Congelare la produzione di petrolio

2
Via Melchiorre Gioia n° 168 20125 Milano Questo report è stato prodotto da NUS Consulting Group e ha scopo solamente informativo. Le previsioni economiche e di mercato e dei prezzi contenute nel documento sono basate su nostre valutazioni alla data del presente documento e sono soggette a cambiamenti senza preavviso. Nessuna parte di questo documento può essere copiata, fotocopiata o duplicata in nessun modo e per nessuno scopo o distribuita a nessuna persona diversa dagli impiegati, direttore o destinatari autorizzati senza un consenso scritto da parte di Nus Consulting Group. News Flash Congelare la produzione di petrolio? 16 febbraio 2016

Transcript of Congelare la produzione di petrolio

Page 1: Congelare la produzione di petrolio

Via Melchiorre Gioia n° 168

20125 Milano

Questo report è stato prodotto da NUS Consulting Group e ha scopo solamente informativo. Le previsioni economiche e di mercato e dei prezzi

contenute nel documento sono basate su nostre valutazioni alla data del presente documento e sono soggette a cambiamenti senza preavviso.

Nessuna parte di questo documento può essere copiata, fotocopiata o duplicata in nessun modo e per nessuno scopo o distribuita a nessuna

persona diversa dagli impiegati, direttore o destinatari autorizzati senza un consenso scritto da parte di Nus Consulting Group.

News Flash Congelare la produzione di petrolio?

16 febbraio 2016

Page 2: Congelare la produzione di petrolio

- 2 -

Negli ultimi giorni il ministro venezuelano per il petrolio, Eulogio del Pino, ha esortato i principali produttori

di petrolio affinché raggiungessero un accordo sui tagli alla produzione. Ieri i Ministri del petrolio di Arabia

Saudita, Russia, Qatar e Venezuela si sono incontrati per discutere il problema. Negli ultimi giorni le

indiscrezioni riguardo ad un possibile incontro hanno supportato i prezzi del petrolio con la speranza che

il raggiungimento di un’intesa potesse aiutare a fare fronte al sovraccarico di offerta presente sul mercato.

Oggi le parti hanno annunciato un accordo per “congelare” la produzione ai livelli di gennaio, a patto che

gli altri membri OPEC si allineino a questa limitazione. Come previsto la risposta iniziale da parte dei

mercati è stata positiva spingendo i prezzi ad aumentare in modo sostanziale (il WTI e il Brent hanno

rispettivamente superato i $31 e $35 al barile). Tuttavia questo ottimismo sta mostrando di avere vita breve

ora che gli operatori di mercato stanno guardando più da vicino questo cosiddetto accordo.

In breve, l’accordo stabilisce che si mantengano i livelli produttivi al livello di gennaio che rappresenta un

record produttivo sia per l’Arabia Saudita sia per la Russia. In realtà, il congelamento delle condizioni non

farà nulla per tagliare l’attuale livello di sovra-fornitura del mercato. La richiesta contingente che altri

membri OPEC debbano rispettare questo accordo, di fatto limitando la loro produzione, eviterà che si

aggiunga ulteriore offerta sul mercato; ciononostante la probabilità che altri membri OPEC con capacità

produttiva in eccesso – come Iraq, Iran e Libia – rispettino questo accordo è pari a zero.

L’Iraq sta rapidamente riprendendo la sua produzione man mano che le sue infrastrutture vengono

ricostruite dopo la guerra. Per quanto riguarda l’Iran, ora che le sanzioni sono state rimosse, ha

esplicitamente dichiarato le sue intenzioni di aumentare la produzione e riguadagnare la quota di mercato

perduta. Infine la Libia, che ha sofferto per anni le conseguenze di un’intensa guerra civile, ha intenzione

di ritornare sul mercato non appena il contesto politico glielo consentirà. Di conseguenza, per ciascuno di

questi membri produttori OPEC non sussistono vantaggi politici o economici nell’aderire all’accordo fra

Arabia Saudita e Russia (due Paesi che continueranno a produrre a livelli massimi).

Di conseguenza crediamo che il recente accordo per “congelare” la produzione sia di fatto niente più che

una dichiarazione delle pubbliche relazioni che non avrà nessun impatto sui fondamentali sottostanti di

mercato.

Come abbiamo già dichiarato nella nostra recente pubblicazione “Rapporto NUS Consulting sulle

previsioni energetiche 2016”, continuiamo a credere che l’attuale status quo (eccesso di offerta a fronte di

una domanda scarsa) rimarrà tale finché una crisi finanziaria o geopolitica forzerà l’imposizione di un

nuovo paradigma sul mercato.

Per ulteriori notizie in ambito energetico ed informazioni, resto a Vostra completa disposizione e con

l’occasione porgo i miei migliori saluti.

Claudio Enriquez

Amministratore Delegato

**************

Questo report è stato prodotto da NUS Consulting Group e ha scopo solamente informativo. Le previsioni

economiche e di mercato e dei prezzi contenute nel documento sono basate su nostre valutazioni alla data del

presente documento e sono soggette a cambiamenti senza preavviso. Nessuna parte di questo documento può

essere copiata, fotocopiata o duplicata in nessun modo e per nessuno scopo o distribuita a nessuna persona diversa

dagli impiegati, direttore o destinatari autorizzati senza un consenso scritto da parte di Nus Consulting Group.

©Copyright 2016, NUS Consulting Group, Tutti i diritti Riservati