Cittadini & Salute Natale 2010

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Anno 2 - N° 15 Speciale Natale 2010 Distribuzione gratuita www.cittadiniesalute.it “Se si parla della nostra “Se si parla della nostra salute un problema non è salute un problema non è mai abbastanza complesso mai abbastanza complesso per non esser compreso. per non esser compreso. Non basta che il farmaco, Non basta che il farmaco, la terapia sia adatta, la terapia sia adatta, opportuna, indicata. opportuna, indicata. Deve essere anche cono Deve essere anche cono - sciuta e condivisa”. sciuta e condivisa”. Mensile di informazione Socio-Sanitaria della Provincia di Roma Est

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Magazine Cittadini & Salute Natale 2010

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Anno 2 - N° 15Speciale Natale 2010Distribuzione gratuitawww.cittadiniesalute.it

“Se si parla della nostra“Se si parla della nostra salute un problema non èsalute un problema non è mai abbastanza complessomai abbastanza complesso per non esser compreso.per non esser compreso. Non basta che il farmaco,Non basta che il farmaco, la terapia sia adatta,la terapia sia adatta, opportuna, indicata.opportuna, indicata. Deve essere anche conoDeve essere anche cono--sciuta e condivisa”.sciuta e condivisa”.

Mensile di informazione Socio-Sanitaria della Provincia di Roma Est

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SommarioEditoriale

Cittadini & Salute

Appunti di fine anno

di Angelo Nardi

Non tutti si sono accorti chele terapie mediche e la ricercaavanzano. Con loro, la pretesadi sapere, conoscere da parte diciascuno. Il senso della scoperta època cosa se la sua conoscenzanon è accessibile a tutti, anche daparte di chi ha strumenti limitatidi conoscenza. Se si parla della no-stra salute un problema non è mai abbastanza complesso pernon esser compreso. Non basta che il farmaco, la terapia siaadatta, opportuna, indicata. Deve essere anche conosciuta econdivisa. Tanto più quando poi non funziona. Sapere il mo-tivo per cui è stata scelta una modalità di intervento, fa partedei diritti inalienabili del cittadino. L'abito bianco del medicoo del ricercatore è sempre meno sacrale e sempre più un sem-plice camice di lavoro.

Forse è per questo che:- Non importa guarire, ma la percezione di essere guariti.

(Può non essere sufficiente superare un tumore se il propriofisico si percepisce ancora come ammalato)

- Che, d'altra parte, i familiari e amici del ragazzo affettoda una malattia del sangue se la prendono coi medici al SanFilippo Neri.

- Che si rivaluta qualsiasi gioco in grado di risvegliare lareattività mentale perché potenzia la soggettività: un belgioco elettronico fa bene come un libro di alta letteratura.

- Che nella lotta ad Hiv e Aids si rendiconti al dettaglio irisultati raggiunti (anche se la malattia fa meno morti che lestragi dei ciclisti nelle strade). La ricerca per debellare l’Aids èsostenuta dai cittadini nel mondo.

- Che anche la classe politica capisce di dover fare la batta-glia sul potenziamento della diagnosi prima della malattiapiuttosto di una asfittica battaglia per un nuovo ospedale.

- Che la ricerca porta a migliorare le condizioni mentali percui si vive a lungo e viene meno l'interesse alla resistenzaverso una forma di vita larvale e senza speranza di recupero.

In sostanza, il trionfo della soggettività e il suo riscontronella condivisione ha portato nel male o nel bene a una demo-cratizzazione della scienza medica. La coscienza è sempre co-scienza di qualcosa che ha una risultante positiva o negativa.Per questo c’è bisogno che gli operatori medici e di laboratorione siano persuasi del tutto. Tanto più, lo capiscano gli ammi-nistratori deputati a gestire le risorse della sanità.

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Tivoli e Monterotondo, due colonne di questa Asl

Accreditamento in Consiglio

Meno ospedale più sanità

La Sanità pubblica si aiuta con risorse private

IHG/ La rivoluzione delle cure palliative: dal“curare” al “prendersi cura”

L’enzima che blocca la morte delle cellule

Donne per il dopo tumore

Cervello ingannatore

L’intelligenza emotiva cresce a Natale

Muore un ciclista al giorno

Aids, prevenire il contagio

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Intervista

INIZIA A PRENDERE LE MISURE-DELLA PIÙ GRANDE AZIENDA SA-NITARIA DEL LAZIO. NAZARENO

RENZO BRIZIOLI SI È INSEDIATO IL 30NOVEMBRE NELL’ASL RMG, VENERDÌ3 DICEMBRE HA PARTECIPATO ALCONVEGNO SULLO SCREENING DEITUMORI NELL’ASL RMG.Giovedì 9 dicembre il Commissario

dellaAsl risponde sullamissiondi questaazienda sanitaria sulla quale il machetedella Polverini si è fatto sentire con la pro-posta di tagliare l’ospedale di Montero-tondo e Subiaco. Commissario! Ma perun solomese primadi prendere l’incaricoda direttore sanitario in quanto attual-mente è Direttore Generale dell’IstitutoZooprofilattico Sperimentale delle Re-gioni Lazio e Toscana. Incarico che ha dalfebbraio 2001. Brizioli inizia come veteri-nario, ha 67 anni, la sua carriera da am-ministratore inizia nel ‘96 nell’Asl RmC,continua come direttore nell’Asl RmB,prima di guadagnare il penultimo citatoincarico.

Commissario, tra criticità ed eccel-lenze, qual è la prima impressione diquesta azienda sanitaria?Impressionimolte.Ancora troppopresto

per metterle a sistema e parlarne in modocompiuto. Mi avevano avvertito dellegrandi difficoltà determinate dall’areamolto vasta. Debbo dire che il primo im-patto avuto con il personale medico e pa-ramedico mi ha rassicurato per leeccellenze e le ottime professionalità.Non lo dico per celia. Quando ti trovi a

lavorare con personale efficiente e pre-parato, ogni problema si affronta con tut-t’altra serenità. Azienda sanitaria vasta.Certo. Ma si distingue per due polarità.L’ospedale di Tivoli e l’ospedale diMonterotondo.

Partiamo da quest’ultimo. Cosa direai cittadini di Monterotondo che si

aspettavano un nuovo ospedale sullaSalaria e invece il piano della Polverinivuole togliergli anche il SSGonfalone?Che di realizzare un nuovo ospedale al

momento neanche se ne parla. Vedremodi salvaguardare quel che c’è utilizzandoilmassimodel nostro buon senso. Del re-sto il Presidente Polverini, che ringraziodi questo incarico, ci ha parlato del suopiano di rientro come linea orientativa eregolativa. Rappresenta le coordinate fi-nanziarie sulle quali bisogna muoversi.In questo ambito però bisogna saper ri-conoscere le cose da salvare e sono sicuroche ve ne sono nella realtà ospedaliera diMonterotondo.

Il dibattito sulle aree sanitarie prece-dentemente si è incardinato nella pos-sibilità che l’asse nord diMonterotondoandasse nell’azienda sanitaria F, conFiano e Bracciano per intendersi. Ri-tiene ancora valida questa ipotesi?Io ho avuto un mandato chiaro per

questa azienda sanitaria e non guardo adaltre ipotesi o a disegni precedentemente

individuati. Riconosco delle forti diso-mogeneità ma la risposta che dobbiamodare ora, in questa dislocazione di strut-ture e territorio, vede in Monterotondouna realtà che va difesa.

Come salvare Monterotondo?Vedo che già ha avuto modo di far va-

lere le sue eccellenze. Inunprogramma te-levisivo, Domino, si è vista la qualità delpersonale medico che è riuscita a salvareuna donna partoriente in una situazioneche si eramolto compromessa.Direi che lamigliore risposta l’ha data proprio l’effi-cienzadelpersonalemedicoeparamedico.E noi dovremo fare di tutto per salvarequesta realtà nosocomiale.

Passiamo a Tivoli. In un’intervista ilsuo predecessore mi disse che per de-grado strutturale l’ospedale San Gio-vanni Evangelista avrebbe dovutochiudere. Cosa ne pensa?Che non sono d’accordo. Tantopiù ora

che sono stati spesi tutti questi soldi perdargli nuovi spazi, nuove attrezzature,servizi più efficienti. La prima cosa da

Tivoli eMonterotondo, duecolonnedi questaAsl

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Intervista

fare è attivare il servizio di Emodinamica che è pronto per es-sere operativo. Un servizio come questo con le molte patolo-gie cardiologiche è un’attività essenziale in una strutturasanitaria centrale come quella di Tivoli. (Il comparto di Emodi-namica consente di osservare i dettagli della movimento del sanguenelle vene, nelle arterie nei vasi capillari consentendo di individuareun eventuale grumo di sangue e scongiurare l’insorgere di patolo-gie legate alla circolazione del sangue. Si tratta di una settore sani-tario decisivo per trattare i casi di fisiologia cardiovascolareNdR).

Quali risposte prevede di dare per altre chiusure previ-ste come Subiaco? E Palombara?Palombara non ha altri ritocchi sulla carta dei servizi. Anzi,

conto di inserirne di nuovi.Ma aspettiamo, non vorrei dare so-luzioni affrettate. Subiaco invece è una realtà da analizzare conattenzione perché i dati di una realtà sanitaria non vengonomai soddisfatti completamente dai numeri. Subiaco rappre-senta una realtà sanitariamontana, un presidio un po’speciale.Bisognerà guardare bene prima di dire, si taglia. E poi è veroche le cose lette da tutti sul piano di rientro per i tagli dei no-socomi non va fatto nell’immediato, non sarà mai un’asporta-zione netta senza prima aver trovato le alternative valide.

Insomma. Guardando le realtà sanitarie della cintura me-tropolitana il presidente Polverini non ha trattato bene que-sta zona. Sono previsti molti tagli...Non sono assolutamente d’accordo. Questa area non è stata

trattata con superficialità né si può leggere un piano sanitariotutto dal punto di vista degli ospedali che rimangono e quelliche chiudono. L’organizzazione della sanità è una questionemolto più complessa e a complicare la vicenda da noi c’è lacentralità della realtà romana che, di fatto, raccogli moltissimadomanda sanitaria per le acuzie e le urgenze.

Quali altri interventi ha predisposto? Al di là della per-manenza o della chiusura degli ospedali?Stiamo già approntando un piano con i medici di base perché

siano fortemente ancorati alla loro realtà e offrano un vero servi-

ziodi assistenzaaipazienti. Inpiù lavoreremocon le farmacie, cosìcome con tutti i luoghi dove si appronta un servizio sanitario.È nostra intenzione rafforzare i distretti e i servizi ambulatoriali.Insomma. La sanità non è solo l’ospedalema ben altro.

Può farmi qualche esempio di servizio sanitario in questaAsl al di là degli ospedali?Sono prossimo a firmare una convenzione con Segni, dove

verranno adibiti dei locali attrezzati per improntare servizi sa-nitari di primo intervento.Anche suColleferro abbiamo in fun-zione una struttura di questo tipo. A Guidonia che è uncomune che cresce ogni anno di quasi 5mila abitanti vogliamorafforzare il distretto…

La proposta anni fa fu quella di decentrare l’ospedale diTivoli in area tiburtina per realizzare una grande strutturaper tutta l’area…Sarebbe bello. Si potrebbe far tutto. Ma non siamo nel

mondo dei sogni. Oggi di aprire un nuovo ospedale neanchese ne parla. Dobbiamo rendere massimamente funzionali lestrutture che abbiamo e abituarci a pensare il servizio sanita-rio come qualcosa di molto più variegato della realtà nosoco-miale che assorbe tutte le attenzioni. Oggi i casi acuti, moltedegenze post-operatorie, tante affezioni si curano molto me-glio a casa con personale convenzionato con l’azienda localeche opera inmodomolto più dinamico. Insomma avere l’ospe-dale nel proprio Comune non è tutto. Importante avere un ser-vizio sanitario efficiente. Ed è questo il mio impegno.

Polverini non è andata per il sottile, le ha dato un man-dato. Cosa le dirà su questa Asl?Il presidente della Regione Lazio ha fatto un ottimo piano di

rientro sanitario ancheperché se non fossimoentrati in certi para-metri finanziari avremmoperso il diritto di accedere ai fondi Fas.Ora nel quadro generale di questo vasto territorio e di questa al-trettantograndeaziendasanitariadobbiamotrovarequel chedeveesser valorizzato e quello di cui possiamo fare ameno. Fare delleanticipazioni precise in tal senso però è prematuro. Angelo Nardi

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Attualità

Accreditamento in Consiglio

UN'INGIUSTIZIA VERA NELLA SANITÀ DIVENTA FINAL-MENTE ARGOMENTO POLITICO. IL PROBLEMA DELTETTO SUGLI ACCREDITAMENTI CHE DA OTTOBRE IN

POI LASCIA AL CITTADINO L’INTERA SPESA DEL COSTO DELLEPRESTAZIONI DI DIAGNOSTICA È ARRIVATO NELLA MASSIMAASSEMBLEADELIBERATIVADI GUIDONIAMONTECELIO.Il 30 novembre tutti i capigruppo in Consiglio comunale hanno

firmato una mozione che impegna l’assemblea deliberativa a in-tervenire sulla Regione Lazio affinché sia aumentato il budget allestrutture private visto il notevole aumento della popolazione e lacontestuale riduzione dell’offerta pubblica. Oggi, infatti, le strut-ture private convenzionate sono costrette a rifiutare le richieste dianalisi in accreditamentodei cittadini per esaurimentobudget, co-stringendo chi ha urgenza a ricorrere alla formula privatistica pa-gandoper intero il costodellavisita odellaprestazionediagnostica.Uno squilibrio bello e buono per cui si ha diritto a prendersi

cura di sé solo in certi periodi dell’anno. La classe politica citta-dinaha finalmente capito questa aberrazione edha emessoundo-cumento preciso e condiviso per il sostegno alle strutture privateaccreditate. Finalmente, si diceva, perché forse si è capito che sonoloro un avamposto indispensabile per la tutela della salute, unluogo dove si fa prevenzione e in il cittadino entra in contatto con

la Sanità come suo diritto. Il fatto che tutti i capigruppo l'abbianofirmata è il segno che il problemaè sentito da tutti. Il diritto alla sa-lute è un diritto di cittadinanza e non guarda a tessere di partito oadopinioni. È sinonimo del diritto ad avere una prestazione chepermetta una diagnosi che anticipi la cura prima dell'insorgenzadel male.Importante questamozione, che finalmente si occupadiunpro-

blema risolvibile con spesa irrisoria per la Regione Lazio e construtture reali e pienamente operative. Oggi come nel passato laCittàdell’Aria è carentedi strutture sanitarie complesse e l’esigenzadi avere un ospedale nel Comune di Guidonia Montecelio è statasempreusataper propagandaelettorale enegli anni trapronti soc-corsi, piattaforme sanitarie, ci si è riempita la bocca senza vedereche al nulla realizzato si tagliava il poco esistente.Le polemiche vecchie e inutili, rinverdite da quando il Comune

perse il treno per ottenere un vero e proprio ospedale nell’asse ti-burtino messo in bilancio regionale nel 1999 non aiutano i citta-dini a usufruire di servizi. Al sindaco ora non si chiede di fare ilmiracolo chenessuno è riuscito a fare aGuidonia, unmiracolo cheriproporre oggi in tempi di tagli sulla sanità è ridicolo, ancorchéinattuale,ma realisticamente impegnarsi a far sì che le strutture diGuidonia non debbano respingere i cittadini bisognosi.

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Attualità

GLI ANZIANI SONO I PROTA-GONISTI DEI RICOVERIOSPEDALIERI CHE INMEDIA

PASSANO TRE GIORNI IN OSPEDALEL’ANNO. DATI I COSTI ESORBITANTIDEL NOSTRO SISTEMA SANITARIOMOLTI DI QUESTI SONO CONSIDERATIINAPPROPRIATI.Secondo le ricerche un sesto di questi

sono evitabili. Lo sottolineano i dati evi-denziati nella relazione di Epidemiologiae Ricerca Applicata (ERA) presentati il 3dicembre. L’attenzione della ricerca nonha solo carattere statistico o analitico ge-stionale, bensì insiste sulle politiche sani-tarie le popolazioni residenti nelle diversezoned’Italia. Ciascuna esprime la propriadomanda di assistenza in funzione deglistili di vita e dei livelli di rischio in cui vi-vono e che costituiscono quindi un riferi-mento imprescindibile per un correttoelemento di appropriatezza.Secondo i dati presentati, che si riferi-

scono al 2008, è la categoria degli over

75 quella che passa più tempo in ospe-dale, con 3.045 giorni di ricovero ogni1.000 abitanti, di cui 509 inappropriati.Nel 2008 i ricoveri sono stati 12.128.678,per un totale di 76.055.086 giornate euna degenza media di 6,8 giorni.La spesa sanitaria corrente è costante-

mente cresciuta negli ultimi dieci anni,passandoda 52,2miliardi di euro nel 1996a 98,7 miliardi nel 2006. Anche la spesaper il personale del SSN dal 1998 al 2008è cresciuta, con un aumento in 10 anni di11,8 miliardi di euro, pari a oltre il 50%.Il numero di ricette farmaceutichepre-

scritte dai medici di base e pediatri di li-bera scelta del SSN nel 2009 è stato571.927.295, pari a 9,59 ricette pro capite.Un miliardo 300 milioni di prestazionisanitarie annuali. Sono 12 milioni i rico-veri e 76 milioni di giornate di degenzain un anno. La spesa sanitaria correntecresce costantemente negli ultimi diecianni. Nel 1996 la Sanità in Italia costava52,2 miliardi di euro. Nel 2006 98,7.

Quanto al Conto economico nazio-nale delle strutture sanitarie pubbliche,il consuntivo nazionale 2007 registrauna perdita di 4 miliardi di euro.È aumentato il numero delle regioni

in perdita (passando da 14 a 15), macomplessivamente la perdita risulta piùbassa (da -4,7 miliardi a -4 miliardi).Come per il 2006, le perdite più gravi siregistrano in Lazio, Campania e Sicilia.(Fonte: Sic)La spesa farmaceutica pubblica (la

somma della spesa convenzionata delSSN e di quella erogata attraverso lestrutture sanitarie) rappresenta il 17,6%della spesa sanitaria complessiva.La spesa farmaceutica del SSN nel

periodo gennaio-dicembre 2009 risultainvariata per quanto concerne la spesalorda media pro capite, pari a 216,58euro, e diminuita del 2,6% in termini dispesa netta. Il ticket medio pro capite è14,34 e il numero medio di ricette procapite nel periodo di riferimento è 9,59.Il numero complessivo di farmacie

presenti sul territorio italiano nel-l’aprile 2010 è 17.796, di cui 16.246 pub-bliche e 1.550 private, con 3.374 abitantiper farmacia. La regione con il più altonumero di farmacie sul territorio è laLombardia (2.782), seguita dalla Cam-pania (1.606), dal Piemonte (1.536) e dalLazio (1.474).Tra il 2006 e il 2007 sono diminuiti gli

ambulatori e i laboratori sia nelle strut-ture pubbliche che private, mentresono aumentate le strutture residen-ziali sia pubbliche che private.Quanto all’attività clinica, di labora-

torio, di diagnostica per immagini estrumentale delle strutture sanitariepubbliche e private accreditate, siamoarrivati alla stratosferica cifra di oltre 1miliardo e 308 milioni di prestazioni,ovvero circa 22 prestazioni pro capite.

Meno ospedale più sanità

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Regione

La Sanità pubblica si aiuta con risorse private

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LA PROTONTERAPIA È IL CAMPODI APPLICAZIONI SULLE QUALESONO STATE ATTIVATE RISORSE

PRIVATE E PUBBLICHE. CON PROTON-TERAPIA SI INTENDE L’APPARECCHIA-TURA CHE IMPIEGA I PROTONI PER LACURA DI MOLTI TIPI DI TUMORI.Si tratta di una forma di radioterapia

utilizzata in Cina e inAmerica. In Italia èpresente solo a Catania e limitatamenteper i tumori oculari, un altro centro è at-tualmente in costruzione a Trento.Il 23 novembre è stata siglata la con-

venzione tra la Regione Lazio e l’Enea perrealizzare lo strumento protonterapicochiamato acceleratore lineare per la curadei tumori. La macchina verrà realizzatapresso il Centro Ricerche Enea di Frascatiper poi essere trasferita, a regime, all’isti-tuto Ifo di Mostacciano, all’interno di unedificio sotterraneo che verrà costruitoper ospitare il Centro di cura.Chiaramente soddisfatta il Presidente

Polverini perché, grazie a questo investi-mento, si potrà rendere migliore la vitadei pazienti. La Regione ha già messo adisposizione 11milioni di euro per la rea-lizzazione del progetto e altri fondi sa-ranno reperiti anche con coinvolgimentodei privati, come fondazioni bancarie oimprese. Verranno inoltre coinvolti gli al-tri presidenti delle Regioni del centro-sudperché questamacchina servirà i pazienti

di tutta l’area. L’acceleratore di particelle,fruttodioltrequindici annidi ricerche, con-sente di focalizzare un fascio di protoni di-rettamentesullamassatumorale, risultandomeno invasiva della tradizionale radiote-rapia nei confronti dei tessuti sani e per-metteràdi trattare circa900pazienti l’anno.L’acceleratore è costituito da due sot-

toinsiemi, montati in sequenza. Forni-scono il fascio adatto a due prestazionimediche indipendenti. La modularitàdello strumento offre la possibilità di unasuccessiva estensione. L’Enea ha già svi-luppato competenze tecnico-scientifichenel campo degli acceleratori lineari. Siprevede il coinvolgimento di attività la-ziali che rafforzeranno la presenza di im-prese del settore tecnico medico degli

acceleratori medicali o più in generaledelle apparecchiature elettromedicali.La protonterapia funziona attivando

l'energia che si scarica quasi interamenteal momento dell'impatto con l'acqua cre-andounpiccolomaremoto.Direzionandoquel flusso di energia il raggio lascia unascia di distruzione del preciso obiettivoverso il quale è diretto. Il vantaggio consi-ste nell’effettuare - attraverso il flusso dielettroni e fotoni - effetti collaterali tra-scurabili ma vantaggi nella cura delleneoplasie. Mentre nella radioterapia que-stoprincipioviene effettuato attraversounacceleratore lineare che spara raggidi elet-troni direttamente sul paziente da trattareo suun anodo cheproduce fotoni, indiriz-zati poi verso il paziente.Con laprotonterapiaquesti elettroni sca-

ricano rapidamente la dose curativa in su-perficie: vengono perciò utilizzati percurare tumori superficiali (senza causareeffetti distruttivi sulle cellule degli organipiù profondi). La protonterapia permettedi superare il fascio di protoni sparato sulbersaglio malato l'energia ceduta alle cel-lule èbassa finoal raggiungimentodelber-saglio, aumenta ai livelli più alti quando lìsi ferma. I tessuti attraversati vengono lam-biti, nondanneggiati, rispetto alla radiote-rapia con fotoni. In più, con laprotonterapia il tumore ricevedosi di curamolto più alte che con radioterapia.

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La rivoluzione delle cure palliative:dal “curare” al “prendersi cura”

“Le cure palliative rappresentano una rivo-luzione: le priorità vengono capovolte, perché sitratta di privilegiare la qualità della vita che re-sta da vivere (…). Questo richiede da parte deimedici e degli infermieri di attribuire più im-portanza all' "essere" che non al “fare”, cosache può avvenire solo se accettano serenamentei loro limiti e riconsiderano la morte come quelfattore ineluttabile su cui si fonda la vita. È soloa questa condizione che costoro, anziché com-battere contro un nemico che non è tale, si po-tranno rendere disponibili ad accompagnare iloro pazienti nell'ultimo tratto del cammino(…)”. Se riusciremo a modificare le condizionidella persona malata, anche per piccole cose, inmodo che essa riesca a dare un senso e a chia-mare vita anche la situazione di malattia avanzata, avremo raggiunto ilpiù ambizioso dei nostri traguardi (…). Si può quindi “non morire primadi morire, ed entrare da vivi nella morte…” (M. DeHennezel, Psicologae Psicoterapeuta).L’O.M.S. definisce leCure Palliative come l’insieme di interventi

terapeutici ed assistenziali finalizzati alla cura attiva e totale dei ma-lati la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici.Fondamentale è il controllo del dolore e degli altri sintomi fisici

e, in generale, dei problemi psicologici, sociali e spirituali del ma-lato. L’obiettivo delle cure è il raggiungimento della migliore qua-lità di vita possibile per i malati e per le loro famiglie”.L’Hospice, o Centro di Cure Palliative, nasce con la finalità di

“prendersi cura” della persona che soffre e dei suoi cari. Sebbene laguarigione non sia più raggiungibile, è possibile ridurre le soffe-renze ed accompagnare il malato dignitosamente e nel modo mi-gliore alla morte, evento naturale della vita. “Palliativo”, infatti, nonè sinonimo di inutile: il termine deriva dal latino “pallium”, man-tello che copre e protegge.

Come sosteneva il medico inglese CecilySaunders, cui si deve il primo Hospice inEuropa (1963), “se il dolore fisico deve es-sere assolutamente alleviato, non può tutta-via essere trattato senza tener conto anchedegli altri aspetti psicoaffettivi, sociali e spi-rituali della sofferenza di chi muore”.Abreve, anche nel Distretto di Guidonia,

sarà disponibile una struttura residenzialeper pazienti in fase avanzata di malattia ebisognosi di cure palliative. L’Hospice, ge-stito dalla Italian Hospital Group, ospiterà10 p.l. e fonderà la propria filosofia sullacurabilità, protratta fino all’ultimo istantedella vita. Gli ambienti sono stati studiatiin modo da far sentire il paziente “a casa”,

libero di chiedere, pensare, agire e sicuro di poter contare su assi-stenza h24.I parenti potranno ritrovare la familiarità del domicilio, condivi-

dere il percorso terapeutico-assistenziale proposto e continuare asentirsi partecipi e attivi nella cura/assistenza del proprio congiunto.Il paziente potrà personalizzare il suo spazio con gli oggetti chevorrà e che diventeranno parte dell’arredamento e potrà condivi-dere ogni momento del giorno con i suoi cari: il pasto, il sonno (inogni stanza è presente una poltrona letto per il familiare) ecc.I pazienti non si sentiranno isolati: potranno scegliere sia di vi-

vere la loro intimità, sia di vivere momenti di incontro con gli al-tri pazienti, anche attraverso attività organizzate di svago edistensione.È, dunque, una struttura in cui la quotidianità è dettata dal ma-

lato, partendo dai suoi bisogni.Accanto ai posti residenziali, l’Hospice IHG avvierà anche 40 po-

sti in trattamento domiciliare, in modo da permettere -ove possi-bile- la cura e l’assistenza nella propria casa.

Italian Hospital GroupCENTRALINO 0774 38.61FAX 0774 38.61.04188, Via Tiburtina00012 Guidonia (RM)www.italianhospitalgroup.it

Dott.ssa Brigitte Cardamome, Medico ResponsabileDr.ssa Rita Santolamazza, Resp.le Direzione Organizzativo-Alberghiera - Hospice Italian Hospital Group

Un Hospice sul territorio della ASL RMG

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Ricerca

L’enzima che blocca lamorte delle cellule

ADDIO VECCHIAIA! QUESTAALMENO LA SPERANZA. LATERZA ETÀ POTREBBE ESSERE

LASCIATA COME UN RETAGGIODELLE GENERAZIONI ANDATE SE EF-FETTIVAMENTE QUESTO ENZIMA, ILSIRT3, DOVESSE CONFERMARE LOSTESSO EFFETTO NELLE MOLECOLEDELLE CELLULE.Lo studio è stato pubblicato sulla ri-

vista scientifica “The Cell” ed ha vistoimpegnati studiosi di diverse universitàe diverse applicazioni metodologiche.Tutti sanno che la riduzione dell’ap-

porto calorico rallenta il processo di in-vecchiamento. L’enzima “SIRT3” hapraticamente lo stesso effetto. La ricercasi avvicina a meglio comprendere comefunziona la restrizione calorica.Questo studio è la prima prova diretta

di un meccanismo alla base degli effettianti-invecchiamento che osserviamonella restrizione calorica, secondo chi hacoordinato il lavoro di ricerca.La scoperta non solo aiuta a spiegare

cosa contribuisce all’invecchiamento,ma fornisce anche una base per crearefarmaci che potrebbero prolungare lavita media delle persone.La concentrazione dei ricercatori si è

soffermata sui mitocondri che sono lestrutture all’interno delle cellule che

producono energia e sono le fonti diforme altamente reattive dell’ossigenoconosciuti come radicali liberi, gli ele-menti dannosi per le cellule tali da ac-celerare il processo di invecchiamentocellulare.In condizioni di diminuzione di calo-

rie, i livelli di SIRT3 aumentano alte-rando il metabolismo e consentendo diridurre i radicali liberi prodotti daglistessi mitocondri. Uno degli effetti tipici

provocati dalla diffusione dei radicali li-beri, infatti, consiste nella pelle dura,rugosa e cadente. Ma anche le articola-zioni ne seguono gli effetti indesideratidi rigidità.Fumo, esposizione ai raggi solari,

consumo di cibi fritti, vita stressantesono gli altri elementi determinati diproduzione di radicali liberi. Verdure epane integrale, invece, contengono so-stanze antiossidanti.

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Associazioni

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Donne per il dopo tumore

SOSTENERE LE DONNE DOPOL’INTERVENTO CHIRURGICO ILLORO IMPEGNO DI VOLONTA-

RIATO. MA LA SERA DI VENERDÌ 10 DI-CEMBRE L'ASSOCIAZIONE “PER LEI” SIÈ PRESA UNA PAUSA.Una festa pre natalizia.Appuntamento

al pub Fuze di Favale per raccoglierefondi a sostegno l'attività di assistenzapsicologica e fisioterapeutica delle donneche hanno avuto esperienza chirurgicacontro il male verso il quale non bisognamai abbassare la guardia: il tumore. E losi può combattere anche rilassandosi unpo' nell'incontro di sottoscrizione davantia una birra, un hamburger, insieme agliamici, per rafforzare il senso di coesionecreato nell'associazione.“Per Lei” è nata due anni fa, nel 2009

ha iniziato a programmare le prime ini-ziative a sostegno delle donne chehanno avuto a che fare col tumore.Molto spesso il percorso di recupero allavita di tutti i giorni non è meno gravedella determinazione necessaria per so-stenere il peso morale della malattiaquando bisogna uscirne definitiva-mente, quando c’è la paura che ritorni.Quando i problemi post operatori sonola difficoltà nel muovere il braccio, ilsuo rigonfiamento, la perdita dei ca-pelli, delle ciglia, la menomazione delseno e il sentirsi meno donne per l'in-tervento che ha dovuto causticare unaparte significativa della propria sessua-lità, affrontarli si traduce in una partedecisiva della terapia.L'associazione ha dato forza, oltre che

assistenza fisioterapica e psicologica, adonne ancora non uscite definitiva-mente dal tumore. Il primo anno di at-tività e ancora oggi l'associazione hatrovato sede nella scuola media statalePacifici di Villa Adriana. “Tra i servizil'associazione offre anche incontri di

formazione sulla prevenzione dei tu-mori della mammella, l'educazionesulla salute del seno, l'assistenza me-dica e psicologica, la fisioterapia”.A descrivere gli obiettivi del volonta-

riato attivo sul quale haunito altre profes-sioniste èMoiraMarconi, fisioterapista, 33anni, di Tivoli. Due anni fa quando hafondato l’associazione aveva dalla sua lavoglia di fare. Si è unita subito anchePaola Bousquet, psicologa, 32 anni, sem-pre di Tivoli. “L’assistenza richiesta dalledonne è anche quella condividere lapaura, la voglia di farcela, in altri terminil’esigenza di non essere da sole in questabattaglia per la vita”.Il gruppo di donne ha pensato anche

ad un apporto del tutto speciale per su-perare il senso di menomazione che la-scia l’operazione. Con Carla Trudu, 31anni, di Villanova di Guidonia, attual-mente in attesa di un bambino, ha pen-sato anche all’estetica. Carla è unatruccatrice. Come in un progetto che ha

avuto molto successo all’ospedale di Pa-lombara, Carla si impegna a ridare labellezza ricostruendo le ciglia, trovandola lucentezza nel volto che le terapiepost-operatorie inevitabilmente ri-schiano di ridimensionare.Ce l’hanno fatta, finora. Solo con le loro

forze. Sono riuscite ad avvalersi dell’aiutodelle risorse di Komen, un’Onlus che simuove a sostegno del benessere delledonne. Altre donne di grande qualitàprofessionale nella fisioterapia, MinaEsposito 50 anni di Villa Adriana, Fortu-nata ScottoDi Clemente 39 anni di Tivoli,Nadia Fiore la più giovane di 23 anni diMonterotondo. Con loroAnnaDominici,gastroenterologa, omeopata, fitotera-peuta dell’ospedale di Palombara.La loro forza però può essere soste-

nuta solo da altre energie solide. La cit-tadinanza attiva per dare la rispostache va bel oltre alla mancanza di servizisui quali la Sanità pubblica non può enon riesce. Angelo Nardi

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IN UN RECENTE STUDIO INGLESEVIENE RIPROPOSTA L’ANTICATESI TIPICAMENTE BRITISH CHE IL

CERVELLO È INGANNATORE, CHE LAPERCEZIONE DELLA REALTÀ È UNFATTO SOGGETTIVO. CIASCUNO È IN-GANNATO SU DIMENSIONI E COSE,TUTTO DIPENDE DA GRANDEZZAAREA DELLA VISTA.

“Nothing is real and nothing to gethung about”.

“Living is easy with eyes closed, misun-derstanding all you see”.

“Niente è reale e niente per cui stare inattesa”.

“Vivere ad occhi chiusi è facile frainten-dendo ciò che vedi”

Sono i versi e la traduzione di unadelle canzoni più belle dei Beatles:Strawberry Fields. Il quartetto di Li-verpool era arrivato nel 1967 alle con-clusioni a cui sono giunti i ricercatori

di Londra per cui il mondo costituiscedi illusioni ottiche. Il cervello è l’”illu-sionista”. Secondo i ricercatori gli og-getti non sono uguali per tutti, le lorodimensioni dipendono dalle dimen-sioni interne ed esternedel nostro cervello.La dimensionalità

delmondo esterno ha ilcarattere determinatosecondo la grandezzadell'area neurale depu-tata alla vista.Gli esperti hanno

misurato le dimen-sioni della corteccia vi-siva primaria deivolontari e osservatoche, più piccola è talearea, più forti sono le illusioni ottiche.Se considerano poco commendevole

prendere spunto dai testi dei Beatlesgli studiosi possono rileggersi alcunepregevoli pagine di un loro filosofo

del Seicento: il reverendo George Ber-keley che riteneva il mondo dell’este-riorità del nostro comune sentire unapercezione alla quale unicamente fareaffidamento, senza curarci minima-mente dell’esistenza di un mondoesterno a noi.“Esse est percipi”. (la realtà si risolve

in una serie di idee che, per essere con-siderate esistenti, hanno bisogno di es-sere percepite da uno spirito umano).Uno dei suoi motti rimasti nella storia

del pensiero universale. Porterebbero inostri ricercatori a meno lavoro di labo-ratorio.Anche quelle risultanze dovreb-bero dare effetti regolati secondo ledimensioni interne del nostro cervello.Ciascuno, quindi, con una sua propria.Lo studio è stato pubblicato su Wel-

lcome Trust Centre for Neuroimaging,un periodico tipicamente Britisch im-prontato sugli studi neurologici visio-nabile facilmente anche in rete.(http://www.fil.ion.ucl.ac.uk)Il contenuto di questa ricerca, curiosa-

mente, non fa che riproporre una tesiche a più riprese ricorrenella cultura anglosas-sone in diverse suemanifestazioni: filoso-fia, poesia e ricercascientifica. In sostanza,a più riprese agli in-glesi piace pensare chegli oggetti che noi cre-diamo esistere sono inrealtà delle astrazioniingiustificate.In verità non esistono

per come li vediamo ece li rappresentiamo in quanto oggetticorporei. La realtà non è altro che unaraccolta di idee in grado di darci la falsaimpressione di materialità e sussistenzacomplessiva.

Cervello ingannatore

8 dicembre 2010:si celebra il trentesimoanniversario dalla mortedel vero ispiratore, senon unico autore, diStawberry Fields:John Lennon

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L’intelligenza emotiva cresce a Natale

NATALE COME LUOGODEL RISVE-GLIO DELL'INTELLIGENZA EMO-TIVA. L'ARGOMENTO HA DI

NUOVOASSUNTOGRANDECENTRALITÀNELLE ATTENZIONI DEGLI PSICOLOGI.Dopo il famoso saggio di Daniel Gole-

man del 1996 che ha coniato il termine "in-telligenza emotiva" col quale si intende lacapacità di provare emozioni, riconoscerlee viverle in modo consapevole, l'argo-mento torna ad essere di attualità sia neglistudi che nelle ricerche sui comporta-menti diffusi.Sul piano degli studi la Facoltà di Lettere

e Filosofia di Arezzo dell'Università diSiena nel gennaio 2010 organizza unanuova edizione del corso di perfeziona-mento “Comunicazione e relazioni inter-personali. Sviluppare l'intelligenza emotivae la consapevolezza di sé e dell'altro”.Il corso analizza “situazioni di conflit-

tualità e momenti di crisi, sempre più fre-quenti nella coppia, in famiglia,nell'ambiente di lavoro, a scuola e in ogniambito sociale”.La necessità della ricerca sui comporta-

menti individuali diffusi socialmente faperno sulla considerazione che in mediaciascuno non riesce ad affrontare in modoconsapevole le relazioni con gli altri e ciòcompromette la qualità della nostra vita.La spiegazione del docente, Enrico

Cheli. Il corso è diretto a psicologi, socio-logi ed educatori. Ma anche a manager,medici e infermieri. Propone modelli teo-rici e metodologie formative.Sul piano dei comportamenti diffusi,

anche, la capacità di liberare la propriaistintività emerge in ogni comporta-mento sociale, anche nei luoghi una voltadeputati alla compassata diesamina diproblematiche. Ricorrenze come quelledel Natale inducono ad ulteriore indul-genza verso la sentimentalità, la sensibi-lità per gli altri, anche laddove sono

raffigurati in funzione dei consumi: pub-blicità, propaganda in genere.Tutto sembra essere un esplodere di

sentimenti diffusi, a Natale. Ma la capa-cità di selezionare impressioni e saperlefar emergere è molto meno facile diquanto si pensi.La psicologa Alessandra Graziottin in

un saggio del 2009 pone l'intelligenzaemotiva come base dell’empatia: “indicainfatti la capacità di sentire, compren-dere e modulare le emozioni proprie edegli altri”.Un livello di percezione della realtà

molto reattivo può esser determinatodalla psiche come coltivato, cresciuto, as-secondato in famiglia da più tenera età.Ma avere forte capacità reattiva non è si-nonimo di formazione naturalistica.Gli strumenti che meglio sollecitano un

livello alto di reattività sono proprio i gio-chi elettronici che sono il genere più dif-fuso tra i regali natalizi. È pur vero cheaccentuano il monadismo bella psiche del

ragazzo: danno l'illusione di essere ununiverso conchiuso di conoscenze auto-sufficienti. Ma è anche vero che i giochielettronici stimolano una reattività men-tale che si esprime in modo libero e svin-colato da etichette di comportamento.Non a caso i giochi elettronici piaccionomolto ai ragazzi.Secondo una ricerca Nielsen, l‘iPad ne-

gli Stati Uniti è il regalo natalizio più de-siderato dai bimbi. In commercio è unfiorire di audiofiabe ai puzzle, tavolozzeper colorare, ninne nanne. Il gioco elet-tronico consiste nello strumento più effi-cace per sollecitare i più piccoli alla letturae all'ascolto di storie come quella di Gero-nimo Stilton, Alice nel Paese delle Mera-viglie, le Digicomics di Disney con leavventure di Topolino e Paperino, le Au-diofiabe e le Magic Stories della tata vir-tuale Nanny Lalla.Grande anche il catalogo delle apps

che servono a stimolare la creatività deibambini.

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Attualità

Muore un ciclista al giorno

SETTE CICLISTI SONO STATI VIT-TIMEA LAMEZIA TERMEDI UN IN-CIDENTE DOVE UN UOMO IN

MERCEDES NON VEDENDOLI PERTEMPO LI HA FALCIATI.Il 6 dicembre quella strada di Lame-

zia Terme si è tinta di rosso producendosette morti. Anche tre feriti gravi, tra iquali un bambino di dieci anni. LaMer-cedes in sorpasso ha incrociato il trenodi giovanissimi in bici. L'impatto ca-suale non ha riconosciuto pietà.L’autista è accusato di omicidio col-

poso plurimo. Il fatto di cronaca devefar riflettere sul numero di incidenti emorti in strada dovuti alla sproporzionedei mezzi che la coabitano per seguire irispettivi e legittimi obiettivi di marcia.In altri termini automobili e biciclette

sono pessimi coinquilini della strada. Sea questi ci si accingono anche mezzi pe-santi, tipo camion e pullman il dato èancora più allarmante. Non viene peròsufficientemente tematizzato da partedelle autorità deputate alla sicurezzastradale.I dati più aggiornati dell’Istat ripor-

tano un’incidenza di morti pari 288unità e 14.533 feriti nel 2008 con indicedi mortalità della bicicletta pariall’1,8%. Sempre secondo la fonte Istatnel 2007 su 15.713 incidenti sono morti352 ciclisti, +11% rispetto al 2005, 14.535sono rimasti feriti +16,5%. Dal 2005 al2007 (anni citati inclusi) ci sono statiquasi mille morti tra sportivi della bici esemplici dilettanti delle due ruote.Lombardia, Emilia Romagna e Veneto,che hanno una consolidata tradizionedegli spostamenti con gambe e pedalicontano il maggior numero di vittime.Con dei dati così allarmanti poco val-

gono le misure di legge entrate in ap-plicazione col nuovo Codice dellaStrada dal 12 ottobre. Si fa obbligo di in-

dossare un giubbino catarifrangente disera se si va in bicicletta. I morti instrada di persone che pedalavano siaper sport che per diporto aumentanoogni anno. L’ultima rilevazione riscon-trabile che fotografa un intero triennioè del 2007.L'Asaps (AssociazioneAmici e Soste-

nitori della Polizia Stradale) ha attestatoche nel 2005 sono morte 352 persone inbici. Altre 14.535 sono rimaste ferite.Le vittime ogni anno sono in aumento

rispetto i dati precedentemente accolti.In un rapporto scrive l’Asaps: “il nu-mero di decessi èminore rispetto a quellicausate dagli incidenti in cui sono coin-volte auto o moto. Ma tenendo presentela diffusione della bicicletta sulle stradeitaliane, sicuramenteminore rispetto allamaggior parte degli altri veicoli, il datoè quanto mai preoccupante”.Sempre l’Asaps: “la percentuale dei

ciclisti fra le vittime della strada è pas-sata dal 5,3% del 2004 al 6,9% nel 2007.

Quella dei feriti è passata dal 3,7 al4,5%. E l'analisi dei dati non è menopreoccupante perché si scopre che ibambini da 0-14 anni che hanno persola vita con la bici nel 2007 sono stati 12(11 maschi e 1 femmina). Due nella fa-scia fino a 5 anni (di cui uno traspor-tato), 1 in quella che va da 6 a 9. Nell'etàda 10 a 14 anni si conta il numero piùalto in assoluto con 9 morti, mentre levittime fra gli over 65 sono 170 (141 ma-schi e 29 femmine), pari al 48%”.Dal 2003 l'Italia ha il primato di paese

col numero più alto di morti in Europaper gli incidenti in bicicletta. Nel 2003sono stati 325, 249 di questi in Francia.Mentre 199 in Olanda, dove sono inmolti ad andare in bici. Se si guarda aiferiti, in Italia il dato sembra un dispac-cio di guerra: 10.995. Sempre secondo idati messi a disposizione da Asaps levittime nei primi sei mesi del 2003 sonostate 26 quelle nella fascia d'età com-presa fra i 10 e i 14 anni.

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Ricerca

Aids, prevenire il contagio

IL PRIMO DICEMBRE È STATO UNGIORNO SPECIALE. DURANTE LAGIORNATAMONDIALE DELL'AIDS

SONO STATI EVIDENZIATI I DATI DEI RI-SULTATI CONTRO L'HIV E L'AIDS DALLAPRIMA TESTIMONIAL DI QUESTA BAT-TAGLIA: ANNIE LENNOXLa rockstar ha dato un messaggio di

ottimismo evidenziando il nuovo rap-porto globale da UNAIDS per il qualemeno persone sono sempre affette dal-l'HIV ed è scongiurato il per pericolo diepidemia AIDS. Annie Lennox:“La lotta è lungi dall'essere conclusa.

Abbiamo ancora un lungo cammino dapercorrere. Abbiamo bisogno di conti-nuare a rafforzare la nostra attenzionesulle esigenze e i diritti delle donnegiovani, che sono particolarmente vul-nerabili all'HIV. Dobbiamo garantireche gli impegni globali vengono tra-dotti in maggiore sostegno per ledonne a livello comunitario. Uomini eragazzi devono essere nostri partnernel trasformare i comportamenti chemettono in pericolo la salute della so-cietà in generale”.Intelligente, carismatica e piena di ta-

lento, diAnnie Lennox esce il suo primodisco di Natale: Christmas Cornucopiaper il quale è impegnata a uno specialsulla Bbc. Lennox, come le autorità dellediverse amministrazioni sanitarie nelmondo, hanno lanciato unmessaggio dicauto ottimismo.Ma in Italia sei italiani su dieci sco-

prono di aver contratto il virus Hiv amalattia conclamata. Mentre è semprepiù importante capire di aver contrattoil virus ancor prima di avere le primemanifestazioni evidenti. Sempre in Ita-lia, ogni anno quattromila persone si in-fettano con HIV. Quindi specialmentenel nostro Paese c’è bisogno di preven-zione a priori, indipendentemente dal

tipo di vita che si conduce. Inoltre il90% dei casi il virus è acquisito per viasessuale - Prima la causa efficiente dellacontrazione del virus precedentementeera del 70% ed era determinata da tos-sicodipendenza - L’età media in cui ci siinfetta sfiora i 40 anni.Ed è aumentata negli ultimi anni.

Oggi, pur diminuendo le infezioni, cre-scono i sieropositivi che sono 150 mila.Sono dati del Centro Operativo Aidsdell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) co-municati durante il convegno del 30 no-vembre in occasione della Giornatamondiale Aids 2010.È necessario incoraggiare l’uso del test

Hiv nella popolazione sessualmente at-tiva. Si ammalano 4 mila persone inmeno di quindici anni fa.In Italia, gli eterosessuali sono i più

colpiti (65,4%) e il 25,3% non presentafattori di rischio. Nel 2009 sono statediagnosticate 4,5 nuove infezioni daHiv ogni 100mila italiani e 22,2 ogni

100mila stranieri. Dunque quasi un casosu tre riguarda immigrati. La maggiorparte dei casi è concentrata nel centro-nord. Dal 1982 sono state colpite dal-l'Aids 63mila persone: 40mila sonodecedute. Aumenta la percentuale didonne con Hiv e Aids. Per quanto ri-guarda i maschi, invece, se nel 1985 siregistra un caso ogni 3,5 oggi il rap-porto parla di un dato sceso a 2,5.Nel mondo arrivano a 33 milioni co-

loro che hanno contratto il virus. In caloi decessi: erano 2,1 milioni nel 2004 e nesono stati registrati, indicativamente, 1,8milioni nel 2009, tra questi 260mila mi-nori di 15 anni. Stabile negli Usa e nel-l'Europa centrale e occidentale, lafrequenza della malattia riscontrata cre-sce di oltre il 25% in Russia e in altre re-pubbliche ex sovietiche. Ma il dato piùdrammatico riguarda l’aspetto per cui lamalattia è determinata dalle trasfusionio dai vaccini. Sono 76mila gli indennizziregistrati al ministero della Salute.

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NUMERI UTILI

SOSCarabinieri 112Stazione di Guidonia0774 342025Stazione di Tivoli Terme0774 379246Stazione di Montecelio0774 397600Stazione di Tivoli 0774375871Polizia 113Commissariato di Guidonia0774 30301Commissariato di Tivoli0774 31941Polizia stradale Tivoli0774 31921Polizia MunicipaleGuidonia 0774 342632Montecelio 0774 511314Colleverde 0774 365219Setteville 0774 391535Villalba 0774 355668Villanova 0774 325133Vigili del Fuoco 115Tivoli V. Paterno, 20774 534343Guardia di Finanza 117Tivoli 0774 311330

PUBBLICA UTILITÀComune di GuidoniaPiazza Matteotti, 200774 3011Ufficio Igiene e Sanità0774 6541Comune di TivoliPiazza del Governo, 10774 4531Asl Guidonia 0774 6541Guidonia Consultorio0774 341381Villanova Consultorio0774 528747Inail Via Tiburtina, 750774 33941Inps CentralinoGuidonia Via dei Mughetti, 2800.130.335Centro per l’ImpiegoGuidonia 0774 300831Camera di CommercioVia Tiburtina Km 200774 353549

Agenzia delle Entrate0774 50031PT Tivoli Via Empolitana, 880774 331127PT Tivoli CentroVia Palatina, 120774 31981PT Guidonia Via Dei Fauni0774 357458PT Villalba P.zza Carrara, 130774 372106PT VillanovaVia Guerrazzi 0774 528741Gas (Eni)Segnalazione guastiNumero Verde 800.900.999Numero Verde Italgas800.900.700Enel Segnalazione guasti,nuovi contratti, volture epratiche 800.900.800Acea segnalazione guasti800.130.335Acea Guidonia 0774 300895Protezione CivileVia Lago dei Tartari, 7Guidonia0774 355888 - 0774 373015

FARMACIEGUIDONIAAleandriViale Roma 1400774 342955Di Siena CinziaVia Tiburtina, 920774 372116AltobelliVia Corso Italia, 950774 371811 - 353400De Michele S.Piazza San Giovanni, 37Montecelio0774 510043BarresiVia Monte Bianco, 590774 363066Ivella Dr. SimonettaLargo Falcone, 50774 300926LorentiVia Colle Nocello La Botte0774 324152PiracciVia Leopardi, 21 Setteville0774 391101

Restaino Via Albuccione, 320774 378740TornaghiVia Maremmana, 153Villanova di Guidonia0774 528112Rossetti LauraVia Maremmana, 300Villanova di Guidonia0774 325418 - 324134Scaramella S.Via Girasoli, 30/32 Guidonia0774 343449ScavoliniViale Roma 84 - 0774 342019Farmacia VitilloMarco Simone Setteville NordVia Anticoli Corrado, 370774368686

TIVOLIBaldinelli MarcoPiazza della Queva, 11Tel. 0774 371020Baldinelli FabioVia Pio IX, 70774 357085Conti dei Dott.ri Le. E G.Valentini Via del Trevio, 780774 335093Poggi Via Empolitana, 170774 334323Giovannola Dott. FabrizioVia Campolimpido0774 380300Minelli Piazza Rivarola, 80774 335213Caricari Via Empolitana, 1260774 314722Pallante Dott. EttorePiazza Plebiscito, 180774 312183Pangia Raffaele VincenzoVia Bulgarini, 280774 314303Riccardi Zino Via Trieste, 140774 335094Tornaghi Dott. GiacomoVia Nazionale Tiburtina, 1590774 530804Farmacia SciarraVilla Adriana Via Rosolina, 800774380046Sulsenti Dr. AdrianaKM. 34.300, Via Valeria0774 334684

De Franceschi Paola12, Via Munazio Planco0774 318558 (parafarmacia)

FARMACIE NOTTURNEOrario prolungato fino alleore 24. Dalle 24 alle 8.30su reperebilitàScaramella CollefioritoVia Dei Girasoli, 300774 343449Di Siena Villalba Via Tiburtina,92 Tel 0774 372116

OSPEDALI

Ospedale di Tivoli 0774 3161Guardia Medica Tivoli0774 313911Casa della Salute (PrimoSoccorso) Palombara0774 6541Centro Trasfusionale0774 6545497AVIS 800.261.580

PRONTOSOCCORSO

Emergenza Sanitaria 118Ospedale di Tivoli0774 5314397Montecelio Ambulanza0774 345345Associazione Stella Maris0774 325111Croce Blu Guidonia0774 300696Croce Rossa Italiana GuidoniaEmergenza sanitaria 118Richiesta ambulanze0774 353091Croce Rossa Italiana Tivoli0774 335086

SANITARIETecnomedical s.r.l.Guidonia Via delle Petunie, 50774 343375 - Fax 0774 309245Sanitaria Asia GuidoniaVia Numa Pompilio 43/45/47Tel e Fax 0774 346172

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Servizio ai cittadini

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CCiittttaaddiinnii && SSaalluuttee

MMeennssiillee ddii iinnffoorrmmaazziioonnee SSoocciioo--SSaanniittaarriiaa della Provincia di Roma est eeddiittoorree e DDiirreettttoorree GGeenneerraallee Mario Dionisi DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee Daniele CrescenziCCaappoorreeddaattttoorree Federica Sciarratta AArrtt DDiirreeccttoorr Antonella Cimaglia RReeddaazziioonnee Via Galletti, 16 - 00012 Villanova di Guidonia (Rm)ee--mmaaiill:: [email protected] TTeell ee FFaaxx 0774 529498 - 0774 320278 SSttaammppaa Fotolito Moggio strada Galli, n°5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31del 29 giugno 2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materialecartaceo e fotografico consegnato o spedito alla redazione, non verrà restituto.

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