Claytec It 6.1

16
1 foglio di lavoro 6.1 Intonaci d'argilla 6.1 Negli ultimi anni gli intonaci d’argilla per interni hanno vissuto un boom senza uguali. Se in passato erano usati nelle costruzioni modeste e in virtù della facile disponibilità della materia prima, oggi la scelta dell’intonaco d’argilla è dettata da considerazioni sul clima dell’ambiente e di ordine estetico. Un contributo importante a questo sviluppo deriva non ultimo dalla riscoperta dell’antica tradizione giapponese degli into- naci d’argilla. Gli intonaci d’argilla generano superfici belle e finemente strutturate. Hanno i pori aperti, sono igienici e conferiscono all’ambiente un calore gradevole. Lasciati naturali o trattati con colori naturali hanno una bel- lezza duratura percepita da tutti i sensi. Gli intonaci d’argilla assorbono molto più l’umidità dell’aria degli altri materiali; la grande superficie dei pori all’interno dell’intonaco è ricca di minerali di argilla ad alta attività. Questa funzione di filtro dell’aria svolta dalla terra cruda sarà sempre più importante in vista delle forti coibentazioni usate negli edifici a basso con- sumo energetico, in cui prevale uno scarso ricambio dell’aria. Gli intonaci d’argilla sono usati nell’edilizia residenziale e commerciale, su tutti i tipi di fondo e in tutti gli ambienti. Gli intonaci d’argilla CLAYTEC contengono una percentuale elevata di paglia e altre fibre vegetali. Solo questa composizione tradizionale e ormai affermata da secoli è in grado di garantire la qualità tecnica elevata dei nostri intonaci in termini di aderenza, di solidità e resistenza all’abrasione e di assenza di crepe. Anche la bellezza estetica e tattile degli intonaci è fondamentalmente frutto dell’aggiunta di paglia. © Holzer sas - 39028 Silandro - Edizione 09-2008 - Validità 12 mesi - www.holzer.it CLAYTEC Tipi di intonaco granolometria mm Sottointonaco universale 0-2 Intonaco resatura fine 0-0,8 Intonaco unico multiuso MINERAL umido 0-2 Intonaco unico multiuso MINERAL asciutto 0-1,6 certificato

description

Claytec

Transcript of Claytec It 6.1

Page 1: Claytec It 6.1

1foglio di lavoro

6.1 Intonaci d'argilla

6.1Negli ultimi anni gli intonaci d’argilla per interni hanno vissuto un boom senza uguali. Se in passato

erano usati nelle costruzioni modeste e in virtù della facile disponibilità della materia prima, oggi la scelta

dell’intonaco d’argilla è dettata da considerazioni sul clima dell’ambiente e di ordine estetico. Un contributo

importante a questo sviluppo deriva non ultimo dalla riscoperta dell’antica tradizione giapponese degli into-

naci d’argilla.

Gli intonaci d’argilla generano superfici belle e finemente strutturate. Hanno i pori aperti, sono igienici e

conferiscono all’ambiente un calore gradevole. Lasciati naturali o trattati con colori naturali hanno una bel-

lezza duratura percepita da tutti i sensi.

Gli intonaci d’argilla assorbono molto più l’umidità dell’aria degli altri materiali; la grande superficie dei pori

all’interno dell’intonaco è ricca di minerali di argilla ad alta attività. Questa funzione di filtro dell’aria svolta

dalla terra cruda sarà sempre più importante in vista delle forti coibentazioni usate negli edifici a basso con-

sumo energetico, in cui prevale uno scarso ricambio dell’aria.

Gli intonaci d’argilla sono usati nell’edilizia residenziale e commerciale, su tutti i tipi di fondo e in tutti gli

ambienti. Gli intonaci d’argilla CLAYTEC contengono una percentuale elevata di paglia e altre fibre vegetali.

Solo questa composizione tradizionale e ormai affermata da secoli è in grado di garantire la qualità tecnica

elevata dei nostri intonaci in termini di aderenza, di solidità e resistenza all’abrasione e di assenza di crepe.

Anche la bellezza estetica e tattile degli intonaci è fondamentalmente frutto dell’aggiunta di paglia.

© H

olze

r sa

s -

3902

8 Si

land

ro -

Edi

zion

e 09

-200

8 -

Valid

ità 1

2 m

esi -

ww

w.h

olze

r.it

CLAYTEC Tipi di intonaco granolometria mm

Sottointonaco universale 0-2

Intonaco resatura fine 0-0,8

Intonaco unico multiuso MINERAL umido 0-2

Intonaco unico multiuso MINERAL asciutto 0-1,6

certificato

Page 2: Claytec It 6.1

Gli intonaci d’argilla sono solubili in acqua. Non fanno presa, ma la loro solidità è il

risultato del processo di essiccazione; con l’aggiunta di acqua possono essere lavorati a

lungo senza particolare fretta. Ma la solubilità in acqua significa anche che la terra cruda

è sempre riutilizzabile, non esistono cioè scarti di cantiere.

Trattandosi di un materiale naturale, la reversibilità della solubilità in acqua rende gli

intonaci d’argilla particolarmente adatti come materiali per l’edilizia e per il risanamento

di edifici storici.

La terra cruda non danneggia la pelle. Grazie al suo potere legante e alla sua deformabi-

lità plastica, l’intonaco d’argilla può essere formato, modellato e applicato con spessori

come nessun altro materiale.

Impiego

Gli intonaci d’argilla vengono usati nell’edilizia residenziale e ovunque siano richiesti

intonaci simili per interni. Sono adatti anche per l’impiego su tutte le superfici di cucine

e bagni non esposte agli spruzzi d’acqua.

Le cantine devono essere asciutte; la formazione di condensa sulle superfici troppo fred-

de della cantina – causata da flussi d’aria calda che lambiscono le pareti - deve essere

esclusa.

Se le superfici intonacate sono esposte a un carico meccanico eccessivo (superfici a forte

calpestio e/o transito di veicoli, zone pubbliche, ecc.), si raccomanda di verificare l’ido-

neità degli intonaci d’argilla che rimangono comunque un materiale piuttosto morbido.

La presente Scheda tecnica è integrata dalle Schede tecniche 6.2 CLAYFIX Pitture e into-

naci d’argilla colorati, su fondo d’argilla.

Intonaci d’argilla e lavori in regia

Gli intonaci d’argilla sono spesso messi in opera in regia. La lavorazione senza proble-

mi delle malte solubili in acqua e la gioia di lavorare con un materiale plastico come

la “terra primordiale” inducono anche i non esperti a prendere in mano la cazzuola

del muratore. I bei risultati ottenuti rappresentano la migliore argomentazione a favore

delle costruzioni d’argilla. Noi o l’azienda partner CLAYTEC di zona siamo sempre a

disposizione per rispondere ad eventuali domande e risolvere i vostri problemi.

Situazione di partenza e preparazione

I lavori di intonacatura dovrebbero partire solo quando gli elementi da intonacare sono

ben asciutti. Solo quando l’acqua contenuta nell’elemento è in gran parte evaporata

non c’è più alcun rischio di ritiri e assestamenti.

Gli elementi esposti permanentemente all’umidità e spesso anche all’atmosfera salina

non si prestano ad essere intonacati con argilla. L’intonaco d’argilla non presenta le

caratteristiche delle malte per intonaci per applicazioni di risanamento. Pertanto è neces-

sario adottare accorgimenti opportuni per garantire che le parti delle pareti vicine al pavi-

mento siano asciutte.

Considerazioni analoghe valgono anche per superfici murarie impregnate da catrame

e fuliggine in corrispondenza di vecchi caminetti e camini. Prima di intonacarle, queste

superfici devono essere impermeabilizzate con prodotti comunemente usati dai pittori.

Come per tutti gli intonaci, le altre superfici devono essere protette contro lo sporco

coprendole. Poiché le malte d’argilla sono idrosolubili il rischio è generalmente assai

ridotto. Alcune delle malte d’argilla tuttavia rilasciano parecchio colore per cui si racco-

manda particolare attenzione in presenza di superfici di legno a vista, ecc.

2 foglio di lavoro

Resistenza meccanica

Sottofondo asciutto

Page 3: Claytec It 6.1

3foglio di lavoro

L Baguare la superficie iefer

Bagnare la superficie aschinen-

gängigkeit

Frost

Lagerfähigkeit

Gelo krobiologische

Eigenschaften

Fissaggio dell'incannicciata

Fondo impregnante

Schutzabklebungen

Intonaco

Crepe di ritiro

Contrariamente a tutte le altre malte per intonaci, l’argilla non fa presa con un legame

chimico, per cui la sottrazione di acqua non può compromettere la stabilità dello stra-

to. Pertanto non è richiesta l’applicazione di un apposito fondo. Si raccomanda però di

bagnare la superficie per legare la polvere e per prolungarne la lavorabilità.

Usando malte per intonaci CLAYTEC non sono necessarie operazioni aggiuntive quali

l’applicazione di boiacche o pitture d’argilla fra le singole mani di intonaco.

Vanno rispettati i tempi di essiccazione, soprattutto se la mano di intonaco è molto

spessa; una moderata essiccazione artificiale può ridurre sensibilmente i tempi. Dopo

l’applicazione l’intonaco d’argilla deve poter asciugare in assenza di gelo.

Se le mani di intonaco sono due, la seconda mano può essere applicata dopo che la

prima mano è sufficientemente solida e stabile. Se la prima mano di intonaco d’argilla

è molto spessa, è consigliabile che essa sia ben asciutta (vedi sotto).

Il portaintonaco più usato per gli intonaci d’argilla è l’incannicciata St 70 (CLAYTEC

34.001). Su ogni metro lineare di pannello 70 canne palustri sono intrecciate con filo

zincato. Se il suo uso interessa tutt’una superficie, il filo di base del tessuto spesso circa

1 mm viene fissato con graffe zincate di almeno 16 mm di lunghezza. Il filo deve pre-

mere sulla canna. Se l’incannicciata deve essere applicata su una sottocostruzione, essa

viene fissata con un secondo filo zincato di 1,2 – 1,6 mm di spessore. La distanza fra le

graffe deve essere di 5-7 cm. I pannelli di canna palustre permettono anche di realiz-

zare le cosiddette strutture “Rabitz”. In questo caso la distanza della sottocostruzione

non deve superare i 20 cm. Sono adatte anche le reticelle di filo metallico usate per i

laterizi e le lamiere stirate e nervate.

Determinati supporti problematici e poco aderenti vengono trattati con un fondo a

base di silicati a dispersione (CLAYTEC 13.325 e .320). Trattandosi di un compromesso

fra esigenze ecologiche e sicurezza di impiego, questa contiene una bassa percentuale

di colori a dispersione. Per l’applicazione occorre fare riferimento alla Scheda tecnica

del prodotto. La superficie su cui stendere una mano sottile < 3 mm di intonaco-rasa-

tura fine d’argilla CLAYTEC può essere preparata anche con il fondo a base di caseina a

granulato fine (CLAYTEC 15.020 e .025).

Tipi di intonaco

Il sottointonaco d’argilla è un intonaco a grana grossa con il colore dell’argilla della

cava di provenienza. Viene utilizzato per tamponamenti, per l’applicazione di pannelli

isolanti e come intonaco di fondo. Il prodotto può essere consegnato in condizioni di

umidità naturale in sacconi (CLAYTEC 05.001), secco in sacconi (CLAYTEC 05.002) e

secco in sacchetti (CLAYTEC 10.010). L’intonaco è composto da argilla, sabbia e paglia

d’orzo tagliata a 30 mm. Trattandosi di spessori notevoli ed essendo richiesta una buona

aderenza, l’intonaco deve essere piuttosto “grasso”, vale a dire la percentuale di argilla

Tipo Impiego Condizione di Granulometria Spessore consegna intonaco

CL05.030 Intonaco unico

Big-Bag umido 0-2 mm 5-20 mm multiuso MINERAL 20

CL10.030 Intonaco unico

Sacco 30 kg 0-1,6mm 5-20 mm multiuso MINERAL 16

CL05.00 Sottointonaco universale Big-Bag umido e 0-2 mm 8-35 mmCL05.002/10.010 asciutto, sacco

CL10.011 Intonaco-rasatura fine Sacco 0,8 mm 2-3 mm

Page 4: Claytec It 6.1

è relativamente alta. Ciò aumenta il rischio di crepe, soprattutto se la mano di intonaco

è spessa. Non si tratta affatto di un difetto del materiale. Le finiture CLAYTEC colorate,

particolarmente pregiate, quali l’intonaco strutturato o la rasatura CLAYTEC possono ren-

dere consigliabile un pretrattamento della superficie, come ad esempio il passaggio della

spugna o un sottile rinzaffo. Per le suddette ragioni, prima di ogni trattamento successivo

è necessario che l’essiccazione sia completata.

Intonaco unico multiuso (10.030/05.030) é un intonaco a base di argilla e sabbia che non

contiene sostanze organiche. È adatto come intonaco di fondo (spessore fino a 2,0 cm) o

anche come rasatura finale (i vari spessore sono riportati sulla tabella in pagina 8). La gra-

nulomotria é di 0-2 mm e puó essere trattato successivamente con gli prodotti CLAYIFX.

Le crepe da ritiro dell’intonaco di fondo non dovrebbero raggiungere dimensioni > 1-2

mm. Le cause più frequenti sono: immagazzinamento prolungato di intonaci con umidità

naturale (la paglia di alleggerimento è dissolta), fondi troppo sabbiosi o instabili, malta

troppo liquida, miscelazione troppo prolungata o intensiva della malta, essiccazione trop-

po rapida.Il sottointonaco grezzo d’argilla può essere applicato a strati di spessore com-

preso tra 0,8 e 3,5 cm. Per grandi spessori (> 1,5 cm) e grandi variazioni dello spessore

(p. es. in presenza di una muratura irregolare in pietra naturale), si consiglia l’uso di un

tessuto d’armatura.

Gli intonaci vengono forniti con consistenza ed umidità naturale. Questa forma è altret-

tanto vantaggiosa quanto ecologica. Il materiale con la sua umidità naturale può essere

lavorato con l’intonacatrice; sulla nostra pagina Internet troverete diversi fornitori compe-

tenti di intonacatrici.

L’intonaco-rasatura fine d’argilla è una malta fine che ha il colore dell’argilla della cava

di provenienza. Esso viene utilizzato per l’applicazione a spatola con una texture fine ed

eventualmente anche come fondo per gli intonaci colorati CLAYTEC d’argilla. L’intonaco

fine viene fornito in sacchi (CLAYTEC 10.011). Accanto all’argilla e alla sabbia, l’intona-

co contiene delle fini fibre di lino che fungono da armatura. L’applicazione può essere

manuale o meccanica.

Per i prodotti intonaco-rasatura grezzo d’argilla e intonaco-rasatura fine d’argilla

non è possibile garantire che i colori siano costantemente identici. Per gli intonaci

colorati e le pitture d’argilla CLAYFIX, vedi Scheda tecnica 6.2.

Struttura delle mani di intonaco e sottofondo

Gli intonaci d’argilla armati con paglia sono applicabili non solo su tutte le tipologie di

supporto in terra cruda, ma su tutti i sottofondi che si incontrano nell’edilizia. La decisione

se prediligere una o due mani di intonaco d’argilla dipende dalla qualità del sottofondo

e dal tipo di finitura desiderata. In un intonaco-rasatura grezzo di 1,0 cm di spessore, le

sporgenze, le rientranze o i cambi di materiale sono forzatamente limitati. Se le fughe

della muratura sono eccessive, spesso sono necessarie due mani per impedire che la fuga

rimanga visibile in trasparenza. Per molti tipi di sottofondo - in particolare nella ristruttura-

zione di edifici storici – le due mani di intonaco risultano la soluzione più semplice. Anche

l’uso di un tessuto portaintonaco d’armatura presuppone due mani di intonaco.

Nel campo della terra cruda due mani di intonaco rappresentano perciò la norma.

Pur essendo di norma previste due mani di intonaco, il fornitore professionale dovrebbe

tentare di limitarsi ad un’unica mano. Su molti sottofondi dell’edilizia nuova questa solu-

zione non rappresenta alcun problema. Spesso è sufficiente un rinzaffo con malta d’argilla

per livellare le irregolarità e garantire un assorbimento uniforme del sottofondo.

Con un’unica mano, tuttavia, è molto difficile realizzare strutturazioni complesse della

Vorspritz

Umido o asciutto

Trockenheit

Monostrato o due strati?e

4 foglio di lavoro

Page 5: Claytec It 6.1

5foglio di lavoro

superficie. Per avere un’idea del risultato concreto della finitura si consiglia sempre di rea-

lizzare una superficie campione di dimensioni sufficienti ed asciutta.

Muratura massiccia: l’intonaco d’argilla può essere applicato direttamente su mattoni

porosi, mattoni pieni, calcare arenaceo, pietra pomice o sottofondi simili. La decisione

a favore di una o due mani di intonaco o di un rinzaffo a base di malta piuttosto liquida

dipende dalla qualità della muratura. Le superfici devono essere bagnate per prolungare

la lavorabilità della malta.

Calcestruzzo: vanno impedite l’umidità residua, contaminazioni da separatori per cas-

seforme e da “pelle” di sinterizzazione; per verificare l’idoneità effettuare una prova di

umettamento. Una superficie contaminata da separatori per casseforme deve essere

spazzolata con un apposito detergente per calcestruzzo e infine lavata con acqua puli-

ta. I lavori di pulizia non devono iniziare prima che il calcestruzzo non sia asciutto. La

“pelle” di sinterizzazione continua deve essere irruvidita con una spazzola di acciaio;

infine rimuovere la polvere con una scopa. In seguito la superficie viene predisposta a

regola d’arte con un fondo di dispersione ai silicati (CLAYTEC 13.325 e 320).

L’umidità residua, lo sporco e il fondo non correttamente applicato nonché gli strati con

aderenza differenziata rappresentano le principali cause dei successivi problemi con gli

intonaci su solai di calcestruzzo. L’aderenza dell’intonaco d’argilla deve essere determinata

su una superficie campione, in particolare se la mano di intonaco è spessa.

Calcestruzzo poroso: anche il calcestruzzo aerato o poroso trattato in autoclave è adat-

to per essere intonacato con argilla. In tutti i casi il fondo estremamente assorbente

deve essere prebagnato o addirittura trattato con una mano di fondo. E’ possibile anche

applicare due mani di intonaco-rasatura fine d’argilla. Per il resto il calcestruzzo poroso

può essere intonacato come tutti gli altri fondi di muratura delle costruzioni massicce

(vedi descrizione precedente).

Intonaci d’argilla preesistenti: anche gli intonaci d’argilla preesistenti possono essere

ripristinati con intonaci CLAYTEC. L’aderenza dell’argilla sull’argilla è ottima; l’accop-

piamento fra fondo preesistente e nuova finitura viene così garantita nella maniera più

semplice. In una prima fase vengono rimosse tutte le parti allentate e non saldamente

aderenti, fra cui i frequenti interventi di rappezzatura del passato non correttamente

eseguiti. Questi difetti vengono ripristinati con malta d’argilla.

Sui travi di legno più larghi di 10 cm o delimitanti una superficie intonacata (p. es. in

corrispondenza delle porte interne) deve essere montato un substrato portaintonaco. A

questo scopo è consigliabile l’incannicciata St 70 (CLAYTEC 34.001) che viene tagliata

in strisce di larghezza appena inferiore a quella dei travi, fissate al legno. L’incannicciata

serve esclusivamente per far aderire l’intonaco; il raccordo di materiale fra il legno e

l’intonaco vecchio non può essere armato con le canne in posizione longitudinale. Per

l’armatura è consigliabile l’applicazione di un tessuto d’armatura. Il trave non deve esse-

re coperto con cartone catramato o simili. E’ possibile anche l’uso di una rete zincata

con nervatura a lisca di pesce; se copre la fuga fra il legno sull’intonaco funge anche da

armatura.

Prima dell’inizio dei lavori di intonacatura, il fondo d’argilla preesistente deve essere spaz-

zato con una scopa morbida. In seguito la superficie deve essere bagnata per legare la

polvere rimasta sulla superficie.

Muratura

Calcestruzzo

Anfeuchten

Schlämmen überflüssig

Mauerwerk

Spazzolare e bagnare

Page 6: Claytec It 6.1

6 foglio di lavoro

Due strati

Altri sottofondi grezzi

Essiccazione

Amatura

Bagnare

Per preparare le superfici con intonaco d’argilla preesistente, una sottile mano (anche a

rinzaffo) di sottointonaco o rasatura può essere applicata con il frattazzo per migliorare

l’aderenza e ridurre al minimo le tensioni. Questa preparazione è indispensabile se ci si

limita alla sola rasatura fine, p. es. su intonaci preesistenti intatti e molto omogenei.

Su intonaci preesistenti d’argilla normalmente si applicano due mani; quasi sempre è

necessario coprire le travi e i fori di installazione e pareggiare le eventuali irregolarità.

Per la prima mano viene usato il sottointonaco; se si tratta di un fondo con argilla molto

magra, si utilizza l’intonaco-rasatura grezzo che è più magro. Spesso prima dell’applica-

zione della prima mano di intonaco è necessario applicare uno o addirittura più strati di

tamponamento. Ogni singola mano di sottointonaco può raggiungere uno spessore fino

a 3,5 cm. Se si ha la necessità di realizzare spessori ancora maggiori umido su umido,

le singole mani possono essere stabilizzate affogandovi un’incannicciata. L’incannicciata

viene fissata al fondo in alcuni punti.

Su fondo preesistente in mattone pieno, pietra naturale ecc. si procede analogamen-

te a quanto descritto sopra. Se il fondo ha la tendenza a un forte rilascio di sabbia è

necessario consolidarlo: in caso contrario se si tratta di uno strato particolarmente spes-

so saranno inevitabili crepe e distacchi. In presenza di sottointonaci spessi o a spessore

differenziato va inoltre previsto un tessuto d’armatura.

Mattoni di argilla e terra battuta: i muri in mattoni in argilla alleggerita (CLAYTEC

07.011) oppure terra battuta (CLAYTEC 02.004 - .400) possono essere intonacati ana-

logamente ai muri in mattoni non cotti. Se si tratta di muri in terra battuta è necessario

considerarne i lunghi tempi di essiccazione; i processi di ritiro e di assestamento devono

essere assolutamente completati. Per migliorare l’aderenza della malta e per prolungar-

ne la lavorabilità, le superfici possono essere bagnate senza alcun problema.

I mattoni d’argilla vengono murati correttamente e normalmente. Se eccezionalmente

dovessero essere intonacate le superfici di appoggio è necessario eventualmente pren-

dere le precauzioni del caso (rinzaffo o simili).

Pannelli d’argilla: i pannelli di argilla (CLAYTEC 09.002) e i pannelli portaintonaco di

argilla D 16 (CLAYTEC 09.010) vengono rivestiti solamente con un sottile strato spatola-

to di rasatura di argilla. La realizzazione della sottostruttura è dev’essere fatta seconda la

regola d’arte. Le fughe dei pannelli vengono armate con nastri di tessuto.

Il prodotto ideale per armare le fughe è il nostro tessuto di lino (CLAYTEC 35.025) appo-

sitamente sviluppato per le costruzioni in argilla. Anche l’armatura in iuta (CLAYTEC

35.006) oppure in tessuto di fibra di vetro (CLAYTEC 35.015) è adatta. Il tessuto di lino

viene appoggiato e affogato a filo usando una boiacca di rasatura fine in argilla. Se si usa

la iuta, il pannello di argilla deve prima essere bagnato; poi il tessuto viene appoggiato

sulla superficie bagnata e in fine boiaccato, facendo particolare cura ai contorni.

I tessuti possono anche essere affogati nella malta di rasatura fine d’argilla oppure, se si

tratta di tessuto di lino, essere semplicemente fissati. La rasatura fine deve essere sparsa il

più sottile possibile sul tessuto; ogni millimetro in più comporterà un apporto inutilmen-

te spesso di intonaco o renderà visibile le fughe. Per questa ragione in corrispondenza

delle intersezioni le strisce di tessuto non devono essere sovrapposte ma ritagliate.

Prima di coprirla, tutta la superficie deve essere accuratamente bagnata per consentire

il collegamento ideale fra malta dell’intonaco e pannello e ottenere una lavorabilità pro-

lungata del sottile strato di rasatura. La rasatura dovrà avere uno spessore di 2-3 mm. Se

Page 7: Claytec It 6.1

7foglio di lavoro

Penelli d'argilla su OSB

Lastre d'isolamento

Schlämmen einarbeiten

Verputz zweilagig

Trockenbauplatten

In jedem Fall armieren!

Stucare le fughe

la sottocostruzione è insicura o in presenza di rientranze/sporgenze in corrispondenza

delle fughe, la soluzione da privilegiare prevedrà un tessuto d’armatura da inserire

nella prima mano delle complessive due mani di rasatura d’argilla fine.

Su tutta la superficie dei pannelli di argilla per l’applicazione di intonaci a secco D 16,

direttamente applicati sul supporto in legno (OSB ecc.), va fissato un tessuto d’arma-

tura. Il tessuto può essere incollato con boiacca di intonaco di argilla o essere accura-

tamente affogato nella rasatura fine di argilla.

Pannelli HWL: i pannelli leggeri di lana di cellulosa (p. es. Heraklith) devono essere

armati con reti metalliche, tessuti di iuta o di fibra di vetro. Un’altra possibilità è

l’inserimento su tutta la superficie di un tessuto d’armatura in presenza di due mani di

intonaco. I pannelli HWL non devono essere bagnati.

Pannelli in fibra di legno leggeri: i pannelli in fibra di legno leggeri (p. es. Pavatex

oppure Gutex) vengono normalmente intonacati con due mani di rasatura fine d’ar-

gilla con tessuto d’armatura. Prima il pannello viene irruvidito con il pettine per into-

naci o simili in modo che singole fibre sporgano dalla superficie del legno. In seguito

una mano di circa 3 mm di rasatura fine d’argilla viene applicata sul pannello non

bagnato, affogandovi il tessuto di armatura. Quando la prima mano è asciutta si appli-

cherà la finitura.

Incannicciata: in presenza di coibentazioni interne o di armature perse composte da

arelle di canna (CLAYTEC 34.010 e 34.020) si procede analogamente all’intonacatu-

ra dell’incannicciata. I pannelli vengono intonacati direttamente senza bagnarli, even-

tualmente con boiaccatura. E’ sempre necessario inserire un tessuto di armatura.

Intonaci preesistenti: i vecchi intonaci a base di calce o gesso sufficientemente por-

tanti e solidi possono essere coperti con intonaci di argilla; si raccomanda sempre di

predisporre una superficie campione. I difetti e le aperture di installazione vengono

corretti con malta di calce o di gesso; le superfici fortemente assorbenti devono essere

fissate. Se si tratta di sottofondi poco aderenti, prima della mano di sottointonaco

grezzo si raccomanda l’applicazione di un fondo a dispersione ai silicati (CLAYTEC

13.325 e .320); per la rasatura di argilla fine si consiglia un fondo fine alla caseina

(CLAYTEC 15.020 e .025). In questo modo si ottiene un assorbimento uniforme della

superficie. Gli intonaci sintetici lisci vengono pretrattati con il fondo a dispersione ai

silicati; gli intonaci strutturati devono prima essere stesi con la spatola. La rasatura fine

d’argilla viene applicata con uno strato sottile alla spatola; è possibile anche l’applica-

zione di due mani di rasatura fine d’argilla (eventualmente con un tessuto d’armatura

parziale o su tutta la superficie).

Per il risanamento e la valorizzazione a secco di intonaci preesistenti è consigliabile

l’uso del pannello CLAYTEC di argilla per intonaci a secco D 16.

Pannelli di cartongesso: se i pannelli di cartongesso devono essere intonacati con

la rasatura fine di argilla è necessario innanzitutto stuccare le fughe seguendo le indi-

cazioni del produttore. Si raccomanda di usare assolutamente lo stucco/il prodotto

offerto o raccomandato dal produttore.

Page 8: Claytec It 6.1

8 foglio di lavoro

Rafforzare le fughe

Fondo impregnante

Intonaco

Preperazione della maltaeitung

L'aggiunta di acqua

Nonostante l’applicazione di una mano di fondo non è possibile escludere che il pannel-

lo assorba acqua e quindi si deformi e presenti rigonfiamenti e ritiri; pertanto le fughe

dei pannelli devono in ogni caso essere rafforzate con un tessuto d’armatura idoneo del

produttore dei pannelli. Il sottile nastro per fughe può essere autoadesivo oppure essere

incollato con una colla adatta. Il tessuto in fibra di vetro usato ad esempio per armare i

pannelli di argilla non è adatto. Oltre a ciò occorre valutare se già prima dell’intonacatura

il pannello non presenti un’umidità residua eccessiva, p. es. dopo la stesura di intonaci o

massetti bagnati.

Dopo l’essiccazione dello stucco, tutta la superficie deve essere pretrattata con il fondo di

caseina fine (CLAYTEC 15.020 e .025). Questo fondo assicura un assorbimento uniforme

e un’aderenza sufficiente, ma soprattutto protegge il pannello dall’assorbimento eccessi-

vo di umidità dopo l’intonacatura con malta di argilla.

Dopo l’essiccazione del fondo i pannelli di gesso vengono coperti con una sottile mano di

intonaco-rasatura fine d’argilla. Sono possibili due mani di intonaco-rasatura fine d’argilla

con l’inserimento di un tessuto d’armatura nella prima mano. In ogni caso sarà necessario

provare su una superficie campione l’aderenza dell’intonaco e il risultato della finitura

superficiale.

Pannelli in fibra di gesso: in presenza di un sottofondo di pannelli di fibra di gesso si

procede analogamente a quanto descritto per l’intonacatura dei panelli di cartongesso.

In questo caso tuttavia il fondo da usare è quello a dispersione ai silicati (CLAYTEC 13.325

e .320).

Pannelli OBS: i pannelli di legno duro quali OBS e tavole di compensato non sono adatti

per l’intonacatura. L’uso di pannelli di argilla per l’intonacatura a secco D 16 (CLAYTEC

09.010) invece è una soluzione rapida e sicura, grazie allo scarso apporto di umidità.

Questa soluzione consente di applicare senza difficoltà uno strato di argilla di spessore

necessario con le tecniche della costruzione a secco.

Preparazione della malta e quantità necessarie

Gli intonaci d’argilla CLAYTEC sono malte pronte per l’uso in cantiere a cui è sufficiente

aggiungere l’acqua. La preparazione può essere effettuata manualmente, con l’agitatore

meccanico o con la normale impastatrice (betoniera) presente in cantiere.

L’aggiunta di acqua determina la consistenza ottimale che va da plastica a semiliquida,

paragonabile a quella delle normali malte minerali. La malta non deve essere lavorata

Resa, superficie intonacata in mq e relativo spessore in mm

Tipo Condizioni diconsegna e peso 35 30 20 15 10 5 3 2

CL05.030 MINERAL Big-Bag umido 1,3 t ca. 700 lt. 35 47 70 140

CL10.030 MINERAL sacco 30 kg ca. 20 lt. 1,0 1,5 2,0 4,0

CL05.001 PAGLIA Big-Bag umido 1,2 t ca. 700 lt. 20 23 35 47 70

CL05.002 PAGLIA Big-Bag asciutto 1,0 t ca. 650 lt. 18 21 31 42 63

CL10.010 PAGLIA Sacco 30 kg ca. 20 lt. 0,6 0,7 1,0 1,3 2,0

CL10.011 LINO Sacco 30 kg ca. 20 lt. 6,7 10

Page 9: Claytec It 6.1

9foglio di lavoro

Putzmaschineneinsatz

Intonacatrici

Abziehen

Gewebesorten

Tipi di materiale

Impiego

Applicazione

erkzeu

troppo secca perché in questo caso l’aderenza al fondo è insufficiente. Ma non deve

nemmeno essere troppo liquida perché, in fase di essiccazione, una quantità eccessiva di

acqua produce numerose cavità da ritiro che generano crepe.

La malta deve essere ben miscelata. Una preparazione troppo lunga ed intensiva va evi-

tata; in caso contrario l’eccessiva attivazione dei minerali di argilla causerà delle crepe.

Applicazione dell’intonaco e uso di soluzioni meccanizzate

Le malte CLAYTEC possono essere messe in opera con la cazzuola oppure con il frat-

tazzo. A livello professionale vengono applicate con pompe e macchine intonacatrici.

Il prodotto con l’umidità naturale viene lavorato con il miscelatore più la pompa per

malta, quello secco con la tradizionale macchina per intonaci a base di gesso. Per la

messa in opera della rasatura fine d’argilla sono disponibili anche macchine per la realiz-

zazione di intonaci decorativi.

Per l’uso di intonacatrici consigliamo di consultare la nostra pagina Internet dove sono

indicati gli interlocutori da contattare presso tutti i grandi produttori di intonacatrici.

Insieme ai nostri tecnici hanno effettuato diverse serie di test e sono in grado di fornire

una consulenza competente. Quando si applica la rasatura fine occorre evitare correnti

d’aria e termiche; in caso contrario i sottili strati si asciugano troppo rapidamente e non

possono più essere lavorati uniformemente. Durante la messa in opera si raccomanda di

riscaldare l’ambiente con estrema cautela.

Armature

L’armatura ideale è il nostro tessuto di lino (CLAYTEC 35.020) sviluppato appositamente

per gli intonaci d’argilla. Esso combina le buone proprietà ecologiche con una notevo-

le affidabilità applicativa e la facile messa in opera. Sono adatti anche i tessuti di iuta

(CLAYTEC 35.001) e di fibra di vetro (CLAYTEC 35.010). Per alcuni tipi di intonaci, l’uso

di un tessuto d’armatura è indispensabile (vedi sotto), spesso però si dovrà decidere di

caso in caso se l’uso di un’armatura è necessario per offrire una maggiore sicurezza o

meno. In particolare nel campo dei restauri, ai fini della garanzia è consigliabile usare

il tessuto; in questo contesto vanno naturalmente considerati i maggiori costi di questa

soluzione a cui va contrapposto eventualmente il rischio di qualche piccola crepa. Per

molti risanamenti va considerato che un “punto di rottura preferenziale” può rivelarsi

più efficace di un tessuto d’armatura. Questo non è in grado di fermare gli assestamenti

del corpo edilizio e potrebbe eventualmente ingrandire un potenziale danno.

Negli intonaci dei solai sottoposti a forti vibrazioni dovuti all’uso dell’ambiente sovra-

stante è consigliabile l’uso del tessuto.

Il tessuto va sempre appoggiato sul sottointonaco bagnato e immediatamente messo

in opera. Se si tratta di iuta si utilizza un frattazzo di legno o di plastica, se si tratta di

tessuti di lino e di fibra di vetro è consigliabile l’uso di un lisciatore o di utensili simili.

Le asole per i cavi, i raccordi fra diversi materiali e le fughe dei pannelli possono essere

protetti per evitare la formazione di crepe, mettendo in opera il tessuto con lo stucco.

Profili dell’intonaco e paraspigoli

I paraspigoli o profili terminali possono essere utilizzati senza alcun problema anche con

la malta d’argilla. I profili vengono fissati come di consueto con la scagliola. Soprattutto

nella parte inferiore, i punti di fermo dovrebbero essere più densi del solito, in quanto

l’intonaco d’argilla fissa i profili meno di quello alla scagliola (a distanza di circa 20 cm

fino a 1,0 m sopra il filo del pavimento).

Page 10: Claytec It 6.1

10 foglio di lavoro

Utensili per intonacatura, cazzuole giapponesi CLAYTEC, superfici

I tradizionali utensili del muratore sono adatti anche per gli intonaci d’argilla: il frattaz-

zo ad H o trapezoidale, la cazzuola da muratore o stuccatore, il lisciatoio dentato sviz-

zero, il lisciatore, le talocce, i feltri e le spugne. L’intonaco d’argilla può essere quindi

lisciato con la cazzuola, essere stesso con il frattazzo di legno o di plastica, passato alla

spugna o col feltro. L’utensile usato, il momento della lavorazione e il tipo di intonaco

determinano la struttura della superficie. Più tardi si passa il frattazzo, più fine sarà la

superficie.

Lo strumento ideale per l’intonacatura è rappresentato dalle cazzuole giapponesi

CLAYTEC. Questi attrezzi sono il frutto di una tradizione secolare giapponese e sono

caratterizzati da una conformazione tale da richiedere poca forza, da presentare una

sofisticata trasmissione della pressione dal manico alla lama e dall’ottima qualità dell’ac-

ciaio. Questo utensile tradizionale viene da noi importato direttamente dal Giappone.

Accanto alle singole cazzuole è disponibile anche un ampio assortimento per il profes-

sionista e un kit di base per il neofita. Per informazioni su queste collezioni si raccoman-

da di consultare il nostro catalogo speciale cazzuole giapponesi CLAYTEC.

L’intonaco-rasatura grezzo frattazzato ha una texture ruvida; se lisciato si ottiene una

superficie dall’aspetto tranquillo e discreto. L’intonaco-rasatura fine ha una texture leg-

germente granulosa e, usando una cazzuola, si ottiene una superficie molto liscia e

compatta.

L’intonaco d’argilla viene nobilitato anche dall’esperienza dell’intonacatore e murato-

re. La finitura professionale della superficie conferisce al materiale naturale la massima

attrattiva. Anche i bordi delle superfici intonacate devono essere finiti con accuratezza.

In corrispondenza dei raccordi fra due materiali (p. es. con il legno) si possono usare

profili terminali o tagli di cazzuola artigianali. Spesso è la sottilissima crepa che si pro-

duce autonomamente a costituire la fuga meno vistosa in corrispondenza dei raccordi

fra due materiali.

Essiccazione

A differenza delle altre malte per intonaci, negli intonaci d’argilla tutta l’acqua usata per la

loro preparazione deve poter evaporare. Ciò significa che l’essiccazione stessa e i tempi di

essiccazione dipendono dallo spessore della mano, dall’assorbenza del sottofondo e dalla

ventilazione dell’ambiente ossia dalle condizioni meteorologiche. Con una mano di 1 cm

di spessore su un fondo con un buon assorbimento (p. es. laterizi porosi) si può procedere

alla finitura dopo circa 5 giorni se le condizioni sono favorevoli. Le mani di intonaco-

rasatura fine di 2-3 mm asciugano dopo circa 48 ore.

L’essiccazione e l’indurimento della malta d’argilla non comporta alcun processo di

presa che richiede l’imprigionamento prolungato dell’acqua nella struttura del materiale.

Contrariamente ad altre malte per intonaci, quelle d’argilla possono quindi anche essere

asciugate artificialmente. Negli intonaci CLAYTEC, le tensioni termiche sono parzialmente

assorbite dalla paglia. Tutti gli apparecchi disponibili in commercio o a noleggio come gli

essiccatori a condensato o le ventole sono idonei per l’essiccazione. La soluzione più sem-

plice e sicura è quella di affidare la responsabilità dell’essiccazione all’azienda esecutrice

degli intonaci, ammesso che questa disponga di un’esperienza adeguata. Se l’essiccazio-

ne non avviene correttamente, sulle superfici di intonaco d’argilla chimicamente neutre

l’aderenza della polvere di cantiere può provocare una lieve produzione di muffe. Per

informazioni dettagliate, consultare il testo “Intonaci d’argilla, clima interno e muffe” sulla

Attrezzatura

Cazzuole giapponesi

Tempi di essiccazione

Essicazione artificiale

Produzione di muffe

Page 11: Claytec It 6.1

11foglio di lavoro

Grundierung

di mateiale

Finiture di argilla

Diluire bene

Kalk-Kaseinfarben

nostra pagina Internet. Una volta asciutto, le proprietà regolatrici dell’umidità e la struttu-

ra a pori aperti rendono l’intonaco d’argilla particolarmente idoneo ad evitare le muffe.

Finitura, pitture, rivestimenti

Consolidamento della superficie: l’intonaco-rasatura d’argilla grezzo e fine può essere

mantenuto con il colore naturale dell’argilla della cava di provenienza, benché non sia

possibile per il produttore garantire l’omogeneità cromatica. In questi casi la superficie

può essere ad esempio consolidata con vetro solubile colorato (p. es. cretaceo) diluito

con acqua priva di calcare. Evitare di usare una concentrazione eccessiva del fissante.

In ogni caso occorre attenersi alle istruzioni per l’uso e alle indicazioni sulla diluizione

del produttore. Si raccomanda assolutamente di effettuare una prova su una superficie

campione.

Pitture e coloranti: la pittura dovrà essere applicata solo dopo la completa essiccazio-

ne dell’intonaco. Si consiglia di usare pitture sottili e a pori aperti piuttosto che pitture

impermeabilizzanti: l’uso dei colori dovrebbe sottolineare più che coprire le qualità cli-

matiche dell’ambiente e la bellezza della superficie. Le pitture hanno la massima qualità

superficiale se applicate a pennello e non a rullo. Le seguenti pitture sono risultate parti-

colarmente idonee per gli intonaci d’argilla:

Rasature colorate CLAYFIX (granulate) e pitture d’argilla: questi prodotti (CLAYTEC

18.050-.700 e 19.050-.700) sono composte da argilla e additivi naturali. Sono disponi-

bili in molti colori, fra cui anche il bianco naturale. Prima dell’applicazione della rasatura,

preparare la superficie con il fondo alla caseina a grana fine (CLAYTEC 19.020 e .025).

La struttura respira e supporta l’azione degli intonaci d’argilla a vantaggio dell’aria e del

clima interno. Le tonalità di colore armoniche basate sull’azione colorante delle argille

utilizzate si combinano perfettamente con la pittura di fondo e altri materiali naturali

quali gli elementi di costruzione in legno. Le nostre rasature colorate d’argilla posso-

no naturalmente anche essere utilizzate su superfici non intonacate con argilla, quali

cemento o pannelli di fibra di gesso. La malta d’argilla CLAYTEC e le pitture CLAYFIX

rappresentano dei componenti combinati di un sistema in grado di garantire la massima

sicurezza applicativa. Noi non utilizziamo coloranti o pigmenti, ma esclusivamente

terre pure con i colori naturali dei giacimenti di provenienza. Vedi scheda tecnica

6.2 CLAYFIX

Fra le altre pitture si annoverano i colori alla caseina e creta, i colori alla colla e i colori

di dispersione alle resine naturali (p.e. AURO Pittura murale a base di resine naturali

Nr. 321). Attenzione: con tutte le pitture una concentrazione eccessiva di leganti

può produrre il distacco degli strati coprenti degli intonaci d’argilla! Quando si usano

materiali a più componenti è necessario consultare le istruzioni del produttore.

Carta da parati su argilla: gli intonaci di argilla vengono normalmente eseguiti con

superfici a vista e/o semplicemente pitturata. Solo in questo modo si possono esprimere

meglio le caratteristiche della malta d’argilla a pori aperti e delle superfici. Ovviamente

queste superfici possono anche essere coperte con carta da parati. In questo caso gli

intonaci devono avere una superficie sufficientemente liscia. Gli intonaci con superficie

ruvida devono essere ritrattati con una massa lisciante come ad esempio l’intonaco-

rasatura d’argilla.

Page 12: Claytec It 6.1

12 foglio di lavoro

Mineralfarben

Cucine e bagni

Brennb

Piastrelle sull’ argilla

Stufe di argilla

Se le superfici intonacate devono essere coperte con carta da parati va considerato che,

in caso di restauro, la carta da parati deve essere distaccata con cautela.

Piastrelle su intonaco d’argilla: Gli intonaci d’argilla sono adatti per pareti e soffitti

delle cucine e dei bagni, purché non esposti agli spruzzi d’acqua.

E’ consigliabile posare le piastrelle su intonaci non idrosolubili o su pannelli per costru-

zioni a secco idonei, in quanto sotto le piastrelle l’intonaco d’argilla non influisce in

alcun modo sul clima dell’ambiente. Nelle zone doccia e bagno va utilizzato un intonaco

del gruppo di malte II oppure un pannello di cartongesso (verde). Su altre superfici che

solo raramente sono esposte agli spruzzi d’acqua, le piastrelle possono essere incollate

sull’intonaco d’argilla ove quest’operazione si rivelasse più semplice e meno costosa del

rinnovo dell’intonaco. In questo caso la superficie va pretrattata con il normale fondo

disponibile in commercio. E’ necessario accertarsi del consolidamento di tutto il fondo e

non solo della prima mano esterna (verificare prima della posa delle piastrelle!). Il fondo

quindi deve penetrare sufficientemente in profondità nel sottofondo, per cui in genere

conterrà dei solventi. Si procede in maniera analoga se l’intonaco d’argilla è utilizzato

come fondo per delle aree raramente esposte (niente accumuli d’acqua!) nella zona di

raccordo fra pavimento e parete.

Uso a lungo termine

Gli intonaci d’argilla hanno una durata molto lunga. I danni meccanici sono facili da ripri-

stinare usando semplicemente un tipo di intonaco solubile in acqua. Gli intonaci colorati

possono essere ravvivati passando nuovamente la spugna bagnata sulla superficie.

Elementi particolari con intonaci d'argilla

Le realizzazioni con argilla comportano una certa tendenza alla creatività. Colonne arro-

tondate, bombature in corrispondenza delle finestre e una serie di arredi interni hanno

recentemente fatto riscoprire l’uso dell’argilla. Con il sottointonaco d’argilla in un’unica

mano si possono applicare fino a 3,5 cm di materiale. Se nella superficie di argilla appena

applicata si inserisce un’incannicciata o una rete di filo metallico, gli spessori di materiale

plastico possono essere ancora maggiorati. Prima della finitura tuttavia, tutto lo strato

deve essere ben asciutto: deve cioè essere completata la formazione di crepe quasi inevi-

tabile quando lo strato di sottointonaco d’argilla è particolarmente spesso.

Stufe di argilla: l’incamiciatura o l’intonacatura di stufe di maiolica o di altro tipo può

essere realizzata con argilla. Questo materiale pesante funge da accumulatore di calore

che verrà ceduto a lungo all’ambiente tramite irraggiamento. Nel settore delle stufe, in

passato veniva usata la rete di filo metallico come portaintonaco. Sono adatti anche la

semplice rete di filo zincato e pannelli portaintonaco di metallo. Verificare sempre se le

tensioni termiche nello strato di intonaco rendono necessario l’affogamento di un tessu-

to d’armamento. Nella maggior parte dei casi questa è la soluzione da privilegiare.

Nell’intonacatura di stufe e camini va chiarito l’eventuale necessità (prescrizione da parte

delle autorità competenti) dell’uso di una malta per intonaco refrattaria (classe A DIN

4102). La presenza di fibre di paglia, utili e necessarie a causa delle tensioni termiche,

rende più difficile la classificazione della malta in questa categoria. Si consiglia eventual-

mente di chiedere informazioni del caso ai nostri partner CLAYTEC regionali.

Page 13: Claytec It 6.1

13foglio di lavoro

Sistemi di riscaldamento

a parete

Sottofondo

Copertura dei tubi riscaldamento

Riscaldamento a parete: gli intonaci d’argilla vengono usati sempre più frequentemen-

te e con successo in combinazione con i sistemi di riscaldamento a parete (p.e. riscalda-

mento a parete BIOTHERM). In questo caso i tubi del riscaldamento a parete vengono

affogati nella malta d’argilla. Il pacchetto dell’intonaco con alcuni cm di spessore viene

riscaldato e irradia il calore nell’ambiente. Il riscaldamento a parete con una percentuale

elevata di calore da irraggiamento e una bassa temperatura superficiale è un’alternativa

sana e gradevole rispetto ad altri sistemi di riscaldamento tradizionali.

Prima dell’esecuzione va controllato se il fondo è sufficientemente ruvido per supportare

lo strato relativamente spesso dell’intonaco d’argilla. In caso contrario, a seconda del

materiale e della conformazione delle superfici, sarà necessario applicare una mano di

fondo (vedi sopra) o montare un portaintonaco. Va considerato che, a seconda della loro

forma e disposizione, gli stessi tubi del riscaldamento possono fungere da “portaintona-

co”. Soprattutto se si tratta di una costruzione massiccia, verificare se sia il caso di isolare

lo stesso riscaldamento dalla grande massa di accumulo delle pareti, usando un pannello

isolante che funge da portaintonaco (incannicciata, pannello leggero con lana di cellulo-

sa, ecc.). Se in fase di riscaldamento per un lungo periodo il calore non viene trasmesso

all’ambiente ma serve a riscaldare il muro, l’inerzia del sistema sarà eccessiva.

I tubi del riscaldamento devono essere posati in modo da poter essere coperti con alme-

no 5 mm, o meglio ancora con 10 mm di intonaco d’argilla. Quindi si applicheranno più

mani di sottointonaco d’argilla. E’ consigliabile procedere nel seguente modo:

1. Prima dell’intonacatura il riscaldamento a parete deve essere pressurizzato con la

pressione di prova prescritta. Durante l’intonacatura l’impianto dovrebbe essere sotto

pressione.

2. Rinzaffo o pretrattamento del sottofondo a seconda delle esigenze del caso.

3. Applicare la prima mano di sottointonaco con il riscaldamento non acceso e stender-

lo sopra i tubi.

4. Eventualmente accendere il riscaldamento per asciugare la prima mano di sottointo-

naco.

5. Dopo che la prima mano di sottointonaco è asciutta, applicare un’altra mano di 5-10

mm di spessore con il riscaldamento spento.

6. Affogare il tessuto d’armamento nella seconda mano di sottointonaco. Sovrapporre

il tessuto a sufficienza in corrispondenza delle fughe e stenderlo almeno 25 cm oltre i

bordi della superficie scaldante.

7. Dopo la completa essiccazione della seconda mano di sottointonaco (eventualmente

con un lieve supporto del riscaldamento), applicare la mano di finitura. In questa fase

è consigliabile non riscaldare.

Dopo l’applicazione del primo strato di sottointonaco è consigliabile accendere il riscal-

damento e aumentare il calore per accelerare il processo di essiccazione. In caso contrario

lo spesso strato di intonaco rimarrebbe bagnato molto a lungo sul sottofondo coibentato

con cattive proprietà assorbenti. Inoltre, in questo modo, i tubi del riscaldamento affogati

nell’intonaco ancora plastico subiscono per una volta l’intera dilatazione termica.

Per la finitura potranno essere usati tutti gli intonaci d’argilla quali l’intonaco unico mul-

tiuso MINERAL 16 (CLAYTEC 10.030), l’intonaco-rasatura fine (CLAYTEC 10.011) oppure

CLAYFIX. Quando si applicano le mani sottili di finitura (l’intonaco-rasatura fine oppure

rasature colorate), evitare assolutamente di mettere in funzione il riscaldamento per non

compromettere la lavorabilità della superficie a causa di un’essiccazione troppo rapida o

Page 14: Claytec It 6.1

irregolare.Solai con travi intonacati: in condizioni plastiche, gli intonaci d’argilla hanno

un’ottima aderenza. Venivano utilizzati sempre se lo spessore delle mani doveva essere

notevole o per lavorare sopra la testa. Un esempio del genere è rappresentato dai solai

con travi intonacati.

Seguendo il modello dei saloni aristocratici anche nelle costruzioni borghesi o contadine,

i travi dei solai spesso storti, girati e irregolari venivano intonacati e quindi idealizzati.

L’intonaco dei travi veniva eseguito in parallelo e a spigoli vivi; le irregolarità venivano

tamponate con spessi pacchetti d’argilla. La finitura era quasi sempre rappresentata da

intonaci con grassello di calce.

Nel cosiddetto “Soffitto di Colonia” molto diffuso in Renania, il raccordo fra trave e pare-

te oppure trave portante viene arrotondato con un pacchetto d’argilla plastica. Il raggio

della curvatura è normalmente di 10-15 cm.

In presenza di riparazioni e ripristini, la forma a spigoli vivi è facilmente realizzabile con

un’incannicciata stessa sopra i travi e gli spazi intermedi del soffitto. In questo caso l’in-

tonaco viene stesso sulle tavole inserite sotto i travi. Analogamente ai travi dei soffitti,

anche i travi portanti o i pilastri verticali di un certo spessore vengono intonacati tutt’at-

torno.

Il desiderio di liberare travi e travi portanti precedentemente intonacati per raggiungere

una “rusticalità” naif non corrisponde agli obiettivi progettuali del passato e riduce sem-

pre la qualità architettonica degli ambienti.

Attenzione:

Le indicazioni fornite nelle Schede tecniche sono il frutto di esperienze pluriennali nel campo

dei lavori con l’argilla e dell’uso dei nostri prodotti. Non ne potrà derivare nessun vincolo

contrattuale.

I lavori devono essere eseguiti con una sufficiente esperienza artigianale e con le conoscenze

necessarie nei rispettivi campi. E’ in vigore la versione più recente della Scheda tecnica che

potrà essere scaricata dal sito www.holzer.it

Copyright CLAYTEC e. K. Peter Breidenbach. La copiatura e la pubblicazione del presente

testo integrale o di sue parti sono vietate.

14 foglio di lavoro

Page 15: Claytec It 6.1

15foglio di lavoro

Mineralfarben

Tapezierungen

Beanspruchung

Grundierung

Putzträger

Armierung

Brennbarkeit

Figura 6.1.1: Rinzaffo del sottointonaco d’argilla sulla mura-tura di laterizi con l’intonacatrice

Figura 6.1.3: Applicazione dell’armatura di iuta e stesura con il frattazzo di spugna.

Figura 6.1.2: Pareggiamento dell’intonaco fresco con il frat-tazzo di alluminio

Figura 6.1.4: Applicazione dell’armatura di tessuto di fibra di vetro con il frattazzo di spugna.

Page 16: Claytec It 6.1

Sottointonaco d’argilla Intonaco-rasatura grezzo d’argilla Intonaco-rasatura fine d’argilla

Certificato 0803-0501-042-1 Certificato 0803-0501-042-1 Certificato 0803-0501-042-2

Argilla, sabbia, paglia Argilla, sabbia, paglia Argilla, sabbia, perlite, lino

paglia d’orzo, 2% circa paglia d’orzo, 2% circa fibre di lino, 0,1% circa

23,8 mm/m 17,3 mm/m 26,7 mm/m

2,39 / 0,34 N/mm2 1,66 / 0,28 N/mm2 2,04 / 0,32 N/mm2

7,5 7,5 7,6

26,8 g/m2 27,5 g/m2 26,6 g/m2

80,3 g/m2 79,8 g/m2 82,5 g/m2

0,24 g 0,27 g 0,14 g

1600 kg/m3 1500 kg/m3 1600 kg/m3

0,73 W/mK 0,66 W/mK 0,73 W/mK

5/10 5/10 5/10

Intonaci d'argilla CLAYTEC certificati NATUREPLUS

Dal 1.1.2005 i nostri prodotti sottointonaco d’argilla, intonaco-rasatura grezzo d’argilla

e intonaco-rasatura fine d’argilla sono i primi intonaci a base di argilla certificati. La

certificazione è stata eseguita secondo il protocollo NATUREPLUS. NATUREPLUS è

un’associazione di istituti di certificazione ambientale, di centri che commercializzano

prodotti per l’edilizia, dell’industria dell’edilizia e di associazione di tutela dei consuma-

tori. L’obiettivo è un aumento dinamico della qualità di tutti i prodotti per l’edilizia in

base a criteri ecologici. Per maggiori informazioni, consultare la pagina Internet www.

natureplus.org. Questa direttiva non comprende solo aspetti della compatibilità ambi-

entale e con la salute, ma valuta per la prima volta anche l’idoneità d’uso degli intonaci

d’argilla.

Dichiarazione completa e caratteristiche tecniche rilevate

Il valore λ e μ dei materiali d’argilla sono conformi alle “Regole per le costruzioni in terra

cruda” del Dachverband Lehm e.V. o certificati di prova (nei certificati ufficiali con valori

secondo la DIN 4108).

Dichiarazione completa

Additivi organici

Coefficiente di ritiro a secco

Resistenza alla flessione / compressione

PH

Capacità di assorbimento, 1,5 ore

Capacità di assorbimento, 12,0 ore

Resistenza all’abrasione (secondo Minke)

Densità alla rinfusa

Valore λ

Valore µ

Prodotti speciali

Prodotti speciali e colle

Interno Colle Piastrelle, sughero e linoleum

Moquette

Colla per bricolage

Colla rapida per bricolage Nr. 390 Applicazione Colla universale

Nr. 380Colla universale Nr. 380

Sigillante Sigillante a base di sughero Nr. 396

Protezione per legno

Sali di boro Nr. 111

Antimuffa Anti-muffa Nr. 413

Scoprite AUROAbbiamo i prodotti giusti e le informazioni

adeguate per la manutenzione e lí abbelli-

mento di tutte le zone della vostra casa e dei

dintorni. Le schede tecniche ed i suggerimen-

ti di applicazione vi illustrano la gamma di so-

luzioni creative fra cui potrete scegliere. Per

ricevere i consigli pratici nonchÈ informazioni

pi dettagliate potete rivolgervi al rivendito-

re/artigiano specializzato pi˘ vicino a Voi.

Benvenuti a casa!

I colori indicati nel catalogo prodotti sono riprodotti con la stampa, per cui possono essere differenze rispetto la tonalit· originale. Prego sempre consultare le schede tecniche. Ringraziamo le ditte Ideazione snc, Ongaro srl e Zanotto Elia snc di aver messo a disposizione il materiale fotogra co. Edizione 04-2008

RIVENDITORE/ARTIGIANO SPECIALIZZATO

ottimo

ottimo

®