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1 COMUNE DI COMO Commissione Consiliare II “Assetto del Territorio, Ambiente e Ecologia, Trasporti, Lavori Pubblici, Mobilità” Como, 11.07.2018 Verbale della Commissione Consiliare II Ramo “Urbanistica” Verbale redatto ai sensi dell’art 21 comma 2 Regolamento per il Consiglio Comunale Seduta del 11 luglio 2018 L’anno duemiladiciotto, il giorno 11 del mese di luglio, alle ore 17:00, nella sede Comunale, in Sala Giunta, si è riunita la Commissione consiliare II, per trattare il seguente argomento iscritto all’ordine del giorno del 11.07.2018: APPROVAZIONE PROPOSTA TRANSATTIVA FORMULATA DA MULTI INVESTMENT B.V. IN DATA 03.01.2018 TESA A DEFINIRE OGNI VERTENZA IN CORSO TRA LE PARTI RELATIVAMENTE AL CONTRATTO PRELIMINARE PER LA VENDITA DELL’AREA TICOSA E AL CONSEGUENTE P.I.I. REVOCA DELIBERAZIONI CONSILIARI 10.02.2005 n. 7, 31.05.2005 n. 22, 26.07.2010 n. 35 Sono intervenuti i Commissari Sigg.ri: Presenti all’inizio della seduta: Maesani, Del Prete, Guarisco, Magatti, Mantovani, Valeri, Veronelli, Maspero arriva alle 17.20. Sono inoltre presenti: gli Assessori Galli e Butti (quest’ultimo dalle 17.40), i Consiglieri Aleotti, Anzaldo, Rapinese, Ajani (dalle 17.25), il Segretario Generale dott. Fiorella, il Dirigente incaricato del Settore Legale, avv. Marciano, il Dirigente del Settore Tutela dell’Ambiente, dott. Baccaro e i Funzionari dell’Ufficio Urbanistica, arch. Fara e arch. Rini. Il Presidente Maesani, riconosciuta la legalità dell’adunanza, alle ore 17:14 dà inizio ai lavori della Commissione. Il Presidente procede con la lettura integrale del verbale della precedente seduta tenutasi in data 29/05/2018 avente ad ordine del giorno: “Informativa dell’Ass. Rossotti in merito alla verifica sperimentale dell’orario di esposizione e raccolta rifiuti nella città turistica e nei quartieri di Borgovico, Camerlata e Rebbio”. Commissione II Presenti Assenti Sostituto Presidente MAESANI Patrizia X Membri: DEL PRETE Sabrina X GUARISCO Gabriele X MAGATTI Bruno X MARTINELLI Paolo X Avv. Ada Mantovani MASPERO Elena X VALERI Andrea X VERONELLI Anna X

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COMUNE DI COMO

Commissione Consiliare II

“Assetto del Territorio, Ambiente e Ecologia, Trasporti, Lavori Pubblici, Mobilità”

Como, 11.07.2018

Verbale della Commissione Consiliare II

Ramo “Urbanistica”

Verbale redatto ai sensi dell’art 21 comma 2

Regolamento per il Consiglio Comunale

Seduta del 11 luglio 2018

L’anno duemiladiciotto, il giorno 11 del mese di luglio, alle ore 17:00, nella sede

Comunale, in Sala Giunta, si è riunita la Commissione consiliare II, per trattare il seguente

argomento iscritto all’ordine del giorno del 11.07.2018:

APPROVAZIONE PROPOSTA TRANSATTIVA FORMULATA DA MULTI INVESTMENT B.V.

IN DATA 03.01.2018 TESA A DEFINIRE OGNI VERTENZA IN CORSO TRA LE PARTI

RELATIVAMENTE AL CONTRATTO PRELIMINARE PER LA VENDITA DELL’AREA TICOSA

E AL CONSEGUENTE P.I.I. – REVOCA DELIBERAZIONI CONSILIARI 10.02.2005 n. 7,

31.05.2005 n. 22, 26.07.2010 n. 35

Sono intervenuti i Commissari Sigg.ri:

Presenti all’inizio della seduta: Maesani, Del Prete, Guarisco, Magatti, Mantovani, Valeri,

Veronelli, Maspero arriva alle 17.20.

Sono inoltre presenti: gli Assessori Galli e Butti (quest’ultimo dalle 17.40), i Consiglieri

Aleotti, Anzaldo, Rapinese, Ajani (dalle 17.25), il Segretario Generale dott. Fiorella, il

Dirigente incaricato del Settore Legale, avv. Marciano, il Dirigente del Settore Tutela

dell’Ambiente, dott. Baccaro e i Funzionari dell’Ufficio Urbanistica, arch. Fara e arch. Rini.

Il Presidente Maesani, riconosciuta la legalità dell’adunanza, alle ore 17:14 dà inizio ai

lavori della Commissione.

Il Presidente procede con la lettura integrale del verbale della precedente seduta tenutasi in

data 29/05/2018 avente ad ordine del giorno: “Informativa dell’Ass. Rossotti in merito alla

verifica sperimentale dell’orario di esposizione e raccolta rifiuti nella città turistica e nei

quartieri di Borgovico, Camerlata e Rebbio”.

Commissione II Presenti Assenti Sostituto

Presidente MAESANI Patrizia X

Membri: DEL PRETE Sabrina X

GUARISCO Gabriele X

MAGATTI Bruno X

MARTINELLI Paolo

X Avv. Ada Mantovani

MASPERO Elena X

VALERI Andrea X

VERONELLI Anna X

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Il Presidente riferisce che è stata inviata una specifica da parte dell’avv. Ceresa, con e-mail

del 06/06/2018 come di seguito riportata: “(..) in riferimento alla seduta della commissione

consiliare II del 29 maggio scorso rilevo che, pur avendo partecipato alla seduta in qualità di

vice-Segretario, non ho ricevuto il relativo verbale che ho dovuto, pertanto, recuperare

autonomamente. Oltre a ciò, osservo che il mio intervento è stato verbalizzato in modo

incompleto: mancano le considerazioni preliminari in merito al carattere inderogabile del

riparto di competenze fra gli organi comunali e mancano anche le puntualizzazioni finali in

merito ai risvolti della modifica degli orari di raccolta dei rifiuti sul piano contrattuale,

rispetto ai quali ho dichiarato di non esprimermi in quanto non a conoscenza del contratto di

servizio. Chiedo, pertanto, di voler allegare la presente email ad integrazione del verbale in

questione.”

Il Presidente riferisce inoltre che il Consigliere Aleotti ha segnalato un’imprecisione nel

medesimo verbale del 29/05/2018.

Il Consigliere Aleotti precisa che la discussione relativa alle occupazioni di suolo pubblico

è avvenuta nel corso della medesima seduta del 29/05/2018 e non nella precedente seduta.

Pertanto, nel suddetto verbale, laddove si riporta: ”Il Cons. Aleotti chiede alla Presidente di

chiarire in quale veste la scorsa seduta avesse riferito in merito all’ occupazione di suolo

pubblico dei bar. La Presidente Maesani dichiara che alla scorsa seduta della Commissione si

era fatta portatrice della richiesta della soluzione del problema come consigliere comunale e

di aver condiviso con l’ assessore Butti (competente sul regolamento COSAP) la proposta”

ogni riferimento all’espressione “scorsa seduta” è da intendersi “attuale seduta”.

Il Presidente Maesani non ha ritenuto di dover riaprire il verbale del 29/05/2018, bensì di

darne integrazione in data odierna, in quanto non si tratta di specificazioni che alterano la

sostanza del verbale e inoltre il sopracitato verbale è diventato parte integrante di una

Delibera di Giunta il giorno dopo la sua sottoscrizione. Qualora fossero state specificazioni di

sostanza il Presidente avrebbe informato la Giunta e sarebbe ripartito il necessario iter.

Con riferimento all’argomento all’ordine del giorno il Presidente Maesani ritiene che si

tratta di una delle delibere più importanti dell’intero mandato e che la proposta in

argomento rappresenti l’occasione per mettere la parola ‘fine’ al contenzioso della Ticosa,

anche grazie ad un lungo lavoro iniziato da tempo e affrontato dalla precedente

amministrazione. Una vera occasione per ripartire. Nel rispetto della totale libertà di

opinione e di intervento il Presidente invita i partecipanti a “far quadrato attorno al

problema e trovare la soluzione condivisa” a prescindere dal proprio credo politico, per

quanto onorabile e rispettabile, e cercando di dimenticare gli errori commessi in passato.

Con senso di responsabilità il Consiglio comunale sarà investito di una decisione che

comporterà il vaglio e l’attenzione da parte di tutti gli organi che sono tenuti ad espletare il

loro controllo.

L’alternativa è solo attendere passivamente l’esito di una causa estremamente complessa

per cui gli stessi consulenti e Revisori del Comune hanno ravvisato l’alea di perdita.

Gli avvocati sono comunemente chiamati a valutare i costi e i benefici di tenere in piedi una

causa e la bontà delle transazioni e, soprattutto quando la controparte è un Ente pubblico,

la bontà delle transazioni viene valutata anche dalla Corte dei Conti. Occorre valutare che

non ci siano, in una transazione, i prodromi del danno erariale.

Il Presidente chiede all’Avvocato Marciano di dare illustrazione della storia in quanto non

tutti ne conoscono i contenuti e i ‘retroscena’.

Interviene l’Avvocato Marciano riassumendo per punti la questione in argomento:

- Il Comune di Como è proprietario del complesso immobiliare costituito dagli edifici e

terreni individuati come “Area ex Ticosa”.

- Con deliberazione del 10/02/2005 n. 6 il Consiglio Comunale di Como ha approvato il

Documento di Inquadramento, ai sensi dell’allora vigente L.R. 9/1999, succesivamente

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integrato con deliberazione consiliare del 31/05/2005 n. 22, che prevedeva, tra gli

obiettivi di riqualificazione del territorio comunale, il recupero dell’Area ex Ticosa.

- Con deliberazione del 10/02/2005 n. 7, modificata con deliberazione del 31/05/2005 n.

22, il Consiglio Comunale di Como ha disposto di procedere all’alienazione dell’Area

Ticosa, al fine della sua riqualificazione urbanistica, attraverso una procedura ad evidenza

pubblica di rilievo comunitario.

- Il Concorrente vincitore è risultato essere la Società Multi Development Corporation B.V.

(nel seguito Multi).

- In data 3/08/2006 è stato sottoscritto tra le parti il contratto preliminare avente ad

oggetto la vendita dell’area Ticosa.

- Con deliberazione n. 35 del 26/07/2010 il Consiglio comunale ha adottato il Programma

integrato di intervento (nel seguito P.I.I.) presentato da Multi, interessante il complesso

immobiliare di che trattasi. In sede di adozione furuno proposti degli emendamenti, tra

cui uno atto a garantire il cannocchiale visivo dei due campanili di S. Abbondio e uno atto

all’assunzione di determinati oneri in capo al Soggetto proponente del Programma

relativamente alla realizzazione di una rotatoria.

- Multi critica la legittimità della suddetta delibera, in specie con riferimento ai due suddetti

emendamenti, in quanto sostiene che avrebbero aumentato notevolmente i costi che la

stessa Società avrebbe dovuto sostenere ai fini della realizzazione del P.I.I., spostando

sensibilmente l’alea economica di realizzazione sulla società Multi. L’aumento dell’alea era

riconducibile, a parere di Multi, al fatto che garantire il cannocchiale visivo sulle due torri

avrebbe comportato una ridefinizione planivolumetrica con notevole aumento dei costi.

- Con ricorso al TAR Lombardia, Milano, notificato in data 24/11/2010, Multi chiede:

1. l’accertamento e la dichiarazione della risoluzione per inadempimento da

parte del Comune del contratto preliminare stipulato il 03/08/2006;

2. l’accertamento e la dichiarazione della risoluzione per impossibilità

sopravvenuta delle prescrizioni dedotte nel contratto preliminare;

3. l’accertamento e la dichiarazione della risoluzione per eccessiva morosità

sopravvenuta e per presupposizione;

4. l’annullamento delle deliberazioni consiliari n. 32/2010, 33/2010 e 35/2010.

- Il Comune, assistito dagli avvocati Monti e Viviani, si è costituito in giudizio, deducendo,

oltre all’infondatezza nel merito del ricorso, l’inammissibilità delle domande di risoluzione

del contratto preliminare e della domanda risarcitoria.

- Il Comune di Como ha altresì proposto ricorso incidentale, nel quale parimenti viene

richiesto di accertare e dichiarare la risoluzione del contratto preliminare per

inadempimento da parte di Multi.

- il TAR per la Lombardia, Milano, con sentenza n. 2231/11 ha:

respinto la domanda di risoluzione e risarcitoria proposta da Multi;

annullato, in parte e nei limiti di cui in motivazione, la deliberazione n. 35/2010;

respinto il ricorso incidentale del Comune di Como.

- Con la suddetta sentenza n. 2231/2011 entrambe le parti rimanevano legate ad un

contratto che nessuna delle due aveva interesse venisse eseguito.

In particolare, è stata parzialmente accolta la censura (punto 17 della sentenza) di

annullamento della deliberazione di C.C. n° 35/2010 con riferimento agli emendamenti

nn. 3 e 14 ossia il T.A.R. Lombardia Milano ha ritenuto:

illegittimo l’emendamento n° 3, relativo ai costi di realizzazione dello snodo viabilistico

su viale Roosvelt, “[...] nella parte in cui non chiarisce espressamente che, in caso di

superamento del tetto massimo, alcun onere sarà posto a carico della promissaria

acquirente”;

illegittimo l’emendamento n° 14 in quanto con esso il Comune “[…] non ha recepito

fedelmente la previsione di cui all’art. 14, 12° c., L.R. 12/2005 ma – nello stabilire

quali variazioni al P.I.I. determinano alterazione delle caratteristiche tipologiche di

impostazione del P.I.I. – ha limitato la possibilità di adottare modifiche in sede di

esecuzione del P.I.I. non necessitanti dell’approvazione di preventiva variante,

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dettando una disciplina più rigorosa rispetto a quella prevista dalla legge regionale

[...]”

- In data 5 aprile 2012, Multi ha appellato al Consiglio di Stato la sentenza n° 2231/2011

riproponendo le domande formulate in primo grado; il Comune di Como a sua volta si è

costituito proponendo controricorso e ricorso incidentale, chiedendo di respingere

l’impugnazione proposta e riformulando le istanze proposte in primo grado.

- Multi ha proposto anche ricorso al T.A.R. Lombardia, Milano, chiedendo l’annullamento di

tutti gli atti e i provvedimenti comunali preordinati all’escussione della garanzia bancaria

pari ad 3 milioni di euro prestata dalla Società stessa. Il Comune di Como aveva infatti

comunicato a Multi nel 2010 che, a suo giudizio, riteneva sussistenti gli inadempimenti al

contratto preliminare e che si sarebbe accinto a escutere la garanzia. Visti gli

intendimenti del Comune, Multi ha presentato ricorso al Tribunale Ordinario di Milano in

sede monocratica, chiedendo che fosse inibita al Comune di Como l’escussione della

polizza. Multi ha contestato al Comune un comportamento contrario a buona fede, perché

da una parte chiedeva la risoluzione del contratto, dall’altra manifestava la volontà di

escutere.

- In sede di 700 c.p.c., inibitoria ad escutere, il Comune di Como perde in primo grado;

impugna e perde anche in secondo grado con un’affermazione secondo cui è noto che

l’art. 1453 del CC vieta di chiedere l’adempimento una volta domandata la risoluzione del

contratto.

L’Avvocato Marciano precisa inoltre che il pendente ricorso al Consiglio di Stato è in fase

di perenzione (congelamento), che dovrebbe concludersi indicativamente nel mese di

ottobre/novembre 2018. Qualora non si dovesse addivenire ad una transazione le parti

chiederanno la discussione e si procederà allo scrutinio delle reciproche eccezioni/domande

dirette riconvenzionali.

Il Segretario generale si allontana dall’aula alle 17.45.

Prende la parola il Presidente Maesani chiedendo all’Avv. Marciano di chiarire ai

Commissari i seguenti due aspetti:

1) qual è il rischio per l’Amministrazione in caso di soccombenza, qualora non si proceda ad

transazione con la Società;

2) qual è la soglia critica già raggiunta dalla precedente Amministrazione nel precedente

tentativo di transazione e gli ulteriori attuali sviluppi.

Interviene il Consigliere Rapinese chiedendo all’Avv. Marciano di specificare anche le

risultanze in capo all’Amministrazione in caso di soccombenza della Società Multi, qualora

non si proceda ad una transazione con la Società.

L’Avvocato Marciano spiega che, nel 2016, viene coltivata dalla precedente

Amministrazione la possibilità addivenire ad una soluzione stragiudiziale. Nella lettera di

Multi del 17.10.2016, infatti, viene inserita la rinuncia ad una precedente proposta di

soluzione stragiudiziale che prevedeva una diversa proposta progettuale.

Interviene in Consigliere Magatti per precisare che la proposta progettuale formulata da

Multi durante l’Amministrazione Lucini prevedeva una notevole riduzione dei volumi.

Continua l’Avvocato Marciano riferendo che la proposta progettuale venne abbandonata

all’esito della presentazione, da parte di Multi, nel mese di ottobre 2016, di una proposta

transattiva, che conteneva la richiesta della corresponsione, da parte del Comune di Como,

della somma di 450 mila euro versata dalla società a titolo di caparra confirmatoria. Gli uffici

analizzarono la proposta ed evidenziarono diverse problematiche. In particolare la dott.ssa

Tosetti formulò delle eccezioni già in quella sede, che sono state poi riproposte, dalla stessa

dott.ssa Tosetti, agli Avv. Monti e Viviani, che nella loro risposta del 15/01/2018 hanno reso

il parere in forza del quale i comportamenti di inadempimento da parte di Multi evidenziati

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dalla dott.ssa Tosetti sussistono ma, tuttavia, è prospettabile anche un qualche ritardo

procedimentale addebitabile alla Pubblica Amministrazione.

L’Avvocato Marciano precisa che l’ipotesi transattiva di ottobre 2016 non era stata ritenuta

pienamente satisfattiva degli interessi del Comune (vedasi indirizzo operativo di dicembre

2016), per motivazioni riconducibili alla volontà dell’Amministrazione di trattenere la

caparra, visto il comportamento inadempiente della Società, e di addebitare alla medesima

Società il “delta” del maggior costo da sostenere per la bonifica dell’area.

Solo dopo l’insediamento dell’ attuale Amministrazione e precisamente a gennaio 2018, la

Società, in seguito a notifica di avviso di perenzione, ha depositato una nuova proposta che

ripropone nella sostanza quanto già previsto nella proposta del 2016, con l’aggiunta della

rinuncia, da parte di Multi, alla restituzione della caparra confirmatoria di 450 mila euro.

L’Avvocato Marciano prosegue spiegando che gli Uffici hanno chiesto agli Avvocati Monti e

Viviani di valutare la procedibilità della soluzione stragiudiziale così come riformulata, e di

esprimere un parere pro veritate in merito al nuovo assetto di interessi così come raggiunto

a cui si deve aggiungere anche il fatto che l’Amministrazione, dando mandato all’avvocatura

comunale, ha deciso di contestare alla Società ‘Environ’ (ora assorbita nel gruppo ‘Ramboll’)

l’inadempimento professionale, in quanto il piano operativo di bonifica contiene delle

problematiche che hanno comportato un aumento dei costi e dei tempi di realizzazione della

bonifica.

Riferisce l’Avvocato Marciano che la valutazione di questi elementi ha portato

Amministrazione e Uffici a ritenere accoglibile la proposta transattiva così come riformulata

dalla Società.

L’avvocato Marciano cita quindi il parere espresso dal Collegio dei revisori del Comune in

data 11/07/2018 in cui si evidenzia che: “uno degli elementi che l’Ente deve considerare per

decidere se addivenire ad una transazione ‘è sicuramente la convenienza economica’ che

secondo consolidata giurisprudenza della Magistratura Contabile va valutata non tanto ‘in

relazione alle reciproche concessioni delle parti’ quanto invece ‘in relazione all’incertezza del

giudizio, intesa quest’ultima in senso relativo, da valutarsi in relazione alla natura delle

pretese alla chiarezza della situazione normativa ed ad eventuali orientamenti

giurisprudenziali’”.

Prende la parola il Presidente Maesani chiedendo all’Avvocato Marciano di chiarire le

conseguenze concrete in caso di soccombenza dell’Ente e in caso di soccombenza della

Società.

Il Consigliere Mantovani prende la parola per sollecitare un intervento del Segretario

Generale in merito alla proposta in argomento.

L’Avvocato Marciano riferisce la conclusione del parere espresso dagli Avv. Monti e Viviani

in data 16/03/2018, secondo cui, come dagli avvocati stessi già segnalato in precedente

parere, gli elementi decisivi per la valutazione dell’eventuale transazione sono quelli relativi

alle concrete possibilità, che hanno riferito essere sempre state estremamente scarse.

L’Avvocato Marciano precisa inoltre che:

- non sono mai state fatte valutazioni economiche, da nessuna Amministrazione, perché le

cifre sono estremamente alte.

- Alla Delibera di adozione n. 35/2010 non ha fatto seguito la fisiologica prosecuzione del

procedimento, che avrebbe dovuto portare all’ approvazione del P.I.I.

- Il documento di piano del PGT rinvia all’esistenza del P.I.I., da cui contestualmente

l’Amministrazione prende le distanze riservandosi: ”la possibilità di variare il perimetro

nell’ambito di riferimento ed i contenuti del Programma Integrato di Intervento stesso”.

- Evidentemente una soluzione della controversia non può che essere in termini risarcitori

per entrambe le parti, con cifre estremamente elevate per entrambe le parti.

Interviene il Consigliere Guarisco chiedendo un chiarimento in relazione alle conseguenze

qualora il Consiglio di Stato dovesse decidere per la non risoluzione del contratto.

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L’Avvocato Marciano precisa che, l’attuazione del P.I.I. adottato non è più possibile e,

anche qualora venisse accolto il controricorso del Comune, quel P.I.I. non è più adottabile

ed è quindi necessario valutare l’assetto d’interessi che l’Amministrazione vuole

raggiungere.

Prende la parola l’Assessore Butti precisando che il 09/11/2017 Multi ha incontrato

l’Amministrazione, evidenziando la volontà di proseguire con una ripresentazione della

proposta transattiva rifiutata dalla precedente Amministrazione, proponendo anche il

progetto che, in questa sede, venne presentato dall’allora Ass. Spallino e dall’allora

Dirigente, che prevedeva una diminuzione dell’impatto del residenziale. Il progetto avrebbe

rappresentato una variante rispetto al progetto che aveva vinto la gara. In quella sede

venne risposto a Multi che la proposta transattiva, così come formulata, non poteva essere

accolta dall’Amministrazione, anche in virtù dell’eventuale riformulazione di un progetto

diverso da quello che aveva vinto la gara. L’Ass. Butti riferisce che successivamente c’è

stato un altro incontro dove Multi aveva comunicato di voler addivenire ad un’ulteriore

proposta transattiva lasciando perdere la variante progettuale e concentrandosi sul progetto

originario. Nel frattempo sono intercorsi due incontri dell’Amministrazione presso lo studio

Monti e Viviani con i quali si era iniziato a capire, in vista dell’udienza al Consiglio di Stato

che era prevista per il 18/01/2018, i possibili scenari. Anche in quella sede gli avvocati

Monti e Viviani manifestarono verbalmente delle perplessità rispetto alla possibilità che il

Comune vincesse la causa. Il 03/01/2018 è arrivata l’attuale proposta transattiva, in seguito

alla quale i rispettivi uffici legali di Multi e del Comune chiedono al Consiglio di Stato un

rinvio dell’udienza. La proposta transattiva è stata immediatamente inviata allo Studio Monti

e Viviani, che il 15/01/2018 ha fatto pervenire le prime valutazioni in relazione alla

medesima. Durante un ulteriore incontro presso lo studio Monti e Viviani è stato ribadito che

la proposta transattiva poteva essere accolta in quanto diversa e migliorativa rispetto alla

precedente.

Multi chiedeva il via libera dell’Amministrazione entro il 31/01/2018. L’Amministrazione ha

immediatamente comunicato alla Società Multi la necessità di tempi tecnici per l’esame e

l’eventuale approvazione della proposta medesima.

L’Assessore Butti dà atto che anche la precedente Amministrazione aveva tentato di

giungere ad un accordo, che gli Uffici ritennero di non poter avvallare. Si è ritenuto

opportuno mantenere la consulenza con lo Studio Legale Monti e Viviani in quanto aveva già

seguito l’iter della vicenda negli anni precedenti.

Per quanto riguarda la variante progettuale presentata da Multi alla precedente

Amministrazione, l’Assessore Butti precisa che, rappresentando variante rispetto al progetto

che aveva vinto la gara, avrebbe esposto l’amministrazione alla possibilità di ricorsi da parte

di eventuali altri Soggetti partecipanti alla gara.

Interviene il Consigliere Magatti precisando che il rischio di ricorso non sussisteva in

quanto avevano partecipato alla gara due società, e la seconda era fallita all’epoca della

presentazione della variante.

Prende la parola il Consigliere Rapinese eccependo il fatto che, in caso di diverse

condizioni progettuali, qualche altro soggetto avrebbe potuto scegliere di partecipare.

L’Assessore Butti invita i Commissari a presentare tutte le necessarie istanze di accesso

agli atti.

Interviene il Presidente Maesani invitando i Commissari a formulare eventuali domande in

attesa del ritorno del Segretario Generale.

Il Consigliere Mantovani chiede in base a quale norma il Consiglio Comunale sia chiamato

a deliberare sulla proposta di transazione all’ordine del giorno, in quanto, in occasione della

precedente proposta di Multi, era stato emesso unicamente un parere negativo del

Segretario generale.

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L’Avvocato Marciano risponde dichiarando che la competenza è certamente del Consiglio

Comunale in quanto interviene un atto di secondo grado, in autotutela, di revoca di

precedenti Delibere, di competenza consigliare (deliberazione di adozione del P.I.I.), e

inoltre si incide sulla decisione di vendere l’area. Precisa inoltre che vengono portate

all’attenzione dell’Organo politico esclusivamente le proposte di Deliberazione il cui

contenuto è condiviso nel merito dagli Uffici. L’Avv. Marciano presume che la scelta

dell’allora Segretario di non far proseguire l’iter del diniego da parte del Consiglio sia legata

al fatto che mancava, da parte dei Dirigenti, una visione positiva sotto profili diversi.

Il Presidente Maesani ribadisce quindi che la ‘via maestra’ è quella che si sta percorrendo

adesso.

Il Consigliere Ajani prende la parola dichiarando che la situazione in argomento è molto

complessa per i suoi risvolti tecnici e legali e chiedendo se sia opportuno che ciascun

Consigliere acquisisca copia della documentazione complessiva a far data da novembre

2017 fino ad oggi, al fine di poter approfondire al meglio la questione prima della sua

trattazione in Consiglio comunale. Il Consigliere inoltre chiede se, qualora il Comune

soccombesse e si configurasse l’ipotesi di danno erariale, la responsabilità in termini

economici ricada in capo ai soli Consiglieri assicurati oppure a tutti i Consiglieri.

Rispetto al primo quesito posto dal Consigliere Ajani, interviene l’Assessore Butti che si

conferma disponibile a condividere copia di tutti gli atti protocollati dal 03/01/2018 con tutti

coloro che ne faranno richiesta.

Rispetto al secondo quesito posto Consigliere Ajani, interviene l’Avvocato Marciano

comunicando che il rischio economico c’è anche nel non transare. Il ‘non decidere’, infatti, è

fonte di danno, in quanto non solo può portare alla nomina di un Commissario ad acta ma

potrebbe essere fonte di ‘danno’ per non aver dato seguito a soluzioni stragiudiziali che

avrebbero potuto essere più vantaggiose per la Pubblica Amministrazione.

Rispetto al quesito specifico del Consigliere Ajani, l’Avv. Marciano precisa che rispondono

tutti i Consiglieri responsabili delle proprie decisioni.

Il Consigliere Aleotti chiede all‘Assessore Butti se gli emendamenti inseriti nella Delibera

di adozione P.I.I. non modificavano, di fatto, il progetto che era stato aggiudicato in base

alla specifica gara.

L’Assessore Butti precisa che i due emendamenti andavano ad incidere e modificare il

progetto originario, vincitore della gara.

Interviene il Consigliere Magatti dichiarando che una delle ipotesi era che il Consiglio

comunale avrebbe potuto riunirsi per annullare gli emendamenti e riportare tutto allo stato

iniziale.

Prende nuovamente la parola il Consigliere Aleotti affermando che, in sede di

contenzioso, bisognerebbe valutare chi ha inciso nel non proseguimento dell’opera. La

Società Multi potrebbe contestare all’Amministrazione di non aver potuto proseguire con le

opere a causa degli emendamenti che hanno portato alla modifica del progetto.

L’Assessore Butti conferma che parte del ricorso della Società Multi verte proprio su

questo aspetto.

L’Avvocato Marciano precisa inoltre che entrambe le parti sono inadempienti, in quanto

comunque l’Amministrazione, nonostante il ricorso, avrebbe potuto lecitamente procedere

all’approvazione del P.I.I. Tutto ciò è fonte di responsabilità per l’Amministrazione,

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responsabilità intesa come comportamento dell’azione amministrativa. E’ proprio per questo

che gli Avvocati Monti e Viviani suggeriscono di addivenire ad una soluzione stragiudiziale.

Prende la parola il Consigliere Veronelli chiedendo per quali motivazioni si è deciso di

confermare l’incarico allo Studio legale Monti e Viviani e con quale tempistica si dovrebbe

concludere il pendente ricorso al Consiglio di Stato, attualmente in fase di congelamento,

qualora non si addivenisse all’ipotesi transattiva.

Interviene l’Avvocato Marciano precisando che la discussione del ricorso sarà in

programma prima di Natale 2018 e confermando che il ricorso è attualmente congelato, in

quanto si auspica una soluzione stragiudiziale tra le parti. Se le parti non arriveranno ad una

soluzione transattiva, entrambe avranno interesse alla riattivazione del ricorso. Gli avvocati

Monti e Viviani sono stati scelti nel 2011, quando non erano ancora previste ‘forme

concorrenziali’ e si è ritenuto fossero tra i migliori.

Interviene il Presidente Maesani precisando che l’Avv. Viviani è stato Presidente di Solom

- Società lombarda Avvocati amministrativisti - ed è Docente universitario. L’incarico è stato

dato dalla vecchia Amministrazione e confermato dall’attuale Amministrazione in quanto si

tratta di Avvocati amministrativisti specialisti in materia di appalti e urbanistica.

Prende la parola il Consigliere Guarisco chiedendo a chi fu affidata la consulenza esterna

quando il Comune presentò controricorso con ricorso incidentale, a seguito del ricorso di

Multi.

L’Avvocato Marciano dichiara che la consulenza fu affidata, anche in quella fase, allo

Studio Legale Monti e Viviani. L’incarico venne affidato dall’Amministrazione Bruni,

confermato dall’Amministrazione Lucini e approdato all’Amministrazione Landriscina in

quanto bravi amministrativisti specializzati in urbanistica ed edilizia. Si trattava inoltre di

una strategia processuale necessaria che in quel momento aveva senso, entrambe le parti

probabilmente pensavano di raggiungere prima una soluzione stragiudiziale.

Prende la parola il Consigliere Mantovani riprendendo l’affermazione del Presidente

Maesani laddove dichiara che la decisione non deve essere orientata o condizionata dal

punto di vista politico, e dichiarando che occorre sottolineare a tutti i partecipanti la

responsabilità e la delicatezza della questione su cui sono chiamati a decidere, aspetto sul

quale forse, a parere del Consigliere Mantovani, il Consiglio non è stato sufficientemente

edotto.

L’aspetto che preoccupa particolarmente il Consigliere Mantovani è il parere negativo del

precedente Segretario generale in data 22/12/2016, in considerazione del fatto che la

differenza sostanziale della proposta di allora, rispetto all’attuale, sembra essere

sostanzialmente la mancata necessità di restituire alla Società la caparra di 450 mila euro.

Il Consigliere Mantovani espone il parere del precedente Segretario generale, laddove si

interroga rispetto a quello a cui l’Amministrazione avrebbe dovuto rinunciare accettando la

transazione. A parere del Consigliere Mantovani la rinuncia da parte del Comune consiste in

sostanza nel mancato incasso della somma per l’acquisto dell’area, perché la transazione, a

suo parere, rappresenta il fallimento di un’operazione partita 10/15 anni fa e mai portata a

termine, un’operazione che ora deve essere affrontata in maniera faticosa e rischiosa.

Inoltre, a parere del Consigliere Mantovani, occorre considerare le spese per la bonifica. A

tal proposito il Consigliere Mantovani chiede una quantificazione delle spese sostenute fino

ad ora dall’Amministrazione. Il Consigliere Mantovani, infine, ricorda che è necessario

considerare anche la penale prevista dall’ art. 11 del contratto preliminare, nella misura di

180 mila euro, le spese sostenute dal Comune per l’esecuzione del contratto, compresi i

costi per l’istruttoria del P.I.I., nonché il danno d’immagine per la città.

Alle ore 18:40 il Segretario generale rientra in aula.

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Il Presidente Maesani precisa che, come anticipato dall’ Avvocato Marciano, in questa fase

giudiziale non ci sono ancora delle cifre precise. Alcuni elementi fanno presagire cifre

elevate, sia in caso di accoglimento che in caso di soccombenza del Comune.

Prende la parola il Consigliere Mantovani, dichiarando che non è corretto mettere oggi i

Consiglieri nella condizione di analizzare documentazione di fatto incompleta in vista di una

Delibera che verrà discussa in Consiglio tra 4-5 giorni.

Risponde il Presidente Maesani comunicando che la Commissione non è stata convocata

d’urgenza per volere suo e dell’ Assessore Butti, che ha riferito dell’argomento con ciascun

gruppo. Il Presidente ricorda inoltre la possibilità di presentare richiesta di accesso agli atti,

e chiede di render noto se tale facoltà è stata ostacolata o resa difficile in modo da poterlo

verbalizzare.

Interviene il Consigliere Mantovani affermando che non tutti i Consiglieri possono essere

in grado di valutare che, per fare un’analisi completa, sia necessario acquisire ulteriore

documentazione, vista la responsabilità che ci si sta assumendo. La documentazione

completa avrebbe dovuto essere fornita spontaneamente dagli Uffici e il Segretario generale

avrebbe dovuto avere un ruolo più significativo in questa fase.

Il Presidente Maesani ricorda che, quanto un mese e mezzo fa, l’Assessore Butti ha

esposto ai vari gruppi la questione in argomento, nessuno ha manifestato la necessità di

acquisire maggiori informazioni e/o documentazione, che, in caso, l’Ass. Butti avrebbe

certamente fornito.

L’Assessore Butti e il Presidente Maesani assicurano che da domani tutta la

documentazione sarà messa a disposizione dei Consiglieri.

Il Presidente cede la parola al Segretario Generale, il quale riferisce di aver approfondito

con l’Assessore la questione in argomento. Il Segretario ricorda di aver raccolto il parere

favorevole alla transazione da parte dei Revisori dei conti e il parere pro veritate dagli

Avvocati incaricati, secondo cui ci sono possibilità irrisorie di vincere la causa. Il Segretario

generale ritiene che l’Amministrazione, accettando la transazione, possa ottenere tutto il

possibile. Ritiene che i Revisori dei conti non avrebbero espresso parere favorevole su una

questione di questo tipo se ci fossero stati dei dubbi. Precisa che gli Uffici hanno impiegato il

massimo sforzo per cercare una soluzione equa.

Prende la parola il Presidente Maesani precisando che, quando un Avvocato rilascia un

parere pro veritate, dal punto di vista legale è un incaricato di pubblico servizio, che si

assume tutte le responsabilità professionali, civili, penali ed erariali, a garanzia

dell’Amministrazione.

Interviene il Consigliere Rapinese, il quale, facendo riferimento all’ipotesi di danno

erariale, chiede di conoscere quanto hanno speso i cittadini comaschi dall’inizio di questa

procedura ed eventualmente, qualora il Comune soccombesse, chiede di sapere a carico di

quale soggetti potrebbe essere presentato esposto alla Corte dei Conti. Chiede di conoscere

quanto è stato speso dall’inizio di questa procedura, consulenze legali incluse, in quanto ad

oggi i cittadini comaschi hanno sostenuto delle spese e con questa transazione non vi è

l’opportunità di essere risarciti. A proposito dei pareri legali il Consigliere Rapinese ricorda

inoltre che, guardando al passato, non tutte le vicende intercorse hanno avuto le

conseguenze prospettate dai pareri legali. A parere del Consigliere Rapinese sembra illogico

che la migliore opzione per l’Amministrazione sia quella proposta da un’Azienda con così

tante competenze tecniche e legali, di fronte alla quale, riprendendo le parole del Segretario

generale, non c’è alcuna possibilità di vincere.

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Interviene il Presidente Maesani invitando il Consigliere Rapinese a formulare le sue

domande rimandando ad una fase successiva le proprie dichiarazioni.

Il Consigliere Rapinese ribatte chiedendo all’ Avv. Marciano:

- se non trova strano che, nonostante le pochissime possibilità di successo del Comune di

Como in questo giudizio, Multi rinunci al deposito cauzionale e alla pretesa spropositata di

cifre elevate;

- se lo Studio Monti e Viviani sia lo stesso studio che a suo tempo aveva proposto

all’Amministrazione di accettare la transazione anche nell’ipotesi in cui il Comune avrebbe

dovuto restituire la caparra;

- se questa transazione genera rischi anche per il Consigliere che la approva, in caso di

esposto alla Corte dei Conti da parte di un Soggetto terzo. Precisa comunque che, a suo

parere, i rischi si assumono sia accettando che non accettando la transazione.

Il Consigliere Rapinese prosegue chiedendo al Presidente Maesani e all’Assessore Butti:

- come mai, al di là della possibilità di accedere agli atti, dal 03/01/2018 sia arriva a

parlare in commissione della questione solo a poche ore dal voto in aula;

- come mai con Lucini il Consiglio Comunale non è stato interessato e non ha nemmeno

avuto mandato alla negoziazione;

- se può realizzarsi lo scenario secondo cui, a fronte di una soccombenza del Comune di

Como, i soggetti coinvolti in precedenza e coloro che hanno votato questa Delibera siano

chiamati a rispondere;

Il Consigliere Rapinese chiede inoltre di fornire una stima economica per i vari scenari, visto

che ogni decisione deve avere una copertura economica.

Prende la parola l’Avvocato Marciano richiamando quanto detto dal Consigliere Mantovani

in merito al fatto che, quando c’è un contenzioso, si ha già perso. Quando si va davanti ad

un Giudice si ha già perso. In questo senso l’amministrazione aveva già perso dal 2011

quando si è incardinato il ricorso; ha perso quando è arrivata la decisione in primo grado, ha

perso quando si è presentato l’appello. Questo vale anche per Multi.

Il Presidente Maesani precisa che quando c’è un contenzioso e la società è soggetta a

revisione, gli avvocati devono creare una relazione, giustificare una posta che viene messa

nel bilancio come riserva in caso di soccombenza. Viene valutato lo scenario peggiore, in

modo da mettere la postazione a bilancio. Analogamente anche il Comune ha istituito un

fondo di riserva per le cause a rischio. Una società, anche se è quasi sicura di vincere una

causa, se soggetta a revisione dei conti, deve accantonare una determinata somma a

bilancio. Avere un contenzioso in essere significa quindi per una Società di quel livello

immobilizzare delle risorse in bilancio.

I Consiglieri Mantovani e Rapinese eccepiscono che quanto specificato dal Consigliere

Maesani non è pertinente rispetto alle valutazioni che è chiamata a compiere la

Commissione.

Il Presidente Maesani cede quindi la parola all’Avvocato Marciano, che precisa come l’alea

sia molto alta per entrambi i soggetti, considerato anche il giudizio di primo grado. I danni a

cui potrebbe essere esposta l’Amministrazione sono tanti. A parere dell’Avvocato Marciano

Multi è addivenuta a più miti consigli anche sulla base di altrettante valutazioni

relativamente ai danni ai quali essa stessa potrebbe andare incontro. Se si proseguisse con

il procedimento giudiziario in corso si potrebbe arrivare ad individuare dei danni economici

ipotetici alti per entrambe le parti, ma, per un noto principio previsto nel codice civile, c’è il

concorso di colpa, ossia i comportamenti censurabili di entrambe le parti annullano le poste

economiche chieste vicendevolmente. Per questo, in relazione all’insistenza degli uffici circa

la necessità di quantificare il danno economico, gli avvocati Monti e Viviani non hanno voluto

esprimersi. L’Avvocato Marciano, di conseguenza, dichiara che non intende fornire

valutazioni economiche che potrebbero essere smentite, sia in eccesso che in difetto.

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L’Avv. Marciano precisa inoltre che, rispetto al parere fornito dallo studio Monti e Viviani

sulla presente proposta in discussione, quello formulato in relazione alla precedente

proposta transattiva era molto più dubitativo, e rimetteva diverse valutazioni agli uffici,

valutazioni che gli uffici, in quel momento, non hanno sciolto. Proprio per questo motivo si è

arrivati alla decisione assunta dalla Giunta e dal Segretario Generale. L’Avvocato Marciano

precisa di non voler entrare nel merito della decisione del precedente Segretario Generale di

non riferire al Consiglio il proprio parere.

L’Assessore Butti riferisce che i costi legali ammontano a circa 55 mila euro, mentre

chiede al dott. Baccaro di fare una stima dei costi per la bonifica.

Il Dottor Baccaro riferisce che i costi spesi per la bonifica ammontano a circa 5,5 - 6

milioni di euro.

Il Segretario Generale specifica che la necessità di bonificare l’area non è imputabile a

Multi in quanto il danno nell’area già c’era, non è stato creato da Multi.

Il Consigliere Mantovani precisa che è stata fatta una bonifica in previsione di un

insediamento residenziale, che è cosa diversa da una bonifica in previsione della

realizzazione di un’area adibita a parcheggio.

L’Assessore Butti assicura che verrà fornita ai Consiglieri, anche prima della seduta di

Consiglio, la quantificazione esatta dei suddetti costi.

L’Avvocato Marciano precisa che, per quanto attiene i costi legali, la cifra fornita riguarda

le spese sostenute fino ad ora.

Il Consigliere Mantovani chiede se è stato fornito un preventivo per le spese legali.

L’Avvocato Marciano risponde di non aver alcun preventivo in quanto all’epoca non ancora

necessario.

L’Avvocato Marciano cita poi il parere dello studio Monti e Viviani del 15/01/2018, laddove

fa riferimento alle domande riconvenzionali proposte dal Comune nel giudizio di appello,

volte ad accertare e dichiarare la risoluzione del contratto preliminare per grave

inadempimento di Multi: “A nostro avviso le concrete possibilità di accoglimento delle

suddette domande riconvenzionali non sono molte per le seguenti ragioni: l’inadempimento

di Multi agli obblighi posti a carico della medesima dall’art. 9, lettere b) e c) del preliminare,

cioè il ritardo di Multi nella presentazione del P.I.I. e di tutta la documentazione sussiste ma

è sicuramente prospettabile anche il ritardo procedimentale addebitabile al Comune”.

L’Avvocato Marciano ricorda che questo elemento richiama il giudizio del TAR in primo

grado, precisando inoltre che i tempi per l’adozione di un Piano solitamente variano dai 60

ai 90 giorni, mentre il Comune ha impiegato 2 anni.

Il Segretario Generale precisa che il Piano avrebbe già dovuto essere dichiarato decaduto.

L’Avvocato Marciano conclude la lettura del parere dello studio Monti e Viviani del 15

gennaio 2018: “Tale circostanza è rilevante per escludere la gravità dell’inadempimento di

Multi. Quanto all’inadempimento di Multi all’obbligo di cui all’art. 7 comma 2 del contratto

preliminare, e cioè quello relativo alla realizzazione delle eventuali opere di bonifica, lo

stesso risulterebbe giustificato nel caso in cui nel giudizio di appello venisse accertata

l’inidoneità del progetto di bonifica a suo tempo approvato, inidoneità che è sempre stata

denunciata da Multi e che è comprovata dalle varianti progettuali approvate in fase

esecutiva, che hanno comportato un notevole incremento dei costi delle opere di bonifica”.

Interviene il Consigliere Magatti per precisare che il Piano di bonifica è certamente

inadeguato e contiene errori progettuali che negli anni sono stati ripetutamente segnalati

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anche all’ufficio legale. Bisogna considerare tuttavia che neanche Multi, nella sua

caratterizzazione, aveva considerato la presenza di amianto. Questo elemento, in fase di

giudizio, potrebbe essere contestato.

Il Segretario Generale interviene per precisare che l’obbligo di redazione del Piano era a

carico del Comune. Riferisce poi che, considerata l’inadeguatezza del Piano stesso,

l’Amministrazione sta agendo nei confronti della ditta che ha redatto il POB (Piano operativo

di bonifica).

Il Presidente Maesani ritiene che, tra gli elementi in questo momento a sfavore

dell’Amministrazione, forse agire adesso contro chi ha fatto la bonifica è come ammettere

che, nelle sue contestazioni inerenti la bonifica, Multi, almeno in parte, aveva ragione. Il

Presidente aggiunge inoltre che, essendoci dei tempi di prescrizione per chiedere i danni,

forse tale azione risulta tardiva.

Il Segretario Generale risponde alla suddetta osservazione per precisare che, a fronte

dell’accertamento di una irregolarità, gli Uffici non possono esimersi dal procedere con la

diffida.

Prende la parola il Consigliere Aleotti per ribadire la richiesta, già formulata da altri

Commissari, di una valutazione economica, considerato che gli aspetti economici sono

determinanti per qualsiasi scelta. Ritiene necessario che venga fornita un’indicazione

dell’ordine di grandezza delle cifre a carico del Comune in caso di soccombenza.

L’Avvocato Marciano risponde che Multi non ha mai esplicitato cifre, nemmeno in fase di

trattativa. Ribadisce che neanche lo studio legale Monti e Viviani, a sua esplicita richiesta,

ha mai fornito cifre. L’Avvocato Marciano ribadisce quindi di non poter fornire a titolo

personale cifre che mai nessuno ha riferito.

Il Presidente Maesani interviene facendo riferimento ad una dichiarazione alla stampa

dell’allora Assessore Spallino contenente una valutazione dei costi, sulla base della quale il

Presidente aveva riferito a diversi Consiglieri la necessità di valutare l’ipotesi di un

accantonamento a bilancio.

Il Consigliere Veronelli interviene chiedendo:

- se il Consiglio comunale tiene conto che, qualora decidesse a favore della transazione,

non sapendo se vincerà o meno il contenzioso, si porrebbe fine ad un contenzioso durato

8 anni e si rimetterebbe nella piena disponibilità del Comune un’area importante come

quella della Ticosa;

- se il fatto di riacquisire la piena disponibilità delle aree e di porre termine ad un

contenzioso molto lungo possono rappresentare elementi di valutazione da parte della

Corte dei Conti, in caso di esposto alla Corte stessa.

A parere del Consigliere Mantovani non si tratta di elementi che verrebbero tenuti in

considerazione.

Il Presidente Maesani sostiene che, nell’ambito delle conseguenze economiche, il fatto di

avere un’area immobilizzata è sicuramente uno degli elementi di valutazione. Tra gli

elementi valutativi della bontà di una transazione c’è anche quello di tornare nella piena

disponibilità del bene. Questo aspetto è rilevante sia nell’ambito del diritto civile, sia del

diritto erariale.

Il Presidente Maesani invita quindi i Commissari a presentare le loro dichiarazioni.

Il Consigliere Guarisco dichiara che, al di là del fatto che, da Regolamento, sia compito

della Commissione esaminare le proposte di deliberazione prima di sottoporle al Consiglio, la

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seduta è stata importante. Ritiene sia stato utile riflettere sui diversi aspetti illustrati, anche

per il valore del contradditorio all’interno dell’aula.

Il Consigliere Magatti:

- rinforza la richiesta del Consigliere Ajani di rendere disponibili tutti gli atti;

- dichiara che, se non si vuole che la politica sia fatta solo da persone laureate in

giurisprudenza o con competenze nel campo del diritto amministrativo, bensì se si vuole

che la politica sia fatta dai cittadini eletti a rappresentare altri cittadini, quando si è tenuti

a decidere bisogna verificare che ci siano dei pareri competenti;

- ritiene che sia fonte di responsabilità mettere in discussione dei pareri competenti senza

averne la competenza;

- precisa che, in caso i pareri dovessero rivelarsi fallaci, il Consigliere, che avesse deciso

sulla base di quei pareri, qualora fosse chiamato a rispondere della propria decisione,

chiamerebbe in causa chi ha emesso quei pareri, ritenendosi parte offesa;

- afferma che non ci si può esimere dal prendere decisioni solo perchè non si hanno

competenze giuridiche;

- ricorda che negli anni ’90, con la Legge Bassanini, la responsabilità amministrativa è

stata separata da quella politica;

- concorda sul fatto che, come già affermato da altri Consiglieri, la proposta in argomento

rappresenta una sconfitta per tutti e che significa ritornare ancora al punto iniziale.

Il Consigliere Rapinese, delegato dal Consigliere Mantovani, definisce la proposta di

delibera in argomento uno “scudo Ticosa”. Dichiara che l’operazione transattiva non serve ai

cittadini comaschi, che i Cittadini vogliono, ed è loro interesse, capire chi ha sbagliato e che

chi ha sbagliato paghi. Ritiene che l’unico soggetto terzo che, di fronte a una disputa di

questa natura, può agire nell’interesse del popolo e anche dei cittadini comaschi è proprio il

giudice. A parere del Consigliere Rapinese chi avvalla questa transazione gioca a fare il

giudice mentre, di fatto, la Repubblica ha predisposto soggetti terzi che hanno l’onere e la

responsabilità di dirimere le cause.

Per quanto riguarda gli Avvocati Monti e Viviani, il Consigliere Rapinese dichiara che, per

quanto stimatissimi, in quanto esseri umani, come tutti e come spesso accade, possono

essere fallaci. Il Consigliere ritiene che anche il giudice possa sbagliare, ma che gli sbagli del

giudice siano nell’interesse del popolo italiano. Ritiene inoltre che sia nell’interesse del

popolo comasco appurare le responsabilità. E, a parere del Consigliere Rapinese, la scelta

migliore può essere fatta da un soggetto terzo, che ha competenze e responsabilità. Il

Consigliere Rapinese afferma che ad oggi, se dovesse avere ragione Multi, il Comune di

Como pagherà, ma allo stesso modo il Comune avrà modo di rivalersi nei confronti di quella

classe dirigente che ha fatto sperperare ai cittadini 6 milioni di imposte, cifra che si somma

al mancato introito dell’area, al danno di immagine. Il Comune avrà quindi modo di rivalersi

nei confronti di quei soggetti che hanno sbagliato e che sono quindi passibili di azioni di

responsabilità. Questo, a giudizio del Consigliere Rapinese, è semplicemente uno scudo per

salvaguardare chi ha sbagliato.

Il Consigliere Rapinese ritiene che Multi abbia formulato una proposta di suo interesse,

mentre espone dubbi sul fatto che la proposta, per la quale il Gruppo Rapinese voterà

contro, sia nell’interesse dei cittadini comaschi. Il Consigliere ritiene che la proposta sia

sicuramente nell’interesse di chi cerca di “scudare” le proprie responsabilità con una

transazione che fa comodo a Multi, tant’è che è la stessa Società a proporla.

Il Consigliere Valeri precisa che manderà una e-mail domani all’Assessore Butti per avere

tutta la documentazione cartacea da dicembre 2017 ad adesso e, chiedendo quando sarà

discussa in Consiglio la proposta di transazione all’ordine del giorno della presente seduta,

esprime parere favorevole alla proposta da parte del Gruppo Lega.

Il Presidente Maesani e il Consigliere Veronelli specificano che la delibera è in

calendario per mercoledì 18 luglio p.v.

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Il Consigliere Veronelli dichiara di aver letto con molta attenzione il parere dei Revisori

dei conti pervenuto oggi insieme al parere pro veritate rilasciato dagli avvocati che da 7-8

anni stanno seguendo la vicenda, e, dal momento che tanto gli avvocati Monti e Viviani

quanto i revisori dei conti indicano come via migliore da perseguire quella della transazione,

esprime parere favorevole.

Il Presidente Maesani dichiara che, a suo giudizio, la proposta transattiva non è uno

scudo, in quanto si è di fronte a situazioni tali dove interviene la prescrizione. Per questa

ragione, se fosse uno scudo, sarebbe del tutto inutile. E’ sicuramente un momento di

assunzione di responsabilità non solo civilistiche, non solo di fronte alla Corte dei Conti, ma

politiche, di fronte alla Città. Sono momenti dove si comprende il ruolo e l’importanza di

essere Consiglieri comunali. Il Presidente Maesani ritiene, da avvocato, che una transazione

non sia una sconfitta, e che un buon avvocato deve essere eticamente in grado di mostrare

ai propri clienti non solo le probabilità di vincita ma anche le ipotesi e l’alea di una perdita.

Fra gli elementi positivi della transazione, al di là della fiducia riposta in colleghi stimati e

onesti, il Presidente Maesani annovera il fatto di poter ripartire, da parte di tutti, con serietà

e senso di impegno. Si tratta di una storia lunga 30 anni che attende una risposta, una

storia che consente di valutare e capire gli errori fatti e di non rifarli. Secondo il Presidente

Maesani occorre ripartire per il destino della città. E’ necessario porre nuovamente al centro

dibattito politico il “tema dei temi” della Città, che è la Ticosa. Non è tale solo perché è in

posizione strategica. E’ un elemento di cesura che c’è nella cittadinanza comasca.

Il Presidente Maesani pone l’accento sull’importanza di restituire alla città terreni bonificati,

al di là della futura destinazione d’uso, qualunque essa sarà.

Il Presidente Maesani mette quindi ai voti il parere sulla proposta di deliberazione.

Il Consigliere Guarisco si allontana e non partecipa al voto.

La proposta di deliberazione ottiene 6 voti favorevoli su 7 Consiglieri presenti.

Favorevoli: Maesani, Del Prete, Magatti, Maspero, Valeri, Veronelli.

Contrari: Mantovani.

Lavori chiusi alle 19.40

Como, 11.07.2018

Letto, confermato e sottoscritto.

IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE IL PRESIDENTE

Sara Livio Cons. Patrizia Maesani