Come il web può cambiare la (comunicazione) politica

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Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Come il web può cambiare la (comunicazione) politica L’impatto di internet sull’informazione, le campagne elettorali, la democrazia in Itali Roma, 23 settembre 2011 Democratica – Scuola di Politica Parlare chiaro, comunicare il cambiamento Dino Amenduni, Proforma

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Strategia di comunicazione

Gianni Florido e la Provincia di TarantoCome il web può cambiare la (comunicazione) politicaL’impatto di internet sull’informazione,le campagne elettorali, la democrazia in ItaliaRoma, 23 settembre 2011Democratica – Scuola di PoliticaParlare chiaro, comunicare il cambiamento

Dino Amenduni, Proforma

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Chi parla?

Mi chiamo Dino Amenduni (biglietto da visita elettronico)

Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho studiato, vivo e lavoro

Sono blogger sul Fatto Quotidiano (link al blog) e tra i fondatori di Quink, collettivo di satira e mediattivismo (www.quink.it)

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Di che si parla?Più che un cambio di paradigma: cosa cambia con i social media in comunicazione politica

Il terreno di gioco

Dati Censis 13 Luglio 2011 – I media personali nell’era digitale

Il centrosinistra che vince col web

Michele Emiliano: organizzazione, giovani, webNichi Vendola: solo contro tutti, senza pauraAmministrative 2011: il trionfo del surplus cognitivoReferendum 2011: l’autocomunicazione di massa raggiunge il quorum

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Commenta in diretta web

Twitter: #democratica @doonie

Facebook: www.facebook.com/amenduni

Slideshow disponibile su www.slideshare.net/doonie

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La dieta mediatica degli italiani

Indagine Censis I media personali nell’era

digitale luglio 2011

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1. La dieta mediatica La dieta mediaticadegli italiani

Evoluzione del consumo dei media in Italia (2009-2011)

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1. La dieta mediaticaLa dieta mediaticadegli italiani

1. Crolla la TV analogica, esplode la TV digitale (coda lunga della televisione)

2. Tiene la radio, soprattutto nel drive-time3. Calano i quotidiani a pagamento, ma gli

italiani leggono di più4. Crescono i settimanali, stabili i libri, scende

l’uso dei cellulari5.Internet è più consultato dei grandi

quotidiani

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2. La dieta informativa La dieta mediaticadegli italiani

Fonti informative utilizzate, per età e titolo di studio

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2. La dieta informativaLa dieta mediaticadegli italiani

1. I telegiornali sono ancora il perno dell’informazione degli italiani

2. Tra gli under 34, Internet e i social media sono importanti quanto i TG

3. I quotidiani sono consultati principalmente da over 30

4.Facebook pesa il triplo dei portali online per gli under 30

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3. Credibilità dei mediaLa dieta mediaticadegli italiani

Gli italiani ritengono Internet più credibile di ogni altro strumento

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4. Cos’è Internet?La dieta mediaticadegli italiani

Grado di condivisione di alcune definizioni su Internet

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4. Cos’è Internet?La dieta mediaticadegli italiani

1. Internet è il luogo della democrazia2. Internet è pieno di dati, molti dei quali sono

‘spazzatura’3. Su Internet tutto deve essere gratuito4. I commenti maggiormente positivi sul ruolo di

Internet arrivano da persone con alto livello di istruzione

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5. Social media nel mondo

La dieta mediaticadegli italiani

Nielsen Social Media Report Il 31% del tempo passato online dagi italiani è sui social media

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Michele Emiliano, Bari,

Amministrative 2009

Organizzazione + Giovani + Web = Consenso e

vittoria

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Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Michele Emiliano (PD), sindaco di Bari dal 2004, secondo un sondaggio di giugno del 2008, ha 8 punti di svantaggio sul suo avversario, Simeone Di Cagno Abbrescia, già sindaco dal 1994 al 2004

L’attività amministrativa è, però, soddisfacente (abbattimento Punta Perotti, riapertura Teatro Petruzzelli, innovazioni nei trasporti pubblici, bonifica ex sede Fibronit)

La questione decisiva per vincere le elezioni diventa:

Come si comunicano le cose fatte in modo capillare ed in poco tempo?

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Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Nasce EmiLab. Inizialmente è un gruppo di lavoro specialistico che nasce in seno a Proforma. Si tratta di un’unità di sei ragazzi di età inferiore ai 30 anni. Si dovevano occupare di analisi, gestione e monitoraggio della comunicazione sui social network, di ascolto e feedback alla cittadinanza, di analisi del comportamento dell’avversario

Le precedenti esperienze di networking dei due coordinatori e la volontà di misurare l’effettivo potenziale della loro generazione ispirano un decisivo cambio di passo. Attraverso un reclutamento basato sul passaparola qualificato (riconoscimento di fiducia e competenza tra amici + dichiarato interesse/amore/attaccamento alla città) il gruppo di lavoro si trasforma in un laboratorio politico composto da 150 volontari under 30

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Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Il gruppo allargato acquista progressivamente autonomia, autorevolezza e diventa un attore della campagna elettorale, più che un’unità di servizio.

EmiLab si occupa infatti di:- Gestire il comitato elettorale;- Organizzare eventi;- Contribuire alla redazione dei materiali di campagna elettorale;- Realizzare spot, video-denunce, video sull’avversario, contest di creatività- Raccogliere 1000 video-domande al Sindaco e restituire la risposta ai cittadini

Ma la chiave del successo di EmiLab è organizzativa. All’entusiasmo dei volontari si unisce una capillare distribuzione degli stessi nella città, attraverso la divisione in gruppi di quartiere

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EmiLab – i gruppi di quartiere

Michele Emiliano- Amministrative 2009

I 150 ragazzi auto-certificano la loro appartenenza ad un gruppo di quartiere, sulla base della loro residenza, del loro luogo di lavoro o di vita I gruppi sono composti da un numero di componenti proporzionale agli abitanti del quartiere. Secondo la stessa proporzione sono raccolte le 1000 video-domande

Ogni gruppo nomina un proprio coordinatore, crea un gruppo Facebook autonomo, organizza eventi nei punti di snodo del quartiere, scrive progetti sociali (realizzati durante la campagna elettorale) e parti di programma relativi ai problemi emersi durante la raccolta delle video-domande

Ogni gruppo si identifica secondo il nome del quartiere + claim della campagna elettorale (Japigia vai Avanti, Carrassi vai Avanti, San Paolo vai Avanti…)

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Copertina “Ce ha ffàtte Emiliane”, libro di 84 pagine sull’attività amministrativa

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Interno “Ce ha ffàtte Emiliane”: non solo fatti, ma quiz, curiosità ed immagini

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Street art @ San Paolo: l’arte urbana colora un quartiere periferico della città

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Gianni Paulicelli – televendita nucleareIl video più popolare della campagna (link a Youtube)

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Emiliano vinceMichele Emiliano- Amministrative 2009

Michele Emiliano si conferma Sindaco di Bari, prevalendo su Simeone Di Cagno Abbrescia al ballottaggio, con il 59,7% delle preferenze (al primo turno Emiliano si è fermato al 49,3). Nella stessa tornata elettorale il centro-sinistra perde la provincia di Bari al primo turno.

Emiliano è il primo sindaco in Italia per fan su Facebook (circa 12000)

Tommy Attanasio, coordinatore cittadino del PDL, commenta così la sconfitta:

“abbiamo totalmente perso il voto giovanile”

EmiLab firma un intero capitolo del programma di governo, “trenta idee under 30”, che consiste nella raccolta di tutti i progetti a medio termine “ispirati” dalle richieste dei cittadini e dall’ascolto attraverso mezzi tradizionali ed innovativi

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Nichi Vendola, Puglia,

Regionali 2010Chiedere l’aiuto del

popolo,senza paura

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Puglia 2009 – Nichi si ricandida?

Nichi Vendola- Primarie 2010

Amministrare bene non basta. Nonostante aver allontanato Assessori prima che fossero rinviati a giudizio e nonostante straordinari risultati su politiche giovanili, innovazione, politiche energetiche ed ambientali Nichi rischia di non potersi candidare e, dopo un’estenuante trattativa politica interna al centro-sinistra, raggiunge l’obiettivo “minimo” delle Primarie. Ma la politica non è con lui.

Nichi è solo contro tutti…o no?

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Nichi – solo con(tro) tuttiNichi Vendola- Primarie 2010

Solo contro tutti – manifesto Vendola primarie 2010

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Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Primarie 2010

Ancora una volta la campagna di comunicazione ribalta un punto debole di Nichi. Lasciato solo dalla politica, è solo contro tutti i dirigenti. Ma è con la gente

Nasce un movimento trasversale (interno al PD, a SEL, ai comuni cittadini) che lotta per difendere il diritto di Vendola a ricandidarsi.

Nascono così le Fabbriche di Nichi, comitati elettorali diffusi e assai eterogenei per composizione

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Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Primarie 2010

Perché è un modello vincente?

Il successo di questo modello organizzativo, contemporaneamente leggero nella struttura (totalmente autogestita) ma densa nella produzione (bottom-up) e nella diffusione (top-down) dei contenuti, porta alla nascita di Fabbriche in tutta Italia e nelle principali città d’Europa

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Nichi – solo con(tro) tuttiNichi Vendola- Primarie 2010

Il simbolo del successo Nichi x2 – azione di reclutamento al voto alle Primarie costruita integralmente su Facebook e sostenuto da una videolettera (Videolettera Nichix2) Costo dell’operazione: 0 Euro

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Nichi vince le PrimarieNichi Vendola- Primarie 2010

Il 24 gennaio 2010 si celebrano le elezioni PrimarieVendola batte Boccia con il 73% dei consensi

A votare si recano 200mila persone (80mila nel 2005)

L’UDC aveva annnunciato che non avrebbe appoggiato Vendola in caso di successo. I pugliesi, dunque, ignorano questa indicazione politica

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Perché Nichi vince le Primarie

Nichi Vendola- Primarie 2010

1. Perché ha una macchina organizzativa

2. Perché delega pezzi di campagna elettorale alle Fabbriche, generando entusiasmo

3. Perché la politica non offre motivazioni valide per la sua non-candidatura

4. Perché comunica in modo capillare, con strumenti corretti e a costi limitati

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Cambia lo scenario, non i punti di forza

Nichi Vendola- Regionali 2010

Siamo alle RegionaliLe Fabbriche di Nichi hanno poco più di due mesi per fare campagna elettorale, ma sono una macchina già ampiamente rodata. Il loro ruolo:

a.Attivare le comunità, declinando messaggi di campagna elettorale su scala iper-locale;b.Proporre soluzioni creative o interpretare le azioni suggerite dal comitato elettorale sul territorio;

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Cambia lo scenario, non i punti di forza

Nichi Vendola- Regionali 2010

Consolidare il consenso e la ritrovata unità della coalizione;

Comunicare il loro lavoro e l’attività amministrativa di Vendola con spazi autogestiti sui social network

Costruire interi pezzi di campagna, sia politici che organizzativi che creativiPerché ciò sia possibile, sono necessarie linee guida condivise che regolino il “disordine organizzato”

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Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Regionali 2010

Il centro-sinistra si ricompatta su Vendola, il centro-destra implode e si presenta con due candidati (Palese, Poli Bortone)

La campagna di Vendola, come nel 2005, parte da un presunto punto di debolezza del candidato per trasformarlo in un punto di forza. Nascono così le “poesie”, declinate in infinite varianti su Internet, anche dagli avversari, che promuovono involontariamente il “brand Vendola”

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Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

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Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

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Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

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Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

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Case history Taroccailmanifesto.com

Nichi Vendola- Regionali 2010

La democrazia conviene

Il meccanismo di propagazione virale della comunicazione dei tre candidati avvantaggia Vendola

La sua campagna è più efficace, è la più “taroccabile”, ci sono più sostenitori sul web/detrattori degli altri candidati

E così è prodotto un cavallo di troia anonimo, un sito che permette a tutti di personalizzare a piacimento le campagne elettorali dei tre candidati e di condividere i propri lavori sui social network

Contenuti prodotti: migliaia Costo dell’operazione: 0 Euro

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Taroccailmanifesto.comNichi Vendola- Regionali 2010

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Vendola: perché vince? Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, che a fine 2009 non disponeva di una coalizione a sostegno della sua candidatura, vince le elezioni. Come è possibile?

1.Contenuti diversificati, ogni giorno2.Non è l’unico attore della comunicazione3.Aggira il sistema dei media tradizionali4.Sfida i suoi punti deboli

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La Puglia dal medicoNichi Vendola- Regionali 2010

Lo spot ufficiale della campagna elettorale di Vendola 2010 è paragonabile a un gol in trasferta in contropiede

Mentre Palese attacca l’Amministrazione sulla Sanità (e subisce un contrattacco sull’indebitamento della Giunta Fitto, di cui Palese era Assessore alla Sanità), Vendola sfida apertamente il tema con uno spot in cui la “Signora Puglia” va a farsi curare da un medico romano

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La Puglia dal medicoNichi Vendola- Regionali 2010

Puglia dal Medico – spot TV

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Nichi vince le RegionaliNichi Vendola- Regionali 2010

Il 28 e il 29 Marzo 2010 si celebrano le elezioni Regionali:Vendola vince con il 48,7%, Palese non va oltre il 42,2%, Adriana Poli Bortone ottiene l’8,71%

Palese aveva un budget otto volte superiore a VendolaVendola, attraverso il rimpasto di giunta, è riuscito a preservare l’immagine di politico onesto

Con la comunicazione ha anticipato le mosse dell’avversario

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Amministrative 2011

I perché di una campagna elettorale

storica

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Amministrative 2011Cosa ricorderemo di queste elezioni Amministrative?

Se la risposta è:

#morattiquotes#sucateRed RonnieSatira politica

Vuol dire che la comunicazione politica italiana è cambiata in modo irreversibile

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Verso la comunicazione politica generativa

I processi comunicativi di maggior successo di questa campagna elettorale sono nati:

In rete, in particolare, su Twitter. Poi sono diventate notizie e sono finiti sui mezzi tradizionali;

Grazie agli utenti e non nei comitati elettorali o nei partiti (che nel caso di Pisapia e De Magistris sono stati bravi a riprendere e valorizzare i processi spontanei)

Non necessariamente nelle città dove si andava a votare: alla campagna elettorale ha partecipato tutta l’Italia. Come voleva Berlusconi, ma per la prima volta con effetti per lui nefasti

A costo zero

Quasi mai grazie al lavoro di attivisti politici “puri”

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Verso la comunicazione politica generativa

Per queste ragioni le campagne elettorali cambieranno irreversibilmente, in presenza di queste variabili:

- Entusiasmo attorno alla candidatura;- Utilizzo esplicito della Rete come strumento di attivazione e organizzazione dei sostenitori;- Ascolto e feedback sistematico delle istanze degli utenti (sia per la costruzione del programma che per creatività e scelte di comunicazione) il web visto non come raccatta-voti, ma come elemento di costruzione di senso di comunità

In presenza di queste condizioni, cambia anche il ruolo di chi lavora alle campagne elettorali

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La nuova comunicazione politica: da spin doctor a

ricercatoriI manager di campagna elettorale, i consulenti, i ghost writer, i creativi non dovranno più basare le loro scelte sulla base di precedenti esperienze, di intuito o attraverso presunte doti sciamaniche

Le campagne saranno guidate dai dati, prodotti ogni giorno e in grande quantità dagli utenti della Rete che non faranno altro che continuare la loro attività di aggiornamento e condivisione dei contenuti

Più che scrivere e pensare sarà importante leggere e interpretare

La variabile decisiva (e non esistente fino a 10 anni fa) è la possibilità degli utenti di utilizzare il surplus cognitivo

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I nuovi comunicatori politici: tutti

Saltano alcuni schemi classici dell’impegno politico

- Per fare (comunicazione) politica bisogna essere esperti di politica

- Per fare politica bisogna stare nei partiti o nelle associazioni

- Per fare politica bisogna partecipare alle riunioni (magari fissate in orario d’ufficio, dunque inaccessibili)

- Per fare politica bisogna assecondare i ritmi della politica

- Il consenso è regolato solo dai mezzi tradizionali

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I nuovi comunicatori politici: tutti

Si fanno strada nuovi paradigmi

- Si può fare (comunicazione) politica anche con un tweet;

- Si fa politica scegliendo lo strumento più adatto alle proprie attitudini;

- Si fa politica a qualsiasi ora del giorno;

- Si fa politica quando si ha un minuto libero;

- Si fa politica anche parlando di altro, o usando altri linguaggi (la satira, ad esempio)

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Ma il web sostituirà la TV?

Non è necessario

Ogni programma sarà oggetto di una narrazione parallela sul web. Questo è già molto visibile nei programmi di approfondimento politico (Annozero, Ballarò, Exit) e nelle trasmissioni di maggior successo (Vieni via con me, Festival di Sanremo), seguiti con dirette su siti, blog, Facebook e Twitter

Ogni diretta porta alla produzione di tantissimi contenuti, specie qualitativi, sui programmi: cosa piace, cosa no, cosa può essere migliorato (i social media come Auditel qualitativo?)

La diretta web è un’evoluzione (o involuzione, a seconda dei gusti) della visione della TV a casa con la famiglia e con gli amici: l’esperienza di visione è più ricca ed emozionante

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Non più web versus tv, ma tv più web

Il web, dunque, permette agli spettatori di analizzare ciò che accade in televisione, di valutarne l’attendibilità e di aumentare il valore dell’esperienza in termini di informazioni acquisite e divertimento

Il web, inoltre, permette di vedere la TV senza vederla. Non è più necessario essere davanti al televisore per seguire un programma, se quest’ultimo è oggetto di una diretta web

Queste opportunità, però, sono parimenti a portata di mano

per chi costruisce programmi televisivi

I dati possono entrare nel programma: sovraimpressione di tweets, infografiche in tempo reale su ciò che è detto in diretta, feedback della Rete con possibili colpi di scena

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Da politica pop a pop politico

I programmi cosidetti di ‘infotainment’, ritenuti da molti alla base dei modelli di costruzione del consenso di Silvio Berlusconi, sembrano i format ideali per ospitare questa nuova integrazione crossmediale tra vecchi e nuovi mezzi

Un politico sbugiardato in diretta o una grandissima approvazione della Rete in seguito a un botta e risposta può regolare l’andamento del programma, rendendolo potenzialmente più spettacolare e certamente imprevedibile

Questo potrebbe portare a una nuova stagione dell’informazione politica, ancora più soft e legata all’intrattenimento ma non per questo meno ricca di contenuti e approfondimento

Se tutto è politica, quest’ultima entra nelle vite quotidiani di ognuno: è dunque ‘pop’ (nell’accezione classica del termine, popular)

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Berlusconi e l’obbligo del web

Per tutte queste ragioni il controllo diretto o politico delle televisioni, per Silvio Berlusconi, non è più sufficiente

I metodi e i linguaggi della televisione non potranno essere replicati in modo acritico sui nuovi media, che hanno logiche assai differenti e hanno una capacità di memoria sicuramente più alta dell’opinione pubblica tradizionale. Serviranno nuovi codici, nuovi linguaggi, nuova pianificazione: non basta copiare modelli di marketing già di successo altrove

Letizia Moratti, fino al ballottaggio, non aveva comunicato in modo professionale sui nuovi media. Dopo il ballottaggio ha impostato una campagna elettorale “di prodotto”, come se il suo profilo identitario non esistesse, come se non fosse conosciuta

Dalle auto coi vetri oscurati a Foursquare: un grave errore di comunicazione

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Referendum 2011

Cambia il vento, Internet produce

energia rinnovabile

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Habemus quorum, come mai?Il Referendum 2011 rappresenta un ulteriore caso

di studio per la comunicazione politica italiana

Partiti in sordina e senza adeguata copertura comunicativa sui mezzi tradizionali (in particolare di servizio pubblico), i comitati e i gruppi di attivazione sono stati aiutati dal contributo spontaneo, caoticamente organizzato e virale degli elettori

Facebook è diventato strumento di autocomunicazione di massa: i ‘produttori’ e ‘consumatori’ di informazione hanno convissuto nello stesso ecosistema mediale

Alcuni dati per l’analisi: Atlante Politico Demos-Demetra (Link al sondaggio completo) del 27 giugno 2011

Page 58: Come il web può cambiare la (comunicazione) politica

1. Referendum, motivazioni al voto

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1. Referendum, motivazioni al voto

Il solo voto motivato dai quesiti sarebbe potuto non essere sufficiente per raggiungere il quorum

La volontà di dare un segnale al Governo non è stata esclusiva nell’area del centrosinistra (il 43% dell’elettorato della Lega, partito che ha espresso il voto più ‘politico’)

I segnali al Governo sono di tre tipi:- Manifestare distanza dal programma di Governo su questi temi;- Manifestare distanza dalla strategia del Governo sul referendum (astensione);- Criticare l’operato del Governo nel suo complesso

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2. Referendum, il quesito più importante

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2. Referendum, il quesito più importante

Il nucleare (e i fatti di attualità legati al quesito) ha certamente favorito il raggiungimento del quorum

Il secondo quesito sull’acqua (profitti) è stato trainato dal primo (privatizzazione): gli italiani hanno votato sì a entrambi senza approfondimento

Un italiano su otto ha ritenuto il legittimo impedimento più motivante del nucleare e dell’acqua, uno su cinque ha messo i quesiti alla pari

La combinazione dei tre temi (acqua + nucleare + legittimo impedimento) ha reso possibile il raggiungimento del quorum: due temi, forse, non sarebbero bastati

Page 62: Come il web può cambiare la (comunicazione) politica

3. Il ruolo del passaparola

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3. Il ruolo del passaparolaUna campagna non massificata: metà dell’elettorato attivo/persuasivo ha agito in modo personalizzato e su cerchie ristrette, meno del 10% ha usato volantini o animato banchetti

Una campagna portaUsb-a-porta: Internet non ha prodotto direttamente opinione, ma ha fornito gli strumenti informativi per attivare un passaparola maturo e consapevole

Internet è stato decisivo, ma (come sempre) non come agente attivo di cambiamento; piuttosto come strumento di formazione e organizzazione, come elemento di potenziamento di un sentimento già condiviso tra gli italiani

Page 64: Come il web può cambiare la (comunicazione) politica

4. I nuovi influencer

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4. I nuovi influencerGli attivisti referendari sono in gran parte ‘nuovi’, persone che non si erano mai attivate in campagna elettorale

Il 90% di questa nuova attivazione (leggera + reticolare) è legata alla presenza del web sulla scena mediatica. Senza Internet, in molti non avrebbero fatto campagna

Il 9% dell’elettorato complessivo (il 16% di elettori attivi al referendum) ha contribuito in modo decisivo al successo della campagna. È una èlite o è la prima campagna partecipata?

L’attivazione ‘leggera’ è ‘pesante’ a livello elettorale

Page 66: Come il web può cambiare la (comunicazione) politica

5. I giovani tornano in politica

Page 67: Come il web può cambiare la (comunicazione) politica

5. I giovani tornano in politicaI giovani attivisti sono raddoppiati (dal 16% al

32%)

Crescono le donne e i laureati, diminuisce l’impatto politico dell’appartenenza

Il 10% degli attivisti produce, filtra e sintetizza informazione per iI restante 90%, che se la scambia in modo leggero e reticolare: la coda lunga della militanza

Laureati + giovani = attivazione su Internet, decisiva per la vittoria. Il web è la causa o la conseguenza dell’attivazione? Sono laureato, dunque faccio opinione sul web, o il web dà voce a chi prima non ce l’aveva?

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Habemus quorum, come mai?

In sintesi:

1.Il raggiungimento del quorum è figlio di una combinazione di fattori, tutti necessari e nessuno sufficiente2.I fattori più importanti sono: tipologia di quesiti, ruolo del web, nuove possibilità per nuove fasce di attivisti attraverso una partecipazione leggera;3.Il ruolo dei partiti appare marginale e lo sarà anche in futuro, se non accetteranno di entrare nel flusso ‘leggero’ e ‘colto’ della comunicazione politica virale4.I social media e il passaparola hanno aggirato la televisione e hanno portato le informazioni a tutti

Page 69: Come il web può cambiare la (comunicazione) politica

In sintesiI social media non ti

faranno mai vincere una campagna,

ma senza social media non puoi vincere una

campagna(Beth Becker)

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Grazie!Un grande abbraccio

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