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Comune di Ruviano Monastero di Ruviano 8 settembre 2012 Comunità Monastica di Ruviano Dal tuo stellato soglio... Omaggio a Rosa Ponselle nella terra dei suoi avi L’OPERA per un’opera di Dio IV Edizione CONCERTO OPERISTICO

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Comune di Ruviano

Monastero di Ruviano 8 settembre 2012

Comunità Monastica di Ruviano

Dal tuo stellato soglio... Omaggio a Rosa Ponselle

nella terra dei suoi avi

L’OPERA per un’opera di Dio

IV Edizione

CONCERTO OPERISTICO

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Diversamente dallo scorso anno stasera,

per questo appuntamento de “L’opera per un’opera di Dio”, siamo qui!

Il Monastero è qui...lo potete vedere!

Tanti di voi, dal 1 di ottobre del 2011, l’hanno visitato, tanti l’hanno vissuto,

tanti vi hanno già ascoltato la Parola di Dio e si son lasciati avvolgere dal silenzio e dalla

preghiera...in queste mura…

Il “sogno” ha preso vita!

Questo grazie alla fede ed ai sacrifici di tanti… grazie all’aiuto di chi crede all’ “inutilità”

di un Monastero!

Siamo alla IV edizione di questa serata operistica: “L’opera per un’opera di Dio”!

Nel 2009 eravamo in un cantiere e così alla II Edizione;

lo scorso anno il cantiere era aperto e dovemmo vivere questa serata nella ex scuola media di Ru-

viano… stasera però siamo qui!

Certo, c’è ancora tanto da fare e ancora tanto da ...pagare… ma la nostra vita monastica

è iniziata per davvero, ed il nostro servizio alla Chiesa come monaci e servi della Parola

ora può dire di avere una “casa” per accogliere chi cerca Dio!

Siamo tutti cercatori di verità e di bellezza, siamo tutti cercatori di umanità,

siamo tutti assetati di senso.

Questa “casa di Dio” vuole essere al servizio di queste ricerche di “vita”!

Un Monastero ha al suo cuore il Signore Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, morto, risorto e vivente

per noi! È il Suo volto che sempre qui si cerca, si cerca quel volto perché noi monaci sappiamo che

lì ci sarà rivelato il senso ultimo della vita,

e potremo gustare la bellezza senza fine!

La musica, quella vera, ci avvolge di una bellezza che ci racconta l’ “oltre”,

il “di più”, la bellezza cui aneliamo!

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La musica è impalpabile ma non per questo meno concreta delle altre arti...

La musica scorre e si incide nel cuore, nella mente, nel profondo di noi;

suscita gioia, emozione, dolore, commozione… la musica ci fa sentire come è bello essere uomo

se l’uomo sa esprimersi così!

Vogliamo dire GRAZIE a tutti voi che siete qui…

ci sono i “fedelissimi” del Concerto annuale, ci sono gli amici di sempre,

ci sono quelli che per la prima volta ci onorano della loro presenza...

Grazie a tutti!

Il primo “grazie” va agli Artisti che stasera danno vita alla perenne musica di Mozart...grazie al

Maestro Iaccarino ed a tutti i cantanti che prestano con amore la loro arte al nostro “sogno”!

Grazie ai fratelli del Gruppo Esperienza che, come sempre, ci hanno aiutato a realizzare questa

serata: dalle scene all’organizzazione, dal “trovarobato” alle pulizie, dalla cucina a tutti i servizi.

Grazie all’amico e fratello Renato Marolda che è il nostro chef...

Grazie al Sindaco di Ruviano che ci è sempre vicino...

Grazie a tutti voi per quello che ancora farete per quest’ “opera di Dio”!

Grazie perché stasera assieme gioiremo della bellezza della musica e dell’arte,

esse ci aiutano a “pensare”...

Grazie perché stasera percorriamo ancora un tratto di strada verso la contemplazione

dell’ “ulteriore”… la bellezza ci riporta sempre lì...verso l’oltre...

I Monasteri sono stati sempre custodi di cultura e di bellezza,

speriamo di essere, anche noi, fedeli a questa vocazione

che è fedeltà all’uomo perché è fedeltà a Dio!

BUONA SERATA

P. Fabrizio e P. Gianpiero

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Monaci si chiamano, fin dai primi secoli del Cristianesimo, quegli uomini e quelle donne che, nella Chiesa, scegliendo il celibato e la vita comune, si ritirano ai margini della città, sulla soglia del deserto.

Il monaco vuole essere un umile testimone della vita cristiana in un'incessante ricerca di radicalità,

in un'incessante ricerca del volto di Dio che Cristo Gesù ha rivelato.

C on l'ideale della vita monastica nel cuore, due presbiteri della Chiesa di Napoli, P.

Fabrizio Cristarella Orestano e P. Gianpiero Tavolaro, iniziarono nella seconda metà

degli anni '90 una ricerca nel discernimento sulla volontà di Dio nella loro vita. Padre Fabrizio era

sacerdote dal 1989 ed era vicario nella Parrocchia di S. Teresa di Gesù Bambino in Napoli; Padre

Gianpiero allora era ancora in Seminario (verrà ordinato nel 2002 e fatto vicario della Parrocchia

di S. Anna a Capuana in Napoli). Furono quelli anni di travaglio, di ricerca, di

confronto...confronto vissuto soprattutto con la Comunità Monastica di Bose e con il suo Priore

Fra’ Enzo Bianchi.

Nel 1999-2000, in tempi diversi P. Fabrizio e P. Gianpiero vissero tempi di confronto e formazione

presso l'Abbazia benedettina di S.te Marie del la Pierre qui Vire in Francia. In quel periodo vissero

anche dei tempi lunghi presso la Comunità di Bose.

Al termine del tempo di discernimento fu necessario trovare un luogo che corrispondesse alle

esigenze di una vera vita monastica, quasi "ai margini della città", sulla soglia del "deserto". Dopo

anni di ricerca all'interno della diocesi napoletana, si è dovuto prendere atto dell'impossibilità di

trovarvi un sito adatto, sia per le insufficienti possibilità economiche, sia per la configurazione del

territorio diocesano quasi del tutto urbanizzato.

Usciti dal territorio diocesano si cominciò altrove la medesima ricerca fino ad approdare

nell'aprile 2005 nella Diocesi di Alife-Caiazzo, nel Comune di Ruviano, ove, al termine di oltre un

anno di trattative fu acquistato il sito che era apparso idoneo alla edificazione del Monastero.

L'acquisto fu possibile grazie ad una donazione ricevuta da una Congregazione di Suore,

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donazione che ha coperto gran parte dell'importo. Era una casa rurale fatiscente immersa nel

verde con circa tre ettari di terreno.

Il 31 marzo del 2007, lasciate le Parrocchie, Padre Fabrizio e Padre Gianpiero, si trasferirono nella

Diocesi di Alife-Caiazzo, in cui il Vescovo Mons. Pietro Farina, li aveva paternamente accolti.

Il 2 gennaio 2009, il Vescovo di Alife-Caiazzo, Mons. Pietro Farina, ha eretto la Comunità di

Ruviano in Associazione privata di fedeli laici, con personalità giuridica secondo i canoni 322 par.1

e 312 par.1 n°3 del C.J.C.

Il 26 gennaio 2009, Padre Fabrizio e Padre Gianpiero hanno fatto la solenne professione

monastica nelle mani di S.E. Pietro Farina. La Celebrazione, nel giorno della festa liturgica di S.

Roberto di Molesme, si è svolta nella Chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo in Alvignanello

(CE).

Dal 1° ottobre 2011 finalmente la Fraternità Monastica di Ruviano è entrata nel Monastero. La

prima pietra fu posta l’8 ottobre 2007! Oggi non tutto è ancora pronto, ma i monaci vi abitano e

possono accogliere anche qualcuno: è pronta la cappella, la biblioteca, i refettori, gli ambienti di

comunità, e quelli per i servizi. Ci sono voluti tanti sacrifici e tanti ce ne vorranno ancora per far

fronte a ciò che si è fatto e si dovrà fare; ringraziamo i tantissimi che con noi - seguendo un

“sogno” - si sono sacrificati e continuano a farlo, impegnando i loro

beni per seguire questo progetto di Dio.

P atrono della Comunità è S. Roberto di Molesme, fondatore

dei Cistercensi, di cui la Fraternità custodisce una reliquia,

incastonata nell'icona su tufo, dipinta dal pittore Attilio Suraci. La

reliquia fu consegnata a Padre Fabrizio e Padre Gianpiero

dall'Arcivescovo di Dijon, Mons. Roland Minnereth il 17 gennaio 2007.

San Roberto nasce presso Troyes, in Champagne, nel 1028 o 1029 e si spegne nel Signore il 17 aprile

1111. È canonizzato nel 1222.

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Omaggio a Rosa Ponselle

nella terra dei suoi avi

Anche quest’anno abbiamo voluto dedicare questo concerto ad una grande dell’Opera, a

Rosa Ponselle le cui radici sono in questa nostra terra. Era infatti figlia di emigrati della

prima generazione, partiti da Caiazzo. Ci è caro dedicare alla sua memoria questo

concerto con il quale far risuonare la musica dei grandi operisti in queste contrade. «La signorina Ponselle ha una voce d'oro puro», questo è il commento del severo critico musicale del New York Time quando il 15 novembre 1918 Rosa Melba Ponselle debutta al Metropolitan Opera con “La Forza del Destino”, al fianco di Enrico Caruso. Ma, andiamo con ordine. Rosa Melba Ponzillo, in arte Ponselle, nasce il 22 gennaio 1897 a Meriten, nel Connecticut, da Bernardino e Maddalena Conte, italiani immigrati da Caiazzo (CE). In famiglia la lirica è di casa, altrimenti non si spiegherebbe il secondo nome, Melba. Infatti, Nellie Melba fu un soprano australiano assai celebre al suo tempo, celeberrima quando nasce Rosa. A dieci anni Rosa inizia a prendere lezioni di pianoforte e di canto. Particolare curioso: le era impedito di cantare nel coro della scuola, poiché la sua voce troppo forte sovrasta quella delle altre allieve. È quattordicenne quando esordisce cantando nei cinema di quartiere e negli anni seguenti si esibisce sulle scene del vaudeville con la sorella maggiore Carmela. All'inizio del 1918, un amico le ottiene un'audizione con Enrico Caruso. Il tenore e il Metropolitan stanno cercando un soprano drammatico per interpretare la parte di Leonora ne “La Forza del Destino” che sarà rappresentata per la prima volta in America. Dopo averla ascoltata, Caruso le promette che sarà lei la sua Leonora, come avviene puntualmente nella trionfale rappresentazione del 15 novembre. Successo di pubblico e di critica, ma Rosa ricorderà a lungo l’ansia di quella sera, tensione che

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l'accompagnerà per tutta la carriera. Dopo questo sensazionale debutto, canta anche in un'altra prima al Metropolitan, “La Vestale” di Spontini, e comincia a lavorare con il direttore d'orchestra Tullio Serafin, che ritroveremo molti anni dopo al fianco di Maria Callas e Joan Sutherland. “La Vestale” è considerata una tappa nello sviluppo vocale di Rosa, la preparazione per il ruolo di “Norma”, opera che non era stata più rappresentata in America dal secolo precedente. La sera della prima rappresentazione, il 16 novembre del 1927, alla fine della celebre aria Casta Diva gli applausi bloccano per parecchi minuti la rappresentazione. Nel 1929 debutta al Covent Garden, dove canta per tre stagioni e una a Firenze. Sono le sole rappresentazioni cui partecipa al di fuori del Metropolitan, dove resta in forza fino al 1935. Nel 1937, Rosa ha quarant'anni, al Metropolitan interpreta “Carmen”; l'opera non è accolta con molto favore e il teatro rifiuta di mettere in scena “Adriana Lecouvreur”, che lei vorrebbe interpretare. E Rosa, che nel corso della carriera ha cantato in ventun ruoli, la cui voce è considerata tuttora eccezionale per sonorità, calore timbrico e limpidezza, dal fraseggio vibrante e nobile, che è di diritto un soprano tra i maggiori del ventesimo secolo, all'apice del successo si ritira dalle scene. Non è una questione di voce, quella è perfetta, la scusa ufficiale è che, essendosi appena sposata, vuole dedicarsi al marito. Diventa direttore dell'Opera di Baltimora e dà lezioni a qualche studente meritevole, che invita a casa sua, Villa Pace, accompagnandolo al pianoforte. Fa qualche registrazione privata, finché nel 1954 la RCA la persuade a registrare un repertorio più ampio. Rosa Ponselle muore il 25 maggio del 1981. Di lei Maria Callas aveva detto: “La più grande di tutti noi cantanti”!

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I PARTE

scene da

COSI’ FAN TUTTE Dramma giocoso in due atti di LORENZO DA PONTE

Musica di

WOLFGANG AMADEUS MOZART

FIORDILIGI Margherita Pace

DORABELLA Zeudi Rella

DESPINA Laura Maddaluno

FERRANDO Luca Lupoli

GUGLIELMO Hiroki Watanabe

DON ALFONSO Marco Cristarella Orestano

Pianoforte

Maestro MAURIZIO IACCARINO

Presenta: Mariateresa De Sio

Scene Costumi

Ivano Agliotti Fortuna Di Domenico

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DON GIOVANNI Hiroki Watanabe

DONN’ANNA Margherita Pace

IL COMMENDATORE Stefano Rinaldi Miliani

DON OTTAVIO Luigi Petroni

DONN’ELVIRA Laura Perez

LEPORELLO Marco Cristarella Orestano

ZERLINA Olga De Maio

MASETTO N.N.

II PARTE

scene da

DON GIOVANNI Dramma giocoso in due atti di LORENZO DA PONTE

Musica di

WOLFGANG AMADEUS MOZART

Pianoforte

Maestro MAURIZIO IACCARINO

Presenta: Mariateresa De Sio

Scene Costumi

Ivano Agliotti Fortuna Di Domenico

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MOZART: IL SUBLIME CANTA L’AMBIGUO

S tasera qui risuonerà la musica di Mozart!

Mozart è perfetto ma umanissimo! È “divino” ma palpita di umanità...in

questo è così vicino alla nostra fede nel Dio fatto uomo! Quando ascolti

Mozart senti che l’uomo è divino e che il divino è umano!

Mozart è audace, vero...non idealizza l’uomo ma neanche lo schiaccia...a volte sorride

amaro...sempre lo prende sul serio...per l’uomo spera altro, di più.

Wolfi (così lo chiamavano in famiglia!) certo lo sperava anche per sé...voleva una vita

bella e non riuscì a gustarla fino in fondo...lottò per essere libero, un artista libero e

non asservito (pensiamo alle umiliazioni ricevute dall’Arcivescovo-Principe di

Salisburgo che lo considerava né più e né meno che un servo ed un lacchè...), l’amore

forse lo deluse profondamente; circondato da “anime piccole” si sentì spesso stretto

da meschinità; si rifugiò spesso in modi scanzonati per sconfiggere la tristezza e

l’angoscia...

Da dentro gli sgorgava un’incredibile bellezza ed il mondo troppo spesso non lo

capì...

Noi oggi comprendiamo l’umanissima immensità di Mozart, ne sappiamo leggere la

parabola creativa ed anche interiore. Stasera ascolteremo scene da “Così fan tutte” e

“Don Giovanni” , due delle opere della trilogia su libretto dell’abate Da Ponte (l’altra

è “Le nozze di Figaro”): in questa trilogia ci pare di leggere in sommo grado, non

soltanto la perfezione cui giunge l’“opera” nelle mani di Mozart, ma anche –

complice la genialità di Lorenzo Da Ponte – la sua lettura dell’uomo.

Le tre opere ci presentano un’antropologia sempre più disincantata che parte dallo

straordinario ordigno teatrale di Beaumarchais de “Le nozze di Figaro” in cui alla fine

la “bontà” dell’uomo prevale fino al cinismo estremo del “Così fan tutte”; nel finale

delle “Nozze”, nel perdono della Contessa al suo Conte infedele e crudele nel suo

insensibile maschilismo, la musica di Mozart – con pochissimi elementi – si eleva al

sublime e chiunque ascolti questo meraviglioso momento sente scendere su di sé una

vera, infinita possibilità di perdono e di riscatto; lì è l’uomo che vince e il “lieto fine”

delle “Nozze” non ha nulla di posticcio!

Nel “Don Giovanni” già le cose stanno diversamente: l’ambiguità serpeggia...chi è

davvero ciò che appare? A partire da Donn’Anna: ma siamo certi che odi così tanto

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Don Giovanni? E in quella notte cosa davvero era avvenuto...si trattò davvero di tentativo

di stupro? Perché Donn’Anna vuol sapere chi sia ad ogni costo? Poi c’è quel Don Ottavio

– il fidanzato ufficiale – così algido e formale...incarna davvero il bene e l’onestà? O è

uno di tante parole e di pochi fatti per non compromettersi? E c’è Leporello...troppe volte

letto simpaticamente e bonariamente...ma è proprio così? O non è anche lui un corrotto

complice di omicidi e di dolori? È proprio “bonario” uno che ad una donna ferita per

amore snocciola il “catalogo” delle migliaia d’amanti che l’hanno preceduta e seguita? E

infine c’è lui: Don Giovanni! Inafferrabile! Una vera “crux interpretum”...è perverso

ma...amabile;

quando alla fine scompare schiacciato dal suo

orgoglio che non vuole perdono – diciamo

tutti la verità – ci manca un po’...così ci

rivela un pochino quello che abbiamo

dentro...forse...Manca a noi spettatori

ma alla fine manca anche agli altri

personaggi...è proprio sincera quella

morale finale “Ecco il fin di chi fa

mal!”? Senza Don Giovanni –

diciamocelo – tutto torna alla normalità

grigia...che sarà stato di loro tutti? Ma

v’immaginate il matrimonio tra

Donn’Anna e Don Ottavio?

Mozart sorride e, in qualche modo, geme...c’è

qualcosa che sovrasta l’uomo e lo giudica nelle sue

ambiguità ed ipocrisie...il Commendatore compare nella “pietra” della sua statua a

mostrare questa parola di giudizio su cui non si scherza: “or tempo più non v’è!” Il

giudizio è solo su Don Giovanni? O forse anche sulle ambiguità ipocrite degli altri e

nostre? L’ambiguità resta lì sospesa in un mondo di uomini che in fondo desiderano solo

qualcosa per sé...anche la buona villanella Zerlina...ma diciamocela tutta: se ne va con

Don Giovanni nel giorno delle sue nozze...sì. Poi è disposta a farsi picchiare da Masetto

suo sposo perché ha sbagliato...ma così seduce anche lui, lo possiede e lo schiaccia...tutti

rei? Forse si salva Donn’Elvira...ma pure lei a volte ci pare troppo innamorata di quelle

mani di carnefice di Don Giovanni...lo odia e lo cerca...ambiguità latenti e inconfessabili...

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Ma poi eccoci a “Così fan tutte”: è il regno delle ambiguità! È un gioco perfido e cinico

senza fine! Tutto sembra sorridente...anche l’ambientazione: la ridente e solare Napoli

(pensate cosa doveva significare la luce di Napoli per Mozart – da ragazzo c’era stato ed

abitò a San Giovanni a Carbonara dai Padri Agostiniani!)...tutto sembra una grande

burla...una burla manovrata dal cinico Don Alfonso (cinico colto e filosofo!) e dal cinismo

plebeo e prezzolato di Despina. I quattro ragazzi sono burattini nelle mani di questi cinici

e rivelano la loro inaffidabilità e fragilità...prima le due donne – ci credono davvero ai loro

gridi di dolore alla partenza degli innamorati? – ma poi anche dei due giovanotti.

Chiediamoci: il problema è “la fede delle femmine” come canta Don Alfonso all’inizio

dell’opera? O è la domanda serissima se siano possibili la sincerità, la verità, l’amore?

Il gioco crudele di travestimenti ed innamoramenti finisce in una ricomposizione delle

coppie originali...ma è tutto a posto? O forse tutto

è ormai perduto? Nulla sarà più come prima...finalmente ho capito la “sublimità” del

terzetto (Fiordiligi, Dorabella e Don Alfonso) alla finta partenza dei due ragazzi “Soave

sia il vento”...è la malinconia che accompagna una vera e definitiva partenza...sta partendo

l’innocenza per sempre...per tutti...davvero Ferrando e Guglielmo non torneranno più...Sì,

il “lieto fine” di “Così fan tutte” è davvero posticcio! Quei quattro crederanno più

all’amore?

Le simmetrie musicali che Mozart crea sono

mirabili, gli incroci cromatici sono geniali: al principio il tenore Ferrando ama il

mezzosoprano Dorabella, e il baritono Guglielmo ama il soprano Fiordiligi (ciascuno

l’opposto) man nel gioco di seduzioni il mezzosoprano è attratto dal baritono ed il soprano

dal tenore (ciascuno dal suo simile!) e alla fine tutto si ricomporrà come all’inizio...ma

siamo sicuri che Dorabella sposa a Ferrando non penserà mai più alla maschia rudezza di

Guglielmo che ha assaggiata in quel gioco leggero e crudele? E siamo sicuri che Fiordiligi

sposa a Guglielmo non penserà mai più alla dolcezza sognante di Ferrando?

Chissà!

Certo è che Don Alfonso ha avuto ragione e che Despina con il suo “epicureismo” da

servetta ha prevalso sui “sentir sublime” delle due padroncine... “COSI’ FAN TUTTE”!

Ma forse sarebbe bene dire “COSI’ FAN TUTTI”! Sì, anche i due ragazzi si son lasciati

andare al peggio e hanno obliato le loro “dee” tradendosi a vicenda; ma ci pensiamo?

Corteggiano e seducono la fidanzata del loro amico...certo, inizia tutto per gioco...ma

resterà un gioco?

E allora: “COSI’ FAN TUTTI”! Mozart dov’è? È con Don Alfonso e Despina? Non mi

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pare.

È spettatore disincantato? Neanche. Forse è nei quattro ragazzi che vedono crollarsi il

mondo addosso...sorride per non piangere...intanto tesse una tela perfetta di simmetrie; un

mondo “geometrico” in cui però nulla è vero...nulla stabile. La “geometria” perfetta di

“Così fan tutte” è, in fondo, tragica in quanto non corrisponde ad un vero ordine morale e

sentimentale.

Nella “Zauberflöte” (il “Flauto magico”) estremo capolavoro della sua breve vita, forse

Mozart si sforza ancora di “sognare” nella ricerca di una giustizia e bontà al di là delle

apparenze...e lo farà nella sua lingua (non in italiano – la lingua classica dell’opera-) e in

un genere popolare e divulgativo... Forse lì è il testamento di speranza di Mozart.

Stasera “osiamo” mettere in scena una parte del Primo atto del “Così fan tutte” e una

carrellata sul “Don Giovanni”.

La brava Teresa De Sio ci aiuterà ad entrare in questi racconti “giocosi”...ma non tanto.

La straordinaria musica di Mozart ci guiderà ad andare più profondo; ci sono delle

bellezze incredibili, delle sublimità che possono accenderci; lasciamoci afferrare dalla

bellezza...in fondo se lo faremo ci saremo lasciati afferrare dalla mano di Dio.

E se le ambiguità dell’uomo che Mozart legge e canta con amore e verità ci dicono che

“nulla è stabile e sicuro” per noi uomini, non possiamo che ricordare le parola di S.

Agostino: “Nulla nella nostra vita è stabile e sicuro; solo Tu, Signore sei stabile e sicuro.

Per questo mi afferro a te!”

Le nostre ambiguità hanno bisogno di salvezza.

Credo che Mozart non lo dica esplicitamente ma lo sogna...

P. Fabrizio Cristarella Orestano

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Maurizio Iaccarino - Pianista

S i è brillantemente diplomato presso il Conservatorio “G. Da

Venosa” di Potenza sotto la guida del M°. Massimiliano

Albanese. Ha studiato Composizione presso il Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli, dove ha cominciato ad

approfondire lo studio del repertorio operistico e vocale col M°. Alfonso Amato, e dove inoltre prestato la propria collaborazione nella classe di Musica da Camera del M.o Antonio Florio. Nel marzo 2001 ha

partecipato al masterclass sulla melodia francese, tenuto a Napoli dal M°

Pierre Thirion-Vallet. Nell’aprile 2002 è stato vincitore del 2° Concorso Nazionale pianistico-strumentale e vocale “Don Matteo Colucci” di

Fasano nella categoria “Musica da camera”; sempre in tale categoria è risultato, nel maggio 2002, tra i vincitori del concorso nazionale “Napolinova” tenutosi a Napoli. Al Conservatorio “San Pietro a Majella” ha concluso nel 2008 il biennio di specializzazione in Accompagnamento al pianoforte, seguito dal M.o Antonio Maione, e ha

collaborato come accompagnatore al cembalo nell’ambito del corso di secondo livello in Musica vocale barocca tenuto dal M.o Florio. È stato invitato più volte come pianista dalla “Fondazione William

Walton” di Ischia, dall’associazione “Euterpe” di Angri (SA), dallo “Zonta

Club International”, dal “Rotary Club” di Napoli; ha preso parte, a Napoli,

alle stagioni concertistiche del Centro di Musica Antica “Pietà de’ Turchini” e dell’istituto francese “Grenoble”, all’8a e 9a edizione della

rassegna “Musica al Colle” di Torre del Greco, e ad altre manifestazioni

come i “Venerdi musicali” presso il Conservatorio “S. Pietro a Macella”, e il

“Maggio dei monumenti”. Si è esibito, nel 2001, nell’ambito della “Festa

della musica” di Fiesole, delle rassegne “Momenti di musica nei luoghi

storici” di Praiano, “Serate musicali al Borgo Case Nuove” presso Marsico Nuovo (PZ), e “Natale a Positano” sia nel gennaio 2003 che nel dicembre

2004. Ha partecipato, nel luglio 2003 e nell’agosto 2004 (sezione “Passeggiate musicali”), al Festival di Ravello, e suonato inoltre per il Gran

Priorato di Napoli e Sicilia, per il Corpo Consolare di Napoli in diverse

Gli artisti di stasera

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occasioni (presso il Palazzo Reale di Napoli e la “Sala Scarlatti” del

Conservatorio “S. Pietro a Majella”), nonché, nell’aprile 2005, presso il

Circolo dell’Unione di Napoli. Recente è la sua partecipazione al “Festival de Royaumont”, dove si è

esibito col mezzosoprano Gabriella Colecchia in recital di musica vocale da camera inedita del ‘700 napoletano, e alla “Festa della musica”, presso il

foyer del Teatro San Carlo di Napoli. Importante è anche la collaborazione col noto musicologo Sergio Ragni, che ha portato alla

realizzazione di due progetti, ossia “Volatine e roulades – i virtuosismi delle

primedonne” e “L’ape quinta – un’ipotesi dapontiana”.

Ha partecipato, in qualità di maestro sostituito, all’allestimento dell’opera “Le pauvre Matelot” di Darius Milhaud, tenutasi nel 2005 presso il Teatro

dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (con la direzione di Renato Piemontese), ed è stato maestro accompagnatore in diversi concorsi nazionali ed internazionali, oltre che in vari masterclass di canto, collaborando ad esempio con i soprani Maria Casula e Valeria Baiano. Ha

collaborato con il Laboratorio del Coro di voci bianche del Teatro S. Carlo di Napoli, diretto da Stefania Rinaldi, col quale ha eseguito l’opera “Il piccolo spazzacamino” di Benjamin Britten presso l’Auditorium della

RAI di Napoli e nell’ambito del “Ravello Festival 2006”. Ha fatto parte dell’orchestra “Collegium Philarmonicum” diretta dal M°

Gennaro Cappabianca, già professore d’orchestra del San Carlo di Napoli,

e del gruppo “Cameristi del San Carlo di Napoli”, con la quale ha eseguito

l’opera “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni. Di recente ha

collaborato con la Cappella della Pietà de’ Turchini diretta da Antonio Florio in qualità di maestro sostituto, nella produzione dell’opera Aci,

Galatea e Polifemo di Haendel andata in scena per la stagione d’opera del

Teatro Regio di Torino. Ha collaborato in veste di accompagnatore, corista e maestro sostituto,

con il coro “Mysterium Vocis” (partecipando, tra l’altro, al “Festival dell’Aurora”, al “Ravello festival” nel 2003 e nel 2004, e al “Festival de Saint-

Denis” 2005) diretto dal M.° Rosario Totaro. Sempre come corista, ha

fatto parte dell’Ensemble Vocale di Napoli diretto da Antonio Spagnolo, col quale ha partecipato, a Roma, al 500° anniversario della fondazione della Basilica di San Pietro, con un concerto diretto da Alberto Veronesi e pubblicato in dvd con la regia di Enrico Castiglione. Nel 2010 ha vinto il secondo premio al concorso pianistico “Rolando Nicolosi” in Roma.

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Margherita Pace - Soprano

I nizia la sua carriera artistica come attrice, lavorando in teatro con Lucia Poli, con il Gruppo Altro diretto

da Achille Perilli ed in seguito al cinema con Mario Monicelli (Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno)

e Maurizio Nichetti. Compie i suoi studi presso l'Accademia

Nazionale di Danza a Roma e successivamente intraprende privatamente lo studio del canto con Maria Teresa Pediconi. Il debutto operistico avviene nel 1991 al Festival di Fermo (Serpina ne "Il

curioso indiscreto" di P. Anfossi), a seguire: Clorinda ne "La Cenerentola" (1995 Teatro Municipale di

Piacenza, Teatro di Vevey, Svizzera), Rosina

ne "Il Barbiere di Siviglia" di Rossini e Berta

(1996 Teatri: Comunale di Todi, Verdi di Terni, 1999 Amelia e Narni). Interpreta tre ruoli: le Feu, la Princes se e le Rossignol, ne "L'enfant et les sortilèges"

di Ravel con la regia di M. Scaparro (1999 Auditorio de Galicia a Santiago de

Compostela, produzione de La Fenice di Venezia), Lindoro ne "Lo sposo burlato" di

Paisiello (1998), Lauretta ne "I virtuosi

ambulanti" di Fioravanti (2000), Abra nella

"Juditha triunphans" di A. Vivaldi (2004) e

Melia in "Apollo et Hyacinthus" di Mozart (2001-2006), Galatea ne “Il pigmalione” di

Donizetti (2008), Adina ne “L'elisir d'amore”

di Donizetti e Violetta ne “La traviata” di

Verdi (2009). Interpreta Norina nel "Don Pasquale" (Cantiere d'arte di Montepulciano) e Pamina ne "Il sogno del flauto magico" (Auditorium di Santa Cecilia, Teatro

di Lugo). Interpreta il ruolo di Lucy ne “Il telefono” di G. Menotti ed è

interprete di due opere in prima esecuzione assoluta per l'Accademia

Filarmonica Romana: Nessuna coincidenza di M. Cardi ed I dialoghi degli

Dei di M. Panni (Teatro Olimpico 1995). L'Opera del M°. Panni viene

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rivisitata e ripresa nel 2000 e nel 2001 all’Opera di Nizza ed al Theatre

Municipal de Tourcoing col titolo “Il giudizio di Paride”.

Si dedica con passione alla realizzazione di Opere in forma semi-scenica accompagnate dal pianoforte, interpretando i ruoli di Gilda, Violetta, Adina, Mimì, con lo scopo di portare l'opera anche in spazi diversi dal Teatro, come Chiese, Piazze, Cortili e naturalmente sale da concerto.

Ha in repertorio i principali ruoli delle Opere di Mozart, autore a cui si

dedica particolarmente anche nel repertorio cameristico, spaziando dalla liederistica alle arie da concerto, sia in versione orchestrale che accompagnata dal pianoforte. È interprete di Operette come “Monsieur et Madame Denis” di

J.Offenbach, “Acqua cheta” ed “Addio Giovinezza” di G.Pietri. Tra gli Oratori canta l'"Exultate, jubilate" K 165 e la Messa in Do

‘dell'incoronazione’ di Mozart, la "Matthaus Passion" di Bach con la

Jyvaskyla Sinfonia (Finlandia), l'oratorio "La morte di San Giuseppe" di G.

B. Pergolesi nell'omonimo Teatro di Jesi.

Nel 1995 è ospite dei Pomeriggi Musicali di Milano per i quali interpreta la cantata per voce e orchestra “Giovanna d'Arco” di Rossini / Sciarrino,

la suite “A spasso con la figlia del Tambur Maggiore” di Offenbach / Negri,

sotto la direzione del M° Sasson, e ancora nel 1996 con una composizione di M. Trojan: “Frammenti di Michelangelo”, diretta dal M° Joram David

(Milano, sala Verdi). Nel 1997 recita e canta nello spettacolo “Master class con Maria Callas” di

T. McNally prodotto dal Teatro Eliseo con Rossella Falk.

Torna in teatro nel 2009 con la spettacolo “Puccini e la luna” di e con

Carlo Alighiero, in scena al Teatro Manzoni di Roma. Dal 2006 canta come solista nella Mario Raja Big Bang, con cui si esibisce

in diversi festival Jazz. Dal 2003 insegna Canto presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma.

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Luigi Petroni - Tenore

L aureatosi in Scienze Politiche con il massimo dei voti, ha compiuto privatamente lo studio del canto a Roma con la M°. Gina Maria Rebori. Dopo il suo debutto ne “Il matrimonio segreto” di Cimarosa al Teatro Regio di

Torino nel 1981, si è esibito nei principali teatri italiani tra cui

La Fenice di Venezia (“I quattro rusteghi” di Wolf-Ferrari, “Il barbiere di

Siviglia”, “La gazza ladra”, “Le nozze di Figaro”), il Teatro San Carlo di

Napoli (“Il matrimonio segreto”), il Teatro Comunale di Bologna (“Amor

rende sagace” di Cimarosa, “Barbablù” di Offenbach, “Anna Bolena”, “Il turco in Italia”, “L’incoronazione di Poppea” di Monteverdi), oltre ai teatri

di Trieste (“Don Giovanni”), Cagliari (“Turandot”, “L’elisir d’amore”),

Torino (“Manon Lescaut”, “Il turco in Italia”). La sua carriera lo ha visto

inoltre interpretare numerose opere del settecento meno conosciuto come

“Il mondo della luna” di Galluppi, “La locandiera” e “La secchia rapita” di

Salieri, “Il curioso indiscreto” di Anfossi, “Le astuzie femminili” di

Cimarosa (Teatro Comunale di Ferrara, 1996)e “L’Olimpiade” sempre di Cimarosa.Tra i titoli più rari ricordiamo anche “Elena da Feltre” di

Mercadante (Festival di Wexford, 1997), “L’Armida abbandonata” di

Jommelli, “I vampiri” di Palma a Fermo nel 1990 e due opere di Martin y

Soler su libretto di Da Ponte, “Il burbero di buon cuore” e “Una cosa rara”.

Dal suo debutto al Rossini Opera Festival nel 1995, dove ha preso parte alla

produzione di “Semiramide” diretta da Alberto Zedda, è stato

regolarmente invitato nelle stagioni successive che lo hanno visto interpretare “Matilde di Shabran”, “Ricciardo e Zoraide” e “Moïse et

Pharaon”. Molto attivo in campo concertistico, Luigi Petroni ha cantato,

fra l’altro, “Il Messia” di Händel, “La creazione” di Haydn, la “Messa in fa maggiore” e il “Miserere” di Pergolesi, la “Passione secondo Matteo” di

Bach, “La Petite messe solennelle” (incisa per la WDR di Köln) e “Les

noces” di Stravinskij. Ha riscosso un personale successo nella sua prima

interpretazione dello “Stabat Mater” di Rossini a Oslo con l’Orchestra

Sinfonica della Radio norvegese e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in un

programma che comprendeva la “Missa romana” di Pergolesi con la

direzione di Rinaldo Alessandrini. Nel 2000 si è esibito ad Angers e a Nantes nei “Carmina Burana” (con Hubert Soudant), a Zurigo ne “Il

barbiere di Siviglia”, al Théâtre du Capitole di Toulouse ne “Il cappello di

paglia di Firenze” di Rota, iniziando una assidua collaborazione con i

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principali teatri esteri, tra cui ricordiamo le due tounée a Tokyo con “Così

fan tutte” (allestimento del Piccolo di Milano e regia di Strehler) e “Il

campiello” di Wolf Ferrari. Costante è la sua presenza nei teatri di Zurigo e di Helsinki nel repertorio italiano e in special modo nei ruoli rossiniani. “Giustino” di Vivaldi

all’Accademia Chigiana di Siena e “Arminio” di Haendel (oggetto di

un’incisione Cd per la Virgin) a Solothurn e ad Amsterdam con Alan

Curtis sono solo un piccolo esempio delle opere barocche che ha affrontato sempre con successo.

Se “Il barbiere di Siviglia” di Rossini è senza dubbio l’opera che più ha cantato in tutto il mondo (anche al Festival internazionale di Aix-en-Provence),

il tenore Luigi Petroni ha aggiunto al suo repertorio negli ultimi anni anche opere come il “Don Pasquale” e “La traviata” e ha continuato a

rivolgersi anche all’opera contemporanea interpretando lavori di Glass, Panni, Cardi, Nyman, Gregoretti. . Fra le incisioni discografiche, ricordiamo, tra l’altro, la cantata “Le nozze di Teti e Peleo” di Rossini con

la direzione di Riccardo Chailly per la Decca.

Laura Amalia Maddaluno - Soprano

N asce a Pozzuoli (Na) nel 1982, nel 2007 si diploma brillantemente presso il Conservatorio “D. Cimarosa” di

Avellino. Prende parte al “Requiem K626” di Mozart

presso il teatro Carlo Gesualdo di Avellino. Si esibisce in Campania nell’’ambito di manifestazioni culturali organizzate dall’Associazione Euterpe, a Torre del Greco durante la serata dedicata al compositore napoletano E. A. Mario, al concerto “Vissi d’arte” svoltosi presso il Teatro Santuario Buon Consiglio.

A Pozzuoli è la quarta volta che si esibisce durante il concerto di Capodanno organizzato dall’associazione culturale Flegreando,

riscuotendo grande successo di pubblico. Ha cantato per l’Associazione Lucana nell’ambito del concerto in onore della Callas, per l’Accademia Bellini nel concerto in memoria di Puccini e durante il concerto “ Alliance Musical Rendez-vous” svoltosi

presso la NATO di Bagnoli. Ha vinto il primo premio al XV Concorso Nazionale Musicale

“Flegreo”.

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Marco Cristarella Orestano - Baritono

N ato a Napoli, ha studiato canto lirico con il Maestro Mino Campanino e successivamente con il Maestro Jonathan Barry. Ha partecipato a svariati corsi di perfezionamento, fra cui quelli con Luciana Serra e

Magda Olivero. Attualmente prosegue i suoi studi musicali con la

collaborazione del Maestro Maurizio Iaccarino, pianista e spartitista. Tra il 1998 e il 1999 le sue prime esibizioni in pubblico, interpretando più volte i ruoli di Figaro ne “Le Nozze di Figaro” di W. A. Mozart e di Dandini ne “La Cenerentola” di G. Rossini, con il Teatro San Carlo, a

Napoli e provincia. Nel 2001 ha ricoperto il ruolo di Beaupertuis ne “Il cappello di paglia di

Firenze” di Nino Rota con la direzione del Mo P. Bellugi nei teatri Del

Giglio di Lucca, Verdi di Pisa, Comunale di Mantova, Mascagni di Livorno, Comunale di Ravenna. Nel 2002 ha interpretato il ruolo di Buralicchio ne “L’Equivoco

stravagante” di G.Rossini sotto la direzione del Maestro A. Zedda al

Rossini Festival di Bad Wild Bad e al Festival di Strasburgo. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo di Don Profondo ne “Il viaggio a Reims” di

Rossini, al Rossini Opera Festival di Pesaro. Nel 2003 ha inciso per la casa discografica SYMPHONIA, con l’Orchestra

degli Auser Musici, gli intermezzi di F. Gasparini “Nana, Francese e

Armena” ossia “Mirena e Floro” precedentemente interpretati nel 2002 nei teatri Goldoni di Firenze, Del Giglio di Lucca, Verdi di Pisa. Ha anche

interpretato vari ruoli Rossiniani (Don Magnifico, Taddeo, Geronio) in

una tournée di concerti in America Latina con l’Orchestra della Camerata

Strumentale Città di Prato. Ancora nel 2003 ha vinto il primo premio del

Concorso Lirico Hariclea Darclée a Braila, Romania; ha preso parte

all’allestimento de “La Vedova Allegra” a Prato con la regia di Simona Marchini ed ha interpretato Agamennone ne “La Belle Hélène” di

Offenbach nei teatri di Del Giglio di Lucca, Verdi di Pisa, Mascagni di

Livorno. Nel 2004 si è esibito in concerto al Palais des Beaux Arts a Bruxelles in

occasione delle celebrazioni degli 80 anni dalla scomparsa di Giacomo

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Puccini. Nel 2005 ha interpretato il ruolo di Figaro ne “Il barbiere di

Siviglia” di G.Rossini a Braila (Romania) e “L’Astrologo e Narcisso” negli

omonimi intermezzi di Gasparini e Guglielmi presso il Teatro Guglielmi di Massa. Nel 2006 ha interpretato il ruolo di Don Magnifico ne “La Cenerentola” di

G. Rossini presso il Teatro Carlo Felice di Genova. Nel 2007 ha

interpretato, e inciso con la casa discografica NAXOS, il ruolo di Don

Pomponio Storione ne “La Gazzetta” di G. Rossini al Festival Rossini in

Wild Bad (Germania). Nel 2010 ha cantato il ruolo di Germont ne “La traviata” a Potenza e ha

tenuto concerti a Lucca e a Bruxelles. Quest’anno ha collaborato con il coro del “Maggio musicale Fiorentino”.

Luca Lupoli - Tenore

N ato a Napoli, ha conseguito la Laurea in Lettere Moderne con indirizzo Arte Musica e Spettacolo, ha studiato canto e si è perfezionato con i Maestri: M. Campanino, R. Carraturo e S. Pagliuca. Ha conseguito il diploma accademico di 2°

livello in canto e coralità presso il Conservatorio di S. Pietro a Majella di

Napoli.

Collabora come artista nel Coro presso il Teatro San Carlo di Napoli, ha

svolto e svolge attività concertista ed operistica come solista, ha debuttato nell’agosto del 1996 nel ruolo di Rodolfo nell’opera “La Bohéme” di Puccini

a Pescara, ha poi interpretato ruoli quali Ferrando in “Così fan tutte” di

Mozart, il “Fidelio” di Beethowen e “La Cenerentola” di G. Rossini nella

stagione estiva del Teatro San Carlo del 1998. Ha tenuto concerti presso

l’Accademia Musicale di Riga ed a Veritipillis in Lettonia ed a Wiesbaden. Ha

partecipato a trasmissione televisive con la Mediaset (Sotto a chi tocca) quale rappresentante unico per cantanti lirici della Campania nel 1997.

Recentemente ha seguito un corso di perfezionamento con il Maestro Luigi Alva e, nell’agosto scorso, ha interpretato il ruolo di Alfredo ne “La Traviata” di G. Verdi.

Ha partecipato con le maggiori associazioni della città di Napoli a concerti,

manifestazioni e rassegne musicali: Voluptaria, Ass. Pergolesi, CEARC,

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Accademia di Pontzen, Circolo degli Artisti, Ass. Circolo Lucano, etc…. Ha

partecipato alle manifestazioni “Mezzanotte nei parchi” e a quattro edizioni

della rassegna “Natale in metropolitana” sotto il patrocinio del comune di Napoli. Svolge attività come docente di canto lirico e moderno presso l’ A.M.A.

(Attività Musicali Associate) di Arco Felice. Ha inciso per l’edizione “Ricordi” 3 volumi di canzoni classiche napoletane intitolati CANTANAPOLI. Ha svolto una tournee con il Teatro San Carlo di Napoli

in Giappone e ha cantato presso il Festival di Nottingham in Inghilterra per

il Galà dell’Opera. Ha interpretato ruoli protagonisti ne “La Traviata” di G. Verdi e ne “Il

Barbiere di Siviglia” di G. Rossini in un allestimento con l’Associazione

Pergolesi di Napoli presso il Circolo degli Ufficiali di Napoli nel febbraio e

maggio del 2008.

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Olga De Maio - Soprano

A ll'età di 10 anni entra a far parte del Coro dei "Pueri

Cantores" di S. Chiara in seno alla quale partecipa a numerose Opere al Teatro di S. Carlo. Nel 1987 è solista al Festival Internazionale di Musica Classica.

Nel 1992 è protagonista, al Castel

dell'Ovo, del "Laudario di Cortona" e,

successivamente, prende parte alla trasmissione televisiva "II Mercato del Sabato" a RAI. Si esibisce al Circolo Politecnico Artistico, passando dal repertorio settecentesco all'operetta e, nel 1993,

esegue arie moderne alla Mostra d'Oltremare di Napoli in occasione di "Galassia Gutenberg". Nello stesso anno è protagonista al Teatrino di Corte di Napoli, del

"Laudate Dominum" di W.A. Mozart; vince il 2° premio al Concorso G.B.

Pergolesi e si esibisce al Teatro Bellini di Napoli.

Diplomatasi in Canto a pieni voti al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, ne vince anche la Borsa di Studio.

Consegue lusinghieri successi anche all'estero esibendosi alla "Royal

Academy of London". Nel 1995 risulta semifinalista mondiale all’”International Voice

Competition Pavarotti” e vince l'audizione al Teatro S. Carlo. È scelta dal M° Roberto De Simone per lo "Stabat Mater" di G. Abos

eseguito per l'inaugurazione della Sala Scarlatti del Conservatorio S. Pietro a Majella. Nel 1996 vince il 1° Premio assoluto al Concorso Nazionale S. Cecilia ed è protagonista, con un suo Recital, al Festival Internazionale di Sorrento. Nello stesso anno canta con il Soprano Katia Ricciarelli in un Concerto per Format; è protagonista della Cantata di Natale con l'Orchestra Scarlatti; vince il 2° premio al Concorso Internazionale

"Caruso - De Lucia" e anche l'audizione al Teatro di S. Carlo.

Nel 1997 vince il 3° premio al Concorso Internazionale "Mascagni", si

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Laura Perez - Soprano

FORMAZIONE MUSICALE 1987-1994 pianoforte (Maestro Daniele Jafrate)

1999-2001 pianoforte (maestro Anna Maria Antonini) 2008-2010 pianoforte (maestro Serena Marotti) 1997-2006 canto (Maestro Aldo Frattini-Emanuela Deffai) 2009-2010 canto (Margherita Pace) 2010-2011 diplomanda in canto lirico presso il Conservatorio Nino Rota FORMAZIONE COREUTICA 1986-1996 Danza classica, moderna e contemporanea (Arte Balletto) 1997-2001 Danza di ricerca (Diana Damiani) 2006-2008 Danza orientale (Rita Jasmine) 2009-2010 Tango argentino (Tango in progress) FORMAZIONE TEATRALE 1998-2000 Laboratorio teatrale (Rocco Mortelliti) 2002-2003 Laboratorio teatrale in lingua francese (Centro S. Luigi dei Francesi) 2006-2007 Recitazione e dizione (Anna Cianca) 2007-2008 Recitazione e dizione (Paila Pavese)

esibisce un suo Recital al Festival Internazionale di Sorrento e vince il 2°

premio al Concorso Internazionale "Mario Lanza". Di recente è protagonista in un concerto all'Orto Botanico di Napoli e

partecipa alla trasmissione televisiva "Napoli prima e dopo" su RAI 1.

Seguono ancora due Recital al "Festival Internazionale di Sorrento" ed è

protagonista con l'Orchestra Scarlatti dell' "Autunno in musica". Canta sotto la direzione del M° Jeffrey Tate ed è solista al S. Carlo nei

Carmina Burana eseguiti anche al Teatro Gesualdo di Avelline, a San

Leucio e al Maschio Angioino di Napoli.

È attualmente impegnata in attività solistica unitamente al ruolo di

artista del Coro presso il teatro di S. Carlo.

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ESPERIENZE LAVORATIVE 2001 Lélio di Hector Berlioz (Teatro dell'Opera di Roma) FORMAZIONE CINEMATOGRAFICA 2008 borsa di studio corso di sceneggiatura 2008-2009 Corso di sceneggiatura (Sentieri selvaggi) 2008-2009 Cine Campus (festival del cinema di Roma) 2009 Partecipazione concorso Franco Solinas

ESPERIENZE LAVORATIVE 1999-2000 Corista presso il coro barocco diretto dal M° A. Quarta 2000 Il miracolo del Corporale (quartetto medioevale) 1995-2004 comparsa 2008-2009 Radio M12 (Prima che sia tardi) 2010 assistente ai casting

2010 assistente sceneggiatrice 2009-2010 assistente (Cortometraggio Educate perversioni) LINGUE STRANIERE Inglese (First certificate) Francese (D.A.L.F.) Spagnolo (primo livello Instituto Cervantes) Tedesco (primo livello Goethe Institut)

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Stefano Rinaldi Miliani - Basso

N ato a Roma, ha studiato al Conservatorio Santa Cecilia perfezionandosi poi con Sesto Bruscantini.

Ha vinto il Concorso Belli di Spoleto nel 1988 e l’anno

successivo il Verdi di Parma. Ha quindi intrapreso un’importante carriera operistica in Italia (Teatro La

Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Regio di Torino, Regio di Parma, Opera di Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Comunale di Bologna, Carlo Felice di Genova, Massimo di Palermo, Comunale di Trieste, Sferisterio di Macerata, Valli di Reggio Emilia, Alighieri di Ravenna, Bellini di Catania, Comunale di Piacenza, Pergolesi di Jesi, Rossini Opera Festival di Pesaro, Chiabrera di Savona) ed all’estero (Covent Garden di Londra, Concertgebow di Amsterdam, Zarzuela di Madrid, Deutsches Oper di Berlino, Opéra du Rhin di

Strasburgo, Alte Oper e Städtische Bühnen di Francoforte, Staatsoper di Amburgo, Colon di Buenos Aires São Carlos di Lisbona, Principal di Palma di Mallorca, Semperoper di Dresda, Opernhaus di Zurigo, teatri di Colonia, Reutlingen, Duisburg, Bilbao, Montecarlo, San Pietroburgo, Wexford Festival Opera, Norsk Rikskringkasting NRK di Oslo, Suntory Hall di Tokio).

Ha collaborato con rinomati direttori (J. Marin, R. Bonynge, V. Spivakov, F. Brüggen, L. Matl, N. Jarvi, S. Cambreling, Y. David, D. Robertson, J. Abel, R. Jacobs, J. Delacòte, A. Rosmarba, A. Rasilainen, M. Tabachnik, Lu Ja, G. Kühn, I. Bolton, A.Fischer,C. Kalmar, E. Mazzola, G. Navarro, N. Rescigno, P. Olmi, B. Campanella, B. Aprea, A. Zedda, D. Renzetti, G. Gelmetti, M. Benini, M. Boni, G. Carella, E. Pidò, P. Fournillier, P-M. Durand, Roberto Tolomelli, R. Palumbo, M. Stefanelli, P. Arrivabeni, J.

Kovatchev) e famosi registi (De Hana, Pizzi, Fo, Scaparro, De Simone, Marcucci, Ripa di Meana, Bernard Broca, Waldemar Kamer, Poda, Krief, Vick, Pagliaro, Bussotti, Squarzina, Cox, Monti, Maestrini). Il vasto repertorio debuttato comprende oltre 100 ruoli. Ha inciso per: BMG Ricordi, Capriccio, Coriolan, Bongiovanni, Marco Polo,

Ars Nova.

Gli ultimi impegni in ordine di tempo lo hanno visto nella Lucrezia Borgia al

fianco di Mariella Devia al Teatro Delle Muse di Ancona, poi Sarastro

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(Mozart - Il flauto magico) al Teatro Ponchielli di Cremona e inoltre al

Teatro S. Carlo di Napoli nella Carmen diretta da Alain Guingal, e nel cast

della Battaglia di Legnano diretta da Pinchas Steinberg al Teatro dell’Opera di Roma.

Zeudi Rella - Mezzosoprano

I scritta al V anno di canto presso il conservatorio “Nino Rota” di Monopoli (BA) sotto la guida del M° Luigi Petroni. Ha collaborato nella realizzazione di concerti sia solistici che corali, molti dei quali con l’attuale coro di cui fa parte, il

Polimnia Vocal Ensemble che spazia dal repertorio sacro, al gospel a quello operistico. Ha partecipato come artista del coro al festival Italia-Giappone sotto la guida del M° Vito Clemente, fine 2011. Artista del coro nelle produzioni di Requiem di Mozart, sotto la direzione del M° Lepore eseguito nel 2009. Artista del coro Stabat Mater di Rossini sotto la

direzione del M° Orciuolo eseguito nel 2009 e 2010.

Artista del coro per la realizzazione della prima assoluta della Missa Brevis del M° Nicola Samale nel

2008. Artista del coro presso il coro “Don Tonino

Bello” presso l’associazione culturale Dvorak di Molfetta, sotto la direzione di grandi Maestri quali il M° Don Salvatore Pappagallo, M° Vito Clemente e M° Luigi Celeghin. Ha preso parte come artista del coro in Opere e Operette quali la Traviata di G. Verdi, Turandot e la

Boheme di G. Puccini, Così fan tutte di W. A. Mozart, il

Cappello di paglia di Firenze e la Notte di un nevrastenico

di N. Rota, Il paese dei campanelli di Lombardo e La

vedova allegra di F. Lehar con recite in Albania (2007). Nel 2009 solista presso la chiesa Madre di Motta di Livenza (TV) per la

festa del centenario in onore della Madonna. Solista della Missa Romana di Pergolesi presso il Pantheon/Basilica di S. Maria ad Martyres nel 2010

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sotto la direzione del M° Manfredo D. Di Crescenzo.

Ha debuttato nel 2010 in ruoli di Lisa (Una cameriera) e delle mamma di Mariuccia nell’opera “I due Timidi” di Nino Rota, diretta dal M°

Giovanni Pelliccia. Selezionata al conservatorio Nino Rota per rappresentare lo stesso al premio Internazionale delle Arti in aprile 2011.

Ha debuttato nel 2011 nel ruolo della madre di Aladino dell’opera Aladino

e la Lampada magica di N. Rota diretta dal M° Giovanni Pelliccia.

Canta come solista nei concerti per il centenario della nascita di Nino Rota presso la biblioteca nazionale di Roma e Monopoli (BA).

Nel dicembre 2011 ha cantato come solista in “Missa n. 6 in sol Sancti

Nicolai” di J. Haydn sotto la direzione del M° P. Semeraro a nome

dell’associazione A.R.CO.PU.

Ha cantato come solista nello Stabat Mater di Cafaro sotto la direzione dei Maestri F. Aliberti e M. D. Di Crescenzo con concerti in varie città italiane, marzo-aprile 2012.

Ha partecipato alla Master Class di canto lirico tenuta dal baritono Roberto de Candia.

Ha partecipato alla Master Class tenuta dalle docenti Rosa Poulimenou (Ionian University - Crofù) e Victoria Manso (Escuela Superior de Canto - Madrid) tenutasi tra Monopoli e Martina Franca nell’aprile 2012.

Ha registrato la colonna sonora del film “Non te ne andare” regia

di Alessandro Porzio che ha partecipato a vari concorsi cinematografici

su scala nazionale e collaborato con vari gruppi musicali del territorio.

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Hiroki Watanabe - Baritono

N ato a Oita (Giappone), consegue la Laurea presso l’università per la musica di Tokyo (Kunitachi College of Music) con massimo dei voti e menzione d’onore “YATABE”. Risulta primo agli esami di laurea. Frequenta il corso post-lauream di specializzazione con

massimo dei voti e menzione d’onore. Risulta primo agli esami.

Ha studiato canto e si è perfezionato con i Maestri: Kosuke Taguchi, Maria Carbone, Renato Fedelighi, Barbara Frittoli, Roberto Aronica, Juan Jesus Rodriguez.

Dopo il suo debutto ne “Le nozze di Figaro” di Mozart, nel 1995 si è esibito nei principali teatri giapponesi e italiani tra cui il Teatro Tokyo Bunka Kaikan, il Suntry hall, il teatro di Maggio Musicale Fiorentino, e altri.

Ha vinto l'audizione per “Ravenna Festival” ha cantato “Mefistofele”

diretta da Maestro Riccardo Muti, “Khovanshchina”

diretta da Maestro James Conlon, e “La forza del

Destino” diretta da Maestro Zubin Mehta.

Ha interpretato svariati oratorio, messa, e opera.

Dal 2006 convertito dal tenore a baritono, ha

cominciato una nuova carriera artistica.

Il debutto operistico da baritono è stato “Cosi fan

tutte” (Giappone) a seguire “La Traviata”, “Madama

Butterfly”, ”Carmen”, “Rigoletto”, “Trovatore”

e “Cavalleria Rusticana”.

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Caro fratello,

cara sorella,

confidiamo nel tuo aiuto

per il completamento

di quest’opera di Dio.

Per contribuire al completamento

del Monastero di Ruviano

é possibile effettuare un bonifico bancario:

BANCO DI NAPOLI SEDE DI CAIAZZO

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Causale: “Monastero di Ruviano”