CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA25. Alle ore 16.45 il Presidente del Consiglio sospende i lavori per...
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N. d'ord.35 reg deliberazioni
CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONAEstratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza del
10/06/2014
L'anno duemilaquattordici, questo giorno dieci del mese di giugno alle ore 14:30 inCremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è riunito, a seguito di invito delPresidente, il Consiglio Provinciale con l'intervento dei Sigg.:
Presenti Assenti Presenti Assenti
Agazzi Antonio X - Losio Ivan X -
Araldi Massimo X - Mainardi Cesare X -
Barbati Filippo - X Malvezzi Carlo - X
Benzoni Maurizio - X Mazzocco Franco X -
Bertusi Fabio X - Milesi Clara Rita X -
Biondi Giovanni X - Rossi Luca X -
Bonaventi Piergiacomo X - Salini Massimiliano X -
Castellani Vera X - Torchio Giuseppe X -
Ceccato Adriano X - Trespidi Giuseppe X -
Chioda Francesco X - Vailati Eugenio X -
Degani Fabrizio X - Virgilio Leonardo X -
Doldi Andrea - X Zaghen Ernesto - X
Dusi Giampaolo X - Zanacchi Maria Rosa X -
Gallina Gabriele X - Zanisi Giacomo Maria - X
Gelmini Manuel X - Zelioli Rossella - X
Ghidotti Carlalberto X -Presenti n. 24 Assenti n. 7
Risultano altresì presenti gli Assessori:Presenti Assenti Presenti Assenti
BONGIOVANNI FILIPPO X - SCHIAVI SILVIA X -
CAPELLETTI CHIARA X - SOCCINI MATTEO X -
LEONI GIOVANNI X -
ORINI PAOLA X -
PINOTTI GIANLUCA X -
Partecipa il Segretario Generale della Provincia : Dott. Silvio MasulloIl Presidente del Consiglio , constatando che gli intervenuti costituiscono il numero legale,dichiara aperta la seduta ed invita il consiglio alla trattazione degli oggetti posti all'ordinedel giorno.
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APPROVAZIONE PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 10FEBBRAIO 2014.
Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell’art. 65 del Regolamento degliorgani istituzionali, i Consiglieri Agazzi, Biondi e Zanacchi.
All'appello risultano presenti n. 24 consiglieri ed assenti n. 7: Barbati, Benzoni, Doldi,Malvezzi (giustificato), Zaghen, Zanisi, Zelioli (giustificata). Risultano altresì presenti tutti gliassessori.
Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti movimenti fra i Sigg.Consiglieri:
- durante la trattazione della proposta n. 2334 (D.LGS. 152/06 e s.m.i. - L.R. 26/03 e s.m.i. -Proposta di Nuovo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti - Controdeduzioni alleosservazioni sulla proposta di Nuovo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti - Adozionedefinitiva), esce l'Ass. Schiavi ed entra il consigliere Zanisi. I Consiglieri presenti sono n.25.
Alle ore 16.45 il Presidente del Consiglio sospende i lavori per la necessità di un breveincontro dei capigruppo consiliari.
Alla ripresa dei lavori del Consiglio provinciale (ore 17.00) risultano presenti ancora n. 25consiglieri. Nel prosieguo della seduta si sono verificati i seguenti movimenti fra i Sigg.Consiglieri:
- prima della trattazione della proposta n. 1738 (Mozione presentata dal Cons. Chiodapro "Comitato lombardo risoluzione 44" (o color44) per la richiesta al Consiglioregionale della Lombardia di una risoluzione a favore del principio diautodeterminazione della Lombardia secondo il diritto internazionale), esce ilPresidente Salini. I consiglieri presenti sono 24 ed in tal numero rimangono fino altermine della seduta alle ore 19.15.
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IL CONSIGLIO PROVINCIALE
Sentito il Presidente del Consiglio.
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DECISIONE
Approva il processo verbale della seduta consiliare del 10 febbraio 2014.
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MOTIVAZIONI
I verbali di ogni adunanza sono spediti a tutti i Consiglieri tramite e-mail appena disponibili.Il Consigliere che intenda proporre rettifiche ai verbali le presenta per iscritto, entro diecigiorni dalla spedizione, al Segretario Generale. I verbali vengono approvati nella primaseduta utile di Consiglio e, dopo l’esame dei Consiglieri, vengono sottoscritti dalPresidente del Consiglio e dal Segretario Generale.
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NORMATIVA
Artt. 60 e 61 del Regolamento degli Organi Istituzionali.
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PARERIParere favorevole espresso ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 267/2000 in ordine alla regolaritàtecnico-amministrativa. Non risulta necessaria l'espressione del parere di regolaritàcontabile in quanto il presente atto non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazionepatrimoniale e finanziaria dell'Ente
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ALLEGATI PARTE INTEGRANTE E SOSTANZIALE
Processo verbale del 10 febbraio 2014. __________________________________________________________________________
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti informa palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, conl'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 24 Consiglieri;favorevoli n. 24. La deliberazione è approvata all'unaminità.
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Del che si è redatto il presente verbale che viene sottoscritto come appresso.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Carlalberto Ghidotti Dott. Silvio Masullo
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi dell'art. 21 D.Lgs 82/2005 esuccessive modifiche ed integrazioni.
CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA
ADUNANZA DEL GIORNO 10 FEBBRAIO 2014
L'anno duemilaquattordici, questo giorno dieci del mese di febbraio alle
ore 16:00 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è
riunito, a seguito di invito del Presidente, il Consiglio Provinciale con
l'intervento dei Sigg.:
Presenti Assenti Presenti Assenti
Agazzi Antonio X - Losio Ivan - XAraldi Massimo X - Mainardi Cesare X -Barbati Filippo X - Malvezzi Carlo X -Benzoni Maurizio - X Mazzocco Franco X -Bertusi Fabio X - Milesi Clara Rita - XBiondi Giovanni X - Rossi Luca X -BonaventiPiergiacomo
X - Salini Massimiliano X -
Castellani Vera X - Torchio Giuseppe X -Ceccato Adriano X - Trespidi Giuseppe X -Chioda Francesco X - Vailati Eugenio X -Degani Fabrizio X - Virgilio Leonardo X -Doldi Andrea - X Zaghen Ernesto - XDusi Giampaolo X - Zanacchi Maria Rosa X -Gallina Gabriele X - Zanisi Giacomo Maria X -Gelmini Manuel - X Zelioli Rossella X -Ghidotti Carlalberto X -
Presenti n. 25 Assenti n. 6
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Risultano altresì presenti gli Assessori:
Presenti Assenti Presenti Assenti
BONGIOVANNI FILIPPO
X - SCHIAVI SILVIA - X
CAPELLETTI CHIARA X - SOCCINI MATTEO X -LEONI GIOVANNI X -ORINI PAOLA - XPINOTTI GIANLUCA - X
Partecipa il Segretario Generale della Provincia il Segretario Generale
della Provincia: Dott. Silvio Masullo
Il Presidente del Consiglio, constatando che gli intervenuti costituiscono il
numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita il consiglio alla
trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno.
Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell’art. 65 del
Regolamento degli Organi Istituzionali, i Consiglieri Agazzi e Mazzocco
per la maggioranza e Vailati per la minoranza.
All'appello risultano presenti n. 25 consiglieri ed assenti n. 6: Benzoni
(giustificato), Doldi (giustificato), Gelmini, Losio (giustificato), Milesi,
Zaghen.
Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti movimenti
fra i Sigg. Consiglieri:
- durante la trattazione della proposta n. 619 (Relazione annuale della
Consigliera di parità) entrano l'assessore Pinotti ed i consiglieri
Gelmini, Zaghen e Milesi. I Consiglieri presenti sono n. 28.
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- durante la trattazione della proposta n. 694 (Odg presentato dal
Gruppo PD, primo firmatario Cons. Zelioli, avente ad oggetto: “Stima,
rispetto e grande vicinanza al Capo dello Stato ed alla Presidente della
Camera, solidarietà nei confronti delle donne e delle istituzioni
rappresentate da donne e sdegno per il linguaggio volgare e violento
messo in atto da alcuni esponenti di varie forze politiche in occasione
degli ultimi dibattiti parlamentari), incidentale alla proposta n. 619,
entra l'Ass. Orini.
- durante la trattazione della proposta n. 520 (L.R. 8.8.1998, n. 14 e s.m.
- Proposta di nuovo Piano Provinciale delle Cave per il decennio
2013/2023 – Controdeduzioni alle osservazioni ed ai pareri sulla
proposta di nuovo Piano Provinciale delle Cave) esce il Cons. Bertusi
ed entra il Cons. Losio. I Cons. presenti sono n. 28 ed in tal numero
rimangono fino al termine della seduta alle ore 19.40.
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Prego. Buongiorno signori. Prego tutti i Consiglieri di prendere posto per
dare la possibilità al Segretario generale di effettuare l’appello per
verificare il numero dei presenti oggi in aula. Prego i Consiglieri di
accomodarsi. Lascio la parola al Dottor Masullo per effettuare l’appello
generale.
Il Segretario procede all’appello dei presenti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie al Dottor Masullo che ha verificato la presenza del numero legale e
quindi, diamo inizio alla seduta. Ringrazio da subito Agazzi, Mazzocco e
Vailati che oggi saranno i miei Consiglieri scrutatori per verificare il
numero di voti che arriveranno. Ho una richiesta in merito alla formazione
del Gruppo di Forza Italia e allo scioglimento del Gruppo PDL. Poiché ad
oggi non vi è in ufficio di presidenza una maggioranza legata al Presidente
Salini e poiché il numero dei Consiglieri che ad oggi non hanno ancora
scelto se aderire a un Gruppo e a quale Gruppo o rimanere indipendenti,
crea problemi a livello di segreteria per individuare il Gruppo piuttosto che
il Capogruppo che presiederà l’ufficio di Presidenza, piuttosto che il
Presidente di Commissioni, domando ai Consiglieri che ancora oggi non
hanno definito a quale gruppo appartenere, poiché la scelta è stata ...
poiché già da due Consigli Provinciali non vi è un Gruppo formato. Quindi,
a termine, al prossimo ufficio di Presidenza gradirei che questi Consiglieri
dessero notizia della scelta che vogliono intraprendere. Questa è una
notizia formale, occorreva ...
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Oggetto n. 1 dell'Ordine del giorno
RELAZIONE ANNUALE DELLA CONSIGLIERA DI PARITÀ.
Trattato congiuntamente con:
ORDINE DEL GIORNO INCIDENTALE PRESENTATO DALLA CONS.
ZELIOLI AVENTE PER OGGETTO STIMA E RISPETTO E GRANDE
VICINANZA AL CAPO DELLO STATO E AL PRESIDENTE DELLA
CAMERA BOLDRINI.
Lascio la parola da subito alla Dottoressa Muccioni che non c’è. Alla
Dottoressa Italiano che, come Consigliere supplente di parità che
relazionerà in base a... non ho avuto notizia... la fa lei la relazione?
Benissimo. Siccome la Dottoressa Muccioni non mi ha fatto presente
l’assenza, lo apprendo ora... d’accordo. Perciò... Prego, Dottoressa.
CONS. DI PARITÀ DOTT.SSA ITALIANO
Nessun problema. Allora, io inizio subito con un ringraziamento a tutti i
funzionari della Provincia che ci hanno assistito in questi anni,
ringraziamento doveroso, anche perché le Consigliere di Parità sia la
Dottoressa Muccioni sia io, la collega Muccioni scadrà fra poco e io a
settembre, ci hanno dato una grossa collaborazione soprattutto nel
discorso del Protocollo d’intesa sulla violenza di cui poi parlerò. La
relazione l’avete avuta tutti, quindi, direi che è abbastanza, almeno così mi
pare, ed è superfluo che io mi metta a leggerla, farò rilevare vari aspetti
sui vari punti in questa relazione, che non appaiono nella relazione stessa.
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In particolare il primo punto le azioni contro la discriminazione. Da questo
punto di vista diciamo che abbiamo continuato a fare un buon lavoro
occupandoci di una serie di casi di soggetti, appartenenti sia al mondo del
privato, sia agli Enti pubblici che ci hanno rappresentato situazioni di
discriminazione. Purtroppo la scarsità delle risorse ci ha costretto a fare
anche quello che non dovevamo fare. Cioè quello di fare anche gli
Avvocati e quindi, impegnare la nostra competenza professionale, per la
scarsità delle risorse che, veramente, costituisce un limite, io mi domando,
se mi è consentito a che cosa possa servire una Consigliera di Parità con
un indennità di 6 Euro al mese lorde, ovviamente, e senza rimborso
spese, e senza quasi un Euro, o quasi, stiamo sfruttando gli avanzi degli
anni precedenti, soldi non ce ne sono più. Quindi, fino a quando potremo,
andremo avanti, dopo di che ognuno si prenderà le sue responsabilità.
Bisognerà fare una riflessione se questo Istituto può servire, o serve
ancora, o se invece dobbiamo cambiare qualcosa in questi meccanismi.
La seconda cosa, il Piano triennale delle azioni positive. Abbiamo visto
quei ... che sono quindi i casi, altri ne avevamo visti in precedenza fra cui il
Comune di Cremona il più grosso Comune, il Comune di Cremona e il
Comune di Crema, e devo dire che da questo punto di vista i Comuni ci
sono, gli Enti Locali ci sono e il problema vero in questo campo, sarà
quello di monitorare, sono Piani appunto, triennali, se come e quando le
azioni che saranno lì previste, saranno poi rispettate e veramente messe
in atto. Per quanto riguarda la rete territoriale della conciliazione dei tempi
di vita e di lavoro è un progetto estremamente ambizioso che è passato
soprattutto alla Provincia e ha visto impegnato, cioè credo che
l’importanza di questo Piano si quello di avere messo in rete tutta una
serie di soggetti che possono dare attuazione a quelle misure e a quelle
azioni positive che la Regione ha messo, ha innescato come linee guida e
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dando anche i relativi finanziamenti. Quindi, l’importante è a mio parere
che si sfruttino queste opportunità e a sfruttarle sia l’intero territorio che
già si è attrezzato però attraverso la costituzione di questa rete che
coincide molto appunto, all’Amministrazione Provinciale, e anche qui va
dato un ringraziamento agli operatori che si sono prodigati per questo.
L’ultimo aspetto è la rete contro la violenza. Di qui siamo in corsa con due
progetti. Uno è previsto la riunione presso il Comune, il giorno 12 e quindi,
mercoledì presso il Comune di Cremona, che si è fatto capofila sulla base
delle intenzioni della Regione, ereditando però il lavoro portato avanti
spesso e volentieri proprio dall’Amministrazione Provinciale, è stato
capofila di una rete che comprende oltre che i Comuni maggiori gli
ospedali, che comprende il Tribunale di Cremona, che comprende altri
Comuni più piccoli, e ovviamente i centri antiviolenza e i soggetti del
privato settore come la Caritas e quant’altro. Questo progetto che ha già
avuto un primo ok da parte della Regione, ci consentirà di spostare alla
Provincia di Cremona un finanziamento di 100.000 Euro, appunto per
finanziare questa campagna contro la violenza mirata e centrata quasi
sulle donne che prevedono non solo l’accoglienza e la loro tutela legale,
ma anche l’accoglimento in strutture che ci sono sia qui a Cremona che a
Crema. Un altro progetto anche questo specificamente finanziato dalle
Consigliere di parità, ha ottenuto un finanziamento di 10.000 Euro a favore
della rete contatto, che è una rete territoriale di Crema, di cui si è fatta
capofila l’Associazione Colber, pressoché ubicata presso le Suore del
Buon Pastore, e questo progetto è stato finanziato con 10.000 Euro per il
progetto di ospitalità e accoglienza a tutto tondo, rispetto alle donne che
subiscono violenza. Anche qui è stato siglato un protocollo d’impresa che
comprende anche le Consigliere di parità ed è stato approvato un progetto
la settimana scorsa, e il tutto è avvenuto intorno a Natale. Poco prima di
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Natale la settimana scorsa, c’è stata la Conferenza stampa di
Amministrazione. Con questo... ah, vorrei aggiungere l’attività di
sensibilizzazione e tutta una serie di finanziamenti anche diciamo così, un
po’ più leggeri come la Corsa Rosa, che abbiamo finanziato l’anno scorso
e finanzieremo anche quest’anno, sarà il 9 marzo qui a Cremona, e ci
sono state tutta una serie di attività mai da sole, ma in collaborazione con
soggetti pubblici sia del privato e del terzo settore, che credo che proprio...
e questa credo che sia la logica importante per quella che nella scarsità di
risorse dobbiamo mettere in campo tutto quello che c’è per fare in modo
che tutto quello che c’è si metta in gioco e da questo punto di vista io
credo che la nostra Provincia sia estremamente ricca, e quindi, ci
auguriamo per quel poco o quel tanto che resteremo qui o che resterete
voi, viste le notizie, di continuare a fare un buon lavoro. Grazie per la
vostra attenzione. Prego.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie alla Dottoressa Italiano. Grazie davvero anche per la sintesi con
cui lei è riuscita a sintetizzare i suoi concetti. Comunico al Consiglio che
ho scelto di accettare la richiesta da parte del Gruppo del PD di trattare
come incidentale la mozione presentata dal... primo firmatario Zelioli,
avente ad oggetto: stima e rispetto e grande vicinanza al Capo dello Stato
e al Presidente della Camera Boldrini, in quanto, è attinente alla relazione
della Consigliera di Parità e sarà esposta quindi, al termine del dibattito
che avverrà ora sulla relazione della Consigliera di parità. Quindi, è aperto
il dibattito in considerazione di quanto esposto. A seguire poi, ci sarà
anche l’esposizione dell’ordine del giorno. Consigliere Castellani, prego.
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CONS. CASTELLANI
Grazie. Innanzi tutto volevo ringraziare le Consigliere di Parità per il lavoro
svolto, anche in condizioni precarie e difficili, e fare alcune osservazioni.
Innanzi tutto volevo chiedere se rispetto alle azioni contro le
discriminazioni, vi è una... è possibile, chiaramente, avere un elenco di
dati, rispetto alle tipologie delle discriminazioni, ai numeri, e magari
all’evoluzione negli anni. Per cercare di capire magari, quanto la crisi e i
cambiamenti, possono avere inciso anche in questo settore. Rispetto al
Piano della conciliazione. Il 2014 è l’anno europeo della conciliazione fra
vita professionale e lavoro. Declinato a livello europeo, non più solo come
condizione essenziale per il raggiungimento della parità fra uomini e
donne e del benessere familiare, ma anche come strumento essenziale
per il contrasto e l’uscita dalla povertà, soprattutto dei minori, e della
coesione sociale. Quindi, abbiamo sempre sostenuto che la conciliazione
è chiaramente un programma, un progetto molto, molto importante,
chiaramente, per consentire appunto, l’emancipazione femminile, ma
anche per chiaramente l’aumento del PIL di un paese. Però appunto, io mi
chiedo con la mancanza di fondi strutturali, e chiaramente con l’esiguo
finanziamento che la DGR ha previsto sul 2014 e il 2015, come si farà
veramente a declinare, appunto, la conciliazione anche in questi termini.
Credo l’unica strada, sia quella di centrare sempre di più gli obiettivi, di
fare una formazione sempre più ad alto livello, e vedere di poter
racimolare tutto quello che è possibile. Rispetto al contrasto alla violenza,
il progetto di formazione portato avanti l’anno scorso, con capofila la
Provincia con territori e rete contro la violenza, ha prodotto davvero degli
ottimi risultati, nel senso come conseguenza questo corso di formazione in
ospedale, chiaramente, si sono prodotte delle modifiche sostanziali, con la
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formazione degli operatori del pronto soccorso, e un canale d’accesso
privilegiato per le donne maltrattate. E anche l’ospedale sta diventando un
punto di raccolta e anche di denuncia di maltrattamenti e di violenze e
quindi da questo punto di vista mi sembra un ottimo risultato. Anche
perché in questa situazione il Protocollo d’intesa che si attendeva da anni,
è certamente un obiettivo raggiunto, non solamente intermedio, è una
tassa verso il conseguimento di risultati che comunque, purtroppo, sono
ancora lontani da venire e anche questi, si scontrano sempre con
l’esiguità delle risorse, visto che poi, si tratta di avere anche case rifugio
per donne maltrattate che, chiaramente costano. Poi, volevo fare un ultima
riflessione che chiaramente non fa parte della relazione, però, in qualche
modo, riguarda in genere il discorso delle pari opportunità, rispetto alla
democrazia paritaria. Allora, 91 e adesso 92 Comuni della Provincia di
Cremona andranno al voto a fine maggio. Dal 2012 esiste un nuovo
strumento che è la Legge 215, che consente appunto, ai Comini, con un
numero superiore ai 5.000 abitanti, di esprimere una doppia preferenza di
genere. Ecco, io mi aspetterei anche da parte appunto delle istituzioni,
non so, ecco, attraverso anche la Commissione pari opportunità, di cui
anche la Consigliera fa parte, dell’incentivazione alla divulgazione di
questa Legge, perché credo che tutto sommato ben pochi ne siano a
conoscenza, perché abbiamo visto che nella passata tornata elettorale
l’anno scorso nei 16 Comuni capoluogo che sono andati al voto, questa
Legge invece, ha prodotto dei risultati significativi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
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Grazie Castellani. Prima di dare la parola all’Avvocato Italiano terminiamo
il giro degli interventi. Non vedo richieste. Se è così lascio la parola
all’Avvocato Italiano per replicare. Prego, Dottoressa.
CONS. DI PARITÀ DOTTORESSA ITALIANO
...sono contro la discriminazione. Ecco, vorrei sottolineare una cosa molto
importante da questo punto di vista che noi abbiamo operato su due livelli.
Il livello della discriminazione individuale e quindi, con quelle procedure
che sono state tra l’altro indicate dalla Consigliera Nazionale di Parità. E
un livello invece... e quindi, ci sono stati quei casi che dicevo prima. E un
livello di carattere generale che ha visto la nostra collaborazione in vari
tavoli con le organizzazioni sindacali. E’ qui, se vogliamo, che si affronta il
tema da un punto di vista più generale, una collaborazione che gli stessi
Sindacati hanno sollecitato, e che noi riteniamo debba avere una
continuità, perché è importante che sul terreno quindi, delle
discriminazioni sul luogo di lavoro, ci sia anche una sensibilizzazione e
direi anche un apertura non solo nei confronti del Sindacato, ma anche nei
confronti delle organizzazioni datoriali, pensiamo ad esempio, alla
necessità di un codice di comportamento, un codice non discriminatorio,
che sia siglato contestualmente, e di questo abbiamo già accennato in
varie occasioni, che sia siglato da tutte le componenti del mondo del
lavoro, quindi, dalle organizzazioni di categoria datoriali, come dalle
organizzazioni dei lavoratori. Sul discorso della conciliazione e qui mi pare
importante: io vedo soprattutto una cosa, e anche questo lo sintetizzo
così. Nel nostro paese nella situazione di carenza di risorse che ha un
ambito di bacino di risorse estremamente importante che sono le donne.
Quindi, io credo che sia importante, vedo importante questo discorso della
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conciliazione con i tempi di vita e di lavoro, proprio come strumento
proprio per aiutare il paese ad uscire dalla crisi economica, come messa
in campo di risorse estremamente importanti e non possiamo, non
possiamo più perdere, non possiamo più lasciare questa strada. Sul
problema della violenza, vorrei ricordare, è proprio il nostro ambito, un pari
progetto che è stato fatto dall’ospedale di Cremona, è stato portato a
termine e ha ottenuto un finanziamento di 100.000 Euro dal Ministero delle
pari opportunità, e che ha visto la partecipazione di circa 90/100 tra
personale medico e paramedico, e proprio sulla formazione, sul come
accogliere le donne che subiscono violenza. Ed è stata un proseguimento
fruttuoso di quello che era stato il territorio in rete e che adesso troverà un
ulteriore percorso importante, un ulteriore tappa importate che questo
progetto che è stato finanziato, cioè sarà finanziato dalla Regione
Lombardia, in attuazione della Legge 11/12 che è quella sulla violenza, la
Regione ha convocato finalmente il 25 novembre la prima riunione del
tavolo, che è composto per metà da Enti Locali, sono rappresentati nel
tavolo c’è l’Assessore Schiavi per la Provincia di Cremona, i
rappresentanti delle Province e ci sono io come rappresentante del terzo
settore. E quello che stiamo portando avanti insieme all’Assessore
Bunbarelli, l’Assessore del ramo, è proprio quello di rendere omogeneo su
tutto il territorio Regionale quegli interventi che qui Cremona e a Crema,
abbiamo già messo in cantiere, a livello di Protocollo d’intesa e di progetti.
Per quanto riguarda la democrazia paritaria io qui ci metterei un punto
interrogativo, nel senso che non sappiamo con che leggi si andrà a votare
e se le indiscrezioni che girano sono vere, cioè i piccoli collegi con
l’alternanza binaria fra uomini e donne, per cui, ci saranno due uomini per
cui capofila si rischia che la democrazia paritaria si perderà per sempre.
Sì, proprio democrazia paritaria in senso lato, cioè si rischia che dal punto
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di vista della democrazia paritaria faremo un passo avanti e due indietro.
Grazie.
Il Consiglio prende atto della relazione. Presenti n. 28 Consiglieri.
L'atto viene inserito al n. 1 del registro delle deliberazioni
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie alla Dottoressa. La invito a rimanere mentre lascio la parola a
Castellani per la presentazione dell’ordine del giorno, della mozione,
prego... ordine del giorno. Non è Castellani ma è Zelioli.
CONS. ZELIOLI
Grazie di avere accolto la richiesta in relazione alla presentazione delle
linee di lavoro della Consigliera di Parità, mi sono permessa di chiedere di
valutare questa mozione che riguarda due cose, in realtà da un lato la
violenza scatenata negli ultimi giorni nei confronti delle istituzioni tout
court, cioè alcuni tipi di comportamento, nei confronti del Presidente della
Repubblica e altri, ma segnatamente nei confronti del Presidente della
Camera. Non solo in quanto carica istituzionale, ma anzi, peggio, in
quanto donna e carica istituzionale. Le due cose negli attacchi sessisti
credo che a memoria mia, della mia generazione non si ricordavano così,
hanno colpito esattamente la carica istituzionale in quanto donna, e a
cascata, nel bloccare i lavori di Commissione, su cui sicuramente il tema
non è la discriminazione di genere, ma è la violenza nei confronti della
democrazia, esiste una ricaduta molto pericolosa nei termini del linguaggio
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politico. Credo che questo sia uno dei criteri per cui le istituzioni si
espongono e si qualificano, in realtà. Quindi, una delle grandi azioni della
parità di genere, o comunque, del contrasto alla violenza, si fa soprattutto
sul linguaggio. I linguaggi negli ultimi tempi sono stati inquietanti. Allora, io
vi invito a valutare la possibilità di vedere gli attacchi alle istituzioni, e
segnatamente, le componenti sessiste, violente, in quel caso, come una
spia pericolosa di due cose, che credo rientrino molto nelle azioni
territoriali che si possono fare. La prima un’azione di... un clima nel
paese, che si diffonde senza filtro nelle istituzioni. Prima cosa. Quando
uno arriva in un aula, può essere questa, come può essere un'altra, ma
con un linguaggio così senza filtri, questo è il male di un paese. La
seconda. Dal punto di vista delle azioni che ... si possono invitare a fare
da parte della Consigliera di Parità, è il tema della rete. E l’utilizzo della
rete con questo senso, con quel linguaggio, con quella modalità di
deresponabilizzazione cioè di distanza personale che abbiamo visto. Io ho
raccolto poi, ci sto lavorando anche a scuola, con dei ragazzi, ecc. alcune
di queste cose sono davvero inquietanti, nel senso che propongo anche
così uno spunto, magari è il sogno, però... valutare nei confronti del
territorio e delle azioni possibili nel territorio, una sinergia ad esempio, nei
confronti dell’utilizzo della rete, del linguaggio della rete, sul tema del
sessismo, perché è qualcosa che permea tutto: i luoghi di lavoro, le
possibilità di relazione, le modalità con cui viene considerato, il linguaggio
amicale, paritario, in tutti gli abiti delle cose. Se io lo vedo in Parlamento, a
maggior ragione lo posso vedere in tutte le cose. Io invito a riflettere su
questo, la mozione, no, l’ordine del giorno che avevamo proposto
riguardava quindi, appunto le premesse che poi potete leggere, se devo
darne lettura me lo dirà il Presidente, e soprattutto però, l’invito a
considerare la responsabilità territoriale e la ricaduta territoriale di
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linguaggi come questi. Io non lo so, a memoria della mia generazione, che
è relativamente giovane, non ci sono stati questi attacchi in quelle sedi
con quel livello di cultura specifica. Però facendo un piccolo lavoro di
indagine, purtroppo per me, anche nelle generazioni più giovani di me, dei
miei alunni, ad esempio, che hanno vent’anni meno di me, c’è il rischio
molto forte che non si percepisca il problema. Cioè neanche si percepisca
il problema che io ti offendo in quanto donna. Quindi, che io mi sento
discriminata in quanto donna, non lo percepisco. Questo è un lavoro molto
forte che va fatto. Quindi, io credo che se siete d’accordo di accogliere
l’ordine del giorno, mi dica se devo darne lettura oppure lo diamo per
presente, visto che era nei materiali...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Magari nella parte finale del testo, dove il Consiglio impegna...
CONS. ZELIOLI
Ok, il dispositivo finale. Dati gli attacchi al Presidente della Repubblica e
alla componente sessista del Presidente della Camera, oltre che agli
attacchi squadristi, o definiti squadristi, nei confronti dei lavori delle
istituzioni, il Consiglio Provinciale si esprima con stima e rispetto e
vicinanza al Capo dello Stato nei confronti della campagna di odio che si è
scatenata e nei confronti delle donne e delle istituzioni rappresentate da
donne, sdegnandosi per il linguaggio volgare e violento messo in atto da
parte di alcuni esponenti delle forze politiche, esprimendo preoccupazione
per il clima che si diffonde nel paese su temi come questi, anche
attraverso la modalità di comunicazione nei social network e della rete, per
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le quali crediamo necessaria una maggiore definizione di responsabilità
prevista per chi utilizza questo linguaggio. Questo è un tema molto
complicato, me ne rendo conto, però l’azione culturale e politica di un
istituzione serve anche a valutare i risvolti sul territorio. Questo ci
auspichiamo possa essere un contributo, insomma, al tema più ampio. Vi
ringrazio.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Zelioli. Il dibattito è aperto. La parola al Consigliere Agazzi, prego.
CONS. AGAZZI
Buongiorno Presidente. Mi spiace essere sicuramente impopolare in
questa circostanza, e mi spiace anche che si sia stabilito un legame tra la
relazione della Consigliera di Parità e i temi che ha toccato, e una
mozione che entra comunque sistematica, che attengono alla condotta di
organi dello Stato, costituzionali, e alla relazione alle loro condotte
avvenuta anche in sede istituzionale e in sede parlamentare, questo
assolutamente vero. Mi piace che si sia stabilito questo tipo di legame.
Tuttavia non mi sottraggo a dire quello che penso con grande franchezza.
Secondo me il problema è veramente più complesso, perché c’è ripeto,
nel caso di ciò che si è originato attorno alla Presidente della Camera
Laura Boldrini, è un problema che nasce da un applicazione originale,
singolare, eccezionale avvenuta per la prima volta nella storia della nostra
Repubblica di una procedura che è la cosiddetta tagliola. Io gradirei fare il
mio intervento senza commenti, grazie, perché non li ho fatti quando li
faceva lei. E quindi, voglio dire, un procedura che la stessa Presidente
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della Camera in dichiarazioni successive, rese mi sembra addirittura dal
quotidiano La Repubblica, ha chiaramente escluso che non applicherà mai
più. Io ho colto di questa affermazione, un elemento anche di autocritica,
di presa consapevolezza, di assoluta consapevolezza del fatto che, forse,
era stato commesso un errore. Perché l’applicazione di quella procedura
ha strozzato il dibattito parlamentare, ha occultato i diritti della minoranze
di sviluppare la propria azione, anche ostruzionistica ... insomma,
l’ostruzionismo lo facevano anche i radicali in antica memoria, si è sempre
saputo in Parlamento. Ed è una modalità, a me magari, poco congeniale,
ma accade che venga messa in atto. Quindi, andrei cauto a dire che sia
nata come una questione sessista, è nata per un applicazione di alcune
procedure inusuali nel nostro Parlamento che ha strozzato il dibattito.
Certo, la reazione a questo errore procedurale del Presidente della
Camera non mi appartiene, è ... è una caduta di stile clamorosa, tutto
quello che volete, però è nata da tutta questa situazione. Devo però anche
aggiungere che è la prima volta che mi capita in seno alle istituzioni locali
di venire tra l’altro con una procedura addirittura di urgenza, che non ho
compreso, francamente, di venire coinvolto in un dibattito che riguarda la
possibilità di censurare, io non ho... ripeto, non mi appartengono queste
condotte, insulti di carattere sessista nei confronti di un alto
rappresentante delle istituzioni, in quanto donna. È la prima volta, ma non
è la prima volta che accade. È questo strabismo che a me lascia
abbastanza sconcertato, perché vedete, Forza Italia, il PDL, hanno
espresso lungo parlamentari, Ministri della Repubblica donne, dimezzati in
molti modi ma nel peggiore dei modi, vorrei citare Mara Carfagna, vorrei
citare Mariastella Gelmini, e potrei andare avanti, senza che io abbia mai
colto tutta questa sensibilità che oggi emerge per il fatto che sono state
ferite nella stessa modalità, parlamentari del Partito Democratico, il
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Presidente della Camera espressione di Sinistra Ecologia e Libertà. Ecco,
nei confronti di donne che hanno avuto grandi responsabilità ministeriali,
ad altissimo livello, espressione per esempio della mia forza politica, ma
della forza politica anche di coloro che oggi hanno fatto una scelta di
distinzione, io tutta questa sensibilità non mi ricordo che sia mai arrivato
un ordine del giorno di censura, anzi, come dire, sembrava che a sinistra
questa pratica nei confronti delle donne di Berlusconi, sembra quasi che
nel Centro Destra abbiano trovato le donne libertine, e a sinistra invece,
siano tutte belle educande che però appena vengono toccate... perché
nella vita chi di spada ferisce, alle volte rischia di ferire con la propria
spada, ora che si trovano loro in questa condizione, arrivano gli ordini del
giorno in Assemblea. Voi mi scuserete, scuserete il mio Gruppo consiliare,
se non aderiremo positivamente quest’ordine del giorno. Ma proprio per
rispetto di donne che avevano la stessa dignità e la stessa legittimità di
essere difese delle istituzioni, quanto le donne del Partito Democratico e
una Presidente della Camera che ha sbagliato in termini di procedura, ma
che non meritava questo trattamento e questo essere dileggiata, come
non lo meritavano, ripeto, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e le molte
altre donne della mia forza politica che sono state dileggiate. Poi c’è un
altro aspetto, perché ... a questa vicenda, la questione della messa in
stato d’accusa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Cioè
anche qui io non capisco come si possa ricomprendere in un ordine del
giorno tutto ciò, anche perché Napolitano è palesemente non donna e
quindi, non appartiene a questo genere di problemi. Qui il problema è un
altro. La messa in stato d’accusa ad opera di una forza politica che è il
Movimento 5 Stelle, del Capo dello Stato. Ora, è del tutto evidente che
Forza Italia a livello nazionale non ha nessuna base in questa
determinazione appunto, del Movimento 5 Stelle. È altrettanto evidente
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che forza Italia ha una valutazione critica nel confronti dell’operato del
Capo dello Stato. Oggi più che mai mi tocca dirlo, per le notizie che sono
uscite oggi dopo un intervista del Presidente emerito del Consiglio dei
Ministri Mario Monti che disvela un progetto di chiamata alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri del professor Monti, molto datato e molto
precedente dal momento in cui si è concretizzato. E ne era al corrente
perfino il Professor Romano Prodi che aveva legato all’andamento dello
spread il momento della chiamata. Voi capite che io sono sempre stato
poco incline a rappresentare Silvio Berlusconi come una vittima perché
m’è sembrato un personaggio che abbia tutte delle caratteristiche
particolari che non lo fanno configurare comunque come una vittima. Ma
in questo caso io sono colpito, sono colpito da un’azione del Presidente
della Repubblica che è molto poco costituzionale. Per cui, si inserisce in
un suo modo di interpretare la Presidenza della Repubblica che è molto
poco costituzionale da tempo. Cioè noi siamo, saremo, in una democrazia
parlamentare invece di fatto ci avviamo ad essere, scusate, sintetizzo,
arriviamo a passi sempre più spediti, ad essere un presidenzilismo di fatto.
Che cosa sono il Governo Letta e il Governo Monti medesimo, se non dei
Governi del Presidente molto simili al semi-presidenzialismo alla francese,
o addirittura presidenzialismo americano? Cioè noi facciamo delle
battaglie nelle piazze a favore della Costituzione, ma di fatto, abbiamo
Presidente della Repubblica, anche prima di Napolitano, è iniziato con...
l’ultimo è Scalfaro, che hanno già, come dire, creato una Costituzione
materiale diversa da quella formale, salvo poi rifiutare una riforma
istituzionale in senso presidenzialista, ma applicarlo nei fatti. Ora, anche
questa modalità di azione del Presidente della Repubblica, per noi non
merita la messa in stato d’accusa, ma non merita neanche che Forza Italia
si faccia in quattro per votare a favore di un ordine del giorno nei confronti
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di una Presidenza della Repubblica che sta interpretando da tempo il suo
ruolo, sarà per una supplenza, sarà per l’emergenza italiana, con tutte le
attenuanti del caso, in maniera non conforme alla Costituzione della
Repubblica Italiana. Per cui, non c’è motivo per cui noi non votiamo
quest’ordine del giorno né per l’uno, né per l’altro tema che tocca. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Agazzi. La parola a Chioda, prego.
CONS. CHIODA
Grazie. È difficile non condividere un ordine del giorno in cui esprime
solidarietà ad una donna che ha subito attacchi sessisti, però cerchiamo di
vedere la cosa in un contesto. In questi anni abbiamo assistito a degli
sciacallaggi mediatici pazzeschi. Tutti i leader politici bene o male ne sono
stati colpiti, chi più chi meno, chi in maniera più aspra e subdola, chi
meno. Io non ho assistito a quello che ha coinvolto la Boldrini, ne ho
sentito parlare, non sono stato spettatore, non so cosa sia stato scritto su
web e come sia poi andato avanti questo sciacallaggio. Però all’interno,
appunto, di un contesto che si chiama Parlamento, ho visto un Onorevole
colpire una donna con un pugno, con uno schiaffo... comunque, non si è
fatto problemi di avere di fronte ad una donna. E quindi, se la mozione
vuole essere un richiamo all’ordine e quindi, esprimere solidarietà a tutte
le donne del Parlamento e a tutte quelle figure che sono state massacrate
in questi anni, mi può anche stare bene. Ma, in maniera differente, se si
esprime solidarietà solitamente ad alcune figure, e tra l’altro usando lo
stesso strumento che ha usato Grillo, certo esprime solidarietà al questore
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di Roma che è colui che ha colpito la deputata 5 Stelle in Parlamento.
Quindi, cerchiamo di fare una cosa una volta tanto non ad personam.
Quindi, vogliamo esprimere solidarietà a chi è stato vittima di attacchi
ingiustificati e oltremisura mi sta bene. Vogliamo esprimere solidarietà a
chi subisce attacchi sessisti e discriminatori mi fa bene, evitiamo però di
farli circostanziati ad eventi e persone. Quindi, la Lega Nord a proposito si
asterrà.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Chioda. Vi sono altre richieste di intervento?
Consigliere Trespidi, prego.
CONS. TRESPIDI
Credo che, se posso condividere il ragionamento che fa Chioda. Però
ritengo anche che di indifferenza si muore. Cioè se di fronte a tutti i fatti
che abbiamo assistito, alla violenza che abbiamo visto, comunque si
faccia rientrare in un rituale che, bene o male o comunque, non da luogo a
nessuna protesta, o quantomeno nessuna indignazione, credo che come
dicevo prima, di indifferenza si debba morire. Che poi gli attacchi che
hanno subito parlamentari, uomini, donne delle varie forze politiche, la
stessa forza politica abbia ritenuto di non esprimere solidarietà nei vari
luoghi nei quali si fa politica, credo che questo sia non dico un affare loro,
ma che come dire, avrebbero dovuto avere loro la stessa attenzione che
oggi viene riposta da parte del Partito Democratico. Per cui, pur essendo
una mozione, come dire, mirata solamente un fatto, credo che debba
essere sostenuta, perché è ora di finirla che accada di tutto e di più e il
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paese non si indigna, perché se non si indigna il paese, quantomeno, il
Consiglio Provinciale che lo faccia al posto del paese.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Trespidi. Consigliere Torchio, prego.
CONS. TORCHIO
Penso il richiamo che è stato fatto anche da parte di Chioda, al di là
dell’atteggiamento del voto abbia un significato comunque di negazione, o
di contrarietà del fenomeno della violenza. E abbia individuato anche
qualche episodio che riguarda forme sicuramente non simpatiche e da
condannarsi, che hanno interessato in quest’ordine la Camera, noto.
Quindi, se un passaggio in questa direzione potesse in qualche maniera
trovare una convergenza anche da parte di altri Gruppi, già sicuramente il
documento l’ordine del giorno sarebbe da me approvato. Farei però agli
estensori che naturalmente ringrazio per questa premura, che il ha portati
alla presentazione di questo documento, di verificare se esistono queste
condizioni e quindi di allargare, probabilmente, un adesione, mi pare che
infondo anche Antonio Agazzi rispetto ad un impostazione che si aprisse
ad una versione un po’ più bipartisan, probabilmente, non eccepirebbe, se
c’è questa volontà, penso che sia un segnale forte che viene
dall’istituzione. Se invece, alla fine di un operazione di questo tipo
passasse in qualche modo con tante astensioni, avrebbero un significato
un po’ diverso.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
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Grazie Consigliere Torchio. Non vedo richieste. Consigliere Rossi, prego.
Malvezzi.
CONS. MALVEZZI
Scusate ... Sì, molto rapidamente. Ho letto anch’io l’ordine del giorno,
devo dire che l’approccio di distanza dalla violenza si costruisce ogni
giorno con il proprio comportamento, con la modalità con la quale si
interpreta la propria esperienza amministrativo-politica, e io penso che il
nostro paese abbia bisogno di esempi, di persone che si dedicano...
persone normali, che si dedicano alla dimensione pubblica, partendo
dall’applicazione di quelle regole fondamentali che si sperimentano
ciascuno di noi nelle proprie case, nelle relazioni più vere. E penso che si
debba ripartire da qui, non solo per immaginare anche una modalità
diversa di approccio all’esperienza politica, ma anche per una modalità più
umana e più vera, nella ricostruzione dei rapporti che oggi assistiamo
attraverso la nostra Società. Per cui, se da un certo punto di vista
condivido, come dire, le finalità, l’obiettivo, devo dire che ha un po’ il
sapore strumentale quest’ordine del giorno e io penso che questo tempo
non abbia bisogno di proclami o di documenti ma avrebbe bisogno di
persone che, quotidianamente testimoniano il rispetto per l’altro, l’amore
per l’altro, l’amore anche per vie diverse, e devo dire che anche il recente
passato se vediamo gli approcci che ci sono stati, rispetto anche a
personalità autorevoli del mondo politico non di sinistra, e certi approcci
che ci sono stati, ripeto, documentano una forma, magari, più elegante,
più ricercata, ma ultimamente una forma che ha come obiettivo la
delegittimazione dell’altro. Ecco, allora io dico, prendiamo davvero tutti le
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distanze da ogni forma di aggressione, qualunque sia la forma in cui
queste trasmissioni si manifesta, la forma più raffinata e talvolta più
cattiva, dalla forma più estremista, e come dire, più evidente. Io penso che
su questo, se quest’ordine del giorno ha avuto il merito di aprire questo
micro-dibattito, all’interno dell’aula, penso che abbia già assolto il suo
compito, e per questo io ritengo di non sostenerlo con una posizione
favorevole, ma con una posizione di astensione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie anche a lei, Consigliere Malvezzi. Abbiamo terminato... Araldi si è
alzato. Vuole parlare? Araldi, sì, sì.
CONS. ARALDI
...se lei me lo concede io vorrei dire... No, perché vede, alla mia età e la
mia età è quella del Presidente Napolitano, abbiamo abbondantemente
superato il problema delle differenze di genere uomo, donna... questo al di
là delle inclinazioni personali, quelle di una volta, voglio dire. Allora, sono
fastidiose queste situazioni, assolutamente fastidiose, intollerabili, è vero
sono intollerabili. Io approverò quest’ordine del giorno. Io lo approvo per
una questione di principio, anche se ho una difficoltà a pensare che
qualche Presidente della Repubblica e il Presidente della Camera,
abbiano bisogno di essere difesi, perché se devono essere difesi loro, ce
n’è di gente molto meno potente che ha bisogno di essere difeso in questo
paese, e che subiscono costantemente, costantemente violenze. Quello
però che m’interessa di più in tutto questo... è l’accenno che la Consigliera
proponente, ha fatto sull’uso del web. È su questo che credo la politica si
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debba interrogare veramente. Siamo arrivati ad un punto in cui come si
chiama quella cosa... twitt su un twitt che io non ho capito bene cosa sia,
però è un messaggio che deve stare, mi hanno detto in 170 battute... 140
chiedo scusa, quelle che sono, battute di dattilografia, si fanno i titoli del
giornale, dei giornali. Ma siamo in una situazione in cui correrebbe fare
tutti gli sforzi possibili per ragionare con la maniera più profonda, possibile,
ed immaginiamo di risolvere le situazioni con il twitt. Ci sono poi autorevoli
personaggi di questa stagione, attraverso i quali io non voglio dare giudizi,
perché... che fanno dei twitt dove propongono tre soluzioni. E poi chi è che
sceglie? Il popolo dei twitt? Chi è che sceglie? Che cazzo di democrazia è
questa qua? Come si fa ad immaginare che la soluzione dei problemi di
questo paese, passi attraverso... poi dopo l’anonimato di queste
macchine, consente ad ognuno di dare sfogo al peggio che c’è dentro
ognuno di noi. Ma non hanno offeso la signora Presidente della Camera
perché è una donna, ma perché chi l’ha offesa è un cretino. Dopo di che
se c’è il nome, è un cretino con il nome. Se non c’è il nome è un anonimo
cretino, ma sempre di cretino si tratta. Non possiamo continuare ad
immaginare di fare dei confronti su queste cose. Forse, è vero che la
Gelmini non è stata difesa quando è stata attaccata, forse è vero che le
donne del Centro Destra vengono considerate... ce n’è qualcuna qua?
No? Facenti parte di un harem. Ma, forse no è vero, ma voglio dire, si
sospetti le cose... questo no toglie, Antonio, che non si debba deplorare il
comportamento che è stato fatto nei confronti della Presidente della
Camera. Io su questo accentuerei l’ordine del giorno, sul deplorare l’uso
volgare che viene fatto dei mezzi di comunicazione di massa, sulle
comunicazioni che vengono date, al di là della difesa del Presidente della
Repubblica e del Presidente della Camera, perché allora a me chi mi
difende?
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Araldi. (voce fuori microfono) Sì, sì... se ritenete. È
dibattito ancora. Se non vi sono altri interventi... Zelioli, prego. Consigliere
Zelioli.
CONS. ZELIOLI
Io voglio dire, innanzi tutto credo che la cosa sia importante, vedere
l’attenzione del tema e va bene. Poi sulla questione in generale delle
tematiche presenti all’ordine del giorno, si può discutere tutto. L’obiettivo
finale credo che sia arrivare a un documento, come auspicavano i
Consiglieri Chioda e Torchio, nel maggior numero e con la maggior forza
possibile che sia condiviso e forte. Quindi, l’obiettivo è questo. Io e il mio
Gruppo non abbiamo alcuna difficoltà a considerare emendabili,
integrabili, modificabili le parti per arrivare ad un documento che sia in
qualche modo espressione di un istituzione nei confronti di un problema.
Questa è la cosa che noi crediamo utile e quindi, non ho nessuna difficoltà
a riformulare la questione ed accogliere le vicende. Questa è la proposta e
che credo che vada nella direzione di integrare con l’emendamento
proposto dal Consigliere Chioda che è molto corretto, secondo me, e
anche con l’auspicio del Presidente Torchio. Credo che, sia possibile
quindi, arrivare ad un testo condiviso, magari cerchiamo di riformularlo il
meglio possibile, considerando sempre che l’obiettivo è quello di
sanzionare, oddio, o perlomeno di rilevare comportamenti non corretti, non
conformi alle istituzioni da qualunque parte vengano. Quindi, se le donne
della destra non sono state sufficientemente difese all’epoca delle... cioè
26
mi domando anche quando e come gli uomini hanno suggerito questo tipo
di difesa, ecco, non so. Dopo di che, le donne in generale hanno ruoli
trasversali nella difesa di queste cose e sono sempre abbastanza
condivisibili, no, le richieste. Destra e sinistra, in questo senso, ci uniscono
molto semplicemente nella tematica di genere. Quindi, mi auguro che sia
un monito nei confronti degli uomini questo, no? A difendere quando ci
sono attacchi di questo tipo. Io quindi, non ho alcuna difficoltà a
riformulare l’ordine del giorno accogliendo la maggiore condivisione
possibile e quindi a riproporre alla Presidenza e al Consiglio questo tipo di
lavoro. Se siete d’accodo, possiamo arrivare ad una soluzione condivisa.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Allora, propongo io magari, che possa essere dibattuto in Commissione
per arrivare ad un testo, magari, più condivisibile. Se il proponente è
d’accordo lo ritiriamo e passa in Commissione.
CONS. ZELIOLI
Va bene.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie. Allora procediamo con la trattazione dell’ordine del giorno.
Arriviamo al punto n°2 e parliamo di Bilancio di previsione.
Oggetto n. 2 dell'Ordine del giorno
BILANCIO DI PREVISIONE 2014/2016. VARIAZIONI.
27
Lascio la parola al Presidente Salini per presentare l’oggetto. Prego,
Presidente.
PRES. SALINI
Sì. Presento alcune variazioni appunto di cui avete notizia, perché la
trattazione come al solito è stata fatta anche abbastanza nel dettaglio in
Commissione. Abbiamo alcuni... come normalmente faccio, mi attesto
sulle voci più rilevanti, per quanto riguarda il risultato amministrativo
vincolato, abbiamo 3.642.000 Euro la cui destinazione è di tre tipi, di due,
fondamentalmente, parte investimenti e parte... la parte minore, quella pari
a 273.000 e rotti Euro è finalizzata alla restituzione al Ministero degli
interni di somme non dovute, incassate in eccesso, con riferimento al
periodo ‘95/2009. Poi abbiamo i 3.000.000 di Euro su investimenti relativi
al contributo Regionale in conto capitale che sono stati destinati come
sapete, alla manutenzione straordinaria della viabilità Provinciale e
368.378 e rotti Euro che sono il contributo straordinario che la Provincia di
Cremona e il Comune di Crema hanno deciso di destinare al
completamento della ciclabile Crema-Offanengo, sono risorse che
spettavano al Comune di Crema come economie sull’opera della 951,
come ricorderete, e questa è la variazione che consente questa
collocazione che, come sapete, è già stata anche discussa, peraltro i
lavori a breve dovrebbero cominciare. Poi abbiamo i 115.000 Euro relativi
al percorso, diciamo, alla traduzione economica del percorso di
retrocessione della Provincia delle quote detenute da Padania, questa
cifra doveva essere assegnata, diciamo, trasferita alla Provincia da parte
di Padania nel 2013, in realtà questo passaggio non si è concretizzato nel
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2013, si è concretizzato nel 2014 e quindi, i 115.000 Euro arrivano nel
2014 devono essere oggetto di questa variazione su questo esercizio.
Infine, con la stessa dinamica, anche i 4.800.000 Euro derivanti dalla
collocazione sul fondo immobiliare delle Dorotee, che sono stati spostati
sul 2014, per lo stesso motivo, anche questa variazione deve essere
collocata sull’esercizio 2014. Queste sono le voci principali e quindi
chiudo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. Il dibattito è aperto. L’oggetto è già trattato in
Commissione Bilancio. Se vi è necessità di qualche delucidazione, il
Presidente e il ragioniere capo possono chiarire i quesiti. Prego. Dusi,
prego.
CONS. DUSI
Sì, abbiamo trattato l’argomento proprio oggi, quindi, non
complessivamente, ma su una questione specifica, cioè le variazioni di
Bilancio riguardanti i 3.000.000 per le strade. Credo che, innanzi tutto
sia... e l’ho detto anche in Commissione, che sia un intervento importante,
sostanzioso rispetto alle problematiche che esistono a riguardo della
viabilità. Non per questo voglio dire che nell’ultima Commissione proprio
territorio, fatta... nella penultima, mi sembra, fatta alcuni mesi fa, prima
della fine dell’anno, ci sia stata data questa notizia, ma essenzialmente,
non era stata evidenziata dalla programmazione progettuale che poi ne è
conseguita. Però era stata data la notizia a riguardo, di un lavoro svolto
dall’ufficio tecnico e dallo staff rispetto al quadro complessivo delle
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manutenzioni stradali, uscendone un risultato non sicuramente positivo,
nel senso che a tre anni di distanza, da dov’era stato presentato un primo
step riguardante proprio le malorazioni stradali, quello step dava come
risultato un'ammalorazione di circa 13.000.000 di Euro, tre anni fa, e oggi
alla fine del 2013, questi 13 sono diventati 26. Una cosa che,
naturalmente, naturalmente, mette in conto non soltanto un problema che
è sostanziale, ma mette in conto la possibilità di fare un ragionamento su
questo problema. Se in tre anni si sono raddoppiati l’ammalorazione dei
manti, è chiaro che qualcosa bisognerà fare. E secondo me anche nel
breve periodo. Innanzi tutto intanto però prendiamo per positivo questo
percorso di 3.000.000 arrivati, che riguardano, che riguardano tratti ben
specifici della viabilità cremonese: la Giuseppina, la Paullese, la Statale
235 per Orzinuovi e Pianengo, Cassano e Rivolta d’Adda, sono quindi
interventi anche molteplici, ma che vanno, che vanno nella direzione di
migliorare la qualità della viabilità e soprattutto dalle risposte che sono
arrivate dall’Assessore, fatte in un certo modo. Non più diciamo in
ordinaria, ma in una ben precisa collocazione, cioè il rifacimento delle
ammalorazioni, fatte come si deve, pensando veramente ad una qualità
migliore degli interventi, e ad una qualità importante che va a,
praticamente, sa sanare le problematiche che esistono. Ecco, io credo che
da questo, da questa delucidazione, nasca da parte mia una
considerazione. Oggi dobbiamo secondo me dobbiamo impostare, io
chiedo proprio all’Amministrazione Provinciale, della sua Giunta, affrontare
un discorso di prevenzione. Affrontarlo proprio sul sistema viabilistico della
Provincia di Cremona. Affrontare un discorso di prevenzione che, e magari
anche formulato da uno studio che preveda che escano, escano da
questo studio, le motivazioni essenziali del perché questo ammaloramento
avviene e avviene repentinamente. Nel documento che è stato approvato
30
dalla Giunta, si vede in modo chiaro che, e si dice in modo chiaro, che
questi interventi dovranno garantire per almeno un decennio, ma anche
oltre un decennio, la qualità degli interventi prodotti. Quindi, questo è
una... questa è una delle cose che credo siano fondamentali, non si può
fare un intervento e pensare che dopo pochi mesi o al limite dopo qualche
anno, questi interventi siano già... non abbiano prodotto gli effetti dovuti e
naturalmente, le strade siano ritornate al punto di partenza. Credo che sia
giusto affrontare questo argomento pensando che, affrontare, affrontarlo
con un discorso di prevenzione, possa garantire per il futuro, ma anche
per i futuri interventi, per i futuri finanziamenti legati alle manutenzioni
stradali, possano garantire una maggiore efficacia e una maggiore
efficienza rispetto alla qualità degli interventi, ma soprattutto rispetto al
funzionamento e alla sicurezza della strada. Quindi, io credo che la
proposta di poter avviare un percorso di studio rispetto a quanto è
accaduto, sia una delle proposte che possano essere accettate e possano
essere anche condivise.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Dusi. Vi sono altre richieste di intervento? Non vedo
prenotazioni. Se è così me lo confermate, richiamo in aula i Consiglieri e
procediamo alla duplice votazione dell’oggetto, da prima per votare il
dispositivo e la sua immediata eseguibilità. È così? Bene. Dibattito chiuso.
Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,
l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27
31
(temporaneamente assente Cons. Torchio); favorevoli n. 19; contrari n. 8
(Castellani, Dusi, Mainardi, Milesi, Virgilio, Vailati, Zanacchi, Zelioli).
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28
Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Torchio); favorevoli
n. 27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 2 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 3 dell'Ordine del giorno
SITUAZIONE INDEBITAMENTO DELL’ENTE. ESTINZIONE
ANTICIPATA MUTUI ASSUNTI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI
S.P.A.
PRES. SALINI
Sì, con riferimento all’ultimo, all’ultima variazione di cui parlavo poco fa i
4.800.000 Euro che deriverebbero, arriverebbero alla Provincia attraverso
un conferimento di immobili, nel caso specifico, destinati all’edilizia
scolastica e al fondo immobiliare, parallelamente a questa variazione,
procediamo, come già accaduto anche con la precedente trance di
conferimenti a fondo immobiliare, ad una pari riduzione del debito della
Provincia, con la chiusura di mutui con Cassa Depositi e Prestiti, per una
32
cifra sostanzialmente identica e quindi 4.773.000. Chiaramente sono stati
selezionati quei mutui per i quali la chiusura non comporta o comporta una
minima penale a carico dell’Ente e la somma totale come dicevo appunto,
è 4.773.000.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. Il dibattito è aperto. Prego. Non vedo prenotazioni per
intervenire, devo ritenere che sia tutto chiaro? È così? D’accordo. Allora
richiamo in aula i Consiglieri fuori per procedere alla votazione.
Attendiamo che tutti rientrino. Bene, votiamo l’oggetto n°3 situazione
indebitamento dell’Ente, estinzione anticipata mutui assunti con la Cassa
Depositi e Prestiti.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,
l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 26
(temporaneamente assenti Cons. Torchio e Zaghen); favorevoli n. 18;
astenuti n. 6 (Castellani, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli);
contrari n. 2 (Dusi e Milesi).
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28
33
Consiglieri, votanti n. 26 (temporaneamente assenti Torchio e Zaghen);
favorevoli n. 26. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 3 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 4 dell'Ordine del giorno
COMPLETAMENTO DELLA FASE INIZIALE DEL PROGETTO
GESTORE UNICO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO.
PERFEZIONAMENTO DELL’OPERAZIONE DI RETROCESSIONE
DELLE QUOTE E PARERE SU MODIFICHE STATUTARIE.
Trattato congiuntamente con:
MOZIONE INCIDENTALE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE VIRGILIO
SULLO STESSO OGGETTO.
MOZIONE INCIDENTALE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE
TRESPIDI SULLO STESSO OGGETTO.
Lascio la parola al Presidente Salini per presentare l’oggetto. Prego,
Presidente.
PRES. SALINI
34
Siamo come sapete in una fase direi conclusiva del percorso, legato
all’affidamento del servizio al gestore unico. L’Amministrazione Provinciale
con questa, con questa delibera, non solo riconosce, diciamo, la fase
conclusiva della retrocessione delle quote che è già stato oggetto di
delibera e di discussione di delibera da parte di questo Ente, le modalità
non sto a ricordarle, perché le conoscete molto bene, abbiamo avuto
sostanzialmente tre modi distinti con il quali si è proceduto alla modifica
dell’assetto societario di Padania Gestioni, uno valeva per l’approccio di
Padania Acque e l’altro per il sistema Cremona e quindi AEM con lo
scambio di partecipazioni Centro Padania e poi il sistema cremasco con
l’acquisto di azioni proprie da parte di Padania Gestioni. Diciamo i tre
percorsi si sono riuniti, e grazie a Dio, siamo arrivati a conclusione di quel
percorso. Adesso si completa, io spero il più velocemente possibile anche
la fase di approvazione delle modifiche statutarie necessarie perché possa
essere fatto l’affidamento delle modalità concordate. Le modifiche
statutarie devono essere approvate da tutti i Consigli dei soci e quindi, non
solo il Consiglio Provinciale che oggi io spero approverà queste modifiche,
ma anche dai Consigli Comunali di tutti i soci, appunto, di Padania Acque.
Queste modifiche statutarie sono state condivise da un tavolo, che è il
tavolo idrico, al quale hanno partecipato i rappresentanti territoriali sia di
parte Provinciale, che per quando riguarda i Comuni. Per cui per la
Provincia oltre alla Provincia in quanto tale, ha partecipato ai lavori del
tavolo anche il Consigliere Trespidi e il Presidente della Commissione
affari costituzionali, per i Comuni hanno partecipato al tavolo idrico oltre ai
Sindaci dei Comuni più importanti e quindi: Cremona, Casalmaggiore e
Crema, anche i Presidenti delle quattro Consulte dei Sindaci Cremasco,
Cremonese, Soresinese e Casalasco. Per cui, la proposta che è scaturita
è una proposta ampiamente condivisa e con oggi noi, ecco, anche i
35
contenuti della proposta, anche qui sarebbe... lo Statuto per com’è stato
costruito, è molto articolato. Non mi pare che sia il caso di ritornare su tutti
gli elementi che caratterizzano lo Statuto, ne richiamo uno su tutti, che è
l’elemento su cui si gioca la possibilità dell’affidamento, vale a dire la
subsidenza di una disciplina effettiva ed efficace del cosiddetto controllo
analogo, vale a dire quel controllo, quella relazione che deve
caratterizzare il rapporto fra l’Ente affidante e l’Ente affidatario, tale da
descrivere appunto, una situazione che assimili, di fatto, l’Ente affidatario
ad un ufficio, ad una propaggine vera e propria dell’Ente affidante. Quindi,
questo significa avere ad esempio, un Comitato di controllo che, presidia
tutta l’attività dell’organo amministrativo, affinché non venga mai derogato
questo principio. Il tavolo ha prodotto la sua proposta e oggi noi la
approviamo, è stata oggetto anche questa di discussione in Commissione
e prima delle verifiche di carattere economico-finanziario che l’ufficio di
ambito dovrà fare perché possa essere definitivamente fatto l’affidamento,
questo è l’ultimo passaggio di carattere giuridico. Abbiamo, dico ai
Consiglieri mi sembra opportuno che si sappia che l’Amministrazione
Provinciale ha sollecitato l’Ufficio di Ambito affinché già in questi giorni, in
attesa che si completi e che decorra il termine dell’8 marzo che è il
termine prima del quale non si può, diciamo, dare completa attuazione al
processo di retrocessione delle quote, perché vi è una possibilità di
opposizione da parte di terzi, il termine, appunto, decorre l’8 di marzo,
però già in attesa appunto che, decorra questo termine, l’Amministrazione
Provinciale ha sollecitato l’ufficio di ambito, affinché in questi giorni si
inizino quelle verifiche di carattere economico finanziario che ci
consentiranno poi, una volta completata, diciamo, la fase di verifica
giuridica di completare il più speditamente possibile anche quella di
carattere economica e finanziario a seguito della quale il soggetto, il
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territorio cremonese, possa avere un gestore unico. È importate che il
processo si concluda il più velocemente possibile, perché per com’è
impostata la tariffa oggi, sulla base delle imposizioni che derivano dalle
Autorità, alla AEG senza l’individuazione di un gestore unico, di fatto, oggi
è pressoché impossibile procedere con gli investimenti. Fino ad ora ci
siamo arrangiati, ci siamo un po’, come si dice, arrabattati. Però oggi la
costruzione della tariffa in modo tale in modo che debba esserci un
gestore unico, sennò, diciamo, l’investimento non è certo che venga,
diciamo, ripagato per come dovuto. Per cui, io con soddisfazione, chiedo
che venga approvata anche questa fase di finale di modifica dello Statuto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. Prima di lasciare la parola al dibattito, agli interventi,
informo che sono pervenute a questa Presidenza due mozioni che vanno
ad incidere sul testo della delibera. Una a firma di Andrea Virgilio e una a
firma di Giuseppe Trespidi. Quindi, invito da subito Virgilio a presentare la
mozione incidentale, per poi dare la parola anche a Trespidi per fare la
medesima cosa. Prego, Virgilio.
CONS. VIRGILIO
Sì, signor Presidente. Volevo sottolineare che questa mozione incidentale
non va ad incidere sullo Statuto di Padania Acque. Si tratta di una
mozione e di un atto di indirizzo che va ad accompagnare l’approvazione
di questo Statuto. Il senso della mozione al di là di rivendicare va bene,
insomma, tutto l’aspetto valoriale che ha attraversato il dibattito sull’acqua
di questi anni, che è andato poi a scaturire nel referendum, nel suo esito.
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Volevamo tuttavia concentrare la nostra attenzione sul dispositivo finale
che, abbiamo volutamente lasciato in termini di carattere generale, però
con la consapevolezza che potremo prenderci come Consiglio Provinciale
un impegno finalizzato a favorire la nascita di forme di consultazione e di
partecipazione pubblica da parte di Associazioni e di cittadini, da definirsi
poi, all’interno di un confronto con i Sindaci. Volevo sottolineare questo
perché io credo che a prescindere dal modello gestionale, che sia una
Società privata, che sia una Società mista, che sia una Società pubblica, il
cittadino non sempre può essere garantito per quanto riguarda i processi
di trasparenza, perché un CDA che sia un componente pubblico e che sia
di componente privata, rischia di andare a generare quelle simmetrie
informative che non vanno poi ad essere conosciute dalla cittadinanza. E
quindi, si chiedeva di fare una riflessione finalizzata a individuare uno
strumento in grado di coinvolgere cittadini e Associazioni. Per cittadini e
Associazioni, io non voglio riferirmi soltanto a quelle Associazioni che
hanno nel corso di questi anni fatto una battaglia legittima su questi temi,
ma cioè credo che l’obiettivo non sia tanto quello di andare a generare
una sorta di Agenda 21 locale sull’acqua, penso che l’obiettivo potesse
essere quello di andare a coinvolgere tutti i portatori di interessi e quindi,
Associazioni, Comitati e anche categorie economiche, forze sociali,
rispetto a questo tema. L’intenzione del dispositivo, ripeto, è quello di non
andarlo a blindare e a vincolare e sono disposto anche a non approvarlo
oggi e portarlo in Commissione per poterlo però condividere.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Virgilio. Trattazione congiunta anche con la mozione
presentata dal Consigliere Trespidi che ora ci viene presentata.
38
CONS. TRESPIDI
Cioè credo che la scelta che ci apprestiamo a fare oggi, ma che è la
conseguenza di tutto un lavoro fatto credo con molta passione da parte
dei partecipanti al tavolo idrico, ma anche da parte di chi non partecipava,
credo che debba concludersi con anche atti di indirizzo per quanto
riguarda le scelte che sono state fatte dentro lo Statuto. E mi riferisco alle
modalità con le quali si debbono andare ad individuare gli organi di
gestione, partendo dal CDA, dal Comitato di controllo e da parte anche del
Collegio sindacale. Legando però, le linee di indirizzo che qui sottopongo
all’attenzione e all’approvazione da parte del Consiglio Provinciale, a un
modello di individuazione e quindi, anche di definizione dei vari incarichi
che vengono fatti nelle Società pubbliche, che siano di traccia e di
indirizzo anche per le altre. A cosa mi riferisco? Intanto essendo una
Società pubblica che il cui servizio viene affidato da un Ente gestore,
ritengo che per quanto riguarda le candidature, devono essere ad
evidenza pubblica e quindi, deve essere fatto un bando. E il raccoglitore
delle domande di chi vuole partecipare debba essere l’Ente che affida il
servizio e quindi, la Provincia. Questo deve valere non solo per il
Comitato, ma anche per il Consiglieri di Amministrazione, ma anche per il
Collegio sindacale, m anche per i componenti del Comitato di indirizzo e
controllo che sono degli amministratori Comunali del territorio. L’altra cosa
che ritengo debba essere definita e che sia necessario che non ci siano i
doppi incarichi, cioè chi ricopre ruoli di Consigli di Amministrazione,
oppure di Sindaco Revisori in Società o Aziende pubbliche, possa sì
concorrere anche lui ad avere la nomina, ma che però scatta
l’incompatibilità, per cui recede dall’incarico di altre Aziende o delle altre
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Società pubbliche. L’ultima è che come dire, non essendo noi che
decidiamo, ma noi siamo i promotori anche perché poi, come, dire,
quest’atto di indirizzo deve essere approvato anche dall’Assemblea di
Padania Acque, che si faccia, come dire, si faccia opera di persuasione o
quantomeno di condivisione di queste linee di indirizzo anche con gli altri
Comuni. Il dispositivo finale, come dicevo all’inizio, coinvolge non solo
Padania Acque e Gestioni Padania Acque, ma altre Società pubbliche.
Per cui, credo che sia opportuno cominciare a dare un segnale ben
preciso verso i cittadini e il resto che come dire, le nomine che si fanno
all’interno degli Enti pubblici non sono le nomine riferite agli amici dei
Partiti o quant’altro, ma che comunque, si fanno con criteri trasparenti, ma
soprattutto che si fa a premiare in merito alla competenza e alla
professionalità delle persone che intendono entrare nella gestione
pubblica. Poi dopo mi riservo, per quanto riguarda lo Statuto, la mozione
presentata dal Partito Democratico.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie al Consigliere Trespidi. Il dibattito è aperto. Dibattiamo
contestualmente la mozione di Trespidi. Prego. La parola al Consigliere
Biondi.
CONS. BIONDI
Brevemente questo. Per quanto riguarda, appunto l’ordine del giorno va
bene, siamo dentro ad un processo sostanzialmente positivo che poi,
certamente andrà verificato sul campo, ma che prevede, appunto, questi
passaggi che ritengo siano in qualche modo condivisibili. Per quanto
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riguarda invece le due mozioni, io credo che ci sia la necessità di un
approfondimento e quindi, il passaggio in Commissione potrebbe essere
opportuno, perché quella del PD oggettivamente, mi sembra di più,
diciamo, una cosa che evidenzia una serie di elementi di valore, di
indirizzo, che così anche da una scorsa veloce, possono essere
condivisibili. E quindi, credo che non comporti particolari problemi. Mentre
invece, quella del Consigliere Trespidi è certamente una cosa più
articolata, condizionante, che parte probabilmente da dei principi
condivisibili che sono quelli della meritocrazia, della giusta selezione,
della, come dire, di non sommare le cariche, tutte queste cose, che però
poi sulla declinazione concreta, secondo me, necessitano di un ulteriore
approfondimento. Perché io trovo in questa mozione, una serie di elementi
vincolanti che, in questo momento mi porterebbero ad avere qualche
perplessità, ecco, su un eventuale disponibilità ad approvarla. Ecco,
quindi, secondo me si può provare ad approfondirle assieme in un altro
momento, e quindi, chiederei ai proponenti di ritirarle o comunque, di non
farle votare oggi, insomma, ecco.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Biondi. Prima di proseguire nel dibattito, verifichiamo subito se la
sua proposta è accettata dai proponenti Virgilio e Trespidi. La richiesta è
quella di passare il testo in Commissione, per un approfondimento
maggiore. Virgilio? D’accordo. Trespidi? (Cons. Trespidi fuori microfono)
Va bene. La parola a Torchio.
CONS. TORCHIO
41
Io penso che non deve essere un argomento per ritardare l’oggetto.
Giustamente, il Presidente nella relazione ha detto che siamo
sostanzialmente alla stretta finale, quindi, è evidente che le forze politiche
com’è avvenuto in tutti i Consigli Comunali, parlo della mozione
incidentale sullo Statuto, presentata dai colleghi e firmata dal Capogruppo
Virgilio, chiedono evidenza a questo passaggio sui beni Comuni,
sostanzialmente, su un inquadramento del diritto all’acqua, o all’accesso
all’acqua, come una delle questioni fondamentali penso inoppugnabile per
quanto mi riguarda. Quindi, su questa vicenda mi devo complimentare per
la presentazione della documentazione. Più articolata, invece, è quella
presentata dal collega Trespidi. Secondo me per quanto riguarda la
vicenda istituzionale dell’Ente Provincia, non me ne voglia il Presidente
Salini, ma come possiamo vincolare un operazione di questa natura, in
prospettiva, non nell’immediato, perché nell’immediato, già è nelle cose.
Senza sapere quale sarà il ruolo, dell’Ente Provincia. È questa la
perplessità. Io mi pare di avere colto anche nell’intervento di Giovanni
Biondi, cioè non vorrei, al di là delle trattative, delle negoziazioni e di tutte
le cose che stanno avvenendo oggi per definire la governance, al di là del
fatto che non esiste nessun Mastrapasqua in Provincia d Cremona, per
nostra fortuna, rispetto al cumulo, ma in effetti però, già ve ne erano in
passato, e quindi, anche questa preoccupazione era sicuramente
meritoria. Ecco, sulla questione della definizione e della prospettiva,
secondo me richiede un approfondimento, non me ne voglia, apprezzo
anche la fatica di individuare dei percorsi che dovrebbero essere alla base
delle nomine e anche alla verifica dei curricula ed a evitare l’ingorgo ecco,
però non so se ci rafforza in prospettiva, contro il progetto Del Rio che sta
andando avanti in cui abbiamo letto dal Senatore Pizzetti ultimamente
anche le incertezze, ma anche i contenuti. Ecco, se è così allora diciamo
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che rimaniamo sull’argomento delle cose possibili e non delle cose che in
prospettiva possono ritenersi opinabili. E comunque, è evidente che i soci
della nuova costituenda Azienda o Società, possono definire nel
Regolamento questi percorsi e quindi, potrebbe essere come dire, un
invito, un caldo invito ai soci e in questo caso prevalentemente i Comuni, a
tenerne in giusta considerazione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Torchio. La parola a Barbati. Chioda.
CONS. CHIODA
Grazie. Per entrambe le mozioni, velocemente esprimo un parere a ...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Ci ha provato, Consigliere.
CONS. CHIODA
Intanto vanno a toccare sicuramente tematiche interessanti nella
definizione di questo percorso. Parto dalla mozione del PD, sicuramente
condivisibile, mi sembra un po’ la ciliegina sulla torta di un percorso che
andiamo ovviamente ad ultimare grazie soprattutto al movimento Lega
Nord. E quindi, lo vedo un po’ come una... come la bandiera finale a
scacchi. Però allo stesso tempo, ma visto che ci sarà già l’occasione di
approfondire in Commissione anche l’altra mozione, magari qualche
43
chiarimento inerente la chiusura della mozione, si può fare in
Commissione. Però per quanto mi riguarda, non ci sono grosse
perplessità. Riguardo all’altra mozione anche questo è uno spunto
interessante, che sicuramente va valutato con più attenzione. Adesso le
perplessità possono essere diverse, la prima che mi viene in mente è
quella che, in qualche modo, si va ad imporre ai Sindaci un certo, un certo
modus operandi. Per cui, ritengo ulteriormente utile, andare in
Commissione con entrambe le mozioni, con la certezza che, quella del PD
magari, ha bisogno solo di qualche chiarimento, quella invece presentata
da Trespidi, ha bisogno di un dibattito più approfondito.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Chioda. Consigliere Agazzi, prego.
CONS. AGAZZI
Mi accodo alla richiesta fatta da altri Gruppi di un supplemento di
riflessione da condurre, magari anche in tempi assolutamente celeri, in
quelle che sono le articolazioni di questo Consiglio Provinciale, cioè le
Commissioni, perché si addivenga lì ad una stesura, ad una stesura,
diciamo, più figlia di una condivisone, di un dibattito, e anche delle
implicanze che certe cose che si scrivono, possono poi determinare. Non
siamo assolutamente lontani dalla condivisione rispetto alla mozione
incidentale presentata da Andrea Virgilio, dal Capogruppo del Partito
Democratico, anche per noi merita di essere meglio precisata la chiusa di
questa mozione, cioè la modalità con cui si desidera attivare delle forme di
consultazione, sostanzialmente, ecco. Ci sembra un po’ pesantino questo
44
Regolamento da dover attivare. Però insomma, si può trovare una
modalità per delle forme di consultazioni che tali restino, perché
naturalmente poi in queste Società i Sindaci e poi i Consigli di
Amministrazione che sono loro emanazione, debbono pure avere la
fiducia e la possibilità di agire, con delle modalità di consultazione non
vincolanti, che possiamo meglio precisare dopo un approfondimento.
Perché non si vuole imporre niente a nessuno, ma la democrazia è
rappresentativa e dobbiamo anche credere nella democrazia
rappresentativa, altrimenti si fanno delle grandi assemblee o in rete, o
assemblee di persone in carne ed ossa, e ... si decide tutti insieme,
insomma, ma è un'altra cosa rispetto alla democrazia rappresentativa.
Dopo di che, ecco, sulla questione di principio, dell’acqua bene Comune,
non penso che vi possa essere qualcuno che possa affermare qualcosa di
differente, e quindi, come dire, piena disponibilità a trovare una modalità
per migliorare e precisare questi concetti. Per quanto riguarda la mozione
del Gruppo UDC, anche in questo caso, è meritevole. Si nota uno sforzo,
insomma, io penso di leggere tra le righe, lo sforzo di rendere le procedure
di individuazione degli amministratori, il più possibile aventi al centro i
criteri di qualificazione, di competenza, da parte dei prescelti, e magari, un
po’ meno di una situazione politico-partitica. Tuttavia anche qui qualche
perplessità l’abbiamo, qualche necessità di approfondimento l’abbiamo,
perché oggi poi mi si può dire che è ipocrita affermarlo, perché in realtà le
cose non sono così semplici, però a decidere gli attuali amministratori è
comunque un Assemblea di Sindaci, cioè di eletti dal Popolo. Mi sembra
che crediamo nello stesso concetto, cioè crediamo o non crediamo nella
democrazia rappresentativa? Gli eletti dal Popolo sono quelli teoricamente
legittimati, perché il loro ruolo derivano dal consenso che comunque
ricevono dal Popolo sovrano e questa è la democrazia. Ecco, non si ha
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fiducia che i Sindaci radunati in Assemblea abbiano la capacità di
individuare delle candidature corrispondenti ai requisiti di competenza?
Non credo che voglia dire questo il Consigliere Trespidi, però insomma, si
tratta di vedere quali sono le forme migliori. Io credo che un supplemento
del dibattito, non costringendoci al voto oggi, aiuterebbe, magari, a trovare
delle formulazioni che non ci facciamo correre il rischio di essere male
interpretate, insomma, ecco, come Assemblea consiliare. Per cui, io sono
favorevole ad un rinvio in Commissione, anche però a un esame rapido,
perché non è una tattica ... insomma.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Agazzi. La parola a Virgilio, prego.
CONS. VIRGILIO
Sì, accolgo... sì, Presidente, accolgo la richiesta. L’intenzione è quella di
garantire un approfondimento in Commissione non credo che l’obiettivo
della mozione sia quello di mettere in contrapposizione come dire, la
democrazia rappresentativa rispetto a processi di ascolto e neanche con
quelle zavorre retoriche che a volte si fanno. Cioè l’intenzione è quella di
legittimare la democrazia rappresentativa e quindi, legittimare il percorso
dei Consigli, legittimare il lavoro che stanno facendo i Sindaci, anche
attraverso degli strumenti di coinvolgimento della cittadinanza,
individuando, sono d’accordo, anche meccanismi di coinvolgimento
leggeri. Però che siano meccanismi di coinvolgimento del territorio. Per
quanto riguarda invece, la mozione incidentale presentata dall’UDC, credo
che l’intenzione sia, come dire, importante e condivisibile, perché è il
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dibattito anche di questi anni, cioè trasparenza, la questione dei bandi, la
diminuzione di CDA le competenze, ecc. credo anch’io che sia opportuno
portarlo all’interno di un approfondimento in Commissione, anche perché il
rischio sarebbe quello di sovrapporci come Consiglio Provinciale, a un
percorso a mio avviso virtuoso e importante, fatto dai Sindaci e fatto
anche da quest’Amministrazione. E quindi, penso che sia opportuno su
questo tema, fare un approfondimento in Commissione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Virgilio. Consigliere Trespidi, prego.
CONS. TRESPIDI
I numeri decidono quello che si fa, non quello che è giusto. Siccome i
numeri decidono che va fatto un approfondimento, io chiedo
semplicemente questo che si decida al prossimo Consiglio Provinciale
rispetto alle due mozioni incidentali, anche perché i timori che qui sono
stati espressi, riguardo alle Province che non ci saranno più, lo Statuto da
questo punto di vista l’ha superato il problema, perché individua l’Ente
affidante il servizio, quello che sarà a capo di tutto il processo. Non solo.
Nello Statuto è stato anche inserito un periodo nel quale si dicono le cose
che dico nella mia mozione, cioè che l’Assemblea dei Sindaci dovrà
comunque individuare dei criteri con i quali nominare o eleggere i
componenti dei vari Consigli e quant’altro. La mozione mia aveva
solamente l’intenzione di dare qualche ulteriore suggerimento e di dare,
come dire delle indicazioni a chi dovrà elaborare il Regolamento per dire
facciamo tutto trasparente ad evidenza pubblica ed individuiamo l’Ente
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affidante raccoglitore delle istanze di candidature che devono essere fatte.
Dopo di che, non è che decide l’Ente affidante, quali saranno le proposte
che dovranno essere date, come dire, all’approvazione dell’Assemblea dei
Sindaci e non si vuole esautorare i Sindaci, sia ben chiaro. È il Consiglio
Provinciale che dice al proprio rappresentante nell’Assemblea dei Sindaci
e dei Comuni, le linee di indirizzo della Provincia sono queste, cioè per
cui, c’è una condivisione sul lavoro che si dovrebbe andare a fare con gli
altri soci. Nulla questio a portare in Commissione e approfondire
ulteriormente, credo che però il segnale che noi dobbiamo dare è che in
Provincia di Cremona si è fatta la grande operazione della Società unica,
facciamo gli ultimi passaggi che l’approvazione dello Statuto rispetto al
quale credo che non ci siano problemi. Facciamone un altro ulteriore,
dove diamo ai cittadini, come dire, un ulteriore segnale che la politica
cambia registro e che per quanto riguarda le nomine utilizza dei criteri
trasparenti, ma che vanno nella direzione del merito e delle capacità
nell’individuazione. Che poi, le persone che fanno, sono i gestori del
servizio se l’Amministrazione e i controllori del servizio. Quindi, d’accordo
nel rinviare, purché ci sia l’impegno nel prossimo Consiglio che si approva
sia quella di Virgilio che la nostra, cioè si approvano, insomma, le si
elaborano e poi si approvano.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie. Grazie Consigliere Trespidi. Torniamo all’oggetto principale n°4
occorre ancora tempo per dibattere l’argomento già visto in Commissione?
Prima di passare alla votazione se si richiede altri momenti di confronto.
Votiamo? Allora dichiaro chiuso di il dibattimento? D’accordo. Passiamo
alla votazione chiamiamo in aula gli assenti.
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Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,
l'esito della votazione: presenti e votanti n. 28 Consiglieri; favorevoli n.
26; contrari n. 2 (Dusi e Milesi).
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti
n. 28 Consiglieri; favorevoli n. 28. Ne proclama l'approvazione
all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 4 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 5 dell'Ordine del giorno
ART. 194, COMMA 1, LETTERA A) ADEMPIMENTI IN ORDINE AL
RICONOSCIMENTO DI DEBITO FUORI BILANCIO A SEGUITO DELLA
SENTENZA DELLA SEZIONE V DEL CONSIGLIO DI STATO.
PRES. SALINI
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Sì, qui è una piccola cosa che riguarda all’anno 1996 ci fu una causa di
questo Ente con il signor Dominoni a cui fu impedito di fare dei
conferimenti, fra l’altro di cemento amianto da una discarica in Comune di
Picenengo, ci fu un ricorso e diciamo questa causa che è vecchia di un po’
di anni, è stata persa dalla Provincia, e quindi, le spese di questa vecchia
causa sono 3.000 Euro e quindi, va riconosciuto il debito fuori Bilancio per
3.000 Euro. Siamo in grado di sostenerlo, non ho tanti commenti da fare,
perché è una questione che... ero appena nato, praticamente, quando si è
verificata. Quindi...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. Occorrono delucidazioni, chiarimenti? Votiamo
l’oggetto n°6.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,
l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27
(temporaneamente assente Cons. Virgilio); favorevoli n. 20; astenuti n. 7
(Castellani, Dusi, Mainardi, Milesi, Zanacchi, Vailati, Zelioli).
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28
50
Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Agazzi); favorevoli n.
27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 5 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 6 dell'Ordine del giorno
VARIANTE NON SOSTANZIALE AL PTCP A SEGUITO
DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA PER IL PROGETTO RELATIVO
ALL’AMPLIAMENTO DI UN’AREA PRODUTTIVA IN VARIANTE AL
PGT DI OFFANENGO PRESENTATO DALLA DITTA COIM S.P.A. AI
SENSI DELL’ART. 17 COMMI 11 E 12 DELLA LEGGE REGIONALE
12/05 E DEGLI ARTICOLI 34 E 19 BIS DELLA NORMATIVA DEL PTCP.
ASS. LEONI
Sì è un percorso che è iniziato sulla base dell’accordo di programma fra
Provincia, Comune di Offanengo e la ditta COIM. Ha già avuto... abbiamo
avuto il passaggio in Commissione territorio dove i Consiglieri membri
della Commissione hanno avuto modo di approfondire tematiche relativa a
questa fondamentalmente variazione cartografica e urbanistica che
entrano in questa fase nel merito della modifica cartografica per creare le
condizioni per addivenire poi ad una variante del PGT del Comune di
Offanengo che vada a definire su base della convenzione successiva tra
Comune di Offanengo e l’Azienda il divenire degli impegni reciproci, e il
definire sulla base di un progetto legato per ricostruire le future o il futuro
utilizzo di quell’area. Ad oggi l’aspetto che la Commissione ha avuto modo
51
di approfondire è legato, sostanzialmente, alla modifica urbanistica che
crei le condizioni del cambio cartografico dell’ambito agricolo strategico,
perché la superficie richiesta è superiore a 10.000 metri quadrati.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Assessore. Il dibattimento è aperto. Possiamo porre in votazione?
È così? Richiamiamo gli assenti. Non rientrano gli assenti. Procediamo
alla votazione allora. Vedo molte sedie vuote, so che ci sono, ma sono
nelle... Se i Capigruppo vogliono adoperarsi per cercare di far rientrare i
colleghi Consiglieri di Gruppo. Allora manca Gallina... manca Gallina
insomma... Bene. Rientrati gli assenti, è possibile mettere in votazione
l’oggetto. Ricordo che è il numero 6: variante non sostanziale al PTCP.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,
l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27
(temporaneamente assente Cons. Agazzi); favorevoli n. 19; astenuti n. 6
(Castellani, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli); contrari n. 2 (Dusi
e Milesi).
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28
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Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Agazzi); favorevoli n.
27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 6 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 7 dell'Ordine del giorno
CONVENZIONE FRA PARCO DEL SERIO, PROVINCIA DI CREMONA E
PROVINCIA DI BERGAMO. APPROVAZIONE.
ASS. LEONI
Sì, molto semplicemente. Il Parco del Serio ha in itinere la variante
generale al proprio PTR. Quindi, ha chiesto la collaborazione, la sinergia
con la Provincia di Bergamo e la Provincia di Cremona. Questo lavoro di
collaborazione andava logicamente regolamentato attraverso una
convenzione. La Provincia di Cremona metterà a disposizione tutta la
professionalità e l’esperienza accumulata in questi anni a favore di
quest’azione. Non dovrà sostenere costi economici, anzi, vedrà un
rimborso definito in 2.000 Euro, da parte del Consorzio che dovrà appunto
versare 2.000 Euro per la Provincia di Cremona e per la Provincia di
Bergamo per addivenire al risultato che intende ottenere.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Assessore Leoni. Argomento già dibattuto in Commissione. Vi è
richiesta di approfondire l’argomento in Consiglio? Non vedo richieste al
53
terminale. Oggetto in votazione. Richiamo i Consiglieri usciti. La
convenzione fra Parco del Serio e Provincia di Cremona e Provincia di
Bergamo. Votazione.
Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,
l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 25
(temporaneamente assenti Cons. Agazzi, Biondi, Virgilio); favorevoli n.
23; astenuti n. 2 (Dusi e Milesi).
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28
Consiglieri, votanti n. 25 (temporaneamente assenti Agazzi, Biondi,
Virgilio); favorevoli n. 25. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 7 del registro delle deliberazioni
Oggetto n. 8 dell'Ordine del giorno
LEGGE REGIONALE 8/8/1998 N. 14 E S.M. PROPOSTA DI NUOVO
PIANO PROVINCIALE DELLE CAVE PER IL DECENNIO 2013/2023.
CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI ED AI PARERI SULLA
PROPOSTA DI NUOVO PIANO PROVINCIALE DELLE CAVE.
54
ASS. PINOTTI
Bene. Allora, sottoponiamo all’attenzione del Consiglio Provinciale la
proposta definitiva del Piano Provinciale cave per il decennio 2013/2023
dopo la prima approvazione che è stata effettuata nel maggio dell’anno
scorso. Voi ricordate che nel maggio dell’anno scorso abbiamo approvato
la prima proposta, prima di sottoporla ai 60 giorni di tempo per le
osservazioni da parte dei diversi portatori di interesse sulle attività
estrattive e ricordate che la prima proposta aveva pianificato per quanto
riguarda la sabbia e la ghiaia per il volume ordinario, cioè per il libero
mercato 12.300.000 metri cubi composti da 6.500.000 metri cubi di residui
dal Piano cave 2003, ai quali si aggiungevano 5.800.000 metri cubi
individuati tra ampliamenti di ambiti estrattivi che erano presenti nella
pianificazione precedente, che è scaduta nel luglio dell’anno scorso, e
cinque nuovi ambiti estrattivi. A questo volume di sabbia e ghiaia per
mercato ordinario, per il libero mercato, sono stati aggiunti 16.445.000
metri cubi di sabbia e ghiaia per l’approvvigionamento delle opere
pubbliche, sia le opere pubbliche attualmente finanziate, sia quelle
sprovviste attualmente di finanziamento questo richiede la normativa in
merito all’approvvigionamento dei volumi, volume straordinario collocato in
8 cave, in 8 cave di riserva, ai quali si aggiungono i volumi di una cava di
recupero e i volumi di una cava straordinaria in due ambiti estrattivi
presenti ancora nella precedente pianificazione. Questo per quanto
riguarda la sabbia e la ghiaia. Per quanto riguarda l’argilla ai 3.000.000 di
metri cubi residui del Piano 2003 avevamo aggiunto nella prima proposta
circa 1.500.000 di metri cubi che venivano individuati come ampliamento
di un ambito estrattivo del 2003, senza individuare nessun ambito
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estrattivo nuovo per quanto riguarda l’argilla. Mentre abbiamo confermato
la pianificazione dell’unico ambito estrattivo di torba, pur non avendo avuto
richieste. Quindi, la prima proposta era composta da 26 ambiti territoriali
estrattivi di sabbia e ghiaia per il volume ordinario di cui 21 confermati dal
Piano cave 2003 e di questi 21 6 sono stati ampliati, ai quali si
aggiungevano i 5 nuovi ambiti estrattivi nei Comuni di Castelleone,
Fornigara, Spindesco, San Daniele Po, e Martignana Po. Inoltre,
benissimo, questo già detto. Per quanto riguarda invece la proposta
definitiva che oggi sottoponiamo all’approvazione e alla votazione del
Consiglio Provinciale, a seguito dei 60 giorni di tempo per l’espressione
delle osservazioni, la prima proposta, sono giunti in questi 60 giorni 5
pareri espressi da parte delle Autorità ambientali, 25 osservazioni
presentate da diversi soggetti interessati a questa pianificazione, che
comprendevano la richiesta di ulteriori 9.300.000 metri cubi di sabbia e
ghiaia e 500.000 metri cubi di argilla, inoltre, nell’ambito del procedimento
afferente alla valutazione ambientale e strategica sono giunte 13 nuove
comunicazioni iscritte e tutta questa... tutti i pareri, le osservazioni e le
comunicazioni scritte, sono state regolarmente controdedotte nella
documentazione che abbiamo pubblicato sul nostro sito. Di tutte queste
osservazioni 7 sono state accolte, e parte di una comunicazione. Dopo il
periodo delle osservazioni si è quindi provveduto a definire con un
maggiore dettaglio alcune richieste che erano state fatte nei 60 giorni utili
proprio nell’anno scorso. Sono stati corretti meri errori materiali di stesura
e questo, ha consentito di arrivare ad una proposta di pianificazione che
ha recepito tutte le prescrizioni che sono state concretizzate non solo nel
procedimento presso Regione Lombardia per quanto riguarda la
valutazione di incidenza sui siti di Rete Natura 2000, ma anche le
prescrizioni del parere motivato dell’Autorità competente e quindi,
56
prescrizioni che insieme alle osservazioni, sono andate a integrare e a
modificare, a modificare, la prima proposta che è pressoché
sovrapponibile alla prima, tenuto conto che è stato aggiunto un solo
ambito estrattivo molto piccolo come volume, 200.000 metri cubi di sabbia
e ghiaia per il volume ordinario nel Comune di Grotta d’Adda nella golena
del fiume Adda. Questo inserimento è dovuto alla puntuale, al puntuale
punteggiamento, all’attuale punteggiatura, alla puntuale attribuzione dei
punteggi che venivano richiesti e che erano stati oggetto di un errore di
valutazione da parte del proponente. E quindi, oltre ai 5.800.000 metri cubi
di sabbia e ghiaia che erano presenti come nuova individuazione nella
proposta, abbiamo aggiunto questi 200.000 metri cubi, e dei 500.000 metri
cubi in aggiunta sull’argilla, abbiamo integrato la prima proposta di
ampliamento con ulteriori 350.000 metri cubi. Questo per soddisfare i
quantitativi di approvvigionamento inclusi nell’Autorizzazione Integrata
Ambientale, della fornace che ha richiesto quest’integrazione di volumi.
Questa pianificazione introduce alcune novità rispetto al passato e che
sono, uno, l’introduzione del divieto di attività, di aprire nuovi ambiti
estrattivi nella fascia dei fontanili. C’era presso la Provincia di Cremona
una cartografia della fascia dei fontanili nella zona cremasca, noi abbiamo
inteso porre il divieto di apertura, di aprire nuovi ambiti estrattivi in questa
fascia, dall’equilibrio ambientale al particolare. Inoltre, abbiamo cercato di
integrare il principio che consente di risparmiare la superficie agricola,
anche al termine dell’attività estrattiva, ragion per cui, abbiamo dato un
punteggio, una premialità degli ambiti estrattivi che sul Piano generale
terrazzato della Provincia prevedono la restituzione della superficie
agricola a termine dell’attività estrattiva. Abbiamo invece dato un
punteggio, una premialità agli ambiti estrattivi che intercettano anche la
falda, e quindi, la costituzione di laghi di cava, nelle zone golenali dei fiumi
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dov’è possibile una miglior integrazione naturalistica degli ambiti estrattivi
al termine dell’attività, magari recuperando vecchie lanchie dei fiumi. Il
recupero e il rispetto della superficie agricola l’abbiamo introdotta, per
esempio nella pianificazione dei volumi di un opera pubblica che nel caso
in cui venisse realizzata, faccio riferimento alla Cremona-Mantova, ha a
disposizione materiali in ambiti estrattivi diversi da quelli del passato. Ad
esempio, delle 4 cava a Lago oltre alla cava di San Sigismondo che erano
previste nella vecchia pianificazione, ne è rimasta solamente una, lungo il
tracciato dell’autostrada, le altre sono state tutte eliminate inclusa la cava
di San Sigismondo che è uscita dalla pianificazione. Della vecchia
programmazione è poi rimasta un ulteriore cava che prevede il recupero
agricolo della superficie a termine dell’attività estrattiva, dopo di che, i
volumi sono stati tutti localizzati nella golena del Po dove sono ambiti
estrattivi individuati per approvvigionare il cantiere della TIBREM. Quindi,
la nuova proposta di Piano cave, per il prossimo decennio oltre ad avere
integrato queste novità, prevede 12.500.000 metri cubi complessivi di
sabbia e ghiaia per quanto riguarda il libero mercato, il cosiddetto volume
ordinario, ai quali si aggiungono 16.400.000 metri cubi di sabbia e ghiaia,
per l’approvvigionamento delle opere pubbliche e 4.781.000 metri cubi di
argilla. Dopo questa approvazione in Consiglio Provinciale il documento
verrà mandato in Regione per concludere il procedimento Regionale che
arriverà alla definitiva approvazione da parte del Consiglio Regionale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Assessore per la presentazione. Possiamo aprire il dibattito.
Attendo le vostre prenotazioni per poter completare la trattazione
58
dell’oggetto. Se non vi sono richieste particolari, l’oggetto può andare in
votazione. Consigliere Vailati, prego.
CONS. VAILATI
Il nuovo Piano che è previsto per il prossimo decennio, contiene secondo
noi, alcuni aspetti, come ho avuto modo di dire, certamente sicuramente
positivi. Mi riferisco al fatto che è un Piano sicuramente non imponente,
com’è stato a suo tempo definito, che tiene conto del clima restrittivo e
della crisi non solo del settore edilizio, ma dell’intero paese. Non sarebbe
stato colto un segnale espansivo con milioni di metri cubi rimasti, non
estratti dal vecchio Piano. Non si è proceduto ad aggiungere se non quello
che era doveroso, forse. Forse anche per lasciarsi aperta una chance ad
una ripresa attesa e augurata da tutti. Pertanto, alcune scelte presenti nel
Piano, sono state accolte con piacere. Per me in particolare, l’avere
accolto un appello fortemente insistito in questi ultimi anni, di aver
attenzione per le zone dei fontanili, soprattutto, per il nord della Provincia,
in quel Cremasco, che punta molto sul territorio, anche proprio perché è
ricco di fontanili. È buona cosa l’avere costituito il divieto di aprire nuove
cave, certo, per le cave esistenti, i casi vanno visti di volta in volta, e
valutati i prosegui degli scavi caso per caso, insomma. È stato integrato il
principio della salvaguardia delle superfici agricole, prevedendo nella
Pianura Cremonese, ambiti estrattivi con il recupero al termine delle
stazioni. E poi per la Cremona-Mantova, si è scelto di non inserire nel
Piano la cava di San Sigismondo, preferendo i siti di area golenaria. Bene,
questo è ciò che noi riteniamo positivo. Tuttavia, non tutto quello che è
stato presentato ha trovato uno nostro pieno favore, in particolare,
ovviamente mi riferisco al continuo intervento sul Pianalto della Melotta, e
59
alla contraddizione culturale che voi inserite nella stessa stesura del
Piano. Non a caso, la discussione e l’approvazione del Piano poi, di tutti
quegli atti che ne sono collegati, partono da un dato al quale non
possiamo non tenere conto. E cioè che il nostro Gruppo, al momento della
votazione degli atti allegati all’oggetto che oggi è discusso in questa sede,
ha sempre espresso un voto contrario. E non a caso, non è per picca
presa. È successo fin dalla prima votazione del Piano cave, per non
parlare del Protocollo d’intesa fra i Comuni di Soncino, Ticengo, Casaletto
di Sopra, che preannunciava la variante al PTCP poi da l’incarico al
tecnico esterno che indicava nuovi perimetri, geositi, per passare alla
recente variazione del PGT. Avevamo da subito espresso alcune
perplessità relative alla perimetrazione e alla normativa di nuova
introduzione i nuovi siti di concernente individuazione, sia Regionale,
quanto Provinciale, che non apparivano pienamente rispondenti alle
implicazioni del PTR. In particolare, avevamo stigmatizzato il
procedimento con cui erano stati perimetrati e ulteriormente ripartiti e
normati al loro interno, alcuni geositi di individuazione Regionale,
disattendendo gli obblighi imposti dall’art. 22 del PTR. Pertanto,
l’introduzione attuata dal PTCP di fasce a diverso regime di tutela che
consentono specie nella fascia di tutela cosiddetta fascia di tutela 1 di
colore verde nella carta delle tutele, l’attivazione cave bonifiche e
quant’altro in questi geositi, insomma, contrastava evidentemente,
secondo noi, con il disposto normativo Regionale evidenziando una
palese inconformità del PTCP rispetto al PTR. La scelta di mettere in atto
questo ambiguo tipo di procedura era diventata chiara ad un incrocio delle
previsioni del PGP con quelle del nuovo Piano cave della Provincia di
Cremona, che prevede la presenza di un importante polo estrattivo nel
geosito della Melotta. La variante è di fatto direttamente correlata con il
60
Piano cave, per cui occorre leggere contestualmente al PTC anche il
Piano cave. Nel Piano cave si capisce perché si è dato così rilievo da
parte nostra alla variante. La variante PTCP è sostanzialmente la
premessa indispensabile all’operatività demolitoria del Piano cave sul
Pianalto che noi, anche in futuro, si tenterà di rendere inefficace, perché
riteniamo viziata di sostanziale illegittimità. È chiaro che, in presenza di
previsioni del Piano cave, che contrastano con il PTCP e il PTR, prevale il
PTC e PTR. Pertanto, è in questo momento che si sono poste le basi per
ciò che previsto nel Piano delle cave. Il Piano cave presenta nuovi ATE e
giacimenti di argilla, di cui la nostra Provincia non ne ha assolutamente
bisogno. Come peraltro, viene fermato dall’elaborazione per l’alta scuola
per l’ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sostanzialmente
il Piano in discussione persegue obiettivi di avvilimento e annullamento dei
beni paesaggistici presenti al territorio della Provincia di Cremona, e di
azzeramento delle regole di tutela degli stessi. È il colpo di coda con cui
un’Amministrazione intende accomiatarsi dal nostro comune territorio.
Poteva farlo con un Piano condiviso e per certi versi positivo, bastava
estrapolare il geosito dal Pianalto della Melotta e dal Piano. E forse il
Piano sarebbe passato con il favore di tutti. Ha perso invece,
quest’occasione, ha perso l’occasione per poter terminare la legislatura
dando l’idea che la fine possa non essere per forza anche un tramonto.
Pertanto, si esprime un parere chiaramente negativo a quello che ponete
oggi al voto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Vailati. La parola al Consigliere Biondi.
61
CONS. BIONDI
Sì, diciamo che in premessa che questa fase decadente alla quale è
relegata la Provincia, che diventerà un Ente di secondo livello fra poco, e
quindi, evitando la consultazione elettorale, a me che ho un po’ di
esperienza, mi fa rimpiangere i fuochi d’artificio delle discussioni degli
ultimi Piani cave, insomma, se fossimo andati a votare, saremo, come
dire, un po’ più agitati su questo tema e invece vedo che lo stiamo
gestendo con una serenità che è un po’ inusitata, ecco, rispetto a questo
contesto. Io mi ritrovo molto nelle affermazioni che ha fatto in buona parte,
diciamo, ecco, delle affermazioni del Consigliere Vailati che sono state
anche già espresse in Commissione. In generale è vero, questo è un
Piano cave e spero che il Consigliere Vailati mi ascolti, perché lo stavo
citando... no, no, so che è Agazzi che è lì... Dicevo che molte delle
considerazioni fatte in precedenza, sono condivisibili, cioè, nel senso che
è un Piano che tiene conto della situazione nella quale noi stiamo vivendo,
fatto con un certo equilibrio e professionalità, insomma, teniamo conto che
è un Piano molto diverso, dai Piani precedenti, dove in alcuni la crisi non
c’era e nell’ultimo, forse, non c’eravamo ancora accorti, ecco, di una
situazione così drammatica. Oggi bisogna prendere atto che tante cose
sono cambiate, e quindi, si fanno delle scelte di conseguenza. La politica
è giusto che parta poi, da una lettura oggettiva della realtà. Alcune scelte
sono assolutamente di qualità. L’avere escluso l’area dei fontanili, dopo
che se ne parlava da tempo, visto che la Provincia ha fatto molti studi e
molti approfondimenti su questi temi, credo che sia un elemento
sicuramente positivo. L’orientamento di andare sempre di più in golena,
anche questo è un fatto che si sollecitava da tempo e qua trova una
rispondenza positiva sia per le cave ordinarie, che per le cave di prestito.
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Io devo anche riconoscere che oggettivamente, per esempio,
relativamente alla Cremona-Mantova, è stato fatto un miglioramento.
Credo che negli anni si è anche capito che si poteva come dire, dare una
risposta da un punto di vista ambientale migliore, rispetto a quella che era
stata disegnata a suo tempo con più responsabilità forse dell’Autostrada
che dalla Provincia, cioè nel senso che nella divisione dei compiti, a quel
tempo aveva inciso molto il parere della Società Autostrade rispetto
all’ubicazione di queste cave. Ecco, quindi, sicuramente nel complesso ci
sono degli elementi positivi che è giusto sottolineare. C’è questa questione
della Melotta, ecco. È un tema, è un tema delicato, che abbiamo
approfondito in più occasioni, e dove ecco, forse a livello di metodo
qualche responsabilità c’è. Noi abbiamo avuto un incontro con le
Associazioni, diciamo, del mondo ambientalista, in ritardo, un incontro
tardivo, perché l’abbiamo fatto qualche giorno fa, e oggettivamente anche
poco costruttivo, ecco. Poi loro hanno le sue responsabilità, perché devo
dire che a me non m’è piaciuto l’atteggiamento, il modo di porre le
questioni, e speravo come dire, che si anteponessero i contenuti agli
atteggiamenti. Così non è stato, e non è un incontro che ha sciolto i miei
dubbi, anzi, mi ha dato qualche dubbio in più rispetto a questa vicenda.
Sulla quale i dubbi li ho sempre avuti e credo che però in qualche modo si
debba ragionare nei termini di assumersi una responsabilità politica. Cioè
io credo che nessuno abbia delle certezze assolte riguardo a questa
questione, ecco, non mi piacciono già di per se le persone che appunto
assolutizzano, anche su questo tema, come dire, inviterei più che altro ad
assumersi questa nostra responsabilità di amministratori, più che ad
esprimere soluzioni forti e radicali e che sono anche facili, in qualche
modo da assumere. Io guardo anche il percorso storico nel 2003 io c’ero
in questa sede, nel 2003 ho approvato una escavazione sostanzialmente
63
in quel territorio di 500.000 metri cubi, sapevo che nel momento che
veniva individuata quell’escavazione gli anni successivi si sarebbe
previsto un aumento, perché non possiamo pensare che le cave del
nostro territorio si fermino a 500.000 metri cubi e quindi, era una scelta
che prefigurava un domani, una crescita e gli atti successivi,
sostanzialmente, sono stati in coerenza con questo, con questo disegno.
Ecco, quindi, per quanto mi riguarda la decisione politica era già stata
assunta a suo tempo, dove c’era stato un interlocuzione a 360° con tutta
una serie di soggetti coinvolti in questa vicenda, e tutti gli elementi sia
quelli ambientali, quelli economici e altri, erano stati soppesati. Erano stati
messi sulla bilancia, e alla fine, si era cercato di trovare di trovare una
sintesi. Ecco, quindi ho molti dubbi e poche certezze su questa vicenda,
ma anche un dovere della responsabilità. Un dovere della responsabilità,
della politica, che come dicevo prima, non può far finta di non vedere che
siamo in anni di crisi, in anni di difficoltà, il Piano cave deve tenere conto
di questi elementi e deve tenere conto anche delle esigenze di un’Azienda
che ha fatto una scelta strategica nel nostro territorio e che in questo
momento, chiede alla politica, chiede all’Amministrazione pubblica un
attenzione particolare. Ecco, io quindi credo che, ripeto, con molti dubbi e
anche con una certa sofferenza perché credo che la storia di questo Ente,
sia anche una storia di buona Amministrazione e con grande attenzione ai
temi ambientali. Questo credo che sia un patrimonio di tutti, di chi ha
lavorato in questo Ente, da salvaguardare. Ecco, però mettendo sulla
Bilancia tutti gli elementi che ci sono, io credo che la decisione che è stata
portata avanti da quest’Amministrazione e voglio dirlo con grande onestà
intellettuale, l’avrei portata avanti anch’io se avessi continuato il ruolo che
avevo in passato e quindi, sosterrò con convinzione questo Piano che mi
sembra, ripeto, equilibrato e fatto con professionalità.
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Biondi. La parola al Consigliere Dusi, prego.
CONS. DUSI
Non so se il Consigliere Biondi avrebbe portato avanti nella stessa misura
in termini politici, quanto sta avvenendo con la votazione di questo Piano
cave. Non lo so. Forse, è probabile come ha dichiarato. È chiaro gli input
politici cambiano, cambiano le esigenze, però una cosa rimane e cioè
rimane un accrescimento se c’è, nella società, un accrescimento culturale
rispetto ai tempi ambientali. Qui il Consigliere Vailati ha toccato tutti gli
aspetti positivi. Io credo che di questo Piano cave si sia parlato tanto di
Piano della Melotta, un po’ meno del Piano cave. Perché secondo me
molti analisi, molti dubbi, molte preoccupazioni e anche, magari, molte
attenzioni e problematiche hanno visto una discussione fortissima su una
modifica, perché di questo si tratta, su una modifica avvenuta
recentemente rispetto alla possibilità di intervento sul Pianalto della
Melotta e non si è parlato di nient’altro, perché molto probabilmente
l’attenzione e la concentrazione intellettuale e tecnica è andata a finire su
quell’aspetto. Io credo che, invece, ci siano cose da dire anche su altre
questioni. Gli interventi e gli indirizzi creati secondo me hanno dato la
possibilità di una rivisitazione progettuale del Piano. All’inizio si parlava di
mettere in campo non più di 2.000.000 di metri cubi, 2.500.000. Poi, da lì
c’è stata un evoluzione e naturalmente una, probabilmente io dico, più
giusta valutazione rispetto alle esigenze e alle necessità di prospettiva. Si
è messo in campo innanzi tutto e credo che questa sia la modifica che ha
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toccato anche in modo ben chiaro l’Assessore, cioè negli indirizzi una
nuova visione del Piano, sia per quanto riguarda il materiale ordinario, sia
per quanto riguarda il materiale straordinario. È uscita dentro nei lavori
della Commissione, ma anche nei vari dibattiti che sono stati messi in
campo sull’argomento, è uscita la prospettiva di toccare le aree demaniali
dei fiumi e quindi, con una forza, secondo me di carattere politico che
doveva determinare proprio perché nel dibattito procedimentale che c’è
stato, erano in atto, erano in atto le prospettive di opere pubbliche di
grandi dimensioni, che ci sono tuttora e che sono lì solo perché non ci
sono le risorse. Solo perché si è modificato questo status che molto
probabilmente, avrebbe avuto un iter completamente diverso oggi, rispetto
a quanto è avvenuto e cioè la mancanza di risorse ha rallentato e ha
determinato, ha rallentato e ha frenato la prospettiva di opere pubbliche
immediate e quindi ha rallentato di per sè tutta una progettualità che,
poteva essere completamente diversa oggi. Però io credo che una cosa
buona sia stata fatta, quella di rideterminare sul territorio la possibilità di
non fare buchi qua e là, com’erano stati prospettati nel passato, anche
contro la mia posizione, perché questa era la mia posizione che c’era in
passato, e questa è rimasta. Basta fare buchi sul territorio, basta rompere
le falde, basta sbragare in modo non omogeneo quello che è il nostro
territorio e la nostra pianura. Tant’è che questo veniva anche messo in
campo non solo e soltanto perché era veramente una cosa insensata
andare a bucare il territorio, ma perché era come una cosa giusta, andare
a togliere quello che c’è di più nella golena e che deve essere tolto per
affrontare in un sistema di sicurezza, il catino del fiume Po. Questo era il
motivo fondamentale, che non dico solo io, e che lo dicono anche altre
persone. E lo chiediamo con forza, perché questo vuol dire determinare
sicurezza nel territorio, vuol dire abbassare le aree demaniali, vuol dire
66
affrontare gli argomenti di intervento per tutelare e tutelare non soltanto le
comunità locali che vivono vicinali ai canali maestri, ma tutelare il territorio
più complessivamente, perché se si rompe un argine mastro, le cose si
tramutano in catastrofi, non più in calamità. È questo il problema. E quindi,
io credo che complessivamente il Piano è andato da quella... in gran parte
è andato, io questo lo reputo positivo, questo ragionamento che poi ha
dato senso alla programmazione. Anche se lì, Assessore, io lo devo dire, il
regalino bisogna farlo comunque, cioè c’erano richieste, c’erano Società
Autostrade che puntavano e fortemente su diversi interventi, ce n’erano
quattro, come hai ben detto, per essere riusciti a toglierli e questo è un
dato forte e positivo, ce n’è rimasto uno che è la grave... il grave, secondo
me, il non senso di quest’operazione, perché se se ne sono tirate via tre,
si tirava anche la quarta, in modo normale e naturale, perché l’indirizzo
era quello di andare a porre, andare a porre gli interventi in una situazione
che era programmata e che aveva avuto il consenso politico e tecnico di
tutti. Ecco, io parlo anche di questo. Parlo anche di questo, perché credo
che molto probabilmente è chiaro, io capisco l’esigenza di una Società che
deve fare un'opera pubblica a due metri dall’intervento di escavazione.
Capisco. Non capisco il buco del territorio, non lo capisco, è una cosa che
non ha la logica e non ha senso. Questo è il problema. Quindi, esiste la
questione Pianalto nel territorio per chi non se ne intende, per chi non ha
la sensibilità di ragionare su queste cose qui e credo che proprio sia
anche un problema di aspetto culturale, di aspetto veramente culturale. La
storia e le cose ci dicono che il rispetto non è soltanto ambientale nel
momento in cui non si vanno a toccare i boschi, è anche ambientale
quando ci sono altre cose, altre cose importanti da salvaguardare. Dopo di
che, siccome io non devo far cambiare idea a nessuno, credo che... non
condivido queste due cose, dopo di che devo dire che qualche cosa è
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cambiata. Io su queste cose qua ho fatto battaglia anche vent’anni fa, per
cui credo che qualcuno conosca anche il mio modo di comportarmi su
queste tematiche. E credo che pur non condividendo queste robe qui, io
credo che... dico che qualche cosa di positivo c’è qui dentro. Qualche
cosa è stato recepito, qualche cosa... gli sforzi hanno dato ragione a
determinate opere e a determinate scelte. Però non posso essere
soddisfatto, perciò non darò il voto favorevole.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Dusi. La parola al Consigliere Gallina, prego.
CONS. GALLINA
Sì, grazie. È un po’ una soddisfazione per noi di Forza Italia sentire tutti
questi consensi, insomma, su un Piano che è stato fatto, perché
l’Assessore di riferimento, fa parte anche della nostra forza politica.
Quindi, è anche strano, come ha detto prima Biondi, vedere questo clima
abbastanza tranquillo, insomma, ecco. Forse perché sarà la decima volta
che parliamo di queste cose qui, probabilmente le cose che devono
essere dette sono già state dette. Mi accodo anch’io all’analisi di Biondi
sulla Commissione dell’altro giorno che non è piaciuta neanche a me,
perché ci possono essere diverse opinioni, però non si può mai
oltrepassare un certo limite che credo, invece, in Commissione sia stato
oltrepassato. Quindi, non starò qui a ricordare le cose buone di questo
Piano che le hanno già dette tutte, mi focalizzo sulle due un po’ più
sostanziali, la tutela dei fontanili e l’escavazione e poi nelle aree golenali
piuttosto che in altre zone. Queste due sono le due cose che
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sostanzialmente, portano il Piano ad essere un buonissimo Piano. Non mi
sottraggo neanche dal tema del Pianalto della Melotta, come già sapete
anche altre approvazioni, com’è stato anche per la variante al PTCP Forza
Italia ha avuto delle, diciamo, delle posizioni al suo interno differenti, la
linea principale è che approviamo sicuramente il Piano cave, è che siamo
soddisfatti del buon lavoro fatto. Riteniamo che anche il tema del Pianalto
della Melotta non sia un tema così brutto come lo vogliono dipingere,
perché dobbiamo ricordarci che il Piano cave deve mettere insieme tutta
una serie di interessi, quello che si dice sempre l’Assessore Pinotti e
crediamo che questo Piano cave riesca a fare la sintesi migliore che si
poteva fare fra tutte questi interessi contrapposti. Quindi, al nostro interno,
poi credo che anche Agazzi vorrà motivare il suo voto, però il voto del
Gruppo di Forza Italia è favorevole con, ovviamente, alcune precisazioni
che faranno i componenti del Gruppo. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie a lei Gallina. La parola al Consigliere Torchio.
CONS. TORCHIO
Già sono emerse una serie di novità sulle quali non ho intenzione di
dilungare il mio intervento. Quello che però mi interessa rappresentare
velocemente, è come ha già detto peraltro il collega Dusi, l’aspetto riferito
al Pianalto della Melotta, può essere sostanziale, ma non è esclusivo. Ed
è anche vero che a me sono state imputate per delle decisioni che sono
state assunte in precedenza, delle accuse quantomeno in mancanza di
cautele, rispetto ad una variante che avrebbe potuto beneficiare un
69
imprenditore locale, ma forse in prospettiva anche qualche grande
imprenditore del calibro del signor Paolo Berlusconi, ma io non penso che
siamo arrivati a queste indicazioni. Lo abbiamo fatto per salvaguardare un
impresa che ha mantenuto le sue attività a Soncino, a Casaletto e a
Casalmaggiore, pur a fronte di una flessione del mercato complessivo
dell’edilizia e della laterizio del 75%. Ma la matematica non è un opinione.
Allora, di fronte ad un crollo dei 3/4 del mercato e al ridimensionamento
che è avvenuto, si sono mantenuti i presidi qua. Io penso che quella
vicenda debba anche richiamare a un percorso delle Giunte che mi hanno
preceduto, rispetto a quella del 2004 e 2009, che hanno propiziato scelte
in aree vicine, contigue, attigue, a quella che oggi si considera. E lo dico
con grande serenità, forse perché il tema ambientale e naturalistico
all’epoca era meno avvertito, forse perché vi era un attesa e una richiesta
da parte della stessa realtà territoriale dei Comuni e dei Sindaci. Forse
perché anche il Piano cave licenziato dalla Commissione ambiente
durante il mio mandato, non era esclusivo di quest’attività economica,
anzi, ne teneva in considerazione i presupposti e le possibilità di sviluppo.
Se dobbiamo essere obiettivi dovremo anche ricordare, semmai, come
questo Piano e io l’ho rimarcato più volte, per una certa contiguità anche
con le Associazioni non solo imprenditoriali, ma anche dei lavoratori del
settore e dell’edilizia, arrivi in ritardo e nel pieno di una crisi che non è
causata dal Piano, ma è endogena al sistema economico italiano, è legata
al blocco dell’affidabilità dell’investimento nel mattone, e ha tante
considerazioni di natura socio-economica che non possono sfuggire. Ma
io ricordo le difficoltà di metterci una pezza e le decine di persone che
sono uscite dal comparto cave in questi anni, come quella della cava
Alberti di San Bernardino, o le segnalazioni che erano arrivate anche da
Rivolta. Ecco, allora, noi arriviamo a cinque anni di distanza rispetto a
70
quell’operazione. E come capita spesso, nel corso si possono modificare
le condizioni. Alcune per esigenze di natura politica, altre per esigenze di
natura ambientale, altre ancora per la mancanza di un mercato che
giustifichi la richiesta esorbitante che, invece poteva caratterizzare gli anni
dello sviluppo economico e tuttavia, mettono gli amministratori nella
condizione di cambiare posizione. Io penso che dovremo immaginare su
questa vicenda la necessità di togliere anche delle contraddizioni. Una
parte delle Amministrazioni pubbliche che si pronunciano fuori tempo
massimo, che eludono il concerto, ed è strano che sia proprio l’ARPA a
uscire dal concerto, perché arriva dopo. E tutte queste posizioni
cerchiobottiste è una cosa che, di fatto, ci mette davvero fuori dal coro,
perché se oggi questi pronunciamenti dell’ARPA e di altre realtà possono
essere al centro di un impugnativa, vuol dire che tutto il lavoro non è
avvenuto di concerto e questo, non per la mancanza di professionalità
della squadra o dei tecnici, o dei consulenti, ma per il sistema italico che
spesso consente queste fughe dalla responsabilità. Ed è forse per questo
che si sono accalorati magari fuori tempo massimo, alcuni consulenti
rappresentanti dei Comitati che abbiamo sentito nella scorsa seduta delle
Commissioni. Si sono accalorati perché è mancata, forse, l’opportunità
non so se la volontà, di sentire fino infondo quelle che erano motivate
osservazioni. E quindi, in una situazione come questa, ci sono
sicuramente delle luci, ma ci sono sicuramente e ci sono anche delle
ombre all’interno di questo percorso. E naturalmente anch’io mi affido alla
mia coscienza per assumere la decisione che adotterò.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Torchio la parola al Consigliere Malvezzi.
71
CONS. MALVEZZI
Grazie Presidente. Ci sono temi che di solito stuzzicano il tifo da stadio.
Devo che però a differenza delle aspettative, perché il tema delle cave,
normalmente, rientra tra queste tipologie, devo riconoscere che questo
pomeriggio ho notato con piacere che si è voluto porre l’accento e anche il
merito, ad un lavoro che è stato fatto con criterio e con attenzione. E vorrei
fare tre sottolineature rispetto al Piano che viene proposto oggi
dall’Assessore Pinotti al quale, voglio riconoscere una grande
professionalità e una serenità e una grande capacità di ascolto, cosa che,
ha contraddistinto tutto il percorso del Piano cave e che ha portato anche,
come dire, a scelte importanti di riduzione. È stato riconosciuto da altri,
voglio riconoscerlo anch’io. E quindi, mi sento di dire che questo è un
Piano serio. Serio nel senso che, ha tenuto presente la storia della
programmazione passata e quindi, non è stato approcciato con la volontà
di voler imporre una visione. Ma è partito da ciò che c’era, cercando di
interpretare ciò che serve, non interpretare in senso astratto, ma partendo
dai bisogni degli operatori, e facendo scelte importanti come dicevo prima,
di riduzioni. È un Piano realista, perché sa cogliere le sollecitazioni che
sono arrivate, ma nello stesso tempo fa una previsione anche di quantità
che tiene conto dei bisogni effettivi di un territorio, e lo fa pensando
all’occupazione, pensando alle imprese e coniugando la tutela
dell’ambiente con la tutela del lavoro. Ed è qui la politica che, secondo me,
è in grado di raggiungere un punto alto importante, non un punto astratto e
totalmente fuori dalla realtà, ma la capacità di guardare e saper coniugare
queste due grandi esigenze, resistendo alla tentazione dell’estremismo,
resistendo alle tentazioni dell’ideologia, ma facendo sì che la
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programmazione che venga realizzata tenga conto di tutto e da ultimo, un
Piano rigoroso, rigoroso nell’approccio scientifico, rigoroso nell’approccio
tecnico, rigoroso nell’ascolto, rigoroso nel rispetto delle norme, rigoroso
nel rispetto anche delle indicazioni che Regione Lombardia ha dato.
Quindi, quell’insieme di questi fattori, ci portano oggi a completare un
lavoro che avviene dopo la variazione della variante al PTCP, che ha
portato l’Assessore Leoni. Oggi si conclude questo percorso e si conclude
lasciando a questo territorio, uno strumento utile, efficace e giusto. Giusto
perché rispondente ai bisogni, giusto perché non ideologico. Io mi
complimento con l’Assessore, e anche con il Presidente e anche con tutta
la Giunta, perché so che questo è stato un passaggio oggettivamente non
facile, ci sono stati dei mal di pancia, e io penso che la maturità di una
maggioranza la si dimostri quando vengono a prevalere gli interessi di
tutti, rispetto ai particolarismi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Malvezzi. La parola a Bonaventi.
CONS. BONAVENTI
Grazie Presidente. Allora, siamo arrivati appunto a questa sera a
concludere quello che non è stato così improvvisato come ha detto
qualcuno, però è stato un percorso ben fatto, ben delineato, da chi ha
avuto da subito le idee chiare. Noi avevamo da poco licenziato una
revisione di un Piano cave, ben fatta, la Lega l’ha appoggiata in tutti questi
suoi passaggi e abbiamo condiviso anche questa nuova proposta.
Logicamente non in toto, avevamo avuto anche noi qualche perplessità,
73
per quanto riguarda alcune designazioni di alcune cave, abbiamo raccolto
questi dubbi. Mi è piaciuto il passaggio che ha fatto in precedenza
Malvezzi, perché fa parte anche di quello che sarà la mia relazione scritta,
perché vedo con piacere che ha toccato il tema dell’ascolto. Il tema
dell’ascolto che è stato fondamentale per la Giunta, per la nostra
Amministrazione che ha da sempre in questi cinque anni. Sia nel primo
anno, fatto sul territorio, sia nei vari passaggi nei vari Comuni che è una
cosa che ho sempre apprezzato, a proposito, manca ancora un Comune.
Non ha voluto. Adesso c’è il Commissario, magari, vorrà il Commissario. A
parte questa piccola parentesi la fase dell’ascolto per me è stata
fondamentale. Per quanto riguarda i lavori di Commissione io penso di
avere fatto il possibile, l’avere riascoltato e richiesto dai Commissari, chi
mi accusa di avere invitato tardivamente l’Associazione ambientalisti
secondo me, io ho fatto quello che è stato giusto fare in quel momento. Le
Associazioni hanno avuto il loro spazio, il loro tempo, di fare tutte le varie
loro osservazioni, controdeduzioni e tutto quello che volevano, in tempi
previsti dalla Legge e penso che, la Provincia di Cremona tutti i tecnici
erano a disposizione per qualsiasi chiarimento. Sinceramente io Pianalto
l’ho visto e l’ho rivisto, più volte in questi anni, abbiamo anche una
Commissione congiunta. Non capisco perché mi si dice tardivamente,
quando uno aspetta delle risposte, logicamente, finché non ha queste
determinate risposte, come aveva detto a suo tempo Leoni, le risposte
sollevate prima dalla Regione, poi con tutte le nostre controdeduzioni, alla
fine, abbiamo convocato quello che era giusto convocare in quel
momento. I ringraziamenti l’Amministrazione l’ha già fatta Malvezzi, io
ringrazio anche i tecnici perché hanno avuto un ruolo importantissimo, non
semplice, perché si è sempre parlato di cose, ma di contenuti pochi. Io ne
ho visti pochi. Io sinceramente, mi sono documentato e porterò qualche
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elemento, qualche numero, qualche percentuale, qualcosa che
sinceramente, non ho visto fare nei lavori di Commissione. Forse perché
l’attenzione era dedicata a tutt’altro. Comunque, leggendo la mia
relazione, sono partiti dall’ascolto del territorio, tramite le varie realtà, i loro
Sindaci non dimentichiamo che c’è stato anche un Protocollo d’intesa con
i Sindaci e quindi, chi meglio di loro rappresentano il territorio. Lo stesso
Sindaco, che in teoria poteva dire anche la sua nella Commissione
congiunta, non se l’è sentita, è andato via, che ne so per quale motivo,
comunque il Sindaco di Romanengo ha avuto la possibilità di dire la sua,
sinceramente io sono ancora in attesa. Secondo me è tardi ormai. Le
considerazioni che farà, saranno tardive. Comunque, la politica sulla
costruzione cave ha saputo decidere definendo chiaramente gli obiettivi
che voleva raggiungere con criteri chiari, alla luce del sole, e una volta
ogni tanto, nella maggior parte, condivisi. Noi abbiamo condiviso questo
cammino, perché stiamo parlando di un cammino, non è una cosa decisa
due anni fa, e alla fine, siamo arrivati, con tutte le varie, quelle piccole
modifiche che si poteva fare, e le varie sfaccettature, siamo arrivate a
conclusione. La Commissione ha lavorato per accompagnare una
proposta di nuovo Piano cave, affinché venissero rispettate le indicazioni
di Regione Lombardia. Abbiamo un valido esponente anche fra le nostre
file, prima fra tutte la salvaguardia del territorio. Sarà uscito. Penso di sì,
rappresentativo, di peso, a va bene. Primo fa tutti la salvaguardia del
territorio agricolo che è già stato citato più volte nei vari interventi. E per
quanto riguarda il SIC e le ZPS l’assenza di possibilità di recare danni in
maniera significativa, perché si è parlato tantissimo, forse anche troppo,
del Pianalto, però effettivamente noi stiamo parlando di una proposta che
va ad intaccare meno del 5% di questa superficie. Cioè noi stiamo
parlando, ci stiamo stracciando le vesti, che in percentuale è una cosa
75
minimale, dal mio punto di vista e che ho condiviso anche sul territorio,
sinceramente. Quindi, una volta per tutte dobbiamo chiarirci, perché in
passato sono stati autorizzati scavi, dove nessuno ha battuto mai ciglia.
Qua mi riferisco a quanto è stato fatto in passato. Io non ho mai sentito
nessuno che si è scagliato contro un Piano cave che non doveva
autorizzare. Cioè ho sentito Biondi cioè sinceramente non come in questo
mandato, ti dico la verità, di più? No. Secondo me c’era solo un esponente
degli ambientalisti forse, era il mio predecessore a Naldine che faceva
battaglie però di gruppi ambientalisti mi dispiace che non sono presenti. O
almeno, non li vedo presenti in quest’aula, secondo me io lo direi in
Consiglio abbiamo ben altri temi di cui potrebbero anche darci una mano,
abbiamo il problema delle nutrie, che purtroppo secondo me potrebbero
darci una mano anche loro, anziché stare lì e guardare cosa fanno gli altri.
Abbiamo problemi che il nostro territorio sono molto più urgenti e in realtà,
molto più critiche da cercare di migliorare. Io l’ambiente lo concepisco in
questa maniera, non come tutela ad ogni costo e ad ogni costo di un
qualcosa che è di indubbio valore. Io in questi giorni ho trovato un ampia
documentazione per quanto riguarda i geositi fatta da Regione Lombardia
di recente, sicuramente i tecnici ne sono a conoscenza, redatta, fra l’altro,
anche in parte da alcuni esponenti che ci hanno relazionato venerdì, ad
esempio il Dottor Bassi è stato uno di quelli che ha dato un grande
contributo e sinceramente, tra tutti questi geositi che vengono nominati da
Regione Lombardia, cioè vorrei sottolineare un punto che ho visto in
questa bellissima illustrazione che è tutto il Consiglio, per quanto riguarda
la proposta di istituzione e di protezione di area a tutela specifica. Che
cosa vuol dire? Qua praticamente sono stati elencati una serie di geositi
tra cui anche Pianalto della Melotta, e in questo studio, viene praticamente
alla fine di tutto, viene indicato quanto questo area incide su un discorso
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Regionale. È talmente alto il Pianalto della Melotta, che su questa
pianificazione viene detto che è superfluo. Cioè mentre per altri geositi c’è
già in iter, sono già proposte, consigliate, nel senso che ha una certa
rilevanza. È talmente importante questo monumento, che viene
classificato come superfluo. Vuol dire che, forse, tutto sommato, non è
così importante. Come lo si vuol far pensare, non è un discorso di
sensibilità diversa, cioè qua parlano i documenti che mi sono stati
consigliati di legge io li ho letti e sinceramente non ho trovato nulla di così
eclatante. Ho sentito parlare anche in Commissione, forse se non mi
ricordo male, era Gallina, lui parlava di giusto compromesso fra interessi
aziendali e salvaguardia territoriali. Secondo me il termine giusto si
potrebbe definire in questi termini: è un operazione sostenibile dal punto di
vista territoriale, di salvaguardia del geosito, perché diciamo che anteporre
questa... adesso mi sto perdendo un attimino... questo termine di giusto
compromesso non mi sembra molto chiaro. Io lo definirei più che altro un
operazione sostenibile come sono già state fatte in passato con molte
operazioni sostenibili, senza che nessuno sinceramente, si accalorasse o
prendesse delle posizioni. Detto questo, condivido buona parte di questa
proposta del Piano cave, sia per quanto riguarda l’estrazione della ghiaia,
e per quanto riguarda logicamente anche l’argilla. Però sono anche ben
consapevole che abbiamo molto da migliorare. È stato accennato, forse,
da Dusi, mi sembra, il discorso dell’escavazione ... dei fiumi. Questo è un
problema che ancora oggi abbiamo. Per quanto riguarda i nostri
Consiglieri Regionali, io ho percepito che c’è l’intenzione, un impegno, in
futuro, per quanto riguarda questa Legge del ’98 che non ci permette di
toccare questi, i fondali dei fiumi, secondo me, io vedo che adesso sta
arrivando Malvezzi, l’ho sentita in questi mesi, spero che portino avanti
questo problema che è di natura legislativa e io invito a chi è un legislatore
77
oggi, a prendere mano a questo che è un problema serio, ma non è che lo
vediamo solo adesso quando i fiumi vanno in piena, perché abbiamo
queste bolle d’acqua che in poco tempo, scaricano grandissime quantità
d’acqua. È un problema che abbiamo da diversi anni, da diversi anni e che
va risolto e questo è un problema che va risolto. Poi altri punti li sorvolerei,
perché bene o male sono stati toccati da tutti, chi più e chi meno, per varie
sensibilità, per le sollecitazioni che ha avuto per quanto è emerso anche in
Commissione, io mi fermerei qua, e lascerei spazio ad altri. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Bonaventi. La parola al Consigliere Agazzi.
CONS. AGAZZI
Che ha l’onere di motivare la propria distinzione rispetto al Gruppo che,
paradossalmente, presiede, ma io sono uso a fare cose originali. In una
linea di coerenza con mie precedenti espressioni di voto. Faccio una
premessa. Faccio davvero fatica a distinguermi, perché il lavoro che è
stato fatto da quest’Amministrazione con questo Piano cave, è davvero un
buon lavoro e quindi, il mio plauso all’Assessore di riferimento, ma non per
partito preso perché è espressione di emanazione della mia forza politica,
ma perché è persona sicuramente capace, rigorosa, e ha condotto un
buon lavoro in termini complessivi. Che si tratti di un buon lavoro l’ha già
detto Gabriele, è evidente in tanti elementi. Il divieto di escavazione,
rispetto alla fascia... all’area dei fontanili sul Cremasco è
apprezzabilissimo le, come dire, possibilità estrattive individuate nelle aree
di carattere golenale sono un altro elemento profondamente positivo, il
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superamento dell’ipotesi di cava a San Sigismondo per venire da queste
parti, è sicuramente un altro elemento che ha tenuto conto di un dibattito,
questa è la dimostrazione che non vi sono state delle chiusure
preconcette. Quindi, davvero gli elementi che rendono faticoso per me
astenermi, ma alla fine prevale in me la volontà di astenermi, sono tante.
Perché l’astensione? È lo stesso atteggiamento che io ho portato avanti
per esempio sulla variante parziale del Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale che apriva la strada, era il presupposto
normativo di questo Piano cave. È il neo. Come tutte le cose belle, a
renderle più belle, no non posso dirlo perché mi astengo, cioè ogni bel
volto ha un neo. E il neo per qualcuno è un elemento caratterizzante in
termini positivi, e per me rimane sempre un neo, nel senso di una criticità
e la criticità io l’ho individuata appunto nell’ulteriore possibilità estrattiva
accordata in località Pianalto della Melotta. Poi tutti possono avere le
opinioni del caso. Io non ho una cultura che mi porta in contrapposizione
gli interessi delle attività produttive per quelli di carattere ambientale e
apprezzo chi cerca di trovare soluzioni sostenibili o giusti compromessi,
non mi addentro nel dibattito semantico. Apprezzo questo sforzo che è
stato fatto, e devo dire che l’Assessore ha fatto degli sforzi sovraumani per
portarmi a condividere pienamente anche nel voto e molte cose le ho
anche comprese, come oneste intellettualmente, cioè il fatto che l’argilla
sia localizzata in due punti soltanto di questa Provincia, sul Casalasco e
nella zona appunto, in questione. Tutto ciò premesso, tuttavia, io siccome
è stato detto che bisogna assumersi le responsabilità di amministratori, io
sono abituato ad assumermele anche quando, magari, mi vengono
profondamente... ad assumermele anche quando mi vedono minoritario
nell’ambito della mia maggioranza e ne prendo atto. Però io se devo
scegliere ritengo assolutamente incerti i benefici in termini economico-
79
occupazionali, da quando l’Azienda in questione, li ritengo incerti perché
come faceva notare nel suo intervento l’amico Beppe Torchio, la crisi è
una crisi di settore che prescinde molto dai volumi, delle autorizzazioni di
quello che noi daremo, perché è il settore in generale che la crisi che
attiene al mercato immobiliare a tante questioni alle attività edilizia che è
frenata per tutta una serie di altre ragioni che possono essere anche
quelle dell’eccessiva voracità dello Stato, nel passare, per esempio gli
immobili, le proprietà private, nel comminare attraverso tutte le tasse che
cambiano di nome, ma nella sostanza vengono mantenute, delle
patrimoniali che rendono ormai non più per esempio la casa un bene
rifugio, ma un peso di cui si fa fatica perfino a liberarsi, perché non riesci
ad alienarla, voglio dire. È ben più grande, è ben più vasta la crisi e non so
se questa ulteriore possibilità che noi concediamo all’Azienda in questione
gli consentirà di riportare ad attività personale che è in cassa integrazione
in alcune Aziende in altre aree e in altre Province. Tanto più perché tra
l’altro la possibilità estrattiva che aveva già in capo, che aveva già in capo,
mi risulta, quest’Azienda, è residuo, dal precedente Piano cave afferisce a
500.000 metri cubi, ai quali noi ne aggiungeremo ancora, come richiesto
dall’Azienda 1.800.000. Ecco, non lo so. Io non riesco a superare la mia
volontà che non avrà un risvolto concreto, perché la mia estensione non
produce di fronte ai numeri alcun effetto concreto e quindi, la capacità
estrattiva, l’autorizzazione estrattiva, verrà concessa. Però uno deve
anche testimoniare, attraverso la distinzione, il proprio convincimento.
Cioè io non riesco, se devo scegliere come amministratore, a non
privilegiare, in questo caso, la risorsa naturale che non è inestimabile,
rispetto a certi vantaggi dal punto di vista economico, produttivo e
occupazionale. Tutti, tutti da dimostrare. E queste sono le ragioni per cui,
pur ritenendo il lavoro assolutamente ben confezionato, pur ritenendo
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questo Piano cave assolutamente non invasivo, migliorativo rispetto ad
altri Piani cave che nello storico di questo Ente sono stati assunti, pur
apprezzando tutte le cose che ho detto, come dire, non riesco a votare a
favore, e mi astengo perché se fosse stato accolto l’appello del Gruppo
del Partito Democratico, di espungere questa possibilità estrattiva del
Pianalto della Melotta, tra l’altro allora il Partito Democratico ebbe a dire
addirittura che avrebbe votato a favore se questa cosa fosse stata
espunta, adesso mi viene da chiedere se voterò contro, perché tra votare
a favore nel caso venisse espunta, e votare contro, c’è anche di mezzo
l’astensione come la mia, del caso. Allora è il gioco delle parti. Basta.
Visto che lei ammette che è il gioco delle parti. Io però mi faccio gli affari
miei. Io ho sufficientemente motivato la mia astensione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Agazzi. La parola al Consigliere Araldi.
CONS. ARALDI
Siccome io credo che nessuno di noi abbia delle certezze assolute,
inviterei il Consiglio a fare quello che ha deciso di fare Agazzi, asteniamoci
tutti e vediamo che cosa succede. Potrebbe essere un nuovo modo di
governare. (voce fuori microfono) Ma certamente, ci mancherebbe, certo.
Antonio, su abbi fede. Vorrei, vorrei dividere il mio intervento, per quello
che può valere, in due fasi: il settore delle sabbie e il settore delle argille.
Già ha accennato Dusi e anche Giuseppe Torchio il problema delle
golene. Proprio in questi giorni, questa piena che dura già da una
settimana, e che durerà ancora un po’, depositerà sulle golene aperte,
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qualche centimetro di materiale litoide. Questi pochi centimetri, moltiplicati
per i milioni di metri quadrati, che costituiscono la golena aperta del Po,
significano la diminuzione di qualche milione di metri cubi della capacità
del sistema. Questo ci porterà nel giro di qualche anno, ad alzare ancora
gli argini di maestra, che sembra che sia un esercizio molto interessante.
Ogni 10 o 15 anni, si alzano gli argini di maestra, e si continua a
concedere al fiume, la possibilità di alzare le golene. Allora, tutte le
escavazioni possibili, devono essere fatte in golena, non individuando dei
siti dove cavare, ma dicendo che si cava dove si vuole. Io sarei addirittura
disponibile a fare un ragionamento invece di pagarmi quello che escavi,
scavi 100.000 metri cubi di sabbia? 100.000 le butti nel letto del fiume, per
evitare che si approfondisca sempre di più. Da quando io ero ragazzo e
frequentavo il fiume, a quando lo frequento adesso, il letto del Po si è
abbassato di 5 metri. Sembra che questo non interessi a nessuno, però la
stabilità degli argini, la stabilità degli argini, è sostenuta dal fatto che il letto
del fiume non si deve abbassare di più, perché l’acqua ha delle logiche
che sono solo sue. Non può essere governata, va dove vuole e quando
trova una lente di sabbia, la porta via piano, piano. Piano, piano e
assisteremo, è inevitabile, non so se io sarò ancora vivo, ma è inevitabile
che da qualche parte gli argini di maestra prima o poi collasseranno. Se a
qualcuno di voi capitasse di andare in questi giorni a Casalmaggiore,
Santa Maria, è una località lì vicino, Leoni, valla a vedere. Ieri che era una
giornata di sole, era circondata da un lago. Un lago che non è la
precipitazione dall’alto, ma è il fontanazzo da sotto. Continuiamo pure a
consentire al fatto che il Po abbassi il suo letto, che le golene si amplino e
che noi alziamo gli argini di mastra. Non possiamo continuare a
nasconderci dietro al fatto che qualche imbecille, sostenuto da qualche
geologo altrettanto imbecille, sostiene che l’abbassamento del letto del
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fiume è dovuto al fatto che qualcuno ruba la sabbia. Ci vuole solo un’idiota
a pensare che 5 metri di letto del fiume, siano portati via da qualcuno che
va di notte a prendere un po’ di sabbia. Che poi questo qualcuno è
diventato Presidente di Provincia, aggrava e rende inevitabili la necessità
di abolirle le Province. Cioè non... non sei tu, Presidente, non sei tu. È un
nostro vicino. Quindi, favorire nel modo più assoluto l’eliminazione delle
sabbie nelle golene aperte, perché l’argine del Secchia nel Modenese,
non è collassato per le nutrie, è chiaro, vero questo? Poverine, le nutrie
hanno già tante colpe, perché dargli anche quelle lì? È collassato perché
succede, perché succedono queste cose. Se riempi le golene, il fiume ha
meno capacità. Argille. Credo che debbo fare alcune considerazioni
truistiche, perché sembra che il Piano cave, sia un ospizio della Provincia.
Io credo che occorra ribadire il fatto che il Piano cave, è una necessità
dovuta al fatto che in questa Provincia ci sono Aziende che producono
laterizi. E fino a quando non troveranno altri metodi, i laterizi si fanno con
l’argilla. Il fatto che le industrie di laterizi siano sorte a Casalmaggiore,
piuttosto che a Soncino, credo, è legato al fatto che in quelle zone lì ci
siano le argille. Io ho una mia idea che è decisamente minoritaria, anche
se parte da Adam Smith, qualcun altro l’ha poi sostenuta, che tutto quello
che non è proibito, è concesso. Allora, la mia idea di Piano cave, caro
Dottor Azzoni è questa: si cava dove si vuole, tranne dove io Provincia
impedisco di cavare. Chiaro? Questo è l’unico modo per evitare che ci sia
qualcuno che ritiene che individuando l’area del Pianalto della Melotta che
è di proprietà in gran parte del signor Danesi che non ho il piacere di
conoscere, ma che conoscerei volentieri, perché mi sembra che sia una
persona seria, possa sorgere il sospetto che c’è un accordo incestuoso tra
l’Amministrazione Provinciale o qualche suo funzionario, e il signor
Danesi. Questo è nella natura delle cose. Perché se il signor Danesi non
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avrebbe comprato quell’area lì e il terreno fosse mio, Danesi non cava
nemmeno un centimetro cubo se non al prezzo che stabilisco io. E questa
sarebbe una distorsione clamorosa del mercato, caro Dottor Azzoni. Se
invece tu fai cavare dove c’è l’argilla, il mercato è libero e ci pensa il
mercato a fare le sue scelte. Non i buchi. Come sono stati fatti in tutta la
Provincia fino a pochi anni fa. Buchi. Ma il recupero a fini agricolo di quello
che fai. Dopo di che, il compito della Provincia è tutelare le aree che
possono essere scavate, garantire che l’escavazione mantenga il reticolo
irriguo e di scolo indispensabile. Perché la differenza fra chi amministra e
chi rappresenta l’ambiente, è abbastanza chiara. Chi amministra a
qualunque livello, è costretto, deve e fa sintesi delle varie necessità. Ma
se chi fa sintesi viene additato come il compromesso, nell’atteggiamento
deteriore del termine, è chiaro che non si può trovare un accordo però, io
sono d’accordo con Torchio e con chi ha sostenuto che probabilmente un
confronto un po’ più approfondito si poteva fare. Non per acquisire il
consenso, perché quello non esisterà mai, ma per acquisire quella parte di
bontà che anche nelle posizioni ambientaliste c’è. E che deve essere
recepito. Dopo di che, credo, che questo Piano cave, che è pure in
contrasto con la mia logica liberale, Adam Smith faceva questo mestiere
quando era giovane, poi dopo invecchiando è stato... Però io approverò
questo Piano cave, convinto che sia forse non il meglio, ma che sia il
meno peggio, non lo so. Se vuole una definizione la trovi Pinotti è così
bravo, che ha ricevuto applausi da tutti, non so come se la caverà, però...
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Consigliere Araldi. La parola al Consigliere Trespidi.
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CONS. TRESPIDI
Veramente l’Assessore Pinotti aveva invitato tutti a cena stasera, pagava il
Presidente Salini, per cui, eravamo a posto. Era implicito che pagava
Massimiliano Salini e non il Presidente. Credo che come dire, non
possiamo non riconoscere che il Presidente della Provincia insieme ai suoi
Assessori e ai suoi Dirigenti della Provincia, abbiano fatto un lavoro di
prospettiva e di chiamiamolo raziocinio, rispetto a problema delle cave.
Effettivamente dall’inizio è stata data un impronta che, per come
elaborarla e come ristrutturala rispetto al passato, che ha dato un impronta
razionale a tutta l’operazione che è stata fatta. Quindi, credo che vada
dato merito al Presidente e alla Giunta per avere dato un indirizzo, ma
anche i Dirigenti e i funzionari che hanno lavorato nell’elaborazione e
nell’individuazione del Piano cave che è stato un lavoro non di poco conto,
ma oltretutto, molto approfondito perché anche nell’ultima stesura hanno
trovato qualcosa che andava aggiustato e modificato. E credo che vada
dato merito e atto di questo lavoro alle persone che ci hanno lavorato.
Sono d’accordo con chi ha sostenuto, mi dispiace di essere d’accordo con
Araldi, però ogni tanto capita. Ogni tanto capita di essere d’accordo con
Araldi. Credo quindi, che non ci si debba limitare ad un aspetto, ad un
particolare del Piano cave, ma si debba guardare il complesso e quindi
l’impostazione generale, la proposta generale del Piano cave, per cui,
credo che quello che licenzieremo stasera è un qualche cosa che va a
favore del territorio, e delle imprese del territorio, perché si da
quantomeno un aspetto razionale a tutta l’impostazione di una tematica
che, ha portato tante discussioni, ha portato a tanti approfondimenti, ma
soprattutto ha messo in mostra le capacità di ascolto dei nostri Dirigenti e
funzionari che abbiamo in Provincia. Credo che questa sia la migliore
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risposta che possa essere dato ai detrattore dei dipendenti pubblici e dei
funzionari che abbiamo all’interno della Provincia di Cremona.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie al Consigliere Trespidi. Allora sembra che siano terminati gli
interventi, non vedo prenotazioni. Se è così dichiaro chiuso il dibattito e
lascio la parola da prima all’Assessore Pinotti e al Presidente Salini per
completare le osservazioni. È così? La parola all’Assessore Pinotti. Prego,
Assessore.
ASS. PINOTTI
Io volevo solamente aggiungere una battuta al dialogo che su questi toni
ha accompagnato l’intero percorso, l’intero percorso di redazione del
Piano cave, faccio riferimento alle sedute svolte in Commissione
agricoltura e ambiente e quindi, ringrazio per avere tenuto questo livello di
confronto sulla tematica così delicata, che come dico sempre, cerco di
tenere assieme interessi molto differenti fra di loro. Però volevo... Questo
è stato possibile grazie ad un lavoro rigoroso che la struttura dei nostri
consulenti hanno fatto e che voglio ringraziare, a partire dal Dottor Azzoni
e Massimo Cremonini Bianchi che sulla questione in merito alla quale ci
siamo visti, un milione di volte, poi, Mauro Peracino, il professor che oggi
ci ha... è venuto qua Vercese, esatto, un amnesia, il professor Vercese
che ha voluto presenziare anche a questa seduta, e anche all’architetto
Rossi. E quindi, grazie a tutti voi, anche la Dottoressa Ristori, in merito alla
quale ci siamo visti e abbiamo fatto il punto della situazione più volte.
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Presidente.
PRES. SALINI
Volevo unirmi anch’io ai ringraziamenti, non solo Gianluca ha ringraziato
la struttura che ha collaborato alla costruzione del Piano, ringrazio
davvero per il tipo di dibattito se... se... se il futuro incerto delle Province
ha generato la qualità di un dibattito come questo, diciamo che abbiamo
trovato una buona ragione per abolirle. Però il dato vero, il dato vero, è
che sono sinceramente colpito per la qualità del dibattito, perché ha
consentito di raccogliere tutta una serie di elementi. Magari sul merito
avevamo raggiunto un buon livello di conoscenza, ma dal punto di vista
metodologico, ho imparato diverse cose anche dalla discussione di questa
sera, non so se a me o ad altri, saranno utili in futuro quando ci si ritroverà
di fronte ad appuntamenti cruciali come l’approvazione di un Piano cave e
quindi, vi ringrazio. Vediamo adesso come va con la votazione, ecco.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI
Grazie Presidente. Passiamo alla votazione. Richiamiamo in aula gli
assenti, se ve ne sono, e procediamo da prima a votare il dispositivo.
Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del
Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la
deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori,
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l'esito della votazione: presenti n. 28 Consiglieri, votanti n. 27
(temporaneamente assente Cons. Zanisi); favorevoli n. 17; astenuti n. 2
(Agazzi, Torchio); contrari n. 8 (Castellani, Dusi, Mainardi, Milesi,
Vailati,Virgilio, Zanacchi, Zelioli).
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di
mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta,
con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 28
Consiglieri, votanti n. 27 (temporaneamente assente Zanisi); favorevoli n.
27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità.
La deliberazione è immediatamente eseguibile.
L'atto viene inserito al n. 8 del registro delle deliberazioni
Bene, la seduta è tolta. Grazie e buona serata.
Termine seduta ore 19,40
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