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Confindustria Umbria - Assemblea 2014

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Confindustria Umbria - Assemblea 2014

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Confindustria Umbria - Assemblea 2014

Pagina I

Corriere Umbria

"IL PEGGIO E' PASSATO MA ORA BISOGNACAMBIARE PASSO"

16/12/2014 p. 10 Marina RosatiSi parla di noi 1

"L'ACCORDO SULL'AST DÀ FIDUCIA, RESTA ILNODO INDOTTO"

16/12/2014 p. 10 Si parla di noi 4

"RIFORME AVANTI COSÌ"16/12/2014 p. 11 Si parla di noi 5

CINQUANT'ANNI DI ISCRIZIONE DIECI SULPODIO

16/12/2014 p. 11 Si parla di noi 6

RINNOVATA ANCHE LA PARTE ELETTIVA DELLAGIUNTA

16/12/2014 p. 11 Si parla di noi 7

LA SFIDA DELL'INNOVAZIONE E DEI MERCATI"AZIENDE PICCOLE, TROPPO FRAMMENTATE"

16/12/2014 p. 11 Si parla di noi 8

Giornale Dell Umbria

Eletti gli otto membri della Giunta: i nomiPremiate le aziende iscritte da 50 anni

16/12/2014 p. 4 Si parla di noi 9

Crisi, la luce lieve della ripresa: «Tenueinversione»

16/12/2014 p. 4 Andrea LuccioliSi parla di noi 10

«Paghiamo l'efficienza dello Stato»16/12/2014 p. 5 Si parla di noi 12

Messaggero Umbria

«Il punto di forza è il saper fare»16/12/2014 p. 41 Si parla di noi 13

Industria, ripresa a caro prezzo16/12/2014 p.39-41

Si parla di noi 14

Buoni propositi Expo 2015 la sorpresa è servita16/12/2014 p. 39 Si parla di noi 17

Nazione Umbria

Il 'gotha' degli Industriali & il «Premio fedeltà»16/12/2014 p. 17 Si parla di noi 18

«Persi 22mila posti in sette anni E' ora dirimuovere le macerie»

16/12/2014 p. 17 CristinaBelvedere

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Sole 24 Ore

L'Umbria vede la ripresa nel 201516/12/2014 p. 16 FrancescaMencarelli

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Monito del presidente Cesaretti all assembleagenerale che si e svolta al teatro Lyrick di unta Maria degli Angeli

di Marina Rosati

A

nire a soluzioni che possano conciliare le esi-genze produttive con quelle sociali".Non poteva mancare il riferimento alla ver-tenza. Ast che ha avuto "una conclusione posi-tiva grazie al prevalere delle ragioni del dialo-go". Dopo questa tempesta economica è tem-po, di "rimuovere le macerie che si sono accu-mulate da 7 anni. Perché la medietà dell'Um-bria non diventi mediocrità, e per evitarne lameridionalizzazione, occorre esprimere il me-glio delle risorse che abbiamo, superando lalogica, del rimedio di cui talvolta siamo statiprigionieri. Sono d'accordo con chi sostieneche lo sviluppo dipende dalla cultura degliattori, e penso che purtroppo non abbiamoancora messo sufficientemente a sistema lenostre energie, malgrado i tentativi fatti". E'necessario un "cambio di passo - ha tuonatoCesaretti -. Ed il cambio di passo sta proprionel riuscire ad esprimere, ognuno per la pro-pria parte, quella qualità, di classe diligente,quella cultura di attore sociale che non sem-pre si è riusciti a manifestare".E poi l'appello ai sindacati perché "la media-zione sociale sia, capace di esprimere una qua-lità superiore nell'interlocuzione politica e so-ciale".Salvare il salvabile Ma dove intervenire perrimettere ]'industria al centro? Quali politicheproporre? Quali scelte sollecitare per ridareforza all'industria? Innanzi tutto bisogno sal-vare il salvabile secondo Cesaretti e in questiun ruolo chiave lo giocano le banche che "de-vono rendere operativa la, cessione pro solutodei crediti vantati dalle imprese nei confrontidella pubbliche amministrazioni con garan-zia dello Stato, aderire alla sospensione delpagamento della quota capitale dei mutui, so-stenere il consolidamento dal breve al mediotermine. Quando parliamo di salvare il salva-bile - ha sottolineato ancora il presidente -facciamo anche un riferimento specifico alle

costruzioni. A tal riguardo, non chiediamo laluna. Basterebbe fare il minimo indispensabi-le per dare una bella boccata d'ossigeno alleimprese del settore. Ci sono tra i 150 e i 200milionio pronti per essere spesi".Lavorare con le multinazionali "In Umbriaci sono oltre 40 stabilimenti di imprese multi-nazionali a partecipazione estera, che occupa-no più di 8.000 persone. II loro fatturato ricon-ducibile alle attività svolte in regione supera 3miliardi e mezzo. Bisogna lavorare senza so-sta per rendere più solido il radicamento diquelle presenti e possibilmente per attrarnealtre. Per quello che può valere, dobbiamocercare di rendere più interessanti per le multi-nazionali i benefici regionali per le grandiaziende. Per colmare questa lacuna, e per co-struire nuove opportunità, è bene attivarequanto prima la misura di agevolazione regio-nale per i progetti complessi".Puntare sulle eccellenze Per Confindustrianon si può parlare di sviluppo senza le loco-motive dell'Umbria. —t necessario però fareulteriori passi in avanti, allargando il perime-tro di attività dei cluster, prevalentemente cen-trati sulla promozione commerciale, agli am-biti dell'innovazione, della ricerca, del trasferi-mento tecnologico, della cooperazione pro-duttiva". Una mezza critica Cesaretti l'ha poi

ASSISI - Toccato il fondo è tempo di tiraresu la testa, di ripensare il sistema Umbria, dirisalire la china.La delusione lascia il passo alla speranza, larabbia alla fiducia. E il presidente di Confin-dustria Umbria Ernesto Cesaretti, in apertu-ra della parte pubblica dell'assemblea genera-le che si è svolta ieri al teatro Lyrick di SantaMaria degli Angeli, ha cercato di diffonderequesto senso di cauto ottimismo, invitandotutti "a cambiare passo, a reinventarsi in uncontesto più semplice e benigno all'indu-stria".Partendo, come era ovvio, dai dati Cesarettiha passato al setaccio settori, progetti, rifor-me e programmazione europea mettendo poisul piatto le richieste di Confindustria. "Mi-gliorano i giudizi sugli ordini, e si innalzano leattese di produzione. Anche per il settore del-le costruzioni, che più di ogni altro ha soffertola recessione, si possono percepire segnali in-coraggianti che farebbero intravedere una leg-gera risalita. Sono di segno positivo - ha dettoCesaretti - le attese degli operatori del terzia-rio. I giudizi e le aspettative dei consumatoriregistrano valori in crescita. Nel 2015 il Pildovrebbe segnare run aumento dello 0,5%, so-stenuto dai consumi interni, dagli investimen-ti e dalle esportazioni, favorite dall'indeboli-mento dell'euro e dal rafforzamento della do-manda internazionale".La quiete, almeno in questa prima presunzio-ne, arriva dopo la tempesta, la devastazionedell'occupazione: "L'industria umbra, ha per-so 22mila posti di lavoro in sette anni - hacontinuato Cesaretti, ed il contributo dellesue diverse componenti al valore aggiunto re-gionale è sceso di cinque punti, dal 29 al 24%.Nello stesso periodo, il fatturato delle societàdi capitale è calato mediamente del 35%; ilmargine operativo lordo del 50%; l'utile del143%. Sono molte decine le crisi aziendali an-cora aperte a cui stiamo lavorando per perve-

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Su la testa Il presidente Ernesto Cesaretti ha aperto con questo monito l'assemblea generale di Confindustria. Un invitosull'onda di un cauto ottimismo . In pagina immagini della tavola rotonda e degli approfondimenti tematici (foto Belfiore)

rivolta ad "alcune iniziative di politica indu-striale che avrebbero dovuto facilitare questoavanzamento, quali le `reti stabili' ed i `Poli diinnovazione', che non sempre hanno determi-nato gli effetti sperati. Nel ripensamento cre-do sia necessario ripartire dalla priorità, logi-ca e cronologica, del progetto industriale ri-spetto all'incentivo. Talvolta è accaduto l'op-posto: si è partiti dall'incentivo e si è cercatoun progetto. Tra queste misure crediamo sia-no fondamentali quelle che favoriscono lapartecipazione delle nostre locomotive, e nonsolo la loro, ai progetti comunitari del pro-gramma Orizzonte 2020".La terza rivoluzione industriale E' nella ma-nifattura additiva, legata alle stampanti 3Dche, secondo Cesaretti, bisogna scommetteree puntare di più. "E un treno sul quale dobbia-

mo salire - ha detto Cesaretti - anche perchépossediamo molti requisiti che ci consentonodi giocare un ruolo di primo piano. L'eventua-le riconoscimento di Temi e Narni come areedi crisi complessa dovrebbe essere utilizzatoper accelerare la costruzione di un nuovo mo-dello di sviluppo. Le difficoltà per far decolla-re il mondo delle start up sono molte, e quellafinanziaria è forse la maggiore".II treno del turismo e di Expo 2015 Bellama turisticamente sconosciuta. Il piccoloCuore verde non è riuscito a fare il grandesalto e a togliere il primato alla vicina Tosca-na. E allora secondo Cesaretti c'è la necessitàdi "avviare realmente una promozione inte-grata ed unitaria che coinvolga quanti hannocompetenza in materia, destinando ad essapiù risorse". Connesso con il turismo, e con

altri importanti settori produttivi, è il tema diExpo 2015. "L'esposizione universale - ha ag-giunto Cesaretti - è unagrande occasione perpromuovere l'Umbria. E perciò fondamenta-le definire quanto prima un piano di comuni-cazione legato all'evento".Misure di ampio raggio A questi temi specifi-ci e mirati Cesaretti ha poi elencato una seriedi misure di ampio raggio che vanno nelladirezione di sostenere l'impresa: dalla semplifi-cazione burocratica alla patromonializzazio-ne dei Confidi, dal taglio dell'Irap alla leggedelega sul lavoro approvata di ricente. Per fareimprese "c'è bisogno - ha, concluso il presiden-te di Confindustria - di un contesto fertile in-tomo all'impresa. Da qui l'importanza cre-scente della scuola, dell'università, delle istitu-zioni, dei corpi intermedi".

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ce C <: %a Marini detta la linea sull."interna _ ro! ,- r_ ione e l ésito della trattativa sni' ( (" .ie di Terni

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Intemazionalizzazione ed export. Un binomioperfetto rispetto al quale la presidente della Re-gione Catiuscia Marini non ha intenzione di ar-retrare di un millimetro.Anzi la governatrice, intervenuta ieri all'assem-blea di Confindustria a Santa Maria degli Ange-li, vuole spingere sullacceleratore. "Nella nostraregione abbiamo delle locomotive, quelle chequalcuno chiama eccellenze nel settore dellameccanica, del tessile, dell'aerospaziale che si so-no innovate e che con coraggio hanno varcato iconfini nazionali.Dobbiamo continuare su questa strada ed è perquesto che con Confindustria Umbria abbiamocondiviso la necessità di destinare una parte rile-vante dei prossimi fondi europei della program-mazione 2014-2020 proprio al sostegno all'export e all'internazionalizzazione".Ma è sul nodo principale delle vertenze umbreche la governatrice pone un accento particolare:si tratta delle acciaierie di Terni.In riferimento alla complicata vicenda Ast chela presidente ha guidato fino all'ultimo minutodella firma dell'accordo al Ministero, la Mariniha sottolineato che "si sono posti alcuni puntifermi che danno maggiore fiducia ed anche lerecenti dichiarazioni dell'amministrazione dele-gato sulla volontà di investire a Terni ci fannostare tranquilli, anche se rimangono le difficoltàe la situazione complessa delle aziende dell'in-dotto".

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L'appello d

131,11i Baban al governo

ASSISI - _------"Bisogna riequlibrare il rapportotra l'export che va e il mercato inter-no che è ancora al palo. E questo losi può fare potendo utilizzare le ri-sorse che arrivano dalla Bce". Lo hadetto il vice presidente di Confindu-stria nazionale Alberto Baban che èanche a capo della piccola industriadell'associazione. Come non hadubbi sulla necessità che il governoRenzi continui a "riformare e rifor-marsi" sapendo che sono le "impre-se che portano alla crescita".

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ASSISISono dieci le aziende iscritte da 50 anni a Con-findustria Umbria che sono state premiate sulpalco del Lyrick per la loro "anzianità associa-tiva" nell'ambito dell'assemblea di Confindu-stria Umbria che si è volta ieri nel teatro diSanta Maria degli Angeli. Sono state premia-te: la Giunti spa diCittà di Castello delsettore della mecca-nica agricola, la.Manganelli spa diPerugia che si occu-pa di prodotti per l'a-gricoltura, la Migni-ni e Petrini di Petri-gnano d'Assisi, spa,leader degli alimentizootecnici , la Sisac

1 di C ll h %'s1 o epepe c e wopera nel settore del- r'I Jla grafica-cartotecni-ca. Sono poi stati premiati i titolari della TuffiLino e Angelo Costruzioni, lavori pubblicisnc di Trevi che opera nel settore edile, la TuffiZuccari srl di Bevagna attiva nel compartodel legno, l'hotel De Paris di Terni, la Gds diGubbio che opera nel settore chimico nellafabbricazione di materie plastiche. la Edilce-mento spa sempre di Gubbio del compartodelle costruzioni e la S.E .A. società edile ap-palti spa di Marsciano.

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Gli imprenditori emersi dalle schede

ASSISIRinnovata anche la parte elettiva della giuntadi Confindustria Umbria.Dallo spoglio delle schede sono stati eletti:Vincenzo Briziarelli (Fbm, Marsciano), Ser-gio Cimino (Ree-Consulting, Perugia), Ange-lo De Poi (Cdp Perugia), Andrea Fioretti (Of-ficine di Trevi, Trevi), Matteo Minelli (Eco-suntek, Gualdo Tadino), Emilia. Nardi (Nar-di, Città di Castello), Carlo Pacifici (Mecca-notecnica Umbra, Campello sul Clitunno),Andrea Sabatini (Calcestruzzi Sabatini&Cri-santi, Terni).

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Iella tavola rotonda arriva la, sferzata del vice presidente umbro Neri

ASSISI -------------- --Innovazione e mercati globali.Confindustria Umbria ha messoal centro della tavola rotonda dell'assemblea generale di ieri pome-riggio al Lyrick di Santa Maria de-gli Angeli questi due argomenti fa-cendo salire sul palco del teatro ilvice presidente di ConfindustriaAlberto Baban. Enrico Loccionifondatore e presidente di LoccioniGroup, "una sartoria tecnologi-ca" marchigiana che dal 1968 svi-luppa sistemi automatici di misu-

ra e controllo, per migliorare laqualità, l'efficienza e lasostenibilità di prodotti, processied edifici, Alessandro Fanelli, so-cio fondatore della start-up inno-vativa Green Tales di Temi che of-fre servizi personalizzati di stam-pa 3D e di prototipazione rapida,la governatrice Catiuscia Marini eil vice presidente di ConfindustriaUmbria Stefano Neri. Ed è statoproprio Neri a sparigliare le cartee mettere l'accento anche sullemancanze del Sistema Umbria.

Primo fra tutti l'eccessiva fram-mentazione, ha sottolineato Neri,che è sinonimo di una dimensionetroppo piccola. "So che questamia posizione non è condivisa damolti ma questo è un grosso limiteper chi vuole fare innovazione".L'altro grande gap dell'Umbria èla mancanza di tempo rispetto aun mondo che corre. Per quantoriguarda gli aspetti positivi Neriha sottolineato che l'Umbria siconnota per "capacità e competen-ze. Abbiamo l'abitudine acquisita

nel tempo di coniugare il saper fa-re con lo studio e la capacità dilavoro. Abbiamo industrie innova-tive connotate da tracce del passa-to".

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Eletti gli otto membri della Giunta: i nomiPremiate le aziende iscritte da 50 anniInsediato l'organismo di indirizzo che resterà in carica fino al 2016PERUGIA - Prima dell'appuntamento pubblicoche si è aperto con la relazione del presidente Er-nesto Cesaretti, Confindustria Umbria ha eletto lagiunta 2014-2016, ovvero l'organo di indirizzodell'associazione.

Gli otto membri che sono risultati eletti al terminedello scrutinio sono stati: Vincenzo Briziarelli(Fbm Marsciano), Sergio Cimino(Rce consultingPerugia), Angelo De Poi (Cdp Perugia), AndreaFioretti (Officine di Trevi), Matteo Minelli (Eco-suntek - Gualdo Tadino), Emilia Nardi (Nardi - Cit-tà di Castello), Carlo Pacifici (Meccanotecnica

Umbra - Campello sul Clitunno), Andrea Sabatini(Calcestruzzi Sabatini & Crisanti - Temi).

Al termine del confronto pubblico, invece, sonostati consegnati i riconoscimenti alle imprese iscrit-te da 50 anni a Confindustria Umbria.

Si tratta della Giunti Spa di Città di Castello,Manganelli Spa di Perugia, Mignini e Petrini di Pe-trignano, Sisac di Collepepe, Tulli Lino e AngeloCostruzioni di Trevi, Tulli Zuccari Srl di Bevagna,Hotel de Paris di Temi, Gds di Gubbio, Edilcemen-to di Gubbio, Sea società edile appalti SpA di Mar-sciano.

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Toccato il fondoLa ripresaè all'orizzonte»Confindustria, Cesaretti parla di «lievi»

segnali positivi. Eletta la nuova GiuntaLUCCIOLI I' \(;INE4-

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Crisi, la luce lieve della ripresa:«Tenue inversione»

H presidente Cesaretti agli industriali umbri:« Il fondo è stato ormai toccato, sale la fiducia»di ANDREA LUCCIOLI

PERUGIA - Vicini alla svolta. Lari-presa non è più solo il sogno di unpomeriggio di fine dicembre, cosìcome spesso è avvenuto negli ultimianni. Ma «la tenue inversione», aquanto pare, sembra essere dietrol'angolo. Lo ha detto in apertura diintervento all'assemblea annuale, ilpresidente di Confindustria Umbria,Ernesto Cesaretti. Non corriamotroppo, i segnali positivi sono anco-ra «deboli e instabili, ma ci sono ele-menti che lascerebbero immaginareche il fondo sia stato ormai toccato».Davanti al gotha economico e istitu-zionale umbro, Cesaretti ha sottoli-neato il «clima di fiducia che a no-vembre è salito» e le notizie incorag-gianti che arrivano anche dal settoredelle costruzioni «che più di ogni al-tro ha sofferto la recessione» e chestarebbe mostrando una leggera ri-presa. Fiducia e lievi incrementi:dopo anni di recessione, insomma,ci si appoggia a qualunquesegnale per ricomincia-re a guardare il futurocon speranza. AlLyrick di Assisi,ieri, la speranza èstata alimentatadalla prospettivadi un Pil che nel2015 dovrebbeaumentare dello0,5%, sostenutodai consumi interni,dagli investimenti edalle esportazioni chesaranno favorite dall'indebo-limento dell'euro e dal rafforzamen-to della domanda internazionale.Cesaretti nella sua relazione ha poifissato una serie di punti chiave.

Tk-Ast. La vertenza delle verten-ze si è chiusa da poco, ma l'eco è an-cora viva. «Speriamo che l'accordocrei le condizioni per il consolida-mento della presenza in Umbria del-le acciaierie - ha detto - Il loro venirmeno avrebbe messo a dura provanon solo la tenuta economicadell'Umbria, ma il suo stesso profiloidentitario».

Salvare il salvabile . Per Cesarettila capacità produttiva umbra può es-

sere salvata, in primis, attraverso unruolo attivo delle banche, sia relati-vamente alla gestione dei creditivantati dalle imprese nei confrontidella Pubblica amministra-zione, sia nella sospensionedella richiesta di pagamentodella quota capitale dei mu-tui, che nel consolidamentofinanziario delle aziende dalbreve al medio termine. Allavoce costruzioni poi, il pen-siero di Confindustria è chia-ro: «Ci sono 150-200milionidi curo pronti per essere spe-si, fare il minimo indispen-sabile significa superare ra-pidamente gli ostacoli cheimpediscono l'apertura deicantieri».

Multinazionali. In Um-bria ci sono 40 stabilimentidi multinazionali che dannolavoro apiùdi 8mila persone. «Dob-biamo rendere solido il radicamentodelle realtà presenti e attrarne altre.

Per farlo - ha detto Cesa-retti - occorre miglio-

rare l' attrattivitàdella regione».

Locomotive.Lo sviluppodelle filiere èfon-damentale. Lecondizioni cisono, ma «alcu-

ne iniziative dipolitica industria-

le che avrebbero do-ato facilitare la crea-

zioni di reti e poli d'innova-zione, non sempre hanno determina-to gli effetti sperati».

La nuova manifattura . Confin-dustria vuole scommettere sulla ter-za rivoluzione industriale - quellalegata alle stampanti 3D - che è «untreno sul quale dobbiamo salire. Maè in generale l'intero ambito dellacreazione di nuove imprese innova-tive che deve vederci più attivi».

Turismo ed Expo. Gli industrialinon fanno sconti: «L'Umbria non hafatto il grande salto come destina-zione turistica - ha detto - Serve unefficace politica di brand territorialeanche in vista dell'Expo 2015».

Alberto Ba-ban (fotopiccola inalto) haspiegato chei problemidella globa-lizzazionenasconodalla man-canza di re-gole e dalle«stratifica-zioni pre-gresse cheappesanti-scono l'Eu-ropa e l'Ita-lia e chehanno ridot-to le nostrequote dimercato».Stefani Neri(foto picco-la in basso),vicepresi-dente diConfindu-stria Umbriaha sottoli-neato la ne-cessità diuno sforzoper ingloba-re «ricerca esviluppo co-sì da rinno-vare il setto-re manifat-turiero».

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«Paghiamol'inefficienzadello Stato»Babau: «Alziamoci per dire basta»Marini punta tutto sui fondi Ue

PERUGIA-Innovazione e interna-zionalizzazione, parole meraviglio-se per chi fa impresa. Spesso mera-vigliosamente lontane. E dire che,ascoltando gli illustri interventi du-rante il dibattito pubblico dell'as-semblea di Confindustria Umbria,sono proprio queste due le unichedirettrici in grado di togliere dall'o-rizzonte le nubi perduranti della cri-si e lasciare spazio alla ripresa. Maallora cosa frena questi processi vir-tuosi? Il presidente di Piccola Indu-stria di Confindustria, Alberto Ba-ban, non ci ha girato troppo intorno:«C'è un sistema statale inefficien-te». Le radici della crisi, secondoBaban, vanno ricercate in un'altracrisi, quella che già avvolgeva ilsettore produttivo nazionale nel2007, quando arrivò l'onda di pienadelle conseguenze della bolla finan-ziaria. Insomma, il termometro perle aziende italiane segnava "febbre"già prima di quell'anno. «In questianni molte aziende sono cresciute,soprattutto quelle che fanno export.Chi si confronta con il mondo glo-bale- ha spiegato Baban-ha sapu-to riorganizzarsi, ma nel tempo hatrovato continuamente un ostacoloche ne ha ridotto la competitività:l'inefficienza statale. E questa nonc'è dal 2007, ma viene da molto pri-ma». A complicare le cose ci hapensato poi l'Europa. L'Unione hafissato le regola del gioco, ovvero«lo stop al deficit, l'imposizione delpareggio di bilancio, il fiscal com-pact e tetto massimo del debito -hacontinuano Baban-Questo sistemaha prodotto un orizzonte insosteni-bile per l'Italia e le sue aziende. Enonostante questo, bisogna ricorda-re, che c'è chi ha continuato a pro-durre e fare innovazione».

Nel caso dell'Italia, lacrisi è gene-ralizzata: «E riguarda l'identità so-ciale, un problema che questo Paesedeve affrontare. Il sistema è inges-sato, ma noi abbiamo chiave. Noisiamo quelli che sanno come direalla classe politica cosa deve fare -ha continuato Baban - Lo Stato citoglie la liberta di fare impresa? Noidobbiamo alzarci e dire basta». Lastrada del riformismo, secondo ilpresidente della Piccola Industria, èl'unica percorribile. E le riformedevono portare innovazione, inter-nazionalizzazione e, è stato ribadi-to, devono consentire la ripresa del-la domanda interna.

La presidente della Regione, Ca-tiuscia Marini, ha "intercettato" inpieno le richieste degli industriali.«Confindustria ha fatto bene ad in-centrare la sua assemblea sui temidell'innovazione e dell'internazio-nalizzazione -ha detto - E questa èanche la nostra sfida. Abbiamo da-vanti un tempo ristretto per fare es-senzialmente tre cose: affrontare lecrisi aziendali profonde, dare forzae accompagnare quelle che sono lelocomotive. E terzo, dobbiamo im-

pegnarci per correggere parte dellepolitiche europee».

«Con le risorse che abbiamo a di-sposizione -ha proseguito Marini-dobbiamo accompagnare le azien-de umbre sui temi dell'innovazionee dell'export. Abbiamo carte im-portanti da giocare perché il nostroterritorio può vantare importanticompetenze umane che rendono so-lida la media impresa. Questa è lanostra eccellenza e queste sono lerealtà che dobbiamo sostenere».Marini ha ricordato poi di «crederepoco alle politiche di austerità» e hasottolineato che «non si può pensa-re alla ripresa se non si consentonomaggiori investimenti pubblici».La presidente ha annunciato che lepriorità della Regione riguardanol'utilizzo dei fondi europei per so-stenere le «punte di frecciadell'Umbria. Questa è la nostrastrada».

A. LUC.

fincìficicni;;dello SUcO

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«Il puntodi forzae il saperfare»

L'assemblea generale annuale diConfindustria è stata anche moti-vo per sviluppare il confronto suInnovazione e mercati globali.Un'occasione per riportarel'esperienza di una start up inno-vativa come la ternana Green Ta-les. L'esperienza di AlessandroFancelli, che con Giuseppe Ber-ni, Damiano Gaggia e ValentinaPaci ha creato una sorta di offici-na digitale del 3d, diventa unasorta di esempio di creatività etradizione. «Abbiamo comincia-to col disegno, dedicandoci poialla produzione per terzi - spiegaFancelli - ricordando che il no-stro territorio, prima delle accia-ierie era espressione dell'artigianalità». Proprio le compe-tenze radicate, per Stefano Neri,vice presidente di ConfindustriaUmbria, sono il vantaggio com-petitivi da cui partire. «In Um-bria abbiamo il paradosso di ave-re industrie innovative in un con-testo ambientale connotato daforti tradizioni industriali. Ma èda certe competenze, come arti-gianato antico e industria pesan-te, che deriva la capacità tipicadella nostra regione di coniuga-re saper fare, studio e capacità dilavoro». Il nemico è la frammen-tazione delle imprese, che impe-disce di sviluppare ricerca & svi-luppo. Anche a questo guarda laRegione. «Con le risorse che ab-biamo su export e innovazionepossiamo ascoltare e aiutare il si-stema dell'industria - spiega lagovernatrice Catiuscia Marini -qui più che in altre parti d'Italia,viste le dimensioni minime dellamaggior parte delle imprese».

Fa. Nu.

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Industria, ripresa a caro prezzo► Nella sua relazione annuale di Confindustria Umbria, Cesaretti vede qualche spiraglioma in sette ani si sono persi 22mila posti, 143 per cento di utili e si è dimezzato il fatturato

PERUGIA Non si può ancora par-lare di svolta, ma i timidi e con-tradditori segnali di ripresa chefinora hanno caratterizzatol'economia umbra sembrano di-ventati più concreti. Il prezzoche l'industria regionale ha pa-gato in questi anni di crisi è pe-rò elevato: 22mila posti di lavo-ro persi, utili e fatturato in pic-chiata.

Per assecondare la possibileinversione di marcia, Confindu-stria Umbria chiama in causamolte componenti, dal sistemabancario alla semplificazione,dal rilancio del turismo per in-tercettare le opportunità dell'expo allo sblocco dei cantieri fi-nanziati.

La speranza sono le impreseinnovative che, pur guardandoal progresso (vedi stampa in3D) hanno basi ben piantatenelle tradizioni del saper faredell'artigianato umbro. Ma tuttigli imprenditori sono chiamatia «uno sforzo di trasformazio-ne».

5A,m,iy ,,- -, p«-«o

Nucci a pag. 41

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«Adessola risalitanon e piuun mira

Assembleaannuale del sindacatodelle imprese

CONFINDUSTRIA/1

Come un miraggio che più sem-bra avvicinarsi più resta distan-te, la ripresa dell'economia um-bra nonostante i timidi segnalidel passato, è ancora lontana.Nessuna svolta all'orizzonte,ma in quella che gli osservatorichiamano "congiuntura della fi-ducia", il presidente di Confin-dustria Umbria, Ernesto Cesa-retti, parla di "tenue inversio-ne". Ma si prospetta una risalitadifficile anche se per la primavolta indicazioni positive arriva-no pure dalle costruzioni. I nu-meri che accompagnano l'as-semblea generale annuale degliindustriali umbri sono tuttaviaimpietosi. Cesaretti li snocciolanella prima parte della relazio-ne: 22mila posti di lavoro persiin sette anni dall'industria um-bra; contributo al valore aggiun-to regionale sceso dal 29 al 24per cento; fatturato di Spa e Srlsceso mediamente del 35%, utiliridotti del 143%.Abbastanza per parlare di "ma-cerie" dalle quali ripartire in unpercorso lungo e in salita: «Per

far sì che la medietà dell'Um-bria non diventi mediocrità, oc-corre esprimere il meglio dellerisorse che abbiamo, superai-do la logica del rimedio», diceCesaretti. Il nodo sono le politi-che industriali e quel manifattu-riero da far ripartire per ridareforza all'industria. "Il problemaè come fare". Il presidente degliindustriali indica un percorsodi risalita che passa per le ban-che ("il loro ruolo è decisivo") e ifondi strutturali ("devono esse-re utilizzati per azioni anti cicli-che") ma anche per nuovi rap-porti tra le imprese. «Attraversouna migliore conoscenza reci-proca potremmo promuovererapporti di fornitura di beni eservizi ora approvvigionati fuo-ri regione o all'estero».Sulla costruzioni, si tratta di su-perare gli ostacoli "che impedi-scono di aprire i cantieri per iquali ci sono tra i 150 e i 200 mi-lioni pronti per essere spesi", tradissesto idrogeologico, ricostru-

FFF,,,I,"`,,,,

L'assesmbleadella ConfindustriaA sinistra,il presidente Ccsarctti

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Ecco tutti i premiati e la giuntaL'assemblea annuale è stata

anche la sede per consegnare ilpremio fedeltà alle impreseiscritte da 50 anni aConfindustria Umbria. Ilriconoscimento è andato a:Giunti di Città di Castello,Manganelli di Perugia,Mignini e Petrini diPetrignano di Assisi, Sisac diCollepepe, Tulli Lino e AngeloCostruzioni di Trevi, TulliZuccari di Bevagna, Hotel deParis di Terni, Gds edEdilcemento di Gubbio, Sea di

F.

4M rn11,

Marsciano . Durante la parteprivata del consesso , è stataindividuata anche la parteelettiva della giunta diConfindustria. Questi i nomiscelti tra 15 candidati:Vincenzo Briziarelli , SergioCimino, Angelo De Poi, AndreaFioretti, Matteo Minelli , EmiliaNardi, Carlo Pacifici, AndreaSabatini . I nuovi eletti siaggiungono ai 17 presidenti disezione di categoria e agli ottopresidenti delle sezioniterritoriali.

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zione post sisma del marsciane-se. In tale disegno entrano an-che le multinazionali, delle qua-li per Cesaretti va reso più soli-do il radicamento; le "impreselocomotive", eccellenze che per"dimensione, mercato e tecnolo-gia, potrebbero trainare lo svi-luppo delle relative filiere"; lanuova manifattura, quella addi-tiva, legata alle stampanti 3D,per la quale il presidente parladi "terza rivoluzione industria-le".Un passaggio anche per l'Expo2015, occasione per promuove-re la regione, ma anche un temaper sottolineare le debolezzedell'Umbria in tema di turismo.Cesaretti parla di "scarsa capaci-tà attrattiva, redditività degliesercizi alberghieri crollata" edella necessità di cambiare pas-so sulle politiche a sostegno delturismo. «Occorre avviare unareale promozione integrata eunitaria in cui possano ricono-scersi tutte le eccellenze del ter-ritorio». E ancora, un piano dicomunicazione legato all'Expoper il quale Confindustria hauna sua proposta: «Le moltepli-ci progettualità vanno fatte con-vergere in un'azione comune».Accanto a quelli che Cesarettichiama «interventi specifici perridare vigore all'economia re-gionale», tornano i nodi delle ri-forme, della semplificazione bu-rocratica e dell'eccesso di rego-lamentazione che costa tempo edenaro alle imprese. Ma unosforzo il leader degli industrialilo chiede anche agli imprendito-ri, chiamati «a uno sforzo di tra-sformazione», archiviando mo-delli di business e abitudini ma-nageriali. «Il mutamento che ca-ratterizza l'epoca attuale impo-ne il ripensamento di ciò chesappiamo fare e ci invita a rein-ventarci continuamente. Maper affrontare tutto questo c'èbisogno di un contesto fertile in-torno all'impresa, dalla scuolaall'università, dalle istituzioni aicorpi intermedi, passando perla stessa Confindustria».

Fabio Nucci© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Buoni propositiExpo 2015la sorpresae servitaItalo Carmignani

i più attenti tra gli osser-vatori economici non de-ve essere sfuggito. L'Um-bria si presenterà all'ap-

puntamento con l'Expo 2015,il ritrovo mondiale organizza-to in Italia, precisamente a Mi-lano, in cui sono attesi almeno22 milioni di visitatori, dedica-to interamente al cibo, la terrae i suoi prodotti, la compatibi-lità ambientale, con una ma-gnifica sorpresa. Dopo avereponderato per mesi come farben figurare il cuore verded'Italia, vocato senza dubbioai temi dell'Expo e non soloper l'origine della sua econo-mia piegata all'agricoltura, gliesperti umbri delegati al pro-blema hanno trovato un mo-do estremamente innovativoper stupire tutti gli operatoridel settore.

Molto probabilmente devo-no aver ritenuto banale averel'obiettivo di riuscire a portarequalche turista in più da que-ste parti dove il piatto dei visi-tatori piange, come ha ricor-dato ieri la Confindustria riu-nita in conclave. Certamentedeve essere sminuente e pococool muoversi affinché leesportazioni verso i nuovimercati di vino e olio abbianouna orgoglio migliore dell'at-tuale 5 per cento rispetto al 30dei francesi (per il vino) e il 15degli spagnoli (per l'olio). Eche stupidaggine organizzare,durante i giorni dell'Expo, untreno (o dei voli) per l'Umbriain modo da portarci diretta-mente in casa i pellegrini.Niente da fare.

Gli umbri punteranno altis-simo, roba mai vista e tutti im-pallidiranno e rosicherannoper tanta genialità. Perciò ilprogetto è segretissimo, chiu-so nelle stanze delle teste d'uo-vo. A dire la verità una piccolaindiscrezione è trapelata: pa-re che l'Umbria abbia prenota-to e pagato il suo spazio al-l'Expo per agosto. Quando, no-toriamente, Milano è deserta.

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IN PLATEA TANTI POLITICI E VIP PRESENTI ALL'EVENTO. ASSEGNATI RICONOSCIMENTI A DIECI AZIENDE

P `gotha' degli Industriali & il «Premio fedeltà»ASSISI

TANTI I POLITICI e i vip che han-no risposto all'invito del presiden-te Cesaretti per partecipare all'as-semblea. annuale di Confindu-stria organizzata tl Lyrick di Assi-si. In platea, oltre alla presidentedella Regione, Catiuscia Marini,a numerosi sindaci ed esponentiistituzionali, era presente anche ilgotha dell'imprenditoria del «Cuo-re verde». Da Riccardo Stefanel-li ad del Gruppo Cucinelli alla re-gina della moda Nicoletta Spa-gnoli, passando per Gianluigi An-gelantoni del Gruppo che produ-ce energia green a Massa Marta-na, Massimo Calzoni dell'omoni-ma azienda, Carlo Carini dellaTecnostrade, Alberto Pacificidella Meccanotecnica Umbra, Ar-naldo Caprai che guida l'omoni-mo Gruppo Tessile, Angelo DePoi della Cdp spa.

IN PRIMA FILA anche i titolaridelle Distilleria Di Sarno, Giam-mario Granieri di Elcom Sy-stem, la famiglia Filippi Coccet-ta della società «Fabiana Filippi»,Antonio Alunni delle Fucine Um-bre, il vicepresidente di Confindu-stria Umbria Stefano Neri, non-

ché Spartaco Franconi di TerniResearch, il rettore dell'Universi-tà di Perugia, Franco Moriconi,Guido Perosino della Quadrilate-ro spa, il procuratore Fausto Car-della, Mauro Agostini di Svilup-pumbria e i principali rappresen-tanti delle banche presenti sul ter-ritorio. Lunghi applausi durantela consegna dei riconoscimenti di

SFILATA DI VIP Qui sopra da sinistraGuido Perosino , Fausto Cardellae il rettore Franco Moriconi;nella foto a lato Gianluigi Angelantonicon alcuni invitati

"Fedeltà associativa" alle aziendeiscritte da 50 anni all'Associazio-ne industriali Umbria. Premiatila Giunti spa di Città di Castello,la Manganelli spa di Perugia, Mi-gnini e Petrini di Petrignano diAssisi, Sisac srL di Collepepe,«Trulli Lino e Angelo Costruzio-ni e Lavori pubblici snc» di Tre-vi, Zulli Zuccari srL di Bevagna,Hotel De Paris di Terni, Gds srLdi Gubbio, EdiLcemento spa diGubbio, Sea spa di Marsciano.La presidente della Regione Ca-tiuscia Marini ha sottolineato:«Internazionalizzazione, export epartecipazione delle nostre impre-se al mercato globale: questa è lasfida che abbiamo».

C.B.

CvmsR1A&L'INDUSTRIA

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«Persi 22mila posti in sette anniE' ora di rimuovere le macerie»Il presidente Cesaretti: timidi segnali di ripresa ma la strada è in salita

166L'ASSEMBLEAAL «LYRICK»

Chiediamo alle banchedi aiutare chi fa impresaDa parte sua l'associazionedeve diventareuna business community

Cristina BelvedereASSISI

«RIMUOVERE LE MACERIE chesi sono accumulate da sette anni».Questo il messaggio forte e chiarolanciato dal presidente di Confin-dustria Umbria, Ernesto Cesa-retti, dal palco del Lyrick Thea-tre di Assisi, dove si è tenuta ieril'assemblea annuale dell'associa-zione degli Industriali. Ospitidell'evento, il. presidente della Pic-cola Industria di ConfindustriaAlberto Baban , Enrico Loccio-ni, fondatore e presidente di Loc-cioni Group, nonché Roberto

LE SCOMMESSEOcchi puntati sui fondistrutturali e le opportunitàofferte da Expo 2015

Luogno direttore generale diIce-Agenzia.

«A DICEMBRE abbiamo registra-to timidi segnali di miglioramen-to - ha detto Cesaretti - quindipossiamo parlare di una tenue in-versione del trend economicodell'Umbria. A novembre il cli-ma di fiducia delle imprese mani-fatturiere è salito: migliorano i

giudizi sugli ordini e si innalzanole attese di produzione. Ancheper il settore delle Costruzioni,che più di ogni altro ha sofferto larecessione, si possono percepiresegnali incoraggianti che farebbe-ro intravedere una leggera risali-ta. Sono di segno positivo le atte-se degli operatóri del terziario,analoghi sentimenti di fiducia so-no espressi dal commercio al det-taglio e all'ingrosso. Inoltre i giu-dizi e le aspettative dei consuma-tori registrano valori in crescita».Il bilancio resta tuttavia pesante:«L'industria umbra ha perso22mila posti di lavoro in sette an-ni e il contributo delle sue diversecomponenti alvalore aggiunto re-

gionale è sceso dal 29 al 24%. Nel-lo stesso periodo, il fatturato delle.società di capitale è calato media-mente del 35%; il margine opera-tivo lordo del 50%; l'utile del143%».

DI OUI la `ricetta' di Cesaretti perun «cambio di passo»: «Chiedia-mo alle banche di rendere operativa la cessione pro soluto dei creditivantati: dalle imprese (cioè il ce-dente non deve risponderedell'eventuale inadempienza deldebitore), la sospensione del paga-mento della quota capitale dei mu-tui e sostegno al consolidamentodal breve al medio termine». Epoi: «Confindustria deve diventa-

re una business community - ha con-tinuatq Cesaretti - per promuove-re tra le imprese rapporti di forni-tura di beni 'e servizi oggi app rov-vigionati fuori regione o all este-ro». Occhi puntati sui «150-200milioni di curo pronti a essere spe-si per prevenire il disesto idrogeo-logico e intervenire dopo l'alluvio-ne del 2012». Ma Confindustriapunta anche a consolidare la pre-senze delle multinazionali sul ter-ritorio, cavalcando la ripresa attra-verso le «sessanta imprese umbreeccellenti». Aperta la scommessasulle imprese innovative, nonchésu Expo 2015: «L'Umbria devepotenziare la sua capacità attratti-va - ha concluso Cesaretti - inno-vando e internazionalizzando».

L'UMBRIA&L' INDUSTRIA

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triaL'Umbriavedela ripresanel 2015

Francesca Mencarelli

PERUGIA

Timidi segnali di ripresache lasciano sperare in una in-versione di tendenza del cicloeconomico a partire da gen-naio 2015. Il clima di fiducia siinizia a respirare nei settoridel manifatturiero, delle co-struzioni, del terziario, delcommercio al dettaglio e al-l'ingrosso, con aspettative increscita dei consumatori.Questo il quadro emerso dal-l'assemblea annuale di Con-findustria Umbria, incentratasu innovazione e internazio-nalizzazione, in occasionedella quale ilpresidenteErne-sto Cesaretti ha sottolineatoche "nel 2015 il Pii dovrebbesegnare un aumento delloo,5°i°, sostenuto dai consumiinterni, dagli investimenti edalle esportazioni, favoritedall'indebolimento dell'euro

e dal rafforzamento della do-manda internazionale, ma laripresa non sarà facile». Insette anni l'industria umbrahaperso 22milaposti di lavoroe il contributo delle sue diver-se componenti al valore ag-giunto regional e è sceso da129al24° o. Nello stesso periodo ilfatturato delle società di capi-tale è calato mediamente del

35° o, il margine operativo lor-do del 500 o e l'utile del 143°%.

«Sono molte decine le crisiaziendali ancora aperte-pro-segue Cesaretti -. Caso cela-tante è quello della Tk-Ast ilcui recente esito positivo del-la vertenza fa tirare un sospi-ro di sollievo e ricorda quantosia importante il contributoche le multinazionali dannoall'Umbria , con oltre 40 stabi-limenti che occupano più di8mila persone il cui fatturato,riconducibile alle attivitàsvolte in regione , supera 3 mi-liardi e mezzo».

«L'Umbria può contare suaziende eccellenti - spiega il

presidente dellaregione Cati-uscia Marini - , imprese inno-vative e coraggiose che rap-

presentano una locomotiva

di sviluppo . Per questo unaparte importante dei fondi

strutturali europei della pro-

grammazione 2014-2020 perle Pini sarà impiegato per ag-gredire i mercati globali attra-

verso un sostegno all'export eall'internazionalizzazione

delle nostre imprese».

RI P RODUZION E RI' ERVATA

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