Comunità Nuova 2020

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Comunità Nuova onlus Bilancio sociale 2020

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Comunità Nuova onlus

Bilancio sociale 2020

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In copertina: foto di © Luca Meola

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Bilancio sociale 2020

Comunità Nuova onlus

Via Luigi Mengoni, 3 - 20152 Milano

Tel. 0248301938 0248302937 0248303318 Fax 0248302707

www.comunitanuova.it - [email protected]

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Indice

Premessa/Un anno intenso 7

Introduzione/Educare nell’emergenza 9

Chi siamo 11

La nostra organizzazione 23

Le attività del 2020 29

Area Infanzia e famiglie 39

Area Giovani 47

Area Dipendenze 55

Area Inclusione sociale e migranti 61

Fundraising 69

Le persone al lavoro 71

I volontari 79

Il bilancio economico 83

Il piano degli obiettivi 89

Appendici 93

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Premessa/Un anno intenso Un anno intenso, inaspettato, difficile. Abbiamo rivisto l’organizzazione dei nostri servizi per riuscire a mantenere

aperti il dialogo con le persone che si rivolgono a noi, abbiamo cercato di adeguare parte delle nostre pratiche alla nuova situazione, abbiamo imparato – almeno quelli della mia generazione – a destreggiarci tra i più diversi sistemi di video conferenze per continuare a lavorare in equipe.

Abbiamo – in realtà hanno: le educatrici e gli educatori di Comunità Nuova – imparato a seguire i minori, le ragazze e i ragazzi che cercano aiuto per la scuola, per la formazione e per il lavoro con i nuovi mezzi telematici.

Ma abbiamo anche incontrato di persona tante, tantissime famiglie e giovani che quest’anno ha reso più fragili: abbiamo dato loro aiuto concreto, alimenti e sostegno all’affitto, insieme a una rete attiva e popolata di associazioni e volontariato. Senza dimenticare di ascoltare le loro storie e di cercare soluzioni per accompagnarle verso l’autonomia.

Quest’anno ha messo ancor più in risalto i bisogni di chi non riesce a campare: si sono moltiplicati i numeri, pur-troppo, ma, soprattutto, abbiamo visto che cosa significa dover fare i conti con un lavoro precario, magari non proprio in regola. Le istituzioni non riuscivano a vederti prima, oggi non possono vederti per poter erogare i sostegni economici.

Ma leggerete soprattutto di un anno impegnato più che mai a mantenere vive le attività e i legami, a rispondere come sempre ai bisogni che incontriamo, a progettare anche per i prossimi anni.

Don Gino Rigoldi, presidente di Comunità Nuova

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Introduzione/Educare nell’emergenza La pandemia che ha fortemente segnato il 2020 ha avuto un grande impatto anche su tutte le attività della

nostra Associazione. Ciò che mi ha più colpito è stata la capacità reattiva delle operatrici e degli operatori, che hanno saputo mettere in campo risorse, tenacia, responsabilità e fantasia per continuare a prendersi cura delle persone che incontriamo e che si affidano ai nostri servizi e progetti. Colgo l’occasione dell’introduzione al Bilancio Sociale per esprimere la profonda gratitudine a tutte e tutti coloro che hanno permesso che le strutture di Comunità Nuova conti-nuassero, senza mai fermarsi, notti e week-end compresi, il lavoro di cura e accompagnamento dei nostri ospiti.

Partendo da questa considerazione, desidero condividere la riflessione per cui eventi tragici possano anche condurre a un’evoluzione positiva delle proprie capacità e risorse, determinando una trasformazione delle persone, rendendole ancora più disponibili e generose. Questa capacità empatica è una reazione che può permettere a ognuno di ripensare a come contribuire alla co-costruzione della comunità di cui fa parte, facendo i conti con il reale, trovando vie nuove, senza mai rinunciare a relazioni di qualità. Nei periodi di incertezza, come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, una attenta riflessione pedagogica favorisce interventi educativi capaci di rispondere alle trasformazioni in atto, rende gli operatori più consapevoli, più vigorosi e più forti nella ricerca di strategie e soluzioni nuove a favore delle persone per cui lavorano. Agendo su questi aspetti ne scaturisce un’idea di educazione rinnovata, che mira alla ristrut-turazione dei rapporti sociali e delle relazioni, perché, proprio nei momenti come quello attuale, molti dei paradigmi normalmente assunti mostrano i loro limiti e l’educazione viene chiamata in causa per accompagnare le persone nella gestione delle proprie insicurezze e fragilità.

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La pedagogia quindi ci aiuta a realizzare un progetto collettivo nuovo, orientato al futuro della società, perché educare nel tempo della problematicità richiama a far emergere le nostre resistenze al cambiamento e alla necessità di evoluzione e trasformazione a cui i bisogni delle realtà che incontriamo ci chiedono di rispondere con quello stile attento e premu-roso che ci contraddistingue.

Andrea Marnoni, coordinatore generale

Nota metodologica

Il presente documento è la nona edizione del Bilancio sociale di Comunità Nuova onlus. L’arco temporale di riferi-mento è quello che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020. Il Bilancio sociale viene costruito attraverso un processo utilizzato dal 2006 per la stesura della prima Relazione sociale. Esso prevede il coinvolgimento dei coordinatori delle aree, dei project leader e dei responsabili delle funzioni gestionali. La rilevazione dei dati avviene attraverso la compila-zione di una scheda codificata per ciascuna delle attività dell’associazione. La bozza di Bilancio sociale viene successiva-mente condivisa dal Coordinamento delle aree e gestionale, approvata dal Consiglio di Amministrazione, quindi di-scussa e deliberata dall’assemblea dei soci.

Modalità di comunicazione

Il presente Bilancio sociale viene diffuso attraverso i seguenti canali: distribuzione ai soci in assemblea; consegna a tutti gli operatori e a tutti i volontari; pubblicazione sul sito web; informazione sulla pubblicazione attraverso la new-sletter elettronica; invio alla Prefettura e alla Provincia di Milano per l’aggiornamento dei relativi registri.

Per ulteriori informazioni potete scrivere una mail a: [email protected]

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Chi siamo

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L’associazione Comunità Nuova onlus Comunità Nuova onlus è un’associazione non profit che opera nel campo del disagio e della promozione delle risorse

dei più giovani. È presieduta da don Gino Rigoldi, ex cappellano dell’Istituto penale per minorenni “Cesare Beccaria” di Milano. È nata nel 1973 dall’iniziativa di un gruppo di volontari legati al carcere minorile; da allora ha mantenuto il suo carattere concreto, laico, aconfessionale e indipendente da governi, partiti o istituzioni religiose.

L’associazione è stata riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1986 ed è ONLUS.

È iscritta al Registro delle Persone giuridiche della Prefettura di Milano e al Registro dell’Associazionismo della Regione Lombardia; è accreditata come servizio di riabilitazione e reinserimento di persone tossicodipendenti presso la Regione Lombardia; è iscritta, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, alla prima sezione del Registro nazionale degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati; è iscritta all’elenco nazionale delle associazioni e degli enti che svolgono attività contro la discriminazione e per la parità di trattamento per le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica (art.5 del D. lgs 215/03).

Nel 2020 a Comunità Nuova hanno lavorato 86 persone, 55 donne e 31 uomini. Le volontarie e i volontari sono stati 47. I beneficiari diretti delle attività 8.201.

Comunità Nuova si è impegnata, l’anno scorso, in 39 progetti e servizi con 327 partner così distribuiti: 158 orga-nizzazioni no-profit, 3 reti di organizzazioni, 50 enti pubblici, 43 scuole, 15 enti religiosi, 36 società sportive e 22 aziende.

L’associazione è attiva in Italia, Romania, Grecia, Olanda, Bulgaria, Spagna e Polonia. Fa parte del Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza (CNCA), che raccoglie in tutta Italia più di

250 gruppi impegnati nel campo dell’emarginazione sociale.

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Comunità Nuova realizza interventi sociali nelle seguenti aree:

Infanzia e famiglie Accoglienza e presa in carico di minori; comunità per bambini e pre-adolescenti; comunità e alloggi per

i nuclei genitore-figli; interventi di promozione dell’infanzia e delle famiglie; accompagnamento all’affido; mediazione familiare; formazione alla relazione educativa.

Giovani Centri sociali e di aggregazione; educativa di strada; borse di studio e contrasto alla dispersione scolastica;

accompagnamento al lavoro; interventi educativi nelle scuole e nelle società sportive; promozione dello sport di cittadinanza.

Dipendenze Accoglienza, cura e sostegno di persone tossicodipendenti; prevenzione nelle scuole e nei contesti terri-

toriali e di vita; interventi per la riduzione del danno e limitazione del rischio connessi all’uso e all’abuso di sostanze.

Inclusione sociale e migranti Segretariato sociale; housing sociale; consulenza e orientamento legale; recupero e distribuzione delle

eccedenze alimentari; interventi in area penale per minori e adulti.

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Dati generali e amministrativi Denominazione Comunità Nuova onlus

Forma giuridica Associazione riconosciuta, Ente mo-rale

Atto costitutivo 15 dicembre 1973

Configurazione fiscale ONLUS

Sede legale e amministrativa Via Luigi Mengoni 3, 20152 Milano

Telefono 0248301938; 0248302937

Fax 0248302707

E-mail [email protected]

Sito web http://www.comunitanuova.it

Codice fiscale 80142430158

Partita Iva 05807730154

Posizione INPS Matricola 4927537786

Posizione Inail Codice ditta 5798226

Codice univoco fatturazione USAL8PV

Contratto di lavoro applicato AGIDAE

C/c bancario Banca Intesa Sanpaolo, IBAN: IT75Q0306909606100000013626

C/c postale n. 11453206 intestato a Comunità Nuova onlus, IBAN: IT26L0760101600000011453206

Sedi dell’associazione Sede legale, segreteria e ammini-strazione: Via Luigi Mengoni 3, 20152 Milano. Comunità Villa Paradiso: Via Puccini 35, loc. Monte-siro, 20045 Besana Brianza (MI). Centro per Giovani: Piazza Olivelli ang. Via Forze armate 179, 20147 Mi-lano. Centro sociale Barrio’s: Piazza Donne Partigiane ang. Via Barona, 20142 Milano. Centro diurno Azi-muth: Via Pogatschnig 34, 20148 Milano. Segretariato sociale e sportello legale: Via G. Bellini 6, 20146 Mi-lano.

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Breve storia di Comunità Nuova onlus Comunità Nuova è stata fondata il 15 dicembre 1973 da don Gino Rigoldi insieme a operatori e volontari dell’Isti-

tuto Penale Minorile Cesare Beccaria con lo scopo di dare opportunità di reinserimento sociale ai minori e ai giovani in difficoltà, in particolar modo quelli usciti dal carcere.

La prima comunità alloggio a loro destinata viene aperta in via De Castillia a Milano. Nel 1975, in seguito all’approvazione della prima legge italiana sulle droghe, Comunità Nuova viene iscritta

nell’elenco degli Enti Ausiliari convenzionati con Regione Lombardia e apre il primo centro di disintossicazione e il centro di prima accoglienza per persone con problemi di dipendenza e abuso di sostanze psicotrope in via Gonin a Milano.

ANNI ‘80

Nel 1980 le comunità per minori adolescenti diventano tre, via De Castillia, via Guintellino e via Zumbini. Apre a Stresa la prima comunità terapeutica per tossicodipendenti e si avviano i primi corsi di formazione professionale per i giovani emarginati. Sono gli anni in cui crescono fortemente il consumo di eroina e le morti per overdose e scoppia l’allarme AIDS. L’attenzione dell’Associazione si focalizza sul tema dipendenze e contro la repressione dei tossicodipen-denti: nel 1984 viene inaugurata la seconda comunità terapeutica “Villa Paradiso” a Montesiro, in Brianza, che oggi vede attivo anche un modulo per le polidipendenze.

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ANNI ‘90

Nel 1992 apre il Centro per Giovani in via Forze Armate, primo concreto tentativo di realizzare servizi nei quartieri periferici di Milano, in un’ottica di prevenzione delle situazioni di marginalità, finalizzato all’aggregazione e socializza-zione dei ragazzi e delle ragazze del quartiere. Nel 1993 è la volta di Barrhouse, comunità per bambini che innova il tradizionale modello di comunità alloggio per adolescenti, accogliendo bambini e bambine dai 5 ai 13 anni.

Nel 1997 viene invece firmata la convenzione con il comune di Milano per la concessione del centro di Piazza all’Italiana, oggi piazza Donne Partigiane: sono i primi passi verso la realizzazione del Centro Sociale Barrio’s, ancora oggi riferimento nella zona della Barona.

Non cala l’attenzione per i rischi delle dipendenze: sono sempre di più i giovani e le giovani che si avvicinano al mondo delle sostanze legali (alcool e sigarette) e illegali (cannabis, cocaina, mdma, eroina, lsd) spesso senza conoscerne effetti e danni: Comunità Nuova amplia il proprio intervento attivando diversi progetti in ambito prevenzione e nel 1993 un nuovo servizio di cura diurno “Centro Diurno Azimuth” in Milano, accreditato con Regione Lombardia, per consumatori attivi.

Attraverso il Fondo Nazionale Antidroga vengono sperimentati e prendono avvio (fino al 2005) 38 progetti in Mi-lano, nel magentino e in Brianza in partnership con Asl, Comuni e altre organizzazioni del privato sociale. 26 progetti sono in ambito di ricerca, prevenzione e informazione tra gli studenti delle scuole superiori, nelle autoscuole, in ambito sportivo, nelle piazze, nei luoghi del divertimento; 9 progetti in ambito trattamentale e di riduzione del danno; 3 progetti in area reinserimento.

ANNI 2000

Nel primo decennio del 2000 si sviluppano progetti in ambito sportivo che coinvolgono scuole primarie e società sportive per educare al tifo ed ai valori universali dello sport. Nascono: Nessuno in Panchina, Io Tifo Positivo, Unità

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Mobile dello Sport, Sport in Rete, Tapin Rozzano e Inter Campus a Slatina, in Romania, con la collaborazione di FC Internazionale.

Cresce l’impegno nelle attività dedicate ai migranti, dato l’aumento del fenomeno migratorio che coinvolge la città di Milano, soggetti tra i più vulnerabili e stigmatizzati a maggior rischio di precarietà sociale. I progetti si realizzano in strada, rispetto a minori stranieri che vivono a Milano in stato di abbandono e in condizioni di marginalità (Oued e Calle), presso gli spazi del Segretariato Sociale in Giambellino, con lo sportello legale Nefida e aprendo il pensionato “Belleville” per giovani stranieri senza fissa dimora.

ANNI 2010

A Villa Paradiso viene avviato il laboratorio di pasticceria “I Dolci del Paradiso”, integrato nel sistema terapeutico, sviluppatosi poi nella costituzione di Comunità Nuova Cooperativa Sociale Onlus, nata nel 2014 per offrire opportunità di lavoro a persone in situazioni di svantaggio o di marginalità sociale.

Nel 2012, le attività sociali di Comunità Nuova, in seguito ad una riorganizzazione di tutta l’Associazione, vengono suddivise in quattro aree – Dipendenze, Giovani, Infanzia e famiglie, Inclusione sociale e migranti – che permettono di costituire dei gruppi di lavoro intorno ai quattro temi principali, con lo scopo di continuare a tener aggiornata e condi-visa l’analisi dei bisogni incontrati sui territori, condividere esperienze e best practice, individuare nuove linee di svi-luppo, favorire scambi, potenziare interventi e leggere i bisogni formativi e di aggiornamento delle operatrici e degli operatori.

Aumenta l’impegno nel supporto delle famiglie, anche di quelle che aspirano a diventare affidatarie di minori. Si intensificano gli interventi del Segretariato Sociale e cresce il numero delle persone del quartiere Lorenteggio-Giambel-lino che chiedono aiuto. Vengono ampliati, insieme all’associazione Amici di Edoardo, i percorsi di formazione profes-sionale e di tirocinio per i ragazzi con bassa scolarità che nell’attuale contesto socio-economico rischiano di essere esclusi

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dal mondo del lavoro (Sistema Lavoro). Con l’erogazione da parte di Regione Lombardia di fondi europei, si manten-gono e si ampliano le attività dedicate a minori e giovani adulti sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria e si sviluppano progetti sperimentali di limitazione del rischio nei contesti del divertimento, in cui è evidente il consumo di alcol e sostanze, e riduzione del danno, rivolti a persone che vivono in condizioni di grave marginalità, anche consuma-tori di sostanze, sul territorio di Milano e provincia.

Il 2016 è un anno molto importante per Comunità Nuova: viene infatti costruita la nuova sede CN l’HUB con il trasferimento della sede legale, degli uffici amministrativi e della comunità per minori Barrhouse. L’immobile è di pro-prietà del Comune di Milano con il quale l’associazione ha una convenzione che ne consente l’utilizzo per scopi sociali.

CN l’HUB oltre ad essere la sede dell’Associazione Comunità Nuova, diviene anche sede legale e operativa di Co-munità Nuova Cooperativa Sociale e di altre due organizzazioni presiedute da don Gino Rigoldi: BIR e Fondazione Don Gino Rigoldi. Nel 2017, presso gli spazi dell’HUB, nasce la comunità di accoglienza per il nucleo mamma-bam-bino “Il Gomitolo”, seguita l’anno successivo dal servizio Kintsugi, alloggi e percorsi per l’autonomia per il nucleo genitore-bambino. Vengono inoltre destinati alcuni appartamenti in affitto temporaneo a persone in transito su Milano per motivi di lavoro, studio o salute. Viene aperta la ciclofficina CICLO l’HUB e per presentarsi e farsi conoscere maggiormente dal nuovo quartiere le quattro organizzazioni partecipano, coinvolgendo il Teatro Puntozero attivo presso l’IPM Beccaria, al progetto Bisceglie Lab, organizzando e gestendo un insieme di attività ludiche, culturali e di socializzazione rivolte agli abitanti e alle famiglie.

Attualmente l’associazione gestisce 3 comunità, un centro diurno, tre centri di aggregazione giovanile ed è partner o capofila in una quarantina di progetti suddivisi nella quattro aree operative.

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Oggetto sociale di Comunità Nuova onlus (dall’art. 3 dello Statuto)

Comunità Nuova svolge attività nel campo dell’assistenza sociale e ha per scopo l’inclusione sociale, l’accoglienza, la socializzazione, la cura delle persone in difficoltà e a rischio d’emarginazione, in particolare minori, giovani, tossicodi-pendenti e migranti.

L’associazione realizza le seguenti attività nei confronti dei soggetti sopra descritti:

a) attività dedicate a bambini, adolescenti e giovani, finalizzate all’accoglienza, alla promozione del loro benessere,delle loro competenze e del loro protagonismo, oltre che al contrasto di fenomeni di disagio, devianza ed esclu-sione sociale, anche attraverso iniziative rivolte alle famiglie, alle scuole, ai centri d’aggregazione giovanile, aglioratori e alle società sportive;

b) attività di prevenzione, accoglienza, cura, socializzazione, riabilitazione e reinserimento nel campo dei consumie delle dipendenze da sostanze, legali e illegali;

c) attività finalizzate all’accoglienza delle persone migranti, alla promozione dei loro diritti e dei percorsi di inclu-sione sociale, anche attraverso lo sviluppo di interventi progettati e realizzati in un’ottica interculturale e trans-culturale;

d) attività finalizzate alla promozione di residenzialità temporanea e housing sociale per giovani, studenti e famigliein difficoltà;

e) attività di formazione alla relazione educativa per adulti e famiglie in difficoltà;

f) attività rivolte alla promozione delle pari opportunità e al contrasto di fenomeni di esclusione sociale, sfrutta-mento, maltrattamento e violenza;

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g) attività di sensibilizzazione e promozione di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà;

h) attività di beneficenza nei confronti di soggetti svantaggiati dal punto di vista economico e/o sociale, provve-dendo alle loro necessità materiali;

i) realizzare progetti formativi volti a formare persone svantaggiate, favorendo così il superamento delle situazionidi marginalità, il ritorno alla vita attiva e promuovendo l’inserimento occupazionale.

Mission di Comunità Nuova Comunità Nuova promuove la crescita personale e sociale delle persone, in particolare giovani, che si trovino in stato

o a rischio di emarginazione o che siano privi dei mezzi per sviluppare il proprio progetto di vita. Elementi essenzialidella nostra azione sono: l’accoglienza, la relazione, la cooperazione. La mission dell’associazione si riassume in quelladelle quattro aree di intervento:

a) Aver cura della crescita dei minori, delle loro famiglie e delle figure educative.

b) Offrire ad adolescenti e giovani la possibilità di sperimentare e l’opportunità di progettare.

c) Lavorare affinché il benessere sia indipendente dalle sostanze.

d) Sostenere la crescita materiale e civile dei migranti e delle persone a rischio di emarginazione.

Reti. Comunità Nuova fa parte di... CNCA

Il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA) è un’associazione di promozione sociale che si è costituita formalmente il 16 gennaio 1986 con un proprio statuto e una propria organizzazione. Il presidente dal

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2019 è Riccardo De Facci. Fanno oggi parte della Federazione più di 250 gruppi dislocati su tutto il territorio nazionale. È presente in tutti i settori del disagio e dell’emarginazione, con l’intento di promuovere diritti di cittadinanza e benes-sere sociale.

Nel 2006 si è costituita la Federazione CNCA Lombardia, presieduta da Paolo Cattaneo, di cui fa parte Comunità Nuova. Nell’Esecutivo lombardo Alberto Barni è referente regionale per l’area Dipendenze e consumi.

COORDINAMENTO MILANESE DEL PRIVATO SOCIALE PER LE DIPENDENZE Associazione senza scopo di lucro fondata sulla libera associazione degli Enti operanti nel territorio milanese. È

presieduta da Alberto Barni. Ha lo scopo di promuovere la cultura della solidarietà, tutelare i diritti delle persone più fragili e di sostenere e rappresentare, in forma unitaria, le esigenze e le aspirazioni dei propri aderenti, tutelandone i diritti.

Il Coordinamento, forte del significativo presidio territoriale svolto dagli Enti aderenti, si propone come interlocu-tore del Comune di Milano e di ATS Milano riguardo alla progettazione e realizzazione degli interventi necessari nell’area delle Dipendenze sul territorio metropolitano.

CEAL – COORDINAMENTO DEGLI ENTI ACCREDITATI DELLA LOMBARDIA Comunità Nuova fa parte anche del Coordinamento degli Enti Accreditati per le dipendenze della Lombardia

(CEAL) che presiede nella figura di Alberto Barni. L’obiettivo del Coordinamento è il raggiungimento della collabora-zione con gli Assessorati di riferimento della Regione Lombardia. Tale collaborazione prevede la partecipazione alla progettazione e programmazione degli interventi nell’area delle Dipendenze.

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La nostra organizzazione

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Organigramma

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Assemblea dei soci Soci al 31/12/2020 38 Femmine 24 (63%) Maschi 14 (37%) Assemblee 2020 Soci presenti* % 29/01/2020 18 su 34 53 23/07/2020 24 su 38

(10 in presenza, 14 da remoto) 63

28/09/2020 24 su 38 63 29/10/2020 26 su 38

(3 in presenza, 23 in remoto) 68

18/12/2020 29 su 38 76 * Alle assemblee non è possibile partecipare per delega.

Il Consiglio d’amministrazione Nome e ruolo In carica dal Deleghe e responsabilità don Gino Rigoldi, Presidente 1973 Rosellina Archinto, Consigliera 2012 Alberto Barni, Consigliere 1998 Responsabile relazioni esterne, sicurezza e privacy Matteo Cabassi, Consigliere 2012 Sonia Calzoni, Consigliera 2018 Leda Citterio, Consigliera 2018 Educatrice Centro Diurno Azimuth

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Silvia D’Anna, Consigliera 2018 Coordinatrice area Giovani Walter Pozzi, Consigliere 2015 Andrea Marnoni, Consigliere 2018 Coordinatore generale

Il Consiglio di Amministrazione è stato eletto dall’assemblea straordinaria dei soci del 14 maggio 2018. Nel 2020 si è riunito 6 volte. I consiglieri non percepiscono indennità di carica.

Collegio dei revisori Composizione Ruolo Anzianità di carica Maria Pia Beretta 2014 Lorenza Guglielmi 2014 Gigliola Adele Villa Presidente 2014

Nel 2020 il Collegio ha effettuato 6 incontri. Non sono stati corrisposti compensi.

Collegio dei probiviri Composizione Ruolo Anzianità di carica Alberto Gianello Presidente 2014 Valeria Manzoni Consigliera 2008 Viviana Rossini Consigliera 2014

Il Collegio è stato eletto dall’Assemblea dei soci del 28 maggio 2014.

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Il Coordinamento generale Nome Ruolo Andrea Marnoni Coordinatore generale Alberto Barni Responsabile relazioni esterne, sicurezza e privacy Anna Subitoni Responsabile personale e formazione Micaela Colombo Coordinatrice area Dipendenze Mario Lenelli Coordinatore area Inclusione sociale, responsabile progettazione Silvia D’Anna Coordinatrice area Giovani Viviana Rossini Coordinatrice area Infanzia e famiglie Marilina De Rosa Responsabile amministrazione, finanza e controllo di gestione

Il Coordinamento generale è stato eletto dall’Assemblea dei soci il 27 giugno 2018. Nel 2020 il Coordinamento generale ha effettuato 22 riunioni e 4 incontri di supervisione con il dott. Marco Meschini di Ismo srl. Il Coordinamento delle aree ha effettuato 12 incontri.

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Le attività del 2020

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Fatti e avvenimenti del 2020 Nel 2020 sono stati attivi 39 servizi e progetti. Le attività sociali di Comunità Nuova sono divise in quattro aree: (1)

Infanzia e famiglie, (2) Giovani, (3) Inclusione sociale e migranti e (4) Dipendenze. Ogni area ha un gruppo di lavoro che si impegna ad individuare i bisogni sociali, sviluppare progetti, realizzarli e valutarli.

Nell’anno caratterizzato dalla pandemia abbiamo dovuto riorganizzare e ripensare i nostri progetti e servizi. I prin-cipali fatti ed eventi, suddivisi per area, sono descritti nei paragrafi seguenti.

Area Infanzia e famiglie

Sono andate in continuità le comunità Barrhouse e Il Gomitolo che si sono attivate per la didattica a distanza durante i mesi di lockdown e che hanno cercato soluzioni per trascorrere il periodo estivo fuori dalla città, dopo i mesi di chiusura a causa del Covid-19. Anche gli alloggi per l’autonomia del progetto Kintsugi hanno organizzato laboratori estivi per i piccoli ospiti insieme ai volontari di Bir e agli altri ospiti delle comunità. Il progetto di Affido Familiare in partnership con il Comune di Milano è andato in continuità. A causa della pandemia e delle conseguenti chiusure delle scuole, i progetti sportivi Io Tifo Positivo e Novis hanno purtroppo interrotto le attività in presenza.

Area Giovani

Il Centro per Giovani, come il Barrio’s, il 2 marzo 2020, dopo una settimana di chiusura forzata, ha trasferito tutte le attività su piattaforme online: dal corso di dj, a quello di chitarra, passando per gli allenamenti di calcio e rugby e per i laboratori di cittadinanza attiva e l'immancabile sostegno allo studio. A metà marzo, nel cuore del primo lockdown, insieme a Fondazione Don Gino Rigoldi e alla rete QuBì Forze Armate, l'équipe del Centro per Giovani ha raccolto 34 computer a cui si aggiungono 20 laptop dell’IC Iqbal Masih distribuiti alle famiglie sul territorio che si trovavano sguarnite di strumenti digitali per accedere alla didattica a distanza. Alla consegna dei pc ai ragazzi che frequentano il

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Centro per Giovani sono stati organizzati incontri di alfabetizzazione digitale propedeutica alla didattica online. Durante il doposcuola si è inoltre fatto ampio uso del pc per rendere più famigliare lo strumento e abbattere il divario digitale. A giugno il Centro ha riaperto con le attività in presenza organizzando un lungo e articolato centro estivo. Da settembre a dicembre il Centro per Giovani non ha mai chiuso, l'équipe educativa, i ragazzi e le ragazze che lo frequentano si sono allenate nel passare dalla presenza al remoto con estrema flessibilità, senza influenza negativa sulla partecipazione alle attività.

I progetti nelle scuole hanno trovato il modo di affrontare le diverse difficoltà incontrate, adattandosi al periodo storico complesso e unico.

Le attività di Sos – Superare gli Ostacoli Scolastici, iniziate nel gennaio 2020, si sono svolte per quasi tutto l’anno in regime di Didattica a Distanza, con un importante impegno delle scuole e del partenariato per non fermarsi.

Dopo un inizio promettente, la chiusura delle scuole per l’emergenza sanitaria ha impedito lo svolgersi di un buon numero dei percorsi formativi che erano stati previsti dal progetto Gener-Azioni Cooperative. Il progetto è stato capace di integrare le modalità di lavoro in presenza a quelle da remoto e di garantire alle scuole lo svolgimento dei percorsi.

Il progetto Una Scuola Condivisa ha subito importanti rallentamenti in riferimento alle scuole secondarie, mentre la continuità di presenza educativa della scuola primaria ha consentito di svolgere un gran numero di azioni nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.

Dopo l’interruzione brusca delle attività di DRUGS nella primavera del 2020, a settembre le scuole secondarie di secondo grado hanno dimostrato un’importante capacità di reazione e riorganizzazione, la maggior parte degli incontri cancellati nell’anno scolastico 2019-20 sono stati riprogrammati e si è proceduto con l’organizzazione del lavoro per l’a.s. 2020-21 prediligendo la modalità da remoto.

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Ad aprile 2020 è partita la prima triennalità della sperimentazione nazionale Care Leavers, progetto dedicato a neomaggiorenni che vivono al di fuori della famiglia di origine su provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Nella nostra Ciclofficina c’è stato il primo tirocinante a cui è stato attivato un contratto di lavoro nel settore e a fronte della crescita delle attività abbiamo ampliato il locale officina con un soppalco industriale e abbiamo inserito altri due tirocinanti (tra cui la prima ragazza).

Il progetto SportZone ha visto alternarsi periodi di blocco totale ad altri più generativi. Durante la prima emergenza sanitaria tutte le attività, in corso o programmate, sono state sospese. Successivamente è stata organizzata la trasmissione Radio Sport in Cattedra in collaborazione con la web radio ShareRadio. Questa esperienza è servita a creare un nuovo format e un nuovo strumento a disposizione dell'équipe.

Durante il periodo estivo, con la parziale ripresa delle attività, l'Unità Mobile dello Sport, fino a quel momento sospesa, è stata riavviata e si è messa a supporto dei centri estivi e di alcuni servizi interni all’associazione. Infine, anche a Rozzano, territorio di sviluppo e crescita per la nostra associazione, le attività hanno subito delle modifiche poiché il cuore dei progetti sono lo sport e l’aggregazione. Abbiamo comunque continuato a mantenere i contatti con i ragazzi, prima con un cineforum a distanza e in seguito con una web radio mobile. Appena è stato possibile abbiamo coinvolto i ragazzi nella ristrutturazione del Laboratorio Giovani Rozzano, azione del progetto Extra-Time, e avviato dei percorsi di supporto alle classi quinte della scuola primaria.

Area Inclusione Sociale e migranti

Nel 2020 gli operatori sono stati chiamati a duplicare gli sforzi per far fronte all’aumento delle povertà causato dall’emergenza sanitaria. Fin da subito siamo stati tra le realtà più attive sul territorio del Municipio 6 nei diversi dispo-sitivi pensati e avviati fin da marzo per distribuire cibo (pacchi alimentari ma anche buoni spesa) alle persone in diffi-

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coltà: l’Hub6 di Milano Aiuta col Comune di Milano, il Fondo di Emergenza Giambellino Lorenteggio, il coordina-mento operativo dell'azione “Stiamo Freschi” voluta da Fondazione Cariplo e Fondazione Vismara, il Social Market di via Ovada tra le altre. Con il progetto Salvacibo siamo sempre stati presenti nei mercati rionali e all’ortomercato per il recupero e la ridistribuzione del fresco invenduto. Tutte le attività del Segretariato Sociale, dell’Housing Sociale, dello Sportello Legale Nefida e dell’Amministrazione di Sostegno sono proseguite anche durante i mesi di lockdown. In particolare, lo Sportello Legale ha affiancato datori di lavoro e lavoratori migranti nella presentazione delle domande di regolarizzazione dei rapporti di lavoro nell’ambito della procedura di emersione (“sanatoria”) per i settori dell’agricol-tura, del lavoro domestico e di assistenza alla persona.

Sistema Lavoro è stato riconosciuto dalla Direzione Educazione del Comune di Milano come snodo fondamentale del network di organizzazioni che si occupano di inserimento lavorativo dei giovani. Da marzo sono state riorganizzate da remoto le attività di sportello e formazione, compreso il corso di italiano per il lavoro promosso nell’ambito del progetto LIFE.MI – Lavoro Integrazione Formazione Empowerment per giovani Migranti, realizzato con ICEI e finanziato da Fondazione Cariplo. Oltre a essere presenti nello sportello presso l’Informagiovani di Milano, Comunità Nuova diventa anche partner del Comune di Milano nel progetto MiGWork - MiGeneration Work in progress finanziato da Regione Lombardia.

Proseguono gli interventi dei nostri educatori presenti nei gruppi all’interno del carcere minorile Beccaria e negli accompagnamenti educativi esterni di giovani autori di reati sottoposti a percorsi di “messa alla prova”.

Area Dipendenze

Nel 2020 sono andate in continuità la comunità di Villa Paradiso e il Centro Diurno Azimuth.

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La pandemia ha portato quest’ultimo a rivedere le proprie modalità di fruizione del percorso, avviando una formula mista tra attività in presenza e attività in remoto (videocolloqui, gruppi su zoom). Da aprile è stata avviata una collabo-razione con Shareradio per realizzare il programma web radiofonico Pausa Caffe, cogestito dagli ospiti e dalle operatrici che ha visto la presenza di personaggi quali don Gino Rigoldi e Gherardo Colombo per affrontare tematiche importanti.

I progetti di riduzione del rischio hanno subito un arresto per le restrizioni dovute all’emergenza da Covid-19, considerando il divieto di aggregazione e di assembramento. Gli operatori si sono impegnati in una mappatura del territorio (zona dei Navigli e Lambrate, a Milano) per rilevare le forme di aggregazione alternative a quelle precedenti alla pandemia, i consumi e la popolazione in target. Si è poi proceduto alla strutturazione di strumenti social per le azioni di sensibilizzazione e informazione e alla programmazione degli sportelli “Giovani in contatto” e “Safe Space” da svolgersi negli spazi sociali nel corso del 2021.

Gli interventi di limitazione dei rischi e di riduzione del danno hanno risentito della contrazione degli spostamenti dovuti al lockdown. Nell’ambito della riduzione del danno il parco di Rogoredo ha visto una presenza costante anche se leggermente inferiore rispetto al 2019. La contrazione più importante ha riguardato il parco delle Groane; la vastità e la conformazione del territorio, oltre alle modalità di vendita all’interno dell’area, rendono difficili gli interventi di aggancio delle persone. I progetti e gli operatori hanno comunque garantito una continuità di intervento per fornire assistenza, supporto, consulenza e accompagnamento ai servizi alle persone target dell’intervento.

I servizi e i progetti di Comunità Nuova Le attività sociali di Comunità Nuova, come già detto, sono raggruppate in quattro ambiti di intervento: area

Infanzia e famiglie, area Giovani, area Inclusione sociale e migranti e area Dipendenze.

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L’area è ambito di riflessione su ciò che accade nelle nostre attività quotidiane, di analisi dei bisogni, di progettazione e sviluppo, di monitoraggio e valutazione. L’area può farsi carico anche di suggerire ed esprimere bisogni formativi per gli educatori e fare istruttorie per decisioni da prendere.

Qui di seguito potete leggere alcuni dati riassuntivi e generali.

Nelle sezioni dedicate potete leggere l’analisi delle attività delle aree.

In appendice, invece, l’elenco completo delle prestazioni erogate da Comunità Nuova nell’anno 2020.

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Distribuzione servizi e progetti per area

Infanzia e famiglie 7 Giovani 13 Dipendenze 10 Inclusione sociale 9 Totale 39

Distribuzione dei beneficiari diretti per area

Infanzia e famiglie 636 Giovani 2.195 Dipendenze 249 Inclusione sociale 5.121 Totale 8.201

18%

33%26%

23%Infanzia e famiglie

Giovani

Dipendenze

Inclusione sociale

8%

27%

3%

62%

Infanzia e famiglie

Giovani

Dipendenze

Inclusione sociale

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Confronto beneficiari diretti 2017-2020

16573025 2596

636

6645

4498 4215

2195

51653614 3874

2491320 2022 2485

5121

1478713159 13170

8201

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

2017 2018 2019 2020

Beneficiari diretti per area - 2017/2020Infanzia e famiglie Giovani Dipendenze Inclusione sociale Totale

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Partner di Comunità Nuova nel 2020

Comunità Nuova ha da sempre promosso le sue iniziative in collaborazione con Enti pubblici e privati, Agenzie di Tutela della Salute e Servizi per le tossicodipendenze, scuole, associazioni e gruppi di base, enti religiosi e amministra-zioni locali, associazioni e società sportive, imprese. Nel 2020 i partner sono stati complessivamente 327. In appendice potete leggerne l’elenco completo.

48%

1%

15%

13%

5%11%

7%

Distribuzione dei partner - 2020

Organizzazioni no profit

Reti di organizzazioni

Enti pubblici

Scuole

Enti religiosi

Società sportive

Aziende

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area Infanzia e famiglie

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Imparare a so-stare

Diciamo spesso che per accompagnare un bambino nel percorso di comunità è necessario allenarsi all’incertezza, perché la rotta è tutt’altro che lineare e gli imprevisti sono all’ordine del giorno.

Come comunità educativa, in collaborazione con il servizio sociale inviante, noi educatori dobbiamo affiancarci alle famiglie in difficoltà, per espletare parte di quegli importanti compiti di cura che questi genitori hanno faticato ad assolvere nei confronti dei loro figli.

Nel prendere in carico questa importante responsabilità, dobbiamo fare in modo che il tempo, necessario perché si aprano nuove opportunità per il nostro piccolo ospite, non sia per lui un’attesa di qualcosa (o qualcuno) che verrà, ma parte integrante del suo percorso di crescita.

Chi giunge da noi arriva a seguito di un percorso faticoso, segnato dalle difficoltà che gli adulti hanno incontrato nel tentativo di prendersi cura di lui. Per questo ogni istante, ogni abbraccio, ogni parola detta o taciuta, ogni esperienza vissuta insieme, sono importanti. Sta a noi, alla qualità della nostra presenza, la possibilità di fare la differenza, aprendo nuovi canali di comunicazione e offrendo nuove opportunità.

In questo millimetrico gioco di equilibrio, in cui ci si misura ogni giorno con l’imprevisto, essere un porto sicuro significa dunque mettere in conto qualunque tipo di tempesta, non solo là fuori, ma anche (e soprattutto) dentro. Il punto fermo è il nostro “esserci”;mantenersi saldi però non basta: è necessario essere vigili, creativi, pronti e soprattutto immensamente flessibili.

Insomma, il nostro è un lavoro impegnativo, dunque eravamo ben allenati ad affrontarne le difficoltà. Eppure la pandemia ci ha esposto una nuova qualità di incertezza.

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Il 2020 è stato un anno spiazzante, che ha costretto ognuno di noi dentro perimetri angusti, impensabili fino a poco tempo fa, e che non ha concesso sconti a nessuno.

La comunità Barrhouse non ha certo fatto eccezione: come tutti, e come mai prima d’ora, abbiamo vissuto per mesi confinati tra le mura domestiche, nelle nostre abitazioni private così come nella comunità, insieme ai bambini e ragazzini che ospitiamo.

Molte prassi e punti di riferimento ormai consolidati sono stati stravolti e messi in discussione, a partire dal modo stesso di abitare la comunità (intesa non solo come spazio abitativo, ma soprattutto come spazio di relazione).

Mentre il mondo si barcamenava nel mantenimento di rigide distanze sociali negli spazi condivisi, compensate da una maggiore vicinanza vissuta dentro le abitazioni private, in comunità mascherine e distanziamento sono entrati ne-cessariamente tra le mura di casa. La comunità è un sistema di relazioni delicato: non siamo i genitori di questi bambini e ragazzi, ma circola tra noi un certo grado di familiarità, dal momento che cerchiamo il più possibile di essere per loro una rete di sostegno affettivo. Il contatto è parte integrante di questo sostegno, attraverso un abbraccio di conforto o un semplice bacio della buonanotte, ma non solo. Il sostegno e l’affetto passano per noi anche attraverso quei piccoli gesti quotidiani che contemplano una certa vicinanza fisica, come fare i compiti insieme, tagliare le unghie o aiutarli ad allacciarsi le scarpe...per questo l’ingresso di mascherine e distanze ha perturbato fortemente il nostro modo di stare con bambini e ragazzi, penalizzando la dimensione più intima delle nostre relazioni con loro.

Ma con il passare del tempo perfino questo è stato accettato dai nostri ospiti: insieme a loro abbiamo scoperto che le distanze pericolose sono altre, che non bastano una mascherina, un po’ di disinfettante gel e nemmeno un metro di distanziamento in più a tavola per tenerci lontani. Insieme abbiamo inventato attività, fatto torte, spettacoli, cineforum, organizzato giochi nel giardino, abbiamo connesso tablet e computer per partecipare alla DAD e per continuare a vedere amici e volontari. Abbiamo inventato ogni genere di stratagemma per continuare a vivere pienamente le nostre relazioni

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educative, finché anche la stessa pandemia è diventata una tra le tante variabili destabilizzanti del nostro sistema di relazioni.

“Sostare”, a questo ci ha costretto il 2020.

Ma questo infondo è il nostro lavoro: sostare ed essere presenti, come sempre, nella relazione con i nostri ospiti, anche quando il mare è in tempesta.

La domanda, doverosa, è: “So-stare...?”.

So-stare con tutto quello che c’è, insieme a questo bambino o a questa ragazzina? So-stare con la sua rabbia, le sue paure, le sue incertezze, sommate alle preoccupazioni che questo delicato periodo storico porta con sé? So-stare con la sua frustrazione di non poter abbracciare un amico, di non poter andare a scuola? Con il suo dispiacere di vedere solo metà del volto di chi si avvicina al suo? Ancora una volta, So-stare con l’incertezza, anche con questo tipo specifico d’incertezza, insieme a lui/lei?

Io credo di poter dire di sì. Con il sostegno dell’associazione e la stupefacente resilienza dei nostri ospiti, stiamo imparando a fare anche questo.

Chiara Veggetti, educatrice di Barrhouse

Mission Aver cura della crescita dei minori, delle loro famiglie e delle figure educative.

Ci sono bambini che non possono stare nella famiglia d’origine. Le istituzioni li affidano a famiglie accoglienti e in piccole comunità. Comunità Nuova si prende cura di loro sia direttamente sia con il sostegno alle famiglie che aspirano ad accoglierli, promuovendo la cultura della relazione come fondamentale strumento educativo.

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Servizi e progetti Affido Milano Accompagnamento e sostegno educativo, nella città di Milano, delle famiglie affidatarie e

dei minori, sostegno psicologico e selezione, valutazione e formazione dei nuclei affidatari durante il percorso d’affido.

Affido Rho Accompagnamento e sostegno educativo, nei comuni del rhodense, delle famiglie affida-tarie e dei minori durante il percorso d'affido, selezione e valutazione dei nuclei affidatari

Barrhouse Comunità residenziale educativa per minori (5-13 anni).

Il Gomitolo Comunità residenziale educativa per il nucleo mamma-figli; offre accoglienza con lo scopo di aiutare a superare la situazione problematica dei nuclei ospitati, recuperando la funzione genitoriale e un rapporto equilibrato con il proprio figlio.

Io Tifo Positivo Percorsi di sensibilizzazione al tifo e di prevenzione della violenza nello sport dedicati agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, con il coinvolgimento delle fa-miglie.

Kintsugi Progetto per l’autonomia del nucleo mamma-figlio/a, ospitato in appartamenti educativi dell’associazione Comunità Nuova, attraverso esperienze di cambiamento e di apprendi-mento

NOVIS Progetto europeo di prevenzione alla violenza nello sport e di diffusione delle buone pra-tiche che coinvolge altri sei Paesi europei (Polonia, Grecia, Spagna, Bulgaria, Romania e Olanda).

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Territorio di riferimento

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Principali indicatori per attività

CURAE TRATTAMENTO

10.817Giornate di presenza dei minoriin Barrhouse, degli ospiti de Il

Gomitolo e di Kintsugi.

ACCOMPAGNAMENTO A FAMIGLIE AFFIDATARIE

113Famiglie incontrate

per l’idoneità all’a�do, 35 quelle accompagnate nel percorso

successivo.

FORMAZIONE NELLE SCUOLE

8Scuole coinvolte, 15 attivazioni di

progetti, 320 studenti e50 insegnanti impegnati nelle

attività di consulenza e formazione.

Le attività di formazione nelle scuole si riferiscono esclusivamente al progetto Io Tifo Positivo e si sono svolte in presenza prevalentemente nei mesi precedenti la pandemia e, in parte, da settembre a dicembre 2020. Il progetto NOVIS, benché attivato, non ha registrato attività signi�cative con l’utenza: sono stati organizzati 10 incontri da remoto con i partner di rete.

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area Giovani

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Le emozioni della pandemia

In molti sostengono che ci sarà un “prima” e un “dopo”. Con in mezzo la cesura netta dell’emergenza Covid-19, in seguito alla quale ci chiediamo se il nostro mondo sarà come in precedenza lo avevamo conosciuto. Questa crisi ci parla indirettamente di noi, del nostro rapporto con la tecnologia e con il mondo. Del perimetro del nostro “io” individuale e della relazione con le pluralità di comunità in cui siamo inseriti. Insomma, questo sisma non ha un epicentro. È multicentrico. Nel cuore stesso dei singoli individui e in ogni sfera sociale, civile, economica a livello internazionale.

Per raccontare questo anno eccezionale, l’area Giovani di Comunità Nuova ha deciso di dare voce ai vissuti emotivi delle educatrici e degli educatori dei servizi e dei progetti che non si sono mai fermati.

“Aspettate, cosa? Tutti a casa? Sì!

È il momento di reagire! No, è il momento di fermarsi... tutti. Di riflettere.

I bambini, qualcuno pensi ai bambini. Perché non si pensa ai bambini? I bambini? E gli adulti? Vi prego, qualcuno pensi agi adulti! Ma perché non si pensa agli adulti!?

E improvvisamente fu la DaD.

Solo questa volta, per la prima volta, la scuola ha chiuso. Noi, sommersi da interrogativi continui: e ora come fac-ciamo? Come si fanno l’educazione, la didattica e la pedagogia, ora? Come faranno a crescere questi bambini e come diventeranno adulti questi ragazzi, ora? E domani, come saranno domani i bambini e i ragazzi a cui abbiamo tolto la scuola? E poi è arrivato il senso di inadeguatezza. Come facciamo a fare gli educatori e le educatrici seduti a casa davanti a un monitor?

Come a un bimbo molto vivace, libero e spensierato (come tutti i bambini d’altronde) che ha deciso di crescere e di provare nuove avventure, anche noi pensavamo di continuare a crescere…ma così non è stato, non avevamo fatto i conti

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con una pandemia globale! Ingenui noi che non ci abbiamo pensato, ma crescere vuol dire anche questo, accettare che forse non era il momento adatto per fare il salto.

Dopo i primi giorni di disorientamento, capiamo che occorre darsi da fare. Dopo una settimana, il quadro che ne emerge è che i ragazzi vanno rincorsi ed ingaggiati. Il lavoro è più lento e faticoso, ma comunque si riesce. A volte restiamo impotenti, senza sapere cosa fare. E allora occorre rilanciare.

Ma ci abbiamo scommesso, ognuno con le sue resistenze, ognuno con le sue aspettative, ognuno con la sua dose di entusiasmo. Ricordo vividamente la prima volta in cui mi sono collegata e sono entrata a casa di uno dei nostri ragazzi... mi ha mostrato quello che aveva cucinato per la cena, il poster della Juve appeso in camera e mi ha presentato con orgoglio le sue tre gatte. È stato come completare il mosaico della storia di Ale, di quello che Ale era per noi. Abbiamo avuto l'occasione di sperimentare un servizio fatto soprattutto di momenti individuali nei quali i mondi familiari dei ragazzi si sono dischiusi a noi come scrigni preziosi prima solo immaginati.

Finalmente il periodo più tosto di questa pandemia sembrava passato e la bicicletta era il mezzo che più di tutti ci faceva ritrovare la libertà: di raggiungere le vicine campagne dell’hinterland, di passare una mezza giornata con gli amici all’aria aperta, di provare a sognare e vivere la città rispettandola, di conoscere.

Il panorama che abbiamo trovato non era estremamente diverso da quello precedente, ma i problemi individuali erano diventati dramma collettivo, l'attivazione di reti solidali per i medesimi scopi è stata urgente e inevitabile.

Nessuno di noi si sarebbe mai immaginato tutto questo, ma abbiamo ricevuto in regalo relazioni che dovremo gelo-samente curare e custodire.

Come sempre nella fatica le molteplici sfumature che ci si trova a vivere aprono nuove strade e visioni, preziose per chi come noi non deve solo andare avanti ma anche guidare e accompagnare altri.

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Credo sia stato grazie all’entusiasmo di tutti, operatori e beneficiari, determinati a mettersi in gioco in questa nuova avventura, che si è riusciti a trovare strumenti e modalità per cominciare a dare concretezza ai progetti di ognuno, pur nelle difficoltà e nelle restrizioni imposte dall’emergenza in corso

E ora andiamo avanti.

Dobbiamo restare distanti, ma uniti.”

Le operatrici e gli operatori dell’area Giovani

Mission Offrire ad adolescenti e giovani la possibilità di sperimentare e l’opportunità di progettare.

Gli spazi e le risorse, la creatività e le competenze, il gioco, la scuola e il lavoro, la consapevolezza dei diritti e dei doveri: sono le risorse e le abilità alle quali ogni giovane dovrebbe avere accesso per mettersi alla prova e capire quale futuro immaginare oggi e progettare per domani. Noi mettiamo al centro dei nostri progetti quella gioventù che abita nella periferia della società. Ce ne occupiamo con i diversi linguaggi: il gioco, la musica, lo sport, il cinema e il teatro, la formazione e la conoscenza. Li incontriamo nei diversi contesti: il cortile, il quartiere, la scuola, la piazza reale e virtuale. Li incontriamo e li facciamo incontrare per costruire relazioni positive e sostenerli nei processi di crescita.

Servizi e progetti Care Leavers Tutoraggio individuale nel percorso verso l'autonomia per neomaggiorenni che vivono al

di fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento di tutela dell'autorità giu-

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diziaria, organizzazione Youth Conference d'ambito per raccogliere le istanze dei care lea-vers locali, organizzazione laboratori di gruppo per implementare competenze di vita au-tonoma.

Centro per Giovani Ermanno Olmi

Aggregazione informale, attività laboratoriali, sostegno scolastico, attività musicali e spor-tive, eventi. Sportello di ri-orientamento scolastico e di ricerca lavoro.

Centro sociale Barrio’s

Centro di aggregazione giovanile a Milano, collocato nel quartiere della Barona. Orga-nizza attività artistiche, culturali e ricreative per promuovere il protagonismo giovanile; propone attività di sostegno scolastico e motivazione allo studio, lavora con le scuole (in-contri con insegnanti di riferimento) e con le famiglie; offre laboratori di italiano L2 per alunni stranieri; realizza progetti di educativa di strada attraverso organizzazione di eventi e laboratori. Per consentire il raggiungimento di tutti gli obiettivi mette a disposizione i propri spazi per l’organizzazione di eventi culturali, dibattiti, feste e attività di doposcuola e supporto scolastico gestite dagli educatori e dai volontari.

Ciclofficina CICLO l’HUB

Spazio produttivo/commerciale per ampliare l’offerta di opportunità lavorative per i gio-vani e per sensibilizzare alla mobilità sostenibile.

DRUGS Incontri nelle scuole secondarie di secondo grado sul tema delle sostanze stupefacenti, dell'alcool e delle dipendenze.

Extra Time - Tapin Rozzano

Attività di educazione allo sport rivolte ai giovani di Rozzano (Mi).

Gener-Azioni Cooperative

Progetto educativo che prevede diverse azioni destinate ai minori del territorio di Rho. Azioni di formazione scolastica sul tema della legalità e delle nuove tecnologie e azioni di tutoring presso lo spazio Mast.

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Inter Campus Romania

Interventi di educazione, socializzazione e aggregazione attraverso lo sport per pre-adole-scenti e bambini provenienti dal campo rom di Slatina, dagli ex orfanotrofi, da famiglie in difficoltà economica.

Io Tifo Positivo Romania

Percorsi di sensibilizzazione al tifo e di prevenzione della violenza nello sport dedicati agli alunni delle scuole di Slatina in Romania.

Sistema Lavoro Azioni di accompagnamento attivo alla ricerca di lavoro e tirocini lavorativi per persone senza lavoro e in situazione di fragilità economica e sociale.

SportZone Interventi in luoghi di ritrovo informali, associazioni sportive e in centri di accoglienza di rifugiati politici, che utilizzano principalmente lo sport come strumento di aggregazione, educazione, socializzazione e inclusione sociale.

SOS – Superare gli Ostacoli Scolastici

Interventi di orientamento, supporto alla scelta scolastica e ri-orientamento, interventi di-dattici, laboratori educativo-motivazionali, laboratori di lingua 2, attività di peer tutoring, supporto pedagogico per le famiglie e i consigli di classe.

Una scuola condivisa Azioni di didattica sperimentale nelle scuole primarie e secondarie di primo grado nel rhodense, attraverso attività di formazione degli studenti e degli insegnanti, rigenerazione degli spazi scolastici e costruzione di rete educativa con il coinvolgimento dei diversi at-tori del territorio.

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Territorio di riferimento

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Principali indicatori per attività

ORIENTAMENTOSCOLASTICO E LAVORATIVO

229I ragazzi e le ragazze accompagnate

nei percorsi di orientamento.

FORMAZIONEPER IL LAVORO

50I ragazzi e le ragazze che hanno seguito i percorsi di formazione.

AGGREGAZIONEE SOCIALIZZAZIONE

408Le ragazze e i ragazzi protagonisti

delle nostre attività.

AGGREGAZIONEE SOCIALIZZAZIONE

47Eventi organizzati e 4 quelli

ospitati al Barrio’s nelle 51giornate di apertura.

PERCORSIEDUCATIVI

1440Gli studenti, le studentesse e gli adulti (insegnanti, allenatori e

genitori) coinvolti nelle attività in presenza e da remoto nel rispetto

delle regole per prevenire la di�usione di covid-19.

SOSTEGNO SCOLASTICO

113Le ragazze e i ragazzi che hanno

frequentato i nostri spazi di studio e doposcuola in presenza e da

remoto.

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area Dipendenze

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Risalire sulla barca

Pensare a questo anno, caratterizzato dall’arrivo del Coronavirus, in relazione agli interventi nell’area Dipendenze, ci porta a riflettere, rispetto al lavoro pedagogico, su due aspetti: i limiti imposti dall’arrivo della pandemia e le risorse che invece siamo stati “costretti e capaci” di mettere in campo.

I limiti e i vincoli ci hanno imposto di modificare i luoghi e i tempi di incontro, di permanenza nei servizi semiresi-denziali, di modificare l’utilizzo degli spazi della comunità e parte degli strumenti messi a disposizione nei vari percorsi. Scoprire e riscoprire le capacità creative e generative degli operatori nel ripensare, senza perdere il focus sugli obiettivi pedagogici, agli strumenti proposti, riconoscendo i bisogni delle persone incontrate nei progetti o inserite nei percorsi trattamentali, ha costituito invece una sorta di ri-motivazione al lavoro educativo. Tutto ciò è stato anche occasione, nelle varie équipe, per nuove riflessioni sul senso e sul significato di ciò che facciamo e proponiamo ricercando nuove strategie che permettano di affrontare e rielaborare le ansie che una situazione sconosciuta ha fatto nascere in tutti noi: educatori, ospiti, famiglie, persone con fragilità. Crediamo che la definizione di “resilienza” di P. Trabucchi possa ben rappresentare quello che abbiamo provato a fare: “Resilienza: arte di risalire sulla barca rovesciata. Quando la vita rove-scia la nostra barca possiamo lottare strenuamente per risalirvi, senza perdere mai la speranza e continuando a lottare contro le avversità”. Ecco, forse siamo risaliti su quella barca e lo abbiamo fatto insieme ai giovani uomini e donne che abbiamo incontrato in questo anno e che hanno potuto “Mostrare” a se stessi e agli educatori le loro risorse e capacità.

Micaela Colombo, coordinatrice area Dipendenze

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Mission Lavoriamo affinché il benessere sia indipendente dalle sostanze.

I servizi e i progetti di Comunità Nuova cercano di rispondere ai diversi bisogni che nascono intorno e dentro al mondo del consumo di sostanze: la prevenzione nelle scuole e nei luoghi di ritrovo attraverso l’informazione con l’obiet-tivo di aumentare responsabilità e consapevolezza; l’accoglienza dei bisogni di chi, in condizioni di marginalità, è esposto ai rischi conseguenti all’uso di sostanze; interventi nei luoghi del divertimento notturno attraverso presidi informativi e distribuzione di materiale di riduzione dei rischi e dei danni; trattamento nelle comunità e nei centri diurni per chi decide di intraprendere un percorso di cambiamento riattivando le proprie risorse.

Servizi e progetti Centro Diurno Azimuth

Centro diurno terapeutico-riabilitativo per persone con dipendenza da sostanze psicoat-tive legali e illegali, anche con pendenze di tipo legale. Principali attività: gruppi terapeu-tici; gruppi educativi; colloqui di psicoterapia; colloqui di filtro; colloqui di monitoraggio e supporto educativo; attività del tempo libero e laboratori.

Gasoline Interventi rivolti a persone con consumo problematico di sostanze legali (alcol) e illegali che vivono in condizioni di marginalità

Jump Around Attività di riduzione dei rischi nei contesti del divertimento e inclusione sociale sul terri-torio di Legnano.

Progetto Groane Interventi di riduzione del danno per persone tossicodipendenti attive nell'area di Ce-riano Laghetto.

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Progetto Rogoredo Interventi di riduzione del danno per persone tossicodipendenti attive nell'area di Rogo-redo.

La rete di Ulisse Interventi rivolti a persone con consumo problematico di sostanze legali (alcol) e illegali, che vivono in condizioni di marginalità nel territorio del Comune di Monza.

Unità Mobile Giovani Rho

Interventi nei luoghi del divertimento sul territorio di Rho, rivolti a giovani che consu-mano o abusano di sostanze psicoattive, legali e illegali.

Villa Paradiso Comunità terapeutica per persone con dipendenza da sostanze psicoattive legali e illegali, anche con pendenze di tipo legale. Principali attività: gruppi terapeutici; gruppi educativi; colloqui di psicoterapia; colloqui di filtro; colloqui e counselling familiare; gestione della quotidianità e della casa.

WelcHome aggancia e include

Interventi di riduzione del danno rivolti ai consumatori di sostanze legali e illegali, presso il drop in di via Miramare a Sesto San Giovanni.

WelcHome contatta e include

Interventi di riduzione dei rischi rivolti a consumatori di sostanze legali e illegali negli ambienti del divertimento nel territorio milanese.

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Principali indicatori per attività

CURAE TRATTAMENTO

7.338Giornate di presenza per 69 persone. Sono state dimesse 33 persone e sono stati 36

i nuovi inserimenti.

RIDUZIONE DEL DANNO E PROSSIMITÀ

8.165Contatti per distribuzione

di materiali e per colloqui e accompagnamento ai

servizi.

RIDUZIONEDEL RISCHIO

67Le ragazze e i ragazzi

incontrati durante le uscite in strada e nei luoghi del

divertimento.

Territorio di riferimento

Il numero degli interventi di riduzione del danno, così come quello degli interventi di riduzione del rischio, sono stati esigui a causa del lockdown.

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