Comune di Agrigento Seduta del Consiglio Comunale del 20 ... · direzione e di coordinamento di cui...

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1 Comune di Agrigento Seduta del Consiglio Comunale del 20 Aprile 2010 PRESIDENTE CALLARI Buonasera. Gentilmente prendiamo posto che iniziamo la seduta. Segretario, prego. Il Segretario Generale procede all’appello nominale dei Consiglieri. PRESIDENTE CALLARI - 16 presenti, 14 assenti, la seduta è valida. Faccio brevemente un intervento circa la richiesta del Consigliere Micciché che mi chiedeva di sensibilizzare un incontro per dare la giusta osservanza al servizio di Polizia Municipale in alcune vie, in particolare viale d’Europa e via Esseneto di fronte la scuola. Le faccio sapere ufficialmente che il Comandante e l’Assessore domani saranno presenti alle 12:00 nella conferenza dei capigruppo. La invito pertanto a venire perché interessato alla questione da lei stesso proposta. Sono pervenute due note, una della SUNAS, Sindacato Unitario Nazionale Assistenti Sociali, dove come destinatari c’è il Presidente del Consiglio comunale, Commissione consiliare dei Servizi sociali. Al Capogruppo consiliare, al Direttore Generale, loro sedi. Oggetto. Regolamento per gli interventi di Assistenza Sociale e per i servizi previsti del Servizio Sociale professionale Comune di Agrigento. Il SUNAS, Sindacato professionale

Transcript of Comune di Agrigento Seduta del Consiglio Comunale del 20 ... · direzione e di coordinamento di cui...

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Comune di Agrigento

Seduta del Consiglio Comunale del 20 Aprile 2010

PRESIDENTE CALLARI – Buonasera. Gentilmente prendiamo posto che

iniziamo la seduta. Segretario, prego.

Il Segretario Generale procede all’appello nominale dei Consiglieri.

PRESIDENTE CALLARI - 16 presenti, 14 assenti, la seduta è valida.

Faccio brevemente un intervento circa la richiesta del Consigliere Micciché che

mi chiedeva di sensibilizzare un incontro per dare la giusta osservanza al

servizio di Polizia Municipale in alcune vie, in particolare viale d’Europa e via

Esseneto di fronte la scuola. Le faccio sapere ufficialmente che il Comandante e

l’Assessore domani saranno presenti alle 12:00 nella conferenza dei capigruppo.

La invito pertanto a venire perché interessato alla questione da lei stesso

proposta. Sono pervenute due note, una della SUNAS, Sindacato Unitario

Nazionale Assistenti Sociali, dove come destinatari c’è il Presidente del

Consiglio comunale, Commissione consiliare dei Servizi sociali. Al

Capogruppo consiliare, al Direttore Generale, loro sedi. Oggetto. Regolamento

per gli interventi di Assistenza Sociale e per i servizi previsti del Servizio

Sociale professionale Comune di Agrigento. Il SUNAS, Sindacato professionale

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rappresentante la categoria degli Assistenti Sociali a livello regionale e

nazionale, in riferimento al regolamento in oggetto, ritiene di dover sostenere le

legittime istanze, le azioni, le iniziative di proposta degli Assistenti sociali del

Comune di Agrigento, fondate sulla richiesta di una corretta applicazione delle

indicazioni normative che si riferiscono all’istituzione, articolazione e

organizzazione del servizio sociale professionale nei Comuni della Regione

siciliana, come da legge regionale 22/86 e DP 28 maggio ‘87, la circolare N. 2

dell’8 aprile ‘99, nonché del giusto riconoscimento della professione di

Assistente Sociale anche rispetto all’assunzione di responsabilità gestionali di

direzione e di coordinamento di cui alla legge 84/93 e D.P.R. 328/2001.

Distinti saluti 19/04, il Segretario Generale Dottor Salvatore Poidomani.

Di questa io ho fatto una fotocopia e l’ho già data a qualche consigliere della

Commissione e poiché riguarda la trattazione di questo argomento, ne do lettura

affinché le conoscenze di quanto ci dicono questi sindacati, sono all’attenzione

e all’interesse del punto giorno in questione: “L’ordine professionale degli

Assistenti Sociali della Regione Sicilia scrive al Presidente del Consiglio, alla

Commissione, ai gruppi consiliari, ai consiglieri comunali tutti. Oggetto:

Regolamento per gli interventi di Assistenza Sociale per i servizi previsti del

servizio sociale professionale. In riferimento al regolamento in oggetto

attualmente posto all’ordine del giorno del Consiglio di codesto Comune,

questo ordine professionale riconosciuto dallo Stato quale istituzione di

autogoverno della professione preposta alla tutela della qualità e allo

svolgimento dell’attività professionale dei propri iscritti della categoria

professionale e dei cittadini che ricevono le sue prestazioni prespecialistiche,

richiama alla cortese attenzione le Signorie Loro di quanto segue: ai sensi

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dell’articolo 5 della L.R. 22, nelle organizzazioni comunali il ruolo della

programmazione, gestione e controllo di tutti gli interventi socio – assistenziali

di competenza comunale per il soddisfacimento dei bisogni delle fasce più

deboli della popolazione a rischio di esclusione sociale è assegnata all’ufficio di

Servizio Sociale, sia esso individuato come servizio di un settore più ampio nei

Comuni piccoli o medi o come settore autonomo delle grandi città. Non è

superfluo ricordare come le competenze dell’ufficio di Servizio Sociale sono

quelle indicate dal comma 3 del DP 28 maggio ‘87 e sintetizzate nella

successiva circolare N. 2 dell’8 aprile ‘99. Per quanto attiene alla struttura

organizzativa del predetto ufficio, che in base alla grandezza del territorio

comunale può essere strutturato in settore Servizio o Ufficio, ai sensi della

stessa circolare 2/99 nei Comuni di media dimensione, cioè da 10.000 a 30.000

abitanti, esso deve essere organizzato a livello di servizio, articolato in più unità

operative. Nell’ufficio del servizio sociale, ai sensi del comma 5 del DP 28

maggio ‘87 e della predetta circolare 2, è rilevante la presenza del servizio di

Segretariato Sociale individuato dalla legge 328 del 2000 come uno dei livelli

essenziali di assistenza, la cui azione diretta all’informazione dell’intera

comunità sull’esistenza e la natura delle procedure di accesso ai servizi delle

prestazioni, svolge compiti di filtro per l’accertamento dei bisogni di primo

osservatorio sociale, ma ai sensi del comma del DP 28 maggio ‘87 della stessa

circolare 2/99, è ancora più sostanziale la presenza di un ulteriore livello

essenziale di assistenza, legge 328 del 2000 e cioè il servizio sociale

professionale è definito dallo stesso comma attività attuata dall’Assistente

Sociale e deputata alla globalità delle problematiche di ordine sociale, con

riguardo sia ai singoli cittadini che ai nuclei familiari e all’intera comunità in

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costante raccordo con l’Amministrazione di appartenenza e con tutte le

potenzialità istituzionali pubbliche e private presenti nel territorio. L’Assistente

Sociale infatti nel suo agire professionale utilizza le metodologie e gli strumenti

propri della professione nel rispetto delle norme sulla privacy e soprattutto sul

segreto professionale. Opera con piena autonomia tecnico – professionale e di

giudizio in ogni fase della gestione dell’intervento, svolge compiti di gestione,

concorre all’organizzazione e alla programmazione e può esercitare attività di

coordinamento e direzione dei servizi sociali. Inoltre il D.P.R. 328 del 2001 con

gli articoli 20 e 21 disciplina la suddivisione dell’Albo Professionale, istituendo

la sezione A per gli Assistenti Sociali specialisti e la sezione B per gli Assistenti

Sociali, definendone i relativi profili e accessi; in particolare l’articolo 21 del

D.P.R. medesimo stabilisce che, fermo restando le attribuzioni già stabilite dalle

vigenti normative, formano oggetto delle attività professionali gli Assistenti

Sociali specialisti, iscrizioni… le seguenti attività professionali: a) elaborazione

direzione di programmi nell’ambito delle politiche dei servizi sociali; b)

pianificazione, organizzazione, gestione manageriale nel corpo delle politiche e

dei servizi sociali; c) direzione dei servizi che gestiscono interventi complessi

nel campo delle politiche e dei servizi sociali; d) analisi e valutazioni delle

qualità degli interventi nei servizi e nelle politiche di servizio sociale. Dunque,

secondo quanto sopra esposto, è previsto dalle vigenti normative nazionali e

regionali questo ordine professionale degli Assistenti Sociali della Regione

siciliana; ritiene che nel regolamento de quo, piuttosto che dettagliare le

metodologie di lavoro e le abilità già proprie dell’agire professionale

disciplinate dalla normativa vigente, nonché del codice deontologico della

professione, codesta Amministrazione comunale debba definire ulteriormente la

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struttura organizzativa dell’ufficio dei servizi sociali, la cui responsabilità

organizzativa e gestionale, ai sensi della superiore circolare N. 2 del ‘99 non

può non afferire all’Assistente Sociale preferibilmente specialista, visto il

D.P.R. 328 del 2000, mentre il coordinamento delle aree unità operative

dell’ufficio medesimo, va assegnato preferibilmente a una Assistente Sociale

presente o meno all’interno delle unità operative in possesso di adeguata

esperienza ed attitudine, nell’esclusivo interesse di tutela della qualità dello

svolgimento delle attività professionali dei propri iscritti della categoria

professionale dei cittadini che ricevono le sue prestazioni specialistiche

attraverso la corretta applicazione delle norme istitutive dell’ufficio di servizio

sociale, ove gli Assistenti Sociali sono chiamati ad agire per la professione,

questo ordine professionale rimane in attesa della deliberazione che codesto

ente adotterà in merito. Chiaramente la lettura è abbastanza articolata. Quindi

magari gli addetti ai lavori, coloro che volessero contezza o conoscenza nei

particolari, basta che si avvicinino e formuliamo le fotocopie. Perché l’ho letto?

Perché riguarda il punto che noi stiamo attuando. Grazie.

Allora, avete ricevuto per notifica una copia della lettera che mi è pervenuta

circa la diffida ad adempiere al consuntivo dell’anno precedente, cioè del 2009

entro il 30 aprile. Chiaramente noi abbiamo esposto che ancora non ne siamo

assolutamente a conoscenza né nulla è stato depositato dall’ufficio di

Presidenza circa gli adempimenti conseguenziali che questo Consiglio

comunale dovrebbe adottare, cioè nel senso che non essendoci il consuntivo, noi

non possiamo metterlo come punto all’ordine del giorno e non possiamo

iniziare i lavori come da regolamento per l’approvazione di questo consuntivo.

Di questa nota voi ne siete adesso a conoscenza perché è stata fatta notifica a

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tutti i consiglieri comunali. Sappiate che è una nota di richiesta, non di diffida,

di stimolo all’Amministrazione e al Sindaco e agli uffici finanziari è stata fatta

da questa Presidenza affinché si rispetti il termine del 30 aprile. Ad oggi è il 30

aprile. Se poi succederà che ci saranno altre proroghe, verranno comunicate a

questo Consiglio comunale. Dopo le comunicazioni, propongo scrutatori i

consiglieri Hamel, Lo Presti e Raccuia. Abbiamo contezza di chi c’è in aula?

Allora dobbiamo andare perché mi sono prodigato io a leggere queste lettere,

quindi lo facciamo per appello nominale. Chi è d’accordo all’approvazione

degli scrutatori Micciché, Hamel, Lo Presti e Raccuia dica sì all’approvazione

della nomina di questi scrutatori, chi è contrario dica no, chi si vuole astenere si

astenga.

Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.

PRESIDENTE CALLARI – 24 presenti, 23 favorevoli, 1 astenuto. Gli

scrutatori sono Hamel, Lo Presti e Raccuia. Ci sono comunicazioni? Per

comunicazioni al Presidente il Consigliere Marchetta. Da questo momento

decorrono i cinque minuti per la prenotazione delle comunicazioni.

CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signori Assessori. Io

colgo l’occasione anche della presenza dell’Assessore Passarello per

evidenziare un grave problema che insiste nella nostra città e credo che se non

si faccia un’azione preventiva efficace, però che non deve essere rinviata nel

tempo, ma che deve esserci appunto una risposta efficace, secondo me in questi

giorni potrebbe succedere una tragedia. Non voglio rendere le cose più grosse

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perché non è nel mio stile, però il problema c’è, signor Presidente. Io intendo

riferirmi al problema dei cani randagi che sono in viale delle Dune, in viale dei

Giardini, dove branchi di cani purtroppo stanno turbando anche l’incolumità dei

nostri cittadini. Io chiedo all’assessore competente che sin da domani, non fra

dieci giorni… io personalmente sabato sera sono stato rincorso da un branco di

cani mentre correvo. Non mi ha morso perché sono tosto, però devo dire c’è

poco da ridere, questo è un problema grosso, perché ci sono branchi di otto –

nove cani, che se attaccano un uomo, se attaccano anche un bambino, ora anche

viale delle Dune comincia a essere affollata. Non è più soltanto un problema

invernale dove non ci sono persone. Il viale delle Dune, vi assicuro, con la

primavera comincia a essere affollata. Noi rischiamo la tragedia. Quindi io

chiedo all’Assessore competente che domani si faccia carico con l’A.S.L.

competente, con le associazioni animaliste, non so come è la gestione del

servizio, affinché si dia una soluzione al problema, perché è un problema. Non è

più un fatto marginale, è un fatto di branchi di cani che sostanzialmente la fanno

da padrona in questo tratto di viale delle Dune, viale dei Giardini, viale

Cannatello, le zone sono pure circoscritte, per cui prego l’Amministrazione di

intervenire in maniera urgente.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Consigliere Raccuia, Consigliere Calì.

(intervento fuori microfono) Lei deve chiedere il permesso a Calì e a Raccuia.

C’ha il permesso, Consigliere Salsedo.

CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie Presidente, ringrazio i consiglieri

comunali che erano iscritti a parlare prima di me. Devo collegarmi anche,

purtroppo, a quello che ha sollevato il Consigliere Marchetta perché ritengo che

questo problema va risolto immediatamente e devo anche precisare che non è

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un problema circoscritto, collega Consigliere Marchetta, alla zona balneare, è

un problema che riguarda l’intera città, le intere frazioni, ma soprattutto anche il

centro storico di Agrigento. Io devo anche ricordare, per chi non ne è a

conoscenza, ai miei colleghi, che già in questi giorni una dipendente di questo

Comune è stata aggredita, è stato aggredito anche un titolare di un bar che

insiste in piazza Pirandello e anche un Vigile Urbano che ieri osservava un

turno possibilmente anche di riposo, in via Garibaldi, all’incrocio con la via

Pietro Nenni, è stato assaltato da dodici cani. Purtroppo abbiamo anche un

grosso problema a cui dobbiamo andare incontro, che oltre alle difficoltà

economiche che ha il Comune per combattere il problema del randagismo,

purtroppo ci sono anche molte persone che danno da mangiare a questi cani,

creando posti fissi dove questi appunto si ritrovano e creano problemi sia agli

anziani che soprattutto ai bambini. Tanti anziani, purtroppo, sono costretti a

non potere uscire da casa né per andare a fare la spesa e addirittura non possono

neanche recarsi a messa per andare a vedere la messa del pomeriggio. Quindi

ritengo che va affrontato questo problema del randagismo e soprattutto ora che

si avvicina l’estate, San Leone ormai è diventata preda di cani randagi che

agiscono da padroni lungo il litorale. Grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Fra qualche secondo scadono i cinque minuti per

iscriversi alle comunicazioni. Devono intervenire Raccuia, Cali, Micciché,

Picarella. Altri iscritti? Nessuno si scrive più per comunicazioni. Termine

scaduto come da regolamento. Prego, Raccuia.

CONSIGLIERE RACCUIA – Grazie, signor Presidente. Io volevo fare una

richiesta a lei, però prima volevo ricollegarmi un attimo al problema affrontato

sia dal Consigliere Marchetta, sia dal Consigliere Salsedo, al quale problema

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bisogna trovare una soluzione. Ritengo che, visto che non è stato fatto niente

ancora ad oggi, io avevo affrontato questo problema del randagismo tempo fa

facendo una proposta per il semplice fatto che quando questi cani sono nel

territorio, la legge prevede che devono essere prelevati per effettuare la

sterilizzazione e poi riimmetterli nel territorio. Ora quello che purtroppo manca

ad Agrigento o quantomeno perché è saturo tramite i canili che abbiamo delle

associazioni di volontariato, se non ricordo male Aronne e dell’ENPA, il

problema è andare a realizzare un nuovo canile comunale, proprio perché

questi cani dovrebbero venire presi e poi portati in questo canile; mentre

attualmente l’unica cosa che si può fare dopo la sterilizzazione è riimmetterli

nel territorio. Quindi io auspico l’Amministrazione e se c’è anche qualcosa che

noi possiamo fare noi come Consiglio a livello di atto di indirizzo, a livello di

delibera o qualche cosa, che ce lo facciano pervenire in modo tale che noi

acceleriamo questi tempi per realizzare un nuovo canile. Tempo fa si parlava di

una proposta di un canile intercomunale da realizzarsi con i Comuni di Favara e

di Aragona, però poi non abbiamo più avuto notizia su questo. Io, Presidente,

poi la sollecitavo, vista la sua notevole sensibilità, se cortesemente mi potrebbe

fare sapere anche nella prossima seduta del Consiglio comunale, che fine ha

fatto la delibera N. 18 del 9 febbraio 2010 che è stata votata da questo Consiglio

comunale e che affrontava il problema della depurazione della fascia costiera,

perché da quello che si era sentito subito dopo l’approvazione di questa

delibera, l’Amministrazione e il Sindaco ricordo che aveva preso l’impegno

che subito dopo Pasqua avrebbe attivato tutto ciò che era in essere. Quindi se

cortesemente mi fa sapere per il prossimo Consiglio che fine ha fatto questa

delibera. Grazie.

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(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE CALLARI – Io ritengo che sul randagismo lei possa fare

brevemente perché siamo in fase di comunicazioni. L’Assessore Passarello,

prego.

ASSESSORE PASSARELLO – Presidente, grazie ai Consiglieri per aver

sollevato questo problema, che come tutti sappiamo è un problema storico ad

Agrigento e non solo ad Agrigento. In tutta la Sicilia sono state poste in essere

poche risorse da parte della Regione per contrastare questo fenomeno. Noi

attualmente per contrastare il fenomeno del randagismo abbiamo in atto un

progetto di sterilizzazione assieme all’Associazione Aronne. Abbiamo

sterilizzato all’incirca 80 cani che poi sono stati riammessi nel territorio. Il

progetto ne prevede 150 in totale. Abbiamo fatto pure quest’anno la day

microchippatura per consentire ai privati di microcippare i cani e in questo

modo si può contrastare anche il fenomeno randagismo perché quando il cane

viene abbandonato, se microchippato, si può individuare subito il padrone. Il

randagismo è un fenomeno penoso e pietoso come ogni abbandono, per cui ne

va di mezzo anche un discorso di cultura e su questo nel nostro territorio siamo

abbastanza in ritardo. Ecco perché questo assessorato ha puntato di più sulla

prevenzione, tipo sterilizzazione, microchippatura, eccetera. Già domani

abbiamo un incontro con il dirigente dell’A.S.L., il dottore Izzo, per fare un

corso, per chi detiene, così come previsto dalla legge, i cani cosiddetti feroci.

Per cui hanno l’obbligo di avere rilasciato un patentino. Quindi ci stiamo

attivando anche in questo senso. Per quanto riguarda i casi segnalati dal

Consigliere Salsedo e dal Consigliere Marchetta, devo dire che i cani questi di

via Garibaldi sono abbastanza attenzionati, ma sono cani abbastanza furbi. Ogni

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volta che si reca la squadra messa in essere assieme all’Assessore Iacono, infatti

c’è un Vigile Urbano e ci sono due persone che devono catturare questi cani, è

una squadra fatta da tre persone, questi cani scappano, tant’è che ci siamo

preoccupati di procurarci la cosiddetta pistola per sparare un sonnifero ai cani.

Quindi a giorni pensiamo di poter risolvere questo problema della via Garibaldi.

Però questo non risolve perché il randagismo, caro Presidente, soprattutto nelle

zone balneari, tipo Cannatello, perché molti cani sono i cani che fuoriescono dai

villini e fanno gruppo, specialmente in determinati periodi. Quindi sono cani

privati, non tutti sono cani randagi. Quindi io ne approfitto e faccio un appello

ai proprietari di cani di avere cura dei cani e assicurarsi che i cani nelle frazioni

di San Leone o nelle altre frazioni… siano dentro i cancelli e siano custoditi,

perché quando escono o scappano, anche se il padrone non lo sa, vanno in giro

e costituiscono gruppo e rischiano anche di perdere, se poi li andiamo a

prendere, li portiamo nel canile, rischia pure di perdere il cane chi ci tiene.

Grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Assessore, ritengo che gli interventi dei

consiglieri Marchetta, nonché del Consigliere Salsedo, ma ritengo dell’intero

Consiglio comunale, è quello di lottare non il fenomeno ma l’urgenza, la

pericolosità. (intervento fuori microfono) Domani noi abbiamo conferenza dei

capigruppo.

ASSESSORE PASSARELLO – Io mi voglio impegnare, entro sabato questo

problema lo risolviamo.

PRESIDENTE CALLARI – Lei mi diceva domani ha un appuntamento con il

direttore dell’A.S.L.. Domani noi siamo in conferenza dei capigruppo e

tratteremo non il fenomeno, bensì l’urgenza ad evitare che ci sia qualche

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aggressione e quindi qualche rischio di vita umana, specialmente nei confronti

di qualche ragazzo che adesso nelle zone balneari va ad occupare. Per cui noi la

invitiamo ufficialmente nella conferenza dei capigruppo proprio per fare un

programma, che non sia dell’Assessore o del Consigliere.

ASSESSORE PASSARELLO – Disponibile, naturalmente anche in piena

collaborazione e rispetto ai mezzi che abbiamo, li dobbiamo anche trovare.

PRESIDENTE CALLARI – Quindi lei domani a mezzogiorno può

intervenire, ci dà anche gli esiti della riunione che lei fa con…

ASSESSORE PASSARELLO – Grazie dell’invito Presidente.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie a lei. Consigliere Calì.

CONSIGLIERE CALÌ – Grazie, Presidente, colleghi Consiglieri, signori della

Giunta. Sarò brevissimo solo per segnalare una situazione che avevo già portato

in evidenza all’intero Consiglio comunale non più tardi di sei mesi fa in un

question time, ossia il completamento di piazzale Rosselli, intendo il parcheggio

degli autobus. Ho effettuato parecchi sopralluoghi anche con l’Assessore e

ricordo che il termine ultimo che aveva l’impresa era il 15 febbraio. Dopo di

che sarebbe stata messa in mora e avrebbe pagato la mora per la mancata

consegna dei lavori. Mi comunicano i miei colleghi, visto che io lavoravo in

quella sede, ora non più, che non c’è un operaio da un mesetto. Quindi

vorremmo capire a che punto siamo e se è stata sollecitata l’impresa a

riprendere i lavori e a completarli. Quindi sollecito l’Amministrazione a vigilare

e a renderci conto anche tramite lei, Presidente, e questo Consiglio comunale

sullo stato dei lavori. Grazie.

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PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Calì, benissimo, abbiamo preso

anche questo appunto nel senso che domani mi adopererò con l’Assessore

Renato Buscaglia affinché ci faccia sapere che cosa è successo dal 16 febbraio

ad oggi. Consigliere Micciché, lei si era iscritto. Mantiene…? (intervento fuori

microfono) Il Consigliere Micciché rinuncia. Consigliere Picarella, l’ultimo

intervento per comunicazioni, dopo di che abbiamo finito con le comunicazioni.

Andiamo al punto.

CONSIGLIERE PICARELLA – Signor Presidente, come lei sa mi ha fatto

comunicare una diffida da parte dell’Assessorato regionale. Noi riteniamo,

almeno come Consiglio ritengo di parlare a nome di tutti, che non abbiamo

nessuna colpa di questa diffida né siamo titolati a intervenire. Nella diffida si

dice che noi ci dovremmo attivare nei confronti dell’Amministrazione a che

venga all’approvazione del Consiglio il conto consuntivo 2009. Io dico a me

stesso e dico al Consiglio se questo è al di sopra di amministrare questa città ed

è al di sopra dei partiti. Non è che si dice qua si vuole realizzare un’opera e dice

non ci sono soldi. Qua c’è una contabilità che si amministra al di sopra dei

partiti che non si fa la contabilità, è una contabilità del consuntivo del 2009, che

proprio giorno 10, appena finisce l’anno, con i computer che ci sono, con le

nuove tecnologie il piano consuntivo è già fatto. No, addirittura noi siamo

diffidati perché ci dobbiamo attivare all’Amministrazione perché possano

portare questo benedetto consuntivo. Tra l’altro già siamo in ritardo perché se

dice la legge entro il 30 aprile, già 20 giorni prima deve essere accantonato da

noi. Già se ce lo portano domani se ne parla per approvarlo il 10 di maggio.

Ecco il nuovo modo di amministrare al di sopra dei partiti. Questo è il nuovo

modo di amministrare. Tra l’altro io debbo segnalare, Presidente, che cerco di

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intuire le cose e di vedere. Ieri mi sono fatto una passeggiata e abbiamo dei

parcheggi fatti, quelle vergogne, i parcheggi che si sono realizzati, un

parcheggio alla clinica Sant’Anna e un parcheggio a Cugno Vela, dove io ho

detto sempre che il parcheggio di Cugno Vela sarebbe bene darlo ai nomadi,

perché non ci va nessuno. Ma quello che è assurdo, ecco come c’è, al di sopra

dei partiti, che è il parcheggio dove di giorno pagano il biglietto nella clinica

Sant’Anna, è al buio, significa non c’è nessuno e di contro vergognosamente il

parcheggio di Cugno Vela è illuminato a perfezione, tutto illuminato e illumina

a se stesso, non ci vanno macchine, non c’è nessuno, cioè dove vengono

frequentati i parcheggi sono al buio, dove non sono frequentati i parcheggi

sono illuminati. Io dico: ma a casa nostra spegniamo la luce quando non ci

serve? Quel parcheggio con l’incasso, con lo sbigliettamento delle somme che

ci sono in quell’altro là, ma dico ma è possibile che queste città che parliamo di

un nuovo modo di amministrare, quanta corrente elettrica se ne va in quel

parcheggio, se voi ci andate stasera tutti, da mesi e mesi non ci va nessuno e

quel parcheggio è sempre illuminato. Poi debbo segnalare, tempo fa ricordo

vagamente di essere intervenuto relativamente agli appalti. Oggi ho visto una

cosa strana. Sono andato al secondo piano del palazzo dell’ufficio Tecnico,

dove c’è una gara di appalto, la messa in sicurezza della via Matteotti, dove vi

erano 246 imprese che hanno fatto il ribasso tutti meno una, del 7.31,52. Io

ricordo al Consiglio e ricordo a me stesso che ho detto che quando ci sono

lavori di questa entità è giusto, mi pare che altri sono intervenuti, è giusto che si

invitano le ditte nostre. Come è possibile 246 imprese? La media viene 7 e

qualche cosa. È una cosa veramente vergognosa. Non è possibile. Io dico che

sarebbe bene l’Amministrazione che faccia le licitazioni private e quantomeno

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invita le imprese di Agrigento, e vogliamo essere più generosi della provincia di

Agrigento. Ma come possiamo sostenere al di sopra dei partiti noi che

invitiamo, concorrono 300 imprese, che la spesa solo delle carte bollate, ho fatto

il conto, ogni impresa spende oltre 60,00 euro, hanno speso circa 16.000,00

euro di carte bollate che concorrono. Ma è questo il modo di continuare a

vivere in questa città? Presidente, io dico che noi dobbiamo svegliarci, no che ci

mandano a casa se non approviamo i bilanci. Se dobbiamo andare a casa è

giusto che facciamo una petizione, facciamo qualcosa che ce ne andiamo con la

nostra volontà, con un atto di sfiducia, perché questa Amministrazione non può

continuare in questo modo. O entra o esce. Dice la partecipazione di tutti, poi

ritorna, poi fa, poi dice, invita tutti i partiti. Il mio non è un partito, a me non mi

hanno mai chiamato. Significa che non esiste il Partito Repubblicano, non mi

hanno mai chiamato anche perché è giusto. Quando ci sono persone e partiti al

di sopra della politica che sanno amministrare, si sminuisce il potere. E allora è

giusto metterli in ombra o non discuterle. Per cui io, caro Presidente, termino e

io mi auguro che questo Consiglio si sveglia, perché non è possibile che possa

continuare in questo modo. Il Consiglio è diffidato per il bilancio preventivo, il

Consiglio è diffidato per il bilancio consuntivo, il Consiglio è diffidato per

debiti fuori bilancio, cioè noi siamo i colpevoli della malafatta di questa città,

mentre sappiamo che non siamo noi i colpevoli. Noi facciamo quello che è

giusto che facciamo, anzi dobbiamo intervenire energicamente

sull’Amministrazione perché l’Amministrazione deve essere in linea con le

promesse elettorali e non dimenticate.

PRESIDENTE CALLARI – Va bene, grazie. Andiamo al 4° punto, nella

precedente seduta non completato. Quindi 4° punto all’ordine del giorno.

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Punto N. 4 all’O.d.G.: “Approvazione regolamento per gli interventi di

assistenza sociale e per i servizi previsti dal servizio sociale professionale”.

PRESIDENTE CALLARI – Eravamo arrivati all’emendamento N. 4.

Segretario, ne diamo lettura. Stiamo trattando il punto. Gentilmente se i

consiglieri prendono posto in aula. Consigliere De Francisci, stiamo trattando

l’emendamento da lei sottoscritto N. 4. Ne diamo lettura? Va bene così. Prego,

Segretario, grazie.

SEGRETARIO GENERALE – L’emendamento N. 4 prevede l’eliminazione

nel periodo, nel capoverso 4, delle seguenti parole: “Nel rispetto degli indirizzi

contenuti anche nel piano di zona adottato dal distretto socio – sanitario di

riferimento ai sensi della legge 328/2000”. Il parere non è favorevole. Il

richiamo agli indirizzi è pertinente per una interpretazione dinamica ed

evolutiva dei regolamenti vigenti dell’ente.

PRESIDENTE CALLARI – Il Consigliere De Francisci chiede di intervenire,

ne ha facoltà.

(intervento fuori microfono)

SEGRETARIO GENERALE – Io le leggo il periodo e poi le leggo la parte

che viene eliminata. Dice questo capoverso: “Per usufruire degli interventi e dei

servizi previsti dal presente atto, i soggetti devono essere in possesso dei

requisiti previsti dai singoli regolamenti, cui si rimanda, differenziati o integrati

in sede applicativa in relazione alle varie tipologie di interventi e di servizi, nel

rispetto…”, questa la parte che il Consigliere De Franscisci suggerisce di

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eliminare, cioè propone di eliminare, “nel rispetto degli indirizzi contenuti

anche nel piano di zona adottato dal Distretto Socio – Sanitario di riferimento ai

sensi della legge 328/2000”.

PRESIDENTE CALLARI – Lui dice questo di toglierlo?

SEGRETARIO GENERALE – Sì.

PRESIDENTE CALLARI – Consigliere De Francisci, prego.

CONSIGLIERE DE FRANCISCI – Grazie, Presidente, signori delle Giunta,

colleghi Consiglieri. È evidente e palese come, leggendo la motivazione posta

in essere dal dirigente, che vi è un tentativo di sostanzialmente impaurire

l’organo consiliare, perché non vi è, come la legge prevede, nessun divieto

normativo. Io voglio ricordare ai colleghi consiglieri, sostanzialmente che il

parere sfavorevole si dà in virtù di una norma che vieta quell’emendamento e

che poi il Consiglio può superare. Se voi leggete la motivazione dettata dal

dirigente del settore, è una motivazione di carattere politico, cioè lui dà

interpretazione, non si interpreta, eccetera, eccetera. Presidente,

l’interpretazione la diamo noi amministratori, noi che facciamo il regolamento,

non la dà il dirigente. Dopo di che faccio una domanda: tutti i servizi sono

previsti nel piano di zona? Ci sono servizi che non sono previsti nel piano di

zona. Per questo va cassata questa parte di articolo. I servizi residenziali che

vengono regolamentati dal regolamento non sono previsti nel piano di zona. E

allora come facciamo a regolamentare? Si fa in parte? Ecco perché si pone in

essere questo emendamento, che comunque, se voi leggete la motivazione non

vi è alcun riferimento normativo, bisogna motivare ai sensi di legge il parere

sfavorevole. Grazie.

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PRESIDENTE CALLARI – Ci sono altri interventi? Il Consigliere Arnone,

poi l’Assessore voleva fare un chiarimento.

CONSIGLIERE ARNONE – Signor Presidente, colleghi consiglieri, malgrado

le mie precarie condizioni di salute ho deciso di abbandonare il caldo letto che

mi ospitava ed essere presente per le ragioni che adesso l’intervento del

Consigliere De Francisci mi viene a confermare, perché ancora una volta

abbiamo un attacco del tutto politico ed ostruzionistico all’operato dei dirigenti

di questa Amministrazione e a questa Amministrazione. Io spero che molta

gente segua questo dibattito in Consiglio comunale perché quello che sto per

dire mette a nudo l’assoluta strumentalità politica, l’ostruzionismo, la

capziosità, la lontananza da qualsivoglia interesse pubblico delle cose che

sostiene De Francisci. Allora, De Francisci vuole tagliare quello che sto per

dire nel rispetto degli indirizzi contenuti anche nel piano di zona adottato dal

distretto socio – sanitario di riferimento ai sensi della legge 238/00. Cosa vuol

dire “nel rispetto degli indirizzi contenuti”? Vuol dire che gli interventi che si

vengono a programmare, devono avvenire nel rispetto degli indirizzi contenuti.

Nel rispetto che vuol dire? Che se vi sono indirizzi forniti da organi sopraelevati

nell’ambito della pianificazione dell’attività dei servizi sociali, questi indirizzi

devono ovviamente essere recepiti dall’attività del Comune di Agrigento. Leggo

adesso l’intero comma che ci dice: “Per usufruire degli interventi e dei servizi

previsti dal presente atto, i soggetti devono essere in possesso di requisiti

previsti dai singoli regolamenti, cui si rimanda, differenziati o integrati in sede

applicativa in relazione alle varie tipologie di interventi o di servizi e quindi nel

rispetto degli indirizzi contenuti anche nel piano di zona, adottato dal distretto

socio – sanitario di riferimento ai sensi della legge 238/00. Cioè il testo sta

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semplicemente dicendo che il Comune, se vi sono indirizzi emessi dal distretto

socio – sanitario ne deve tenere conto e deve rispettarli. Ora quale è il senso di

cancellare questo emendamento? Fosse un emendamento che desse poteri

all’Assessore, fosse un emendamento che desse poteri al dirigente. Fosse un

emendamento che prevedesse chissà quali cose particolari, prevede una cosa del

tutto ovvia, l’indirizzo che spetta a un organo che sta sopra al Comune di

Agrigento, che è il distretto socio – sanitario. Perché io sto perdendo tempo a

spiegare questo emendamento? Perché probabilmente più di ogni altro mi

consente di ribadire in questa sede le valutazioni esclusivamente politiche che io

ho espresso nei giorni scorsi anche a proposito del rimpasto, prendendo come

riferimento ciò che avviene in questo Consiglio comunale nella seduta dedicata

al regolamento del servizio sociale. Io non credo che possa pretendere di essere

in linea con la volontà espressa dal popolo agrigentino quando ha mandato

Zambuto a governare chi come De Francisci e chi fornisce peso, legittimità,

sostegno, appoggio a De Francisci quando l’azione di De Francisci è questa,

esclusivamente dannosa, ostruzionistica, contraria a fare funzionare questo

Comune, perché si lega a valutazioni assolutamente negative con quanto di

buono ha realizzato questa Amministrazione. L’attività della solidarietà sociale

qua dentro è più di ogni altro la cartina di tornasole del cambiamento. Noi

abbiamo un servizio che ha ottenuto con il progetto “Il Carrubo” un

finanziamento di oltre un milione di euro dallo Stato per fare funzionare la

solidarietà, cosa che gli altri comuni non hanno ottenuto. Abbiamo un dirigente

che quando ha ricevuto proposte indecenti da parte di politici, ha fatto quello

che avrebbero preteso gli elettori, mettere nero su bianco il nome e cognome di

chi fa le proposte indecenti e rassegnato nome e cognome agli organi di questo

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comune e alle istituzioni competenti. Allora, su questo terreno avviene

costantemente l’aggressione ed è una aggressione assolutamente strumentale e

chiara nelle sue finalità. Noi abbiamo un dirigente, un capo struttura che

propone un regolamento che viene a legare le mani in primo luogo ad egli

stesso, perché il regolamento significa, come lo stesso sostantivo dice, dare

delle regole, e se do delle regole, poi mi devo attenere alle regole. Ed ecco che

torniamo ai ragionamenti che De Francisci ci ha posto all’ultima seduta del

Consiglio comunale, quando De Francisci era contrario al principio cronologico

nell’esaminare le domande alla Solidarietà Sociale. Perché? Perché con il

principio cronologico il dirigente lega le mani a se stesso, perché se vuole

derogare al principio cronologico lo deve motivare, ma le lega all’intera

struttura che non può più agire arbitrariamente. Allora, noi da un lato abbiamo

chi sente la necessità secondo regole di civiltà e di stato di diritto di far

funzionare la solidarietà sociale con regole trasparenti e chiare, anche con una

gerarchia. Sopra di tutti vi sta il distretto socio – sanitario perché questa è la

volontà del legislatore e poi via via l’organo politico del Comune, cioè il

Sindaco e l’Assessore e quindi il dirigente, e a scendere, come si suol dire, per li

rami. De Francisci rappresenta quella vecchia volontà politica che noi dobbiamo

emarginare nel nome di questa città, che non vuole né regole né regolamenti,

ma che si lega con le logiche peggiori e più deteriori che hanno governato

questa città. Questi due ultimi minuti me li prendo per commentare le note che

sono arrivate delle associazioni cui fanno riferimento gli assistenti sociali. Io

noto semplicemente che quando qui si faceva la solidarietà sociale,

discriminando le chiese, decidendo di dare i buoni pasto per Natale alle chiese

che facevano le campagne elettorali e non darli ai preti che non si prestavano a

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fare le campagne elettorali, queste associazioni che oggi ci scrivono,

dormivano tranquillamente sonni lussuosi. Oggi invece quando si danno regole

per superare scempi giuridici e soprattutto morali, ecco che abbiamo le lettere.

Io inviterei questi letterati che ci hanno scritto a farci delle proposte puntuali di

emendamenti in modo che li possiamo valutare, altrimenti il pensiero, che

seguendo le lezioni andreottiane, da Giulio Andreotti Il Divo, viene in mente, è

che a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, o ci si azzecca, come

suggerisce il dirigente e che, quindi, questi così amanti della grafia, che ci

scrivono queste lettere oggi, sono spinti non da un desiderio di migliorare i

nostri regolamenti, di cui fino a ieri se ne sono ampiamente impipati, ma dal

desiderio di creare disturbo ad una attività qualificante di questa

Amministrazione. Quindi, io sono per dare il benvenuto a ogni contributo, ma

queste associazioni che ci scrivono chiedano il regolamento e propongano

emendamenti. Concludo e invito l’intero Consiglio a dare una lezione di serietà

al Consigliere De Francisci e a respingere l’emendamento di cui stiamo

discutendo.

PRESIDENTE CALLARI – Assessore Daina.

ASSESSORE DAINA – Scusate se prendo la parola in maniera un po’ inattesa

però sento di dovere dire almeno due cose: una sulla lettera che è appena

arrivata, che io non ho avuto ancora, e un’altra su quello che ha detto il

Consigliere De Francisci. Per quanto riguarda la lettera che è appena arrivata mi

stupisce che arrivi questa lettera dopo che io presumo che arrivi con un input

degli assistenti sociali, dopo che abbiamo discusso e condiviso insieme questo

regolamento e dopo che io ho detto e ho dato questa indicazione, dico: avete 15

giorni per mettere nero su bianco. Poi 15 giorni sono diventati più di un mese e

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mezzo, e mi arriva ora, tra l’altro a me non arriva, lo sto apprendendo adesso,

quindi sono veramente sconcertato da questo tipo di intervento, per giunta…

(intervento fuori microfono) Non è vero, assolutamente no. No, Consigliere, in

assessorato ci sono io e le dico che io ho dato a luglio, prima che cominciassero

le ferie, l’ho detto già nel precedente intervento della scorsa volta, forse lei

ancora non era arrivato, ho dato copia a tutti, a tutto il personale e ho dato 15

giorni. Poi i 15 giorni, essendoci anche di mezzo l’estate, sono diventati tutto

settembre. Quindi c’era, eccome il tempo. Per giunta è da due mesi e mezzo che

è in ordine del giorno e mi arriva soltanto ora, anzi a me non arriva, arriva a lei

questa comunicazione, quindi la trovo assolutamente intempestiva. Ciò

nonostante, se ci sono profili di illegittimità, pur considerandola assolutamente

intempestiva, possiamo discuterne, ma solo se ci sono profili di illegittimità. Per

il resto io personalmente non sono disponibile a discutere a questa condizione.

Una seconda cosa invece di questa vorrei indirizzarla al Consigliere De

Francisci. Consigliere, desidero dire una cosa proprio rivolta a lei

personalmente, perché mi sono preso anche in mano il regolamento del

Consiglio comunale che avete approvato recentemente e c’è scritto all’articolo

56, al punto 3 “Quando nella discussione di un argomento in seduta pubblica

siano introdotti valutazioni sulla moralità, correttezza, capacità e comportamenti

di persone, eccetera, il Presidente dovrebbe chiudere la discussione”.

(intervento fuori microfono) Scusate, io ho dato la mia disponibilità e noi stiamo

dando la nostra disponibilità assoluta a confrontarci sempre, ma non possiamo

continuare a sentirci dire che il dirigente… poco fa lei cosa ha detto? Vuole

intimidire il Consiglio, quindi un comportamento fra questi di correttezza e

moralità o quando parla… e io sto ricordando questo punto perché non vorrei

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che il Presidente o anche il Consiglio prendesse come mia mancanza di rispetto

al Consiglio, se arrivato a un certo punto mi alzo e me ne vado, perché non è

possibile che noi ogni volta che si parla di servizi sociali, siamo soggetti a un

linciaggio. Qui ci sono persone oneste che vogliono lavorare, Consigliere.

(intervento fuori microfono) Quando lei mi dice l’assessore è sempre assente,

me l’ha ripetuto alla nausea, il dirigente fa questo, minaccia o fa paura, eccetera,

eccetera, e allora qui è così, mi dispiace, è così, noi siamo costantemente

oggetto di un linciaggio. Io ho detto: confrontiamoci su tutto. La dialettica porta

a una sintesi di relazioni o a risultati positivi, però non continuiamo con questo

linciaggio. Scusate.

PRESIDENTE CALLARI – Il fatto sta sulla maggiore o minore sensibilità

che una persona ha. Evidentemente se a me ne dite di peggio, io non reagisco

in questo modo perché l’aula è sempre incandescente, poi fuori sappiamo tutti

che non pensiamo sicuramente quello che ci diciamo in aula in un contrasto

semplicemente politico. La sensibilità dell’assessore è riconosciuta, gliela

riconosco personalmente io, quindi sosteniamo, prendiamo in esame quanto ci

ha detto l’assessore per mantenere il dibattito sull’elemento tecnico,

sull’elemento politico. Consigliere Saeva.

CONSIGLIERE SAEVA – Grazie Presidente, colleghi Consiglieri, signori

della Giunta. Presidente, io mi riallaccio all’intervento fatto la volta scorsa. Noi

siamo qui a discutere del regolamento sui servizi sociali e come al solito si

trasforma in un scontro tra consiglieri, che nulla ha in realtà a che vedere con il

regolamento stesso. Vorrei fare un esempio: io non voterò questo emendamento

di De Francisci, e lo preannuncio, perché non lo condivido, ma questo non vuol

dire che io abbia qualcosa contro il Consigliere De Francisci oppure penso che

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il Consigliere De Francisci sta mettendo in atto una politica del malaffare, a

vantaggio di chissà quali interessi, semplicemente come gli altri colleghi

consiglieri che hanno una propria intelligenza, valutano gli emendamenti e

decidono se votarli o meno. Così ho fatto finora, così farò con gli altri

emendamenti, così penso faranno gli altri consiglieri comunali. Quindi non c’è

una guerra tra la vecchia politica del malcostume, rappresentata da De

Francisci, quindi ogni cosa che propone De Francisci va necessariamente votata

in maniera contraria o un nuovo modo di fare politica. Io rispetto l’impegno di

tutti i consiglieri comunali che hanno lavorato, hanno proposto gli

emendamenti, se li condivido li voto, se non li condivido non li voto, senza che

nessuno me lo suggerisca. Detto questo, Presidente, non ne abbia a male

l’Assessore Daina che è persona che io rispetto, sulle qualità personali non ho

mai avuto nulla da dire. Presidente, io però ci tengo anche ad alcuni aspetti

formali col senso che in questa aula è lei il Presidente del Consiglio comunale,

è lei che deve fare rispettare il regolamento. Assessore, non ne abbia a male,

non mi sembra corretto che un assessore richiami un consigliere o il Presidente

del Consiglio per fare rispettare il regolamento. Vorrei ricordare che gli

assessori, che sono i benvenuti, sono all’interno del Consiglio comunale ospiti.

Teoricamente in base al regolamento, non in base a quello che dico io, non

avrebbero nemmeno il diritto di prendere la parola, gli viene concesso e va bene

ogni tanto, non sempre, perché se no poi diventa un dibattito, questa aula è

un’aula preposta, si chiama Consiglio comunale non a caso, perché in questa

aula dibattono i consiglieri comunali. Gli assessori se vogliono venire e

vogliono ascoltare quello che abbiamo da dire per farne tesoro, perché noi non

veniamo qui a rapportare problemi personali, ma problemi della città, ben

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venga, ne facciano tesoro, abituati ad ascoltare quello che diciamo e non

intervenire come se fosse qualcosa di personale, ma se vengono avanzati i

problemi della città, fatene tesoro e mettete in atto i correttivi necessari. Questo

lo volevo dire, Presidente, perché, ripeto, per me ogni tanto in questa aula si

sono verificati degli episodi poco piacevoli, per evitare che si ripetano,

preferisco mettere le mani avanti e richiamare il rispetto formale del

regolamento. Grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie a lei. Il buonsenso di tutti ci porterà

sicuramente a fare delle ottime sedute in tal senso, anche nell’interpretazione di

un regolamento che può sembrare rigido e nel rispetto di tutte le posizioni.

Consigliere Marchetta, prego.

CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signori Assessori. Io

vorrei fare un intervento di metodo anche perché ritengo che il dibattito non

debba cristallizzarsi su delle posizioni antitetiche che poi vengono

strumentalizzate da taluno con accuse che poi sono generiche e prive di ogni

fondamento perché al di là della posizione o delle argomentazioni che il mio

collega De Francisci pone, lui sta esercitando il proprio diritto di consigliere di

proporre degli emendamenti, saranno poi le logiche dei lavori del Consiglio a

determinare se questi emendamenti sono validi o non sono validi. Non saranno

certo le invettive, non saranno certo le argomentazioni che poi lasciano il tempo

che trovano poi a determinare il voto del Consiglio stesso, assolutamente. Però

siccome io rispetto le regole, signor Presidente, e io sono per le regole, dico che

questo Consiglio comunale sta prendendo una piega brutta, perché in ogni

emendamento ci blocchiamo con delle critiche, con degli interventi

contraddittori. E sapete perché? Io non so se ora il dirigente ha rettificato i

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propri pareri, ma, dottore Burgio, io ritengo che il parere non favorevole debba

essere motivato, altrimenti noi rischiamo o a favore o a sfavore di deliberare in

assenza di carenza di motivazione. Io con questo non me ne voglia, non voglio

essere polemico nei confronti del dirigente Lattuca, che peraltro è una persona

che conosco da molto tempo, sono consigliere dal ‘93, ne ho apprezzato pure

spesso anche la propria attività amministrativa, però vogliamo fare un lavoro

costruttivo? Perché altrimenti finisce allo scontro e alla strumentalizzazione

dello scontro. Rivediamo questi emendamenti dove c’è il parere non favorevole,

si fa un lavoro di raccordo tra il dirigente, il direttore, il Consigliere De

Francisci, perché credo che De Francisci non abbia nessuna preclusione, però se

il parere non è favorevole, De Francisci vuole detto sotto l’aspetto della

legittimità perché il parere non è favorevole, dicendo quale norma di legge lede,

dicendo quale norma regolamentare lede, perché se De Francisci ha scritto un

qualcosa che lede un regolamento, che lede una legge, ha il diritto di saperlo e

queste argomentazioni non possono diventare oggetto di scontro politico

generico tra una politica del bene e una politica del male. Allora evitiamo tutto

questo, perché altrimenti noi non arriviamo a nessuna conclusione. Dirigente

Lattuca, ci sono una serie di emendamenti del Consigliere De Francisci e della

Commissione competente e ci sono una serie di emendamenti non favorevoli.

Lo volete fare questo raccordo preventivo per evitare di nuovo questo teatrino

sul perché il parere non è favorevole? Dicendo la motivazione? Io credo che il

Consiglio in questa maniera lavora più sereno. Se noi come Consiglieri

sappiamo, Consigliere Arnone, l’emendamento 10 di De Francisci, non ha avuto

il parere favorevole perché è contro questa legge, è contro questo regolamento.

E allora lo ritira il Consigliere De Francisci. Se invece il parere non favorevole

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non è supportato, allora diventa una valutazione di contenuto politico, dove poi

il Consiglio delibera. Allora, alla luce di tutti questi scontri che stanno

succedendo proprio per questo; alla luce anche della lettera che è pervenuta,

Assessore Daina, vediamo se ci sono contributi e vediamo di approvare un

regolamento con concordia, senza che vi siano scontri. La solidarietà non può

diventare strumentalizzazione di scontro politico secondo me. Il mio è un

ragionamento costruttivo, credo che il Consigliere De Francisci apra a questo,

perché non è impuntato in delle posizioni precostituite. Valutiamo questi

emendamenti, mettiamo il dirigente nelle condizioni di motivare il perché il

parere non è favorevole e poi deliberiamo. Dirigente Lattuca, stia tranquillo, se

lei praticamente dà parere non favorevole e fa riferimento a una legge, a un

regolamento oppure a una argomentazione tecnica che sia pregnante, io voto

contro l’emendamento di De Francisci, sia chiaro, però se lei dà il parere non

favorevole soltanto su contenuti che sono esclusivamente politici, mi consenta,

Assessore Daina, di potere votare favorevolmente al parere di De Francisci, e

questo non significa linciaggio, perché qua non c’è nessun linciaggio, questa è

prerogativa del singolo consigliere comunale che nessuno può togliere,

Assessore Daina, nessuno può togliere. Non c’entra il linciaggio. Le sto

dicendo, io Piero Marchetta, che sono consigliere dell’MpA, se avrà il parere

non favorevole perché è contro la legge o contro il regolamento, io voterò

contro l’emendamento del mio collega di partito. Ma se il parere invece è non

favorevole e non è motivato, questo non significa linciaggio, questa qui è

prerogativa del singolo consigliere, perché già è da due consigli che assistiamo

a questi attacchi al Consigliere De Francisci che francamente non comprendo.

Forse poteva anche essere dato parere non favorevole motivandolo, invece di

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avere una serie di non favorevole senza dare alcuna motivazione. E questo

credo che abbia generato anche questo dibattito che ora si sta articolando in

questa maniera. Quindi, io cosa propongo? Per veramente fare sì che i lavori

siano proficui ed evitare che per ogni emendamento ci scontriamo, vengano

revisionati da parte del dirigente, unitamente al Direttore Generale gli

emendamenti e venga motivato il parere favorevole o sfavorevole, e quando è

sfavorevole, se va contro legge o contro il regolamento, io sono sicuro che il

Consigliere De Francisci li ritira gli emendamenti pure, perché vuol dire che ha

fatto emendamenti sbagliati. Ma se gli emendamenti sono non favorevoli, non

sono supportati e sono carenti sotto l’aspetto motivazionale, allora questo poi il

Consiglio dibatte in maniera serena per vedere cosa deve o cosa non deve

approvare.

PRESIDENTE CALLARI – In definitiva è una richiesta di accantonamento

nelle more…

CONSIGLIERE MARCHETTA – Anche di sospensione del punto, purché si

vada avanti con serietà poi, nel senso che si faccia un discorso… D’altra parte

chiediamo una sospensione. C’è questa pure richiesta di assistenti sociali. E non

credo che non possiamo prescindere noi, Assessore Daina. Sentiamoli,

sentiamoli questi assistenti sociali. Può essere che sono stati non zelanti, che

avevano tempo. Può essere che non avevano tempo, però ormai c’è questa

lettera, e perché non ascoltiamo gli Assistenti sociali interessati? Questo è il

rinnovamento. Questo è veramente il fare politica, quindi allargando alla base.

PRESIDENTE CALLARI – Quindi c’è questa richiesta di accantonare i

lavori dando ordine alla discussione degli emendamenti. Il Segretario voleva

fare un chiarimento.

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SEGRETARIO GENERALE – Consigliere Marchetta, siccome io sono stato

chiamato in causa, intanto i pareri sono di esclusiva competenza… Consigliere

Marchetta, già la volta scorsa mi pare che io mi sia adoperato in un

emendamento in aula a trovare il giusto contemperamento degli interessi di

natura tecnica e di opportunità che sicuramente appartengono al Consiglio

comunale. Io le posso dire questo, che ho già visionato gli emendamenti

presentati e ritengo che dove c’è la discussione, c’è il confronto positivo, possa

essere trovato il giusto contemperamento dei diversi, che poi non sono opposti,

sono tutti e due confluenti interessi, per cui io di buon grado accetto questo

discorso qua, ma chiaramente la mia interlocuzione si riferirà anche al

Consigliere che ha presentato… (intervento fuori microfono) No, mi sto

riferendo a questo, il fatto che lei dice si vede con il dirigente e vede quali sono.

Io ritengo che questa interlocuzione debba anche riguardare il consigliere che ha

presentato gli emendamenti, che è una attività tra l’altro… Consigliere De

Francisci, mi pare che noi abbiamo fatto in sede di regolamento del Consiglio

comunale e penso che abbia dato buoni frutti da questo punto di vista. Le posso

assicurare che tanti emendamenti sono frutto anche del fatto che non si dialoghi.

Quindi dove magari una parola lei dice sostituire, magari va aggiunta perché

sono tutte e due pertinenti e dicono tutte e due le stesse cose. Quindi debbo

anche dire per chiarezza una cosa, che sul fatto del parere favorevole o non

favorevole, i pareri non favorevoli sono motivati, c’è una motivazione. La

motivazione del parere negativo non può soltanto attribuirsi alla violazione di

una legge, ma è un parere di natura tecnica. Il parere di natura tecnica, oltre al

rispetto della legge indica quelle condizioni tecniche per il migliore

funzionamento del servizio. Io voglio fare un esempio: in nessuna legge voi

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trovate che non si possa entrare con la bicicletta dentro la sala comunale. Non

esiste, però chiaramente non lo si può, anche se non c’è una legge che lo dica.

Per cui il giusto contemperamento delle opposte, parlo di opposte ma non sono

opposte. Sembrerebbero opposte così come sono state poste questa sera in

Consiglio comunale, ma il giusto contemperamento delle esigenze può a mio

avviso essere trovato. E sono a disposizione di quanto detto dal Vice Presidente

e farò la mia attività se lo riterrete che io debba farlo. Grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Salsedo, prego.

CONSIGLIERE SALSEDO – Presidente, grazie per la parola. Io ritengo che

arrivati a questo punto dovremmo usare un principio fondamentale, basilare,

perché qua dentro penso e ritengo che fesso non c’è nessuno. È difficile fare

entrare l’asino per la coda. Se gli emendamenti presentati dal collega De

Francisci, che io apprezzo per il lavoro che sta svolgendo abbastanza

approfondito, se hanno pareri sfavorevoli e non c’è la motivazione è un conto,

ma se i pareri sono sfavorevoli non possono diventare favorevoli. Se il dirigente

ha dato dei pareri sfavorevoli motivati, non capisco perché il giallo deve

diventare rosso. Il Consigliere Marchetta diceva poco fa questo, ritirare gli

emendamenti, discuterne in un’altra sede con il dirigente, con il Segretario

Generale e il Consigliere De Francisci, ma in sostanza gli emendamenti devono

diventare da sfavorevoli a favorevoli? Io voglio capire questo. (intervento fuori

microfono) Ah, vanno cambiati gli emendamenti, ora ci siamo, perché dalle

parole del Consigliere Marchetta avevo capito che gli emendamenti sfavorevoli

devono diventare…

PRESIDENTE CALLARI – Non aveva sentito quello che aveva detto il

Segretario, che dicendo che in una concordia di volere arrivare non a due

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posizioni, bensì a individuare il problema, probabilmente si riformula come

abbiamo… e si arriva a una definizione univoca.

CONSIGLIERE SALSEDO – Va bene.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Allora, c’è una proposta, è un intervento

sull’emendamento, Consigliere Lo Presti? Se lei è sulla discussione è un

discorso, diversamente andiamo sulla proposta per la votazione. È diverso.

Quindi, a questo punto sospendiamo la discussione e poniamo all’attenzione del

Consiglio comunale la volontà del Consigliere Marchetta di uniformare per

addivenire a delle soluzioni. Quindi si interviene per dichiarazione di voto.

Benissimo. Consigliere Lo Presti. (intervento fuori microfono) La proposta è

quella di effettuare un incontro con l’ausilio del Direttore Generale, del

dirigente, dell’Assessore… tra il Direttore Generale, l’Assessore, il Dirigente, il

Consigliere proponente e quant’altri volessero dare il loro apporto a questo

incontro per addivenire a un mantenimento del parere non favorevole oppure

attraverso una riformulazione dell’emendamento andare a risolvere il problema.

Prego.

CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, Grazie. Premesso che la proposta

mi vede favorevole, anche perché penso che sia intenzione di tutti quella di

portare a compimento un regolamento migliore possibile, ma vorrei sapere,

prima di andare al voto, le parti hanno la volontà di riunirsi e cercare di trovare

una soluzione comune? Perché se questa volontà c’è, allora va benissimo e la

proposta mi vede pienamente favorevole, però se non c’è questa volontà e poi

bisogna perdere tempo, allora no. Grazie.

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PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Arnone per dichiarazione di voto,

prego.

CONSIGLIERE ARNONE – Io per la celerità e l’efficienza della nostra

azione mi associo alla proposta del Consigliere Marchetta, voglio però un

attimino restituire piena dignità a questo Consiglio comunale e al regolamento

di questo Consiglio comunale e agli assessori per spiegare a uno dei consiglieri

che mi ha preceduto e che evidentemente ha una idea abbastanza confusa del

nostro regolamento, ma anche della democrazia, ma anche di come funziona un

ente pubblico, ma anche di che cosa sono le cariche amministrative, che qui non

ci sono ospiti. Gli assessori non sono ospiti, gli assessori sono organi di questo

Comune che partecipano alle sedute del Consiglio comunale per svolgere una

precisa funzione. Quindi quello che ha detto l’Assessore Daina è assolutamente

legittimo e sacrosanto. Non solo, ma l’Assessore Daina ha fatto benissimo, era

suo dovere anzi respingere le accuse assolutamente prive di fondamento che qua

dentro si lanciano contro i dirigenti e i funzionari che fanno riferimento al suo

assessorato, perché delle due l’una. O Daina è un pulcinella al quale viene fatta

sotto il naso da una manica di scriteriati semidelinquenti, e non lo credo

assolutamente, o Daina è, come credo che sia, una persona per bene che regge

un settore difficile per l’impatto sociale che questo settore ha rispetto a

un’utenza complicatissima e lo fa lavorando di concerto con dirigenti e

personale che svolgono il loro dovere. Allora ha fatto benissimo, mi sono

segnato le parole di Daina, a respingere le invettive che dipingono il suo settore

come un luogo di malaffare. Queste sono le parole di Daina che io sottolineo

totalmente. Ha fatto benissimo a farlo in questa sede, ha fatto benissimo a farlo

con questa chiarezza e se anche un appunto io volessi muovere a Daina per

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quelle che sono le mie caratteristiche di DNA e che rivendico, i miei avi sono

raffadalesi e favaresi, quindi nel mio sangue vi è un tumulto di DNA, l’unico

rimprovero che mi sento di muovere a Daina è di non avere detto le parole

chiare che ha pronunziato questa sera già nelle serate precedenti. E allora, vi è

qua dentro un atteggiamento ingiustificato nei confronti di De Francisci?

Assolutamente no. De Francisci ha avuto votati i primi tre emendamenti

all’unanimità. Ha presentato emendamenti che si sono ritenuti funzionali al

regolamento. A mio modo di vedere non erano indispensabili, l’umanità

avrebbe progredito lo stesso. Ma comunque, c’è stato un voto unanime nel

recepirli. E ancora con grande saggezza il Direttore Generale per un altro

emendamento ha superato il problema riscrivendo in modo sostanzialmente

identico quello che De Francisci voleva cambiare. E ancora andremo a rivedere

l’emendamento di cui stiamo discutendo. È ovvio che essendo una persona colta

che ha una ottima padronanza del linguaggio italiano e del diritto, il Direttore

Generale sarà certamente in grado di riscrivere il passaggio che De Francisci

vuole cassare che rileggo: “Nel rispetto degli indirizzi contenuti anche nel

piano di zona adottato dal distretto socio – sanitario” in modo diverso. Si può

scrivere che gli interventi del Comune devono essere coerenti con il piano del

distretto socio - sanitario oppure il piano del distretto socio – sanitario è un

punto di riferimento degli interventi del Comune o ancora gli interventi non

potranno essere in contrasto con il piano socio - sanitario. Allora, siccome ci

vuole molto buonsenso, se vogliamo procedere anche con questi giochetti che

qua dentro abbiamo ampiamente visto con il regolamento del Consiglio

comunale, il buon senso del Direttore Generale, e va dato merito a questa

Amministrazione di avere scelto un Direttore Generale colto, lavoratore e di

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buon senso, oltre che molto portato all’attività rotabile, visto che ogni giorno

torna a Sciacca, il Direttore Generale darà il suo contributo per consentirci di

approvare questo regolamento nel tempo più rapido e con meno contrasti

possibili. Quindi il mio voto è favorevole alla proposta del Consigliere

Marchetta. Ringrazio il Direttore Generale per la pazienza che ci metterà a

comporre in linguaggio italiano gli emendamenti che sono presentati. Faccio

appello alla buona volontà di tutti affinché alla prossima seduta possiamo

pervenire all’approvazione del regolamento in tempi brevissimi. Esprimo plauso

ancora una volta all’Assessore Daina per le parole ferme con le quali ha

denunziato la strumentalizzazione di chi per mesi non ha detto una parola sul

regolamento e all’ultimo momento per fare ostruzionismo…

PRESIDENTE CALLARI – Si prepari il Consigliere De Francisci.

Segretario, due paroline per come aveva richiesto.

SEGRETARIO GENERALE – Una precisazione perché io non vorrei

apparire come quello che cambia le parole perché tutto rimane così come è. No,

si tratta di interpretare la volontà dell’emendamento. Io per esempio ho colto

adesso, quando il Consigliere De Francisci ha motivato il perché vuole cassare

quella parte, ho capito le motivazioni e dalle motivazioni uno riesce a trovare il

sistema per potere garantire l’aspetto tecnico e anche l’aspetto della volontà.

Ecco perché io ho chiesto di parlare pure con il consigliere perché già

nell’emendamento il Consigliere Cirino, anche il Consigliere Virone che erano

qua vicino a me, ne abbiamo parlato, abbiamo detto: se il Consigliere De

Francisci vuole dire questo, basta aggiungere queste parole perché tutto ritorni

plausibile e ottimo anche da potere inserire. Quindi non ci sono elementi di

cambiamento di parole perché tutto rimane così come è.

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PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Prego, Consigliere.

CONSIGLIERE DE FRANCISCI – Grazie, Presidente. Naturalmente sono

favorevole all’invito posto dal collega Marchetta, però consentitemi di fare delle

dovute, opportune precisazioni. Sostanzialmente io ho chiesto un quesito e non

mi è stato risposto. L’emendamento diceva: siccome si fa riferimento al piano di

zona e non tutti i servizi sono compresi nel piano di zona, io ho chiesto se i

servizi residenziali, ricoveri sono compresi nel piano di zona. Nessuno mi ha

risposto in tal senso ed era la ratio dell’emendamento. Però consentitemi anche

perché, caro Presidente, io sto in città come sta lei e quando usciamo dal

Municipio, fuori dai ruoli dei dipendenti, fondamentali per i compiti gestionali,

noi ci mettiamo la faccia e i cittadini continuamente ci chiedono perché, per

come e quando. Sostanzialmente i pareri di regolarità tecnica, se così non è, io

vado dal professore, ho sostenuto l’esame del corso di laurea specialistica 15

giorni fa, e gli dico che ha sbagliato perché ho sostenuto Diritto degli Enti

Locali. Mi consenta o il parere di regolarità tecnica o (...) si dà sfavorevole in

violazione di una norma o l’organo politico di governo dell’ente si assume la

responsabilità di portarlo avanti. Esempio pratico, nell’esempio che lei ha citato

poc’anzi, anche per questioni di opportunità e di trasparenza nei confronti dei

cittadini, dei giovani con i quali io mi ci incontro continuamente, se putacaso

noi presentiamo un emendamento, per assurdo di venire qua in bicicletta, mi

consenta, non è in violazione di norma, mi consenta che il Consiglio comunale

con delibera ci mette la faccia nei confronti della città che lo ha eletto, se no non

funziona, c’è una frattura nel sistema regolamentare che vede il corpo elettorale

eleggere degli amministratori, cioè c’è un problema di fondo. Quindi questo è

per questione di chiarezza. Che poi lei, come ben sa, io sono una persona

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ragionevole che vuole arrivare nello scopo finale, che è l’interesse pubblico, su

questo non c’è ombra di dubbio e mi vede disponibilissimo a ragionare su

questo e su tante altre cose che sono in cantiere e che sto, con il confronto anche

di tutti gli altri colleghi, studiando e presenterò. Però penso che questo per

onestà intellettuale lo debbo dire con molta chiarezza. Per quanto riguarda

parole dette da qualche consigliere parolaio e suonatore di violini, strumentale,

per cercare nei confronti di questa Amministrazione di ottenere qualche sedia,

consentitemi che l’associazione, che chiama associazione, che manda una nota,

è un ordine professionale, quindi garantito dalle leggi di questo Stato, ordine

professionale, no associazioni del tipo di tutela ambientale come qualcuno

conosce, ordine, e c’è differenza e va garantito e tutelato. Quindi che significa?

Che se questo ordine manda una nota nella piena evidenza delle problematiche,

è naturale che io non controllo l’ordine professionale. Mi sembra palese, perché

è composto da tante professionalità e da tanti intelletti. Quindi è evidente che vi

è un problema. Poi se qualche consigliere parolaio vuole cercare di intimidire la

mia libera azione di amministratore di questa città, si sta sbagliando, perché

continuerò ancora con più dedizione anche perché lo faccio con passione,

spassionatamente, non ho impegni, esco la mattina con la volontà e la forza e

anche la voglia di fare politica, non ho problemi, mi ci posso dedicare 48 ore,

quindi possiamo discutere e disquisire da oggi fino ai due anni che concludono

questo mandato. Quindi, Presidente, il mio è un parere favorevole, fermo

restando che bisogna che ci siano le motivazioni del perché normative, del

perché non vanno certe cose. Grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Valutate nell’altra sede. Vuole intervenire il

Segretario. Prego.

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SEGRETARIO GENERALE – Consigliere De Francisci, solo perché lei ha

toccato un aspetto che riguarda la mia professione, quindi mi pare chiaro e mi

pare giusto che io intervenga. La differenziazione tra parere tecnico e parere di

legittimità esiste e sussiste, tant’è che lei pensi che prima, fino a un sette – otto

anni fa c’erano due pareri, il parere tecnico e un parere di legittimità. Gli aspetti

prettamente tecnici non significa che siano esclusivamente illegittimi o

legittimi. Quindi ci sono due questioni da valutare, uno è l’aspetto tecnico e

l’aspetto legislativo. Questo è quello che penso. Siccome lei l’ha contestato, io

lo voglio ribadire che quello che penso è questo, le mie cognizioni giuridiche e

professionali mi dicono che esistono due configurazioni, una configurazione di

natura tecnica e una di legittimità, secondo quello che poi nel diritto

amministrativo noi cogliamo sotto questo aspetto.

PRESIDENTE CALLARI – Assessore Daina, prego, in merito alla proposta

del Consigliere Marchetta di definire il tutto in opportuna sede, prego.

ASSESSORE DAINA – Consigliere Marchetta, e Consiglio tutto, signori

Consiglieri. Io sono d’accordissimo perché la mia linea è stata sempre quella di

confrontarmi con tutti e di arricchire la discussione, quindi per me va

benissimo questa soluzione. Quando io parlavo di linciaggio, evidentemente

non mi riferivo agli emendamenti, ce ne sono 30, potevano essere anche 40 o

50. Se uno fa degli emendamenti, questo è a onore del Consigliere De Francisci,

vuol dire che si è documentato, vuole lavorarci, ci vuole lavorare bene. Quindi a

me sta benissimo questo. Sono le premesse con cui spesso partono gli interventi

del Consigliere De Francisci che non io non accetto, ma per gli emendamenti va

benissimo, discutiamone, sicuramente arriveremo a una sintesi positiva.

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PRESIDENTE CALLARI – Grazie Assessore. Ci sono altri interventi per

dichiarazione di voto. Il Consigliere Calabrese ha chiesto di intervenire.

CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie signor Presidente, signori della

Giunta, colleghi Consiglieri, signori tutti. Ritengo che la proposta sia più che

accettabile perché un regolamento di questo tipo secondo me e a mio giudizio

merita un approfondimento serio. Chi parla, dal primo giorno in cui si è

insediato in questo Consiglio comunale nel 2001, il primo pensiero era stato

proprio quello di dotare questo ente di regole dettate appunto dai regolamenti e

nella Commissione in cui ero e in cui sono, abbiamo lavorato sempre ed

esclusivamente in questa direzione, perché è chiaro che laddove non ci sono

regole e regolamenti, è anarchia. Un regolamento di questo tipo merita un

approfondimento serio, convinto e ritengo che sia giusto e opportuno che quella

associazioncina che è stata definita poco fa, che oggi ci scrive, debba avere un

giusto coinvolgimento, perché non è una associazione di quattro persone che si

sono messe insieme e fanno l’associazione tuteliamo i randagi, è un ordine

professionale. Io rammento a questo Consiglio comunale che quando abbiamo

parlato di Piano Regolatore Generale abbiamo interloquito e discusso con tutti

gli ordini professionali, perché chi fa questo lavoro, chi fa questa professione,

tecnicamente sicuramente ne sa più di quanto ne potremmo sapere noi ed è

chiaro che in questo argomento a mio giudizio, Presidente, oltre al discorso

degli emendamenti, delle motivazioni dei pareri, perché ritengo, Segretario, che

anche un parere tecnico debba avere una motivazione e quindi quando io leggo

un parere non favorevole, io voglio capire il perché del non favorevole, anche

da un punto di vista tecnico. Poi lo posso condividere, non lo posso condividere.

Se non c’è nessuna legge che mi obbliga a condividerlo, io lo approvo. Questo è

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il discorso della motivazione tecnica. Se vi è una legge che mi impone una

certa cosa, allora là mi arrendo ma mi è consentito di dare un giudizio politico

anche a una valutazione tecnica? Mi è consentito? (intervento fuori microfono)

Sempre. Bene. Allora non capisco attaccare un consigliere comunale che si

sforza di migliorare il più possibile secondo i propri convincimenti un

regolamento di questa importanza, forse perché qualcuno dovrebbe ricordare le

interviste che si fanno in televisione, forse perché in televisione si dice che è un

dirigente amico che faceva parte del Partito Democratico; queste cose ve le

ricordate? Interviste televisive forse spiegano molte cose. Qua vi è un

consigliere comunale che cerca di fare, per quello che può, per quelle che sono

le proprie capacità, come ognuno di noi. Noi non siamo tuttologi, forse

qualcuno solo c’è qua dentro che è tuttologo, di tutto sa e di tutto capisce, ma

per quello che può fare cerca di migliorare per le proprie capacità. Allora,

arrivati a questo punto, Presidente, visto che abbiamo e non lo hanno fatto gli

uffici di sentire le organizzazioni, gli ordini professionali, investo la Presidenza

del Consiglio, i capigruppo di sentire gli ordini professionali di cosa pensano,

visto che sono dei tecnici che poi sono loro che vanno a operare in funzione del

regolamento che noi gli diamo, di sentirli prima di approvare un qualche cosa

che per quello per cui ci possiamo sforzare di capire, sicuramente non abbiamo

le conoscenze tecnico - giuridiche per potere valutare bene. Ognuno si sforza

per quelle che sono le proprie capacità. Io apprezzo il lavoro dei consiglieri che

si mettono là e studiano, anche a costo di rendersi ridicoli, cercando di

migliorarlo e magari lo peggiorano. Ma dimostrano di impegnarsi a differenza

di qualcuno che magari sta là a guardare da dove tira il vento. Quindi io oltre a

votare l’approfondimento di cui si discute, propongo anche che la Presidenza si

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faccia carico insieme ai capigruppo di sentire il pensiero di una organizzazione

professionale che oggi ci scrive. Noi abbiamo sentito gli ingegneri, abbiamo

sentito gli architetti, abbiamo sentito gli agronomi, sentiamo a tutti. Più apertura

e trasparenza di questa di sentire chi poi sul campo si deve confrontare con le

regole che noi gli diamo. Quale meglio trasparenza di questa? Grazie

Presidente. Ho concluso.

PRESIDENTE CALLARI – Non ci sono altri interventi per dichiarazione di

voto. Pongo in votazione la richiesta del Consigliere Marchetta, cioè di

approfondire le conoscenze di questo punto all’ordine del giorno anche con il

coinvolgimento degli ordini professionali e quindi l’accantonamento

temporaneo del punto. Lo facciamo per appello nominale: chi è d’accordo dica

sì, chi è contrario dica no.

Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.

PRESIDENTE CALLARI – 19 presenti, 19 voti favorevoli, il punto viene

accantonato per un approfondimento. Dopo questo colpo di scena, vi devo dire

che il 5 punto, cioè le norme di attuazione del PRG, non abbiamo convocato il

dirigente perché non pensavamo che questa sera si potesse concludere questo

articolato lavoro di emendamenti e di approvazione, quindi mi trovo un po’ in

imbarazzo. Il Consigliere Arnone ha chiesto di parlare, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE ARNONE – Presidente, io a questo punto chiederei un rinvio

della seduta, anche perché le mie condizioni di salute per quello che è il mio

contributo a tenere il numero legale, che mi pare abbastanza precario, non mi

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consentono di prolungare a lungo la mia permanenza. Credo che poi vi siano

assenze motivate dalla partita dell’Inter - Barcellona. Io tra l’altro avevo

promesso a mio figlio di andarlo a vedere. Avevo il volo, l’albergo, tutto. La

nube mi ha portato a essere qua questa sera. Se non vi fosse stata la nube, il

dibattito non si sarebbe articolato…

PRESIDENTE CALLARI – Una richiesta di rinvio a quando, Consigliere?

CONSIGLIERE ARNONE – Propongo questo giovedì, anche perché vorrei,

Presidente, visto che l’oggetto è il PRG, giovedì potremmo approfittare della

presenza del dirigente per trattare, in relazione al Piano Regolatore, la questione

delle zone B del Gui – Mancini, che sta a cuore a moltissimi cittadini che stanno

predisponendo ricorsi straordinari al Presidente della Regione siciliana perché

da quello che mi riferiscono il CRU, su questo punto qualificante, non ha

accolto le prospettazioni, cioè le indicazioni del Consiglio comunale di

Agrigento, le ha ribaltate.

PRESIDENTE CALLARI – Ne siamo a conoscenza perché è stato oggetto di

verbale della conferenza dei capigruppo, anzi mi riprometto di farne fotocopia e

farle avere perché ne abbiamo già discusso con l’ingegnere.

CONSIGLIERE ARNONE – Allora siccome scade sabato, sarebbe assai utile

per l’intera città che prima della scadenza, giovedì, noi ne parlassimo in

Consiglio comunale. (intervento fuori microfono) Ho l’approvazione di Salsedo

e questo già mi conforta.

PRESIDENTE CALLARI – La proposta è di rinviare i lavori a giovedì

prossimo giorno 22. Chiedevo semplicemente di valutare il discorso delle 19.

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Continuiamo per le ore 19? Poi se ci sono novità, fatemi sapere. Quindi su

questa proposta… Il Consigliere Vita per dichiarazione di voto, prego.

CONSIGLIERE VITA – Signor Presidente, io dichiaro il mio voto contrario

all’interruzione dei lavori per le motivazioni che sono state dette da chi mi ha

preceduto. È inutile che comincio a fare polemica, però tutti avete sentito quello

che è stato detto, i cittadini l’hanno sentito. Io ritengo che il Consiglio possa

continuare a lavorare.

PRESIDENTE CALLARI – Altre dichiarazioni di voto? No. Pongo in

votazione la richiesta di rinvio della seduta del Consiglio comunale…

CONSIGLIERE ARNONE – Io vorrei far presente al Consigliere Vita che

come avranno modo di vedere i cittadini siamo ai limiti del non numero legale.

Se riusciremo a votare il rinvio a giovedì, ci riusciremo per una o per due unità.

E non sono certo che noi ci riusciremo. Trattare la vicenda del PRG e delle zone

B giovedì comporta operare un rinvio oggi con il numero legale, perché se cade

il numero legale, questo rinvio non si può operare, quindi non vedo cosa c’è di

scandaloso nella proposta che io ho fatto, condivisa da molti colleghi. Evito di

fare polemica perché potrei dire che il gruppo del Consigliere Vita è assente per

un terzo, se vogliamo cavillare. Sarebbe bene che ognuno di noi tenesse innanzi

a questo argomento un atteggiamento più sobrio.

PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Picarella, prego, per dichiarazione di

voto.

CONSIGLIERE PICARELLA – Presidente, io sono favorevole al rinvio per

due motivi: uno perché si è accantonato e si debbono studiare gli emendamenti

e uno perché se non si rinvia, si fa qualche altro punto, io annuncio che tutta la

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settimana sono assente per problemi di salute, per cui ritengo opportuno che sia

rinviato a giovedì questo che viene dopo domani.

PRESIDENTE CALLARI – Benissimo. Non ci sono altre dichiarazioni di

voto. Pongo in votazione il rinvio della seduta a giovedì prossimo giorno 22 alle

ore 19. Lo facciamo per appello nominale in quanto non abbiamo certezza dei

consiglieri presenti in aula: chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no.

Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.

PRESIDENTE CALLARI – 18 consiglieri presenti, 13 voti favorevoli, 3

contrari, 2 astenuti, la proposta viene approvata. Il Consiglio comunale verrà

aggiornato a giovedì prossimo giorno 22 alle ore 19:00. Ricordo domani la

conferenza dei capigruppo.