Comunicato Stampa No Smoking Be Happy

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COMUNICATO STAMPA In Italia 1 fumatore su 2 è o una donna o un giovane sotto i 25 anni. In risposta a uno dei maggiori allarmi sociosanitari dei nostro Paese La Fondazione Umberto Veronesi presenta Il nuovo programma di lotta al tabagismo rivolto agli adulti, bambini e adolescenti per educarli non solo sui danni provocati dal fumo, ma soprattutto sui benefici legati al non- fumare. Tutti lo sanno: il fumo è il primo nemico della nostra salute, perché oltre ad esporre i fumatori ai danni provocati dalla sigaretta, mette a repentaglio anche la salute di tutti coloro che lo subiscono passivamente, senza poter scegliere. Sono ancora tantissimi, oltre 11 milioni, i fumatori in Italia, che pur conoscendo tutti i rischi provocati dalla sigaretta, non riescono ad eliminare un’abitudine così dannosa. Per questo motivo la Fondazione Umberto Veronesi, che ha fatto della lotta al tabagismo uno dei suoi più importanti obiettivi, presenta oggi a Milano No Smoking Be Happy, una campagna di informazione rivolta a tutta la popolazione, con un’attenzione particolare verso genitori fumatori e figli. Facendo leva, infatti, sullo stile di vita che il genitore dovrebbe seguire se vuole proporsi come modello per i propri figli, la campagna evidenzia gli errori fatti dai fumatori e il disturbo provocato ai figli, facendo sì che questi ultimi diventino i principali dissuasori dall'abitudine alla sigaretta.

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COMUNICATO STAMPA

In Italia 1 fumatore su 2 è o una donna o un giovane sotto i 25 anni.In risposta a uno dei maggiori allarmi sociosanitari dei nostro Paese

La Fondazione Umberto Veronesipresenta

Il nuovo programma di lotta al tabagismo rivolto agli adulti, bambini e adolescenti per educarli non solo sui danni provocati dal fumo, ma soprattutto sui benefici legati al non-fumare.

Tutti lo sanno: il fumo è il primo nemico della nostra salute, perché oltre ad esporre i fumatori ai danni

provocati dalla sigaretta, mette a repentaglio anche la salute di tutti coloro che lo subiscono

passivamente, senza poter scegliere. Sono ancora tantissimi, oltre 11 milioni, i fumatori in Italia, che

pur conoscendo tutti i rischi provocati dalla sigaretta, non riescono ad eliminare un’abitudine così

dannosa. Per questo motivo la Fondazione Umberto Veronesi, che ha fatto della lotta al tabagismo

uno dei suoi più importanti obiettivi, presenta oggi a Milano No Smoking Be Happy, una campagna di

informazione rivolta a tutta la popolazione, con un’attenzione particolare verso genitori fumatori e figli.

Facendo leva, infatti, sullo stile di vita che il genitore dovrebbe seguire se vuole proporsi come

modello per i propri figli, la campagna evidenzia gli errori fatti dai fumatori e il disturbo provocato ai

figli, facendo sì che questi ultimi diventino i principali dissuasori dall'abitudine alla sigaretta.

Il programma, di durata triennale (2008-2010), parte dal presupposto che, considerata l’età sempre

più giovane della prima sigaretta (secondo gli ultimi dati Istat la percentuale di adolescenti che hanno

iniziato a fumare prima dei 14 anni è cresciuta del 60% tra il 2000 e il 2005), occorre educare i ragazzi

fin da piccoli.

Allo stesso tempo, la campagna punta a dissuadere le donne, che sono oggi le più restie a smettere,

parlando loro come mamme, attraverso il punto di vista dei figli per sensibilizzarle e coinvolgerle

emotivamente.

«La lotta al fumo di sigaretta, in chiave femminile, è uno dei cardini di intervento della Fondazione,

tanto che due anni fa abbiamo creato il Movimento Donne contro il Fumo. Per tale motivo, prima di

lanciare questa nuova campagna, abbiamo commissionato un’indagine ad Astra Ricerche per

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esplorare attentamente il rapporto donna e sigaretta, comprendere meglio le dinamiche e le

motivazioni e sapere scegliere i messaggi giusti per indurle a smettere» afferma Paolo Veronesi,

Presidente della Fondazione.

L’indagine è stata svolta su un campione rappresentativo della popolazione femminile italiana (14-

64enni) pari a 19.6 milioni di donne, di cui circa 4,4 milioni sono donne fumatrici. Tra queste, le

'punte' si registrano soprattutto tra le 45-54enni e ancor di più tra le 25-34enni, con prevalenza di

laureate, imprenditrici, dirigenti e professioniste, ovvero tra le persone che più dovrebbero conoscere i

danni del fumo. «La ricerca nasce con lo scopo di indagare “il fumo” come componente dello stile di

vita femminile e la prima indicazione rilevante è che l’81% del campione vive in ambienti dove si

fuma» spiega Enrico Finzi Presidente di Astra. «Esiste quindi, una forte correlazione tra l’abitudine

a fumare personalmente e la frequentazione di altre donne che lo fanno». Fa riflettere, inoltre, il fatto

che il 64% riconosce di essere in una condizione di dipendenza, benché il 76% delle fumatrici non ami

né il sapore, né l’odore della sigaretta. Si è cercato di capire, quindi, perchè le donne, che nel 54% dei

casi si dicono consapevoli dei danni provocati dal tabagismo, continuano a fumare. «Occorre trovare

un modo nuovo di parlare alle donne – conclude Finzi – dato che il 66% delle donne giudica le

campagne di info-education come lo strumento più efficace e utile per convincerle a smettere di

fumare».

E questo è il ruolo affidato alla campagna pubblicitaria informativa rivolta alla popolazione con

focus sui genitori e i figli, in programma a partire dal mese di luglio. La campagna parla al genitore,

aiutandolo a prendere la decisione di smettere di fumare attraverso la riflessione sul danno e il

disgusto provocato al figlio, invitandolo anche a chiamare il numero verde SOS Fumo della LILT

(800.99.88.77) per avere assistenza. «La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori è, da sempre,

impegnata nella lotta al tabagismo e nella diffusione di una sempre più ampia cultura della

prevenzione dei danni che il fumo, passivo e non, può avere sulla nostra salute. Per questo, siamo

particolarmente orgogliosi di affiancare la Fondazione Umberto Veronesi in questa grande campagna

informativa rivolta ai giovani e alle donne, che ancora oggi, purtroppo, rimangono le categorie più

esposte ai pericoli della sigaretta» dice Gianni Ravasi, Presidente LILT Milano.

La campagna rimanda per maggiori informazioni anche al sito www.nosmokingbehappy.it, che

grazie alla grafica animata e fresca si propone come uno strumento ricco di informazioni soprattutto

per i più giovani, per i quali sono state anche previste una serie di azioni educative nelle scuole.

Le prime città coinvolte sono state Palermo, Roma e Milano, con 40 classi di scuole elementari e

medie per città. Nei laboratori, i ragazzi hanno scoperto la composizione del fumo e i suoi effetti sul

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corpo: osservando per esempio quali differenze ci sono tra i polmoni di un fumatore e quelli di un non

fumatore o l’effetto del fumo sulle ciglia che proteggono le vie respiratorie da polveri, germi e batteri.

Obiettivo dei momenti formativi è anche di creare i No smoking coach. Gli stessi ragazzi

diventano i protagonisti della campagna di dissuasione al fumo sia a scuola che a casa, con strumenti

informativi quali la Carta dei diritti dei non fumatori.

«La “prevenzione” - conclude Paolo Veronesi - è uno dei principi ispiratori delle iniziative della

Fondazione e per questo motivo, considerando l’età sempre più giovane in cui i nostri figli iniziano a

fumare, pensiamo che fin dalle scuole elementari sia necessario educare i bambini ai danni del fumo,

“sottraendoli” ai modelli negativi di fumatori con i quali si confrontano sia dentro che fuori casa»

Tutte le iniziative della campagna sono realizzate sotto la supervisione di un Comitato Scientifico,

presieduto dal Prof. Paolo Veronesi, Senologo e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi e

composto da medici specialisti e dai rappresentanti nazionali delle Società di Medicina Generale.

La Fondazione Umberto Veronesi è nata cinque anni fa con lo scopo di promuovere il progresso scientifico. Ne sono promotori scienziati e ricercatori di fama internazionale, tra i quali 7 premi Nobel che ne costituiscono il Comitato d’onore con l’intento di creare una coscienza collettiva riguardo ai problemi e le scelte connessi alla ricerca. Un progetto ambizioso che, per raggiungere il suo obiettivo, agisce in sinergia con il mondo della scuola, con le realtà di ricerca già esistenti, sia pubbliche che private, con il mondo dell’informazione, con il sostegno economico di enti pubblici e privati.

Il progetto “No smoking be happy” è reso possibile grazie al contributo di Pfizer Foundation e Fondazione Pfizer.

Per maggiori informazioni:

Fondazione Umberto VeronesiCarolina Cani, 02/76018187 ([email protected])

Ufficio Stampa Weber ShandwickElisa Accurso, 02/57378258 ([email protected])