Classe prima liceo linguistico...

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L’Universo Età 13,7 miliardi di anni Classe prima liceo linguistico Capitolo 4 «il globo terrestre e la sua evoluzione»

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L’UniversoEtà 13,7 miliardi di anni

Classe prima liceo

linguistico

Capitolo 4 «il globo terrestre e la sua

evoluzione»

2

La «Cosmologia» è la scienza che studia

l’origine e l’evoluzione dell’Universo

L’Universo ha 13,7 miliardi di anni

Nel XX secolo, con la nascita della

Cosmologia moderna, sono state

formulate le prime ipotesi sull’origine

dell’Universo

La teoria che oggi sembra spiegare

meglio le osservazioni e i dati sull’Universo

si basa sulla Legge di Hubble

3

La legge di Hubble

«le galassie si stanno allontanando con velocità

tanto più alta quanto più sono lontane»

La legge di Hubble si basa (1929) sulle osservazioni

della luce inviata da molte galassie (spettri luminosi).

Tali osservazioni furono confermate da altre

osservazioni condotte negli anni successivi:

l’Universo è in espansione e ogni oggetto che ne

fa parte si

allontana da ogni

altro per il

progressivo

dilatarsi dello

spazio

4

Il big bang

La teoria dell’espansione dell’Universo viene

proposta verso la metà del XX secolo.

All’inizio del tempo, probabilmente tra 11 è 15 miliardi

di anni fa (istante zero), l’Universo doveva essere

concentrato in un volume più piccolo di quello di un

atomo, con densità infinita e temperatura di miliardi e

miliardi di gradi

In un determinato istante (non si sa perché)

un’esplosione immane (big bang) dalla quale, si

sviluppo energia che si condensò in particelle

elementari (quark, elettroni, protoni e neutroni)

5

Il big bang

Quando la temperatura scese a circa 3.000 K

(circa 2.730 °C), si formarono gas come

l’idrogeno, la materia prese corpo e la luce

cominciò a viaggiare liberamente nello spazio

Ciò che rimane del big bang sono le «radiazioni di

fondo» che ancora giungono sulla Terra e che,

viaggiando alla velocità della luce, ci forniscono

informazioni sui tempi lontani

Se un corpo è lontano 5 miliardi di anni luce, quando

quella luce giunge a noi vediamo il corpo così

com’era 5 miliardi di anni fa.

6

Schema semplificato dell’evoluzione dell’universo

(teoria del big bang)

Le galassie

Capitolo 3 «il globo terrestre e la sua

evoluzione»

8

Le galassie sono degli

enormi contenitori di

stelle, il cui diametro può

essere di centinaia di

migliaia di anni luce

Come vere e proprie

isole nell’Universo si

trovano situate nello

spazio a distanze enormi

(miliardi di a.l.) le une

dalle altre.

A separarle solo immense quantità di pulviscolo

intergalattico e materiale interstellare estremamente

rarefatto.

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La nascita delle galassie

è ancora avvolta nel mistero, ma sembra che esse

traggano la loro origine per l'aggregazione della

materia primordiale che, centinaia di milioni di anni

dopo il Big-Bang, iniziò ad addensarsi in grandi nubi

Queste nubi, a causa delle immense forze

gravitazionali risultanti, cominciarono a contrarsi ed a

ruotare attorno a se stesse dando vita alle

"protogalassie".

Le diverse velocità di rotazione condizionarono

quelle che poi sarebbero risultate le forme finali di

ciascuna delle galassie attuali

10

11

Ellittiche - hanno una forma ellissoidale con un

nucleo molto intenso che si disperde verso l'esterno.

Per la maggior parte sono composte da stelle di

vecchia formazione;

Classificazione delle galassie

12

Classificazione delle galassie

Spirale - si

caratterizzano per il

nucleo centrale, di

forma quasi sferica,

che si trova circondato

da un alone da cui si

dipartono i bracci a

forma di spirale.

In questo tipo di galassia coesistono stelle di tutte

le età, anche se quelle più giovani sembrano

trovarsi nel disco;

13

Classificazione delle galassie

Spirale barrata - dello stesso tipo della nostra

galassia (via Lattea). Pressoché uguali alle

precedenti, differiscono solo per i bracci, che invece

di essere a forma di spirale, sono collegati agli

estremi di una barra centrale.

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Classificazione delle galassie

Nella nostra galassia il Sole (e il sistema solare)

è posizionato come nell’immagine

15

Altri gruppi di galassie minori sono:

Le galassie irregolari, dalle forme prive di

simmetria

Le galassie lenticolari, una via di mezzo fra

quelle ellittiche e quelle a spirali, che

probabilmente hanno perso la forma

originaria per l'interazione gravitazionale con

altri corpi galattici vicini.

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Distribuzione delle galassie nello spazio

Le galassie sono molto distanti una dalle

altre ma sono collegate dall’attrazione

gravitazionale e formano «ammassi».

Si stanno realizzando «mappe» sempre più

dettagliate che mostrano le posizioni reciproche

delle galassie.

Gli ammassi di galassie sono, a loro volta, riuniti

in gruppi: i super ammassi, circondati da

immensi spazi vuoti

Sono state localizzate circa 1 milione di

galassie, situate fino a una distanza di due

miliardi di anni luce dalla Terra.

Il sistema solare

Capitolo 5 «il globo terrestre e la sua

evoluzione»

18

Il Sistema solare

Il sistema solare è composto da una serie di corpi

celesti che ruotano intorno al Sole in una porzione di

spazio che ha le dimensioni di una sfera di circa 3

anni luce di diametro (la luce viaggia alla velocità di circa

300.000.000 m/s)

In questo spazio troviamo:

8 pianeti

Almeno 59 satelliti

Migliaia di asteroidi

Molti frammenti detti meteoroidi

Comete (che originano da masse ghiacciate

presenti al limite del Sistema solare)

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Il Sistema solare

Caratteristiche comuni dei pianeti del Sistema

solare:

• Forma approssimativa di una sfera

• Orbitano intorno al Sole in senso antiorario.

Questo movimento è detto di rivoluzione

• Ruotano intorno ad un proprio asse. Questo

moto è detto di rotazione

• Hanno l’asse di rotazione inclinato rispetto

al piano dell’orbita anche se l’inclinazione

può variare da pianeta a pianeta

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Il Sistema solareI Pianeti si possono dividere in:

• Pianeti di tipo terrestre (Mercurio, Venere,

Terra, Marte)

• Pianeti del tipo gioviano (Giove, Saturno,

Urano, Nettuno)

Plutone è definito «pianeta nano» e non rientra nei

due gruppi di pianeti

21

22

Masse relative dei

principali corpi del

sistema solare

(Terra = 1) .

Il Sistema solare

23

Particolarità nel moto di rotazione intorno al

proprio asse

(compie poco meno di un giro su se stesso nel tempo in

cui compie un intero giro attorno al Sole)

L’ipotesi (azzardata) è quella di una sua possibile

formazione in seguito a qualche evento catastrofico

avvenuto successivamente al periodo iniziale di

formazione del sistema solare. Una delle più suggestive

propone la sua origine come un corpo espulso dal

pianeta Giove.

La rotazione di Venere è

in senso opposto rispetto

agli altri pianeti. Il suo

periodo di rotazione è

estremamente lento

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Particolarità nel moto di rotazione intorno al

proprio asse

Si ipotizza un ingresso nel sistema solare successivo

alla formazione dei pianeti originari. L’inclinazione del

suo asse rispetto a quello degli altri pianeti fa si che il

mostri al Sole, per lunghi periodi, l’uno o l’altro polo.

L’asse di rotazione di

Urano, uno dei pianeti

più esterni, è molto

inclinato.

25

Nascita del sistema solare

5 miliardi di anni fa

Inizia il collasso di una nube

fredda (qualche kelvin). Gas

e polveri precipitano e si

innalza la temperatura.

Al centro nasce il protosole:

il Sole nelle fasi iniziali,

quando ancora non si è

innescata la fusione nel

nucleo.

26

Il disco di

accrescimento

La materia che precipita

verso il protosole genera il

disco di accrescimento.

Dopo 100 000 anni, la

temperatura al centro è di

migliaia di kelvin, ai bordi del

disco è di qualche decina di

kelvin.

Nascita del sistema solare

27

I planetesimi

All’interno del disco, polveri e

gas iniziano ad aggregarsi

dando vita ai planetesimi:

corpi di roccia e ghiaccio che

concorrono alla formazione

di un corpo maggiore.

Nascita del sistema solare

28

I protopianeti

La continua aggregazione

attorno ai corpi maggiori

diminuisce il numero dei

planetesimi e porta alla

formazione dei protopianeti.

Nascita del sistema solare

29

I pianeti

I protopianeti, per nuove

e ripetute collisioni e

aggregazioni di

planetesimali dovute

all’attrazione

gravitazionale, danno

origine ai pianeti di tipo

terrestre.

Dall’aggregazione di

gas si formano i pianeti

giganti.

Nascita del sistema solare

30

Sole e pianeti

All’interno della stella in

formazione (il sole) la

continua contrazione

fece aumentare la

temperatura fino ad

innescare le prime

reazioni nucleari

La fornace solare è

ormai innescata e i

pianeti sono nel pieno

della loro evoluzione.

Nascita del sistema solare

Il sole

Capitolo 6 «il globo terrestre e la sua

evoluzione»

Il Sole➢Ha un raggio di 700.000 km (circa 110 volte maggiore di quello Terrestre)

➢Massa: 1.98·1030 kg

➢E’ 333.400 volte più massiccio della Terra e contiene il 99.86% della massadell’intero Sistema Solare

➢E’ costituito da 73.4% di Idrogeno, 25% di Elio e 1.6% di altri elementi

Dimensioni della Terra

La Struttura internaNucleo: la temperatura è

circa 15 milioni di gradi ed è

così elevata che il gas è in

forma di plasma (elettroni

liberi e nuclei atomici di

idrogeno e elio). Tra i nuclei

avvengono urti violentissimi

che provocano fusioni

nucleari con liberazione di

energia termica

Zona radiativa: l’energia

prodotta dal nucleo sale verso

gli strati superiori e li riscalda

Zona convettiva: la materia calda sale dalla zona radiativa verso

la superfice, si raffredda e torna a sprofondare

La Struttura del soleFotosfera: strato sottile

del Sole da cui proviene

la maggior parte della

radiazione luminosa; è

sede delle macchie solari

e delle facole e insieme

alla cromosfera e alla

corona forma l'atmosfera

solare.

Cromosfera: involucro

incandescente che

avvolge la fotosfera. E’

visibile durante le eclissi

di sole

Corona: è la parte più esterna dell'atmosfera del Sole. Si estende per

milioni di chilometri ed è visibile, assieme alla cromosfera, durante le

eclissi solari totali.

L’attività solareLa parte più esterna del sole è

ricca di attività:

Nella fotosfera si possono

vedere le macchie solari.

Sono zone meno calde (4000

K) del resto della fotosfera

(6000 k) e appaiono di colore

più scuro.

Periodicamente si riducono e

si estinguono mentre iniziano

a svilupparsi nuovi gruppi

Il «perché» si verifichino non

è ancora chiaro ma sappiamo

che è collegato all’attività

magnetica del sole

L’attività solareI brillamenti (flares): violente

emissioni di energia associate

a potenti scariche elettriche

che possono creare disturbi

alle telecomunicazioni sulla

Terra. Si formano nella

fotosfera

https://www.youtube.com/w

atch?v=ZTUuBjNR1sg

L’attività solareLe protuberanze: si

liberano dalla

cromosfera.

Sono lingue di gas

luminose che

raggiungono altezze tra

20.000 km e 40.000 km

Il vento solare: un

flusso di particelle di

elettroni, protoni e nuclei

di elio o di altri elementi

leggeri, emessi dal sole,

che viaggiano ad alte

velocità (500 km/h)

Gravitazione Universale

Le orbite dei pianeti e la LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE

Anticamente si pensava che le orbite dei pianeti intorno al sole

fossero circolari e che il sole occupasse il centro di tali orbite.

Intorno al 1670 uno studioso di nome Giovanni

Keplero, dopo decenni di lavoro sui dati raccolti da

un altro studioso ed abile osservatore, Tycho

Brahe……..…..

…………..arrivò alla

conclusione che le orbite

dei pianeti erano ellittiche

e che il sole occupava

uno dei fuochi.

Keplero scopre alcune importanti regole

del moto dei pianeti

1° Legge di Keplero: Le orbite descritte dai pianeti intorno al

sole sono ellissi di cui il sole occupa uno

dei fuochi

In genere le orbite planetarie sono ellissi poco

schiacciate, che sono molto simili a

circonferenze.

afelioperielio

Keplero scopre alcune importanti regole del

moto dei pianeti

2° Legge di Keplero: Il raggio vettore che dal Sole va ad un

pianeta, spazza aree uguali in intervalli di

tempo uguali.

Questa legge

afferma, in

sostanza, che il

pianeta si muove

tanto più

velocemente nella

sua orbita quanto

più si trova vicino al

Sole

t1

t2

A1

A2

t1 = t2 A1 = A2

Keplero scopre alcune importanti regole

del moto dei pianeti

3° Legge di Keplero: Il rapporto tra il cubo del raggio dell’orbita

ed il quadrato del tempo di rivoluzione, è

lo stesso per tutti i pianeti.

Dove R è la distanza media

pianeta-Sole, T è il periodo di

rivoluzione del pianeta

intorno al Sole e K è una

costante uguale per tutti i

pianeti che orbitano intorno

al Sole

KT

R2

3

=

Newton spiega Keplero

Le leggi di Keplero spiegano COME si

svolge il moto dei pianeti intorno al Sole e

fissa delle regole valide per tutti i pianeti

che compiono la loro orbita intorno al Sole

Ma PERCHE’ i pianeti si comportano in quel

modo?

Sarà Newton, partendo dalle leggi di

Keplero, a dare la risposta.

La mela di Newton

L’aneddoto della mela vuole

indicare che, ad un certo punto,

Newton intuisce che, come una

forza costringe la mela a cadere a

Terra (verso il centro della Terra),

così una forza costringe i pianeti a

girare intorno al Sole e, per

esempio, la Luna a girare attorno

alla Terra.

Noi sappiamo, dal principio

d’inerzia, che un corpo in

movimento su cui NON agiscono

forze, si muove in linea retta a

velocità costante.

La legge di gravitazione

universale

Ma il moto dei pianeti intorno al

Sole non è rettilineo e non è

rettilineo neppure il moto della

Luna intorno alla Terra

C’è quindi una forza

che agisce sulla Luna

e che incurva

continuamente il suo

cammino

La legge di gravitazione

universale

Oggi sappiamo che

questa forza è

l’attrazione di gravità

della Terra

La Luna si comporta come un

gigantesco proiettile sparato nello

spazio, a distanza di 380.000 km dalla

Terra, su cui agisce una potente

“calamita” (l’attrazione di gravità) che

“tira” la luna verso il centro del nostro

pianeta.

La legge di gravitazione

universale

La legge di gravitazione

universale

Ma se la Terra esercita una forza

di attrazione nei confronti della

Luna, anche la Luna eserciterà

un’attrazione di uguale intensità

e verso opposto, nei confronti

della Terra.

Essendo la massa della Terra molto

maggiore di quella della Luna, gli effetti

della forza di attrazione della Luna sulla

Terra saranno meno rilevanti ma non per

questo trascurabili

La legge di gravitazione universale

Newton formula la Legge di

attrazione reciproca fra i corpi

celesti (Legge di Gravitazione

Universale) in questo modo:

2

21

r

mmGF

=

Dove:

G è una costante (costante di gravitazione

universale), pari a 6,7 • 10-11 N•m2/kg2

m1 ed m2 sono le masse (in kg) che si attraggono

r è la distanza (in m) dai centri delle due masse

F è la forza di attrazione tra le due masse (in N)

DEFINIZIONE: La forza F di attrazione tra due masse m1 ed m2 è

direttamente proporzionale a ciascuna delle due masse ed

inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza

La legge di gravitazione universale

La Legge di Gravitazione Universale non vale solo

per i grandi corpi celesti ma anche per tutte le

altre masse, anche le più piccole………

Per esempio ognuno di noi (piccola massa) è

attratto dalla Terra (grande massa) con la

medesima forza con la quale la Terra è attratta

da ognuno di noi.

Ma allora perché se facciamo un grande salto

in alto non è la Terra a venirci dietro ma

siamo noi a ricadere sulla terra?

La legge di gravitazione universale

Facciamo qualche calcolo

con questi dati:

m1= 60 kg (massa di una persona)

m2= 6 • 1024 kg (massa della Terra)

r = 6,4 • 106m (raggio della Terra)

Calcola la Forza di attrazione reciproca che si esercita tra la

Terra e la persona.

2

21

r

mmGF

= N589

)m104,6(

kg106Kg60

kg

mN107,6F

26

24

2

2

11 =

= −

Una Forza di 589 N è pari alla forza esercitata da una massa

di 60 Kg. Cioè proprio la massa della persona!!!!!!!

La legge di gravitazione universale

Questo significa che noi esercitiamo nei

confronti della Terra una forza di attrazione

pari al peso della nostra persona: quale

effetto potrà avere questa forza nei confronti

di una massa così grande com’è quella della

Terra???

Sarebbe come se una formica spingesse (o

tirasse) la Luna.

Al contrario, la forza di 589 N esercitata dalla Terra su una

persona, la tiene saldamente legata al suolo.

I pianeti

Capitolo 7 «il globo terrestre e la sua

evoluzione»

54

55

Mercurio

Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare e il più

vicino al Sole ed è poco più grande della Luna

È il più piccolo e la sua orbita è anche la più eccentrica,

ovvero la meno circolare, degli otto pianeti.

Periodo di rivoluzione = 88 giorni terrestri

Periodo di rotazione = 58,6 giorni terrestri

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Venere

Venere è l’astro più luminoso dopo Sole e Luna.

La rotazione è in senso orario, probabilmente a causa di un

violento impatto durante la sua formazione.

E’ avvolta da una densa atmosfera a causa della quale le

temperature sono sempre sopra i 400°C

Periodo di rivoluzione = 225 gg terrestri

Periodo di rotazione = - 243 gg terrestri

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Terra

E’ il terzo pianeta in ordine di distanza dal Sole

I tre quarti della superficie della Terra sono ricoperti dalle

acque e l’acqua si trova in tutti i suoi stati

essendo l'unico corpo planetario del sistema solare adatto a

sostenere la vita come da noi concepita e conosciuta

Periodo di rivoluzione = 365 gg, 5 ore, 48 minuti e 45 s

Periodo di rotazione = 23 ore e 56,4 min

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MarteIl “pianeta rosso” ha delle vistose calotte di ghiaccio ai poli

che risentono dell’alternarsi delle stagioni (asse inclinato di

25°19’). La sottile e rarefatta atmosfera è composta

principalmente di diossido di carbonio e sono frequenti le

nuvole d’acqua e diossido di carbonio, spinte da venti che

arrivano a 200 km/h. Il suo raggio (3.397 km) è poco più

grande di quello della Terra. La temperatura medi superficiale

è di – 55°C.

Periodo di Rivoluzione = 687 gg

terrestri

Periodo di rotazione = 24 ore e 37 min

(1,03 giorni terrestri)

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Marte

Acqua su Marte

L’unico agente che oggi

modella la superficie è il vento.

In un lontano passato era

l’acqua che disegnava

profondi canali.

Adesso l’acqua superficiale è

solo allo stato solido.

Il Monte Olimpo

È il monte e vulcano più alto

dell’intero sistema solare

(26.000 m), supera di 8.000 m

il mare di nubi che lo circonda.

60

I pianeti gioviani

61

Giove

Io è sede di intensa attività vulcanica.

Europa è ricoperto da un profondo oceano

d’acqua con una sottile crosta ghiacciata

Periodo di rivoluzione = 11,9 anni terrestri

Periodo di rotazione = 0,41 giorni terrestri

Il più grande pianeta del sistema solare e il primo dei pianeti

gioviani, i giganti gassosi. Insieme agli altri pianeti esterni è

separato dai pianeti di tipo terrestre dalla fascia degli

asteroidi. Come per gli altri pianeti giganti è composto

principalmente da gas (idrogeno, elio) e da ghiacci (acqua,

metano, ammoniaca).

Il diametro all’equatore è circa 11 volte quello terrestre. La

temperatura media superficiale è – 140°C

Intorno a Giove ruotano più di 30 satelliti. I 4 più grandi: Io,

Europa, Ganimede, Callisto.

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Giove

L’interno del pianeta è

composto prevalentemente da

idrogeno liquido e idrogeno

metallico. Al centro si ritiene vi

sia un nucleo di roccia e

metalli pesanti.

Giove è circondato da una

spessa e densa atmosfera,

ricca di idrogeno (90%) ed elio

(10%), con le caratteristiche

bande parallele e la grande

macchia rossa, un ciclone di

dimensioni maggiori della

Terra.

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Giove

Il satellite Io sullo sfondo del

pianeta. Di Giove sono noti

attualmente oltre 60 satelliti. I

quattro maggiori furono visti

per la prima volta da Galilei il 7

gennaio del 1610.

L’intensa attività vulcanica su

Io, il più prossimo a Giove dei

satelliti medìcei, è provocata

dall’azione mareale del vicino

pianeta gigante.

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Saturno

È il secondo pianeta per massa e

dimensioni e possiede il più

spettacolare sistema di anelli.

Come Giove è formato da un involucro di gas che ricopre un

nucleo di idrogeno liquido.

La temperatura superficiale è – 185°C e mostra nubi disposte

a bande. Presenta un sistema di anelli formati da miliardi di

frammenti di ghiaccio e polvere in rotazione intorno al pianeta.

Possiede almeno 45 satelliti, tra cui: Titano con grandi fiumi e

paludi di metano liquido (-178°C) e un’atmosfera primitiva a

base di azoto)

Periodo di rivoluzione = 29,5 anni terrestri

Periodo di rotazione = 0,426 giorni terrestri

65

Saturno

Di Saturno si contano almeno

45 satelliti. Titano è il

maggiore del sistema solare

dopo Callisto.

Mimas, a lato, è interamente

composto di ghiaccio e ha la

superficie traforata da crateri.

Gli anelli sono formati

principalmente da ghiaccio

d’acqua.

Le separazioni sono state

causate dall’azione di pulizia

di satelliti.

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Urano

Il primo pianeta a essere scoperto grazie

all’osservazione strumentale nel 1781 da

un astronomo tedesco, William Herschel .

È caratterizzato da una rotazione intorno

ad un asse che giace quasi sul piano

orbitale e per questo mostra al Sole,

alternativamente, un polo e poi l’altro.

La sua atmosfera è composta da idrogeno, elio, metano. La

temperatura media superficiale è – 200°C. Sotto l’atmosfera

si estende un oceano formato dalle stesse sostanze che

compongono l’atmosfera.

Periodo di rivoluzione = 84 anni terrestri

Periodo di rotazione = – 0,746 giorni terrestri

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Nettuno L’ultimo pianeta del sistema solare

(ha una massa circa 17 volte quella

terrestre) è caratterizzato da

un’atmosfera molto attiva, ricca di

idrogeno ed elio, in continua

evoluzione. La sua densità è circa

1,64 volte quella dell’acqua. I venti

che vi soffiano sono i più intensi

dell’intero sistema solare:

oltre i 200 km/h.

La temperatura superficiale è inferiore a – 200°C. E’ costituito da

un profondo oceano di metano liquido che ricopre un nucleo

roccioso. L’atmosfera è densa e gassosa formata da idrogeno e

metano ed è agitata da venti che soffiano a più di 200km/h.

Periodo di rivoluzione = 165 anni

Periodo di rotazione = 0,671 giorni

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Asteroidi e pianeti nani

Asteroidi o pianetini:

sono piccoli corpi rocciosi o

metallici, solitamente non

sferici, in orbita intorno al Sole.

Hanno dimensioni comprese

fra i pochi metri e i 1000 km.

L’asteroide Ida (56 km) e la sua luna Dactyl (1,5 km).

Il primo asteroide scoperto fu

Cerere, nel 1801. Oggi se ne

conoscono oltre 100 000.

Nonostante le ridotte

dimensioni, alcuni hanno un

satellite, come il caso di Ida.

69

Asteroidi e pianeti nani

La maggior parte degli asteroidi si trovano nella

fascia degli asteroidi, compresa fra le orbite di

Marte e Giove.

Asteroidi e pianeti nani

La maggior parte degli asteroidi si trovano nella

fascia degli asteroidi, compresa fra le orbite di

Marte e Giove.

Una peculiarità degli

asteroidi è quella di

raggrupparsi in famiglie,

come quelle che si

trovano lungo l’orbita di

Giove

71

Asteroidi e pianeti naniUn pianeta nano:

è un corpo di forma sferica, orbitante intorno a una

stella, non emettente luce propria e che non domina

dal punto di vista gravitazionale la propria zona

orbitale.

I pianeti nani provengono

dalla fascia di Kuiper, una

regione estesa fra le 30 e le

100 UA dal Sole (*).

Plutone, fino al 2006

classificato come pianeta, è

un pianeta nano.

(*) 1UA (unità astronomica) = (distanza media tra Terra e Sole)

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Comete e nube di Oort

Le comete provengono dalla

nube di Oort una regione

che si estende dalle 20.000 e

le 100.000 UA dal Sole.

Quando la cometa si

avvicina al Sole (< 3 UA), il

materiale di cui è composta

inizia a sublimare.

Una cometa è composta da un

nucleo di ghiaccio e polveri in

orbita intorno al Sole.

73

Comete e nube di Oort

Sotto alle 2 UA dal Sole si

possono formare due code:

Le code si trovano dalla parte opposta al Sole.

• una di gas ionizzato (monossido

di carbonio), di colore azzurro;

• una di polveri, che riflette la luce

gialla del Sole.

... e si forma una chioma di

polveri e gas che, ionizzato

dalla luce ultravioletta del

Sole, emette luce propria.

Il nucleo di questa cometa misura un paio di

km, la chioma è grande quanto Giove.

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Meteore, meteoroidi, meteoriti

A ogni passaggio in prossimità del Sole le comete

perdono materiale che si accumula lungo la loro

traiettoria. Se la Terra attraversa la scia di detriti, nel

cielo appaiono le meteore.

La Terra attraversa la

scia di detriti lasciati

dalla cometa Swift-Tuttle

intorno al 10 agosto: le

perseidi. Il nome deriva

dalla costellazione dalla

quale sembrano

provenire: Perseo.

75

Meteore, meteoroidi, meteoriti

La meteora è la scia luminosa che un meteoroide

provoca entrando nell’atmosfera. La luce è emessa

dai gas che vengono ionizzati dal meteoroide.

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Meteore, meteoroidi, meteoriti

Se il meteoroide ha massa superiore al kg, non

viene completamente consumato dall’atmosfera e

arriva al suolo: si ha un meteorite.

Meteora nel cielo olandese, ottobre 2009.

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78

Le stelle nascono nelle nebulose, ossia nei resti delle immani

esplosioni che hanno segnato la fine di altre stelle

La nascita di una stella avviene quando una grande quantità di materia (soprattutto

gas) si concentra, all'interno di una nebulosa, in uno spazio sempre più piccolo, per effetto dell'esplosione di una stella

vicina. Questi nuclei di materia aumentano di consistenza grazie all'azione della forza

di gravità.

La nebulosa viene compressa dal gas

disperso da una stella esplosa

Future stelle

L'addensarsi del gas in uno spazio più piccolo ne causa la diminuzione del volume e l'aumento della temperatura. Nel caso in questione il gas è il più semplice e abbondante dell'intero universo, ovvero l’idrogeno(H). L'idrogeno, però, non e' l'unico gas

presente in queste nubi. Infatti, oltre ad esso, vi è dell‘elio e altri elementi ancora meno numerosi,

comprese particelle di polvere cosmicaNascono così, all’interno della nebulosa

I nidi delle stelle

Le uova stellariLa superficie

della nebulosa è illuminata dalle

radiazioni ultraviolette

delle stelle vicine che fanno

evaporare il gas

A mano a mano che la nebulosa è

dispersa dalla radiazione

ultravioletta, il nucleo più denso

comincia a vedersi

L’uovo è ormai ben visibile. La

sua ombra protegge una colonna di gas

dietro ad esso.

Alla fine l’uovosi separa dalla

nebulosa, nascondendo al suo interno la

stella in formazione

EGGS (Globuli Gassosi Evaporanti ) in M16

All’interno delle strutture “a colonna” il gas raggiunge ormai temperature molto alte ed è enormemente concentrato. Comincia ad emettere luce, ma la materia fredda che lo circonda la nasconde: la stella si sta formando

dentro un involucro scuro

I globuli di Bok

Se guardassimo utilizzando speciali occhiali sensibili ai raggi infrarossipotremmo vedere le stelle che si stanno formando all’interno della

nube oscura

Si apre lo scrigno

RCW 49, infrarosso visualizza le nuove nascite

Poco a poco la nube oscura si dirada ed al suo interno si riesce a vedere l’embrione di stella che si

sta formando

Siamo ormai vicini alla nascita

Altri embrioni

Ecco il neonato che si sta formando dentro la

«placenta»…

Anche la «placenta» scompare e la stella neonata si mostra circondata dal disco di

polvere dove si potranno formare dei pianeti

Di solito, dentro una nebulosa, si formano molte stelle che all’inizio sono

legate una all’altra dalla forza gravitazionale, formando un’ ammasso aperto. Poi ognuna si allontana dalle altre, vivendo la sua vita indipendente

Ecco una tipica nursery cosmica: l’ammasso delle Pleiadi. I neonati sono ancora circondati dalle tracce azzurre

della loro placenta che si sta dissolvendo.

La futura vita della stella dipende essenzialmente dalla sua massa iniziale

Più è grande alla nascita e più corta sarà la sua esistenza

Le più grandi vivono una decina di milioni di anni

Le più piccoli vivono più di 10 miliardi di anni

Le stelle più grandi sono anche le più calde

Temperatura

superficiale

3000o C 6000 10000 30000

Le più calde e grandi hanno colore azzurro (giganti azzurre), le più piccole e fredde hanno colore rosso. Il Sole ha dimensioni

medie ed è di colore giallo.

Temperatura e colore

Attenzione: le giganti e super-giganti rosse, che vedremo

in seguito, sono invece stelle ormai prossime alla loro fine

Affinché una stella cominci a vivere è necessario che sia talmente massiccia da

portare la temperatura al suo centro (nucleo) fino a qualche milione di gradi

Se è troppo piccola non riesce a raggiungere la temperatura sufficiente e sopravvive come una nana bruna per miliardi e miliardi di anni, non

molto diversa dal pianeta Giove

Terra

Giove

Nana Bruna

Nana Rossa

Sole

Le stelle più piccole

Vega

Betelgeuse

Antares

Aldebaran

Arturo

Vega

Sole

Le stelle più grandi

Le stelle possono essere classificate in base alle loro proprietà fisiche

Le proprietà caratteristiche di una stella sono la massa, le

dimensioni, la densità, la temperatura superficiale e la

luminosità.

Alcune stelle mostrano variazioni di luminosità nel

tempo: se le variazioni sono regolari, periodiche e di

entità modesta le stelle sono chiamate variabili; se le

variazioni di brillantezza sono enormi ed improvvise si

hanno le novae e le supernovae.

Il Diagramma HRCatalogate un numero sufficiente di stelle, gli

astronomi,

E.Hertzspung (danese) e H.N.Russell (americano),

hanno indipendentemente elaborato un diagramma

che

prende il nome di diagramma H-R.

Il diagramma semplificato che studieremo è una

relazione di dispersione tra:

– Temperatura superficiale

– Luminosità assoluta

Diagramma HR - di Hertzsprung - RussellIl Sole si trova all’incirca al centro del diagramma HR nel mezzo della

sequenza principale. La sue caratteristiche si possono considerare tipiche di

una stella di medie dimensioni, rappresentative della popolazione stellare

della sequenza principale.

Cosa rappresenta?

• Il diagramma HR è di fondamentale importanza per lo studio dell’evoluzione stellare.

• In base alla posizione di una stella nel diagramma, si possono dedurre le principali proprietà fisiche e lo stadio evolutivo in cui la stella si trova.

• Nel diagramma HR la luminosità o la magnitudine assoluta delle stelle viene riportata sull’asse delle ordinate con valori crescenti, mentre la temperatura o l’indice di colore lungo l’asse delle ascisse con valori decrescenti.

La Sequenza Principale

• La maggior parte delle stelle si raggruppata lungo una fascia detta Sequenza Principale (SP), che attraversa il piano in diagonale, passando dalle alte alle basse temperature e luminosità.

• La luminosità delle stelle in SP è proporzionale alla massa stellare M, quindi la SP è anche una sequenza di masse composta da:– Sottonane (in basso a destra del diagramma HR).

– Stelle Nane molto calde ma di piccola superficie.

– Giganti Blu (in alto a sinistra del diagramma HR).

Stelle Fuori Sequenza Principale

– Stelle di pre-sequenza; si distribuiscono

all’incirca lungo una linea verticale sulla destra a temperature

inferiori ai 2000 gradi. Quando incomincia la fusione nucleare

si spostano verso la sequenza principale, ciascuna nel punto

che corrisponde alla propria massa.

– Nane Bianche; in basso a sinistra (alte temperature e

basse luminosità): stelle molto piccole, calde e compatte.

Esse emettono grandi quantità di energia per unità di

superficie, per le loro dimensioni ridotte la superficie

irradiante, quindi la luminosità totale è bassa.

– Giganti Rosse; in alto a destra nel diagramma (alte

luminosità, basse temperature): gli strati esterni sono molto

espansi, quindi pur non avendo alte temperature hanno una

grande superficie irradiante e un’alta luminosità.

Adesso accendiamo la stella (ad esempio il Sole)

nucleo

He

H

H

H

H

4 atomi di idrogeno si uniscono per formare 1

atomo di elio e produrre energia

Fusione nucleare

L’energia che si origina nel nucleo produce una pressione che spinge verso l’esterno. La forza di gravità spinge verso l’interno. La stella raggiunge

l’equilibrio quando le due forze si equivalgono

Il motore della stella è a regime

La stella (Sole) vive in queste condizioni stabili per circa 10 miliardi di anni producendo luce, calore,

ecc., fino a che il nucleo non si trasforma tutto in elio ed il motore si spegne.

Senza più pressione verso l’esterno la gravità comprime il nucleo che comincia a scaldarsi sempre

di più

La temperatura cresce fino a che un guscio di idrogenoattorno al nucleo innesca la fusione in elio.

La temperatura aumenta ancora e gli strati esterni della stella si dilatano raffreddandosi. La stella si trasforma in

una gigante rossa anche 100 volte più grande del Sole. La temperatura nel nucleo innesca la fusione di elio in

carbonio

Quando il Sole sarà diventato una Gigante Rossa arriverà quasi a toccare l’orbita

della Terra

Terra

La stella ha ormai una struttura a quattro strati( come una cipolla ) : l’idrogeno all’esterno, il guscio

di idrogeno che continua la fusione in elio, il guscio di elio che si trasforma in carbonio ed il nucleo di

carbonio inerte che aumenta sempre più.

Per qualche decina di milioni di anni la stella riesce a mantenere un certo equilibrio. Poi il motore comincia di nuovo a fermarsi e la gravità ricomincia a comprime il

nucleo. La temperatura cresce, ma il carbonio non riesce a trasformarsi in ossigeno ed il nucleo collassa, mentre gli strati esterni vengono lanciati nello spazio circostante

La stella si è trasformata in una nana bianca (100 volte più piccola del Sole), mentre nello spazio si propaga una

nebulosa planetaria

Alcuni esempi

Nebulosa Rettango Rosso vicino alla fine….

Nebulosa Farfallaun altro esempio….

NGC2440Una Nana Bianca appena nata

Nebulosa Stingrayla più giovane (dopo il 1970)

Nebulosa Eskimo10000 anni dopo l’esplosione

NGC6369

M57

Nebulosa Occhio di Gatto

Nebulosa MyCin18

Nebulosa Ragno Rosso

Nebulosa Elica : pianeti come Plutone ?

Gli ammassi globulari sono gruppi di stelle molto antichi

e quindi contengono tante stelle che si sono ormai

trasformate in nane bianche

M4 e le sue 40000 Nane Bianche

Le stelle più grandi del Sole (almeno 8 volte) hanno una vita molto più breve (non più di qualche decina

di milioni di anni) ed anche più violenta

Raggiunta in fretta la fase di gigante o super-gigante rossa, la loro massa è tale da mantenere

una temperatura elevatissima nel nucleo (fino ad un miliardo di gradi) e riuscire a trasformare gli

elementi fino al ferro (una cipolla con molti strati).

La fusione del ferro non produce più energia, anzi la assorbe, e quindi la stella compressa dalla forza

di gravità esplode in modo catastrofico

Il nucleo di una super-gigante poco prima della sua esplosione

Si produce una supernova, una delle esplosioni più grandi dell’universo, durante la quale si

producono tutti gli elementi più pesanti, quali l’oro, l’argento, l’uranio, ecc.

La più famosa: la Nebulosa del Granchio, originatasi nel 1054 e

visibile in pieno giorno

Gli strati esterni della stella si disperdono nello Spazio sottoforma di

una nebulosa

Una spettacolare supernova è stata osservata nel 1987 nella Grande Nube di Magellano (una galassia vicina alla nostra).

Nell’immagine che segue si vede la galassia prima (a destra) e dopo l’esplosione (a

sinistra). Come si può notare la luce della supernova rivaleggia con quella dell’intera

galassia.

La supernova del 1987

Supernova del 1994 in una galassia lontana

Stelle con massa iniziale inferiore a 8 volte quella del Sole finiscono la loro

vita espellendo una nebulosa planetaria.

Stelle con massa iniziale superiore a 8 volte quella del Sole finiscono la

loro vita esplodendo come supernova.

Ricapitolando …

Cosa resta della stella originaria ?

Tutto dipende di nuovo dalla massa

Se la massa della stella supera le 3 masse solari, la stella di neutroni non riesce più a bilanciare la

forza gravitazionale: si trasforma in un buco nero, un oggetto in cui la gravità è talmente potente da non permettere che nulla sfugga da esso nemmeno

la luce.

Se la massa finale della stella è superiore a 1,4masse solari, essa collassa e la materia si

comprime a densità superiori a 100 tonnellate per centimetro cubo. Il guscio formato dagli elettroni non è più in grado di controbilanciare l'enorme

pressione ed i nuclei atomici si avvicinano fino ad entrare in contatto tra loro: la stella diviene una

stella di neutroni o pulsar.

Stella di NeutroniNuclei atomici a contatto

Il Sole costretto in un raggio di 10 km

Una portaerei compressa in un granello di sabbia

Per abbandonarla bisogna raggiungere una velocità di 100000 km/sec (Terra = 11 km/sec)

Il contenuto di un cucchiaino da te peserebbe decine di milioni di tonnellate

Una stella di neutroni su New York (1.4 masse solari)

Le stelle di neutroni ruotano velocemente su se stesse (anche 30 giri in un

secondo) ed emettono due potenti fasci di onde radio in direzioni opposte.

Se uno dei due fasci è diretto verso la Terra, si vedrà un lampo ad ogni giro,

proprio come se fosse un faronell’Universo, da cui il nome di Pulsar

Un Buco Nero è una stella in cui la gravità è talmente elevata da non permettere

nemmeno alla luce di uscirne fuori

Un Buco Nero è quindi un oggetto invisibile

Si può scoprire solo con metodi indiretti, ossia osservando gli effetti

che causa su ciò che lo circonda

Buco Nero

Si pensa che molte Galassie (ma forse tutte…) ospitino nel loro centro un Buco Nero Supermassiccio

Buco Nero

Ad esempio, se il Buco Nero ha una stella vicina che è ancora attiva, esso risucchia verso di sé parte dei gas emessi dalla compagna stellare. Le particelle di gas, cadendo verso il buco nero, formano una specie di

ciambella intorno all’oggetto invisibile.

NGC4261

NGC7052

Ecco come un Buco Nero potrebbe catturare edingoiare un’intera stella

che gli passi vicino

Il “cannibale” dello Spazio…

Cosa succede alla nebulosa che si è formata nell’esplosione di supernova ?

Si disperde lentamente nello Spazio, allargandosi sempre di più

L’esplosione di un’altra supernova relativamente vicina comprime il gas

della nebulosa, si formano concentrazioni di materia, si costruiscono le strutture “a

colonna”,…

morte e nascita

supernova

future stelle

Nebulosa Trifide

E tutto ricomincia da capo …

stella piccola

stella media

stella grande

supernova

nebulosa planetaria

nebulosa

nana biancapulsar

buco nero

Il ciclo stellare

morte = nascita