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1 Fonti di oggi: - Collins, Capitolo 1, paragrafo su Weber - Weber: o Weber, 1922, Economia e società o Storia economica (sulla nascita del capitalismo) o L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, o Il metodo delle scienze storico-sociali, o La politica come professione. - Navarini, 2006, Teorie dell’azione - De Nardis, (capitolo 2) - MATERIALE: L’Onda (IL PESO DEL LEADER CARISMATICO e LA CONCEZIONE DEL POTERE). 1. Vita di Weber: RISPETTO A MARX: NO IDEALISTA, RISPETTO AL MATERIALISTA - Generazione successiva a Marx: o Marx: 1818- 1883; o Weber: 1864- 1920 - Non opposto ma prosecutore di Marx: si forma nel contesto intellettuale di grande espansione del marxismo, (grazie al partito social democratico). 2 esempi: 1. La concezione di ceti, classi e partiti derivi da quella di Marx di classi 2. La razionalizzazione e il disincanto è un’estensione dell’alienazione di Marx.

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Fonti di oggi:

- Collins, Capitolo 1, paragrafo su Weber

- Weber:

o Weber, 1922, Economia e società

o Storia economica (sulla nascita del capitalismo)

o L’etica protestante e lo spirito del capitalismo,

o Il metodo delle scienze storico-sociali,

o La politica come professione.

- Navarini, 2006, Teorie dell’azione

- De Nardis, (capitolo 2)

- MATERIALE: L’Onda (IL PESO DEL LEADER CARISMATICO e LA CONCEZIONE

DEL POTERE).

1. Vita di Weber:

RISPETTO A MARX: NO IDEALISTA, RISPETTO AL MATERIALISTA

- Generazione successiva a Marx:

o Marx: 1818- 1883;

o Weber: 1864- 1920

- Non opposto ma prosecutore di Marx: si forma nel contesto intellettuale di

grande espansione del marxismo, (grazie al partito social democratico).

2 esempi:

1. La concezione di ceti, classi e partiti derivi da quella di Marx di classi

2. La razionalizzazione e il disincanto è un’estensione dell’alienazione di

Marx.

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Si pone domande simili a quelle Marx ma fornisce risposte diverse, più

complesse e meno direttamente orientate alla rivoluzione (vedi analisi del

capitalismo).

- BIOGRAFIA, Conoscenza di prima mano della politica:

o Padre: funzionario pubblico, uomo politico liberale

o Madre: attivista di organizzazioni filantropiche assistenziali di matrice

cristiana

o Moglie: femminista

o Lui: sedette al tavolo di Versailles e tra i consulenti per la redazione della

costituzione della repubblica di Weimar:

- Cattedra in Economia (allora molto diversa, soprattutto per la scuola tedesca

che aveva un forte taglio storico)

- Sebbene noi oggi l’associamo ai suoi studi sulla religione (l’etica protestante),

In Italia fu conosciuto innanzitutto per i suoi scritti politici: Parlamento e

Governo fu tradotto da Benedetto Croce; molto importante anche la

Sociologia del Potere.

2. L’OGGETTO DI STUDIO

A PRIMA VISTA Il capitalismo in Europa:

• ANALIZZATO non per stadi (come Marx. crisi e al suo collasso per le leggi

economiche) ma attraverso la comparazione con altri sistemi, volta a

spiegarne la genesi, mettendone in luce le condizioni culturali e politiche;

o con studi storici complessi, che lo portano ad elaborare il suo

modello esplicativo idealtipico;

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• Capitalismo considerato come esemplificazione di una questione più

ampia: il processo di razionalizzazione (prevalere della mentalità

fini/mezzi) dell’economia, ma anche delle organizzazioni e dello stato,

della musica.

In realtà le analisi di Weber sono più ricche di spunti, che riguardano soprattutto la

questione del potere.

3. IL POTERE

3.1 Il potere: natura, funzionamenti e conseguenze

Ragionamento in 4 passaggi:

1) Cosa è il potere? il potere è definito in quanto capacità di fare agire gli

altri secondo certe direzione, di condizionarne il comportamento;

“Il potere designa qualsiasi possibilità di fare vale entro una certa relazione

sociale, anche di fronte ad una opposizione, la propria volontà, qualche sia

la base di questa possibilità” (Weber, 1922, Economia e società).

IN UNA PRIMA FORUMULAZIONE in base alle risorse a cui ricorre per il

suo esercizio, il potere si distingue in Economico, Ideologico e coercitivo …

2) Come funziona il potere? Ha natura relazionale

a. si basa su alcuni tipi di risorse (non solo materiali) distribuite in

modo ineguale (le forme capitale di Bourdieau);

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b. in termini analitici l’uso e l’attivazione di queste risorse dipende

dalla collaborazione degli altri: c’è sempre una collaborazione

(spontanea o forzosa degli altri);

• anche lì in classe in quel momento (questa è la NATURA

RELAZIONALE)

Vediamo meglio questo aspetto…

3) Tra i principali meccanismi relazionali con cui il potere viene esercitato c’è

quello dell’autorità: che consente di condizionare la condotta altrui senza

ricorrere alla violenza.

a. L’autorità è basata su obbedienza, validità degli ordini : percepite

come legittime.

Legittimità: accettazione delle norme, specialmente quelle che si

riferiscono all’esercizio del potere, o al dominio di alcuni individui

da parte di altri;

b. Sono formulati tre tipi-ideali di legittimazione (carismatica,

tradizionale, legale-razionale).

i. capitalismo come estensione della legittimazione razionale-

legale ad ambiti prima estranei.

ii. L’espansione di questa forma di legittimazione avviene per

influenza della religione – una nuova etica del lavoro

(Navarini 2006)1

a. 1 Predestinazione (calvinismo): che crea l’ansia di cercare e fabbricare i segni della propria (buona)

predestinazione

b. Vocazione: (prima di tutto i preti): che spinge l’idea dell’auto-realizzazione, di farsi creatori così ad immagine del

Dio

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4) (conseguenze dell’esercizio del potere) Il potere è fattore di strutturazione

della società: in quanto questa “collaborazione” comporta lo sviluppo di

formazioni sociali stabili entro cui tale potere è esercitato

a. Esistono tre principali tipi di strutture (o gruppi) di potere, associati

all’esercizio di tre forme di potere:

i. Classi: POSIZIONE NEL MERCATO, potere economico

ii. Ceti: STILI DI VITA

iii. Partiti: GRUPPI DI POTERE NELLE ARENE ISTITUZIONALI

- La dimensione economica è solo una tra le altre (insieme a

quella culturale e politica) importanti per determinare i

rapporti di dominio.

- Non sempre queste tre classificazioni coincidono

b. questa concezione multidimensionale è alla base di tutta la

tradizione del conflitto e continua ad informare il modo in cui

pensiamo i problemi contemporanei: ad esempio

i. I “nuovi” movimenti sociali nascono nei confronti di altre

fratture rispetto a quella fra capitale e lavoro

ii. I problemi della città contemporanea: le industrie non ci sono

più, rimangono i conflitti, vedi l’approccio di Guido Martinotti

(1993).

c. Teodicea (come spiegare la sofferenza immeritata): segno positivo per il destino individuale ultra-terreno. Tutto

questo crea un’etica che condanna aspramente la passività, l’atteggiamento contemplativo, che prevale in altre

religioni [quelle tre spiegazioni di cui sopra sono dei complementi razionali]

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3.2 La dimensione organizzativa del potere

Che conoscenza avete delle organizzazioni?

Particolarmente attuale nell’illuminare molti aspetti della nostra vita oggi.

3 Accezioni:

3.2.1 Il potere delle organizzazioni, della burocrazia

L’IMPORTANZA DELLE ORGANIZZAZIONI: ambito in cui per primo si manifestano le

tendenze alla razionalizzazione, in termini di burocratizzazione.

- COSA SIGNIFICA RAZIONALIZZAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE:

Esempio: La Razionalizzazione del lavoro di fabbrica; Pizzorno, 1960:

o passaggio da un lavoro artigianale in cui la conoscenza si sviluppa

attraverso l’esperienza diretta;

o ad un lavoro che richiede un apprendimento astratto, formale, che si

adatta al ricambio continuo dei macchinari.

- Questa forma organizzativa assume autonomia e retroagisce poi sugli

individui: tesi della “gabbia di ferro”: l’organizzazione va avanti secondo una

propria logica e in modo autonomo, e l’uomo vi si deve adattare:

o Già visto:

� Weber: esigenze sistemiche rispetto al mondo della vita;

� Marx: le idee sotto forma di Ideologia che assumono autonomia;

o Esempio: Charlie Chaplin, la scena alla catena di Tempi Moderni

o Teoricamente: Mannheim, distinzione tra razionalità sostanziale e

formale o funzionale.

Arriviamo così al tema della burocrazia (ovvero il potere dell’organizzazione):

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- si manifesta come Eterogenei dei fini o spostamento degli obbiettivi. La

procedura da mezzo per uno scopo, diventa un fine in sé, da rispettare a

prescindere dai risultati.

- noi lo conosciamo per esperienza diretta: ma normalmente lo

interpretiamo in modo erroneo, come un malfunzionamento:

sociologicamente si tratta del funzionamento vero e proprio (razionalità

funzionale).

- Storicamente: esperienze tragiche dei risultati cui può arrivare questa

mentalità:

• “Modernità e Olocausto” di Bauman

• La Stasi: il suo funzionamento e soprattutto il suo smantellamento, le

difficoltà di fermare quella macchina.

3.2.2 Il potere nelle organizzazioni

Mentre Marx si concentra sulle classi sociali e vede le loro organizzazioni come

mezzi di mobilitazione, Weber guarda da un altro punto di vista alle organizzazioni:

al loro funzionamento e a cosa questo funzionamento comporti:

LA LOTTA PER IL POTERE E IL CONFLITTO ANCHE ALL’INTERNO DELLE

ORGANIZZAZIONI:

- TEORICAMENTE:

o “La politica come professione”: sia i partiti sia parlamento, in quanto

forme organizzative a) funzionali innanzitutto alla loro riproduzione e

b) che comportano lotte interne per le posizioni di potere.

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o Michels: l’inevitabile lotta per il potere all’interno dell’organizzazione,

data la “legge ferrea dell’oligarchia”;

- ESEMPI: che sociologicamente non stupiscono:

o PD o Vaticano: grande scandalo!

o Mia esperienza diretta: dipartimenti e associazionismo, stupore solo

coloro che vi sono esterni.

3.3 Il potere della razionalità strumentale o il ruolo del sociologo

Questione del rapporto che la conoscenza prodotta dallo studioso intrattiene con il

proprio oggetto di studio:

- per Marx: Ideologia “falsa coscienza necessaria” che è necessario smascherare

(mito della caverna):

o Mannheim: utopia come falsa coscienza del comunismo.

per Weber Vershteen: molto diverso: La sociologia deve “comprendere” i

significati in cui gli attori vivono la propria vita sociale (ovvero prenderli sul

serio): COSA VUOL DIRE?

� PARTENZA: Dati i suoi esiti (vedi burocrazia) pare chiaro come la razionalità

() non sia razionale, rispetto ai fini iniziali che si prefigge: ovvero sia un’altra

“fede”, un'altra forma di magia/irrazionalità che finisce con il sostituire la

magia e la superstizione precedente.

� Ma bisogna prendere sul serio tale “fede”: essa è continuamente invocata

come giustificazione delle proprie azioni, base di legittimazione dell’autorità.

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� Prendere sul serio significa quindi vedere cosa quella razionalità produce:

a. produce comprensione reciproca,

b. essendo il modo con cui le persone rendono (reciprocamente)

intelleggibile ciò che fanno, è la razionalità che da forma al mondo

sociale, la logica attraverso cui questo è organizzato:

WEBER: UN ESEMPIO PER IL MODO IN CUI TEORIZZA

Theorein: sì ma ci sono diversi modi di vedere. DIVERSE POSSIBILITA’ PER FARE TEORIA;

- Possibile distinguere due modi:

1) GENERALIZZAZIONE NON RIFLESSIVA: generalizzazione di una vicenda

particolare presentata come universale:

a. Le teorie della modernizzazione politica o dell’evoluzione dello Stato:

parlando della vicenda storica Europea.

2) GENERALIZZAZIONE RIFLESSIVA: riconoscendo il legame della nostra storia

sociale con le nostre categorie cerca di prenderne le distanze:

caso occidentale solo come una fattispecie – caratterizzata dalla centralità

dello Stato – della gestione del potere:

a. Weber: il molto spazio alla Storia ma lo fa per mettere in luce le

condizioni di possibilità per lo sviluppo di una particolare categoria,

considerata come idealtipo.

b. Possiamo così studiare le storie politiche usando questa categoria per

vedere quanto si avvicinano a ciò che è successo effettivamente.

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Addentellamenti

- SFERA PUBBLICA Considerazioni intermedie sul destino dell’Occidente: per

introdurre la sfera pubblica di Habermas

- Poggi, Lo stato: l’autonoma formazione di questo ambito di cui Weber ci

racconta le origini.

- Il conflitto, all’interno delle organizzazioni: quando parleremo di “partecipazione

associativa”

- Il potere concezione positiva

- La partecipazione alle politiche