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Eurekos s.r.l. Via G. Leopardi, 13 – 30026 Portogruaro (VE) –Tel. 0421 72041 - Fax 0421 72028 E-mail: [email protected] - web site: www.eurekos.it C.F. e P.I. 03114380276 – Registro Imprese VE n. 03114380276 – R.E.A. VE n.283587 Capitale Sociale euro 10.400 i.v. Comune di Ronchi dei Legionari Servizio problematiche ambientali Piazza Unità, 1 34077 Ronchi dei Legionari (GO) Indagini con metodologia geoelettrica tomografica e magnetometrica presso l’ex discarica di 1° categoria di via Monte Sei Busi a Ronchi dei Legionari (Prov. di Gorizia) Relazione tecnica Portogruaro, 4 agosto 2017 164/17

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Eurekos s.r.l. Via G. Leopardi, 13 – 30026 Portogruaro (VE) –Tel. 0421 72041 - Fax 0421 72028

E-mail: [email protected] - web site: www.eurekos.it C.F. e P.I. 03114380276 – Registro Imprese VE n. 03114380276 – R.E.A. VE n.283587

Capitale Sociale euro 10.400 i.v.

Comune di Ronchi dei Legionari Servizio problematiche ambientali

Piazza Unità, 1 34077 Ronchi dei Legionari (GO)

Indagini con metodologia geoelettrica tomografica e magnetometrica presso l’ex discarica di 1° categoria di via Monte Sei Busi a Ronchi dei Legionari (Prov. di Gorizia)

Relazione tecnica

Portogruaro, 4 agosto 2017 164/17

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Sommario Contenuti pagine 1 INTRODUZIONE 1

2. INDAGINE GEOELETTRICA TOMOGRAFICA 2

2.1 Metodologia 2 2.1.1 Proprietà elettriche del suolo 3

2.2 Strumentazione 3

2.3 Acquisizione profili geoelettrici tomografici 6

2.4 Elaborazione ed interpretazione dei dati 8

2.5 Commenti ai profili geoelettrici 13

2.6 Commenti e analisi del modello interattivo 3D 17

2.7 Uso del programma VOXLER 18

3. INDAGINI MAGNETOMETRICHE 20

3.1. Metodologia e acquisizione dati 20

3.2 Strumentazione indagine magnetometrica 23

3.3 Analisi ed elaborazione dei dati 24

3.4 Risultati indagine magnetometrica 26

4 RILIEVO ORTOFOTOGRAMMETRICO MEDIANTE DRONE 27

5. CONCLUSIONI 30

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Elenco delle figure e tabelle Figure Fig. 1.1 – Area indagata (da Google Hearth) Fig. 2.2.1 – Configurazione di campagna del sistema di acquisizione dei dati, a sinistra

l’unità centrale 4point light hp Fig. 2.2.2 – ActEle (Active Electrode) Fig. 2.2.3 – Software Geotest Fig. 2.2.4 – Schema di distribuzione elettrodica 3D Fig. 2.2.5 – Esempio di alcune combinazioni di misure Fig. 2.2.6 – Esempi di distribuzione e dimensione delle celle usate nel processo di inversione Fig. 2.3.1 – Aree con rovi non accessibili Figg. 2.3.2a,b – Acquisizione profili geoelettrici tomografici Fig. 2.3.3 – Acquisizione posizione profili geoelettrici mediante GPS Fig. 2.4.1 – Modello 3D della superficie del terreno della discarica (da "Rilievo

topografico stato di fatto progetto di ripristino" del 2003) Fig. 2.4.2 – Modello 3D dello scavo della discarica (da "Progetto originale" del 1983) Fig. 2.4.3 – Esempio di sezione geoelettrica tomografica (profilo T120) Fig. 2.4.4 – Volume del modello con sovrapposizione delle sezioni geoelettriche Fig. 2.4.5 – Esempio di visualizzazione piani XZ, YZ e XY nel modello interattivo Figg. 2.4.6a,b,c – Visualizzazione 3D di isosuperfici a 75 Ohm*m . a) punto di vista sopra la

discarica; b) punto di vista sotto la discarica; c) rappresentazione isosuperfici su un piano XY

Fig. 3.1 – Acquisizione dati magnetometrici Figg. 3.1.1 a,b – a) anomalie magnetiche registrate a differenti altezze dalla superficie e b)

profilo delle misure d’anomalia magnetometrica dovuta ad un fusto sepolto Fig. 3.3.1 – Campo di anomalia magnetica Figg. 3.3.2a,b – a) corpo metallico e b) anomalia magnetica sintetica risultante Fig. 4.1 – Drone DJI mod. Matrix 100 utilizzato per l'indagine Fig. 4.2 – Piano di volo del drone Fig. 4.3 – Schermata di controllo del volo Fig. 4.4. – Esempio ortofoto risultati rilievo ortofotogrammetrico con drone Tabelle Tab. 2.1.1 – Valori di resistività dei terreni e materiali più comuni Tab. 3.1.1 – Valori di anomalia magnetica tipici di diversi oggetti a diverse profondità Indice allegati ALLEGATO 1 TAV. UBI-01 – Ubicazione profili geoelettrici tomografici TAV. GEOEL-01 – Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L10, L20, L60,

L100, L120 ed L150 TAV. GEOEL-02 – Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L170, L200, L220,

T30, T40 ed T100

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TAV. GEOEL-03 – Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici T120 ed T140 TAV. GEOEL-04 – Mappa di isoresistività a quota -5 m dal p.c. TAV. GEOEL-05 – Mappa di isoresistività a quota -15 m dal p.c. TAV. MAGN-01 – Planimetria schematica risultati indagine magnetometrica ALLEGATO 2 - DISCARICA RONCHI RES-3D-ISOVALORI-164-17.vox - DISCARICA RONCHI RES-3D-OBLIQUE IMAGE-164-17.vox - Software Voxler (Golden Software) versione demo ALLEGATO 3 - ORTOFOTO DISCARICA RONCHI 164-17.jpg

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1 INTRODUZIONE

Su incarico del comune di Ronchi dei Legionari (Prov. di Gorizia) – Servizio problematiche ambientali – con determinazione n. 954/2017 del 12/06/2017, la società Eurekos S.r.l. di Portogruaro (Prov. di Venezia) ha eseguito una campagna di indagini con metodologia geoelettrica tomografica e magnetometrica finalizzata alla ricostruzione della stratigrafia, presenza di impermeabilizzazione del fondo e all’individuazione di depositi di rifiuti metallici all’interno della discarica di 1° livello di via Monte Sei Busi a Ronchi dei Legionari (Fig. 1.1). Le indagini sono state integrate da un rilievo ortofotogrammetrico eseguito con drone ed un rilievo di supporto all’indagine geoelettrica. Secondo i dati a disposizione, i materiali presenti dovrebbero essere RSU, ceneri, pneumatici, elementi metallici di varie dimensioni, blocchi cementizi e materiali edili vari. Per questo motivo ci si deve aspettare una grande variabilità dei valori di resistività ma soprattutto grandi contrasti nelle zone in prossimità di variazioni di materiali. Le indagini sono state eseguite nei giorni 3, 4, 5, 6, 10 e 13 luglio 2017 in una fase di intensa vegetazione che ha necessitato importanti opere di disboscamento lungo gli assi delle sezioni e per gli accessi ad alcune aree. E’ stata investigata un’area di circa 22.000 mq con acquisizione dati geoelettrici tomografici e magnetometrici. Fig. 1.1 - Area indagata (da Google Hearth)

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2. INDAGINE GEOELETTRICA TOMOGRAFICA

2.1 Metodologia

L’indagine geoelettrica è stata scelta per la sua capacità di evidenziare variazioni di conducibilità e polarizzazione indotta all’interno dei materiali presenti nella discarica e soprattutto per evidenziarne le differenze dal terreno naturale, definendo di conseguenza i limiti della discarica ed eventuali perdite di percolato. La discarica in oggetto insiste su terreni medio alto resistivi con falda a circa 7 m dal p.c. (dati forniti dalla Committente) che generano un buon contrasto con i tipici materiali di discariche di questa categoria che sono invece generalmente caratterizzati da bassi valori di resistività. Il percolato inoltre è tipicamente molto conduttivo e con elevati valori di Polarizzazione Indotta. Il metodo geoelettrico tomografico si basa sulla determinazione delle variazioni di resistività elettrica (r) delle sequenze litologiche e dei materiali presenti nel sottosuolo. La resistività è un parametro indipendente dalle caratteristiche geometriche dell’elemento studiato ed è definito come la resistenza elettrica per unità di volume (Tab. 2.1.1). Ogni materiale o corpo geologico presenta un ampio campo di variabilità dei valori di resistività in funzione del grado di omogeneità, del livello di alterazione e, come nel caso in esame, della loro composizione e saturazione con percolato che è solitamente molto conduttivo, del grado di mineralizzazione dei rifiuti ed altro. Nei terreni circostanti, invece, i fattori dominanti sono granulometria, presenza d’acqua o di percolato. Tab. 2.1.1 - Valori di resistività dei terreni e materiali più comuni

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2.1.1 Proprietà elettriche del suolo

La resistività dei terreni e dei materiali è controllata principalmente dai seguenti fattori: grado di saturazione dei pori; presenza di argilla; porosità; salinità del fluido presente nei pori; fratturazione; presenza di cavità. La presenza di terreni medio-alto resistivi attorno alla discarica è un elemento di favore per il riconoscimento di eventuali perdite di percolato, essendo questo caratterizzato da bassi valori di resistività. I rifiuti RSU mostrano in genere resistività di qualche decina di Ohm*m, mentre il terreno circostante va da qualche centinaio a oltre 1000 Ohm*m; ogni plume in uscita sarebbe quindi facilmente evidenziato da una anomalia basso resistiva in estensione dal fondo della discarica fino all’interno del terreno naturale alto-resistivo.

2.2 Strumentazione

L’indagine è stata eseguita con strumentazione per geoelettrica tomografica (Fig. 2.2.1) LGm Lippmann, caratterizzata da elevate prestazioni e possibilità di gestire diversi moduli di catene elettrodiche in configurazione 2D e 3D fino a 1000 elettrodi. Fig. 2.2.1 – Configurazione di campagna del sistema di acquisizione dei dati, a sinistra

l’unità centrale 4point light hp

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Il segnale viene generato dall’unità di controllo e da qui trasmesso/ricevuto attraverso le schede elettroniche (ActEle) collegate ad ogni elettrodo, (Fig. 2.2.2), aventi le seguenti caratteristiche: interfaccia semplice RS232, possibilità di collegamento a sistemi geoelettrici

esistenti; resistenza d’entrata ca. 1GOhm alla frequenza di 1Hz.

Fig. 2.2.2 – ActEle (Active Electrode) Il sistema viene gestito tramite laptop con il software Geotest (Fig. 2.2.3) e permette di scegliere le varie configurazioni elettrodiche e le geometrie per le indagini 3D. Fig. 2.2.3 – Software Geotest

Asta INOX

Cavo trasf. dati

Scheda controllo

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La figura soprastante mostra la tipica sequenza di acquisizione di una serie di misure 2D evidenziando le singole celle di misura i cui valori verranno elaborati per comporre la sezione geoelettrica. La differenza tra le indagini 2D e quelle 3D è basata sul fatto che mentre le misure 2D avvengono lungo un singolo cavo (distribuzione monodimensionale degli elettrodi) e quindi con le celle distribuite lungo il piano verticale sul quale ipoteticamente giacciono flussi elettrici, le misure 3D si eseguono mediante una distribuzione bidimensionale degli elettrodi su diversi cavi/elettrodi disposti regolarmente sull’area da indagare o, quando questo non sia possibile, in forma di quadrati, cerchi, “L” o “U” con all’interno l’area interessata dall’indagine (Figg. 2.2.4, 2.2.5 e 2.2.6) permettendo di coprire anche aree inaccessibili tra gli stendimenti. Questa configurazione permette di indagare il volume sottostante o interno allo stendimento poiché i flussi di corrente vengono combinati tra tutti gli elettrodi disponibili interessando quindi anche lo spazio comprendente l’oggetto dell’indagine. Chiaramente questo tipo di indagine richiede tempi più lunghi sia in fase di campagna che di elaborazione poiché si tratta di elaborare una elevato numero di combinazioni di sezioni 2D con diverse geometrie. Il vantaggio è dato dalla disponibilità di un numero elevatissimo di celle misurate che riempiono il volume indagato. Queste poi possono essere elaborate per ottenere piani a diversa profondità, sezioni o visioni 3D della distribuzione delle anomalie di resistività. Fig. 2.2.4 - Schema di distribuzione elettrodica 3D Fig. 2.2.5 - Esempio di alcune combinazioni di misure

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Fig. 2.2.6 - Esempi di distribuzione e dimensione delle celle usate nel processo di inversione

2.3 Acquisizione profili geoelettrici tomografici

Nel caso in esame sono state utilizzate geometrie a “L” e “U” per sfruttare gli elettrodi già posizionati per il rilievo 2D e coprire così le aree tra le sezioni, molte volte inagibili, sfruttando i vantaggi forniti dall’acquisizione 3D. Le indagini sono state eseguite in configurazione Wenner e/o Dipolo-Dipolo per le misure 2D e in configurazione 3D con elettrodi M e N “all’infinito” posti al di fuori della discarica. Le sezioni 2D risultano di lunghezza diversa a causa della forma della discarica e dell’impossibilità di raggiungere alcune aree coperte da intensissima vegetazione con rovi alti anche 3-4 metri (Fig. 2.3.1). Fig. 2.3.1 - Aree con rovi non accessibili I profili 2D sono stati sviluppati nelle aree libere e nelle aree decespugliate secondo un reticolo principale quanto più possibile ortogonale (Figg. 2.3.2a,b). Successivamente è

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stato eseguito un rilievo topografico di dettaglio del posizionamento delle linee mediante GPS differenziale (Fig. 2.3.3) i cui dati sono stati usati per il corretto posizionamento in mappa dei profili, per le correzioni planoaltimetriche da utilizzare durante il data processing 2D e soprattutto 3D e per la realizzazione del modello interattivo. La scala verticale delle sezioni geoelettriche è riferita all’altimetria del piano di campagna ottenuto dal rilievo topografico. Fig. 2.3.2a,b – Acquisizione profili geoelettrici tomografici

a)

b)

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Fig. 2.3.3 - Acquisizione posizione profili geoelettrici mediante GPS I profili geoelettrici tomografici sono stati georeferenziati, riportati nella CTR 1/5000 Foglio 088154 Ronchi Dei Legionari e sono visibili nella planimetria della TAV. UBI-01 – Ubicazione profili geoelettrici tomografici presente nell’Allegato 1.

2.4 Elaborazione ed interpretazione dei dati

Per la definizione della geometria superficiale e dello scavo sono stati utilizzati i dati forniti dalla Committente (Figg. 2.4.1 e 2.4.2) che sono stati rielaborati in 3D per permettere la costruzione di un modello tridimensionale interattivo. Fig. 2.4.1 - Modello 3D della superficie del terreno della discarica (da "Rilievo topografico

stato di fatto progetto di ripristino" del 2003)

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Fig. 2.4.2 - Modello 3D dello scavo della discarica (da "Progetto originale" del 1983) Per l’inversione tomografica del dato di resistività e di I.P. sono stati utilizzati due diversi software di elaborazione dati. Per il 3D sono stati utilizzati i software RES3DINV e ERT 3D per avere un doppio controllo sui risultati e sfruttare le specificità di ognuno dei due. Le elaborazioni 2D sono state invece eseguite con software RES2DINV. La resistività è indicata in Ohm*m sia sotto forma numerica che grafica a colori, le tonalità blu-verde indicano terreni a bassa resistività mentre le tonalità giallo-rosso-viola indicano materiali ad alta resistività; la scala di tutte le sezioni e del modello è armonizzata in termini di colori di riferimento con limite superiore a 2000 Ohm*m. La scala verticale dei profili è riferita all’altimetria del piano di campagna. Nelle sezioni 2D i markers nella scala orizzontale sono posti ogni 4 m e rappresentano la posizione degli elettrodi. Nella Fig. 2.4.3 viene riportato a titolo di esempio la sezione geoelettrica tomografica del profilo T120.

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Fig. 2.4.3 -. Esempio di sezione geoelettrica tomografica (profilo T120) Il modello interattivo tridimensionale è riferito al volume di sottosuolo coperto dagli stendimenti geoelettrici e quindi contiene sia la discarica che parte del terreno circostante. Questo è stato ottenuto mediante il software VOXLER della Golden Software (USA) che permette di integrare i dati delle misure col modello topografico. Nel caso in esame la situazione è stata piuttosto complessa dovendo integrare le misure con la topografia superficiale e con la morfologia dello scavo di progetto ed ottenere un modello coerente che integrasse tutti questi datasets. La modellizzazione usata dai programmi d’inversione consiste nella suddivisione del sottosuolo in una matrice costituita da elevato numero di celle elementari (blocchi), oltre 1078 per uno stendimento con 80 elettrodi ad ognuna delle quali è assegnato un proprio valore di resistività ottenuto dall’elaborazione 3D dei dati geoelettrici; è quindi possibile, mediante il software dedicato, estrarre a piacere piani e superfici secondo determinati criteri a scelta. Ad esempio, considerando lo stendimento come un reticolo cartesiano tridimensionale X, Y di profondità Z, i piani orizzontali sono la rappresentazione della distribuzione dei valori di resistività ad una certa profondità Z e nelle Tavole sono definiti “Mappe di isoresistività” (Tavv. GEOEL-04-05 - Sezioni Geoelettriche Tomografiche - Allegato 1 ). Ci sono inoltre due gruppi di piani verticali, lungo XZ e lungo YZ, denominati “Sezioni resistività verticale” Tavv. GEOEL-01-03 - Sezioni Geoelettriche Tomografiche - Allegato 1). Ad esempio il piano XZ nella posizione

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Y=2 rappresenterà una sezione verticale parallela all’asse X nel punto Y=2 fino alla profondità Z. Viceversa un piano YZ a X=10 rappresenterà una sezione verticale YZ in coincidenza del punto X=10. E’ anche possibile ottenere la visualizzazione di isosuperfici con un dato valore di resistività (Fig. 2.4.4, Fig. 2.4.5 e Figg. 2.4.6 a,b,c del modello interattivo). Il modello 3D di resistività è visibile nei file DISCARICA RONCHI RES-3D-ISOVALORI-164-17.vox e DISCARICA RONCHI RES-3D-OBLIQUE IMAGE-164-17.vox presenti nell'Allegato 2. Poiché il modello è georeferenziato, le scale X e Y riportano le coordinate topografiche ed è quindi agevole ubicare la posizione dei piani selezionati, la scala Z è invece riferita al piano campagna. Il modello riporta anche le posizioni delle trincee e dei piezometri. Fig. 2.4.4 - Volume del modello con sovrapposizione delle sezioni geoelettriche

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Fig. 2.4.5 - Esempio di visualizzazione piani XZ, YZ e XY nel modello interattivo Figg. 2.4.6a,b,c - Esempio di visualizzazione 3D di isosuperfici a 75 Ohm*m. a) punto di

vista sopra la discarica; b) punto di vista sotto la discarica; c) rappresentazione isosuperfici su un piano XY

a) b)

c)

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2.5 Commenti ai profili geoelettrici

Profilo L10 Dipolo-Dipolo (TAV. GEOEL-01 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L10, L20, L60, L100, L120 ed L150 dell'Allegato 1) Questa sezione geoelettrica è stata eseguita in prossimità del limite Nord della discarica con direzione circa Est-Ovest e mostra la sacca determinata dal corpo discarica, caratterizzata da bassi valori di resistività attorno a 200 Ohm*m, all’interno del terreno naturale, evidenziato da valori di resistività più elevati a partire da 500 Ohm*m. All’interno della massa di rifiuti si notano alcune stratificazioni e saccature dovute con ogni probabilità a diverse tipologie, tra le quali spiccano due sacche a bassa conducibilità, in azzurro, ed una a più elevati valori, attorno a 1000 Ohm*m. Questi elevati valori potrebbero essere causati da inerti. La sezione I.P. mostra due aree con valori superiori a 700 mrad, correlabili con i livelli poco resistivi, probabilmente associate a presenza di materiali con all'interno elementi aventi ioni liberi. Profilo L60 Wenner (TAV. GEOEL-01 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L10, L20, L60, L100, L120 ed L150 dell'Allegato 1) La sezione Wenner L60 è stata registrata in direzione NO-SE e attraversa quasi completamente la discarica da rete a rete. Mostra chiaramente i livelli basso resistivi determinati dal riempimento che si estende fino a 22 m dal p.c. e il livello alto-resistivo basale che ha una forma asimmetrica. I materiali a discarica sono qui più omogenei che nella sezione precedente e non si evidenziano particolari stratificazioni o anomalie, tranne la trascurabile sacca superficiale alto-resistiva attorno alla progressiva 24. I valori di I.P. relativamente più alti sono in associazione ai valori basso resistivi attorno alla progressiva 64, ma non raggiungono comunque particolari alti valori. Profilo L100 Wenner (TAV. GEOEL-01 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L10, L20, L60, L100, L120 ed L150 dell'Allegato 1) Anche in questa sezione che attraversa da NO-SE la discarica, vengono evidenziate le caratteristiche dei rifiuti già precedentemente visti, materiali piuttosto omogenei senza particolari anomalie di resistività. Gli alti valori di resistività che caratterizzano il terreno naturale sono ben visibili. Le due anomalie di alti valori di I.P. alle progressive 48 e 80 sono associabili a materiali contenti sali (ioni) o ad un aumento della componente metallica. Non si notano masse basso conduttive tali da far pensare a seppellimenti di corpi metallici.

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Profilo L120 Wenner (TAV. GEOEL-01 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L10, L20, L60, L100, L120 ed L150 dell'Allegato 1) L’omogeneità dei rifiuti già vista in precedenza continua anche in questa sezione che si sviluppa da NO-SE. La sagoma della discarica è ben visibile grazie al netto contrasto di resistività tra l’interno, che ha valori da 10 a 40 Ohm*m e il terreno circostante che mostra valori attorno a 200 Ohm*m. I valori di I.P. sono piuttosto bassi e così le loro variazioni, a parte la piccola anomalia superficiale alla progressiva 75. Profilo L150 Dipolo-Dipolo (TAV. GEOEL-01 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L10, L20, L60, L100, L120 ed L150 dell'Allegato 1) Anche questa sezione attraversa la discarica da NO-SE e conferma l’omogeneità dei materiali e ben evidenzia il contatto col suolo naturale caratterizzato dai tipici valori di 200-250 Ohm*m. Si nota una sacca superficiale più resistiva che raggiunge la profondità di 3 m circa tra le progressive 36 e 50 probabilmente materiale più resistivo quali materiali di risulta edile o similari. L’anomalia con alti valori di I.P. attorno alla progressiva 10 con estensione fino alla 20 e profondità di 3-4 metri, è con ogni probabilità dovuta ai materiali sparsi che si notano in superficie ed a seppellimenti simili. Profilo L170 Wenner (TAV. GEOEL-02 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L170, L200, L220, T30, T40 ed T100 dell'Allegato 1) Questa sezione è stata estesa ben oltre la discarica, entro i vigneti, per poter raggiungere le profondità necessarie ad individuare il limite inferiore della discarica. Questo si nota molto bene a partire dalla progressiva 64 verso la fine della sezione ed è probabilmente rappresentato a Ovest dai valori alto-resistivi di oltre 600 Ohm*m visibili tra l’origine e la progressiva 32. Stranamente i terreni in questo lato appaiono molto più resistivi, o asciutti, di quelli in lato Est e ciò potrebbe derivare da differenze nell’irrigazione. La risalita di questa anomalia alto resistiva in superficie è l’effetto del counturing e degli elevati valori di contatto di alcuni elettrodi tra le progressive 4 e 8. E’ molto interessante notare la sacca conduttiva tra le progressive 20 e 30 che si ritrova anche nella sezione successiva e sembra essere la terminazione della tipologia di rifiuti a 20 Ohm*m che interessa la maggioranza della discarica. Si nota anche un residuo dell’anomalia superficiale centrale vista in precedenza. Bisogna tener conto della differenza di profondità, ben evidenziata nella scala verticale, per evitare di incorrere in errate interpretazioni circa la presenza di aree a bassa conducibilità fino al limite inferiore della sezione L150 rispetto alla precedente.

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Profilo L200 Dipolo-Dipolo (TAV. GEOEL-02 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L170, L200, L220, T30, T40 ed T100 dell'Allegato 1) Anche questa sezione è stata spinta oltre il limite della recinzione nei vigneti a Sud Est e mostra chiaramente in questa direzione a partire dalla progressiva 52, corrispondente alla fine del rilevato della discarica, l’inizio del terreno indisturbato caratterizzato dai valori di resistività di 250 Ohm* m che aumentano qui in profondità. Si nota molto bene la continuazione della sacca basso resistiva già descritta nelle altre sezioni. Verso l’inizio, vi è una forte anomalia basso resistiva che raggiunge il limite della discarica. Dall’analisi dei dati si può affermare che i rifiuti perdono la loro omogeneità e si hanno mescolamenti di diversi materiali con notevoli differenze in termini di conducibilità elettrica. Le sacche a 20 Ohm*m appaiono infatti frammiste a materiali con anche valori superiori a 50 Ohm*m. Profilo L220 Dipolo-Dipolo (TAV. GEOEL-02 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L170, L200, L220, T30, T40 ed T100 dell'Allegato 1) La sezione attraversa il tratto finale Sud Ovest della discarica di cui evidenzia molto bene la forma con valori ormai ben noti di circa 20 Ohm*m. Il terreno naturale è ben caratterizzato da valori superiori a 200 Ohm*m. L’estensione in profondità di un’area a bassi valori è dovuta in parte all’effetto del conturaggio che non ha chiuso le isolinee a oltre 200 Ohm*m tra le progressive 60 e 28, ma la stessa estensione trova corrispondenza in un picco ben definito di valori di I.P. che suggeriscono la presenza di materiali ricchi in ioni. Questa è una situazione che può destare qualche preoccupazione se si considera che l’anomalia si estende oltre il limite inferiore della discarica. Profilo T30 Wenner (TAV. GEOEL-02 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L170, L200, L220, T30, T40 ed T100 dell'Allegato 1) Questa è la prima della serie di sezioni 2D denominate “T” con orientamento circa NE-SO che la attraversano in sequenza da Ovest a Est. Questa sezione, in accordo alle mappe fornite, è esterna alla discarica. Si nota tuttavia una anomalia estremamente resistiva situata tra le progressive 36 e 50 che raggiunge con un lobo la superficie. Potrebbe trattarsi di una maggior cementazione dei sedimenti, sicuramente una diminuzione della componente fina e dell’umidità, come anche confermato dai bassi valori di I.P. Potrebbe anche trattarsi di seppellimenti di materiali inerti tra la recinzione e il limite dello scavo conosciuto.

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Profilo T40 Wenner (TAV. GEOEL-02 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L170, L200, L220, T30, T40 ed T100 dell'Allegato 1) Procedendo da Ovest verso Est, questa è la prima sezione che interseca completamente i rifiuti. Si nota bene la saccatura a bassa conducibilità determinata dai rifiuti e l’associazione di questi ad alti valori di I.P. Nella sezione I.P. si può vedere come la sacca sia in realtà costituita da due unità separate, si tratta probabilmente di un effetto della sequenza di riempimento della discarica. Profilo T100 Wenner (TAV. GEOEL-02 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici L170, L200, L220, T30, T40 ed T100 dell'Allegato 1) Questa lunga sezione attraversa completamente l’intera discarica da NE a SO e grazie alla sua lunghezza ha permesso una profondità di indagine di circa 35 metri entrando quindi per 15-20 metri nel terreno naturale. Si nota chiaramente il passaggio dai materiali basso conduttivi della discarica ai livelli maggiormente resistivi del sottosuolo. Questa analisi è molto importante poiché sia i valori di resistività sia quelli di I.P. confermano la continuità del fondo naturale escludendo quindi ogni ipotesi di perdita. Si può osservare come i rifiuti siano distribuiti in 3 sacche principali all’interno delle quali esistono solo modeste variazioni di conducibilità e superficialmente vi sono isolate anomalie maggiormente resistive dovute a lenti di materiali diversi dalla massa principale. Profilo T120 Wenner (TAV. GEOEL-03 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici T120 ed T140 dell'Allegato 1) La sezione T120 corre parallela alla precedente ed anche essa attraversa l’intera discarica e permette di evidenziarne lo spessore e il sottosuolo sottostante fino a 35 m circa di profondità. La prima saccatura vista nel profilo T100 perde qui la sua netta identità a causa di una lente di materiali di diversa natura, più resistivi, che hanno il loro picco tra le progressive 52 e 68. L’appendice altro resistiva del suolo naturale, vista alla fine della sezione precedente, inizia invece alla progressiva 120. Si tratta probabilmente di cementazioni del sottosuolo naturale che diminuisce la percentuale di materiali fini e la sua umidità. Profilo T140 Dipolo-Dipolo (TAV. GEOEL-03 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici T120 ed T140 dell'Allegato 1) La sezione è più breve delle due precedenti a causa dell’impossibilità di ottenere un lungo stendimento. Si origina al limite della discarica, in accordo allo scavo di progetto, e si arresta all’incontro con il profilo L120. Mentre la sezione di resistività appare abbastanza omogenea, troviamo qui dei valori di I.P. piuttosto elevati e,

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apparentemente, discordanti dal contesto generale. Se si vanno però a correlare questi valori con quelle delle sezioni L100 e L120, che vengono incrociate, si nota la presenza anche qui di sacche e distribuzioni anomale dei valori di I.P. Si tratta probabilmente di materiali con dispersione di elementi polarizzabili che giacciono principalmente lungo questa sezione con sacche nella L100 e maggiormente nella L120.

2.6 Commenti e analisi del modello interattivo 3D

Il modello 3D permette di ottenere sia piani verticali XZ o YZ, con ogni tipo di orientazione, che piani orizzontali XY a profondità scelta. Poiché il commento ai piani verticali non farebbe che rispecchiare il metodo utilizzato per il commento delle sezioni, di seguito si riportano due esempi di piani XY posti alla profondità di 5 metri e di 15 m (TAVV. GEOEL-04-05 – Mappe di isoresistività Allegato 1). I dati completi del modello 3D sono visibili nei file DISCARICA RONCHI RES-3D-ISOVALORI-164-17.vox e DISCARICA RONCHI RES-3D-OBLIQUE IMAGE-164-17.vox nell'Allegato 2. Mappa di isoresistività a 5 metri dal p.c. (TAV. GEOEL-04 – Mappa di isoresistività a quota -5 m dal p.c. dell'Allegato 1) La mappa a 5 metri mostra chiaramente la distribuzione dei valori di bassa resistività, inferiori a 75 Ohm*m, in colori azzurro blu, che ben caratterizzano il corpo della discarica. La sovrapposizione tra i limiti della discarica e la mappa è molto precisa anche tenendo conto delle sfrangiature determinate dal programma di counturaggio. All’interno della massa azzurra che deriva con ogni probabilità da RSU abbastanza maturi con limitata umidità, vi sono delle aree in blu, valori attorno o inferiori a 25-30 Ohm*m, associabili a sacche con maggiore umidità. Si notano forti variazioni di resistività nei terreni circostanti, ma si tratta di una caratteristica geologica non legata alla discarica, ma di puro valore scientifico. Mappa di isoresistività a 15 metri dal p.c. (TAV. GEOEL-05 – Mappa di isoresistività a quota -15 m dal p.c. dell'Allegato 1) I due elementi principali visibili in questa mappa sono i forti valori di resistività del terreno circostante, che sono ancor più evidenziati se si confrontano con la mappa precedente e l’aumento dei valori di resistività del corpo rifiuti verso il limite Sud Ovest della discarica. Verso Nord Est, si mantengono invece valori di resistività molto minori. Il fatto assume ancor più importanza se si confrontano le due mappe, infatti già nel modello a 5 metri si hanno a Nord Est valori di resistività inferiori rappresentati

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dalle grandi aree in colore blu. Dovrebbe trattarsi di una variazione dell’umidità residua che rimane più alta verso Nord Est. Utilizzando il modello è possibile selezionare piani a profondità maggiore che confermano che dopo pochi metri da quota -15 queste differenze spariscono e riprende il terreno naturale.

2.7 Uso del programma VOXLER

Aprire il file col programma Voxler, comparirà sulla sinistra una finestra Network Manager con le seguenti voci: HeigthField = Visualizza in 3D la superficie del terreno cliccando nel file 3D-

SUPERFICIE.grd e la superficie in 3D dello scavo cliccando il file Coordinate 3D-SCAVO mod topografia.grd è possibile anche visualizzare in pianta i livelli cliccando l'opzione Contours.

ScatterPlot = Visualizza le sezioni 2D geoelettriche tomografiche acquisite. VolRender = Visualizza i dati di resistività in 3D. Muovendo la scala

Opacity dal menu General si può cambiare la luminosità. Isosurface = Visualizza in 3D un valore di resistività prescelto. Muovendo la

scala Isovalue dal menu General si può cambiare valore di resistività che si vuole evidenziare. Si può anche calcolare il volume interessato da quel valore di resistività.

Oblique image = Visualizza i dati di resistività nel piano X-Y. Muovendo la scala “Offset from center” dal menu Cutting plane si può cambiare la profondità del piano lungo l'asse Z.

Oblique images 2 = Visualizza i dati di resistività nel piano X-Z. Muovendo la scala “Offset from center” dal menu Cutting plane si può cambiare la profondità del piano lungo l'asse Y.

Oblique image 3 = Visualizza i dati di resistività nel piano Y-Z. Muovendo la scala “Offset from center” dal menu Cutting plane si può cambiare la profondità del piano lungo l'asse X .

Spuntando sul quadratino a destra del nome possiamo visualizzare o oscurare una opzione di visualizzazione. Sul pannello a destra appare il modello 3D con le opzioni evidenziate, può essere spostato, ruotato, ingrandito o ridotto col mouse. Nell'Allegato 2 viene fornito il file DISCARICA RONCHI RES-3D-ISOVALORI-164-17.vox dove all'interno oltre che la morfologia dello scavo e del terreno (HeigthField e Contours) e la posizione dei profili (Scatterplot) sono presenti le funzioni Volrender e

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Isosurface che visualizzano in 3D i valori di resistività riscontrati ed il file DISCARICA RONCHI RES-3D-OBLIQUE IMAGE-164-17.vox che attraverso le funzioni Oblique Image permette la visualizzazione delle mappe di isoresistività nei piani XY, XZ e YZ. Il software Voxler (Golden Software) versione demo per la visualizzazione dei dati viene fornito nel CD dell'Allegato 2, in alternativa è possibile ottenerlo gratuitamente attraverso il link: http://www.goldensoftware.com/products/voxler/trial iscriversi e scaricare il programma.

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3. INDAGINI MAGNETOMETRICHE

Allo scopo di evidenziare la presenza di anomalie magnetiche associabili a seppellimenti di materiali metallici, è stata eseguita una indagine magnetometrica con magnetometro GEM GSM – 19 Overhausen in associazione ad un sistema GPS differenziale di posizionamento in continuo in modo da avere una precisa corrispondenza tra l’anomalia rilevata e il punto in campagna (Fig. 3.1). Fig. 3.1 - Acquisizione dati magnetometrici La leggerezza dello strumento e la possibilità di acquisire in dati in continuo ha permesso di eseguire le misure anche nelle aree non disboscate e coperte da alta vegetazione e arbusti. Si è potuto in questo modo dare una buona copertura dell’area.

3.1. Metodologia e acquisizione dati

I magnetometri sono strumenti ampiamente utilizzati per misurare le anomalie del campo magnetico terrestre. I campi magnetici sono quantità vettoriali caratterizzati da intensità e direzione. Le misurazioni del campo magnetico terrestre vengono misurate in nanoTesla (nT), anche chiamato “gamma”. Il campo magnetico terrestre può variare da 20.000 a 80.000 nT seconda della posizione. In particolare, alle nostre latitudini le variazioni presentano valori di circa 50.000 nT e angoli d’inclinazione di circa 60-70° rispetto all’orizzontale. Oltre a questo esistono variazioni giornaliere dovute alle esplosioni della corona solare, sunspots, ed a perturbazioni della ionosfera, tempeste magnetiche, che possono produrre anche rapide ed intense variazioni. Le fluttuazioni

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del campo magnetico terrestre sono dell'ordine di 100 nT. Le variazioni di campo magnetico che si registrano in ricerche di tipo ambientale e/o archeologico vanno da 1 a qualche centinaia di nanoTesla per piccole localizzazioni a diverse profondità; accumuli importanti di oggetti metallici sepolti possono creare anomalie da 100 a 1.000 nT e oltre. Come ben visibile dalla Tabella 3.1.1 la risposta di un magnetometro dipende dalla massa e dalla profondità a cui si trova l’oggetto metallico: è possibile individuare accumuli importanti di materiale ferroso anche ad oltre una decina di metri di profondità.

Ancora 20 tons 0.8 to 1.25 nT a 120 m

Tubazione (12 inch) 1 to 2 nT a 60 m

Tubazione (6 inch) 1 to 2 nT a 30 m

100 kg di ferro 1 to 2 nT a 15 m

50 kg di ferro 0.5 to 1 nT a 9 m

5 kg di ferro 0.5 to 1 nT a 6 m

0,5 kg di ferro 0.5 to 1 nT a 10 3 m

Cacciavite da 15 cm 0.5 to 2 nT a 12 m

Bomba da 500 kg 1 to 5 nT a 30 m

Bomba da 250 kg. 0.5 to 5 nT a 16 m

Granata 0.5 to 2 nT a 3 m

Proiettile 20 mm l 0.5 to 2 nT a 1.8 m

Tab. 3.1.1 - Valori di anomalia magnetica tipici di diversi oggetti a diverse profondità Tuttavia le misure magnetometriche presentano numerosi limiti: sono limitate esclusivamente all’individuazione di materiali ferrosi

(ferromagnetici); metalli non-ferromagnetici, quali l’alluminio, il rame e lo stagno, non inducono anomalie del campo magnetico;

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parecchi fattori influenzano la risposta di un magnetometro, in particolare la massa e la profondità, nonché l’interferenza con tubazioni, recinzioni o altri oggetti in ferro eventualmente presenti nell’area;

materiali dotati di magnetizzazione residua possono innalzare o diminuire la risposta totale dell’oggetto al campo magnetico terrestre che risulta di difficile interpretazione. Inoltre, anche la forma e l’orientazione dell’oggetto metallico influenzano l’intensità e la forma dell’anomalia risultante;

solitamente, per ricerche ambientali sensibilità elevate del tipo di 0.1 nT per misure d’intensità totale e 0.05 nT/m di gradiente sono difficilmente efficaci, producendo eccessive variazioni nei profili di misura strumentalmente non controllabili;

l’interpretazione delle misure risulta molto spesso esclusivamente di tipo semi quantitativo, consentendo di determinare l’ubicazione e l’estensione di eventuali oggetti in ferro, senza però fornire indicazioni sulla quantità e profondità del ritrovamento.

Dal punto di vista operativo, le misure possono essere riferite ad una stazione fissa sul sito oppure effettuate in configurazione gradiometrica al fine di escludere variazioni di campo dovute alle fluttuazioni naturali del Campo Magnetico Terrestre. Dall’elaborazione delle misure magnetometriche si ottengono cartografie che illustrano in planimetria per isolinee il gradiente/Campo Magnetico Terrestre, che come riportato in precedenza forniscono un’interpretazione semi quantitativa dell’ubicazione ed estensione di eventuali ferromagnetici presenti. Esistono molti tipi diversi di magnetometri. In campo ambientale sono utilizzati generalmente due tipi: il magnetometro fluxgate ed il magnetometro a protoni. Nel magnetometro fluxgate il sensore è costituito da un nucleo ferromagnetico che subisce variazioni di saturazione di magnetizzazione con l’ambiente circostante. Tali variazioni sono proporzionali all’intensità del campo. Elettronicamente le variazioni vengono amplificate e registrate. Il fluxgate è molto sensibile a variazioni d’inclinazione dello strumento cosicché viene accoppiato con un gradiometro per l’orientazione, oppure vengono combinati due fluxgate insieme con un radiometro (Fig. 3.1.1a). Nel magnetometro a protoni viene generato un campo magnetico intorno ad un fluido di una sostanza particolare. Il campo creato produce una orientazione dei protoni del fluido. Nel momento in cui il campo magnetico viene annullato, il movimento di spin dei protoni si orienta secondo il campo magnetico totale. La loro precessione nucleare genera un segnale la cui frequenza è proporzionale all’intensità del campo. Viene così misurata direttamente l’intensità del campo magnetico locale. Massa e profondità sono due fattori che influenzano la risposta di un magnetometro.

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Se si usa un gradiometro si registrano elevatissime variazioni dovute alla sensibilità strumentale. Un altro fattore rilevante e di difficile interpretazione è l’influenza di materiale dotato di magnetizzazione residua che può innalzare o diminuire la risposta totale dell’oggetto al campo magnetico terrestre. Anche la forma e l’orientazione dell’oggetto metallico influenzano l’intensità e la forma dell’anomalia risultante (Fig. 3.1.1b).

Figg. 3.1.1 a,b - a) anomalie magnetiche registrate a differenti altezze dalla superficie e b)

profilo delle misure d’anomalia magnetometrica dovuta ad un fusto sepolto

3.2 Strumentazione indagine magnetometrica

E’ stato impiegato un magnetometro Overhausen che utilizza lo stesso effetto fondamentale del magnetometro a precessione di protoni per effettuare le misure. L’effetto Overhausen avviene quando uno speciale liquido (con elettroni non accoppiati) è combinato con atomi d’idrogeno e successivamente esposto a polarizzazione secondaria da un campo magnetico a radiofrequenza (RF). Gli elettroni non accoppiati trasferiscono la loro forte polarizzazione agli atomi d’idrogeno, creando in tal modo un forte segnale di precessione che è ideale per misure ad elevata precisione. Questo ha due vantaggi principali: operando nel campo RF consente batterie più leggere per le unità portatili ed un campionamento di misura più veloce. Un magnetometro Overhauser produce letture con una deviazione standard di 0,01 nT a 0,02 nT, e un tempo di campionamento inferiore al secondo. Lo strumento presenta le seguenti caratteristiche:

a)

b)

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Sensitività 0.022 nT/1 Hz

Risoluzione 0.01 nT

Accuratezza Assoluta ±0.01 nT

Range 200000÷1200000 nT

Tolleranza Gradiente Fino a 10000 nT/m

Campionamento a 60+, 5, 3, 2, 1, 0.5, 0.2 sec

Temperatura di funzionamento -40 °C ÷ + 50 ° C

E’ dotato di un sistema GPS integrato OEM (GPS Board built-in type) NovAtel con risoluzione < 1.5 m, in modalità real-time che consente di rilevare in movimento e senza soluzione di continuità la posizione del punti di misura; in questo modo tutti gli elementi del rilievo sono stati georeferenziati mediante rilievo GNSS. I punti-misura sono stati codificati in fase di memorizzazione nello strumento impiegato.

3.3 Analisi ed elaborazione dei dati

I dati magnetici sono stati importati ed elaborati nel software commerciale GEM Link e sottoposti ai necessari filtraggi e guadagni ed abbinati ai dati geometrici di navigazione per ottenere la corretta ubicazione delle anomalie. E’ stata quindi ottenuta una mappa con le isolinee del gradiente/Campo Magnetico Terrestre. I dati topografici del rilievo geofisico sono stati georeferenziati mediante rilievo topografico satellitare con strumentazione Satellitare GNSS in modalità real-time. La Figura 3.3.1 riporta una rappresentazione in scala di colori del campo di anomalie magnetiche la cui scala di colori è costruita in modo che le tonalità verso il blu rappresentino i valori inferiori a zero, mentre le tonalità da verde-giallo-rosso rappresentano i valori anomali positivi del campo. Si ricorda che l’anomalia magnetica prodotta da una singola sorgente produce una tipica geometria dipolare in cui il campo passa da valori positivi a negativi (Figg. 3.3.2a,b).

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Fig. 3.3.1 - Campo di anomalia magnetica Figg. 3.3.2a,b – a) corpo metallico e b) anomalia magnetica sintetica risultante

0 50 100 150

0

50

100

150

metri

met

ri

Campo Anomalia Magnetica (nT)

-1200

-1000

-800

-600

-400

-200

0

200

400

a)

b)

anomalia magnetica rilevata

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3.4 Risultati indagine magnetometrica

L’analisi delle anomalie mostra una vasta area con coppie di anomale negative e positive ben espresse in colore blu nella parte Nord-Ovest della discarica ed altre 3 di piccole anomalie nella restante area indagata. L’area principale, compresa nel riquadro a Nord Ovest (tra i profili geoelettrici tomografici T30-T40 e L60-L100) è con ogni probabilità determinata da materiali ferromagnetici dispersi arealmente più che da accumuli puntuali di materiali metallici sepolti. Vanno però considerati i 4 maggiori picchi qui presenti che hanno anomalie di qualche centinaio di nanoTesla, leggermente più elevati per le due anomalie al limite Sud dell’area. Le piccole anomalie presenti nel resto della discarica hanno valori di gradiente piuttosto bassi e sono di poco interesse per l’eventuale presenza di seppellimenti di fusti che darebbero o picchi più elevati se superficiali o anomalie più vaste e regolari in caso di accumuli profondi e di massa rilevabile. I risultati delle indagini magnetometriche sono visualizzate attraverso una mappa con indicate le aree con isovalori di gradiente è sono riportate nella TAV. MAGN-01 - Planimetria schematica risultati indagine magnetometrica dell'Allegato 1.

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4 RILIEVO ORTOFOTOGRAMMETRICO MEDIANTE DRONE

Il rilievo ortofotogrammetrico è stato eseguito con drone DJI mod. Matrix 100 equipaggiato con fotocamera HD 16 Mpixel; GPS topografico Leica 1250 RX doppia frequenza in modalità RTK (Fig. 4.1). E’ stata coperta un’area totale di circa 8,3 ha. Preventivamente al volo sono stati posti sul terreno diversi riferimenti cartografati, costituiti da pannelli 1x1 m di colore blu con croce bianca, per permettere la precisa mosaicatura delle immagini.

Fig. 4.1 - Drone DJI mod. Matrix 100 utilizzato per l'indagine Le caratteristiche molto avanzate del sistema integrato drone-fotocamera–sistema di navigazione, hanno permesso di generare a priori un piano di volo costituito da linee parallele equispaziate in grado da garantire una sovrapposizione dei fotogrammi del 70% e una risoluzione di 2,6 cm/pixel. Il sistema di navigazione controllato da GPS di alta precisione permette al drone di seguire in automatico le linee di volo predefinite inviando all’operatore in continuo i dati circa la posizione, la visualizzazione dell’impronta a terra dell’immagine, i punti di scatto immagine e altri dati sul volo quali la sequenza delle foto, ecc. L’operatore ha il piano di volo (Fig. 4.2) precaricato su un tablet con mappa Google Earth (Fig. 4.3) per controllare la correttezza delle informazioni e la corrispondenza tra piano di volo e posizione effettiva.

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Fig. 4.2 - Piano di volo del drone

Fig. 4.3 - Schermata di controllo del volo

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Il risultato è una ortofoto (ORTOFOTO DISCARICA RONCHI 164-17.jpg - Allegato 3) ad alta risoluzione composta da oltre 200 immagini con circa 180 punti di posizionamento con risoluzione 2,6 cm/pixel, di cui è visibile un esempio in Fig. 4.4.

Fig. 4.4. - Esempio ortofoto risultati rilievo ortofotogrammetrico con drone

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5. CONCLUSIONI

L’indagine, eseguita sulla discarica di 1° livello di via Monte Sei Busi a Ronchi dei Legionari (Prov. di Gorizia) con metodi geoelettrici e magnetometrici, ha permesso di mettere in luce la distribuzione dei valori di resistività, polarizzazione indotta e di gradiente magnetico in modo da ricostruire la distribuzione dei rifiuti, definirne eventuali differenziazioni, verificare la continuità dell’impermeabilizzazione del fondo e mappare eventuali aree di seppellimento di corpi metallici. E’ stato inoltre eseguito un rilievo ortofotogrammetrico mediante drone. Tutti i dati acquisiti sono stati georeferenziati e riportati su una base ottenuta dal Foglio 088154 Ronchi Dei Legionari della CTR 1/5000. L'ubicazione dei profili geoelettrici tomografici è presente nella tavola TAV. UBI-01 – Ubicazione profili geoelettrici tomografici presente nell’Allegato 1. Sulla base della grande quantità di dati geofisici processati si può affermate che:

Il corpo rifiuti sembra essere costituito da una successione di grandi sacche probabilmente dipendenti dalle procedure di riempimento.

La tipologia generale dei rifiuti è dal punto di vista elettrico piuttosto omogenea e corrisponde ai valori presenti nella letteratura scientifica per RSU con poca umidità.

Sono presenti anche sacche con conducibilità molto bassa, inferiore a 30-40 Ohm*m che indicano invece la presenza di elevata umidità determinata probabilmente da una maggior presenza di percolato.

All’interno del corpo rifiuti si notano limitate aree, generalmente molto più resistive, che probabilmente corrispondono a una variazione della tipologia dei rifiuti con diminuzione di umidità o mescolamento con inerti o simili materiali.

Le misure di I.P. indicano la presenza di materiali polarizzabili elettricamente, probabilmente aree con maggiori quantità di residui metallici, non certamente corpi metallici di grosse dimensioni.

Le misure magnetometriche danno la stessa indicazione e cioè una distribuzione di anomalie piuttosto diffuse e senza picchi, non associabile alla presenza di seppellimenti di fusti.

Non si notano perdite dal fondo, l’unica area in cui vi è una anomalia elettrica associata ad alti valori di I.P. fino a profondità superiori allo scavo di progetto si trova lungo il profilo L220 al limite Sud Ovest della discarica. Questa situazione desta qualche preoccupazione per quanto attiene l’impermeabilizzazione a meno che non si tratti di una localizzata prosecuzione

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in profondità dello scavo del fondo, si raccomanda pertanto di verificarne la natura mediante metodi diretti.

Le sezioni dei profili geoelettrici tomografici sono visibili nelle TAVV. GEOEL-01-03 - Sezioni di resistività e I.P. profili geoelettrici tomografici e due mappe rappresentative di isoresistività, piano XY a -5 e a -15 metri, sono presenti nelle TAVV. GEOEL-04-05 -Mappe di Isoresistività e riportate nell’Allegato 1. La rappresentazione in 3D dei dati geoelettrici tomografici è possibile attraverso il viewer del software Golden Software Voxler (inserito nel cd) nei files DISCARICA RONCHI RES-3D-ISOVALORI-164-17.vox e DISCARICA RONCHI RES-3D-OBLIQUE IMAGE-164-17.vox presenti nell'Allegato 2. I risultati dell'indagine magnetometrica sono riportati nella TAV. MAGN-01 - Planimetria schematica risultati indagine magnetometrica dell'Allegato 1. I dati del rilievo ortofotogrammetrico ad alta risoluzione eseguito con il drone sono presenti nel file ORTOFOTO DISCARICA RONCHI 164-17.jpg in formato digitale nell'Allegato 3. Portogruaro, 4 agosto 2017 EUREKOS S.r.l.