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Istituto per lo Studio degli Ecosistemi Verbania - Pallanza Consiglio Nazionale delle Ricerche

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Istituto per lo Studio degli Ecosistemi

Verbania - Pallanza

Consiglio Nazionale delle Ricerche

La Sede di Verbania - Pallanza

già

Istituto Italiano di Idrobiologia “Dott. Marco De Marchi”

Storia per immagini

a cura di Roberto Bertoni

digitalizzazione e restauro delle foto in bianco e nero: Gianluigi Giussani e Igor Cerutti

Pubblicazione occasionale della collana Journal of LimnologyDirettore responsabile: Dr. Riccardo de BernardiAutorizzazione Cancelleria del Tribunale di Verbania N. 58 del 7 ottobre 1959

Presentazione

È per me un vero piacere, unito all’orgoglio che deriva da tanti anni di appartenenza, presentare questo volume.L’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi è stato costituito nel 2002 nell’ambito della ristrutturazione della rete degliorgani di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Con sede a Verbania Pallanza nel palazzo che fu, sinodal 1938, sede dell’Istituto Italiano di Idrobiologia "Dott. Marco De Marchi", questo nuovo organo di ricerca delCNR è il risultato della fusione di sei diverse strutture di ricerca operanti su tematiche tra loro affini ecomplementari, vale a dire: Istituto Italiano di Idrobiologia (Verbania Pallanza), Istituto di Ricerca sul ControlloBiologico dell’Ambiente (Sassari), Centro di Studio per la Faunistica (Firenze), Istituto per la Genesi e l’Ecologia del Suolo (Firenze), Centro di Studio dei Microrganismi Autotrofi (Firenze), Istituto per la Chimica del Terreno(Pisa).La nuova realtà, che oltre alla sede principale di Verbania Pallanza ha sedi territoriali a Pisa, Firenze e Sassari, siè subito caratterizzata per una grande interazione tra competenze, in grado di perseguire obiettivi e finalità piùarticolate e complesse di quanto ciascuno dei singoli organi costituenti fosse in grado di fare. Le ricerche, sia dibase sia finalizzate o applicative, si sviluppano lungo tre linee principali a grande valenza scientifica quali sono:l’ecologia degli ambienti terrestri, delle popolazioni naturali e degli ambienti delle acque interne. Quest’ultimatematica costituisce, in sostanza, l’eredità scientifica di quanto perseguito dall’Istituto Italiano di Idrobiologia sin dal 1938.Con questo volume si vuole tracciare una storia per immagini di quasi quattordici lustri di attività nel campo dellaLimnologia. Durante questo tragitto storico attraverso la limnologia si è operato nella consapevolezza che laricerca non è solamente il soddisfacimento del desiderio umano di conoscenza, ma è anche e soprattutto un impegno nei confronti delle necessità di risoluzione dei problemi che accompagnano l’esistenza dell’uomo. Questamotivazione è ancor più valida per coloro che si occupano di ricerca ambientale. Ed è con questo impegno che neiquasi settanta anni di vita dell’Istituto i ricercatori che si sono avvicendati nei suoi laboratori hanno sempre fornitoun valido contributo scientifico alla tutela del territorio, alla gestione delle risorse idriche ed allo studio di rimediscientificamente corretti per la soluzione di gravi problemi ambientali.Se il passato è motivo di orgoglio l’obiettivo che ci si propone è quello di dare continuità a questo sforzo,mantenendo e trasmettendo alle future generazioni di ricercatori l’entusiasmo ed il "know how" indispensabili peraffrontare le sfide sempre più pressanti che la tutela della risorsa idrica e degli ecosistemi acquatici impongonoper un equilibrato sviluppo della popolazione umana.

Riccardo de Bernardi, direttore

Un Istituto di Ricerca è un vanto per il Paese perché è l’espressione

della sua capacità e volontà di guardare avanti, di pensare al futuro,

di aspirare al sapere come strumento di progresso.

L’Istituto Italiano di Idrobiologia è nato nel 1938 con l’obbiettivo

dichiarato di promuovere la conoscenza di una parte di mondo

che l’uomo ama e che all’uomo serve: i laghi, recipienti di un

“elemento” - l’acqua- essenziale per la vita per lo sviluppo della

civiltà.

L’Istituto Italiano di Idrobiologia nasce nel 1938 per desiderio di Rosa Curioni che, per onorare il marito Dott. Marco De Marchi,studioso di idrobiologia, lascia allo stato italiano beni mobili ed immobili destinandoli alla fondazione di un

"... Istituto scientifico avente per iscopo l’incremento e la diffusione degli studi di limnologia ed idrobiologia ...".La Limnologia, la scienza che studia i laghi, allora era una scienza nuova, nata agli inizi del XX secolo ma già divenuta importante nelpiù ampio contesto dell’ecologia.

L’adattamento della villa ad istituto di ricerca inizia immediatamente sotto la guida del Prof. Edagardo Baldi, coadiuvato dalla suaassistente Prof. Livia Pirocchi. Al Prof. Baldi viene affidata la direzione dell’Istituto e subito si avviano diversi programmi di ricerca.

Così si presenta nel 1940, anno dell’inaugurazione ufficiale dell’Istituto, la villa De Marchi di Pallanza che ne sarà la sede principale

…e il 29 settembre 1940 ha luogo l’inaugurazione alla presenza del Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai

Il portico d’ingresso all’Istituto durante l’inaugurazione

Il Prof. Baldi illustra la strumentazione analitica

Gli organismi del plancton ed i resocontifotografici delle prime pionieristiche ricerche suilaghi alpini suscitano la curiosità degli intervenuti

Così appare il laboratorio del direttore nel 1940

Il laboratorio di biologia, 1940

Il laboratorio di chimica, 1940

Ancora il laboratorio di biologia, 1940

Il laboratorio fotografico, 1940

La sala delle riunioni, 1940

La biblioteca, dotata fin dalla nascita di un cospicuo patrimonio librario costituito dalla miscellanea Pavesi e dalla biblioteca De Marchi,come appariva nel 1940

Villa Monastero di Varenna, sede dell’Istituto sul Lago di Como

Inaugurazione della stazione limnologica, 30 settembre 1940

L’imbarcazione "Marco e Rosa", attrezzata dal Prof. Baldi per la ricerca limnologica sul Lago Maggiore, dotata di uno specialeverricello da lui progettato armato con 400 m di cavo, 1940

Piccola imbarcazione trasportabile utilizzata per la ricerca su altri laghi, in particolare quelli alpini, munita di un verricello manualearmato con 50 m di cavo. 1940

L’attività di ricerca dell’Istituto sul Lago Maggiore già dall’inizio si configura come vera ricerca ecologica. Infatti lo studio degliorganismi microscopici, che realizzano i processi biologici determinanti per la vita dei laghi, è portato avanti indagando l’effetto su taliorganismi delle condizioni chimiche e fisiche delle acque lacustri.

Questo orientamento scientifico spinge allo studio di altri laghi, in particolare quelli alpini, dove le peculiari condizioni climatichemettono in evidenza le particolarità di popolamenti e processi.

Lago di Tovel, Trentino 1939Prelievo di campioni attraverso il ghiaccio

Lago d’Antrona, Valle AntronaCampionamento di zooplancton dalla riva

Lago Grande, Valle Anzasca Lago Monscera, Val Bognanco

La forte propensione allo scambio di idee e di esperienze deiricercatori dell’istituto si concreta assai precocemente. Nel 1942viene pubblicato il primo volume della collana "Memoriedell’Istituto Italiano di Idrobiologia" che raccoglie gli "Atti delConvegno di Idrobiologia e Limnologia" e presenta alla comunitàscientifica il neonato Istituto.

L’attività dell’Istituto è fin dai primi anni caratterizzata da ampi contatti con la comunità scientifica internazionale e l’Istituto è spessosede di incontri scientifici nazionali ed internazionali.

Congresso su "Fattori ecologici e genetici nella speciazione degli animali " con l’intervento del Premio NobelTheodosius Dobzhansky, 1948

I laghi non sono soltanto bei recipienti: sono ecosistemi, cioè

associazioni complesse di organismi, la maggior parte dei quali

invisibili perché microscopici, interagenti tra loro e con l’acqua,

l’aria, il suolo e l’energia del sole e dei venti.

Per questo la ricerca dell’Istituto continua a caratterizzarsi per la

sua spinta all’integrazione delle varie discipline che concorrono a

generare conoscenza integrata sui laghi ed a cercare contatti con

esperienze di ricerca limnologica di altri ambienti ed altri paesi.

L’Istituto acquisisce così un peso internazionale sempre più

cospicuo ed un notevole valore come “Scuola di Limnologia”.

E, com’è ovvio, le buone scuole diventano tali soltanto se possono

vantare buoni maestri.

Negli anni 50 la darsena ove sono alloggiate le imbarcazioni dell’Istituto viene coperta e viene acquistata una nuova imbarcazione daricerca, il "Gardo", dotato di un verricello poppiero appositamente costruito

Viene realizzata un’aula per ospitare incontri scientifici e seminari e nel giardino posteriore vengono costruite due vasche sperimentalialimentate con acqua del Lago Maggiore

Nella torretta dell’edificio viene installata una stazione meteorologica

Nel 1952 inizia la misura in continuo del livello del lago con l’installazione di un limnigrafo. La strumentazione di campagna, alloggiatain appositi locali, viene ulteriormente arricchita

I laboratori biologici dispongono di strumentazione moderna ed aggiornata

... così come i diversi laboratori di chimica

... ben dotati di moderni strumenti anche grazie alla munificenza del Prof. Vittorio Tonolli, divenuto Direttore nel 1951 alla morte di Baldi

Lo studio delle relazioni tra organismi ed ambiente chimico e fisico continua ad essere l’obbiettivo primario dell’Istituto e vieneaffrontato con tecniche ed approcci innovativi per quegli anni

La biblioteca aumenta di dimensioni e di importanza, divenendo la più cospicua biblioteca italiana ed una delle più importantibiblioteche europee tematiche del settore

Insieme in una foto del 1945 i direttori dell’Istituto dalla fondazione al 1979: Edgardo Baldi, Vittorio Tonolli e Livia Pirocchi Tonolli(foto a sinistra). Nella foto a destra lo staff di ricercatori nel 1966, con il Prof. Ettore Grimaldi (a destra, seduto) che nel 1979 subentreràalla Prof. Pirocchi Tonolli nella direzione. Questi maestri fanno sì che l’Istituto divenga una scuola di limnologia di fama mondiale, cheattrae scienziati e studenti da tutto il mondo.

Nel 1988, tre anni dopo la morte della Prof. Pirocchi Tonolli, l’Istituto Italiano di Idrobiologia celebra il suo cinquantenario.

L’allora Ministro dell’Ecologia On. Valerio Zanone visita l’Istituto accompagnato dal Direttore Dr. Riccardo de Bernardi

L’ultimo dei numerosi eventi organizzati per celebrare il giubileo dell’Istituto è un congresso scientifico internazionale su "Scientificperspectives in theoretical and applied limnology" al quale intervengono molti eminenti limnologi provenienti da diversi paesi

Nel 2002 l’Istituto Italiano di Idrobiologia "Dott. Marco De Marchi" diventa sede principale dell’Istituto per lo Studiodegli Ecosistemi (ISE) costituito, oltre che dalla sede di Verbania Pallanza che continua ad occuparsi di Ecologia delleAcque Interne, dalle sedi di:

Firenze, indirizzata allo studio di dinamica delsuolo, faunistica ed organismi fotosintetici, natadalla fusione del Centro di Studio per laFaunistica ed Ecologia Tropicali (CSFET),dell’Istituto per la Genesi e l’Ecologia del Suolo(IGES) e del Centro di Studio dei MicrorganismiAutotrofi (CSMA).

Pisa, dedicata allo studio della chimica del suoloe nata dall’Istituto per la Chimica del Terreno(ICT), fondato nel 1969.

Sassari, che ha come obbiettivo lo studiodell’ecologia applicata e del controllo biologicoe deriva dall’Istituto di Ricerca sul ControlloBiologico dell’Ambiente (IRCOBA).

Sede del CNR- ISE nel 2002

Interazioni forti legano tutte le componenti dell’organismo lago,

regolandone la vita con leggi che nel secolo scorso l’uomo ha

iniziato a comprendere e, con superficialità, ad alterare.

E’ perciò urgente incrementare la nostra conoscenza sui laghi e sui

processi che ne regolano la vita e gli equilibri.

Questa era la missione dell’Istituto Italiano di Idrobiologia ed è,

senza soluzione di continuità, l’obbiettivo che presso la sede di

Verbania Pallanza del CNR ISE si continua a perseguire attraverso

un continuo sforzo di rinnovamento, nonostante le difficoltà

generate dal diffuso disinteresse per la ricerca ambientale. Viene

così mantenuta una posizione di prestigio nel panorama scientifico

nazionale ed internazionale, continuando a cercare e ad insegnare la

conoscenza dell’ecosistema lago.

Nella sede di Verbania Pallanza si continua lo studio, in un’ottica di ricerca ecologica e non di mero monitoraggio, dei grandi laghisudalpini (che costituiscono quasi il 90% dell’acqua dolce del paese) ed in particolare del Lago Maggiore.

Lago Maggiore, Bacino Borromeo

Di questo lago si studiano anche le manifestazioni più drammatiche, con attenzione al lago in sé ed alle sue interazioni con il bacinonel quale è inserito.

Il Municipio di Pallanza durante la piena del 2000.L’allagamento della piazza inizia quando il livello del lagoraggiunge la quota di 195,5 m sul livello del mare

La piena del Lago Maggiore dell’ottobre 2000 all’idrometro del portodi Pallanza

Per studiare in dettaglio il Lago Maggiore si può contare su una moderna imbarcazione, varata nel 1992, completamente attrezzata perla ricerca limnologica.

L’imbarcazione da ricerca "Livia"

E’ acquisita la più moderna strumentazione di campagna o vengono realizzati nuovi strumenti rispondenti a specifiche esigenze diricerca.

Profilatore multiparametrico Apparecchio per il prelievo di campioni integrati nello spazio

Anche per la strumentazione di laboratorio c’è un grande sforzo di innovazione, indispensabile per garantire il dato migliore possibilesfruttando appieno le potenzialità analitiche che il progresso tecnologico rende disponibili.

Laboratorio di chimica e spettrofotometro di emissione al plasma Microscopio con sistema di analisi d’immagine

E’ così possibile proseguire il viaggio nello spazio piccolo ed infinito del mondo microscopico che è alla base della vita dei laghi

Organismi dello zooplancton (Bosmina), del fitoplancton (Asterionella) e del picoplancton (batteri eterotrofi)

… e nel tempo, estraendo dai sedimenti profondi dei laghi la loro storia di un passato lontano migliaia d’anni, condensata in stratiaccumulatisi, millimetro dopo millimetro, nel corso dei secoli.

Prelievo di carote di sedimento, Lago Maggiore Sezione di carote di sedimento

Grande attenzione continua ad essere prestata ai laghi d’alta quota, alpini ed himalayani, o collocati in aree remote (laghi artici edantartici). Essi sono, infatti, sensibili sensori degli effetti dei cambiamenti globali in atto o depositari della storia remota del nostropianeta, custodita nei loro sedimenti.

Stazione meteorologica al Lago Paione Superiore,Val Bognanco

La piramide Ev-K2-CNR base per lo studio dei laghi himalayani,Valle del Kumbu, Himalaya, Nepal

Rilievo topografico del Lago n° 20, Tarn Flat, Antartide

Campionamento del Lago Kongress, Isole Svalbard,Norvegia

Sono pure studiati laghi in condizioni pristine dell’emisfero australe, nei quali è possibile valutare l’effetto dei cambiamenti globali suiprocessi e sulle attività microbiche che regolano la vita dei laghi, anche utilizzando strumentazione realizzata appositamente.

Lago Nahuel Huapi, Patagonia Argentina, cooperazione CNR-CONICET,Laboratorio di Limnologia dell’Università del Comahue, Bariloche

MIRI, Mixing layer Running Incubator inazione nel Lago Moreno, Patagonia Argentina

Questo sforzo di ricerca non è un mero esercizio accademico. Al contrario, sia pur con i tempi lunghi che la complessità dei problemiecologici impone, esso può generare soluzioni applicabili nella pratica della gestione dei laghi. E’ il caso del Lago d’Orta, vittima diuna grave acidificazione iniziata nel 1926 per un perdurante inquinamento industriale. Questo lago è stato riportato alla normalità agliinizi degli anni 90 con una terapia scaturita dalla ricerca effettuata dall’Istituto su questo ambiente.

Il "liming" del Lago d’Orta, cioè l’aggiunta di carbonati alle acquelacustri per correggerne l’acidità, effettuato dal 1989 al 1990

La piattaforma galleggiante "Mafalda" utilizzata per la raccolta incontinuo di dati meteorologici e limnologici per monitorarel’evoluzione del Lago d’Orta nel corso dell’intervento di "liming"

La biblioteca, ammodernata e sempre attualizzata, ospita ora 7000 volumi specialistici, 500 volumi antichi (1700-1800), 1100 collanedi riviste scientifiche del settore, tra le quali circa 500 sono attualmente attive, e oltre 60.000 articoli singoli raccolti nella collezioneMiscellanea. Viene pubblicata una rivista internazionale, Journal of Limnology, che continua la tradizione editoriale iniziata nel 1940,ampliata utilizzando le moderne tecniche multimediali. Il Journal of Limnology è, infatti, disponibile anche on line sul sito webdell’Istituto (www.iii.to.cnr.it) che, oltre alla produzione scientifica, offre a tutti pagine di divulgazione sui laghi ed informazionimeteoclimatiche sul Lago Maggiore

La sala libri della biblioteca, recentemente ristrutturata Pubblicazioni recenti: gli ultimi numeri del Journal ofLimnology e CD con rapporti, testi scientifici, materialedivulgativo e didattico

Continua anche, grazie ad un’aula ammodernata ed ampliata, l’attenzione alla comunicazione scientifica ed alla didattica, ospitandoseminari, congressi, workshops e lezioni

La sala conferenze, realizzata nel 1990 e intitolata a Vittorio Tonolli e Livia Tonolli-Pirocchi, insigniti, rispettivamente, nel 1968 dellamedaglia Naumann e nel 1983 della medaglia Naumann-Thieneman, il “Nobel” della limnologia.

L’Istituto Italiano di Idrobiologia è

molto cambiato dalla sua nascita.

Esso, tuttavia, anche come Istituto per

lo Studio degli Ecosistemi continua ad

essere lo stesso nella sua essenza e

seguita ad aprire le sue porte a scienziati

e studenti, cioè ad essere “scuola di

Limnologia” consapevole che il futuro è

nella conoscenza e che, d’accordo con

Pindaro: ... degli elementi

il più importante è l’acqua

Finito di stampare nel mese di Luglio 2005

a cura di MPS Multimedia Print Service

Via Marconi, 44 - Domodossola (VB)