Classe 2A

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Classe 2A. Promuovi Saperi e Sapori Questo cibo mi ricorda …. - PowerPoint PPT Presentation

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Promuovi Promuovi

Saperi e SaporiSaperi e Sapori

Questo cibo mi ricorda …

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Insieme alle colleghe di arte Mara Marangon e di scienze Laura Lazzaro abbiamo anche quest’anno affrontato il tema dell’alimentazione. Supportate dagli interventi esterni previsti dal progetto ‘Saperi e Sapori’ abbiamo scelto di lavorare sul cibo quale potente strumento evocativo.

Partendo proprio da quel grande capolavoro proustiano noto ai più per essere forse il primo esempio di letteratura evocativa, abbiamo letto in classe il famoso episodio delle “madeleine” e lo abbiamo calato nelle nostre vite. Abbiamo dunque invitato i nostri allievi a cercare la propria “maddalenina” e a chiedere anche in famiglia una testimonianza su quale cibo avesse il potere di innescare un percorso a ritroso nei ricordi a partire da un assaggio o anche solo da un profumo.

Il risultato è stato entusiasmante: racconti brevi, piccole storie, aneddoti divertenti, a volte

malinconici che si sono successivamente trasformati in “tavole” artisticamente imbandite!

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Uno dei “frutti letterari” di questa esperienza è il testo che potete leggere di seguito, uscito dalla penna

creativa di una allieva ma che tutta la classe orgogliosamente ha ritenuto degno di essere

menzionato …I RICORDI CHE SI RISVEGLIANO CON L’APPETITOI RICORDI CHE SI RISVEGLIANO CON L’APPETITO

Dopo la scuola mi affrettai a rincasare. Avevo molta fame. La dispensa Dopo la scuola mi affrettai a rincasare. Avevo molta fame. La dispensa era quasi vuota , c’erano solo alcune fette di pane, burro e zucchero era quasi vuota , c’erano solo alcune fette di pane, burro e zucchero poggiate sul tavolo. Ne presi un morso e improvvisamente il mondo poggiate sul tavolo. Ne presi un morso e improvvisamente il mondo reale attorno a me cessò di esistere.reale attorno a me cessò di esistere.

Un vago ricordo si affacciava alla mia mente, un ricordo lontano, Un vago ricordo si affacciava alla mia mente, un ricordo lontano, semplice ma molto forte. Lasciai che mi avvolgesse fin quasi a semplice ma molto forte. Lasciai che mi avvolgesse fin quasi a soffocarmi, a quel punto trovai la “chiave” per aprire quel ricordo. soffocarmi, a quel punto trovai la “chiave” per aprire quel ricordo. Feci fatica perché le mie idee erano confuse. Ma un piccolo lume Feci fatica perché le mie idee erano confuse. Ma un piccolo lume rischiarò quella che prima era una vaga sensazione e mi trovai a rischiarò quella che prima era una vaga sensazione e mi trovai a contemplare, piccola, la mia nonna e le sue fette di pane, burro e contemplare, piccola, la mia nonna e le sue fette di pane, burro e zucchero. Riconobbi il suo grembiule sporco, i suoi capelli arruffati e zucchero. Riconobbi il suo grembiule sporco, i suoi capelli arruffati e la sua schiena stremata. Stava preparando da mangiare e accanto a la sua schiena stremata. Stava preparando da mangiare e accanto a lei c’ero io che, in previsione della merenda deliziosa, non perdevo lei c’ero io che, in previsione della merenda deliziosa, non perdevo occasione di aiutarla. Il pasto era mescolato a piccoli sorrisi e racconti occasione di aiutarla. Il pasto era mescolato a piccoli sorrisi e racconti avvincenti. C’eravamo io e lei in quella piccola cucinotta, io e lei avvincenti. C’eravamo io e lei in quella piccola cucinotta, io e lei sedute sulle sedie di legno cigolanti, io e lei su quel tavolo rigato e sedute sulle sedie di legno cigolanti, io e lei su quel tavolo rigato e vissuto. vissuto.

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Avrei potuto godermela per tutto il giorno la mia nonna. Avrei potuto godermela per tutto il giorno la mia nonna. Silenziosa ma con lo sguardo pieno di parole. Una volta finito Silenziosa ma con lo sguardo pieno di parole. Una volta finito si affrettava a lavare i piatti, rimasti nel lavandino dal pranzo. si affrettava a lavare i piatti, rimasti nel lavandino dal pranzo. Non c’era istante in cui non distogliesse lo sguardo dalle sue Non c’era istante in cui non distogliesse lo sguardo dalle sue mani, intente a grattare via le crosticine ancorate al piatto. mani, intente a grattare via le crosticine ancorate al piatto.

Giunta l’ora del mio sonnellino quotidiano la stanchezza Giunta l’ora del mio sonnellino quotidiano la stanchezza pervadeva il mio corpo, tutto ciò che riuscivo a sentire era la pervadeva il mio corpo, tutto ciò che riuscivo a sentire era la coperta di lana che mi sfregava le guance insieme alle coperta di lana che mi sfregava le guance insieme alle carezze di nonna, ancora impregnate del profumo del pane carezze di nonna, ancora impregnate del profumo del pane del burro e del detersivo. Pochi minuti bastavano ad invitare il del burro e del detersivo. Pochi minuti bastavano ad invitare il sonno, un sonno sereno, sicuro, senza sogni nè incubi…sonno, un sonno sereno, sicuro, senza sogni nè incubi…

A quel punto ingoiai il boccone e tutto svanì ed il ricordo della A quel punto ingoiai il boccone e tutto svanì ed il ricordo della nonna sparì a poco a poco nella mia mente. Corse via confuso nonna sparì a poco a poco nella mia mente. Corse via confuso insieme al suo profumo, al suo sorriso che nascondeva insieme al suo profumo, al suo sorriso che nascondeva stanchezza infinita e alle sue mani ruvide capaci di fare le stanchezza infinita e alle sue mani ruvide capaci di fare le cose più semplici senza sottovalutarle. Finii di mangiare cose più semplici senza sottovalutarle. Finii di mangiare l’intera fetta, ma i pensieri erano vuoti e senza alcun ricordo l’intera fetta, ma i pensieri erano vuoti e senza alcun ricordo come quello di prima. Nello steso giorno oltre a quel ricordo, come quello di prima. Nello steso giorno oltre a quel ricordo, nella mia mente girò un pensiero: è incredibile immaginare nella mia mente girò un pensiero: è incredibile immaginare come semplici ingredienti possano racchiudere i ricordi di come semplici ingredienti possano racchiudere i ricordi di tutta una vita. tutta una vita.

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In un’epoca in cui i Master Chef campeggiano dovunque, con le loro fantasmagoriche quanto innaturali e inarrivabili ricette al ‘plasma’ abbiamo cercato di ritrovare, attraverso la semplicità del ricordo di un sapore, la gioia di un affetto vero, quotidiano, lontano dall’ impeccabile Showcooking ma non per questo banalizzabile.Ringraziamo di cuore tutte le mamme, i papà, le zie, le nonne e i ragazzi che tanto si sono prodigati nella preparazione di magnifici piatti dolci e salati e che abbiamo condiviso con gran piacere in occasione della serata conclusiva del progetto.

Prof.sse Daniela ANRO’, Laura LAZZARO, Mara MARANGON