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La comunicazione è un aspetto essenziale della vita umana, tanto che “è impossibile non comunicare”.

COMUNICAZIONE

L’uomo fin dalle origini ha avuto necessità di comunicare i propri bisogni e l’ha fatto usando immagini, gesti, vocalizzi, parole.

Attraverso modalità verbali e non verbali trasmette informazioni ad altre persone attraverso un codice e un’intenzionalità condivisa.

Il linguaggio non coincide strettamente con la comunicazione, anche se ne rappresenta il principale strumento di trasmissione.

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DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE

Nelle persone con disabilità, la capacità comunicativa può essere compromessa a causa sia di impedimenti nell’uso del linguaggio orale sia a causa di disturbi comunicativi e relazionali.

Tipologie di studenti coinvolti:- Paralisi celebrali infantili;-Disfasia;- Balbuzie; - Deficit di attenzione/Iperattività; - Disturbo dell’espressione del linguaggio; - Disturbo di fonazione;

Tra i disturbi della comunicazione quelli più diffusi sono la disabilità mentale e l’ AUTISMO.

 

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DISTURBI dello SPETTRO AUTISTICO

Tra i disturbi dello sviluppo quello dello SPETTRO AUTISTICO attualmente è il più grave e il più diffuso.

I Disturbi dello Spettro Autistico sono definiti come disturbi neurologici nello sviluppo del cervello, cioè come difficoltà che insorgono nella fase di formazione del cervello e che causano, nel corso del successivo sviluppo, disfunzioni nell’elaborazione delle informazioni, nella regolazione delle funzioni vitali, nell’integrazione dei comportamenti, nella comunicazione, nella vita relazionale ed emotiva.

I disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati da difficoltà in almeno 3 aree:- Area sociale e interattiva: difficoltà nell’interazione sociale e mancanza di reciprocità emotiva e sociale;- Area comunicativa: difficoltà nelle comunicazione e nella simbolizzazione; - Area comportamentale: repertorio ristretto e ripetitivo di attività.

L’ intensità e frequenza della difficoltà variano da soggetto a soggetto, per questo che parla di “AUTISMI” o di “Disturbi dello SPETTRO Autistico”.

Quindi si hanno caratteri simili ma differenti dal punto di vista: - dell'eziologia;- delle aree celebrali compromesse;- delle manifestazioni comportamentali: simili nel loro aspetto strutturale ma diverse per intensità, qualità e quantità, che possono essere mitigati in persone con sviluppo intellettivo nella norma.

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DEFICIT COMUNICATIVO nei Disturbi dello Spettro Autistico

Nelle persone con disturbo dello spettro autistico si possono avere:- difficoltà nel linguaggio espressivo;- difficoltà nella comprensione;- difficoltà nella comunicazione interpersonale;- difficoltà nel recupero delle parole.

In particolare nell'autismo c’è: - una compromissione della comunicazione che si manifesta con assenza o ritardo del linguaggio;- linguaggio ripetitivo e stereotipato; - difficoltà a iniziare e mantenere una conversazione;-difficoltà nella pragmatica della comunicazione e nell'uso funzionale del linguaggio(aspetti che rimangono carenti).

Le difficoltà sono correlate a:- difficoltà nel contatto oculare;- mancanza di risposta all'interazione;- mancanza o carenza nell'attenzione congiunta;- mancanza o carenza di gesti comunicativi.Come indicato dalla letteratura e dagli studi occorre supportare il linguaggio con la gestualità e con modalità e strategie visive, per costruire una migliore relazione, per aumentare la possibilità di comprensione e per rendere prevedibili gli ambienti e le situazioni.

Nell’autismo sono presenti: forte abilita visuo-spaziali contro difficoltà nell'area verbale da cui

necessità di informazioni concrete, visibili.

Le persone autistiche comprendo meglio gli stimoli visivi rispetto a quelli uditivo – verbali.

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I tre livelli: PSICOLOGICO, RIABILITATIVO ed EDUCATIVO devono lavorare insieme, anche alla FAMIGLIA, all’interno di un approccio di RETE.

È molto importante che si creino “alleanze” tra le varie figure che hanno in carico il bambino in modo tale che le decisioni vengano condivise e che si crei una rete dinamica in grado di progettare ed attenuare ansie e conflitti, in un’ottica di ascolto, confronto e disponibilità.

Non si può fare a meno dei contributi di tutti, per i vari ambiti di propria competenza.

La diagnosi clinica e le caratteristiche del bambino devono completarsi con il profilo delle funzionalità di base elaborato dall’insegnante ed anche dalle altre figure che hanno in carico il bambino (specialisti, genitori, terapeuti) dopo un’attenta osservazione, in modo tale che le informazioni preliminari possano integrarsi con le altre informazioni e permettere di programmare l’intervento educativo.

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L’osservazione serve per: conoscere, comprendere, programmare, documentare.

L’osservazione costituisce il punto di partenza per la costruzione della relazione educativa e fornisce indicazioni per il progetto educativo: come educare? Cosa fare?.

L’osservazione nel contesto educativo ha come obiettivi principali:- addestrare l’educatore all’analisi dei propri comportamenti e delle reazioni dei bambini;- per comprendere il bambino: conoscerlo, sintonizzarsi sui suoi bisogni e desideri, porsi in modo personalizzato nei confronti di ogni bambino, stimolare la ricerca di strategie educative mirate ed individualizzate, cogliere punti di forza ed aree di debolezza.

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L’osservazione iniziale si integra e porta alla prima fase di costruzione della relazione e di conoscenza reciproca (tra insegnante e bambino).

Si parla di RELAZIONE quando c’è uno scambio affettivo tra due persone che condividono anche solo uno sguardo minimo.

Per costruire la relazione occorre:- Sostituire le richieste con le condivisioni;- Partire dalle proposte e dagli interessi del soggetto;- Dare significato all’intenzionalità;- Rispettare i segnali che giungono dal soggetto;- Favorire un progressivo riconoscimento e adattamento.

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Per passare dalla diagnosi al progetto educativo occorre:- l’Osservazione;- Costruire la relazione;- Strutturare l’ambiente;- Definire i contenuti da insegnare.

L’educazione dei bambini con Bisogni Educativi Speciali necessita di un intervento mirato e sistematico, con la costruzione di un Piano Educativo Individualizzato (P.E.I).I nodi critici del P.E.I sono:-Conoscenze dell’alunno (Diagnosi Funzionale): necessità di una osservazione sistematica;-Progettualità (Profilo Dinamico Funzionale, Progetto di Vita);-Risorse (Strategie, attività, interventi, risorse, dinamiche di insegnamento-apprendimento);- Verifiche e valutazioni di efficacia degli interventi e di validità del profilo.

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Individuare i compagni di classe come risorsa: i compagni sono un risorsa e

rappresentano una condizione essenziale per far si che si verifichi una reale inclusione che si

allarga dalla scuola all’extra scuola.

I compagni di classe sono molto importanti e devono essere coinvolti nella gestione

dell’allievo, quindi insegnanti ed educatori devono mettersi in atto per compiere le procedure

di inclusione.

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Con il termine C.A.A : si intende l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e strumenti (anche tecnologici) che è possibile attivare per facilitare la comunicazione in persone che presentano una carenza o l’assenza, temporanea o permanente, di comunicazione.

Ci si riferisce quindi, a tutte quelle modalità comunicative che hanno la funzione di integrare, potenziare o sostituire il linguaggio verbale quando quest’ultimo risulti carente ed impedisca o renda insufficiente l’atto comunicativo.

L’ aggettivo “Aumentativa” indica come le modalità di comunicazione utilizzate siano tese non a sostituire, ma ad accrescere la comunicazione naturale: l’obiettivo dell’intervento deve essere infatti l’espansione delle capacità comunicative tramite tutte le modalità e tutti i canali a disposizione.

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Le strategie e i supporti visivi utilizzati nell'ambito della Comunicazione Aumentativa Alternativa possono essere un valido aiuto per i soggetti con autismo e con deficit comunicativi complessi per:

- aumentare la comprensione del messaggio verbale;- strutturare il tempo e lo spazio;- favorire la regolazione;- aumentare l'espressione del linguaggio;- strutturare il pensiero;- favorire l'intenzionalità.

Il SUPPORTO VISIVO della C.A.A. (immagini, scritte, foto, gesti, elementi dell’ambiente) serve per:

•organizzazione, strutturazione, regolazione:- etichettare l’ambiente;- organizzare e rendere prevedibili routine giornaliere e/o settimanali.

•Organizzare un’attività:- si basa su una “conoscenza procedurale”;- elimina la sorpresa;- insegna la sequenza di un attività.

•Espressione, strutturazione del pensiero, intenzionalità:- per fare richieste;- per uscire da una situazione (voglio pausa); - per richiedere attenzione;- per richiedere un’esperienza piacevole.

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AUTISMO CAAApprendimento visivo. La CAA usa stimoli visivi:

immagini, parole scritte, immagini, fotografie, oggetti, ecc..

Sono permanenti, tangibili e facili da elaborare.

Interesse per oggetti inanimati.

Gli strumenti ed i dispositivi di CAA sono inanimati, prevedibili, statici e questo li rende in persone con autismo più tollerabili e piacevoli da usare.

Forniscono un input sensoriale rassicurante.

Difficoltà con gli stimoli complessi (istruzioni consecutive, linguaggio parlato e del corpo).

Il livello di complessità può essere adattato in modo da crescere insieme alle capacità del bambino.

Difficoltà ai cambiamenti. La CAA è statica e prevedibile.

Problemi a gestire la complessità delle interazioni sociali.

La CAA favorisce un’interfaccia tra i partner di comunicazione.

Difficoltà nella programmazione motoria.

Dal punto di vista motorio la CAA è più semplice del linguaggio verbale.

Ansia. Gli stimoli di CAA non creano pressione o stress.

Problemi di comportamento. La CAA favorisce un mezzo istantaneo di comunicazione, prevedendo i comportamenti problema.

Difficoltà di memoria. La CAA fornisce un mezzo per la comprensione del linguaggio che si basa sul riconoscimento piuttosto che sulla memoria.

PERCHE’ E’ FUNZIONALE PER L’AUTISMO

ELEMENTI della C.A.A

-Simboli grafici: fotografie, core picture vocabolary, PIC, PCS, Blissymbol, parole, alfabeto; -Tecniche di trasmissione: indicare, gesti, sguardo, scansione;- ausili a bassa tecnologia: tabelle cartacee, etran;- ausili media tecnolgia: i VOCA;- Ausili alta tecnologia: computer, tablet, software.

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INTERVENTO A SCUOLA

Per i bambini con autismo e con bisogni comunicativi complessi, l’intervento educativo e l’inclusione scolastica sono elementi molto importanti.

L’azione educativa aiuta il bambino a generalizzare le competenze acquisite in ambito riabilitativo o in un rapporto diadico ai contesti di vita quotidiana e lo supporta nella comprensione delle diverse situazioni sociali, degli stati d’animo propri e degli altri, delle intenzioni delle altre persone e nell’acquisizione di modalità comunicative ed emotive comprensibili dagli altri.

Le strategie specifiche di apprendimento devono integrarsi nel progetto inclusivo della scuola, che deve diventare il contesto nel quale le abilità possono generalizzarsi anche con l’aiuto di una risorsa molto importante come quella dei compagni di classe.

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USO DELLA C.A.A. A SCUOLA

- STRUTTURAZIONE dell’ambiente e degli spazi: l’ambiente deve essere semplice, prevedibile, facile da tenere sotto controllo per anticipare le azioni da compiere al suo interno;- ORGANIZZAZIONE del tempo e della giornata: la giornata dovrebbe avere una routine chiara;- ORGANIZZAZIONE delle attività: sono necessarie informazioni che riguardano la tipologia di attività da seguire.

- IN BOOK: Gli IN- Book sono libri illustrati con il testo in simboli per bambini e ragazzi con bisogni comunicativi complessi. Gli IN-BOOK sono strumenti per l’inclusione di tutti i bambini, nella direzione di una “speciale normalità”, da condividere, da scambiare, da mettere a disposizione delle biblioteche di classe; quindi innescano scambi, relazioni ed inclusione. Per costruire gli IN-BOOK ci sono regole precise che vanno dalla scelta dei simboli alla scelta/ rielaborazione delle immagini e dalla ristrutturazione di un libro semplice alla ristrutturazione di un libro elaborato. In ogni pagina una illustrazione è affiancata da caselline con parole e simboli.

- uso del TABLET, COMPUTER e di programmi /software specifici: Il computer è uno strumento multimediale, con un linguaggio prevalentemente visivo-spaziale e uditivo (punto di forza dei ragazzi autistici). Risponde alle loro esigenze di chiarezza, sobrietà e precisione comunicativa: il linguaggio dell'informatica è strutturato, chiaro e prevedibile, senza inferenze emotive o sottintesi.

etichettatura dell’ambientestriscia routine giornaliera

calendario settimanaleagenda visiva

vocabolario immagini

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USO DELLA C.A.A. A SCUOLA

- Lavorare sulle abilità di scelta: aiutare il bambino ad esprimere una richiesta, scegliere tra due opzioni, generalizzazione;- Strutturare pensiero e linguaggio: fare richieste, uscire da una situazione, richiedere attenzione, rischiedere un’esperienza piacevole, ecc…- Aumentare il vocabolario: tabella con simboli di nomi, aggettivi, verbi, ecc...- Passaporto comunicativo: un modo per dare informazioni principali sul bambino;- Storie sociali: descrive una situazione sociale, una persona, un’abilità, un evento o un concetto in termini di guide rilevanti o di risposte sociali adeguate. Serve per insegnare a gestire un dato comportamento durante una situazione interattiva;- Conversazioni a fumetti: rappresentano modalità comunicative adatte a essere impiegate con allievi con autismo ad alto livello di funzionalità;- Video Modeling: è una situazione di autoapprendimento per imitazione. È anche usato per far rivedere al bambino una situazione vissuta personalmente; - Presentazione degli stimoli: capire il modo migliore per quello specifico bambino per presentare stimoli ed informazioni;- Sviluppo della comunicazione e del linguaggio: il bambino ha desiderio di comunicare e quindi è importante fornirgli gli strumenti e la possibilità di comunicare;- Sviluppo delle abilità sociali: è importante lavorare sulla relazione, per l’ampliamento delle competenze sociali;- Comprensione e l’espressione degli stati emotivi: i bambini con autismo provano emozioni, ma fanno fatica ad esprimerle e a riconoscerle sul volto o nelle azioni degli altri;- Sviluppo delle autonomie di base e delle autonomie complesse: l’autonomia è fondamentale per migliorare le prospettive di vita futura, quindi occorrerà lavorare sulla capacità di scelta, sulla motivazione a fare da solo, sull’acquisizione delle routine, ecc…

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