Comune di Agrigento Seduta del Consiglio Comunale del 20 ... · direzione e di coordinamento di cui...
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Comune di Agrigento
Seduta del Consiglio Comunale del 20 Aprile 2010
PRESIDENTE CALLARI – Buonasera. Gentilmente prendiamo posto che
iniziamo la seduta. Segretario, prego.
Il Segretario Generale procede all’appello nominale dei Consiglieri.
PRESIDENTE CALLARI - 16 presenti, 14 assenti, la seduta è valida.
Faccio brevemente un intervento circa la richiesta del Consigliere Micciché che
mi chiedeva di sensibilizzare un incontro per dare la giusta osservanza al
servizio di Polizia Municipale in alcune vie, in particolare viale d’Europa e via
Esseneto di fronte la scuola. Le faccio sapere ufficialmente che il Comandante e
l’Assessore domani saranno presenti alle 12:00 nella conferenza dei capigruppo.
La invito pertanto a venire perché interessato alla questione da lei stesso
proposta. Sono pervenute due note, una della SUNAS, Sindacato Unitario
Nazionale Assistenti Sociali, dove come destinatari c’è il Presidente del
Consiglio comunale, Commissione consiliare dei Servizi sociali. Al
Capogruppo consiliare, al Direttore Generale, loro sedi. Oggetto. Regolamento
per gli interventi di Assistenza Sociale e per i servizi previsti del Servizio
Sociale professionale Comune di Agrigento. Il SUNAS, Sindacato professionale
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rappresentante la categoria degli Assistenti Sociali a livello regionale e
nazionale, in riferimento al regolamento in oggetto, ritiene di dover sostenere le
legittime istanze, le azioni, le iniziative di proposta degli Assistenti sociali del
Comune di Agrigento, fondate sulla richiesta di una corretta applicazione delle
indicazioni normative che si riferiscono all’istituzione, articolazione e
organizzazione del servizio sociale professionale nei Comuni della Regione
siciliana, come da legge regionale 22/86 e DP 28 maggio ‘87, la circolare N. 2
dell’8 aprile ‘99, nonché del giusto riconoscimento della professione di
Assistente Sociale anche rispetto all’assunzione di responsabilità gestionali di
direzione e di coordinamento di cui alla legge 84/93 e D.P.R. 328/2001.
Distinti saluti 19/04, il Segretario Generale Dottor Salvatore Poidomani.
Di questa io ho fatto una fotocopia e l’ho già data a qualche consigliere della
Commissione e poiché riguarda la trattazione di questo argomento, ne do lettura
affinché le conoscenze di quanto ci dicono questi sindacati, sono all’attenzione
e all’interesse del punto giorno in questione: “L’ordine professionale degli
Assistenti Sociali della Regione Sicilia scrive al Presidente del Consiglio, alla
Commissione, ai gruppi consiliari, ai consiglieri comunali tutti. Oggetto:
Regolamento per gli interventi di Assistenza Sociale per i servizi previsti del
servizio sociale professionale. In riferimento al regolamento in oggetto
attualmente posto all’ordine del giorno del Consiglio di codesto Comune,
questo ordine professionale riconosciuto dallo Stato quale istituzione di
autogoverno della professione preposta alla tutela della qualità e allo
svolgimento dell’attività professionale dei propri iscritti della categoria
professionale e dei cittadini che ricevono le sue prestazioni prespecialistiche,
richiama alla cortese attenzione le Signorie Loro di quanto segue: ai sensi
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dell’articolo 5 della L.R. 22, nelle organizzazioni comunali il ruolo della
programmazione, gestione e controllo di tutti gli interventi socio – assistenziali
di competenza comunale per il soddisfacimento dei bisogni delle fasce più
deboli della popolazione a rischio di esclusione sociale è assegnata all’ufficio di
Servizio Sociale, sia esso individuato come servizio di un settore più ampio nei
Comuni piccoli o medi o come settore autonomo delle grandi città. Non è
superfluo ricordare come le competenze dell’ufficio di Servizio Sociale sono
quelle indicate dal comma 3 del DP 28 maggio ‘87 e sintetizzate nella
successiva circolare N. 2 dell’8 aprile ‘99. Per quanto attiene alla struttura
organizzativa del predetto ufficio, che in base alla grandezza del territorio
comunale può essere strutturato in settore Servizio o Ufficio, ai sensi della
stessa circolare 2/99 nei Comuni di media dimensione, cioè da 10.000 a 30.000
abitanti, esso deve essere organizzato a livello di servizio, articolato in più unità
operative. Nell’ufficio del servizio sociale, ai sensi del comma 5 del DP 28
maggio ‘87 e della predetta circolare 2, è rilevante la presenza del servizio di
Segretariato Sociale individuato dalla legge 328 del 2000 come uno dei livelli
essenziali di assistenza, la cui azione diretta all’informazione dell’intera
comunità sull’esistenza e la natura delle procedure di accesso ai servizi delle
prestazioni, svolge compiti di filtro per l’accertamento dei bisogni di primo
osservatorio sociale, ma ai sensi del comma del DP 28 maggio ‘87 della stessa
circolare 2/99, è ancora più sostanziale la presenza di un ulteriore livello
essenziale di assistenza, legge 328 del 2000 e cioè il servizio sociale
professionale è definito dallo stesso comma attività attuata dall’Assistente
Sociale e deputata alla globalità delle problematiche di ordine sociale, con
riguardo sia ai singoli cittadini che ai nuclei familiari e all’intera comunità in
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costante raccordo con l’Amministrazione di appartenenza e con tutte le
potenzialità istituzionali pubbliche e private presenti nel territorio. L’Assistente
Sociale infatti nel suo agire professionale utilizza le metodologie e gli strumenti
propri della professione nel rispetto delle norme sulla privacy e soprattutto sul
segreto professionale. Opera con piena autonomia tecnico – professionale e di
giudizio in ogni fase della gestione dell’intervento, svolge compiti di gestione,
concorre all’organizzazione e alla programmazione e può esercitare attività di
coordinamento e direzione dei servizi sociali. Inoltre il D.P.R. 328 del 2001 con
gli articoli 20 e 21 disciplina la suddivisione dell’Albo Professionale, istituendo
la sezione A per gli Assistenti Sociali specialisti e la sezione B per gli Assistenti
Sociali, definendone i relativi profili e accessi; in particolare l’articolo 21 del
D.P.R. medesimo stabilisce che, fermo restando le attribuzioni già stabilite dalle
vigenti normative, formano oggetto delle attività professionali gli Assistenti
Sociali specialisti, iscrizioni… le seguenti attività professionali: a) elaborazione
direzione di programmi nell’ambito delle politiche dei servizi sociali; b)
pianificazione, organizzazione, gestione manageriale nel corpo delle politiche e
dei servizi sociali; c) direzione dei servizi che gestiscono interventi complessi
nel campo delle politiche e dei servizi sociali; d) analisi e valutazioni delle
qualità degli interventi nei servizi e nelle politiche di servizio sociale. Dunque,
secondo quanto sopra esposto, è previsto dalle vigenti normative nazionali e
regionali questo ordine professionale degli Assistenti Sociali della Regione
siciliana; ritiene che nel regolamento de quo, piuttosto che dettagliare le
metodologie di lavoro e le abilità già proprie dell’agire professionale
disciplinate dalla normativa vigente, nonché del codice deontologico della
professione, codesta Amministrazione comunale debba definire ulteriormente la
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struttura organizzativa dell’ufficio dei servizi sociali, la cui responsabilità
organizzativa e gestionale, ai sensi della superiore circolare N. 2 del ‘99 non
può non afferire all’Assistente Sociale preferibilmente specialista, visto il
D.P.R. 328 del 2000, mentre il coordinamento delle aree unità operative
dell’ufficio medesimo, va assegnato preferibilmente a una Assistente Sociale
presente o meno all’interno delle unità operative in possesso di adeguata
esperienza ed attitudine, nell’esclusivo interesse di tutela della qualità dello
svolgimento delle attività professionali dei propri iscritti della categoria
professionale dei cittadini che ricevono le sue prestazioni specialistiche
attraverso la corretta applicazione delle norme istitutive dell’ufficio di servizio
sociale, ove gli Assistenti Sociali sono chiamati ad agire per la professione,
questo ordine professionale rimane in attesa della deliberazione che codesto
ente adotterà in merito. Chiaramente la lettura è abbastanza articolata. Quindi
magari gli addetti ai lavori, coloro che volessero contezza o conoscenza nei
particolari, basta che si avvicinino e formuliamo le fotocopie. Perché l’ho letto?
Perché riguarda il punto che noi stiamo attuando. Grazie.
Allora, avete ricevuto per notifica una copia della lettera che mi è pervenuta
circa la diffida ad adempiere al consuntivo dell’anno precedente, cioè del 2009
entro il 30 aprile. Chiaramente noi abbiamo esposto che ancora non ne siamo
assolutamente a conoscenza né nulla è stato depositato dall’ufficio di
Presidenza circa gli adempimenti conseguenziali che questo Consiglio
comunale dovrebbe adottare, cioè nel senso che non essendoci il consuntivo, noi
non possiamo metterlo come punto all’ordine del giorno e non possiamo
iniziare i lavori come da regolamento per l’approvazione di questo consuntivo.
Di questa nota voi ne siete adesso a conoscenza perché è stata fatta notifica a
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tutti i consiglieri comunali. Sappiate che è una nota di richiesta, non di diffida,
di stimolo all’Amministrazione e al Sindaco e agli uffici finanziari è stata fatta
da questa Presidenza affinché si rispetti il termine del 30 aprile. Ad oggi è il 30
aprile. Se poi succederà che ci saranno altre proroghe, verranno comunicate a
questo Consiglio comunale. Dopo le comunicazioni, propongo scrutatori i
consiglieri Hamel, Lo Presti e Raccuia. Abbiamo contezza di chi c’è in aula?
Allora dobbiamo andare perché mi sono prodigato io a leggere queste lettere,
quindi lo facciamo per appello nominale. Chi è d’accordo all’approvazione
degli scrutatori Micciché, Hamel, Lo Presti e Raccuia dica sì all’approvazione
della nomina di questi scrutatori, chi è contrario dica no, chi si vuole astenere si
astenga.
Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.
PRESIDENTE CALLARI – 24 presenti, 23 favorevoli, 1 astenuto. Gli
scrutatori sono Hamel, Lo Presti e Raccuia. Ci sono comunicazioni? Per
comunicazioni al Presidente il Consigliere Marchetta. Da questo momento
decorrono i cinque minuti per la prenotazione delle comunicazioni.
CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signori Assessori. Io
colgo l’occasione anche della presenza dell’Assessore Passarello per
evidenziare un grave problema che insiste nella nostra città e credo che se non
si faccia un’azione preventiva efficace, però che non deve essere rinviata nel
tempo, ma che deve esserci appunto una risposta efficace, secondo me in questi
giorni potrebbe succedere una tragedia. Non voglio rendere le cose più grosse
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perché non è nel mio stile, però il problema c’è, signor Presidente. Io intendo
riferirmi al problema dei cani randagi che sono in viale delle Dune, in viale dei
Giardini, dove branchi di cani purtroppo stanno turbando anche l’incolumità dei
nostri cittadini. Io chiedo all’assessore competente che sin da domani, non fra
dieci giorni… io personalmente sabato sera sono stato rincorso da un branco di
cani mentre correvo. Non mi ha morso perché sono tosto, però devo dire c’è
poco da ridere, questo è un problema grosso, perché ci sono branchi di otto –
nove cani, che se attaccano un uomo, se attaccano anche un bambino, ora anche
viale delle Dune comincia a essere affollata. Non è più soltanto un problema
invernale dove non ci sono persone. Il viale delle Dune, vi assicuro, con la
primavera comincia a essere affollata. Noi rischiamo la tragedia. Quindi io
chiedo all’Assessore competente che domani si faccia carico con l’A.S.L.
competente, con le associazioni animaliste, non so come è la gestione del
servizio, affinché si dia una soluzione al problema, perché è un problema. Non è
più un fatto marginale, è un fatto di branchi di cani che sostanzialmente la fanno
da padrona in questo tratto di viale delle Dune, viale dei Giardini, viale
Cannatello, le zone sono pure circoscritte, per cui prego l’Amministrazione di
intervenire in maniera urgente.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Consigliere Raccuia, Consigliere Calì.
(intervento fuori microfono) Lei deve chiedere il permesso a Calì e a Raccuia.
C’ha il permesso, Consigliere Salsedo.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie Presidente, ringrazio i consiglieri
comunali che erano iscritti a parlare prima di me. Devo collegarmi anche,
purtroppo, a quello che ha sollevato il Consigliere Marchetta perché ritengo che
questo problema va risolto immediatamente e devo anche precisare che non è
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un problema circoscritto, collega Consigliere Marchetta, alla zona balneare, è
un problema che riguarda l’intera città, le intere frazioni, ma soprattutto anche il
centro storico di Agrigento. Io devo anche ricordare, per chi non ne è a
conoscenza, ai miei colleghi, che già in questi giorni una dipendente di questo
Comune è stata aggredita, è stato aggredito anche un titolare di un bar che
insiste in piazza Pirandello e anche un Vigile Urbano che ieri osservava un
turno possibilmente anche di riposo, in via Garibaldi, all’incrocio con la via
Pietro Nenni, è stato assaltato da dodici cani. Purtroppo abbiamo anche un
grosso problema a cui dobbiamo andare incontro, che oltre alle difficoltà
economiche che ha il Comune per combattere il problema del randagismo,
purtroppo ci sono anche molte persone che danno da mangiare a questi cani,
creando posti fissi dove questi appunto si ritrovano e creano problemi sia agli
anziani che soprattutto ai bambini. Tanti anziani, purtroppo, sono costretti a
non potere uscire da casa né per andare a fare la spesa e addirittura non possono
neanche recarsi a messa per andare a vedere la messa del pomeriggio. Quindi
ritengo che va affrontato questo problema del randagismo e soprattutto ora che
si avvicina l’estate, San Leone ormai è diventata preda di cani randagi che
agiscono da padroni lungo il litorale. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Fra qualche secondo scadono i cinque minuti per
iscriversi alle comunicazioni. Devono intervenire Raccuia, Cali, Micciché,
Picarella. Altri iscritti? Nessuno si scrive più per comunicazioni. Termine
scaduto come da regolamento. Prego, Raccuia.
CONSIGLIERE RACCUIA – Grazie, signor Presidente. Io volevo fare una
richiesta a lei, però prima volevo ricollegarmi un attimo al problema affrontato
sia dal Consigliere Marchetta, sia dal Consigliere Salsedo, al quale problema
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bisogna trovare una soluzione. Ritengo che, visto che non è stato fatto niente
ancora ad oggi, io avevo affrontato questo problema del randagismo tempo fa
facendo una proposta per il semplice fatto che quando questi cani sono nel
territorio, la legge prevede che devono essere prelevati per effettuare la
sterilizzazione e poi riimmetterli nel territorio. Ora quello che purtroppo manca
ad Agrigento o quantomeno perché è saturo tramite i canili che abbiamo delle
associazioni di volontariato, se non ricordo male Aronne e dell’ENPA, il
problema è andare a realizzare un nuovo canile comunale, proprio perché
questi cani dovrebbero venire presi e poi portati in questo canile; mentre
attualmente l’unica cosa che si può fare dopo la sterilizzazione è riimmetterli
nel territorio. Quindi io auspico l’Amministrazione e se c’è anche qualcosa che
noi possiamo fare noi come Consiglio a livello di atto di indirizzo, a livello di
delibera o qualche cosa, che ce lo facciano pervenire in modo tale che noi
acceleriamo questi tempi per realizzare un nuovo canile. Tempo fa si parlava di
una proposta di un canile intercomunale da realizzarsi con i Comuni di Favara e
di Aragona, però poi non abbiamo più avuto notizia su questo. Io, Presidente,
poi la sollecitavo, vista la sua notevole sensibilità, se cortesemente mi potrebbe
fare sapere anche nella prossima seduta del Consiglio comunale, che fine ha
fatto la delibera N. 18 del 9 febbraio 2010 che è stata votata da questo Consiglio
comunale e che affrontava il problema della depurazione della fascia costiera,
perché da quello che si era sentito subito dopo l’approvazione di questa
delibera, l’Amministrazione e il Sindaco ricordo che aveva preso l’impegno
che subito dopo Pasqua avrebbe attivato tutto ciò che era in essere. Quindi se
cortesemente mi fa sapere per il prossimo Consiglio che fine ha fatto questa
delibera. Grazie.
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(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE CALLARI – Io ritengo che sul randagismo lei possa fare
brevemente perché siamo in fase di comunicazioni. L’Assessore Passarello,
prego.
ASSESSORE PASSARELLO – Presidente, grazie ai Consiglieri per aver
sollevato questo problema, che come tutti sappiamo è un problema storico ad
Agrigento e non solo ad Agrigento. In tutta la Sicilia sono state poste in essere
poche risorse da parte della Regione per contrastare questo fenomeno. Noi
attualmente per contrastare il fenomeno del randagismo abbiamo in atto un
progetto di sterilizzazione assieme all’Associazione Aronne. Abbiamo
sterilizzato all’incirca 80 cani che poi sono stati riammessi nel territorio. Il
progetto ne prevede 150 in totale. Abbiamo fatto pure quest’anno la day
microchippatura per consentire ai privati di microcippare i cani e in questo
modo si può contrastare anche il fenomeno randagismo perché quando il cane
viene abbandonato, se microchippato, si può individuare subito il padrone. Il
randagismo è un fenomeno penoso e pietoso come ogni abbandono, per cui ne
va di mezzo anche un discorso di cultura e su questo nel nostro territorio siamo
abbastanza in ritardo. Ecco perché questo assessorato ha puntato di più sulla
prevenzione, tipo sterilizzazione, microchippatura, eccetera. Già domani
abbiamo un incontro con il dirigente dell’A.S.L., il dottore Izzo, per fare un
corso, per chi detiene, così come previsto dalla legge, i cani cosiddetti feroci.
Per cui hanno l’obbligo di avere rilasciato un patentino. Quindi ci stiamo
attivando anche in questo senso. Per quanto riguarda i casi segnalati dal
Consigliere Salsedo e dal Consigliere Marchetta, devo dire che i cani questi di
via Garibaldi sono abbastanza attenzionati, ma sono cani abbastanza furbi. Ogni
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volta che si reca la squadra messa in essere assieme all’Assessore Iacono, infatti
c’è un Vigile Urbano e ci sono due persone che devono catturare questi cani, è
una squadra fatta da tre persone, questi cani scappano, tant’è che ci siamo
preoccupati di procurarci la cosiddetta pistola per sparare un sonnifero ai cani.
Quindi a giorni pensiamo di poter risolvere questo problema della via Garibaldi.
Però questo non risolve perché il randagismo, caro Presidente, soprattutto nelle
zone balneari, tipo Cannatello, perché molti cani sono i cani che fuoriescono dai
villini e fanno gruppo, specialmente in determinati periodi. Quindi sono cani
privati, non tutti sono cani randagi. Quindi io ne approfitto e faccio un appello
ai proprietari di cani di avere cura dei cani e assicurarsi che i cani nelle frazioni
di San Leone o nelle altre frazioni… siano dentro i cancelli e siano custoditi,
perché quando escono o scappano, anche se il padrone non lo sa, vanno in giro
e costituiscono gruppo e rischiano anche di perdere, se poi li andiamo a
prendere, li portiamo nel canile, rischia pure di perdere il cane chi ci tiene.
Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Assessore, ritengo che gli interventi dei
consiglieri Marchetta, nonché del Consigliere Salsedo, ma ritengo dell’intero
Consiglio comunale, è quello di lottare non il fenomeno ma l’urgenza, la
pericolosità. (intervento fuori microfono) Domani noi abbiamo conferenza dei
capigruppo.
ASSESSORE PASSARELLO – Io mi voglio impegnare, entro sabato questo
problema lo risolviamo.
PRESIDENTE CALLARI – Lei mi diceva domani ha un appuntamento con il
direttore dell’A.S.L.. Domani noi siamo in conferenza dei capigruppo e
tratteremo non il fenomeno, bensì l’urgenza ad evitare che ci sia qualche
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aggressione e quindi qualche rischio di vita umana, specialmente nei confronti
di qualche ragazzo che adesso nelle zone balneari va ad occupare. Per cui noi la
invitiamo ufficialmente nella conferenza dei capigruppo proprio per fare un
programma, che non sia dell’Assessore o del Consigliere.
ASSESSORE PASSARELLO – Disponibile, naturalmente anche in piena
collaborazione e rispetto ai mezzi che abbiamo, li dobbiamo anche trovare.
PRESIDENTE CALLARI – Quindi lei domani a mezzogiorno può
intervenire, ci dà anche gli esiti della riunione che lei fa con…
ASSESSORE PASSARELLO – Grazie dell’invito Presidente.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie a lei. Consigliere Calì.
CONSIGLIERE CALÌ – Grazie, Presidente, colleghi Consiglieri, signori della
Giunta. Sarò brevissimo solo per segnalare una situazione che avevo già portato
in evidenza all’intero Consiglio comunale non più tardi di sei mesi fa in un
question time, ossia il completamento di piazzale Rosselli, intendo il parcheggio
degli autobus. Ho effettuato parecchi sopralluoghi anche con l’Assessore e
ricordo che il termine ultimo che aveva l’impresa era il 15 febbraio. Dopo di
che sarebbe stata messa in mora e avrebbe pagato la mora per la mancata
consegna dei lavori. Mi comunicano i miei colleghi, visto che io lavoravo in
quella sede, ora non più, che non c’è un operaio da un mesetto. Quindi
vorremmo capire a che punto siamo e se è stata sollecitata l’impresa a
riprendere i lavori e a completarli. Quindi sollecito l’Amministrazione a vigilare
e a renderci conto anche tramite lei, Presidente, e questo Consiglio comunale
sullo stato dei lavori. Grazie.
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PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Calì, benissimo, abbiamo preso
anche questo appunto nel senso che domani mi adopererò con l’Assessore
Renato Buscaglia affinché ci faccia sapere che cosa è successo dal 16 febbraio
ad oggi. Consigliere Micciché, lei si era iscritto. Mantiene…? (intervento fuori
microfono) Il Consigliere Micciché rinuncia. Consigliere Picarella, l’ultimo
intervento per comunicazioni, dopo di che abbiamo finito con le comunicazioni.
Andiamo al punto.
CONSIGLIERE PICARELLA – Signor Presidente, come lei sa mi ha fatto
comunicare una diffida da parte dell’Assessorato regionale. Noi riteniamo,
almeno come Consiglio ritengo di parlare a nome di tutti, che non abbiamo
nessuna colpa di questa diffida né siamo titolati a intervenire. Nella diffida si
dice che noi ci dovremmo attivare nei confronti dell’Amministrazione a che
venga all’approvazione del Consiglio il conto consuntivo 2009. Io dico a me
stesso e dico al Consiglio se questo è al di sopra di amministrare questa città ed
è al di sopra dei partiti. Non è che si dice qua si vuole realizzare un’opera e dice
non ci sono soldi. Qua c’è una contabilità che si amministra al di sopra dei
partiti che non si fa la contabilità, è una contabilità del consuntivo del 2009, che
proprio giorno 10, appena finisce l’anno, con i computer che ci sono, con le
nuove tecnologie il piano consuntivo è già fatto. No, addirittura noi siamo
diffidati perché ci dobbiamo attivare all’Amministrazione perché possano
portare questo benedetto consuntivo. Tra l’altro già siamo in ritardo perché se
dice la legge entro il 30 aprile, già 20 giorni prima deve essere accantonato da
noi. Già se ce lo portano domani se ne parla per approvarlo il 10 di maggio.
Ecco il nuovo modo di amministrare al di sopra dei partiti. Questo è il nuovo
modo di amministrare. Tra l’altro io debbo segnalare, Presidente, che cerco di
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intuire le cose e di vedere. Ieri mi sono fatto una passeggiata e abbiamo dei
parcheggi fatti, quelle vergogne, i parcheggi che si sono realizzati, un
parcheggio alla clinica Sant’Anna e un parcheggio a Cugno Vela, dove io ho
detto sempre che il parcheggio di Cugno Vela sarebbe bene darlo ai nomadi,
perché non ci va nessuno. Ma quello che è assurdo, ecco come c’è, al di sopra
dei partiti, che è il parcheggio dove di giorno pagano il biglietto nella clinica
Sant’Anna, è al buio, significa non c’è nessuno e di contro vergognosamente il
parcheggio di Cugno Vela è illuminato a perfezione, tutto illuminato e illumina
a se stesso, non ci vanno macchine, non c’è nessuno, cioè dove vengono
frequentati i parcheggi sono al buio, dove non sono frequentati i parcheggi
sono illuminati. Io dico: ma a casa nostra spegniamo la luce quando non ci
serve? Quel parcheggio con l’incasso, con lo sbigliettamento delle somme che
ci sono in quell’altro là, ma dico ma è possibile che queste città che parliamo di
un nuovo modo di amministrare, quanta corrente elettrica se ne va in quel
parcheggio, se voi ci andate stasera tutti, da mesi e mesi non ci va nessuno e
quel parcheggio è sempre illuminato. Poi debbo segnalare, tempo fa ricordo
vagamente di essere intervenuto relativamente agli appalti. Oggi ho visto una
cosa strana. Sono andato al secondo piano del palazzo dell’ufficio Tecnico,
dove c’è una gara di appalto, la messa in sicurezza della via Matteotti, dove vi
erano 246 imprese che hanno fatto il ribasso tutti meno una, del 7.31,52. Io
ricordo al Consiglio e ricordo a me stesso che ho detto che quando ci sono
lavori di questa entità è giusto, mi pare che altri sono intervenuti, è giusto che si
invitano le ditte nostre. Come è possibile 246 imprese? La media viene 7 e
qualche cosa. È una cosa veramente vergognosa. Non è possibile. Io dico che
sarebbe bene l’Amministrazione che faccia le licitazioni private e quantomeno
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invita le imprese di Agrigento, e vogliamo essere più generosi della provincia di
Agrigento. Ma come possiamo sostenere al di sopra dei partiti noi che
invitiamo, concorrono 300 imprese, che la spesa solo delle carte bollate, ho fatto
il conto, ogni impresa spende oltre 60,00 euro, hanno speso circa 16.000,00
euro di carte bollate che concorrono. Ma è questo il modo di continuare a
vivere in questa città? Presidente, io dico che noi dobbiamo svegliarci, no che ci
mandano a casa se non approviamo i bilanci. Se dobbiamo andare a casa è
giusto che facciamo una petizione, facciamo qualcosa che ce ne andiamo con la
nostra volontà, con un atto di sfiducia, perché questa Amministrazione non può
continuare in questo modo. O entra o esce. Dice la partecipazione di tutti, poi
ritorna, poi fa, poi dice, invita tutti i partiti. Il mio non è un partito, a me non mi
hanno mai chiamato. Significa che non esiste il Partito Repubblicano, non mi
hanno mai chiamato anche perché è giusto. Quando ci sono persone e partiti al
di sopra della politica che sanno amministrare, si sminuisce il potere. E allora è
giusto metterli in ombra o non discuterle. Per cui io, caro Presidente, termino e
io mi auguro che questo Consiglio si sveglia, perché non è possibile che possa
continuare in questo modo. Il Consiglio è diffidato per il bilancio preventivo, il
Consiglio è diffidato per il bilancio consuntivo, il Consiglio è diffidato per
debiti fuori bilancio, cioè noi siamo i colpevoli della malafatta di questa città,
mentre sappiamo che non siamo noi i colpevoli. Noi facciamo quello che è
giusto che facciamo, anzi dobbiamo intervenire energicamente
sull’Amministrazione perché l’Amministrazione deve essere in linea con le
promesse elettorali e non dimenticate.
PRESIDENTE CALLARI – Va bene, grazie. Andiamo al 4° punto, nella
precedente seduta non completato. Quindi 4° punto all’ordine del giorno.
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Punto N. 4 all’O.d.G.: “Approvazione regolamento per gli interventi di
assistenza sociale e per i servizi previsti dal servizio sociale professionale”.
PRESIDENTE CALLARI – Eravamo arrivati all’emendamento N. 4.
Segretario, ne diamo lettura. Stiamo trattando il punto. Gentilmente se i
consiglieri prendono posto in aula. Consigliere De Francisci, stiamo trattando
l’emendamento da lei sottoscritto N. 4. Ne diamo lettura? Va bene così. Prego,
Segretario, grazie.
SEGRETARIO GENERALE – L’emendamento N. 4 prevede l’eliminazione
nel periodo, nel capoverso 4, delle seguenti parole: “Nel rispetto degli indirizzi
contenuti anche nel piano di zona adottato dal distretto socio – sanitario di
riferimento ai sensi della legge 328/2000”. Il parere non è favorevole. Il
richiamo agli indirizzi è pertinente per una interpretazione dinamica ed
evolutiva dei regolamenti vigenti dell’ente.
PRESIDENTE CALLARI – Il Consigliere De Francisci chiede di intervenire,
ne ha facoltà.
(intervento fuori microfono)
SEGRETARIO GENERALE – Io le leggo il periodo e poi le leggo la parte
che viene eliminata. Dice questo capoverso: “Per usufruire degli interventi e dei
servizi previsti dal presente atto, i soggetti devono essere in possesso dei
requisiti previsti dai singoli regolamenti, cui si rimanda, differenziati o integrati
in sede applicativa in relazione alle varie tipologie di interventi e di servizi, nel
rispetto…”, questa la parte che il Consigliere De Franscisci suggerisce di
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eliminare, cioè propone di eliminare, “nel rispetto degli indirizzi contenuti
anche nel piano di zona adottato dal Distretto Socio – Sanitario di riferimento ai
sensi della legge 328/2000”.
PRESIDENTE CALLARI – Lui dice questo di toglierlo?
SEGRETARIO GENERALE – Sì.
PRESIDENTE CALLARI – Consigliere De Francisci, prego.
CONSIGLIERE DE FRANCISCI – Grazie, Presidente, signori delle Giunta,
colleghi Consiglieri. È evidente e palese come, leggendo la motivazione posta
in essere dal dirigente, che vi è un tentativo di sostanzialmente impaurire
l’organo consiliare, perché non vi è, come la legge prevede, nessun divieto
normativo. Io voglio ricordare ai colleghi consiglieri, sostanzialmente che il
parere sfavorevole si dà in virtù di una norma che vieta quell’emendamento e
che poi il Consiglio può superare. Se voi leggete la motivazione dettata dal
dirigente del settore, è una motivazione di carattere politico, cioè lui dà
interpretazione, non si interpreta, eccetera, eccetera. Presidente,
l’interpretazione la diamo noi amministratori, noi che facciamo il regolamento,
non la dà il dirigente. Dopo di che faccio una domanda: tutti i servizi sono
previsti nel piano di zona? Ci sono servizi che non sono previsti nel piano di
zona. Per questo va cassata questa parte di articolo. I servizi residenziali che
vengono regolamentati dal regolamento non sono previsti nel piano di zona. E
allora come facciamo a regolamentare? Si fa in parte? Ecco perché si pone in
essere questo emendamento, che comunque, se voi leggete la motivazione non
vi è alcun riferimento normativo, bisogna motivare ai sensi di legge il parere
sfavorevole. Grazie.
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PRESIDENTE CALLARI – Ci sono altri interventi? Il Consigliere Arnone,
poi l’Assessore voleva fare un chiarimento.
CONSIGLIERE ARNONE – Signor Presidente, colleghi consiglieri, malgrado
le mie precarie condizioni di salute ho deciso di abbandonare il caldo letto che
mi ospitava ed essere presente per le ragioni che adesso l’intervento del
Consigliere De Francisci mi viene a confermare, perché ancora una volta
abbiamo un attacco del tutto politico ed ostruzionistico all’operato dei dirigenti
di questa Amministrazione e a questa Amministrazione. Io spero che molta
gente segua questo dibattito in Consiglio comunale perché quello che sto per
dire mette a nudo l’assoluta strumentalità politica, l’ostruzionismo, la
capziosità, la lontananza da qualsivoglia interesse pubblico delle cose che
sostiene De Francisci. Allora, De Francisci vuole tagliare quello che sto per
dire nel rispetto degli indirizzi contenuti anche nel piano di zona adottato dal
distretto socio – sanitario di riferimento ai sensi della legge 238/00. Cosa vuol
dire “nel rispetto degli indirizzi contenuti”? Vuol dire che gli interventi che si
vengono a programmare, devono avvenire nel rispetto degli indirizzi contenuti.
Nel rispetto che vuol dire? Che se vi sono indirizzi forniti da organi sopraelevati
nell’ambito della pianificazione dell’attività dei servizi sociali, questi indirizzi
devono ovviamente essere recepiti dall’attività del Comune di Agrigento. Leggo
adesso l’intero comma che ci dice: “Per usufruire degli interventi e dei servizi
previsti dal presente atto, i soggetti devono essere in possesso di requisiti
previsti dai singoli regolamenti, cui si rimanda, differenziati o integrati in sede
applicativa in relazione alle varie tipologie di interventi o di servizi e quindi nel
rispetto degli indirizzi contenuti anche nel piano di zona, adottato dal distretto
socio – sanitario di riferimento ai sensi della legge 238/00. Cioè il testo sta
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semplicemente dicendo che il Comune, se vi sono indirizzi emessi dal distretto
socio – sanitario ne deve tenere conto e deve rispettarli. Ora quale è il senso di
cancellare questo emendamento? Fosse un emendamento che desse poteri
all’Assessore, fosse un emendamento che desse poteri al dirigente. Fosse un
emendamento che prevedesse chissà quali cose particolari, prevede una cosa del
tutto ovvia, l’indirizzo che spetta a un organo che sta sopra al Comune di
Agrigento, che è il distretto socio – sanitario. Perché io sto perdendo tempo a
spiegare questo emendamento? Perché probabilmente più di ogni altro mi
consente di ribadire in questa sede le valutazioni esclusivamente politiche che io
ho espresso nei giorni scorsi anche a proposito del rimpasto, prendendo come
riferimento ciò che avviene in questo Consiglio comunale nella seduta dedicata
al regolamento del servizio sociale. Io non credo che possa pretendere di essere
in linea con la volontà espressa dal popolo agrigentino quando ha mandato
Zambuto a governare chi come De Francisci e chi fornisce peso, legittimità,
sostegno, appoggio a De Francisci quando l’azione di De Francisci è questa,
esclusivamente dannosa, ostruzionistica, contraria a fare funzionare questo
Comune, perché si lega a valutazioni assolutamente negative con quanto di
buono ha realizzato questa Amministrazione. L’attività della solidarietà sociale
qua dentro è più di ogni altro la cartina di tornasole del cambiamento. Noi
abbiamo un servizio che ha ottenuto con il progetto “Il Carrubo” un
finanziamento di oltre un milione di euro dallo Stato per fare funzionare la
solidarietà, cosa che gli altri comuni non hanno ottenuto. Abbiamo un dirigente
che quando ha ricevuto proposte indecenti da parte di politici, ha fatto quello
che avrebbero preteso gli elettori, mettere nero su bianco il nome e cognome di
chi fa le proposte indecenti e rassegnato nome e cognome agli organi di questo
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comune e alle istituzioni competenti. Allora, su questo terreno avviene
costantemente l’aggressione ed è una aggressione assolutamente strumentale e
chiara nelle sue finalità. Noi abbiamo un dirigente, un capo struttura che
propone un regolamento che viene a legare le mani in primo luogo ad egli
stesso, perché il regolamento significa, come lo stesso sostantivo dice, dare
delle regole, e se do delle regole, poi mi devo attenere alle regole. Ed ecco che
torniamo ai ragionamenti che De Francisci ci ha posto all’ultima seduta del
Consiglio comunale, quando De Francisci era contrario al principio cronologico
nell’esaminare le domande alla Solidarietà Sociale. Perché? Perché con il
principio cronologico il dirigente lega le mani a se stesso, perché se vuole
derogare al principio cronologico lo deve motivare, ma le lega all’intera
struttura che non può più agire arbitrariamente. Allora, noi da un lato abbiamo
chi sente la necessità secondo regole di civiltà e di stato di diritto di far
funzionare la solidarietà sociale con regole trasparenti e chiare, anche con una
gerarchia. Sopra di tutti vi sta il distretto socio – sanitario perché questa è la
volontà del legislatore e poi via via l’organo politico del Comune, cioè il
Sindaco e l’Assessore e quindi il dirigente, e a scendere, come si suol dire, per li
rami. De Francisci rappresenta quella vecchia volontà politica che noi dobbiamo
emarginare nel nome di questa città, che non vuole né regole né regolamenti,
ma che si lega con le logiche peggiori e più deteriori che hanno governato
questa città. Questi due ultimi minuti me li prendo per commentare le note che
sono arrivate delle associazioni cui fanno riferimento gli assistenti sociali. Io
noto semplicemente che quando qui si faceva la solidarietà sociale,
discriminando le chiese, decidendo di dare i buoni pasto per Natale alle chiese
che facevano le campagne elettorali e non darli ai preti che non si prestavano a
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fare le campagne elettorali, queste associazioni che oggi ci scrivono,
dormivano tranquillamente sonni lussuosi. Oggi invece quando si danno regole
per superare scempi giuridici e soprattutto morali, ecco che abbiamo le lettere.
Io inviterei questi letterati che ci hanno scritto a farci delle proposte puntuali di
emendamenti in modo che li possiamo valutare, altrimenti il pensiero, che
seguendo le lezioni andreottiane, da Giulio Andreotti Il Divo, viene in mente, è
che a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, o ci si azzecca, come
suggerisce il dirigente e che, quindi, questi così amanti della grafia, che ci
scrivono queste lettere oggi, sono spinti non da un desiderio di migliorare i
nostri regolamenti, di cui fino a ieri se ne sono ampiamente impipati, ma dal
desiderio di creare disturbo ad una attività qualificante di questa
Amministrazione. Quindi, io sono per dare il benvenuto a ogni contributo, ma
queste associazioni che ci scrivono chiedano il regolamento e propongano
emendamenti. Concludo e invito l’intero Consiglio a dare una lezione di serietà
al Consigliere De Francisci e a respingere l’emendamento di cui stiamo
discutendo.
PRESIDENTE CALLARI – Assessore Daina.
ASSESSORE DAINA – Scusate se prendo la parola in maniera un po’ inattesa
però sento di dovere dire almeno due cose: una sulla lettera che è appena
arrivata, che io non ho avuto ancora, e un’altra su quello che ha detto il
Consigliere De Francisci. Per quanto riguarda la lettera che è appena arrivata mi
stupisce che arrivi questa lettera dopo che io presumo che arrivi con un input
degli assistenti sociali, dopo che abbiamo discusso e condiviso insieme questo
regolamento e dopo che io ho detto e ho dato questa indicazione, dico: avete 15
giorni per mettere nero su bianco. Poi 15 giorni sono diventati più di un mese e
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mezzo, e mi arriva ora, tra l’altro a me non arriva, lo sto apprendendo adesso,
quindi sono veramente sconcertato da questo tipo di intervento, per giunta…
(intervento fuori microfono) Non è vero, assolutamente no. No, Consigliere, in
assessorato ci sono io e le dico che io ho dato a luglio, prima che cominciassero
le ferie, l’ho detto già nel precedente intervento della scorsa volta, forse lei
ancora non era arrivato, ho dato copia a tutti, a tutto il personale e ho dato 15
giorni. Poi i 15 giorni, essendoci anche di mezzo l’estate, sono diventati tutto
settembre. Quindi c’era, eccome il tempo. Per giunta è da due mesi e mezzo che
è in ordine del giorno e mi arriva soltanto ora, anzi a me non arriva, arriva a lei
questa comunicazione, quindi la trovo assolutamente intempestiva. Ciò
nonostante, se ci sono profili di illegittimità, pur considerandola assolutamente
intempestiva, possiamo discuterne, ma solo se ci sono profili di illegittimità. Per
il resto io personalmente non sono disponibile a discutere a questa condizione.
Una seconda cosa invece di questa vorrei indirizzarla al Consigliere De
Francisci. Consigliere, desidero dire una cosa proprio rivolta a lei
personalmente, perché mi sono preso anche in mano il regolamento del
Consiglio comunale che avete approvato recentemente e c’è scritto all’articolo
56, al punto 3 “Quando nella discussione di un argomento in seduta pubblica
siano introdotti valutazioni sulla moralità, correttezza, capacità e comportamenti
di persone, eccetera, il Presidente dovrebbe chiudere la discussione”.
(intervento fuori microfono) Scusate, io ho dato la mia disponibilità e noi stiamo
dando la nostra disponibilità assoluta a confrontarci sempre, ma non possiamo
continuare a sentirci dire che il dirigente… poco fa lei cosa ha detto? Vuole
intimidire il Consiglio, quindi un comportamento fra questi di correttezza e
moralità o quando parla… e io sto ricordando questo punto perché non vorrei
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che il Presidente o anche il Consiglio prendesse come mia mancanza di rispetto
al Consiglio, se arrivato a un certo punto mi alzo e me ne vado, perché non è
possibile che noi ogni volta che si parla di servizi sociali, siamo soggetti a un
linciaggio. Qui ci sono persone oneste che vogliono lavorare, Consigliere.
(intervento fuori microfono) Quando lei mi dice l’assessore è sempre assente,
me l’ha ripetuto alla nausea, il dirigente fa questo, minaccia o fa paura, eccetera,
eccetera, e allora qui è così, mi dispiace, è così, noi siamo costantemente
oggetto di un linciaggio. Io ho detto: confrontiamoci su tutto. La dialettica porta
a una sintesi di relazioni o a risultati positivi, però non continuiamo con questo
linciaggio. Scusate.
PRESIDENTE CALLARI – Il fatto sta sulla maggiore o minore sensibilità
che una persona ha. Evidentemente se a me ne dite di peggio, io non reagisco
in questo modo perché l’aula è sempre incandescente, poi fuori sappiamo tutti
che non pensiamo sicuramente quello che ci diciamo in aula in un contrasto
semplicemente politico. La sensibilità dell’assessore è riconosciuta, gliela
riconosco personalmente io, quindi sosteniamo, prendiamo in esame quanto ci
ha detto l’assessore per mantenere il dibattito sull’elemento tecnico,
sull’elemento politico. Consigliere Saeva.
CONSIGLIERE SAEVA – Grazie Presidente, colleghi Consiglieri, signori
della Giunta. Presidente, io mi riallaccio all’intervento fatto la volta scorsa. Noi
siamo qui a discutere del regolamento sui servizi sociali e come al solito si
trasforma in un scontro tra consiglieri, che nulla ha in realtà a che vedere con il
regolamento stesso. Vorrei fare un esempio: io non voterò questo emendamento
di De Francisci, e lo preannuncio, perché non lo condivido, ma questo non vuol
dire che io abbia qualcosa contro il Consigliere De Francisci oppure penso che
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il Consigliere De Francisci sta mettendo in atto una politica del malaffare, a
vantaggio di chissà quali interessi, semplicemente come gli altri colleghi
consiglieri che hanno una propria intelligenza, valutano gli emendamenti e
decidono se votarli o meno. Così ho fatto finora, così farò con gli altri
emendamenti, così penso faranno gli altri consiglieri comunali. Quindi non c’è
una guerra tra la vecchia politica del malcostume, rappresentata da De
Francisci, quindi ogni cosa che propone De Francisci va necessariamente votata
in maniera contraria o un nuovo modo di fare politica. Io rispetto l’impegno di
tutti i consiglieri comunali che hanno lavorato, hanno proposto gli
emendamenti, se li condivido li voto, se non li condivido non li voto, senza che
nessuno me lo suggerisca. Detto questo, Presidente, non ne abbia a male
l’Assessore Daina che è persona che io rispetto, sulle qualità personali non ho
mai avuto nulla da dire. Presidente, io però ci tengo anche ad alcuni aspetti
formali col senso che in questa aula è lei il Presidente del Consiglio comunale,
è lei che deve fare rispettare il regolamento. Assessore, non ne abbia a male,
non mi sembra corretto che un assessore richiami un consigliere o il Presidente
del Consiglio per fare rispettare il regolamento. Vorrei ricordare che gli
assessori, che sono i benvenuti, sono all’interno del Consiglio comunale ospiti.
Teoricamente in base al regolamento, non in base a quello che dico io, non
avrebbero nemmeno il diritto di prendere la parola, gli viene concesso e va bene
ogni tanto, non sempre, perché se no poi diventa un dibattito, questa aula è
un’aula preposta, si chiama Consiglio comunale non a caso, perché in questa
aula dibattono i consiglieri comunali. Gli assessori se vogliono venire e
vogliono ascoltare quello che abbiamo da dire per farne tesoro, perché noi non
veniamo qui a rapportare problemi personali, ma problemi della città, ben
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venga, ne facciano tesoro, abituati ad ascoltare quello che diciamo e non
intervenire come se fosse qualcosa di personale, ma se vengono avanzati i
problemi della città, fatene tesoro e mettete in atto i correttivi necessari. Questo
lo volevo dire, Presidente, perché, ripeto, per me ogni tanto in questa aula si
sono verificati degli episodi poco piacevoli, per evitare che si ripetano,
preferisco mettere le mani avanti e richiamare il rispetto formale del
regolamento. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie a lei. Il buonsenso di tutti ci porterà
sicuramente a fare delle ottime sedute in tal senso, anche nell’interpretazione di
un regolamento che può sembrare rigido e nel rispetto di tutte le posizioni.
Consigliere Marchetta, prego.
CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signori Assessori. Io
vorrei fare un intervento di metodo anche perché ritengo che il dibattito non
debba cristallizzarsi su delle posizioni antitetiche che poi vengono
strumentalizzate da taluno con accuse che poi sono generiche e prive di ogni
fondamento perché al di là della posizione o delle argomentazioni che il mio
collega De Francisci pone, lui sta esercitando il proprio diritto di consigliere di
proporre degli emendamenti, saranno poi le logiche dei lavori del Consiglio a
determinare se questi emendamenti sono validi o non sono validi. Non saranno
certo le invettive, non saranno certo le argomentazioni che poi lasciano il tempo
che trovano poi a determinare il voto del Consiglio stesso, assolutamente. Però
siccome io rispetto le regole, signor Presidente, e io sono per le regole, dico che
questo Consiglio comunale sta prendendo una piega brutta, perché in ogni
emendamento ci blocchiamo con delle critiche, con degli interventi
contraddittori. E sapete perché? Io non so se ora il dirigente ha rettificato i
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propri pareri, ma, dottore Burgio, io ritengo che il parere non favorevole debba
essere motivato, altrimenti noi rischiamo o a favore o a sfavore di deliberare in
assenza di carenza di motivazione. Io con questo non me ne voglia, non voglio
essere polemico nei confronti del dirigente Lattuca, che peraltro è una persona
che conosco da molto tempo, sono consigliere dal ‘93, ne ho apprezzato pure
spesso anche la propria attività amministrativa, però vogliamo fare un lavoro
costruttivo? Perché altrimenti finisce allo scontro e alla strumentalizzazione
dello scontro. Rivediamo questi emendamenti dove c’è il parere non favorevole,
si fa un lavoro di raccordo tra il dirigente, il direttore, il Consigliere De
Francisci, perché credo che De Francisci non abbia nessuna preclusione, però se
il parere non è favorevole, De Francisci vuole detto sotto l’aspetto della
legittimità perché il parere non è favorevole, dicendo quale norma di legge lede,
dicendo quale norma regolamentare lede, perché se De Francisci ha scritto un
qualcosa che lede un regolamento, che lede una legge, ha il diritto di saperlo e
queste argomentazioni non possono diventare oggetto di scontro politico
generico tra una politica del bene e una politica del male. Allora evitiamo tutto
questo, perché altrimenti noi non arriviamo a nessuna conclusione. Dirigente
Lattuca, ci sono una serie di emendamenti del Consigliere De Francisci e della
Commissione competente e ci sono una serie di emendamenti non favorevoli.
Lo volete fare questo raccordo preventivo per evitare di nuovo questo teatrino
sul perché il parere non è favorevole? Dicendo la motivazione? Io credo che il
Consiglio in questa maniera lavora più sereno. Se noi come Consiglieri
sappiamo, Consigliere Arnone, l’emendamento 10 di De Francisci, non ha avuto
il parere favorevole perché è contro questa legge, è contro questo regolamento.
E allora lo ritira il Consigliere De Francisci. Se invece il parere non favorevole
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non è supportato, allora diventa una valutazione di contenuto politico, dove poi
il Consiglio delibera. Allora, alla luce di tutti questi scontri che stanno
succedendo proprio per questo; alla luce anche della lettera che è pervenuta,
Assessore Daina, vediamo se ci sono contributi e vediamo di approvare un
regolamento con concordia, senza che vi siano scontri. La solidarietà non può
diventare strumentalizzazione di scontro politico secondo me. Il mio è un
ragionamento costruttivo, credo che il Consigliere De Francisci apra a questo,
perché non è impuntato in delle posizioni precostituite. Valutiamo questi
emendamenti, mettiamo il dirigente nelle condizioni di motivare il perché il
parere non è favorevole e poi deliberiamo. Dirigente Lattuca, stia tranquillo, se
lei praticamente dà parere non favorevole e fa riferimento a una legge, a un
regolamento oppure a una argomentazione tecnica che sia pregnante, io voto
contro l’emendamento di De Francisci, sia chiaro, però se lei dà il parere non
favorevole soltanto su contenuti che sono esclusivamente politici, mi consenta,
Assessore Daina, di potere votare favorevolmente al parere di De Francisci, e
questo non significa linciaggio, perché qua non c’è nessun linciaggio, questa è
prerogativa del singolo consigliere comunale che nessuno può togliere,
Assessore Daina, nessuno può togliere. Non c’entra il linciaggio. Le sto
dicendo, io Piero Marchetta, che sono consigliere dell’MpA, se avrà il parere
non favorevole perché è contro la legge o contro il regolamento, io voterò
contro l’emendamento del mio collega di partito. Ma se il parere invece è non
favorevole e non è motivato, questo non significa linciaggio, questa qui è
prerogativa del singolo consigliere, perché già è da due consigli che assistiamo
a questi attacchi al Consigliere De Francisci che francamente non comprendo.
Forse poteva anche essere dato parere non favorevole motivandolo, invece di
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avere una serie di non favorevole senza dare alcuna motivazione. E questo
credo che abbia generato anche questo dibattito che ora si sta articolando in
questa maniera. Quindi, io cosa propongo? Per veramente fare sì che i lavori
siano proficui ed evitare che per ogni emendamento ci scontriamo, vengano
revisionati da parte del dirigente, unitamente al Direttore Generale gli
emendamenti e venga motivato il parere favorevole o sfavorevole, e quando è
sfavorevole, se va contro legge o contro il regolamento, io sono sicuro che il
Consigliere De Francisci li ritira gli emendamenti pure, perché vuol dire che ha
fatto emendamenti sbagliati. Ma se gli emendamenti sono non favorevoli, non
sono supportati e sono carenti sotto l’aspetto motivazionale, allora questo poi il
Consiglio dibatte in maniera serena per vedere cosa deve o cosa non deve
approvare.
PRESIDENTE CALLARI – In definitiva è una richiesta di accantonamento
nelle more…
CONSIGLIERE MARCHETTA – Anche di sospensione del punto, purché si
vada avanti con serietà poi, nel senso che si faccia un discorso… D’altra parte
chiediamo una sospensione. C’è questa pure richiesta di assistenti sociali. E non
credo che non possiamo prescindere noi, Assessore Daina. Sentiamoli,
sentiamoli questi assistenti sociali. Può essere che sono stati non zelanti, che
avevano tempo. Può essere che non avevano tempo, però ormai c’è questa
lettera, e perché non ascoltiamo gli Assistenti sociali interessati? Questo è il
rinnovamento. Questo è veramente il fare politica, quindi allargando alla base.
PRESIDENTE CALLARI – Quindi c’è questa richiesta di accantonare i
lavori dando ordine alla discussione degli emendamenti. Il Segretario voleva
fare un chiarimento.
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SEGRETARIO GENERALE – Consigliere Marchetta, siccome io sono stato
chiamato in causa, intanto i pareri sono di esclusiva competenza… Consigliere
Marchetta, già la volta scorsa mi pare che io mi sia adoperato in un
emendamento in aula a trovare il giusto contemperamento degli interessi di
natura tecnica e di opportunità che sicuramente appartengono al Consiglio
comunale. Io le posso dire questo, che ho già visionato gli emendamenti
presentati e ritengo che dove c’è la discussione, c’è il confronto positivo, possa
essere trovato il giusto contemperamento dei diversi, che poi non sono opposti,
sono tutti e due confluenti interessi, per cui io di buon grado accetto questo
discorso qua, ma chiaramente la mia interlocuzione si riferirà anche al
Consigliere che ha presentato… (intervento fuori microfono) No, mi sto
riferendo a questo, il fatto che lei dice si vede con il dirigente e vede quali sono.
Io ritengo che questa interlocuzione debba anche riguardare il consigliere che ha
presentato gli emendamenti, che è una attività tra l’altro… Consigliere De
Francisci, mi pare che noi abbiamo fatto in sede di regolamento del Consiglio
comunale e penso che abbia dato buoni frutti da questo punto di vista. Le posso
assicurare che tanti emendamenti sono frutto anche del fatto che non si dialoghi.
Quindi dove magari una parola lei dice sostituire, magari va aggiunta perché
sono tutte e due pertinenti e dicono tutte e due le stesse cose. Quindi debbo
anche dire per chiarezza una cosa, che sul fatto del parere favorevole o non
favorevole, i pareri non favorevoli sono motivati, c’è una motivazione. La
motivazione del parere negativo non può soltanto attribuirsi alla violazione di
una legge, ma è un parere di natura tecnica. Il parere di natura tecnica, oltre al
rispetto della legge indica quelle condizioni tecniche per il migliore
funzionamento del servizio. Io voglio fare un esempio: in nessuna legge voi
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trovate che non si possa entrare con la bicicletta dentro la sala comunale. Non
esiste, però chiaramente non lo si può, anche se non c’è una legge che lo dica.
Per cui il giusto contemperamento delle opposte, parlo di opposte ma non sono
opposte. Sembrerebbero opposte così come sono state poste questa sera in
Consiglio comunale, ma il giusto contemperamento delle esigenze può a mio
avviso essere trovato. E sono a disposizione di quanto detto dal Vice Presidente
e farò la mia attività se lo riterrete che io debba farlo. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Salsedo, prego.
CONSIGLIERE SALSEDO – Presidente, grazie per la parola. Io ritengo che
arrivati a questo punto dovremmo usare un principio fondamentale, basilare,
perché qua dentro penso e ritengo che fesso non c’è nessuno. È difficile fare
entrare l’asino per la coda. Se gli emendamenti presentati dal collega De
Francisci, che io apprezzo per il lavoro che sta svolgendo abbastanza
approfondito, se hanno pareri sfavorevoli e non c’è la motivazione è un conto,
ma se i pareri sono sfavorevoli non possono diventare favorevoli. Se il dirigente
ha dato dei pareri sfavorevoli motivati, non capisco perché il giallo deve
diventare rosso. Il Consigliere Marchetta diceva poco fa questo, ritirare gli
emendamenti, discuterne in un’altra sede con il dirigente, con il Segretario
Generale e il Consigliere De Francisci, ma in sostanza gli emendamenti devono
diventare da sfavorevoli a favorevoli? Io voglio capire questo. (intervento fuori
microfono) Ah, vanno cambiati gli emendamenti, ora ci siamo, perché dalle
parole del Consigliere Marchetta avevo capito che gli emendamenti sfavorevoli
devono diventare…
PRESIDENTE CALLARI – Non aveva sentito quello che aveva detto il
Segretario, che dicendo che in una concordia di volere arrivare non a due
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posizioni, bensì a individuare il problema, probabilmente si riformula come
abbiamo… e si arriva a una definizione univoca.
CONSIGLIERE SALSEDO – Va bene.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Allora, c’è una proposta, è un intervento
sull’emendamento, Consigliere Lo Presti? Se lei è sulla discussione è un
discorso, diversamente andiamo sulla proposta per la votazione. È diverso.
Quindi, a questo punto sospendiamo la discussione e poniamo all’attenzione del
Consiglio comunale la volontà del Consigliere Marchetta di uniformare per
addivenire a delle soluzioni. Quindi si interviene per dichiarazione di voto.
Benissimo. Consigliere Lo Presti. (intervento fuori microfono) La proposta è
quella di effettuare un incontro con l’ausilio del Direttore Generale, del
dirigente, dell’Assessore… tra il Direttore Generale, l’Assessore, il Dirigente, il
Consigliere proponente e quant’altri volessero dare il loro apporto a questo
incontro per addivenire a un mantenimento del parere non favorevole oppure
attraverso una riformulazione dell’emendamento andare a risolvere il problema.
Prego.
CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, Grazie. Premesso che la proposta
mi vede favorevole, anche perché penso che sia intenzione di tutti quella di
portare a compimento un regolamento migliore possibile, ma vorrei sapere,
prima di andare al voto, le parti hanno la volontà di riunirsi e cercare di trovare
una soluzione comune? Perché se questa volontà c’è, allora va benissimo e la
proposta mi vede pienamente favorevole, però se non c’è questa volontà e poi
bisogna perdere tempo, allora no. Grazie.
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PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Arnone per dichiarazione di voto,
prego.
CONSIGLIERE ARNONE – Io per la celerità e l’efficienza della nostra
azione mi associo alla proposta del Consigliere Marchetta, voglio però un
attimino restituire piena dignità a questo Consiglio comunale e al regolamento
di questo Consiglio comunale e agli assessori per spiegare a uno dei consiglieri
che mi ha preceduto e che evidentemente ha una idea abbastanza confusa del
nostro regolamento, ma anche della democrazia, ma anche di come funziona un
ente pubblico, ma anche di che cosa sono le cariche amministrative, che qui non
ci sono ospiti. Gli assessori non sono ospiti, gli assessori sono organi di questo
Comune che partecipano alle sedute del Consiglio comunale per svolgere una
precisa funzione. Quindi quello che ha detto l’Assessore Daina è assolutamente
legittimo e sacrosanto. Non solo, ma l’Assessore Daina ha fatto benissimo, era
suo dovere anzi respingere le accuse assolutamente prive di fondamento che qua
dentro si lanciano contro i dirigenti e i funzionari che fanno riferimento al suo
assessorato, perché delle due l’una. O Daina è un pulcinella al quale viene fatta
sotto il naso da una manica di scriteriati semidelinquenti, e non lo credo
assolutamente, o Daina è, come credo che sia, una persona per bene che regge
un settore difficile per l’impatto sociale che questo settore ha rispetto a
un’utenza complicatissima e lo fa lavorando di concerto con dirigenti e
personale che svolgono il loro dovere. Allora ha fatto benissimo, mi sono
segnato le parole di Daina, a respingere le invettive che dipingono il suo settore
come un luogo di malaffare. Queste sono le parole di Daina che io sottolineo
totalmente. Ha fatto benissimo a farlo in questa sede, ha fatto benissimo a farlo
con questa chiarezza e se anche un appunto io volessi muovere a Daina per
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quelle che sono le mie caratteristiche di DNA e che rivendico, i miei avi sono
raffadalesi e favaresi, quindi nel mio sangue vi è un tumulto di DNA, l’unico
rimprovero che mi sento di muovere a Daina è di non avere detto le parole
chiare che ha pronunziato questa sera già nelle serate precedenti. E allora, vi è
qua dentro un atteggiamento ingiustificato nei confronti di De Francisci?
Assolutamente no. De Francisci ha avuto votati i primi tre emendamenti
all’unanimità. Ha presentato emendamenti che si sono ritenuti funzionali al
regolamento. A mio modo di vedere non erano indispensabili, l’umanità
avrebbe progredito lo stesso. Ma comunque, c’è stato un voto unanime nel
recepirli. E ancora con grande saggezza il Direttore Generale per un altro
emendamento ha superato il problema riscrivendo in modo sostanzialmente
identico quello che De Francisci voleva cambiare. E ancora andremo a rivedere
l’emendamento di cui stiamo discutendo. È ovvio che essendo una persona colta
che ha una ottima padronanza del linguaggio italiano e del diritto, il Direttore
Generale sarà certamente in grado di riscrivere il passaggio che De Francisci
vuole cassare che rileggo: “Nel rispetto degli indirizzi contenuti anche nel
piano di zona adottato dal distretto socio – sanitario” in modo diverso. Si può
scrivere che gli interventi del Comune devono essere coerenti con il piano del
distretto socio - sanitario oppure il piano del distretto socio – sanitario è un
punto di riferimento degli interventi del Comune o ancora gli interventi non
potranno essere in contrasto con il piano socio - sanitario. Allora, siccome ci
vuole molto buonsenso, se vogliamo procedere anche con questi giochetti che
qua dentro abbiamo ampiamente visto con il regolamento del Consiglio
comunale, il buon senso del Direttore Generale, e va dato merito a questa
Amministrazione di avere scelto un Direttore Generale colto, lavoratore e di
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buon senso, oltre che molto portato all’attività rotabile, visto che ogni giorno
torna a Sciacca, il Direttore Generale darà il suo contributo per consentirci di
approvare questo regolamento nel tempo più rapido e con meno contrasti
possibili. Quindi il mio voto è favorevole alla proposta del Consigliere
Marchetta. Ringrazio il Direttore Generale per la pazienza che ci metterà a
comporre in linguaggio italiano gli emendamenti che sono presentati. Faccio
appello alla buona volontà di tutti affinché alla prossima seduta possiamo
pervenire all’approvazione del regolamento in tempi brevissimi. Esprimo plauso
ancora una volta all’Assessore Daina per le parole ferme con le quali ha
denunziato la strumentalizzazione di chi per mesi non ha detto una parola sul
regolamento e all’ultimo momento per fare ostruzionismo…
PRESIDENTE CALLARI – Si prepari il Consigliere De Francisci.
Segretario, due paroline per come aveva richiesto.
SEGRETARIO GENERALE – Una precisazione perché io non vorrei
apparire come quello che cambia le parole perché tutto rimane così come è. No,
si tratta di interpretare la volontà dell’emendamento. Io per esempio ho colto
adesso, quando il Consigliere De Francisci ha motivato il perché vuole cassare
quella parte, ho capito le motivazioni e dalle motivazioni uno riesce a trovare il
sistema per potere garantire l’aspetto tecnico e anche l’aspetto della volontà.
Ecco perché io ho chiesto di parlare pure con il consigliere perché già
nell’emendamento il Consigliere Cirino, anche il Consigliere Virone che erano
qua vicino a me, ne abbiamo parlato, abbiamo detto: se il Consigliere De
Francisci vuole dire questo, basta aggiungere queste parole perché tutto ritorni
plausibile e ottimo anche da potere inserire. Quindi non ci sono elementi di
cambiamento di parole perché tutto rimane così come è.
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PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Prego, Consigliere.
CONSIGLIERE DE FRANCISCI – Grazie, Presidente. Naturalmente sono
favorevole all’invito posto dal collega Marchetta, però consentitemi di fare delle
dovute, opportune precisazioni. Sostanzialmente io ho chiesto un quesito e non
mi è stato risposto. L’emendamento diceva: siccome si fa riferimento al piano di
zona e non tutti i servizi sono compresi nel piano di zona, io ho chiesto se i
servizi residenziali, ricoveri sono compresi nel piano di zona. Nessuno mi ha
risposto in tal senso ed era la ratio dell’emendamento. Però consentitemi anche
perché, caro Presidente, io sto in città come sta lei e quando usciamo dal
Municipio, fuori dai ruoli dei dipendenti, fondamentali per i compiti gestionali,
noi ci mettiamo la faccia e i cittadini continuamente ci chiedono perché, per
come e quando. Sostanzialmente i pareri di regolarità tecnica, se così non è, io
vado dal professore, ho sostenuto l’esame del corso di laurea specialistica 15
giorni fa, e gli dico che ha sbagliato perché ho sostenuto Diritto degli Enti
Locali. Mi consenta o il parere di regolarità tecnica o (...) si dà sfavorevole in
violazione di una norma o l’organo politico di governo dell’ente si assume la
responsabilità di portarlo avanti. Esempio pratico, nell’esempio che lei ha citato
poc’anzi, anche per questioni di opportunità e di trasparenza nei confronti dei
cittadini, dei giovani con i quali io mi ci incontro continuamente, se putacaso
noi presentiamo un emendamento, per assurdo di venire qua in bicicletta, mi
consenta, non è in violazione di norma, mi consenta che il Consiglio comunale
con delibera ci mette la faccia nei confronti della città che lo ha eletto, se no non
funziona, c’è una frattura nel sistema regolamentare che vede il corpo elettorale
eleggere degli amministratori, cioè c’è un problema di fondo. Quindi questo è
per questione di chiarezza. Che poi lei, come ben sa, io sono una persona
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ragionevole che vuole arrivare nello scopo finale, che è l’interesse pubblico, su
questo non c’è ombra di dubbio e mi vede disponibilissimo a ragionare su
questo e su tante altre cose che sono in cantiere e che sto, con il confronto anche
di tutti gli altri colleghi, studiando e presenterò. Però penso che questo per
onestà intellettuale lo debbo dire con molta chiarezza. Per quanto riguarda
parole dette da qualche consigliere parolaio e suonatore di violini, strumentale,
per cercare nei confronti di questa Amministrazione di ottenere qualche sedia,
consentitemi che l’associazione, che chiama associazione, che manda una nota,
è un ordine professionale, quindi garantito dalle leggi di questo Stato, ordine
professionale, no associazioni del tipo di tutela ambientale come qualcuno
conosce, ordine, e c’è differenza e va garantito e tutelato. Quindi che significa?
Che se questo ordine manda una nota nella piena evidenza delle problematiche,
è naturale che io non controllo l’ordine professionale. Mi sembra palese, perché
è composto da tante professionalità e da tanti intelletti. Quindi è evidente che vi
è un problema. Poi se qualche consigliere parolaio vuole cercare di intimidire la
mia libera azione di amministratore di questa città, si sta sbagliando, perché
continuerò ancora con più dedizione anche perché lo faccio con passione,
spassionatamente, non ho impegni, esco la mattina con la volontà e la forza e
anche la voglia di fare politica, non ho problemi, mi ci posso dedicare 48 ore,
quindi possiamo discutere e disquisire da oggi fino ai due anni che concludono
questo mandato. Quindi, Presidente, il mio è un parere favorevole, fermo
restando che bisogna che ci siano le motivazioni del perché normative, del
perché non vanno certe cose. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Valutate nell’altra sede. Vuole intervenire il
Segretario. Prego.
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SEGRETARIO GENERALE – Consigliere De Francisci, solo perché lei ha
toccato un aspetto che riguarda la mia professione, quindi mi pare chiaro e mi
pare giusto che io intervenga. La differenziazione tra parere tecnico e parere di
legittimità esiste e sussiste, tant’è che lei pensi che prima, fino a un sette – otto
anni fa c’erano due pareri, il parere tecnico e un parere di legittimità. Gli aspetti
prettamente tecnici non significa che siano esclusivamente illegittimi o
legittimi. Quindi ci sono due questioni da valutare, uno è l’aspetto tecnico e
l’aspetto legislativo. Questo è quello che penso. Siccome lei l’ha contestato, io
lo voglio ribadire che quello che penso è questo, le mie cognizioni giuridiche e
professionali mi dicono che esistono due configurazioni, una configurazione di
natura tecnica e una di legittimità, secondo quello che poi nel diritto
amministrativo noi cogliamo sotto questo aspetto.
PRESIDENTE CALLARI – Assessore Daina, prego, in merito alla proposta
del Consigliere Marchetta di definire il tutto in opportuna sede, prego.
ASSESSORE DAINA – Consigliere Marchetta, e Consiglio tutto, signori
Consiglieri. Io sono d’accordissimo perché la mia linea è stata sempre quella di
confrontarmi con tutti e di arricchire la discussione, quindi per me va
benissimo questa soluzione. Quando io parlavo di linciaggio, evidentemente
non mi riferivo agli emendamenti, ce ne sono 30, potevano essere anche 40 o
50. Se uno fa degli emendamenti, questo è a onore del Consigliere De Francisci,
vuol dire che si è documentato, vuole lavorarci, ci vuole lavorare bene. Quindi a
me sta benissimo questo. Sono le premesse con cui spesso partono gli interventi
del Consigliere De Francisci che non io non accetto, ma per gli emendamenti va
benissimo, discutiamone, sicuramente arriveremo a una sintesi positiva.
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PRESIDENTE CALLARI – Grazie Assessore. Ci sono altri interventi per
dichiarazione di voto. Il Consigliere Calabrese ha chiesto di intervenire.
CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie signor Presidente, signori della
Giunta, colleghi Consiglieri, signori tutti. Ritengo che la proposta sia più che
accettabile perché un regolamento di questo tipo secondo me e a mio giudizio
merita un approfondimento serio. Chi parla, dal primo giorno in cui si è
insediato in questo Consiglio comunale nel 2001, il primo pensiero era stato
proprio quello di dotare questo ente di regole dettate appunto dai regolamenti e
nella Commissione in cui ero e in cui sono, abbiamo lavorato sempre ed
esclusivamente in questa direzione, perché è chiaro che laddove non ci sono
regole e regolamenti, è anarchia. Un regolamento di questo tipo merita un
approfondimento serio, convinto e ritengo che sia giusto e opportuno che quella
associazioncina che è stata definita poco fa, che oggi ci scrive, debba avere un
giusto coinvolgimento, perché non è una associazione di quattro persone che si
sono messe insieme e fanno l’associazione tuteliamo i randagi, è un ordine
professionale. Io rammento a questo Consiglio comunale che quando abbiamo
parlato di Piano Regolatore Generale abbiamo interloquito e discusso con tutti
gli ordini professionali, perché chi fa questo lavoro, chi fa questa professione,
tecnicamente sicuramente ne sa più di quanto ne potremmo sapere noi ed è
chiaro che in questo argomento a mio giudizio, Presidente, oltre al discorso
degli emendamenti, delle motivazioni dei pareri, perché ritengo, Segretario, che
anche un parere tecnico debba avere una motivazione e quindi quando io leggo
un parere non favorevole, io voglio capire il perché del non favorevole, anche
da un punto di vista tecnico. Poi lo posso condividere, non lo posso condividere.
Se non c’è nessuna legge che mi obbliga a condividerlo, io lo approvo. Questo è
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il discorso della motivazione tecnica. Se vi è una legge che mi impone una
certa cosa, allora là mi arrendo ma mi è consentito di dare un giudizio politico
anche a una valutazione tecnica? Mi è consentito? (intervento fuori microfono)
Sempre. Bene. Allora non capisco attaccare un consigliere comunale che si
sforza di migliorare il più possibile secondo i propri convincimenti un
regolamento di questa importanza, forse perché qualcuno dovrebbe ricordare le
interviste che si fanno in televisione, forse perché in televisione si dice che è un
dirigente amico che faceva parte del Partito Democratico; queste cose ve le
ricordate? Interviste televisive forse spiegano molte cose. Qua vi è un
consigliere comunale che cerca di fare, per quello che può, per quelle che sono
le proprie capacità, come ognuno di noi. Noi non siamo tuttologi, forse
qualcuno solo c’è qua dentro che è tuttologo, di tutto sa e di tutto capisce, ma
per quello che può fare cerca di migliorare per le proprie capacità. Allora,
arrivati a questo punto, Presidente, visto che abbiamo e non lo hanno fatto gli
uffici di sentire le organizzazioni, gli ordini professionali, investo la Presidenza
del Consiglio, i capigruppo di sentire gli ordini professionali di cosa pensano,
visto che sono dei tecnici che poi sono loro che vanno a operare in funzione del
regolamento che noi gli diamo, di sentirli prima di approvare un qualche cosa
che per quello per cui ci possiamo sforzare di capire, sicuramente non abbiamo
le conoscenze tecnico - giuridiche per potere valutare bene. Ognuno si sforza
per quelle che sono le proprie capacità. Io apprezzo il lavoro dei consiglieri che
si mettono là e studiano, anche a costo di rendersi ridicoli, cercando di
migliorarlo e magari lo peggiorano. Ma dimostrano di impegnarsi a differenza
di qualcuno che magari sta là a guardare da dove tira il vento. Quindi io oltre a
votare l’approfondimento di cui si discute, propongo anche che la Presidenza si
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faccia carico insieme ai capigruppo di sentire il pensiero di una organizzazione
professionale che oggi ci scrive. Noi abbiamo sentito gli ingegneri, abbiamo
sentito gli architetti, abbiamo sentito gli agronomi, sentiamo a tutti. Più apertura
e trasparenza di questa di sentire chi poi sul campo si deve confrontare con le
regole che noi gli diamo. Quale meglio trasparenza di questa? Grazie
Presidente. Ho concluso.
PRESIDENTE CALLARI – Non ci sono altri interventi per dichiarazione di
voto. Pongo in votazione la richiesta del Consigliere Marchetta, cioè di
approfondire le conoscenze di questo punto all’ordine del giorno anche con il
coinvolgimento degli ordini professionali e quindi l’accantonamento
temporaneo del punto. Lo facciamo per appello nominale: chi è d’accordo dica
sì, chi è contrario dica no.
Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.
PRESIDENTE CALLARI – 19 presenti, 19 voti favorevoli, il punto viene
accantonato per un approfondimento. Dopo questo colpo di scena, vi devo dire
che il 5 punto, cioè le norme di attuazione del PRG, non abbiamo convocato il
dirigente perché non pensavamo che questa sera si potesse concludere questo
articolato lavoro di emendamenti e di approvazione, quindi mi trovo un po’ in
imbarazzo. Il Consigliere Arnone ha chiesto di parlare, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE ARNONE – Presidente, io a questo punto chiederei un rinvio
della seduta, anche perché le mie condizioni di salute per quello che è il mio
contributo a tenere il numero legale, che mi pare abbastanza precario, non mi
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consentono di prolungare a lungo la mia permanenza. Credo che poi vi siano
assenze motivate dalla partita dell’Inter - Barcellona. Io tra l’altro avevo
promesso a mio figlio di andarlo a vedere. Avevo il volo, l’albergo, tutto. La
nube mi ha portato a essere qua questa sera. Se non vi fosse stata la nube, il
dibattito non si sarebbe articolato…
PRESIDENTE CALLARI – Una richiesta di rinvio a quando, Consigliere?
CONSIGLIERE ARNONE – Propongo questo giovedì, anche perché vorrei,
Presidente, visto che l’oggetto è il PRG, giovedì potremmo approfittare della
presenza del dirigente per trattare, in relazione al Piano Regolatore, la questione
delle zone B del Gui – Mancini, che sta a cuore a moltissimi cittadini che stanno
predisponendo ricorsi straordinari al Presidente della Regione siciliana perché
da quello che mi riferiscono il CRU, su questo punto qualificante, non ha
accolto le prospettazioni, cioè le indicazioni del Consiglio comunale di
Agrigento, le ha ribaltate.
PRESIDENTE CALLARI – Ne siamo a conoscenza perché è stato oggetto di
verbale della conferenza dei capigruppo, anzi mi riprometto di farne fotocopia e
farle avere perché ne abbiamo già discusso con l’ingegnere.
CONSIGLIERE ARNONE – Allora siccome scade sabato, sarebbe assai utile
per l’intera città che prima della scadenza, giovedì, noi ne parlassimo in
Consiglio comunale. (intervento fuori microfono) Ho l’approvazione di Salsedo
e questo già mi conforta.
PRESIDENTE CALLARI – La proposta è di rinviare i lavori a giovedì
prossimo giorno 22. Chiedevo semplicemente di valutare il discorso delle 19.
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Continuiamo per le ore 19? Poi se ci sono novità, fatemi sapere. Quindi su
questa proposta… Il Consigliere Vita per dichiarazione di voto, prego.
CONSIGLIERE VITA – Signor Presidente, io dichiaro il mio voto contrario
all’interruzione dei lavori per le motivazioni che sono state dette da chi mi ha
preceduto. È inutile che comincio a fare polemica, però tutti avete sentito quello
che è stato detto, i cittadini l’hanno sentito. Io ritengo che il Consiglio possa
continuare a lavorare.
PRESIDENTE CALLARI – Altre dichiarazioni di voto? No. Pongo in
votazione la richiesta di rinvio della seduta del Consiglio comunale…
CONSIGLIERE ARNONE – Io vorrei far presente al Consigliere Vita che
come avranno modo di vedere i cittadini siamo ai limiti del non numero legale.
Se riusciremo a votare il rinvio a giovedì, ci riusciremo per una o per due unità.
E non sono certo che noi ci riusciremo. Trattare la vicenda del PRG e delle zone
B giovedì comporta operare un rinvio oggi con il numero legale, perché se cade
il numero legale, questo rinvio non si può operare, quindi non vedo cosa c’è di
scandaloso nella proposta che io ho fatto, condivisa da molti colleghi. Evito di
fare polemica perché potrei dire che il gruppo del Consigliere Vita è assente per
un terzo, se vogliamo cavillare. Sarebbe bene che ognuno di noi tenesse innanzi
a questo argomento un atteggiamento più sobrio.
PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Picarella, prego, per dichiarazione di
voto.
CONSIGLIERE PICARELLA – Presidente, io sono favorevole al rinvio per
due motivi: uno perché si è accantonato e si debbono studiare gli emendamenti
e uno perché se non si rinvia, si fa qualche altro punto, io annuncio che tutta la
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settimana sono assente per problemi di salute, per cui ritengo opportuno che sia
rinviato a giovedì questo che viene dopo domani.
PRESIDENTE CALLARI – Benissimo. Non ci sono altre dichiarazioni di
voto. Pongo in votazione il rinvio della seduta a giovedì prossimo giorno 22 alle
ore 19. Lo facciamo per appello nominale in quanto non abbiamo certezza dei
consiglieri presenti in aula: chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no.
Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.
PRESIDENTE CALLARI – 18 consiglieri presenti, 13 voti favorevoli, 3
contrari, 2 astenuti, la proposta viene approvata. Il Consiglio comunale verrà
aggiornato a giovedì prossimo giorno 22 alle ore 19:00. Ricordo domani la
conferenza dei capigruppo.