COMPITI ESTIVI PER IL SUPERAMENTO DEL DEBITO FORMATIVO DI · 2019-06-11 · La scoperta delle...
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ISTITUTO D’ STRUZIONE SUPERIORE “E.TORRICELLI”
MILANO
COMPITI ESTIVI PER IL SUPERAMENTO DEL DEBITO FORMATIVO DI
SCIENZE NATURALI
PER LO STUDENTE
CLASSE 1 LSS
ISTITUTO D’ ISTRUZIONE SUPERIORE “E.TORRICELLI”
MILANO
COMPITI PER IL RECUPERO DEBITO FORMATIVO ANNO SCOLASTICO 2018/19
CLASSI: I LSS MATERIA: SCIENZE NATURALI
Per il percorso di recupero del debito formativo segui le indicazioni qui di seguito riportate:
Utilizzando il libro di testo adottato “SCIENZE DELLA TERRA ”Astronomia, Idrosfera, geomorfologia ALFONSO BOSELLINI ZANICHELLI ripassa le seguenti unità
Capitolo 1 Il pianeta terra
Capitolo 2 Il sistema solare e il sole
Capitolo 3 Oltre il sistema solare
Capitolo 4 Le acque oceaniche
Capitolo 5 Le acque continentali
Capitolo 6 Capire il paesaggio
Capitolo 7 L’azione delle acque continentali e marine Esegui gli esercizi di verifica al termine di ogni modulo Rispondi ai quesiti proposti nel percorso guidato di seguito allegato
Per quanto riguarda la chimica, utilizza invece il libro di testo adottato: CHIMICA CON-CETTI E MODELLI BLU Dalla materia all’atomo plus G. VALITUTTI M. FALASCA.A. TIFI A. GENTILE ZANICHELLI e ripassa i seguenti capitoli
Capitolo 1 Misure e grandezze
Capitolo 2 Trasformazioni fisiche della materia
Capitolo 3 Trasformazioni chimiche della materia
Capitolo 4 Le teorie della materia
Capitolo 5 La quantità chimica: la mole
Capitolo 6 Le leggi dei gas Esegui gli esercizi di riepilogo presenti al termine di ogni unità e gli esercizi guidati all’interno del testo
Acquista inoltre il volume qui di seguito indicato: Loredana Troschel Chimica - Quaderno operativo per il recupero e il consolidamento
La Spiga
ISBN 978-88-468-2810-1
Utilizza il volume di Chimica - Quaderno operativo per il recupero e il consolidamen-to- rispondi alle domande, risolvi gli esercizi e svolgi la scheda di autoverifica presenti nel-le unità n° 1 - 6 - 8
ISTITUTO STATALE “E.TORRICELLI”
MILANO
Argomenti Recupero Debito Formativo
PROGRAMMA PER RECUPERO DEBITO
CLASSI: 1 LSS MATERIA: SCIENZE NATURALI
ANNO SCOLASTICO 2018/19
SCIENZE DELLA TERRA IL PIANETA TERRA Forma della terra, il reticolato geografico I MOVIMENTI DELLA TERRA Rotazione, rivoluzione - caratteristiche e conseguenze - : alternanza dì e notte, forza di Coriolis, giorno solare e giorno sidereo, stagioni astronomiche MISURE DI SPAZIO E TEMPO Determinazione dei punti cardinali e delle coordinate geografiche; Fusi orari; Calendari solari e lunari LA LUNA: SATELLITE DELLA TERRA O PIANETA Luna: caratteristiche strutturali, ipotesi di origine e movimenti; Conseguenze dei movimenti lunari: eclissi e fasi lunari IL SISTEMA SOLARE Caratteristiche, composizione e origine del sistema solare, Struttura e caratteristiche del sole, attività solare; Leggi di Keplero; Caratteristiche dei pianeti terrestri e gioviani, analogie e differenze tra pianeti terrestri e gioviani, Corpi minori del sistema solare
OLTRE IL SISTEMA SOLARE Costellazioni - Stelle: luminosità e ciclo vitale - Galassie ed universo IDROSFERA: OCEANI E MARI Ciclo idrologico; Caratteristiche chimiche e fisiche di mari ed oceani; Movimenti delle acque: onde, correnti e maree; Fondali oceanici IDROSFERA ACQUE CONTINENTALI Formazione e movimento dei fiumi; Formazione, evoluzione, classificazione dei fiumi, Formazione delle falde acquifere, Differenza tra falde freatiche e imprigionate I ghiacciai: formazione, struttura e caratteristiche IL MODELLAMENTO DEL PAESAGGIO Degradazione meteorica fisica e chimica LE ACQUE CONTINENTALI E LA LORO AZIONE GEOMORFOLOGICA Il carsismo: descrizione del paesaggio carsico superficiale e sotterraneo Azione geomorfologica del fiume: erosione trasporto e deposito I GHIACCIAI E LA LORO AZIONE GEOMORFOLOGICA Azione geomorfologica dei ghiacciai: erosione, trasporto e deposito CHIMICA ELEMENTI MISCUGLI COMPOSTI Proprietà e trasformazioni della materia Le grandezze e le loro unità di misura La chimica e l’energia
Gli stati di aggregazione della materia: caratteristiche di aeriformi, liquidi e solidi; I passaggi di stato; Le miscele: omogenee ed eterogenee Le fasi; le tecniche di separazione delle miscele; Le sostanze pure: composti ed elementi LEGGI DEI RAPPORTI PONDERALI E TEORIA ATOMICA Le leggi ponderali: La legge di Lavoisier, la legge di Proust la legge di Dalton, la teoria atomica di Dalton La scoperta delle molecole: la teoria atomico-molecolare di Avogadro MOLE E QUANTITA’ DI SOSTANZA Massa assoluta e massa relativa: l’unità di massa atomica, la massa molecolare relativa La mole: il numero di Avogadro, la massa molare Le formule: dalla composizione percentuale alla formula chimica di un composto e viceversa GLI AERIFORMI Lo stato rarefatto della materia Gas perfetti e gas reali Le leggi dei gas: Boyle, Charles, Gay-Lussac, Equazione di stato dei gas perfetti.
Astronomia, idrosfera, geomorfologia Primo biennio
Alfonso Bosellini
a cura di Gino Bianchi, Anna Ravazzi, Anna Rosa Baglioni
competenze Maria Cristina Speciani
volume A
Presentazione p. 3Programmazione per competenze p. 5Menu delle competenze p. 7Tabelle per la programmazione di percorsi per competenze p. 8Valutare per competenze p. 22Soluzioni e commenti alle prove del laboratorio delle competenze p. 26Prova autentica p. 50Soluzioni e commenti alla prova autentica p. 61Prove di verifica p. 168Soluzione delle prove di verifica p. 90Risposte ai quesiti del testo p. 04
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Le Scienze della Terra - primo biennioAlfonso Bosellini Astronomia, idrosfera, geomorfologia
La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo
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volume
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Prove di verifica Capitolo 1A IL PIANETA TERRA
DOMANDE A SCELTA MULTIPLA (1 sola risposta per domanda)
1 Relativamente alle coordinate geografiche: a la latitudine si calcola rispetto ai meridiani; b la longitudine di un punto è la sua distanza in
gradi dall’equatore; c la longitudine può essere est o ovest. d la latitudine può variare tra 0° e 180°.
2 Un fuso orario: a è il 24° se contiene la linea del cambiamento di
data; b se è regolare ha un’ampiezza in longitudine di
15°. c ha un’ora in più di quello con cui confina a est; d comprende tutti i punti in cui il Sole culmina
contemporaneamente.
3 Quando il Sole è in culminazione su un meridiano: a i suoi raggi cadono perpendicolari solo in un
punto del meridiano; b l’angolo di incidenza dei raggi solari è il minimo
del giorno; c la sua altezza è la massima per un solo punto
del meridiano; d si trova allo Zenit in tutti i punti del meridiano.
4 Il circolo di illuminazione: a separa l’emisfero nord da quello sud; b nei solstizi taglia a metà solo l’equatore; c coincide sempre con due meridiani; d passa sempre per i poli.
5 A causa della rotazione terrestre, i corpi che si muovono: a subiscono forti deviazioni lungo i paralleli; b deviano verso destra nell’emisfero sud; c dal polo nord verso l’equatore deviano verso est; d dal polo sud verso l’equatore deviano verso
ovest.
6 L’anno: a è detto solare se corrisponde a 365 giorni esatti; b è detto civile se dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti
e 46 secondi; c solare supera quello civile di circa 6 ore; d nel calendario del 2200 corrisponderà a 366
giorni.
7 L’asse terrestre: a cambia inclinazione durante l’anno; b cambia direzione durante l’anno; c forma un angolo di 66° 33ʹ con il piano
dell’orbita terrestre; d non influenza il fenomeno delle stagioni.
8 L’orbita terrestre: a si completa nel tempo di un anno civile; b si svolge su un piano detto eclittica; c è percorsa dalla Terra con velocità costante; d è un insieme di punti posti alla stessa distanza
dal Sole.
9 L’equinozio: a separa l’autunno dall’inverno; b si verifica 4 volte in un anno; c cade in marzo e in settembre; d si verifica quando il Sole raggiunge lo zenit al
tropico.
10 Il solstizio d’estate: a nell’emisfero meridionale cade il 21 giugno; b si verifica contemporaneamente nei due
emisferi; c per l’emisfero nord si ha quando il Sole è
perpendicolare al tropico del Cancro; d non interessa le regioni polari.
11 Le stagioni: a hanno tutte la stessa durata; b dipendono soprattutto dalla distanza della
Terra dal Sole; c dipendono dalle variazioni di inclinazione
dell’asse terrestre; d sono la conseguenza delle variazioni di
inclinazione dei raggi solari.
12 Le zone astronomiche: a sono delimitate dall’equatore e dai circoli polari; b sono temperate se non presentano mai il Sole
allo zenit; c sono torride se l’escursione termica annua è
superiore a 10 °C ; d sono in tutto 6.
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A
13 Il moto di rotazione lunare: a ha una durata inferiore a quello di rivoluzione; b permette di osservare solo metà della superficie
lunare; c ha verso orario; d determina le fasi lunari.
14 Il moto di rivoluzione lunare: a avviene lungo un’orbita circolare; b si svolge sullo stesso piano dell’orbita terrestre; c permette di osservare tutta la superficie lunare; d avviene lungo un’orbita che interseca l’orbita
terrestre in due punti.
15 L’eclisse di Sole: a è parziale se la Luna non è perfettamente
allineata con Terra e Sole; b si verifica quando la Luna è in plenilunio; c è totale sia nella zona d’ombra che in quella di
penombra; d è osservabile in tutto l’emisfero terrestre rivolto
al Sole.
16 L’eclisse di Luna si verifica: a quando la Luna è in congiunzione; b nella fase di Luna nuova; c quando la Luna, in opposizione, passa per uno
dei nodi; d nella fase di quadratura.
COMPLETA LE DEFINIZIONI
ESERCIZIO - «ALTEZZA DEL SOLE E STAGIONI»
17 a Moto in cui l’asse è esterno al corpo stesso: ……………………………………………………………………… .
b L’insieme dei punti per i quali la velocità lineare di rotazione è nulla: ……………………………………………………………………… .
c Solido geometrico la cui forma è paragonabile a quella della Terra: ……………………………………………………………………… .
d Posizione della Terra lungo l’orbita in cui il circolo di illuminazione raggiunge la massima distanza dai poli:
……………………………………………………………………… .
e Intervallo di tempo compreso tra due fasi lunari uguali: ……………………………………………………………………… .
18 La figura mostra una delle posizioni che, durante la rivoluzione, la Terra assume rispetto alla direzione dei raggi solari a causa dell’inclinazione del suo asse.
a Calcola l’altezza del Sole al tropico del Capricorno e all’equatore.
b Spiega le condizioni di illuminazione di polo nord e polo sud.
c Spiega in quale stagione si trovano le medie latitu-dini dell’emisfero australe e settentrionale.
d Indica la data in cui si presenta la situazione della figura.
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DOMANDE A RISPOSTA APERTA
19 Illustra come variano le condizioni di illuminazione e di riscaldamento alle nostre latitudini (45° N) nel periodo compreso tra il 21 giugno e il 23 settembre.
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20 Tutti i punti dello stesso fuso presentano la stessa ora civile ma, potendo utilizzare un orologio solare (meridiana), che cosa si potrebbe osservare circa il momento della culminazione del Sole (mezzogiorno) da un estremo all’altro dello stesso fuso?
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Capitolo 2A IL SISTEMA SOLARE E IL SOLE
DOMANDE A SCELTA MULTIPLA (1 sola risposta per domanda)
1 Fra i corpi del sistema solare: a gli asteroidi hanno dimensioni di poche decine
di metri e forme irregolari; b le stelle cadenti si vedono con più frequenza in
certi periodi dell’anno e prima dell’alba; c alcuni pianeti sono satelliti di altri pianeti; d le comete hanno diametri di alcune centinaia di
kilometri.
2 Rispettano le condizioni poste dall’Unione Astronomica Internazionale per i pianeti:
a Plutone, che è il nono pianeta del sistema so-lare;
b gli asteroidi, detti anche pianetini, che sono con-centrati tra Marte e Giove;
c Eris, che si trova oltre l’orbita di Nettuno; d solo i corpi sferici con massa sufficiente a cat-
turare o espellere i piccoli corpi vicini alle loro orbite.
3 Il Sole e il sistema solare: a si sono formati nello spazio interstellare estre-
mamente rarefatto; b sono il risultato dell’esplosione di una nebulosa. c sono il frutto della contrazione di una nebulosa
fredda e densa; d si sono formati a partire da 5 milioni di anni fa.
4 Il nucleo solare: a contiene metà dell’intera massa solare; b assorbe energia dagli strati più esterni; c è circondato dallo strato convettivo; d libera energia termonucleare.
5 Le macchie solari: a sono le aree più calde della fotosfera; b si riducono all’aumentare dell’attività solare; c si trovano nella cromosfera; d sono legate a fenomeni magnetici.
6 Il vento solare: a investe solo i primi pianeti del sistema solare; b è un’estensione della’atmosfera solare; c si propaga nello spazio seguendo traiettorie
rettilinee; d ha una velocità radiale che diminuisce allon-
tanandosi dal Sole.
7 L’ipotesi geocentrica di Tolomeo: a è stata accettata fino alla seconda metà del
Cinquecento; b è supportata da leggi fisiche; c è stata formulata dopo l’ipotesi eliocentrica; d non è in grado di descrivere matematicamente il
moto degli astri.
8 Nelle ellissi che rappresentano le orbite dei pianeti: a il raggio vettore ha lunghezza costante; b la retta che unisce l’afelio con il centro del Sole è
il semiasse maggiore; c la linea degli apsidi passa per i fuochi; d il rapporto tra semiasse focale e semiasse mag-
giore è sempre maggiore di 1.
9 In base alle tre leggi di Keplero: a il raggio vettore spazza aree uguali in tempi
uguali; b le orbite dei pianeti intorno al Sole sono ellissi
con il Sole al centro; c la velocità di un pianeta è massima in afelio; d la velocità orbitale dei pianeti più esterni è
maggiore.
10 La legge di gravitazione universale: a fu formulata prima delle tre leggi di Keplero; b nega la validità dell’ipotesi copernicana; c spiega che un pianeta è attratto dal Sole ma non
viceversa; d dimostra che il Sole non può ruotare intorno
alla Terra.
11 Il pianeta Mercurio: a ha un periodo di rotazione simile a quello
terrestre; b ha una densa atmosfera; c dista dal Sole meno di un’unità astronomica; d è visibile dalla Terra solo in piena notte.
12 Il pianeta Venere: a ha una rivoluzione retrograda; b ha un’atmosfera ricchissima di CO2; c ha una massa maggiore della Terra; d ha temperature superficiali piuttosto basse.
13 Il pianeta Marte: a è caratterizzato dall’assoluta mancanza di acqua
in superficie; b ha una superficie costellata di crateri; c ha un periodo di rotazione di circa 24 ore; d non ha satelliti.
14 Il pianeta Giove: a ha una densità media simile a quella terrestre; b ha il periodo di rotazione più lungo di tutti gli
altri pianeti; c ha una superficie costituita da idrogeno liquido; d assorbe più energia di quella che emette nello
spazio.
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15 Il pianeta Saturno: a ha una densità media superiore a 1g/cm3; b è freddo in superficie per la grande distanza dal
Sole; c possiede anelli di ghiaccio e polveri, ma non ha
satelliti; d possiede un’atmosfera molto rarefatta.
16 Il pianeta Urano: a ha una massa simile a quella terrestre; b non possiede anelli; c possiede il periodo di rivoluzione più lungo; d ha un moto di rotazione opposto a quello
terrestre.
COMPLETA LE DEFINIZIONI
17 a Strato del Sole che circonda il nucleo: ……………………………………………………………………… .
b Flusso di particelle atomiche emesse a grande velocità dalla corona solare: …………………………………………………………………… .
c Retta passante per i due fuochi dell’orbita ellittica: ……………………………………………………………………… .
d Spettacolari getti di materiale incandescente che partono dalla cromosfera: …………………………………………………………………… .
e Concezione in base alla quale la Terra è immobile al centro di un universo in rotazione:
……………………………………………………………………… .
ESERCIZIO - «ELLISSE E LEGGI DI KEPLERO»
a Spiega quale o quali tra le leggi di Keplero sono descrivibili utilizzando lo schema. b Inserisci nello schema la posizione del centro e dei fuochi dell’ellisse. c Con una freccia indica il verso di spostamento del pianeta. d Individua sull’ellisse il tratto percorso a velocità periferica maggiore e fornisci una spiegazione della tua
scelta.
18 La figura mostra un’ellisse sul cui piano sono tracciate delle aree.
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DOMANDE A RISPOSTA APERTA
19 Spiega, nel contesto dello studio del moto di rivoluzione dei pianeti, l’importanza della legge di Newton.
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20 Descrivi la velocità di un pianeta lungo la propria orbita e la sua velocità rispetto ad un altro pianeta interno (più vicino al Sole) e ad uno esterno (più lontano dal Sole).
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Capitolo 3A OLTRE IL SISTEMA SOLARE
DOMANDE A SCELTA MULTIPLA (1 sola risposta per domanda)
1 Le costellazioni: a non sono utilizzabili per orientarsi
nell’osservazione del cielo notturno; b sono sempre formate da stelle legate da intera-
zioni gravitazionali; c non cambiano mai posizione nella volta celeste; d del Grande Carro e del Piccolo Carro sono sem-
pre visibili alla nostra latitudine durante la notte.
2 La luce che ci arriva da una stella: a si può misurare con un fotometro applicato al
telescopio; b ci permette di determinare la sua magnitudine
assoluta; c dipende solo dalla sua distanza; d dipende solo dalla quantità di energia che essa
libera.
3 La magnitudine assoluta di una stella: a ha un valore negativo se la stella è poco
luminosa; b dipende dall’energia irradiata e non dalla
distanza dell’osservatore; c si determina direttamente con il fotometro; d come il Sole vale 1.
4 Uno spettro stellare: a si ottiene scomponendo la luce della stella
con il radiotelescopio; b ottenuto con lo spettrometro comprende
radiazioni visibili e non visibili; c contiene tutte le radiazioni del visibile; d è uno spettro a righe di assorbimento.
5 Le radiazioni elettromagnetiche (I): a sono la forma di energia emessa dalle stelle; b hanno una lunghezza d’onda proporzionale alla
frequenza; c si propagano nello spazio con velocità diversa; d con lunghezza d’onda minore sono quelle radio.
6 Le radiazioni elettromagnetiche (II): a della luce visibile hanno lunghezze d’onda com-
prese tra 10 –3 e 1010 nm; b ad alta frequenza sono le meno energetiche; c sono emissioni di energia che si propaga sotto
forma di onde; d a bassa frequenza sono le più pericolose.
7 Nel diagramma H–R (I): a le giganti rosse sono più calde delle forme
stabili da cui derivano; b la fase di stabilità coincide con la sequenza
principale;
c la protostella si trova nella sequenza principale; d le nane bianche sono più fredde delle forme
stabili da cui derivano.
8 Nel diagramma H–R (II): a in ascissa sono riportate le magnitudini assolute; b il colore delle stelle è legato alla loro temperatura; c la luminosità e la magnitudine hanno valori che
si corrispondono; d il Sole ha magnitudine assoluta negativa.
9 Nel ciclo vitale delle stelle: a la fase di stabilità ha una durata costante; b si verifica sempre l’esplosione di supernova; c la fase finale è condizionata dalla massa stellare; d l’inizio dell’attività termonucleare coincide con
l’inizio della contrazione della nebulosa.
10 Scegli la sequenza possibile tra le seguenti riguardanti le tappe dell’evoluzione stellare:
a supergigante rossa, supernova, nana bianca; b gigante rossa, supernova, buco nero; c gigante rossa, stella stabile, nana bianca; d supergigante rossa, supernova, stella di neutroni.
11 La nostra galassia: a è una galassia ellittica; b comprende 20 milioni di stelle; c ruota intorno al proprio centro; d ha un centro che dista dal Sole 30 anni luce.
12 Gli ammassi galattici: a sono grandi agglomerati di stelle; b sono associazioni di galassie con la stessa forma
e dimensione; c rappresentano galassie indipendenti proiettate
nella stessa regione dello spazio; d sono sistemi di numerose galassie tenute in-
sieme dalla forza di gravità.
13 Le onde luminose provenienti da un oggetto in moto verso di noi:
a sono compresse; b sono dilatate; c sono come le onde sonore, ma hanno una mi-
nore velocità; d non subiscono cambiamenti di colore.
14 Dopo il big bang: a gli atomi si suddivisero in quark; b i quark formarono protoni e neutroni; c l’universo da trasparente divenne opaco; d i primi atomi si formarono dopo il primo
secondo.
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15 Scegli l’affermazione corretta relativa all’espansione dell’universo:
a i raggi luminosi emessi dalle galassie si sposta-no verso il blu;
b le galassie non si muovono nello spazio, è lo spazio che espandendosi le fa allontanare;
c l’universo ha un punto centrale da cui parte l’espansione;
d quanto più distanti sono le galassie tanto più bassa è la velocità di allontanamento.
16 Scegli l’affermazione corretta relativa al big bang: a il big bang si verificò attorno a 13,7 milioni di
anni fa; b l’universo poco dopo la grande esplosione
cominciò a contrarsi; c l’espansione che seguì al big bang causò un
progressivo riscaldamento; d secondo la teoria del big bang parte dell’energia
liberata nella grande esplosione si trasformò in materia.
COMPLETA LE DEFINIZIONI
17 a Gruppi di stelle riunite arbitrariamente a comporre delle figure: ……………………………………………………………………… .
b Esprime il grado di splendore di una stella per confronto con quello di una stella campione:
…………………………………………………………………… .
c Stella di dimensioni simili a quelle di un pianeta, ma caldissima e molto splendente:
……………………………………………………………………… .
d Ciò che resta di una supernova se la massa iniziale della stella è la più elevata possibile:
…………………………………………………………………… .
e Lo studio della struttura e dell’evoluzione dell’universo prende il nome di: …………………………………………………………………… .
ESERCIZIO - «LA COSTELLAZIONE DELL’AURIGA»
a θ Aurigae (theta Aurigae) e ι Aurigae (iota Aurigae) hanno la stessa magnitudine apparente pari a circa 2,6, ma la prima dista da noi 173 anni luce, mentre la seconda dista 512 anni luce. Quale delle due stelle presenta una luminosità assoluta maggiore?
b I valori della magnitudine assoluta calcolati per le due stelle sono entrambi negativi e risultano pari a –0,98 e –3,29. A quale delle due stelle corrisponde il valore più basso? Spiega perché.
c iota Aurigae è una stella arancione nel cui nucleo l’idrogeno si è esaurito e l’elio si sta trasformando in car-bonio. La stella ha una massa pari a sette masse solari e un diametro cento volte più grande del Sole. Sulla base di questi dati individua la fase del ciclo vitale di questa stella e descrivi i cambiamenti che la porteranno allo stadio finale.
18 Auriga è una costellazione boreale con la caratteristica forma di pentagono irregolare. I principali componenti della costellazione sono alcuni ammassi stellari (M36, M37 e M38) e diverse stelle molto brillanti come Capella (α Aurigae), Menkalinan (β Aurigae), Alnath (γ Auriga, che viene ormai attribuita alla costellazione del Toro col nome di β Tauri), e ancora θ Aur, ι Aur, ε Aur. Alcune di queste stelle sono in realtà insiemi di due o più stelle.
CapellaMenkalinan
Alnath
M37
M36
M38
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DOMANDE A RISPOSTA APERTA
19 Illustra in breve il funzionamento dello spettrometro e chiarisci l’importanza di questo strumento nello studio delle stelle.
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20 Quali sono le principali fasi della vita di una stella?
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… Capitolo 4A LE ACQUE OCEANICHE
DOMANDE A SCELTA MULTIPLA (1 sola risposta per domanda)
1 Scegli il completamento corretto: a la percentuale di superficie terrestre coperta
dagli oceani è circa il 70%; b l’acqua contenuta in oceani e mari è circa il 70%
del totale; c circa il 20% dell’acqua evaporata dai mari è
trasportata sulla terraferma e vi precipita; d il bilancio tra precipitazioni ed evaporazione è
attivo per gli oceani e passivo per i continenti.
2 La salinità marina è: a massima nei mari equatoriali; b massima nei mari tropicali; c elevata in prossimità delle foci dei fiumi; d molto variabile in profondità.
3 Il termoclino: a è lo strato superficiale del mare con i valori più
elevati di temperatura; b è lo strato del mare in cui la temperatura di-
minuisce rapidamente; c ha spessore costante a tutte le latitudini; d costituisce un ostacolo termico soprattutto per
gli organismi che vivono nei mari polari.
4 I frangenti si formano quando: a l’altezza dell’onda diventa troppo bassa rispetto
alla lunghezza; b la base dell’onda rallenta per l’attrito con il fon-
dale e la cresta si rovescia in avanti; c l’onda incontra una costa rocciosa e si rompe; d la velocità del vento è elevata e provoca un roves-
ciamento della cresta dell’onda.
5 Le maree lunari hanno un periodo più lungo di 24 ore perché:
a il moto di rivoluzione lunare è molto più veloce del moto di rotazione terrestre;
b la forza di attrazione solare è maggiore di quella lunare;
c la Luna si sposta lungo la propria orbita in un tempo più lungo rispetto alla rotazione completa della Terra;
d all’attrazione lunare si somma l’attrazione solare.
6 Per ottenere 7 kilogrammi di sale marino, è necessario far evaporare la seguente quantità di acqua di mare:
a 20 kg; b 20 m3; c 200 kg; d 2000 L.
7 I dislivelli di marea: a assumono grande sviluppo in pieno oceano; b diminuiscono negli estuari; c nel Mediterraneo possono raggiungere i 15 m; d sono i più ampi nelle coste canadesi dell’Oceano
Atlantico.
8 Le maree tendono ad avere la maggiore ampiezza quan-do la Luna è nelle fasi di:
a novilunio e plenilunio; b plenilunio e quarto di Luna; c Luna crescente e Luna calante; d novilunio e quarto di Luna.
9 In relazione alla zona fotica: a in certe zone dei mari tropicali il 10% della luce
visibile penetra fino alla profondità di 200 m; b sotto i 100 m quasi tutta la luce visibile è assor-
bita; c la maggior parte della fauna marina si concen-
tra sotto i 200 m di profondità; d a differenza della luce visibile l’infrarosso su-
pera spesso i 100 m di profondità.
10 Nei mari polari la salinità dell’acqua è generalmente più alta della media perché:
a molti minerali contenuti nelle rocce, a causa delle basse temperature, diventano più solubili e le acque fluviali ne riversano in mare quantità superiori;
b quando si formano i ghiacci marini, i sali ten-dono a rimanere disciolti nell’acqua liquida e vi si concentrano;
c le correnti marine superficiali convogliano le acque calde e salate dei mari tropicali nelle zone fredde polari;
d la scarsità delle precipitazioni, tipica delle zone fredde del pianeta, determina bassa diluizione delle acque polari ed elevata concentrazione dei sali.
11 Lo spostamento delle correnti superficiali è soggetto alla: a forza centripeta della Terra; b forza di Coriolis; c attrazione gravitazionale del Sole; d attrazione gravitazionale della Luna.
12 In relazione alla circolazione delle acque marine che av-viene tra il Mar Nero e il Mar Egeo:
a l’acqua del Mar Nero fluisce superficialmente nell’Egeo;
b l’acqua del Mar Nero è più salata e più densa; c la corrente profonda di ritorno da uno dei due
mari all’altro supera lo stretto del Bosforo, che ha una soglia profonda;
d il ricambio di acqua nel Mar Nero è molto ab-bondante.
13 El Niño: a si verifica nell’Oceano Atlantico meridionale
lungo le coste brasiliane; b si manifesta quando gli alisei si rinforzano; c è una debole corrente di acqua calda; d determina condizioni di pesca abbondante.
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14 Gli tsunami sono generalmente provocati da: a uragani; b frantumazione da un ghiacciaio di enormi
blocchi di ghiaccio; c movimenti accelerati di correnti marine pro-
fonde; d terremoti con epicentro in mare.
15 La presenza di microrganismi patogeni all’interno dell’acqua di mare costituisce un inquinamento:
a chimico; b termico; c organico; d da eutrofizzazione.
16 In relazione all’inquinamento marino, i POP sono: a dinoflagellati che sono causa di eutrofizzazione; b idrocarburi; c composti organici comprendenti diossina e
DDT; d contenitori e imballaggi di plastica.
COMPLETA LE DEFINIZIONI
17 a Differenza tra il livello del mare in condizioni di alta e di bassa marea: ……………………………………………………………………… .
b Posizione in cui il Sole, la Terra e la Luna si trovano allineati: …………………………………………………………………… .
c Così sono anche dette le onde forzate: ……………………………………………………………………… .
d Zona superficiale del mare in cui la luce penetra: …………………………………………………………………… .
e Strato di acqua al di sotto dello strato superficiale in cui la temperatura dell’acqua subisce la maggior parte
della sua diminuzione: ……………………………………………………………………… .
ESERCIZIO - «CONCENTRAZIONE DI O2 IN ACQUE MARINE»
a Costruisci il grafico corrispondente, riportando in ascissa la concentrazione di ossigeno disci-olto e in ordinata la profondità.
(Suggerimento: per comodità di lettura, traccia una doppia ascissa, sia nella parte superiore sia in quella inferiore del grafico; nell’ordinata, il valore di 0 metri, che corrisponde alla superficie del mare, va riportato in alto, mentre la profon-dità di 4000 m va riportata in basso).
b In quale oceano pensi sia stata fatta la rilevazio-ne? Confronta la figura 4.4 a p. A/64 e trova la somiglianza.
c Qual è il motivo per cui la concentrazione di O2 fino alla profondità di 300/400 m è elevata?
d Perché c’è una sua brusca diminuzione al di sotto di 400 m?
e Che cosa provoca un nuovo aumento della concentrazione di O2 al di sotto di 1000 m di profondità?
18 I dati nella tabella a lato riportano la concentrazione di O2 disciolta nelle acque marine in una zona di un oceano, in relazione alla profondità.
Concentrazione di O2 disciolto (mL/L)
Profondità(m)
5,0
5,2
5,6
5,6
5,2
1,0
0,5
0,1
0,2
0,6
1,0
2,0
2,6
2,7
2,9
3,0
3,3
3,5
3,8
4,0
3,8
1000
1100
1200
1300
1400
1500
1600
1700
1800
1900
1000
1100
1200
1300
1400
1500
2000
2500
3000
3500
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DOMANDE A RISPOSTA APERTA
19 Spiega quali sono i fattori che determinano la densità dell’acqua marina e perché questa non è costante.
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20 Tra oceani e atmosfera si verificano continui scambi di materia; chiarisci di quali sostanze si tratta e illustra le cause, le modalità e gli effetti di tali scambi.
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… Capitolo 5A LE ACQUE CONTINENTALI
DOMANDE A SCELTA MULTIPLA (1 sola risposta per domanda)
1 Le acque continentali: a costituiscono circa il 10 % dell’idrosfera della
Terra; b non sono in equilibrio gravitazionale; c hanno una salinità che supera sempre lo 0,5 ‰; d comprendono anche il vapore acqueo atmos-
ferico.
2 Il fiume Savio nasce dal Monte Fumaiolo alla quota di 1126 m e compie 126 km per giungere alla foce nei pressi di Ravenna. La sua pendenza è:
a 0,9%; b 11,2%; c 1,4%; d 9%.
3 I materiali solidi trasportati da un corso d’acqua pren-dono il nome di:
a competenza; b regime; c portata; d carico.
4 I laghi: a nella loro evoluzione sono caratterizzati da un
progressivo aumento della profondità; b sono classificati in base all’origine della depres-
sione che contiene le acque; c hanno i movimenti delle loro acque accentuati a
causa delle loro modeste dimensioni; d sono importanti agenti modellatori del paesag-
gio.
5 Il Lago Maggiore è classificato come: a di sbarramento; b craterico; c fluviale; d glaciale vallivo.
6 La superficie freatica è: a la superficie di separazione tra roccia satura
d’acqua e roccia insatura; b la superficie attraversata dall’acqua di infiltra-
zione; c il livello a cui può arrivare la zona vadosa; d la superficie che delimita alla base la falda freatica.
7 La falda imprigionata è compresa tra: a due strati impermeabili; b uno strato impermeabile alla base e la superficie
freatica in alto; c la superficie freatica e quella piezometrica; d uno strato impermeabile in alto e la superficie
piezometrica alla base.
8 In un pozzo artesiano il livello dell’acqua coincide con: a il livello della superficie freatica; b il livello della superficie piezometrica; c la superficie del suolo; d la superficie inferiore dello strato impermeabile
che ricopre la falda.
9 Scegli l’affermazione corretta: a l’acqua di infiltrazione si misura come tempo
impiegato per giungere allo strato impermeabile inferiore del terreno;
b l’acqua juvenile è quella intrappolata nei sedi-menti marini;
c l’acqua capillare è quella trattenuta dagli inter-stizi tra le particelle del terreno;
d l’acqua fossile si libera nell’atmosfera durante le eruzioni vulcaniche.
10 Un acquifero è un corpo roccioso che: a contiene acqua permettendole di fluire verso la
superficie del terreno; b è poroso, permeabile e contiene acqua; c presenta elevata porosità ed elevata permeabilità; d è compreso tra due strati confinanti.
11 Nella zona vadosa: a l’acqua non può essere mai rimossa; b l’acqua si arresta al di sopra di uno strato
impermeabile; c i pori della roccia sono saturi d’acqua; d i pori della roccia contengono acqua capillare
e aria.
12 In un ghiacciaio: a il ghiaccio solitamente si forma da solidificazione
di acqua liquida; b nello strato più basso la neve rimane perman-
entemente sotto forma di ghiaccio; c l’aria, che è scarsa nello strato di neve fresca, si
concentra nello strato sottostante; d il ghiaccio deriva dalla compattazione e ricristal-
lizzazione di masse nevose.
13 In relazione ai ghiacciai, scegli l’affermazione corretta: a l’andamento della superficie di un ghiacciaio
non dipende dalla morfologia del substrato roc-cioso;
b i ghiacciai continentali sono costituiti da lunghe lingue di ghiaccio;
c il ghiaccio dei ghiacciai tributari si mescola con quello del ghiacciaio principale;
d il pack è un crostone continuo di ghiaccio ma-rino.
14 I ghiacciai: a del polo sud si formano per solidificazione
dell’acqua marina; b vallivi partono dai circhi glaciali; c che ricoprono la Groenlandia sono costituiti da
lunghe lingue di ghiaccio; d chiamati vedrette sono quelli più estensi.
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15 Un ghiacciaio si muove: a più lentamente in superficie; b più velocemente nel filone mediano; c più velocemente sui lati; d più velocemente sul fondo.
16 L’inquinamento delle acque continentali: a è limitato solo alle zone delle medie latitudini
del pianeta; b è quasi esclusivamente dovuto a cause chimiche; c è strettamente collegato all’inquinamento di
atmosfera, mare e suolo; d è un problema di relativamente facile soluzione.
COMPLETA LE DEFINIZIONI
17 a L’acqua che scorre in superficie attraverso i vari corsi d’acqua è detta deflusso superficiale o:
……………………………………………………………………… .
b Zona in cui un fiume sbocca in mare: …………………………………………………………………… .
c Così è anche detta la falda imprigionata: ……………………………………………………………………… .
d Misura le precipitazioni: …………………………………………………………………… .
e I ghiacciai continentali sono detti anche: ……………………………………………………………………… .
ESERCIZIO - «ACQUE SOTTERRANEE»
18 Lo schema della figura rappresenta la sezione geologica di una località. Le frecce scure indicano il movimento delle acque sotterranee. Le lettere A, B, C, D rappresentano i vari strati del terreno. Lo strato C rappresenta la falda. I numeri 1 e 2 rappresentano due pozzi. Osserva attentamente l’immagine e rispondi alle seguenti domande.
a Quali sono gli strati permeabili e quali quelli impermeabili? b Che cosa rappresenta la linea punteggiata? c Di quale tipo sono i due pozzi disegnati? d Per quale forza avviene il flusso delle acque sotterranee, indicato dalle frecce scure? e Il confine tra gli strati B e C rappresenta la superficie piezometrica della falda imprigionata? Motiva la tua
risposta.
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…DOMANDE A RISPOSTA APERTA
19 Definisci che cosa è un acquifero e illustra il funzionamento di una falda artesiana.
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20 Fai una classificazione dei laghi, dicendo su che cosa si basa e facendo qualche esempio per ciascun tipo.
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Capitolo 6A CAPIRE IL PAESAGGIO
DOMANDE A SCELTA MULTIPLA (1 sola risposta per domanda)
1 Il paesaggio fisico, la sua formazione e i suoi cambia-menti sono studiati dalla:
a pedologia; b geomorfologia; c idrografia; d litologia.
2 Le arenarie e le argilliti sono rocce: a magmatiche effusive; b evaporitiche; c terrigene; d carbonatiche.
3 Scegli il completamento corretto: a nelle morfosculture predominano i fattori
esogeni; b tra gli agenti esogeni vanno annoverati i movi-
menti tettonici; c le forze endogene dipendono dall’energia del
Sole; d gli agenti endogeni consumano i rilievi e col-
mano le depressioni.
4 Quale tra quelli elencati non è un fattore strutturale del modellamento?
a orogenesi; b attività vulcanica; c condizioni climatiche; d litologia.
5 Quale tra quelli elencati è un agente endogeno? a gravità; b terremoto; c vento; d temperatura dell’aria.
6 Sono esempi di agenti esogeni: a la pioggia e la neve; b i movimenti tettonici; c le eruzioni vulcaniche; d i terremoti.
7 Le forze esogene dipendono: a dall’energia del Sole; b dal calore interno della Terra; c dalla forza di gravità; d dall’azione dell’uomo.
8 Le falde di detrito: a sono corpi detritici che si formano dove i tor-
renti arrivano in pianura; b sono movimenti di massa di materiali rocciosi
o di sedimenti; c sono accumuli di detriti ai piedi di pareti roc-
ciose o versanti molto ripidi; d si formano a causa dell’azione selettiva del
trasporto eolico.
9 I conoidi alluvionali sono simili per meccanismo di de-posizione:
a alle dune attive; b alle lingue glaciali; c alle falde di detrito; d ai delta delle foci.
10 Le frane sono una evidente conseguenza: a della forza di gravità; b del clima; c della natura della roccia madre; d dell’azione dei viventi.
11 Una frana di scivolamento: a interessa fango secco che si frattura e crolla; b coinvolge un’intera massa di fango impregnata
d’acqua che scivola verso il basso; c è causata da infiltrazione d’acqua, che fa da
lubrificante, tra due stati rocciosi; d si origina dal distacco e dall’improvvisa caduta
di blocchi rocciosi.
12 In Italia le zone più colpite da frane sono localizzate: a in Sardegna; b nelle Alpi occidentali; c nell’Appennino; d nella Pianura Padana.
13 Scegli il completamento corretto: a il «pavimento del deserto» è costituito da sedi-
menti fini; b il prelievo e il trasporto dei materiali del terreno
da parte del vento è detto corrasione; c la deflazione è un movimento di colamento
gravitativo; d la sabbia trasportata dal vento si muove preva-
lentemente per saltazione.
14 Nelle dune: a l’altezza media è superiore ai 50 m; b il lato sopravento è meno ripido del lato sot-
tovento; c quelle attive hanno forma e posizione fissa; d il vento sposta la sabbia dal lato sottovento a
quello sopravento.
15 In un suolo: a l’orizzonte più superficiale è quello della roccia
madre (denominato R); b l’orizzonte A è ricco di materia organica; c l’orizzonte B è ricco di materia organica e
povero di particelle argillose; d maturo la composizione mineralogica è molto
omogenea.
16 La componente organica in via di decomposizione di un suolo è detta:
a regolite; b roccia madre; c humus; d detrito.
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…COMPLETA LE DEFINIZIONI
17 a Studio della forma e degli aspetti fisici della superficie terrestre: ………………………………………………………………………………… .
b L’azione erosiva esercitata dal vento: …………………………………………………………………… .
c Accumuli detritici con forma geometrica che ricorda quella di un cono: ……………………………………………………………………… .
d Il prelievo e il trasporto dei materiali del terreno da parte del vento: …………………………………………………………………… .
e La serie di trasformazioni che portano alla formazione del suolo: ……………………………………………………………………… .
ESERCIZIO - «FRANE»
18 a Effettua l’abbinamento tra i disegni (1, 2, 3) nella figura, che rappresentano alcuni tipi di frane, e il nome corrispondente (lettere), completando la tabella.
(a) = frana di crollo; (b) = frana di scivolamento; (c) = frana di colamento.
b Abbina anche la descrizione sintetica espressa come segue, contrassegnata con le lettere X, W, Z. X = tipica di terreni molto fluidificati e incoerenti; W = tipica di rocce compatte; Z = tipica di materiale composto sia da roccia compatta sia da detriti, in discesa lungo un piano inclinato a
bassa consistenza.
FRANA 1 2 3
Nome 10
Descrizione
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DOMANDE A RISPOSTA APERTA
19 Come agisce il vento sul paesaggio?
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20 Quali sono i principali fattori che influenzano lo sviluppo dei differenti tipi di suolo?
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…Capitolo 7A L’AZIONE DELLE ACQUE CONTINENTALI E MARINE
DOMANDE A SCELTA MULTIPLA (1 sola risposta per domanda)
1 Il carico sedimentario è: a il peso del materiale sedimentario trasportato; b il volume del materiale sedimentario trasportato; c la parte dei sedimenti abbandonati lungo la
discesa a valle del corso d’acqua; d l’insieme dell’acqua e dei sedimenti di un fiume.
2 Le marmitte fluviali si originano per: a erosione in senso stretto; b corrosione; c abrasione; d esarazione.
3 I corsi d’acqua a treccia sono tipici di: a zone pedemontane; b aste fluviali pensili; c tratti con bruschi cambi di pendenza; d zone costiere.
4 I terrazzi fluviali: a si formano sul fondo di valli fluviali per accu-
mulo di detriti; b si formano in corrispondenza di valli pensili; c più alti sono quelli più recenti, quelli più bassi
sono i più antichi; d si originano da depositi alluvionali incisi succes-
sivamente dal corso d’acqua.
5 Un delta attivo: a è detto anche distruttivo; b ha forma e contorno modellati dai processi
marini; c può avere forma aperta, lobata o arcuata; d viene modificato da onde e correnti.
6 Tipiche del carsismo ipogeo sono: a uvala; b polje; c forme deposizionali; d doline.
7 Nel carsismo le scanalature sono: a forme sotterranee minori; b incisioni che percorrono stalattiti e stalagmiti; c enormi depressioni dal fondo lungo e stretto; d presenti nei campi carreggiati.
8 Nell’erosione operata da un ghiacciaio, l’azione preva-lente è quella dovuta:
a alla durezza del ghiaccio; b ai detriti rocciosi imprigionati nel ghiaccio; c all’acqua di fusione che scorre alla base del
ghiacciaio; d al peso del ghiacciaio.
9 In relazione ai ghiacciai, scegli il completamento corretto: a i frammenti morenici hanno forme arrotondate; b le morene frontali hanno generalmente forma
ad anfiteatro; c nella parte bassa di una valle glaciale, l’azione
erosiva è prevalentemente dovuta all’azione di gelo e disgelo;
d con la loro azione erosiva, le lingue glaciali hanno dato un profilo a V ai fiordi.
10 Individua quale delle seguenti non è un tipo di morena: a frontale; b di fondo; c mediana; d recessionale.
11 Le onde operano sulle coste un’azione erosiva meccanica detta:
a corrosione; b esarazione; c abrasione; d deflazione.
12 In corrispondenza del livello medio del mare il battente d’onda provoca:
a una falesia morta; b una piattaforma di abrasione; c una spiaggia; d un solco di battigia.
13 Quando cordoni litoranei chiudono completamente una baia si forma:
a una laguna; b un lago costiero; c un lido; d un tombolo.
14 Le barre di marea si formano in corrispondenza di: a falesie attive; b delta passivi; c corpi digitati; d laghi costieri.
15 Stretti passaggi mantenuti aperti dalle correnti di marea che consentono la comunicazione tra insenature e mare aperto sono:
a i cordoni litoranei; b le lingue sabbiose; c le bocche lagunari; d i tomboli.
16 Una laguna si forma così: a cordoni litoranei chiudono parzialmente la
comunicazione tra una insenatura e il mare aperto;
b cordoni litoranei chiudono completamente la comunicazione tra una insenatura e il mare aperto;
c barre sabbiose sommerse si formano in serie parallelamente a una costa bassa;
d più tomboli collegano un’isola a una costa bassa.
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COMPLETA LE DEFINIZIONI
17 a Tipo di foce larga e a imbuto, priva di detriti: ……………………………………………………………………… .
b I meandri che sono incisi in una roccia compatta sono detti: …………………………………………………………………… .
c Il materiale che compone tutte le concrezioni carsiche è detto: ……………………………………………………………………… .
d Tratto di spiaggia interessato da flutto e risacca: …………………………………………………………………… .
e È caratterizzata da una scarpata rocciosa a strapiombo sul mare: ……………………………………………………………………… .
ESERCIZIO - «MEANDRI FLUVIALI»
18 Nella figura sono schematizzati il movimento dell’acqua e le aree di erosione e di sedimentazione nei meandri di un fiume.
a Descrivi i profili 1, 2 e 3 e mettili a confronto. b Individua le zone in cui prevale il trasporto, quelle in cui prevale l’erosione e quelle in cui prevale la
sedimentazione. c Associa correttamente i profili 1, 2 e 3 alle sezioni A–B, C–D, E–F, completando la tabella in calce.
d In quali zone, lungo il tratto di fiume rappresentato, è meno opportuno intervenire con manufatti?
A
B
C
D
E
F1
2
3
Erosione
Deposito
SEZIONE A – B C – D E – F
Profilo
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…DOMANDE A RISPOSTA APERTA
19 Descrivi in che modo un ghiacciaio agisce da agente modellatore del rilievo.
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20 Descrivi l’azione del mare su una costa alta.
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