COMUNE DI GIARDINELLO · Tutela e valorizzazione delle risorse storiche e ... criteri generali ed...
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COMUNE DI GIARDINELLO
Oggetto:
Scala:
Tavola:
Classe:
Relazioni
A.1 RELAZIONE GENERALE
Data:
Il redattore : Visto :
16/05/2016
INDICE
1. PREMESSA ..................................................................................................... 3
2. IL COMUNE E IL SUO TERRITORIO ........................................................ 7
2.1. Inquadramento territoriale .................................................................... 7
2.2 I rapporti con il contesto territoriale .................................................. 8
2.2. Inquadramento storico e urbanistico .................................................... 9
2.3. Analisi della situazione attuale ............................................................ 13
2.4. Andamento e struttura demografica ................................................... 15
2.5. Inquadramento socio-economico ......................................................... 21
2.6. La situazione abitativa .......................................................................... 24
2.7. La situazione dei servizi ........................................................................ 25
2.8. Le infrastrutture e la mobilità ............................................................. 30
2.9. Il sistema dei vincoli paesaggistici e territoriali ................................. 31
2.10. Il P.R.G.: sintesi dei temi principali emersi dalle analisi e criteri alla
base della formazione dello strumento urbanistico ......................... 34
2.11. Il fabbisogno di edilizia residenziale.................................................. 36
2.12. La situazione dei servizi ...................................................................... 39
2.13. Tutela e valorizzazione delle risorse storiche e naturali .................. 41
2.14. Le aree per attività produttive ........................................................... 42
2.15. Temi principali, criteri generali ed obiettivi specifici del Piano
Regolatore Generale ........................................................................... 43
3. LA ZONIZZAZIONE DEL P.R.G. ............................................................... 47
3.1. Zone “A” ................................................................................................ 48
3.2. Zone “B” sature e di completamento urbano ..................................... 49
3.3. Zone “C” di espansione urbana ........................................................... 50
3.4. Zone «D» a prevalente destinazione produttiva ................................. 51
3.5. Zone “E” - agricole e a bosco ............................................................... 52
3.6. Zone “F” - attrezzature pubbliche ...................................................... 52
3.7. Zone per servizi di cui al D.M. 2 aprile 1968 n.1444 .......................... 52
3.8. Viabilità .................................................................................................. 53
3.9. Zone da sottoporre a tutela .................................................................. 53
3.10. Conclusioni .......................................................................................... 54
3.11. Prescrizioni esecutive .......................................................................... 55
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 1-ii
1. PREMESSA
La presente relazione illustra le analisi e valutazioni, i criteri e le
metodologie, le sintesi e gli indirizzi progettuali, relativi allo Schema di massima
del Piano Regolatore Generale del Comune di Giardinello.
La stesura di detto strumento urbanistico prende le mosse dalle Direttive per
la redazione del P.R.G. approvate dal Consiglio Comunale di Giardinello con
propria deliberazione n. 4 del 22.01.2003, e “finalizzate a raggiungere i seguenti
obiettivi:
- riqualificazione del nucleo urbano di meno recente edificazione, con
particolare riguardo al centro storico, al fine di invertire la tendenza
all’abbandono e di promuoverne il recupero e la valorizzazione;
- completamento delle aree di recente urbanizzazione, in relazione alle nuove
esigenze intervenute negli ultimi anni;
- individuazione di aree per attività di sviluppo produttivo e socio-economico;
- conservazione e valorizzazione delle risorse storico-architettoniche e
naturali;
- ricerca di nuovi e possibili modelli di sviluppo urbanistico- territoriale in
relazione alla tradizione economica del paese, secondo indirizzi sostenibili
sotto l’aspetto sociale ed ambientale.
Inoltre alla base della redazione del presente strumento sono state anche la
documentazione e le informazioni acquisite presso la stessa Amministrazione
Comunale, dalle quali è stato possibile derivare la conoscenza delle
trasformazioni del territorio, pregresse, in atto e programmate, di iniziativa
pubblica e/o privata.
Vanno inoltre citati i contributi specialistici derivanti dallo studio agricolo-
forestale, redatto dal Dott. Agr. Dario Costanzo ed adeguato dal Dott. Agr.
Eugenio Allegra, e dallo studio geologico, redatto dal Dott. Geol. Francesco
Sapienza, sulla base dei quali si è analizzato lo stato di fatto del territorio anche
sotto tali aspetti, tenendo conto di conseguenti esigenze di salvaguardia,
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 3
attenzione e/o rischio rispetto allo sfruttamento antropico del territorio.
Si è poi tenuto conto del recente Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto
Idrogeologico (PAI) del bacino idrografico del Fiume Nocella (042) e dell’area
territoriale tra Punta Raisi e il bacino del Fiume Nocella (041), redatto
dall’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, nel quale vengono
individuate e disciplinate le aree che presentano caratteri di rischio
idrogeologico.
Nell’odierna stesura del presente “Schema di massima”, che fa seguito a
quella originaria a suo tempo sottoposta al Consiglio Comunale che si è
determinato sulla stessa con proprie deliberazioni n. 56/2004 e n. 21/2005, si è
tenuto conto delle ulteriori direttive impartite dalla Commissione Straordinaria,
che in atto amministra il Comune di Giardinello, rispettivamente con nota prot.
n. 11882 del 22 dicembre 2015 e quindi nella riunione appositamente tenutasi il
26 febbraio 2016, giusto il relativo verbale, ai quali atti si è fatto quindi
riferimento per quanto riguarda le disposizioni date con le stesse, inerenti in
particolare:
• previsione residenziale, elaborata sulla base dell’ultimo censimento e su
quelli aggiornati, da distribuire 50 % sull’edificato esistente e 50 % su nuova
edificazione”;
• “eliminazione della fascia per attività produttive edificata nello sviluppo
urbano verso valle, conseguente spostamento a monte della strada di
circonvallazione e riduzione della sezione della suddetta strada anche
valutando le prescrizioni del Genio Civile;
• la fascia di espansione residenziale dovrà interamente soddisfare il
fabbisogno individuato concentrando le aree di edilizia residenziale intensiva
nella prima fascia e le aree per l’edilizia produttiva nella seconda più a valle;
• eliminazione della previsione del nuovo depuratore;
• trasformazione in zona B satura della fascia a est lungo il torrente attualmente
considerata zona C;
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 4
• ridimensionamento delle aree per prescrizioni esecutive e previsione di aree
produttive soggette a prescrizioni esecutive;
• eliminazione di una zona commerciale approvata con delibera di consiglio
comunale n. 10 del 4 marzo 2008, per mancata realizzazione dell’iniziativa;
• introduzione delle aree per attività produttive e/o commerciali autorizzate con
specifiche deliberazioni consiliari in variante urbanistica.
Come si è già detto a tali direttive si è fatto espresso riferimento nell’odierna
stesura dello Schema di massima, che vi hanno trovato la debita attuazione, nei
limiti dell’attuale pianificazione di massima, salvo ulteriori più puntuali
specificazioni nella successiva fase di progettazione della stesura finale del
Piano Regolatore Generale.
Si è infine ovviamente tenuto conto ed operato nel rispetto della normativa
urbanistica vigente, nonché del regime vincolistico, territoriale e/o paesaggistico,
che interessa il territorio oggetto di pianificazione, sulla scorta dei dati derivati
dalla normativa stessa, dalla pianificazione preesistente e/o forniti dagli Enti
competenti e preposti alla tutela.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 5
2. IL COMUNE E IL SUO TERRITORIO
Nel presente capitolo si riferisce sulle peculiarietà del Comune di Giardinello,
del suo centro abitato e del suo territorio.
2.1. Inquadramento territoriale
Il Comune di Giardinello, in provincia di Palermo, occupa un territorio di
1289 ettari e confina a nord con il comune di Montelepre e Carini, a sud con
Partinico e Borgetto, e ad est con Monreale.
Il territorio comunale, non distante dal capoluogo, si colloca all’interno della
sua area metropolitana, in posizione sud-ovest rispetto allo stesso.
Figura 2.1-1 - Localizzazione del Comune di Giardinello
Dal punto di vista orografico, si riscontrano altimetrie comprese tra i 100 e i
1150 m s.l.m., con un andamento prevalentemente collinare (quasi il 50% del
territorio, adottando la definizione e distinzione delle zone orografiche
dell’ISTAT per cui la zona orografica “collina” è compresa tra i 300 e i 700 m.
s.l.m.), con zone di pianura ad ovest e di montagna ad est.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 7
I confini comunali delineano una sagoma allungata da est a ovest, in cui il
centro abitato sorge in posizione nord-ovest, mentre ad est è presente il nucleo di
Sagana.
2.2 I rapporti con il contesto territoriale
Nonostante qualche difficoltà nei collegamenti, la vicinanza con il capoluogo
pone il comune all’interno di una realtà economica e sociale complessa quale è
l’area metropolitana di Palermo.
Tab. 2.2.1 – Popolazione dei Comuni dell’Area metropolitana
Come si evince dai dati ISTAT, nel decennio 2001–2011 a Giardinello si è
registrato un aumento della popolazione pari a 358 unità, che, tradotto in termini
di variazione percentuale, rappresenta un considerevole + 18.84 %.
Questo dato è conforme a quanto è avvenuto negli altri comuni dell’area
Comuni dell'area metropolitana 2001 2011 Variazione
assoluta Variazione percentuale
Altavilla Milicia 5.252 7.429 2.177 41.45 Altofonte 9.193 10.266 1.073 11.67 Bagheria 50.854 54.257 3.403 6.69 Balestrate 5.693 6.413 720 12.65 Belmonte Mezzagno 10.322 11.149 827 8.01 Bolognetta 3.472 3.957 485 13.97 Borgetto 6.242 7.021 779 12.48 Capaci 10.164 11.030 866 8.52 Carini 25.730 35.681 9.951 38.67 Casteldaccia 9.022 10.884 1.862 20.64 Cinisi 10.253 12.031 1.778 17.34 Ficarazzi 9.418 11.484 2.066 21.94 Giardinello 1.900 2.258 358 18.84 Isola delle Femmine 6.208 7.100 892 14.37 Misilmeri 23.109 27.570 4.461 19.30 Monreale 31.964 38.018 6.054 18.94 Montelepre 6.168 6.421 253 4.10 Palermo 686.722 653.829 -32.893 -4.79 Partinico 31.003 32.393 390 1.26 Santa Flavia 9.535 10.777 1.242 13.03 Termini Imerese 26.958 26.038 -920 -3.41 Terrasini 10.686 11.985 1.299 12.16 Torretta 3.468 4.141 673 19.41 Trabia 8.252 10.360 2.108 25.55 Trappeto 2.770 3.211 441 15.92 Ustica 1.335 1.291 -44 -3.40 Villabate 18.371 19.819 1.448 7.88 Totale 1.024.064 1.036.813 12.749 1.24
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 8
metropolitana: quasi tutti i comuni gravitanti gravitanti su tale area sono infatti
cresciuti, ad eccezione di Termini Imerese e soprattutto del Comune capoluogo.
Questa tendenza dimostra come il rapporto tra quest’ultimo ed i Comuni
dell’area metropolitana si stia modificando, spinto da una maggiore mobilità
della popolazione che, spesso, anche per ragioni economiche oltre che sociali,
preferisce la piccola realtà urbana alla vita più caotica in una città grande.
Infatti, dai dati dell’ultimo censimento ISTAT della popolazione e delle
abitazioni (2011), emerge come nei comuni dell’area metropolitana, escludendo
per ovvie ragioni Palermo, si registra un diffuso pendolarismo, con una
percentuale di popolazione che si sposta giornalmente fuori dal comune (dai dati
ISTAT, 470 circa spostamenti per motivi di studio ed ancor più per lavoro) .
Giardinello, così come gli altri centri dell’interno, si colloca nell’area
metropolitana come un ambito territoriale che, dal punto di vista economico, si
basa essenzialmente sull’agricoltura, sulla pastorizia e sulla trasformazione dei
prodotti da esse derivanti.
Dal punto di vista paesaggistico e morfologico, il territorio ricade nell’area
definita dalle linee guida del Piano Regionale Paesistico come Ambito 4 - “Aree
dei rilievi e delle pianure costiere del Palermitano”.
2.2. Inquadramento storico e urbanistico
Le origini dell’insediamento, definito “borgo agricolo di fondazione feudale
del sec. XVIII” nelle schede I.P.C.E.- C.S.U. (redatte dalla Soprintendenza
BB.CC.AA. di Palermo ed inserite nell’Inventario di Protezione del Patrimonio
Culturale Europeo, nel quale il Comune di Giardinello è oggetto della scheda
I.P.C.E. N° I-19-82-038 0.3), possono farsi in realtà risalire già al 1500, quando,
in conseguenza del progressivo aumento della popolazione nell’isola, si rese
necessario spostarsi in nuove zone da occupare e coltivare; il nome Giardinello
si deve probabilmente dalle coltivazioni praticate, in prevalenza agrumi.
In seguito a successive concessioni in enfiteusi, dal Monastero di S.Caterina
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all’arcivescovato di Monreale, al nobile Vincenzo Platamone, il villaggio cresce
anche attraverso il successivo avvicendamento di varie famiglie, fino a quando,
nel 1762, il feudo passa a Salvatore Valguarnera La Grua, principe di Niscemi,
la cui famiglia governò il territorio per il secolo successivo fino all’ultimo
discendente del casato, Giuseppe Valguarnera Favara.
L’impianto urbano originario si sviluppava secondo uno schema pressappoco
triangolare il cui fulcro era costituito dal palazzo dei principi di Niscemi e dalla
Chiesa Madre, poli rispettivamente della vita sociale e religiosa del paese, in
prossimità di cui si incrociano le direttrici ortogonali di Via Roma e via Principe
Umberto. Su tale schema si innesta l’evoluzione ottocentesca, che ebbe come
asse di riferimento l’attuale Corso Vittorio Emanuele, sul quale sfociano le
strade di collegamento alla parte alta del Paese.
Ulteriori direttrici di più recente espansione sono la via Mazzini,
immediatamente a valle del nucleo storico, e la via Matteotti, a sud-est del
centro, che corre parallela al torrente Margiu.
La natura di borgo rurale trova palese riscontro nello sviluppo urbanistico del
paese, che più che compattarsi in un unicum urbano, si indirizza verso una
tipologia costruttiva di casa a schiera con giardino di pertinenza, tipologia poi
snaturata in quanto inglobata dalle successive edificazioni, che hanno
determinato l’impianto attuale del paese, sviluppatosi verso valle secondo un
sistema viario con strade parallele o ortogonali al Corso Vittorio Emanuele.
All’interno del centro abitato sono presenti alcune emergenze storico-
architettoniche, quali la Chiesa Madre (Gesù, Giuseppe e Maria) e il vicino
Palazzo del Principe di Niscemi, oggi pesantemente trasformato anche per la
costruzione di un edificio scolastico.
Altre emergenze sono costituite da alcuni palazzi signorili, dalla Chiesa della
Madonna della Mercede, dal lavatoio pubblico, da un Cafè House (tempietto
ottagonale) e dalla Fontana della Rinascita.
Sono poi presenti alcuni beni isolati sul territorio, individuati sulla base dei
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 10
dati forniti dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo e dalle Linee Guida del
Piano Territoriale Paesistico Regionale.
Ad sud-est del centro abitato sorge la zona di Sagana, rientrante in origine tra
i che ospitava un parco reale di caccia di cui rimangono alcune testimonianze,
classificate dalla Soprintendenza; la zona è anche interessata una preesistenza
archeologica, il “Castellaccio di Sagana”, censita anche nelle Linee Guida dal
Piano Territoriale Paesistico Regionale, dove è individuata tra i siti archeologici
come “centro abitato frequentato dal VII al I sec. A.C.”
Di seguito si riporta il contenuto integrale della scheda I.P.C.E. suddetta :
Descrizione. Il piccolo centro è situato nell'entroterra della costa tirrenica
nei pressi del promontorio di Punta Raisi a ridosso del Cozzo Sciascia.
Raggiungibile a mezzo di viabilità minore, esso poggia, a 26 km. Da PA, su
terreni di calcare grigio cupo a crinoidi. Ha modesta economia agricola
integrata da imprenditorie artigianali di lavorazione dei prodotti di settore e
sorretta dalla pendolarìtà terziaria sulla vicina Palermo. Borgo agricolo di
fondazione feudale del sec. XVIII appartenne all'Arcivescovato dì Monreale, e
solo di recente acquistò economia dì Comune. Impianto urbanistico di tipo
lineare, sorretto dalla strada di attraversamento, cui si innesta a spina e in
accesa salita la via Regina Margherita che conduce rapidamente al palazzo del
Principe di Niscemi, barone dì Giardinello. Il complesso, ad ampia corte aperta,
ingloba su di un lato l'attuale Madrice.
Stato attuale. Il C.S.U. costituisce ancora il centro abitato, nonostante
qualche prolungamento recente di edilizia multipiano, e pertanto conserva le
modeste funzioni di centralità abitativa, civile e commerciale,
Prospettive di sviluppo. integrazione delle attività del primario nella rete dei
mercati e dell'industrializzazione territoriale
Danni eventuali. Notevoli le sostituzioni e le ristrutturazioni edilizie che
alterano i valori dell'ambiente urbano originario. Parziali demolizioni e pesanti
ristrutturazioni recenti e meno recenti del palazzo baronale.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 11
Osservazioni. Stato di conservazione discreto. Assolutamente inesistente
l’azione pubblica di tutela e valorizzazione delle poche emergenze
architettoniche, nonostante la presenza continua di strumenti urbanistici
comunali e comprensoriali.
Descrizione geografica: il centro è situato a 275 m.s.m., in prossimità del
promontorio di Punta Raisi a ridosso del Pizzo Sciscia, fonda su terreni di
calcare grigio cupo a crinoidi e pedologia di suoli rossi mediterranei e litosuoli.
Sismicità di seconda categoria.
Permanenze urbanistiche: dell'impianto originario di fondazione
settecentesca a schema triangolare, il cui vertice di sommità e di controllo
spaziale è il palazzo baronale e il cui sviluppo otto-novecentesco è di tipo
lineare.
Caratteri ambientali: di borgo rurale settecentesco in cui è preminente il
rapporto casa-campagna sull'unità della morfologia urbana.
Tipologia urbana: di posti di casa a schiera, lungo l'asse principale di
attraversamento, e orti di dipendenza rivolti verso la campagna, alle spalle del
fronte stradale. All'asse trasverso di via Regina Margherita si attestano
ortogonalmente pochi comparti a schema rettangolare con posti di casa a spina.
Condizione originaria. borgo rurale di fondazione feudale
Condizioni attuali. modesto centro agricolo e zootecnico dell'entroterra
palermitano, con scarse capacità autoctone di resistenza all'effetto
metropolitano della vicina Palermo.
Elenco dei manufatti di interesse storico-architettonico del C.S.U.
1) Chiesa Madre (Gesù, Giuseppe e Maria; già S. Giuseppe), sec. XVIII
(ristrutturazioni del sec, XX);
2) Palazzo del Principe di Niscemi, Barone del Giardinello, sec. XVIII
(ristrutturazioni del 1834, parzialmente demolito e sostituito da edificio
scolastico recente);
3) Palazzo signorile, sec. XIX (parzialmente demolito e sostituito da edilizia
recente);
4) Palazzo signorile, sec. XVIII (rimaneggiamenti del sec. XX);
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 12
5) Chiesa della Madonna della Mercede, sec. XIX (ristrutturazioni recenti).
2.3. Analisi della situazione attuale
Le indagini effettuate sono state rivolte ad alcuni temi e problemi
fondamentali nella stesura del Piano Regolatore Generale, al fine di costruire un
quadro conoscitivo generale sulla situazione della città e del suo territorio, sotto
il profilo urbanistico, paesaggistico, ambientale, geomorfologico,
infrastrutturale, economico-produttivo, demografico, storico, naturalistico.
A supporto delle analisi, e degli elaborati progettuali in genere, è stata state
utilizzata la cartografia aerofotogrammetrica all’uopo trasmessa salla predetta
Commissione Straordinaria, tratta dalla cartografia regionale in scala 1:10000
(CTR Assessorato Regionale Territorio e Ambiente - 2003) per tutto il territorio
comunale, e dalle quale sono state osservate, anche tramite confronto con i
precedenti diversi supporti cartografici a suo tempo trasmessi
dall’Amministrazione dell’epoca, le trasformazioni subite nel frattempo dal
territorio e dall’ambiente urbano.
A tale strato informativo di base sono stati aggiunti tutti i dati riguardanti
aspetti specifici della conoscenza del territorio, come brevemente elencati in
precedenza, ed in particolare:
il sistema dei vincoli paesaggistici e territoriali, secondo la legislazione
vigente e le informazioni fornite dagli Enti competenti, in particolare dalla
Soprintendenza BB.CC.AA. della Provincia di Palermo;
l’uso del suolo e la vegetazione, con particolare riferimento alle aree
boschive, ricavati dallo studio agro-forestale preliminare alla redazione del
P.R.G.;
la consistenza e le caratteristiche geologiche e geomorfologiche del terreno,
ivi compresa la classificazione delle aree a rischio, che vanno sottoposte, ove
sia necessario e/o praticabile, a interventi di ripristino, di messa in sicurezza
e di tutela; tali informazioni sono state desunte dallo studio geologico
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 13
preliminare alla redazione del P.R.G., unitamente al già citato Piano Stralcio
di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
le infrastrutture, la viabilità e i servizi di cui il Comune è dotato, con
particolare attenzione ai servizi a supporto del centro abitato, verificati sulla
base degli standard ex D.M. 2 Aprile 1968, ai fini di prevedere e collocare
opportunamente i servizi mancanti;
la situazione demografica e abitativa, ricavata dai dati forniti
dall’Amministrazione Comunale e quelli dell’ultimo censimento ISTAT
della popolazione e delle abitazioni (2011), al fine di effettuare una
previsione sull’andamento della popolazione e di stimare l’eventuale
fabbisogno futuro di abitazioni;
la situazione economica, ed in particolare relativamente alle attività
economiche, commerciali e produttive presenti nel Comune e nel suo
territorio, secondo i dati forniti dall’Amministrazione Comunale e quelli
dell’ultimo censimento ISTAT dell’industria e dei servizi (2011);
le trasformazioni del territorio, derivate sia dalle osservazioni cartografiche e
dirette sui luoghi, sia dai dati forniti dall’Amministrazione Comunale, con
particolare riferimento agli interventi pubblici programmati e quelli privati
approvati e/o in corso di realizzazione.
Tali studi ed analisi si sono tradotti in grafici o tabelle, che sono esplicati e
visualizzati nel seguito della presente relazione e/o nelle tavole e planimetrie
costituenti gli elaborati del Piano Regolatore Generale.
Nel seguito verranno esposte le considerazioni salienti e le problematiche
fondamentali emerse dall’analisi dello stato di fatto del territorio, che unite,
rielaborate e valutate nella sintesi finale, hanno consentito di individuare i
principali ambiti di intervento, i temi e gli indirizzi alla base della redazione del
presente schema di massima.
Il Comune di Giardinello è stato già interessato da una programmazione
urbanistica di scala sovracomunale, per la quale tuttavia bisogna andare
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 14
abbastanza indietro nel tempo (1975), per cui le previsioni contenute fanno
riferimento a determinati modelli di sviluppo e ad una situazione economica e
sociale ormai superata e profondamente diversa da quella attuale.
Il Piano Urbanistico Comprensoriale è lo strumento di maggiore dettaglio che
interessa il territorio comunale; tale strumento, sovraordinato al PRG, contiene
indicazioni, che arrivano anche alla scala urbana sullo sviluppo del paese, visto
come un unicum territoriale con i comuni contermini.
2.4. Andamento e struttura demografica
Per la previsione dell’andamento della popolazione nel prossimo ventennio, si
è tenuto conto dell’andamento demografico negli anni precedenti, interpolando i
dati di partenza in modo da ottenere una linea che descriva, pur con
approssimazione, la tendenza della popolazione verso il calo o l’aumento, e
quale sia la velocità di questo fenomeno; salvo eventi straordinari, la
popolazione dovrebbe assumere, negli anni a venire, valori ragionevolmente
prossimi a quelli così stimati.
L’andamento della popolazione dipende dai saldi naturale e migratorio, che
tengono conto del numero annuo di nati e morti e di immigrati ed emigrati.
Nella tabella seguente sono riportati i valori relativi all’andamento della
popolazione negli ultimi 20 anni, desunti dai dati ISTAT e dai dati forniti dal
Comune.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 15
ANDAMENTO DEMOGRAFICO ANNO POPOLAZIONE NATI MORTI IMMIGRATI EMIGRATI 1983 1411 18 15 94 72 1984 1544 22 17 68 75 1985 1549 23 10 69 77 1986 1567 22 15 60 49 1987 1602 21 13 70 44 1988 1640 13 15 104 68 1989 1633 18 10 50 66 1990 1637 18 21 60 55 1991 1676 16 8 64 33 1992 1708 23 13 58 36 1993 1767 19 13 84 31 1994 1782 31 16 36 41 1995 1806 24 17 50 33 1996 1841 21 19 65 36 1997 1886 19 14 67 27 1998 1891 17 13 35 43 1999 1871 18 23 30 32 2000 1863 24 19 47 60 2001 1912 21 17 91 56 2002 1950 19 16 74 39 2003 1984 21 20 57 24 2004 1970 23 20 81 53 2005 2001 29 10 91 48
2006 2063 33 17 83 42
2007 2120 29 14 101 65
2008 2171 31 19 77 58
2009 2202 27 24 63 58
2010 2210 32 23 90 49
2011 2260 32 21 74 63
2012 2265 20 16 93 61
2013 2301 16 17 81 56
Tab. 2.4.1 Andamento della popolazione
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 16
Come si deduce dai suddetti dati, la popolazione presenta un andamento
crescente nel tempo, che fa prevedere un analoga tendenza per il futuro, come si
vedrà in seguito.
Figura 2.4.1
Andamento demografico storico dei censimenti della popolazione
di Giardinello dal 1861 al 2011. Variazioni percentuali della popolazione,
grafici e statistiche su dati ISTAT.
Figura 2.4.2 Variazioni della popolazione di Giardinello negli anni di censimento espresse in percentuale a confronto con le variazioni della Provincia di Palermo e della Regione Sicilia.
Altro fattore di notevole importanza è la distribuzione della popolazione per
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 17
classi di età, che costituisce un’ulteriore informazione utile anche ai fini della
dotazione di servizi.
Infatti, il fabbisogno di servizi e di alloggi cambia, soprattutto in termini di
tipologia, a seconda delle caratteristiche di età media della popolazione, struttura
per classi di età (bambini, anziani), composizione dei nuclei familiari e livello di
benessere.
Figura 2.4.3 - Popolazione residente per classi di età
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 18
Tab. 2.4.2 - Distribuzione della popolazione all’anno 2015
Età Celibi /Nubili
Coniugati /e
Vedovi /e
Divorziati /e
Maschi Femmine Totale
% % %
0-4 111 0 0 0 55 49,5% 56 50,5% 111 4,8%
5-9 146 0 0 0 82 56,2% 64 43,8% 146 6,3%
10-14 140 0 0 0 83 59,3% 57 40,7% 140 6,0%
15-19 153 0 0 0 69 45,1% 84 54,9% 153 6,6%
20-24 144 6 0 0 79 52,7% 71 47,3% 150 6,4%
25-29 112 32 0 0 77 53,5% 67 46,5% 144 6,2%
30-34 56 97 0 0 74 48,4% 79 51,6% 153 6,6%
35-39 38 128 0 0 84 50,6% 82 49,4% 166 7,1%
40-44 25 162 2 2 95 49,7% 96 50,3% 191 8,2%
45-49 15 145 2 5 85 50,9% 82 49,1% 167 7,2%
50-54 15 145 5 1 82 49,4% 84 50,6% 166 7,1%
55-59 14 112 6 0 67 50,8% 65 49,2% 132 5,7%
60-64 10 82 9 3 53 51,0% 51 49,0% 104 4,5%
65-69 9 84 14 0 49 45,8% 58 54,2% 107 4,6%
70-74 7 67 13 2 45 50,6% 44 49,4% 89 3,8%
75-79 2 75 20 0 45 46,4% 52 53,6% 97 4,2%
80-84 4 32 30 0 28 42,4% 38 57,6% 66 2,8%
85-89 0 13 21 0 10 29,4% 24 70,6% 34 1,5%
90-94 1 4 9 0 4 28,6% 10 71,4% 14 0,6%
95-99 0 2 1 0 2 66,7% 1 33,3% 3 0,1%
100+ 0 0 0 0 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%
Totale 1.002 1.186 132 13 1.168 50,1% 1.165 49,9% 2.333
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 19
Un altro dato di indubbio interesse riguarda la composizione delle famiglie;
ogni famiglia necessita ovviamente un alloggio, e quindi il dato costituisce un
riferimento importante per la determinazione del fabbisogno di edilizia
residenziale, da stimare con riferimento al prossimo ventennio.
Nella tabella che segue vengono individuati il numero di famiglie e la
popolazione classificati per numero di componenti del nucleo familiare; i dati
sono quelli del 15° censimento ISTAT della popolazione e delle abitazioni
(2011).
Tab. 2.4.3 - Famiglie e abitanti per numero di componenti - Censimento 2011.
Numero di componenti
1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone Totale
Famiglie 192 192 162 182 77 12 817
Abitanti 192 384 486 728 385 72 2247
La popolazione del Comune di Giardinello presenta un andamento
pressoché stazionario, con una tendenza alla crescita.
Tale stazionarietà potrebbe ovviamente meno nel caso si innescasse un
processo di sviluppo economico, riguardante il comune suddetto e/o altri comuni
dell’area metropolitana, data la già citata tendenza alla mobilità della
popolazione al suo interno.
Sulla base dell’andamento della popolazione nel ventennio precedente,
valutato globalmente o disaggregato nelle variabili che ne determinano la
struttura, si sono effettuate alcune stime, previsioni e valutazioni di natura
statistica, al fine di proiettare tale andamento nel ventennio successivo e
valutare la consistenza, la dinamica e la struttura demografica futura.
Su tale dato si basa infatti la stima del fabbisogno di abitazioni, sfruttando
anche i dati del censimento ISTAT 2011, che fornisce informazioni sulle
abitazioni, sulla distribuzione della popolazione, sulla composizione familiare e
su altri fattori di interesse ai fini dell’analisi.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 20
Sui dati sopra esposti, si è effettuata la previsione, rappresentata nella figura
seguente, derivata dall’estrapolazione della tendenza demografica nel ventennio
futuro, a partire dai dati annuali del numero di abitanti.
Tale procedimento ha fornito come risultato il valore di 2.937 abitanti al
termine del ventennio suddetto e cioè all’anno 2036.
Figura 2.4.4 Previsione dell'andamento demografico nel ventennio
A fronte delle analisi e valutazioni sopra descritte, è stata quindi stimata in
2.937 unità la popolazione al 2036, e su tale dato si è basata la stima dei relativi
fabbisogni.
2.5.Inquadramento socio-economico
Secondo i dati dell’ultimo censimento ISTAT, la popolazione di Giardinello
conta 637 occupati, pari a circa il 33 % della popolazione in età da lavoro (età
maggiore di 15 anni), mentre un ulteriore 6 % è in cerca di occupazione; il
restante 61 % è invece composto da studenti, casalinghe, ritirati dal lavoro ed
altro, come può evincersi dalla tabella che segue.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 21
Tab. 2.5.1
Popolazione in età da lavoro per stato dell’occupazione (ISTAT 2011)
Forze di lavoro Non forze di lavoro
Totale Occupati
In cerca di
occupazione Totale Studenti Casalinghe
Percettori
di pensioni
In altra
condizione Totale
637 112 749 142 377 214 722 1822
Per quanto attiene la condizione lavorativa, sempre dai dati ISTAT, si rileva
come la maggioranza degli occupati, più dell’80% del totale, si compone di
lavoratori dipendenti o in altra posizione subordinata; inoltre quasi il 13% è
composto invece da lavoratori in proprio, mentre gli imprenditori ed i liberi
professionisti rappresentano poco più del 4% degli occupati totali, come si rileva
dalla tabella che segue.
Tab. 2.5.2 Occupati per tipo di occupazione (ISTAT 2011)
Imprenditore e
Libero
professionista
Lavoratore in
proprio
Socio di
cooperativa
Coadiuvante
familiare
Dipendente o in
altra posizione
subordinata
Totale
18 54 7 1 343 423
Sempre in relazione agli occupati, un altro dato significativo è la loro
distribuzione nei vari settori di attività economica; come si evince dal grafico e
dalla tabella seguente, il 6% è occupato in agricoltura, il 21% nel settore
industriale, il restante 63% in altre attività, tra le quali pubblica amministrazione,
commercio e sanità costituiscono le più rilevanti dal punto di vista numerico.
Sezioni di attività economica Occupati
Agricoltura, silvicoltura e pesca 50
Industria 141
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 22
Commercio, alberghi e ristoranti 95 Trasporti, magazzinaggio, servizi di informazione e comunicazione 34 Attività finanziarie e assicurative, immobiliari, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto elle imprese 28
Altre attività 289
Totale 637
Tab. 2.5.3 - Occupati per settori di attività (ISTAT 2011)
La popolazione, dall’età scolare in su, presenta un livello di istruzione che
nella maggioranza dei casi (quasi il 75 %) non supera la licenza media, dato in
linea con la media provinciale, rispetto alla quale va comunque precisato come
la città di Palermo presenti percentuali più alte; rispetto alla media nazionale ci
sono invece alcuni scarti più notevoli, come si evince dalla tabella che segue :
Tab. 2.5.4 - Grado di istruzione della popolazione (ISTAT 2011)
Grado di istruzione
Giardinello Altre percentuali
Popolazione Percentuale
Provincia
di
Palermo
Sicilia Italia
Laurea 90 5,14% 7,09% 6,75% 7,51%
Diploma di scuola secondaria superiore 360 20,57% 21,52% 22,69% 25,85%
Licenza di scuola media inferiore o di
avviamento prof. 592 33,83% 30,60% 30,01% 30,12%
Licenza di scuola elementare 458 26,17% 25,25% 24,22% 25,41%
Alfabeti privi di
titoli di studio
Totale 219 12,51% 12,93% 13,50% 9,65%
Di cui in età > 65
anni 76 4,34% 4,11% 0,00% 0,00%
Analfabeti
Totale 31 1,77% 2,61% 2,83% 1,45%
Di cui in età > 65
anni 23 1,31% 1,60% 0,00% 0,00%
Totale 1750 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%
Stando anche a quanto riferito dall’Amministrazione Comunale, non esistono
in atto richieste significative per attività produttive. Allo stato attuale, non esiste
una zona destinata ad attività produttive.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 23
2.6. La situazione abitativa
La valutazione della situazione abitativa attuale è stata effettuata sulla scorta
dei dati del Censimento ISTAT della Popolazione e delle Abitazioni del 2011,
delle osservazioni dirette effettuate sul territorio comunale, ed in particolare sul
centro abitato, nonché delle informazioni acquisite presso la stessa
Amministrazione Comunale e riguardanti in sostanza lo stato di attuazione dello
strumento urbanistico vigente e delle trasformazioni in atto sul territorio.
Secondo i dati del censimento ISTAT 2011 della popolazione e delle
abitazioni, alla data dello stesso risultavano residenti a Giardinello 2258 abitanti
distribuiti in 817 famiglie ed in una convivenza di 4 soggetti ed occupanti in
totale 814 alloggi.
La popolazione è ovviamente per lo più localizzata nel centro urbano, in cui
sono presenti 629 famiglie e 1699 abitanti; rispetto alle 908 abitazioni totali
esistenti nel centro urbano, si rileva dai dati forniti dal comune, la presenza di
282 alloggi non occupati.
Tab. 2.6.1 - Famiglie, abitanti e alloggi nel Comune di Giardinello (fonte: 15° censimento ISTAT della popolazione e delle abitazioni)
Totale Centro abitato Case sparse
Famiglie 817 629 188
Alloggi occupati 814 626 188
Abitanti 2258 1699 559
Alloggi totali 1311 908 403
Dai dati suddetti sono stati ricavati alcuni parametri ed indici descrittivi della
situazione abitativa; i valori in esame forniscono dunque una composizione
media familiare di 2,76 unità, un indice di affollamento pari a 0,64 abitanti/vano,
un taglio medio delle abitazioni pari a 2,69 vani/alloggio, con una percentuale di
alloggi occupati sul totale pari al 62% per il centro urbano e pari al 47% per le
case sparse.
Tali valori indice sono poi stati ridefiniti, ai fini del dimensionamento,
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 24
correggendoli in favore di valori ritenuti più appropriati, sia secondo
l’evoluzione prevista dell’andamento e della struttura demografica, sia ai fini
della “correzione” di tendenze o situazioni negative in atto presenti.
Si riportano di seguito alcune tabelle esplicative della situazione abitativa nel
Comune di Giardinello, predisposte sulla base dei dati del Censimento 2011.
Tab. 2.6.3 Stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione
Epoca di costruzione
Prima del
1919
Dal 1919
al 1945
Dal 1946
al 1961
Dal 1962
al 1971
Dal 1972
al 1981
Dal 1982
al 1991
Dopo il
1991 Totale
1 28 133 126 248 202 55 793
Tab. 2.6.4 - Abitazioni/famiglie e occupanti /componenti in alloggi occupati da persone residenti per numero di stanze
Numero di stanze
1 2 3 4 5 6 e più Totale
Famiglie 8 25 136 296 216 133 814
2.7. La situazione dei servizi
La conoscenza quantitativa e qualitativa dei servizi presenti sul territorio
permette, analogamente a quanto visto per le aree residenziali, di stimare
eventuali carenze di natura dimensionale e/o tipologica presenti nella dotazione
attuale, sia di individuare e quantificare la dotazione aggiuntiva da prevedere in
conseguenza dell’andamento demografico.
A tale scopo è stata effettuata un’analisi sui servizi esistenti, la cui
consistenza e localizzazione è stata fornita dall’U.T.C., volta a quantificare le
aree all’uopo destinate e verificarne la congruità con la struttura e l’andamento
della popolazione, anche con riferimento alla dislocazione rispetto all’area
urbana ed all’interno della stessa.
Seguendo le indicazioni del D.M. 2 aprile 1968 n.1444, che fornisce dei
valori minimi di superficie da destinare a servizi per ogni abitante, sono state
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 25
individuate e distinte tipologicamente le attrezzature ed i servizi, per essere poi
confrontate con le superfici richieste in base ai suddetti coefficienti.
Tuttavia, il soddisfacimento meramente dimensionale di un requisito non
comporta automaticamente che l’attrezzatura in questione soddisfi realmente il
relativo bisogno da parte della popolazione in quanto è importante anche
stabilire tipo e localizzazione del servizio in questione, che pur essendo
dimensionalmente in linea con i parametri indicati, potrebbe tuttavia non esserlo
con le esigenze della popolazione, in ragione di fattori legati all’età dei
potenziali utilizzatori e/o alla localizzazione, che ne diminuirebbero ovviamente
il bacino di utenza e dunque la fruibilità.
Per tale motivo, l’analisi ha tenuto anche conto puntualmente del tipo di
servizio in esame, tenendo conto dell’utenza prevista e delle distanze reciproche,
al fine di garantire un diffusa fruibilità dei servizi stessi.
I risultati dell’analisi condotta sono sinteticamemente esposti nella tabella
riportata di seguito.
Tab. 2.7.1 Verifica degli standard attuali (D.M. 02.04.1968)
Servizi
Supe
rfic
ie to
tale
es
iste
nte
in m
q.
Stan
dard
mq/
ab.
Sup.
min
ima
richi
esta
in
mq
per 2
.937
ab.
Def
icit
attu
ale
Aree per l'istruzione
Scuola Elementare mq 2.650 8.870 4,5 13.216 -4346
Scuola Media mq 6.220
Attrezzature di interesse comune
Chiesa mq 143
4.450 2 5.874
-1.424
Chiesa mq 612
Municipio mq 190
Centro Anziani mq 742
Anfiteatro mq 2.476
Centro Giovani mq 287
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 26
Spazi Pubblici attrezzati
Villetta Comunale mq 295
12.843 9 26.433 -13.590
Villetta Comunale mq 227
Parco urbano mq 4953
Campi da tennis mq 1468
Campo sportivo mq 5900
Aree per parcheggi
0 2,5 7.343 -7.343
mq 0
TOTALE mq 26.163 26.163 18 52.866 -26.703
Si è proceduto quindi preliminarmente ad una verifica dei servizi esistenti,
individuati con l’aiuto dell’Ufficio Tecnico Comunale, verificando lo standard
(m²/ab.) per ogni singola categoria di attrezzature (scuole, attrezzature
d’interesse Comune, verde pubblico, parcheggi), in modo da individuare il
rispettivo fabbisogno settoriale.
Dall’analisi dell’esistente è emerso un sostanziale deficit dei servizi per
quanto riguarda le aree per l’istruzione, gli spazi pubblici attrezzati e le aree per
parcheggio, mentre, per le aree di interesse comune, almeno dal punto di vista
dimensionale, si rileva un superamento degli standard urbanistici.
In particolare, per quanto attiene i parcheggi, non è stata conteggiata alcuna
area in quanto, allo stato attuale, non esistono spazi dedicati alla sosta, fatta
eccezione per i margini di alcune sedi stradali.
Occorre comunque puntualizzare come, per una piccola realtà urbana come
Giardinello, gli standard fissati dal D.M. 2 Aprile 1968 (che peraltro, ai sensi
della stessa norma, trattandosi di un comune con popolazione inferiore ai 10.000
abitanti, potrebbero applicarsi nella misura ridotta di 12 mq/ab.), siano da
utilizzare con le dovute cautele, in quanto, essendo direttamente collegate al
numero di abitanti, possono portare alla definizione di aree insufficienti ad
ospitare strutture adeguate, ovvero a permettere una efficace localizzazione,
pluralità e fruibilità dei servizi stessi.
Inoltre, secondo quanto previsto dal D.M. 2 Aprile 1968, sono stati
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 27
conteggiati in misura doppia alcuni spazi a servizio delle zone A e B, in
particolare per quanto riguarda le scuole, i cui spazi si ritengono quasi sufficienti
a meno di una opportuna integrazione dei servizi con strutture per l’infanzia.
Non si è invece ritenuto opportuno conteggiare in tal senso anche gli altri
spazi, in particolare gli spazi pubblici attrezzati, per i quali la dislocazione
spaziale e la pluralità dell’offerta costituisce un fattore di notevole importanza
per la qualità della vita dei cittadini in particolare per la classi più svantaggiate,
mentre una mera verifica numerica potrebbe portare ad una dotazione carente dai
suddetti punti di vista.
Va inoltre detto che alcuni nuovi spazi per servizi, in atto non ancore
esistenti, sono tuttavia nelle previsioni dell’Amministrazione Comunale, per cui
andranno ad integrare l’attuale offerta.
In generale può osservare che, nonostante una sostanziale omogeneità
distributiva, come si evince dalla planimetria di seguito riportata, si riscontrano
alcune carenze relative ad alcuni servizi, assenti, insufficienti e/o in atto ospitati
in sedi improprie, la cui previsione e ubicazione costituisce dunque una tematica
di fondamentale importanza nella formazione del Piano.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 28
Figura 2.7-1 – Ubicazione dei servizi nel tessuto urbano
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 29
2.8. Le infrastrutture e la mobilità
Il Comune di Giardinello presenta una certa carenza nelle infrastrutture di
trasporto; infatti, il comune è collegato agli altri centri dell’area metropolitana,
ed alla viabilità principale ed autostradale (in particolare l’autostrada A29), da
viabilità minore, che, anche a causa della conformazione del territorio, non
sempre sono scorrevoli e adatte ad un traffico veicolare in costante aumento,
anche in relazione ai diffusi fenomeni di pendolarismo, legati a motivi di studio
o lavoro, di cui si è detto precedentemente.
Va tuttavia evidenziato come siano già programmati dall’Amministrazione
Comunale alcuni interventi manutentivi e migliorativi della mobilità urbana, di
attraversamento e di collegamento.
L’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi a quello su gomma è del resto
impedito dall’assenza di infrastrutture ferroviarie, soprattutto dopo la
disattivazione della stazione Lo Zucco.
In atto, la stazione più vicina è quella di Partinico e dista all’incirca 10
chilometri.
Per quanto attiene la mobilità urbana, dall’analisi dello stato di fatto è emersa
la carenza di posteggi, di gran lunga inferiore allo standard di 2 m²/ab prescritto
dal D.M. 2 Aprile 1968.
La dotazione è infatti praticamente nulla, poiché in atto non esistono spazi
dedicati alla sosta degli autoveicoli, per la quale vengono utilizzati i margini
delle sedi stradali, anche se va comunque rilevato che questo dato è da
relazionare anche alle dimensioni contenute del centro.
Per quanto riguarda le infrastrutture in generale, lo studio della dotazione
attuale, condotto con l’UTC del comune, ha fatto emergere in particolare il
bisogno di localizzare un nuovo depuratore a servizio del Comune.
Tale necessità è dovuta sia alle caratteristiche dimensionali sia al
posizionamento dell’attuale depuratore:
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 30
Questo risulta infatti sottodimensionato rispetto ad una popolazione in lenta
ma continua crescita, come risultante dalle stime statistiche precedentemente
esposte.
Anche la sua posizione, inoltre, risulta non delle migliori, in quanto, oltre ad
essere troppo vicino al centro abitato, non è in grado di servire agevolmente le
abitazioni insediatisi nella parte a valle del centro urbano.
2.9. Il sistema dei vincoli paesaggistici e territoriali
Il rispetto dell’ambiente naturale e storico è uno dei temi su cui il P.R.G. si
basa e per il quale propone soluzioni specifiche e mirate.
Oltre a questo, vanno tenuti in debito conto anche gli aspetti legati alla
sicurezza e salute della popolazione, primo fra tutti l’aspetto legato alla
salvaguardia idrogeologica del territorio, anche in riferimento a situazioni di
pericolosità nei riguardi delle costruzioni.
Il regime dei vincoli, operante in forza di leggi nazionali, regionali o
comunitarie, nonché di normative “ad hoc” per luoghi o situazioni di particolare
importanza e/o rischio di deterioramento o pregiudizio per la pubblica
incolumità, spesso considerato come una imposizione ed una limitazione alle
possibilità di edificazione e/o sfruttamento del territorio, ha dunque in realtà uno
scopo ed un ruolo ben più importante di quello del semplice freno
all’urbanizzazione delle aree, ed è quello di garantire il rispetto del sempre più
delicato equilibrio che caratterizza l’ambiente ed il paesaggio, sia per il valore
intrinseco, che per i potenziali effetti negativi su cose o persone.
Si è quindi proceduto, tramite il confronto con i dati disponibili e gli enti
preposti, all’individuazione, analisi e studio dei temi e delle problematiche che
caratterizzano il sistema ambientale, naturale, paesaggistico, storico e culturale
che caratterizza il Comune di Giardinello ed il suo territorio.
Per quanto attiene i vincoli di natura paesaggistica e di tutela dei beni
culturali, sono stati forniti dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo, e
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 31
derivati della Linee Guida del P.T.P.R., gli elenchi, le schede e le planimetrie di
individuazione dei beni culturali e ambientali e del relativo regime di tutela; in
particolare, nel caso in esame, non si rilevano particolari vincoli se non gli ope
legis, cioè non istituiti con apposite norme, ma operanti in forza di leggi
generali, come quelli paesaggistici, derivanti dall’applicazione del Decreto
Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 - “Codice dei beni culturali e del paesaggio,
ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137".
In particolare, il Codice disciplina la tutela del “patrimonio culturale”,
costituito appunto “dai beni culturali e dai beni paesaggistici.
Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e
11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico,
archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla
legge quali testimonianze aventi valore di civiltà.
Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree indicati all'articolo 134,
costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed
estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla
legge.”
(art. 3 D.Lgs. n. 42/2004)
Non esistono invece in atto, nel territorio comunale aree vincolate con
precedenti norme “ad hoc” (norme istitutive di vincoli, ai sensi delle non più
vigenti leggi 1089/39 e 1497/39).
Per quanto attiene le tutela paesaggistica, l’art. 136 - comma 1 - così recita
espressamente :
“Fino all'approvazione del piano paesaggistico ai sensi dell'articolo 156, sono
comunque sottoposti alle disposizioni di questo Titolo per il loro interesse
paesaggistico:
(…omissis …)
c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico
delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 32
decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per
una fascia di 150 metri ciascuna;
(…omissis …)
g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal
fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti
dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227;
(…omissis …)
m) le zone di interesse archeologico individuate alla data di entrata in vigore
del presente codice.”
Nel testo sopra riportato, sono evidenziate le casistiche che interessano il
territorio di Giardinello; questo è infatti interessato da alcune fasce di rispetto di
fiumi, da alcune aree boschive (con le relative fasce di rispetto ex L.R.16/96 e
s.m.i.) e da una zona di interesse archeologico.
Per quanto attiene i beni culturali, va rilevata la presenza, in ambito
extraurbano, di alcuni beni isolati individuati dalle Linee Guida del Piano
territoriale Paesistico Regionale.
Sono inoltre presenti aree tutelate come siti di importanza comunitaria
(S.I.C.) e zone di protezione speciale (Z.P.S.), individuate ai sensi delle direttive
nn. 92/43/CEE e 79/409/CEE (codici siti Natura 2000: ITA020021, ITA020023,
ITA020030, ITA020049), a nord ed a sud-est del territorio comunale.
La zona nord e la parte sud-est del territorio sono inoltre interessate dal
vincolo idrogeologico ex R.D. 3267/1923; sono inoltre presenti alcune aree
censite dal già menzionato P.A.I., con diversi livelli di pericolosità idraulica o
geomorfologia, nonché di rischio idraulico, in particolare quella del torrente
Margiu, che attraversa ed interessa parte del centro abitato.
A completare il quadro dei vincoli presenti, vanno citate le fasce di rispetto di
alcune infrastrutture, nonché quelle di alcuni pozzi e sorgenti, nella zona est del
territorio comunale.
Le osservazioni e le analisi condotte si sono tradotte nelle tavole allegate alla
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 33
presente relazione e facenti parte del Piano Regolatore Generale.
L’analisi del territorio evidenzia la necessità di alcuni interventi mirati al
rispetto e alla tutela della realtà storica e ambientale, che presenta elementi
fortemente caratterizzanti e di notevole interesse.
2.10. Il P.R.G.: sintesi dei temi principali emersi dalle analisi e criteri
alla base della formazione dello strumento urbanistico
Nella redazione dello strumento urbanistico, si è cercato di individuare le
principali problematiche e peculiarità emergenti nonché le possibili soluzioni e
linee di sviluppo, sulle quali impostare le previsioni del Piano Regolatore
generale.
Si è quindi cercato di tradurre graficamente e nella parte normativa tutte le
considerazioni, le idee e le proposte emerse in sede di analisi.
Al fine di delineare un corretto sviluppo per la città, si sono naturalmente
prese le mosse da quanto stabilito dall’Amministrazione Comunale con le sue
direttive; in particolare, queste ultime individuano una serie di obiettivi primari
da tenere presenti nella stesura dello strumento urbanistico, già citati in premessa
e volti principalmente alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, al
soddisfacimento della nuova domanda residenziale, alla valorizzazione del
patrimonio culturale ed ambientale, allo sviluppo produttivo e socio-economico,
integrando sinergicamente tali obiettivi in un modello di sviluppo urbanistico-
territoriale che coniughi le esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse
esistenti con le possibilità e le nuove spinte di miglioramento economico e
sociale, tramite l’individuazione di percorsi, azioni ed indirizzi basati sulla
sostenibilità.
Tutto questo si traduce nel perseguimento di un modello che valorizzi senza
stravolgerle o snaturale, le risorse e le potenzialità intrinseche del territorio,
estendendo il concetto di “risorsa” a tutto quello che può produrre benefici in
termini sociali, economici, ambientali o culturali, e tenendo presente che questi
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 34
aspetti non di rado sono mutuamente coinvolti e cointeressati.
È ormai infatti consolidata la nozione del bene culturale come risorsa, la cui
gestione si prefigge gli obiettivi fondamentali di tutela, valorizzazione e
fruizione, che trascina con sé effetti benefici anche sotto l’aspetto sociale ed
economico; tale approccio può bene estendersi a tutte le altre risorse, ivi
comprese quelle immateriali, legate alle tradizioni e alla storia economica e
sociale locale.
Condividendo tali indicazioni dell’Amministrazione, si è quindi ipotizzato un
modello di sviluppo che tenga conto dei caratteri e della vocazione del territorio
comunale, conciliando le esigenze di tutela, conservazione e riqualificazione
dell’esistente con la necessità di miglioramento e sviluppo socio-economico del
paese, che “sfrutti” proprio tali caratteristiche ed esigenze, come punti di forza
ed opportunità a vantaggio della struttura urbana, sociale, produttiva del paese.
In tal senso, condividendo la richiesta dell’Amministrazione Comunale di
porre attenzione anche alle opportunità per lo sviluppo di attività turistico-
ricettive, si ritiene, data anche la vicinanza con centri maggiori, che offrono
attrattive per il turismo balneare e culturale, e tenuto conto della vocazione del
territorio, il modello di sviluppo dal punto di visto turistico deve
necessariamente integrarsi e trovare attuazione proprio in tali peculiarità,
orientandosi quindi verso un’offerta di turismo agro-alimentare e naturalistico,
che senz’altro aderisce in maniera più significativa alla realtà socio-economica
attuale e, in previsione anche futura, in quanto si ritiene che sotto tale aspetto
non sia probabile un’inversione di tendenza, e cioè l’instaurarsi di attività
produttive di altra natura, che tra l’altro non sempre sarebbero conciliabili con la
situazione del comune e del territorio, dal punto di vista geografico,
morfologico, sociale, storico.
Da questo punto di vista, si ritiene anche che solo questa possa essere la
strada per un corretto ed attivo inserimento nel contesto dell’area metropolitana,
come realtà certamente diversa, ma allo stesso tempo connessa e partecipe, che
offre servizi ed opportunità non più esclusivamente locali e marginali, ma
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 35
importanti ed alternativi alle maggiori realtà economiche e sociali presenti
all’interno dell’area stessa.
Per tutto quanto appena detto, ed in accordo con quanto stabilito dalle
direttive del Consiglio Comunale, si ritiene che lo sviluppo socio-economico del
paese debba puntare sulle peculiarità del contesto urbano e territoriale,
integrando le prioritarie esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse storico-
architettoniche, compreso ovviamente il centro storico, e naturali, con l’utilizzo
di tali risorse a fini produttivi, sociali e turistici.
Da queste considerazioni prendono le mosse, i criteri di individuazione e
localizzazione delle zone di espansione, produttive, di tutela e salvaguardia, ecc.,
nonché di tutti i servizi e le infrastrutture necessari, tra cui naturalmente una
adeguata viabilità di attraversamento e collegamento tra le varie zone del
territorio.
2.11. Il fabbisogno di edilizia residenziale
Il fabbisogno complessivo stimato per il 2036, sulla base della previsione
dell’andamento demografico è, in cifra tonda, di 2937 abitanti stimati sulla
scorta dei dati ricavati dai risultati del censimento Istat 2011.
Al fine di evitare il sovradimensionamento delle zone di espansione, secondo
le direttive impartite dall’Attuale Amministrazione commissariale straordinaria,
come già accennato, un recupero e riutilizzo, seppur parziale, degli alloggi/vani
non occupati in centro abitato, alcuni dei quali potrebbero essere o rendersi
disponibili per il riutilizzo nei prossimi anni.
Ovviamente non tutto il patrimonio edilizio esistente è riutilizzabile, sia
perché la presenza di una percentuale di abitazioni non occupate è inevitabile per
vari motivi, sia perché non tutte sono effettivamente suscettibili di
trasformazione e/o riutilizzo a fini abitativi.
Inoltre va considerato che occorre comunque prevedere una quota sostanziale
per le nuove edificazioni, atteso che non è ragionevole pensare che tutti possano
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 36
avvalersi del patrimonio edilizio esistente, non disponibile liberamente.
Pertanto si è ritenuto che al fabbisogno di volumetria edilizia per la predetta
crescita demografica attesa al 2036 possa farsi fronte per il 50 % del totale
mediante il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente e per il rimanente 50 %
mediante previsione di nuove edificazioni residenziali nelle aree di espansione
urbana da prevedersi.
Nell’attuale fase di pianificazione preliminare di massima, per il
dimensionamento si è quindi ritenuto sufficiente tenere conto del numero di
abitanti aggiuntivi rispetto a quelli risultanti dal censimento 2011 (n. 2258), cui è
riferito il patrimonio edilizio esistente, fino al raggiungimento del numero di
abitanti stimato per il 2036 (n. 2937).
In sintesi, la valutazione del fabbisogno è riferito dunque alla stima della
popolazione; il dato di partenza, unità di misura del fabbisogno stesso, è dunque
il numero di abitanti,.
Il fabbisogno di alloggi è costituito dalla somma delle due componenti date
da quello pregresso, scaturente da carenze nella condizione abitativa attuale, e
dalla domanda futura, stimata sulla base delle previsioni demografiche, che
andrà via via formandosi nel corso degli anni
Per quanto attiene quindi il fabbisogno futuro, si stima che i nuovi abitanti
che si insedieranno a Giardinello nei prossimi anni, fino al 2036, determineranno
un aumento nella popolazione pari a 679 unità.
Da tale dato, tradotto in volumetria edilizia, sulla base di una dotazione
volumetrica procapite stimabile in 150 mc/ab procapite, porta ad un fabbisogno
in termini volumetrici, pari a 101.850 mc, che, secondo le predette direttive
dell’Amministrazione commissariale straordinaria:
• per il 50 % va reperita dal patrimonio edilizio esistente, che dovrebbe averne
la capienza, atteso che dai dati ISTAT risultano nel Comune di Giardinello n.
313 alloggi non occupati su un numero totale di alloggi esistenti pari a 814;
• per il rimanente 50 %, pari a mc. 51.000 circa in cifra tonda, dovrà essere
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 37
realizzata mediante nuove edificazioni residenziali, distribuite equamente tra
le aree di completamento e le aree di espansione urbana nel loro complesso.
Dette zone di espansione saranno reperite negli spazi immediatamente al
margine del centro abitato, tenendo conto in particolare degli ostacoli costituiti
da vincoli gravanti sulle aree in esame, quali fasce di rispetto o aree a rischio
idrogeologico, fissandone dimensioni ed indici di edificabilità sulla base del dato
appena calcolato.
In sintesi, quindi si è stimato l’andamento demografico, valutato il fabbisogno
abitativo, stabilita la capacità attribuita al centro abitato ed alle zone di
completamento / espansione edilizia, infine determinato il fabbisogno di zone di
espansione, traducendo poi tali conclusioni in norme regolatrici dell’attività
edilizia nelle aree interessate
In particolare, nel presente schema di massima è stata ipotizzata una quantità
di aree di espansione urbana così distribuita per tipologia :
• zone “C1 - Aree del sistema urbano destinate a nuovi complessi
insediativi”, per una superficie complessiva di mq. 12.035 circa, su cui,
tenuto conto della densità edilizia territoriale prevista in 1,5 mc/mq, può
prevedersi la realizzazione di una volumetria pari a mc. 18.052 circa in cifra
tonda;
• zone “C2 - Aree destinate all’edilizia semintensiva” per una superficie
complessiva di mq. 13.455 circa, su cui, tenuto conto della densità edilizia
territoriale prevista in 0,5 mc/mq, può prevedersi la realizzazione di una
volumetria pari a mc. 6.728 circa in cifra tonda;
• zona “C3 - Aree di margine destinate all’edilizia rada” per una superficie
complessiva di mq. 26.266 circa, su cui, tenuto conto della densità edilizia
territoriale prevista in 0,2 mc/mq, può prevedersi la realizzazione di una
volumetria pari a mc. 5.253 circa in cifra tonda;
risultandone quindi una volumetria edilizia complessivamente prevista nelle
zone d’espansione urbana di mc. 30.000 circa in cifra tonda, rimanendo la quota
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 38
parte residua (21.000 mc. circa in cifra tonda) realizzabile nelle aree libere in
zona B di completamento, non interessate da costruzioni esistenti.
Presupponendo un andamento lineare dell’evoluzione demografica, si
prevede che nei primi dieci anni la volumetria da realizzare sarà pari a 51.000
mc.
Infine, coerentemente a quanto originariamente indicato dalla stessa
Amministrazione comunale dell’epoca nelle Direttive per la redazione del Piano
Regolatore Generale, non sono state previste zone per edilizia economica e
popolare, in quanto, “da una valutazione del fabbisogno (…) non risulta alcuna
esigenza di prevedere tale tipologia di edilizia”.
2.12. La situazione dei servizi
Sulla base delle rilevazioni precedentemente effettate, nonché delle stime
sull’andamento demografico e sulla distribuzione della popolazione, sono state
dimensionate e localizzate le aree per servizi di cui al D.M. 02.04.1968.
Come si evince dalla tabella che segue, le aree individuate soddisfano i
fabbisogni richiesti, in particolare per quanto attiene la popolazione insediata e
da insediare nelle zone A e B, per la quale i servizi devono essere individuati e
localizzati dal piano.
Tuttavia, anche i servizi che presentano caratteristiche di fruibilità a livello
urbano, quali ad esempio e scuole o le attrezzature di interesse comune, queste
sono già verificate globalmente anche in relazione all’intera popolazione.
Lo stesso dicasi per le aree per verde a attrezzature per il gioco e lo sport, che
tuttavia, pur essendo già numericamente verificate, necessitano comunque una
più diffusa dislocazione, essendo maggiormente considerabili servizi di
quartiere.
I risultati sono brevemente esposti nella tabella che segue.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 39
Tab. 2.12.1
Dimensionamento dei servizi e verifica degli standard (D.M. 02.04.1968)
Servizi
Supe
rfic
i in
mq.
pre
vist
e
Stan
dard
mq/
ab.
Supe
rfic
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mq
rich
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er u
na
popo
lazi
one
di 2
937
ab. s
timat
a al
2036
Scuola Elementare S 1 mq 2650
13542 4,5 13.216
Scuola Media S 2 mq 6220
Scuola materna S 3 mq 2916
Asilo Nido S 4 mq 1756
Palazzo Niscemi I 1 mq 1349
9245 2 5874
Centro Polivalente I 2 mq 725
Centro Culturale I 3 mq 2721
Chiesa I 4 mq 143
Chiesa I 5 mq 612
Municipio I 6 mq 190
Centro Anziani I 7 mq 742
Centro Giovani I 8 mq 287
Anfiteatro I 9 mq 2476
Belvedere V 1 mq 2820
42941 9 26433
Villetta Comunale V 2 mq 295
Villetta Comunale V 3 mq 227
Parco urbano V 4 mq 4953
Area sportiva V 5 mq 26004
Parco Urbano V 6 mq 4762
Area a verde V 7 mq 193
Area a verde V 8 mq 276
Area a verde V 9 mq 442
Area a verde V 10 mq 1491
Campi da tennis V 11 mq 1468
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 40
Parcheggio P 1 mq 1603
7531 2,5 7343
Parcheggio P 2 mq 637
Parcheggio P 3 mq 313
Parcheggio P 4 mq 429
Parcheggio P 5 mq 529
Parcheggio P 6 mq 466
Parcheggio P 7 mq 1071
Parcheggio P 8 mq 860
Parcheggio P 9 mq 232
Parcheggio P 10 mq 1391
mq 82504 82504 18 52866
2.13. Tutela e valorizzazione delle risorse storiche e naturali
Il rispetto dell’ambiente naturale e storico è uno dei temi su cui il P.R.G. si
basa e per il quale propone soluzioni specifiche e mirate.
L’analisi del territorio evidenzia la necessità di alcuni interventi mirati al
rispetto e alla tutela della realtà storica e ambientale, che presenta elementi
fortemente caratterizzanti e di notevole interesse, che non solo meritano di
essere riqualificati, ma, come si è detto, possono e devono costituire l’ossatura
portante della struttura socio-economica.
Per questo, per quanto riguarda il centro storico, va invertita la tendenza allo
spopolamento dello stesso tramite opportune strategie, a vari livelli, di
incentivazione al recupero, compresa anche la creazione di attività turistiche e
ricettive, legate alla realtà locale, dalle case-albergo alle piccole attività
commerciali ed artigianali.
Per questo motivo il centro abitato va adeguatamente dotato di spazi verdi ed
attrezzati, nonché di tutti gli altri servizi che ne garantiscono ed aumentano la
vivibilità, configurandosi anche come elementi di cucitura e connessione del
tessuto urbano, che realizzino la continuità sia all’interno delle aree urbane
consolidate che tra queste e le nuove zone di espansione.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 41
Allo stesso modo vanno valorizzate le realtà di pregio storico-architettonico
e/o naturalistico presenti, oltre che in ambito urbano, in tutto il territorio
comunale, sul quale peraltro ricadono aree tutelate come siti di importanza
comunitaria (S.I.C.) e zone di protezione speciale (Z.P.S.); proprio a tale scopo
sono state previste delle aree a destinazione agricola sottoposte a tutela, al fine
evitare un eccessiva o indiscriminata pressione antropica, che potrebbe
compromettere le caratteristiche di pregio delle aree stesse.
Per quanto riguarda in generale le aree e i siti di interesse storico, ambientale
e paesaggistico, il P.R.G. richiama la normativa di tutela vigente in materia, alla
quale dovranno uniformarsi tutte le iniziative che potrebbero interessarli.
2.14. Le aree per attività produttive
Secondo le indicazioni originarie dell’Amministrazione Comunale dell’epoca,
(individuazione di aree per attività di sviluppo produttivo e socio-economico),
come aggiornate con el direttive date dall’attuale gestione Commissariale, e
coerentemente con quanto precedentemente osservato, all’interno del Piano
regolatore Generale,è stata prevista un’unica zona per insediamenti produttivi e
artigianali e per la piccola e media impresa, in aggiunta ad una già di fatto
esistente, e ad un’altra per insediamenti commerciali, direzionale e servizi.
Tali aree, di dimensioni non eccessive ma proporzionate alle dimensioni del
comune, servono a mettere l’Amministrazione nelle condizioni di dare
comunque una risposta alla possibile richiesta di aree all’uopo destinate.
Dette aree, sia per le loro caratteristiche che per ragioni di convenienza
economica, nel rispetto sempre delle direttive recentemente impartite dalla
Commissione straordinaria, sono state localizzate ai margini del centro abitato,
al limite di valle delle aree edificate e di espansione urbana, lungo il previsto
percorso di superamento del centro abitato a sud dello stesso.
La zona individuata è infatti marginale rispetto al centro abitato, collegata
separatamente da questo tramite la viabilità suddetta, nonché prossima al
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 42
depuratore esistente, per cui si presta alla destinazione di zona prevista.
2.15. Temi principali, criteri generali ed obiettivi specifici del Piano
Regolatore Generale
La definizione dell’assetto territoriale e normativo ipotizzato nel presente
schema di massima, che dovrebbe poi portare alla definizione del Piano
Regolatore Generale, ha seguito criteri di coerenza con le più volte richiamate
Direttive, nonché con le osservazioni, le analisi, le valutazioni e le sintesi fin qui
illustrate.
Il Comune di Giardinello, inserito nell’ambito dell’area metropolitana di
Palermo, ne riceve al tempo stesso spinte e freni di diversa natura: da un lato non
sono trascurabili le opportunità ed i vantaggi legati alla vicinanza rispetto ad un
grosso centro e all’appartenenza ad un “sistema”; dall’altro è evidente che la
situazione territoriale, economica ed infrastrutturale lo pone in una posizione di
assoluta marginalità, non solo geografica, rispetto all’area metropolitana stessa.
Non troppo vicino per usufruire appieno dei vantaggi del grande centro, non
troppo lontano per avere facile accesso ad occasioni di sviluppo indipendenti o
legate ad altri poli attrattivi, il Comune può affermarsi nel contesto stesso solo
tramite l’affermazione e la valorizzazione delle proprie peculiarità territoriali,
storiche, economico-produttive e naturalistico-ambientali, costituendo una valida
alternativa e non un semplice ripiego o riflesso, rispetto alla più vivace e
certamente avvantaggiata realtà di Palermo e dei comuni costieri.
Concentrando invece l’attenzione sul più ristretto contesto locale, possono
evidenziarsi alcune non meno importanti considerazioni, che sono state anche
queste alla base del processo di costruzione del P.R.G.
La prima osservazione riguarda il centro abitato e parte dalla connotazione
delle sue peculiarità ed aspetti maggiormente interessanti, che una più recente e
meno rispettosa edificazione ha danneggiato ma non del tutto compromesso,
lasciando comunque ben visibile la sua struttura originaria, la cui valorizzazione,
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 43
unita al recupero dell’edificato meno pregiato nonché ad una risposta, coerente e
compatibile con la situazione attuale, al fabbisogno abitativo pregresso e futuro
ed alla domanda di servizi, diventa nel complesso uno dei principali temi alla
base della redazione del PRG.
Per quanto riguarda gli aspetti socio-economici, ed in qualche modo
riallacciandosi a quanto già osservato a più vasta scala, la valorizzazione dei
saperi, delle tradizioni e della storia produttiva locale, deve trovare risposta in
una dotazione di aree adeguata e tipologicamente congruente con gli obiettivi
previsti.
Le spinte della modernità portano ovviamente a puntare il dito anche sulla
carenza infrastrutturale attuale, che, più di ogni altro aspetto, influiscono
pesantemente sullo sviluppo economico ed in generale sugli scambi ed i flussi in
entrata ed in uscita (sociali, culturali, umani, economici, ecc.), che legano e
collegano le varie realtà locali costituendo un imprescindibile stimolo alla
crescita sotto i vari aspetti della vita di un territorio; le considerazioni appena
esposte fanno immediatamente pensare alle infrastrutture per la mobilità, ma il
concetto può in genere estendersi a tutte le infrastrutture a rete e puntuali, che
migliorano l’accessibilità e l’offerta di servizi di un territorio.
Infine, una pianificazione che voglia legarsi al territorio, non può trascurare la
valorizzazione delle risorse ivi presenti; per tale motivo la tutela del patrimonio
storico, paesaggistico e naturale assume un ruolo di assoluta centralità in tutte le
azioni e le proposte portate avanti dallo strumento urbanistico.
In conclusione, gli obiettivi e i criteri adottati possono così brevemente
riassumersi:
• valorizzazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, ed in particolare
di quello di maggiore pregio storico-artistico ed architettonico, anche
attraverso un’adeguata dotazione di servizi;
• ridefinizione dell’assetto urbano attraverso il completamento delle zone
residenziali già esistenti e la previsione di nuove, contigue alle precedenti, nel
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 44
rispetto delle caratteristiche del tessuto urbano esistente;
• promozione di un modello di sviluppo economico basato su modelli di
sostenibilità, che tenga conto delle potenzialità e delle caratteristiche locali,
anche in relazione alle risorse ed alle attività presenti nel territorio;
• introduzione del sistema della tutela e valorizzazione delle risorse culturali,
naturali e ambientali esistenti;
• localizzazione di alcune infrastrutture, impianti ed attrezzature di interesse
generale, di rilevante importanza per il Comune.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 45
3. LA ZONIZZAZIONE DEL P.R.G.
La suddivisione del territorio comunale in Zone Territoriali Omogenee
discende da tutte le problematiche, i criteri e gli obiettivi precedentemente
illustrati e riguardanti lo stato attuale e le valutazioni/previsioni effettuate per il
comune di Giardinello.
Prendendo infatti le mosse dalle esigenze e le carenze rilevate, si è delineato
uno scenario futuro, basato sulla previsione dell’andamento demografico e dei
conseguenti fabbisogni residenziali e di servizi, sull’ipotesi di costruzione di un
modello e di un sistema economico efficace, solido e compatibile con le
caratteristiche del territorio, nonché sul giusto equilibrio tra le esigenze di tutela
e le spinte all’ammodernamento dei servizi e delle infrastrutture.
Tutte le tematiche venute fuori devono materialmente trovare risposta nel
territorio, tramite l’individuazione di aree idonee, per estensione e
localizzazione, a rispondere alle destinazioni così assegnate, nonché
opportunamente normate al fine di promuoverne uno sfruttamento intelligente,
efficace e sostenibile.
Le Z.T.O. individuate fanno capo quindi a dei temi e settori di intervento
ampi (residenziale, produttivo, agricolo, infrastrutturale e della tutela), diversi
ma strettamente correlati, all’interno dei quali sono ulteriormente articolate per
aderire quanto più possibile alle singole realtà e situazioni.
Come già detto precedentemente, per quanto attiene il centro abitato, la zona
A è stata individuata sulla base delle schede I.P.C.E.- C.S.U. (redatte dalla
Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo ed inserite nell’Inventario di Protezione
del Patrimonio Culturale Europeo, nonché dei dati forniti dalla Soprintendenza
BBCCAA di Palermo, e conseguentemente normata.
Le zone B sono state invece individuate e regolamentate a seconda della
collocazione e delle caratteristiche dell’edificato, da quelle sature a quelle in cui
sono ancora possibili interventi di completamento, fino a quelle ricadenti
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 47
nell’area individuata dal PAI come a rischio idraulico di livello R3-R4.
Le zone di espansione sono state individuate, in accordo con quanto indicato
dall’Amministrazione Comunale, secondo criteri di convenienza e prossimità
rispetto al centro abitato; allo stesso modo, sono previste delle zone per edilizia a
bassa densità, da localizzare in zone ancora più esterne ma comunque sempre in
un ipotesi di continuità dell’abitato.
Per tali aree è prevista un’opportuna normativa, sia per evitare un eccessivo
frazionamento delle aree per servizi risultanti, sia in ragione di una maggiore
sostenibilità economica, nonché in considerazione e nel rispetto delle tipologie
abitative consolidate.
Sono poi presenti alcune zone destinate all’edilizia stagionale, al fine di
contenere e normare il diffuso fenomeno dell’edificazione sparsa ed
indiscriminata che non risparmia il Comune di Giardinello.
Lo sviluppo del paese passa poi ovviamente per le aree produttive, in parte
delle quali esistono già attività esistenti, per cui, secondo anche le direttive
impartite dall’Amministrazione, si è pensato una localizzazione delle stesse al
margine di valle delle aree edificate e/o di espansione, anche in base alle già
dette considerazioni di sostenibilità economica e ambientale.
Sono inoltre presenti delle aree destinate ad alcune infrastrutture, impianti ed
attrezzature, in aggiunta all’esistente, al fine di integrare le necessità che si sono
evidenziate.
Gran parte del territorio rimane destinata a verde agricolo, che ha sempre
rappresentato la risorsa principale per il paese; per tali aree sono previsti diversi
livelli di tutela, in relazione al pregio, alle caratteristiche e alle vocazioni del
territorio e nel rispetto dell’ambiente naturale e storico esistente.
3.1. Zone “A”
Le zone A comprendono le parti del territorio interessate da agglomerati
urbani e/o complessi edilizi che hanno valore di testimonianza storica, artistica e
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 48
di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, tali da essere considerati
e/o classificati quali beni architettonici e culturali da salvaguardare, comprese le
aree circostanti che possono considerarsene, per tali caratteristiche, parte
integrante.
Qualsiasi intervento è comunque subordinato al preventivo nulla osta della
competente Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e
storici.
In particolare, ricade in questa zona la parte originaria del centro abitato, che
presenta particolare interesse storico ed ambientale, nel quale ricade la quasi
totalità dei su elencati edifici storicamente ed architettonicamente più
significativi.
3.2. Zone “B” sature e di completamento urbano
Sono classificate quali zone “B” le zone del centro abitato totalmente o
parzialmente edificate, con le caratteristiche di cui all’art. 2 – lettera b) – del
D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 .
Tali zone state suddivise in sub-zone B.1-B.2-B.3-B.4, in dipendenza:
• del più o meno elevato grado di saturazione edilizia;
• delle differenti caratteristiche edilizie ed urbanistiche;
• del diverso regime giuridico-vincolistico in cui esse versano.
In ogni caso le zone B sono destinate principalmente alla residenza ed ai
servizi connessi alla residenza. Vi possono altresì essere realizzate altre
iniziative edilizie di servizio alla collettività, pubbliche e/o private, quali esercizi
commerciali, uffici pubblici, strutture ricettive e/o destinate allo sviluppo
culturale e sociale, purché non in contrasto sotto il profilo ambientale con la
finalità residenziale delle zone stesse e purché siano dotate degli spazi pubblici
di standard urbanistico, di cui rispettivamente al D.M. suddetto.
La zona “B1 – Zone urbane consolidate” comprende le aree costituenti la
parte centrale dell’insediamento urbano, sviluppatosi a valle del palazzo
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 49
Niscemi, totalmente occupate da edifici con diverse tipologie, che, pur non
compresi nella perimetrazione della Zona “A” e non presentanti caratteri di
particolare interesse storico, artistico o ambientale, anche a causa delle diffuse
trasformazioni edilizie degli ultimi anni, vanno tuttavia sottoposti ad un regime
di particolare tutela, al fine di garantire la conservazione dell’impianto urbano ed
il mantenimento dei caratteri originari che ancora si riscontrano in alcune parti
della zona.
La zona “B2 - Aree urbane in via di completamento” comprende le aree in
generale prevalentemente edificate di recente formazione, a ridosso delle aree di
cui alla precedente zona “B.1”, contenenti edifici con diverse tipologie.
La zona “B3 - Aree urbane parzialmente edificate e/o di recente
formazione” comprende le aree urbane parzialmente edificate di recente
formazione, costituiti da isolati di forma regolare e con presenza di edilizia con
caratteri e tipologia eterogenea.
La zona “B4” - Zone consolidate ricadenti in aree classificate a rischio
idraulico R3-R4 nel Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico”
comprende le aree urbane già in buona parte edificate e individuate dal piano
stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico come a rischio idraulico R3-R4. In
tali zone saranno consentiti in sintesi soltanto interventi manutentivi, di
adeguamento e messa in sicurezza, o di demolizione senza ricostruzione del
patrimonio edilizio esistente, nonché interventi di riduzione del rischio idraulico.
3.3. Zone “C” di espansione urbana
Le zone C sono destinate principalmente alla residenza ed ai servizi relativi.
In dipendenza dalla localizzazione e dalla suscettività edificatoria, delle aree
stesse, sono distinte in alcune sottozone.
La zona “C1 - Aree del sistema urbano destinate a nuovi complessi
insediativi”, comprende le parti del territorio comunale confinanti con le zone
“B” ed oggetto di prescrizioni esecutive e dei relativi Piani Urbanistici Esecutivi
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 50
(PUE) .
La zona “C2 - Aree destinate all’edilizia semintensiva” comprende parti del
territorio comunale libere o in parte occupate da costruzioni, destinate a nuovi
edifici abitativi isolati.
La zona “C3 - Aree di margine destinate all’edilizia rada” comprende parti
del territorio comunale libere e/o ricompresse tra aree già interessate da
costruzioni, confinanti con le aree del centro abitato, già parzialmente utilizzate
per l’edificazione, che vengono destinate a nuovi complessi insediativi con
tipologia di case a villa.
3.4. Zone «D» a prevalente destinazione produttiva
Le zone produttive sono destinate ad attività artigianali di servizio, alla
lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli e forestali, alle attività
commerciali e turistiche, agli impianti e attrezzature per le comunicazioni e i
trasporti.
La zona “D1 - Insediamenti produttivi esistenti e di completamento”
comprende le parti del territorio comunale già occupate da insediamenti
produttivi esistenti, dislocati in zona agricola o ai margini del centro abitato.
La zona “D2 - Insediamenti produttivi artigianali e per la media e piccola
impresa” comprende le parti del territorio comunale destinate agli insediamenti
produttivi, della piccola e media impresa, artigiani, commerciali, purché non
inquinanti o rumorosi.
La zona “D3 - Insediamenti commerciali, direzionali e servizi” comprende
le parti del territorio comunale destinate ad insediamenti commerciali di medio
livello, ad edifici direzionali e per la prestazioni di servizi tecnico-professionali,
socio-sanitari ed assistenziali di interesse urbano.
La zona “D4 - Insediamenti artigianali di servizio alla residenza”
comprende le parti del territorio comunale destinate ad insediamenti artigianali
di livello urbano, per la prestazioni di attività di servizio alla residenza.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 51
3.5. Zone “E” - agricole e a bosco
Le zone E comprendono le aree destinate ad attività agricole, ad orti e
giardini, a bosco, a pascolo e improduttive.
Tutti gli edifici esistenti sono destinati ad abitazione ed a funzioni connesse
con le attività primarie e con il turismo.
Nelle zone agricole possono trovare ubicazione alcune strutture ricettive e
ricreative quali camping, agriturismi, maneggi, ecc., previo rispetto dei
parametri e delle indicazioni e prescrizioni previste dalle norme delo strumento
urbanistico.
Le zone “E1 – Agricole” comprendono le aree destinate esclusivamente
all’esercizio dell’attività agricola e delle attività connesse con l’uso agricolo del
territorio.
Le zone “E2 - Aree agricole boscate” comprendono le aree boscate, in cui è
vietata la costruzione di qualsiasi edificio, anche nel caso di aree che siano state
percorse dal fuoco, nonché è previsto un arretramento delle costruzioni dal
limite delle aree boscate ai sensi dell’Art. 15 della Lr n.78/1976 e s.m.i.
3.6. Zone “F” - attrezzature pubbliche
Le zone suddette sono destinate ad attrezzature pubbliche ed impianti per la
prestazione di servizi sociali di interesse generale comunale ed intercomunale, a
parco ed a verde attrezzato.
Ricadono in tali zone le aree destinate ad attrezzature non normate dal DM
1444/68, pubbliche, di istituzioni di diritto pubblico e private ed aree destinate
ad attrezzature e servizi di interesse generale, ad impianti tecnologici a servizio
dell’insediamento umano, nonché le aree cimiteriali.
3.7. Zone per servizi di cui al D.M. 2 aprile 1968 n.1444
Tali zone comprendono o sono destinate alla realizzazione delle opere di
urbanizzazione primaria e sondarla prescritte nel D.M. suddetto, in particolare
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 52
aree per l'istruzione, per attrezzature di interesse comune, per spazi pubblici
attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, per parcheggi.
Dette aree, per le quali il D.M. suddetto stabilisce degli standard minimi in
termini di dotazione procapite, sono state preliminarmente censite e quindi
integrate con nuove previsioni, nei modi già esposti nei precedenti capitoli della
presente relazione, cui si rimenda per un maggiore dettaglio.
La dotazione di aree per servizi sarà inoltre integrata nell’ambito della
formazione dei PUE per la nuova edilizia residenziale in zona C, che dovrà tra
l’altro garantire il rispetto di detti standard.
3.8. Viabilità
Il PRG individua e localizza alcune infrastrutture viarie, la cui previsione
risponde ad alcune esigenze legate al miglioramento del sistema della mobilità,
tra cui la creazione di una viabilità di superamento del centro abitato, che possa
poi fungere anche da asse per le nuove destinazioni di zona, residenziali e
produttive, allocate in prossimità del centro urbano.
Le aree per infrastrutture stradali sono destinate alla conservazione,
all’ampliamento e alla nuova creazione di spazi per il traffico dei pedoni e per il
traffico meccanico dei mezzi su gomma.
3.9. Zone da sottoporre a tutela
Rientrano in questa fattispecie le aree soggette a particolari regimi di tutela
e/o di rischio, quali gli alvei torrentizi e fluviali con relative fasce di rispetto, le
aree archeologiche, le fasce di rispetto dei boschi e le aree a rischio
idrogeologico.
Queste aree, individuate perlatro negli appositi elaborati cartografici, sono
sottoposte ovviamente ad alcune limitazioni dello sfruttamento, in relazione alle
suddette esigenze di tutela ambientale, paesaggistica o culturale, nonché per
ragioni legate al rischio per l’incolumità di cose e persone.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 53
3.10. Conclusioni
Gli studi e le analisi condotte si sono svolti attraverso l’esame dello stato di
fatto, la valutazione dei problemi conseguenti, l’individuazione delle
caratteristiche e delle peculiarità del territorio, l’estrapolazione e la proiezione di
alcune variabili socio-economiche e demografiche, la definizione di un modello
e di una strategia di sviluppo, ed infine la traduzione di tutte queste osservazioni,
stime, scenari e sintesi in norme e grafici, con lo scopo di indirizzare lo sviluppo
del territorio nella direzione per lo stesso ipotizzata.
Come si è già rilevato in precedenza, molti di quelli che sono stati evidenziati
come punti di debolezza del sistema socio-economico locale possono diventare
punti di forza ed opportunità, se supportati da opportune politiche id
valorizzazione, mentre allo stesso modo, caratteristiche che si presentano come
positive, possono degenerare in rischi per l’equilibrio del sistema stesso, se non
opportunamente regolamentate e gestite.
Così, ad esempio, la lontananza e la diversità rispetto alle più vivaci realtà
economiche costiere può diventare un’opportunità, approfittando di una serie di
variabili sociali, culturali, economiche che la agevolano, per offrire una valida
alternativa all’utente (residenziale, turistico, commerciale) rispetto alle suddette
realtà; questo processo va tuttavia a sua volta opportunamente regolamentato e
gestito al fine di non costituire pregiudizio per i valori storico-culturali, etno-
antropologici e paesaggistico-ambientali del territorio.
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 54
3.11. Prescrizioni esecutive
A norma della Legge Regionale n. 71/78, in particolare dell’art. 2 - Criteri di
formazione dei piani regolatori generali”, viene stabilito che “nella formazione
di nuovi piani regolatori generali e nella revisione di quelli esistenti dovranno
essere dettate prescrizioni esecutive concernenti i fabbisogni residenziali
pubblici, privati, turistici, produttivi e dei servizi connessi, rapportati ad un
periodo di cinque anni”.
Nel precedente paragrafo 2.11, che si richiama e cui si rimanda, il fabbisogno
di edilizia nel decennio è stato determinato in mc. 51.000 complessivamente, per
cui, presupponendo, come detto precedentemente, una crescita lineare della
popolazione e, quindi, del corrispondente fabbisogno di edilizia residenziale,
può prevedersi in 25.500 mc il fabbisogno di volumetria edilizia nel
quinquennio, che, secondo le già citate direttive date dalla Commissione
straordinaria, dovrebbe reperirsi per circa il 50 % e, quindi per circa 12.750 mc
in cifra tonda dalle zone di espansione, prioritariamente dalle previste zone C1.
Infatti, come già detto, nel presente schema di massima è stato ipotizzato una
quantità di aree di espansione urbana classificate come “C1 - Aree del sistema
urbano destinate a nuovi complessi insediativi”, per una superficie
complessiva di mq. 12.035 circa, articolate in tre sub-zone omogenee su cui,
tenuto conto della densità edilizia territoriale prevista in 1,5 mc/mq, può
prevedersi la realizzazione di una volumetria pari a mc. 18.052 circa in cifra
tonda, così distinte tra le tre zone suddette :
• prima zona dell’estensione di mq. 1.717, compresa tra la Via Mazzini ed il
Viale Aldo Moro, su cui, quindi, tenuto conto della già detta densità edilizia
territoriale prevista in 1,5 mc/mq, può prevedersi la realizzazione di una
volumetria pari a mc. 2.576 circa in cifra tonda;
• seconda zona dell’estensione di mq. 5.890, a valle del Viale Aldo Moro, su
cui, quindi, tenuto conto della già detta densità edilizia territoriale prevista in
1,5 mc/mq, può prevedersi la realizzazione di una volumetria pari a mc. 8.835
Piano Regolatore Generale - Regolamento edilizio 55
circa in cifra tonda;
• terza zona dell’estensione di mq. 4.428, su cui, quindi, tenuto conto della già
detta densità edilizia territoriale prevista in 1,5 mc/mq, può prevedersi la
realizzazione di una volumetria pari a mc. 6.642 circa in cifra tonda;.
Alla luce di tali dati, per ragioni di contiguità e continuità con le aree urbane
consolidate, si prevede di individuare quali aree per prescrizioni esecutive le
prime due zone suddette, nelle quali si prevede la realizzazione di una
volumetria edilizia complessiva di mc. 11.411 circa e quindi rispondente alla
quota del fabbisogno di volumetria edilizia nel quinquennio assegnata alle zone
C, rimanente la rimanente volumetria di circa 14.089 affidata alle zone B2 di
completamento ed alle zone B3 parzialmente edificate.
Ai sensi della già citata normativa sopra richiamata, le prescrizioni esecutive
devono riguardare anche le zone D comprendenti le aree per attività produttive,
per cui, escludendosi le zone D1 inerenti gli insediamenti produttivi esistenti e e
le zone D2 inerenti nuovi insediamenti produttivi della piccola e media impresa,
oggetto per norma di un piano specifico, prevedendosi nella proposta di
“Schema di massima” sostanzialmente una zona organicamente destinata
all’insediamento di strutture per servizi direzionali e sociali alla collettività
nonché per nuove attività artigianali di servizio alla residenza, sia pure articolata
appunto in una sub-zona D3 per insediamenti direzionali, commerciali e servizi,
nonché in una sub zona D4 specifica per insediamenti artigianali e di servizio
alla residenza, considerato che tali due sub-zone formano un continuum
territoriale ed urbanistico, nel presente “Schema di massima” si è ritenuto
opportuno sottoporre a prescrizioni esecutive l’intera zona suddetta,
comprendendovi sia la sub-zona D3 che la sub-zona D4.
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