Come fare Industria 4.0

Sommario

Introduzione 3 Un nuovo paradigma non solo tecnologico 3 Un po’ di storia 3 Dai prodotti ai servizi: inizia l’era della servitizzazione 4 Buone notizie per il made in Italy: la delocalizzazione diventa meno interessante 4 Ibeneficideldigitaleinazienda 4

Il piano del Governo sull’Industria 4.0 5 Che cosa è il piano per l’Industria 4.0 6 Iperammortamento e superammortamento in sintesi 6 I Digital Innovation Hub 7 Le startup innovative 7

Dall’idea alla pratica 8 Dai Big Data alle Simulazioni 8 La manutenzione predittiva 8 Produzioni personalizzate e realtà aumentata 9

Cisco Digital Factory 10 Una Digital Roadmap 10 1. Analisi del plant e della rete 11 1.1 Factory network 11 1.2 Factory security 12 2. Lavorare per Business outcome 13 2.1 Smart Logistic 14 2.2 Collaboration 15 3.ConnectedMachineeRetrofitting 17 4. Fog Computing 18 5. Digital Supply Chain 18

3Come fare industria 4.0 / Introduzione

Introduzione

Le prime tre le abbiamo studiate sui libri di storia o comunque ne abbiamo sentito parlare, la quarta ci apprestiamo a viverla da protagonisti sapendo che d’ora in poi tutto sarà messo in discussione e il cambiamento sarà la nuova normalità. Benvenuti nell’epoca dell’Industry 4.0, la quarta rivoluzione industriale che arriva dopo l’introduzione delle macchine azionate dalla energia meccanica con il vaporedellafinedel18°secolo,l’arrivodielettricità,prodottichimiciepetrolio dell’inizio del ventesimo e l’utilizzo dell’elettronica e dell’It dei primi anni Settanta. Se con la prima rivoluzione industriale la storia ci racconta delle proteste contro le macchine che distruggevano posti di lavoro, con la seconda rivoluzione si avvia la produzione di massa e la catena di montaggio, mentre con la terza compaiono i robot industriali e i computer. Quella terza fase ha ormai esaurito la sua funzione e sta per cedere il posto all’utilizzo di macchine intelligenti e interconnesse collegate a Internet. Un mondo che prevede la connessione tra sistemi fisiciedigitalieanalisicomplesseattraversoBigDataeadattamentireal-time. E che soprattutto coinvolge l’intera struttura. Perché Industry 4.0significaancheuncostantecollegamentotralelineofbusinesselafabbrica con un continuo contatto e scambio di dati. Non più due mondi separati ma collegati.

Un nuovo paradigma non solo tecnologicoL’evoluzione della tecnologia, la capacità di esaminare in tempi brevi una grande mole di dati, lo sviluppo del cloud e delle reti e il diffondersidell’InternetofThingsdeterminanounasituazionecheoffrealleaziendetuttele possibilità di intraprendere un cammino fatto di nuovi prodotti, personalizzazione, maggiore produttività, crescita sul fronte dei servizi e una visione integrata lungo tutta la catena del valore. Un nuovo paradigma che va ben oltre il solo aspetto tecnologico e ha un impatto importante anche su aspetti quali

l’organizzazione del lavoro, la contrattualistica e il modello di business delle imprese. Muoversi in fretta è fondamentale perché il ritmo del cambiamento è molto veloce e non c’è più tempo per guardare gli altri e agire di conseguenza. Essere follower oggi è pericoloso tenendo conto che Paesi come la Germania hanno almeno cinque anni di vantaggio sulle imprese italiane.

Un po’ di storia L’idea di Industria 4.0 nasce infatti nel 2011 allafieradiHannover.Quellacheinizialmente

4 Come fare industria 4.0 / Introduzione

poteva sembrare semplicemente una iniziativa di marketing in poco tempo si concretizza in un gruppo di lavoro che coinvolge le migliori menti accademiche del Paese e che l’anno successivo è già in grado di presentare un piano al Governo. Parte da lì una rivoluzione che Gianni Potti, presidentediConfindustriaserviziinnovativie tecnologici, spiega così: “Nella produzione non basterà più solo parlare di It, ma di sistemi complessi che interagiscono continuamente con il mercato grazie a un massiccio utilizzo della rete. Saranno sempre più connessi ai sotto sistemi con controlli in tempo reale”.

Dai prodotti ai servizi: inizia l’era della servitizzazioneMa non si tratta solo di produrre di più, a costi più bassi e meglio. Luca Paolazzi, direttore del CentrostudiConfindustria,hamessoinfattil’accentosullasfidadeiservizi.Oggiilsettoremanifatturiero oltre a produrre sviluppa servizi per oltre il 6% totale della produzione. Un fronte di business che trova grande incentivo

nella digitalizzazione della produzione. Stiamo parlando di servizi pre e post vendita “che devonoessereefficientieinnovativipervincerelasfida”.Echerichiedonolapresenzadi un terziario al servizio del manifatturiero, con il quale ha un dialogo costante in tempo reale. Buone notizie per il made in Italy: la delocalizzazione diventa meno interessanteCon l’avvento del digital manufacturing, la delocalizzazione della produzione diventa un’opzione molto meno interessante per le aziende che hanno bisogno soprattutto di infrastrutture digitali e non di un basso costo dellavoro.Questononsignifica,tuttavia,che la rivoluzione non sarà indolore. Molte figureprofessionalipotrebberoveniremeno,sostituite da nuove occupazioni e da nuova competenze soprattutto nel digitale. Già si vedono i primi accenni del reshoring (il ritorno delle produzioni prima delocalizzate) come succede in Germania dove Adidas, dopo vent’anni di Asia, ha deciso di tornare a produrre ad Ansbach in Baviera. Qui nasce la Speed factory che combina progettazione e sviluppo di articoli sportivi con un processo di produzione automatizzato, decentrato e flessibile.Unaflessibilitàchepermettealmarchio di abbigliamento sportivo di essere più vicino al mercato.

I benefici del digitale in aziendaIbeneficiderivantidall’introduzionedeldigitalein fabbrica e in azienda sono parecchi.Sivadallamaggioreflessibilità,checonsentela produzione anche di piccoli lotti ai costi della grande scala, alla maggiore velocità del processo che parte dal prototipo per arrivare alla produzione in serie, e ancora alla maggiore produttività (tarlo storico dell’industria italiana) attraverso minori tempi di setup, riduzione errori e fermi macchina. Il tutto accompagnato da una migliore qualità e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale e quindi una più forte competitività del prodotto grazie a maggiori funzionalità derivanti dall’Internet delle Cose.

5Come fare industria 4.0 / Il piano del Governo sull’Industria 4.0

Il piano del Governo sull’Industria 4.0Nientebandirelativiaspecifichetecnologieefinedeldirigismo.Secondomolticommentatori è questo l’aspetto più positivo del piano nazionale per l’Industry 4.0 presentato lo scorso autunno dal Governo italiano. Un piano che non indica alle aziende dove investire, ma le lascia libere di agire nell’ambito di una serie di tecnologie innovativebenidentificate:robotcollaborativiinterconnessi, stampa 3D, realtà aumentata, simulatori, integrazione informazioni lungo la catena del valore, comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti Cloud, cybersecurity, big data. Sono cinquanta le categorie di beni materiali che potranno usufruire di un ammortamento al 250%, mentre per quanto riguarda il software

l’ammortamento è del 140%. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un documento per dettagliare l’utilizzo dell’iperammortamento specificandoconprecisioneletecnologieincentivate già elencate nella legge di Stabilità. In più, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha inviato a un milione di imprese un documento con il piano del Governo spiegato alle aziende che riserva particolare attenzione all’utilizzo degli incentivi. [http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/PIANO-NAZIONALE-INDUSTRIA-40_ITA.pdf]Inoltre, il Governo ha messo a punto anche un manuale destinato a commercialisti e periti. [http://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/iper-e-super-ammortamento/domande-e-risposte]

6 Come fare industria 4.0 / Il piano del Governo sull’Industria 4.0

Che cosa è il piano per l’Industria 4.0Il piano è uno strumento di politica industriale che prevede 13 miliardi di investimenti pubblici dal 2017 al 2020, con 1,4 miliardi di questi previsti per il primo anno perché super e iperammortamento pur riguardando interventi iniziati nel 2017 (e completati, come consegna del bene, entro settembre 2018), hannounpercorsofiscalecheseguelequotedi ammortamento e si manifesta dal 2018. Il superammortamento al 140% riguarda le

aziende che investono in beni strumentali, mentre l’iperammortamento vale per i beni digitali.

Iperammortamento e superammortamento in sintesiConcretamente, se in precedenza un’azienda, beneficiandodelsuperammortamento,investendo un milione di euro poteva risparmiare 96mila euro di tasse in cinque anni, con l’aliquota al 250% ora arriva a 360mila euro di risparmi. Lo stesso vale anche per le startup: se in precedenza con un investimento da un milione di euro si poteva contare su detrazioni fiscaliper95milaeurol’anno,orasiarrivaaitrecentomila euro. La Nuova Sabatini, che facilita gli investimenti inbenistrumentaliattraversofinanziamentiatassi agevolati, è stata prorogata a tutto il 2017 e un potenziamento è previsto anche per il credito d’imposta destinato agli investimenti in ricerca e sviluppoo. Nella nuova versione, che prevede la proroga di un anno a tutto il 2020, ilbeneficiosaleal50%perqualsiasitipologiadi spesa (mentre oggi per la spesa intra muros

7Come fare industria 4.0 / Il piano del Governo sull’Industria 4.0

delle aziende è al 25%) e il tetto del credito d’impostaannuoperbeneficiariosaleda5a20 milioni. Così il milione messo su una spesa incrementale in attività di ricerca otterrebbe un credito d’imposta che dai trecentomila euro attuali arriva a cinquecentomila euro. I Digital Innovation HubIl piano prevede l’istituzione di Digital innovationhubinalcunesediconfindustriali.Al momento sono 16 i cantieri aperti con TorinogiàinauguratochesaràseguitodaVenezia, Parma e Pordenone per completare il programma di inaugurazione nell’arco di un paio di mesi. Questi centri avranno il compito di essere un ponte fra imprese, ricercaefinanzasensibilizzandoleaziendesulle opportunità dell’industry 4.0. Pochi e selezionati competence center, invece, vedranno il coinvolgimento di poli universitari di eccellenza(iPolitecnicidiBari,MilanoeTorino,la Scuola superiore di Sant’Anna di Pisa) e di grandi player privati. Il loro compito sarà di fare formazione e awareness su I4.0, realizzare live demo su nuove tecnologie e garantire l’accesso a best practice in ambito I4.0 e interpretare il ruolo di advisor tecnologici per le piccole e medie imprese.

Le startup innovativeSonopoiprevistedetrazionifiscalifinoal30%perinvestimentifinoaunmilioneinstartup e Pmi innovative, l’assorbimento da

parte di società “sponsor” delle perdite di startup per i primi quattro anni, l’agevolazione fiscalemediantedetassazionecapitalgainsu investimenti a medio/lungo termine, ilfinanziamentodellanascitadinuoveimprese con focus I4.0 con combinazione di strumenti agevolativi e attori istituzionali, fondi d’investimento dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico e fondi di venture capital dedicati a start-up I4.0 in co-matching. Al piano si aggiungono gli investimenti già previsti per la banda ultralarga (sei miliardi pubblici e 6,7 privati) e il lavoro per lo sviluppo delle competenze in scuole e università. Il piano del governo si inserisce in un quadro con parecchi punti oscuri. L’ultima indagine di Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione delle imprese produttrici di macchine utensili e robot ha rilevato infatti che l’età media del parco macchine delle industrie italiane è aumentata di due anni e oggi è di 12 anni e otto mesi, l’età più alta di sempre. E il rapporto di “Costruiamo insieme il futuro” realizzatodaFedermeccanicasulladiffusionedell’Industry 4.0 racconta un settore industriale allepreseconunritardo“significativo”.

8 Come fare industria 4.0 / Dall’idea alla pratica

Dall’idea alla pratica

L’Industry 4.0 muove i primi passi. Per ora è soprattutto un’idea sulla quale si sta lavorando in particolare con quelle aziende che iniziano a introdurre le nuove tecnologie protagoniste della rivoluzione. Nell’industria alimentare, ad esempio,comincianoadiffondersisistemiditrasporto automatizzati, droni compresi, che si muovono in magazzini di grandi dimensioni. Stiamo parlando di mezzi capaci capaci di navigare e spostarsi in modo intelligente e indipendente all’interno della fabbrica, riducendo la necessità del personale che si occupa della logistica e alla gestione dei magazzini.

Dai Big Data alle SimulazioniL’utilizzo dei Big Data consente invece di identificareproblemiecausedeidifettideiprodotti e individuare i modi per ridurre al minimo errori e imperfezioni. L’area della simulazione è sicuramente una delle più promettenti. Un caso emblematico è rappresentato da Dallara, azienda emiliana costruttrice di macchine da corsa per la formula Indy americana, quella di Indianapolis. Tradizionalmente,ilbusinessdiDallaraera

incentrato sulla vendita di macchine da corsa, area che rappresentava il 95 per cento del suo fatturato.Oggiquest’areadibusinessèscesaal di sotto del 50% dei ricavi, mentre il resto del business aziendale si è spostato verso laprogettazionedipartiinfibradicarbonioeversoiservizidisimulazione.Tuttoquestospingendo l’acceleratore sulla digitalizzazione dell’azienda, tanto che se prima ci volevano 24 giorni per avere i risultati di alcune prove, ora si è scesi a meno di otto ore. Per arrivare a questi risultati la Dallara ha creato un simulatore di guida che prende in esame sessantamila parametri e li elabora in tempo reale.

La manutenzione predittivaAltro ambito dove già si vede qualche segnale di sviluppo è sicuramente quello della manutenzione predittiva. Inserendo dei sensori all’interno delle macchine è possibile controllare da remoto il loro funzionamento, precedendo i possibili guasti e intervenendo

9Come fare industria 4.0 / Dall’idea alla pratica

senza dover spostare delle persone. La stampa 3D è una tecnologia dalla quale ci si aspettano grandi sviluppi. Ge Aviation già oggi stampa circa centomila pezzi l’anno delle proprie turbine con tecnologie additive e il gruppo Zamperla, azienda vicentina leader mondiale nel settore dei giochi per i parchi a tema, sta lavorando per introdurre la stampa 3D e realizzare gli assali delle proprie giostre che in questo modo potrebbero pesare 400 kg in meno con enormi vantaggi di carico e di spesa energetica per il cliente e di competitività.

Produzioni personalizzate e realtà aumentataLa personalizzazione è una delle chiavi dell’Industria 4.0. Ups, per esempio, negli Usa per conto di un cliente ha iniziato a produrre componenti e parti di ricambio per mazze da golf personalizzate. Anche la realtà aumentata sta guadagnando

spazio. Nell’automotive alcuni brand la utilizzano per la teleassistenza e per presentare i nuovi modelli negli showroom. Nelleofficinemeccanicheèpossibileinquesto modo avere maggiori informazioni sullepartisuicuidevonoessereeffettuatigliinterventi, mentre nella Grande distribuzione unbrandcomeTescoutilizzal’augmentedrealitysuiflyerdellepromozioni.

LA SERVITIZZAZIONEUno dei concetti che più spesso si accompagna all’idea di Industria 4.0 è quello di “servitization”, servitizzazione. Un termine sicuramente ostico nella nostra lingua ma che in sostanza indica il processo di trasformazione delle imprese, che nello loro evoluzione si spostano dalla realizzazione del solo prodotto all’integrazione di un mix di prodottoeservizionellaloroofferta.Questosignificaincluderenelprodottoancheilfieldservice, gli SLA (i service level agreement), le parti di ricambio.Cisco è una delle aziende che più ha fatto proprio questo concetto: in una logica di piena integrazione tra i diversi reparti e lediversefigureall’internodiun’azienda,l’inclusione dei servizi non solo rappresenta un vantaggio competitivo, ma soprattutto è la logica evoluzione del percorso di trasformazione intrapreso.Si passa da una logica prodotto-centrica a una logica che pone il servizio al centro.Nell’ambito dell’Industria 4.0 il concetto di servitizzazione arriva a suo pieno compimen-to: la logica di servizio si applica ad asset di fabbrica, come turbine, pompe, motori, che dunque vengono messe a disposizione della produzione in una logica di pay per use.

10 Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

Cisco Digital Factory

Una Digital Roadmap Pensare a un percorso verso l’industria 4.0 significadigitalizzareilsistemaproduttivoe ripensarne i processi. Non si tratta di introdurre qualche tecnologia o qualche apparatospecificoinazienda:significautilizzare in modo diverso anche tecnologie esistentiegiàimplementate,significautilizzarle in modo combinato anche alla luce dei possibili aiuti che l’Italia e l’Europa stanno assegnando a chi aggiorna l’infrastruttura.Per l’industria 4.0 non esistono linee guida calate dall’alto né una ricetta unica: ciascuna azienda deve individuare il proprio percorso, devedefinirelapropriadigitalroadmapchepartendo dalla mappatura attuale la porti a dei punti di arrivo migliori e più competitivi, nel contesto nazionale ed internazionale.Cisco da molti anni è presente nei plant

delle aziende manifatturiere e oggi cerca di accompagnarne il percorso verso l’Industria 4.0. Dopo un lungo percorso di trasformazionedigitaledelbusiness,oggil’ITnon va più solo a supporto della produzione, bensì si trova pienamente integrata in tutti i processi produttivi.Quella che viene chiamata la nuova rivoluzione industriale è in primis un percorso culturale, cheportaafardialogareITmanagereresponsabili del processo produttivo, in un’ottica di massima ottimizzazione. In realtà non è una rivoluzione, al di là degli slogan, e va vista piuttosto come una evoluzione. Bisogna intraprendere un percorso che richiede tempo e metodo, perché si possafareunacorrettapianificazionecheconsenta anche l’allocazione mirata e non dispersiva dei budget disponibili.

Nella visione di Cisco, la fabbrica digitale è un percorso evolutivo che va guidatodaunaforteintegrazioneIT/OTedaunruolopiùrilevantedell’ITnei processi produttivi. Contrariamente a quanto normalmente si crede, infatti, il livello dell’automazione industriale attuale non è così integrato da poter fare a meno delle funzioni di rete e di elaborazione, che anzi diventano il vero elemento d’integrazione.La nuova catena ideale di produzione si articola su sensorizzazione, trasmissione del dato verso la rete, trasporto, pre-elaborazione, computing(cloudodatacenterlocale),IoTplatformeApidiconsumo.Il ripensamento della fabbrica in chiave digitale può essere implementato semplicemente grazie a un approccio graduale e modulare.

11Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

1. Analisi del plant e della reteIl primo passo della Digital Roadmap di Cisco parte da una fase di analisi del plant e della rete. È in questa fase che spesso si scopre che gli investimenti sono stati indirizzati verso l’acquisto di macchine altamente performanti, trascurando molti aspetti chiave legati all’infrastruttura di rete.La strutturazione delle reti italiane è ancora abbastanza semplice, con connessioni tra singoli elementi, in una topologia oggi superata. Inoltre in Italia mancano reti di classe enterprise: tipicamente le nostre reti sono troppo aperte e vulnerabili. Questo comporta, tra le altre conseguenze, che nel momento in cui la lavorazione le mette sotto pressione, queste reti non garantiscono il rispettodeglistandarddisicurezza,affidabilitàe controllo necessari in un ambiente

industriale. È una situazione che si è creata nel tempo: sono aumentati i dispositivi connessi, così come sono aumentati gli utenti che accedono da remoto, e tutto ciò è avvenuto in modo non controllato. Per questo il primo passo della digital roadmap è arrivare a capire come è possibile collegare tutto in modo controllato ed affidabile.Unavoltaeffettuatol’assessmentèilmomento di introdurre soluzioni innovative, cheCiscodefinisceFactoryNetwork,FactoryWifieFactorySecurity.

1.1 Factory networkI macchinari sviluppano fasi di lavoro secondo una sequenza precisa e coordinata, le cui fasi devono potersi integrare. Banalmente, se un pezzo va lavorato prima dalla macchina

12 Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

A e poi dalla macchina B, la macchina A devecomunicarelafinedelsuolavoroallamacchina B.È qui che inizia il factory network, una rete di fabbrica performante, che metta in connessione persone, oggetti e macchine. Rispetto alla situazione pregressa si passa da una fabbrica poco connessa, nella quale tutto era stato sviluppato in una logica di one-to-one connection, alle multiple connection, nelle quali si mettono in collegamento le reti corporate,tipicamenteutilizzatedall’IT,elereti di fabbrica, che usano protocolli diversi.Molte aziende hanno creato diversi brigde per collegare - ad esempio - il PLC alla rete aziendale, ma questa scelta si rivela insicura e inaccettabile a livello corporate. I protocolli industriali devono comunicare attraverso apparaticondivisi:unasceltaèProfinet,il

protocollo industriale per eccellenza, Nel factory network serve dunque un approccio complessivo, un sistema di aggregazione e networking che protegga la rete e i controllori di fabbrica, ristudiando il sistema anche in termini di automatismi nel funzionamento e nella diagnostica: i sistemi di Cisco coprono anche l’ampio spettro di queste necessità.

1.2 Factory securityPerché tutto funzioni, è necessario disporre di sistemi di aggregazione e di networking che proteggano le reti e i controller di fabbrica. I dati devono essere disponibili non solo sull’elaboratore locale, ma anche su una vasta gamma di device remoti, e non solo al singolo operatore o a chi si occupa di analisi dei dati, ma anche ad una serie di collaboratori

13Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

e terze parti. Si pensi, ad esempio, a cosa serve per poter implementare un servizio di manutenzione predittiva in industria. In quest’ottica bisogna pensare ad una DMZ (letteralmente “una demilitarized zone”) industriale, una zona che consenta l’accesso alle macchine da remoto, ma in modo controllato e gestito, con accessi e priorità, senza che sia messa in gioco la parte di dati sensibili delle macchine o della logica di controllo.

2. Lavorare per Business outcomeL’approccio di Cisco permette di muoversi lungolaroadmapperobiettivispecifici.L’offertadisoluzionièarticolatainmododa consentire alle imprese decidere le loro mosse secondo una logica di priorità e di valutazione del rapporto tra investimenti e

VIDEOParla Michele Dalmazzoni, Responsabile Commerciale Mercato Collaboration & Industry 4.0 Cisco Italia

14 Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

risultati.Oggigliinvestimentivannodecisisapendo esattamente cosa si sta facendo e quali ricadute ci saranno nel tempo: si parla di business outcome, per esser certi di investire in modo mirato sui risultati. Perlacorrettadefinizionedelbusiness

outcome, Cisco sceglie di lavorare in modo inclusivo, non solo all’interno dell’azienda, coinvolgendonelladigitalroadmapITmanager,OTmanager,Plantmanager,maancheunecosistemadipartnerqualificati.L’obiettivo è sviluppare soluzioni complete, spesso realizzate in collaborazione con partnercheoffronotecnologieverticaliespecifiche,conl’obiettivodiottenerebusinessoutcome precisi rispetto alle esigenze dei clienti.

2.1 Smart Logistic Un esempio concreto di questo approccio inclusivo allo sviluppo di soluzioni è rappresentato dalla proposta in ambito smart logistic. In questo caso, bisogna pensare a un’integrazione di soluzioni di mobility e di tracciabilità, sempre più spesso integrate in

15Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

una logica di allineamento dei processi di tracciabilità delle fasi produttive.Si parla così di real time location services, che abilitano la tracciabilità di oggetti (magari mediantetagRfidoinwifi),cosìcomeazionipiùspecifichesullepersone.Proprio la localizzazione delle persone rappresenta un tema molto attuale la cui soluzione si trova ad esempio in un più ampio utilizzo di dispositivi indossabili. In questo caso, l’obiettivo di raggiungere è il miglioramentodellasicurezzafisicadellepersone presenti sugli impianti. Sipossonoimplementaretecnologiedifferenti,dai tag ai badge, con l’obiettivo di monitorare azioni e localizzazioni: la persona in questione è dove dovrebbe essere? Indossa l’elmetto? Tuttoquestosemplicementesfruttandoiservizi forniti di default dalla rete stessa.

Naturalmente, la smart logistic richiede una infrastruttura di rete idonea per capacità di trasmissione, resilienza, versatilità e scalabilità. Caratteristiche importanti che vannovalutateperilloroeffettoneltempo,senza considerare solo il costo iniziale. L’investimento migliore si ripaga nel lungo periodo: conseguire un certo risparmio nell’acquistodellaretewifisarebbeunenorme danno se questa non garantisse i servizi di localizzazione e videopresenza.

2.2 CollaborationLa prima ricaduta positiva della sicurezza dei sistemi interconnessi è rappresentata dall’esplosione della collaborazione. Le sue nuove frontiere sono un tema molto rilevante, chenel2017vedrànovitàsignificative.Sononumerosi i pilot e le sperimentazioni già in

VIDEOParla Matteo Masi, Sales Specialist Digitization – Industry 4.0 di Cisco Italia

16 Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

atto, ad esempio nell’ambito del supporto al montaggio dei pezzi in linea: la collaboration consente di avere a disposizione il corretto mix di competenze nel momento in cui serve, tracciando l’intero processo. Il supporto video diventacosìrilevanteneipercorsispecificidi addestramento, integrando localizzazione fisicadiunasset,diunapersonaedeirelativiskill. Si possono inviare messaggi mirati agli operatori in base al ruolo e all’esperienza: al junior si dice cosa fare, al senior si invia il pop-up degli errori/failure e le possibili soluzioni. Grazie a questo approccio è anche facile pensare all’implementazione di criteri di produzioneflessibile,conlestesselineecheproducono pezzi diversi anche nell’arco della medesima giornata.La collaborazione ampliarsi a più persone chiamatearisolvereunproblemaspecifico

17Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

utilizzando ad esempio una spark room, vale a dire una videopresenza estesa, per condividerlo con altri operatori non presenti in loco, che a loro volta possono fare ricorso anche a simulatori in realtà aumentata. Un processo di forte automazione, soprattutto se si considera la possibilità di implementare, direttamente all’interno della piattaforma Spark, bot e avatar a supporto dei processi decisionali.

3. Connected Machine e RetrofittingUn tema molto rilevante sul quale Cisco collabora con i propri clienti riguarda le connected machine, vale a dire le macchine connesse, alle quali sempre più spesso di associano servizi informatici e di manutenzione, integrando sensori collegati fraloroecomunicantitramitewifi,così

da consentire la raccolta di dati per tutte le attività che si desidera implementare, dal troubleshooting alla maintenance alla predictive analytics.Sono attività che richiedono conoscenze mirate sia per quanto riguarda la sensoristica, siaperquantoriguardailretrofitting:unaulteriore conferma della necessità di un approccio inclusivo e di una logica di ecosistema. L’intervento di Cisco, in questo caso, si gioca su due livelli. In primo luogo la creazione di una infrastruttura di rete della macchina stessa, vale a dire una rete all’interno della macchina, che a sua volta si interfaccia con l’infrastruttura di rete aziendale. Un approccio corretto al tema delle connected machine apre la strada a prospettive del tutto nuove in una logica di servizio. Ecco che si può pensare a un

18 Come fare industria 4.0 / Cisco Digital Factory

pay per use dei macchinari, così come all’erogazione di servizi on demand.

4. Fog ComputingDa qui a pochi anni, una fabbrica produrrà settimanalmente una quantità di dati pari a quella dei 40 anni precedenti. In quest’ottica, il cloud standard, così come oggi lo conosciamo e implementiamo, non èsufficiente,mavaagevolatoconunaprelavorazione in locale dei dati: è questo che chiamiamo Fog computing.È necessario portare la pre-elaborazione dei dati il più vicino possibile alla macchina. Gli apparati di Cisco permettono la virtualizzazione delle componenti software, creando un livello intermedio prima del Cloud. Si parla dunque di “fog” datacenter centralizzato a valle del servizio cloud e

di lavorazione del dato a tre livelli: plant datacenter, fog, cloud.

5. Digital Supply ChainL’ultimo passo della digital roadmap è la Supply chain digitalitalizzata. È importante arrivare alla correlazione fra tutte le funzioni aziendali che producono un bene, dalla ricerca e sviluppo alla produzione, alla vendita, al post vendita, dalla materia prima al prodotto finale.Tuttoquestoutilizzandoservizididatavirtualization. È necessario indicizzare i dati in qualunque formato siano, rendendoli utilizzabili dai sistemi gestione sovrastanti.L’idea di tracciare insieme ai clienti questa digital roadmap è quella che consente di individuarefindasubitoglioutcomeattesi.E questo sguardo al domani deve guidare gli investimenti di oggi

COME APPROFONDIREA testimonianza dell’impegno nel supportare il percorso di trasformazione digitale delle imprese italiane, Cisco parteciperàallafieradell’automazioneSPS Italia con una serie di workshop che toccheranno diverse tematiche.

SCOPRI I CASO DI SUCCESSOINPECO-MARCEGAGLIA SCOPRI DIGITALIANI ILPROGRAMMACISCOPERACCELERARELADIGITALIZZAZIONEDELNOSTROPAESESEZIONEMADEINITALY

SCOPRI ALTRI CASIISUCCESSIINTERNAZIONALI

© 2

017

Cis

co S

yste

ms,

Inc.

Tut

ti i d

iritt

i ris

erva

ti.

per la fabbrica in digitale

#NeverBetter #digitaliani

www.01net.it

New Business Media srlVia Eritrea, 21 - 20157 Milano - Italy

Tel. +39 02 92984.1 - Fax +39 02 92984.364info@newbusinessmedia.it - www.newbusinessmedia.it