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VERSIONE MAGGIO 2014

NOTA: LE FIGURE CHE SEGUONO SONO COMPRENSIBILI SOLO COL COMMENTO A VOCE DELL’AUTORE IN QUANTO PRIVE DI DIDASCALIE.

Materiali di studio

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Patto territoriale (1997)Valutazione tassonomica – 1 l’analisi del testo

_______________________

La metodologia di “sviluppo dal basso” ha portato i soggetti pubblici e privati, che

qui sottoscrivono, a una riconsiderazione della questione locale e a decidere diinnovare il proprio atteggiamento con riferimento a:

- il “sistema ambiente” considerato come risorsa economica di base e contesto dinuove opportunità, cui applicare lavoro e capitali nel rispetto delle regole di una

equilibrata interazione uomo-natura;

- i principi della collaborazione, della concentrazione e della cooperazione, visticome forme di rapporti sociali utili e rafforzare l’identità comune del territorio e

valorizzarne economicamente le risorse umane, storiche e naturali;

- la diffusione di consorzi per i servizi, materiali e immateriali, e di organismi

associativi e senza scopo di lucro, funzionali a promuovere nuovi saperiprofessionali, tecnologici, organizzativi;

- la diffusione di una leadership di coalizione da selezionare sulla capacità disintetizzare punti di vista diversi e sulla volontà di attivare, anche nel Cilento,

quegli strumenti propri alle “società complesse” che consentono la progettazione ela gestione dei processi di sviluppo.

______________________

A1

D1

I

K

M 1M

LJ

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Patto territoriale (1997)Valutazione tassonomica – 2 la tassonomia

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P.O.R.

Complem. programm.

Programmazione ValutazioneComunicazione

Bando

Formulario

Griglia di valutazione

Programmazione Comunicazione Valutazione: modello astratto*

* basato su un caso di studio reale

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Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 1

P.O.R.

Complem. programm.

Programmazione ValutazioneComunicazione

Bando

Formulario

Griglia di valutazione

A2A A1

Un elemento del POR (con la sigla “A”) viene correttamente richiamato nel formulario (“A1”) e quindi richiamato – ai fini valutativi – nella griglia valutativa (“A2”); questo è ovviamente il caso ottimale; in teoria ogni elemento del POR, del formulario e della griglia dovrebbero avere questo livello di coerenza

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Complem. programm.

Programmazione ValutazioneComunicazione

Bando

Formulario

Griglia di valutazioneB1B

Un elemento del POR (con la sigla “B”) non è richiamato nel formulario; questo comporterebbe un grave handicap per chi formula il progetto; forse conosce bene il POR, e avrebbe quindi potuto fare dei richiami nel suo progetto, ma non ne ha trovato spazio nel formulario; se poi nella griglia valutativa tale elemento fosse compreso (“B1”) il progettista sarebbe oggettivamente penalizzato.

?

Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 2

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Complem. programm.

Programmazione ValutazioneComunicazione

Bando

Formulario

Griglia di valutazione

C C1

Un elemento del POR (“C”) è chiaramente presentato nel formulario (C1”), ma non viene valutato perché non presente nella griglia di valutazione; in questo modo si perde la possibilità di giudizio su un elemento importante, e si crea confusione nel progettista.

Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 3

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Complem. programm.

Programmazione ValutazioneComunicazione

Bando

Formulario

Griglia di valutazione

C C1

Variante del caso precedente: lo stesso elemento C viene valutato dall’elemento “D” della griglia, erroneamente ritenuto corrispondente di “C” ma in realtà – all’analisi – riferibile ad altri elementi.

D

Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 4

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Linee guida sanitarie (2000-2001)Valutazione tassonomica

1/21/2 4

105 6

Cri

tici

org

aniz

zat

ive d

i I

gra

do

Raggru

ppam

enti

logic

i genera

li

Cri

tici

org

aniz

zati

ve d

i III

gra

do

Cri

tici

org

aniz

zati

ve d

i II

gra

do

9

87

1113131414

15

16

17

1918 20

21 22

2323 24 25

2726 2828

2indicazioni al ricovero

3inquadram.diagnostico

33

6terapia

chirurgica

5353

Linea guida Ictus cerebraleLegenda:Linee logiche (capitoli del

testo)# Raccom. di Grado C (o

N.C.)# Raccomandazioni di

Grado B

## Raccomandazioni di

Grado A Connessioni tipo “Se… allora” Elementi ‘critici’ (da valutare)

t i

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Val. servizio formazione ASL PG (2001-2002) Paradigma lazarsfeldiano – 1 la concettualizzazione

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MANDATOdel servizio

formativo ASL 2 del Perugino

MANDATOdel servizio

formativo ASL 2 del Perugino

dimensione 1FORMAZIONE

dimensione 1FORMAZIONE

dimensione 3ORGANIZZAZIONE

dimensione 3ORGANIZZAZIONE

dimensione 2QUALITA’

dimensione 2QUALITA’

sotto-dimens. 1.1SVILUPPO RISORSE UMANE

sotto-dimens. 1.1SVILUPPO RISORSE UMANE

sotto-dimens. 1.2CONOSCENZE

sotto-dimens. 1.2CONOSCENZE

sotto-dimens. 1.3PROGRAMMAZ. AZIENDALE

sotto-dimens. 1.3PROGRAMMAZ. AZIENDALE

sotto-dimens. 1.4PROMOZIONE SALUTE

sotto-dimens. 1.4PROMOZIONE SALUTE

sotto-dimens. 2.1CERTIFICABILITÀ

sotto-dimens. 2.1CERTIFICABILITÀ

sotto-dimens. 2.2PROGRAMMARE

sotto-dimens. 2.2PROGRAMMARE

sotto-dimens. 2.3PIANI FORMATIVI

sotto-dimens. 2.3PIANI FORMATIVI

sotto-dimens. 3.1ORGANIZZAZ. FORMALE

sotto-dimens. 3.1ORGANIZZAZ. FORMALE

sotto-dimens. 3.2RISORSE

sotto-dimens. 3.2RISORSE

sotto-dimens. 3.3METODOLOGIA PROGRAMMAZ.

sotto-dimens. 3.3METODOLOGIA PROGRAMMAZ.

Val. servizio formazione ASL PG (2001-2002) Paradigma lazarsfeldiano – 1 la mappa

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Esito trattamento Sert MO (2006)Concettualizzazione indicatori – I parte

Mandato/Richieste(o: Contesto socio-sanitario)

UtenteE suo

contesto sociale

•Applicazione (delle leggi)

•Efficacia (delle procedure)

•Vuoto di norm

e e procedure•C

hiarezza degli obiettivi•S

uperfetazione degli obiettivi

•Età, S

esso, Stato C

ivile, Titolo studio

•Presenza di figli

•Convivenza

•Alloggio (possiede una dim

ora/non ha fissa dimora)

•Situazione professionale (ha un lavoro/non ce l’ha)

•Provenienza geografica (rinvia a m

odelli culturali e com

port.)•R

eligione

Caratteristiche

sociografiche

Modalità accesso

al servizio

Dipendenze

patologiche

Uso e comportame

nto

Patol. Organ

.

Psico-pat.

ModalitàApproccio al servizio e alle cure

Adeguamento e

conformità alle norme

sociali

•Correlate

•Non

correlate

•Invalidanti•N

on invalidanti

•Correlate

•Non

correlate

•Invalidanti•N

on invalidanti

•Coattivo

•Volontario

•Mediato

•Tem

po in carico•A

desione/Motivazione

•Altri program

mi precedenti e loro esito

•Altri servizi che hanno in carico

•Non problem

atico ma sanzionato

•Abuso (danneggia sé e gli altri)

•Dipendenza:

•Fisica

•Psichica

•Viraggio:•P

eggiorativo•M

igliorativo•P

olidipendenza (come form

a di cam

biamento)

•Com

portamentali (p.es. alim

entari)•S

ostanze legali (alcol, caffè, nicotina)•S

ostanze illegali:•E

roina•C

ocaina•C

annabis•P

oli-dipendenze

•Frequenza

•Via di

assunzione•durata

•Com

portamenti:

•Affettivi

•Lavorativi

•Verso il S

ert•D

annoso per sé:•C

on conseguenze legali•S

enza conseguenze legali•D

annoso per gli altri:•C

on conseguenze legali•S

enza conseguenze legali

Correlate/Non correlate

Norme(Leggi,

Regolamenti, procedure e

consuetudini)

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Esito trattamento Sert MO (2006)Concettualizzazione indicatori – II parte

Risorse/Strumenti/Modalità

Personale Il “set”Strumenti

(Economia)E’ un pre-requisito, e agisce trasversalmente su tutti gli altri

Diagnostici Terapeutici Tempi Luoghi

Istituzionali/Organizzativi

Di supporto

Formazione

Sistema valoriale

individuale

LeadershipTratti personologici

•Form

azione pregressa individuale•A

ggiornamento e form

azione continua•F

ormazione nell’équipe

•Form

azione nell’Azienda (com

prensione degli obiettivi

•Capacità di lavorare in gruppo

•Disagio, burn-out, T

urn over•M

otivazione

•Form

ale (autorità)•Inform

ale (autorevolezza)

•Protocolli/P

rocedure:•D

i servizio•A

livello professionale•F

armaci

•Testistici:

•Medici

•Psicologici

•Educativi

•Colloquio e osservazione

•Protocolli/P

rocedure (come per “D

iagnostici”)•F

armaci

•Psicoterapia

•Colloqui

•Monitoraggio terapeutico

•Affiancam

ento/Orientam

ento•A

tteggiamento pedagogico

•Ricoveri ospedalieri

•Invio ad altre strutture

-concreti ‘nodi’ della rete: Asl, C

omuni, P

rovincia•A

ccordi inter-istituzionali di ogni tipo•A

feguata quantità delle R.U

.•A

deguata composizione delle R

.U.

•Rete inform

atica•Infrastruttura inform

atica•A

ltri strumenti di base (telefono, fotocopiatrice, …

)•A

ltri strumenti specialistici (e di controllo)

•Spost. (da struttura a struttura, per sedi diverse, …

)•R

elazioni (terapeutiche, di programm

azione, …)

•Accesso alle prestazioni (da parte degli utenti)

•Il SerT

:•Progettazione e organizzazione degli spazi interni

•Il Front Office, l’accoglienza

•La rete

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Esito trattamento Sert MO (2006)Gli indicatori – Esempio 1

INDICATORE: 2) Situazione abitativa

PESO: 1

CHI LO ISTRUISCE: T0: Op. 1° Contatto/Accettazione T1 e +: Case Man. o/e Op. Socio-E

STRUTTURA INDICATORE: 5 = Ha un alloggio, e le condizioni di utilizzo e l’eventuale convivenza (voluta e

accettata) sono comunque giudicate molto buone (al T0) o molto migliori della volta precedente (al T1 e successivi)

4 3 2 1 = Non ha alloggio; condizioni comunque molto negative (al T0) o molto peggiorate

rispetto alla volta precedente (al T1 e successivi)

SISTER: Sk3 probabile Alloggio + Convivenza

DEFINIZIONI OPERATIVE, ISTRUZIONI, ESEMPI E SUGGERIMENTI: Si tratta di una scala autoancorata. Tra Primo Contatto e Osservazione & Diagnosi si registra la situazione abitativa (T0); il nostro interesse riguarda l’eventuale cambiamento al momento della valutazione (T1). Possibili esempi di peggioramento: da vive solo a convivenza forzata; da convivenza forzata a convivenza conflittuale; da casa grande ad alloggio piccolo e periferico, ecc… Notare che:

1. le variabili utilizzate da Sister (Stabilità dimora e Convivenza) coprono solo in parte l’insieme delle questioni coperte dal nostro indicatore, che fa riferimento, assieme, alla Stabilità della dimora e all’eventuale conflittualità/forzosità/difficoltà della convivenza (e non alla convivenza di per sé). Quindi la variabile OEDT “Convivenza”, così com’è, non è sufficiente per l’indicatore, mentre deve essere parte dell’indicatore questa “conflittualità” (o comunque disagio) che l’operatore conosce solo come conseguenza a suoi colloqui e altre informazioni non registrate.

Ribadiamo che ogni scala autoancorata, basata per di più su elementi di conoscenza diretta non registrati da Sister (come è nel nostro caso), presuppone di lasciare un certo margine alla cosiddetta “soggettività”, alla quale opponiamo l’indicazione di scrivere, in una breve nota inclusa nel database, la ragione del punteggio; inoltre, si lascerà una matrice compilata in automatico (la trovate qui sotto l’indicatore). Nel complesso, fra la matrice, l’indicatore, e la breve nota esplicativa, si forniranno tutti gli elementi per una comprensione massima.

Nota esplicativa aggiuntiva (a cura dell’operatore che attribuisce il punteggio) E’ stato attribuito il punteggio ha causa di……………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………… NB: Volendo, sarà possibile disporre di un quadro riepilogativo automatico con le 2 variabili Europee (OEDT) disponibili in SISTER. Aiuta a leggere le informazioni utili per la compilazione dell’indicatore

DIMORA

CONVIVENZA

Dimora STABILE (abitazione privata)

Dimora Temporanea (Hotel/Pensione)

Dimora Instabile (Senza Fissa Dimora)

Istituzioni (Comunità, Carcere, Ospedale, ecc..)

Non Noto

Solo con Genitori con Partner con Partner & Figli Con Amici Altro Non Noto

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Esito trattamento Sert MO (2006)Gli indicatori – Esempio 2

INDICATORE: 4) Competenza Relazionale ed AutoPercettiva

PESO: 2

CHI LO ISTRUISCE: Psicologo o psichiatra

STRUTTURA INDICATORE: 1. riconosce il rischio? 2. ha una buona qualità della relazione con altri? 3. ha capacità di attesa? 4. è in grado di chiedere aiuto? è consapevole della problematicità della propria dipendenza?

è in grado di conseguire obiettivi di medio-lungo termine (p.es. titolo di studio, patente, …)?

SISTER: Sk10 o newSK24 Quadro da aggiungere in Sister con: -data -operatore

-le 6 variabili (SI-NO+note

DEFINIZIONI OPERATIVE, ISTRUZIONI, ESEMPI E SUGGERIMENTI: E’ una semplice check list; alla presa in carico (o appena è possibile avere una informazione certa) si segna ‘1’ per ogni ‘Sì’ e ‘0’ per ogni ‘No’. Il punteggio in valutazione è la semplice somma. Il punteggio totale può quindi andare da 0 (ha ricevuto tutti ‘zero’, quindi non riconosce il rischio, non ha una buona relazione con gli altri, etc,) a 6 (ha ricevuto tutti ‘1’, ovvero tutti ‘Sì’).

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Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) Brainstorming

Sigla Indicatore

OBUT Conseguimento obiettivi sull’utenza (Servizi all’utenza; Integrazione; Coinvolgimento categorie interessate; Informazione; Miglioramento qualità della vita; Approccio preventivo; Omologazione procedure; …)

OBCN Conseguimento obiettivi di contesto (Coordinamento; Costruzione rete istituzionale; Integrazione; Sensibilizzazione; Rapporto interistituzionale; Informazione alla collettività; Sperimentalità; …)

SOST Sostenibilità (Coordinamento; Costruzione rete istituzionale; Integrazione; Sensibilizzazione; Rapporto interistituzionale; Coinvolgimento categorie interessate; Figure professionali competenti future; …

GRLV Gruppo di lavoro (Linguaggi diversi; Più punti di vista; Conoscenza altre realtà; Problemi del gruppo; Visione multidisciplinare; Competenze del gruppo; Arricchimento professionale; …)

GRIN Lavoro di gruppo verso l’interno (Coordinamento; Laboratorio; Conoscenza altre realtà; Coinvolgimento categorie interessate; Linguaggio comune su tematica handicap; Cambiamento culturale; Incontri; Difficoltà operative; Condivisione dei risultati; Accettazione eventuale fallimento; …

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Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) S.P.O.

1 SOST

2 OBCN

3 AMIS

4 GRES

5 RIST

6 RIUM

7 AMCL

8 OBUT

9 MTEN

10 ENTI

11 GRIN

12 RINF

13 GRLV

OB

IE

TT

IV

I D

I C

ON

TE

ST

O

14 MOTV

14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

O P E R A T I V I T À D E L G R U P P O

1

4

3

2

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Indic. Commenti alla valutazione Valutazione (1÷5)

Peso Valore totale (val x peso)

AMCL Si è cercato di individuare nel Territorio iniziative, progetti, programmi da utilizzare quale indice per valutare l’interesse, la sensibilità della Regione ad Artemis. In sintesi gli elementi raccolti sono stati i seguenti: 1. Esistenza di un Bando rivolto ai Disabili finalizzato

alla realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo, nello specifico attivazione di un numero limitato di stage retribuiti. Dalla condivisione di gruppo è emerso che il Bando risponda più ad un’esigenza politica immediata (necessità di utilizzare fondi) che ad un intervento che tenga conto della presenza dell’Equal Artemis dedicato alla disabilità ed ai risultati che lo stesso ha finora prodotto; inoltre è stato osservato quanto il Bando profili un’iniziativa spot lontana da una progettazione ad ampio respiro;

2. Si evince l’Assenza al tavolo di Artemis di Rappresentanti della Regione Molise, sebbene gli stessi siano stati opportunamente invitati;

3. Si riporta l’assenza significativa al Tavolo DIN (Disability Italian Network) della Regione Molise, nota di demerito condivisa con la Regione Calabria;

4. Il CDH offre supporto teorico informativo attraverso la messa a disposizione della Biblioteca, che seppur fornita resta un supporto teorico, in quanto il CHD non ha per il momento messo in campo interventi di tipo operativo;

5. E’ emersa una grande difficoltà nel reperire informazioni che attestino la conoscenza di Artemis da parte del territorio. tale assenza è già un indice della scarsa conoscenza..

Alla luce della condivisione dei punti sopra riportati, il gruppo ha individuato le azioni da mettere in atto: A/ Azioni di sensibilizzazione che divulghino le linee

guida di Artemis. Tali azioni di sensibilizzazione sono dirette in primis alle istituzioni, alle scuole, e ai punti di snodo della rete sociale (coordinatori, associazioni…)

B/ Mainstreaming Orizzontale e Verticale C/ Piccolo Piano di Comunicazione della cui realizzazione

si curerà la Dott. Paola Di Sabato.

2 2 4

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Progetto Equal “Artemis” (2004-2005)Rappresentazione grafica della sintesi dei risultati

1^ valutazione

3^ valutazione

2^ valutazione

incremento della seconda valutazione

valore della prima valutazione

seconda valutazione

terza valutazione

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Progetto Equal “Artemis” (2004-2005)Rappresentazione grafica dell’andamento degli indicatori

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Progetto Equal “Artemis” (2004-2005)Swot relazionale

Elemento 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Tot. 1) gestione universitaria -1 +2 -1 0 0 0 +1 0 +1

2) Molti partner anche diversi +1 0 0 0 0 +1 0 0 +2

3) Motivazione e qualità risorse um. +1 -1 -1 -1 -1 +1 0 -1 -3

4) Rigidità budget e sua gestione +1 +1 0 0 0 0 0 0 +2

5) Comunicazione, marketing, … 0 0 0 +1 +1 0 +1 +1 +4

6) Scarso coinvolgim. utenti 0 0 0 +1 +2 0 0 +2 +5

7) Bisogno reale, attualità del prog. 0 0 0 0 0 0 0 +2 +2

8) Mancanza di paternità istituzioni +2 0 0 0 +1 +1 0 +2 +6

9) Mancanza gener. sensibilità 0 0 0 0 +2 +1 0 +1 +4

Tot. 5 3 2 4 6 4 2 3 8

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Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) Agenda dei fatti rilevanti

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Swot relazionale coop. italo-argentina (2004)

Acc

om

pa

gn

am

ento

Isti

tuzi

on

ale

Cri

si F

ina

nzi

ari

a

Cu

ltu

ra C

om

un

e

Dis

tan

za F

isic

a/

Psi

colo

gic

a

Tra

sfer

iment

o d

i

kn

ow

ho

w

Nec

essi

tà d

i in

cen

tiv

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li i

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esti

men

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Dif

fusi

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i

info

rma

zio

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mir

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Dis

po

nib

ilit

à d

i

pro

fess

ion

ali

esp

erte

Sca

rsa

pro

pen

sio

ne

all

’in

ves

tim

ento

all

’est

ero

TO

TA

LE

Accompagna-mento Istituzionale

0 0 0 0 0 +2 +2 -1 +3

Crisi Finanziaria -1 0 +2 0 +2 0 0 +2 +5

Cultura Comune 0 0 -1 +1 0 +1 0 -1 0

Distanza Fisica/Psicolo-gica

0 0 0 0 +2 0 0 +2 +4

Trasferimento di know how

0 0 0 0 0 0 0 -1 -1

Necessità di incentivi agli investimenti

0 0 0 0 0 0 0 +2 +2

Diffusione di informazioni mirate

+1 0 0 -1 +1 0 0 -1 0

Disponibilità di professionalità esperte

+2 0 0 -1 +1 0 +2 -1 +3

Scarsa propensione all’investimento all’estero

0 0 0 +2 0 +2 0 0 +4

TOTALE 4 0 0 7 3 6 5 2 11

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Relazione fra Fondi in un Interreg (2003)

N.G.T. MISURE POR OB. 3 EQUAL LEADER INTERREG OB. 2

A1 – Organizzazione Servizi per l’Impiego 4 3 3 4

A2 – Inserim. m.d.l. approccio preventivo 3 3 3 4

A3 – Inserim. d.l.d. 3 3 0 4

B1 – Inserim. gruppi svantaggiati 5 3 0 0

C1 – Adeguam. sistema formaz. professionale 5 0 4 3

C2 – Prevenzione dispersione scol. e format. 0 0 0 0

C3 – Formazione superiore 0 0 4 0

C4 – Formazione permanente 0 3 4 0

D1 – Sviluppo formaz. continua PMI 0 3 3 4

D2 – Adeguamento competenze P.A. 0 3 0 0

D3 – Sviluppo imprendit. nuovi bacini 4 4 3 4

D4 – Miglioramento risorse umane R&S 0 3 4 3

E1 – Promozione femminile m.d.l. 3 4 3 3

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Integrazione

Obiettivo principale Altro obiettivo

Altri programmi con analogo

obiettivoObiettivo implicito

trasversale

Programma XYZ

decisioni

Beneficiari (1)

noFine

Modalità 1 Modalità 2

Presenza di un

determinato fattore

Inve

stim

ento

al

tra

Istit

uzio

ne

no

Erogazione servizi

Collaborazione ISI con altri

progetti territoriali

Comunicazione

(vari tipi per vari target)

Servizi concreti conseguenti

l’obiettivo

Costruzione della rete e sviluppo ‘cultura’

Altro prog.

Altro prog.

Altro prog.

Altro prog.

Rete?

(2)

noFine

Efficacia? (3)

Fineno

Mappa concettuale logica programma (2003-2004)

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Dip. Prevenzione Perugia (2004-2005)Mappa concettuale - 1

Ris

orse

Ris

orse

Il Dip. ha il compito di “assicurare alla popolazione di riferimento l’individuazione, la valutazione delle cause di nocività e malattia umana e

animale, nonché dell’impatto sulla salute delle politiche ambientali e sociali”

Il Dip. ha il compito di “assicurare alla popolazione di riferimento l’individuazione, la valutazione delle cause di nocività e malattia umana e

animale, nonché dell’impatto sulla salute delle politiche ambientali e sociali”

Obiettivi:

Individuare Valutare

Comportamenti

Politiche

‘Filtro’ operato dal contesto,cultura professionale ‘locale’

‘Filtro’ operato dal contesto,cultura professionale ‘locale’

Mandato istituzionale

Mandato istituzionale

Norme a vari livelli

LeggiRegolamentiProcedure formalizz.

Norme a vari livelli

LeggiRegolamentiProcedure formalizz.

Scienza,EBP

Scienza,EBP

Valutazionedei rischi

Valutazionedei rischi

Azioni del Dip.Azioni del Dip.

Individuazionedei pericoli

Attiva Passiva

Soc

ietà

civ

ileS

ocie

tà c

ivile

Altr

i Ent

iA

ltri E

nti

Val. efficacia esterna

Val. efficienza

Val. efficacia interna

ContestoContesto

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Dip. Prevenzione Perugia (2004-2005)Mappa concettuale - 2

Il Dip. ha il compito di “promuovere azioni per la mitigazione dei fattori di rischio e ove possibile per la rimozione delle cause di nocività e malattia, umana e animale, mediante

iniziative coordinate con i Distretti…”

Il Dip. ha il compito di “promuovere azioni per la mitigazione dei fattori di rischio e ove possibile per la rimozione delle cause di nocività e malattia, umana e animale, mediante

iniziative coordinate con i Distretti…”

Obiettivo:”interventi diretti sui rischi”

Obiettivo:”interventi diretti sui rischi”

Obiettivo:“informaz., comunicaz.,

educaz.”, anche obiettivi di uguale livello

Obiettivo:“informaz., comunicaz.,

educaz.”, anche obiettivi di uguale livello

Obiettivo:“Supporto alla Direzione

Generale”

Obiettivo:“Supporto alla Direzione

Generale”

Vedi figura 6

Mandato istituzionale

Mandato istituzionale

Eventuale coordinamento con altri Enti o privati

Eventuale coordinamento con altri Enti o privati

Individuazione e valutazione cause di nocività, …

Individuazione e valutazione cause di nocività, …

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Dip. Prevenzione Perugia (2004-2005)Mappa concettuale – 3 (sintesi delle quattro mappe)

Il DipartimentoIl Dipartimento

Ris

orse

Ris

orse

..

Mandato

istituzionale

Mandato

istituzionale

Norme a vari livelli

LeggiRegolame

ntiProcedure formalizz.

Norme a vari livelli

LeggiRegolame

ntiProcedure formalizz.

Scienza,EBP

Scienza,EBP

Individuazionedei pericoli

Attiva Passiva

Soc

ietà

civ

ileS

ocie

tà c

ivile

Altr

i Ent

iA

ltri E

nti

Direzione aziendale

Direzione aziendale

Destinatari:Destinatari:

Collettività Cittadini

Operatori di

settore

Informaz.Comunicaz.

Educaz.

Informaz.Comunicaz.

Educaz.

Interventi diretti

sui rischi

Interventi diretti

sui rischi

Valutazionedei rischi

Valutazionedei rischi

‘Filtro’ operatoCultura ‘locale’

dal contesto,professionale

ContestoContesto

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Politiche del lavoro lombarde (2008-2009)

Analisi delle relazioni fra interventi – 1 La griglia

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Politiche del lavoro lombarde (2008-2009)

Analisi delle relazioni fra interventi – 2 I risultati Baricentri interventi di

politica del lavoroBaricentri obiettivi

principali delle politiche

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Politiche del lavoro lombarde (2008-2009)

Scala di distanza valoriale

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Servizi di placement universitari (2008-2009

Analisi multicriteri – mappa finale