COMPRESENZA LINGUAGGI NON VERBALI - PSICOLOGIA IL CERVELLO E LA PERCEZIONE DEL COLORE.

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COMPRESENZA LINGUAGGI NON VERBALI - PSICOLOGIA IL CERVELLO E LA PERCEZIONE DEL COLORE

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COMPRESENZA LINGUAGGI NON VERBALI -

PSICOLOGIA

IL CERVELLO E LA PERCEZIONE DEL COLORE

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PERCHÉ GLI OGGETTI APPAIONO COLORATI?

Gli oggetti colorati contengono dei PIGMENTI che DIFFONDONO solo la luce di una particolare lunghezza d’onda, assorbendo il resto.

Per vedere i colori occorre un livello di illuminazione piuttosto alto; in una stanza in penombra riusciamo ancora a vedere gli oggetti, ma i colori risultano attenuati o del tutto assenti. Al buio non vediamo più alcun oggetto, li possiamo vedere solo se accendiamo la luce perché riflettono una frazione di luce che li investe.

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FOTORECETTORI

Questo perché la nostra capacità di vedere i colori è affidata ai coni, fotorecettori presenti nel nostro occhio, che richiedono per essere stimolati un livello di illuminazione piuttosto alto. Quando il livello di illuminazione si abbassa, diventando insufficiente a eccitare i coni, entrano in azione i bastoncelli, che, avendo sensibilità maggiore, consentono di vedere, ma non hanno le proprietà necessarie per la visione del colore.

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CONI

I coni sono di tre tipi, ciascuno preposto al massimo assorbimento di onde eletromagnetiche con lunghezza d’onda lunga (tra i 600 e gli 800 nm: rosso), intermedia (tra i 500 e i 600 nm: verde) e corta (tra400  e i 500 nm: blu . L’occhio umano vede dunque in tricromia ed è dalla combinazione (sintesi additiva) dei tre colori primari della luce che si ha un’infinita gamma di percezioni colorate.

Quando due o più fasci luminosi di lunghezza d’onda diversa vengono mescolati, noi non vediamo più due o

più colori, ma un nuovo colore.

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IL COLORE

il colore è il risultato di un processo che avviene nel nostro occhio e nel nostro cervello e dipende dalle proprietà fisiche della sorgente che illumina i corpi e dei corpi che vengono illuminati.

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LA PERCEZIONE VISIVA

Ricevuti gli impulsi nervosi provenienti dagli organi visivi, la nostra mente mette in atto i

processi psicologici della visione dando un senso a quanto percepito secondo

meccanismi percettivi tipici della psiche umana.

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• Questi meccanismi mentali che stanno alla base della Percezione visiva sono stati studiati da due scuole di pensiero,

• 1. COGNITIVISMO• 2. GESTALT

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COGNITIVISMO

L’immagine viene costruita nella nostra mente per associazione di semplici sensazioni e informazioni che vengono rapidamente analizzate e confrontate con altre immagini già archiviate nella memoria.

La memoria visiva è la facoltà di ricordare quello che abbiamo già visto, grazie alla quale la mente è in grado di confrontare ciò che vede con ciò che ricorda e quindi di riconoscere le forme.

L’80-85% della memoria umana è visiva. Infatti gli stimoli visivi hanno una presa notevole sulla nostra mente

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La teoria del cognitivismo attribuisce un ruolo fondamentale al contesto in cui si trova l’oggetto o l’immagine, poiché esso fornisce una serie di dati utili all’osservatore per verificare le ipotesi formulate dalla mente per associazione

• Quando manca un preciso contesto, la forma viene interpretata facendo riferimento all’esperienza (sole, palla…)

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La nostra mente per comprendere ciò che ci circonda fa ricorso a modelli mentali, anch’essi frutto della sintesi delle immagini via via memorizzate, caratterizzati dalla massima semplificazione degli elementi costitutivi e delle forme

• La memoria visiva è legata ale esperienze e alla cultura del singolo individuo per cui forme ed oggetti immediatamente riconoscibili per alcuni, per altri non lo sono affatto.

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GESTALT

La mente umana possiede un sistema innato di archiviazione basato non sulla semplice associazione delle sensazioni, ma sulla loro organizzazione. I teorici della Gestalt (Kurt Koffka, Max Wertheimer e Wolfang Köhler) hanno dimostrato, con una serie di esperimenti, l’esistenza di una serie di leggi innate dette.

leggi di organizzazione percettiva o della configurazione che agiscono in tutti gli individui allo stesso modo, indipendentemente dall’esperienza o dalla cultura personale.

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RETINA - FOTORECETTORI

• La retina, grazie ai fotorecettori situati sulla sua superficie (coni e bastoncelli), riceve l’immagine suddividendola in tanti tasselli piccolissimi paragonabili alle tessere di un mosaico. Il sistema percettivo fonde questi tasselli in un’immagine unica, in un insieme coerente.

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