Concorsi universitari organizzati da “esperti del settore” dunque, come si articolano i...

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Concorsi universitari organizzati da “esperti del settore” Quirino Paris Ottobre 2008 Schedati e pesati. In questo modo, e per oltre un ventennio, la stragrande maggioranza dei professori ordinari e professori associati del Settore Scientifico Disciplinare (SSD) AGR/01, Economia agraria ed estimo rurale, “avrebbe fatto carriera” sotto la tutela e la guida del professore Mario Prestamburgo e dei suoi soci. Per coloro che non fossero al corrente di come e a che scopo si “organizzino” i concorsi universitari, rammentiamo che il processo di reclutamento si svolge cronologicamente – nella mente e nelle azioni dei docenti che si aggregano in un vero e proprio gruppo di potere – attraverso due fasi: 1. Individuazione e selezione dei vincitori del concorso, 2. Organizzazione delle votazioni (a scrutinio segreto) per eleggere una commissione che porti a buon fine i desiderata del gruppo di potere. Una volta eletta la commissione blindata, il gioco è fatto, qualsiasi sia il valore scientifico dei candidati che abbiano fatto domanda. Basta solo rispettare una vuota formalità nella stesura dei verbali che, raramente e con scarso successo, saranno impugnati e annullati. Quando il gruppo di potere verifica la sua capacità di far dichiarare “idoneo” anche un asino, ne scaturisce – come inevitabile corollario – il desiderio nepotista di far dichiarare “idonei” figli e figlie, mogli e nipoti. Il sistema universitario italiano non ammette alcuna penalità per l’assunzione di vere e proprie mediocrità: non esiste una quota limite per questo tipo di soggetti. Che quasi tutti i concorsi universitari in economia agraria fossero strettamente pilotati da una ferrea “cabina di regia” era, fino a poco tempo fa, soltanto “un’ipotesi di lavoro” prontamente smentita dagli interessati. Ma, recentemente, sono emersi dei documenti (allegati) che dimostrano la veridicità di quell’ipotesi. Tali documenti sono stati scritti “di suo pugno” dal professore Mario Prestamburgo, docente all’Università di Trieste, e testimoniano il “suo antico interesse” per lo sviluppo dell’economia agraria italiana. Si parte, infatti, dal 1990. In quell’anno fu bandito – dal Ministero della Pubblica Istruzione – un maxi concorso nazionale per 37 posti di professore associato in economia agraria ed estimo rurale. La procedura di costituzione della commissione di concorso prevedeva innanzitutto l’estrazione a sorte, tra i candidati eleggibili del SSD, di un numero triplo di docenti rispetto al numero dei commissari, seguita dalla votazione – a scrutinio segreto – dei commissari tra i nomi degli estratti. Da notare che quel concorso fu annullato dal Tar del Lazio con sentenza del 1999 e dal Consiglio di Stato con sentenza del 2006. Secondo il Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dott. Antonello Masia – che ha tergiversato per quasi tre anni – il concorso deve essere interamente rifatto e, a questo fine, sono state indette le votazioni per la formazione della nuova commissione esaminatrice che – inevitabilmente – hanno dato risultati secondo gli schemi e la “logica” riportati nei documenti allegati.

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Concorsi universitari organizzati da “esperti del settore”

Quirino Paris Ottobre 2008

Schedati e pesati. In questo modo, e per oltre un ventennio, la stragrande maggioranza dei professori ordinari e professori associati del Settore Scientifico Disciplinare (SSD) AGR/01, Economia agraria ed estimo rurale, “avrebbe fatto carriera” sotto la tutela e la guida del professore Mario Prestamburgo e dei suoi soci. Per coloro che non fossero al corrente di come e a che scopo si “organizzino” i concorsi universitari, rammentiamo che il processo di reclutamento si svolge cronologicamente – nella mente e nelle azioni dei docenti che si aggregano in un vero e proprio gruppo di potere – attraverso due fasi:

1. Individuazione e selezione dei vincitori del concorso, 2. Organizzazione delle votazioni (a scrutinio segreto) per eleggere una

commissione che porti a buon fine i desiderata del gruppo di potere. Una volta eletta la commissione blindata, il gioco è fatto, qualsiasi sia il valore scientifico dei candidati che abbiano fatto domanda. Basta solo rispettare una vuota formalità nella stesura dei verbali che, raramente e con scarso successo, saranno impugnati e annullati. Quando il gruppo di potere verifica la sua capacità di far dichiarare “idoneo” anche un asino, ne scaturisce – come inevitabile corollario – il desiderio nepotista di far dichiarare “idonei” figli e figlie, mogli e nipoti. Il sistema universitario italiano non ammette alcuna penalità per l’assunzione di vere e proprie mediocrità: non esiste una quota limite per questo tipo di soggetti. Che quasi tutti i concorsi universitari in economia agraria fossero strettamente pilotati da una ferrea “cabina di regia” era, fino a poco tempo fa, soltanto “un’ipotesi di lavoro” prontamente smentita dagli interessati. Ma, recentemente, sono emersi dei documenti (allegati) che dimostrano la veridicità di quell’ipotesi. Tali documenti sono stati scritti “di suo pugno” dal professore Mario Prestamburgo, docente all’Università di Trieste, e testimoniano il “suo antico interesse” per lo sviluppo dell’economia agraria italiana. Si parte, infatti, dal 1990. In quell’anno fu bandito – dal Ministero della Pubblica Istruzione – un maxi concorso nazionale per 37 posti di professore associato in economia agraria ed estimo rurale. La procedura di costituzione della commissione di concorso prevedeva innanzitutto l’estrazione a sorte, tra i candidati eleggibili del SSD, di un numero triplo di docenti rispetto al numero dei commissari, seguita dalla votazione – a scrutinio segreto – dei commissari tra i nomi degli estratti. Da notare che quel concorso fu annullato dal Tar del Lazio con sentenza del 1999 e dal Consiglio di Stato con sentenza del 2006. Secondo il Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dott. Antonello Masia – che ha tergiversato per quasi tre anni – il concorso deve essere interamente rifatto e, a questo fine, sono state indette le votazioni per la formazione della nuova commissione esaminatrice che – inevitabilmente – hanno dato risultati secondo gli schemi e la “logica” riportati nei documenti allegati.

Ecco, dunque, come si articolano i documenti preparati dal professor Prestamburgo in occasione del concorso del 1990 e indirizzati ai soci della “cabina di regia”, professori ordinari Bacarella, Bellia, Gaio, Idda, Marinelli, Schifani e Sturiale, ai quali è consigliato: “prima di iniziare a leggere questa mia Vi suggerisco di staccare il telefono e di chiudere a chiave la porta del Vostro studio. Si tratta del Concorso di Associato che va affrontato con il massimo impegno per evitare spiacevoli sorprese.” È interessante notare che mogli e figli di ben sei membri su otto della “cabina di regia” sono risultati “vincitori” di concorsi nel SSD AGR/01. Il primo documento (Allegato 1) presenta un “Modello di votazione proposto (Professori Ordinari)” che sarebbe servito a pilotare la votazione dei membri della commissione da parte degli 88 professori ordinari che, a quel tempo, godevano dell’elettorato attivo, ciascuno dei quali avrebbe potuto esprimere tre o quattro preferenze, a seconda del numero degli eleggibili. Prestamburgo decise di schedare tutti i professori ordinari (ed associati) secondo quattro strati, A, B, C e D, e “di assegnare a ciascun Collega il suo ‘peso di affidabilità di voto’ ”, espresso rispettivamente negli intervalli (0,8 – 1.0), (0,2 – 0,7), (0,0 – 0,1) e 0,0. In appendice al documento appare la schedatura di tutti i professori ordinari del 1990 nei quattro strati di affidabilità. Come si esegue – per dirla con le parole del professor Prestamburgo – una efficiente “Ricerca del consenso e verifica dell’affidabilità del votante”? “Ritengo che la migliore strategia per indebolire il ‘gruppo avversario’ sia quella di chiedere ai Colleghi degli strati B, C e D anche una o più preferenze. Tutte le promesse vanno poi verificate puntualmente e continuamente con incroci non ‘sospetti’”. Il documento 1 continua con la definizione di una “Strategia elettorale” che si articola in due ipotesi: (a) e (b). “Personalmente considero la strategia di cui al punto (a) la più conveniente con la correzione di poter scegliere anche noi il quarto Collega tra quelli eleggibili in campo avverso. Questo ci permetterebbe di non dover assumere impegni ‘pesanti’ con molti Colleghi e di ‘dare a Cesare quello che è di Cesare’ magari con qualche piccolo … ritocco!” La parte finale del documento 1 punta al sodo con il “Calendario degli impegni”: “– Verifica del numero dei candidati. – Riunione a Roma con tutti i vecchi e nuovi amici per discutere ‘del sesso degli angeli’ ma soprattutto per verificare l’adesione all’invito. – Riunione ristretta (noi del Carlo Vº di Alghero) dopo il sorteggio per decidere le candidature. L’indomani, incontro con tutti per ‘tastare il polso’ sulle candidature che ovviamente devono apparire come decise in quell’incontro. – Costanti contatti con le sedi operative di Trieste e Palermo per le verifiche incrociate e quindi per il monitoraggio dei due ‘tabelloni’”. Il secondo documento, relativo allo stesso concorso e datato 2 maggio 1991 (Allegato 2), è diretto ai soli professori Bacarella, Bellia e Idda. Vi si legge: “La costruzione del ‘tabellone’ degli Ordinari risponde a questa logica”: “la ‘quaterna’ forte è rappresentata da: Cassano, Cupo, Prestamburgo e Sturiale”, prima estratti a sorte e poi immancabilmente eletti; e, ancora, la discussione sulla scelta del quinto membro effettivo che avrebbe dovuto essere fatta tra Cantarelli, Galizzi, Jacoponi e Perone Pacifico. Nelle parole di Prestamburgo: “dato che se tutto va bene sarò io a condurre

il concorso, preferisco Cantarelli a Galizzi sulla base del seguente ‘bilancio’.” La scelta finale cadde quindi su Cantarelli, dopo un rivelatore elenco degli “Aspetti positivi” e degli “Aspetti negativi” che caratterizzavano Cantarelli e Galizzi. È interessante notare (a proposito degli aspetti negativi di Galizzi) che, fin dal 1990, lo stesso Prestamburgo si riferiva al suo gruppo in questo modo: “ha candidato Pieri in contrapposizione ai cosidetti ‘mafiosi’.” Inoltre, Galizzi “ha troppi candidati e quindi la sua quota diventerebbe pesante e molto pericolosa per il nostro futuro.” “La costruzione del tabellone degli associati” individua “la terna forte” nei professori Ronco, Tudisca e Volpi che, puntualmente, risultarono eletti membri della commissione. La discussione del quarto membro tra i professori associati si conclude con la scelta di Segale, inesorabilmente eletto, da preferirsi ad Anania che pure potrebbe “raggiungere 35-38 voti”. Pertanto “è necessario portare Segale a 42-45 voti, ovviamente lasciando in piena sicurezza la terna forte.” In appendice al documento 2 si riporta la schedatura e l’assegnazione dei candidati da votare a ciascun votante cioè a tutti i professori ordinari e associati dell’anno 1991. L’ “Agenda dei lavori” si articola, dunque, nei seguenti ordini: “1. Ogni candidato dovrà contattare direttamente o indirettamente (con persona di massima fiducia) tutti i propri elettori e comunicarmi le sue sensazioni in modo da procedere al peso dei voti. Questi riscontri dovranno avvenire nelle giornate 8, 9 maggio p.v. 2. Venerdì 10 maggio partiranno da Trieste, via fax, le schede di voto indirizzate ai “centri di raccolta” (Catania, Palermo, Pisa, Firenze, Perugia, Bologna, Torino, milano, Sassari, ecc…). I Colleghi reponsabili nei diversi centri dovranno curare personalmente l’inoltro delle schede ai votanti secondo le loro zone di competenza. 3. Sabato 11 maggio Trieste effettuerà, via telefono, dei controlli a campione presso singoli colleghi. 4. … 5. … ” La tecnica elaborata da Prestamburgo in occasione del concorso del 1990 e rivelatasi così efficace nella formazione delle commissioni blindate sarebbe stata applicata, con risultati simili, in quasi tutti i concorsi successivi. Si rimanda quindi al documento 3 (Allegato 3) che illustra la schedatura dei professori ordinari e dei professori associati in occasione del concorso per professore associato indetto a Parma nel 2003 e “vinto” da Cristina Mora e Anna Maria di Trapani, moglie del professor Tudisca. I membri della commissione, prescelti in anteprima da Prestamburgo – come spiega il documento 3 – risultarono (guarda un po’ !!!) nei seguenti eletti: Prestamburgo (50 voti), Cupo (43 voti), Vieri (36 voti), Caiati (34 voti) e pochissimi voti dispersi. Schedatura, pesatura e manipolazione: la triste condizione esistenziale degli economisti agrari italiani. Mentre essi si accingono a votare nella nuova tornata di concorsi, sembra opportuno far loro presente quali siano stati e ancora siano la “logica” e gli schemi delle loro votazioni “a scrutinio segreto”.

Allegato 1

Documento 1

Modello di votazione proposto (Professori Ordinari)

Anno 1990

Allegato 2

Documento 2

Lettera a Bacarella, Bellia, Idda

Anno 1991

Allegato 3

Documento 3

Schedatura dei Professori Ordinari ed Associati Concorso per Associato

Parma 2003