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Alessandra Vivona, Valentina Zanfini e Edoardo Tognon - Agire Agenzia Veneziana per l’energia i partner di Cambieresti? Energia 300X70 sono: www.cambieresti.net cambieresti@comune.venezia.it Comune di Venezia - Assessorato all’Ambiente per un mondo più equo e sostenibile. questo capitolo della guida di Cambieresti? è a cura di: con la collaborazione di: Eliana Caramelli e Giuliana Giavina - Comune di Venezia Marina Ghegin - MAG Venezia Andrea Mariotto - Laboratorio l’Ombrello Dp-Iuav redazione finale e impaginazione, a cura del Laboratorio l'Ombrello Dp-Iuav illustrazioni di Gabriele Soave - K’uei Art

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Alessandra Vivona, Valentina Zanfini e Edoardo Tognon - Agire Agenzia Veneziana per l’energia

i partner di Cambieresti? Energia 300X70 sono:

www.cambieresti.netcambieresti@@comune.venezia.it

Comune di Venezia - Assessorato all’Ambiente

per un mondo più equo e sostenibile.questo capitolo della guida di Cambieresti? è a cura di:

con la collaborazione di:Eliana Caramelli e Giuliana Giavina - Comune di Venezia

Marina Ghegin - MAG VeneziaAndrea Mariotto - Laboratorio l’Ombrello Dp-Iuav

redazione finale e impaginazione, a cura del Laboratorio l'Ombrello Dp-Iuavillustrazioni di Gabriele Soave - K’uei Art

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premessaCambieresti? - Energia. 300X70 deriva dall'e-sperienza, conclusasi a dicembre 2005, delprogetto Cambieresti? - Consumi ambienterisparmio energetico e stili di vita, che ha vistooltre 1000 famiglie sperimentare nuovi stili divita attraverso il riorientamento dei consumi, ilrafforzamento dei legami comunitari, nonchéla messa in pratica di scelte di acquisto ecomportamenti, individuali e collettivi, piùequi, solidali e rispettosi dell'ambiente. Il progetto ha avuto un notevole e interessan-te risultato: ha fatto emergere la disponibilitàalla partecipazione di molti cittadini e il lorointeresse a fare azioni concrete, mettendosi ingioco in prima persona.Il Comune di Venezia, con la collaborazionedi AGIRE- Agenzia veneziana per l'energia,l'Università IUAV di Venezia, Mag-Venezia e ilLaboratorio l'Ombrello Dp-IUAV, ha ritenutoquindi importante proseguire l'esperienza, sia,per mettere a frutto la notevole risorsa costi-tuita dalle famiglie aderenti al ProgettoCambieresti?, sia per riproporre, in formediverse, a tutta la cittadinanza, la riflessionesu alcuni temi prioritari per le politicheambientali del Comune.Si propone quindi di proseguire l'esperienzadi Cambieresti? con un nuovo progetto dicoinvolgimento attivo delle famiglie venezia-ne, che sia non solo di informazione e sensi-bilizzazione ma anche di realizzazione diinterventi concreti e mirati, focalizzato su unodegli 11 temi affrontati nella scorsa edizione:l'ENERGIA.

introduzioneLa sottoscrizione degli Aalborg Committmentsda parte del Comune di Venezia indica unastrada possibile da percorrere per un progettoche voglia aumentare le pratiche di sostenibi-lità di un territorio. Gli Aalborg Commitmentsprevedono infatti di ridurre il consumo di ener-gia primaria e incrementare la quota delleenergie rinnovabili e pulite, di adottare eincentivare un uso prudente delle risorse,incoraggiando un consumo e una produzionesostenibili, di evitare i consumi superflui non-ché di migliorare l'efficienza energetica.Inoltre, il Libro Verde dell’Unione Europea sul-l'energia ribadisce l'importanza della informa-zione e della formazione ai cittadini per raffor-zare la cultura dell'efficienza energetica, inparticolare, mediante informazioni sulla ridu-zione del consumo d'energia nelle abitazioni,sull’utilizzo di sistemi di illuminazione e diriscaldamento più efficienti, e sui prodotti esi-stenti sul mercato, così da rendere gli acqui-renti più consapevoli.La “Strategia per l'Ambiente Urbano” compre-sa nel Libro Verde, pone, infine, l'accento sulruolo dei cittadini, che con le loro decisioni e iloro comportamenti individuali, determinano ilsuccesso di qualsiasi piano locale o quadro diazione.Il progetto proposto dal Comune, in linea congli indirizzi e le strategie europee, concretizzaquindi anche uno dei principali obiettivi delPiano Energetico Comunale di Venezia: ren-dere i soggetti economici e gli abitanti co-pro-duttori delle politiche urbane, nell'ottica diaumentarne la consapevolezza e la corre-sponsabilizzazione.

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i consumi energeticiIl monitoraggio dei consumi energetici e idriciper alcuni partecipanti a Cambieresti? èdiventata ormai un'abitudine, che consenteloro di tenere sotto controllo alcuni sprechi edi essere maggiormente responsabili dei pro-pri consumi. Questa tendenza viene rafforzatae allargata attraverso la fornitura alle famigliedi soluzioni concrete per il risparmio energeti-co, incentrate sulla promozione dell'efficienzaenergetica degli edifici e degli impianti, chepermettano di raggiungere elevati livelli diriduzione dei consumi.Da una prima analisi, i consumi termici mediregistrati dai partecipanti a Cambieresti? sonodi circa150 kilowattora al metro quadro all'an-no (kWh/mq/a), in linea con i dati italiani. Unospreco, considerando che, senza rinunciare ailivelli di comfort a cui siamo abituati, le tecno-logie attuali permettono di scendere ben al disotto di tale livello: un edificio considerato abasso consumo rientra entro i 60 kWh/mq/aed una casa passiva scende al di sotto dei 30kWh/mq/a.È da questi dati che si vuole partire ed esisto-no già esempi molto significativi: basti pensa-re che, per le case nuove, il protocollo di cer-tificazione energetica di Casa Clima - KlimaHaus della Provincia di Bolzano, impone i 70kWh/mq/a, per la concessione dell'abitabilità, .Nel caso di edifici già esistenti, è effettiva-mente difficile raggiungere questi limiti, masicuramente si può fare un lavoro di recuperodella loro qualità energetica, applicando lostrumento della certificazione energetica degliedifici - introdotto dalla direttiva europea2002/91/CE sul "Rendimento energetico inedilizia", già recepita dal decreto legislativo diattuazione n. 192 del 19 agosto 2005 - con loscopo di garantire una maggiore sostenibilitàenergetica del settore edilizio.Si tratta in realtà di un obbligo già previsto alivello nazionale dall'art. 30 della Legge10/1991 - "Norme in materia di uso razionaledell'energia, di risparmio energetico e di svi-luppo delle fonti rinnovabili" - che non haancora trovato applicazione non essendoancora stata emanata la normativa tecnica diattuazione. La data per l'introduzione dellacertificazione è il 2006.

l’obiettivoRisparmiare sul riscaldamento domesticomantenendo la temperatura abituale, attraver-so accorgimenti pratici, interventi a bassocosto, nuove tecnologie, e vantaggiose solu-zioni finanziarie. Questo è, in sostanza, l'o-

biettivo del progetto, che mira a coinvolgere300 famiglie, e portarle alla soglia dei 70kWh/mq/a di consumo per la propria abitazio-ne, limite che nella scala di certificazioneeuropea definisce gli edifici di "Classe C".

il percorsoAlle famiglie veneziane verrà proposto un per-corso formativo e informativo della durata di14 mesi a partire da maggio 2006, finalizzatoa fornire tutte le opportunità e gli strumenti diconoscenza necessari per valutare, ed even-tualmente realizzare, azioni e interventi miratialla riduzione dei consumi termici domestici,sfruttando le potenzialità di soluzioni più effi-cienti e mettendo in atto comportamenti piùconsapevoli.Parallelamente MagVenezia promuoverà unarete di ditte, da individuare come partner tec-nici del progetto, impegnate in settori strategi-ci per la riduzione dei consumi energeticinelle unità abitative (impiantisti, edili, costrut-tori di infissi, etc). Attiverà quindi forme esoluzioni di finanziamento alle ditte stesse perla realizzazione degli interventi a favore dellefamiglie, prevedendo in questo modo che ilpartner tecnico si assuma l'onere del rischiodel lavoro effettuato e che la famiglia benefi-ciaria paghi l'intervento in modo rateizzatoanche in ragione del risparmio ottenuto.

I partecipanti avranno quindi a disposizione:# la possibilità di un'accurata analisi

della propria abitazione da parte dipersonale qualificato di AGIRE edello IUAV, al fine di individuare qualiinterventi siano più adeguati perridurre i consumi di riscaldamento eraffrescamento.

# una formazione specifica, con 10incontri mensili su 'come risparmiareenergia nelle proprie abitazioni'(impianti e loro uso corretto; fontienergetiche alternative; isolamenti erelativi materiali; vetri e infissi; ecc.) econ alcuni incontri di approfondimento(sul fai da te, i Gruppi di Acquisto, etc.);

# la certificazione energetica del pro-prio edificio/alloggio, prima e dopo glieventuali interventi operati, effettuatada AGIRE;

# una valutazione dei costi degli inter-venti e dell'effettivo risparmio in bol-letta, nonché delle possibilità difinanziamento a seconda della tipolo-

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gia dell'intervento, effettuata daMagVenezia.

Il progetto risponde all'interesse pubblico diridurre il consumo di combustibili e l'inquina-mento atmosferico, e intende sviluppare e dif-fondere la conoscenza circa i comportamentipiù corretti, i prodotti esistenti sul mercato e letecniche utilizzabili allo scopo. I partecipantinon hanno alcun obbligo di intervento sulleproprie abitazioni e nel caso intendano appor-tare qualche modifica possono rivolgersi alleditte convenzionate col progetto.Tra gli strumenti a disposizione, oltre agliincontri mensili e gli incontri di approfondi-mento, si ricordano:

# gli Sportelli Stilinfo, punto di riferi-mento primario per gli aderenti alprogetto, ma in generale per tutta lacittadinanza, per la disseminazionedelle buone pratiche attuate, il sup-porto alla diffusione dei dati derivantidal monitoraggio, la ricerca di incenti-vi e nuove opportunità per le fami-glie, la predisposizione di materialeinformativo specifico di ampia divul-gazione, etc.ai seguenti indirizzi e numeri telefonici:

Veneziapresso Ambientario Campo Manin,tel.041 2747941,lun 9,00-13,00 e merc. 15,00-18,00;

Mestrepresso URP, P.le Candiani,tel.041 2746103,mar 15,00-17,00 e gio 9,00-13,00;

# il sito web www.cambieresti.net, incui verranno riportate tutte le notiziee i documenti inerenti il progetto. Ilsito conterrà anche una specificasezione con le domande più frequen-ti (FAQ);

# la Guida di Cambieresti?, alla qualesi rimanda per quanto riguarda consi-gli, buone pratiche e alcune indica-zioni per il "fai da te", in particolare aicapitoli "Energia" e "Casa". Si consi-glia comunque, a chi non ha parteci-pato al primo progetto, la lettura ditutta la guida;

# il presente capitolo della GuidaManuale di Cambieresti? Energia -300X70, che verrà integrato, duranteil percorso, con ulteriori schede appli-cative e di approfondimento;

# per ogni informazione e contattodiretto con il gruppo di coordinamen-to del progetto:

[email protected]

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fonti energetichein via di esaurimentoIl nostro stile di vita quotidiano è basato prin-cipalmente sullo sfruttamento di quelle chevengono definite le fonti primarie non rinnova-bili di energia (carbone, petrolio, gas).L'utilizzo dei combustibili fossili, secondo gliattuali livelli di produzione, è destinato adesaurirsi nel tempo.Il consumo delle risorse, il costo sempremaggior degli investimenti per la loro estra-zione, il fatto che le riserve siano collocate inpaesi geopoliticamente instabili e causa diguerre e conflitti, fa sì che si assista in que-st'ultimo periodo ad un forte aumento delcosto del barile (fino a giungere al recenterecord di 72$ a barile). A ciò si aggiunge ilproblema dell'effetto serra, collegato alleemissioni delle centrali alimentate con le fontifossili.Il Protocollo di Kyoto chiedeva all'Italia la ridu-zione del 6,5% delle emissioni di CO2 al2010, ma, dalla sua entrata in vigore, le emis-sioni sono aumentato del 12%.La questione è urgente e non rimandabile,pensando soprattutto a Venezia, città arischio di sommersione, città simbolo nellalotta contro le emissioni di anidride carbonicae degli altri gas climalteranti.

Italia paese ‘dipendente’L'Italia risulta fortemente dipendente dai paesiterzi per l'approvvigionamento delle fonti dienergia primarie. Abbiamo vissuto una crisidel gas nell'inverno 2005-06 e tutti risentiamo

degli aumenti in bolletta. La trasformazionedelle materie prime costa sempre più, nonsolo in termici economici ma anche ambienta-li. Inoltre i consumi energetici sono in conti-nuo aumento (si ricordi per esempio il piccodi potenza richiesta alla rete nell'estate del2003 dovuto all'uso irrazionale dei condizio-natori).La tendenza oggi è quella di rispondereall'aumento della domanda energetica con ilsolo aumento della produzione (che comportai problemi descritti sopra). E quando la produ-zione con le centrali esistenti non basta, siricorre alla costruzione di nuove centrali.Questa però non è la risposta corretta.Occorre fornire un'alternativa, diversificare lerisorse e soprattutto utilizzarle in modo razio-nale. Da qui la necessità di perseguire innan-zitutto il risparmio energetico, migliorare l'effi-cienza del sistema energetico e, infine, inte-grare e sfruttare maggiormente le fonti rinno-vabili disponibili in natura quali sole, vento,acqua, geotermia, secondo un modello di pro-duzione distribuito, partecipato e democratico,che produca quello di cui la comunità localeha bisogno, secondo le vocazioni dei territori.In modo che anche l'energia, come l'acqua,resti un bene comune e un diritto, accessibilea tutti.

il risparmio e l'efficienza energeticaDa tutte queste considerazioni si capisce l'im-portanza fondamentale che ricopre il rispar-mio energetico, l'uso razionale dell'energia intutti i settori (civile, industriale, trasporti) e l’a-

RIDUCIAMOI CONSUMI TERMICI

INTRODUZIONEa cura del Comune di Venezia

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dozione delle tecnologie più efficienti.Risparmio ed efficienza non sono tuttavia ter-mini coincidenti e conseguenti.Il risparmio riguarda i consumatori finali dienergia. La riduzione dei consumi inutili deveessere il primo obiettivo di una seria politicaenergetica, in un'ottica di riduzione di tutti gliimpatti ambientali e di riduzione dello sfrutta-mento delle risorse ambientali. Ovviamente ilrisparmio energetico attuato nella propria abi-tazione riduce anche il costo della nostra bol-letta energetica, cosa non del tutto trascurabi-le, visti gli aumenti degli ultimi anni e di quelliche si prospettano.L'efficienza è legata invece al tipo di tecnolo-gie, sia nella produzione, che nella distribu-zione e nell'uso finale (elettrodomestici, lam-pade, macchinari industriali, etc).La riduzione dei consumi e l'aumento dell'effi-cienza costituiscono anche il pre-requisito perlo sviluppo delle fonti rinnovabili, che, allostato attuale, costano di più e rendono menodelle fonti fossili. Solo se si riducessero glisprechi e si accrescesse l'efficienza il lorocontributo alla soddisfazione del fabbisognoenergetico diventerebbe significativo e sirecupererebbero i capitali necessari a soste-nerne i costi.In questo senso, citando Maurizio Pallante,prima di pensare a nuove fonti energeticherinnovabili, occorre "chiudere i buchi del sec-chio", cioè eliminare sprechi, inefficienze eusi impropri del sistema energetico attuale.

il secchio bucatoI consumi energetici del settore residenzialerappresentano un terzo del consumo energe-tico nazionale.Le nostre case consumano mediamente 140-150 kWh/m2/a. Per un raffronto si pensi che ilfabbisogno massimo consentito nelle zone incui è vigente la certificazione energetica, è di70 kW/m2/a.C'è un largo margine di intervento per conse-guire il risparmio energetico e, in qualità dicittadini, possiamo quindi fare molto.La nostra casa può essere raffigurata comeun secchio bucato all'interno del quale sivuole mantenere l'acqua ad un certo livello. Atal fine è possibile seguire due strade:1. aprire il rubinetto e continuare a riempire ilsecchio per compensare le perdite di acquadai buchi;2. intervenire prima di tutto sul secchio, chiu-dendo tutti i buchi e quindi solo dopo aprire ilrubinetto per compensare la perdita d'acqua.Ovviamente il secondo intervento è quello

corretto. Il primo alimenta gli sprechi e non èrazionale.Nelle nostre abitazioni l'acqua è il "calore"che in esse si vuole mantenere e i buchi sonotutte le dispersioni termiche che avvengonoattraverso l'involucro (pareti, copertura, localiinterrati) nonché attraverso finestre e altripunti che considereremo in questo capitolo.Invece di compensare le perdite richiedendosempre più "calore" dal nostro impianto diriscaldamento (che si traduce inmaggiore consumo di combusti-bile con conseguenti costi ener-getici ambientali) sarebbe piùintelligente intervenire sull'e-dificio stesso.Una volta quindi chiusi tuttii buchi, è possibile richie-dere il "calore" necessa-rio per mantenere lacasa alla temperaturadesiderata). Per diminuire ulterior-mente gli sprechi si puòintervenire anche sull'im-pianto di riscaldamentoe/o raffrescamentomigliorandone l'effi-cienza energetica.Infine, è possibile rag-giungere un notevolerisparmio in bolletta,mediante l'autopro-duzione di energiautilizzando fonti rin-novabili per la pro-duzione di acquacalda sanitaria e/oriscaldamento.

Isolamento,impianti efonti ener-getiche rin-novabilisono i tretemi chiavetrattati inqueste pagi-ne.

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UNA CASA BENE ISOLATA

coperture ultimo piano

finestre

perdite dalla caldaia

cantina

muri esterni

areazione

Superfici ed elementi costruttivi che disperdono energia termica in un edificio.

interventi sull’involucro edilizioUna componente importante delle dispersionitermiche che si verificano in un edificio siregistra attraverso le pareti, attraverso i muriperimetrali, le fondazioni ed i ponti termici.Complessivamente tali dispersioni termichepossono raggiungere anche il 40% delle dis-persioni totali in un edificio. Un alloggio ben isolato è più confortevole inogni stagione e consente oltre a considerevoli

risparmi di energia per il riscaldamento inver-nale, anche riduzione dei consumi per il con-dizionamento nella stagione estiva.La coibentazione, infatti, permetterà nellegiornate estive di tenere fuori il caldo e di trat-tenere all'interno il fresco eventualmente pro-dotto dal nostro impianto di raffrescamento.L'isolamento dei muri può essere realizzatodall'interno, dall'esterno o nell'intercapedine.

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ISOLAMENTO DELLE PARETIisolamento dall'internoIl sistema a cappotto per l'isolamento termicopuò essere realizzato sia in edifici di nuovacostruzione, sia in interventi di restauro.Il sistema a cappotto comporta l'eliminazionetotale dei ponti termici, ossia di quei puntidella struttura in cui si hanno delle vie prefe-renziali per la dispersione del calore. La tecnica costruttiva è abbastanza comples-sa, sia per la scelta dei materiali sia, soprat-tutto, per la posa in opera, che richiede mae-stranze esperte e qualificate.I vantaggi che si ottengono con questo tipo diintervento sono:

# maggiore risparmio energetico;

# maggiore comfort termico sia in esta-te che in inverno;

# eliminazione delle muffe sulle super-fici interne degli alloggi causate dallacondensa in corrispondenza dei pontitermici;

# aumento della capacità dell'edificio ditrattenere il calore durante i periodi dispegnimento dell'impianto di riscalda-mento.

Nel caso di interventi su edifici esistenti, l'iso-lamento a cappotto permette di:

# eseguire il lavoro con presenza dipersone all'interno dell'edificio;

# rallentare il processo di degradoesterno degli edifici;

# risolvere il problema di fessurazionied infiltrazioni d'acqua meteorica.

L'intervento consiste nell'applicare sulla facciaesterna della parete, tramite collanti e tasselli,un pannello di materiale isolante ricoperto daintonaco, rinforzato da una armatura e com-pletato da uno strato di finitura a protezionedegli strati sottostanti.Gli spessori del pannello isolante devonoessere determinati di volta in volta in basealle caratteristiche climatiche di progetto enelle nuove costruzioni in base alle specificherichieste dalla normativa vigente (vedi D.Lgs.n. 192/2005 sul contenimento dei consumienergetici negli edifici).L'isolamento termico degli edifici è la misuradi risparmio energetico più efficace ed econo-mica, perché i costi di investimento si recupe-rano già entro pochi anni tramite i risparmienergetici ottenuti.

muro esterno

collante

pannello isolante

rete

tasselli

malta rasante

finitura

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isolamento dall'internoÈ una soluzione particolarmente usata ininterventi di ristrutturazioni.I vantaggi di questa applicazione sono:

# rapidità di messa a regime della tem-peratura ambiente;

# posa in opera indipendente dallecondizioni atmosferiche;

# possibilità di posare l'isolamentoquando l'edificio è già abitato evitan-do l'onere di altre opere edili.

Lo svantaggio e una leggera diminuzionedello spazio abitabile.

isolamento nell'intercapedineL'inserimento dell'isolante termico nell'interca-pedine tra due pareti è molto diffuso.Una volta posato l'isolante termico nell'inter-capedine sarà praticamente inaccessibile. Èpertanto necessario scegliere un prodotto consicure caratteristiche di durabilità e prestazio-ni a lungo termine.Nella tecnica tradizionale di isolamento inintercapedine è di solito consigliata la presen-za di una lama d'aria tra lo strato isolante ed ilparamento esterno. Se si usano isolanti sen-sibili all'umidità, infatti, la lama d'aria svolge leseguenti funzioni:

# smaltimento del vapore acqueo pro-veniente dagli ambienti abitati, otte-nuta grazie alla ventilazione dell'inter-capedine;

# protezione dell'isolante da eventualiinfiltrazioni d'acqua piovana attraver-so il paramento esterno.

La lama d'aria deve essere posizionata versol'esterno e deve essere accompagnata dauna efficace barriera al vapore posta sulla"superficie calda" dell'isolante.

intonaco

isolante

muro esterno

lama d’aria

forati

pavimento

barriera per il vapore

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isolamento di solaisu locali non riscaldatiUn solaio disperde il calore proveniente dailocali sovrastanti riscaldati.Utilizzando un buon isolante applicato sullasuperficie inferiore del solaio si evitano feno-meni di condensa e si mantiene caldo il pavi-mento sovrastante e fresco l'ambiente cantina.

L'isolante grazie alla sua bassa conduttivitàtermica (la capacità di un materiale di tra-smettere il calore), fa sì che la temperaturasuperficiale si mantenga quanto più possibilesu valori vicini a quelli dell'aria, evitando cosìdispersioni di calore e garantendo un buoncomfort ambientale. Oltre a questo l'isolanteassicura anche un'elevata resistenza alla dif-fusione del vapore, una bassa permeabilità,così da evitare la formazione di condensa, elimita la diffusione eccessiva dei rumori dacalpestio.

isolamento e ventilazionedelle copertureLa copertura tecnicamente funzionale è quellache svolge efficacemente e in modo duraturonel tempo la sua funzione di proteggere lacasa dagli agenti esterni, assicurando il com-fort abitativo.Per ottenere questo risultato bisogna predi-sporre nei tetti la migliore aerazione tra tegolae sottotetto e il migliore isolamento.Il tetto è l'elemento più permeabile al calore.Isolarlo è conveniente quando è, comunque,necessario intervenire sulla copertura perchédegradata da muffe o soggetta ad infiltrazionid'acqua piovana. L'isolamento della copertura piana è un inter-vento estremamente delicato perché necessi-ta di un'accurata impermeabilizzazione e, se iltetto è praticabile, di pavimentazione.Nel caso del sottotetto non praticabile convie-ne, invece, posare e distribuire l'isolante sulpavimento del sottotetto. È l'intervento menocostoso e di più semplice realizzazione. Sipuò procedere, ad esempio, posando deimaterassini isolanti dello spessore di 8-10 cmo anche versando 10 cm di isolante sciolto.Isolare la parte inclinata del tetto porterebbesolo a riscaldare inutilmente il volume del sot-totetto con il calore che sale dagli ambientisottostanti.L'Isolante del sottotetto praticabile deve esse-re posato parallelamente alla eventuale pen-denza del tetto. Si può realizzare, ad esem-pio, fissando materassini, pannelli o lastre d'i-solante alle assi o fra le travi del tetto, pre-stando attenzione alla presenza o alla posadella barriera al vapore o all'eventuale crea-zione di un'intercapedine che consenta l'area-zione del vapore.Il tetto ventilato si può chiamare tale quando ilmanto di copertura si distacca dallo strato iso-lante, creando un'intercapedine che permettaad un flusso omogeneo d'aria, di circolaredalla gronda fino al colmo.Durante le stagioni estive, la costante e consi-stente circolazione d'aria, sottrae il calore tra-smesso dal manto di copertura, preservandodal surriscaldamento gli strati sottostanti. Nelperiodo invernale, invece, la circolazione del-l'aria è meno intensa, ma è comunque suffi-ciente a mantenere asciutto il pannello isolan-te e ad eliminare eventuali fenomeni di con-densa.

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ISOLAMENTO DI SOLAI E TETTI

isolante

mattone esterno

isolante

soletta

pignatta

massetto

strato di scorrimento

solaio

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colmo ventilato

pannello isolante

rete in ottoneanti-insetto

tegola piana

distanziatore

elemento di battutain laterizio forato

impermeabilizzazione

massetto

coppo

scempiatoin mezzana di coppo

rete in ottone anti-insettosu elemento di sfiato

Esempio di coppo ventilato isolato con sughero.

Esempio di isolamento con polistirene estruso.

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TETTO VERDE

Il tetto verde fornisce la possibilità di ripri-stinare l'equilibrio nel rapporto tra areeverdi e zone edificate: si tratta, infatti, di

una tecnologia naturale che sfrutta la copertu-ra degli edifici, consentendo al contempobenefici termici per i locali sottostanti e learee limitrofe.È un sistema composto da più strati applicabi-li al tetto tradizionale che, con l'impiego dimateriali specifici, si pone l'obiettivo di ridurreil carico termico entrante dal tetto stesso. Lavegetazione presente, infatti, riduce il fattoredi vista della copertura rispetto al cielo: nelperiodo invernale le dispersioni termicheattraverso il tetto vengono contenute, mentredurante la stagione estiva si evita l'effetto disurriscaldamento. Oltre ai vantaggi economici derivanti dairisparmi energetici così prodotti, un tettoverde può portare anche dei notevoli beneficiecologici al clima urbano, grazie alla ricom-parsa di una vera e propria flora nell'ambien-te, nonché estetici all'arredo urbano. Tuttoquesto, inoltre, avviene occupando la superfi-cie del tetto, leggermente inclinata o piana,che è di regola un luogo scarsamente utilizzato.Le varie tipologie si possono raggruppare in

due categorie, il "verde pensile intensivo" e il"verde pensile estensivo", queste due tipolo-gie si differenziano tra loro non tanto per mar-cate differenze tecniche, ma in funzione degliobiettivi che intendono raggiungere e realizzare.

Il tetto verde estensivo impiega una vegeta-zione con uno sviluppo in altezza contenuto,buone caratteristiche di autorigenerazione econ ridotta manutenzione. Il sistema è studia-to in modo che l'approvvigionamento di acquae di elementi nutritivi avvenga il più possibileattraverso processi naturali: dopo il secondoanno di vita dell'impianto, sono sufficienti almassimo due interventi all'anno.Lo spessore totale del sistema è inferiore ai150 mm.I costi di investimento e di manutenzionesono piuttosto ridotti; per questo motivo ven-gono usualmente adottati su coperture este-se, in sostituzione dei materiali inerti, quali laghiaia. Inoltre, possono essere montati anchesu coperture inclinate e, visto il loro peso con-tenuto, possono essere utilizzati anche inopere di ristrutturazione perché non necessi-tano di irrobustimento della struttura portante.

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Nei tetti verdi intensivi, invece, vengono adot-tati spessori maggiori, inferiori ai 500 mm, inmodo da permettere la crescita di una vegeta-zione più ricca e alta. È necessaria unamanutenzione più frequente e laboriosa enecessita di un sistema di irrigazione. I costi

di investimento e di manutenzione sono mag-giori e può essere utilizzato solo su coperturepiane (inclinazione massima del 3%).Il vantaggio sta nel realizzare sui tetti dei verie propri giardini, praticabili e godibili.

terriccio

anti-radice(protezione meccanica)

tessuto immarcescibile(accumulo sostanze nutritive)

elemento drenante(accumulo idrico)

telo filtrante

vegetazione

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Gli interventi per ridurre le dispersioni inedifici esistenti tendono ad aumentarela resistenza al passaggio del calore

attraverso l'involucro e quindi a diminuire latrasmittanza delle diverse strutture con l'inse-rimento di uno o più strati di isolanti.La scelta dei materiali da utilizzare e la deter-minazione dei relativi spessori vengono effet-tuate in modo da rispettare i vincoli propostidalle norme di legge e sulla base di precisevalutazioni tecnico-economiche.La legge 10/91 individua dei parametri e deicriteri che determinano in prima approssima-zione la convenienza di interventi volti alrisparmio energetico; vengono ad esempioconsiderati convenienti quegli interventi checonsentono un risparmio energetico, riferito alsingolo componente, non inferiore al 20%.È importante sottolineare che non esistonoisolanti buoni o meno buoni, ma la scelta deisingoli materiali dipende strettamente dall'usoper cui sono destinati.Di seguito tratteremo alcuni dei materiali iso-lanti più utilizzati in edilizia:

lana di vetro e di rocciaLe lane di vetro e di roccia sono prodotti similiche vengono definiti con il termine collettivo di

lana minerale. La lana minerale èuno dei materiali piùdiffusi e di più facile

impiego, special-mente fra i cul-tori del fai da te. Gli impieghi

consigliati sono fra ipiù svariati e dipendono in

gran parte dalla densità. I prodottia bassa densità (feltri, materassini) vannobene per impieghi poco gravosi (isolamento disolai non calpestabili, all'intradosso dellecoperture a falde o sotto il tavolato). Da evita-re assolutamente la posa in opera sotto cal-dana in calcestruzzo, in pavimentazioni calpe-stabili oppure negli isolamenti in intercapedi-ne.In lastre ad alta densità, può essere impiega-to in quasi tutte le applicazioni; occorrecomunque fare attenzione per coibentazionisottoposte a sollecitazioni meccaniche gravo-se o a pericoli di infiltrazioni di acqua. Lecapacità isolanti diminuiscono notevolmentein presenza di umidità.

argilla espansaQuesto materiale è diventatocomunissimo grazie ai nume-rosi impieghi nei campi piùdisparati. L'espansione vieneottenuta con un processo di cotturadi granuli d'argilla in forni rotanti a circa 1200°C. L'alta temperatura determina una pressio-ne interna dovuta ai componenti organicivolatili dell'argilla, che prima di essere elimi-nati si espandono creando una dilatazione deigranuli che assumono la forma di tante picco-le sferette. Il prodotto finito si presenta sottoforma di sfere di diversa granulometria conuna struttura rigida all'esterno e porosa all'in-terno.Sciolta o leggermente cosparsa di boiacca,viene utilizzata per sottopavimenti, coibenta-zione di solai, zavorra per coperture piane; inblocchi, per murature portanti ed isolanti; inconglomerato cementizio per calcestruzzistrutturali. Naturalmente, per ottenere un effi-cace isolamento termico si devono mettere inopera spessori adeguati, da due a quattrovolte rispetto a quelli necessari con lastre iso-lanti vere e proprie.

vermiculiteViene ricavata con un procedimento simile aquello dell'argilla espansa, riscaldando lamateria prima, un materiale di silicato di allu-minio e magnesio idrato con tracce di ossidodi ferro, ad alte temperature; si provoca cosìl'espulsione dell'acqua presente nel mineralee l'ottenimento di caratteristici granuli a formadi piccole fisarmoniche.Il materiale così ottenuto può essere utilizzatosciolto o come inerte per manufatti vari.La vermiculite sfusa viene utilizzata per riem-pire murature ad intercapedine esistenti.In conglomerato cementizio viene invece uti-lizzata per la realizzazione di massetti, pavi-menti e superfici praticabili, in genere intonaciesterni isolanti in miscele già predisposte.

sugheroIl sughero impiegato come isolante termicoviene prodotto a partire dalla corteccia dellaomonima quercia; il prodotto grezzoviene frantumato e macinato,selezionato e depuratoda scorie e successiva-mente cotto in appositiserbatoi a pressionecon vapore acqueo della

TIPOLOGIE DI ISOLANTI

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temperatura di circa 370 °C.Durante questo processo i granuli di sugherosi saldano fra di loro grazie alla espulsionedella resina contenuta nei granuli stessi. La produzione del sughero può comprenderefogli sottili per impieghi fonoisolanti, pannellirigidi e materiale granulare sciolto.Il sughero granulato è utilizzabile per l'isola-mento termico come materiale di riempimentoin pavimenti, su soffitti di calcestruzzo e nelleintercapedini.I pannelli vengono adoperati per facciate eper le coperture come isolante da applicaresopra le travi.

fibre di legnoSi tratta di prodotti caratterizzati da un discre-to potere isolante costituiti dall'unione di fibredi legno trattate.

I pannelli di fibre vegetali minera-lizzate presentano, oltre adiscrete caratteristiche diisolamento termico, ottimeprestazioni di tipo mecca-nico, di resistenza al

fuoco e di assorbimentoacustico. Trovano perciò

largo impiego come componen-ti per le controsoffittature, nelle

coperture al posto del tradizionaletavolato, come cassaforma a perdere nei muridi elevazione.

polistirene espanso (EPS)Conosciuto più comunemente con il nome dipolistirolo, è forse l'iso-lante più conosciutoed anche quellopiù discussoper via di pre-sunte "subli-mazioni" (pas-saggio dallo statosolido a quello gassoso) delmateriale.Il polistirene espanso è un prodotto derivatodal petrolio che si ottiene per polimerizzazio-ne dello stirene. Il polistirene espanso può presentarsi com-mercialmente sotto forma di lastre tagliate dablocchi o lastre preformate, stampate con pel-licola superficiale.Le perle di polistirene sciolte sono impiegateanche come componente di calcestruzzi edintonaci alleggeriti ed isolanti.Il polistirene espanso può essere impiegatoper quasi tutti i lavori di coibentazione. È par-

ticolarmente indicato per la realizzazione deicappotti esterni dove risulta il materiale piùidoneo e più diffuso. La conduttività del poli-stirene espanso può variare notevolmente,oltre che con la densità, anche con il proces-so di produzione e quindi con la qualità.

polistirene estruso (XPS)Viene ricavato dalla stessa materia primaimpiegata per la produzione del polistireneespanso ma subisce un processo particolaredi lavorazione, l'estrusione,che gli conferisce carat-teristiche decisamenteinteressanti. Lamassa del mate-riale, infatti risultaformata da minutis-sime celle perfetta-mente chiuse e noncomunicanti che permetto-no alle lastre una eccellente tenuta all'acqua.Per contro, rispetto all'espanso, il polistireneestruso ha un costo decisamente più elevato.Viene commercializzato essenzialmente indue versioni: con pelle superficiale di estrusio-ne e senza pelle; il primo si comporta ancorameglio in presenza di acqua.Il polistirene estruso è insostituibile in tutti gliimpieghi in cui l'isolante è permanentementeo per lunga durata a contatto con acqua oumidità per esempio per l'isolamento dall'e-sterno delle pareti contro terra.

poliuretano espanso (PUR)Il materiale viene prodotto mediante iniezionedi componenti a rapida espansione fra i varirivestimenti adatti all'impiego finale dell'isolan-te, fino a formare delle lastre piane di variospessore.Il poliuretano può essere messo in operadirettamente sul posto di applicazione utiliz-zando la tecnica dello spruzzaggio.È un materiale espansoa cellula chiusa cheha un ottimopotere isolante.Il poliuretano nonva utilizzato seesposto ai raggiultravioletti (luce)e all'acqua. Sono consi-gliati, invece, tutti gli impieghi in cui l'isolanterisulta protetto, come gli isolamenti di pavi-menti e di solette, le coibentazioni di solaisotto una impermeabilizzazione a prova diinfiltrazione e di formazione di condensa.

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INFISSI E VETRI

La funzione principale del vetro è tradi-zionalmente quella di proteggere dall'e-sterno lasciando entrare la luce natura-

le all'interno dell'edificio.La tecnologia del vetro consente di protegger-si, al giorno d'oggi, dal caldo, dal freddo, dalrumore, dal fuoco. Le finestre, quindi, servono in primo luogo perilluminare gli ambienti con la luce naturale, insecondo luogo a captare gli apporti termicisolari. La radiazione solare incidente (W) una super-ficie vetrata è in parte riflessa (Wr), in partetrasmessa (Wt) e in parte assorbita (Wa). Diquest’ultima, una parte verrà rimessa versol’ambiente esterno (Wee) ed una parte verràportata nell’ambiente interno (Wei). L'entitàdelle tre componenti principali (Wr, Wt e Wa)dipende dalle caratteristiche del vetro (vedifigura).Per controllare la radiazione solare si utilizza-no sia vetri speciali sia pellicole adesive.

In inverno, le finestre fanno perdere moltocalore rispetto alle pareti, perché la loro tra-smittanza è maggiore di queste ultime.Le ricerche e lo sviluppo tecnologico incampo vetrario hanno permesso oggi di rag-giungere alti livelli di isolamento abbassando ivalori di trasmittanza termica.Un'ottima soluzione nelle nuove costruzioni èquella di utilizzare vetri stratificati per esempioun vetro doppio dove quello esterno è di tipo"atermico" cioè con un potere di assorbimentoridotto.Ciò è stato possibile, prima sostituendo nel-l'intercapedine l'aria disidratata con gas mag-giormente isolanti (argon, esafluoruro di zolfo,kripton, ecc.), e poi mediante depositi atomicidi ossidi e/o metalli selettivi sulla faccia dellalastra. Questi depositi operano sulla radiazio-ne puramente termica, con la funzione diriflettere all'interno del locale il calore emessodall' ambiente stesso.L'elevata riflessione riduce al minimo l'assor-

Bilancio energetico indicativo (per 100 unità di energia solare incidente) per tre tipologie di vetro.

Wt = 83% Wt+Wei = 86%

vetro chiaro

Wt = 52% Wt+Wei = 58%

vetro basso-emissivo(controllo solare)

Wt = 69% Wt+Wei = 76%

vetro colorato

8

16

5226

7

69

17

7

6

83

3 6

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70bimento e quindi la riemissione del calore; perquesto motivo le vetrate così trattate vengonodefinite a bassa emissività.

I vetri a controllo solare, o antisolari, controlla-no l'energia solare che entra nell'edificio.L'uso di vetri antisolari è sinonimo di risparmioenergetico per gli impianti di climatizzazione emigliora il comfort interno grazie ad un mag-giore controllo della temperatura e della lumi-nosità. Le prestazioni in materia di controllosolare variano in funzione della quantità dicalore assorbita dal vetro e della quantità dicalore riflessa.Nei casi di vetrate già esistenti si può ricorre-re a soluzioni che prevedono l'applicazionesul lato esterno di pellicole riflettenti adesive.Si possono distinguere pertanto due tipi diprodotti: per isolamento termico e per control-lo solare.

# controllo solare riferito all'abilità delvetro di opporsi al flusso di caloredella radiazione solare diretta nellospettro visibile.

# controllo o isolamento termico riferitoal valore di isolamento del vetro è l'a-bilità di resistere al trasferimento dicalore tra la faccia più calda e quellapiù fredda.

È importante sottolineare che non esiste unasoluzione standard ideale, la miglior soluzioneper la climatizzazione, il miglior bilancio ener-getico tra dispersioni invernali ed apporti esti-vi, si ottiene con vetrate isolanti composte daiprodotti più adatti alle condizioni climatichedella località ed all'orientamento del lato diposa.Per garantire elevate prestazioni del sistemafinestra bisogna utilizzare telai con bassi valo-ri di trasmittanza termica, quindi telai in legno,in materiali polimerici (pvc) con anima inmetallo, profilati metallici con taglio termico otelai misti metallo legno e metallo polimero.I telai devono garantire una buona tenutaall'aria per l'eliminazione delle infiltrazioni d'a-ria (spifferi) tramite l'utilizzo di almeno dueguarnizioni continue tra i serramenti e l'esecu-zione ermetica della fuga di connessione tra iltelaio e i muri esterni.Un altro intervento piuttosto semplice e sem-pre conveniente è quello di isolare i cassonet-ti delle serrande scorrevoli, che costituisconouno dei punti di maggiore dispersione delcalore.

0°C

0°C

20°C

20°C

24°C

21°C

12,5°C

17°C

VETRATA ISOLANTECOMUNE

U = 2,9 W/m2K

VETRATA ISOLANTEAD ALTA PRESTAZIONE

U = 1,2 W/m2K

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serre solariLa serra solare è uno spazio chiuso, separatodall'ambiente esterno mediante pareti vetrateeventualmente apribili; la copertura può esse-re vetrata o opaca a seconda delle latitudinee delle esigenze termiche.

La serra combina le caratteristiche del guada-gno diretto con quelle del muro ad accumulo.Infatti, essendo direttamente riscaldata dairaggi del sole, funziona come un sistema aguadagno diretto, in cui l'ambiente adiacentead essa riceve il calore dal muro che diventaun accumulatore di calore.

La radiazione solare viene, cioè, assorbita dalmuro di fondo della serra, convertita in calore,e una parte di esso viene poi trasferito all'edi-ficio.L'orientamento deve essere verso Sud perricevere il maggior guadagno termico in inver-no. Deve essere ventilata e protetta conschermature solari esterne regolabili per evi-tare il surriscaldamento estivo, in modo chel'aria calda, che si forma all'interno dellaserra, venga sostituita con l'aria esterna.Le schermature possono essere di moltissimitipi quali tende, veneziane, pannelli, vegeta-zione. Affinché siano efficaci, è opportuno che

siano collocate all'esterno delle superfici tra-sparenti e che siano di colore chiaro. Per assicurare un buon comportamento termi-co e per ridurre il pericolo di condensa super-ficiale è raccomandabile l'uso di vetro came-ra; mentre per le coperture si deve impiegarecristallo anti-sfondamento.

La copertura della serra costituisce la partepiù delicata dell'intero sistema: le superficiorizzontali sono quelle che ricevono la mag-giore quantità di radiazioni solari nei mesiestivi e quindi devono essere schermate epossibilmente apribili.

I telai possono essere realizzati in vari mate-riali, come per le finestre. Sempre per ridurrele dispersioni di calore e i problemi di conden-sa è consigliabile l'uso di profili a taglio termico.

La serra è detta anche "giardino d'inverno"per l' introduzione di piante d'appartamentoche ne migliorano la qualità e ne regolano l'u-midità dell'aria interna. Si scelgono piante afoglia caduca, spoglie d'inverno, per lasciarefiltrare la radiazione solare, e frondose d'esta-te, per impedire il surriscaldamento dell'am-biente.

inverno - giorno

inverno - notte

estate - giorno

estate - notte

sole

sole

aria calda

calore

aria calda

calore

aria fredda

aria fredda

calore

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UN IMPIANTO EFFICIENTE

L'impianto termico (DPR 412/93) è “unimpianto tecnologico per la climatizza-zione degli ambienti con o senza la pro-

duzione di acqua calda sanitaria comprenden-te i sistemi di produzione, di distribuzione eutilizzazione del calore nonchè gli organi diregolazione e controllo”.

caldaiaIl cuore dell'impianto termico è il generatore dicalore, comunemente denominata caldaia.Nella caldaia l'energia termica prodotta dallacombustione di un combustibile viene trasferi-ta ad un fluido termovettore, solitamenteacqua.Prima della recente metanizzazione le caldaieerano alimentate soprattutto a gasolio. Oggile più diffuse, sicure ed economiche, sono agas. Esistono vari tipi di caldaia a secondadella tecnologia di gestione. In base alla diret-tiva EN 92/42 sono state individuate tre princi-pali categorie, diversificate a seconda dellatemperatura di funzionamento e del rendi-mento. Il numero di stelle aumenta in modoproporzionale al rendimento della caldaia.

caldaia standarda temperatura costante (* o **)Questa tipo di caldaia è la più datata ed ècaratterizzata da una temperatura media difunzionamento alta (70°C-80°C) e limitata insede di progettazione. Una valvola miscelatri-ce inserita nel circuito idraulico mantiene unatemperatura costante piuttosto elevata all'in-terno della caldaia, per assicurare che non cisiano problemi di condensazione.La temperatura elevata è causa di notevolidispersioni di calore ed incremento delle per-dite a bruciatore spento. All'aumentare delnumero di volte che la caldaia viene accesa espenta, aumentano le perdite al camino pertiraggio e le perdite di prelevaggio. I frequenticicli di accensione/spegnimento peggioranoinoltre il rendimento stagionale, che risultageneralmente basso, pur in presenza di unbuon rendimento di combustione. Per miglio-rare il rendimento medio stagionale è possibi-le introdurre un bruciatore a più stadi o modu-lante.

caldaia a temperaturascorrevole (***)La caldaia a temperatura scorrevole consente

il raggiungimento di elevati valori di rendimen-to medio stagionale, ottenuto grazie al propriofunzionamento caratterizzato da una tempera-tura variabile.La temperatura di mandata dell'impianto sidice variabile perchè è regolata in funzionedella richiesta del carico dell'impianto e quindirapportata alle condizioni climatiche. In que-sto modo si riescono ad ottenere valori elevatidi rendimento a carico parziale e dunque delrendimento medio stagionale. Producendoesattamente il calore richiesto non si ha un'i-nutile sovraproduzione e, grazie alle bassetemperature (fino a 30°), si riducono le perditedi emissione e distribuzione.Infine anche nel generatore a temperaturascorrevole si utilizza un bruciatore a più stadidi funzionamento con regolazione automaticadell'aria combustibile o un bruciatore modu-lante con regolazione dell'aria comburente,regolazione aria-combustibile in continuo.

caldaia a condensazione (****)L'esigenza di migliorare l'efficienza dell'utilizzodelle fonti di energia ha spinto alcuni costrut-tori a sviluppare apparecchiature ad altissimorendimento, che presentano un costo più ele-vato rispetto ai generatori tradizionali, maconsentono notevoli riduzioni di consumo dicombustibile.I generatori di calore a condensazione rap-presentano attualmente una soluzione carat-terizzata da notevoli potenzialità sia tecnichesia commerciali.Le caldaie tradizionali utilizzano solo unaparte dell'energia del combustibile, il cosiddet-to potere calorifico inferiore; il resto viene dis-perso dal camino sotto forma di vaporeacqueo. Con la tecnologia a condensazione,al contrario, si raffredda il vapore acqueo tra-sformandolo in acqua e, nel corso di questoprocesso denominato "condensazione", sirecupera calore: il calore di condensazione.Dunque rispetto alle caldaie tradizionali, lecaldaie a condensazione utilizzano una per-centuale maggiore dell'energia fornita dalcombustibile, il potere calorifico superiore. Per convenzione il rendimento di tutti i gene-ratori si calcola utilizzando il potere caloriferoinferiore. Per questo motivo la caldaia a con-densazione raggiunge un rendimento globalenormalizzato maggiore del 100%.La quota di sfruttamento del calore di conden-

TECNOLOGIE PER IL RISCALDAMENTO

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300X70

111%energia

da combustibile 100%potere calorifico

inferiore

11%perdite per

vapore acqueo

10%perdite

dal camino

90%RENDIMENTO

NOMINALE

21% PERDITE TOTALI

CALDAIA TRADIZIONALE

Rendimento Utile (non Medio Stagionale) di una caldaia tradizionale.

sazione dipende dalla temperatura di ritornodell'acqua dell' impianto; più bassa è questatemperatura, tanto più alto è lo sfruttamentodel calore latente e quindi anche il rendimentodella caldaia a condensazione. Il rendimentoottimale è raggiunto per valori della tempera-tura di ritorno dell'acqua compresa tra i 25°ed i 40°. Da quanto esposto risulta chiaro cheil miglior sfruttamento delle caldaie a conden-sazione si ha con terminali che funzionano abassa temperatura, come ad esempio i pan-nelli radianti (per i tradizionali radiatori è suffi-ciente, per ottenere un buon valore del rendi-mento dell'impianto, l'utilizzo di una caldaia atemperatura scorrevole).Infine installando una caldaia a condensazio-ne si ottiene una riduzione delle emissioniinquinanti rispetto a una caldaia tradizionale eun risparmio dovuto al minore consumo digas.

caldaia a biomassaLe caldaie a biomassa solida attualmente incommercio in Italia possono essere divise in tregruppi principali:

# caldaie a legna;

# caldaie a cippato;

# caldaie a pellets di legno.Ciascuna delle tipologie ha vantaggi e svantaggiche vanno valutati caso per caso in base alleesigenze dell'abitazione.Le caldaie a legna vengono caricate manual-mente, una o due volte al giorno. I modelli

migliori producono una quantità minima di cene-ri, e permettono quindi una combustione presso-ché completa dei ciocchi di legno inseriti. Laparticolare conformazione della caldaia, e il fattoche debba essere caricata a mano, impone lapresenza di un serbatoio di accumulo dell'acquacalda, che permetta di adattarsi alle esigenzedell'utenza termica.Le caldaie a legno cippato sono più versatili, mapresentano il problema della reperibilità del cip-pato stesso, del suo grado di umidità (di solitoalta, per questo compromette il buon funziona-mento della caldaia), e della necessità di avereun ambiente sufficientemente grande per lostoccaggio del combustibile.Le caldaie a pellets di legno sono in assoluto lepiù comode e automatizzate. Questo, però adiscapito del costo, che solitamente è più alto. Ipellets di legno sono piccoli cilindri di legno ritu-rato e compresso. Il tasso di umidità è moltobasso, e la loro conformazione li rende partico-larmente adatti per essere depositati in spazipiccoli. Il pellet in se è un combustibile che perla sua adattabilità agli spazi, e la sua grandedensità energetica, è paragonabile ai combusti-bili liquidi. Il prezzo a tonnellata del pellet è piùalto di quello del cippato. Un kg di pellet produ-ce però molto più calore di 1 kg di cippato!Inoltre, le caldaie a pellet solitamente hannomeno problemi di manutenzione di quelle a cip-pato.

NB:nel centro storico di Venezia, è consentitoil solo utilizzo di caldaie a combustibile gassoso.

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703% PERDITE TOTALI

100%potere calorifico

inferiore

111%energia

da combustibile

11%perdite per

vapore acqueo

1%perdite

dal camino

108%RENDIMENTO

NOMINALE

Rendimento Utile (non Medio Stagionale) di una Caldaia a Condensazione.

2%perdite

non recuperate

9%PERDITE RECUPERATE

CALDAIA A CONDENSAZIONE

pompa di caloreIl principio su cui si basa la pompa di calore èquello del frigorifero: è una macchina, alimen-tata energia elettrica, che trasferisce caloreda un ambiente a temperatura più bassa auno a temperatura più alta. Se l'energia termi-ca erogata dal sistema è maggiore di quellaelettrica fornita, il rapporto tra esse vienedetto coefficiente di prestazione (COP).

Gli aspetti positivi della pompa di calore sono:# si possono ottenere valori di COP

pari a circa 4, ciò significa che perottenere 4 kWh termici il compresso-re consuma 1 kWh elettrico;

# ingombro più piccolo della caldaia;

# manutenzione e verifica annuale nonobbligatoria;

# il sistema è reversibile, quindi in esta-te può raffrescare gli ambienti.

Le pompe di calore vengono distinte in basealla sorgente fredda da cui prendono calore eal "pozzo caldo", cioè all'aria o all'acqua cheriscaldano ulteriormente.

Le tipologie quindi sono le seguenti:# acqua-acqua, dove verrà riscaldata

acqua trasferendo calore da altreacque (ad esempio quella di unpozzo o di un fiume o di una falda);

# acqua-aria, dove verrà riscaldata ariaattingendo calore da acqua;

# aria-aria, dove verrà riscaldata ariatrasferendo calore da altra aria;

# aria-acqua, dove verrà riscaldataacqua attingendo calore da aria;

# terra-acqua, dove l'acqua vieneriscaldata con il calore prelevatodalla terra;

# terra-aria, dove è l'aria a riscaldarsi-con il calore della terra.

pompa di calore geotermicaLa pompa di calore geotermica è una pompadi calore che utilizza come sorgente il calorepresente nel terreno in profondità. Il principiodi funzionamento si basa sul fatto che, mentrel'aria e la superficie del terreno hanno nell'ar-co delle stagioni una grande variazione ditemperatura, la terra a partire da 3 metri diprofondità, nonché l'acqua di falda o deipozzi, hanno variazioni minime, e quindi neimesi estivi sono più fresche mentre in quelliinvernali più calde dell'ambiente in superficie.Questa differenza di temperatura viene sfrut-tata attraverso delle sonde geotermiche, chescendono nel terreno in verticale o si svilup-pano in una superficie orizzontale pochi metrisotto il livello del terreno, per captare il caloree consegnarlo alla pompa di calore. Lapompa, alimentata con energia elettrica, sfrut-ta il calore per riscaldare (o d'estate raffresca-re) acqua o aria.I COP delle pompe di calore geotermichesono solitamente molto alti, e permettono un

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notevole risparmio energetico.Normalmente l'esercizio di una pompa dicalore geotermica permette di risparmiare dal50% al 75% rispetto al riscaldamento a meta-no o GPL. Gli svantaggi di un sistema di questo tiposono principalmente:

# alti costi iniziali (ripagati però in untempo relativamente breve);

# necessità di opere di trivellazione nelcaso di sonde verticali (anche seogni sonda, corrispondente di solitoad una potenza dai 5 ai 7 kW, neces-sita di un foro molto stretto, di diame-tro inferiore ai 30 cm);

# opportunità di abbinare alla pompa dicalore sistemi di emissione termica a"bassa temperatura" (quindi nonradiatori, ma pannelli radianti a pare-te o pavimento, o ventilconvettori);

# necessità di verificare se il sottosuoloo le acque sotterranee sono sottopo-ste a vincoli;

# necessità di un'analisi preliminare delsuolo per capire i costi della trivella-zione.

I vantaggi, oltre al risparmio energetico, sono:# ingombro ridotto della pompa di calore;

# impatto visivo nullo;

# minore manutenzione rispetto ad unacaldaia tradizionale (non è necessa-ria la manutenzione annuale, il con-trollo fumi, ecc.);

# assenza di canna fumaria;

# reversibilità della pompa (la pompa dicalore può scaldare d'inverno acquao aria, e d'estate raffrescare l'aria).

I sistemi più comuni per sfruttare il calore delsottosuolo con pompe di calore sono: lesonde geotermiche, i pozzi di captazione ereimmissione di acque sotterranee, le serpen-tine nel terreno e i pali energetici.

Sonde geotermiche: la profondità che rag-giungono le sonde geotermiche va dai 50 ai350 m, in funzione del tipo di terreno e dellapotenza da captare con la sonda. È importan-te analizzare il suolo prima di perforare; inquesto modo si possono stimare i costi dellaperforazione, e quanta energia si riuscirà acaptare. Le sonde sono dei tubi di diametro

relativamente piccolo (il diametro totale di unasonda, che comprende i due tubi di andata edi ritorno) è meno di 30 cm.Sistemi ad acqua di falda: un modo efficientedi sfruttare la fonte geotermica è utilizzare ilcalore (o il fresco) contenuto nell'acqua di unafalda o di un pozzo. In questo modo si riduco-no di molto i costi di installazione (nel casodel pozzo non occorre neanche perforare) ecome fluido termovettore si può utilizzaredirettamente l'acqua di falda. È vero ancheche per raggiungere una falda, può essereche i costi lievitino rispetto alle semplici sondegeotermiche, anche se la falda si trova a pro-fondità ridotte come 20 o 30 m. Per questo siribadisce la necessità di studi preliminari.

Serpentine e pali energetici: è il modo inassoluto più economico per l'uso della geoter-mia. Le serpentine sono una serie di tubi dis-posti su una superficie orizzontale a pochimetri di profondità dal suolo. Il pali energeticisono verticali e di solito vengono costruiti conle fondamenta della casa. Non sono adatti nelcaso di ristrutturazioni.

cenni al teleriscaldamentoIl termine "teleriscaldamento" indica la specifi-cità del servizio, cioè la distanza esistente trail punto di produzione del calore (la Centraledi produzione) e i punti di utilizzo (gli edificiserviti). Si passa dunque dalla logica di acqui-sto di un combustibile, sia esso gas o gasolio,ad una logica di acquisto del prodotto finale, ilcalore.La Centrale produce acqua calda, che vienedistribuita ai diversi punti della città attraversouna rete di condotte sotterranee. L'acquacalda trasportata dalla rete arriva agli scam-biatori di calore installati nei singoli edifici, daqui il calore viene trasferito all'impianto diriscaldamento degli appartamenti e degli uffi-ci. Alla fine di questo processo, l'acqua ormairaffreddata, ritorna in Centrale per esserenuovamente riscaldata.Il principale ostacolo all'installazione di unarete di teleriscaldamento è l'onerosità inizialedella sua costruzione. Il teleriscaldamento èuna tecnologia matura, ma che richiede ungrosso impegno da parte della Autorità Localee della popolazione che sopporti la laboriosamessa in opera di tale soluzione (costruzionedella centrale, tubature sotterranee chenecessitano il rifacimento di strade, ecc... ).

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Una preziosa fonte di calore, gratuita edisponibile durante tutto l'anno, ècostituita dal sole. Gli impianti solari

termici permettono quindi di risparmiare ener-gia, e di produrre acqua calda che può essereutilizzata sia per usi sanitari che per il riscal-damento degli ambienti. L'elemento principale dell'impianto è costituitodal collettore.Un collettore solare trasforma la radiazionesolare in calore e si distingue così da un pan-nello fotovoltaico, che trasforma la luce delsole in corrente elettrica. All'interno del collet-tore solare circola un fluido termovettore,acqua o soluzione (acqua demineralizzata +glicole propilenico), che riscaldato dal caloredel sole passa in uno scambiatore di calore ecede calore all'acqua di un circuito secondarioche viene accumulata in un serbatoio (accu-mulo). Il collettore va quindi collegato all'im-pianto idraulico (acqua fredda e calda).Alcuni modelli funzionano a circolazione natu-rale (senza pompa), altri a circolazione forza-ta con una pompa elettrica che fa circolare ilfluido. Esistono in commercio modelli in kit difacile installazione.I pannelli solari possono essere installati suqualsiasi tipo di tetto, sia piano sia a falda.Raramente vengo montati a terra.

impianto a circolazione forzataUn impianto a circolazione forzata è formatoda un collettore solare a sé stante, connessoattraverso un circuito con un serbatoio localiz-zato nell'edificio. All'interno del circuito solaresi trova acqua o un fluido termovettore antige-lo. La pompa di circolazione del circuito sola-re è attivata da un regolatore di temperatura. Il calore viene quindi trasportato al serbatoiodi accumulo e ceduto all'acqua sanitariamediante uno scambiatore di calore.Mentre in estate l'impianto solare copre tutto ilfabbisogno di energia per il riscaldamento del-l'acqua sanitaria, in inverno e nei giorni conscarsa insolazione serve per il preriscalda-mento dell'acqua.La parte del serbatoio che contiene l'acquacalda a pronta disposizione, cioè quella datenere sempre in temperatura, può essereriscaldata da uno scambiatore di calore legatoa una caldaia. Il riscaldamento ausiliario vienecomandato da un termostato quando nel ser-batoio la temperatura dell'acqua nella parte apronta disposizione scende al di sotto dellatemperatura nominale desiderata, e può esse-re alimentato dalla caldaia giàutilizzata per ilriscaldamento o dauna serpentinaelettrica.

UN RISCALDAMENTO SOLARE

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impianto a circolazione naturaleNegli impianti a circolazione naturale la circo-lazione tra collettore e serbatoio di accumuloviene determinata dal principio di gravità,senza energia addizionale. Il fluido termovet-tore si riscalda all'interno del collettore. Il flui-do caldo all'interno del collettore è più leggerodel fluido freddo all'interno del serbatoio, tantoche a causa di questa differenza di densità siinstaura una circolazione naturale. Il fluidoriscaldato cede il suo calore all'acqua conte-nuta nel serbatoio e ricade nel punto piùbasso del cricuito del collettore. Negli impiantia circolazione naturale il serbatoio si deve tro-vare quindi in un punto più alto del collettore.Negli impianti a un solo circuito l'acqua sani-taria viene fatta circolare direttamente all'inter-no del collettore.Negli impianti a doppio circuito il fluido termo-vettore nel circuito del collettore e l'acquasanitaria sono divisi da uno scambiatore dicalore. Gli impianti a circolazione naturale vengonoofferti come un'unità premontata fissata suuna struttura di supporto oppure vengonointegrati nel tetto.Il riscaldamento ausiliario può essere ottenutocon una resistenza elettrica inseri-ta nel serbatoio oppure con unacaldaia istantanea a valle del ser-batoio.

Gli impianti solari oggi offertisul mercato rappresentanouna tecnologia arrivata apiena maturazione. Il maggio-re settore di applicazionerisulta essere quello degliimpianti solari termici per lapreparazione di acquacalda sanitaria e/o per il

riscaldamento nelle abitazioni private, dove irisparmi di energia sono tipicamente del 50 -80% per la preparazione di acqua calda e del20 - 40% per la domanda totale di calore (siaper la preparazione di acqua calda che per ilriscaldamento degli ambienti).

L 'energia necessaria per la preparazione diacqua calda nelle abitazioni private è di circa1000 kWh per persona all'anno. Poiché ladomanda di calore è pressoché costantedurante tutto l'anno e quindi presente anchenel periodo estivo, il riscaldamento dell'acquadomestica è una delle applicazioni più adatteper gli impianti solari termici.L'area di collettore necessaria è intorno a 1m2 a persona.Gli impianti a circolazione forzata sono adattiquando i collettori hanno dimensioni maggiorie dove ci sono sistemi centralizzati per ilriscaldamento.L'uso dell'energia solare è possibile anche peril riscaldamento degli ambienti. In questocasosi utilizzano impianti combinati, anche sel'irraggiamento disponibile durante la stagione

di riscaldamento è molto minore che inestate. L'uso di impianti combinati è

raccomandato nei casi in cui sono giàstate realizzate altre misure

per

il

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Di seguito riportiamo degli esempi di dimen-sionamento indicativo (i dati sono teorici evanno verificati caso per caso):

Impianto compatto per il riscaldamentodell'acqua sanitariaFamiglia di quattro persone, superficie col-lettori: 2 m2, volume serbatoio: 150 l, costoimpianto: 750 Euro/m2.

Impianto a circolazione naturaleEsempio per una famiglia di quattro perso-ne, superficie collettori: 2 - 5 m2, volumeserbatoio: 200 - 300 l, costo impianto: 750Euro/m2.

Impianto a circolazione forzata per riscal-damento di acqua calda sanitariaEsempio per una famiglia di quattro perso-ne, superficie collettore: 2 - 5 m2, volumeserbatoio: 200 - 300 l, costo impianto: 750Euro/m2.

Impianto combinato per riscaldamento diacqua calda sanitaria e di ambienti Esempio per una casa unifamiliare e unafamiglia di quattro persone, superficie collet-tori: 10 - 20 m2, volume serbatoio: 700 -1500 l, costo impianto: 500 - 750 Euro/m2.

Impianti solari di grande dimensioneSuperficie dei collettori: 0,8 - 1,2 m2 per per-sona, volume di accumulo 50 - 60 l/m2,risparmio energetico relativo al fabbisognodi acqua calda sanitaria 60 - 80 %, rispar-mio energetico relativo al fabbisogno totaledi calore per acqua e riscaldamentoambienti 20 - 40 %.

Al momento non sono presenti incentivi sta-tali o regionali per il solare termico nelle abi-tazioni private. Due modi per ridurre i costidell'impianto potrebbero essere:

# creare dei gruppi di acquisto all'in-terno di Cambieresti? Energia300x70;

# autocostruire parte dell'impianto:questa soluzione è particolarmenteadatta per chi possiede un'abitazio-ne in campagna, ma non è sempli-cissima, e va concordata con untermotecnico di fiducia che possacompletare i collegamenti dell'im-pianto stesso. Nell'ambito diCambieresti? Energia 300x70 siorganizzerà comunque un corsospecifico.

dimensioni per l’impianto solare termico

risparmio energetico (per esempio adeguatoisolamento dell'involucro) e si prevede unsistema di riscaldamento a bassa temperatura(pannelli radianti a pavimento). L'area di col-lettore necessaria varia da 1,5 a 3 m2/kW dipotenza nominale per il riscaldamento dell'e-dificio.

È possibile anche un'applicazione del solaretermico per grandi utenze, come i condomini.In questo caso è importante avere a disposi-zione la superficie necessaria sul tetto rivoltoa sud e lo spazio sufficiente per il serbatoiod'accumulo dell'acqua in locale caldaia o loca-li adiacenti.

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terminali di impiantoI dispositivi di erogazione del calore, o termi-nali di impianto, sono gli apparecchi checedono calore nell'ambiente da riscaldare. Leprincipali tipologie sono:

# termosifoni (detti anche radiatori oconvettori) e piastre radianti;

# termoconvettori e ventilconvettori;

# radiatori a battiscopa;

# pannelli radianti: a pavimento (i piùusati), a parete, a soffitto.

termosifoni (radiatori o convertitori)I corpi scaldanti hanno la funzione di immette-re nell'ambiente da riscaldare l'energia termi-ca prodotta dalla caldaia e trasmessa attra-verso una rete di tubi collegati ai radiatori(rete di distribuzione), scambiando calore conl'ambiente.Il termosifone costituisce la parte finale del-l'impianto e va dal classico radiatore costituitoda elementi verticali uguali, generalmente inghisa o in lamiera d'acciaio o in lega di allumi-nio, a quello a piastra radiante, all'infinitagamma dei praticissimi scaldasalviette dabagno. I radiatori in ghisa sono caratterizzati da unadurata pressochè illimitata e sono particolar-mente adatti nelle abitazioni caratterizzate daun uso continuativo dell'impianto di riscalda-mento in quanto si scaldano lentamente, mamantengono il calore molto a lungo.I radiatori in acciaio sono disponibili anche inmodelli assai gradevoli dal punto di vista este-tico ed hanno un'ottima resa termica, masono soggetti al pericolo della corrosione chene limita la durata.Infine i radiatori in alluminio sono caratterizza-ti da una buona resistenza alla corrosione, daun minor ingombro e da una bassa inerziatermica dunque si riscaldano velocemente,ma altrettanto rapidamente si raffreddano.Le piastre radianti, a differenza dei radiatori,non sono costituite da elementi modulari, mada un unico blocco, in genere in acciaio e tal-volta in ghisa. Sono caratterizzati da un minoringombro, da un minor contenuto d'acqua edalla facile manutenzione (pulizia). Questaultima specifica li rende particolarmente adattiper l'impiego in ambienti che richiedono lamassima pulizia con un limitato ingombroquali scuole, palestre, ospedali.

Il corretto posiziona-mento dei radiatori inambiente è fondamen-tale per avere unabuona resa dell'impiantodi riscaldamento e con-seguentemente favorireil risparmio energetico.È buona norma colloca-re i termosifoni sotto lefinestre o lungo le paretiperimetrali per contra-stare l'effetto delle cor-renti fredde e per ridurre al minimo la differen-za di temperatura tra soffitto e pavimento. Perragioni estetiche i radiatori spesso vengonoricoperti con mobiletti o collocati in nicchiericavate nella parete, dotate di pannello dichiusura frontale; ciò provoca una diminuzio-ne della potenza erogata per effetto della limi-tazione della circolazione dell'aria ed anchedella diminuita accessibilità per la pulizia. Seil radiatore è posto sulla parete perimetrale,ad esempio sotto una finestra, è molto utileinvece inserire tra il muro ed il radiatore unpannello di materiale isolante. Si trovano incommercio pannelli destinati a questo scopocon una faccia riflettente, da rivolgere versol'interno.Prima dell'accensione dell'impianto è buonanorma praticare una manutenzione attentadegli elementi eliminando l'aria che si fosseformata all'interno delle tubazioni attraverso lavalvola di sfogo aria.Se si vogliono realizzare impianti ad elevatorisparmio energetico e comfort termico, sideve controllare l'emissione termica di tutti (oquasi tutti) i radiatori presenti. È quindi impor-tante installare valvole termostatiche che per-mettono una migliore regolazione della tem-peratura ambiente nei singoli locali. Questevalvole, installate all'ingresso dei radiatori,sono dotate di un comando termostatico cheregola la portata di acqua calda all'interno delradiatore in funzione della temperatura dell'a-ria nell'ambiente, ottenendo in questo modoun diversificato controllo della temperaturaper ogni singolo locale.È infine consigliato per gli impianti centralizza-ti dotati di colonne montanti l'utilizzo di conta-tori di calore per la contabilizzazione del calo-re erogato da ogni singolo corpo scaldante(vedi paragrafo contabilizzazione e termore-golazione).

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TIPOLOGIE DI IMPIANTODI DISTRIBUZIONE DEL CALORE

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ventilconvettoriI ventilconvettori, denominati anche fan-coil(dall'inglese fan = ventilatore e coil = batteria),per mezzo di un ventilatore interno di cui sonoequipaggiati, producono un attivo ricircolo d'a-ria che impedisce la formazione di zone sta-gnanti e mantiene un movimento dell'aria gra-devole ed uniforme.I più recenti ventilconvettori hanno un filtrosulla ripresa dell'apparecchio che trattienecon continuità polveri, filacce, fibre, pelo ani-male ecc. depurando l'aria e prevenendo l'ina-lazione di queste impurità.Sono molto utilizzati nel caso di climatizzazio-ne estate-inverno, in considerazione del costolimitato, della versatilità, dell'ingombro mode-sto e della possibilità di regolazione dellapotenza erogata dai singoli apparecchi. Per ilraffrescamento estivo sufficiente l'installazionedi un piccolo ed efficiente gruppo refrigeratored'acqua, come ad esempio, una pompa dicalore.La macchina refrigeratrice produce l'acquarefrigerata che alimenta i ventilconvettori. Inquesto modo, essi raffreddano e deumidifica-no l'aria (tolgono cioè l'umidità), oltre a filtrarlacostantemente.La regolazione manuale dei singoli apparec-chi è effettuata dall'occupante commutando lavelocità di rotazione dell'elettroventilatore (ingenere su tre posizioni), mentre la termorego-

lazione ambientale è effettuata in genere permezzo di un termostrato che arresta o mettein funzione l'elettroventilatore.Il ventilatore interno all'apparato è causa dirumore e la sua rumorosità aumenta al cre-scere della portata d'aria.

Si consiglia pertanto l'uso dei ventilconvettorinei locali adibiti ad uffici e non nelle abitazio-ni. In ogni caso per contenere tale inconve-niente si suggerisce l'utilizzo di ventilconvetto-ri dotati di ventilatori tangenziali.Oltre alle opportunità di regolazione già elen-cate, per le grandi utenze caratterizzate daun'occupazione saltuaria, un'ulteriore possibi-lità di programmazione degli apparecchi con-siste nell'impiego di una valvola deviatrice delflusso che intercetta l'acqua nel caso di nonoccupazione dell'ambiente o ne regola la tem-peratura.I ventilconvettori possono essere realizzati nelmodello verticale a pavimento ed in quelloorizzontale a soffitto; la scelta deve esseretale da evitare che le persone vengano a tro-varsi in posizione troppo esposta al getto d'a-ria e da ottenere una distribuzione abbastan-za uniforme della temperatura (i ventilconvet-tori a soffitto sono perciò sconsigliati perriscaldare le abitazioni in quanto l'aria caldatende ad salire verso l'alto).

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radiatori a battiscopaUn'altra alternativa ai tradizionali radiatori è ilsistema a battiscopa che consiste in un tubodi rame infilato in una serie di lamelle radianti.All'interno scorre acqua con temperatura dicirca 60°C. Un velo di aria calda sale a con-tatto con la parete riscaldandola e determi-nando una situazione di equilibrio termicoall'altezza di 150-200 cm: in questo modo siottiene un'ottimale distribuzione del calore,evitando gli accumuli a soffitto con conse-guente risparmio energetico.

Si consiglia l'utilizzo di questo tipo di termina-le di impianto per gli edifici di nuova costruzio-ne con prevalente uso lavorativo (uffici, aulestudio ecc.) e non per le abitazioni. In questeultime si suggerisce l'uso di pannelli radianti apavimento illustrati nel paragrafo successivo.

pannelli radiantiI pannelli radianti sono costituiti da ampiesuperfici scaldate mediante serpentine di tubiin cui viene fatta circolare l'acqua; si utilizzanonel riscaldamento e raffrescamento installan-doli a pavimento, a parete e a soffitto.I materiali utilizzati per le serpentine sono l'ac-ciaio, il rame e, più frequentemente, i materia-li plastici.La temperatura di ingresso dell'acqua nell'im-pianto è di circa di 45°C. Per gli impianti apavimento il valore limite è di 25-28°C.La regolazione termica dei diversi circuiti inmodo indipendente permette di stabilire unadiversa temperatura in ogni locale; il pannelloradiante ha infatti il vantaggio di dare la sen-sazione di trovarsi in un ambiente con 22-23°C mentre in realtà il termometro segnasolo 20°C. Ha inoltre un'importante funzionedi isolamento acustico che permette di assor-bire i rumori tra i vari piani.Un ulteriore vantaggio del funzionamento abassa temperatura dei pannelli radianti è laperfetta integrazione con caldaie a condensa-zione e con fonti energetiche alternative comeil solare termico.

Pannelli radianti a pavimentoIl più diffuso e consueto impianto a pannelliradianti è sicuramente quello a pavimento.Esso presenta numerosi vantaggi:

# migliora il benessere termico riducen-do i consumi;

# riscalda e raffresca senza movimen-tare l'aria;

# aumenta la superficie utilizzabiledegli ambienti con un corrispondentemaggior valore dell'immobile (non c'ènessun spazio da adibire e da rende-re libero per l'installazione e l'uso deitermosifoni);

# riscalda con minor consumo di ener-gia;

# lascia libertà d'arredamento (si pos-sono posizionare i mobili ovunque eappoggiarli contro ogni parete);

# è polivalente (lo posso usare sia ininverno che in estate se lo progettoanche come sistema di raffresca-mento);

# non solleva polveri perchè non circo-la aria, infatti opera per effettoradiante, quindi evita i tipici malesseridegli impianti di climatizzazione e latinteggiatura periodica per i "baffi" deiradiatori;

# se si utilizza come sistema di raffre-scamento, consuma molta menoenergia elettrica di un normale spilt.

Si consiglia l'utilizzo di questo sistema impian-tistico per le nuove costruzioni in abbinamen-to ad una caldaia a condensazione.Molti hanno un ricordo negativo di questa tec-nologia, per come era usata in molti apparta-menti urbani di lusso costruiti negli anni 60 -70: erano alimentati con l'acqua molto calda (60 - 70 gradi invece dei 28 - 29 raccomanda-ti) di impianti centralizzati, a temperatura noncontrollabile, e l'eccessivo caldo al pavimentoprovocava dolori alle gambe, sollevamentodella polvere e conseguente sensazione disecchezza delle fauci. Basta un moderno con-trollo della temperatura dell'acqua per capo-volgere totalmente la situazione e godere diuna delle più confortevoli forme di riscalda-mento.

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Per contabilizzazione s'intende la misuradel consumo di energia termica chepuò avvenire in maniera diretta, o indi-

retta per somma dell'energia erogata dai sin-goli corpi scaldanti.Per regolazione di un impianto termico s'in-tende quel complesso di operazioni con lequali si vuole realizzare e mantenere il com-fort climatico negli ambienti abitati, controllan-do la temperatura ambiente mediante la tem-peratura esterna. Perciò attraverso un siste-ma di regolazione si è in grado di controllare ilfunzionamento dell'impianto in seguito avariazioni di temperatura interna o esternaall'ambiente. In alcuni impianti è presenteanche una sonda che regola il funzionamentodella caldaia anche in base alla temperaturaesterna.Gli impianti di riscaldamento autonomi devonoessere dotati di un termostato ambiente cheinterrompa l'apporto di energia al raggiungi-mento della temperatura prefissata per l'ariadel locale riscaldato; in base al DPR 412/93tutti i nuovi impianti (anche quelli ristrutturati)devono essere dotati di apparecchi più recen-ti, i cronotermostati, che riuniscono sia la fun-zione di controllo della temperatura sia quelladi interruttore orario con programmatore rego-lato con almeno due temperature nelle 24ore. Gli impianti migliori sono quelli progettati azone, con ad esempio due diversi termostatiper la zona giorno e la zona notte.Chi non ha un impianto progettato a zone puòutilizzare le valvole termostatiche che posso-no essere installate su ogni radiatore (alposto delle valvole di intercettazione) e cheregolano la portata di acqua calda all'internodel corpo scaldante in funzione della tempe-ratura dell'aria nell'ambiente. In questo modo,si consuma meno energia, quando il sole èsufficiente a riscaldare alcune stanze e quan-do si può, ad esempio, impostare una tempe-ratura più bassa nelle stanze da letto e unapiù alta in bagno. Il risparmio di energia indot-to dall'uso delle valvole termostatiche puòarrivare fino al 20%.Per gli impianti centralizzati condominiali èimportante che alla regolazione termostaticaper singolo ambiente venga sempre associatala contabilizzazione del calore, in quanto l'e-sperienza dimostra che l'utente non è gene-ralmente disponibile a ridurre l'erogazione dicalore se non è compensato da un congruovantaggio economico.

per chi vive in condominioL'impianto centralizzato è molto più efficientee sicuro di quello autonomo. Oltre a ciò, l'im-pianto centralizzato è caratterizzato da unmaggior rendimento del generatore di calore,che aumenta al crescere della potenza dellacaldaia, e da minori costi di manutenzione,che vengono suddivisi tra i vari utenti.L'unico svantaggio, che in passato ha semprecaratterizzato la tecnologia centralizzata, è ladifficoltà di gestione dell'impianto. Oggi peròquesto problema è stato superato: nei condo-mini l'autonomia infatti si può realizzare con laregolazione e la contabilizzazione separatadel calore, che responsabilizza gli utenti all'u-so razionale dell'energia e permette a ciascu-no di programmare la temperatura desiderata. Anche la legge riconosce questa priorità: gliedifici nuovi e ristrutturati devono essere pro-gettati e realizzati in modo tale da consentirel'adozione di sistemi di termoregolazione e dicontabilizzazione del calore per ogni singolaunita' immobiliare. Inoltre, per decidere dicambiare il sistema di contabilizzazione, èsufficiente il voto della maggioranza dei pre-senti all'assemblea condominiale in secondaconvocazione e di quelli che possiedono lamaggioranza dei millesimi.Il risparmio sulla bolletta energetica ottenibileutilizzando un sistema di contabilizzazione èdi circa il 20%.

meglio l'impianto autonomoo quello centralizzato?La sempre maggiore esigenza delle famigliedi poter gestire liberamente ed autonoma-mente l'impianto di riscaldamento, ha portatoad un grande sviluppo degli impianti autono-mi, facendo dimenticare tutti i vantaggi cheoffre la tecnologia centralizzata. Come è giàstato evidenziato, oggi l'autonomia, l'efficienzae la sicurezza possono coesistere in un siste-ma centralizzato dotato di termoregolatori econtabilizzatori individuali del calore.

La contabilizzazione separata si realizza facil-mente per impianti di riscaldamento a zone(vedi figura), o orizzontali, in cui ad ogniappartamento è dedicata una diramazionedella rete di distribuzione principale: è suffi-ciente un contatore per ogni appartamento.

Se l'impianto è invece a colonne montanti(vedi figurta), cioè alimenta con un unico tuboradiatori di appartamenti diversi posti sulla

CONTABILITA’ E TERMO-REGOLAZIONE

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valvola termosta-tica per la rego-lazione dellatemperaturaambiente in ognisingolo locale

contatore di caloreindiretto per la

misura del caloreerogato da ogni

singolo corposcaldante

valvola di sfogo aria

detentore

stessa verticale ai vari piani, la contabilizza-zione separata si può realizzare solo instal-lando su ogni singolo corpo scaldante unapparecchio elettronico che misuri quantocalore emette (ripartitore di calore).In entrambi i casi, l'autonomia nella regolazio-ne è garantita da valvole termostatiche instal-late su ogni radiatore e non è necessaria laristrutturazione totale dell'impianto.

Infine, in tutti i casi, è sempre opportunoseguire queste regole :

# tenere la temperatura della caldaiapiù bassa possibile. Più i termosifonisono estesi, minore è la temperaturanecessaria al calorifero per scaldarel'abitazione;

# scaldare le diverse camere in mododiverso a seconda dell'uso;

# scaldare solo nelle ore in cui ènecessario;

# scaldare la casa ad una temperaturasalubre, cioè non superiore a 20°C(temperatura massima stabilita nelDPR 412 del 93 per gli edifici civili),altrimenti il corpo si abitua ad unostandard estivo e ci si ammala quan-do si esce per l'eccessivo sbalzo ter-mico. Per risparmiare non occorresoffrire il freddo: ogni grado in più ditemperatura in casa fa aumentare labolletta di circa il 6%-7%.

Esempio di regolazione e contabilizzazione su ogni singolo radiatore

schemadi un impianto

a colonne montanti

schemadi un impiantoa zone

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Come l'impianto termico anche unimpianto di raffrescamento è costituitoda vari componenti: il generatore, la

rete di distribuzione, i terminali ed il sistema diregolazione.Il cuore del sistema di raffrescamento è ilgeneratore di freddo, ossia il dispositivo cheproduce il freddo che poi viene distri-buito. I principali generatori difreddo sono: gli split, lepompe di calore, il sistemadi Solar Cooling e il teleraf-frescamento.

generatoriLa soluzione più adottata èquella degli split, comune-mente denominati "condizio-natori". Anche se tale sceltapuò sembrare la più semplice,in realtà è la meno efficiente edintelligente. Infatti bisogna tener conto che ilcosto di un dispositivo è dato dalla somma delcosto iniziale più quello legato ai consumi.Per questo motivo, uno split che all'acquistosembra economico, in breve tempo può rive-larsi molto costoso.Se non ci sono altre possibilità, comunque, èbene scegliere un condizionatore con un'effi-cienza elevata (anche se costano di più) e dipotenza superiore a quella calcolata, per nonfarlo mai lavorare alla massima potenza equindi al massimo consumo. È importanteinoltre scegliere una macchina provvista diinverter, un dispositivo che modula la potenza(e quindi il consumo) in base alla necessità diraffrescamento. La macchina con l'inverter èperò sconsigliata se lo split interno è installatotra due pareti molto ravvicinate.

Esistono due tipologie di condi-zionatori: quello fissointerno e quelloportatile.

split internocon compressoreesternoÈ un condizionatore diviso indue unità: una esterna con ilcompressore, l'altra interna con il condensato-re e l'evaporatore. Per grossi ambienti esisto-no anche più unità interne collegate ad unasola grande unità esterna. Questa tipologiapermette quindi di installare l'unità rumorosaall'esterno, posizionando a nostra scelta unao più unità interne.

climatizzatore portatileQuesto condizionatore è costituito da un soloelemento poggiato su ruote, in cui sono mon-tati direttamente il compressore, il condensa-tore e l'evaporatore. Normalmente sono rumo-rosi anche se ci sono in commercio modellipiù silenziosi. Inoltre necessitano di una fine-stra socchiusa per permettere al tubo diespellere l'aria calda (dalla finestra se ne vaanche molta dell'aria raffrescata) o di doverpraticare un foro (solitamente nel vetro) e per-dere così la praticità dello spostamento. Oltrea ciò, il principale svantaggio sono le modesteprestazioni.Uno split portatile è la soluzione peggiore inambito di raffrescamento. L'unico vantaggio ditali macchine è quello di essere portatili equindi possono essere spostate dove se neha l'esigenza.

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COMFORT ESTIVO

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Non vogliamo demonizzare l'uso del condizio-natore, visto che in molti casi rappresenta unvero sollievo. Diciamo che la regola d’oro è,come sempre, il buon senso.Non si può pretendere di avere 20°C in casad'estate: non è salutare e neppure economi-co. Quando la temperatura esterna raggiungei 30°C, già 25-26°C danno una sensazione disollievo. È importante ricordare che una dimi-nuzione della temperatura di un solo gradoaumenta il consumo totale circa del 6%.

pompe di caloreLa pompa di calore può essere usata oltreche per riscaldare, anche per raffrescare.Infatti essa è una macchina reversibile e quin-di può essere usata sia per produrre caldo,che per produrre freddo (o meglio per toglierecalore). Per maggiori approfondimenti si vedail paragrafo dedicato alle pompe di calore.

solar cooling e teleraffrescamentoPer Solar Cooling s'intende la possibilità diusare la tecnologia del solare termico (vedi la

scheda relativa al "Solare Termico") con l'ag-giunta di particolari dispositivi chiamati assor-bitori o adsorbitori (attualmente molto costosi)che producono "freddo" avendo in ingressol'acqua calda (il calore). È infatti il sogno ditutti quello di raffrescare l'interno delle nostreabitazioni usando il calore del sole, che inestate abbonda. Purtroppo però oggi questatecnologia non è ancora così matura da avereun mercato economicamente vantaggioso.

Anche il teleraffrescamento è una soluzionealternativa, rispettosa dell'ambiente e sicuraper la produzione di acqua fredda per il raffre-scamento degli edifici residenziali, terziari ecommerciali. La tecnologia è simile a quelladel teleriscaldamento: semplicemente si portaall'utente l'acqua fredda al posto dell'acquacalda. Il funzionamento è analogo a quellodescritto per il solar cooling; l'acqua calda chearriva alle abitazioni tramite una rete di teleri-scaldamento viene trasformata in "freddo" tra-mite l'utilizzo degli assorbitori.

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ventilazione naturale e meccanicaLa costruzione di una casa moderna è oggiuna cosa molto diversa da ciò che era solopochi anni fa. L'impiego di isolanti termici diqualità sempre migliore nelle pareti e la per-fetta tenuta garantita oggi dai serramenti,sono due grandi conquiste della tecnologiache ci consentono di vivere in ambienti piùconfortevoli, meglio isolati, quindi più efficientie meno costosi per la gestione termica. Lavita dentro un ambiente completamente chiu-so può, però, rivelarci delle sorprese, comel'accumulo di odori e vapori che scaturisconodalla presenza umana. Per non parlare deivari agenti inquinanti presenti in casa comead esempio la CO2.Aprire regolarmente le finestre è indubbia-mente la soluzionepiù utilizzata per ilricambio dell'arianegli ambienti mapuò non essere lasoluzione piùcomoda: iritmi divita

odierni infattilimitano la possibilitàdi fare molte cose acui teniamo. Inoltre glieffetti dell'apertura dellefinestre sono difficilmente cal-colabili per il rinnovo dell'aria,mentre lo sono, fin troppobene, per gli effetti sulriscaldamento. Oltre aciò, da una finestraaperta anche perpochi minuti, entranonella nostra abitazione moltissimi agenti inqui-nanti: dalle polveri agli insetti, dai pollini in pri-mavera alle foglie in autunno, dal vento gelidoinvernale al caldo afoso estivo. Senza parlaredel rumore.

Un sistema automatico che provvede alricambio fisiologico dell'aria ci permette diavere un perfetto controllo della situazione.

ventilazione meccanicaL'ermeticità dell'involucro edilizio è una qualitàessenziale di una casa, nonchè una condizio-ne indispensabile per attuare un buon pianodi ventilazione.

La ventilazione meccanica controllata (VMC)è un sistema integrato di ventilazione che per-mette all'aria di entrare nell'abitazione da dis-positivi collocati nelle camere e nel soggiorno.Le bocchette di estrazione collocate nei localipiù inquinati (bagno e cucina) provvedono acontrollare i flussi di estrazione in base alle

effettive necessità. Il tra-sferimento dell'ariadalle camere da

letto e dai

soggiorni,verso cucine e

bagni, avviene attraverso lo spa-zio esistente tra porte e pavimento

(0,5 cm). Un sistema di ventilazione si servedi un piccolo dispositivo che provvede a crea-re questo flusso: un ventilatore di potenzacontenuta molto silenzioso e solitamente posi-zionato nel sottotetto o sul tetto piano all'aperto.

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VENTILAZIONE

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Un sistema di ventilazione meccanica piùcompleto è un impianto con recupero termicoche dovrebbe essere il principio ispiratore diquesto tipo di tecnologia..Anzichè far uscire il calore presente nellestanze attraverso le finestre aperte e le fughenon impermeabilizzate tra gli elementi edilizi,negli edifici ermetici è possibile mantenere incasa più dell'80% di questo calore grazie adun impianto di ventilazione a recupero termi-co. Con questo sistema di ventilazione si con-suma cinque volte meno energia rispetto alsistema tradizionale di apertura delle finestre.La ventilazione controllata aspira aria dall'e-sterno e per prima cosa la depura dalla polve-re e dai pollini mediante un microfiltro. L'ariaesterna viene fatta passare attraverso unoscambiatore di calore geotermico che la preri-scalda. Attraverso lo scambiatore l'aria di ali-mentazione e l'aria di scarico si incrociano incanali separati, per cui più dell'80% del caloredell'aria viziata viene ceduto all'aria pulita. Inun impianto ottimale, l'aria può essere ulte-riormente riscaldata (max 50°C) con unapompa di calore o con un sistema di riscalda-mento ad energia solare. Infine, l'aria caldaviene distribuita nelle varie stanze attraversodelle bocchette a parete o a pavimento.L'aria viziata invece, viene aspirata dallestanze umide (cucina e bagno) e condottaall'esterno mediante lo scambiatore di calore.

Se si decide di installare questo tipo diimpianto, in fase di progettazione bisognatener conto che:

# caminetti e stufe necessitano di unsistema a parte per l'aria di alimenta-zione;

# la cappa di aspirazione in cucina nondeve espellere l'aria direttamenteall'esterno nè portarla nel sistema diventilazione; occorre perciò un siste-ma a circolazione interna con fil-tro a carbone attivo.

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UN CERTIFICATO SUI CONSUMI ENERGETICI

Se pensiamo a cosa serve una casa,rispondiamo che prima di tutto è unrifugio, un riparo dall'ambiente esterno.

L'idea di benessere è un'idea molto recente ebisogna aspettare le prime crisi petrolifere peravere le prime normative riguardanti il conte-nimento energetico delle abitazione. Solo conl'introduzione della legge del 9 Gennaio 1991n.10 che nel Titolo II tratta "Norme per il con-tenimento del consumo di energia negli edifi-ci", si affronta il tema della certificazione ener-getica.Nell'articolo 30 della legge sopra citata vienedefinito il certificato energetico, un documentoche attesta la prestazione energetica di unedificio e lo classifica in base ai consumi valu-tati rispetto ad uno standard di riferimento. Lalegge prevede che nei casi di compravenditao di locazione, il certificato di collaudo e lacertificazione energetica devono essere porta-ti a conoscenza dell'acquirente o del locatariodell'intero immobile o della singola unitàimmobiliare. Il proprietario o il locatario puòrichiedere, a proprie spese, al comune la cer-tificazione energetica dell'immobile che avràuna validità temporale di cinque anni a partiredal momento del suo rilascio.

Nella legge 10, del 1991, l'art. 30 prevedeval'emanazione di norme per la certificazioneenergetica entro 90 giorni. In realtà varie diffi-coltà hanno bloccato questa iniziativa perlungo tempo.L'introduzione della direttiva Europea2002/91/CE sembra aver sbloccato la situa-zione. Tale direttiva, intitolata "Rendimentoenergetico nell'edilizia", introduce l'obbligodella certificazione energetica degli edifici esi-stenti e di nuova costruzione. È previsto chetale direttiva venga recepita da tutti i paesidella Comunità Europea a partire dal 1 gen-naio 2006. La direttiva non stabilisce unamodalità univoca di valutazione del rendimen-to energetico e lascia aperta la possibilità dioperare la certificazione energetica sia attra-verso l'analisi dei consumi effettivi (reali) siaattraverso i consumi stimati (teorici).L'obiettivo della direttiva europea è quello dilimitare le emissioni di biossido di carbonio emigliorare l'utilizzo razionale dell'energia, neisettori economici che ne assorbono la percen-tuale più alta (residenziale e terziario) al finedi preservare la qualità dell'ambiente.La certificazione, quindi, è innanzitutto un'a-zione informativa rivolta a sensibilizzare l'u-

Scala Categoria di Consumo

Basso Consumo

A

B

C

D

E

F

G

fino a 30 kWh/(m2a)

oltre 160 kWh/(m2a)

fino a 160 kWh/(m2a)

fino a 120 kWh/(m2a)

fino a 90 kWh/(m2a)

fino a 70 kWh/(m2a)

fino a 50 kWh/(m2a)

Alto ConsumoConsumo Energetico

Riscaldamento + Acqua Calda

Legge 10/91

Casa Efficiente

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tente sulla qualità energetica del proprio edifi-cio. Un'azione, evidentemente, condotta nel-l'interesse primario del consumatore e dell'in-tera collettività, nel caso in cui si ottenga uneffetto di riduzione dei consumi attraversoazioni di riqualificazione energetica oppure ilmercato immobiliare si orienti verso modelliedilizi meno dissipativi. La certificazione degli edifici nuovi porterà aduna più corretta progettazione e realizzazionedell'edificio e ad avere "edifici di qualità", chesoddisfino degli standard di eccellenza dalpunto di vista energetico ed ambientale.La certificazione degli edifici esistenti, porteràad una valorizzazione dell’immobile, asse-gnandogli una “classe di consumo”.Le classi di consumo, definite in base al con-sumo annuale stimato di energia (kWh/m2

anno), sono molto importanti, perché l'utentepotrà sapere immediatamente se l'immobileche intende acquistare o affittare, rispetto aduna scala di valori di riferimento è da conside-rarsi accettabile o meno. Il documento euro-peo, propone uno schema di certificazionedove sono proposte sette classi prestazionalida A a G secondo una progressione crescen-te di consumi: alla lettera A corrispondono iconsumi più bassi, alla G quelli più alti, men-tre le altre lettere indicano i consumi interme-di. Sono da considerarsi positivi i valori sinoalla classe C.

la certificazione dicasaclimaIn Alto Adige gli edificisono classificati in base aclassi energetiche, fabbi-sogno annuo di caloreper riscaldamento.Il fabbisogno viene sta-bilito con l'ausilio di unprogramma di calcolo.Esistono tre categoriedi CasaClima:CasaClima Oro conun fabbisogno termicoinferiore a 10 kWh/m2

anno;

CasaClima A con un fabbisogno termico infe-riore a 30 kWh/m2 anno e CasaClima B conun fabbisogno termico inferiore a 50 kWh/m2

anno.

Per ottenere la concessione edilizia, gli edificidi nuova costruzione ad uso abitativo e peruffici (esclusi quelli ubicati in zone produttive)devono possedere un certificato CasaClimapari o inferiore alla categoria C. Ciò significache il loro fabbisogno energetico per il riscal-damento, tenuto conto delle condizioni clima-tiche di Bolzano, non può superare i 70kWh/m2 anno (equivalenti a circa 7 litri digasolio o 7 metri cubi di metano per metroquadro all'anno). Affinché possa essere rila-sciato il certificato di abitabilità, deve esserepresentata una dichiarazione attestante ilrispetto dei valori prescritti.

Gli edifici delle categorie Oro, A e B sonocontraddistinti dalla "targhetta CasaClima",rilasciata dall'Ufficio Aria e Rumore dellaProvincia. Agli edifici costruiti secondo criteribiologici particolari viene assegnato anche unsimbolo "più". I criteri per l'assegnazionesono:

# fabbisogno termico inferiore a 50kWh/m2 anno;

# riscaldamento mediante fonti rinno-vabili, cioè senza l’impiego di combu-

stibili fossili;

# utilizzo dimateriali dacostruzione nondannosi per l'am-

biente o per la salu-te;

# adozione di alme-no una delle

seguenti tecnologie:pannelli fotovoltaici,

collettori solari perl'acqua sanitaria

o per il riscaldamento,utilizzo di acqua piova-na, tetto verde.

CasaClima B 8.430 kg/a

CasaClima A 5.058 kg/a

CasaClima Oro 1.686 kg/a

Edificio esistente 35.406 kg/aLegge 10 25.290 kg/a

Il Comune di Venezia, con l’Atto di Indirizzo dellaGiunta Comunale n. 6 del 24.03.06, ha avviato la pro-cedura per dotarsi di un proprio Schema diCertificazione, alla calibrazione del quale contribuiran-no gli iscritti al progetto Cambieresti? Energia 300x70.

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GLOSSARIO

AAccumulo: serbatoio solitamente posizionato nello scantinato che contiene l'acqua caldariscaldata dal liquido (chiamato fluidotermovettore e composto da acqua o più frequente-mente da acqua più glicole) che circola nei pannelli solari termici. Nella parte superiore delserbatoio dove l'acqua ha una temperatura maggiore (l'acqua calda tende a salire versol'alto) viene prelevata l'acqua per l'uso sanitario. Al suo interno delle volte è previsto ancheun altro circuito che serve a riscaldare l'acqua che viene utilizzata per il riscaldamento.

Assorbitore di calore: lastra metallica scura (nera di solito) chiamata piastra captante cheserve a captare la radiazione solare nei pannelli solari termici. Su di essa sono saldati i tubiall'interno dei quali circola il liquido che si riscalda (fluidoermovettore).

BBarile: unità standard per la misura volumetrica del petrolio e dei derivati. Un barile digreggio pesa circa 136 kg.

Bassoemissivo: caratteristica di alcuni vetri sui quali viene depositato un sottilissimo stratodi ossidi di metallo che permette al vetro di riflettere verso l'ambiente interno la radiazioneinfrarossa, cioè il calore, che altrimenti andrebbe dispersa verso l'ambiente esterno.

Biomassa: accumulo di parte dell'energia proveniente dalla radiazione solare sotto formadi massa vegetale mediante la fotosintesi. Grazie a tale processo la materia vegetale costi-tuisce in natura la forma più sofisticata per l'accumulo dell'energia solare. Sono biomassetutti i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione, i residui delle lavorazioni agri-cole, gli scarti dell'industria alimentare, le alghe, e, in via indiretta, tutti i prodotti organiciderivanti dall'attività biologica degli animali e dell'uomo, come quelli contenuti nei rifiutiurbani. L'energia contenuta nella biomassa può essere liberata ed utilizzata direttamentecome energia termica tramite la combustione.

Bruciatore: elemento interno agli apparecchi a gas che consente la combustione dellamiscela tra gas metano e aria, producendo la fiamma.

CCalore: energia che si trasmette da un corpo più caldo ad uno più freddo, trasformandosiin energia interna del corpo ricevente. Il calore non si trasmette mai spontaneamente dauna sostanza più fredda ad una più calda.

Caloria [cal]: unità di misura della quantità di calore e dell'energia. La caloria è la quantitàdi calore che si deve fornire alla massa di un grammo di acqua distillata, alla pressioneatmosferica, per innalzare la sua temperatura di 1°C.

Cappotto: intervento di isolamento effettuato all'esterno dell'edificio. È costituito da un iso-lamento addizionale esterno realizzato con l'applicazione, mediante collante e/o chiodatura,di pannelli di materiale isolante sulla muratura esistente. La nuova finitura esterna puòessere realizzata mediante una rasatura con intonaco plastico rinforzato con idonea rete inmateriale plastico.

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Cippato: dall'inglese Chips = pezzetti. Il cippato è composto da pezzetti di legno. Il legnoviene ridotto in dimensioni cubiformi di qualche centimetro, tramite delle macchine dette"cippatrici".

Coefficiente di trasmissione luminosa: rapporto tra il flusso luminoso trasmesso (cioè laquantità di luce che passa attraverso il vetro) e tutta la radiazione incidente sul vetro.

Cogenerazione: produzione combinata e simultanea di energia elettrica e calore da utiliz-zare per il riscaldamento degli edifici.

Conducibilità Termica: l'attitudine di un elemento a favorire il passaggio di calore attraver-so sé, in un dato tempo e ad una certa temperatura.

Contabilizzatore del calore: apparecchio installato all'ingresso dell'impianto di riscalda-mento o su ogni termosifone che permette di misurare il calore effettivamente utilizzato perriscaldare l'appartamento. Si paga quindi solo quanto si consuma.

EEffetto serra: fenomeno naturale che, grazie alla presenza dei gas serra, che avvolgono ilpianeta, permette di mantenere sulla Terra la temperatura adatta alla vita. La Terra ricevedal sole la radiazione solare che in parte viene riflessa sottoforma di radiazione infrarossa.Questa radiazione viene assorbita dai gas serra e riemessa in tutte le direzioni e quindianche verso il pianeta stesso riscaldandolo. Se però la quantità di gas serra diventa troppoelevata si può verificare un surriscaldamento del pianeta con conseguenze anche gravi:scioglimento ghiacci, desertificazione, dissalazione degli oceani.

FFacciata ventilata: al sistema di isolamento applicato alla facciata dell'edificio (vedi cap-potto) viene aggiunto una seconda parete, costituita da un rivestimento impermeabile (pan-nelli in alluminio, acciaio, PVC, etc…), resa solidale alla parete dell'edificio mediante unastruttura in metallo in modo da formare, tra l'isolamento a cappotto e la seconda pareteun'intercapedine di aria che favorisce la ventilazione naturale.

Fattore solare: percentuale di energia che entra in un locale e ottenuto dalla somma dellaradiazione solare trasmessa direttamente attraverso il vetro nell'ambiente interno e dellaradiazione solare assorbita e riemessa dal vetro verso l'ambiente interno.

Fonti energetiche non rinnovabili: sono tutte quelle fonti di energia che vengono consu-mate con un tasso superiore a quello con il quale esse si rigenerano. Fonti energetichenon rinnovabili sono: carbone, gas, petrolio, per i quali servono milioni di anni per riformar-si.

Fonti energetiche rinnovabili: sono tutte quelle fonti per cui il tasso di consumo è inferio-re al loro tasso di rigenerazione. Le fonti rinnovabili sono: sole, vento, acqua, maree, motoondoso, biomasse.

GGas serra: sono quei gas presenti nell’atmosfera che riflettono la radiazione infrarossa

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riemessa dalla superficie terrestre verso lo spazio e verso la Terra stessa permettendo dimantenere sulle Terra una temperatura adatta alla vita. I gas serra sono: metano (CH4,anidride carbonica CO2, vapore acqueo H2O, Diossido di azoto NO2, Ozono O3, clorofluo-rocarburi CFC e esafluoruro di zolfo SF6).

Generatori di calore modulari: sistemi composti da più generatori di calore messi inparallelo che intervengono uno alla volta in base al richiesta di calore. Qualora il primogeneratore non dovesse riuscire a coprire la richiesta di calore, interviene in aiuto il secon-do generatore e così via.

Generatori a temperatura scorrevole: (caldaie a tre stelle ***) il loro funzionamento ècaratterizzato da una temperatura variabile, in funzione della richiesta di calore, consento-no il raggiungimento di elevati valori del rendimento medio stagionale.

Generatori a condensazione: (caldaie quattro stelle ****) permettono di sfruttare il calorecontenuto nei fumi (escono dal camino ad una temperatura altissima), che altrimentiandrebbe perso, per preriscaldare l'acqua. Raggiungono rendimenti elevatissimi.

GNL: Gas Naturale Liquefatto, ottenuto a pressione atmosferica raffreddando il gas natura-le fino a -160°C. Sotto questa forma risulta facile il suo trasposto via nave dal luogo diestrazione al luogo di utilizzo mediante cisterne. Per riportare il gas liquefatto allo statogassoso servono impianti atti a questo scopo, chiamati degassificatori.

GPL: Gas di Petrolio Liquefatto, miscela di frazioni leggere di petrolio, gassosa a pressioneatmosferica e facilmente liquefatta a temperatura ambiente tramite una leggera compres-sione.

IIdrocarburi: composti chimici formati da due soli elementi, carbonio e idrogeno (gassosi,liquidi o solidi) e che , attraverso la combustione, producono energia termica.

Isolante: materiale caratterizzato da un basso coefficiente di conducibilità termica, quindicon scarsa attitudine a far passare il calore.

Irraggiamento: radiazione solare istantanea incidente sull'unità di superficie [W/m2].L'irraggiamento all'equatore a mezzogiorno in condizioni atmosferiche ottimali è di 1000W/m2.

PPellets: combustibile per le caldaie a biomassa. Viene ottenuto sottoponendo ad un'altissi-ma pressione la segatura, ossia gli scarti di legno puro (senza vernici ) prodotti da seghe-rie, falegnamerie ed altre attività connesse alla lavorazione del legno. Non viene utilizzatonessun tipo di collante per mantenere compatto questo materiale. La sua compattezza ègarantita da una sostanza naturale che si trova nel legno: la legnite. A differenza del cippa-to, che è legno ridotto a pezzi cubici, il pellets ha la forma di una "pastiglietta" di un 1-3 cmdi lunghezza per un diametro di 5-8 mm.

Ponte termico: discontinuità costruttiva o di materiale che costituisce una via preferenzialeper la dispersione del calore. La "fuga" di calore attraverso il ponte termico favorisce nelcontempo la formazione di umidità e muffe. Corrisponde ad esempio a finestre, porte,

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angoli, balconi, punti di incontro tra solette e pareti.

Potenza termica utile: quantità di calore trasferita nell'unità di tempo al fluido termovetto-re,fluido che circola nella rete di distribuzione dell'impianto di riscaldamento.

Potere calorifico [kcal/kg]: la quantità di calore prodotta dalla combustione completa diuna quantità unitaria (di massa o di volume) di gas a determinate condizioni, quando lapressione di reazione è mantenuta costante ed i prodotti della sua combustione vengonoriportati alla temperatura iniziale delle sostanze di partenza. Nella combustione si ha ancheformazione di acqua. Se si recupera il calore latente di condensazione dell'acqua da vapo-re a liquido (cioè la quantità di calore che viene rilasciata dal vapore che condensa), siparla di potere calorifico superiore, altrimenti di potere calorifico inferiore. Nel primo casol'acqua si ritrova nei fumi sotto forma di goccioline, nel secondo caso sotto forma di vapore.Il potere calorifico è una proprietà fondamentale per la valutazione qualitativa dei combusti-bili.

RRadiazione infrarossa: la radiazione solare è composta da una parte "visibile", la luce, eda una parte non visibile, al di sopra di 780 nm, la cosiddetta radiazione infrarossa.

SSolare termico: tecnologia che permette, tramite pannelli solari termici, di captare la radia-zione solare al fine di scaldare l'acqua sia per uso sanitario che per integrazione nel riscal-damento dell'edificio.

TTaglio termico: separazione in materiale plastico che evita il contatto tra due telai (internoe esterno) dell'infisso quando sono entrambi in alluminio.

Telaio: struttura formata da elementi rettilinei collegati con funzione di sostegno. È la strut-tura portante di finestre, porte, mobili, quadri ed altro.

Tep: tonnellata equivalente di petrolio. unità di misura che esprime l'energia termica otteni-bile da combustibili diversi dal petrolio, facendo riferimento a petrolio stesso. In questomodo è più facile il confronto, per esempio tra il legno e il gas. Corrisponde a circa 1,3-1,4tonnellate di carbone, 1000 m3 di gas naturale, 10 milioni di kcal.

Trasmittanza [W/ m2 K]: rappresenta il flusso, la quantità di calore che passa attraversouna parete quando tra le due parti (superficie esposta all'interno e all'esterno dell'ambientedi riferimento) esiste una differenza di temperatura .

VValvola termostatica: elemento che va applicato al radiatore di riscaldamento. È fornita diuna ghiera girando la quale è possibile selezionare la temperatura desiderata nella stanza.A temperatura raggiunta la valvola chiude l'accesso dell'acqua calda al radiatore stesso.Serve per regolare la temperatura stanza per stanza.

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Vaso espansione: la sua presenza è importantissima nell'impianto solare termico ed è fon-damentale che sia dimensionato correttamente. Può succedere che, in giornate particolar-mente calde, il liquido contenuto nel circuito primario dell'impianto (cioè il liquido che circo-la nei pannelli solari) si scaldi a tal punto che comincia ad espandersi evaporando. Il circui-to primario non riesce a contenere il fluido in queste condizioni ed è qui che interviene ilvado d'espansione. Esso permette di contenere il fluido espanso, ma deve essere dimen-sionato correttamente, deve cioè poterlo contenere tutto. In caso contrario il sistema vafuori servizio e si possono verificare perdite del fluido. Se non si rimette immediatamente ilfluido nel circuito, l'impianto lavora quasi vuoto e si rovina immediatamente. Questa è statala principale causa dei problemi verificatesi negli anni '80.

ELENCO UNITÀ DI MISURA[cal] caloria: unità di misura della quantità di calore. 1kcal = 1000 cal.

[K] Kelvin: unità di misura della temperatura nella scala Kelvin. 0 gradi celsiuscorrispondono a 273,15 Kelvin.

[m] metro: unità di misura della lunghezza.

[m2] metro quadrato: unità di misura della superficie.

[W] Watt: unità di misura della potenza nel Sistema Internazionale.1 kW (1 chilowatt) = 1000 W.

[Wh] Wattora: unità di misura dell'energia termica (calore).1 Wh è l'energia utilizzata da un apparecchio di 1 W che funziona per un'ora.1 kWh = 1000 Wh.

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Una Casa Ben Isolata

S. Omodeo Salè: Verdeaureo dell'Architettura, Maggioli Editore, Rimini, 2001;Ufficio risparmio energetico, Isolamento termico degli edifici, Provincia Autonoma diBolzano-Alto Adige;AA. VV.: Il Vetro - Manuale tecnico, Saint Gobain;AA. VV.: Atlante del Vetro, UTET, Torino, 2002.

www.beepsitalia.it/involucro-involucro.htmwww.provinz.bz.it/wasser-energie/3702/publ/publikationen_i.asp?publ_Cate_id=7040www.spevetro.itwww.aivep.it/

Un Impianto Efficiente

ENEA, Manuale per il verificatore di impianti termici in edilizia, Enea, 2002;ENEA, Guida alla progettazione del sistema edificio-impianto di riscaldamento, Enea,2000;P. Andreini, D. Pitimada: Riscaldamento degli edifici, Hoepli, 1999;P. Anglesio: Elementi di impianti termotecnici, ed. Pitagora, Bologna, 1998;G. Alfano, M. Filippi, E. Sacchi (a cura di): Impianti di climatizzazione per l'edilizia, ed.Masson, Milano, 1997;E. Bettanini, P.F. Brunello: Lezioni di Impianti Tecnici, voll. I e II, CLEUP, 1987;A.A. V.V.: Manuale della climatizzazione, ed.Tecniche Nuove, Milano, 2002.

Un Certificato sui Consumi Energetici

Legge 9 gennaio 1991, n. 10: "Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale inmateria di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnova-bili di energia" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 13, del 16 gennaio 1991.

Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul ren-dimento energetico nell'edilizia del 12 Dicembre 2002 - Guce 04.01.2003.

CEN/TC 89/WG4 n.226 - Energy Performance of building - Methods of assessment to beused for energy certification of buildings - 01.2004.

L. Cecchinato, P. Iannizzotto, L. Schibuola, L. Zingale, S. Corgnati, M. Filippi, C. Maga,"Iniziative locali di certificazione energetica: i casi di Venezia e Torino", Congresso AICARR,Padova, 23 Giugno 2005.

www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/2902/index_i.asphttp://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l21252.htmwww.provincia.milano.it/ambiente/energia/doc/24gen06_Procedura_Certificazione.pdf

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BIBLIOGRAFIA

Page 45: Comune di Venezia - Assessorato all’Ambientefiles.meetup.com/229945/2_f3e3c33ebb.pdf · 2006-09-11 · risparmio energetico e stili di vita, che ha visto ... Energia - 300X70, che

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