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Come preannuncia il titolo, esistono due tipi di immagini: raster e vettoriali. Con questi termini si intende la modalità di rappresentazione dell’immagine da parte del pc. Vediamole entrambe. Come dice il nome (raster = reticolo) le immagini raster sono rappresentate grazie ad un reticolo di pixel. Il monitor che stai guardando è realizzato da un determinato numero di punti, chiamati appunto pixel. La scheda grafica nel tuo PC, colora questi punti usando componenti di tre colori (rosso, verde e blu che in percentuali diverse possono generare anche 16milioni di colori) componendo l’immagine che stai visualizzando. Per fare un esempio, il tuo PC visualizza una linea tra due punti riempendo con questi colori tutti i pixel presenti tra i due punti iniziali. Vi riporto qui un esempio di ciò che accade nel caso appena descritto Se ne deduce di conseguenza che all’aumentare dello zoom le immagini raster subiscono un degradimento. Zoommando infatti, si hanno meno punti a disposizione per rappresentare i dettagli. Ecco un esempio: 1

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Breve introd u zione a Gimp e le su efu nzionalità

- TEORI A DI BASE: immag ini raster e immag ini vettoriali :

Come preannuncia il titolo, esistono due tipi di immagini: raster e vettoriali. Con questi

termini si intende la modalità di rappresentazione dell’immagine da parte del pc.

Vediamole entrambe.

Le immag ini rasterCome dice il nome (raster = reticolo) le immagini raster sono rappresentate grazie ad un

reticolo di pixel.

Il monitor che stai guardando è realizzato da un determinato numero di punti, chiamati

appunto pixel. La scheda grafica nel tuo PC, colora questi punti usando componenti di tre

colori (rosso, verde e blu che in percentuali diverse possono generare anche 16milioni di

colori) componendo l’immagine che stai visualizzando. Per fare un esempio, il tuo PC

visualizza una linea tra due punti riempendo con questi colori tutti i pixel presenti tra i

due punti iniziali. Vi riporto qui un esempio di ciò che accade nel caso appena descritto

Se ne deduce di conseguenza che all’aumentare dello zoom le immagini raster subiscono

un degradimento. Zoommando infatti, si hanno meno punti a disposizione per

rappresentare i dettagli. Ecco un esempio:

1

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Come vedete, ingrandendo una porzione dell’immagine si perde qualità, si nota benissimo il

reticolo di pixel di cui vi parlavo. Se avessimo voluto vedere quella finestra ad una qualità

maggiore, avremmo dovuto usare una fotocamera più performante, o avvicinarci alla casa.

Fondamentalmente mancano informazioni all’immagine, è quindi impossibile ricostruirla.

Le immagini raster sono ideali per rappresentare la realtà cosi come la vediamo, l’importante è

la risoluzione, ovvero il numero di pixel presenti nel reticolo dell’immagine. Questa viene

espressa mediante al numero di pixel per lato, base per altezza. Più è alta la risoluzione, più è

alta la qualità dell’immagine.

Oltre alla risoluzione però è importante sapere quanti pixel sono contenuti nell’unità di

misura. Generalmente questa unità è il pollice, e questo parametro viene chiamato “Dot Per

Inch” (dpi). Come si capisce, un dpi elevato da un’immagine di più alta qualità. Per darvi un

riferimento, un’immagine usata per i monitor televisivi ha bisogno di 72dpi mentre per la

stampa sono necessari 300dpi. Aumentando il dpi e la risoluzione aumentano i pixel, quindi le

informazioni con cui è realizzata l’immagine. Ecco perchè il file aumenta di peso sull’harddisk

all’aumentare della risoluzione e/o della qualità.

Le immagini raster, dette anche bitmap, sono quelle utilizzate da Photoshop ed è su questo

tipo di immagini che lavoreremo. Tra i formati più utilizzati per questo tipo di immagine ci

sono i jpg, gif e png, ma di questi parleremo in futuro.

Le immag ini vettorialiCome dice il nome le immagini vettoriali sono realizzate grazie a primitive geometriche, delle

funzioni matematiche che vengono calcolate e descritte sul monitor. Mentre con la grafica

raster la linea tra i due punti veniva realizzata riempiendo i punti compresi tra quelli iniziali,

la grafica vettorile ne calcola la formula matematica descrittiva.

Questo avviene quindi ogni volta che si descrive qualunque forma o curva geometrica, con

l’opportuna formula. Se ne deduce che non vi sarà mai perdita di qualità in quanto ad ogni

ingrandimento di zoom, il computer è ingrado di ricalcolare e ridisegnare ogni elemento

presente nell’immagine.

Queste caratteristiche rendono quindi la grafica vettoriale ideale per la realizzazione di

illustrazioni e grafiche per la stampa2

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- DESCRI ZI ON E DELL' I N TERFACCI A

Per prima cosa, apriamo il programma e vediamo come si presenta. Nell’immagine di seguito

potete vedere numerate tutte le palette e gli strumenti a disposizione.

iniziamo a vedere come si presenta il programma, quali sono gli strumenti disponibili e come

iniziare a creare un nuovo file.

1. Barra Menù – in questa barra troverete una serie di menù contestuali categorizzati in base

ad azioni e strumenti, un po come avviene con praticamente tutti gli altri programmi che hai

installato

Nella zona bassa di questa palette troviamo la Barra degli strumenti – questa sezione varia in

base allo strumento scelto nella palette degli strumenti, permette di personalizzare le

caratteristiche dello strumento quali per esempio dimensioni e opacità nel caso avessimo

selezionato lo strumento pennello

2. Palette degli strumenti – qui trovate l’elenco di tutti gli strumenti disponibili per lavorare

sulla vostra immagine come pere esempio i pennelli, gli strumenti di selezione, la taglierina ecc.

Ogni strumento può essere selezionato usando un tasto della tastiera, lasciate il puntatore del

mouse fermo su uno di questi e il programma vi visualizzerà il tasto corrispondente.Nella zona

bassa di questa palette troviamo la Barra degli strumenti – questa sezione varia in base allo

strumento scelto nella palette degli strumenti, permette di personalizzare le caratteristiche dello

strumento quali per esempio dimensioni e opacità nel caso avessimo selezionato lo strumento

pennello

3. Nuovo documento – questa è un esempio di finestra di un nuovo documento. E’ su di essa

che andremo ad usare i strumenti e a lavorare. Può essere un nuovo file (come nel nostro caso)

o una fotografia caricata o qualunque altra immagine vogliate modificare, ovviamente raster

come abbiamo visto nella prima lezione.

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­creando un nuovo documento si aprirà una zona interna, o bianca (in caso di nuovo

documento) o con un immagine o foto. Questa zona si chiama Area di immagine attiva –

rappresenta l’immagine nelle sue dimensioni reali (zoom al 100%). Rispetto alla finestra del

nuovo documento può anche essere più grande in caso di zoom molto elevato.

4. Livelli – in questa palette si trovano i livelli, ovvero, i strati che formano l’immagine.

Immaginate il vostro nuovo documento come un insieme di fogli trasparenti, su ognuno dei

quali potete disegnare qualcosa, lo strato (o livello appunto) più in alto della pila sarà quello

che verrà visualizzato per primo.

Troviamo inoltre altre schede che comprendono i tracciati, i canali e la cronologia degli

annullamenti.

5. Palette dei pennelli – serve per selezionare i vari tipi di pennelli nella prima scheda, nella

seconda troviamo i motivi (immagini preimpostate con cui si possono creare dei riempimenti

etc) e nella terza troviamo i gradienti ossia delle sfumature preimpostate.

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Esempio: cosi si presenta la schermata con un nuovo documento aperto

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- I LI VELLI , COME FU N ZI ON AN O,COME U SARLI E ORGAN I ZZARLI

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Parliamo ora dei livelli.

Quando lavorate con Gimp avete la possibilità di lavorare su più livelli sovrapponibili, su ogni

livello potete realizzare un elemento che comporrà l’immagine finale del progetto. Nella pila di

livelli quindi, quello posto più in alto sarà il più visibile, mentre quello in basso sarà coperto da

quelli posti sopra di esso.

Questo permette un più facile controllo e organizzazione del lavoro in quanto si ha la totale

padronanza su ogni elemento dell’immagine (se si fa corrispondere ad ogni elemento un

livello).

Quando create un nuovo file, potete decidere cosa usare come background. Il background atri

non è che il livello posto più in basso ed il primo (ed unico per ora) a far parte del vostro nuovo

file. Se scegliete di renderlo trasparente, il file verrà visualizzato con una serie di quadratini

bianchi e grigi che indicano la porzione del file totalmente vuota. Ricordate al momento del

salvataggio che la zona trasparente viene interpretata solo da determinati tipi di file come le

PNG o le GIF. Altri formati come il più comune JPG sostituiranno la trasparenza con il bianco.

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La PaletteLa palette dei livelli è sicuramente molto complessa, cerchiamo di esaminarla pezzo per pezzo.

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Opzioni d i fu sioneE’ un elenco di algoritmi matematici che, applicati ai singoli pixel del livello, creano svariati

effetti con i pixel sottostanti. Ad esempio l’opzione “Moltiplica” effettuerà la moltiplicazione

aritmetica del valore numerico del colore di ogni singolo pixel con la risultante di quelli

sottostanti. Fate qualche prova per comprendere meglio cosa possono fare.

Opzioni d i bloccoOgni livello può essere bloccato, premendo sul quadrato verrà spuntata questa opzione che

sostanzialmente blocca i pixel trasparenti:

non permette la modifica dei pixel vuoti (quindi delle aree di quel livello trasparenti)

VisibilitàPermette di visualizzare o nascondere il livello.

Variazioni d i trasparenzaL’opacità è misurata in percentuale, al 100% il livello è totalmente visibile, allo 0% diventa come

nascosto.

Ag g iu ng i livelloAggiunge un nuovo livello trasparente

Elimina livelloElimina il livello selezionato

N ome livelloNome del livello selezionato

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- I LI VELLI DI GRI GI O, SATU RAZI ON E E TON ALI TÀCome sappiamo, ogni immagine è realizzata da un reticolo di pixel, ognuno valorizzato con un

colore identificato da un codice ascii (es: #F88A6C). Questo colore è in realtà la somma di un

livello di grigio ed il colore.

Regolando il livello di quantità di grigio che questi pixel presentano, riusciamo a migliorare (o

peggiorare volendo) l’esposizione della foto, riuscendo a valorizzare lavori a primo impatto

riusciti male. Ecco cosa si può fare lavorando su livelli di grigio, tonalità e saturazione:

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La palette permette di regolare sia i livelli di nero, le mezze tinte e i bianchi. Ecco come si

presenta:

Come si intuisce, spostando i cursori posti sotto il diagramma, siamo in grado di regolare (da

sinistra) neri, mezzetinte e bianchi presi singolarmente, o nel complesso usando il grafico

sottostante.

Giocando solo con questi, ecco cosa si può ottenere:

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Tonalità e satu razioneAccedendo alla palette “Tonalità e Saturazione” sarete in gtado di giocare ancora di più con

colori e tonalità della fotografia. Ovviamente l’uso principale è quello di regolazione e

correzione delle tonalità di colore. Foto troppo tendenti al giallo (scattate durante un tramonto)

possono così essere virate e corrette.

Ma ovviamente spazio alla creatività! Nulla ci impedisce di usare questa palette, in

combinazione con quella dei livelli volendo, per creare effetti e colori del tutto fantasiosi. Con

questa palette si possono anche “appiattire” i colori per portarli ad uno unico, basta

selezionare l’opzione “Colora”. Questo permette ad esempio una facile realizzazione

dell’effetto seppia

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- GLI STRU MEN TI DI SELEZI ON E

Per selezione si intende una porzione all’interno dell’area di lavoro entro la quale sono possibili le

modifiche al livello sul quale stiamo lavorando. Da notare che la selezione prescinde dal livello sul

quale si sta lavorando, ovvero, è possibile continuare a spostarsi all’interno della pallette dei livelli

senza perdere la selezione realizzata.

Nella palette degli strumenti, vi sono ben sette icone dedicate alle selezioni:

1) strumento selezione rettangolare

2) strumento selezione ellittica

3) strumento selezione a mano libera

4) strumento selezione fuzzy

5) strumento selezione per colore

6) strumento forbici intelligenti

7) strumento selezione primo piano

Descrizione e comand i1 e 2) Le aree di selezione rettangolare ed ellittica permettono di creare delle sezioni di varie

forme geometriche, ellittiche e rettangolari, all’interno dello spazio di lavoro. Quando si realizza

una selezione, tenendo premuto il tasto SHIFT si potranno aggiungere alla selezione già presente

un altra selezione. Fate qualche prova per capire di cosa parlo.

3) Lo strumento di selezione a mano libera serve per creare selezioni complesse. Questo

strumento è chiamato anche "lazo" e può essere poligonale o a mano libera. Se utilizzato in

modalità poligonale è possibile (come suggerisce il nome) creare selezioni di qualunque forma e

qualunque numero di lati.

Il lazo a mano libera invece permette di trascinare il lazo e creare selezioni liberamente,

semplicemente cliccando e trascinando il click.

Per capire come si può utilizzare l'una o l'altra modalità consiglio di fare delle prove. I punti

cardine che si creano con questo strumento inoltre possone essere modificati, spostando,

ingrandendo o rimpicciolendo quindi la zona che intercorre tra un punto e un altro.

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4) lo strumento di selezione fuzzy (o bacchetta magica) invece permette la selezione sulla base

del colore corrispettivo al pixel sottostante al punto dove effettuerete il click. Sarà ovviamente

possibile selezionare un range di tolleranza, in modo da selezionare aree con pixel di colore più

o meno simile. Pensate ad esempio di dove selezionare il cielo di una fotografia, ogni pixel sarà

colorato con un azzurro differente, ma adeguando la tolleranza della selezione potrete farlo.

5) Lo strumento di selezione per colore è progettato per selezionare delle zone di un'immagine

in base alla somiglianza dei colori. Funziona quasi come lo strumento di selezione regioni

contigue (bacchetta magica). La differenza più importante tra questi due strumenti è che la

bacchetta magica seleziona delle regioni contigue, con tutte le parti collegate al punto di

partenza da tracciati che non sono separati da spazi molto grandi; mentre lo strumento di

selezione per colore seleziona tutti i pixel che hanno un colore abbastanza simile a quello del

pixel selezionato, indipendentemente dalla loro posizione. Inoltre il clic ed il trascinamento del

mouse sull'immagine non ha alcun effetto per lo strumento di selezione per colore.

6) Lo strumento Forbici intelligenti (chiamate anche lazo magnetico) è una parte interessante

dell'equipaggiamento: possiede alcune caratteristiche in comune con il lazo, altre con i tracciati

ed alcune caratteristiche proprie. È utile quando si prova a selezionare una zona definita da forti

variazioni di colore ai margini. Per usare le forbici si fa clic ai margini della zona che si sta

tentando di selezionare per creare un insieme di "nodi di controllo". Lo strumento produce una

curva continua che passa attraverso questi nodi di controllo, seguendo il margine ad alto

contrasto che riesce a trovare. Con un po' di fortuna, il tracciato che lo strumento trova

corrisponderà al contorno che si sta tentando di selezionare.

7) Lo strumento selezione primo piano permette l'estrazione dell'immagine di primo piano dal

livello attivo o da una selezione di esso.

­come funziona:Selezionare approssimativamente l'immagine di primo piano che si desidera estrarre. Quando si

seleziona questo strumento, il puntatore del mouse assume l'icona del lazo. Funziona come lo

strumento di selezione a mano libera. È importante cercare di selezionare il meno possibile dello

sfondo.

Non appena si rilascia il pulsante del mouse, la parte non selezionata dell'immagine viene

coperta da una maschera blu scuro. Se la selezione non è chiusa, le sue estremità saranno

collegate automaticamente da una linea retta. Il puntatore del mouse assume allora l'icona del

pennello, segnalando che è pronto per il passo successivo.

L'immagine di primo piano ora è approssimativamente selezionata

Disegna una linea attraverso il primo piano: usando il pennello, la cui dimensione può essere

variata tramite le opzioni dello strumento, si disegna una linea continua nel primo piano

selezionato andando sopra ai colori che verranno tenuti dall'estrazione. Il colore usato per

tratteggiare la linea non è influente ma è meglio non usare lo stesso colore come primo piano.

Attenzione a non dipingere punti dello sfondo.

La linea disegnata sul primo piano

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Quando si rilascia il pulsante del mouse, tutte le aree non selezionate vengono rese in un colore

scuro:

L'area che verrà selezionata

Sarà necessario premere ancora il tasto di Invio per ottenere la selezione desiderata:

Il primo piano è selezionato

Tutti questi metodi di selezione sono combinabili tra loro, infatti una volta realizzata una

selezione con uno qualsiasi di questi strumenti, è possibile sommare, sottrarre o intersecare altre

selezioni, per creare ogni tipo di forma che riteniate opportuna. Ad esempio, ad una area di

selezione, possiamo sommare una selezione realizzata con il lazo poligonale

- OGGETTI VETTORI ALI E CU RVE DI BLEZI ÈRI tracciati vettorialiGimp permette di gestire tracciati vettoriali per realizzare forme geometriche quali cerchi,

quadrati e forme dal numero di lati indefinito. I tracciati realizzati vengono salvati in una

palette del tutto simile a quella dei livelli, ma chiamata appunto tracciati. I tracciati ci

permettono di realizzare forme che possiamo richiamare in ogni momento accedendo a questa

pallette, e da cui possiamo realizzare selezioni o maschere.

Strumento tracciati (penna)

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I selezionatoriPer poter apportare queste operazione, occorre agire sul tracciato tramite due strumenti chiamati

selezionatori. Con questi è possibile gestire interi tracciati o solo i punti che li compongono. Si

riconoscono in quanto il selezionatore di tracciati è indicato con una freccia nera, mentre quello

dei punti con una freccia bianca.

La penna e le curve di Beziér

La penna è uno strumento che ci permette di realizzare tracciati di qualunque forma, sfruttando

il principio delle curve di Bezièr. All’inizio potresti non riuscire immediatamente a sfruttare

questo strumento, ma con un po’ di pratica diventerà indispensabile.

Dopo aver creato il tracciato desiderato per chiuderlo dovete tenere premuto il tasto CTRL e

cliccare sul punto iniziale da cui siete partiti.

Da tracciato a selezioneUna volta realizzato un tracciato, è possibile estrarne una selezione. Ti basterà adesempio andare alla parte inferiore della pelette "strumenti" e selezionare il tasto"selezione dal tracciato" oppure cliccare col tasto destro sul tracciato e nel menù cheappare selezionare SELEZIONA­­>DAL TRACCIATO.Questo vuol dire che si possono effettuare selezioni e tracciati e crearne intersezioni o sottrazioni

a proprio piacimento. Ricorda infatti che puoi realizzare sia selezioni che tracciati a prescindere

dal livello sul quale stai lavorando.

Tracciato e scheda tracciati

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- I TESTI

Un’altro strumento di Gimp che “ragiona” in vettoriale, oltre ai tracciati, è il testo. Tramite lo

strumento testo possiamo creare delle scritte singole o delle aree di testo. Anche in questo caso

come accennato prima si tratta di oggetti vettoriali, possiamo quindi trasformarli a nostro

piacimento senza perdere qualità. Ogni testo o area di testo che andremo a realizzare,

aggiungerà un nuovo livello alla palette dei livelli, questo ci permette di avere pieno controllo su

ogni porzione di testo che decidiamo di creare, approfittando della logica dei livelli possiamo

infatti sovrapporre testi, applicare maschere di ritaglio, effetti e così via.

Strumento di testo

Mod ificare il testoCi sono poi una serie di strumenti che ci permettono di gestire le caratteristiche del testo,

esattamente come avviene per gli editor di testo come ad esempio Microsoft Word. Sempre nella

zona dedicata alle opzioni strumento (palette strumenti), possiamo gestire le opzioni quali

l’allineamento, il carattere, la dimensione, etc.

Quando si utilizza lo strumento di testo si apre una nuova finestra in cui immetere il teso che

potrà subito essere visto in anteprima.

Per poter creare una scritta bisogna per prima cosa creare un' area di testo, formando un

rettangolo della dimensione desiderata, che potrà essere comunque modificato in qualsiasi

momento.

Queste due palette ci permettono di gestire qualunque aspetto del testo che scriveremo, al livello

di un qualunque editor di testo professionale. C’è da ricordare che ogni volta che si crea un

testo, si sta di fatto creando un nuovo layer all’interno della palette Livelli. Essendo il testo un

livello, possiamo effettuare tutte le operazioni che vogliamo: sposta, ridimensiona o distorci.

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- LE MASCH ERE DI LI VELLO

Spesso si pensa che nei programmi di fotoritocco, occorra per forza cancellare qualcosa che non

si voglia vedere. Tendenzialmente questa operazione è sbagliata, infatti, se volessimo in un

secondo momento ripristinare la situazione precedente o parte di essa, saremo costretti a

ricominciare il lavoro in quanto ormai l’informazione non esiste più e non può essere recuperata.

Ad esempio, se scontorniamo una persona da una fotografia e ci accorgiamo di aver perso un

dettaglio cancellandolo, tornare indietro può essere un’operazione complicata. Utilizzando le

maschere di livello invece, questo problema non si pone perché invece di cancellare le

informazioni andremo semplicemente a nasconderle.

La maschera infatti, si applica al livello sul quale vogliamo lavorare ed è possibile lavorarci sopra

come si fa per ogni altro livello, con tutti gli strumenti (selezioni, pennelli, riempimenti,

sfumature ecc), ma solo con i colori bianco e nero, oltre a tutte le sfumature di grigio nel mezzo.

Il risultato è che le zone della maschera colorate in nero, copriranno quelle del livello al quale la

maschera è applicata mentre le zone in bianco lasceranno visibile l’immagine.

Come fu nzionano le maschere d i livelloPer creare una maschera su di un livello, basta cliccare col tasto destro sul livello sul quale si

vuole agire e selezionare "AGGIUNGI MASCHERA DI LIVELLO".

Apparirà una nuova finestra con varie opzioni, per una maschera "classica" io consiglio di

spuntare la prima opzione ossia "BIANCO (OPACITA' COMPLETA).

A questo punto si può lavorare o sulla maschera o sul livello, in base a quale viene selezionato.

La maschera copre semplicemente le porzioni del livello sulla quale è applicata, senza nessuna

perdita di informazioni. Le applicazioni che questo strumento può avere sono molte, ad esempio

creando una selezione è possibile scontornare una persona da una fotografia oppure creare con i

gradienti degli effetti di “fading” tra due o più immagini.

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- LA GALLERI A DEI FI LTRILa galleria filtri offre un infinita gamma di opzioni ed elaborazioni, purtroppo in questa piccola

guida non posso approfondirne la spiagazione, ma vi farò una veloce panoramica.

Ecco come trovare la galleria filtri: nella barra menù cercare il sottomenù a tendina "FILTRI".

Troviamo vari filtri divisi per catregorie:

1) SFUOCATURE: Tutti i filtri che creano sfuocature più o meno forti, sfuocature personalizzate,

con effetto movimento, etc.

2) MIGLIORAMENTO: Tutti i filtri che migliorano l'immagine, come la rimozione degli occhi rossi,

lo smacchiamento etc.

3) DISTORSIONE: Tutti i filtri che distircono l'immagine, deformandola ad onde per esempio o

gonfiandola, etc.

4) LUCE E OMBRA: Tutti i filtri che creano effetti di luce di vario tipo.

5) DISTURBO: Tutti i filtri che "rovinano" l'immagine, quindi aumentano la visibilità dei pixel o

creano un effetto "pellicola".

5) RILEVAMENTO CONTORNI: Tutti i filtri che definiscono i contorni, o li utilizzano per creare

effetti particolari, come l'effetto "Neon".

6) GENERICI: come dilata ed erodi

7) COMBINA: crea effetti particolari, ad esempio utilizza ogni singolo livello come immagine a sè

stante e crea una vera e propria pellicola da macchina fotografica analogica che le racchiude una

per una in sequenza.

8) ARTISTICI: A mio parere i più belli, sono tutti i filtri che trasformano la foto o quello che state

elaborando in qualcosa di artistico, ad esempio lo trasforma in una pittura ad olio, piuttosto che in

un fumetto.

9) DECORATIVI: Tutti i filtri che trasformano la foto creando delle "macchie di caffè" piuttosto di

una "vecchia foto", etc.

10) MAPPA: Tutti i filtri che modificano l'immagine in determinate varianti, ad esempio la

duplicano in varie immagini più piccole all'interno senza variare la grandezza dell'immagine

d'origine.

11) RENDER: Molto complesso. Tutti i filtri che creano delle immagini/effetti preimpostati che

però possono essere modificate, come ad esempio delle fiamme, o delle nuvole, in reltà il discorso

è molto diverso e più ampio e va approfondito a parte.

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12) WEB: Tutti i filtri che servono per l'utilizzo web dell'immagine

13) ANIMAZIONE: Tutti i filtri che servono per creare animazioni molto belle, ad esempio crea

un effetto acqua (crea singoli fotogrammi che venendo uniti danno l'effetto movimento). Anche

questi filtri sono parecchio complessi per un principiante ma vi invito comunque a provare.

­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

14) ALFA A LOGOTIPO: Provateli.. sono tutti diversi forse un pò complicati per ora..

FINE

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Spero che questa guida vi sia stata almeno un pò d'aiuto per entrare nel mondo del fotoritocco e

della grafica.

Ci tengo a citare le mie fonti, perchè parte delle immagini e la linea guida utilizzata per questa

dispensa le ho prese da una Guida/tutorial di Photoshop trovata sul web, e l'ho poi rielaborate

per Gimp.

L'indirizzo web del sito è:

http://digitalart.splesh.net/grafica/imparare­ad­usare­photoshop­lezioni­e­tutorial­di­splesh­

digitalart/

Cito inoltre il sito della guida ufficiale di Gimp in italiano:

http://docs.gimp.org/it/index.html

Grazie per aver letto la guida =)

un saluto,

Lara De Martin