto alla qualità degli interventi, ma soprattutto rispetto al

funzionamento e alla sicurezza della strada. Quindi, io credo che la

proposta di poter avviare un percorso di studio rispetto a quanto è

accaduto, sia una delle proposte che possano essere accettate e possano

essere anche condivise.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Dusi. Vi sono altre richieste di intervento? Non vedo

prenotazioni. Se è così me lo confermate, richiamo in aula i Consiglieri e

procediamo alla duplice votazione dell’oggetto, da prima per votare il

dispositivo e la sua immediata eseguibilità. È così? Bene. Dibattito chiuso.

Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del

Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la

deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,

l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27

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(temporaneamente assente Cons. Torchio); favorevoli n. 19; contrari n. 8

(Castellani, Dusi, Mainardi, Milesi, Virgilio, Vailati, Zanacchi, Zelioli).

La deliberazione è approvata a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di

mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,

con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28

Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Torchio); favorevoli

n. 27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.

La deliberazione è immediatamente eseguibile.

L'atto viene inserito al n. 2 del registro delle deliberazioni

Oggetto n. 3 dell'Ordine del giorno

SITUAZIONE INDEBITAMENTO DELL’ENTE. ESTINZIONE

ANTICIPATA MUTUI ASSUNTI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI

S.P.A.

PRES. SALINI

Sì, con riferimento all’ultimo, all’ultima variazione di cui parlavo poco fa i

4.800.000 Euro che deriverebbero, arriverebbero alla Provincia attraverso

un conferimento di immobili, nel caso specifico, destinati all’edilizia

scolastica e al fondo immobiliare, parallelamente a questa variazione,

procediamo, come già accaduto anche con la precedente trance di

conferimenti a fondo immobiliare, ad una pari riduzione del debito della

Provincia, con la chiusura di mutui con Cassa Depositi e Prestiti, per una

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cifra sostanzialmente identica e quindi 4.773.000. Chiaramente sono stati

selezionati quei mutui per i quali la chiusura non comporta o comporta una

minima penale a carico dell’Ente e la somma totale come dicevo appunto,

è 4.773.000.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Presidente. Il dibattito è aperto. Prego. Non vedo prenotazioni per

intervenire, devo ritenere che sia tutto chiaro? È così? D’accordo. Allora

richiamo in aula i Consiglieri fuori per procedere alla votazione.

Attendiamo che tutti rientrino. Bene, votiamo l’oggetto n°3 situazione

indebitamento dell’Ente, estinzione anticipata mutui assunti con la Cassa

Depositi e Prestiti.

Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del

Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la

deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,

l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 26

(temporaneamente assenti Cons. Torchio e Zaghen); favorevoli n. 18;

astenuti n. 6 (Castellani, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli);

contrari n. 2 (Dusi e Milesi).

La deliberazione è approvata a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di

mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,

con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28

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Consiglieri, votanti n. 26 (temporaneamente assenti Torchio e Zaghen);

favorevoli n. 26. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.

La deliberazione è immediatamente eseguibile.

L'atto viene inserito al n. 3 del registro delle deliberazioni

Oggetto n. 4 dell'Ordine del giorno

COMPLETAMENTO DELLA FASE INIZIALE DEL PROGETTO

GESTORE UNICO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO.

PERFEZIONAMENTO DELL’OPERAZIONE DI RETROCESSIONE

DELLE QUOTE E PARERE SU MODIFICHE STATUTARIE.

Trattato congiuntamente con:

MOZIONE INCIDENTALE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE VIRGILIO

SULLO STESSO OGGETTO.

MOZIONE INCIDENTALE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE

TRESPIDI SULLO STESSO OGGETTO.

Lascio la parola al Presidente Salini per presentare l’oggetto. Prego,

Presidente.

PRES. SALINI

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Siamo come sapete in una fase direi conclusiva del percorso, legato

all’affidamento del servizio al gestore unico. L’Amministrazione Provinciale

con questa, con questa delibera, non solo riconosce, diciamo, la fase

conclusiva della retrocessione delle quote che è già stato oggetto di

delibera e di discussione di delibera da parte di questo Ente, le modalità

non sto a ricordarle, perché le conoscete molto bene, abbiamo avuto

sostanzialmente tre modi distinti con il quali si è proceduto alla modifica

dell’assetto societario di Padania Gestioni, uno valeva per l’approccio di

Padania Acque e l’altro per il sistema Cremona e quindi AEM con lo

scambio di partecipazioni Centro Padania e poi il sistema cremasco con

l’acquisto di azioni proprie da parte di Padania Gestioni. Diciamo i tre

percorsi si sono riuniti, e grazie a Dio, siamo arrivati a conclusione di quel

percorso. Adesso si completa, io spero il più velocemente possibile anche

la fase di approvazione delle modifiche statutarie necessarie perché possa

essere fatto l’affidamento delle modalità concordate. Le modifiche

statutarie devono essere approvate da tutti i Consigli dei soci e quindi, non

solo il Consiglio Provinciale che oggi io spero approverà queste modifiche,

ma anche dai Consigli Comunali di tutti i soci, appunto, di Padania Acque.

Queste modifiche statutarie sono state condivise da un tavolo, che è il

tavolo idrico, al quale hanno partecipato i rappresentanti territoriali sia di

parte Provinciale, che per quando riguarda i Comuni. Per cui per la

Provincia oltre alla Provincia in quanto tale, ha partecipato ai lavori del

tavolo anche il Consigliere Trespidi e il Presidente della Commissione

affari costituzionali, per i Comuni hanno partecipato al tavolo idrico oltre ai

Sindaci dei Comuni più importanti e quindi: Cremona, Casalmaggiore e

Crema, anche i Presidenti delle quattro Consulte dei Sindaci Cremasco,

Cremonese, Soresinese e Casalasco. Per cui, la proposta che è scaturita

è una proposta ampiamente condivisa e con oggi noi, ecco, anche i

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contenuti della proposta, anche qui sarebbe... lo Statuto per com’è stato

costruito, è molto articolato. Non mi pare che sia il caso di ritornare su tutti

gli elementi che caratterizzano lo Statuto, ne richiamo uno su tutti, che è

l’elemento su cui si gioca la possibilità dell’affidamento, vale a dire la

subsidenza di una disciplina effettiva ed efficace del cosiddetto controllo

analogo, vale a dire quel controllo, quella relazione che deve

caratterizzare il rapporto fra l’Ente affidante e l’Ente affidatario, tale da

descrivere appunto, una situazione che assimili, di fatto, l’Ente affidatario

ad un ufficio, ad una propaggine vera e propria dell’Ente affidante. Quindi,

questo significa avere ad esempio, un Comitato di controllo che, presidia

tutta l’attività dell’organo amministrativo, affinché non venga mai derogato

questo principio. Il tavolo ha prodotto la sua proposta e oggi noi la

approviamo, è stata oggetto anche questa di discussione in Commissione

e prima delle verifiche di carattere economico-finanziario che l’ufficio di

ambito dovrà fare perché possa essere definitivamente fatto l’affidamento,

questo è l’ultimo passaggio di carattere giuridico. Abbiamo, dico ai

Consiglieri mi sembra opportuno che si sappia che l’Amministrazione

Provinciale ha sollecitato l’Ufficio di Ambito affinché già in questi giorni, in

attesa che si completi e che decorra il termine dell’8 marzo che è il

termine prima del quale non si può, diciamo, dare completa attuazione al

processo di retrocessione delle quote, perché vi è una possibilità di

opposizione da parte di terzi, il termine, appunto, decorre l’8 di marzo,

però già in attesa appunto che, decorra questo termine, l’Amministrazione

Provinciale ha sollecitato l’ufficio di ambito, affinché in questi giorni si

inizino quelle verifiche di carattere economico finanziario che ci

consentiranno poi, una volta completata, diciamo, la fase di verifica

giuridica di completare il più speditamente possibile anche quella di

carattere economica e finanziario a seguito della quale il soggetto, il

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territorio cremonese, possa avere un gestore unico. È importate che il

processo si concluda il più velocemente possibile, perché per com’è

impostata la tariffa oggi, sulla base delle imposizioni che derivano dalle

Autorità, alla AEG senza l’individuazione di un gestore unico, di fatto, oggi

è pressoché impossibile procedere con gli investimenti. Fino ad ora ci

siamo arrangiati, ci siamo un po’, come si dice, arrabattati. Però oggi la

costruzione della tariffa in modo tale in modo che debba esserci un

gestore unico, sennò, diciamo, l’investimento non è certo che venga,

diciamo, ripagato per come dovuto. Per cui, io con soddisfazione, chiedo

che venga approvata anche questa fase di finale di modifica dello Statuto.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Presidente. Prima di lasciare la parola al dibattito, agli interventi,

informo che sono pervenute a questa Presidenza due mozioni che vanno

ad incidere sul testo della delibera. Una a firma di Andrea Virgilio e una a

firma di Giuseppe Trespidi. Quindi, invito da subito Virgilio a presentare la

mozione incidentale, per poi dare la parola anche a Trespidi per fare la

medesima cosa. Prego, Virgilio.

CONS. VIRGILIO

Sì, signor Presidente. Volevo sottolineare che questa mozione incidentale

non va ad incidere sullo Statuto di Padania Acque. Si tratta di una

mozione e di un atto di indirizzo che va ad accompagnare l’approvazione

di questo Statuto. Il senso della mozione al di là di rivendicare va bene,

insomma, tutto l’aspetto valoriale che ha attraversato il dibattito sull’acqua

di questi anni, che è andato poi a scaturire nel referendum, nel suo esito.

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Volevamo tuttavia concentrare la nostra attenzione sul dispositivo finale

che, abbiamo volutamente lasciato in termini di carattere generale, però

con la consapevolezza che potremo prenderci come Consiglio Provinciale

un impegno finalizzato a favorire la nascita di forme di consultazione e di

partecipazione pubblica da parte di Associazioni e di cittadini, da definirsi

poi, all’interno di un confronto con i Sindaci. Volevo sottolineare questo

perché io credo che a prescindere dal modello gestionale, che sia una

Società privata, che sia una Società mista, che sia una Società pubblica, il

cittadino non sempre può essere garantito per quanto riguarda i processi

di trasparenza, perché un CDA che sia un componente pubblico e che sia

di componente privata, rischia di andare a generare quelle simmetrie

informative che non vanno poi ad essere conosciute dalla cittadinanza. E

quindi, si chiedeva di fare una riflessione finalizzata a individuare uno

strumento in grado di coinvolgere cittadini e Associazioni. Per cittadini e

Associazioni, io non voglio riferirmi soltanto a quelle Associazioni che

hanno nel corso di questi anni fatto una battaglia legittima su questi temi,

ma cioè credo che l’obiettivo non sia tanto quello di andare a generare

una sorta di Agenda 21 locale sull’acqua, penso che l’obiettivo potesse

essere quello di andare a coinvolgere tutti i portatori di interessi e quindi,

Associazioni, Comitati e anche categorie economiche, forze sociali,

rispetto a questo tema. L’intenzione del dispositivo, ripeto, è quello di non

andarlo a blindare e a vincolare e sono disposto anche a non approvarlo

oggi e portarlo in Commissione per poterlo però condividere.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Virgilio. Trattazione congiunta anche con la mozione

presentata dal Consigliere Trespidi che ora ci viene presentata.

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CONS. TRESPIDI

Cioè credo che la scelta che ci apprestiamo a fare oggi, ma che è la

conseguenza di tutto un lavoro fatto credo con molta passione da parte

dei partecipanti al tavolo idrico, ma anche da parte di chi non partecipava,

credo che debba concludersi con anche atti di indirizzo per quanto

riguarda le scelte che sono state fatte dentro lo Statuto. E mi riferisco alle

modalità con le quali si debbono andare ad individuare gli organi di

gestione, partendo dal CDA, dal Comitato di controllo e da parte anche del

Collegio sindacale. Legando però, le linee di indirizzo che qui sottopongo

all’attenzione e all’approvazione da parte del Consiglio Provinciale, a un

modello di individuazione e quindi, anche di definizione dei vari incarichi

che vengono fatti nelle Società pubbliche, che siano di traccia e di

indirizzo anche per le altre. A cosa mi riferisco? Intanto essendo una

Società pubblica che il cui servizio viene affidato da un Ente gestore,

ritengo che per quanto riguarda le candidature, devono essere ad

evidenza pubblica e quindi, deve essere fatto un bando. E il raccoglitore

delle domande di chi vuole partecipare debba essere l’Ente che affida il

servizio e quindi, la Provincia. Questo deve valere non solo per il

Comitato, ma anche per il Consiglieri di Amministrazione, ma anche per il

Collegio sindacale, m anche per i componenti del Comitato di indirizzo e

controllo che sono degli amministratori Comunali del territorio. L’altra cosa

che ritengo debba essere definita e che sia necessario che non ci siano i

doppi incarichi, cioè chi ricopre ruoli di Consigli di Amministrazione,

oppure di Sindaco Revisori in Società o Aziende pubbliche, possa sì

concorrere anche lui ad avere la nomina, ma che però scatta

l’incompatibilità, per cui recede dall’incarico di altre Aziende o delle altre

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Società pubbliche. L’ultima è che come dire, non essendo noi che

decidiamo, ma noi siamo i promotori anche perché poi, come, dire,

quest’atto di indirizzo deve essere approvato anche dall’Assemblea di

Padania Acque, che si faccia, come dire, si faccia opera di persuasione o

quantomeno di condivisione di queste linee di indirizzo anche con gli altri

Comuni. Il dispositivo finale, come dicevo all’inizio, coinvolge non solo

Padania Acque e Gestioni Padania Acque, ma altre Società pubbliche.

Per cui, credo che sia opportuno cominciare a dare un segnale ben

preciso verso i cittadini e il resto che come dire, le nomine che si fanno

all’interno degli Enti pubblici non sono le nomine riferite agli amici dei

Partiti o quant’altro, ma che comunque, si fanno con criteri trasparenti, ma

soprattutto che si fa a premiare in merito alla competenza e alla

professionalità delle persone che intendono entrare nella gestione

pubblica. Poi dopo mi riservo, per quanto riguarda lo Statuto, la mozione

presentata dal Partito Democratico.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie al Consigliere Trespidi. Il dibattito è aperto. Dibattiamo

contestualmente la mozione di Trespidi. Prego. La parola al Consigliere

Biondi.

CONS. BIONDI

Brevemente questo. Per quanto riguarda, appunto l’ordine del giorno va

bene, siamo dentro ad un processo sostanzialmente positivo che poi,

certamente andrà verificato sul campo, ma che prevede, appunto, questi

passaggi che ritengo siano in qualche modo condivisibili. Per quanto

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riguarda invece le due mozioni, io credo che ci sia la necessità di un

approfondimento e quindi, il passaggio in Commissione potrebbe essere

opportuno, perché quella del PD oggettivamente, mi sembra di più,

diciamo, una cosa che evidenzia una serie di elementi di valore, di

indirizzo, che così anche da una scorsa veloce, possono essere

condivisibili. E quindi, credo che non comporti particolari problemi. Mentre

invece, quella del Consigliere Trespidi è certamente una cosa più

articolata, condizionante, che parte probabilmente da dei principi

condivisibili che sono quelli della meritocrazia, della giusta selezione,

della, come dire, di non sommare le cariche, tutte queste cose, che però

poi sulla declinazione concreta, secondo me, necessitano di un ulteriore

approfondimento. Perché io trovo in questa mozione, una serie di elementi

vincolanti che, in questo momento mi porterebbero ad avere qualche

perplessità, ecco, su un eventuale disponibilità ad approvarla. Ecco,

quindi, secondo me si può provare ad approfondirle assieme in un altro

momento, e quindi, chiederei ai proponenti di ritirarle o comunque, di non

farle votare oggi, insomma, ecco.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Biondi. Prima di proseguire nel dibattito, verifichiamo subito se la

sua proposta è accettata dai proponenti Virgilio e Trespidi. La richiesta è

quella di passare il testo in Commissione, per un approfondimento

maggiore. Virgilio? D’accordo. Trespidi? (Cons. Trespidi fuori microfono)

Va bene. La parola a Torchio.

CONS. TORCHIO

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Io penso che non deve essere un argomento per ritardare l’oggetto.

Giustamente, il Presidente nella relazione ha detto che siamo

sostanzialmente alla stretta finale, quindi, è evidente che le forze politiche

com’è avvenuto in tutti i Consigli Comunali, parlo della mozione

incidentale sullo Statuto, presentata dai colleghi e firmata dal Capogruppo

Virgilio, chiedono evidenza a questo passaggio sui beni Comuni,

sostanzialmente, su un inquadramento del diritto all’acqua, o all’accesso

all’acqua, come una delle questioni fondamentali penso inoppugnabile per

quanto mi riguarda. Quindi, su questa vicenda mi devo complimentare per

la presentazione della documentazione. Più articolata, invece, è quella

presentata dal collega Trespidi. Secondo me per quanto riguarda la

vicenda istituzionale dell’Ente Provincia, non me ne voglia il Presidente

Salini, ma come possiamo vincolare un operazione di questa natura, in

prospettiva, non nell’immediato, perché nell’immediato, già è nelle cose.

Senza sapere quale sarà il ruolo, dell’Ente Provincia. È questa la

perplessità. Io mi pare di avere colto anche nell’intervento di Giovanni

Biondi, cioè non vorrei, al di là delle trattative, delle negoziazioni e di tutte

le cose che stanno avvenendo oggi per definire la governance, al di là del

fatto che non esiste nessun Mastrapasqua in Provincia d Cremona, per

nostra fortuna, rispetto al cumulo, ma in effetti però, già ve ne erano in

passato, e quindi, anche questa preoccupazione era sicuramente

meritoria. Ecco, sulla questione della definizione e della prospettiva,

secondo me richiede un approfondimento, non me ne voglia, apprezzo

anche la fatica di individuare dei percorsi che dovrebbero essere alla base

delle nomine e anche alla verifica dei curricula ed a evitare l’ingorgo ecco,

però non so se ci rafforza in prospettiva, contro il progetto Del Rio che sta

andando avanti in cui abbiamo letto dal Senatore Pizzetti ultimamente

anche le incertezze, ma anche i contenuti. Ecco, se è così allora diciamo

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che rimaniamo sull’argomento delle cose possibili e non delle cose che in

prospettiva possono ritenersi opinabili. E comunque, è evidente che i soci

della nuova costituenda Azienda o Società, possono definire nel

Regolamento questi percorsi e quindi, potrebbe essere come dire, un

invito, un caldo invito ai soci e in questo caso prevalentemente i Comuni, a

tenerne in giusta considerazione.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Torchio. La parola a Barbati. Chioda.

CONS. CHIODA

Grazie. Per entrambe le mozioni, velocemente esprimo un parere a ...

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Ci ha provato, Consigliere.

CONS. CHIODA

Intanto vanno a toccare sicuramente tematiche interessanti nella

definizione di questo percorso. Parto dalla mozione del PD, sicuramente

condivisibile, mi sembra un po’ la ciliegina sulla torta di un percorso che

andiamo ovviamente ad ultimare grazie soprattutto al movimento Lega

Nord. E quindi, lo vedo un po’ come una... come la bandiera finale a

scacchi. Però allo stesso tempo, ma visto che ci sarà già l’occasione di

approfondire in Commissione anche l’altra mozione, magari qualche

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chiarimento inerente la chiusura della mozione, si può fare in

Commissione. Però per quanto mi riguarda, non ci sono grosse

perplessità. Riguardo all’altra mozione anche questo è uno spunto

interessante, che sicuramente va valutato con più attenzione. Adesso le

perplessità possono essere diverse, la prima che mi viene in mente è

quella che, in qualche modo, si va ad imporre ai Sindaci un certo, un certo

modus operandi. Per cui, ritengo ulteriormente utile, andare in

Commissione con entrambe le mozioni, con la certezza che, quella del PD

magari, ha bisogno solo di qualche chiarimento, quella invece presentata

da Trespidi, ha bisogno di un dibattito più approfondito.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Chioda. Consigliere Agazzi, prego.

CONS. AGAZZI

Mi accodo alla richiesta fatta da altri Gruppi di un supplemento di

riflessione da condurre, magari anche in tempi assolutamente celeri, in

quelle che sono le articolazioni di questo Consiglio Provinciale, cioè le

Commissioni, perché si addivenga lì ad una stesura, ad una stesura,

diciamo, più figlia di una condivisone, di un dibattito, e anche delle

implicanze che certe cose che si scrivono, possono poi determinare. Non

siamo assolutamente lontani dalla condivisione rispetto alla mozione

incidentale presentata da Andrea Virgilio, dal Capogruppo del Partito

Democratico, anche per noi merita di essere meglio precisata la chiusa di

questa mozione, cioè la modalità con cui si desidera attivare delle forme di

consultazione, sostanzialmente, ecco. Ci sembra un po’ pesantino questo

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Regolamento da dover attivare. Però insomma, si può trovare una

modalità per delle forme di consultazioni che tali restino, perché

naturalmente poi in queste Società i Sindaci e poi i Consigli di

Amministrazione che sono loro emanazione, debbono pure avere la

fiducia e la possibilità di agire, con delle modalità di consultazione non

vincolanti, che possiamo meglio precisare dopo un approfondimento.

Perché non si vuole imporre niente a nessuno, ma la democrazia è

rappresentativa e dobbiamo anche credere nella democrazia

rappresentativa, altrimenti si fanno delle grandi assemblee o in rete, o

assemblee di persone in carne ed ossa, e ... si decide tutti insieme,

insomma, ma è un'altra cosa rispetto alla democrazia rappresentativa.

Dopo di che, ecco, sulla questione di principio, dell’acqua bene Comune,

non penso che vi possa essere qualcuno che possa affermare qualcosa di

differente, e quindi, come dire, piena disponibilità a trovare una modalità

per migliorare e precisare questi concetti. Per quanto riguarda la mozione

del Gruppo UDC, anche in questo caso, è meritevole. Si nota uno sforzo,

insomma, io penso di leggere tra le righe, lo sforzo di rendere le procedure

di individuazione degli amministratori, il più possibile aventi al centro i

criteri di qualificazione, di competenza, da parte dei prescelti, e magari, un

po’ meno di una situazione politico-partitica. Tuttavia anche qui qualche

perplessità l’abbiamo, qualche necessità di approfondimento l’abbiamo,

perché oggi poi mi si può dire che è ipocrita affermarlo, perché in realtà le

cose non sono così semplici, però a decidere gli attuali amministratori è

comunque un Assemblea di Sindaci, cioè di eletti dal Popolo. Mi sembra

che crediamo nello stesso concetto, cioè crediamo o non crediamo nella

democrazia rappresentativa? Gli eletti dal Popolo sono quelli teoricamente

legittimati, perché il loro ruolo derivano dal consenso che comunque

ricevono dal Popolo sovrano e questa è la democrazia. Ecco, non si ha

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fiducia che i Sindaci radunati in Assemblea abbiano la capacità di

individuare delle candidature corrispondenti ai requisiti di competenza?

Non credo che voglia dire questo il Consigliere Trespidi, però insomma, si

tratta di vedere quali sono le forme migliori. Io credo che un supplemento

del dibattito, non costringendoci al voto oggi, aiuterebbe, magari, a trovare

delle formulazioni che non ci facciamo correre il rischio di essere male

interpretate, insomma, ecco, come Assemblea consiliare. Per cui, io sono

favorevole ad un rinvio in Commissione, anche però a un esame rapido,

perché non è una tattica ... insomma.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Agazzi. La parola a Virgilio, prego.

CONS. VIRGILIO

Sì, accolgo... sì, Presidente, accolgo la richiesta. L’intenzione è quella di

garantire un approfondimento in Commissione non credo che l’obiettivo

della mozione sia quello di mettere in contrapposizione come dire, la

democrazia rappresentativa rispetto a processi di ascolto e neanche con

quelle zavorre retoriche che a volte si fanno. Cioè l’intenzione è quella di

legittimare la democrazia rappresentativa e quindi, legittimare il percorso

dei Consigli, legittimare il lavoro che stanno facendo i Sindaci, anche

attraverso degli strumenti di coinvolgimento della cittadinanza,

individuando, sono d’accordo, anche meccanismi di coinvolgimento

leggeri. Però che siano meccanismi di coinvolgimento del territorio. Per

quanto riguarda invece, la mozione incidentale presentata dall’UDC, credo

che l’intenzione sia, come dire, importante e condivisibile, perché è il

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dibattito anche di questi anni, cioè trasparenza, la questione dei bandi, la

diminuzione di CDA le competenze, ecc. credo anch’io che sia opportuno

portarlo all’interno di un approfondimento in Commissione, anche perché il

rischio sarebbe quello di sovrapporci come Consiglio Provinciale, a un

percorso a mio avviso virtuoso e importante, fatto dai Sindaci e fatto

anche da quest’Amministrazione. E quindi, penso che sia opportuno su

questo tema, fare un approfondimento in Commissione.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Virgilio. Consigliere Trespidi, prego.

CONS. TRESPIDI

I numeri decidono quello che si fa, non quello che è giusto. Siccome i

numeri decidono che va fatto un approfondimento, io chiedo

semplicemente questo che si decida al prossimo Consiglio Provinciale

rispetto alle due mozioni incidentali, anche perché i timori che qui sono

stati espressi, riguardo alle Province che non ci saranno più, lo Statuto da

questo punto di vista l’ha superato il problema, perché individua l’Ente

affidante il servizio, quello che sarà a capo di tutto il processo. Non solo.

Nello Statuto è stato anche inserito un periodo nel quale si dicono le cose

che dico nella mia mozione, cioè che l’Assemblea dei Sindaci dovrà

comunque individuare dei criteri con i quali nominare o eleggere i

componenti dei vari Consigli e quant’altro. La mozione mia aveva

solamente l’intenzione di dare qualche ulteriore suggerimento e di dare,

come dire delle indicazioni a chi dovrà elaborare il Regolamento per dire

facciamo tutto trasparente ad evidenza pubblica ed individuiamo l’Ente

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affidante raccoglitore delle istanze di candidature che devono essere fatte.

Dopo di che, non è che decide l’Ente affidante, quali saranno le proposte

che dovranno essere date, come dire, all’approvazione dell’Assemblea dei

Sindaci e non si vuole esautorare i Sindaci, sia ben chiaro. È il Consiglio

Provinciale che dice al proprio rappresentante nell’Assemblea dei Sindaci

e dei Comuni, le linee di indirizzo della Provincia sono queste, cioè per

cui, c’è una condivisione sul lavoro che si dovrebbe andare a fare con gli

altri soci. Nulla questio a portare in Commissione e approfondire

ulteriormente, credo che però il segnale che noi dobbiamo dare è che in

Provincia di Cremona si è fatta la grande operazione della Società unica,

facciamo gli ultimi passaggi che l’approvazione dello Statuto rispetto al

quale credo che non ci siano problemi. Facciamone un altro ulteriore,

dove diamo ai cittadini, come dire, un ulteriore segnale che la politica

cambia registro e che per quanto riguarda le nomine utilizza dei criteri

trasparenti, ma che vanno nella direzione del merito e delle capacità

nell’individuazione. Che poi, le persone che fanno, sono i gestori del

servizio se l’Amministrazione e i controllori del servizio. Quindi, d’accordo

nel rinviare, purché ci sia l’impegno nel prossimo Consiglio che si approva

sia quella di Virgilio che la nostra, cioè si approvano, insomma, le si

elaborano e poi si approvano.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie. Grazie Consigliere Trespidi. Torniamo all’oggetto principale n°4

occorre ancora tempo per dibattere l’argomento già visto in Commissione?

Prima di passare alla votazione se si richiede altri momenti di confronto.

Votiamo? Allora dichiaro chiuso di il dibattimento? D’accordo. Passiamo

alla votazione chiamiamo in aula gli assenti.

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Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del

Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la

deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,

l'esito della votazione: presenti e votanti n. 28 Consiglieri; favorevoli n.

26; contrari n. 2 (Dusi e Milesi).

La deliberazione è approvata a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di

mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,

con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti

n. 28 Consiglieri; favorevoli n. 28. Ne proclama l'approvazione

all'unanimità.

La deliberazione è immediatamente eseguibile.

L'atto viene inserito al n. 4 del registro delle deliberazioni

Oggetto n. 5 dell'Ordine del giorno

ART. 194, COMMA 1, LETTERA A) ADEMPIMENTI IN ORDINE AL

RICONOSCIMENTO DI DEBITO FUORI BILANCIO A SEGUITO DELLA

SENTENZA DELLA SEZIONE V DEL CONSIGLIO DI STATO.

PRES. SALINI

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Sì, qui è una piccola cosa che riguarda all’anno 1996 ci fu una causa di

questo Ente con il signor Dominoni a cui fu impedito di fare dei

conferimenti, fra l’altro di cemento amianto da una discarica in Comune di

Picenengo, ci fu un ricorso e diciamo questa causa che è vecchia di un po’

di anni, è stata persa dalla Provincia, e quindi, le spese di questa vecchia

causa sono 3.000 Euro e quindi, va riconosciuto il debito fuori Bilancio per

3.000 Euro. Siamo in grado di sostenerlo, non ho tanti commenti da fare,

perché è una questione che... ero appena nato, praticamente, quando si è

verificata. Quindi...

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Presidente. Occorrono delucidazioni, chiarimenti? Votiamo

l’oggetto n°6.

Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del

Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la

deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,

l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27

(temporaneamente assente Cons. Virgilio); favorevoli n. 20; astenuti n. 7

(Castellani, Dusi, Mainardi, Milesi, Zanacchi, Vailati, Zelioli).

La deliberazione è approvata a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di

mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,

con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28

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Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Agazzi); favorevoli n.

27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.

La deliberazione è immediatamente eseguibile.

L'atto viene inserito al n. 5 del registro delle deliberazioni

Oggetto n. 6 dell'Ordine del giorno

VARIANTE NON SOSTANZIALE AL PTCP A SEGUITO

DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA PER IL PROGETTO RELATIVO

ALL’AMPLIAMENTO DI UN’AREA PRODUTTIVA IN VARIANTE AL

PGT DI OFFANENGO PRESENTATO DALLA DITTA COIM S.P.A. AI

SENSI DELL’ART. 17 COMMI 11 E 12 DELLA LEGGE REGIONALE

12/05 E DEGLI ARTICOLI 34 E 19 BIS DELLA NORMATIVA DEL PTCP.

ASS. LEONI

Sì è un percorso che è iniziato sulla base dell’accordo di programma fra

Provincia, Comune di Offanengo e la ditta COIM. Ha già avuto... abbiamo

avuto il passaggio in Commissione territorio dove i Consiglieri membri

della Commissione hanno avuto modo di approfondire tematiche relativa a

questa fondamentalmente variazione cartografica e urbanistica che

entrano in questa fase nel merito della modifica cartografica per creare le

condizioni per addivenire poi ad una variante del PGT del Comune di

Offanengo che vada a definire su base della convenzione successiva tra

Comune di Offanengo e l’Azienda il divenire degli impegni reciproci, e il

definire sulla base di un progetto legato per ricostruire le future o il futuro

utilizzo di quell’area. Ad oggi l’aspetto che la Commissione ha avuto modo

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di approfondire è legato, sostanzialmente, alla modifica urbanistica che

crei le condizioni del cambio cartografico dell’ambito agricolo strategico,

perché la superficie richiesta è superiore a 10.000 metri quadrati.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Assessore. Il dibattimento è aperto. Possiamo porre in votazione?

È così? Richiamiamo gli assenti. Non rientrano gli assenti. Procediamo

alla votazione allora. Vedo molte sedie vuote, so che ci sono, ma sono

nelle... Se i Capigruppo vogliono adoperarsi per cercare di far rientrare i

colleghi Consiglieri di Gruppo. Allora manca Gallina... manca Gallina

insomma... Bene. Rientrati gli assenti, è possibile mettere in votazione

l’oggetto. Ricordo che è il numero 6: variante non sostanziale al PTCP.

Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del

Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la

deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,

l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27

(temporaneamente assente Cons. Agazzi); favorevoli n. 19; astenuti n. 6

(Castellani, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli); contrari n. 2 (Dusi

e Milesi).

La deliberazione è approvata a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di

mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,

con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28

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Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Agazzi); favorevoli n.

27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.

La deliberazione è immediatamente eseguibile.

L'atto viene inserito al n. 6 del registro delle deliberazioni

Oggetto n. 7 dell'Ordine del giorno

CONVENZIONE FRA PARCO DEL SERIO, PROVINCIA DI CREMONA E

PROVINCIA DI BERGAMO. APPROVAZIONE.

ASS. LEONI

Sì, molto semplicemente. Il Parco del Serio ha in itinere la variante

generale al proprio PTR. Quindi, ha chiesto la collaborazione, la sinergia

con la Provincia di Bergamo e la Provincia di Cremona. Questo lavoro di

collaborazione andava logicamente regolamentato attraverso una

convenzione. La Provincia di Cremona metterà a disposizione tutta la

professionalità e l’esperienza accumulata in questi anni a favore di

quest’azione. Non dovrà sostenere costi economici, anzi, vedrà un

rimborso definito in 2.000 Euro, da parte del Consorzio che dovrà appunto

versare 2.000 Euro per la Provincia di Cremona e per la Provincia di

Bergamo per addivenire al risultato che intende ottenere.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Assessore Leoni. Argomento già dibattuto in Commissione. Vi è

richiesta di approfondire l’argomento in Consiglio? Non vedo richieste al

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terminale. Oggetto in votazione. Richiamo i Consiglieri usciti. La

convenzione fra Parco del Serio e Provincia di Cremona e Provincia di

Bergamo. Votazione.

Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del

Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la

deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,

l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 25

(temporaneamente assenti Cons. Agazzi, Biondi, Virgilio); favorevoli n.

23; astenuti n. 2 (Dusi e Milesi).

La deliberazione è approvata a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di

mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,

con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28

Consiglieri, votanti n. 25 (temporaneamente assenti Agazzi, Biondi,

Virgilio); favorevoli n. 25. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.

La deliberazione è immediatamente eseguibile.

L'atto viene inserito al n. 7 del registro delle deliberazioni

Oggetto n. 8 dell'Ordine del giorno

LEGGE REGIONALE 8/8/1998 N. 14 E S.M. PROPOSTA DI NUOVO

PIANO PROVINCIALE DELLE CAVE PER IL DECENNIO 2013/2023.

CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI ED AI PARERI SULLA

PROPOSTA DI NUOVO PIANO PROVINCIALE DELLE CAVE.

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ASS. PINOTTI

Bene. Allora, sottoponiamo all’attenzione del Consiglio Provinciale la

proposta definitiva del Piano Provinciale cave per il decennio 2013/2023

dopo la prima approvazione che è stata effettuata nel maggio dell’anno

scorso. Voi ricordate che nel maggio dell’anno scorso abbiamo approvato

la prima proposta, prima di sottoporla ai 60 giorni di tempo per le

osservazioni da parte dei diversi portatori di interesse sulle attività

estrattive e ricordate che la prima proposta aveva pianificato per quanto

riguarda la sabbia e la ghiaia per il volume ordinario, cioè per il libero

mercato 12.300.000 metri cubi composti da 6.500.000 metri cubi di residui

dal Piano cave 2003, ai quali si aggiungevano 5.800.000 metri cubi

individuati tra ampliamenti di ambiti estrattivi che erano presenti nella

pianificazione precedente, che è scaduta nel luglio dell’anno scorso, e

cinque nuovi ambiti estrattivi. A questo volume di sabbia e ghiaia per

mercato ordinario, per il libero mercato, sono stati aggiunti 16.445.000

metri cubi di sabbia e ghiaia per l’approvvigionamento delle opere

pubbliche, sia le opere pubbliche attualmente finanziate, sia quelle

sprovviste attualmente di finanziamento questo richiede la normativa in

merito all’approvvigionamento dei volumi, volume straordinario collocato in

8 cave, in 8 cave di riserva, ai quali si aggiungono i volumi di una cava di

recupero e i volumi di una cava straordinaria in due ambiti estrattivi

presenti ancora nella precedente pianificazione. Questo per quanto

riguarda la sabbia e la ghiaia. Per quanto riguarda l’argilla ai 3.000.000 di

metri cubi residui del Piano 2003 avevamo aggiunto nella prima proposta

circa 1.500.000 di metri cubi che venivano individuati come ampliamento

di un ambito estrattivo del 2003, senza individuare nessun ambito

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estrattivo nuovo per quanto riguarda l’argilla. Mentre abbiamo confermato

la pianificazione dell’unico ambito estrattivo di torba, pur non avendo avuto

richieste. Quindi, la prima proposta era composta da 26 ambiti territoriali

estrattivi di sabbia e ghiaia per il volume ordinario di cui 21 confermati dal

Piano cave 2003 e di questi 21 6 sono stati ampliati, ai quali si

aggiungevano i 5 nuovi ambiti estrattivi nei Comuni di Castelleone,

Fornigara, Spindesco, San Daniele Po, e Martignana Po. Inoltre,

benissimo, questo già detto. Per quanto riguarda invece la proposta

definitiva che oggi sottoponiamo all’approvazione e alla votazione del

Consiglio Provinciale, a seguito dei 60 giorni di tempo per l’espressione

delle osservazioni, la prima proposta, sono giunti in questi 60 giorni 5

pareri espressi da parte delle Autorità ambientali, 25 osservazioni

presentate da diversi soggetti interessati a questa pianificazione, che

comprendevano la richiesta di ulteriori 9.300.000 metri cubi di sabbia e

ghiaia e 500.000 metri cubi di argilla, inoltre, nell’ambito del procedimento

afferente alla valutazione ambientale e strategica sono giunte 13 nuove

comunicazioni iscritte e tutta questa... tutti i pareri, le osservazioni e le

comunicazioni scritte, sono state regolarmente controdedotte nella

documentazione che abbiamo pubblicato sul nostro sito. Di tutte queste

osservazioni 7 sono state accolte, e parte di una comunicazione. Dopo il

periodo delle osservazioni si è quindi provveduto a definire con un

maggiore dettaglio alcune richieste che erano state fatte nei 60 giorni utili

proprio nell’anno scorso. Sono stati corretti meri errori materiali di stesura

e questo, ha consentito di arrivare ad una proposta di pianificazione che

ha recepito tutte le prescrizioni che sono state concretizzate non solo nel

procedimento presso Regione Lombardia per quanto riguarda la

valutazione di incidenza sui siti di Rete Natura 2000, ma anche le

prescrizioni del parere motivato dell’Autorità competente e quindi,

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prescrizioni che insieme alle osservazioni, sono andate a integrare e a

modificare, a modificare, la prima proposta che è pressoché

sovrapponibile alla prima, tenuto conto che è stato aggiunto un solo

ambito estrattivo molto piccolo come volume, 200.000 metri cubi di sabbia

e ghiaia per il volume ordinario nel Comune di Grotta d’Adda nella golena

del fiume Adda. Questo inserimento è dovuto alla puntuale, al puntuale

punteggiamento, all’attuale punteggiatura, alla puntuale attribuzione dei

punteggi che venivano richiesti e che erano stati oggetto di un errore di

valutazione da parte del proponente. E quindi, oltre ai 5.800.000 metri cubi

di sabbia e ghiaia che erano presenti come nuova individuazione nella

proposta, abbiamo aggiunto questi 200.000 metri cubi, e dei 500.000 metri

cubi in aggiunta sull’argilla, abbiamo integrato la prima proposta di

ampliamento con ulteriori 350.000 metri cubi. Questo per soddisfare i

quantitativi di approvvigionamento inclusi nell’Autorizzazione Integrata

Ambientale, della fornace che ha richiesto quest’integrazione di volumi.

Questa pianificazione introduce alcune novità rispetto al passato e che

sono, uno, l’introduzione del divieto di attività, di aprire nuovi ambiti

estrattivi nella fascia dei fontanili. C’era presso la Provincia di Cremona

una cartografia della fascia dei fontanili nella zona cremasca, noi abbiamo

inteso porre il divieto di apertura, di aprire nuovi ambiti estrattivi in questa

fascia, dall’equilibrio ambientale al particolare. Inoltre, abbiamo cercato di

integrare il principio che consente di risparmiare la superficie agricola,

anche al termine dell’attività estrattiva, ragion per cui, abbiamo dato un

punteggio, una premialità degli ambiti estrattivi che sul Piano generale

terrazzato della Provincia prevedono la restituzione della superficie

agricola a termine dell’attività estrattiva. Abbiamo invece dato un

punteggio, una premialità agli ambiti estrattivi che intercettano anche la

falda, e quindi, la costituzione di laghi di cava, nelle zone golenali dei fiumi

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dov’è possibile una miglior integrazione naturalistica degli ambiti estrattivi

al termine dell’attività, magari recuperando vecchie lanchie dei fiumi. Il

recupero e il rispetto della superficie agricola l’abbiamo introdotta, per

esempio nella pianificazione dei volumi di un opera pubblica che nel caso

in cui venisse realizzata, faccio riferimento alla Cremona-Mantova, ha a

disposizione materiali in ambiti estrattivi diversi da quelli del passato. Ad

esempio, delle 4 cava a Lago oltre alla cava di San Sigismondo che erano

previste nella vecchia pianificazione, ne è rimasta solamente una, lungo il

tracciato dell’autostrada, le altre sono state tutte eliminate inclusa la cava

di San Sigismondo che è uscita dalla pianificazione. Della vecchia

programmazione è poi rimasta un ulteriore cava che prevede il recupero

agricolo della superficie a termine dell’attività estrattiva, dopo di che, i

volumi sono stati tutti localizzati nella golena del Po dove sono ambiti

estrattivi individuati per approvvigionare il cantiere della TIBREM. Quindi,

la nuova proposta di Piano cave, per il prossimo decennio oltre ad avere

integrato queste novità, prevede 12.500.000 metri cubi complessivi di

sabbia e ghiaia per quanto riguarda il libero mercato, il cosiddetto volume

ordinario, ai quali si aggiungono 16.400.000 metri cubi di sabbia e ghiaia,

per l’approvvigionamento delle opere pubbliche e 4.781.000 metri cubi di

argilla. Dopo questa approvazione in Consiglio Provinciale il documento

verrà mandato in Regione per concludere il procedimento Regionale che

arriverà alla definitiva approvazione da parte del Consiglio Regionale.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Assessore per la presentazione. Possiamo aprire il dibattito.

Attendo le vostre prenotazioni per poter completare la trattazione

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dell’oggetto. Se non vi sono richieste particolari, l’oggetto può andare in

votazione. Consigliere Vailati, prego.

CONS. VAILATI

Il nuovo Piano che è previsto per il prossimo decennio, contiene secondo

noi, alcuni aspetti, come ho avuto modo di dire, certamente sicuramente

positivi. Mi riferisco al fatto che è un Piano sicuramente non imponente,

com’è stato a suo tempo definito, che tiene conto del clima restrittivo e

della crisi non solo del settore edilizio, ma dell’intero paese. Non sarebbe

stato colto un segnale espansivo con milioni di metri cubi rimasti, non

estratti dal vecchio Piano. Non si è proceduto ad aggiungere se non quello

che era doveroso, forse. Forse anche per lasciarsi aperta una chance ad

una ripresa attesa e augurata da tutti. Pertanto, alcune scelte presenti nel

Piano, sono state accolte con piacere. Per me in particolare, l’avere

accolto un appello fortemente insistito in questi ultimi anni, di aver

attenzione per le zone dei fontanili, soprattutto, per il nord della Provincia,

in quel Cremasco, che punta molto sul territorio, anche proprio perché è

ricco di fontanili. È buona cosa l’avere costituito il divieto di aprire nuove

cave, certo, per le cave esistenti, i casi vanno visti di volta in volta, e

valutati i prosegui degli scavi caso per caso, insomma. È stato integrato il

principio della salvaguardia delle superfici agricole, prevedendo nella

Pianura Cremonese, ambiti estrattivi con il recupero al termine delle

stazioni. E poi per la Cremona-Mantova, si è scelto di non inserire nel

Piano la cava di San Sigismondo, preferendo i siti di area golenaria. Bene,

questo è ciò che noi riteniamo positivo. Tuttavia, non tutto quello che è

stato presentato ha trovato uno nostro pieno favore, in particolare,

ovviamente mi riferisco al continuo intervento sul Pianalto della Melotta, e

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alla contraddizione culturale che voi inserite nella stessa stesura del

Piano. Non a caso, la discussione e l’approvazione del Piano poi, di tutti

quegli atti che ne sono collegati, partono da un dato al quale non

possiamo non tenere conto. E cioè che il nostro Gruppo, al momento della

votazione degli atti allegati all’oggetto che oggi è discusso in questa sede,

ha sempre espresso un voto contrario. E non a caso, non è per picca

presa. È successo fin dalla prima votazione del Piano cave, per non

parlare del Protocollo d’intesa fra i Comuni di Soncino, Ticengo, Casaletto

di Sopra, che preannunciava la variante al PTCP poi da l’incarico al

tecnico esterno che indicava nuovi perimetri, geositi, per passare alla

recente variazione del PGT. Avevamo da subito espresso alcune

perplessità relative alla perimetrazione e alla normativa di nuova

introduzione i nuovi siti di concernente individuazione, sia Regionale,

quanto Provinciale, che non apparivano pienamente rispondenti alle

implicazioni del PTR. In particolare, avevamo stigmatizzato il

procedimento con cui erano stati perimetrati e ulteriormente ripartiti e

normati al loro interno, alcuni geositi di individuazione Regionale,

disattendendo gli obblighi imposti dall’art. 22 del PTR. Pertanto,

l’introduzione attuata dal PTCP di fasce a diverso regime di tutela che

consentono specie nella fascia di tutela cosiddetta fascia di tutela 1 di

colore verde nella carta delle tutele, l’attivazione cave bonifiche e

quant’altro in questi geositi, insomma, contrastava evidentemente,

secondo noi, con il disposto normativo Regionale evidenziando una

palese inconformità del PTCP rispetto al PTR. La scelta di mettere in atto

questo ambiguo tipo di procedura era diventata chiara ad un incrocio delle

previsioni del PGP con quelle del nuovo Piano cave della Provincia di

Cremona, che prevede la presenza di un importante polo estrattivo nel

geosito della Melotta. La variante è di fatto direttamente correlata con il

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Piano cave, per cui occorre leggere contestualmente al PTC anche il

Piano cave. Nel Piano cave si capisce perché si è dato così rilievo da

parte nostra alla variante. La variante PTCP è sostanzialmente la

premessa indispensabile all’operatività demolitoria del Piano cave sul

Pianalto che noi, anche in futuro, si tenterà di rendere inefficace, perché

riteniamo viziata di sostanziale illegittimità. È chiaro che, in presenza di

previsioni del Piano cave, che contrastano con il PTCP e il PTR, prevale il

PTC e PTR. Pertanto, è in questo momento che si sono poste le basi per

ciò che previsto nel Piano delle cave. Il Piano cave presenta nuovi ATE e

giacimenti di argilla, di cui la nostra Provincia non ne ha assolutamente

bisogno. Come peraltro, viene fermato dall’elaborazione per l’alta scuola

per l’ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sostanzialmente

il Piano in discussione persegue obiettivi di avvilimento e annullamento dei

beni paesaggistici presenti al territorio della Provincia di Cremona, e di

azzeramento delle regole di tutela degli stessi. È il colpo di coda con cui

un’Amministrazione intende accomiatarsi dal nostro comune territorio.

Poteva farlo con un Piano condiviso e per certi versi positivo, bastava

estrapolare il geosito dal Pianalto della Melotta e dal Piano. E forse il

Piano sarebbe passato con il favore di tutti. Ha perso invece,

quest’occasione, ha perso l’occasione per poter terminare la legislatura

dando l’idea che la fine possa non essere per forza anche un tramonto.

Pertanto, si esprime un parere chiaramente negativo a quello che ponete

oggi al voto.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Vailati. La parola al Consigliere Biondi.

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CONS. BIONDI

Sì, diciamo che in premessa che questa fase decadente alla quale è

relegata la Provincia, che diventerà un Ente di secondo livello fra poco, e

quindi, evitando la consultazione elettorale, a me che ho un po’ di

esperienza, mi fa rimpiangere i fuochi d’artificio delle discussioni degli

ultimi Piani cave, insomma, se fossimo andati a votare, saremo, come

dire, un po’ più agitati su questo tema e invece vedo che lo stiamo

gestendo con una serenità che è un po’ inusitata, ecco, rispetto a questo

contesto. Io mi ritrovo molto nelle affermazioni che ha fatto in buona parte,

diciamo, ecco, delle affermazioni del Consigliere Vailati che sono state

anche già espresse in Commissione. In generale è vero, questo è un

Piano cave e spero che il Consigliere Vailati mi ascolti, perché lo stavo

citando... no, no, so che è Agazzi che è lì... Dicevo che molte delle

considerazioni fatte in precedenza, sono condivisibili, cioè, nel senso che

è un Piano che tiene conto della situazione nella quale noi stiamo vivendo,

fatto con un certo equilibrio e professionalità, insomma, teniamo conto che

è un Piano molto diverso, dai Piani precedenti, dove in alcuni la crisi non

c’era e nell’ultimo, forse, non c’eravamo ancora accorti, ecco, di una

situazione così drammatica. Oggi bisogna prendere atto che tante cose

sono cambiate, e quindi, si fanno delle scelte di conseguenza. La politica

è giusto che parta poi, da una lettura oggettiva della realtà. Alcune scelte

sono assolutamente di qualità. L’avere escluso l’area dei fontanili, dopo

che se ne parlava da tempo, visto che la Provincia ha fatto molti studi e

molti approfondimenti su questi temi, credo che sia un elemento

sicuramente positivo. L’orientamento di andare sempre di più in golena,

anche questo è un fatto che si sollecitava da tempo e qua trova una

rispondenza positiva sia per le cave ordinarie, che per le cave di prestito.

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Io devo anche riconoscere che oggettivamente, per esempio,

relativamente alla Cremona-Mantova, è stato fatto un miglioramento.

Credo che negli anni si è anche capito che si poteva come dire, dare una

risposta da un punto di vista ambientale migliore, rispetto a quella che era

stata disegnata a suo tempo con più responsabilità forse dell’Autostrada

che dalla Provincia, cioè nel senso che nella divisione dei compiti, a quel

tempo aveva inciso molto il parere della Società Autostrade rispetto

all’ubicazione di queste cave. Ecco, quindi, sicuramente nel complesso ci

sono degli elementi positivi che è giusto sottolineare. C’è questa questione

della Melotta, ecco. È un tema, è un tema delicato, che abbiamo

approfondito in più occasioni, e dove ecco, forse a livello di metodo

qualche responsabilità c’è. Noi abbiamo avuto un incontro con le

Associazioni, diciamo, del mondo ambientalista, in ritardo, un incontro

tardivo, perché l’abbiamo fatto qualche giorno fa, e oggettivamente anche

poco costruttivo, ecco. Poi loro hanno le sue responsabilità, perché devo

dire che a me non m’è piaciuto l’atteggiamento, il modo di porre le

questioni, e speravo come dire, che si anteponessero i contenuti agli

atteggiamenti. Così non è stato, e non è un incontro che ha sciolto i miei

dubbi, anzi, mi ha dato qualche dubbio in più rispetto a questa vicenda.

Sulla quale i dubbi li ho sempre avuti e credo che però in qualche modo si

debba ragionare nei termini di assumersi una responsabilità politica. Cioè

io credo che nessuno abbia delle certezze assolte riguardo a questa

questione, ecco, non mi piacciono già di per se le persone che appunto

assolutizzano, anche su questo tema, come dire, inviterei più che altro ad

assumersi questa nostra responsabilità di amministratori, più che ad

esprimere soluzioni forti e radicali e che sono anche facili, in qualche

modo da assumere. Io guardo anche il percorso storico nel 2003 io c’ero

in questa sede, nel 2003 ho approvato una escavazione sostanzialmente

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in quel territorio di 500.000 metri cubi, sapevo che nel momento che

veniva individuata quell’escavazione gli anni successivi si sarebbe

previsto un aumento, perché non possiamo pensare che le cave del

nostro territorio si fermino a 500.000 metri cubi e quindi, era una scelta

che prefigurava un domani, una crescita e gli atti successivi,

sostanzialmente, sono stati in coerenza con questo, con questo disegno.

Ecco, quindi, per quanto mi riguarda la decisione politica era già stata

assunta a suo tempo, dove c’era stato un interlocuzione a 360° con tutta

una serie di soggetti coinvolti in questa vicenda, e tutti gli elementi sia

quelli ambientali, quelli economici e altri, erano stati soppesati. Erano stati

messi sulla bilancia, e alla fine, si era cercato di trovare di trovare una

sintesi. Ecco, quindi ho molti dubbi e poche certezze su questa vicenda,

ma anche un dovere della responsabilità. Un dovere della responsabilità,

della politica, che come dicevo prima, non può far finta di non vedere che

siamo in anni di crisi, in anni di difficoltà, il Piano cave deve tenere conto

di questi elementi e deve tenere conto anche delle esigenze di un’Azienda

che ha fatto una scelta strategica nel nostro territorio e che in questo

momento, chiede alla politica, chiede all’Amministrazione pubblica un

attenzione particolare. Ecco, io quindi credo che, ripeto, con molti dubbi e

anche con una certa sofferenza perché credo che la storia di questo Ente,

sia anche una storia di buona Amministrazione e con grande attenzione ai

temi ambientali. Questo credo che sia un patrimonio di tutti, di chi ha

lavorato in questo Ente, da salvaguardare. Ecco, però mettendo sulla

Bilancia tutti gli elementi che ci sono, io credo che la decisione che è stata

portata avanti da quest’Amministrazione e voglio dirlo con grande onestà

intellettuale, l’avrei portata avanti anch’io se avessi continuato il ruolo che

avevo in passato e quindi, sosterrò con convinzione questo Piano che mi

sembra, ripeto, equilibrato e fatto con professionalità.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Biondi. La parola al Consigliere Dusi, prego.

CONS. DUSI

Non so se il Consigliere Biondi avrebbe portato avanti nella stessa misura

in termini politici, quanto sta avvenendo con la votazione di questo Piano

cave. Non lo so. Forse, è probabile come ha dichiarato. È chiaro gli input

politici cambiano, cambiano le esigenze, però una cosa rimane e cioè

rimane un accrescimento se c’è, nella società, un accrescimento culturale

rispetto ai tempi ambientali. Qui il Consigliere Vailati ha toccato tutti gli

aspetti positivi. Io credo che di questo Piano cave si sia parlato tanto di

Piano della Melotta, un po’ meno del Piano cave. Perché secondo me

molti analisi, molti dubbi, molte preoccupazioni e anche, magari, molte

attenzioni e problematiche hanno visto una discussione fortissima su una

modifica, perché di questo si tratta, su una modifica avvenuta

recentemente rispetto alla possibilità di intervento sul Pianalto della

Melotta e non si è parlato di nient’altro, perché molto probabilmente

l’attenzione e la concentrazione intellettuale e tecnica è andata a finire su

quell’aspetto. Io credo che, invece, ci siano cose da dire anche su altre

questioni. Gli interventi e gli indirizzi creati secondo me hanno dato la

possibilità di una rivisitazione progettuale del Piano. All’inizio si parlava di

mettere in campo non più di 2.000.000 di metri cubi, 2.500.000. Poi, da lì

c’è stata un evoluzione e naturalmente una, probabilmente io dico, più

giusta valutazione rispetto alle esigenze e alle necessità di prospettiva. Si

è messo in campo innanzi tutto e credo che questa sia la modifica che ha

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toccato anche in modo ben chiaro l’Assessore, cioè negli indirizzi una

nuova visione del Piano, sia per quanto riguarda il materiale ordinario, sia

per quanto riguarda il materiale straordinario. È uscita dentro nei lavori

della Commissione, ma anche nei vari dibattiti che sono stati messi in

campo sull’argomento, è uscita la prospettiva di toccare le aree demaniali

dei fiumi e quindi, con una forza, secondo me di carattere politico che

doveva determinare proprio perché nel dibattito procedimentale che c’è

stato, erano in atto, erano in atto le prospettive di opere pubbliche di

grandi dimensioni, che ci sono tuttora e che sono lì solo perché non ci

sono le risorse. Solo perché si è modificato questo status che molto

probabilmente, avrebbe avuto un iter completamente diverso oggi, rispetto

a quanto è avvenuto e cioè la mancanza di risorse ha rallentato e ha

determinato, ha rallentato e ha frenato la prospettiva di opere pubbliche

immediate e quindi ha rallentato di per sè tutta una progettualità che,

poteva essere completamente diversa oggi. Però io credo che una cosa

buona sia stata fatta, quella di rideterminare sul territorio la possibilità di

non fare buchi qua e là, com’erano stati prospettati nel passato, anche

contro la mia posizione, perché questa era la mia posizione che c’era in

passato, e questa è rimasta. Basta fare buchi sul territorio, basta rompere

le falde, basta sbragare in modo non omogeneo quello che è il nostro

territorio e la nostra pianura. Tant’è che questo veniva anche messo in

campo non solo e soltanto perché era veramente una cosa insensata

andare a bucare il territorio, ma perché era come una cosa giusta, andare

a togliere quello che c’è di più nella golena e che deve essere tolto per

affrontare in un sistema di sicurezza, il catino del fiume Po. Questo era il

motivo fondamentale, che non dico solo io, e che lo dicono anche altre

persone. E lo chiediamo con forza, perché questo vuol dire determinare

sicurezza nel territorio, vuol dire abbassare le aree demaniali, vuol dire

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affrontare gli argomenti di intervento per tutelare e tutelare non soltanto le

comunità locali che vivono vicinali ai canali maestri, ma tutelare il territorio

più complessivamente, perché se si rompe un argine mastro, le cose si

tramutano in catastrofi, non più in calamità. È questo il problema. E quindi,

io credo che complessivamente il Piano è andato da quella... in gran parte

è andato, io questo lo reputo positivo, questo ragionamento che poi ha

dato senso alla programmazione. Anche se lì, Assessore, io lo devo dire, il

regalino bisogna farlo comunque, cioè c’erano richieste, c’erano Società

Autostrade che puntavano e fortemente su diversi interventi, ce n’erano

quattro, come hai ben detto, per essere riusciti a toglierli e questo è un

dato forte e positivo, ce n’è rimasto uno che è la grave... il grave, secondo

me, il non senso di quest’operazione, perché se se ne sono tirate via tre,

si tirava anche la quarta, in modo normale e naturale, perché l’indirizzo

era quello di andare a porre, andare a porre gli interventi in una situazione

che era programmata e che aveva avuto il consenso politico e tecnico di

tutti. Ecco, io parlo anche di questo. Parlo anche di questo, perché credo

che molto probabilmente è chiaro, io capisco l’esigenza di una Società che

deve fare un'opera pubblica a due metri dall’intervento di escavazione.

Capisco. Non capisco il buco del territorio, non lo capisco, è una cosa che

non ha la logica e non ha senso. Questo è il problema. Quindi, esiste la

questione Pianalto nel territorio per chi non se ne intende, per chi non ha

la sensibilità di ragionare su queste cose qui e credo che proprio sia

anche un problema di aspetto culturale, di aspetto veramente culturale. La

storia e le cose ci dicono che il rispetto non è soltanto ambientale nel

momento in cui non si vanno a toccare i boschi, è anche ambientale

quando ci sono altre cose, altre cose importanti da salvaguardare. Dopo di

che, siccome io non devo far cambiare idea a nessuno, credo che... non

condivido queste due cose, dopo di che devo dire che qualche cosa è

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cambiata. Io su queste cose qua ho fatto battaglia anche vent’anni fa, per

cui credo che qualcuno conosca anche il mio modo di comportarmi su

queste tematiche. E credo che pur non condividendo queste robe qui, io

credo che... dico che qualche cosa di positivo c’è qui dentro. Qualche

cosa è stato recepito, qualche cosa... gli sforzi hanno dato ragione a

determinate opere e a determinate scelte. Però non posso essere

soddisfatto, perciò non darò il voto favorevole.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Dusi. La parola al Consigliere Gallina, prego.

CONS. GALLINA

Sì, grazie. È un po’ una soddisfazione per noi di Forza Italia sentire tutti

questi consensi, insomma, su un Piano che è stato fatto, perché

l’Assessore di riferimento, fa parte anche della nostra forza politica.

Quindi, è anche strano, come ha detto prima Biondi, vedere questo clima

abbastanza tranquillo, insomma, ecco. Forse perché sarà la decima volta

che parliamo di queste cose qui, probabilmente le cose che devono

essere dette sono già state dette. Mi accodo anch’io all’analisi di Biondi

sulla Commissione dell’altro giorno che non è piaciuta neanche a me,

perché ci possono essere diverse opinioni, però non si può mai

oltrepassare un certo limite che credo, invece, in Commissione sia stato

oltrepassato. Quindi, non starò qui a ricordare le cose buone di questo

Piano che le hanno già dette tutte, mi focalizzo sulle due un po’ più

sostanziali, la tutela dei fontanili e l’escavazione e poi nelle aree golenali

piuttosto che in altre zone. Queste due sono le due cose che

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sostanzialmente, portano il Piano ad essere un buonissimo Piano. Non mi

sottraggo neanche dal tema del Pianalto della Melotta, come già sapete

anche altre approvazioni, com’è stato anche per la variante al PTCP Forza

Italia ha avuto delle, diciamo, delle posizioni al suo interno differenti, la

linea principale è che approviamo sicuramente il Piano cave, è che siamo

soddisfatti del buon lavoro fatto. Riteniamo che anche il tema del Pianalto

della Melotta non sia un tema così brutto come lo vogliono dipingere,

perché dobbiamo ricordarci che il Piano cave deve mettere insieme tutta

una serie di interessi, quello che si dice sempre l’Assessore Pinotti e

crediamo che questo Piano cave riesca a fare la sintesi migliore che si

poteva fare fra tutte questi interessi contrapposti. Quindi, al nostro interno,

poi credo che anche Agazzi vorrà motivare il suo voto, però il voto del

Gruppo di Forza Italia è favorevole con, ovviamente, alcune precisazioni

che faranno i componenti del Gruppo. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie a lei Gallina. La parola al Consigliere Torchio.

CONS. TORCHIO

Già sono emerse una serie di novità sulle quali non ho intenzione di

dilungare il mio intervento. Quello che però mi interessa rappresentare

velocemente, è come ha già detto peraltro il collega Dusi, l’aspetto riferito

al Pianalto della Melotta, può essere sostanziale, ma non è esclusivo. Ed

è anche vero che a me sono state imputate per delle decisioni che sono

state assunte in precedenza, delle accuse quantomeno in mancanza di

cautele, rispetto ad una variante che avrebbe potuto beneficiare un

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imprenditore locale, ma forse in prospettiva anche qualche grande

imprenditore del calibro del signor Paolo Berlusconi, ma io non penso che

siamo arrivati a queste indicazioni. Lo abbiamo fatto per salvaguardare un

impresa che ha mantenuto le sue attività a Soncino, a Casaletto e a

Casalmaggiore, pur a fronte di una flessione del mercato complessivo

dell’edilizia e della laterizio del 75%. Ma la matematica non è un opinione.

Allora, di fronte ad un crollo dei 3/4 del mercato e al ridimensionamento

che è avvenuto, si sono mantenuti i presidi qua. Io penso che quella

vicenda debba anche richiamare a un percorso delle Giunte che mi hanno

preceduto, rispetto a quella del 2004 e 2009, che hanno propiziato scelte

in aree vicine, contigue, attigue, a quella che oggi si considera. E lo dico

con grande serenità, forse perché il tema ambientale e naturalistico

all’epoca era meno avvertito, forse perché vi era un attesa e una richiesta

da parte della stessa realtà territoriale dei Comuni e dei Sindaci. Forse

perché anche il Piano cave licenziato dalla Commissione ambiente

durante il mio mandato, non era esclusivo di quest’attività economica,

anzi, ne teneva in considerazione i presupposti e le possibilità di sviluppo.

Se dobbiamo essere obiettivi dovremo anche ricordare, semmai, come

questo Piano e io l’ho rimarcato più volte, per una certa contiguità anche

con le Associazioni non solo imprenditoriali, ma anche dei lavoratori del

settore e dell’edilizia, arrivi in ritardo e nel pieno di una crisi che non è

causata dal Piano, ma è endogena al sistema economico italiano, è legata

al blocco dell’affidabilità dell’investimento nel mattone, e ha tante

considerazioni di natura socio-economica che non possono sfuggire. Ma

io ricordo le difficoltà di metterci una pezza e le decine di persone che

sono uscite dal comparto cave in questi anni, come quella della cava

Alberti di San Bernardino, o le segnalazioni che erano arrivate anche da

Rivolta. Ecco, allora, noi arriviamo a cinque anni di distanza rispetto a

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quell’operazione. E come capita spesso, nel corso si possono modificare

le condizioni. Alcune per esigenze di natura politica, altre per esigenze di

natura ambientale, altre ancora per la mancanza di un mercato che

giustifichi la richiesta esorbitante che, invece poteva caratterizzare gli anni

dello sviluppo economico e tuttavia, mettono gli amministratori nella

condizione di cambiare posizione. Io penso che dovremo immaginare su

questa vicenda la necessità di togliere anche delle contraddizioni. Una

parte delle Amministrazioni pubbliche che si pronunciano fuori tempo

massimo, che eludono il concerto, ed è strano che sia proprio l’ARPA a

uscire dal concerto, perché arriva dopo. E tutte queste posizioni

cerchiobottiste è una cosa che, di fatto, ci mette davvero fuori dal coro,

perché se oggi questi pronunciamenti dell’ARPA e di altre realtà possono

essere al centro di un impugnativa, vuol dire che tutto il lavoro non è

avvenuto di concerto e questo, non per la mancanza di professionalità

della squadra o dei tecnici, o dei consulenti, ma per il sistema italico che

spesso consente queste fughe dalla responsabilità. Ed è forse per questo

che si sono accalorati magari fuori tempo massimo, alcuni consulenti

rappresentanti dei Comitati che abbiamo sentito nella scorsa seduta delle

Commissioni. Si sono accalorati perché è mancata, forse, l’opportunità

non so se la volontà, di sentire fino infondo quelle che erano motivate

osservazioni. E quindi, in una situazione come questa, ci sono

sicuramente delle luci, ma ci sono sicuramente e ci sono anche delle

ombre all’interno di questo percorso. E naturalmente anch’io mi affido alla

mia coscienza per assumere la decisione che adotterò.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Torchio la parola al Consigliere Malvezzi.

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CONS. MALVEZZI

Grazie Presidente. Ci sono temi che di solito stuzzicano il tifo da stadio.

Devo che però a differenza delle aspettative, perché il tema delle cave,

normalmente, rientra tra queste tipologie, devo riconoscere che questo

pomeriggio ho notato con piacere che si è voluto porre l’accento e anche il

merito, ad un lavoro che è stato fatto con criterio e con attenzione. E vorrei

fare tre sottolineature rispetto al Piano che viene proposto oggi

dall’Assessore Pinotti al quale, voglio riconoscere una grande

professionalità e una serenità e una grande capacità di ascolto, cosa che,

ha contraddistinto tutto il percorso del Piano cave e che ha portato anche,

come dire, a scelte importanti di riduzione. È stato riconosciuto da altri,

voglio riconoscerlo anch’io. E quindi, mi sento di dire che questo è un

Piano serio. Serio nel senso che, ha tenuto presente la storia della

programmazione passata e quindi, non è stato approcciato con la volontà

di voler imporre una visione. Ma è partito da ciò che c’era, cercando di

interpretare ciò che serve, non interpretare in senso astratto, ma partendo

dai bisogni degli operatori, e facendo scelte importanti come dicevo prima,

di riduzioni. È un Piano realista, perché sa cogliere le sollecitazioni che

sono arrivate, ma nello stesso tempo fa una previsione anche di quantità

che tiene conto dei bisogni effettivi di un territorio, e lo fa pensando

all’occupazione, pensando alle imprese e coniugando la tutela

dell’ambiente con la tutela del lavoro. Ed è qui la politica che, secondo me,

è in grado di raggiungere un punto alto importante, non un punto astratto e

totalmente fuori dalla realtà, ma la capacità di guardare e saper coniugare

queste due grandi esigenze, resistendo alla tentazione dell’estremismo,

resistendo alle tentazioni dell’ideologia, ma facendo sì che la

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programmazione che venga realizzata tenga conto di tutto e da ultimo, un

Piano rigoroso, rigoroso nell’approccio scientifico, rigoroso nell’approccio

tecnico, rigoroso nell’ascolto, rigoroso nel rispetto delle norme, rigoroso

nel rispetto anche delle indicazioni che Regione Lombardia ha dato.

Quindi, quell’insieme di questi fattori, ci portano oggi a completare un

lavoro che avviene dopo la variazione della variante al PTCP, che ha

portato l’Assessore Leoni. Oggi si conclude questo percorso e si conclude

lasciando a questo territorio, uno strumento utile, efficace e giusto. Giusto

perché rispondente ai bisogni, giusto perché non ideologico. Io mi

complimento con l’Assessore, e anche con il Presidente e anche con tutta

la Giunta, perché so che questo è stato un passaggio oggettivamente non

facile, ci sono stati dei mal di pancia, e io penso che la maturità di una

maggioranza la si dimostri quando vengono a prevalere gli interessi di

tutti, rispetto ai particolarismi. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Malvezzi. La parola a Bonaventi.

CONS. BONAVENTI

Grazie Presidente. Allora, siamo arrivati appunto a questa sera a

concludere quello che non è stato così improvvisato come ha detto

qualcuno, però è stato un percorso ben fatto, ben delineato, da chi ha

avuto da subito le idee chiare. Noi avevamo da poco licenziato una

revisione di un Piano cave, ben fatta, la Lega l’ha appoggiata in tutti questi

suoi passaggi e abbiamo condiviso anche questa nuova proposta.

Logicamente non in toto, avevamo avuto anche noi qualche perplessità,

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per quanto riguarda alcune designazioni di alcune cave, abbiamo raccolto

questi dubbi. Mi è piaciuto il passaggio che ha fatto in precedenza

Malvezzi, perché fa parte anche di quello che sarà la mia relazione scritta,

perché vedo con piacere che ha toccato il tema dell’ascolto. Il tema

dell’ascolto che è stato fondamentale per la Giunta, per la nostra

Amministrazione che ha da sempre in questi cinque anni. Sia nel primo

anno, fatto sul territorio, sia nei vari passaggi nei vari Comuni che è una

cosa che ho sempre apprezzato, a proposito, manca ancora un Comune.

Non ha voluto. Adesso c’è il Commissario, magari, vorrà il Commissario. A

parte questa piccola parentesi la fase dell’ascolto per me è stata

fondamentale. Per quanto riguarda i lavori di Commissione io penso di

avere fatto il possibile, l’avere riascoltato e richiesto dai Commissari, chi

mi accusa di avere invitato tardivamente l’Associazione ambientalisti

secondo me, io ho fatto quello che è stato giusto fare in quel momento. Le

Associazioni hanno avuto il loro spazio, il loro tempo, di fare tutte le varie

loro osservazioni, controdeduzioni e tutto quello che volevano, in tempi

previsti dalla Legge e penso che, la Provincia di Cremona tutti i tecnici

erano a disposizione per qualsiasi chiarimento. Sinceramente io Pianalto

l’ho visto e l’ho rivisto, più volte in questi anni, abbiamo anche una

Commissione congiunta. Non capisco perché mi si dice tardivamente,

quando uno aspetta delle risposte, logicamente, finché non ha queste

determinate risposte, come aveva detto a suo tempo Leoni, le risposte

sollevate prima dalla Regione, poi con tutte le nostre controdeduzioni, alla

fine, abbiamo convocato quello che era giusto convocare in quel

momento. I ringraziamenti l’Amministrazione l’ha già fatta Malvezzi, io

ringrazio anche i tecnici perché hanno avuto un ruolo importantissimo, non

semplice, perché si è sempre parlato di cose, ma di contenuti pochi. Io ne

ho visti pochi. Io sinceramente, mi sono documentato e porterò qualche

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elemento, qualche numero, qualche percentuale, qualcosa che

sinceramente, non ho visto fare nei lavori di Commissione. Forse perché

l’attenzione era dedicata a tutt’altro. Comunque, leggendo la mia

relazione, sono partiti dall’ascolto del territorio, tramite le varie realtà, i loro

Sindaci non dimentichiamo che c’è stato anche un Protocollo d’intesa con

i Sindaci e quindi, chi meglio di loro rappresentano il territorio. Lo stesso

Sindaco, che in teoria poteva dire anche la sua nella Commissione

congiunta, non se l’è sentita, è andato via, che ne so per quale motivo,

comunque il Sindaco di Romanengo ha avuto la possibilità di dire la sua,

sinceramente io sono ancora in attesa. Secondo me è tardi ormai. Le

considerazioni che farà, saranno tardive. Comunque, la politica sulla

costruzione cave ha saputo decidere definendo chiaramente gli obiettivi

che voleva raggiungere con criteri chiari, alla luce del sole, e una volta

ogni tanto, nella maggior parte, condivisi. Noi abbiamo condiviso questo

cammino, perché stiamo parlando di un cammino, non è una cosa decisa

due anni fa, e alla fine, siamo arrivati, con tutte le varie, quelle piccole

modifiche che si poteva fare, e le varie sfaccettature, siamo arrivate a

conclusione. La Commissione ha lavorato per accompagnare una

proposta di nuovo Piano cave, affinché venissero rispettate le indicazioni

di Regione Lombardia. Abbiamo un valido esponente anche fra le nostre

file, prima fra tutte la salvaguardia del territorio. Sarà uscito. Penso di sì,

rappresentativo, di peso, a va bene. Primo fa tutti la salvaguardia del

territorio agricolo che è già stato citato più volte nei vari interventi. E per

quanto riguarda il SIC e le ZPS l’assenza di possibilità di recare danni in

maniera significativa, perché si è parlato tantissimo, forse anche troppo,

del Pianalto, però effettivamente noi stiamo parlando di una proposta che

va ad intaccare meno del 5% di questa superficie. Cioè noi stiamo

parlando, ci stiamo stracciando le vesti, che in percentuale è una cosa

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minimale, dal mio punto di vista e che ho condiviso anche sul territorio,

sinceramente. Quindi, una volta per tutte dobbiamo chiarirci, perché in

passato sono stati autorizzati scavi, dove nessuno ha battuto mai ciglia.

Qua mi riferisco a quanto è stato fatto in passato. Io non ho mai sentito

nessuno che si è scagliato contro un Piano cave che non doveva

autorizzare. Cioè ho sentito Biondi cioè sinceramente non come in questo

mandato, ti dico la verità, di più? No. Secondo me c’era solo un esponente

degli ambientalisti forse, era il mio predecessore a Naldine che faceva

battaglie però di gruppi ambientalisti mi dispiace che non sono presenti. O

almeno, non li vedo presenti in quest’aula, secondo me io lo direi in

Consiglio abbiamo ben altri temi di cui potrebbero anche darci una mano,

abbiamo il problema delle nutrie, che purtroppo secondo me potrebbero

darci una mano anche loro, anziché stare lì e guardare cosa fanno gli altri.

Abbiamo problemi che il nostro territorio sono molto più urgenti e in realtà,

molto più critiche da cercare di migliorare. Io l’ambiente lo concepisco in

questa maniera, non come tutela ad ogni costo e ad ogni costo di un

qualcosa che è di indubbio valore. Io in questi giorni ho trovato un ampia

documentazione per quanto riguarda i geositi fatta da Regione Lombardia

di recente, sicuramente i tecnici ne sono a conoscenza, redatta, fra l’altro,

anche in parte da alcuni esponenti che ci hanno relazionato venerdì, ad

esempio il Dottor Bassi è stato uno di quelli che ha dato un grande

contributo e sinceramente, tra tutti questi geositi che vengono nominati da

Regione Lombardia, cioè vorrei sottolineare un punto che ho visto in

questa bellissima illustrazione che è tutto il Consiglio, per quanto riguarda

la proposta di istituzione e di protezione di area a tutela specifica. Che

cosa vuol dire? Qua praticamente sono stati elencati una serie di geositi

tra cui anche Pianalto della Melotta, e in questo studio, viene praticamente

alla fine di tutto, viene indicato quanto questo area incide su un discorso

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Regionale. È talmente alto il Pianalto della Melotta, che su questa

pianificazione viene detto che è superfluo. Cioè mentre per altri geositi c’è

già in iter, sono già proposte, consigliate, nel senso che ha una certa

rilevanza. È talmente importante questo monumento, che viene

classificato come superfluo. Vuol dire che, forse, tutto sommato, non è

così importante. Come lo si vuol far pensare, non è un discorso di

sensibilità diversa, cioè qua parlano i documenti che mi sono stati

consigliati di legge io li ho letti e sinceramente non ho trovato nulla di così

eclatante. Ho sentito parlare anche in Commissione, forse se non mi

ricordo male, era Gallina, lui parlava di giusto compromesso fra interessi

aziendali e salvaguardia territoriali. Secondo me il termine giusto si

potrebbe definire in questi termini: è un operazione sostenibile dal punto di

vista territoriale, di salvaguardia del geosito, perché diciamo che anteporre

questa... adesso mi sto perdendo un attimino... questo termine di giusto

compromesso non mi sembra molto chiaro. Io lo definirei più che altro un

operazione sostenibile come sono già state fatte in passato con molte

operazioni sostenibili, senza che nessuno sinceramente, si accalorasse o

prendesse delle posizioni. Detto questo, condivido buona parte di questa

proposta del Piano cave, sia per quanto riguarda l’estrazione della ghiaia,

e per quanto riguarda logicamente anche l’argilla. Però sono anche ben

consapevole che abbiamo molto da migliorare. È stato accennato, forse,

da Dusi, mi sembra, il discorso dell’escavazione ... dei fiumi. Questo è un

problema che ancora oggi abbiamo. Per quanto riguarda i nostri

Consiglieri Regionali, io ho percepito che c’è l’intenzione, un impegno, in

futuro, per quanto riguarda questa Legge del ’98 che non ci permette di

toccare questi, i fondali dei fiumi, secondo me, io vedo che adesso sta

arrivando Malvezzi, l’ho sentita in questi mesi, spero che portino avanti

questo problema che è di natura legislativa e io invito a chi è un legislatore

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oggi, a prendere mano a questo che è un problema serio, ma non è che lo

vediamo solo adesso quando i fiumi vanno in piena, perché abbiamo

queste bolle d’acqua che in poco tempo, scaricano grandissime quantità

d’acqua. È un problema che abbiamo da diversi anni, da diversi anni e che

va risolto e questo è un problema che va risolto. Poi altri punti li sorvolerei,

perché bene o male sono stati toccati da tutti, chi più e chi meno, per varie

sensibilità, per le sollecitazioni che ha avuto per quanto è emerso anche in

Commissione, io mi fermerei qua, e lascerei spazio ad altri. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Bonaventi. La parola al Consigliere Agazzi.

CONS. AGAZZI

Che ha l’onere di motivare la propria distinzione rispetto al Gruppo che,

paradossalmente, presiede, ma io sono uso a fare cose originali. In una

linea di coerenza con mie precedenti espressioni di voto. Faccio una

premessa. Faccio davvero fatica a distinguermi, perché il lavoro che è

stato fatto da quest’Amministrazione con questo Piano cave, è davvero un

buon lavoro e quindi, il mio plauso all’Assessore di riferimento, ma non per

partito preso perché è espressione di emanazione della mia forza politica,

ma perché è persona sicuramente capace, rigorosa, e ha condotto un

buon lavoro in termini complessivi. Che si tratti di un buon lavoro l’ha già

detto Gabriele, è evidente in tanti elementi. Il divieto di escavazione,

rispetto alla fascia... all’area dei fontanili sul Cremasco è

apprezzabilissimo le, come dire, possibilità estrattive individuate nelle aree

di carattere golenale sono un altro elemento profondamente positivo, il

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superamento dell’ipotesi di cava a San Sigismondo per venire da queste

parti, è sicuramente un altro elemento che ha tenuto conto di un dibattito,

questa è la dimostrazione che non vi sono state delle chiusure

preconcette. Quindi, davvero gli elementi che rendono faticoso per me

astenermi, ma alla fine prevale in me la volontà di astenermi, sono tante.

Perché l’astensione? È lo stesso atteggiamento che io ho portato avanti

per esempio sulla variante parziale del Piano Territoriale di

Coordinamento Provinciale che apriva la strada, era il presupposto

normativo di questo Piano cave. È il neo. Come tutte le cose belle, a

renderle più belle, no non posso dirlo perché mi astengo, cioè ogni bel

volto ha un neo. E il neo per qualcuno è un elemento caratterizzante in

termini positivi, e per me rimane sempre un neo, nel senso di una criticità

e la criticità io l’ho individuata appunto nell’ulteriore possibilità estrattiva

accordata in località Pianalto della Melotta. Poi tutti possono avere le

opinioni del caso. Io non ho una cultura che mi porta in contrapposizione

gli interessi delle attività produttive per quelli di carattere ambientale e

apprezzo chi cerca di trovare soluzioni sostenibili o giusti compromessi,

non mi addentro nel dibattito semantico. Apprezzo questo sforzo che è

stato fatto, e devo dire che l’Assessore ha fatto degli sforzi sovraumani per

portarmi a condividere pienamente anche nel voto e molte cose le ho

anche comprese, come oneste intellettualmente, cioè il fatto che l’argilla

sia localizzata in due punti soltanto di questa Provincia, sul Casalasco e

nella zona appunto, in questione. Tutto ciò premesso, tuttavia, io siccome

è stato detto che bisogna assumersi le responsabilità di amministratori, io

sono abituato ad assumermele anche quando, magari, mi vengono

profondamente... ad assumermele anche quando mi vedono minoritario

nell’ambito della mia maggioranza e ne prendo atto. Però io se devo

scegliere ritengo assolutamente incerti i benefici in termini economico-

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occupazionali, da quando l’Azienda in questione, li ritengo incerti perché

come faceva notare nel suo intervento l’amico Beppe Torchio, la crisi è

una crisi di settore che prescinde molto dai volumi, delle autorizzazioni di

quello che noi daremo, perché è il settore in generale che la crisi che

attiene al mercato immobiliare a tante questioni alle attività edilizia che è

frenata per tutta una serie di altre ragioni che possono essere anche

quelle dell’eccessiva voracità dello Stato, nel passare, per esempio gli

immobili, le proprietà private, nel comminare attraverso tutte le tasse che

cambiano di nome, ma nella sostanza vengono mantenute, delle

patrimoniali che rendono ormai non più per esempio la casa un bene

rifugio, ma un peso di cui si fa fatica perfino a liberarsi, perché non riesci

ad alienarla, voglio dire. È ben più grande, è ben più vasta la crisi e non so

se questa ulteriore possibilità che noi concediamo all’Azienda in questione

gli consentirà di riportare ad attività personale che è in cassa integrazione

in alcune Aziende in altre aree e in altre Province. Tanto più perché tra

l’altro la possibilità estrattiva che aveva già in capo, che aveva già in capo,

mi risulta, quest’Azienda, è residuo, dal precedente Piano cave afferisce a

500.000 metri cubi, ai quali noi ne aggiungeremo ancora, come richiesto

dall’Azienda 1.800.000. Ecco, non lo so. Io non riesco a superare la mia

volontà che non avrà un risvolto concreto, perché la mia estensione non

produce di fronte ai numeri alcun effetto concreto e quindi, la capacità

estrattiva, l’autorizzazione estrattiva, verrà concessa. Però uno deve

anche testimoniare, attraverso la distinzione, il proprio convincimento.

Cioè io non riesco, se devo scegliere come amministratore, a non

privilegiare, in questo caso, la risorsa naturale che non è inestimabile,

rispetto a certi vantaggi dal punto di vista economico, produttivo e

occupazionale. Tutti, tutti da dimostrare. E queste sono le ragioni per cui,

pur ritenendo il lavoro assolutamente ben confezionato, pur ritenendo

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questo Piano cave assolutamente non invasivo, migliorativo rispetto ad

altri Piani cave che nello storico di questo Ente sono stati assunti, pur

apprezzando tutte le cose che ho detto, come dire, non riesco a votare a

favore, e mi astengo perché se fosse stato accolto l’appello del Gruppo

del Partito Democratico, di espungere questa possibilità estrattiva del

Pianalto della Melotta, tra l’altro allora il Partito Democratico ebbe a dire

addirittura che avrebbe votato a favore se questa cosa fosse stata

espunta, adesso mi viene da chiedere se voterò contro, perché tra votare

a favore nel caso venisse espunta, e votare contro, c’è anche di mezzo

l’astensione come la mia, del caso. Allora è il gioco delle parti. Basta.

Visto che lei ammette che è il gioco delle parti. Io però mi faccio gli affari

miei. Io ho sufficientemente motivato la mia astensione.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Agazzi. La parola al Consigliere Araldi.

CONS. ARALDI

Siccome io credo che nessuno di noi abbia delle certezze assolute,

inviterei il Consiglio a fare quello che ha deciso di fare Agazzi, asteniamoci

tutti e vediamo che cosa succede. Potrebbe essere un nuovo modo di

governare. (voce fuori microfono) Ma certamente, ci mancherebbe, certo.

Antonio, su abbi fede. Vorrei, vorrei dividere il mio intervento, per quello

che può valere, in due fasi: il settore delle sabbie e il settore delle argille.

Già ha accennato Dusi e anche Giuseppe Torchio il problema delle

golene. Proprio in questi giorni, questa piena che dura già da una

settimana, e che durerà ancora un po’, depositerà sulle golene aperte,

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qualche centimetro di materiale litoide. Questi pochi centimetri, moltiplicati

per i milioni di metri quadrati, che costituiscono la golena aperta del Po,

significano la diminuzione di qualche milione di metri cubi della capacità

del sistema. Questo ci porterà nel giro di qualche anno, ad alzare ancora

gli argini di maestra, che sembra che sia un esercizio molto interessante.

Ogni 10 o 15 anni, si alzano gli argini di maestra, e si continua a

concedere al fiume, la possibilità di alzare le golene. Allora, tutte le

escavazioni possibili, devono essere fatte in golena, non individuando dei

siti dove cavare, ma dicendo che si cava dove si vuole. Io sarei addirittura

disponibile a fare un ragionamento invece di pagarmi quello che escavi,

scavi 100.000 metri cubi di sabbia? 100.000 le butti nel letto del fiume, per

evitare che si approfondisca sempre di più. Da quando io ero ragazzo e

frequentavo il fiume, a quando lo frequento adesso, il letto del Po si è

abbassato di 5 metri. Sembra che questo non interessi a nessuno, però la

stabilità degli argini, la stabilità degli argini, è sostenuta dal fatto che il letto

del fiume non si deve abbassare di più, perché l’acqua ha delle logiche

che sono solo sue. Non può essere governata, va dove vuole e quando

trova una lente di sabbia, la porta via piano, piano. Piano, piano e

assisteremo, è inevitabile, non so se io sarò ancora vivo, ma è inevitabile

che da qualche parte gli argini di maestra prima o poi collasseranno. Se a

qualcuno di voi capitasse di andare in questi giorni a Casalmaggiore,

Santa Maria, è una località lì vicino, Leoni, valla a vedere. Ieri che era una

giornata di sole, era circondata da un lago. Un lago che non è la

precipitazione dall’alto, ma è il fontanazzo da sotto. Continuiamo pure a

consentire al fatto che il Po abbassi il suo letto, che le golene si amplino e

che noi alziamo gli argini di mastra. Non possiamo continuare a

nasconderci dietro al fatto che qualche imbecille, sostenuto da qualche

geologo altrettanto imbecille, sostiene che l’abbassamento del letto del

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fiume è dovuto al fatto che qualcuno ruba la sabbia. Ci vuole solo un’idiota

a pensare che 5 metri di letto del fiume, siano portati via da qualcuno che

va di notte a prendere un po’ di sabbia. Che poi questo qualcuno è

diventato Presidente di Provincia, aggrava e rende inevitabili la necessità

di abolirle le Province. Cioè non... non sei tu, Presidente, non sei tu. È un

nostro vicino. Quindi, favorire nel modo più assoluto l’eliminazione delle

sabbie nelle golene aperte, perché l’argine del Secchia nel Modenese,

non è collassato per le nutrie, è chiaro, vero questo? Poverine, le nutrie

hanno già tante colpe, perché dargli anche quelle lì? È collassato perché

succede, perché succedono queste cose. Se riempi le golene, il fiume ha

meno capacità. Argille. Credo che debbo fare alcune considerazioni

truistiche, perché sembra che il Piano cave, sia un ospizio della Provincia.

Io credo che occorra ribadire il fatto che il Piano cave, è una necessità

dovuta al fatto che in questa Provincia ci sono Aziende che producono

laterizi. E fino a quando non troveranno altri metodi, i laterizi si fanno con

l’argilla. Il fatto che le industrie di laterizi siano sorte a Casalmaggiore,

piuttosto che a Soncino, credo, è legato al fatto che in quelle zone lì ci

siano le argille. Io ho una mia idea che è decisamente minoritaria, anche

se parte da Adam Smith, qualcun altro l’ha poi sostenuta, che tutto quello

che non è proibito, è concesso. Allora, la mia idea di Piano cave, caro

Dottor Azzoni è questa: si cava dove si vuole, tranne dove io Provincia

impedisco di cavare. Chiaro? Questo è l’unico modo per evitare che ci sia

qualcuno che ritiene che individuando l’area del Pianalto della Melotta che

è di proprietà in gran parte del signor Danesi che non ho il piacere di

conoscere, ma che conoscerei volentieri, perché mi sembra che sia una

persona seria, possa sorgere il sospetto che c’è un accordo incestuoso tra

l’Amministrazione Provinciale o qualche suo funzionario, e il signor

Danesi. Questo è nella natura delle cose. Perché se il signor Danesi non

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avrebbe comprato quell’area lì e il terreno fosse mio, Danesi non cava

nemmeno un centimetro cubo se non al prezzo che stabilisco io. E questa

sarebbe una distorsione clamorosa del mercato, caro Dottor Azzoni. Se

invece tu fai cavare dove c’è l’argilla, il mercato è libero e ci pensa il

mercato a fare le sue scelte. Non i buchi. Come sono stati fatti in tutta la

Provincia fino a pochi anni fa. Buchi. Ma il recupero a fini agricolo di quello

che fai. Dopo di che, il compito della Provincia è tutelare le aree che

possono essere scavate, garantire che l’escavazione mantenga il reticolo

irriguo e di scolo indispensabile. Perché la differenza fra chi amministra e

chi rappresenta l’ambiente, è abbastanza chiara. Chi amministra a

qualunque livello, è costretto, deve e fa sintesi delle varie necessità. Ma

se chi fa sintesi viene additato come il compromesso, nell’atteggiamento

deteriore del termine, è chiaro che non si può trovare un accordo però, io

sono d’accordo con Torchio e con chi ha sostenuto che probabilmente un

confronto un po’ più approfondito si poteva fare. Non per acquisire il

consenso, perché quello non esisterà mai, ma per acquisire quella parte di

bontà che anche nelle posizioni ambientaliste c’è. E che deve essere

recepito. Dopo di che, credo, che questo Piano cave, che è pure in

contrasto con la mia logica liberale, Adam Smith faceva questo mestiere

quando era giovane, poi dopo invecchiando è stato... Però io approverò

questo Piano cave, convinto che sia forse non il meglio, ma che sia il

meno peggio, non lo so. Se vuole una definizione la trovi Pinotti è così

bravo, che ha ricevuto applausi da tutti, non so come se la caverà, però...

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Consigliere Araldi. La parola al Consigliere Trespidi.

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CONS. TRESPIDI

Veramente l’Assessore Pinotti aveva invitato tutti a cena stasera, pagava il

Presidente Salini, per cui, eravamo a posto. Era implicito che pagava

Massimiliano Salini e non il Presidente. Credo che come dire, non

possiamo non riconoscere che il Presidente della Provincia insieme ai suoi

Assessori e ai suoi Dirigenti della Provincia, abbiano fatto un lavoro di

prospettiva e di chiamiamolo raziocinio, rispetto a problema delle cave.

Effettivamente dall’inizio è stata data un impronta che, per come

elaborarla e come ristrutturala rispetto al passato, che ha dato un impronta

razionale a tutta l’operazione che è stata fatta. Quindi, credo che vada

dato merito al Presidente e alla Giunta per avere dato un indirizzo, ma

anche i Dirigenti e i funzionari che hanno lavorato nell’elaborazione e

nell’individuazione del Piano cave che è stato un lavoro non di poco conto,

ma oltretutto, molto approfondito perché anche nell’ultima stesura hanno

trovato qualcosa che andava aggiustato e modificato. E credo che vada

dato merito e atto di questo lavoro alle persone che ci hanno lavorato.

Sono d’accordo con chi ha sostenuto, mi dispiace di essere d’accordo con

Araldi, però ogni tanto capita. Ogni tanto capita di essere d’accordo con

Araldi. Credo quindi, che non ci si debba limitare ad un aspetto, ad un

particolare del Piano cave, ma si debba guardare il complesso e quindi

l’impostazione generale, la proposta generale del Piano cave, per cui,

credo che quello che licenzieremo stasera è un qualche cosa che va a

favore del territorio, e delle imprese del territorio, perché si da

quantomeno un aspetto razionale a tutta l’impostazione di una tematica

che, ha portato tante discussioni, ha portato a tanti approfondimenti, ma

soprattutto ha messo in mostra le capacità di ascolto dei nostri Dirigenti e

funzionari che abbiamo in Provincia. Credo che questa sia la migliore

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risposta che possa essere dato ai detrattore dei dipendenti pubblici e dei

funzionari che abbiamo all’interno della Provincia di Cremona.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie al Consigliere Trespidi. Allora sembra che siano terminati gli

interventi, non vedo prenotazioni. Se è così dichiaro chiuso il dibattito e

lascio la parola da prima all’Assessore Pinotti e al Presidente Salini per

completare le osservazioni. È così? La parola all’Assessore Pinotti. Prego,

Assessore.

ASS. PINOTTI

Io volevo solamente aggiungere una battuta al dialogo che su questi toni

ha accompagnato l’intero percorso, l’intero percorso di redazione del

Piano cave, faccio riferimento alle sedute svolte in Commissione

agricoltura e ambiente e quindi, ringrazio per avere tenuto questo livello di

confronto sulla tematica così delicata, che come dico sempre, cerco di

tenere assieme interessi molto differenti fra di loro. Però volevo... Questo

è stato possibile grazie ad un lavoro rigoroso che la struttura dei nostri

consulenti hanno fatto e che voglio ringraziare, a partire dal Dottor Azzoni

e Massimo Cremonini Bianchi che sulla questione in merito alla quale ci

siamo visti, un milione di volte, poi, Mauro Peracino, il professor che oggi

ci ha... è venuto qua Vercese, esatto, un amnesia, il professor Vercese

che ha voluto presenziare anche a questa seduta, e anche all’architetto

Rossi. E quindi, grazie a tutti voi, anche la Dottoressa Ristori, in merito alla

quale ci siamo visti e abbiamo fatto il punto della situazione più volte.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Presidente.

PRES. SALINI

Volevo unirmi anch’io ai ringraziamenti, non solo Gianluca ha ringraziato

la struttura che ha collaborato alla costruzione del Piano, ringrazio

davvero per il tipo di dibattito se... se... se il futuro incerto delle Province

ha generato la qualità di un dibattito come questo, diciamo che abbiamo

trovato una buona ragione per abolirle. Però il dato vero, il dato vero, è

che sono sinceramente colpito per la qualità del dibattito, perché ha

consentito di raccogliere tutta una serie di elementi. Magari sul merito

avevamo raggiunto un buon livello di conoscenza, ma dal punto di vista

metodologico, ho imparato diverse cose anche dalla discussione di questa

sera, non so se a me o ad altri, saranno utili in futuro quando ci si ritroverà

di fronte ad appuntamenti cruciali come l’approvazione di un Piano cave e

quindi, vi ringrazio. Vediamo adesso come va con la votazione, ecco.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

Grazie Presidente. Passiamo alla votazione. Richiamiamo in aula gli

assenti, se ve ne sono, e procediamo da prima a votare il dispositivo.

Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del

Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la

deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,

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l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27

(temporaneamente assente Cons. Zanisi); favorevoli n. 17; astenuti n. 2

(Agazzi, Torchio); contrari n. 8 (Castellani, Dusi, Mainardi, Milesi,

Vailati,Virgilio, Zanacchi, Zelioli).

La deliberazione è approvata a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di

mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,

con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28

Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Zanisi); favorevoli n.

27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.

La deliberazione è immediatamente eseguibile.

L'atto viene inserito al n. 8 del registro delle deliberazioni

Bene, la seduta è tolta. Grazie e buona serata.

Termine seduta ore 19,40

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