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tanti alberi in via igea AbbellitA mA tOrmentAtA Giovanni Di Gati entro il prossimo anno il pArcO ciclOpedOnAle Silvia De Paola Tanti alberi in fiore ma ancora il tormento del traf- fico. Così è oggi via Igea, abbellita ma tormentata. Come si vede dalle foto numerosi alberi sono stati piantati recentemente lungo i margini del marciapie- di che “corre” al lato del Supermercato in direzione piazza Walter Rossi-via Trionfale. La via ha assunto, così, un altro aspetto. Il merito, però, non è delle Istituzioni (Comune e Direzione giardini) alle quali Sono iniziati i lavori per la realizzazione della pista ci- clopedonale con il connesso Parco sopra la copertura della ferrovia FM3 Roma-Viterbo, che, secondo le previ- sioni, dovrebbero essere completati entro il prossimo an- no. Lo ha dichiarato l’Onorevole Federico Guidi durante la presentazione del progetto ai cittadini delle zone Bal- duina, Monte Mario e Pineta Sacchetti, avvenuta presso il centro Anziani in piazza Mazzaresi. Verranno realizzati I tempi si stringono per il Comune di Roma – che ora si chiama pomposamente Roma Capitale – il quale ha, tra gli altri problemi, anche quello di trova- re i fondi per ripianare i molti debiti dell’Atac. Al- meno su questo tema tuttavia sono ormai tutti d’ac- cordo sul fatto che una parte di questi debiti debba essere coperta dal ricavato dell’alienazione, cioè della vendita, di alcune tra le storiche sedi del- illegAlità nAScOSte Angelo Di Gati Spesso ci chiediamo il perché di tanti ritardi e della necessità di com- plesse e contorte normative prima della soluzione di questioni sociali. Siamo noi cittadini i colpevoli, per- ché troppo litigiosi e individualisti, oppure i dettami legislativi non so- no adeguati alle richieste e ai com- portamenti sociali? Alcuni fatti che accadono nei nostri Quartieri (senza menzionare avvenimenti nazionali o internazionali) possono essere si- gnificativi per capire i meccanismi – e non sono pochi – che intralciano la rapida applicazione delle normative e che causano difficoltà al vivere delle comunità. Non accuse – sia chiaro – di sapore politico di parte, ma il dovere di informare. Comin- ciamo dal traffico – una grossa e in- tricata questione – che si aggrava sempre più per i futili ritardi nelle decisioni. È il caso (tra i tanti) di via Igea dove la situazione potrebbe mi- gliorare in tempi brevi se le propo- ste (spostamento della mezzeria per ampliare la corsia in direzione piaz- editoriale anno XII - n. 3 - MaggIo-gIugno 2011 Dopo la lettura, riciclami! a Ponte Milvio aria di crisi mercAtO in pAnne Barbara Ruoppolo PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI QUARTIERI TRIONFALE, BALDUINA, PRATI, DELLA VITTORIA, FLAMINIO, CASSIA Distribuzione gratuitaTira aria di crisi al Mercato-Centro Commerciale di via Riano a Ponte Mil- vio. Box chiusi e serrande abbassate, an- che di nomi e marche famosi, la dicono lunga e confermano le lamentele degli operatori: il nuovo Mercato, inaugurato a maggio 2008, non è decollato. Basta fare un breve giro per rendersene conto. A piano terra l’affluenza è scarsa e non sono pochi i box di prodotti ortofrutticoli chiusi qualche mese dopo l’inaugurazio- ne ed ancora a distanza di anni. Ai piani superiori troppe serrande abbassate. “Colpa della crisi economica” spiega il presidente del XX municipio, Gianni Gia- comini che rassicura: “il centro commer- ciale si riprenderà” aggiungendo che “pre- sto verrà inaugurato un centro elettronico e uno sportello bancomat, in più si farà in modo che i box abbiano orari variegati per permettere ai clienti di poter usufruire dei vari esercizi anche durante le ore canoni- che di chiusura. Ad esempio il mercato potrebbe rimanere aperto durante la pausa pranzo, oppure in alcuni pomeriggi o, me- glio, vista l’affluenza di giovani durante la sera, alcuni commercianti potrebbero pro- lungare sino a tarda notte”. Continua a pagina 2 colpa della situazione economica È tempO di… mini-vAcAnze Eugenia Favaro Continua a pagina 2 Continua a pagina 4 Continua a pagina 7 “i centO Anni” di tArSiliA chellin Guendalina Galdi Cento anni ma in gran forma. La signo- ra Tarsilia Chellin, ”storica” abitante del nostro quartiere, li ha compiuti pochi gior- ni fa, il 5 aprile scorso. Una vita lunga, vissuta con impegno e semplicità, un ma- rito, due figli, quattro nipoti e da un anno un pronipote, ma una vita attraversata an- che da periodi difficili come gli anni della guerra. Tarsilia nata nel 1911 ad Arzergrande, paesino in provincia di Padova, si è trasfe- rita negli anni ’20 a Pallanza (adesso Ver- bania), sul Lago Maggiore, dove ha cono- sciuto il futuro marito, Giovanni Giarda, con il quale è partita per Roma nel 1935 per approdare in via Trionfale, al vivaio di Continua a pagina 2 Continua a pagina 2 È arrivata l’estate e con essa la voglia di organizzare le vacanze estive. Anche se c’è crisi comunque si parte: la durata si accorcia a dodici giorni di media e moltis- sime famiglie rimarranno a casa. Come ogni anno i vacanzieri sono stati presi dal fatidico dubbio sulla meta da scegliere e su come evitare di spendere una fortuna. Le località per le vacanze estive sono Pubblicità VENDONSI-AFFITTANSI BOX da 12 mt a 39 mt soppalcabili anche affittati con rendita In vIa MontessorI 18 angolo via trionfale Per informazioni: 335.8280109 06.3010082 Continua a pagina 3 Oltre alla riconversione dell’ex deposito Atac UnA nUOvA piAzzA bAinSizzA Gustavo Credazzi

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tanti alberi in via igeaAbbellitA mA tOrmentAtA

Giovanni Di Gati

entro il prossimo annoil pArcO ciclOpedOnAle

Silvia De Paola

Tanti alberi in fiore ma ancora il tormento del traf-fico. Così è oggi via Igea, abbellita ma tormentata.Come si vede dalle foto numerosi alberi sono statipiantati recentemente lungo i margini del marciapie-di che “corre” al lato del Supermercato in direzionepiazza Walter Rossi-via Trionfale. La via ha assunto,così, un altro aspetto. Il merito, però, non è delleIstituzioni (Comune e Direzione giardini) alle quali

Sono iniziati i lavori per la realizzazione della pista ci-clopedonale con il connesso Parco sopra la coperturadella ferrovia FM3 Roma-Viterbo, che, secondo le previ-sioni, dovrebbero essere completati entro il prossimo an-no. Lo ha dichiarato l’Onorevole Federico Guidi durantela presentazione del progetto ai cittadini delle zone Bal-duina, Monte Mario e Pineta Sacchetti, avvenuta pressoil centro Anziani in piazza Mazzaresi. Verranno realizzati

I tempi si stringono per il Comune di Roma – cheora si chiama pomposamente Roma Capitale – ilquale ha, tra gli altri problemi, anche quello di trova-re i fondi per ripianare i molti debiti dell’Atac. Al-meno su questo tema tuttavia sono ormai tutti d’ac-cordo sul fatto che una parte di questi debiti debbaessere coperta dal ricavato dell’alienazione, cioèdella vendita, di alcune tra le storiche sedi del-

illegAlitànAScOSteAngelo Di Gati

Spesso ci chiediamo il perché ditanti ritardi e della necessità di com-plesse e contorte normative primadella soluzione di questioni sociali.Siamo noi cittadini i colpevoli, per-ché troppo litigiosi e individualisti,oppure i dettami legislativi non so-no adeguati alle richieste e ai com-portamenti sociali? Alcuni fatti cheaccadono nei nostri Quartieri (senzamenzionare avvenimenti nazionali ointernazionali) possono essere si-gnificativi per capire i meccanismi –e non sono pochi – che intralciano larapida applicazione delle normativee che causano difficoltà al viveredelle comunità. Non accuse – siachiaro – di sapore politico di parte,ma il dovere di informare. Comin-ciamo dal traffico – una grossa e in-tricata questione – che si aggravasempre più per i futili ritardi nelledecisioni. È il caso (tra i tanti) di viaIgea dove la situazione potrebbe mi-gliorare in tempi brevi se le propo-ste (spostamento della mezzeria perampliare la corsia in direzione piaz-

editoriale

anno XII - n. 3 - MaggIo-gIugno 2011Dopo la lettura, riciclami!

a Ponte Milvio aria di crisi

mercAtO in pAnneBarbara Ruoppolo

PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI QUARTIERI TRIONFALE, BALDUINA, PRATI, DELLA VITTORIA, FLAMINIO, CASSIA •Distribuzione gratuita•

Tira aria di crisi al Mercato-CentroCommerciale di via Riano a Ponte Mil-vio. Box chiusi e serrande abbassate, an-che di nomi e marche famosi, la diconolunga e confermano le lamentele deglioperatori: il nuovo Mercato, inauguratoa maggio 2008, non è decollato. Bastafare un breve giro per rendersene conto.A piano terra l’affluenza è scarsa e nonsono pochi i box di prodotti ortofrutticolichiusi qualche mese dopo l’inaugurazio-ne ed ancora a distanza di anni. Ai pianisuperiori troppe serrande abbassate.

“Colpa della crisi economica” spiega ilpresidente del XX municipio, Gianni Gia-comini che rassicura: “il centro commer-ciale si riprenderà” aggiungendo che “pre-sto verrà inaugurato un centro elettronicoe uno sportello bancomat, in più si farà inmodo che i box abbiano orari variegati perpermettere ai clienti di poter usufruire deivari esercizi anche durante le ore canoni-che di chiusura. Ad esempio il mercatopotrebbe rimanere aperto durante la pausapranzo, oppure in alcuni pomeriggi o, me-glio, vista l’affluenza di giovani durante lasera, alcuni commercianti potrebbero pro-lungare sino a tarda notte”.

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colpa della situazione economica

È tempO di… mini-vAcAnzeEugenia Favaro

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“i centO Anni” di tArSiliA chellinGuendalina Galdi

Cento anni ma in gran forma. La signo-ra Tarsilia Chellin, ”storica” abitante delnostro quartiere, li ha compiuti pochi gior-ni fa, il 5 aprile scorso. Una vita lunga,vissuta con impegno e semplicità, un ma-rito, due figli, quattro nipoti e da un announ pronipote, ma una vita attraversata an-che da periodi difficili come gli anni dellaguerra.

Tarsilia nata nel 1911 ad Arzergrande,paesino in provincia di Padova, si è trasfe-rita negli anni ’20 a Pallanza (adesso Ver-bania), sul Lago Maggiore, dove ha cono-sciuto il futuro marito, Giovanni Giarda,con il quale è partita per Roma nel 1935per approdare in via Trionfale, al vivaio di

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È arrivata l’estate e con essa la voglia diorganizzare le vacanze estive. Anche sec’è crisi comunque si parte: la durata siaccorcia a dodici giorni di media e moltis-sime famiglie rimarranno a casa. Come

ogni anno i vacanzieri sono stati presi dalfatidico dubbio sulla meta da scegliere esu come evitare di spendere una fortuna.

Le località per le vacanze estive sono

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anche affittati con rendita

In vIa MontessorI 18angolo via trionfale

Per informazioni:  335.8280109 06.3010082

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Oltre alla riconversione dell’ex deposito AtacUnA nUOvA piAzzA bAinSizzA

Gustavo Credazzi

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za Walter Rossi-via Trionfale e revi-sione delle fermate delle autolineeATAC) non dovessero ottenere l’ap-provazione di ben cinque Istituzio-ni: Municipi XVII e XIX, Diparti-mento competente, Comune e dire-zione ATAC e la procedura fosse piùsnella. Invece si forma un grovigliodi passaggi, una specie di …“festi-val” della burocrazia; i tempi si al-lungano, nulla cambia: il trafficocaotico, le soste in seconda e a voltein terza fila continuano. Altro“neo” – non da poco – è il caos nor-mativo per l’installazione dei cartel-loni pubblicitari, un argomento –come il lettore può constatare – trat-tato con ogni dovizia in altre paginedi questo giornale. Un intreccioconfuso di regolamenti, il Piano Re-golatore per gli impianti dei cartel-loni contestato, uffici dello stessoEnte che ignorano le delibere sullostesso argomento che finiscono perannullarsi. In questo clima “fiori-scono” abusivismo e tanti… cartel-loni giganti installati a pochissimadistanza senza tener conto del ri-spetto del decoro urbano e dell’am-biente. C’è poi lo sconforto dellemamme che hanno difficoltà adiscrivere i propri bimbi agli asili ni-do dei Municipi per carenza di po-sti. Spesso le comunicazioni alle fa-miglie arrivano non chiare e con ri-tardo come accaduto alla scuola Na-zario Sauro di via Trionfale. Quindii ritardi, le pastoie burocratiche, larivalità tra gli Enti e le Istituzioniper l’attribuzione delle competenzesono sotto accusa. E tra il caos dellelentezze, dell’arbitrio, del poteredella burocrazia fa capolino l’illega-lità, non certa voluta ma conseguen-ziale all’intrecciarsi di normativecomplesse e contraddittorie. Per po-ter essere liberi e corretti dovremmo“essere schiavi della legge rapida ecerta” come scrisse Cicerone nel-l’opera “De Legibus”.

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editoriale

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viA igeA: AbbellitA mA tOrmentAtA Giovanni Di Gati

più volte e per molto tempo sono stateinviate le richieste, ma di un privato cit-tadino del nostro Quartiere, il costrutto-re Giovanni Tosi il quale, stanco dei si-lenzi degli Enti che avrebbero dovutoprovvedere, ha fatto ricorso al proprio…portafogli. Un fatto che evidenzia quan-to – certe volte – possano essere deter-minanti la sensibilità e l’intervento deiprivati e quanto, invece, scoraggiano le

lentezze burocratiche delle Istituzionipubbliche. Ora, dopo il decoro urbano,si attendono i provvedimenti per disci-plinare il traffico veicolare. Le proposte,già illustrate su queste pagine non sonomancate. In questo settore, però, i priva-ti non hanno alcun potere, tranne la pro-testa. Il Comune e i Municipi XVII eXIX sono chiamati ad intervenire. Si at-tendono rapide decisioni.

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mercAtO in pAnne Barbara Ruoppolo

L’idea è stata subito raccolta dai com-mercianti che cercano assolutamente unrilancio. Così hanno proposto “serate almercato” con musica e barbecue accesiper cuocere all’istante la merce appenaacquistata. Funzionerà?

Intanto, sulla crisi in atto, alcuni com-mercianti sostengono che anche l’ubica-zione del mercato, in via Riano, potreb-be aver influito negativamente. La strada

è stretta, con viabilità locale a senso uni-co, e per accedervi bisogna passare perla piazza di Ponte Milvio, punto crucialedi traffico ad ogni ora del giorno.

Però, come sostiene il Presidente Gio-vannini, c’è il parcheggio sotterraneoche assorbe bene la clientela e costa me-no delle strisce blu. L’altro fattore, cheha causato numerose chiusure è il costodegli affitti.

floricultura, a largo Cervinia, diretto finoal 1977 dal marito.

Ricorda molto bene la zona negli anni’40 . “A via Igea – ci dice – c’era un am-pio prato dove i miei figli potevano gioca-re tranquillamente. Tra l’altro non c’eranotante macchine e le case abitate erano an-cora poche. Passava giusto il tram, il 35,diretto al Santa Maria della Pietà”.

Rammenta che, pur essendo piccola, lacomunità era molto affiatata. Aveva diver-se conoscenze, specialmente tra le perso-ne che si recavano al vivaio diretto dalmarito. “Su via Trionfale – ricorda perfet-tamente – c’era l’ufficio postale, un’oste-ria e in via Igea il forno Giovannini. Il“Fontanone” era ancora a livello dellastrada. Peccato che l’hanno quasi sepol-to!”

E, sì, il “fontanone”, voluto da Pio IX,

un tempo adibito a lavatoio pubblico,adesso è un monumento in stato di abban-dono e lo si scorge a malapena camminan-do lungo il marciapiede. Molti automobi-listi, infatti, non sanno della sua esistenza.

Tarsilia, dopo aver abitato per dicianno-ve anni in una casa all’interno del vivaio,dal 1954 si è trasferita in via Blumensthil,al civico 19 che è stata anche l’abitazionedello scrittore Carlo Emilio Gadda, da leiconosciuto come persona riservata e mol-to gentile. “Sa – ci dice quasi in segreto –è stato richiesto il permesso per affiggereuna targa nella palazzina a ricordo dell’il-lustre scrittore, permesso che non è statoancora ottenuto”.

Ma qual é il segreto di una vita così lun-ga? Con dolcezza, Tarsilia ci confida chela ‘ricetta’ è semplice: un’alimentazionesana, evitare eccessi nel bere e nel man-

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“i centO Anni” di tArSiliA chellin Guendalina Galdi

giare, ma soprattutto darsi da fare, sem-pre, mantenere vivi gli interessi e nonsmettere mai di essere attivi fisicamente ementalmente. E, con una mimica sornionasottolinea: ”Mi ha tenuto in vita il gran dafare per la famiglia ed una grande passio-ne per la mia casa”.

Via Igea abbellita

La signora Chellin con una nipotina

La zona del mercato in via Riano

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Dal tonno alla sardina, dal calamaro gi-gante al moscardiello. Non è lo slogan diun mercato ittico, ma le proposte di va-canze da trascorrere al mare in manieradiversa e alla portata di tutte le tasche.Tralasciamo il pacchetto indirizzato versochi ha grandi disponibilità finanziarie,che comprende, tra l’altro, immersioninegli abissi dell’oceano alla ricerca delcalamaro gigante, o, meglio, a bordo dei“mir”, i sommergibili russi che hannoesplorato il fondale dell’Oceano Artico,per andare a scoprire quell’offerta che statra il “bed and breakfast” e l’avventura abordo di un modesto peschereccio. Ovve-ro “letto, caffelatte e barca da pesca” op-pure “essere inseriti nell’equipaggio di unpeschereccio”, all’insegna del risparmio.

“Letto, caffellatte e barca da pesca”non è assolutamente una novità, anzi è increscita tra gli appassionati del mare. Unacrescita valutata da “Pescatursismo” al-meno del 20% in più rispetto alla passata

stagione. Nacque, infatti, dall’idea di al-cune famiglie di pescatori portoghesi chedecisero di cambiare prospettiva di lavo-ro, non riuscendo più a far fronte allostrapotere delle flotte asiatiche che aveva-no invaso e continuano ad invadere il Me-diterraneo. Abbandonate reti e remi silanciarono nel turismo di massa, trasfor-mando le loro modeste abitazioni in “casavacanza” con incluso l’uso di una barcada pesca, a cui venne poi aggiunto “con abordo un esperto di lenza e reti”. Sulla ba-se di questa proposta fecero seguito diver-se varianti: pesca alla lampara, alla traina,alla nassa, al tremaglio, a reti di posta, alpalangaro detto anche palamito o coffa, altotanaro, con la canna pesante fino a quel-la del tonno che per il Mediterraneo è si-mile a quella praticata negli Usa per ilmerlin o pescespada. Ai pescatori porto-ghesi si aggiunsero i greci e gli italiani, einfine, anche numerosi “padroncini” dimotopesca, spesso in difficoltà per fermi

e invasioni, che pensarono di proporreun’avventura alla “Capitani coraggiosi”,noto film con l’indimenticato SpencerTracy. Cioè far salire per una settimanaintera, con una modica spesa, uno o dueappassionati di pesca, anche d’altura, co-me dei normali membri dell’equipaggio,impegnandoli in tutte le mansioni di bor-do, gettar reti, ritirarle, turni di guardia al-la barra e così via, e tornare a terra con unpaniere pieno di pesci come ricompensaper le fatiche sostenute.

A chi rivolgersi? Anche alle agenzie turistiche, ma è pre-

feribile innanzitutto, per approfondiremeglio la proposta, magari per indirizzar-si su quel tipo di pesca che sta diventandoun vero e proprio bussinnes per il Medi-terraneo, cioè la caccia al tonno conesemplari che superano i 200 chili, sfo-gliare le pagine di Internet dedicate a Pe-scaturismo per avere un quadro completodi tutte le località marine, italiane e stra-niere, dove poter fare una vacanza da pe-scatore e anche togliersi qualche curiositàsu cosa aspetta chi abbia scelto e prenota-to “letto, caffellatte e barca da pesca” o diessere ingaggiato su un motopesca. Nonresta che lanciare il solito: in bocca ai pe-scicani!

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tantissime e la maggior parte degli italianicontinua a preferire  il mare. Per que-st’estate, le località più gettonate sono sta-te, come sempre, la Sardegna, la RivieraRomagnola, la Spagna, la Grecia e laCroazia; ma tantissimi altri luoghi entre-ranno nella classifica delle nuove mete de-gli italiani che hanno bypassato le agenzieutilizzando l’agenda delle offerte via In-ternet. Le preferenze si conosceranno soloa fine stagione.

Le coppie hanno preferito Santorini,Creta, Mar Rosso, Minorca oppure la bel-lissima Corsica. I giovani, il cui budget èlimitato, hanno optato per i low cost, pre-ferendo la Croazia, la Grecia con le isoledi Corfù, Cefalonia o Ios, la Costa Brava,Malaga, Benidorm, Ibiza o Formentera inSpagna. Molti, invece, hanno deciso di ri-

manere in Italia con destinazione Gallipo-li, meta di divertimento assoluto. Quelliche non amano il mare hanno scelto l’Ir-landa o il tour delle Capitali dell’Est: Pra-ga, Budapest, Bratislava e Varsavia, oppu-re un Inter Rail tra Olanda, Belgio e Lus-semburgo, mete perfette per coloro chehanno provato ad abbinare cultura, rispar-mio ma anche parecchio divertimento.

Gli amanti della montagna, hanno pun-tato maggiormente su due zone: il Trenti-no Alto Adige e la Val d’Aosta, due regio-ni piene di incantevoli boschi e prati, doveè possibile fare sport, escursioni in moun-tain bike, arrampicate, passeggiate e ma-gari svagarsi anche in due grandi città co-me Merano e Aosta. Per non parlare della

cucina. Sono state invece molto scarse leprenotazioni per le località di campagna,segno evidente che molti vacanzieri hannoaccettato l’ospitalità di amici o parenti oscelto gli agriturismo. Anche i laghi italia-ni non sono stati trascurati, a partire dalLago di Garda, adatti soprattutto bambinie a chi vuole praticare il kite surf.

Molti hanno visto l’arrivo dell’estatesolo come un stacco dal lavoro prenden-dosela filosoficamente. Non possono fareun viaggio, lo faranno il prossimo anno.Però si sono attrezzati per affrontare ilgran caldo: escursioni con famiglia neiparchi cittadini al mattino, passeggiate al-la sera con moglie e figli e nell’intervalloconcedersi la lettura di un buon libro. Insostanza hanno l’opportunità di conosceremeglio i loro figli.

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Prima di fare la valigia dobbiamo pen-sare anche ai nostri animali. I pesci li pos-siamo affidare a un parente, basta un piz-zico di mangime il giorno, così gli uccelli-ni da tenere in gabbia fuori in un balconeall’ombra, con vaschette d’acqua e migliopiene. È facile sistemare anche la tartaru-ga, lo scoiattolo e il criceto. Cani e gattiinvece risentono molto della nostra par-tenza, quindi sarebbe opportuno portarlicon noi.  Per partire tranquilli è necessarioavere il libretto sanitario, il passaporto, leciotole, la copertina preferita, giochini,palline, una scorta d’acqua, il cibo per ilviaggio, guinzaglio, museruola e fargli in-dossare il collare con i dati del proprieta-rio. Il gatto soffre molto gli spostamentie, a meno che non si vada in una secondaresidenza dove lui riconosce l’ambientecome suo, la soluzione migliore sarebbequella di lasciarlo a casa, cercando qual-cuno che vada a dargli da mangiare, la-sciandogli un dispenser di cibo secco a di-sposizione. Se, invece, si decide per uncatsitter o una pensione è meglio chiede-re  nominativi   al veterinario oppure adun’associazione animalista.In Italia le leg-gi consentono di trasportare liberamentein auto un solo cane, purché non costitui-sca pericolo o intralcio per il conducente.È consentito comunque il trasporto di piùanimali se viaggiano nel vano posteriorediviso da una rete oppure tenendoli, se dipiccola taglia, negli appositi trasportini.Prima di partire il cane deve essere a sto-maco vuoto e durante il viaggio il finestri-no sempre leggermente abbassato; fre-quenti dovranno essere le soste, al massi-mo ogni due ore. Mai lasciarlo senza guin-zaglio, potrebbe spaventarsi a causa di unrumore improvviso e fuggire.

L’accesso degli animali alle spiagge neimesi estivi è vietato, anche se il MinistroMichela Vittoria Brambilla sta pensandodi “aprire” numerose zone, soprattutto perfavorire gli albergatori che consentono al-l’ospite di portarsi il cane. In merito con-sultare www.turista4zampe.it, anche pernon scoprire all’ultimo istante sorpreseper il nostro amico a “quattro zampe” chepotrebbero trasformare il vostro periododi relax in una “vacanza bestiale”.

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colpa della situazione economica

È tempO di… mini-vAcAnzeEugenia Favaro

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la pista ciclabile e il Parco, il tutto percongiungere Monte Ciocci a Santa Mariadella Pietà, passando per le zone di Bal-duina, Monte Mario, Torrevecchia. Unprogetto caratterizzato da un lungo e tor-mentato iter burocratico cominciato nel1995 e sbloccato nel 2008. I lavori sonoiniziati nel 2009 e si sta tutt’ora lavorandoper assicurare una manutenzione certa econtinuativa e un impianto di video sorve-glianza. I passaggi pedonali e gli accessiprevisti saranno: Monte Ciocci, via Ap-piano, via Papiniano, via Damiano Chie-sa, via Fusco, Pineta Sacchetti, via Zerivia Alsietina, via dell’Acquedotto Paolo,via Pieve Ligure, via dei Monfortani, via

Torrevecchia, via Tanzi, piazzale De San-ctis, Santa Maria della Pietà. In una fasesuccessiva, verranno aperti ulteriori ac-cessi, quale ad esempio quello in via Mas-simi. Lungo il percorso sono previste areedi sosta attrezzate e panoramiche, conpanchine, rastrelliere per biciclette, pan-nelli informativi, pergolati, impianti d’ir-rigazione, tre aree giochi, e 13 dove poterfare attività sportive. Si sta, infine, stu-diando la possibilità di ulteriori prolunga-menti del percorso: da Santa Maria dellaPietà fino alla Cassia, e da Monte Cioccial Gianicolo, utilizzando anche il viadottoferroviario in disuso che attraversa la Val-le dell’Inferno.

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Via Igea non sarà a senso unico! I re-sponsabili del XVII municipio, intervenu-ti sul posto nelle scorse settimane, hannodichiarato che sono orientati a proporre al

Dipartimento di Roma Capitale di sposta-re la linea divisoria della strada verso il la-to sinistro, direzione Piazza W. Rossi - ViaTrionfale, per aumentare lo spazio a di-sposizione del flusso di traffico principa-le: quello che dal centro della città tornaverso i quartieri di Roma nord. Contem-poraneamente saranno sistemate anche lefermate degli autobus. Nei giorni scorsi ètornato d’attualità il traffico vicino al-l’Ospedale San Filippo Neri perché il par-tito democratico di zona ha raccolto laprotesta dei cittadini - vedi foto con i car-telli - che chiedono il ripristino del sensounico nel sottopassaggio.

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entrO il prOSSimO AnnO il pArcO ciclOpedOnAleSilvia De Paola

Un particolare del traffico in via Igea.

Gli italiani sono stati protagonisti delpiù grande esodo migratorio della storiamoderna.

Spesso, stipati nelle navi che li condu-cevano verso terre straniere, portavanonelle valigie i loro sogni, le amarezze,ma anche l’amore per la terra natia. Per-ciò conservarono molte tradizioni checontinuarono a vivere all’estero attra-verso i racconti popolari, i proverbi dia-lettali, la culinaria ecc. e si presentanocome simboli di identità, di una saggez-za secolare che è giunta fino ai nostrigiorni. Questo è il tema sviluppato daAntonella Rita Roscilli, brasilianista ebiografa della memorialista brasilianaZélia Gattai, in una conferenza, svoltasia Roma, dal titolo “La memoria in Bra-sile dopo l’Unità d’Italia: saggezza po-polare nell’opera di Zélia Gattai Ama-do”, nell’ambito di un convegno orga-nizzato, tra gli altri, dalla Pontificia Uni-versità Gregoriana.

Dopo l’unità dell’Italia, tra il 1876 e il

1914, 14.027.100 italiani dovettero la-sciare la terra natìa e, di essi, 3.317.170andarono in Argentina, Venezuela e Bra-sile, ove la percentuale di italiani toccòil 57.4% del totale degli ingressi. So-prattutto nel sud del Brasile, e in partico-lare nella città di São Paulo, crebbero in-teri quartieri dove si ricrearono dellepiccole Italie. In uno di questi quartieri,nel 1916, nacque Zélia Gattai, nipote efiglia di “liberi pensatori” italiani cheavevano attraversato l’oceano per inse-guire il sogno della Colonia Cecilia allafine del 1800. Zélia visse infanzia e ado-lescenza totalmente immersa nella lin-gua, negli usi e nei sapori italiani, e liraccontò in alcuni libri come Anarchicigrazie a Dio e Città di Roma. Moglieper quasi 60 anni dello scrittore JorgeAmado, Zélia mise la memoria al servi-zio della sua intera opera letteraria cherievoca, attraverso le radici familiari, unprezioso patrimonio di valori e costumiitaliani.

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polemiche e caos normativo

cArtellOni pUbblicitAri: cOnteStAtO il piAnOFederica Ragno

Violazione dell’ambiente e dell’arredourbano; caos di norme e di provvedimenti;polemiche tra il Comune i Municipi e leAssociazioni di volontariato. Sono questi ipunti cardini che caratterizzano la questio-ne della pubblicità attraverso i cartelloniche nascono come funghi nei quartieridella città. L’approvazione del Piano Re-golatore degli Impianti Pubblicitari – ilcosiddetto PRIP – da parte del Comunenon ha portato quiete; le contestazioni nonsono poche nonostante i buoni propositidell’Assessore all’Ambiente Marco Vi-

sconti (ha detto che le violazioni non sa-ranno più ammissibili ed i trasgressori cheforniscono tanto di telefono saranno per-seguiti) e dell’Assessore alle Attività pro-duttive Davide Bordoni il quale ha – tral’altro – asserito che sono state prese inconsiderazione alcune osservazioni deicittadini e dei Municipi.

La realtà purtroppo, è più “cruda”, an-che se un soffio di novità è giunto con ilsuddetto Piano Regolatore che prevede 7tipologie anziché 27, la divisione del terri-torio in tre quadranti e il divieto di mate-riali scadenti. Ma le polemiche non si pla-cano.

Cento tra Associazioni e Comitati han-no raccolto circa novemila firme control’abusivismo degli impianti pubblicitari; ilsito di cartellopoli è stato sequestrato;aleatorio è il divieto nelle aree con verdepubblico perché sarebbe sufficiente unatarghetta indicativa per ottenere il permes-so; contestato il controllo dei concessiona-ri sugli spazi pubblicitari; i Municipi re-clamano piena autonomia decisionale; ri-chieste di consultazioni popolari; conte-stazioni al Piano Regolatore degli impian-ti (PRIP) definito una operazione di fac-ciata con tante regole, tipologie, codicilli edivisione di zone che creano caos e lun-ghi, angosciosi, tempi burocratici.

Quanto deturpano l’ambiente e il deco-ro urbano i numerosissimi cartelloni pub-blicitari, lo dimostrano le foto che pubbli-chiamo. Un fatto emblematico e significa-

tivo del caos che regna nel settore è avve-nuto recentemente in via Andrea Doria.Non è stato possibile spostare di pochimetri una fermata delle autolinee ATAC einstallare la pensilina per assegnare un po-sto auto ad una signora disabile perché inuna notte – dopo oltre un anno e mezzo dipratiche burocratiche tra Enti – è stato in-stallato, con regolare autorizzazione, ungrande cartellone pubblicitario. Ciò signi-fica che le attività amministrative degliEnti (Comune, Polizia Municipale, Muni-cipio, Dipartimenti ecc.) si intersecano macontemporaneamente vengono ignorate.Prima la pubblicità e poi l’interesse gene-rale e il bene comune? È come dire che lecose vanno… alla rovescia.

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varato il “piano sociale”

per i Servizi Ai cittAdiniGustavo Credazzi

lotta all’abusivismo

pOSteggi Al mUnicipiO

Non tutti sanno che il cuore – e il gros-so dell’impegno anche finanziario – del-l’attività dei nostri Municipi, sono i ser-vizi ai cittadini. Gran parte del budget –circa i due terzi – è infatti destinata allaconoscenza dei loro bisogni e all’orga-nizzazione del sistema pubblico a soste-gno delle categorie deboli.

Importante occasione per fare un bi-lancio del “sistema servizi” del Munici-pio XVII è stato il recente incontro dellacittadinanza con i responsabili, pubblicie privati, del settore indetto in occasionedei tre anni di attuazione del Piano Re-golatore Sociale, lo strumento giuridico-economico-amministrativo che regolal’intera materia, animato dall’assessoreSusanna Mazzà.

All’iniziativa, molto partecipata, sonointervenute, oltre alle autorità del Muni-cipio e della ASL di zona, centinaia di

volontari, cooperatori e cittadini. Al cen-tro dell’incontro l’esame dello stato deiservizi del municipio e dei problemi delsettore, di recente aggravati dallo statodi ristrettezza economica dovuto alla cri-si, ma anche alle recenti decisioni di “ra-zionalizzazione” della spesa prese daRoma Capitale e dallo stesso Governonazionale.

Sono stati evidenziati gli ottimi risul-tati ottenuti con il Piano Regolatore So-ciale del Municipio 2008-2010, basatosu un sistema di protezione sociale attivasul territorio. Al centro di questo sistematroviamo l’intesa – da tutti riconosciutaottima – tra l’ente territoriale e la Asl,nonché la piena collaborazione tra glioperatori pubblici (gli uffici del Munici-pio) e privati: cooperative, volontari, as-sociazioni di parenti di cittadini in statodi necessità, ecc.

Nonostante sia il più piccolo di Roma,il Municipio XVII ha realizzato diretta-mente, negli ultimi tre anni, 43 tra pro-getti e servizi. Altri sono stati invece fi-nanziati da fondi europei, statali, regio-nali e provinciali.

In particolare è stato molto attivo losportello di accoglienza sociale (2.327accessi); le prestazioni per anziani sonostate 2.180, gli interventi a favore di mi-nori e famiglie 3.341 e quelli per i disa-bili 835. E poi ancora: sostegni al reddi-to (200), buoni pasto (9.784) e acco-glienza notturna (2.407).

Ma le prospettive non sono affatto ro-see perché, mentre cresce la domandad’intervento (nuovi rischi), si riduconole disponibilità economiche di Roma Ca-pitale e dello stesso Stato.

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DAL MUNICIPIO XVII

LUTTO INSINNA

È venuto a mancare Salvatore In-sinna, medico e padre di Flavio Insin-na, il celebre attore, conduttore tele-visivo e uomo di spettacolo. La reda-zione di Igea e il Consiglio Direttivodell’Associazione Culturale Igea, ri-cordando con simpatia il grande suc-cesso della serata di premiazione delConcorso Cortometraggi cui FlavioInsinna partecipò entusiasmando co-me sempre il pubblico con il suo trat-to umano e il suo speciale sensodell’umorismo, esprimono a lui e allamamma signora Insinna i sentimentidi affettuosa vicinanza e il più since-ro cordoglio per la grave perdita.

Per festeggiare i 100 anni del quar-tiere Prati, la scuola G. Belli ha pre-miato presso il Campidoglio i propristudenti per i migliori elaborati delconcorso “La poesia romanesca”. Peril secondo anno consecutivo il rico-noscimento è andato a Davidia Mi-randola per la poesia “Fratello Omo”;nel 2010 la stessa studentessa, resi-dente nel quartiere dove è anche nata,aveva vinto con il testo “La maravijade Roma co’ li fiocchi”. I compli-menti dell’Associazione CulturaleIgea, che di recente ha a sua volta in-detto un concorso sullo stesso tema-Alla scuola G. Belli per la lodevoleiniziativa e alla vincitrice che, mal-grado la giovane età, già manifestauna sensibilità matura e notevoli qua-lità d’espressione gli auguri più sin-ceri.

Affidare in gestione al Municipio learee dove è presente la piaga del posteg-giatore abusivo. È l’idea lanciata dallaPresidente del Municipio, Antonella DeGiusti, che nei giorni scorsi aveva già sol-levato il problema che infastidisce note-volmente gli automobilisti romani.

«Ho deciso di scrivere all’assessore allaMobilità Aurigemma, riproponendoun’idea che avevo esposto al suo prede-cessore Marchi, senza purtroppo ricevererisposta. Si tratterebbe, in sostanza, spiegala De Giusti, di cominciare affidandol’area di largo Livatino presso piazzaleClodio (come già accade per piazzale Ma-resciallo Giardino) allo stesso municipio ilquale impiegherebbe nel servizio deglioperatori autorizzati, che vigilerebberosulle vetture e sottrarrebbero di fattol’area in questione agli abusivi. Il perso-nale in questione verrebbe scelto secondouna valutazione espressa dai servizi socia-

li, chiamati a misurare il grado di effettivobisogno degli aspiranti operatori di par-cheggio, necessariamente disoccupati.L’indirizzo è rivolto, in particolare, versocoloro i quali sono stati estromessi dalmercato del lavoro e avendo un’età avan-zata che difficilmente riescono a rientrarenel mondo del lavoro e si devono adattarea mille espedienti per poter vivere. Unaquota degli introiti, potrebbe essere desti-nata al Municipio, che li investirebbe sullepolitiche locali per la mobilità e la sicu-rezza dei cittadini. «Io credo – ha conclu-so la presidente del Municipio RomaXVII – che un’idea del genere, già per al-tro sperimentata, possa essere un modomolto concreto per sottrarre di fatto mer-cato agli abusivi e per destinare risorse asettori sociali deboli, nonché ai Municipi.Si tratta di avviare un meccanismo virtuo-so, che tolga risorse alle attività illegaliper destinarle ai settori sociali più deboli».

centri ricreAtiviBambini al mare. Il Municipio Roma XVII ha organizzato un Centro Ricreativo

Estivo, che si svolgerà presso una struttura balneare del litorale romano, allo scopodi assicurare una serie di attività ricreative e sportive per tutto il mese di luglio. Ilcentro è stato riservato ai bambini nati negli anni tra il 2000 e il 2007 compresi.

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Il dipartimento per la tutela dell’am-biente del Comune di Roma ha emanatoun bando per rinnovare i giardini di Ca-stel Sant’Angelo. La gara, da 7 milioni dieuro, prevede il “project financing” (l’af-fidamento a privati) per la riqualificazio-ne e manutenzione dei giardini in cambiodi una concessione trentennale per attivitàculturali e ricreative. Una sorta di “do utdes” di latina memoria (do perché tu dia),molto usato dai romani.

Ma cosa è il project financing? La fi-nanza di progetto è una operazione di fi-nanziamento a lungo termine che prevede

il coinvolgimento di soggetti privati nellarealizzazione, nella gestione e soprattuttonell’accollo totale o parziale dei costi diopere pubbliche in vista di guadagni futu-ri che rappresentano la caratteristica prin-cipale di tale operazione economica.

La filosofia è quella di coinvolgere ilprivato in un progetto, di spingerlo a tro-vare il modo di far fruttare per sé e per lacomunità un terreno o un bene che altri-menti resterebbero inutilizzati per man-canza di fondi pubblici. Appunto il “do utdes”.

I “contrari” a questo tipo di iniziativa

hanno sottolineato come i privati, dopoaver speso i soldi per il rifacimento deigiardini, vorranno rientrare del denarocon il rischio che possano nascere, nellazona attività commerciali e punti di risto-ro.

Il Ministero dei beni culturali ha an-nunciato, intanto, la convocazione di untavolo tecnico per una analisi scrupolosadi tutti gli aspetti del progetto, ma soprat-tutto per valutarne l’idoneità e la coeren-za con il codice dei beni culturali e delpaesaggio.

G.C.

A castel Sant’Angelo

“prOject finAncing”

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l’azienda – uffici, rimesse, depositi, ma-gazzini, ecc. - dislocati un po’ ovunquenella nostra città: da San Paolo a PiazzaRagusa, fino a Piazza Bainsizza, al cen-tro del XVII Municipio.

La storia della riconversione dellospazio dell’ex deposito Vittoria di PiazzaBainsizza è lunga e complicata e ne ab-biamo già scritto diverse volte, ma orasiamo forse prossimi ad una soluzionesoddisfacente. Prima di tutto la piazzasarà presto liberata dai detriti “di risulta”del cantiere di via Oslavia che la occupa-no da molti mesi. Ed è proprio con glioneri accessori previsti in quel progetto,ormai completato che ammontano ad ol-tre un milione di euro che si procederà intempi brevi alla sistemazione a verdepubblico di piazza Bainsizza.

Approvato dalla Sovrintendenza alleBelle Arti e dalle altre autorità, il relati-vo progetto prevede un grande giardinoa forma di otto – due rotonde collegatetra loro – attrezzato e fornito di panchinee altri arredi, al centro della piazza.

Anche il progetto relativo allo storicodeposito dell’Atac della piazza dovrebbe

presto vedere la luce. Nel 2008 le ipotesidi soluzione del problema proposte dallagiunta Veltroni, avevano sollevato laperplessità dei cittadini della zona pre-occupati per il rischio di un eccesso dicemento in un quartiere verde.

Nell’aprile scorso c’è stata una delibe-ra dell’Assemblea Capitolina – nuovonome dell’ex Consiglio Comunale diRoma – che, richiamandosi all’ordinedel giorno del 21/12/2009, impegna ilSindaco a “rispettare il tessuto originariodel territorio”.

La delibera prevede anche la conser-vazione dell’edificio di via Montesanto,annesso all’ex deposito Atac, dove c’èuna delle migliori strutture sanitarie del-la città per le malattie mentali: un centrod’eccellenza a livello regionale e non so-lo. Infine con il cambio di destinazionedel deposito ATAC in piazza Bainsizzadovrebbero sorgere costruzioni di limita-to impatto ambientale.

Due particolari delle zone verdiin piazza Bainsizza

DAL MUNICIPIO XVII

dalla prima pagina Oltre alla riconversione dell’ex deposito Atac su proposta degli abitanti di zona

UnA nUOvA piAzzA bAinSizzAGustavo Credazzi

È nAtO AngelOin cASA nOtArO

La casa di pier paolo notaro e Sa-brina Scarcella è stata allietata dallanascita del primogenito, Angelo. Ai fe-lici coniugi i nostri complimenti ed au-guri. Ai nonni Angelo e marcella No-taro; toni e nuccia Scarcella rallegra-menti vivissimi. Al neonato Angelol’auspicio di una lunga, serena, prospe-ra e felice vita.

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con un maggior incremento in periferiasaranno 3.000 nel prossimo anno

UnA rete di penSilineAntonino Caccamo

La vita s’allunga, la terza età è diventa-ta quarta e sono gli anziani i miglioriclienti dei mezzi pubblici. Così l’Atac,nei suoi obiettivi primari, servendosi del-le tecnologie più innovative, oltre ad assi-curare alla città soluzioni di trasporto mi-gliori, ha messo in cantiere un progettoche interessa soprattutto le persone anzia-ne: l’installazione una rete di nuove pen-siline che vada a incrementare il numeroesiguo di quelle esistenti.

Il piano già in avanzato stato di attua-zione, prevede l’installazione di ben3.000 pensiline entro il 2012, soprattuttonelle zone periferiche della città dove allefermate degli autobus scarseggiano i ripa-ri per sole, pioggia o vento.

In particolare l’azienda ha raccolto lepressanti richieste del Presidente del Con-siglio Municipale che da tempo si era fat-to promotore di una iniziativa presso ilSettimo Dipartimento per ottenere neipunti critici del territorio un maggior nu-mero di pensiline alle fermate dei busmolte già installate in via di Torrevecchia,lungo la Boccea, a Selva Candida e in piùpunti di Monte Mario.

Le nuove pensiline, denominate En-thoven, sono bianche e lunghe tra i 3 e i 9metri. Esse sono dotate di impianto di il-luminazione fotovoltaico, che sfruttal’energia solare. Tutte le pensiline sono acosto zero per l’ATAC perché le spese sa-ranno pagate grazie dagli spazi pubblici-

tari laterali. Un piccolo passo in avantiper permettere ai cittadini un riparo dalleintemperie durante l’attesa dei mezzi ditrasporto. Sicuramente c’è ancora moltoda lavorare, da migliorare, in particolarenei confronti di quello scarso sedile, ri-dotto ai minimi termini per impedire chevenga usato come letto dagli sbandati co-me, purtroppo, ancora si verifica in diver-se pensiline munite di “comodi sedili”.

Lunga fila per vedere da vicino l’auto-velox e l’etilometro, ma l’attrazione mag-giore è stata per la prova del simulatore di

guida della moto, alla giornata conclusivadel progetto “Roma 19: la sicurezza è distrada” che ha visto la partecipazione del-le scuole, con oltre 300 studenti, del muni-cipio. Un’iniziativa sul rispetto delle rego-le della strada e sulla prevenzione, volutadal Presidente del Consiglio Municipale,Massimiliano Pirandola, in collaborazionecon l’associazione Vigileamico portatanelle aule scolastiche per far comprendereai giovanissimi l’importanza di osservareil codice della strada. Spot, video, foto edisegni realizzati dagli studenti su questitemi sono stati esposti alla giornata con-clusiva, alla quale hanno partecipato laFederazione Motociclisti Italiani, l’Asso-ciazione Nazionale Carabinieri e gli ope-ratori della Protezione Civile che hannosimulato assieme ai vigili urbani un inter-vento per un incidente della strada con fe-riti. (AG)

in AtteSA dellA tOrrevecchiA biSLa viabilità del XIX municipio fa un passo in avanti. In attesa della Torrevecchia

bis è in arrivo un piano per snellire il traffico della zona. Il Municipio, su proposta diMassimiliano Pirandola – presidente del consiglio del XIX municipio – ha votato unpiano di razionalizzazione del tracciato delle vie laterali alla Torrevecchia: via Tebal-di e via Dei Bruno. L’intervento, oltre a un più efficiente utilizzo delle strade della zo-na, riqualificherà l’intero quadrante. La segnaletica verticale, dopo le proposte tecni-che presentate dalla Polizia Municipale, è stata montata ed è pronta. “Dopo mesi diattesa e un serrato confronto con le associazioni e i gruppi di opposizione, ha dichia-rato Pirandola, finalmente si realizzerà per tutti i residenti un significativo alleggeri-mento del traffico lungo l’intera zona. In attesa dell’opera più importante che si au-spica cominci a breve: la Torrevecchia bis, finanziata dalla Giunta Alemanno”. (AG)

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Un “Minestrone d’arte” nel XIX muni-cipio. Musica, poesia e teatro per fornire airagazzi, attraverso l’esperienza dell’asso-ciazione di Francesca Romana Coluzzi, unmaggior interesse culturale, partecipandoal concorso “Giovani talenti emergenti”bandito dal presidente del consiglio delXIX municipio Massimiliano Pirandola.

“Tutti i ragazzi sono stati premiati – hadichiarato Sveva Tondi, figlia della Co-luzzi – e sono stati bravissimi. È stata unagrande esperienza e una vera soddisfazio-ne”.

L’associazione, nata nel 1985, che oggiè scuola di recitazione per bambini, ragaz-zi ed adulti, diretta dalla Coluzzi, conl’aiuto di sua figlia Sveva Tondi, in questi25 anni di insegnamento, ha sperimentatosempre con successo la libertà di espri-mersi, nell’arte del teatro e della musica.

Il laboratorio è stato ospite di teatri in tuttaRoma e nella provincia.

“Giovani talenti emergenti”, concorsoriservato ai ragazzi tra i 12 e i 20 anni, hamesso a confronto le scuole, i centri di ag-gregazione giovanile, gli oratori parroc-chiali e i centri polivalenti. La gara si èsvolta in tre serate itineranti nel Munici-pio XIX, nelle sezioni: letteratura conpoesia e brevi racconti, musica di cantau-tori, cantanti, gruppi musicali e arti visivepittura, disegno artistico e scultura. L’atti-vità dell’associazione, conclusa la paren-tesi del concorso, continuerà a rivolgersiai giovani talenti che frequenteranno i cor-si e gli spazi di “Minestrone d’arte” peresprimere liberamente il proprio estro nel-lo spirito di aggregazione e nello spensie-rato divertimento che le attività ludichepossono garantire.

DAL MUNICIPIO XIX

A torrevecchia una innovazione

giOvAni e AnziAninel nUOvO centrO

Alessia Gregori

Il centro anziani di Torrevecchia verràcostruito sull’area di via Montebruno, si-tuata tra la Chiesa di San Cipriano e lascuola Alberto Sordi. Il progetto, recepen-do la proposta del dottor Luigi Sasso, saràdavvero innovativo rispetto alle struttureedificate per gli anziani in passato poichéci saranno spazi dedicati anche ai giovani.Un’unione per fornire la possibilità ai“nonni” di portare i nipotini senza costrin-gerli a stare in un angolo, silenziosi, ad as-sistere alle lunghe partite di carte. Infattisono stati previsti delle aree, al chiuso eall’aperto, riservate ai giochi dei bambinie dei locali destinati a laboratori per il re-cupero delle attività artigianali. I materialisaranno ecocompatibili in legno e in pietrae tutta la struttura sarà a basso consumo

energetico per la presenza sui tetti deipannelli fotovoltaici. Il nuovo centro avràuna sala polifunzionale che si affaccerà suun giardino d’inverno e su un plateaticoesterno attrezzato con barbecue. Inoltre,l’impianto sarà dotato di un campo per ilgioco delle bocce, di un campo giochi perbambini, di un’area da adibirsi ad orto ur-bano, di una struttura atta ad ospitare laprotezione civile di zona e di locali attrez-zati a laboratori. Secondo Alfredo Milioni,presidente del Municipio, il complessodovrebbe essere realizzato nel giro di dueanni. Alla presentazione del progetto tenu-ta dall’architetto Spera erano presenti, ol-tre a diversi comitati promotori, i consi-glieri del municipio Delfino, Accorinti,Buttarazzi e Pirandola.

L’idea del Domani. Alla Balduina unamostra per tutti, un percorso a tappe chetrasformerà la routine quotidiana del postoin un’esperienza da vivere a 360 gradi.“Trasparenze” è, in largo Maccagno allaBalduina, la personale della professoressaAnna Maria Mancini. L’evento è stato arti-colato su tutta la piazza con esposizionepresso gli esercizi commerciali. “Un nuo-vo linguaggio deve ispirare la visione delfuturo – ha detto Massimiliano Pirandola presidente del consiglio del XIX municipio –per questo dobbiamo prestare orecchio alle intuizioni degli intellettuali, che con la lorovisione possono disegnare l’Idea del Domani”. I residenti e tutti i curiosi hanno avutol’occasione per conoscere l’universo artistico della professoressa e per rivisitare i luoghiche segnano la quotidianità in una nuova chiave, una veste artistica tutta da scoprire.

Una “personale” a tappe

“minestrone d’arte”

Nella foto l’area di via Montebruno. Una particolare

della Mostra

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Baracche e misere casupole coperte dicartoni e teli di plastica buttate giù dallaruspa. Qualche roulotte, panni stesi e ba-gni chimici azzurri sul ciglio della strada.Poi, macerie. Dappertutto. Il giorno dopol’avvio dello sgombro il campo rom divia del Baiardo a Tor di Quinto sembraessere colpito dal terremoto. Iniziata al-l’alba del 30 maggio l’operazione, coor-dinata dalla polizia municipale del XX edell’VIII gruppo, continua per quattrogiorni rispettando i tempi promessi a otto-bre dall’assessore alle Politiche Sociali diRoma Capitale Sveva Belviso di sgom-brare insediamento, uno di quelli abusivima tollerati, entro giugno. Resta l’areacentrale del campo dove vivono circa 200persone d’origine serba, montenegrina emacedone, molti di religione ortodossa.

“Lo sgombero era necessario – spiegail Presidente del XX Municipio GianniGiacomini – perché l’area deve essere re-cuperata per ospitare attività sportive eculturali e la cittadella dello sport per leOlimpiadi del 2020”. “Adesso il proble-ma è far finire l’anno scolastico ai ragazzidel campo – aggiunge il consigliere mu-nicipale Giorgio Mori, presidente dellaCommissione politiche sociali – e rimuo-vere tutto l’insediamento prima dell’ini-zio della scuola a settembre”.

Le famiglie verranno trasferite a La

Barbuta dove sorgerà uno dei villaggiprevisti dal Piano Nomadi del Comunema dove proprio a fine maggio i lavori diampliamento dell’area sono stati improv-visamente interrotti dalla scoperta nelcantiere di rifiuti tossici e pericolosi. In-tanto a Tor di Quinto, ammassate le loropoche cose lungo il viale sterrato che por-ta al campo, alcune persone sono stateportate in Questura per ulteriori accerta-menti. Altri hanno rifiutato di sottoporsial questionario di accoglienza con cui sisarebbe deciso di trasferirli al Cara di Ca-stelnuovo di Porto o in case famiglia. Im-possibile in questo modo sapere dove an-dranno, dicono alla Sala operativa socialedel Comune.

Dallo sgombero sono emerse situazionidi illegalità, già registrate a ottobre scorsoin occasione del censimento: un vero rac-ket per l’affitto delle baracche e dei postiletto a cittadini romeni e sfruttamento allaprostituzione. “Lo sgombero era indifferi-bile – afferma Fabrizio Santori, presiden-te della Commissione comunale Sicurez-za -, i numeri parlano chiaro: su 107 adul-ti controllati, di cui uno clandestino, ben35, cioè circa il 30%, ha precedenti di po-lizia. Tra le donne 8 erano già segnalatecome prostitute, mentre solo 3 minori tra i35 identificati sono stati affidati alle strut-ture pubbliche”.

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le famiglie verranno trasferite a la barbuta

demolite le baracche abusive dei nomadi a tor di Quinto

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il pOnte dellA SperAnzA

Con qualche ritardo sulla tabella di marcia dell’inaugurazione, finalmente il Pontedella Musica, subito ribattezzato in Ponte della Speranza, (di ottenere l’assegnazionedelle Olimpiadi), è stato “consegnato” al pubblico. Ha unito, eliminando il “famoso girodei ponti”, con un salto di 190 metri, il Flaminio al Delle Vittorie. Il transito è riservatoai pedoni e bus elettrici e di fatto collega l’area del Foro Italico, dal lato della Casa delleArmi (che fu inspiegabilmente trasformata in aula bunker) a viale Guido Reni, una stra-da che transita prima davanti al nuovo museo Maxxi, museo delle arti del XXI secolo,per finire sulla Flaminia a ridosso di Piazza Apollodoro in prossimità del Parco dellaMusica.

Si è svolta l’annuale Assemblea dei So-ci dell’Associazione Culturale Igea conuna grande partecipazione degli iscritti edei giovani collaboratori del nostro gior-nale. Gianfranco Moschetti, eletto presi-dente dell’Assemblea, ha dato la parola alPresidente dell’Associazione Igea, AngeloDi Gati, per le comunicazioni sulle attivitàsvolte e sui progetti futuri (una nuova edi-zione del Concorso di poesie in vernacolo,il 6° Concorso di Cortometraggi da realiz-zare nel 2012, la prosecuzione della pub-blicazione del giornale, una gita a Viterboentro questo mese); quindi ha invitato ipresenti ad esprimersi sugli argomentiall’Ordine del Giorno. Gustavo Credazzidel Direttivo dell’Associazione IGEA eGiorgio Bernardini dell’Associazione S.Onofrio hanno aperto una vivace discus-

sione sulla dismissione delle caserme edei forti militari, di cui sono particolar-mente ricchi i nostri quartieri. In conclu-sione si è stabilito di creare un coordina-mento tra le varie Associazioni attive sulterritorio, ognuna delle quali dovrebbeeleggere un suo rappresentante, in mododa creare un gruppo di lavoro che possaseguire i progetti del Comune e dei Muni-cipi interessati e indirizzarne le scelte insenso favorevole alla cittadinanza. Sonopoi intervenuti il tesoriere dell’Associa-zione Nereo Mugnai e il commercialistaStefano De Sanctis che hanno illustrato ilbilancio 2010 che, a causa della crisi eco-nomica, presenta ancora, malgrado unbuon recupero sui dati del 2009, qualchecriticità. Dopo una breve discussione il bi-lancio è stato approvato all’unanimità.

l’ASSembleA dell’ASSOciAziOne igeA

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La città di Roma ha presentato la suacandidatura alle Olimpiadi del 2020.Manifestazione sportiva che dovrebberitornare all’ombra del Colosseo bensessantanni dopo quei XVII Giochi chevennero definiti i più belli disputati inEuropa. Nel nostro quartiere siamo riu-sciti a rintracciare uno dei protagonistidi allora, quel Giancarlo Guerrini che,grazie alla sua presenza in acqua, con isuoi gol, riuscì ad aprire la porta di quel-la finalissima che trasformò il nostro“Settebello” in un “Settebello tuttod’Oro”. Ecco il suo racconto.

“Debuttammo contro la Romania conun soffertissimo 4-3: decise Bardi nel fi-nale, con un gol ‘a schizzo’ che oggi or-mai e una rarità. Poi due facili impegni,contro il Giappone e la Repubblica Ara-ba Unita, che consentirono a Zolyomy difar giocare tutti i componenti della “ro-sa”, una scelta che si rivelò gratificante,visto che a quei tempi chi non entravaeffettivamente in acqua non prendeva lamedaglia”.

Roma 1960, sembra lontanissima neltempo, è trascorso più di mezzo secolo,ma è sempre viva nella memoria di chi,come Guerrini, indossò la maglia azzur-ra onorandola fino al punto di salire sulpodio più alto, ma schivo com’è non ag-giunge che se non fosse sceso in acquasenza dubbio la squadra italiana sarebberimasta al palo. Giocò, infatti, contro laGermania segnando ben due reti.

“Con la Germania fu una partita menofacile di quanto dica il 3-0. Sull’1-0, retedi Parmegiani, rimanemmo con l’uomoin meno: allora non c’era l’espulsione atempo, finché non veniva realizzato ungol non potevi rientrare. Per fortuna se-gnai, in inferiorità numerica. Poi siglaila terza rete”.

Anche il giorno dopo, contro l’Unio-ne Sovietica, gli azzurri giocarono granparte dell’incontro con l’uomo in meno.Ma grazie al “ragno” Dante Rossi cheparò tutto, l’incontro finì 2-0, con ancoraun gol del nostro personaggio. Con i so-vietici il “Settebello” si qualificò per ilgirone finale a 4. Senza un filo di emo-zione, ma con un velo malinconico negliocchi, Guerrini continua il suo racconto:”Valevano i risultati acquisiti: noi e laJugoslavia, che aveva battuto 2-1 l’Un-gheria, partivamo con 2 punti. Ci tocca-rono subito gli slavi e vincemmo ancora:2-1. In vantaggio, grazie ancora a Par-megiani, per quasi un tempo e mezzo,fummo raggiunti su rigore. Battemmo lapalla al centro e Rosario, ancora lui, an-dò a segnare la rete del successo quandomancava circa un minuto alla fine. Aquesto punto era medaglia sicura. Potevaessere d’oro se non avessimo perso conl’Ungheria e se la Jugoslavia non avessebattuto l’Unione Sovietica. I russi ci fe-cero un grosso favore, vincendo 4-3: co-sì il titolo era nostro già prima di scende-re in acqua contro i magiari. Noi aveva-mo seguito la gara in tribuna, facendo untifo indiavolato. Fu un grosso errore,perché ci scaricammo. E contro l’Un-gheria giocammo la partita più brutta del

torneo. Sempre in svantaggio, riuscim-mo a rimontare: dallo 0-2 al 2-2 con Bar-di e Lavoratori, poi Parmegiani per il de-finitivo 3-3. Mosci in acqua, ma orgo-gliosi: anche se il risultato non importa-va ai fini del titolo, ma perdere davanti aquel pubblico sensazionale sarebbe statoun delitto. Così onorammo il “Settebel-lo”.

Una pausa, come per farci capire cheil racconto di quell’avventura d’oro eraterminato, per riprendere subito con unabattuta finale: “Però ci fu un guastafe-ste... “Poco prima di noi, allo stadioOlimpico, Berruti vinse l’oro dei 200metri. Non ci siamo mai persi di vista,glielo rinfaccio sempre: ‘Livio, tu ci hairovinato’ . Ma ce ne fossero, di guastafe-ste così”.

Ed ora via con le prossime Olimpiadi.

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Come ogni anno, durante la primavera, si festeggia la festa della mamma e tantemamme hanno ricevuto auguri e doni. Noi vogliamo cogliere l’occasione per ricordareanche coloro che pur non essendo madri biologiche donano amore ai figli che incontra-no durante il cammino della vita e si adoperano veramente per il bene del prossimo. So-no mamme ignote che agiscono nell’ombra e che sono simbolo di amore e di altruismo.Tra le tante nel mondo ricordiamo Dona Maria Conceição Macedo, una Mamma Spe-ciale che in Brasile accoglie con il suo abbraccio quanti sono costretti a vivere ai margi-ni della società e li ama con un grande cuore. Ventidue anni fa ha fondato l’IBCM,un’opera che assiste persone povere e con l’Aids. Tutti i giorni va a Casa Vihda, l’asiloda lei creato nel quartiere periferico di Pernambuês, ove assiste 80 bambini dai 2 ai 14anni di età che vivono o convivono con l’Aids. Giorno e notte offre cure, cibo e affettoagli esclusi, a coloro che sono vittima di razzismo e preconcetto, a coloro che vivono perstrada. Tutti la chiamano “Mãe” che in portoghese significa “Mamma”. Conceição è unainfermiera in pensione, vedova, madre di due figli e nonna di due nipoti. Vive a Salva-dor, nel nordest brasiliano, prima capitale dell’immenso Paese e definita dal grandescrittore Jorge Amado un «miscuglio di bellezze e sofferenze, d’abbondanza e di fame,di riso allegro e di lagrime cocenti». Qui convivono luci e ombre, insieme a molte con-traddizioni sociali non ancora risolte. Qui Conceição, insieme a padre Alfredo Dorea,porta avanti la sua lotta contro l’esclusione, il razzismo e la discriminazione. Qui, negliultimi anni, molti bambini, figli di donne con Aids, sono nati sani, grazie all’impegno ealla generosità di Conceição, la mamma di tutti.

Un protagonista nato a monte mario ricorda i Xvii giochi Olimpici disputati a roma

È passato più di mezzo secolo da quel “Settebello” trasformato in oroAngela Falcione

Giancarlo Guerrini

in azione

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DAL MUNICIPIO XX

A labaro per il prossimo anno

Un bel giArdinOAll’ASilO nidO

Emanuela Micucci

Associazioni al servizio della città

Aree bOnificAteMichela Spatera

I giochi, il prato, gli alberi, i gazeboper l’ombra. I piccoli alunni della scuoladell’infanzia comunale Arcobaleno diColli d’oro, a Labaro, a settembre avran-no un nuovo giardino grazie a un proget-to partecipato tra i loro genitori e il Cam-pidoglio. I lavori cominceranno in questigiorni, dopo la chiusura estiva dell’isti-tuto, così da essere conclusi per la ria-pertura della scuola. Settantamila eurofinanziati da Roma Capitale con la ge-stione dell’ufficio tecnico del XX Muni-cipio che si sommano ai circa 100milaeuro stanziati per la ristrutturazione in-terna dell’edificio, da poco conclusa.

Il giardino avrà nuove alberature lun-go il perimetro esterno, tre zone ombracon gazebo, una fontanella, un’area gio-co più ampia, un vialetto con erba e ter-

ra. Poi, una zona pavimentata con pia-strelle antitrauma davanti all’edificioscolastico, sedute in calcestruzzo, aiuolein muratura e una staccionata di legno.Non solo. Con questa seconda tranche difinanziamenti si realizzerà anche il ba-gno per gli alunni disabili. Una scuola,dunque, ristrutturata e riqualificata per lavivibilità e la sicurezza di tutti. E conpartecipazione diretta di tutti. “Sia pergli esterni sia per gli interni abbiamoascoltato e accolto le esigenze dei geni-tori – ha detto il consigliere comunaleLudovico Todini, membro della Com-missione Scuola specificando che men-tre per le medie e superiori gli alunni so-no in grado di esprimere le proprie ne-cessità, per l’asilo e la primaria ci rivol-giamo ai genitori e agli educatori”.

Si sono svolte le prime due iniziativepromosse dall’Assessorato ai LavoriPubblici del XX e da FareAmbiente Ro-ma Capitale per il recupero di alcunearee abbandonate del Municipio non incarico al Servizio Giardini. Con gli in-terventi del 5 e del 18 aprile si sono cosìrispettivamente raggiunti due ottimi ri-sultati: la bonifica di un’area verde dicirca 10.000 mq in via Braccianenseall’altezza del civico 96 e la riqualifica-zione in via dei Due Ponti della scarpataa ridosso del muro di cinta dell’OspedaleS. Pietro. Si è trattato di “iniziative dicittadinanza attiva” che non hanno com-portato alcun costo per la pubblica am-ministrazione grazie alla collaborazionegratuita di due Società operanti nel setto-re ambientale – Romana Ambiente srl eSanair Ambiente srl – e all’opera volon-taria dei ragazzi del Laboratorio FareAmbiente XX che, indossati tute bianchee guanti di rito, nella foto di Lidia Garra-no, si sono dati da fare per ridare decoroad aree degradate del loro territorio.

“Sono state due giornate molto fatico-se ma comunque diverse dal solito e, co-sa più rilevante, al termine di ognuna diesse, grande è stata la soddisfazione nel

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Marciapiedi per eliminare i numerosidisagi cui andavano incontro i passantitransitando a piedi in via San Godenzo evia Santa Giovanna Elisabetta. Sono, in-fatti, iniziati i lavori in zona, per realiz-zare, dopo anni di richieste, proteste epetizioni, i marciapiedi lungo due stradesulle quali ci sono due asili nido, unascuola elementare e una scuola media.“Questi lavori rientrano nel quadro di unprogetto più ampio che prevede la rea-lizzazione di una vera e propria ragnate-la di marciapiedi per porre in sicurezzazona. Lo ha precisato l’Assessore ai La-vori Pubblici del XX, Stefano Erbaggi,aggiungendo che il Municipio ha anchein progetto la realizzazione di un mar-ciapiede che colleghi il parco Vanessa

Russo con via Bellagio, come ha sugge-rito la proposta di numerosi abitanti.Tuttavia la realizzazione di questo colle-gamento pedonale, è legato all’approva-zione dei condomini di una costruzionesul cui terreno dovrebbero essere realiz-zati i lavori richiesti. “Appena il condo-minio approverà la cessione bonaria del-la sua parte di competenza, il Municipioprovvederà alla realizzazione del pas-saggio”. Lo ha ripetuto l’assessore Er-baggi, presente all’assemblea condomi-niale, aggiungendo però che tutto dipen-derà dai condomini della palazzina poi-ché, anche se i presenti si siano dichiara-ti favorevoli, c’erano soltanto 30 delle114 persone residenti. Mentre ci dovreb-be essere la “maggioranza qualificata”.

nUOvi mArciApiedi lAbArO e in zOnA cASSiA

Luca Prestagiovanni

pensare di aver fatto qualcosa di belloper il territorio”, ha detto Luca DellaGiovampaola, socio fondatore del labo-ratorio FareAmbiente XX che ha coordi-nato i ragazzi nelle operazioni di bonifi-ca delle aree. L’Assessore ai lavori Pub-blici del XX Municipio Stefano Erbaggi,ha auspicato nuovi interventi. Per Barba-ra Catizzone, coordinatrice FareAmbien-te Roma Capitale, è importante il coin-volgimento diretto dei cittadini perchéstimolando il senso civico, producono uncircolo virtuoso negli stessi abitanti delterritorio. Infine FareAmbiente RomaCapitale ha lanciato una proposta al ser-vizio giardini: di fornire a chi ha passio-ne per il verde e tempo a disposizione,gli strumenti necessari per prendersi cu-ra di alcune aree dei municipi.

Si lavora

per i nuovi marciapiedi

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Violenze verbali, insulti, lavaggi delcervello per soggiogare la fidanzata o lamoglie. Non ci sono solo le percosse tra icasi di violenza sulle donne che arrivanoallo sportello “Non sei più sola” di assi-

stenza psicologica e legale delXX Municipio. “È molto pe-sante la violenza psicologicacolpisce in profondità la di-gnità della donna: può avveni-re a casa, ma anche sul lavoroo nei casi di stalking, quandodiventa una vera e propriapersecuzione”, spiega unadelle tre psicologhe dell’asso-ciazione psicoeducativa Apeonlus che gestisce il servizioin collaborazione con il Muni-cipio.

Partito in sordina, per unacerta titubanza di chi ha subi-

to violenza a raccontare gli abusi, losportello ha successivamente avuto mol-te richieste di assistenza, forse per la ecodi professionalità sparsa nel quartieredalle prime donne assistite. È apertoogni lunedì dalle 15 alle 17 in via Cassia1791, sede di Ape (www.apeonlus.it).Qui le donne che hanno subito violenza,fisica o psicologica, trovano accoglien-za, ascolto, risposte ai propri bisogni.Senza pregiudizi. Psicologhe e avvocatile informano e le orientano, offrono con-sulenza, assistenza e sostegno, oltre ametterle in contatto con la rete dei centriantiviolenza e le strutture di accoglienzapresenti in città e sul territorio nazionale.Tutto gratuitamente e in assoluta riserva-tezza. È attivo, inoltre, un serviziod’ascolto telefonico al numero verde800973306 o allo 06.64201640. Un pri-mo supporto viene offerto in tre incontri,poi si consiglia un percorso mirato a se-conda del bisogno della donna. Tra lequestioni legali, i casi più frequenti sonole richieste di separazioni in seguito aviolenza subita a casa. “Gli abusi tra lemura domestiche sono i più numerosi –spiegano allo sportello –, ma la violenzasi manifesta ovunque ed è indipendentedallo stato sociale della vittima e del-l’aggressore”.

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Se la patria del rugby è l’oleoso Nord Est, terra ingolfata di fabbriche e mi-granti, lamiere e gru, padroni e operai, Treviso contro Rovigo, è all’ombra delColosseo che la palla ovale va veramente in meta. Può lo sport integrare, unire,cancellare le diversità della natura, annullare le sindromi e far diventare i bambi-ni tutti uguali? A Roma sì. A Roma si può. A Roma succede, è successo pure que-st’anno, accade ogni volta.

L’Unione Rugby Capitolina ha organizzato l’8 maggio un happening – loro lochiamano torneo di mini-rugby, ma qua non c’è classifica che conti per davvero –dove dei ragazzini affetti da Sindrome di Down fanno la cosa più bella del mon-do: giocano a rugby assieme ai loro coetanei. I normali. Anzi, i normodotati. Iltorneo, happening, kermesse, chiamatelo come vi pare, altro non è che la tappaconclusiva del progetto “Una meta per crescere”, che l’Unione Rugby CapitolinaOnlus porta avanti da 5 anni con la sezione di Roma dell’Associazione ItalianaPersone Down, l’Aipd. I bambini Down imparano a diventare autosufficienti. Sialimentano di sogni, diventano grandi prendendo a calci ciuffi d’erba, terra ecuoio. Trasformano uno sport di contatto in amore. Esiste magia più bella?

Seduta straordinaria del ConsiglioMunicipale all’ombra della Torretta diPonte Milvio dedicata al 150° anniversa-rio dell’Unità d’Italia. Erano presentiuna rappresentanza dei Lanceri di Mon-tebello, dei Carabinieri a cavallo, dellaPolizia di Stato, della Protezione Civile,

dei Vigili del Fuoco, dei Vigili Urbani.Presenti alla manifestazione centinaia dialunni delle scuole del territorio che han-no seguito, per l’intera mattinata, con lamassima attenzione, lo svolgimento delConsiglio Municipale, aperto dal Presi-dente Gianni Giacomini con una brevericostruzione delle varia vicende stori-che che hanno caratterizzato, nel secoloe mezzo, l’Unità del Paese. Nel pome-riggio la manifestazione è proseguitacon rappresentazioni artistiche, mostrecinematografiche, musica e cabaret.

cOnSigliO in piAzzA

LEGGETE E DIFFONDETE

IGEAIL GIORNALE

DEI QUARTIERI

Un particolare della

manifestazione

LUTTO IN CASA RICCIONI

Virgilio Riccioni ci ha lasciato.Aveva 70 anni. Stimato ed apprezzatoper la sua umanità e cortesia, è statoper molti anni impiegato alla Cameradei Deputati. Campione italiano di bo-wling era anche un validissimo e per-spicace giocatore di bridge. Tutti lo ri-cordano per la simpatia e la cordialitàche caratterizzavano le conversazionicon gli amici, con i conoscenti e quan-do parlava dei suoi amatissimi segugi.Cognato del giornalista Gustavo Cre-dazzi, nostro collaboratore e dirigentedell’Associazione Igea, lascia un vuo-to tra quanti lo hanno conosciuto. Allamoglie Giuliana, ai cognati Emma eGustavo Credazzi, ai parenti tutti sen-tite condoglianze della redazione, del-la direzione di Igea e dell’Associazio-ne tutta.

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All’Assemblea dei Soci

indicAziOni e prOpOSteFolta partecipazione all’Assemblea Annuale dell’Associazione Sant’Onofrio che

si è svolta il 18 aprile. Per i soci tutti è stato un avvenimento culminante e fondamen-tale per un confronto sugli indirizzi e le proposte.

Dopo la relazione del Presidente Giorgio Bernardini, c’è stata la discussione sulleindicazioni più significative fornite, sia dalla relazione dello stesso Presidente chedagli interventi che sono emersi nel corso del dibattito.

È stato un momento autocelebrativo in cui sono stati evidenziati gli impegni su cuil’Associazione si è spesa nell’ultimo anno e che ha portato a compimento in modo po-sitivo. Dalle parole del Presidente e dagli interventi degli altri membri del ConsiglioDirettivo è stata anche però sottolineata la necessità di una efficace campagna di pro-selitismo tra gli abitanti del Quartiere per conferire più forza e slancio alle iniziative ealle proposte che saranno discusse e realizzate. L’adesione all’Associazione, ha riba-dito il Presidente Giorgio Bernardini, potrà essere limitata anche a semplici suggeri-menti di idee e problemi di comune interesse per una migliore vivibilità del Quartiere.

È stato, infine, nominato il nuovo Consiglio Direttivo che avrà il compito, una vol-ta assegnati gli incarichi, di dare indicazioni e spronare i soci per affrontare le nume-rose problematiche già esistenti e quelle che verranno con l’obiettivo di valorizzarela presenza dell’Associazione Sant’Onofrio nel quartiere.

Una grave situazione sociale

preSenze AbUSive nel pArcO del pinetONico Simoniello

La polizia municipale del municipioXIX ha proceduto allo sgombero di unadecina di occupanti abusivi, per lo più dicittadinanza rumena, nel parco urbanodel Pineto, all’altezza di piazza Giure-consulti.

L’azione di sgombero delle diversepresenze abitative segnalate dai cittadininel parco di Sant’Onofrio continuerà do-po aver allontanato, dalla sua dimoraabituale all’interno dello storico fontani-le di Pio IX, un signore di nazionalitàpolacca… Questo fenomeno ha originedalla seconda metà del 2000, epoca incui l’amministrazione romana ha dovutofronteggiare una vera e propria invasio-

ne di cittadini provenienti essenzialmen-te dall’Est Europeo senza riuscire a ri-spondere pienamente alla richiesta diospitalità che ne derivava.

Nel 2007 mi occupavo di sicurezza inqualità di delegato dell’istituzione muni-cipale e ricordo la difficoltà non tantoper allontanare coloro che abusivamentestazionavano nelle aree verdi cittadine,quanto quella di trovare delle alternativeserie alla crescente richiesta di soluzioniabitative, malgrado Roma fosse (e lo èancora!) una delle città con maggiorepresenza di case sfitte e/o disabitate.

Oggi la situazione sembra essere peg-giorata: gli annunciati e in parte effettua-ti sgomberi di alcuni storici campi no-madi, insieme all’introduzione del reatod’immigrazione clandestina, oltre allaconsueta mancanza di soluzioni di ospi-talità, hanno portato alla costituzione diinfiniti micro insediamenti abusivi più omeno dappertutto!

L’introduzione dei Centri di Identifi-cazione ed Espulsione – dove vengono“ospitate” per mesi persone che nellaquasi totalità delle volte non hanno fattonulla di male, ma che per il solo fatto diessere clandestine vengono private diqualunque diritto – non sembra essereuna soluzione (almeno da Paese civile!).

In effetti i provvedimenti adottati inquesti ultimi anni in materia d’immigra-zione riducono i diritti degli immigrati,aumentano la loro condizione d’irregola-rità, alimentando paura e insicurezza.Fra i tanti, si ricordano, in particolare, irequisiti stringenti per l’accesso all’edi-lizia pubblica (dieci anni di residenzaconsecutiva sul territorio nazionale ov-vero cinque anni di residenza nella pro-

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pria regione), oltre alla tassa di duecentoeuro per ottenere il permesso di soggior-no…

E finché non verrà affrontata seria-mente la questione immigrazione – so-prattutto nella trilogia inaccettabile chequasi sempre porta con sé: ‘immigrazio-ne/criminalità e terrorismo/insicurezza’– non vi sarà alcuna soluzione al perpe-trarsi dello scontro fra istituzioni e “sfi-gati” in una sconfortante e interminabileversione del gioco del “Guardie e Ladri”in cui gli allontanamenti non fanno altroche spostare il problema da un luogoall’altro senza MAI risolverlo.

le associazioni Sant’Onofrio e igea

per il fOrtetriOnfAle

Nel corso dell’Assemblea dei Socidell’Associazione Igea, in pieno ac-cordo con l’Associazione Sant’Ono-frio, è stato stabilito di creare unacommissione permanente, tra le dueassociazioni, che si interessi da vicinoai vari progetti che saranno presentatisulla destinazione d’uso del forte, inmaniera da poter intervenire se le de-cisioni sono nettamente in contrastocon il volere degli abitanti di zona.L’iniziativa è stata estesa anche ad al-tre associazioni di quartiere.

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Edificato vicino alle fornaci sorte nellaValle dell’Inferno durante il periodo di in-tensa attività edilizia successiva alla desi-gnazione, da parte del Parlamento, di Ro-ma Capitale del Regno d’Italia, oggi delBorghetto rimangono solo i resti dellaFornace Veschi che giace abbandonata invia di Valle Aurelia, vicino alla stazionedella metropolitana A.

Lo sfruttamento della zona perl’estrazione dell’argilla e per la realizza-zione dei mattoni risale comunque al pe-riodo imperiale romano. Il Borghetto fuper la maggior parte costruito e abitatodagli operai fornaciari e costituiva (e an-cora oggi costituisce) un’importante par-te ambientale e storica della città, perchéstrettamente collegato all’attività pro-duttiva dei laterizi.

Valle Aurelia è sempre stata conside-rata una borgata atipica; non è mai stataritenuta una “borgata dormitorio” inquanto i fornaciari avevano costruito vi-cino al posto di lavoro, con i mattonidelle fornaci, delle casette dove abitava-no con le loro famiglie. Il tempo e ungrande smottamento del terreno sopra-

stante, nel 1961, hanno causato la finedelle fornaci.

In passato il Comune di Roma avevaequiparato questo insediamento ai bruttiborghi formati da baracche e ne aveva de-ciso la demolizione con il proposito di as-segnare gli alloggi popolari del vicino pia-no di zona Pineto alle numerose famigliepresenti nel Borghetto. Le decisioni dellaGiunta Comunale furono prese senza in-terpellare o informare i diretti interessati.Solo quando cominciarono ad arrivare lelettere ufficiali per il rilascio delle abita-zioni seguite dall’immediata demolizione,si seppe cosa stava per accadere. La indi-gnata protesta dei Comitati di Quartieredella zona nord della città e del Municipiocompetente, volta alla sospensione delledistruzioni indiscriminate di case, che tral’altro risultarono in buonissimo stato,portarono a salvare gli edifici più signifi-cativi. Dopo un lungo periodo di abbando-no, è stato avviato il progetto di recupero.Nel corso dei successivi incontri, anchecon le associazioni di zona, è stata sottoli-neata l’opportunità di far ripartire la pro-gettazione del Piano Attuativo del Bor-

ghetto Aurelio – quale strumento urbani-stico di attuazione del Piano Regionale diAssetto del Parco Regionale del Pineto –mediante la costituzione di un Gruppo diLavoro Tecnico che prevede dei finanzia-menti per la progettazione del Borghetto eper il recupero della Fornace Torlonia edella “Casa del Popolo”.

“Conoscere e comprendere attraverso lostudio della Memoria il nostro passato pervivere meglio il nostro presente ed auspi-care un futuro migliore”. La frase espressadal presidente della Provincia Nicola Zin-garetti è stata ripresa più volte nel corsodella presentazione del libro “Valle del-l’Inferno Valle Aurelia 1948-1961 Conti-nuità e cambiamenti scritto da DonatellaPanieri in collaborazione con l’Associa-zione Culturale Le Fornaci. È proprio sul-la conoscenza e l’analisi della storia delBorghetto dei Fornaciai di Valle Aureliache si articola il più vasto progetto di stu-di, patrocinato dalla Provincia, che preve-de studi e pubblicazioni che illustrino lastoria geografica, politica e antropica del-la Valle rapportandola ai grandi fatti stori-ci nazionali e internazionali del tempo.

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reAliSmOper le bArAcche

La locandina che mostriamo rappre-senta una curiosità. Appartiene al filmdi Ettore Scola, interpretato magistral-mente dal compianto Nino Manfredi,che narrava le vicende di una famigliadi baraccati – e per le riprese dal veroil regista – un maestro del realismopuro – si avvalse delle baracche che sitrovavano nella zona della valle del-l’Inferno, così chiamata per la presen-za delle fornaci.

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piO XPio X, al secolo Giuseppe M.Sarto,

che governò la Chiesa in anni difficili,dal 1903 al 1914, anche nei momenti piùcritici riusciva a conservare uno spiccatosenso dell’ironia che gli derivava forsedalle sue origini venete. Agli alti prelatiche, preoccupati per la sua salute, ognitanto gli chiedevano “Santità, come sta-te?”, lui immancabilmente rispondevasorridendo: “Da Papa!”.

piOggiADio ha creato la pioggia, il diavolo,

gli ombrelli. (Dalla pubblicità per ungiaccone impermeabile).

* * *In Italia non piove quasi mai sul ba-

gnato: piove sul diluvio!

piSOlinOSe volete che il mondo intero venga

a bussare alla vostra porta o vi telefoni,provate a fare un pisolino la domenicapomeriggio.

pittOriKandinskij vide un giorno ad una

mostra un suo quadro appeso alla rove-scia e – come confessò poi agli amici –si accorse con sorpresa che era assaipiù bello e interessante. E lo lasciò co-sì.

* * *Non sapendo dipingere, un pittore si

avvaleva del suo colore politico. (MinoMaccari)

* * *Il pittore francese Balthus amava ri-

petere che l’arte è un mistero che non

si può spiegare. E aggiungeva: “Se unquadro si può spiegare a parole, alloraperché dipingerlo?”.

* * *All’ingresso di una Galleria d’arte

parigina, le cui pareti erano state da po-co riverniciate, è stato appeso un car-tello con la scritta “Attenzione alla pit-tura!”.

pOetiGiosuè Carducci, considerato un

“mangiapreti”, soleva dire in rima:Frati e preti, cattivi poeti”. “Perché,Maestro?”, gli chiese una volta unostudente. “Perché sono VATI…CANI”,fu la lapidaria risposta del Carducci.(Dal libro “Scusate il bisticcio” diMarcello Savelli).

pOkerTi siedi al tavolo da poker e osservi

attentamente i compagni di gioco perindividuare qual è il “pollo” da spenna-re. Se proprio non lo vedi, vuol direche questa volta il pollo sei tu.

pOllOQuando la carne di pollo era un cibo

per ricchi, consumato peraltro solo neigiorni di festa, c’era un detto popolareche sentenziava: “Quando un contadi-no mangia un gallina, o è ammalato luio è ammalata la gallina”.

pOliticA“Si dice che la politica sia la seconda

professione più antica del mondo, mafrequentandola mi sono convinto che…somiglia molto alla prima”. (RonaldRegan)

* * *La politica – ha detto un vecchio

marpione addetto ai lavori – è l’arte diservirsi degli uomini dando però lorol’impressione di servirli.

* * *A giudicare dai risultati, non solo in

Italia, vien proprio da ripetere con Ro-bert Stevenson (l’autore dell’Isola delTesoro) che la politica è l’unica profes-sione per la quale non è richiesta alcu-na preparazione.

* * *“Il dieci per cento dei nostri politici

è la crema del Paese, un altro dieci percento è la feccia, il resto è come il Pae-se”. (Gaetano Salvemini)

* * *Secondo Paul Valery, la politica è

l’arte di impedire alla gente di impic-ciarsi di ciò che la riguarda.

pOpOliLo scrittore inglese Rudyard Kipling

classificava i popoli con spiritose simi-litudini: “Un tedesco: un lavoratore;due tedeschi: una birreria; tre tedeschi:la guerra”. E ancora: “Un inglese: un

imbecille; due inglesi: una partita dicricket; tre inglesi: un impero”. Rife-rendosi alla Francia, diceva: “Un fran-cese: un eroe; due francesi: due eroi;tre francesi: un ménage a trois”.

E gli italiani? Ecco la sua similitudi-ne. Un italiano: un bel tipo; due italia-ni: una discussione politica; tre italiani:tre partiti”.

pOliticA AllA tvL’informazione politica alla Televi-

sione – scrisse Vittorio Zucconi – nondeve essere mai come una porta girevo-le dalla quale i politici entrano ed esco-no a proprio piacimento. Altrimenti siproduce una specie di “avanspettacolopolitico”.

Negli USA, i responsabili dei princi-pali telegiornali adottano da tempoquesta regola aurea: “Se il Presidentefa un discorso con cui annuncia di di-mezzare le tasse (il che sarebbe una ve-ra, importante notizia), allora lo faccia-mo apparire in TV; altrimenti niente.”

pOSSedereNoi spesso crediamo di possedere le

cose, ma in realtà sono le cose che pos-siedono noi.

pOStAC’è qualcosa che viaggia più veloce

della posta elettronica: il pettegolezzo!

pOvertàI ricchi possono fare voto di povertà,

ma i poveri non possono fare voto diricchezza. Non è giusto!

Varie&EventualiAttilio Pancioni

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Lunedì / Venerdì 9-13 • 15-19 Sabato 9-13

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In questo numero presentiamo tre libridedicati ai 150 anni dell’Unità d’Italia.

cleliAdi Giuseppe Garibaldied. Memori pag. 284 € 15

Romanzo, perché di romanzo si tratta– almeno nella prima parte: Clelia, labella popolana concupita da un alto pre-lato, il fanciullo ingannato e deprivatodei suoi beni, tuguri e magioni fastose,soldati e briganti, schermaglie amorosenella Roma papalina del 1867.

Giuseppe Garibaldi si è cimentato inun racconto rodomontesco fortementeanticlericale. A questo proposito bastaleggere il suo testamento riportato nel-l’ultima pagina. La seconda parte di que-sta storia verte invece su quanto accadu-to nel 1867: attentato alla caserma Serri-stori, morte gloriosa dei fratelli Cairoli,occupazione di Monte Rotondo e batta-glia di Mentana. È il fallimento dell’in-surrezione così come raccontato dal no-stro “Eroe dei due mondi”. (TR)

SUpplicA degliStAmpAtOri e librAj d’itAliA Al pApA piO viAnonimo del 1785ed. Memori pag. 41 € 7

L’indice dei libri proibiti fu redatto perla prima volta dall’Inquisizione nel 1558sotto Paolo IV, in piena Controriforma.Nel 1785, all’epoca dei Lumi, anni dopola pubblicazione dell’Enciclopedia diDiderot e delle opere di Voltaire e quat-tro anni prima della Rivoluzione France-se, un anonimo editore romano si rivolgeal Papa per ottenerne “il libero smerciodei libri”. Dopo due secoli infatti l’Indi-ce, continuamente aggiornato, proseguea condannare testi ed autori non graditialla Chiesa; la perorazione dell’autore èlucida, fervida ed appassionata, l’argo-mentare stringente “A misura del rigorecon cui è proibito il libello, più ansiosodiventa il pubblico di vederlo”, gli esem-pi clamorosi “Si è condannato un libro digeometria poiché l’autore ha detto chefra due punti dati la linea più corta è lalinea diritta”, gli appelli alla libertà fre-quenti “Felici quegli Stati i cui Principiavendo lo spirito filosofico favorisconoquelli che si sforzano di acquistarlo.” In-vano. La supplica, pur tanto efficace,non trova ascolto, tanto è vero che gli ul-timi autori ad entrare nella lista sarannoSimone De Beauvoir, Moravia, AndréGide e Jean Paul Sartre e che bisogneràattendere il Concilio Vaticano II ed il1966 per vedere archiviata la congrega-zione dell’Indice. (PC)

mObbingdi Caterina Ferraro Pelleed. Memori pag. 184 €15

Dura, ferma ed appassionata denunciacontro il mobbing da parte di una vittimadella persecuzione sul luogo di lavoro:Caterina Ferraro Pelle, laureatasi venti-duenne in architettura, divenuta dirigen-te nella pubblica amministrazione a 27anni, alternando al racconto emotiva-mente intenso dei fatti la riflessionescientifica sul problema, narra qui unastoria che apparirebbe incredibile se nonfosse vera. A seguito di una denunciadella corruzione e del malaffare che la

circondano la lavoratrice entra in unaspirale infernale: il dirigente che l’avver-sa ricorre a qualunque mezzo per disfarsidi lei e ridurla al silenzio; la vittima vie-ne isolata, scansata da tutti come la por-tatrice di un morbo letale, privata di ogniincarico, esiliata in un sottoscala, trasfe-rita dove non possa nuocere, umiliata inmodo da fiaccare la sua resistenza, mainvano. La sua lotta ostinata fra avvoca-ti, giudici e Tribunale del Lavoro che du-ra ancora oggi ha fatto di lei un’espertadel fenomeno e può essere di valido in-coraggiamento e insegnamento a quanticome lei si trovino a reagire faticosa-mente e caparbiamente alla violenza delpotere. (PC)

mOnlight miledi Dennis Lehaneed. PIEMME pag. 331 € 17

Una nonna si rivolge al detective Pa-trick Kenzie perché ritrovi la nipotina ra-pita, la bimba viene recuperata pressodelle brave persone che volevano soloaccudirla a riportata alla madre alcolistae nevrotica; 12 anni dopo la ragazzinascompare di nuovo e lo stesso detectiveviene coinvolto nelle indagini. La ricer-ca riprende tra Boston e Chicago, toc-cando ambienti apparentemente irre-prensibili che nascondono però dietro allustro del benessere, delle case ordinate,dei giardini perfetti, le famiglie indegnecapaci di traffici di adozioni discutibili,immagine di una triste America opulentae corrotta in cui il male e il bene si com-penetrano a volte fino a confondersi. Lasuspense del thriller evolve così nellaprofondità di un’indagine sociologica at-tuale e impietosa. (PC)

lOndrA bAbilOniAdi Enrico Franceschinied. Laterza pag. 150 € 15

“Ma gli inglesi dove sono?” a porsi ladomanda è Enrico Franceschini, corri-spondente della Repubblica che, dopootto anni di soggiorno nella capitale bri-tannica, dichiara infine qui ufficialmenteil suo grande amore per Londra e per isuoi quasi otto milioni di abitanti in granparte provenienti dai quattro angoli dellaterra: non un melting pot però stile Gran-de Mela, bensì una libera convivenza dipopoli cui non viene mai chiesto diamalgamarsi fino a rischiare di perderela propria identità. Non tutto è perfetto,naturalmente, i conflitti esistono, le dif-ficoltà anche, ma la qualità della vita èalta, i servizi pubblici sono efficienti, lavita culturale è ricca e varia,conservato-rismo e avanguardia, eccentricità e tradi-zione si compenetrano e infine tutto sitiene in una felice mescolanza. L’autorece ne dà conto spaziando dai 13.000 ri-storanti e 183 sinagoghe alle signorine dialto lignaggio, usando l’ironia italianacontagiata dal sense of humour inglese einsegnandoci cose che, per chi sia in par-tenza per Londra o conti presto o tardi ditornarci, possono rivelarsi molto più utilidi una guida turistica. (PC)

l’OrA di pietrAdi Margherita Oggeroed. Mondadori € 18,50

La mamma l’ha persa per un incidentestradale al quale lei ha assistito e che,per il dolore e lo spavento, le ha fattoperdere anche la voce che poi a poco apoco ha recuperato grazie all’amore e al-l’affetto dei nonni e degli zii con i qualivive. Il padre c’è, ma è lontano e comun-que è come se non ci fosse. Imma (Im-macolata) cresce selvatica e indipenden-te. Ha solo undici anni quando, nascosta,assiste ad un terribile delitto che lei rac-

conta solo in casa, ma poi due anni dopoquando, in seguito ad un suo gesto di co-raggiosa ribellione, anche la sua vita è inpericolo, è costretta a scappare dal suopiccolo paese del sud per rifugiarsi a To-rino in casa di una quasi sconosciuta pa-rente. Il suo solo contatto col mondo èdietro alla finestra dove lei aspetta lamagica “ora di pietra” quando la strada èdeserta e tutto è silenzio. La vita perònon si ferma mai e, violando la sua pri-gionia per qualche ora di libertà, Immaincontrerà un giovane studente venditoredi libri usati che le farà conoscere unmondo ignoto. Le storie di Anna Frank,di Michele Amitrano (il protagonista di“Io non ho paura”), di Oliver Twist la fa-ranno crescere e trovare il coraggio di al-zare la testa e di raccontare la sua storiaalle persone giuste. Questo è senza dub-bio il miglior romanzo scritto da Mar-gherita Oggero. (TR)

Il nostro scaffalePaola Ceccarani – Tilde Richelmy

i perché dei giovani d’oggi

AmmASSAti nei SOliti lUOghi

Emanuele Bucci

Infiniti mondi. Cinquecento anni faGiordano Bruno affermò che, per renderel’idea della nostra realtà, anziché di un so-lo mondo si dovesse parlare di tanti, infi-niti mondi. Ora il suo bronzo, che nellapropria arcana gravità pare voler irriderele vacue certezze dell’oggi, è posto “là do-ve il rogo arse”, al centro di Campo deiFiori, uno dei teatri favoriti della movidanotturna. Sono tanti, sono troppi. Che co-sa spinge una massa di giovani, siano que-sti teenager o ventenni, liceali o universi-tari, italiani o stranieri, a riversarsi in po-chi luoghi di una grande città, sempre glistessi, quasi come in risposta a un nonesplicitato rituale?

Non bastano i bar, i pub, le discoteche etutti i locali che circondano la statua delfilosofo eretico a fornire una risposta. Co-me non bastano i lucchetti di Ponte Mil-vio, se non a dimostrare quanto, tra il bi-sogno di sigillare un groviglio di desidericontrastanti in qualcosa di simile all’amo-re e l’adeguamento agli stereotipi del pro-prio gruppo di appartenenza, il confine siasempre più incerto. No, se volete una ri-sposta, dovete cercarla da soli. Nel verosenso della parola. Dovete provare, unasera, a camminare, lentamente e senza una

direzione precisa, in quella folla di sguar-di persi e intrisi di stanca euforia, tra lebottiglie di birra agitate come feticci delproprio compiaciuto lasciarsi andare, trale urla, le risate e gli schiamazzi che pos-sono nascondere uno scherzo come unarissa, tra i poliziotti che vigilano, o forsesemplicemente attendono, ennesime com-parse dello spettacolo, il momento di farsinotare sulla scena.

Provate, e capirete qual è la fondamen-tale paura che spinge così tante anime ariunirsi negli stessi luoghi, a fare le stessecose, a riconoscersi in questa straniante ri-correnza. La paura di essere soli. Soli co-me un condannato bruciato sul rogo, solicome chi non ha un nome o un’iniziale dascrivere sul proprio lucchetto. Soli comeun singolo mondo che ha bisogno di asso-ciarsi a un’infinità di altri come lui per po-tersi considerare universo. E in quel caoti-co e apparentemente indifferenziato am-massarsi di soggetti, ogni anima, ogni pia-neta, trova per una notte la provvisoria li-berazione dalle angosce, dalla solitudine.Una massa di infiniti mondi che si ricreasovente, regolarmente, ma sempre neglistessi luoghi. Un confuso universo chenon sa più dove altro andare.

La zona di Ponte Milvio

dove i giovani si radunano

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la festa dei popoli

inSieme nelle diverSità“I popoli che si affratellano”. Questo il messaggio che ha animato la Festa dei Popoli,

giunta alla terza edizione. Una festa all’insegna dei valori dell’accoglienza e della con-divisione che si è svolta per iniziativa della Parrocchia Mater Dei nel Centro Orionino eche ha visto come animatore principale il Parroco Don Giovanni Carollo. Un modo perimparare ad apprezzare l’altro e capire che integrazione vuol dire arricchire il nostro es-sere e non privarci di una parte di noi, per crescere, insieme nella fede, tutti riuniti di-nanzi un unico Dio. Intere famiglie di varie etnie e, soprattutto di religioni diverse, han-no preso parte per tutta la giornata alla grande kermesse religiosa cominciata con la so-lenne concelebrazione eucaristica, proseguita con la preghiera interreligiosa per poiconcludersi con un momento conviviale: il pranzo multietnico a cui hanno fatto seguitomusica, canti e balli . Ha concluso il Parroco e Direttore del Centro di Don Orione, DonGiovanni Carollo, che ha ricordato il valore della iniziativa “volta ad aprire i cuori e leporte al prossimo”. Nelle foto alcuni momenti della riuscita manifestazione

Forse non si conoscono appieno laquantità dell’offerta scolastica e la quali-tà dei laboratori del Centro di formazio-ne di Don Orione (ENDO-FAP Lazio)per i giovani. È una ricchezza per i Quar-tieri della zona Nord della città. La sededi Via della Camilluccia è dotata di 18aule, altrettanti laboratori, confortevolisevizi logistici, una attrezzata palestra ecampi sportivi. Numerosi i giovaniiscritti per vari corsi, triennali gratuiti, diistruzione e formazione professionaleper l’assolvimento dell’obbligo scolasti-co. Si possono conseguire attestati di

specializzazioni per grafici pubblicitariidraulici, meccanici, estetisti, e operatorielettronici. Il tutto coordinato e direttocon sensibile e attenta perspicacia dalladott.ssa Patrizia Morichelli (coadiuvatada Giancarlo Pascucci addetto all’orien-tamento) che in una recente tavola roton-da sulla formazione professionale pergiovani ha formulato proposte e avanza-to richieste sulla necessità di ottenerecertezze nella programmazione didatticae per la stabilità economica attraverso lalegge regionale che dovrebbe essere ap-provata in tempi brevi.

centro di formazione don Orione

prOfeSSiOnAlità e cOmpetenzA

Giovanni Di Gati

l’ingresso del Centro Professionale di Don Orione

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il periOdicO igeAContinuiamo la pubblicazione delle foto delle edicoledove si trova il nostro giornale. In questo numero l’edi-cola RASTELLETTI ELENA in via Andrea Doria. A tut-ti i titolari delle edicole e dei locali dov’è reperibile lanostra pubblicazione va il nostro ringraziamento per lacollaborazione.

Periodico di Informazione e CulturaMaggio-Giugno 2011

editrice – Associazione [email protected]

direttore responsabileAngelo Di Gati

caporedattoreFerruccio Ferrari Pocoleri

caposervizioGustavo Credazzi

redazione – AmministrazioneVia dei Giornalisti, 52Tel.06.35454285 – [email protected]à@igeanews.com

hanno collaborato: Emanuele Bucci, Paola Ceccarani,Antonio Caccamo, Giovanni Di Gati,Silvia De Paola, Eugenia Favaro,Angela Falcione, Federica Ragno,Fabio Ferrari Pocoleri, EmanuelaMicucci, Luca Prestagiovanni, MichelaSpatera, Tilde Richelmy.

Stampatipograf Stamperia edizioni d’ArteVia Costantino Morin, 26/A00195 Roma - Tel. [email protected]

tiratura 10.000reg. tribunale di roma n. 472 del 6 novembre 2001

L’Edicola Rastelletti Elena in via Andrea Doria

In queste edicole e… ASCONE – Piazzale degli EroiANTINARELLI – Via Torrevecchia, 87BORRACCI Raffaele – Via Luigi RizzoEURO BAR – Via Torrevecchia, 19/AFABRIZIO CAVICCHIA – Via Taverna, 5BOCCHINI F. – Via Col di Lana, 12/14BRUNORI Sandro – Via Pompeo Trogo, 44CALVANI – Largo MaccagnoCANALI – Piazza della Madonna del CenacoloCANALI – Piazza di Monte GaudioFABIO SALVITTI – Via delle Medaglie d’OroCOLASANTI M. – Viale Mazzini angolo Via Pasubio (Palazzo RAI)ADRIANI – Via Mario FaniDI RIENZO – Piazza dei Giochi DelficiELENA PIETRANTONI – Piazza ApollodoroFAMIGLIA IUELE – Piazza GiovenaleFELIZIANI STEFANO – Viale Angelico angolo Via DardanelliFERRI FABIO – Piazza Nostra Signora di GuadalupeFERRI SIMONE – Via Trionfale, 8314Fu&Gi – Via Trionfale, 8203GANDOLFI – Piazza MazziniDUE LEONI – Piazza Cola di RienzoCHINGO – Via OslaviaGIATTI DANIELE – Piazza BainsizzaL’EDICOLA – Via dei MassimiLO STRILLONE – Via delle Medaglie d’OroM.A.M. – Via Mattia BattistiniMAZZETTI Srl – all’interno Metro CiproEDISHOP – Piazza della BalduinaA. SILENZI – Largo Lucio ApuleioSIMONCELLI-VESTRONI – Piazza Walter RossiRASTELLETTI ELENA – Via Andrea Doria, 50ROBERTO D’ITRI – Piazza Giovane ItaliaTABACCHERIA CARRA – Via Giordano Bruno, 41-43MARCO PARCA – Via FlaminiaEDICOLA S. FILIPPO NERI

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